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la Repubblica
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
Il nostro impegno è il tuo valore aggiunto
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NAPOLI.REPUBBLICA.IT
GLI SPETTACOLI
@ INTERNET
I VOLTI DI NAPOLI
Social World Film Festival
da oggi a Vico Equense
Picierno con la vanga
a Castel Volturno
Geppino Fiorenza
l’assistente dei deboli
FRANCESCA BIANCO A PAGINA XIII
RAFFAELE SARDO SU NAPOLI.REPUBBLICA.IT
PIERO ANTONIO TOMA A PAGINA XVI
“In una città
normale
non accadeva”
L’ANNIVERSARIO
REPUBBLICA DELLE IDEE
La via napoletana
alla nascita
della Repubblica
GUIDO D’AGOSTINO
OME è stato vissuto nella nostra
città lo straordinario accadimento del 2 giugno 1946, quando si
svolse il referendum tra monarchia e
repubblica? Si attaglia anche a tale caso l’opinione, in verità piuttosto diffusa, per cui Napoli e il Sud abbiano quasi sistematicamente saltato i grandi
appuntamenti con la storia nazionale?
Proviamo a ripercorrere quei momenti, cominciando con il segnalare che la
città, o gran parte di essa, appare — approssimandosi la fatidica scadenza —
come stanca, delusa, in certo modo ripiegata su se stessa, avendo accumulato vecchie e più recenti delusioni e incertezze. Secondo quanto riferito al
tempo dal prefetto Selvaggi «la popolazione, presa com’è dalle gravi difficoltà connesse alla situazione economica, segue tuttora con scarso interesse l’evolversi della situazione politica».
C
> Il marito della donna uccisa dall’albero
> in via Aniello Falcone: “Non ho ascoltato
> le telefonate ma è stato giusto diffonderle”
PARLA il marito di Cristina Alongi, la
donna di 44 anni uccisa un anno fa in
via Aniello Falcone da un albero caduto sulla sua auto. «La fatalità non c’entra nulla — dice Francesco Pisano —
esistono procedure, controlli, manutenzioni per evitarla. La sensazione di
sconforto che avverto è legata alla consapevolezza che, in una città normale,
quello che è capitato a noi non può accadere. Ecco perché chiedo una giustizia civica, un patto tacito che ci faccia
circolare nella nostra città senza avere
paura». Pisano non ha ascoltato gli audio delle telefonate (disponibili on line
sul sito www.napoli.repubblica.it)
che documentano l’allarme ignorato
lanciato due settimane prima della
tragedia dal titolare del baretto situato di fronte al luogo dell’incidente. La
segnalazione viene girata dai vigili del
fuoco alla polizia municipale, ma non
accade nulla. «Le ascolterò quando ne
avrò voglia, se ne avrò. Ma per me non
cambia niente. È stato giusto diffonderle, comunque. Quelle registrazioni
documentano l’impegno di un cittadino che si è rivolto alle istituzioni per segnalare un pericolo. Ciò che è successo
dopo, il rimpallo di responsabilità,
sarà giudicato in altra sede», sottolinea Pisano. Il pm Giovanni Corona è
pronto a chiedere il rinvio a giudizio
per il vigile del fuoco e il poliziotto municipale e anche per un’agronoma comunale che aveva effettuato un sopralluogo ad aprile 2013. La famiglia
di Cristina è assistita dagli avvocati Eugenio Baffi e Maurizio Sica.
SEGUE A PAGINA VIII
L’ANALISI
La sfida del Papa
e l’arretratezza
della Chiesa locale
GENNARO MATINO
Sul rilancio di Bagnoli
c’è l’impegno di Renzi
ANTONIO TRICOMI
OTTAVIO LUCARELLI
tosegretario alla presidenza del
Consiglio, e mi ha detto che ci
sarà il massimo impegno del governo su
Bagnoli». Lo scrive su facebook l’eurodeputato del Pd, Pina Picierno, confermando
così l’annuncio del sindaco de Magistris:
«Siamo in attesa di essere convocati dal governo, ma sono fiducioso perché per il rilancio di Bagnoli c’è l’impegno diretto del
presidente del Consiglio, Matteo Renzi».
SEGUE A PAGINA V
SEGUE A PAGINA XI
SEGUE A PAGINA VIII
L’INTERVISTA
NA grande R bianca in vetroresina alta 12 metri, larga 9 e profonda 3 e
mezzo: viene montata in queste ore
in piazza Trieste e Trento da una squadra
di circa venti operai, nello slargo tra Palazzo Reale e il San Carlo. Uno dei luoghi più
simbolici della città per accogliere il simbolo del nostro giornale e il segno scenografico di “Repubblica delle Idee”. Il montaggio
della struttura verrà ultimato mercoledì
sera e dunque tutto sarà pronto per giovedì
mattina, quando il Festival avrà inizio.
U
O SENTITO Graziano Del Rio, sot-
«H
DUARDO De Filippo a trent’anni dalla sua
scomparsa. Presentissimo alla memoria
del teatro, con la sua lezione d’attore fissata in anni lontani nelle registrazioni Rai e le
commedie costantemente messe in scena nel
mondo. Testi celeberrimi come “Filumena
Marturano”, “Sabato, domenica e lunedì”.
Comincia a crescere la grande R
Luca De Filippo: “Perché Eduardo”
L’INTERVISTA
LA CRISI
OCE di uno che grida nel deserto”. La voce in questione non è
quella del precursore, Giovanni Battista, ma di papa Francesco
che benché le piazze, sembra inascoltato dalla stessa Chiesa che lo ha eletto,
dalla gerarchia, un deserto quasi indifferente alla provocazione della sua rivoluzione pastorale. Di sicuro i vescovi
italiani saranno tutti d’accordo nel garantirgli la prossima canonizzazione e
farlo “santo subito”, anzi, se mai fosse
possibile, sarebbero felici di elevarlo
agli onori degli altari perfino in vita, così le piazze si riempirebbero più facilmente. Più comodo che ragionare di futuro passando attraverso l’originale visione di Chiesa di Francesco: pronto a
raccogliere la sfida con il mondo, il Papa
vuole una Chiesa che sappia essere una
comunità “in uscita”, feconda di apertura alla diversità e umile d’ascolto.
A PAGINA II
Parla la vedova Orsi
“Iovine racconti la verità
sull’omicidio di Michele
Non fece tutto Setola”
DARIO DEL PORTO
A PAGINA VII
“Il teatro di mio padre”
GIULIO BAFFI
E
SEGUE A PAGINA XI
“V
IL RETROSCENA
IL TEMPO
Dissero “no” ai Costa
ora l’Acquario affonda
Il maggio freddo rovina le ciliegie
TIZIANA COZZI
ADRIANO MAZZARELLA
LLAGHETTO esterno, costruito per contenere un milione di litri d’acqua, ora
raccoglie l’acqua piovana. Dopo l’ultima lampadina avvitata un anno fa, 11
milioni spesi per realizzarlo, infine furti e razzie dei ladri, l’Acquario di Bagnoli (inserito tra i gioielli della società
fallita Bagnolifutura), devastato, è praticamente in agonia. La struttura avveniristica, costruita sul modello dell’acquario di Genova e di Valencia con un
tunnel sotterraneo di 14 metri per ospitare gli squali e farli nuotare sopra le teste dei visitatori, è nel degrado totale.
ANALISI degli ultimi 143 anni di dati meteo costituenti l’archivio storico dell’Università Federico II
evidenzia che il maggio 2014 occupa il
35° posto nella classifica dei mesi di maggio più freddi, nonostante la continua
espansione dell’area metropolitana che
rende sempre più alte le temperature minime. Nei primi 19 giorni, il vortice Yvette ha risucchiato aria fredda dall’Artico
sul Mediterraneo; dal 20 al 26, un’area di
alta pressione di origine africana ha determinato un aumento della temperatura che però di nuovo è diminuita fino alla
fine del mese per l’arrivo di masse d’aria
I
SEGUE A PAGINA V
fresca atlantica. La media delle minime è
stata così di 15.9°C, più elevata di un grado della relativa media stagionale, mentre quella della temperatura massima è
stata di 21.6°C più bassa di due gradi. La
primavera mediterranea è un periodo caratterizzato da continui scontri fra preesistenti masse d’aria fredda e masse d’aria calda africana, che determinano la fisiologica instabilità atmosferica con improvvisi annuvolamenti, schiarite, localizzati acquazzoni e folate di vento vorticoso che a Napoli vengono chiamati
“trupée de’ cerase” perché influenzano il
raccolto delle ciliegie che incominciano a
maturare a metà maggio.
L’
Raccolta delle ciliegie
© RIPRODUZIONE RISERVATA
REDAZIONE DI NAPOLI RIVIERA DI CHIAIA, 215 ■ 80121 ■ TEL. 081/498111 ■ FAX 081/498285 ■ CAPO DELLA REDAZIONE GIUSTINO FABRIZIO ■ INTERNET E-MAIL: [email protected] ■ SEGRETERIA DI REDAZIONE TEL. 081/498111 ■ [email protected] ■
TAMBURINI FAX 081/498285 ■ PUBBLICITÀ A. MANZONI & C. S.P.A. ■ RIVIERA DI CHIAIA, 215 ■ 80121 NAPOLI ■ TEL. 081/4975811 ■ FAX 081/406023
II
la Repubblica DOMENICA 1 GIUGNO 2014
NAPOLI CRONACA
I problemi della città
Uccisa dall’albero
l’allarme ignorato
arriva davanti al gip
ALLARME ignorato di via Aniello Falcone
arriva davanti al giudice. Il pm Giovanni
Corona prepara la richiesta di rinvio a
giudizio per i tre indagati
dell’inchiesta sulla morte di
LA Cristina Alongi, la donna di 44
GIOR anni travolta e uccisa il 10
di un anno fa dall’albero
NA giugno
caduto sulla sua auto. La Procura
TA ipotizza il reato di omicidio
colposo nei confronti di una
funzionaria agronoma del Comune, che nell’aprile
2013 effettuò un sopralluogo presso i giardinetti
di via Aniello Falcone senza però considerare che il
pino potesse spezzarsi, e dei due interlocutori
L’
della telefonata intercorsa due settimane prima
della tragedia fra le centrali operative dei vigili del
fuoco e della polizia municipale.
Ai pompieri si era rivolto il titolare del baretto per
segnalare, in maniera meritoria e dettagliata, che
l’albero era pericolosamente inclinato. I vigili del
fuoco girarono la segnalazione alla polizia
municipale. Nessuno intervenne, però. Nei
prossimi giorni il gup dovrà fissare la data
dell’udienza preliminare. In quella sede gli
indagati potranno replicare alle contestazioni. La
famiglia di Cristina è difesa dagli avvocati Eugenio
Baffi e Maurizio Sica. Gli audio delle due telefonate
sono on line su www.napoli.repubblica.it.
(d. d. p.)
E il marito di Cristina accusa: “La fatalità non c’entra”
LA DENUNCIA
DARIO DEL PORTO
UELLE telefonate non le ha
volute ascoltare. «Non
ancora, almeno. Lo farò
quando ne avrò voglia, se ne
avrò. Ma per me non cambia
niente. Il mio punto di vista è
sempre lo stesso: la fatalità non
c’entra nulla con quello che è capitato a mia moglie. Esistono
procedure, controlli, manutenzioni per evitarlo. La sensazione di sconforto che avverto è legata proprio alla consapevolezza che, in una città normale,
quello che è successo a noi non
può accadere». Un anno è trascorso da quella mattina di giugno, quando in via Aniello Falcone un albero travolse l’auto a
bordo della quale viaggiava Cristina Alongi. Da allora Francesco Pisano, il marito di Cristina,
ha preferito non
raccontare ancora tutta la verità
alla loro bambina, che ha dieci
anni: «Sa che la
mamma è morta
in un incidente
stradale. È complicato spiegare a
una ragazzina
quello che è successo senza trasmetterle ulteriori insicurezze. Di un incidente
stradale può almeno farsene
una ragione».
È molto più difficile che, alla
sua età, possa elaborare quello
che nemmeno gli adulti riescono a comprendere ed accettare
fino in fondo. Pisano è un ingegnere, esperto di pianificazione del territorio e sicurezza
stradale. «Per ironia della sorte», ragiona amaro. Un tecnico,
dunque, che non ci sta a sentire
parlare di «caso» per la tragedia
del 10 giugno 2013 perché, sottolinea, «l’unica casualità in
tutta questa storia è che sia capitato proprio a lei, piuttosto
che a qualcun altro, a chi passava prima oppure a chi è arrivato dopo. Ma se un amministratore insiste con il sostenere che
si è trattato di un caso, allora si
spinge ad affermare qualcosa
di molto serio e impegnativo,
che chiama direttamente in
causa il suo modo di amministrare. Perché in città, nella nostra città, abbiamo il diritto di
Q
sentirci sicuri. Non possiamo
pensare di uscire di casa, al mattino, con il pensiero che un albero può abbattersi su una
macchina al Vomero, oppure
che un palo della luce può crollare su uno scooter in via Caracciolo, come accaduto qualche
anno fa».
