La felicità Modelli e strumenti dell’ACT (Acceptance and Commitment Therapy) per l’esplorazione dell’esperienza soggettiva del vivere Gabriele Nani – Consulente, formatore, coach Questionario: controllo dei pensieri e delle emozioni A. B. A. B. A. B. A. B. A. B. A. B. A. B. Per avere successo nella vita devo avere un buon controllo delle mie emozioni Non è necessario che io controlli le mie emozioni per avere successo nella vita l’ansia è brutta L’ansia non è né bella né brutta. È soltanto un’emozione spiacevole Se non li controlli o non li elimini, le emozioni e i pensieri negativi ti faranno male Anche se sono spiacevoli, le emozioni e i pensieri negativi non ti faranno male Ho paura di certe emozioni forti che provo Non ho paura delle emozioni, per quanto forti Per poter fare una cosa importante, devo prima togliermi ogni dubbio Posso fare una cosa importante anche quando ho dei dubbi Quando emergono dei pensieri e delle emozioni negative, è importante ridurli o eliminarli il prima possibile Tentare di ridurre o eliminare le emozioni e i pensieri negativi spesso è causa di problemi. Se lascio semplicemente che essi siano presenti, essi si modificheranno com’è naturale nella vita Il metodo migliore per gestire le emozioni e i pensieri negativi consiste nell’analizzarli e poi utilizzare quello che si è scoperto per liberarsene Il metodo migliore per gestire le emozioni e i pensieri negativi consiste nel riconoscerne la presenza e lasciare che essi siano presenti, senza doverli analizzare e giudicare A. B. A. B. A. B. A. B. A. B. A. B. A. B. A. B. Diventerò ‘felice’ e ‘sano’ migliorando la mia capacità di evitare, ridurre o eliminare emozioni e pensieri negativi Diventerò ‘felice’ e ‘sano’ lasciando che emozioni e pensieri negativi vengano e vadano liberamente e imparando a vivere efficacemente quando sono presenti Se non riesco a reprimere o a eliminare una reazione emotiva negativa, è segno di debolezza o incapacità personale Il bisogno di controllare o eliminare una reazione emotiva negativa è un problema in sè Il fatto di avere pensieri e emozioni negative è segno che non sono psicologicamente sano o che ho dei problemi Il fatto di avere emozioni e pensieri negativi significa che sono un essere normale Le persone che controllano la loro vita sono generalmente in grado di controllare ciò che provano Le persone che controllano la loro vita non hanno bisogno di controllare le loro emozioni Non va bene sentirsi ansiosi e faccio di tutto per evitarlo L’ansia non mi piace, ma va bene provarla Le emozioni e i pensieri negativi sono segno che nella mia vita c’è qualcosa che non va Le emozioni e i pensieri negativi sono una parte inevitabile della vita per chiunque Devo sentirmi bene per poter fare qualcosa di importante e difficile Posso fare una cosa importante e difficile anche se mi sento ansioso o depresso Cerco di reprimere le emozioni e i pensieri che non mi piacciono semplicemente non pensandoci Non cerco di reprimere le emozioni e pensieri che non mi piacciono. Lascio che vadano e vengano spontaneamente Domande fondamentali • Che tipo di persona vuoi essere? Immagina per un momento che te ne devi andare per sempre • Per cosa ti piacerebbe essere ricordato/a dalle persone per te più care? • Cosa ti piacerebbe realizzare di importante nella tua vita? • Per quale ragione questa cosa che vorresti realizzare è così importante? • La difenderesti rischiando la vita? (se la risposta è sì, ok, altrimenti pensa a qualcos’altro) PARTE PRIMA INSEGUIRE LA FELICITA’ – come e perchè per molti diventa difficile Programmati per sopravvivere • Prevedere i pericoli nel futuro: passiamo buona parte del tempo a preoccuparci di cose magari non succederanno • Protezione del gruppo: dobbiamo piacere agli altri, evitare l’isolamento sociale • La nostra identità: ci siamo creati immagini ideali di noi stessi costruite spesso sul confronto con gli altri, e ci confrontiamo con esse • Ottenere di più e migliorare: cerchiamo continuamente di più e di meglio per ottenere vantaggi Cos’è esattamente la felicità? La parola ‘felicità’ ha due significati ben diversi: • Sentirsi bene, provare un senso di piacere, contentezza o gratificazione (sensazioni destinate a durare solo un certo tempo) • Vivere una vita ricca, piena, e significativa. Quando si agisce in virtù di un qualche scopo che da un senso alla vita E vissero tutti felici e contenti … Quattro miti da sfatare sulla felicità: 1. La felicità è la condizione naturale di tutti gli esseri umani: le statistiche dicono il contrario e quando stiamo male vediamo gli altri ridere e pensiamo che tutti siano felici tranne noi 2. Se non sei felice, hai qualcosa che non va: la sofferenza psicologica è creata da naturali