Pubblico 2-14 - cislmolinette.it

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PUBBLIC
Periodico sindacale della CISL Funzione Pubblica Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta n. 2 / 12 Febbraio 2014
Rimettersi in gioco
I
l recente accordo
sulla rappresentanza è un buon
motivo per riflettere sul’analoga intesa nel Pubblico Impiego.
Alcuni punti, come la giusta decadenza da
RSU, se eletti in una lista diversa da quella
da dove si è ottenuto il seggio, sono questioni che “invidiamo”. E non poco.
Ho citato quest’aspetto, ma ve ne sono altri
anche più importanti, che il nostro accordo
potrebbe recepire.
La Pubblica Amministrazione ha fatto da
apripista nella misurazione della rappresentanza più di un decennio fa. Peccato, però, che
a pagarne le conseguenze siano stati i dipendenti pubblici e le organizzazioni sindacali
che li rappresentano.
Nel clima che stiamo vivendo sarebbe opportuno non sfuggisse ai più che una Pubblica Amministrazione non rappresentata
dal Sindacato Confederale va incontro a un
Saremo capaci
di rimetterci in
gioco? Sapremo
mettere in
discussione
modelli
organizzativi e
sindacali che
ci hanno fatto
“comodo” per
decenni, con
qualcosa di nuovo
che, in parte
non conosciamo
e in parte ci
intimorisce?
Mettersi in
discussione è uno
sport che piace a
pochi.
“Socializzare” le
buone idee e le
buone pratiche
è una ricetta che
ci può aiutare
a superare il
momento che la
PA sta vivendo.
pag. 3
Lieto fine per i 16 lavoratori in
esubero dell’Opera Pia Lotteri
pag. 5
Ospedale Gradenigo,
manifestazione
pag. 6
Schiarita sulle
Comunità montane,
firmati due accordi
pag. 8
Il Piemonte
torna al voto
pag. 9
Dalla Base navale di
La Spezia il nuovo
assetto della Difesa
pag. 11
Guanto di sfida al Governo
pag. 12
Alle Entrate la solita solfa
pag. 13
Sanità: la mancanza di risorse
pag. 15
Quale futuro per
la Croce Rossa?
declino certo.
È evidente che il populismo paga!
Che il gridare forte porta a casa risultati di poca durata ed entità. Che
il promettere e poi non mantenere,
dando la colpa agli altri, è diventato
uno degli sport preferiti.
Se questa consapevolezza non ci
sfugge, con altrettanta onestà dobbiamo capire che occorre modificare
questo modus vivendi.
Bisogna modificarlo, prima di tutto, in casa CISL, facendo capire che
non siamo privilegiati ma lavoratori. Bisogna farlo capire alla politica
perché non siamo merce di scambio.
Dobbiamo farlo capire ai cittadini
per non diventare il capro espiatorio
di tutto un sistema di cui non siamo
i soli attori.
Un lavoro non facile perché anche
nella PA abbiamo commesso errori
e fatto valutazioni fuori dal tempo e
non rispondenti alla realtà.
Saremo capaci di rimetterci in gioco? Sapremo mettere in discussione
modelli organizzativi e sindacali che
ci hanno fatto “comodo” per decenni, con qualcosa di nuovo che, in
parte non conosciamo e in parte ci
intimorisce?
Mettersi in discussione è uno sport
che piace a pochi.
Farlo su cose importanti come il lavoro, non va sottovalutato!
Ma non farlo vuol dire consegnare il
nostro futuro ad altri.
Anche per questo abbiamo deciso di avviare un ciclo di momenti formativi indirizzati alle RSU
della sanità. Lo facciamo su due
temi: performance aziendale e
art.16 del DL 98/2011 che avevamo dimenticato e accantonato,
sperando che altri tirassero fuori dal cilindro soluzioni più facili
come il rinnovo contrattuale, un
bonus economico sul piano di rientro e altre fantasie.
Non è così! Occorre tirarsi su le maniche e vedere che cosa siamo capaci
di fare su due temi dove le controparti sono indisponibili al confronto e dove i colleghi di viaggio fanno
orecchie da mercante.
Ci sono, per fortuna, anche alcune
luci e non soltanto ombre. I colleghi
della Liguria, nel numero scorso di
PUBBLICO, hanno presentato il loro
accordo regionale che permette l’avvio di una contrattazione aziendale
sull’art.16 in sanità e prevede un
contribuito di non poco conto da
parte delle ASL e delle loro Direzioni
Generali per arrivare alla sua applicazione a livello aziendale.
“Socializzare” le buone idee e le
buone pratiche che ognuno di noi fa
sul proprio territorio è una ricetta
che ci può aiutare a superare il momento che la PA sta vivendo. Un
momento che oramai dura da anni
ma che non ci deve fare arrendere
o arretrare.
Cambiare, sì cambiare in qualcosa di
diverso da oggi.
Qualcosa che ci faccia essere “sul
pezzo”, che ci appassioni e ci faccia
ancora credere nel nostro modo di
fare sindacato e di essere CISL.
Gian Piero Porcheddu
IL DIARIO DI
PUBBLIC a cura di Roberta Potenza
2
PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 2 12 Febbraio 2014
PUBBLIC
RIMETTERSI IN GIOCO
VITTORIA CISL FP
V
enerdi 24 gennaio, presso l’assessorato regionale all’Assistenza, alla
presenza del dirigente responsabile,
dottoressa Vitale, le organizzazioni
sindacali CGIL FP, CISL FP e UIL FPL di
Torino, il gruppo Villa Maria e il commissario liquidatore dell’Ipab “Opera Pia
Lotteri”, è stato reso noto il piano operativo che porterà, nel mese di febbraio, alla
PIENA ricollocazione dei 16 lavoratori di
quell’ente, tramite mobilità intercompartimentale, presso il sistema sanitario regionale e il comune di Torino.
Secondo l’intesa, i lavoratori in possesso
della qualifica di OSS verrano assorbiti
dalle ASL e dalle ASO di Torino e provincia, secondo la seguente ripartizione:
2 Asl 1; 2 Asl 2; 2 Asl 3; 1 Asl 4; 1 Asl 5; 1
Citta della Salute (Molinette); 2 Mauriziano; 2 San Luigi.
Tre lavoratori, con qualifiche amministrative, verranno presi in carico dal Comune
di Torino.
Saranno assunti da
ASL e Comune.
Il ruolo
fondamentale
della nostra
federazione è
stato testimoniato
da tutti i soggetti
attori dell’intesa.