“
I CONTROLLI
Esistono procedure,
manutenzioni,
controlli per evitare
tragedie che in una
città normale non
devono accadere
LA SICUREZZA
Abbiamo il diritto di
sentirci sicuri. Non
posso pensare di
uscire al mattino
pensando di morire
per un caso
”
Racconta l’ingegnere Pisano
che quella mattina, mentre in
taxi raggiungeva via Aniello
Falcone, si sentiva «tutto sommato tranquillo. Mi avevano avvisato che mia moglie aveva
avuto un incidente e mi aspettavo di vedere, di lì a poco, lo scenario di un incidente cittadino
come tanti. Invece mi sono trovato al cospetto di una situazione inimmaginabile. Perché una
cosa del genere, semplicemente, non può succedere. È fuori
da ogni regola. Ci sono tutti i
modi per evitarlo».
Le telefonate acquisite agli
atti dell’inchiesta del pm Gio-
vanni Corona fanno emergere
il cortocircuito che, due settimane prima della tragedia, seguì all’allarme lanciato dal titolare del baretto di via Aniello
Falcone. «Secondo me causa
maltempo c’è un albero inclinato su se stesso. Se volete, potete rivolgervi a me, vi spiego io
la situazione», disse il barista ai
vigili del fuoco. La segnalazione
fu girata dai pompieri alla polizia municipale, senza però che
fosse disposto alcun intervento, dall’uno come dall’altro ufficio. «È stato giusto diffondere le
telefonate - commenta Pisano Quelle registrazioni documentano l’impegno di un cittadino
che si è rivolto alle istituzioni
per segnalare un pericolo. Ciò
che è successo poi, il rimpallo di
responsabilità, chi ha controllato prima, chi ha potato dopo e
via di questo passo, sarà valutato è giudicato in altra sede».
Assistiti dagli avvocati Eugenio Baffi e Maurizio Sica, i familiari di Cristina Alongi si costituiranno parte civile all’udienza preliminare che sarà fissata
dopo il deposito della richiesta
di rinvio a giudizio da parte della Procura. Ma nelle parole di
Francesco Pisano non c’è rancore né rabbia. Solo amarezza e
desiderio di giustizia. «Ma che
sia una giustizia civica», sottolinea. E spiega: «All’opinione
pubblica e ai mezzi di comunicazione, vorrei chiedere di
mantenere sempre alta l’attenzione sulle regole della città,
quelle che devono ispirare il nostro vivere insieme. Un patto
tacito, affinché ognuno di noi
possa circolare tranquillamente senza temere di morire cadendo in una buca».
Seduto nello studio dell’avvocato Baffi, Francesco Pisano
parla con serenità. Dalla finestra si può scorgere il lungomare dove, il 22 dicembre del
2006, un lampione dell’illuminazione pubblica travolse il motorino in sella al quale viaggiava una donna di 37 anni, Fabiola Di Capua, che morì sul colpo.
Alle spalle c’è lo scheletro del
palazzo della Riviera di Chiaia
crollato nel marzo di un anno fa,
in quel caso per fortuna senza
vittime. «Certo che ci passo ancora, per via Aniello Falcone - dice Pisano - mi vengono in mente tante cose, ma sono quasi tutte sensazioni personali. Il più
delle volte cerco di non pensarci. Ecco, quello che mi colpisce
di più è lo stato di abbandono di
quei giardinetti. Mi piace immaginare che siano ridotti in
quelle condizioni perché ci sono
le indagini da completare. Poi
però mi guardo intorno, vedo
gli altri giardinetti della città, e
mi rendo conto che non è così».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica DOMENICA 1 GIUGNO 2014
III
PER SAPERNE DI PIÙ
www.giustizia.it
www.poliziadistato.it
IL DISPOSITIVO
C’è la eco-domenica
motori spenti ed eventi
dal centro al lungomare
STELLA CERVASIO
GGI seconda domenica
ecologica con blocco
della circolazione dalle
9.30 alle 13. Si è aperto con la
pioggia e con un numero limitato di vigili urbani sul territorio - 150 che diventeranno 200
sull’intero week-end - il ponte
del 2 giugno. Si tratterà di fare fronte a una situazione che
si ripeterà ogni prima e terza
domenica di ogni mese fino a
ottobre (a giugno non si circolerà neanche il 15 dalle 9.30 alle 13). Prima giornata del ponte con assalto dei turisti alle
isole e caos al Molo Beverello:
O
CORSO SAN GIOVANNI A TEDUCCIO
Edilizia fuorilegge, via ai controlli
75 appartamenti sequestrati
CANTIERI regolari e cantieri che nascondono un abuso. La polizia
municipale monitora con un’operazione di controllo se i lavori di
ristrutturazione o di costruzione hanno le carte in regola. Coordinati
dal colonnello Ciro Esposito, gli agenti hanno predisposto ed
eseguito verifiche tecniche su cantieri edili nei diversi punti della
città. Vigili di vari reparti, e non soltanto della sezione
Antiabusivismo, sono intervenuti al corso San Giovanni a Teduccio,
sospendendo i lavori e procedendo al sequestro di 75 appartamenti
di varia cubatura, con annessi box auto, realizzati in difformità dai
titoli di concessione. Gli operai, su indicazione di un direttore
tecnico, stavano aumentando la volumetria senza autorizzazione e
l’intera opera era realizzata in zona sottoposta a vincolo
paesaggistico. I responsabili degli abusi sono stati denunciati
all’autorità giudiziaria e intanto ai manufatti sono stati apposti i
sigilli. Segnalazioni di abusi arrivano ogni giorno al comando di via
De Giaxa, dove il colonnello Esposito ha già predisposto operazioni
come quella di ieri mattina, centrate su altre municipalità cittadine.
(s.cer.)
VILLA SALVE AL CORSO EUROPA
Archeologia, demolito muro storico
scattano i sigilli al cantiere abusivo
ABBATTUTI i vecchi conci, sostituiti con un mattonato moderno. Rischiava di morire così uno dei più antichi residui dell’archeologia napoletana: i reperti della via per Colles, che misurava da Pozzuoli 15 chilometri e risaliva a Traiano (98-117 d.C.) e ancor prima a Nerva. La polizia municipale ha apposto i sigilli al cantiere che aveva demolito abusivamente 40 metri di muro di cinta di Villa Salve, al corso Europa tra
il civico 35 e 37. Il muro di contenimento del giardino inglobava pietre
laviche lavorate, materiale antico forse composto da lastre della pavimentazione della via Puteoli-Neapolim, che attestano così il passaggio
della via da quelle parti. La municipalità Vomero, presieduta da Mario
Coppeto, ha segnalato e i capitani Cortese e Marfella sono intervenuti. La soprintendenza di Palazzo Reale aveva dato parere contrario.
(s.cer.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
a denunciare le difficoltà è il
presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia, Pietro
Russo: «Agli imbarchi per le
isole, che saranno presi d’assalto in questi giorni, non si attua la minima regolamentazione delle code. Attese interminabili e file disordinate che
sconfinano nelle zone taxi sotto una tettoia che non ripara
dalla pioggia. Porta di Massa,
poi, sembra un girone infernale». Gli albergatori scommettono sul pienone. Il pronostico di Federalberghi Napoli
punta sul 75, 80 per cento di
presenze.
Intanto ieri il traffico nella
zona di piazza Vittoria si è ridotto una volta ripristinata,
ieri, anche con qualche ora di
anticipo (alle 13 anziché alle
16) la viabilità in via Vannella
Gaetani, dopo la riparazione
del guasto idrico ad opera dell’Abc.
Ieri sono rimasti aperti i musei, e oggi, per la domenica
ecologica sono riservati appuntamenti “verdi” da via Toledo (stazione metropolitana) al lungomare con la “ola”
musicale degli studenti napoletani, i laboratori di riciclo all’ex Birra Peroni di Miano,
scambio e baratto ai giardinetti di viale Campi Flegrei a
Bagnoli, la pulizia di Posillipo
nella rotonda antistante il
commissariato con le Guardie
ambientali volontarie, e altre
iniziative come “La Passeggiata del re” a Capodimonte
(meeting point Porta Piccola,
via Miano alle 10.15) e un torneo di eco-caccia al tesoro
(iscrizioni ai gazebo di via Luca Giordano e piazza Artisti).
Con il programma domenicale realizzato dalle associazioni
si chiude anche il mese di Maggio dei monumenti, che lascia
il posto al Forum delle culture.
Prorogata, visto il successo,
di un mese “Una mostra impossibile” - 75 mila visitatori
in 6 mesi nel complesso di San
Domenico Maggiore.
La mostra realizzata con riproduzioni di Caravaggio,
Raffaello e Leonardo, è prodotta e realizzata dal Comune
in collaborazione con l’associazione Pietrasanta Polo Culturale e la Rai. E nelle prossime settimane una nuova mostra dedicata solo a Leonardo
da Vinci sarà allestita nella basilica della Pietrasanta.
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domenica 1 giugno 2014
LE 12 COSE DA SAPERE PER ACQUISTARE ALL’ASTA
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Gli immobili in vendita sono pubblicati 45 giorni prima della data dell’asta.
E’possibile visionare la perizia descrittiva, le foto, la piantina sui siti indicati.
Un professionista delegato (un avvocato, notaio o commercialista) fornisce gratuitamente le
informazioni necessarie.
Un custode incaricato si occupa gratuitamente della visita dell’immobile.
Nell’asta senza incanto si presenta un’offerta segreta in busta chiusa, nell’asta con incanto si
partecipa ad un’asta con offerte al rialzo.
Per partecipare all’asta è necessaria una cauzione del 10% del prezzo offerto o del 10% della
base d’asta. In caso di mancata aggiudicazione la cauzione viene immediatamente restituita.
L’importo può essere finanziato con mutuo, verificare eventuali banche convenzionate con i
tribunali.
8. L’acquisto è sicuro: la procedura è seguita dall’inizio alla fine da un professionista incaricato,
il giudice cancella tutte le ipoteche e i pignoramenti.
9. L’acquisto è conveniente: l’immobile è progressivamente ribassato in seguito all’andamento
delle aste (sconti dal 20-50% del valore di mercato).
10. Non si pagano le spese di notaio o di intermediazione immobiliare. Il giudice trasferisce con
decreto la proprietà dell’immobile.
11. Si applicano le agevolazioni fiscali della prima casa.
12. Nell’avviso è indicato se l’immobile è libero o occupato, se è occupato la base d’asta è scontata.
In questo caso si deve aspettare il termine del contratto di locazione per il quale si percepirà
il canone.
7.
TRIBUNALE DI NAPOLI
FALLIMENTI DI NAPOLI
TRIBUNALE DI NOLA
www.entietribunali.it
annunci.repubblicanapoli.it
la Repubblica DOMENICA 1 GIUGNO 2014
NAPOLI CRONACA
Il fallimento di Bagnolifutura
V
PER SAPERNE DI PIÙ
www.comune.napoli.it
www.giustizia.it
I renziani: c’è l’impegno del premier
<SEGUE DALLA PRIMA DI CRONACA
OTTAVIO LUCARELLI
ALLITA per un debito di 59 milioni nei confronti di
Fintecna per il passaggio dei suoli ex Italsider, l’ormai
ex società di trasformazione urbana Bagnolifutura è
finita negli abissi dopo dodici anni di agonia. In attesa di
un intervento del governo, intanto, il sindaco de Magistris
cerca di rassicurare tutti su ogni fronte: «Non sono a
rischio i soldi per le bonifiche. Staremo tutti attenti e
stiamo già facendo un gran lavoro perché per Bagnoli non
si perda nulla». E sfida il rivela di tre anni fa che chiede
F
continuamente le sue dimissioni: «Lettieri non si
rassegna, deve aspettare due anni se vuole ricandidarsi».
E Lettori ribatte su twitter: «De Magistris, sono rimasto in
campo impegnandomi per la città. Da mesi chiedo
confronto pubblico, accettalo. Dici abbasso? Io dico W chi
ama Napoli».
A rischio, in realtà, sono i 75 milioni di fondi europei del
Grande progetto Bagnoli e Andrea Cozzolino,
eurodeputato Pd, è di tutt’altro avviso rispetto al sindaco:
«I fondi europei sono a rischio. In primo luogo perché la
partita è nelle mani della curatela fallimentare. E poi
perché si somma a scelte sbagliate di Palazzo San
Giacomo. La prima, nel maggio del 2012, quando il
Comune ha ceduto a Bagnolifutura la Porta del Parco,
Parco dello sport e Centro di esportazione del mare,
realizzate con 80 milioni di fondi europei, a titolo di
ricapitalizzazione. Aver avviato a febbraio la liquidazione
ha poi innescato una spirale che porterà queste opere
all’asta e, se finissero ai privati, Bruxelles chiederà la
restituzione degli 80 milioni spesi. Le soluzioni? Un
intervento del governo che fornisca la liquidità per
bloccare l’asta mentre il Comune dovrebbe subentrare a
Bagnolifutura nella realizzazione del Grande progetto».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I RAID
IL CRAC
Una veduta di
Bagnoli. Sotto
l’Acquario: il crac
della Stu ha dato il
colpo di grazia alla
struttura dove
regna il degrado
Il gran rifiuto della Stu all’offerta Costa
così l’Acquario è finito nel degrado
IL RETROSCENA
TIZIANA COZZI
<SEGUE DALLA PRIMA DI CRONACA
A NON è solo colpa dei
raid dei rom. L’Acquario è finito così anche
per aver rinunciato a una occasione d’oro. Meno di un anno fa, vengono a far visita a Bagnoli gli imprenditori che gestiscono l’acquario di Genova.
