scarica il magazine - Napoli Teatro Festival

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Progetto co-finanziato
con POR FESR 2007-2013
“la cultura come risorsa”
Soggetto attuatore
Progetti:
Napoli Teatro Festival Italia;
La Campania dei Festival verso
il Forum universale delle culture
Con il patrocinio di
Regione Campania
Presidente / President
Stefano Caldoro
Fondazione Campania dei Festival
Consiglio di Amministrazione /
Administrative Council
Caterina Miraglia Presidente / President
Luigi Grispello
Lucio d’Alessandro
Direttore Artistico / Artistic Director
Napoli Teatro Festival Italia
Luca De Fusco
Comitato d’Onore / Committee of Honour
Pietrangelo Buttafuoco
Anselma Dell’Olio
Alessandra Ferri
Collegio dei Revisori dei Conti / Council of
Accounting
Paolo Russo
Silvio de Simone
indice/index
6
12
the makropulos case the suit orgueil, poursuite
et décapitation quando eravamo lupi travaux d’agrandissement de la fosse exils pasolini plauto il vantone ifigenia in aulide l’isola di arturo
yo, el heredero la casa morta a bocca piena
wonderland un giorno tutto questo sarà tuo il
teatro in cucina: sartù taking care of baby the
rerum natura igiene dell’assassino tommy... non
apro!!! summer los hijos se han dormido espÍa
a una mujer que se mata el tiempo todo entero
el viento en un violÍn la omisión de la familia coleman tercer cuerpo welcome on board ramblas l’angelo della casa napoli. interno. giorno museo delle utopie e feste a mmare null
birth of the phoenix bein kodesh le’hol sensitivity
to heat if at all antigone odissea napoletana
voce ‘e notte ta-kai-ta ‘o paparascianno il rubacuori dell’ovest c’è del pianto in queste lacrime
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cartellone/playbill
12 i colori del festival/the colours of the festival
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benvenuti al festival/
welcome to the festival
6impegno, determinazione e rigore
di caterina miraglia/
effort, determination and rigour
by caterina miraglia
10festival 2012: una profonda leggerezza
di luca de fusco/
festival 2012: a deep lightness
by luca de fusco
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

anteprima festival/
festival preview
14 noapolis: noa sings napoli

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4
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spettacoli/shows
16 the makropulos case
18 welcome on board
20 museo delle utopie
22 un giorno tutto questo sarà tuo
24 la casa morta
26 igiene dell’assassino
28 ramblas - vie permanenti dell'arte di strada
30 napoli. interno. giorno
32 orgueil, poursuite et décapitation
34 tommy... non apro!!!
36 ’e feste a mmare
38 l'isola di arturo
40 l'angelo della casa
42exils
44 ifigenia in aulide
46
48
50
52
54
56
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focus scena argentina/
focus argentinian theatre
i protagonisti/the directors
los hijos se han dormido
espía a una mujer que se mata
la omisión de la familia coleman
tercer cuerpo
el viento en un violín
el tiempo todo entero
60summer
62 pasolini plauto il vantone
64 taking care of baby
66 the rerum natura
focus danza israeliana/
focus israeli dance
68 i protagonisti/the companies
70null
72 birth of the phoenix
74 bein kodesh le' hol
76 if at all
78 sensitivity to heat
80 il teatro in cucina: sartù
82 travaux d’agrandissement
84 quando eravamo lupi
86 the suit
88wonderland
90 yo, el heredero
92 a bocca piena
94
de la fosse
hans was heiri per/for world urban forum
96antigone
98 odissea napoletana
100 voce ’e notte
102ta-kai-ta
104 c'è del pianto in queste
106 'o paparascianno
108 il rubacuori dell’ovest
lacrime
parco archeologico pausilypon/
archeological park pausilypon
110 il parco/the park
119 istruzioni per l'uso/instructions for use
info
120 calendario sinottico/festival diary
125luoghi/venues
126 mappa della città/map of the city
biglietti/tickets
128 prezzi e modalità di acquisto/
prices and tickets
gli appuntamenti del festival/
festival events
130dopofestival/after-festival
131 E45 napoli fringe festival... verso il 2013
132incontri/meetings
110
126
128
131
attività collaterali/
collateral events
134premio/award le maschere del teatro italiano
135 fondazione campania dei festival per il sociale/
