Salone del Risparmio 2014 la diciottesima edizione dell

Salone del Risparmio 2014
la diciottesima edizione dell’Osservatorio sui Risparmi delle famiglie italiane
di GfK Eurisko-Prometeia
Lo scorso 27 Marzo e stata presentata - nell’ambito del Salone del Risparmio 2014 - la diciottesima edizione
dell’Osservatorio, il tradizionale appuntamento annuale sull’evoluzione della domanda e dell’offerta rivolta al mercato
retail del risparmio in Italia. L’Osservatorio registra – anche grazie ai segnali positivi del 2013 in tema di investimenti una significativa ripresa di interesse delle famiglie italiane verso una progettualità finanziaria che supporti il benessere
prossimo e futuro della famiglia stessa.
Il cambiamento del consumatore finanziario: cresce la cultura tecnologica, crescono le attese per una finanza
semplice, utile e comprensibile (e non solo virtuale).
Fig. 1
Evoluzione tecnologica delle famiglie
L’evoluzione tecnologica delle Famiglie è veloce e sta
cambiando il sistema di riferimenti e le attese delle
famiglie stesse. La crescente diffusione di mobile
devices (smartphone e tablet) ha subito in questo
ultimo anno una brusca accelerata e sta impattando in
modo significativo sulla vita delle persone e delle
aziende (Fig. 1).
L’evoluzione della tecnologia digitale disegna nuovi
spazi e nuove forme di dialogo e di interazione con il
consumatore, non solo per piccole pattuglie di early
user.
Fonte: Multifinanziaria Retail Market – GfK Eurisko
Multicanalità è un termine (quasi) del passato, la moltiplicazione dei canali di contatto, la loro frammentazione non
interessa al consumatore che cerca un armonico sistema integrato di relazione e connessione.
E dalla semplicità e dall’immediatezza delle interfacce tecnologiche il consumatore finanziario trae spunto per
chiedere al sistema della gestione del suo denaro altrettanta facilità, comprensibilità, utilità immediata.
Fig. 2
Ma la tecnologia a cui le famiglie si stanno abituando
non disegna – secondo le analisi dell’Osservatorio uno scenario di virtual finance. Siamo ancora molto
lontani da un futuro in cui la finanza sarà 100% digitale.
Anche le generazioni X ed Y presenti sul mercato
italiano pensano – come i loro padri, i più maturi baby
boomer – ad una finanza nei prossimi anni molto
integrata fra fisicità e virtualità. Il capitale umano e
relazionale, la simbologia dei luoghi della finanza, è e
resterà importante e fondamentale, in particolar modo
per l’area del risparmio e la consulenza sugli
investimenti (Fig. 2).
Cresce l’interesse per l’advisory: «di
qualità» e «basica» (base: investitori)
Ci saranno ovviamente spazi per una razionalizzazione
ed una riprogettazione della componente fisica delle
reti (si pensi alle chiusure degli sportelli bancari), ma
anche gli spazi fisici potranno trovare un loro rilancio
importante, se riprogettati e calibrati sulle esigenze del
mercato dei prossimi anni.
Fonte: Multifinanziaria Retail Market – GfK Eurisko
1
Il 2013: la convalescenza finanziaria dei mercati e la ripresa del risparmio in Italia
Fig. 3
Propensione al risparmio delle famiglie (dati
annualizzati)
20
Il nostro Paese ha visto una flessione importante dell’attività
economica e una fragilità dei consumi, mentre il quadro
finanziario, pur nelle incertezze create dal processo di
tapering negli Usa, è migliorato in maniera significativa, con
rendimenti positivi sui mercati azionari e un’ulteriore
riduzione degli spread dei titoli governativi italiani rispetto al
bund.
18
16
14
VALORI %
Il 2013 è stato un anno ancora caratterizzato da un’elevata
fragilità, ma con segnali di lenta uscita dalla fase più profonda
della crisi.
12
10
8
set-01
set-04
set-07
set-10
Area Euro
Francia
Spagna
set-13
Italia
Germania
In questo contesto, la propensione al risparmio delle famiglie
italiane è aumentata di quasi 1 punto percentuale nel 2013,
avvicinandosi nuovamente ai livelli medi dell’Area Euro (Fig.
3).
Fonte: elaborazioni Prometeia su dati Eurostat.
Il 2014: gli incrementi marginali del reddito degli italiani alimenteranno il risparmio o i consumi?
La previsione contenuta nell’Osservatorio 2014 ipotizza che la propensione al risparmio potrebbe crescere per tutto il
triennio di previsione, anche quando il reddito disponibile tornerà ad aumentare, riportandosi vicino ai livelli del 2009.
Perdurerebbe – in questo caso - la tendenza in corso all’aumento della quota di reddito risparmiata come risposta di
natura precauzionale, in uno scenario ancora molto debole del mercato del lavoro, e con l’obiettivo di ripristinare il
valore della ricchezza, finanziaria e immobiliare, erosa durante la lunga crisi. I maggiori flussi di risparmio dovrebbero
inoltre contribuire alla crescita delle attività finanziarie, stabilizzandone la dinamica che nel prossimo triennio
potrebbe approssimarsi al 4 per cento medio annuo.
L’investimento e gli italiani: il ritorno del Risparmio gestito?
Fig. 4
Nel 2013, nonostante la profonda crisi economico-finanziaria
che ha investito le famiglie, gli investimenti si sono indirizzati
prevalentemente verso gli strumenti di risparmio gestito e
assicurativi (Fig. 4) per diversi fattori: l’andamento positivo
dei mercati finanziari, la maggiore emersione della percezione
del rischio di credito, sia di emittenti pubblici che privati, che
ha spinto gli investitori alla ricerca di una maggiore
diversificazione, i cambiamenti nelle politiche di offerta degli
intermediari finanziari e, non ultimo, la sempre maggiore
attenzione dei regolatori alla correttezza dei comportamenti
nella fase di distribuzione dei prodotti finanziari.