La società Costa Edutainment, del gruppo Costa Crociere, specializzata nel settore (alla quale fanno capo an-
M
Domenica 1 giugno 2014
che le strutture di Livorno e
Cala Gonone) mostra interesse al nuovissimo acquario appena costruito.
Gli imprenditori rispondono alla manifestazione di interesse avviata dal Comune nell’aprile del 2013, che prevedeva l’affidamento della gestione del sito per 9 anni. Gli imprenditori della Costa devono
costruire una strada interna,
far installare la cabina Enel e
creare marchio e logo della
struttura, oltre ad avviare l’attività e promuovere il sito. Soprattutto, i gestori devono
sborsare una quota annuale
per l’affitto. È proprio sulla ci-
Le vendite giudiziarie dei
TRIBUNALE DI TORRE ANNUNZIATA
ESEC.IMM. 118/04 R.G.E.
Sez. Esec. Immob. Trib.Torre Annunziata G.E. D.ssa Anna Maria
Diana Notaio Tommaso Branno c/o uff.vend.giud. Napoli C.so
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in Vico Equense (Na) Via Raffaele Bosco 969 - borgata Petrazzano loc. Torre composto da: loc. comm. p.T di 3 ambienti con-
La parola all’Esperto
fra chiesta da Bagnolifutura
che la trattativa, andata avanti per almeno 3 mesi, finisce in
flop: 120 mila euro all’anno
più 80 di fideiussione, questa
la richiesta fatta ai genovesi.
Inoltre, dal quarto anno di attività, i gestori avrebbero dovuto aggiungere all’affitto anche il 5 per cento del fatturato.
Condizioni giudicate esose
dalla Costa, prontamente
uscita di scena.
È così che ora i due edifici di
cui si compone l’acquario restano alla mercé dei ladri. Eppure il progetto era ambizioso: 3 piani di cui uno interrato
per l’ospedalizzazione e la
quarantena delle tartarughe.
Un piano dedicato all’esposizione con una vasca spettacolare da un milione di litri d’acqua. Poi la zona dell’ospedale
Tribunali della Campania
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NT ordine delegato 10%+15% prezzo offerto per cauzione e
con 63 vasche, la sala chirurgica, quella per la radiologia e
per l’autopsia. A dicembre del
2012, la prima azione vandalica, poi le altre. Gli autori dei
raid hanno portato via muri e
controsoffittature, i radiatori
dell’impianto di climatizzazione, tutti i cavi elettrici e due
generatori.
Vicino all’acquario, a pochi
metri, c’è anche il laboratorio
di analisi che dal 2004 analizza le acque e monitora l’amianto. Gli 11 lavoratori del
Centro campano di tecnologia
e ambiente rischiano il posto
assieme ai colleghi della Bagnolifutura. «Se chiudiamo
nessuno metterà in azione la
barriera idraulica che tratta le
acque che passano per l’ex
area industriale e finiscono in
mare — avverte la lavoratrice
Veronica Piccioli — come faranno i lidi ad avere il via libera alla balneazione?».
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A cura della A. Manzoni & C. S.p.A.
fondo spese. Eventuale vendita con incanto il 25/7/14 ore
12:30; domande entro 24/7/14 (escluso sabato) ore 9,30/12 con
3 A/C NT ordine delegato 9%+1 %+15% prezzo base per cauzione e fondo spese. Documentazione su siti www.astegiudiziarie.it, www.tribunaletorreannunziata.it (cod. A266266) e
www.astenotai.it. Custode Giudiziario dott.ssa Giuseppina
Acampora (tel.081-8791796). Per info: [email protected]
Per inviare un quesito ai nostri esperti scrivi a: [email protected]
COME SI RISOLVE IL CONFLITTO TRA L’AGGIUDICATARIO DEL BENE E COLUI CHE HA TRASCRITTO SUL CESPITE UNA DOMANDA GIUDIZIALE DI SIMULAZIONE DOPO L’ISCRI
ZIONE DI IPOTECA MA PRIMA DELLA TRASCRIZIONE DEL PIGNORAMENTO?
Può accadere che un creditore (es. Banca) iscriva a garanzia di una propria ragione creditoria ipoteca su un bene immobile sul quale, successivamente, viene trascritta una domanda giudiziale con cui un terzo estraneo al processo esecutivo,
chiede accertarsi e dichiararsi la simulazione dell’atto di compravendita avente ad oggetto il medesimo bene e, successivamente ancora, venga trascritto il pignoramento promosso dal primo creditore ipotecario (Banca). Preliminarmente, è
necessario rilevare che la posizione dell’acquirente nella vendita forzata riflette, giusta la previsione contenuta nell’art. 2919, ultimo periodo, c.c., quella del creditore procedente e dei creditori intervenuti all’esecuzione: gli atti e domande
inopponibili a questi ultimi lo sono anche nei confronti dell’acquirente nella vendita forzata. Apparentemente, sulla base dell’interpretazione isolata dell’art. 2915, comma 2, c.c., il suddetto conflitto sembrerebbe dover essere risolto a favore
di colui che ha trascritto la domanda giudiziale prima del pignoramento, in base al principio di priorità delle relative trascrizioni, ma l’analisi sistematica delle disposizioni del codice civile conduce, tuttavia, a diversa conclusione. E’, infatti, comunemente affermato in dottrina e in giurisprudenza che i conflitti nascenti dall’interferenza tra il processo di esecuzione e quello di cognizione – e quindi tra pignoramento e trascrizione delle domande giudiziali – debbano essere risolti non
sulla base della mera interpretazione letterale dell’art. 2915, comma 2, c.c., bensì “secondo i principi stabiliti dal codice civile in relazione ai diversi tipi di azione ivi disciplinate”, con particolar riferimento alle regole dettate dagli artt. 2652 e
2653 c.c. in relazione agli effetti della trascrizione delle domande giudiziali. Nella specie in esame l’art. 2652 n. 4, c.c., dispone che la sentenza che accoglie la domanda diretta all’accertamento della simulazione (art. 1414 c.c. ) di atti soggetti
a trascrizione, non pregiudica i diritti acquistati dai terzi in buona fede in base a un atto trascritto o iscritto anteriormente alla trascrizione della domanda, mentre, al contrario, il creditore che abbia iscritto ipoteca dopo la trascrizione della
domanda giudiziale, soccombe rispetto all’attore vittorioso. Dunque, la disposizione normativa, estende alla trascrizione della domanda giudiziale la applicabilità del principio della priorità sancito dall’art. 2644 c.c., principio che regola anche
il conflitto tra trascrizioni ed iscrizioni. Al fine di capire in cosa consista questa “prevalenza” del creditore ipotecario (Banca) rispetto all’attore vittorioso occorre chiarire che l’ipoteca, ai sensi dell’art. 2808, comma 1, c.c., “attribuisce al creditore
cura dell’Avvocato
il diritto di espropriare, anche in confronto del terzo acquirente, i beni vincolati a garanzia del suo credito e di essere soddisfatto con preferenza sul prezzo ricavato dall’espropriazione”. Ciò significa che – poiché l’espropriazione inizia con il
Paola Capobianco
pignoramento (art. 491 c.p.c.) – il creditore ipotecario ha il “diritto di pignorare” l’immobile ipotecato (purché, ovviamente, sia munito di un titolo esecutivo) e che l’espropriazione forzata procede fino all’aggiudicazione, e quindi, al trasferimento
Studio: Corso Vittorio Emanuele, 663/B della proprietà al terzo aggiudicatario, con prevalenza sia del creditore ipotecario che dell’aggiudicatario-acquirente. Diversamente, se la posizione dell’aggiudicatario non fosse pienamente assimilata a quella del creditore ipotecario, la priorità
del grado ipotecario risulterebbe vanificata, e il credito ipotecario subirebbe grave pregiudizio dall’incertezza insita nella possibilità del sopravvenire della trascrizione di domande giudiziali successivamente all’iscrizione dell’ipoteca.
80121 - Napoli
Il conflitto sostanziale tra creditore ipotecario procedente (es. Banca) ed attore che abbia trascritto la propria domanda giudiziale di simulazione, successivamente all’iscrizione ipotecaria, è quindi risolto a favore del primo e correlativamente,
[email protected]
anche la posizione dell’aggiudicatario risulterà prevalente, ai sensi dell’art. 2919 c.c., su quella del suddetto attore.
081/7617254 fax 081.5980089
Tale conclusione è confermata da altre disposizioni contenute nel codice civile.
A
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VI
la Repubblica DOMENICA 1 GIUGNO 2014
NAPOLI CRONACA
PER SAPERNE DI PIÙ
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www.regione.campania.it
Forza Italia
Rivellini-Mastella
patto tra esclusi
contro Fi e Caldoro
“Così non va”
L’ALLARME
Tagli al personale Asìa
e camion in fila agli stir
ancora rifiuti in città
ALESSIO GEMMA
Caldoro non ama accontentare le
varie richieste, ma è difficile tirare un altro anno in queste condizioni, mentre a Roma anche i
principali palazzi istituzionali
non vedono di buon occhio una
sua prematura uscita di scena
che lascerebbe la Regione in mezzo al guado, ad esempio per l’uso
dei fondi europei. «Capisco la delusione dei due - sintetizza De Siano - ma l’agenda è un’altra, bisogna sostenere chi lavora ogni
giorno fra mille difficoltà», ovvero Caldoro. Il quale, fatto non consueto, sarà in aula mercoledì
prossimo.
I COLLI Aminei salta il ritiro della differenziata. Mini discariche spuntano ai
Quartieri, lato Chiaia, e a Vicaria. Cartoni ovunque, anche a corso Garibaldi. È l’eterno
ritorno dei rifiuti in strada. «Stasera (ieri, ndr)
recuperiamo», assicura Raffaele Del Giudice,
presidente di Asia, azienda di igiene del Comune. Lo schiaffo rifilato dalla Sapna si fa sentire: la società provinciale ha deciso che i camion dell’Asia entrano per ultimi negli impianti stir perché Napoli non ha ancora saldato i debiti e deve dare la precedenza ai Comuni
in regola con i pagamenti. Focolai di emergenza via Sant’Anna di Palazzo ai Quartieri, cumuli tra via Aquila e via Ferrara in zona Vasto,
plastica e alluminio punteggiano via Posillipo.
A Scampia hanno trascinato in strada i bidoni
della differenziata, quelli sistemati negli androni dei palazzi: «Un fallimento», si rammarica Vittorio Passeggio del comitato Vele. «Lo
spazzamento non esiste», attacca il presidente della municipalità Stella-San Carlo, Giuliana Di Sarno. «In due anni ho perso 250 lavoratori – spiega Del Giudice – Lottiamo contro l’inciviltà e ormai con i turisti serviamo 1,5 milioni di utenti». E poi ci sono i tagli per le casse vuote del Comune: scure sui 9 milioni annui per le
ore di lavoro extra. «Straordinario senza regole – denuncia Salvatore Massimo, segretario
della funzione pubblica della Cgil – Stiamo
bloccando questo andazzo, ma Asìa e Comune
nicchiano e noi riceviamo minacce». Quando si
toglie lo sporco, restano i danni. «I bobcat dell’Asia – spiega Armando Coppola, presidente
della Quarta municipalità – rompono i marciapiedi. Sbagliato usare quelli per l’edilizia».
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A
La coppia avverte il governatore
“Primarie per la scelta del candidato”
ROBERTO FUCCILLO
OI siamo già in campagna per le prossime regionali». Ecco il messaggio della strana coppia della
destra campana. Clemente Mastella e Enzo Rivellini, entrambi
appiedati dal voto europeo, hanno scoperto che, mentre il loro
elettorato ha tenuto, Forza Italia
in Campania elegge solo Fulvio
Martusciello mentre gli assessori
regionali e la dirigenza del partito, dal coordinatore Domenico De
Siano alla famiglia Cesaro, hanno
preferito votare per i pugliesi Raffaele Fitto e Barbara Matera.
Sotto accusa il presidente Stefano Caldoro. «Il voto non ha gradito il suo percorso lento», dice Rivellini. Mastella rivendica: «I nostri gli hanno votato il bilancio ed
ecco il risultato. Mi ha detto di
aver votato per me e Martusciel-
«N
lo». Contropiede di Rivellini: «A
me ha detto che ha scritto Rivellini e Matera». Annullata d’ufficio
la scheda di Caldoro, Mastella
trae la conclusione: «Mi impegnerò nei suoi confronti col suo
stesso impegno». Sarcasmo anche su De Siano, «chiuso nel
bunker di Ceausescu» e forse destinato a «fare il coordinatore in
Puglia». Il partito così alle regionali non ci arriva: «Ci ritroviamo
con dieci liste diverse», pronostica Mastella. Un assedio. Che si sovrappone alla polemica dei cosentiniani di Forza Campania,
che pure hanno criticato il governo regionale. «Così non va», avverte Mastella, che chiede più
partecipazione nel partito e le primarie per la scelta del candidato.