funzionamenti mentali. Ma culturalmente ci rimproveriamo (e rimproveriamo gli altri) quando siamo in difficoltà E vissero tutti felici e contenti … Quattro miti da sfatare sulla felicità: 3. Per avere una vita migliore dobbiamo sbarazzarci dei sentimenti negativi: viviamo in una cultura ossessionata dalla ricerca dello ‘star bene’, della ‘felicità’. Ovunque si ‘vende’ l’invito a pensare positivo e liberarci dalle emozioni negative. Dobbiamo imparare a ‘stare’ nelle emozioni spiacevoli, accogliendole senza giudicarle e lasciandole il tempo di andare 4. Dovresti essere capace di controllare ciò che pensi e che provi: possiamo controllare al meglio le nostre azioni, mentre pensieri e sentimenti molto poco L’illusione del controllo • Non possiamo non pensare a certe cose, cancellare certe esperienze dalla nostra mente, fermare i processi di pensiero • Eppure da una vita ci dicono che dobbiamo gestire le nostre emozioni • E coloro che ce lo dicono sembrano così sicuri che ciò si possa fare, loro stessi sembrano così sicuri e felici che il dubbio che siamo noi a dover ancora imparare viene a molti L’illusione del controllo • Viviamo in un mondo dove ci è stato trasmesso ‘memeticamente’ che è vantaggioso non mostrare le proprie debolezze, un mondo di ‘facciata’ che alimenta il mito del controllo delle emozioni Domanda: quanto ci hanno influenzato questi miti circa il tentativo di controllare i nostri pensieri e le nostre emozioni? segue test Circoli viziosi • Quando la soluzione è il problema Strategie di controllo comuni Strategie di fuga Strategie di lotta Nascondersi/fuggire Ci si nasconde o si evitano le persone, i luoghi, le situazioni o le attività che tendono a suscitare pensieri o emozioni spiacevoli. Ad es. si rinuncia ad un corso o un evento sociale per evitare di provare ansia Reprimere Si cerca di reprimere direttamente i pensieri e le emozioni indesiderate, scacciandoli risolutamente o spingendoli nel profondo Distrarsi Ci si distrae dai pensieri e dalle emozioni indesiderate concentrandosi su qualcos’altro. Ad es. quando si sente la sensazione di noia o ansia, si fuma una sigaretta, si mangia un gelato o si va a fare shopping. Oppure, se al lavoro c’è un problema che ci affligge, si trascorre tutta la notte davanti alla TV per non pensarci Discutere Si discute con i propri pensieri. Ad es. se la mente dice: “sei un fallito”, si ribatte: “no, non è vero, pensa a tutto quello che ho realizzato nel mio lavoro”. In alternativa, si può protestare contro la realtà: “non dovrebbe essere così!” Estraniarsi/intontirsi Si cerca di ‘staccare’ estraniandosi o stordendosi con farmaci, sostanze, alcool. Ma anche dormendo troppo o ‘vegetando’ Dominare Tentiamo di dominare pensieri ed emozioni ad es. dicendoci: “reagisci!”, “stai calmo!”, “tirati su” o sforzandosi di essere felici Auto-costringersi Ci si costringe a sentirsi diversamente. Dandosi dei perdenti, idioti, mediocri. Oppure criticandosi o piangendosi addosso: “sei patetico”, “ce la puoi fare, non essere così fifone” Uso delle strategie di controllo Va bene possedere delle strategie di controllo, se: • Si usano con moderazione • Si usano soltanto in situazioni in cui possono funzionare (ricorda il prurito ) • Il fatto di usarle non impedisce di fare altre cose che per noi sono importanti (eventi, viaggi, incontri, ecc …) … torniamo al test iniziale … Com’è andato il test iniziale? Hai scoperto che: • Hai investito, o investi, grandi energie e tempo, per evitare o eliminare pensieri ed emozioni spiacevoli? • Molte delle cose che hai fatto hanno funzionato, o funzionano, per un breve periodo? • Alcune delle strategie che hai adotti e/o adotti sono diventate delle abitudini? Tanto da farti quasi sostenere che ‘fanno parte di te’? • Molte di queste strategie ti hanno tolto tempo, soldi, energie per altre cose che sarebbero state più arricchenti per la tua vita? … MA allora … ‘cosa’ funziona? • Qualsiasi cosa che fate può funzionare! • Non è importante ‘cosa’ si fa, ma ‘perché’ lo si fa! • L’importante è che, qualsiasi cosa fate, sia sostenuta da valori importanti, partecipi ad uno scopo nobile e costruttivo per la vostra vita, e non cada nei problemi di cui abbiamo accennato circa le strategie di controllo Guardatevi intorno Arrivano ottimi consigli da ogni parte: • Fare sport, prestare attenzione al cibo che mangiamo, fare volontariato, viaggiare, leggere, frequentare ottime persone, realizzare sé stessi nel lavoro o in uno sport o in qualche arte, meditazione/yoga/tai chi quan/ …., immergersi nella natura, ecc …. • Tutto può andare bene se … è significativo per te! • Mentre diventa negativo se fatto per fuggire spiacevoli pensieri o emozioni, oppure per evitare commenti/giudizi di altre