Investimenti delle famiglie italiane nei
principali strumenti finanziari
fondi comuni*
gpi
ass.ni vita
titoli pubblici
obbl. bancarie
att.tà liquide
-40 -30 -20 -10
gen-set '13
0
gen-set '12
10
20
30
€ MLD
Nota: dati relativi a famiglie e imprese, eccetto assicurazioni
(totale mercato) e depositi (famiglie). (*) al netto dei fondi in
GPI.
Fonte: elaborazioni e stime Prometeia su dati Banca d’Italia,
Bce e Assogestioni.
La ripresa del risparmio gestito è importante non solo in
termini di volumi di raccolta netta, quanto per il
miglioramento del grado di diversificazione dei portafogli
finanziari delle famiglie che ha determinato, anche grazie
all’inserimento di strumenti con una maggiore componente di
investimento azionario.
2
Malgrado i buoni segnali, restano stabili le famiglie che investono, la crescita del 2013 del RG guidata soprattutto da
un maggior lavoro in profondità sugli attuali possessori.
Ma il successo del risparmio gestito in termini di volumi non deve ingannare. Il comparto degli investimenti continua a
non sedurre larga parte del suo mercato potenziale. Investire appare oggi meno di moda che in passato. La colpa può
sicuramente in parte essere attribuita ad una graduale contrazione delle risorse finanziarie delle famiglie e al
pessimismo che ci ha accompagnato in questi anni di crisi finanziaria, ma il progressivo attenuarsi dell’interesse del
mercato è in parte anche attribuibile ad una modesta capacità dell’offerta finanziaria di parlare la lingua delle
persone, dei suoi clienti.
La passione per gli investimenti è rimasta diffusa soprattutto fra i segmenti con maggiori risorse finanziarie: affluent e
clienti del PB. Ma il bisogno di trovare una risposta alla propria gestione del risparmio resta forte su quote molto più
ampie di popolazione. Ma questo mercato potenziale che dispone di risorse finanziarie (si parla di portafogli superiori
ai 10mila €) fa fatica ad includere, spontaneamente e senza efficaci stimoli da parte dell’offerta, l’investimento fra le
soluzioni possibili per la gestione del suo risparmio.
Fig. 5
I numeri sulla ruota degli investimenti
Il successo del risparmio gestito in questo scenario appare
dunque dovuto, principalmente, ad una proposizione di
prodotti del risparmio gestito a investitori che già avevano in
portafoglio altri prodotti di risparmio gestito (8%). Al di fuori
di questa pattuglia ci sono praterie di potenziale – secondo
l’edizione del 2014 dell’Osservatorio - ma questo non appare
attivabile attraverso le logiche tradizionali della proposizione
del risparmio gestito (Fig. 5).
L’Osservatorio evidenzia l’urgenza per il risparmio gestito di
un significativo cambio di passo: nei linguaggi, nella
proposizione (più vicina ai progetti di vita delle persone che ai
mercati), nella consulenza – sia di alto profilo che low cost –
per inserire proposte e soluzioni in quel quadro di
comprensibilità e utilità che oggi appare la principale richiesta
dei clienti.
Fonte: Multifinanziaria Retail Market – GfK Eurisko
Il prossimo triennio: il ritorno al medio periodo
L’evoluzione della composizione delle attività finanziarie delle famiglie nel prossimo triennio dovrebbe risentire degli
effetti positivi dovuti all’uscita dalla recessione. In uno scenario nel quale l’andamento dei mercati finanziari potrebbe
continuare a essere ancora mediamente positivo, consolidandosi il percorso della ripresa internazionale, dovrebbe
manifestarsi una lenta erosione degli strumenti più liquidi in portafoglio, a favore della quota di investimenti di medio
e lungo termine. All’interno degli investimenti di medio e lungo termine, dovrebbe proseguire la tendenza in corso alla
riduzione della detenzione diretta di titoli, sia pubblici sia privati, a favore di prodotti di risparmio gestito, fondi
comuni e prodotti assicurativi e pensionistici, la cui quota sulle attività finanziarie potrebbe crescere nell’orizzonte di
previsione di circa 3 punti percentuali, raggiungendo quasi il 29 per cento del totale. Tale andamento confermerebbe
la tendenza in atto da parte delle famiglie di progressivo contenimento dell’investimento diretto in titoli pubblici
italiani, che ha raggiunto livelli particolarmente bassi di rendimento, da un lato, e che ha manifestato una maggiore
necessità di essere diversificato dopo la fase acuta della crisi del debito pubblico, dall’altro.
Per i prossimi anni, vi potrebbero quindi essere le basi per iniziare a colmare quel gap strutturale verso i maggiori
paesi europei, Germania e Francia in particolare, che vede le famiglie italiane fortemente ”sotto assicurate” e poco
impegnate in piani di investimento di lungo termine, previdenziali e non, anche tenendo conto che stanno emergendo
dal lato della domanda esigenze di sempre maggiori coperture assicurative e pensionistiche.
Gran parte di questo cambiamento è oggi nelle mani dell’industria finanziaria nel suo complesso, soprattutto nella sua
componente distributiva, che ha tutti gli strumenti necessari per interpretare e rendere possibile questa evoluzione,
ma l’obiettivo finale è raggiungibile solo con l’apporto di tutti gli attori coinvolti, a cominciare anche dalla maggiore
attenzione che a livello istituzionale dovrebbe essere dato a questo cambiamento in un’ottica di lungo termine.
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