Qualcosa potrebbe accadere
anche prima. «Mia moglie non è
candidata a nulla», dice subito
Mastella alludendo alle voci che
L’ACCUSA
In alto Rivellini e
Mastella. Sotto
Stefano Caldoro
danno già Sandra Lonardo in lizza per un assessorato. Ce ne sono
due su piazza, quello che lascerà
libero Martusciello e uno che Caldoro non ha mai coperto. Rivellini
invece non dice nulla, con ciò non
liberando da analogo inciucio la
compagna Bianca D’Angelo, anch’essa consigliere regionale.
Un riequilibrio di giunta lo
chiede da tempo anche Forza
Campania. Ma il 4 giugno l’assemblea dovrà anche votare il
nuovo presidente dopo le dimissioni di Paolo Romano. Forza Italia vede bene Luca Colasanto,
Ncd pensa a Pietro Foglia, ma urge una soluzione anche in giunta.
la Repubblica DOMENICA 1 GIUGNO 2014
NAPOLI CRONACA
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L’intervista
La vedova Orsi: “Iovine racconti
i segreti dell’omicidio di Michele”
ONO contenta che Antonio Iovine stia collaborando con la giustizia.
Spero proprio che le sue dichiarazioni possano aiutarci a conoscere tutti i segreti dell’omicidio
di mio marito».
Oggi sono sei anni esatti dall’omicidio di Michele Orsi, l’imprenditore dei rifiuti assassinato
nel centro di Casal di Principe da
un commando guidato dal boss
Giuseppe Setola. «Ma non credo
abbia fatto tutto da solo», dice Miranda Diana, la moglie di Orsi,
che al nuovo pentito del clan dei
Casalesi chiede di «illuminare» i
risvolti ancora oscuri del delitto.
A cominciare dai mandanti.
L’imprenditore, ritenuto dalla
Procura vicino alla cosca malavitosa, fu ucciso poco dopo aver cominciato a rendere dichiarazioni
ai magistrati sugli intrecci fra impresa, politica e camorra nell’affare rifiuti. «Aveva denunciato
minacce e chiesto protezione,
ma fu lasciato solo. Lo Stato se lo
porterà sulla coscienza per sempre», afferma la vedova.
SSiiggnnoorraa M
Miirra
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g-ggiiuunnggeerree uulltteerriioorrii ttaasssseellllii aallllaa rrii-ccoossttrruuzziioonnee ddeellllaa vviicceennddaa??
«Me lo auguro con tutto il cuore. Credo che Iovine possa raccontare molti retroscena di quello che è accaduto».
SSeettoollaa ee ggllii aallttrrii kkiilllleerr ssoonnoo ggiiàà
ssttaattii ccoonnddaannnnaattii.. QQuuaallii ssoonnoo ggllii
eelleem
me
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nttii cch
he
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maannccaannoo??
«Non penso che ci fosse solo
Setola dietro a tutto questo».
NNeeii ggiioorrnnii ssccoorrssii èè cciirrccoollaattaa ll’’ii-ppootteessii,, rriim
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uunn ppoossssiibbiillee pprriinncciippiioo ddii ccoollllaabboo-rraazziioonnee aanncchhee ddii SSeettoollaa.. LLeeii cchhee
nnee ppeennssaa??
«Spero proprio che lo Stato
non glielo consenta. Non merita
questa opportunità. Lo Stato mi
ha lasciato sola con quattro figli,
dopo l’omicidio di mio marito, come può garantire protezione al
suo carnefice?».
SSeeii m
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ÈÈ aannccoorraa ddeellllaa sstteessssaa ooppiinniioonnee??
«Su questo non mi pronuncio.
Spero solo che venga alla luce tutta la verità. Soprattutto, mi auguro che si chiarisca per sempre
che mio marito non era un camorrista e che noi siamo vittime
VII
CAPRI
«S
“
Dietro il delitto di
mio marito ucciso sei
anni fa dai Casalesi
non c’è solo Setola:
non ha fatto tutto lui
della camorra, anche se lo Stato
non ce lo riconosce».
SSuuoo m
ma
arriitto
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accccu
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atto
o
ddii ccoolllluussiioonnii ccoonn ii CCaassaalleessii..
«Essere accusati non vuol dire
essere camorristi. Mio marito è
stato ammazzato quindici giorni
prima dell’udienza preliminare.
Per anni ha pagato la camorra
per non essere ucciso. Appena ha
smesso di farlo, lo hanno assassinato».
AA ssuuoo ggiiuuddiizziioo ssii ppootteevvaa eevviittaa-rree ll’’oom
miicciid
diio
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«Certo. Per due mesi l’avvocato ha chiesto che fosse protetto. A
I
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Quattro rapinatori armati all’assalto di un supermercato
carabiniere spara e ammazza un bandito, complice ferito
AXI spesa del sabato sera, le provviste per tutta la settimana. per lo più intere famiglie, per
portare via le scorte. È giorno di grossi incassi per i supermercati, lo sanno bene i malviventi. Che
non considerano la possibilità che tra i clienti dell’esercizio commerciale ci possano essere persone armate, come un carabiniere libero dal servizio. Quando il militare vede uno dei banditi sparare preme anche lui il grilletto. A terra senza vita resta uno dei rapinatori.
È successo ieri nel tardo pomeriggio a Qualiano,
all’interno del supermercato Sisa di via Di Vittorio a
quell’ora sovraffollato. Grave evento che ha creato il
panico, il fuggi fuggi generale causato soprattutto
dal bandito poi ucciso che, quando ha capito di trovarsi di fronte un carabiniere, ha cominciato a sparare. Poco prima, nel continuo viavai del supermercato, i banditi erano entrati in quattro, secondo le
prime testimonianze tutti con il volto nascosto da
sciarpe e tutti armati. Si sono quindi diretti verso le
M
casse dove però c’erano i clienti in attesa di pagare,
e dunque hanno imposto la consegna del denaro delle casse ma anche dei portafogli dei clienti.
In fila, improvvisamente costretto a consegnare
il suo denaro, c’era anche il carabiniere libero dal servizio, dunque in borghese. Che però davanti alla pretesa dei rapinatori ha sfoderato la sua pistola di ordinanza e si è qualificato. A quel punto il bandito che
aveva di fronte ha sparato due colpi di pistola, per fortuna senza ferire nessuno. Il carabiniere ha risposto
al fuoco uccidendo il malvivente sul colpo — l’uomo
non aveva documenti e non è stato identificato fino
a tarda sera — e ferendo uno dei complici. Nel panico generale, gli altri due banditi sono fuggiti portandosi dietro il terzo ferito, che però poco dopo è arrivato in ospedale a Giugliano ed è ora piantonato.
Ritrovata una pistola, otto bossoli e, all’esterno del
supermercato, uno degli scooter dei malviventi.
(i.d.a)
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Due fratelli uccisi, ferito il killer
L KILLER ha appuntamento con
le vittime. Dopo una lite li ammazza ma viene ridotto in fin
di vita. Stessa scena del delitto
per due episodi di sangue apparentemente diversi avvenuti
nella notte tra venerdì e ieri a
Torre Annunziata. Sullo sfondo
una serie di equivoci. Ad esempio
il mestiere di usurai delle due vittime, che però, per gli inquirenti,
sarebbero stati puniti per del denaro non consegnato al clan provento di spaccio della droga. Oppure la dinamica dei soccorsi che
ha spinto gli investigatori a tenere separati il duplice omicidio
dal grave ferimento del presunto
assassino. Una certezza: il terre-
fine marzo spararono contro il
portone di casa. Michele denunciò, ma invano. Se lo avessero
ascoltato, come hanno fatto in
tanti altri casi, sarebbe ancora vivo».
(d. d. p.)
QUALIANO
TORRE ANNUNZIATA
IRENE DE ARCANGELIS
“
no su cui si è consumato il delitto
è quello della camorra della cosca Limelli-Vangone, che ora ha
il suo reggente in gravissime
condizioni, piantonato, tra la vita e la morte fino a tarda sera.
Uno scontro armato in una
cantinola di traversa Adinolfi a
Torre Annunziata. Intorno a
mezzanotte le pallottole scuotono dal sonno moglie e tre figli di
4, 10 e 13 anni di una delle vittime che dormono al piano superiore. Poco dopo i bambini scendono nella tavernetta, vedono i
corpi e il sangue. Poco prima, secondo gli investigatori, alla porta dei fratelli Giovanni e Roberto
Scognamiglio, 42 e 26 anni, ha
suonato il reggente del clan Limelli-Vangone, il ventiquat-
trenne Andrea Gallo, fratello del
boss detenuto Giuseppe. È un appuntamento. I fratelli Scognamiglio sono noti per le loro attività di usura, ma non sarebbe
questo il motivo dell’incontro. Si
tratterebbe invece di un chiarimento per una partita di droga
non pagata. Discussione che finisce a colpi di pistola. Gallo spara, uccide sul colpo Roberto Scognamiglio, ferisce Giovanni che
morirà poco dopo in ospedale.
Ma uno dei due fratelli è armato,
risponde al fuoco e ferisce Gallo
riducendolo in fin di vita. Il killer
viene soccorso dal suo complice
rimasto illeso, arriva in ospedale
prima di Giovanni Scognamiglio.
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Via i due ettari di verde
spunta il maxi abuso edilizio
A MACCHIA mediterranea a cemento. Un maxi abuso edilizio è
stato scoperto dalla polizia a Capri in seguito alla denuncia
presentata da Legambiente. In via Lo Capo due ettari di
verde erano stati completamente distrutti e un manufatto di 160
metri quadrati era stato ampliato di altri 360 metri quadrati
abusivi, che hanno portato il volume dell’immobile a 500 metri
quadrati. Si tratta di una struttura in cemento armato su due piani
con terrazze a sbalzo. Sono stati tagliati alberi e macchia
mediterranea per circa 1.610 metri quadrati. Gli agenti del vice
questore Edvige Strina hanno denunciato il proprietario,
amministratore di un’impresa di costruzione di Capri, per
danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico
nazionale e per abuso edilizio.
D
VIII
la Repubblica DOMENICA 1 GIUGNO 2014
NAPOLI LETTERE&COMMENTI
PER SAPERNE DI PIÙ
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Le opinioni
LA SFIDA DEL PAPA E LA CHIESA LOCALE
“L
GENNARO MATINO
Nelle diocesi
non c’è stata
una qualche
prospettiva
pastorale che
abbia fatto
diventare
le parole di
Francesco
concreto
percorso
ecclesiale
“
Lettere:
Riviera di Chiaia 215
80121 Napoli
A FESTA e il rumore delle grandi adunanze servono a tutti, anche a quelli che non credono al Vangelo che nella Chiesa sono in tanti e grazie a
quel clamore riescono a far allontanare sguardi indiscreti dai loro comodi affari. Piazze osannanti capaci di provocare l’emozione dei semplici, ma non l’ascolto significativo che solo la parola ruminata nel silenzio è
in grado di inventare, quella che provoca incendi di senso. L’ascolto faticoso
della parola di Francesco dovrebbe provocare una riflessione attenta nella
Chiesa locale che invece non c’è, se non marginalmente, non ne trovo traccia
neppure in quella napoletana. Dovrebbe portare a un’analisi della via da intraprendere per dare maggiore forza all’annuncio del Vangelo alla luce delle
intuizioni del Papa, perché se il Papa
ha ragione allora cambia il modo di go tempo.
Sembrano più interessati alla pafare Chiesa. E se ha ragione e non trasformeremo le strutture di annuncio rola di Francesco i media laici che tane di organizzazione di governo della te diocesi, non mi risulta infatti che al
Chiesa locale, la distanza tra la sua di là di un generico consenso ci sia staparola che oggi entusiasma le piazze to un convegno, un riferimento scrite l’arretratezza del sistema Chiesa to sulla sua visione di Chiesa, qualche
diventerà insuperabile. La Chiesa e il prospettiva pastorale che acchiappi
mondo non si parleranno più per lun- le sue parole e le faccia diventare con-
“
Fax:
081498285
Internet:
[email protected]
creto percorso ecclesiale. Non credo
di esagerare. Papa Francesco ha donato alla Chiesa un documento
straordinario, l’esortazione Evangelii Gaudium, scrittura potente che in
maniera semplice e diretta ridisegna
la Chiesa del futuro. «Sogno una scelta missionaria», scrive il Papa, «capace di trasformare ogni cosa, perché le consuetudini, gli stili, gli orari,
il linguaggio e ogni struttura ecclesiale diventino un canale adeguato
per l’evangelizzazione del mondo attuale, più che per l’auto-preservazione. La riforma delle strutture si può
intendere solo in questo senso: la pastorale ordinaria in tutte le sue istanze sia più espansiva e aperta, che ponga gli agenti pastorali in costante atteggiamento di “uscita” e favorisca
così la risposta positiva di tutti coloro
ai quali Gesù offre la sua amicizia».
Questa sua visione sta provocando
scelte consequenziali o tutto resta ingessato come prima? Una Chiesa più
espansiva e aperta, dice Francesco,
più attenta al tempo che allo spazio,
perché il tempo è più ampio dello spazio, perché se la Chiesa sarà meno prigioniera dello spazio che vuole occupare a tutti i costi e meglio attrezzata a dialogare con la mutevolezza e la
velocità del tempo, allora sarà capace di cantare i carmi del Signore in
terra straniera.