fondazione campania dei festival and social issues
136 capri: passeggiate teatrali
partners & sponsors
140partners
142sponsors
132
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© francesco squeglia
impegno,
determinazione
e rigore
Caterina Miraglia presidente Fondazione Campania dei Festival
La quinta edizione del Napoli Teatro Festival Italia consolida i valori dell'impegno,
della determinazione e della passione attraverso i quali la Regione Campania e la
città di Napoli si proiettano come faro della cultura mediterranea ed europea. Il
successo e la visibilità conseguiti nell'ultima edizione sono da considerarsi un punto
di partenza e non un punto d'arrivo. Le difficoltà, durante quest'anno, sono anche
aumentate, ma i traguardi raggiunti sin ora sono stati lo stimolo per proseguire questa
appassionante avventura con dedizione, serietà ed intraprendenza. Il Festival rafforza,
per la quinta edizione, la propria vocazione internazionale presentando gli spettacoli di
alcuni dei più grandi maestri della scena teatrale: The Makropulos Case di Robert Wilson
e The Suit di Peter Brook entrambi per la prima volta nel cartellone del Festival. Ma anche
i più interessanti registi italiani (Daniele Salvo, Gianpiero Borgia, Alessandro Maggi,
Fabrizio Arcuri…) o i talenti campani (Arturo Cirillo, Pierpaolo Sepe, Davide Iodice,
Francesco Saponaro…) arricchiranno una programmazione ampia che si ispira al tema della
leggerezza. Il vecchio continente incontra la sensualità della danza israeliana a cui dedica un
focus così come la pungente ironia della scena argentina, anch’essa oggetto di un
approfondimento, ma anche l’originalità di nuovi testi per il teatro: vecchio e nuovo, profondità
e leggerezza per un programma che non teme confronti con quello degli altri grandi festival
internazionali. Dopo soli cinque anni di vita il Napoli Teatro Festival Italia è riconosciuto come
grande attrattore turistico della Campania, capace di valorizzarne il patrimonio storico e
artistico. Ed è per questo che il presidente della Regione Stefano Caldoro e tutta
l'amministrazione regionale, sebbene in un contesto economico-sociale difficile, ha
accettato la sfida di continuare ad investire in promozione culturale mettendo in rete le
eccellenze artistiche della Regione con coraggio, forza e rigore.
8
effort,
determination
and rigour
Caterina Miraglia president of Fondazione Campania dei Festival
The fifth edition of the Napoli Teatro Festival Italia is proof of the consolidated effort, the
determination and the passion with which the Regione Campania and the city of Naples is open
towards the Mediterranean and European culture. The success and the visibility earned in the last
edition of the Festival has been a point of departure from which to set out and not a point of
arrival. The difficulties that we have faced this year have continued to increase, but the
objectives that we have set and achieved have been a valuable stimulus for this enthralling
adventure of dedication, seriousness and resourcefulness. The Festival continues to
consolidate its international vocation by presenting a series of performances by great
masters of the theatre: The Makropulos Case by Robert Wilson and The Suit by Peter
Brook. Other interesting Italian directors (Daniele Salvo, Gianpiero Borgia, Alessandro
Maggi, Fabrizio Arcuri…) and local talent (Arturo Cirillo, Pierpaolo Sepe, Davide
Iodice, Francesco Saponaro…) also contribute to the rich programme which is
inspired by lightness. We have Europe which meets with the sensuality of Israeli
dance, the scathing irony of Argentine drama and the originality of new stage
scripts. After only five years of existence, our Festival is already known as a
major tourist attraction in the Campania region, capable of contributing to
the historical and cultural patrimony of the city. It is for this reason the
that the President of the Regione Campania Stefano Caldoro and
the Regional Administration – although with the difficult
prevailing economic and social conditions – has accepted
courage, force and rigour the challenge of investing in
culture by rendering the artistic and cultural excellence
of the Region accessible to all.