persone! (o al contrario, perché volete commenti positivi da altri) QUINDI • Dici SI’ alle azioni intenzionali allineate con i tuoi valori *Tieni un diario quotidiano dove annotare tutte le piccole cose che fai per evitare certi pensieri e/o emozioni spiacevoli. Segnati anche cosa riguardano questi pensieri PARTE SECONDA TRASFORMARE IL MONDO INTERIORE – come sviluppare flessibilità psicologica I sei principi fondamentali 1. Defusione: evitare di ‘aderire’ ai propri pensieri, prendere le dovute distanze; rapportarsi ad essi in modo nuovo 2. Espansione: anche detta ‘accettazione’, ovvero concedere spazio a pensieri ed emozioni spiacevoli, accoglierli in modo da annullare le resistenze interne che ingenerano tensione 3. Connessione: concentrarsi senza giudizio e con curiosità su tutto ciò che sta accadendo nel presente 4. Il sé osservante: osservare il fluire costante di pensieri ed emozioni in maniera neutra e acritica 5. Valori: scoprire ciò che è veramente importante per te e agire di conseguenza in quella direzione 6. Azione impegnata: Agire, persistere nel perseguire i propri valori aldilà di eventuali risultati negativi momentanei Fusione e DEFUSIONE Distinguiamo le parole dai fatti Domanda: Questo week-end cosa farai di bello? Per rispondere a questa domanda, avrai notato delle ‘scene’ nella tua mente, ti sarai visto/a a fare certe cose. Potresti inoltre aver commentato queste scene con delle parole, e magari hai anche avvertito qualche sensazione fisica. Riassumendo: • Immagini = scene mentali • Pensieri = parole nella mente per commentare le scene • Sensazioni = percezioni nel corpo Pensieri e fusione • Le persone reagiscono alle parole come fossero fatti concreti qui presenti ‘ora’ (il limone, il thriller che stai leggendo, il racconto di una piacevole esperienza sessuale, di un gustoso cibo, … ) • Mentre leggiamo un giornale possiamo renderci conto dell’illusione delle parole, MA ciò spesso non accade per ciò che raccontiamo a noi stessi nella nostra mente Cosa succede nello ‘stato di fusione’ • I pensieri diventano realtà, ciò che pensiamo è come se accadesse ‘ora’ • Crediamo senza riserve in ciò che pensiamo • I pensieri diventano ‘importanti’, gli prestiamo molta attenzione, determinano le nostre priorità • I pensieri diventano ordini, e noi obbediamo automaticamente • I pensieri diventano ‘saggi’, difficilmente li mettiamo in discussione • Alcuni pensieri diventano molto disturbanti, e dobbiamo liberarcene ad ogni costo perché scatenano pessime sensazioni TECNICA: ristrutturazione del contenuto 1. Richiama alla mente un pensiero che ti disturba, e che solitamente ti ripeti nella forma: << Io sono X … >>, oppure << Non sono proprio X, di …. >>, es. << Io sono timido >>, << Non sono proprio costante nei miei impegni>> … 2. Concentrati su di esso e convincitene il più possibile per 10 secondi, anzi cerca di aumentarlo al massimo dell’intensità dentro di te 3. Ora metti davanti fai precedere la tua frase mentale con il seguente pensiero: << Sto avendo il pensiero … (seguito da) che io sono x (la tua frase) 4. Se vuoi fare ancora meglio, aggiungi anche: << Noto che (seguito da: sto avendo il pensiero che io sono x ) Cosa è successo? Hai notato cosa cambia nel mettere un po’ di distanza tra te … e il pensiero iniziale? Chiamiamo questo processo ‘defusione’: • I pensieri diventano ciò che realmente sono, ovvero suoni, parole, storie • I pensieri possono essere veri, ma anche no; non gli crediamo automaticamente • I pensieri possono essere importanti, ma anche no; non tiranneggiano il nostro tempo • I pensieri cessano di essere ordini cui rispondere immediatamente, saggi da seguire o minacce da cui fuggire Altre TECNIChe, per prendere i pensieri meno seriamente 1. PENSIERI MUSICALI: come nella tecnica precedente scegli un pensiero disturbante e cerca di trattenerlo dentro di te per 10 secondi. Dopo di chè cantalo in silenzio nella tua mente seguendo la melodia di “Happy birthday to youuuu”, oppure di “Jingle bell” (se poi danzi anche con il corpo meglio ancora) 2. VOCI RIDICOLE: dopo aver trattenuto il pensiero dentro di te per 10 secondi, prova a ripetertelo internamente con la voce di Titti, Duffy duck, i porcellini, topolino o bugs bunny 3. STRANE MOTIVAZIONI: aggiungi un bel perché senza senso al tuo pensiero, es. << sono timido, perché le banane sono ricurve >> Altre TECNIChe, per prendere i pensieri meno seriamente 4. DAI UN NOME ALLA TUA STORIA: identifica le ‘storie preferite’ che ti racconti e poi dai loro dei nomi; es. << la storia del timido >>, << il capitolo dell’inconstante >> , << il paragrafo del ‘non ci riesco’ >> 5. RINGRAZIA LA TUA MENTE: puoi dire a te stesso/a mentalmente: << grazie mente! Veramente utile! >> , << grazie per la segnalazione mente!