Ma le Chiese locali hanno letto e ruminato la provocazione di Francesco? Lo hanno forse criticato, ne hanno fatto materia di confronto tra preti e laici per reimpostare i piani pastorali diocesani? Quante parole si
sprecano per affermare la comunione ecclesiale, quante se ne vendono
per rammentare che la Chiesa è for-
te di unità. Francesco sta invitando la
Chiesa e il mondo a rischiare parole
nuove, a rendere possibile il sogno di
una nuova avventura che abbatta le
mura della separazione tra gli uomini e finalmente inauguri un tempo di
pace. Rischiare parole nuove non è
semplice, lo sa bene Francesco e lo dovrebbe sapere ogni chiesa che sui diversi territori vuole dare ragione della speranza, ma questo è arte di chi
sogna la possibilità di intravedere il
futuro. E chi sogna rimane eternamente giovane a qualsiasi età, mentre chi perde la capacità di sognare
può essere irrimediabilmente vecchio anche da giovane, un museo da
vistare più che uno spazio da vivere.
Rischiare le parole del futuro è parte
integrante del sogno cristiano, dell’utopia del Maestro di Galilea.
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LA VIA NAPOLETANA ALLA NASCITA DELLA REPUBBLICA
GUIDO D’AGOSTINO
“C
La monarchia
stravinse
con quasi
l’ottanta
per cento dei
suffragi
distribuiti in
maniera
pressoché
uniforme nei
27 quartieri
cittadini
<SEGUE DALLA PRIMA DI CRONACA
<SEGUE DALLA PRIMA DI CRONACA
ONCRETAMENTE sembra soffiare il “vento del Sud”, che si trasforma velocemente in vento di destra (basti pensare al successo del movimento dell’Uomo Qualunque, del commediografo Guglielmo Giannini). Nel corso della durissima campagna elettorale non si è esitato, da parte monarchica, a insistere sulla necessità del voto contro la repubblica, se si voleva avere «il grano americano, la protezione americana e perfino l’unione con l’America». Il giorno del voto, dei 560 mila elettori cittadini oltre 100 mila disertano i seggi e circa 20 mila depositano nelle urne
schede bianche o nulle. La monarchia stravince con quasi l’80 per cento dei
suffragi, distribuiti in maniera pressoché uniforme nei 27 quartieri cittadini, rasentando il 90 per cento nelle zone ultrapopolari del centro antico o nella periferia agricola o ex rurale, mentre diminuiscono di molto nelle tradizionali roccaforti industriali e operaie, Ponticelli, Barra e San Giovan- nale.
ni in testa. Provincia napoletana e
L’evolversi del dibattito teorico,
regione campana fanno registrare come l’accendersi del clima politico
appena qualche punto in più rispet- nel dopo voto, dimostrano l’incapato a Napoli città, a favore della re- cità, o la non volontà, di collocare in
pubblica; nel Mezzogiorno, si tocca un quadro più generale vittoria e
il 32.6 per cento per la repubblica e a sconfitta e finiscono per produrre
livello nazionale vince, appunto, gravi incidenti in città, con perdita
quest’ultima con il 54.3, pari a poco di diverse vite umane. In verità, sin
meno di 13 milioni di voti. Insomma, dall’”Unità” dell’8 giugno, Tommanumeri inequivocabili, che dicono so Giglio si interroga sulle ragioni
di un Centronord repubblicano e un del trionfo monarchico a Napoli, imSud monarchico, di un paese diviso putandolo al grave e progressivo
per comportamenti, mentalità, op- «isolamento della città dal resto del
zioni di fondo, di cui Napoli costitui- mondo», proprio degli ultimi anni,
sce per più versi l’emblema, in modi ed alle precarie condizioni economie misure persino più enfatizzati ri- che. Nei fatti, e contemporaneaspetto allo stesso contesto meridio- mente, si verificano i primi incidennale, e in attitudine antagonista ri- ti, si ha notizia di scontri violenti in
spetto al centro e al governo nazio- alcuni punti della città, tentativi di
saccheggio, bastonature, deciso,
pur se tardivo, intervento della forza pubblica, prime vittime accertate. Il peggio deve però ancora venire
e si collega all’ambiguo annunzio ufficiale, da parte della Cassazione,
dei risultati (10 giugno) che scatena la reazione monarchica. Morti e
feriti il giorno seguente nel corso di
violentissimi scontri, con assalto alla sede della Federazione comunista
in via Medina da parte di militanti
monarchici che più tardi ne rivendicheranno l’”olocausto”, martiri della causa contro l’”imposizione” repubblicana e delle violenze orchestrate da Amendola-Caino e dai
“questurini del compagno Romita”.
Nei racconti e nelle memorie dei
testimoni e protagonisti, ore drammatiche vissute in un clima incandescente e con atteggiamenti da
parte di questore e prefetto, e della
stessa polizia alleata, di scarsa collaborazione, anche di fronte alle perentorie richieste e proteste di Giorgio Amendola, comunista e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio (che subisce un breve fermo in
questura). La battaglia, protrattasi
furiosamente fino a sera, si conclude
con un tragico bilancio tra morti e feriti, con l’intervento della polizia,
ma «non quella agli ordini del questore — racconterà Maurizio Valen-
zi, trent’anni dopo sindaco di Napoli — che stava ancora asserragliata
in questura, ma una compagnia di
giovani del Nord, tra i quali vi erano
diversi partigiani, accasermati in
un palazzo mezzo diroccato di fronte alla federazione. Facevano parte
di quelle forze ausiliarie che il ministro Romita aveva saggiamente per
l’occasione, inquadrato non fidandosi dei vecchi quadri».
Quanto alle analisi e alle interpretazioni sul versante più strettamente storiografico, si è insistito
sull’esistenza al Sud, nel 1946, di un
vero e proprio “mito” della monarchia, popolare e radicato. Su questa
base, la rinnovata legittimazione
dell’istituto, ritenuto in grado di rispondere alle diffuse ansie del difficile e controverso presente; laddove
la repubblica veniva associata a ogni
disvalore e indicata veicolo «della
sovversione sociale, della persecuzione anticristiana e antireligiosa,
del comunismo», sicché la sua affermazione aveva ingenerato «una intensa delusione di massa» e «recrudescenza dei risentimenti sudisti e
rivendicazionismi» (Imbriani). Al
tempo stesso, e a giusta ragione, si
sono evocati, nel retroterra di quel
voto, vari altri fattori: la brevità dell’esperienza resistenziale: l’occupazione, dopo quella feroce dei Tede-
Il futuro di Bagnoli
Riccardo Festa
[email protected]
IL fallimento della Stu Bagnolifutura, che interviene nel momento in cui l’amministrazione stava tentando di tracciare
un nuovo percorso cosparso da
molti dubbi e altrettanta approssimazione, apre scenari
ancora più incerti per il futuro
di Bagnoli. Dagli ultimi atti amministrativi emerge che è intenzione della giunta de Magistris modificare la variante per
la zona occidentale e il Pua. Con
questo dichiarando implicitamente che gli strumenti normativi/attuativi, così come sono, non vanno bene.
Per quanto riguarda gli aspetti
gestionali/operativi bisogna
tener presente che la Stu era un
soggetto interamente pubblico che avrebbe dovuto bonificare le aree, urbanizzarle, nel
suo insieme, e venderle a operatori esterni alla società per la
loro trasformazione. La gestione del processo era calibrata su
un piano di fattibilità economico-finanziario verificato su uno
scenario di 10 anni che avrebbe, con una regia interamente
pubblica, portato alla valorizzazione di questa parte del territorio con un bilancio economico in pareggio. Nel modifica-
re la variante e il Pua bisognerà, in funzione dei cambiamenti apportati e del mutamento di scenario, che si determinerà soprattutto in funzione
del fallimento in atto, rifare il
piano di fattibilità, individuare
chi sarà il soggetto che gestirà
la valorizzazione/trasformazione, che forma avrà e da chi
sarà composto. Sia chiaro, solo
la regia e il controllo pubblico
potranno garantire che agli interessi generali non si sostituiscano interessi particolari. Su
questo punto l’amministrazione dovrà fare delle scelte, comunicando alla città quali sono
le sue idee, facendo emergere
con chiarezza quali sono i soggetti portatori di interessi,
quali sono gli attori legittimati
a stare in campo, quelli vecchi
ma anche quelli nuovi, se ci sono, e come intende garantire la
difesa sacrosanta del diritto alla città dei soggetti più deboli e
che avranno difficoltà a essere
rappresentati.
Dal punto di vista della modifica degli strumenti urbanistici,
la scelta di voler realizzare una
spiaggia pubblica che si estende da Nisida a Bagnoli mal si
concilia con l’ipotesi di mantenere la colmata e con l’idea di
realizzare il porto turistico là
dove il Pua prevede. Su questi
due aspetti devono necessaria-
schi, degli Alleati liberatori; l’apporto fornito all’aggregarsi del consenso elettorale alla monarchia da parte di canali irregolari ma potenti (camorra); la scarsa incidenza dell’epurazione e altro ancora, come il
ruolo giocato dai reduci (Chianese).
Non a caso, però, dalle campagne,
dove erano divampate le lotte contadine per la terra, era anche provenuto il grosso del voto della minoranza repubblicana: come avvertito
con nettezza da Manlio Rossi-Doria,
la Repubblica era alla fine nata appunto grazie a quella minoranza nel
cui voto erano confluite coscienza e
volontà di operai dei centri industriali, contadini delle zone interne,
nuclei sparsi popolari e borghesi.
Tutto quanto sopra per rispondere al “rovello” dell’anomalia napoletana e soprattutto per ricordare a
noi e ai napoletani, o meridionali,
tutti, che non esistono appuntamenti mancati con la “grande storia”, quanto, ben diversamente, momenti e fasi di un unico processo al
quale ogni realtà locale ha corrisposto e partecipato nei modi, tempi e
con gli esiti, consentiti o intenzionalmente vissuti, dalle circostanze,
dal peculiare “genius loci”, dall’influenza dell’onda lunga della storia
passata.
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mente prevalere questioni di
carattere ambientale. Così come sarà necessario rimettere
in campo sia l’ipotesi di realizzare la deviazione e il prolungamento delle linee su ferro
presenti, per consentire l’accesso nella piana di Coroglio,
sia l’ipotesi dell’interramento
della stazione Cumana in prossimità di Bagnoli.
Mantenendo fermo l’obiettivo
di bonificare i suoli a terra e i
fondali a mare, sarebbe possibile — non incrementando le
cubature, salvaguardando gli
aspetti perequativi e difendendo i manufatti di archeologia
industriale — ridistribuire i pesi insediativi rivedendo nell’insieme il mix funzionale tra residenze, produzione di beni e
servizi e impianti urbani integrati.
Non è un errore assumere decisioni. È un errore assumerle
senza farsi carico di produrre
un salutare e democratico confronto pubblico; soprattutto
quando le decisioni investono
non solo gli abitanti di Bagnoli
o quelli di Napoli, ma investono
una comunità ben più ampia.
Non è un errore proporre una
variante urbanistica per la zona di Coroglio. È un errore predisporla senza coinvolgere la
cittadinanza, le associazioni, le
parti sociali, le forze politiche.
la Repubblica
DOMENICA 1 GIUGNO 2014
NAPOLI | XI
Società
SPETTACOLI | CULTURA | SPORT
Il Festival/5-8 giugno 2014
Gli allievi
dell’Accademia
di belle arti
rielaborano
la grande “R”
simbolo della
manifestazione
“CASA REPUBBLICA”
Una riunione di
redazione a “Casa
Repubblica” durante
una precedente
edizione del Festival
“Repubblica delle Idee” in vetrina
<DALLA PRIMA DI CRONACA
ANTONIO TRICOMI
C
ONTRO la superficie bianca saranno puntati
due proiettori. La grande R farà insomma da
schermo, nelle ore serali, per le immagini luminescenti ispirate al tema del Festival, “Riscrivere il Paese”. L’idea è di raccontare il futuro attraverso quindici parole che iniziano anch’esse
con R: rete, relazione, realtà, ricerca, racconto, rapporto, ritmo, rispetto, radici, resistenza, ragione, ricordo, ri-
L’ORDINANZA
Traffico e sosta vietati
in piazza del Gesù
dal 2 al 9 giugno
In vista di “Repubblica delle
Idee” il Comune ha emanato ieri un’ordinanza per disciplinare la circolazione e
la sosta in piazza del Gesù
(la riportiamo integralmente sul nostro sito napoli. repubblica. it). In linea generale essa prevede, dalle
17 del 2 giugno alle 13 del 9
giugno, la sospensione della
fermata del bus City Sightseeing; degli stalli riservati
a disabili, taxi e sosta a pagamento (strisce blu), questi ultimi in Calata Trinità
Maggiore; scatta il divieto
di sosta e transito in tutta
l’area, tranne che per forze
dell’ordine e mezzi di soccorso e di emergenza; è consentito il transito, per le auto degli aventi diritto, con
accesso in via Domenico Capitelli attraverso Calata Trinità Maggiore, lato sinistro
scendendo in direzione via
Monteoliveto.
dondanza, random e rizoma. L’iniziativa nasce da una sinergia tra “Repubblica” e Accademia di belle arti. Una
ventina di studenti dei corsi di Nuove tecnologie dell’arte e di Graphic Design, coordinati dai docenti Franz Iandolo ed Enrica D’Aguanno, sono stati chiamati a “riempire” di immagini e contenuti la grande R.