9
© francesco squeglia
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festival 2012:
una profonda
leggerezza
Luca De Fusco direttore artistico napoli. teatro festival italia
La quinta edizione del Napoli Teatro Festival Italia pone al centro
un concetto il più delle volte bandito dai palcoscenici italiani, la
leggerezza. Sono convinto, parafrasando Calvino, che togliere peso
non voglia dire perdere profondità; anzi, dare “leggerezza” al Festival ci
consente di rendere la nostra una manifestazione per tutti, un laboratorio
di creatività aperto e plurale. Il Festival conferma e rafforza con slancio la
propria vocazione internazionale e inaugura, da quest’anno, un’originale
formula di lavoro che impegna direttamente alcuni dei più importanti maestri
della scena mondiale in progetti biennali che sfoceranno in prime assolute nel
2013: è il caso di Robert Wilson e di Peter Brook, entrambi per la prima volta al
Festival. Tra le novità della quinta edizione, presentiamo due focus su altrettanti paesi. Il
primo sulla danza israeliana che si caratterizza per l’incrocio e la mescolanza di generi e
tecniche provenienti dall’est europeo e dai paesi arabi: una sintesi di stili coinvolgente e di
grande impatto scenico. Il secondo focus, invece, è sulla nuova scena teatrale argentina
che si contraddistingue per le innovazioni sia dal punto di vista della scrittura sia da quello
della recitazione. Inoltre, dedicheremo grande spazio alla nuova drammaturgia presentando
registi nazionali e internazionali che hanno accettato la sfida di portare in scena nuovi testi
per il teatro. Quest’anno il Festival si svolgerà, come di consueto, nel mese di giugno per poi
proseguire, dopo la pausa estiva, a settembre, passando simbolicamente il testimone ai teatri
cittadini. Dal teatro festivaliero a quello stagionale, che il Festival sostiene coproducendo e
dando nuova linfa creativa agli spettacoli di apertura delle stagioni dei vari teatri. Come nelle
precedenti edizioni andremo alla scoperta di luoghi di Napoli sconosciuti e inusuali: non molti
napoletani (per non parlare di chi napoletano non è) conoscono lo straordinario sito del Parco
Archeologico di Pausilypon che sitrova sulla discesa di Coroglio, davanti all’isolotto di Nisida. I
nostri spettatori entreranno nel Parco attraverso la grotta di Seiano, per giungere poi su uno
straordinario promontorio a picco sulla baia di Trentaremi che ospita un piccolo odeion e un bel
teatro romano. Una sorpresa per i napoletani, una rivelazione per gli altri.
12
festival 2012:
a deep
lightness
Luca De Fusco artistic director of napoli. teatro festival italia
The fifth edition of the Napoli Teatro Festival Italia gives a central
role to a concept often barred from the Italian stage, that of
"lightness". To paraphrase Calvino, to remove weight does not mean
to lose depth or profundity; indeed, to attribute lightness to the Festival
opens it up to a wider audience, making it a truly creative and pluralist
laboratory. Once again the Festival confirms and reinforces its international
vocation and this year inaugurates a highly original working format involving
some of the leading masters of the international theatre scenario in biennial
projects which will give rise to absolute prèmieres in 2013: this is the case for
Robert Wilson and Peter Brook, both featuring for the first time in this edition of the
Festival. The new features of this 5th Edition is a focus on two different countries. The
first on the Israeli dance scenario, characterised by a crossing of genres and techniques
from East Europe and Arab countries: a synthesis of engaging styles with a powerful
scenic impact. The second focus is on the new Argentinian theatre which is characterised
by the innovative approach used in its stageplay and in the acting style. Furthermore,
ample space will be dedicated to new dramatic works by presenting both Italian and
international directors who have taken on the challenge of staging new works for the stage.