I lavoratori
hanno scelto, da
tempo, di essere
rappresentati,
in larghissima
maggioranza, dalla
CISL FP, sia nel
dato associativo,
che in quello RSU.
L’importanza del risultato, stante il sostanziale blocco delle assunzioni nelle
Pubbliche Amministrazioni, riveste un
carattere di particolare rilievo, in larga
parte da ascrivere all’azione della FP Torino-Canavese, da sempre in prima fila nel
ricercare una soluzione, come quella appena raggiunta, che vedesse il passaggio dei
lavoratori al sistema pubblico mantenendone lo status giuridico ed economico.
Il riconoscimento del ruolo fondamentale
della nostra federazione è stato testimoniato da tutti i soggetti attori dell’intesa
e, elemento fondamentale, in primis dai
lavoratori stessi, i quali hanno scelto, da
tempo, di essere rappresentati, in larghissima maggioranza, dalla CISL FP, sia nel
dato associativo che in quello RSU.
Nei prossimi giorni, il protocollo d’intesa
che garantirà le modalità del passaggio,
verrà sottoscritto anche dagli assessori
Cavallera (Regione Piemonte) e Passoni
(Città di Torino), a testimonianza dell’intesa politica raggiunta.
Il termine di questa complicatissima vicenda rende merito alle forze della FP
Torino-Canavese che, in grande sinergia,
hanno lavorato duramente per lo splendido risultato ottenuto.
Massimiliano Mendolia
Operatore Cisl Fp Terzo Settore
3
PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 2 12 Febbraio 2014
PUBBLIC
Lieto fine per i 16 lavoratori
dell’Opera Pia Lotteri
OPERA PIA LOTTERI
U
ospedaliere. Tre di loro entreranno
a far parte degli organici del Comune di Torino.
La soluzione individuata, rientra in
un protocollo d’intesa stipulato nei
giorni scorsi tra Comune, Regione Piemonte, ASL e mette fine alla
preoccupazioni sorte nei mesi scorsi sul destino dei sedici dipendenti.
Il commissario dell’IPAB Opera Pia
Lotteri, Paolo Giunta, ha tra l’altro
comunicato che l’ente dovrebbe essere definitivamente estinto entro il
mese di marzo.
A gestire la casa di riposo di via Villa
della Regina è subentrato il Gruppo
GVM.
Soddisfazione per la positiva conclusione della vicenda è stata espressa
dai presidenti delle due Commissioni consiliari, Gianni Ventura (Lavoro) e Lucia Centillo (Sanità).
Il segretario Cisl Fp Torino-Canavese
Caterina Messina
na lotta che dura dal lontano
2008. In questa vicenda si
sono impegnati innanzitutto i nostri operatori sindacali Massimiliano Mendolia e Marcello D’Aloiso che nel luglio del 2013
hanno richiesto l’intervento della
segreteria provinciale Cisl Fp. Grazie alla collaborazione e alla determinazione del consigliere comunale
Gianni Ventura, che è anche presidente della III Commissione Lavoro, e al nostro lavoro di squadra,
siamo riusciti ad ottenere questa
grande vittoria sindacale. Per i 16
dipendenti in esubero dell’“Opera
Pia Lotteri” si tratta di uno sbocco
lavorativo concreto e certo che li ripaga di tutte le preoccupazioni degli
ultimi anni.
Tra febbraio e marzo di quest’anno,
con una procedura di mobilità, tredici lavoratori e lavoratrici saranno
assunti da diverse ASL e Aziende
Corso di formazione sulla Performance
Aziendale e sull’art.16. DL 98/2011
C
ome deciso in Segreteria Regionale, è stato definito un
breve corso di formazione,
diretto a tutte le nostre RSU e
SAS aziendali, su seguenti temi:
• Performance Aziendale
• Applicazione art.16 del DL
98/201.
Temi che saranno oggetto di confronto nei prossimi CIA e che si pongono come unici elementi di novità,
capaci, di implementare i fondi economici del comparto.
I corsi, tenuti dal Segretario regio-
nale Cisl Fp Gian Piero Porcheddu,
si terranno presso i territori per
favorire la massima partecipazione
dei nostri dirigenti sindacali, RSU
e/o SAS, che partecipano alle trattative aziendali. Il modulo avrà la
durata di 4 ore e le giornate individuate per i singoli territori, sono le
seguenti:
• Martedì 11 Febbraio 2014 FP di CUNEO
• Mercoledì 12 Febbraio 2014 FP ALESSANDRIA /ASTI
• Giovedì 13 Febbraio 2014
FP PIEMONTE ORIENTALE
• Venerdì 14 Febbraio 2014
FP AM TORINO-CANAVESE.
4
PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 2 12 Febbraio 2014
PUBBLIC
Una vittoria targata Cisl Fp
VERTENZE IN REGIONE
I
dipendenti regionali, come l’intero comparto pubblico, sono colpiti
dal blocco contrattuale che perdura dall’anno 2010 e si trascinerà a tutto il 2015 e, come se non
bastasse, il traguardo pensionistico
per molti si è allontanato anche di 5
anni grazie alla nota “Legge Fornero”. In questo contesto apprendiamo
da notizie stampa che i noti privilegi
di cui godono i Consiglieri regionali,
più volte denunciati dalle Organizzazioni sindacali vengono saldamente
difesi e mantenuti.
È sufficiente svolgere un mandato
(anche solo figurativo, versando i
contributi) per poter capitalizzare
un assegno vitalizio, a partire dai 65
anni, che va da un minimo di 3.000
euro ad un massimo di 8.000 euro
al mese e per tutta la restante vita!
I dipendenti regionali che nella stragrande maggioranza vivono con
1.200-2.000 euro al mese, che con il
blocco contrattuale hanno registrato una perdita secca del 10% del potere di acquisto, ritengono tutto ciò
mortificante e vergognoso!
Invece della rinuncia volontaria al
vitalizio ecco arrivare la pensione
lampo per tutti i consiglieri, “indagati compresi”.
Chiediamo ora e subito (non dalla
prossima legislatura) un tangibile
segnale: l’abrogazione del vitalizio.