«I ragazzi si sono mossi su due livelli, quello della grafica e quello della tecnologia», spiega Aurora Spinosa, direttrice dell’Accademia di belle arti. «Hanno lavorato sul
segno, sulla grafia della lettera R, un segno che gira, torna su se stesso. Utilizzando in laboratorio un facsmile del-
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Il saluto di Luca De Filippo
“Vi racconto il teatro
di mio padre Eduardo”
L’INTERVISTA
GIULIO BAFFI
<DALLA PRIMA DI CRONACA
ESTI celeberrimi come “Fi-
T
lumena Marturano”, “Sabato, domenica e lunedì”, “Napoli milionaria!”, “Questi fantasmi!”, “La grande magia”, “Il Sindaco del Rione Sanità”, “Le bugie con le gambe lunghe”, sono
stati e sono applauditi non solo sui palcoscenici dei teatri italiani ma in tutto il mondo.
Altri, anche meno noti, come “Il contratto”
o “Dolore sotto chiave” sono messi in scena
da giovani registi di talento cercando nuovi linguaggi di rappresentazione.
Eduardo De Filippo parla insomma
agli spettatori del secondo millennio con ancora più forza di come fu per il secolo scorso, e
non è certo un caso se “La Repubblica delle
Idee” dedica uno spazio importante a questo
nostro attore, regista ed autore. Nazionale e
napoletano. Ne parlerà Luca De Filippo nel
corso dell’incontro su “Con la tecnica non si fa
teatro: Eduardo 30 anni dopo” in programma
al Teatrino di Corte di Palazzo Reale sabato 7,
alle ore 18.
«Perché Eduardo a trent’anni dalla sua
morte vive ancora sui palcoscenici d’Italia ed
all’estero, con grande successo di pubblico e
di critica. Le sue commedie hanno ancora la
capacità di parlare al pubblico in modo attuale, rispetto alla problematiche che stiamo vivendo. Vi è insomma un rapporto molto intimo tra il pubblico e le sue commedie», dice Luca De Filippo che da sempre pone la drammaturgia di suo padre Eduardo al centro del
la grande R bianca. Sono - prosegue la Spinosa - ragazzi
tra i 18 e i 23 anni, che hanno lavorato per un mese in un
clima di grande entusiasmo, eccitati all’idea che il lavoro sarà visto da migliaia di persone. Per ogni artista è fondamentale avere un riscontro, stabilire un legame affettivo con i proprio luoghi, trovare spazi percorribili nella propria città. Non si è trattato - conclude la direttrice
dell’Accademia - di un lavoro d’equipe, in cui ciascuno fa
una cosa, ma di un autentico lavoro collettivo, dove ciò
che ciascuno fa rimanda a ciò che fanno gli altri».
FILUMENA
Con Filumena non
sapeva di avere
scritto un’opera
che avrebbe
lasciato un segno
tanto forte
proprio lavoro di attore e di regista, «e
certo Eduardo non è stato mai così presente come lo è oggi, perché poi
trent’anni non sono tanti, ma allo
stesso tempo non sono neanche pochi, e quindi questo è un bel traguardo che possiamo “festeggiare” proprio in questo anno importante per la
nostra memoria».
Così una drammaturgia che offre molto agli spettatori regala, allo stesso tempo
e con tutta evidenza, molte possibilità d’interpretazione agli attori ed ai registi che vogliono metterla in scena «nonostante sia stata scritta per le compagnie numerose di un
tempo, e quindi ponga oggi problemi produttivi non semplici. Perché gli attori hanno una
grande soddisfazione a recitare le commedie
in cui Eduardo, essendo anche un attore, creava personaggi che davano, e danno ancora,
molto spazio alla creatività dell’attore ed al
suo linguaggio». Così il teatro gestisce, in parallelo con la sua memoria, il lavoro ed il ricordo di Eduardo attore e quello di Eduardo
autore, separando e proiettandone la lezione
in un oggi «che potrebbe essere anche l’oggi
dell’attore Eduardo che avrebbe certamente rielaborato il suo modo di recitare, rispondendo al suo tempo piuttosto che alle nostalgie della memoria. Mettendo in scena insomma un “teatro in movimento” come sempre deve essere lo spettacolo. E quindi l’Eduardo-attore lasciatoci nelle sue registrazioni credo sia il documento di riferimento
più importante di una esperienza preceden-
te a cui fortunatamente è possibile riferirsi».
Eduardo De Filippo parla agli spettatori del
secondo millennio con ancora più forza di come fu per quelli del suo tempo. Le sue commedie ci propongono interrogativi non risolti che scavano in profondità nelle coscienze di
chi vi assiste e le si direbbe programmaticamente complesse, «invece altro era il motore
che diede vita a quei capolavori, un motore
forse anche più prosaico, se Eduardo stesso
mi disse che quando aveva creato la sua Filumena non sapeva di avere scritto una commedia che avrebbe lasciato un segno tanto
forte nella storia del teatro, per lui era “soltanto” una commedia che poteva piacere al
suo pubblico».
Oggi il teatro di Eduardo offre nuovi
sguardi possibili a chi decide di metterlo in
scena. Il suo linguaggio incuriosisce e ferisce
lo spettatore, spingendosi ben oltre il territorio d’ispirazione e definendo una geografia della drammaturgia capace di dilatare i
confini della sua città-nutrimento, «perché
le commedie dei grandi autori sono parole
scritte sui libri, ferme nella pagina non meno che nei ricordi, ma quando si prendono in
mano per trasformarle in spettacolo, riescono ad attivare la fantasia del nuovo regista e
dei nuovi attori, dando loro sensazioni forti
così che la parola, scritta tanti anni prima,
tornerà ad essere viva. Elaborata da una nuova mente e con una nuova sensibilità. E questa in fondo è anche la grande magia del teatro di Eduardo».
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XII
VULCANO METROPOLITANO
Utopia Lamont Young
a villa Ebe
con i sette premiati
ALESSANDRO VACCARO
Musica
PONTICELLI
Dalle 21.30 a villa Sorrentino di
Ponticelli, via De Meis 231, “La
Situazione”, serata di musica e
cultura per i giovani. Si esibiranno a
sostegno di TerradiConfine la Norule
Label e la G. A. S. Family, gruppo che
fonde il rap con funk e soul, Videl Art
e i MarkerFiction.
NEW AROUND MIDNIGHT
Dalle 22 al New Around Midnight del
Vomero, via Bonito 32/a, live music
con Orange Bug music accademy.
Info 331 232 6093.
NABILAH
Dalle 18 al Nabilah, via Spiaggia
Romana 15, task force di dj in
console con le selezioni di Piero
Barenghi, Ferdy, Enzo Capocelli,
Checco Tè e Duccio Bocchetti. Info
339 693 1169.
BASILICE
Dalle 22 al palazzo dei Baroni di
Basilice (Benevento) concerto di
Pino Scotto nell’ambito del “Vuoti di
Memoria Tour”.
ACCIAROLI
Dalle 22 a Torre del Caleo, Acciaroli
(Pollica), per la rassegna
“ViviamoCilento”, i Marlene Kuntz
IL CENTRO Vulcano metropolitano ha scelto i sette nomi
che alle 18 nel giardino di Villa Ebe, sulle rampe di
Pizzofalcone, riceveranno il Premio Utopia Lamont
Young: Tommaso Pennacchio, Raffaele Raimondi (alla
memoria), Ettore Sceral, Luigi Vicinanza, la giunta
comunale di Napoli, l’orchestra Mastro Masiello
Mandolino e il gruppo La Zeza di Mercogliano. «Sin dal
1994 — spiega Pasquale Della Monaco (nella foto),
regista del centro Vulcano metropolitano — assegniamo
il riconoscimento alle personalità ideatrici di un
Classica
SAN CARLO
Dalle 17 al teatro San Carlo, via San
Carlo 98/f, ritorna l’allestimento di
“Pagliacci”, di Ruggiero Leoncavallo,
firmato da Daniele Finzi Pasca. Info
081 797 2331.
CHIESA DI SAN GIOACCHINO
progetto che si prefigga scopi nobili ma irrealizzabili.
Con la loro opera hanno fatto dell’utopia una realtà al
servizio della collettività. Anche attraverso questa
manifestazione culturale lavoriamo al recupero del
castello dell’architetto Lamont Young sul monte Echia».
Telefono 081 764 6241.
Info
www. vulcanometropolitano. it
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Dalle 19 nella Chiesa di San
Gioacchino, salita Pontenuovo,
concerto per organo a doppia
tastiera con Andreana Pilotti e
Teresa Roncone. Musiche di Händel,
Mozart, Bach, Franz, Malerbi, Vivaldi.
Ambientale del Pausilypon, discesa
Coroglio 36. Dalle 18.30 Gea Martire
(nella foto) è la brigantessa di
“Cafone!!”, da un testo di Antonella
Cilento, alle percussioni Adriano
Poledro. Ingresso 15 euro.
SAN GENNARO ALL’OLMO
Dalle 18.30 nel complesso
monumentale di San Gennaro
all’Olmo, di scena l’Ensemble
Accademia Reale con il concerto
“Napoli nel Settecento: musica
strumentale e devozione”.
NUOVO TEATRO SANITÀ
Dalle 18 al Nuovo Teatro Sanità,
piazzetta San Vincenzo 1,
Imprenditori di sogni presenta “Il
Teatrino di Don Cristobal”, di
Federico Garcia Lorca. Un gioco di
colori, di musiche e di
contrapposizioni. Uno spettacolo
adatto ai più piccoli, così come ai
grandi, crudo e diretto e, al tempo
stesso, sognante e romantico. Info
333 753 7900.
SAN GIOVANNI MAGGIORE
Dalle 19 nella Basilica di San
Giovanni Maggiore, rampe
omonime, traversa via
Mezzocannone, celebrazioni per il
trecentesimo anniversario della
nascita di Niccolò Jommelli,
“Miserere per due soprani e
orchestra”, revisione di Pietro
Andrisani, con Maria Grazia Schiavo,
Francesca Russo Ermolli, Orchestra
Discantus Ensemble, Luigi Grima,
direttore. Ingresso 10 euro.
VILLA CAMPOLIETO
Dalle 19.30, per il Festival delle Ville
Vesuviane, visita a villa Campolieto
di Ercolano, a seguire “Tastiera in
Tour… un viaggio attraverso le
principali forme pianistiche da Bach
a Mendelssohn…”, con Eloisa Cascio
al pianoforte. Info 081 732 2134.
AMALFI
Dalle 20.30 presso l’Arsenale della
Repubblica di Amalfi, per la rassegna
concertistica “InCanteSiMi di
Primavera”, di scena il Duo
Stravinsky, formato da Alessandro
Crosta al flauto e Nadia Testa al
pianoforte, nel concerto «Un flauto
all’Opera”.
(nella foto), band cult del rock
Italiano. Info www. viviamocilento.
it.
la Repubblica DOMENICA 1 GIUGNO 2014
NAPOLI GIORNO&NOTTE
CASTEL SAN GIORGIO
Domani dalle 20.30 a palazzo
Calvanese di Castel San Giorgio,
concerto dell’Accademia
mandolinistica del Conservatorio
“Martucci” di Salerno, con il soprano
Tiziana Galdieri e la direzione di
Mauro Squillante. Brani di Calace,
Murolo, De Curtis, Verdi, Mascagni,
Rossini. Ingresso 10 euro. Info 081
516 1595.
Teatro
PAUSILYPON
Dalle 17.30 alle 18.20 ingresso con
visita guidata al Parco Archeologico
Libri
UN’ALTRA GALASSIA
Per la festa del libro “Un’altra
galassia”, al Monastero delle
Trentatré in via Armanni: dalle 17
incontro con Francesco Piccolo.
Dalle 18 lettura animata per
bambini. Dalle 18.30 conversazione
con Sebastiano Vassalli. Ingresso
gratuito.
MARINA DI CAMEROTA - MEETING DEL MARE
Ritmi tzigani e rock
con i Gogol Bordello
CAPUA EX LIBRIS
Dalle 17 all’ex Libris, palazzo Lanza,
corso Gran Priorato di Malta 25,
presentazione del libro “Le eccellenti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Cinema
LE COSE BELLE
Il film “Le cose belle” di Agostino
Ferrente e Giovanni Piperno, in
uscita il 26 giugno nelle sale, ha
ottenuto la nomination ai Nastri
d’Argento dal Sindacato dei
giornalisti cinematografici e la
candidatura al Globo d’Oro come
miglior film documentario
dall’Associazione della stampa
estera.
Agenda
CIMITERO FONTANELLE
Alle 11 appuntamento al Cimitero
delle Fontanelle, via Fontanelle 154,
rione Sanità, l’associazione Karma
propone “Refrisco e sullievo a
chest’anem’ appestate”, una visitaspettacolo che fonde l’arte con la
cultura antropologica partenopea.