>>, << wow mente, molto istruttivo!>> fallo con affetto, simpatia, ironia sincera. Le tecniche sono come le ruotine per la bici, le usi all’inizio fino a che non impari a trovare l’equilibrio necessario e ti appassioni alla bicicletta, dopo di che non le userai più Cosa abbiamo imparato • Che un pensiero sia vero, oppure no, non è importante • L’importante è se è utile, oppure no! • In seguito ai fallimenti in un certo lavoro, continuare a ripeterti che “sei incompetente”, oppure “stordito”, ecc … ti serve a qualcosa di utile? Ti fa stare meglio? Ti stimola a continuare in meglio? • Se la risposta è no … pratica la Defusione! Il principio del ‘non attaccamento’ • Non aggrappatevi con troppa forza ad una convinzione, anche se, in un certo momento o contesto di rivela efficace; altrimenti metti a rischio la tua flessibilità • Ricordati che spesso le convinzioni cambiano da sè nel tempo, perché noi cresciamo, il mondo cambia, tutto è impermanente (ricordi S.Lucia? ) • Le convinzioni sono solo mappe, non realtà, usale fino a che ti aiutano a orientarti in maniera efficace, poi lasciale e aggiornale • Concentrati di più su ciò che accade veramente, piuttosto che su ciò che ti dice la mente Importante: Ricordati che … Quando pratichi la defusione: • Lo scopo non è eliminare i pensieri spiacevoli, ma aiutarti a vederli per quello che sono, ovvero parole che formano storie, non fatti • Non aspettarti che i pensieri se ne vadano subito, ogni cosa ha il suo peso, la sua maturazione, dunque il suo tempo • Non aspettarti di sentirti bene. Se ti senti meglio goditelo, ma lo scopo principale e liberare spazio mentale per agire nelle cose veramente importanti • Non esistono tecniche infallibili. Impara ad accettare ogni risultato momentaneo Due paesi ostili: la convivenza difficile con noi e con gli altri immagina di vivere in un piccolo paese, confinante con uno stato ostile, guidato da una religione e un sistema politico diverso dal tuo: • Puoi dichiarare guerra e attaccare l’altro: dopo un sanguinoso dispendio di risorse vincerà il più forte, o il più resistente (ma a quale prezzo!) • Puoi dichiarare una tregua temporanea: il risentimento e il senso di minaccia ribollirà costantemente sotto la superficie liberando molto stress • Puoi fare una pace autentica: riconoscete entrambi le vostre differenze e lasciate che così siano TE … fra due Sè A volte succede … << Hey! Mi stai ascoltando? >> << Scusa, ero da un’altra parte con la testa … >> Cosa significa questo? ‘Due parti’ di noi • Il sé pensante: pensa, pianifica, giudica, confronta, crea, immagina, visualizza, analizza, ricorda, sogna ad occhi aperti in genere associato alla mente/pensiero • Il sé osservante: è consapevole, ma non pensa. È responsabile dell’attenzione, concentrazione, consapevolezza; registra direttamente l’esperienza in atto in genere associato alla coscienza In verità sono livelli metaforicamente distinti per convenzione, ma perfettamente collaboranti e inscindibili, integrati nei processi mentali Per capire meglio • Stai giocando a tennis e tutta la tua attenzione è fissa sulla pallina che va e che viene, ogni tuo movimento sembra sorgere ‘naturalmente’ senza il minimo pensiero, vedi la pallina, la rete, l’avversario che si sposta il tuo sé osservante è attivo • Inizi a pensare che sei indietro di due punti, che sei stanco, che la pallina viaggia veloce il tuo sé pensante si è attivato • Tanto più inizi a prestare attenzione ai tuoi pensieri, tanto più ti distrai dal gioco ‘reale’ e rischi di avere problemi Esercizio • Chiudi gli occhi per un minuto, e nota cosa fa a tua mente. Aspetta e qualcosa succederà. • Avrai notato che prima, il tuo sé pensante, produce dei pensieri o delle immagini, poi il tuo sé osservante ha potuto notarli nel loro arrivare, sostare in un certo spazio della tua ‘visione mentale’ e andare via. Magari hai anche avvertito certe sensazioni in un qualche punto del tuo corpo, e anche queste come sono nate, hanno avuto la loro evoluzione nel tempo Stazioni radio interne • Abitualmente su quali stazioni è sintonizzato il tuo sé pensante? Radio sventura? Radio depressione? Radio nervoso? Radio ‘quanto era bello il passato’? Radio ‘quanto desidero un futuro migliore’? Radio ‘ho paura del futuro’? Radio ‘fallimenti nel presente/cose che non funzionano’? O radio gioia? • Notizia cattiva: la radio non può essere spenta, fino a che siamo vivi/e Allora che fare? • Hai mai notato che quando sei attentamente concentrato/a su qualcosa che ti interessa, non senti eventuali altri suoni in sottofondo? • Questo è uno degli obiettivi della defusione! Imparare a prestare attenzione, ovvero dirigere il nostro sé osservante, dove desideriamo