This year, the Festival will take place as usual in the month of June to continue after the
summer break in the month of September when it symbolically passes over to the city's
theatres. The Festival actively support the city’s theatres through its co-productions adding
vital lymph to their cultural programmes. Just as for previous editions, this year we will explore
unknown or unusual locations in Naples: not many Neapolitan (to not talk about who isn't
Neapolitan) know the extraordinary Archaeological Park of Pausilypon which is located on the
promontory of Coroglio, just in front of the island of Nisida. Our spectators enter the Park
through the Seiano grotto to reach the extraordinary promontory perched high up above the Bay
of Trentaremi; the park hosts a small odeion and a beautiful Roman theatre. A true surprise for
Neapolitan and a revelation for others.
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il teatro fuori dai teatri/
Theatre outside theatres
nuova drammaturgia/
contemporary dramatical works
progetti speciali/
special projects

focus scena argentina/
focus argentinian theatre
il senso del passato/
the sense of the past
grandi maestri/
Great Masters
i colori del festival/the colours of the festival
cartellone/playbill
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inaugurazione teatri cittadini/
Inauguration of city theatres
focus danza israeliana/
focus israeli dance
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the makropulos case the suit Orgueil
poursuite et décapitation quando eravamo lupi travaux d’agrandissement
e la fosse exils pasolini plauto il
antone ifigenia in aulide l'isola di ar
turo yo, el heredero la casa morta
a bocca piena wonderland un giorn
utto questo sarà tuo il teatro in cu-
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cina: sartù taking care of baby th
rerum natura igiene dell'assassino
Tommy... non apro!!! summer los hijo
e han dormido espÍa a una mujer que
se mata el tiempo todo entero el viento en un violín la omisión de la famili
oleman tercer cuerpo welcome on
board ramblas l'angelo della casa
napoLi. interno. giorno museo dell
utopie e feste a mmare null birth of
he phoenix bein kodesh le'hol SENSI
TIVITY TO HEAT if at all antigone odis
sea napoletana voce 'e notte ta-kai-t
'o paparascianno il rubacuori dell'ovest c'è del pianto in queste lacrim
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anteprima/preview napoli. teatro festival italia
NOApolis
Noa sings Napoli
La regina della world music presenta,
per l'anteprima del Napoli Teatro Festival
Italia, il suo nuovo disco: Noapolis, un
omaggio alla canzone napoletana che
inaugura simbolicamente il focus che
il Festival dedica a Israele. Ad accompagnarla sul palcoscenico del Massimo napoletano Gil Dor e il Solis String
Quartet.
The queen of World Music presents, in a
special preview for Napoli Teatro Festival
Italia her new album: Noapolis a homage
to Neapolitan song which symbolically
inaugurates the focus of this year's Festival dedicated to Israel. To accompany
her on the stage, Gil Dor and the Solis
String Quartet.
16
date/date
6 giugno/june - h 20.30
luogo/venue
teatro di san carlo
produzione/production
camconcerti srl
17
18
© lucie jansch
Enigmi, depistaggi e colpi di scena…
Il maestro americano Robert Wilson, per
la prima volta al Festival, porta in scena
la storia della donna che visse 337 anni
the makropulos
case
Tratto dall’omonima commedia del 1922 dello scrittore e drammaturgo boemo Karel
Čapek, The Makropulos Case racconta la storia di Emilia Marty, una donna dal fascino
misterioso e inquietante. Costretta, per un cinico caso del destino, a bere una pozione
magica, Emilia ha avuto modo, nei suoi 337 anni di vita, di perfezionare la tecnica canora fino a diventare una delle maggiori cantanti di ogni epoca. Ma una volta svanito l’effetto dell'elisir, rifiutando l’idea di invecchiare, la cantante decide di ritornare nella città in cui
tre secoli prima aveva avuto inizio la sua avventura per ritrovare la formula segreta.
The Makropulos Case è un’opera moderna e avvincente che ha tutte le caratteristiche di
un giallo, per la ricchezza di enigmi, depistaggi e colpi di scena. Quattro anni dopo la sua
pubblicazione, la commedia destò l’interesse del compositore ceco Leoš Janáček che
ne realizzò una memorabile versione operistica. La protagonista, figura dalle molteplici
sfumature, è interpretata da Soňa Červená star del teatro boemo.