Sas Cisl Fp Ente Regione
Ospedale Gradenigo:
sabato 15, manifestazione
contro la chiusura
L
a rappresentanza sindacale
unitaria del Gradenigo ha indetto per sabato 15 febbraio
una manifestazione con presidio davanti all’ospedale alle 10 e
corteo sino alla Regione Piemonte
in piazza Castello. Il Gradenigo - ricorda in una nota i sindacati- è stato
definito dalla Regione un ospedale
‘cardine accreditato in fascia A, con
45 mila passaggi di pronto soccorso Dea di primo livello, un servizio
ospedaliero d’eccellenza, terzo polo
oncologico del Piemonte, eccellenza
regionale per la cura dei tumori al
colon, insufficienza cardiaca, artroscopia del ginocchio. L’ospedale nel
2011 dichiarava una grave difficoltà
economica dovuta ai tagli importanti dei finanziamenti da parte della
Regione Piemonte e dai ritardi nella
loro erogazione. La Congregazione
Figlie della Carità di San Vincenzo ha gettato la spugna e ha deciso
che la vendita è ormai l’unica soluzione per poter continuare l’attività
dell’ospedale. Se il passaggio da un
ente no-profit a una società privata
comportasse la perdita dell’accreditamento e dello status di presidio
sanitario, la sanità piemontese perderebbe il secondo ospedale dopo
il Valdese. I lavoratori chiederanno
alla Regione Piemonte “azioni concrete e urgenti per la salvaguardia
dell’Ospedale”.
5
PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 2 12 Febbraio 2014
PUBBLIC
La
vergogna
dei vitalizi
VERTENZE IN REGIONE
V
enerdì 24 gennaio 2014, si è
tenuto un incontro con l’assessore Vignale per la definizione
di alcuni aspetti relativi al personale delle Comunità Montane.
Al termine dell’incontro sono stati
sottoscritti due accordi che proviamo a sintetizzare qui di seguito:
ressati. È utile ricordare che la somma finanziata è il 70% della somma
totale e pertanto, gli enti dovranno
provvedere a stanziare sui fondi l’intera somma. Si ricorda, così come ribadito nell’accordo sottoscritto, che
la LR.11/12 prevede le deroghe per
il rifinanziamento dei fondi in caso
mine del processo di liquidazione
il personale transiterà in una delle
Unioni territorialmente costituite.
- Per gli anni 2014 e 2015 verranno
riproposti i bandi per la risoluzione
anticipata di tutto il personale.
- Nel caso in cui vi sia personale che,
al termine degli avvalimenti previsti
- il primo accordo è la definizione
delle quote economiche da assegnare ai comuni che, nel corso dell’ultimo anno e successivamente, hanno
assunto, tramite mobilità, personale proveniente dalle Comunità Montane. L’accordo prevede che, oltre al
salario fondamentale, già garantito
con precedente DGR, ad ogni Comune andrà la quota di 400,00 € per
le categoria A e B, di 600,00 € per
le categorie C e di 800,00 per le categorie D) al fine di implementare il
fondo di produttività degli enti inte-
di personale assunto dalle comunità
montane.
- Il secondo accordo riguarda, invece, la riallocazione del personale
attualmente impiegato nelle comunità montane.
L’intesa ribadisce che tutto il personale, al termine di processo di chiusura delle CM, dovrà essere ricollocato all’interno delle Unioni.
- Con legge regionale l’Amministrazione regionale individuerà le
funzioni obbligatorie che verranno
svolte dalle future unioni di comuni
montane.
- Il trasferimento del personale avverrà ai sensi dell’art.31 del DLGS
165/01, ovvero senza soluzione di
continuità.
- Sino alla liquidazione delle CM rimarrà in carico alle CM il personale
strettamente necessario all’attività
connessa alla liquidazione. Al ter-
dalla DDLR Montagna, non abbia
trovato collocazione si applicheranno, per la ricollocazione nelle Unioni, i seguenti criteri:
- Anzianità anagrafica, di servizio e
contributiva;
- Carichi familiari;
- Situazione lavorativa del coniuge;
- Stato civile;
- Distanza lavoro - residenza;
- Utilizzo della legge 104/92.
Con questi accordi ci auguriamo
non possano più esservi equivoci
sulla possibilità di ricollocazione di
tutto il personale.
È stato un percorso lungo e faticoso durato più di due anni. Che ha
visto il sindacato unitariamente impegnato, insieme alle lavoratrici ed
ai lavoratori, per la salvaguardia di
tutti i posti di lavoro.
Silvio Giordanengo
Cisl Fp Enti Locali Piemonte
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PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 2 12 Febbraio 2014
PUBBLIC
Schiarita sulle
Comunità montane,
firmati due accordi
ACCORDO COMUNITÀ MONTANE
I
l giorno 24 gennaio 2014 presso la
Regione Piemonte, Assessorato al
Personale e organizzazione, modernizzazione e innovazione della
P.A., parchi, aree protette, attività
estrattive, economia montana, l’Amministrazione regionale, rappresentata dall’Assessore all’economia montana, Gian Luca Vignale, incontra Luca
Quagliotii, per la Funzione Pubblica
- CGIL Piemonte, Silvio Giordanengo, per la CISL Funzione Pubblica Piemonte, Antonio Di Capua, per la UIL
-Federazione Poteri Locali.
Il presente verbale di accordo è teso
a definire le modalità di riallocazione
del personale a seguito dell’attribuzione delle funzioni regionali, attualmente gestite dalle comunità montane, ai comuni montani destinatari di
tali funzioni ai sensi dell’art..17 della
legge regionale 11/2012.
AI fine di garantire la piena occupazione dei dipendenti delle attuali comuni-
tà montane si conviene quanto segue:
a) Con legge regionale verranno
individuate le funzioni obbligatorie che verranno svolte dalle future
unioni dei comuni montani, di seguito definite unioni;
b) Il trasferimento del personale
dalle comunità montane alle unioni
avverrà ai sensi dell’art. 31 del d.lgs.
165/2001 e s.m.i., ovvero in relazione alle funzioni svolte;
c) Sino alla liquidazione delle esistenti comunità montane una parte
del personale, strettamente necessaria all’attività connessa alla fase di
liquidazione, continuerà ad operare
presso le comunità montane per poi
essere successivamente ricollocato
- prima della liquidazione - presso
un’unione;
d) Le Unioni che necessitassero di ulteriore personale, in quanto con organici insufficienti per i trasferimenti
avvenuti presso enti locali, devono
prioritariamente ricorrere a personale
operante presso le comunità montane;
c) Verranno riproposti negli anni
2014 e 2015, come già avvenuto nel
2013, i bandi per la risoluzione anticipata previsti dall’art. 18 comma 9,
della L.R.11/12;
f) Nel caso in cui vi sia personale
non ricollocato presso unioni o altri
enti, verranno utilizzati per la rlcollocazione del medesimo personale
alle unioni, i seguenti criteri, secondo i punteggi indicati nella tabella
allegata al presente accordo (Criteri
rlassegnazione personale CM a seguito trasferimento funzioni da Regione a Comuni):
a. Anzianità anagrafica, di servizio e
contributiva;
b. Carichi familiari;
c. Situazione lavorativa del coniuge;
d. Stato civile;
e. Distanza lavoro - residenza;
f. Utilizzo della legge 104/92.