GRAND TOUR
Per il Grand Tour: dalle 15 autobus
dedicato in partenza da piazza
Garibaldi per “Le stanze della regina
alla Casina Vanvitelliana”. Il percorso
include la visita guidata al Real Sito
del Fusaro, Casina Vanvitelliana, e al
Parco Archeologico di Baia. Info 800
600 601.
ZOO
Domani dalle 11.30 si visiterà il
nuovo Antico Rettilario dello Zoo, via
J. F. Kennedy 76, dopo una attenta
ristrutturazione ed il fedele ripristino
della struttura originaria edificata nel
1940 per la stessa destinazione
finale, ma abbandonata da venti
anni ad un lento degrado.
U
na gipsy punk band e un uomo sospeso tra la ricerca e lo spirito
— non senza una dose di goliardia — sono in arrivo nel Cilento.
Stasera e domenica al porto di Marina di Camerota si vivranno
le ultime due serate della diciottesima edizione del Meeting del mare
(ingresso libero). Tema, “le origini”. Culturali, geografiche,
antropologiche, sensoriali.
Dalle 22.30, anticipati dai set con Shak & Speares, Kutso, Sabba & gli
incensurabili e Foja, tocca ai Gogol Bordello (nella foto), guidati
dall’irrefrenabile Eugene Hütz. Un’esperienza musicale nata a New
York grazie alla verve del loro cantante — che ha lasciato l’Ucraina in
seguito alla catastrofe nucleare di Chernobyl — accompagnato come
d’abitudine da percussionisti, fisarmonicisti e violinisti, e da una
grazia scenica che permette alla band di mescolare ritmi tzigani,
cabaret, dub e rock/folk. Sarà l’occasione adatta per ascoltare canzoni
dai dischi “Pura Vida Conspiracy” e “Super Taranta”. L’epilogo,
domani, accoglie di nuovo Franco Battiato, desideroso di riabbracciare
la platea campana con suite pop/colte e canzoni romantiche. Con il
cantautore e pittore catanese, Carlo Guaitoli (piano), Angelo Privitera
(tastiere e programmazione), il Nuovo Quartetto Italiano e Davide
Ferrario. Supporter, Nicodemo, Jfk e la sua bella bionda e Pennelli di
Vermeer. Info www. meetingdelmare. com
(gianni valentino)
interviene Massimo Bonetti, attore,
presenta Francesco Massarelli. Info
0823 622 924.
eccellenze della provincia di
Caserta”, di Jolanda Capriglione.
Dalle 21 incontro con gli scrittori
campani candidati al Premio Strega:
Francesco Piccolo (Il desiderio di
essere come tutti), Elisa Ruotolo
(Ovunque, proteggici), Paolo
Piccirillo (La terra del sacerdote),
Antonella Cilento (Lisario o il piacere
infinito delle donne). Dalle 22.30 a
vent’anni dalla morte di Massimo
Troisi, incontro con Raffaele Verzillo,
regista del documentario “Massimo.
Il mio cinema secondo me»,
FARMACIE NOTTURNE
PER VIAGGIARE
Chiaia - Via Filangieri 67, Via M. Schipa 25, Via F. Giordani 52; Posillipo - Via
Manzoni 26F, Via Petrarca 173; Centro S. Ferdinando - Piazza Municipio
54; Vicaria, Porto, Mercato, Pendino
- Corso Umberto I 290C; Via Arenaccia
106; Calata Ponte Casanova 30; Colli
Aminei - Viale Colli Aminei 249, Via M.
Pietravalle 11; Vomero, Arenella - Via
Cilea 124, Via Merliani 27, Via Simone
Martini 80, Piazza Muzi 25, Via Scarlatti 85; Fuorigrotta Bagnoli - Piazza
Marc’Ant. Colonna 21, Via Acate 28,
Via Leopardi 144, Via Caio Duilio 66,
Via Ruggiero 40, Via Cavalleggeri
d’Aosta 11; Soccavo - Via P. Grimaldi
76, Via Epomeo 487; Pianura - Via S.
Donato 18, Via Provinciale n. 18; Stella, S. Carlo, Arena - Calata Capodichino 123, S. Teresa al Museo 106;
Miano, Secondigliano - C. Secondigliano 174, Via V. Janfolla 642; Chiaiano, Piscinola, Marianella - Via S. Maria a Cubito 441, Via E. Scaglione 24,
Via Plebiscito 18; B. Barra, Ponticelli,
S. Giovanni - Corso S. Giovanni a Teduccio 102; Avvocata S. Lorenzo Corso Garibaldi 218, Piazza Dante 71
TRENI
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Infoline 800 568 866
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Metropolitana Linea 2
Funicolari
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Centralino 081 567 111
Call center 199 303 060
www.ferroviedellostato.it
Ferrovia Alifana
Centralino 081 7897 11
Call center 800 127 157
Trenitalia
Call center 892 021
Metropolitana Linea 2
www.ferroviedellostato.it
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Call Center 800 053 939
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Dalle 15 alle 16.30 il Fondo
Ambiente Italiano presenta
“Weekend alla Baia”, quella di
Ieranto, Massa Lubrense, con Yoga al
tramonto. Domani visita guidata
dalle 9.30 alle 16, inizio concerto alle
ore 11.45.
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straordinaria del palazzo De Prisco,
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guidate agli affreschi, mostre,
istallazioni di arte contemporanea.
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Call center 892 123
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www. consorziolmp.it
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Call Center 081 4285555
www.snav.it
Ustica Lines
Informazioni prenotazioni
0923 873 813
www.usticalines.it
Medmar
Collegamenti da/per le isole di
IschiaeProcidadaiportidiNa-
poli e Pozzuoli
Call center 081/333.44.11
email:[email protected]
sitointernet:www.medmarnavi.it
VOLI
Aeroporto di
Napoli Capodichino
Informazioni call center
848 888 777
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199 280 180
Gesac 081 7896 111
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Call center 800 639 525
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Call center 800 482 644
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AUTOLINEE
Call center 800 001 616
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la Repubblica DOMENICA 1 GIUGNO 2014
SALERNO
Via al Festival
di musica da camera
a Sant’Apollonia
SU IL sipario sul primo Festival di musica da camera
Sant’Apollonia, in scena da stasera a domenica prossima
nell’omonima chiesa di Salerno, in via San Benedetto.
Otto i concerti nati dalla sinergia tra il conservatorio
Martucci (nella foto) e l’associazione Bottega San
Lazzaro del professore Giuseppe Natella. Il primo, in
programma alle 20, ha per tema “Attraverso l’Europa”,
un raffinato percorso sonoro che si snoda tra la Germania
di Beethoven, la Francia di Franck e la Russia di Glinka. La
serata di domani sarà dedicata alla “Poesia per musica”: i
versi di Heine, Ruckert, Goethe, Verlaine e Puskin si
sposeranno alle melodie di Schumann, Schubert, Faurè,
Debussy e Rachmaninov. L’appuntamento finale sarà
“Verso il futuro”, con le composizioni di Webern, Nodaira,
Villa-Lobos, Lauba, Mondelci e Arnold.
(al. vac.)
Info
Tel 089 237 713; www. consalerno. com
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Vico
Equense
Da oggi
la rassegna
con attori
registi e film
da tutto
il mondo
Madrina
Isabella
Ragonese
Galà sabato
PREVENDITE
DADDY YANKEE
4 giugno Arenile Reload. 20 euro.
GIANNI MORANDI
5 giugno Caserta, Reggia. 48 e 69
euro.
MOTEL CONNECTION
7 giugno Arenile Reload. Gratis.
SONGS FOR ULAN
9 giugno Nut Studio. 7 euro.
CAPAREZZA
13 giugno Arenile Reload. 18
euro. 1 agosto Salerno, Arena del
mare. 18 euro.
PEPPE BARRA
13 giugno Mostra d’Oltremare. 3
euro.
EUGENIO BENNATO
14 giugno Mostra d’Oltremare. 5
euro.
Social World
‘NTO’ & STIRPE NOVA
17 giugno Mostra d’Oltremare. 3
euro.
Film Festival
FRANCESCA BIANCO
Equense il “Social
world film festival”. Nel programma
della rassegna, dedicata al cinema sociale, incontri con attori e registi da
red carpet. La selezione comprende 23 film
internazionali, provenienti da 15 paesi diversi (dal Kenya, passando per Iran, a Turchia, Israele, fino all’Australia, Filippine,
Pakistan e Belgio). File rouge delle pellicole
è il tema de “L’amore che unisce”. Si affiancano ulteriori sezioni, dedicate alle “Città del
cortometraggio”, “La notte del cinema” e la
selezione Focus, con film realizzati al Sud.
Si comincia alle 20.30 in piazza Kennedy
(arena Loren), dove verrà proiettato il lungometraggio fuori concorso “Un boss in salotto” di Luca Miniero. Tra gli ospiti Giuseppe Zeno, Gianluca Di Gennaro, Massimiliano
Gallo, Simona Cavallari, Ana Caterina Morariu, Stefano Pesce, Francesco Di Leva, Lu-
S
I APRE OGGI A VICO
I DIVI
SOFIA LOREN E VITTORIO
DE SICA IN UNA SCENA DI
“PANE, AMORE E...”
GIRATO IN COSTIERA
SORRENTINA. LE FOTO
DEL FILM SARANNO
ESPOSTE NEL MUSEO DEL
CINEMA DEL TERRITORIO
E DELLA PENISOLA
SORRENTINA
ca Miniero, Alexis Sweet. Da domani, alle
16.30, al via le proiezioni in diverse location:
la sala Troisi del teatro Mio, la sala De Filippo
del Complesso monumentale Trinità e Paradiso e la terrazza Cucinotta dell’hotel Sporting. Madrina della kermesse è Isabella Ragonese, a presentare gli eventi sarà Roberta
Scardola. Atteso l’arrivo di Giancarlo Giannini, il 4 giugno che inaugurerà i lavori per l’istituzione definitiva del “Museo del cinema
del territorio e della penisola Sorrentina”
(sarà allestito nelle sale dell’antico palazzo
comunale grazie ad un protocollo di intesa
tra i sindaci del territorio). Le sale accoglieranno testimonianze fotografiche e video
delle pellicole girate nella penisola sorrentina, da Vittorio De Sica e Sophia Loren in “Pane amore e...” di Dino Risi, fino al recente “Love is all you need”, diretto da Susan Bier tra
Copenaghen, Napoli e Sorrento. Mercoledì,
sarà presentata l’anteprima di “All’improvviso un uomo”, diretto da Claudio Insegno e
XIII
IVAN GRANATINO
18 giugno Mostra d’Oltremare. 3
euro.
LO STATO SOCIALE
19 giugno Mostra d’Oltremare. 3
euro.
girato proprio a Vico Equense, ospiti i protagonisti Biagio Izzo, Massimiliano Gallo e
Gianni Ciardo. Ogni sera presso l’arena Loren ci saranno proiezioni dei film di maggior
successo della passata stagione. Il 5 giugno
proiezione del film campione di incassi “Sole
a catinelle” di Gennaro Nunziante, con ospiti Aurore Erguy e Luigi Diberti. Mentre il 6 c’è
Francesco Arca con “Allacciate le cinture”,
pellicola di Ferzan Özpetek. Il Gran Galà di
premiazione è previsto per il 7 giugno alle 19.
Quattro diverse giurie voteranno i film in
concorso: la giuria di qualità presieduta dal
critico Valerio Caprara, la giuria critica, una
speciale giuria giovani (con studenti dai 23
ai 35 anni) e una giuria popolare creata con
la collaborazione dell’associazione Parthenope Onlus. Tra gli associati la Scuola di Cinema di Napoli e il Liceo Artistico di Napoli.
Info www. socialfestival. com
© RIPRODUZIONE RISERVATA
PAT METHENY
19 giugno Avellino, Carlo
Gesualdo. 45 e 55 euro.
EARTH WIND & FIRE
19 giugno Caserta, Belvedere
San Leucio. 28 e 33 euro.
FRANCO RICCIARDI
20 giugno Mostra d’Oltremare. 3
euro.
INFOLINE
Concerteria
081 761 1221
Box Office
081 551 9188
Tkt Point
081 529 4939
Ticketteria
081 038 2711
MOSTRE
MUSEO DUCA DI MARTINA
Negli spazi del Museo Duca di
Martina, all’interno della Villa
Floridiana, è allestita la mostra
“Ceramiche” di Lino Fiorito a
cura di Angela Tecce (fino al 22
giugno, aperto 8.30-14,
martedì chiuso).
MADRE
Domani, in occasione della
“Festa della Repubblica”,
appuntamento al museo Madre
alle 10 con il laboratorio per
ragazzi “Giallo Madre”, mentre
alle 17 il direttore Andrea Viliani
accompagnerà i visitatori alla
personale di Ettore Spalletti “Un
giorno così bianco, così bianco”
(via Settembrini 79, info e
prenotazione obbligatoria 081
193 13 016).
TESORO DI SAN GENNARO
Domani al Museo del Tesoro di
San Gennaro, a partire dalle
10.30 ogni ora, visite guidate
animate con i Cantori dell’Arte
che raccontano la mostra
“Storie d’argento. I capolavori
nascosti del Tesoro di San
Gennaro diventano
protagonisti”, a cura di Paolo
Jorio (via Duomo 149, info e
prenotazioni: 081 29 49 80,
ingresso 5 euro comprensivo di
degustazione mozzarella di
bufala dop).
