violini_ghidoni_prealpina_22_10_2014 (1)

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MALPENSA
MERCOLEDÌ
22
OTTOBRE
2014
SÌ AL TRASFERIMENTO DEL FASCICOLO
Omicidio Prati: cambia il gup, ma è salvo il processo all’ex vigile Pegoraro
CARDANO AL CAMPO - C’era il rischio che il processo a Giuseppe Pegoraro dovesse ripartire da zero. Con
tutte le conseguenze del caso.
Ma non è accaduto, perché l’avvocato
Maria Grazia Senaldi non si è opposta
alla trasmissione del fascicolo al gup
Giuseppe Limongelli, che è subentrato al collega Alessandro Chionna. E a
questo punto in aula si tornerà il 4 dicembre, giorno in cui discuteranno i periti nominati per fare luce sulla dinamica dell’omicidio e sulle condizioni mentali dell’imputato.
Come anticipato dalla Prealpina l’11 ottobre, secondo il medico legale Massimo Cristina non ci sono dubbi sulle
cause del decesso del sindaco Laura
Prati: esiste il nesso eziologico, ossia lo di Varese, l’apprensione per un nuovo
un preciso rapporto di causalità tra le fe- intervento, le conseguenti procedure
rite d’arma da fuoco del 2 luglio 2013 e il mediche a innescare la bomba a orolodecesso intervenuto a distanza di venti geria, quindi a scatenare l’emorragia letale.
giorni, ossia il 22 luglio.
Sul fronte della salute psiPer pararsi da quei colpi
Ad Alessandro
chiatrica, per lo psichiaLaura cadde a terra battra Mario Girola Pegoratendo la testa e provocanChionna
ro era completamente
do la dissecazione della
è subentrato
capace di intendere e voPica, che è l’arteria cereil collega
lere, come lo è di stare in
bellare postero inferiore.
giudizio. «Non sono io il
Quel danno rimase silente
Giuseppe
malato, ma quelli che ho
per tutto il tempo in cui la
Limongelli
colpito, gente affetta da
vittima venne tenuta in
delirio di onnipotenza.
condizione ipotensiva, vale a dire in regime di bassa pressione Ho voluto far capire loro che sono esseri
sanguigna. Ma furono sufficienti il tra- umani come gli altri»: questa la convinsporto dall’ospedale di Gallarate a quel- zione dell’ex vigile. Si sentiva denigrato
e sottostimato come fosse Fantozzi fino
al giorno in cui, al culmine dell’esasperazione, si trasformò in una sorta di Rambo assetato di vendetta e rivalsa. Lui
che, all’ufficio Ecologia, era riuscito a vincere l’estenuante guerra contro le zanzare, si ritrovava con una condanna per peculato e la sospensione dal servizio.
Davvero troppo da sopportare.
«Avevo solo due sbocchi: finire in carcere oppure perire gloriosamente sotto il
fuoco della polizia, così la società avrebbe compreso i soprusi fantozziani che
avevo subito». E così il 2 luglio dell’anno
scorso scelse di seminare sangue, terrore e morte. Quella di un sindaco, ma prima ancora di una madre di famiglia.
S.C.
Ceffoni ai bimbi, condannata la maestra
Il giudice infligge tre mesi di carcere ma ridimensiona le accuse: da maltrattamenti ad abusi
La scuola materna di via Perego a Sumirago dove nel giugno 2012 è esploso il caso
Vibrano i violini di Ghidoni
CASSANO MAGNAGO - Ora che
Achille Ghidoni è in pensione, può
dedicarsi alla passione di sempre. Dopo una vita spesa per gli insegnamenti universitari di genetica, il cassanese
ha fatto fiorire il suo amore per la musica. Così, dopo aver realizzato di suo
pugno due violini, una viola e un violoncello, li ha fatti vibrare nella chiesa Santa Maria del Cerro dall’Ensemble Borali all’inizio di ottobre.