Da/From Karel Čapek
ideato e diretto da/conceived and
directed by Robert Wilson
Produzione/Production
Prague National Theatre
in collaborazione con/in
collaboration with change
performing arts
Prima italiana/Italian Premiere
Robert Wilson è unanimemente considerato uno dei più importanti artisti della scena
contemporanea. Durante la sua carriera ha lavorato come coreografo, pittore, scultore,
video artista, designer di suono e luci ed ha collaborato con numerosi artisti tra cui William
S. Burroughs, Allen Ginsberg, Tom Waits e David Byrne. I suoi spettacoli, di altissimo
impatto tecnologico e di grande potenza emotiva, hanno, negli ultimi due decenni, rivoluzionato il repertorio teatrale tradizionale.
Enigmas, wild goose chases and twists of plots... the N. American master of theatre,
Robert Wilson comes to the Festival stage with the story of a woman who lived for 337
years.
This work is adapted from a 1922 comedy of the same name by the Bohemian writer and
playwright Karel Čapek. The Makropulos Case tells the tale of the mysterious and disturbingly
fascinating Emilia Marty. By cynical destiny, Emilia is obliged to drink a magical potion; during
her 337 year long life, she is able to perfect her singing talent, making her one of the greatest
singers of all time. The effect of the magic potion having worn off and refusing the thought of
ageing, she returns to her native city – where three centuries before she started her incredible
adventure – in search of the secret potion.
The Makropulos Case is a modern and gripping performance with all the characteristics of a
thriller for its fast moving plot, enigmas, changes of scene and wild goose chases. Four years
after publication, the Czech composer Leoš Janáček came across this work and composed
his memorable operatic version of the same. The protagonist, with her complex and multiple
characters, is interpreted by Sona Cervena, star of the Bohemian theatre.
Robert Wilson is undoubtedly one of the most important artists in the contemporary scenario.
During his career, he has covered many roles: choreographer, video artist, sound and light engineer and has collaborated with various artists such as William S. Burroughs, Allen Ginsberg, Tom
Waits and David Byrne. His stunning performances are always of the highest technological
content and charged with great emotivity, revolutionising the traditional theatrical repertoire.
date/dates
7 giugno/june - h 20.30
8 giugno/june - h 21.30
9 giugno/june - h 18.00
luogo/venue
teatro mercadante
lingua/language
ceco con sottotitoli in
italiano e inglese/Czech
with italian and english
subtitles
durata/running time
2H 50min
19
Cosa si nasconde
dietro al sorriso
smagliante degli
assistenti di volo?
Welcome on board
svela i segreti di chi
vive sempre con la
testa “tra le nuvole”.
20
welcome
on board
Progetto a cura di/A project by
Gennaro Cimmino
regia e Coreografia/directed and
choreographed by Francesco
Nappa
Produzione/production
Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia
In coproduzione con/in
coproduction with Körper
in collaborazione con/IN
COLLABORATION WITH Renaissance
Naples Hotel Mediterraneo; Royal
Continental Hotel; M Gallery
Palazzo Caracciolo Napoli; Hotel
Costantinopoli 104; Terme di Agnano
Valigia sempre pronta, sorriso smagliante, divisa perfettamente inamidata: sono gli assistenti di volo, un esercito di uomini e donne dai modi gentili e dai volti rassicuranti. Ma
cosa si nasconde dietro l’apparente leggerezza di una vita sempre in viaggio? Gennaro
Cimmino, ex steward, porta in scena, con la poesia del teatro-danza, il dietro le quinte di
una professione insolita e curiosa.
Welcome on board è una performance site-specific, articolata in diversi episodi: uno
steward che trova l’amore a 10.000 km di distanza, una hostess-danzatrice che cerca in
tutti i modi di continuare a ballare… storie intime, vicende quotidiane, raccontate con
ironia e passione.
Lo spettacolo si svolgerà nelle hall di alcuni dei più noti alberghi della città: Hotel Mediterraneo (per i soli ospiti dell'hotel), Palazzo Caracciolo, Royal Continental, Hotel Costantinopoli 104 e alle Terme di Agnano.