MUSEO DI PAESTUM
Domani alle 11 al Museo
Archeologico Nazionale di
Paestum inaugurazione della
personale dell’artista Sergio
Vecchio dal titolo “La sconfinata
solitudine”.
BIBLIOTECA NAZIONALE
Martedì alle 16.30
inaugurazione alla Biblioteca
Nazionale della mostra “Il
ritratto a Napoli tra ottocento e
secolo breve: il Fondo Piccirilli e
l’Archivio Parisio”.
Intervengono con Stefano
Fittipaldi, Mauro Giancaspro e
Antonella Basilico Pisaturo.
Illustreranno la mostra Rosa
Rossi e Assunta Torres.
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XVI
la Repubblica DOMENICA 1 GIUGNO 2014
NAPOLI I VOLTI
Geppino Fiorenza
L’OPERATORE
Geppino Fiorenza
nel disegno
di Francesco
Ardizzone
Dalla parte dei deboli
Vomerese, 64 anni, un’educazione cattolica sfociata
nella militanza in Lotta Continua e approdata all’antimafia
Dalla Mensa
a Libera
il vangelo
dell’assistente
PIERO ANTONIO TOMA
UI preti se ne raccontano tante, anche quando generano…”mostri”. Geppino Fiorenza, 64 anni, napoletano del Vomero (figlio di un capitano di lungo corso in giro per il mondo prima sulle navi di linea e poi su quelle di più limitato cabotaggio
della Caremar su e giù per il Golfo), liceo classico al Giambattista Vico e laurea
in lettere e filosofia alla Federico II, con Vittorio Russo, e successiva specializzazione in
psicologia, una delle figure carismatiche nell’assistenza ai ragazzi e alle vittime innocenti di camorra, ha avuto una educazione profondamente cattolica (da Luigi Dini e Mario Borrelli, a risalire a Lorenzo Milani, Davide Maria Turoldo, Ernesto Balducci), tanto
da procurargli una militanza a Lotta Continua. Stiamo parlando degli anni Sessanta/Settanta. Le due “sinistre” quella dei sacerdoti e quella politica sfociano nell’unico percorso possibile per uno che ci rifletta su. «Ci chiamavano i cattolici del dissenso», ricorda.
Il percorso d’un vangelo, come impervio ritorno alla vita che Fiorenza intraprende quasi subito, a poco più di 16 anni, nella seconda metà degli anni Sessanta. Dalla Casa dello scugnizzo
all’intervento pro baraccati nel 1966 trascorrono alcuni anni di attivismo sia nelle formaNel frattempo la Mensa «era diventata un
zioni di sinistra sia nel volontariato fino al 1972
quando insieme con Cesare Moreno, Carla Me- vero e proprio laboratorio nazionale per la spelazzini, Goffredo Fofi, Peppe Carini, Lucia e Cin- rimentazione delle politiche sociali». Da quezia Mastrodomenico fonda a Montesanto (vico sto primo nucleo negli anni successivi, anche
Cappuccinelle a Tarsia, 13) la “Mensa dei bam- grazie a Fiorenza, sorge “Lo cunto de li cunti”,
bini proletari”. «Troppi allora costretti a lavo- un centro di animazione e scuola per l’infanzia,
rare già a cinque anni o ad arrangiarsi col con- affidato ai primi animatori. Intanto si estende
trabbando di sigarette», scriveva Fiorenza nel l’offerta del volontariato. La Mensa si allea con
1974, «un sistema che nega loro tutto, perfino Giovanni Laino, dell’Associazione Quartieri
il diritto alla vita». A quei tempi la mortalità in- spagnoli. In questo clima si fa le ossa come maefantile a Napoli si pareggia con quella di Bom- stro di strada anche Marco Rossi-Doria, il quabay: «Settanta su mille bambini non superava- le porta anche in Parlamento la nuova legislano il primo anno di vita». Così, contemporanea- zione sull’assistenza all’infanzia. Fiorenza vimente «gli scugnizzi diventano bambini prole- ra, negli anni Ottanta, verso un altro traguartari e i comunisti, per la prima volta, anziché do del suo volontariato. La cura delle vittime innocenti di camorra. Sorge anche col suo conmangiarseli, danno loro da mangiare».
Sono anni difficili e turbolenti (si ritrova per tributo nel 1986, a un anno dalla morte,
alcuni giorni fra le sbarre di Poggioreale per l’Associazione Giancarlo Siani, il giornalista
una manifestazione di protesta dei baraccati di ammazzato dalla camorra nel settembre delvia Marina) eppure esaltanti, anche per i tanti l’anno precedente.Qualche anno dopo è ai vermestieri a cui Fiorenza si vota, da psicologo ad tici della sezione campana di Libera, “associaaspirante giornalista ad animatore teatrale in zioni, nomi e numeri contro le mafie”, sorta a
Rai e nel Centro di rieducazione per minorenni Roma nel 1995, con don Luigi Ciotti, per aiuai Colli Aminei, insegnante nella scuola media tare i familiari delle vittime innocenti delle
Moscati, di Secondigliano, dove rimarrà per mafie e occuparsi dei beni confiscati. Insieme
una trentina d’anni, responsabile di centri as- con queste due associazioni, nel 2007 nasce la
sistenziali e anticamorra, consulente della
Commissione parlamentare antimafia. Con
150 bambini che dalle 9 alle 17,30 frequentano
la Mensa, si matura il miracolo dei pani e dei pesci. Molti di loro («che non si erano mai seduti a
tavola») vengono sottratti alle famiglie a rischio, alla strada, alla creatività deviata. Fanno
un po’ di tutto in quei locali, oltre a mangiare, i
volontari insegnano loro l’abbecedario ma anche attività artistiche e artigianali, danza, cinema, giornalismo, convivenza. Sembra una
favola, e invece non lo è. Enrica Olivetti paga
l’affitto con dieci milioni di lire all’anno. Elena
Brambilla Pirelli è prodiga di cospicui contributi. Anche Eduardo De Filippo devolve proventi
della rappresentazione di un suo lavoro. Un’altra compagna di strada di Fiorenza, la norvegese Berit Frigaard ne fa un caso internazionale attirandovi sussidi e aiuti dalla Norvegia e da
altri paesi europei. A dar loro un mano s’infoltisce la schiera di italiani di buona volontà che
ogni mese sottoscrivono un contributo di 10 mila lire. Non mancano gli stranieri a dare man forte, come il tedesco Hans Deichmann. Una catena di Sant’Antonio europea. «Nel 1976 finalmente arrivò il primo contributo pubblico di 25
milioni: era del Comune di Maurizio Valenzi.
Nasce il “Centro di documentazione contro la
camorra”, che collabora con l’Osservatorio sulla camorra di Amato Lamberti. E la mano delle
istituzioni locali non manca nemmeno nella Regione prima di Antonio Bassolino e ora in quella di Stefano Caldoro».
S
L’AMICO
Goffredo Fofi con
Geppino Fiorenza
e altri è stato tra i
fondatori della
“Mensa dei
bambini proletari”
a Montesanto
“
Settanta bambini su mille
non superavano il primo
anno di vita, gli scugnizzi
divennero proletari
Il testimone sta passando
nelle mani di una nuova
generazione che segue
il nostro esempio
“
“Bottega dei sapori e dei saperi della legalità”,
con i prodotti dei terreni confiscati e nel 2008
viene alla luce la Fondazione Polis della Regione Campania. Nel 2009 sfileranno sul lungomare di Napoli 150 mila persone per la Giornata nazionale della memoria e dell’impegno.
Una seconda branca di Libera è la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie. Nella sola Campania se ne contano 1.571 e 347 aziende (12 mila in tutta Italia). Ma il loro recupero non sempre si presenta semplice. Su alcuni
beni insistono interessi delle banche, ipoteche e altre servitù cui i vecchi proprietari si
erano assoggettati. «Dopo tanti anni di servizio sono soddisfatto, insieme con don Tonino
Palmese, soprattutto perché dopo di noi il testimone sta passando nelle mani di una nuova generazione che segue l’esempio della
Mensa, dell’Associazione Siani e di Libera. Desidero fare solo due esempi di concreto impegno nel volontariato: l’attuale assessore comunale ai Giovani, Alessandra Clemente, figlia di Silvia Ruotolo, ammazzata per sbaglio
nel 1997 al Vomero e Gianmario e Ludovica
Siani, nipoti di Giancarlo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MULTICINEMA MODERNISSIMO
la Repubblica DOMENICA 1 GIUGNO 2014
NAPOLI SPORT
PER SAPERNE DI PIÙ
www.sscnapoli.it
Il Napoli
Obiettivo scudetto
De Laurentiis
blinda i gioielli
Higuain e Callejon
MONDIALI
Con la Colombia
in Brasile
c’è anche Zuniga
Il Pipita interessa anche al Barcellona
Trattativa difficile per Mascherano
Spunta il nome di Klaassen dell’Ajax
PASQUALE TINA
GIOIELLI di famiglia sono blin-
I
dati in cassaforte. Guardare,
ma non toccare. Il Napoli non
vende i campioni e anzi ne
cerca altri per colmare il gap dalla Juve e lottare con maggiore
determinazione per lo scudetto.
Non sorprende affatto che fuoriclasse del calibro di Higuain e
Callejon possano attirare l’attenzione delle big europee, ma il
discorso è molto chiaro: non parte nessuno. E se Higuain, come
scrive il quotidiano catalano El
Mundo Deportivo, è stato seguito dal Barcellona, il Napoli si limita a prenderne atto, senza
modificare di una virgola la sua
strategia. Il Pipita è la stella polare del progetto, il top player
che non ha fatto rimpiangere
Cavani. Mister 40 milioni di euro
ha giurato amore incondizionato e ha sorriso ai rumours su un
interessamento dei blaugrana
considerando che è stato uno dei
più fieri rivali del Barca, quando
era al Real Madrid. Il presente,
invece, è al San Paolo e al suo
fianco avrà ancora una volta Josè Maria Callejon, la vera sorpresa di questa annata. I dieci
milioni di euro investiti da De
Laurentiis sembravano eccessivi e in Spagna la facile ironia si
sprecava. Rafa Benitez, invece,
era tremendamente serio quando vaticinò i 20 gol stagionali dell’attaccante andaluso. La profezia è diventata realtà e Callejon
si è trasformato in un pezzo pregiato. Il Psg e il Chelsea di Mourinho, che lo volle fortemente al
Real, sarebbero disposti a met-
XVII
La triade Gonalons
Sandro e Suarez è
l’ipotesi su cui lavorare
nei prossimi giorni
I GIOIELLI
Higuain e Callejon
a destra, Zuniga
tere sul piatto un maxi assegno
di 35 milioni pur di assicurarsi
un giocatore moderno. La miscela è quella giusta: preciso in
area di rigore, ma anche generoso quando si tratta di rincorrere l’avversario. Inutile, però,
provarci. Callejon è un intocca-
bile tanto che Benitez lo ha inserito nuovamente al centro del
suo spartito. Il diretto interessato, che si sta godendo le vacanze
dopo la clamorosa esclusione dal
Mondiale, si presenterà tirato a
lucido in Trentino per cominciare al più presto la rincorsa verso
l’alta classifica che sarà corroborata da altri acquisti. “Stiamo individuando i profili giusti”, spiega Benitez. Soprattutto in mediana, vero crocevia del mercato. Javier Mascherano è una trattativa difficile, ma la porta resterà aperta finché ci sarà la
possibilità di inserirsi in extremis. Il Barcellona, dal canto suo,
non sembra intenzionato a privarsi dell’argentino e potrebbe
garantirgli il posto a centrocampo che lui chiede per restare. Ecco perché la triade Gonalons,
Sandro, Suarez è l’ipotesi su cui
lavorare nei prossimi giorni. Il
restyling sarà massiccio, ma
non totale. Il direttore sportivo
Bigon intanto è volato in Olanda.
Piace l’attaccante ventunenne
dell’Ajax Davy Klaassen.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA RINCORSA è quasi terminata.
Juan Camilo Zuniga “vede” il
traguardo della convocazione al
Mondiale: “Voglio essere nei 23
della Colombia in Brasile — ha
spiegato l’esterno del Napoli —
è il mio più grande obiettivo”. Il
tunnel dell’infortunio al
ginocchio è un ricordo lontano:
“Adesso mi sento bene. Ho
compiuto un grande sforzo e ci
sono riuscito”. Zuniga
ripercorre le tappe di una
stagione trascorsa quasi
interamente ai box. Si è
fermato ad ottobre: “Non ho
ritardato il recupero. Le mie
decisioni sono state prese con lo
staff tecnico e con Benitez.
All’inizio è stato difficile
mantenere la calma, ma mi
sono concentrato sul lavoro e il
ginocchio ha risposto bene. Ho
avuto pazienza e sono tornato
in campo quando ero al top”.
Albiol e Reina, invece, possono
già festeggiare. Il ct del Bosque
ha ufficializzato la loro presenza
nella rosa dei campioni del
mondo della Spagna.
XVIII
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