«Mi sono recato a Venegono Superiore da due fratelli liutai, Gigi e Guido
De Paolis, per sistemare la mia collezione di violini e mi hanno proposto di
realizzarli io stesso», racconta. Così
dal primo ben riuscito strumento ne ha
creati altri tre. E l’originale quartetto,
messo a punto dal liutaio Alessandro
Scandroglio, ha riscaldato i cuori dei
tanti cassanesi accorsi al primo evento.
«Il concerto è riuscito benissimo»,
commenta Ghidoni, che ha sempre
amato la musica e da giovane suonava il mandolino. «Si continua. Realizzerò altri strumenti e sono già in programma due concerti, all’università dell’Insubria e a Varano Borghi».
Val.Co.
SUMIRAGO - Teneva la bibbia aperta sul banco e intanto pregava mentre ascoltava requisitoria e arringa. Ma rivolgersi a Geova, in cui crede fermamente, non è servito
alla maestra per risparmiarle una condanna: ieri mattina il
gup Nicoletta Guerrero le ha inflitto tre mesi con sospensione condizionale della pena, più un risarcimento di 700
euro ai cinque bambini cui avrebbe mollato ceffoni, da pagare in solido con lo Stato. Ma l’accusa si è notevolmente
ridemensionata, passando da maltrattamenti ad abuso di
mezzi di correzione. «Siamo felici», commenta l’avvocato Federico Papa, «per il fatto che sia emersa l’assoluta
inconsistenza del reato di maltrattamenti. Purtroppo il giudice ha comunque ritenuto di condannare a una pena minima per un reato molto meno grave, ma siamo consapevoli
che per la risoluzione delle ingiustizie a volte la strada è
lunga e non si ferma al primo grado. Questo è solo un passo iniziale».
Soddisfatta invece l’avvocato Laura Satta, che si è occupata della costituzione di parte civile delle undici famiglie
che si sono fatte avanti e che ieri erano in aula ad ascoltare
la sentenza. «Non tutti i genitori però hanno fatto sentire
la loro presenza», ha fatto notare il legale. «Io credo fosse
importante esserci, anzi doveroso e non per forza come
parte civile, per dare voce ai bambini che da soli non possono far valere le proprie ragioni». Il disagio patito dai piccoli - tutti di poco più di tre anni - emerse poco dopo l’insediamento della maestra nell’asilo della frazione di Quinzano, ossia nel 2011. I loro atteggiamenti erano sempre più
aggressivi e molti degli alunni non volevano più neppure
avvicinarsi alla scuola materna. Di questo almeno si erano
convinti le mamme e i papà che assistevano a un’inquietante metamorfosi nei loro piccoli. I loro timori raggiunsero carabinieri e procura e così partirono gli accertamenti.
Gli investigatori della stazione dei carabinieri di Mornago
- coordinati dal pubblico ministero Nadia Calcaterra piazzarono nell’aula telecamere e cimici per un mese, dal
3 maggio al 4 giugno del 2012, ed è sulla base di quelle
risultanze video che gli inquirenti chiesero il rinvio a giudizio della trentacinquenne. «Ma in quei video», osserva il
difensore Papa, «non c’è traccia di episodi di violenza. In
cosa sarebbero quindi consistiti gli abusi di mezzi correttivi?». Esemplare fu il caso approdato in cassazione due anni fa, accaduto a Palermo. Una prof impose allo studente
di scrivere sul quaderno per cento volte «sono un deficiente». Per la suprema corte «gli insegnanti non possono rispondere con metodi prepotenti agli atteggiamenti di bullismo degli allievi».
Sarah Crespi
FALSE FATTURAZIONI
Dipendente fa causa al titolare
ma lui chiede due milioni di euro
LONATE POZZOLO - È paradossale la vicenda giudiziaria in cui si è ritrovata una ex dipendente della clinica di Fabrizio Iseni. La donna
- ex contabile difesa dall’avvocato Massimo
Negri - , a breve si troverà davanti al giudice
civile per una doppia ragione: la causa intentata da lei nei confronti del datore di lavoro che
non le ha voluto riconoscere il trattamento di
fine rapporto e la diversa qualifica e quella di
lui, che ha fatto domanda riconvenzionale chiedendo un risarcimento di 2milioni di euro a
fronte di conteggi e fatture elaborate erroneamente.