noi!!! • Possiamo quindi riconoscere un certo pensiero, applicare la defusione per accoglierlo e lasciarlo andare in sottofondo, ri-orientare la nostra attenzione e comportamento altrove Esercizio: prestare attenzione al respiro • Cosa imparerai? a ridurre la divagazione dell’attenzione, a concentrarti meglio, a lasciar andare e venire i pensieri senza fonderti con essi, essere più gentile nei confronti dei tuoi pensieri disturbanti • Chiudi gli occhi, oppure fissa un oggetto a circa un metro di fronte a te appena al di sotto dell’orizzonte visivo. Lascia che il tuo sé osservante si concentri sull’aria che entra ed esce dalle narici, senti le evoluzioni della cassa toracica mentre inspiri ed espiri. Ogni volta che un pensiero si presenta, notalo dicendoti internamente “pensiero” e lascialo andare, se ritorna, fallo nuovamente, e ogni volta riporta gentilmente l’attenzione al tuo respiro. Rilassa le spalle, il collo, lascia che il tuo corpo si sistemi da solo TECNICHE: E quando si presentano immagini invece di pensieri? Per le immagini possiamo adattare le tecniche precedentemente illustrate di defusione dai pensieri, quindi iniziate con il trattenerle 10 sec. così come vengono, e poi: • LO SCHERMO TELEVISIVO: immaginatevi seduti su una comoda poltrona di cinema, e osservatevi mentre, comodamente seduti, state guardando la proiezione sullo schermo delle vostre immagini; cambiatene i colori, provate con il bianco/nero, il seppiato, colori accesi, oppure con la velocità di riproduzione, fatele avanzare velocemente fino a quando scompaiono, e poi riavvolgetele velocemente fino quando scompaiono di nuovo (questo nel caso in cui le immagini mentali siano ‘montate’ come nella trama di un film) TECNICHE: E quando si presentano immagini invece di pensieri? • LA COLONNA SONORA: provate ad aggiungere musiche tristi, idiote, adrenaliniche ( seconda dell’effetto che desiderate ottenere ) • I SOTTOTITOLI: vi ricordate il dare un nome alla storia? Ecco, visualizzate dei sottotitoli spiritosi, grotteschi, assurdi sotto ogni immagine (potreste anche vedere le varie immagini come fossero le sequenze con il sottotitolo nel menu dei film in dvd) • CAMBIARE POSTO: visualizzate la vostra immagine nei posti che desiderate (nuvole, grattacieli, mutande, … ) CHIEDITI: • Cosa farei di diverso se le emozioni e i pensieri dolorosi non fossero più un ostacolo? • Quali progetti o attività comincerei (o continuerei) se il mio tempo e le mie energie non fossero consumati dalle emozioni disturbanti? • Che cosa farei se la paura non fosse più un problema? • Che cosa cercherei di fare se il pensiero di fallire non mi scoraggiasse? Scrivi le risposte , fai un elenco dei pensieri e/o immagini che affiorano, e usa la defusione su di loro Un’altra buona notizia • Le emozioni che proviamo non controllano il nostro comportamento • le emozioni suggeriscono una tendenza ad agire in un certo modo • Esempi: Possiamo sentirci arrabbiati, ma agire con calma, possiamo avvertire il desiderio di aggredire una certa persona, ma non siamo costretti a farlo Emozioni e comportamento • Quando siete agitati, nervosi, in ansia, con tutte le sensazioni del corpo connesse (mani sudate, nodo allo stomaco, gola chiusa, tachicardia, respiro frammentato, …) • POTETE agire in maniera non ansiosa, QUINDI, respirare lentamente, muovervi lentamente, fare qualche battuta per dichiarare e sdrammatizzare il fatto, sorridere • Anche se non hai il controllo delle tue emozioni, puoi controllare le tue azioni! Attacco o fuga? • Possediamo un sofisticatissimo software interno nel mesencefalo per la risposta ad agenti minacciosi esterni, e si chiama FFR (fight or fly response) • Esso si attiva per mettere il nostro organismo in condizioni di lottare o fuggire quando la vita è in pericolo • Oggi i pericoli così vitali sono rari, ma il nostro cervello non lo sa, e quindi continua a farlo scattare Sono solo emozioni • Il sistema FFR può indurre sensazioni che noi percepiamo e interpretiamo come emozioni positive o negative, a seconda della ‘lettura’ che diamo della situazione nella quale ci troviamo • Ma le emozioni sono solo emozioni, è rischioso ridurle in buone o cattive, perché anche le sensazioni che giudichiamo come buone possono portarci ad eventi tragici … mai sentito parlare di delusione d’amore? Il sistema FFR come un interruttore • Cosa succede se finisci nelle sabbie mobili? Più ti agiti, più sprofondi • Lo stesso principio vale per le emozioni spiacevoli! Più cerchiamo di combatterle e/o allontanarle, più ci mettiamo nei guai Perché? • Quando ‘l’interruttore della lotta’ è acceso, tutto ciò che costituisce ‘minaccia’ va eliminato o allontanato Il circolo vizioso • Supponiamo che provate ansia per un colloquio di lavoro, una gara, un primo appuntamento, il sistema FFR si attiverà, facendovi ritenere del tutto inaccettabile questa emozione, così vi troverete a provare rabbia verso voi stessi per il vostro sentirvi in ansia (<< cacchio! Non è possibile che mi sento così!