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 In viaggio
con Gellindo
Ghiandedoro
ITINERARIO E FOTOGRAFIE DI SILVIA VERNACCINI
Pian del Gac’: il
Sentiero degli gnomi
ALTA VALSUGANA: FORNACE
Dopo la metà dell’Ottocento l’autorità
comunale di Fornace
volle erigere al posto
del precedente castello, anche chiamato
Roccabruna dal nome
dei suoi proprietari,
un’enorme chiesa con
annessa torre campanaria, che oggi rintocca
– bizzarrie della storia – con le campane
strappate al castello
medesimo.
Così quella costruzione, che dall’alto della
collinetta di San Mar-
tino occhieggia superstite, è solo la parte
sud-orientale del
castello: d’impronta
medievale, conserva
testimonianze d’epoca
rinascimentale, come
il portale blasonato,
le finestre contornate
Fornace, Castello Roccabruna.
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a bugnato, il cortile
interno con loggiato.
Furono i Roccabruna,
i Signori di Fornace,
a volere la sua ricostruzione, nel 1566,
sul preesistente loro
fortilizio in paese,
che faceva parte
In viaggio con Gellindo Ghiandedoro
della linea fortificata
medioevale dell’Alta
Valsugana. Ne mutarono completamente
l’aspetto, tanto che il
risultato fu quello di
una superba dimora
residenziale, in sintonia con un rinnovato
gusto di corte.
Sul finire degli anni
Novanta la Provincia
di Trento, in collaborazione con l’Associazione Castelli del
Trentino, vi ha condotto accurati restauri
che hanno portato alla
luce notevoli oggetti
culturali: frammenti di
vasi in ceramica decorata, vetri, monete,
reperti d’uso bellico
esposti in alcune vetrine del Municipio. Oggi
infatti è sede degli
uffici municipali, della
Biblioteca e di alcune
associazioni.
La nostra passeggiata
parte dal Pian del Gac’
del Monte Piano (940
m), un terrazzamento
lisciato dai ghiacciai i
cui versanti abbracciano Fornace. Si
parcheggia nel grande
piazzale attrezzato
con Bar Ristoro, un
campo da tennis, un
divertente Parco
Giochi e un tendone
per le feste; qui sono
subito due grandi gnomi intagliati in grossi
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tronchi a mostrarsi
e a invitarvi a questa
bella passeggiata,
pianeggiante e all’ombra dei bosco (5 km,
2 ore). Erano tronchi
comunque abbattuti,
che però sembravano
non essersi stancati
di raccontare le storie
di elfi, folletti, aguane
e di tanti altri magici
personaggi nati dalla
fantasia dei boschi: e
così lo scultore An-
In viaggio con Gellindo Ghiandedoro
tonino Puleo, detto
Nino, con sgorbia e
martello è riuscito a
ridar loro vita. Accanto ad ogni gnomo –
sono ben 15 – trovate
da leggere il nome e le
caratteristiche dello
stesso, come lo «Gnomo del Sole splendente che illumina i prati,
i fiori e la gente»; sono
testi ideati dallo stesso Nino assieme alla
moglie Cristina con
l’aiuto anche di alcuni
bambini della scuola
elementare di Fornace. Si tratta in definitiva di un itinerario
che è un bell’esempio
di collaborazione tra
Comune-Pro Loco
di Fornace e l’Associazione Ecomuseo
Argentario, quest’ultima da alcuni anni
impegnata per il
recupero e la valorizzazione di una variegata realtà storica
situata alle porte di
Trento e che interessa più comuni (Trento
nelle circoscrizioni di
Meano e Argentario,
Albiano, Civezzano,
Fornace). Le proposte
spaziano da argomenti
naturalistici ad altri più
storici, dai sentieri dei
minatori, alle cave di
pietra, dai cacciatori
del Mesolitico ai forti
della Grande Guerra.
Questa passeggiata vi
porterà infatti anche
alla scoperta dell’area
mineraria del Monte
Piano, unito al Monte
Calisio (anche detto
Monte Argentario)
dalle generose miniere
d’argento che vennero
sfruttate dal XII al XVI
secolo, con qualche
tentativo di ripresa,
poi spentosi, sul finire
dell’Ottocento. Per
recuperare il prezioso minerale – che in
passato ha alimentato
la zecca del principe
vescovo di Trento – i
minatori, i Bergknappen
tedeschi italianizzati
in Canopi, scavavano
centinaia di chilometri
di gallerie per seguire
la vena argentifera.
Le gallerie principali
erano dette canope,
e avevano un andamento orizzontale, e
poi vi erano i cadini,
pozzi in verticale che
servivano soprattutto
come vie di aereazione. Gran parte di
queste aperture sono
ormai occluse dalla
vegetazione, altre
sono divenute in tempi
addietro anche delle
piccole discariche
e alcune sono state
riaperte al pubblico
(l’Ecomuseo organizza
la visita guidata al Sentiero delle canope nel
“Parco delle miniere”
sul Monte Calisio).
Dopo circa un’ora di
Fornace: Castello di Fornace/Municipio: tel. 0461
849023; le vetrine archeologiche sono visitabili in
orario d’ufficio.
Biblioteca Intercomunale di Civezzano e Fornace,
Ecomuseo dell’Argentario, Fornace: tel. 0461 853049;
e-mail: fornace@ biblio.infotn.it; www.ecoarge.it
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camminata, all’inizio su asfaltato poi
su strada sterrata,
giungete alla Canopa
del Raita, dove ad attendervi è lo “Gnomo
Antico”; dopo lo “Gnomo di Monte Piano”, il
quindicesimo, potete
restare sul sentiero
che circolarmente vi
riporta al parcheggio
oppure prendere la
stradina sulla sinistra che vi riporta sul
percorso dell’andata,
tra lo gnomo n. 6 “Il
Cinesino” e lo Gnomo
n. 7 “Le Strade del
Cuore”.
In queste due pagine: gli gnomi
scolpiti nel legno accompagnano nella passeggiata..