Già questo basterebbe per descrivere il clima
surreale che aleggia sopra tutta la faccenda,
ma si aggiunge pure un nuovo e non trascurabile dettaglio. La guardia di finanza di Gallarate, coordinata dal pubblico ministero Pasquale Addesso, starebbe indagando l’imprenditore proprio per fatturazioni che non tornano.
Una matassa ingarbugliata, che dovrà essere
dipanata su un doppio binario, quello civile e
quello penale. E in mezzo ci sta la ex impiegata che dopo la riunione dei due procedimenti
decisa l’altro giorno dal giudice Elena Fumagalli, tornerà in aula il 10 dicembre determinata a dimostrare la correttezza del lavoro svolto
per la società di Lonate e il suo diritto a ricevere ciò che ritiene le spetti.
Nel frattempo proseguono gli accertamenti fiscali sull’imprenditore del Gruppo Iseni sanità,
console della Costa d’Avorio in Lombardia, e
figura considerata molto vicina alla Lega Nord.
A quanto pare le fiamme gialle, durante
un’ispezione dell’anno scorso, avrebbero trovato uscite di denaro prive della corrispondenza documentale. L’inchiesta non è ancora conclusa, dunque al momento è prematura ogni
ipotesi.
S.C.
Primi passi in politica, Bollazzi sindaco dei ragazzi
Obiettivi del neo primo cittadino: piazza Sant’Ambrogio pedonale e interventi a scuola
LONATE POZZOLO - «Io sarò il sindaco di tutti, farò del mio meglio in questa esperienza». Sono le prime parole del
nuovo sindaco dei ragazzi Alessandro
Bollazzi (IA) che con i suoi 141 voti ieri
mattina all'Istituto Comprensivo Carlo
Carminati ha ricevuto questa bella investitura per l'anno scolastico 2014-2015 dai
274 studenti dalla prima alla terza media.
Presenti in questa giornata di democrazia
partecipativa la dirigente scolastica Fabiana Ginesi, il sindaco Danilo Rivolta,
l'assessore Ausilia Angelino (pubblica
istruzione), il presidente dell'assise Mauro Andreoli, il capogruppo Luca Perencin (Democratici Uniti). Bollazzi ha battuto la concorrenza degli altri tre candidati alla poltrona di primo cittadino dei ragazzi ovvero Gabriele Verderio (vice-
sindaco con i suoi 81 voti), Samuele Grimaldi e Davide Mazzitelli che rientrano
nel campo degli eletti di questo nuovo baby consiglio. Composto anche da Martina Spatola, Aymen Bedda, Carlo Scordo, Sara Miozzo, Viola Mainini, Gabriele Colombo, Giulia Tilelli, Giada
Colombo ed Alessandro Ciccarelli.
Il programma con cui Bollazzi si è presentato è ambizioso. Questo: «Pedonalizzare
piazza Sant'Ambrogio, difendere via Gaggio dalla terza pista e per il nostro istituto
acquistare materiale audiovisivo, migliorare l'arredo di banchi, cattedre e tapparelle, adottare un restyling degli spogliatoi e
delle palestre, promuovere il cineforum a
scuola ed i corsi di informatica ed un corretto uso del cellulare insieme alla polizia
postale».
D'altronde l'obiettivo del consiglio comunale dei ragazzi - come ha detto la dirigente Ginesi - è quello di «farsi portatore della voce dei ragazzi e della scuola all'universo degli adulti». Che in questo caso significa portare così alcune proposte al
consiglio comunale dei grandi Ha detto il
sindaco Rivolta: «Voi avete la trasparenza della gioventù, sono contento e orgoglioso di lavorare con voi ma con queste
proposte forse mi fate spendere molti soldi». Messaggi importanti dall'assessore
Angelino per la quale «dovete capire il
passaggio dalla cultura alla vita», dal presidente Andreoli («siate portatori di entusiasmo») e dal capogruppo Du Perencin
ossia «non consentite che le vostre idee
cadano nel vuoto».
M.Be
L’elezione del sindaco dei ragazzi alla scuola media Carminati (foto Blitz)