>>), poi potrebbe essere il turno della paura o del senso di inadeguatezza, e così via … Programmi dal passato • Siamo stati programmati fin da bambini a giudicare le emozioni, categorizzarle in giuste o sbagliate, buone o cattive, agire di conseguenza soffocandone alcune, liberandone altre • Il GIUDIZIO è quindi un punto cruciale nella ‘lettura’ dei fenomeni • Il suggerimento è di vivere le emozioni come un flusso di stimoli sempre mutevoli senza giudicarle ESPANSIONE Il giudizio nel sé pensante Il sé pensante è un amplificatore, ecco quali domande e/o considerazioni può usare per acuire gli stati interni: • Perché mi sento così? • Cosa ho fatto per meritarmi questo? Perché proprio a me? • Perché sono così? • Non ce la faccio! Non sono capace! • Non dovrei sentirmi così Cosa abbiamo imparato • L’interruttore di lotta o fuga si attiva perché attuiamo la fusione con il sé pensante che ci dice che le emozioni spiacevoli sono brutte e pericolose, che è meglio evitarle o cancellarle, perché altrimenti ci rovinano la vita, perché sono indice che qualcosa in noi o nella nostra vita non funziona, ecc … • Dobbiamo imparare a stare con esse, conoscerle Il principio dell’espansione • Hai mai sentito il bisogno di avere più spazio? • Per espansione intendiamo fare spazio a ciò che proviamo, creare un contesto più ampio dove le cose hanno più spazio per muoversi senza cozzare le une alle altre • Solitamente ci irrigidiamo di fronte ad eventi spiacevoli che portano ad emozioni spiacevoli, il nostro corpo si contrae e si tende come a spremere fuori tali fenomeni • L’espansione vuole creare apertura, elasticità Esercizio: sviluppare la consapevolezza Ora ti chiederò di notare una serie di cose, mantieni l’attenzione su ognuna per circa 10 secondi: • Porta attenzione ai tuoi piedi • Porta attenzione alla posizione delle tue gambe • Porta attenzione sulla posizione e la curvatura della spina dorsale • Porta attenzione al ritmo, velocità e profondità del tuo respiro • Porta attenzione alla posizione delle tue braccia • Porta attenzione a cosa senti nel collo e nelle spalle • Porta attenzione alla tua testa • Porta attenzione a quali alla temperatura del tuo corpo, e a quali parti ti sembrano più calde e quali più fredde • Porta attenzione all’aria sulle parti esposte della tua pelle • Muovi l’attenzione dalla testa fino ai piedi sentendo quali parti del tuo corpo sono rilassate e quali più rigide Cosa hai provato nell’esercizio? • Hai sperimentato che essere consapevoli del corpo, è molto diverso dal pensare ad esso • Hai sperimentato che il sé pensante ‘chiacchiera’, immagina, divaga, • mentre il sé osservante nota, presta attenzione, si concentra, osserva e/o ascolta • Il sé pensante cerca di distrarre costantemente il sé osservante (mediante giudizi, divagazioni, ecc … ) La funzione dell’espansione L’obiettivo dell’espansione è lasciare che i tuoi pensieri vadano e vengano sullo sfondo, mantenendo l’attenzione focalizzata sulle tue emozioni. Ricorda: • L’essenza di un’emozione è una serie di cambiamenti fisici nel corpo • Notiamo questi cambiamenti principalmente come sensazioni fisiche I 4 passi dell’espansione Scegli una postura seduta il più possibile ‘comoda’, prendi uno dei problemi che ti assilla nella vita e: 1. Osserva: nota cosa senti nel corpo (consapevolezza corporea) e ‘dove’ si collocano di preciso queste sensazioni, quali evoluzioni compiono dentro di te. Fra le diverse sensazioni cerca quella che ti da più fastidio. Concentra la tua attenzione sulla zona prescelta. Osservala con curiosità, interesse e gentilezza (nonostante lei inizialmente appaia sgradevole). Dove inizia? Verso dove si muove? Come? Pulsante, vibrante, radiante, longilinea? Se tu dovessi tracciare il contorno che forma avrebbe? È sulla superficie del corpo, o all’interno? Quanto è intensa? Dov’è più lieve? puoi darle un colore? È calda o fredda? I 4 passi dell’espansione 2. Respira: immagina di respirare dentro e intorno alla sensazione; senti il tuo respiro che gli passa attraverso, la avvolge, dentro e fuori. Comincia con respiri lenti e profondi, svuotando interamente i polmoni (così crei anche un’àncora emotiva oltre che uno stato di rilassamento) 3. Crea spazio: ad ogni respiro avverti lo spazio che si crea dentro di te, e se la sensazione cresce, dalle ancora più spazio I 4 passi dell’espansione 4. Lascia: lascia che la sensazione sia presente, anche se non ti piace e non la vuoi. Se la mente