Criteri riassegnazione personale CM a seguito trasferimento funzioni da Regione a Comuni
Anzianità
25
Anagrafica
-40
-50
-60
60
10
1
3
5
10
Servizio Pubblica Amministrazione
15
Contributiva
solo in caso di parità di punteggi
10
Carichi familiari
30
Figli a carico minori
5
Figli a carico
3
Familiari a carico da stato di famiglia
2
Situazione lavorativa coniuge
15
Cassa integrato/mobilità
10
Occupato
0
Disoccupato
15
Pensionato
5
Stato civile
x1
Single
x1
Separata/separato
x1
Divorziata
x1
Vedova
x1
Coniugata
x0,5
Distanza lavoro/casa
15
sino a 10 km
0
da 11 a 20 km
5
da 21 a 30 km
10
oltre 30 km
15
nel caso di utilizzo dei benefici della I. 104/1992 si utlizzano i seguenti criteri: nel caso in cui si utilizzino i benefici
della 1.104/1992 per se, per i figli o per il coniuge si ha diritto di prelazione; nel caso si utilizzino i benefici
7
per altro parente si da un punteggio di 5 p.ti
PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 2 12 Febbraio 2014
PUBBLIC
Modalità di ricollocazione
del personale
SENTENZA CONSIGLIO DI STATO
Il Piemonte torna al voto
“Il Consiglio di Stato accogliendo le
nostre richieste per il rigetto del ricorso di Cota, ha definitivamente ristabilito la democrazia in Piemonte
che era stata incredibilmente ferita
ingannando gli elettori con una lista
farlocca dove nemmeno i candidati
avevano mai accettato di essere candidati a sostegno del centrodestra”.
Questo il commento dell’avvocato
Gianluigi Pellegrino, legale che ha
presentato il controricorso al Consiglio di Stato per conto di Mercedes
Bresso nella vicenda relativa alle regionali 2010 del Piemonte.
Una querelle lunga 4 anni
L
a sentenza del Consiglio di Stato mette fine ad una vicenda
iniziata poche settimane dopo
il voto del 2010. Una querelle
legata alla legittimità dei risultati
delle elezioni regionali in Piemonte
che ruota intorno alla lista ‘Pensionati per Cota’. Il suo numero uno,
Michele Giovine, ottenne un seggio a
Palazzo Lascaris ma in seguito venne
condannato a due anni e otto mesi di
carcere (in via definitiva) per irregolarità nella presentazione delle candidature. Contro il risultato del voto
Mercedes Bresso, candidata alla presidenza per il centrosinistra, presentò un ricorso al Tar insieme a Luigina Staunovo Polacco, pasionaria dei
“Pensionati e Invalidi”, che l’aveva
sostenuta. Il 16 luglio 2010 arrivò la
risposta interlocutoria del Tar che, di
fatto, fu all’origine dell’allungamento dei tempi della vicenda: prima di
decidere bisognava capire se la lista
‘Pensionati per Cota’ fosse illegittima, e per questo era necessaria una
causa civile che Bresso doveva attivare con una “querela di falso”.
Fra intoppi e rinvii, quella causa
è, ad oggi, ancora sospesa in Corte
d’Appello (in teoria deve riprendere
il 29 aprile). Nel frattempo l’iter amministrativo è andato avanti a forza di ricorsi: sono stati investiti del
caso il Consiglio di Stato e persino
la Corte Costituzionale, che hanno
preso decisioni interpretate di volta in volta come a favore dell’uno o
dell’altro concorrente. Poi, nel 2012,
il momento chiave: il Consiglio di
Stato sancirà che “al Tar spetta ogni
approfondimento” sulla falsità della
lista dei Pensionati. In pratica, i giudici di Torino non devono aspettare
la “querela di falso” per decidere. E i
giudici di Torino, lo scorso 10 gennaio, hanno deciso: il ricorso Bresso è
accolto, il voto è annullato. Una tesi
confermata dal Consiglio di Stato.
Ventura (Cisl):
“Tornare alle urne per
ricostruire rapporto
con i cittadini”
“T
ornare
alle
urne, dando la
possibilità ai piemontesi
di scegliersi, nel rispetto
della legge, il proprio presidente,
serve a riavvicinare i cittadini alle
istituzioni locali e a ricostruire un
rapporto fortemente compromesso
dagli scandali degli ultimi tempi”.
È il commento della segretaria Cisl
Piemonte, Giovanna Ventura, dopo
il pronunciamento del Consiglio di
Stato sull’annullamento delle elezioni regionali del 2010.
“Vista la situazione - aggiunge Ventura - siamo preoccupati anche per
l’approvazione dei Fondi Europei.
La scadenza per il completamento
dell’iter burocratico è imminente e
chiediamo pertanto al presidente
Cota di continuare il confronto politico con le parti sociali, convocando
quanto prima il Tavolo generale per
verificare lo stato dell’arte. Non possiamo lasciare decisioni politiche
così importanti alla discrezionalità
di dirigenti e funzionari per quanto competenti ed esperti. Occorre
un’assunzione di responsabilità collegiale (Giunta e parti sociali) che
aiuti la nostra regione a progettare
il proprio futuro, utilizzando al meglio le risorse messe a disposizione
dall’Unione Europea”.
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PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 2 12 Febbraio 2014
PUBBLIC
I
l Consiglio di Stato ha respinto il
ricorso presentato dal governatore del Piemonte Cota contro la
sentenza del Tar che ha annullato le regionali 2010 e confermato
la sentenza di primo grado. L’esito
delle consultazioni per rinnovare
gli organi della Regione resta quindi
annullato e si devono indire nuove elezioni. Il pronunciamento del
Consiglio di Stato è una sentenza
definitiva, che tiene conto anche
dell’esame nel merito della causa.
Seguiranno nel giro di 8-9 giorni le
motivazioni più estese.
