Esercizi sui moduli 03/04/2014- Soluzioni Roberto Pirisi 26 maggio 2014 Esercizio 1. Sia A l’anello dei polinomi in infinite variabili xi , i ∈ N a coefficienti in un campo k. Consideriamo il seguente ideale I = (x20 , x21 − x0 , x22 − x1 , . . . , x2n − xn−1 , . . .). Dimostrare che N (AI ) = N (AI ). Dare un controesempio all’enunciato del lemma di Nakayama nel caso in cui il modulo M non sia finitamente generato. Supponiamo ora di avere un anello A tale che N (A) sia finitamente generato, e un A-modulo M non necessariamente finitamente generato. Dimostrare che se N (A)M = M allora M = 0. La stessa cosa `e vera se sostituiamo N (A) con J(A) nella precedente affermazione? Dimostrazione. Osserviamo che N (AI ) = (x1 , . . . , xn , . . .). Dato che x2i+1 = xi in AI si ha che N (AI )2 ⊃ N (AI ) e quindi i due sono uguali. N (AI ) `e l’esempio cercato, dato che moltpilicato per il nilradicale di AI `e uguale a se stesso ma non `e il modulo nullo. Se N (A) `e finitamente generato, prendiamo un insieme di generatori a1 , . . . , an , e un r ∈ N tale che ar1 = . . . = arn = 0. Allora N (A)( rn − n + 1) `e generato dai prodotti di rn − n + 1 tra a1 , . . . , an . Dato che almeno un odi questi deve apparire con una potenza almeno pari a r, N (A)r = 0. Quindi se abbiamo un modulo tale che N M = 0 abbiamo anche N r M = M da cui M = 0. Falso. Prendiamo A = Q [x](x) , M = ⊕i∈N A con generatori ei , i ∈ N, e N = hxe1 , xe2 − e1 , xe3 − e2 , . . .i. Allora se prendiamo P = MN abbiamo che xP = P , ma il radicale di Jaobson di A `e (x), che `e ovviamente finitamente generato. Esercizio 2. Sia k un campo. Per ognuno dei seguenti anelli, dimostrare che `e finitamente generato come k [x]-modulo e scriverlo come somma diretta di moduli ciclici. k [x, y, z](x3 − y 2 + z, x2 − y 2 ). 1 k [x, y, z](zy − 1, y 2 − z + x2 ). k [x, y](x2 − y 2 , x4 − x3 y + y)). Dimostrazione. Osserviamo che, dato che possiamo scrivere −z = x3 − y 2 possiamo eliminare questa variabile, ovvero la mappa k [x, y, z](x3 − y 2 + z, x2 − y 2 ) → k [x, y] 2 3 2 (x − y 2 ) data da z → −x + y `e un isomorfismo. Il modo migliore per vederlo `e che possiamo costruire un inversa mandando x e y in loro stessi. A questo punto dato che y 2 appartiene a k [x] un insieme di generatori `e 1, y, e questa `e una base libera perch´e non pu`o esserci alcuna relazione f (x) + yg(x) = 0 in quanto questo vorrebbe dire f (x) + yg(x) = (x2 − y 2 )q(x, y) che non `e possibile per motivi di grado. Iniziamo nuovamente eliminando la variabile z: stavolta possiamo scrivere z = y −1 , da cui la seconda relazione si pu`o riscrivere come x2 + y 2 − y −1 = 0, o equivalentemente (ricordo che y ora `e invertibile nel nostro anello) y(x2 + y 2 ) − 1 = 0. abbiamo quindi che y 2 = yx2 − 1 e ogni elemento del nostro modulo `e equivalente a qualche elemento di grado in y due o inferiore. Abbiamo un insieme d generatori dato da 1, y, y 2 . Per vedere che `e un insieme libero, osserviamo che una relazione f (x) + g(x)y + h(x)y 2 = q(x, y, y −1 )(−y 3 − yx2 + 1) `e impossibile in quanto se il grado di q in y −1 fosse positivo nel termine a destra ci sarebbero monomi di grado negativo in y e in quello a sinistra no, mentre se non lo fosse il termine a destra avr` a grado in y pi` u alto di quello a sinistra. Prendiamo prima il quoziente per (x2 − y 2 ), ottenendo un modulo libero generato da 1 e y. A qusto punto dobbiamo quozientare per l’ideale (x4 − x3 y + y), che `e generato come k [x]-mdulo da x4 − x3 y + y = x4 (1) + (x3 + 1)(x) e y(x4 − x3 y + y) = x4 y − x3 y 2 + y 2 = (x2 + x5 )(1) + x4 (y). 