commenta negativamente la sua presenza dille dolcemente: <<grazie mente >> e torna ad osservare ciò che accade dentro di te, rimani connesso/a con il momento presente. Se serve puoi usare la tua tecnica di defusione preferita per riconoscere un pensiero, dargli un nome, ecc … Sii paziente, prenditi tutto il tempo necessario, insisti Cavalcare l’impulso • Le emozioni spingono il corpo ad agire in un certo modo (e_motions) • Chiamiamo “impulso” questo fenomeno di spinta • Avvertiamo diversi impulsi nel nostro corpo, non sempre dettati dalle emozioni (es. fame, sonno, sesso, dipendenze varie) • Ogni volta che si presenta un impulso possiamo assecondarlo, oppure agire senza assecondarlo Domanda di fondo Quando ti accorgi di avere un impulso, puoi dirti mentalmente: <<sto avendo l’impulso di fare x>>, e dopo puoi chiederti: • Se lo assecondo, agirò come la persona che voglio essere? • Mi aiuterà a portare la mia vita nella direzione in cui voglio andare? Possibile domanda • E se l’impulso continua a spingermi in una direzione diversa o opposta ai miei valori? Risposta: • Evita di lottare contro di lui • Accoglilo, falle spazio, ascoltalo, dagli tempo di rivelare il messaggio che porta con sé, lascia che esaurisca la sua energia pratica l’espansione, cavalca l’impulso come un surfista sull’onda CONNESSIONE Dove sei …. Ora? • Ti è mai capitato di arrivare in auto al lavoro, e di accorgerti di non aver notato nulla del tragitto? Oppure di trovarti su una strada diversa da quella che avresti dovuto prendere? • Oppure di non ricordare cos’hai fatto o mangiato ieri? (a volte nemmeno dalla mattina alla sera) • Di trovarti ad annuire al discorso di una persona, ma di non ascoltarla? Oppure di seguire i tuoi ‘commenti interni’ circa questa conversazione ‘dove sei’ in questi momenti? ‘persi’ nei pensieri • ‘persi’, ‘distratti’, ‘assorti’ nei nostri pensieri, è così che passiamo la maggior parte del nostro tempo, ‘rapiti’ dal nostro sé pensante e proiettati nel passato o nel futuro La connessione • “connessione” significa essere pienamente consapevoli della nostra ‘esperienza’ nel qui ed ora, pienamente in contatto con ciò che sta accadendo in questo momento • vi siete mai trovati in situazioni così divertenti, eccitanti, emozionanti al punto che il ‘tempo vola’, e tutto sembra andare per il meglio? Due Modalità di funzionamento • Modalità del fare (pilota automatico): Agire in maniera automatica, lasciando che le esperienze del passato condizionino pienamente la percezione del presente e le azioni (quindi le emozioni), costante tensione verso il giudizio immediato, spesso si cerca nel futuro uno stato desiderato ‘migliorativo’ il sé pensante • Modalità dell’essere: Agire in maniera autonoma, vigile, presente, contatto diretto con l’esperienza del momento, sviluppare maggiore consapevolezza dei 5 sensi e delle informazioni che portano, facoltà di scegliere cosa e come osservare, in che modo re-agire emotivamente il sé osservante Effetti nelle due modalità • Nella modalità del fare, stimolata dal sé pensante, possono nascere noia, ansia, depressione, ecc … perché giudichiamo la situazione in un certo modo, pensiamo di ‘sapere già tutto’ • Nella modalità dell’essere, all’interno del sé osservante, vediamo le cose semplicemente per quello che sono, i pensieri come pensieri, i fatti come fatti; siamo aperti e curiosi Esercizio: Come connettersi con il presente Immagina di essere uno scienziato curioso, che si trova per la prima volta in questa situazione, che scopre per la prima volta il suo corpo, osserva attentamente tutto ciò che puoi vedere del tuo corpo, i colori della pelle e dei vestiti, il peso delle parti del corpo, e la sensazione dei tessuti che indossi, il suono che fanno, eventuali profumi, dopo di che guardati intorno e fai la stessa cosa, prenditi tutto il tempo per notare le cose da diverse prospettive (usa tutti i sensi che puoi) Suggerimenti per gli esercizi di connessione Puoi connetterti con te stesso, il tuo corpo e il tuo respiro, con l’ambiente circostante o con un’altra persona, con i suoni e/o sapori Spesso il tuo sé pensante cercherà di distrarti in vari modi, e tu potrai: • Lasciare che pensieri, emozioni, commenti interni vadano e vengano • Riconoscere che stai divagando, ringraziare la tua mente, e riportare l’attenzione all’aggetto momentaneo della tua connessione Tutto ciò lo puoi fare in qualsiasi momento della giornata, durante un’attività che adori è il top! Cosa abbiamo imparato • Connetterci con il presente tramite il sé osservante aiuta ad interrompere l’interruttore di attacco e fuga • La respirazione lenta e profonda crea un’àncora emotiva nel presente, inoltre favorisce il rilassamento muscolare, l’efficace scambio