La sentenza del Consiglio di Stato
che manda il Piemonte al voto con
un anno di anticipo è la “morte della
democrazia”. Ha affermato il governatore Roberto Cota. La “sinistra
vuole il Piemonte - aggiunge - pur
avendo perso le elezioni”. “È un affronto ai piemontesi, che hanno
espresso il loro voto chiaramente”.
“Un sistema che fa questo dopo
quattro anni, - ha prosegueguito quando non è mai stato in discussione il risultato delle elezioni, non
è credibile”.
PROGETTO RIFORMA MINISTERO
I
l Piano industriale della Difesa è, per
noi della Cisl FP, lo strumento attraverso cui progettare davvero un nuovo Ministero Difesa più vantaggioso
per lo Stato e, di conseguenza, in grado
di liberare risorse fresche da destinare
al salario dei lavoratori della Difesa e al
miglioramento dei nostri servizi. Questo
oggi non c’è e non smettiamo di rivendicarlo, proponendo la nostra esperienza e
le competenze che abbiamo a tutti i livelli
(centrale e periferico). Solo così potremo
avere una VERA RIFORMA del Ministero
e dei suoi Enti. Questo è il tema che sta
all’origine della nostra vertenza sindacale
e che pretendiamo essere obiettivo strategico condiviso da noi, Amministrazione e
Governo!
La trattativa nazionale ha consentito la
separazione delle competenze tecnico/
amministrative da riservare ai ruoli civili del personale da quelle strettamente
operative, appannaggio dei militari; il
Per La Spezia la
sfida sindacale
è coraggiosa ed
entusiasmante
poiché la nostra
Base è stata
individuata
quale sede di
sperimentazione
per l’avvio dei
nuovi assetti del
ministero.
La riforma ha
previsto la
riduzione dei civili
a 20.000 unità
e dei militari a
150.000
trasferimento forzoso (ove necessario)
tra gli enti della Difesa limitato in ambito provinciale; la revisione della tabella di
equiparazione tra ruoli militari e civili, nel
rispetto della disciplina sui titoli di studio;
il prolungamento del trattamento di mobilità (nel caso eccezionale e improbabile
di esuberi strutturali) ampliato dagli originari 24 a 60 mesi; la riserva del 15% dei
posti vacanti delle altre amministrazioni
a favore del personale della Difesa. Per
La Spezia la sfida sindacale è coraggiosa
ed entusiasmante poiché la nostra Base è
stata individuata quale sede di sperimentazione per l’avvio dei nuovi assetti del
ministero. La partita della contrattazione
locale è avviata, noi siamo pronti!
Non dimentichiamo che in questa Amministrazione la responsabilità gestionale è
in capo a una dirigenza con visione Militare, la componente civile della Difesa è
oggi di circa 27.000 unità contro le circa
180.000 militari. La riforma, precorrendo
i tagli della spending, ha previsto la riduzione dei civili a 20.000 unità e dei militari
a 150.000; nonostante ciò, in un contesto
sfavorevole sul piano numerico tra civili
9
PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 2 12 Febbraio 2014
PUBBLIC
Dalla Base navale di La Spezia
il nuovo assetto della Difesa
e militari, la Cisl FP, unitariamente
alle altre sigle, ha comunque giocato un ruolo di rilievo nel correggere energicamente le distorsioni che
si prospettavano in applicazione di
quella legge. La tenacia della Segreteria nazionale e il grado di coinvolgimento e partecipazione verso il
territorio e i lavoratori, hanno avuto
la meglio rispetto alla logica fredda
e miope dei numeri inizialmente tenuta dall’amministrazione Difesa.
Sul piano locale il confronto costante e la nostra presenza incisiva e responsabile hanno prodotto la costituzione del nuovo ente Maristanav.
Infatti, dopo aver “inchiodato” la
controparte sull’esigenza di analizzare non solo le dotazioni organiche
(tra posti occupati e vacanti) ma
soprattutto la mission e le funzioni concrete attese dal nuovo ente,
siamo giunti alla definizione di organigrammi ed organici che non
solo scongiurano qualsiasi possibile
eccedenza di personale, ma delineano un modello nel quale si recuperano ben 49 posti vacanti ulteriori.
Questa opportunità potrebbe aprire
interessanti prospettive sia per garantire spazi di mobilità del personale impiegato negli altri Enti della
Base che per eventuali assunzioni
e/o mobilità nel momento in cui la
stagione dei blocchi delle assunzioni
dovesse finalmente terminare. Inoltre, nella definizione delle funzioni,
l’organigramma condiviso prevede 5
ruoli di vertice in strutture tecniche
riservate al personale civile (ingegneri, tecnici altamente specializzati ecc.) introducendo un freno alle
spinte militarizzartici dell’ultimo
decennio. Tutto ciò condividendo la
visione della Cisl FP che ha preteso
e ottenuto il primato della funzionalità e della mission di Maristanav
(ente operativo più prossimo al naviglio) rispetto alla visione burocratica dell’amministrazione, preoccupata di adempiere alla normativa e
di limitarsi a fotografare e replicare
l’esistente.
Molte sono le difficoltà che incontriamo in questa trattativa: ad
esempio il tavolo relativo all’Ente
Marinanord, oppure il procrastinare al 2015 quello relativo a Comlog
(nuovo ente che prevede l’assorbimento dell’odierno Arsenale).
Siamo però convinti che la Cisl FP,
tramite le proprie articolazioni nazionali e territoriali, i propri RSU e
responsabili di Sezione Aziendale,
stia contribuendo concretamente a
disegnare un orizzonte credibile e
dinamico per tutti i lavoratori della
nostra Base navale, quelli di oggi e
quelli che auspichiamo un domani
con noi!
Nicola Cecchini
Franco Volpi
Segreteria Fp La Spezia
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PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 2 12 Febbraio 2014
PUBBLIC
PROGETTO RIFORMA MINISTERO
cgil-cisl-uil funzione pubblica
V
enerdì 31 Gennaio 2014, si è riunito
a Genova, presso la sede della Regione Liguria, il Direttivo unitario,
su convocazione delle segreterie regionali liguri, al fine di dare avvio ad un
confronto fra quadri sindacali di tutte le
Organizzazioni: Cgil, Cisl e Uil allo scopo
di raccogliere proposte e considerazioni
per la costruzione di un documento da
presentare alle segreterie nazionali.