2 2 Il modulo che cerchiamo `e quindi il cokernel del morfismo k [x] → k [x] 4 3 2 5 4 dato da e1 → x e1 + (x + 1)e2 , e2 → (x + x )e1 + x e2 . Un rapido calcolo con la matrice associata mostra che il modulo cercato `e k [x](2x3 + 1) ⊕ k [x] 2 . (x ) Esercizio 3. Supponiamo di avere una successione esatta corta i π 0→N → − M− →P →0 Se M, N, P sono tre Z-moduli, e due di loro sono isomorfi a Z, cosa possiamo dire sul terzo nei tre casi possibili? Se M, N, P sono tre Z-moduli, e uno di loro `e isomorfi a Z, cosa possiamo dire sugli altri due nei tre casi possibili? Le conclusioni dei punti precedenti valgono (opportunamente riformulate) per qualsiasi PID? 2 Dimostrare che se N, P sono generati rispettivamente da n e p elementi, allora M `e generato dal al pi` u n + p elementi. Esiste qualche caso in cui M `e generato da meno di n + p elementi? Dimostrare che esiste una successione esatta 0 → Z2Z → Z4Z → Z2Z → 0 e una successione esatta 0 → Z2Z → Z4Z ⊕ Z2Z → Z2Z ⊕ Z2Z ma non una successione esatta 0 → Z2Z → Z8Z → Z2Z ⊕ Z2Z Dimostrazione. Se N = M = 0 allora le successioni possibili sono 0 → Z → Z → 0 e i `e la moltiplicazione per ±1, o 0 → Z → Z → ZnZ → 0 e la mappa `e la moltplicazione per n. Se P = Z dato che Z `e un modulo proiettivo la successione spezza, e possiamo avere 0 → 0 → Z → Z → 0 o 0 → Z → Z ⊕ Z → Z → 0. Se M = Z dobbiamo necessariamente avere N = 0 o N = Z e ci riportiamo ai casi precedenti. Se P = Z la successione spezza e sar`a nella forma 0 → N → N ⊕ Z → Z → 0 con N qualsiasi, mentre nel caso N = Z non possiamo dire niente di veramente rilevante sugli altri due. Chiaramente tutti i risultati si traducono per un PID D, infatti abbiamo usato solo che ogni sottomodulo non zero di Z `e isomorfo a Z, ovvero `e principale, e che Z `e uno Z-modulo proiettivo, che `e vero per ogni anello. Dato un elemento m ∈ M , consideriamo una qualsiasi controimmagine m0 di π(m): allora m−m0 ∈ Ker(π) = i(N ). Quindi se prendiamo le immagini di un insieme di generatori di N e delle controimmagini qualsiasi di un insieme di generatori di P otterremo tutto M . Chiaramente potrebbero servire molti meno elementi, ad esempio se N = I, M = A, P = AI per qualche ideale I di A allora N pu`o essere generato da un numero arbitrariamente alto di generatori, ma M sar`a sempre principale. possiamo chiaramente Z2Z in 2, 0 ∈ Z4Z per ottenere la prima successione esatta, e fare lo stesso nella prima componente per ottenere la seconda. Invece la terza successione esatta `e impossibile perch`e un quoziente di un modulo ciclico rimane ciclico. Esercizio 4. In questo esercizio costruiremo un esempio di modulo proiettivo ma non libero. Sia A un dominio,. Siano I, J due ideali tali che I + J = A, φ e consideriamo la mappa di A-moduli I ⊕ J → I + J data