L'associazione culturale Körper è stata fondata nel 2003 da Gennaro Cimmino e, pur
avendo come vocazione principale la produzione e la promozione della danza, si è affermata realizzando progetti attenti alla multidisciplinarietà e al dialogo tra le arti, esplorando
i linguaggi espressivi di teatro, musica e arte contemporanea.
Prima assoluta/world premiere
date e luoghi/
dates and venues
8, 15, 22 giugno/june
h 19.30
royal continental
13 giugno/june - h 14.00
terme di agnano
14, 21 giugno/june
h 19.00
palazzo caracciolo
lingua/language
italiano/italian
durata/running time
40min
What is hidden behind that dazzling smile of a flight attendant? With Welcome on board,
Gennaro Cimmino reveals all the secrets of the world "above the clouds".
Suitcases always ready, dazzling smiles, perfectly starched uniforms: these are our flight attendants, a veritable army of men and women with impeccable manners and reassuring charm.
But what is behind this apparently appealing lifestyle of travel? Gennaro Cimmino, a former
flight attendant, has brought to the Naples stage this "behind the scenes" view of an unusual
and curious profession, depicted through theatre and dance.
Welcome on board is a site-specific performance articulated in different episodes: a steward
who finds true love 10.000 km away, a air hostess-dancer who tries to continue her dance
career... intimate stories, daily banalities, stories told with irony and passion.
The performances will be held in the foyers of the most important hotels of the city: Hotel
Mediterraneo, Palazzo Caracciolo, Royal Continental, Hotel Costantinopoli, Terme di Agnano.
The cultural association Körper was founded in 2003 by Gennaro Cimmino and, even though
the main vocation is the production and promotion of dance, it has also produced a series of
important projects with a multidisciplinary focus and dialogue between various art forms from
dance, theatre, music and contemporary art.
21
22
© francesco squeglia
musica, videoproiezioni e
performance nella grotta
di Seiano per raccontare
il sogno di una società
perfetta: è di scena Museo
delle utopie.
museo
delle utopie
Prassagora, Mao Tse-tung, Berlioz, Lafargue, Marinetti, Gulliver e il Grande Fratello…
tutti capitanati da Karl Marx nelle vesti di cicerone. È il viaggio tra le utopie della storia che
Giuseppe Sollazzo porta in scena nelle cavità della Grotta di Seiano, un tunnel di epoca
romana che collega il golfo di Napoli con quello di Pozzuoli. Lo spettacolo, scritto da
Pietro Favari, si compone di videoproiezioni, musica e performance, per raccontare la
storia di un sogno: quello di un mondo ideale.
«Mentre la politica sembra in ostaggio delle speculazioni finanziarie e le ideologie sono
roba d’antiquariato, buone tutt’al più per recuperi vintage, può essere suggestivo – e
perfino salutare – rivisitare le sue sorelle più disinibite, le utopie, dalla classicità fino alle
contro utopie novecentesche» spiega Favari. La performance, della durata di un'ora, introduce lo spettatore al sito archeologico di Pausilypon che, con le sue tre aree sceniche,
consente di proseguire il viaggio all’insegna del teatro.
Di/By Pietro Favari
adattamento, installazioni e
Regia/adaptation, installations
and direction Giuseppe Sollazzo
Produzione/Production
Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia
Prima assoluta/World premiere
Giuseppe Sollazzo ha studiato regia al DAMS di Bologna. Dal 1980, per diciotto anni, è
aiuto regista di Roberto De Simone. Dal 1985 al 1989 è critico teatrale per "Il Mattino" di
Napoli. Regista di opere liriche e di teatro di prosa, con Veronica, il suo primo cortometraggio, vince, nel 1998, il festival Visioni Italiane di Bologna.
Video installations, music and performances in the Seiano grottos to tell the story of a
perfect society: this is Museo delle utopie.