“Non c’è più spazio per temporeggiamenti!” ribadisce Gabriele Bertocchi - segretario regionale Cisl Funzione Pubblica
Liguria - “I lavoratori non possono più
aspettare!” Quindi la necessità di costruire una piattaforma unitaria per il rinnovo
contrattuale sia sugli aspetti economici
che normativi di tutti i comparti del lavoro pubblico.
L’incontro di Genova è stato molto partecipato, così come il dibattito. Tante sono
state le proposte e le considerazioni pervenute dall’assemblea, dove è tra l’altro
emerso in modo uniforme che per gestire
il complesso ma necessario cambiamento di tutte le Amministrazioni Pubbliche,
con l’obiettivo di valorizzare le professionalità e migliorare i servizi all’utenza, economizzando le sempre più esigue risorse
finanziarie, è indispensabile pervenire ad
un rinnovo del contratto di lavoro, fermo
da cinque anni. È necessario adeguare in
tempi brevissimi l’aspetto normativo, recuperando il potere di acquisto delle retribuzioni!
Una rotta che dovrà incrociare l’azione
del Ministro della PA Giampiero D’Alia e
quella del nuovo Commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, con un
quadro di relazioni sindacali più avanzate,
più trasparenti e più aperte alla partecipazione, provando a cambiare il modello, a
partire da ogni singolo Ente, permettendo
ai lavoratori di intervenire nel processo
decisionale su materie strategiche come:
l’organizzazione del lavoro, la semplificazione, l’integrazione tra Amministrazioni,
la reinternalizzazione dei servizi, la valutazione e la qualificazione professionale.
Dalla riunione dei
direttivi unitari
di Cgil-Cisl-Uil
Funzione Pubblica
Liguria emerge la
volontà di gestire
il complesso
ma necessario
cambiamento
di tutte le
Amministrazioni
Pubbliche.
L’obiettivo è
valorizzare le
professionalità
e migliorare i
servizi all’utenza.
è indispensabile
pervenire ad
un rinnovo del
contratto di lavoro,
fermo da cinque
anni, adeguando
in tempi brevissimi
l’aspetto
normativo e
recuperando il
potere di acquisto
delle retribuzioni.
PUBBLIC
Guanto di sfida al Governo
Serve un contratto nazionale che sia garanzia di trattamenti normativi ed economici omogenei su tutto il territorio, che
consenta il recupero inflattivo degli ultimi
anni e che, soprattutto, definisca il ruolo
fondamentale della contrattazione di 2° livello, che dovrà quindi uscirne rafforzata.
Questo è il vero obiettivo!
Un 2° livello di contrattazione, quindi,
che, agendo a monte sull’organizzazione,
possa produrre risparmi, parte dei quali
dovranno essere reinseriti nei Fondi dei
Salari Accessori. Questi, per parte loro,
dovranno godere della stessa detassazione già prevista per i dipendenti privati.
La priorità è puntare sul capitale umano,
una cabina di regia su mobilità e tutela
dell’occupazione nei processi di riordino
delle Amministrazioni Pubbliche, con un
sistema di carriere più flessibile, di formazione permanente, di certificazione delle
competenze, con l’individuazione di nuovi
profili professionali e percorsi di stabilizzazione del precariato.
La sfida al Governo è stata lanciata per
una vera stagione di cambiamento per i
lavoratori pubblici e per l’intero Paese!
Paola Famà
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PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 2 12 Febbraio 2014
AGENZIE FISCALI
L
a conferma di gran parte degli incarichi organizzativi ex artt. 17 e 18
CCNI da parte dell’Agenzia delle Entrate ha generato, in Liguria, non pochi interrogativi sui criteri seguiti e sulle
dinamiche di avvicendamento.
In questi giorni negli Uffici dell’Agenzia
delle Entrate si sta perpetrando l’ennesimo caso di scelte unilaterali da parte di
un’amministrazione che, emanando linee
guida per una “migliore organizzazione”,
supera accordi e travalica il buon senso.
Forse non è chiaro ai vertici organizzativi
che il benessere lavorativo non si costruisce con parole e false promesse, ma con
azioni concrete e credibili, fondate su pari
opportunità di crescita professionale e sul
rispetto dei colleghi e del loro impegno
quotidiano.
Nello specifico, in questi giorni i dipendenti delle Entrate hanno assistito alla
conferma di alcune posizioni organizzative ex artt. 17 e 18 del CCNI, sulla base di
un documento - le Linee Guida per il conferimento degli incarichi e delle posizioni
di responsabilità - emanato dalla direzione centrale lo scorso dicembre.
Diciamo subito che nel merito le modalità
indicate ci sembrano quanto meno arbitrarie e discutibili.
La Cisl FP Nazionale ha preso sull’argomento una posizione chiara, non solo a
tutela delle corrette relazioni sindacali che sono venute meno proprio a causa di
una mancata condivisione e/o informativa a riguardo - ma anche dei reali diritti
di tutto il personale che, a fronte di una
già grave situazione vessatoria esterna si
trova, ora, a lavorare in un clima animato
da forti tensioni interne.
Un incontro urgente chiesto al Direttore
dell’Agenzia servirà, forse, a fare chiarezza sulle motivazioni che hanno spinto
l’amministrazione a modificare unilateralmente le vigenti norme contrattuali,
reclamando anche un’illegittima autonomia rispetto al profilo del finanziamento
di tali incarichi, finanziati attingendo dal
In questi giorni
i dipendenti
delle Entrate
hanno assistito
alla conferma di
alcune posizioni
organizzative ex
artt. 17 e 18 del
CCNI, sulla base di
un documento - le
Linee Guida per
il conferimento
degli incarichi e
delle posizioni
di responsabilità
- emanato
dalla direzione
centrale lo scorso
dicembre.
Nel merito le
modalità indicate
ci sembrano
quanto meno
arbitrarie e
discutibili.
fondo del salario accessorio destinato a
tutto il personale. La Cisl chiederà conto
anche di questo! Quantificare i costi di
copertura dei vecchi e dei nuovi incarichi
di responsabilità a fronte di un’incalzante politica di Spending Review di cui, oltretutto, possiamo sinceramente dire di
non aver ancora visto alcun effetto concreto.
All’interno della stessa Regione, o comunque in realtà limitrofe, si effettuano scelte
completamente diverse, un vero “caos organizzativo”: i contenuti delle linee guida
vengono interpretati ed attuati in modo
differente dai vari direttori regionali e/o
provinciali, a discapito delle pari opportunità e della trasparenza. L’attribuzione degli incarichi dovrebbe essere, oltre ad uno
strumento di organizzazione dei livelli di
responsabilità, anche uno strumento di
valorizzazione delle professionalità, fattore su cui puntare anche per sviluppare la
lotta alla corruzione, a cui l’Agenzia sembra tenere tanto.