da (x, y) − → x + y. Dimostrare che: La mappa φ `e suriettiva. Il kernel di φ `e isomorfo a I ∩ J. 3 I ⊕ J `e isomorfo come A-modulo a I ∩ J ⊕ A. Se I ∩ J = IJ `e principale allora I e J sono A-moduli proiettivi. √ √ √ Sia ora A = Z −5 e poniamo I = (3, 1 − −5) e J = (3, 1 + −5). Dimostrare che: I, J sono massimali e distinti. I ∩ J = IJ = 3A. Ne I ne J sono principali. I e J sono moduli proiettivi ma non liberi. A non `e un PID. Dimostrazione. Chiaro perch´e l’immagine contiene tutto I, che `e immagine di I ⊕ 0 e tutto J, che `e immagine di 0 ⊕ j. Un elemento (x, y) tale che la sua imamgine fa 0 deve soddisfare x = −y, da cui entrambi appartengono a I ∩ J, e il kernel `e fatto dagli elementi (x, −x) con x ∈ I ∩ J. Abbiamo appena mostrato che esiste una successione esatta 0 → I ⊕ J → I + J → 0. D’altronde I + J = A che `e proiettivo, quindi la successione spezza. I ∩ J `e uguale a IJ per il teorema cinese del resto. Se IJ `e principale, dato che A `e un dominio deve essere IJ ' A, da cui I ⊕ J = A2 , per cui I e J sono addendi diretti di un libero. I quozienti AI e AJ sono isomorfi a Z3Z. Possiamo vederlo prima √ quozientando per il scondo generatore, da cui −5 = ± e ci ritroviamo di nuovo in Z, e poi per (3). Chiaramente I e J sono distinti dato che la loro somma `e tutto ma nessuno dei due `e tutto A. √ √ √ √ IJ `e generato da (9, (1 − −5)(1 + −5) = 6, 3(1 − −5), 3(1 + −5)) quindi ogni suo√elemento `e multiplo di 3, e d’altronde contiene 3 = 3(1 − √ −5) + 3(1 + −5). Se un elemento dividesse tutti quelli di I, la sua norma complessa dovrebbe dividere tutte quelle √ degli elementi di I. D’altronde la norma quadra di un elemento a + −5b `e a2 + 5b2 , e per gli unici modi in cui questo possa dividere 9, la norma quadra di 3 sono a = 3, b = 0 o a = 2, b = 1. ma nessuno dei due a un elemeto la cui norma quadra divida 6, la norma √ d` quadra di 1 − −5. Lo stesso ragionamento vale per J. Un ideale di un dominio `e libero se e solo se `e principale. D’altronde il fatto che IJ = 3A e I + J = A mi dice, per i punti precedenti, che I e J sono proiettivi. Dato che su un PID ogni proiettivo `e libero, A non pu`o essere un PID. Esercizio 5. Un A-modulo M si dice finitamente presentato se esiste una successione esatta Am → An → M → 0 per qualche m, n ∈ N. Dimostrare che un A modulo proiettivo `e finitamente presentato se e solo se `e finitamente generato. 4 Dimostrazione. chiaramente ogni modulo finitamente presentato `e finitamente generato. D’altronde una mappa An → M su un modulo proiettivo spezza, quindi M `e un fattore diretto di An . Un modulo M ⊕ N `e finitamente generato se e solo se lo sono sia M che N , infatti una mappa An → M ⊕ N equivale a una coppia di mappe An → M, An → N . Abbiamo una successione esatta 0 → N → An → M → 0, con M ⊕ N = An , e prendendo un insieme finito di generatori per N otteniamo quindi la successione esatta Am → An → M → 0 che cercavamo. Come ultima cosa, notiamo che questo `e falso in generale: basta prendere un anello A con un ideale I non finitamente generato per costruire un modulo A finitamente generato ma non finitamente presentato. I 5
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