gassoso con l’ossigeno mantenendo un equilibrio chimico dei gas in circolo un ruolo utile per il sé pensante • Il tuo sé pensante, una volta che l’hai riconosciuto, può diventare il tuo migliore alleato, può collaborare nell’aiutarti a costruire nuove e più efficaci abitudini di pensiero e di comportamento Esercizio: Il problema dell’autostima Leggi le frasi seguenti, e cerca di crederci il più possibile: • Sono un essere umano • Sono un essere umano che vale • Sono un essere umano che vale e degno di essere amato • Sono un essere umano che vale, degno di essere amato e capace • Sono un essere umano che vale, degno di essere amato, capace e perfetto Cosa è successo nell’esercizio? • In che modo il tuo sé pensante ha cercato di resistere ai pensieri positivi via via crescenti? • E cosa succede quando cerchi di credere nell’affermazione seguente? • << Sono un inutile rifiuto umano >> • Qualcosa si è mosso dentro di te per difendere la tua persona? Il problema dell’autostima • Possiamo raccontarci tutto quello che vogliamo, ma sono solo storie, pareri che portano ad un grande dispendio di energia per essere confermati o disconfermati. • Se abbiamo poca autostima, ci sentiamo uno schifo • Se ne abbiamo troppa, dobbiamo costantemente agire e faticare per confermarla • E se la smettessimo di giudicarci? Possibili dubbi, e risposte • Domanda: non ho bisogno di una buona autostima per crearmi una vita ricca, felice e significativa? • Risposta: No, tutto ciò di cui hai bisogno è connetterti con i tuoi valori e agire di conseguenza • Domanda: una buona autostima, non rende tutto più facile? • Risposta: in certi casi sì, ma spesso no • Domanda: allora cosa posso fare? Qual è l’alternativa? • Risposta: imparare ad accettare te stesso/a per quello che sei. Un essere umano imperfetto verso il quale essere gentile e paziente Il problema dell’identità • Domanda: Ma se l’immagine che ho di me, la mia autostima, i miei giudizi su me stesso, i miei ricordi, tutti i pensieri che ho su di me, non sono io … allora Io chi sono? • Risposta: Sei tutto mente, corpo, coscienza, uniti in un unico essere consapevole; sei puro potenziale in espansione e cambiamento, un portale attraverso il quale passa la vita dell’intero universo, una prospettiva unica, una particolare finestra sul mondo PARTE TERZA CREARE UNA VITA DEGNA DI ESSERE VISSUTA– cosa fare per agire in maniera intenzionale ed efficace Qualche domanda fondamentale • Nel profondo del tuo intimo, che cosa è importante per te? Cosa conta veramente? • Che tipo di persona vuoi essere? Guidata da quali valori? • Che tipo di relazioni vuoi costruire? • Se tu/te non stessi lottando per liberarti da certe pensieri e/o emozioni negative, a cosa dedicheresti con piacere il tuo tempo e le tue energie? Valori Vs Obiettivi • Gli obiettivi stabiliscono traguardi precisi da raggiungere, una volta raggiunti i quali l’obiettivo cessa di essere valido e stimolante e va subito sostituito, o alzato, o modificato • I valori stabiliscono delle direzioni costanti da seguire, diventano i nostri criteri guida, i principi ispiratori del nostro agire e interpretare le cose Esempi: Valori Vs Obiettivi • Trovare lavoro: obiettivo • Dare il massimo nel lavoro: direzione • Sposarsi: obiettivo • Essere un ottimo partner: direzione • Diventare padre/madre: obiettivo • Essere un bravo genitore: direzione E le direzioni andrebbero ulteriormente specificate Esercizio: chiarisci i tuoi valori Immagina di avere 90 anni, e di ripensare alla tua vita com’è oggi. Poi completa le seguenti frasi: • Ho passato troppo tempo a preoccuparmi di … • Ho dedicato troppo poco tempo a …. • Se potessi tornare indietro, quello che farei diversamente d’ora in avanti è … Il tuo viaggio continua • Il tuo viaggio continua, anche se noi ci fermiamo qui • Dopo aver chiarito i tuoi valori più profondi, dovrai stabilire degli obiettivi immediati, a medio e lungo termine • Dovrai essere sicuro che i tuoi obiettivi rispettino alcuni parametri fondamentali (che trovi in diversi manuali di coaching) • Dovrai affrontare tutti i sabotaggi interni che il tuo sé pensante mette in campo per resistere al cambiamento e difendere un certo status quo • Dovrai agire con costanza, perseveranza, sopportazione delle difficoltà, gioia della scoperta, della curiosità e dell’apprendimento Buon viaggio Sviluppa il coraggio per risolvere quei problemi che possono essere risolti, la serenità per accettare quelli che non possono esserlo e la saggezza per distinguere gli uni dagli altri Materiale tratto da: • La trappola della felicità – come smettere di tormentarsi e iniziare a vivere, Russ Harris, Ed. Erickson Gabriele Nani: www.fieldfree.it
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