Il rinnovo di alcuni incarichi ha trovato la
motivazione formale nella positiva valutazione del lavoro svolto, ma cosa è cambiato, invece, per quelli che, nonostante
abbiano avuto una valutazione positiva,
vedranno il proprio incarico messo a interpello? I criteri delle linee guida ci appaiono poco esaustivi, ma soprattutto
rileviamo un’eccessiva discrezionalità concessa ai dirigenti provinciali sia nell’assegnazione degli incarichi, sia nella possibilità di decidere modifiche interne alle aree
organizzative; ci sembra uno strumento
pericoloso, con un forte rischio di generare legami patologici di sottomissione dei
prescelti alla leadership dell’Agenzia, anziché a regole derivanti da criteri oggettivi,
unico elemento a cui si dovrebbe far riferimento per il buon funzionamento della
cosa pubblica.
Domenico Mafera
Segretario Cisl Fp Liguria Enti Centralizzati
Gabriele Bertocchi
Segretario Generale Cisl Fp Liguria
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PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 2 12 Febbraio 2014
PUBBLIC
Alle Entrate la solita solfa!
focus sanità
L
a sanità è costantemente sotto i riflettori economici e politici per via
dell’imponente spesa che genera. La
progressiva riduzione negli anni delle risorse economiche a disposizione della
nostra regione impone alcune riflessioni,
soprattutto di carattere organizzativo che
non possono prescindere dalla responsabilità politica di fare una scelta. Inoltre,
in un quadro più concreto si dovrà, prima
di tutto, scegliere quale sanità ci potremo
permettere. Il punto focale, al di là delle
scelte politiche, è proprio questo. La scelta
di avere un’unica azienda è già stata fatta,
perseguendo, ai fini del finanziamento, la
logica del territorio e della sua popolazio-
Dal 1994 la Valle
d’Aosta finanzia
la Sanità con
risorse proprie,
avendo rinunciato
ai trasferimenti
del sistema
sanitario nazionale,
opportunità che ha
consentito anche
alcune licenze
nell’organizzazione
che oggi rischiano
di diventare
criticità.
Quindi, la sfida
a cui dovremo
abituarci sarà quella
di fronteggiare la
carenza di risorse
salvaguardando
l’accesso ai
servizi sanitari. In
concreto, stiamo
parlando di fare i
conti con un taglio
di 20 milioni di
euro, destinati alla
Sanità regionale,
che si sommano a
10 milioni di euro in
meno per il settore
socio-sanitario.
ne a scapito delle prestazioni rese. Ma la
domanda da porsi è: quali sono i bisogni
della nostra regione? La risposta banale,
che piace a tutti e a nessuno, è “un po’ tutti ”. Invece, a questo punto, bisogna che
si decida quali settori privilegiare e una
volta scelta la strada siamo solo all’inizio,
perché gli interrogativi sono tanti. Sanità,
sociale e assistenza possono fare economie di scala? Quale il confine tra assistenza e sanità nella cura degli anziani?
Le risposte non possono di nuovo prescindere dalle scelte, anche da quelle già fatte.
Per esempio una maggiore valorizzazione
dei ruoli degli infermieri ed oss sul territorio potrebbe fornire servizi migliori agli
utenti.
Dal 1994 la Valle d’Aosta finanzia la Sanità con risorse proprie, avendo rinunciato
ai trasferimenti del sistema sanitario nazionale opportunità che ha consentito anche alcune licenze nell’organizzazione che
oggi rischiano di diventare criticità.
La filosofia sicuramente nobile di adeguare sistemi e normative nazionali alla
nostra regione è sicuramente un aspetto positivo, che và però costantemente
monitorato, avendo perseguito la strada
dell’autonomia, alle risorse di cui disponiamo. Quindi la sfida a cui dovremo abituarci sarà quella di fronteggiare la carenza di risorse salvaguardando l’accesso ai
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PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 2 12 Febbraio 2014
PUBBLIC
La mancanza di risorse
rischia di far crollare
il sistema
servizi sanitari. In concreto stiamo
parlando di fare i conti con un taglio
di 20 milioni di euro, destinati alla
Sanità regionale, che si sommano a
10 milioni di euro in meno per il settore socio-sanitario. Dati che in altri luoghi sarebbero assolutamente
gestibili nella nostra realtà rischiano di far tracollare l’intero sistema.
Come è noto il bilancio regionale ha
subito nel corso del tempo fortissime contrazioni che inevitabilmente
si sono riflesse sul sistema sanitario
e socio sanitario. Sappiamo tutti che
i tagli possono essere selettivi o lineari è scontato rimarcare che quelli
lineari riequilibrano nell’immediato
il bilancio tralasciando l’organizzazione a medio termine che nel caso
della sanità assume un’importanza
strategica per l’accesso ai servizi da
erogare. Particolare attenzione va
quindi posta al costo del personale
che troppo spesso viene posto sotto analisi a prescindere dalle linee
di indirizzo che gli amministratori
si danno, ovvero dal numero di ser-
rapportata al nostro di abitanti restituisce un profilo di costi di gran
lunga più importante di altre realtà
che non necessitano di elicotteri o
altri mezzi speciali. Ad analisi fatta,
dobbiamo rilevare che il costo del
personale debba essere valutato in
altra maniera, o accordandogli una
tolleranza, o non considerandolo
passibile di economie di scala tout
court.
Se la riorganizzazione deve passare
attraverso una rivisitazione delle
responsabilità e delle strutture, l’analisi deve passare necessariamente sull’esistenza di presidi che per
vizi e dalla qualità che apportano
al nostro sistema regionale. Tanto
per scendere nel concreto, va rilevato che morfologia del territorio
e vocazione turistica fanno si che
in Valle l’utilizzo di mezzi speciali
volti all’emergenza sia di gran lunga
superiore alle altre regioni. In questo caso, una precisa scelta politica
prestazioni rese non hanno senso
di esistere. In questa logica è bene
pensare che è arrivato il momento della misurazione, beninteso
ponderata, di servizi alla persona e
quindi molto delicati in una regione
di montagna.
Jan Dondeynaz
Segretario generale Cisl Fp Valle D’Aosta
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PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 2 12 Febbraio 2014
PUBBLIC
focus sanità
NUOVI SCENARI
C
iò che sta alla base di ogni
cambiamento, che preferiamo chiamare razionalizzazione, dovrebbe essere maggiore
funzionalità ed efficienza seppure
nel rispetto del principio dell’economicità. Questo concetto è evidentemente contrapposto alla sostanza
dei tagli lineari che si manifestano
con la riduzione, tout court, delle
funzioni, con la contrazioni degli
organici e l’eventuale trasformazione della natura dell’ente, da pubblica a privata. In tale contesto è
inserito il cambiamento voluto dal
D.Lgs.178/2012 a proposito della
Croce Rossa Italiana.
Alla fine del 2013 il comitato regionale Cri Valle d’Aosta ha rinnovato
la convenzione con l’Azienda USL
locale per il servizio a pagamento di
trasporto degli infermi sul territorio
tramite autoambulanze. Il servizio è
garantito 24 ore su 24 e comprende
il trasporto degli utenti dializzati ai
centri dialisi di Aosta e Saint Vincent. La novità positiva consiste nel
fatto che per la prima volta la convenzione è stata rinnovata per un
periodo di tre anni anziché uno.
I dipendenti CRI a tempo determinato sono legati alla convenzione a
doppio filo poiché da un lato la durata dei loro contratti è strettamente connessa alla stessa, dall’altra i
fondi derivanti dalla convenzione
coprono buona parte dei costi sostenuti dall’Ente per il suo funzionamento. Appare chiaro, quindi, come
tale servizio sia di vitale importanza
per i lavoratori e per l’utenza.
Sono coinvolti 8 autisti barellieri,
più un numero variabile (a seconda
delle assenze-malattie) di 3 - 5 lavoratori somministrati da un’agenzia
interinale. Al servizio contribuiscono anche un dipendente a tempo
indeterminato e un dipendente amministrativo a tempo indeterminato, mentre il personale volontario
garantisce i servizi notturni e nei
fine settimana. È bene non dimenticare l’importante ruolo del volontariato che potrebbe essere determinante al fine di trovare il giusto
equilibrio all’interno del Comitato
CRI Valle d’Aosta, per continuare ad
essere al centro dell’attività sociale,
punto cardine della propria identità, pubblica o privata che sia.
Il D.Lgs. 178/2012 prevede la riforma dell’Ente CRI ed ha già iniziato a
modificare lo status giuridico dei Comitati CRI provinciali e locali sul ter-
ritorio italiano. Per quanto riguarda
la Valle d’Aosta, trattandosi di un comitato regionale, tale riforma verrà
applicata dal gennaio 2015.
Si assiste in questo momento ad
una discussione politica nella quale
vengono sollevate perplessità sulla
corretta applicazione della riforma e
viene valutato il rapporto costi/benefici. Presumiamo quindi che si arriverà ad una scelta tra due ipotesi:
a) applicazione di quanto previsto dal D. lgs 178/2012. In questo
caso l’Ente CRI nazionale insieme
alle sue emanazioni regionali, verrà soppresso e sostituito da organi
giuridicamente inquadrabili come
“Associazione privata di promozione sociale”;
b) conferma della natura pubblica
dell’Ente Croce Rossa Italiana con
conseguente costituzione di comitati locali che subentreranno nella
gestione delle attività.
Quale che sia lo scenario futuro, il
ruolo del sindacato è vigilare affinché,
in questo delicato processo di trasformazione, siano rispettati i contenuti
delle linee guida della CRI che prevedono il mantenimento degli attuali
livelli di occupazione, soprattutto in
presenza di convenzioni attive. Inoltre i nuovi CCNL che potranno essere
applicati non dovranno avere condizioni giuridico-economiche penalizzanti per i lavoratori. Si dovrà inoltre
vigilare che non vengano messe in
atto azioni unilaterali volte alla sospensione di indennità previste dal
CCNI vigente e sarà necessario gestire le eventuali mobilità dei lavoratori
a tempo indeterminato verso altre
pubbliche amministrazioni.
La segreteria regionale Cisl Fp
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PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 2 12 Febbraio 2014
PUBBLIC
Quale futuro
per la Croce Rossa?
VERTENZA ENTI LOCALI
Comuni, è emergenza salari
“C
Cgil, Cisl, Uil: è
il caos, così si
impoveriscono
stipendi già
troppo magri.
messa in mora dei lavoratori.
Parliamo pur sempre di stipendi fermi dal
2010 e di un lavoro necessario per mantenere la coesione nelle nostre comunità
locali, offrire servizi e far funzionare la
macchina pubblica.
Sottovalutare la situazione può portare a
criticità ben più gravi”.
Dal Veneto
alla Campania
la situazione
precipita, mentre
il Governo sta a
guardare.
“Dal Veneto alla Campania la situazione
precipita, mentre il Governo sta a guardare. Già a fine gennaio abbiamo chiesto ai
Ministri D’alia e Delrio di convocarci per
affrontare la situazione. È evidente - concludono Dettori, Faverin e Torluccio - che
in assenza di una soluzione tempestiva,
le tante vertenze locali aperte troveranno una dimensione nazionale e verranno
ricondotte a una mobilitazione in difesa
del salario e dei servizi offerti dai Comuni,
oggi a rischio a causa di un’intollerabile
indifferenza”.
PUBBLIC
i preoccupa la grave sottovalutazione del caos generatosi in
molti Comuni italiani con il proliferare di vertenze sul salario
accessorio dei dipendenti. In seguito alle
ispezioni del Ministero dell’Economia, alcune amministrazioni, o perché sollecitate
o per tutelarsi, hanno addirittura pensato
di decurtare parte del salario accessorio
o rivisto unilateralmente alcuni istituti
contrattuali, penalizzando così i già magri
salari di lavoratrici e lavoratori pesantemente colpiti da blocco pluriennale della
contrattazione. Crediamo che il Governo
debba intervenire e in fretta per evitare
che le gravi difficoltà di bilancio degli enti
vengano scaricate sui dipendenti”. Con
una nota congiunta Rossana Dettori,
Gianni Faverin e Giovanni Torluccio rispettivamente Segretari Generali di FpCgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl - lanciano l’allarme
sul salario di lavoratrici e lavoratori dei
Comuni italiani.
“È gravissimo - continuano i tre sindacalisti - che il costo della crisi dei bilanci
comunali venga pagato dai lavoratori, in
alcuni casi persino con la restituzione delle somme percepite o, come ad esempio è
avvenuto nel Comune di Vicenza, con la
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PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 2 12 Febbraio 2014