Prassagora, Mao Tse-tung, Berlioz, Lafargue, Marinetti, Gulliver and the Big Brother… all led by
Karl Marx in the guise of a cultural tour guide. We voyage through these different utopias staged
by Giuseppe Sollazzo in the Seiano Grotto, a tunnel dating from Roman times which connects
the Gulf of Naples with Pozzuoli. Written by Pietro Favari, the performance is a mélange of video
installations, live music and drama which tell the story of a dream: that of an ideal world.
«While politics seems to be held hostage by financial speculation and old-time ideologies, it would
be interesting – says Favari – to take a look at the past and re-examine those more libertarian
utopias from the classical period to the anti-utopias of the 1900's». This one hour performance
takes the spectator on a suggestive theatrical journey through the spectacular archaeological
area of Pausilypon.
Giuseppe Sollazzo studied directing at the Academy of Drama Studies in Bologna. He has been
assistant director to Roberto De Simone for 18 years and also the theatre critic from 1985 to
1989 for the Naples newspaper "Il Mattino". Director of both opera and prose theatre, he was
selected as winner in the Bologna festival Visioni Italiane in 1998 with his first short film Veronica.
date/dates
8, 9 giugno/june
h 18.30; h 19.00
12, 13, 17, 18 giugno/june
h 17.15; H 17.45
luogo/venue
parco archeologico di
pausilypon
grotta di seiano
lingua/language
italiano/italian
durata/running time
1h
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© lucia dovere
«interni privati che si fanno
emblematici, minimi e visionari nello
stesso tempo, che messi insieme
danno vita a un racconto italiano».
Davide Iodice
24
un giorno tutto
questo sarà tuo
Drammaturgia e regia/Written
and directed by Davide Iodice
Produzione/Production
Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia
In coproduzione con/In coproduction with
Teatro Stabile di Napoli
Prima assoluta/World premiere
Frutto del laboratorio Figli, condotto da ottobre 2011 a marzo 2012, Un giorno tutto
questo sarà tuo è il nuovo lavoro del regista napoletano Davide Iodice. Lo spettacolo è
un’indagine sul concetto di eredità generazionale che il regista ha svolto insieme al gruppo di attori e danzatori della sua compagnia e ai loro genitori.
Partendo da ricordi, memorie e visioni private, il percorso laboratoriale ha costruito quella che Iodice definisce “drammaturgia dei vissuti”, un modo per portare alla luce un
tempo altrimenti perduto. «Interni privati che si fanno emblematici, minimi e visionari
nello stesso tempo, che messi insieme danno vita a un racconto italiano», spiega il regista.
In scena ci sono Tania e sua madre insegnante e pittrice, Stefano e suo padre artigiano
e “ballerino”, Davide e sua madre che recita a memoria Leopardi mentre riordina la casa...
«Penso alla storia degli ultimi settant’anni del nostro Paese, della nostra società – prosegue Iodice – da una prospettiva intima, quella dei nostri padri e delle nostre madri […] e
noi loro figli, quanto diversi, quanto uguali, quanto incomprensibili».
Diplomatosi all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma, ha lavorato con Carmelo Bene, Carlo Cecchi e con il Teatro di Leo. Particolarmente sensibile
e attento alle comunità e ai luoghi del "disagio", Iodice ha realizzato progetti teatrali presso l’ospedale Pschiatrico S. Maria della Pietà di Roma e il Policlinico di Napoli. Tra i suoi
lavori più recenti Zingari, ‘A Sciaveca, La fabbrica dei sogni.
date/dates
8, 9 giugno/june - h 19.30
10 giugno/june - h 20.30
luogo/venue
teatro san ferdinando
lingua/language
italiano/italian
durata/running time
1H 20min
«Private inner realms which are emblematically minimalist and visionary and at the same
time, piece together a story which is truly Italian». Davide Iodice
The end product of the workshop Figli, held from October 2011 to March 2012, Un giorno
tutto questo sarà tuo (One day all this will be yours) is the title of Davide Iodice's latest work.
The performance examines the phenomenon of generational "inheritance" and is articulated in
various phases involving a group of actors, dancers and their parents.
Starting from a series of memories and personal visions, the laboratory follows a voyage which
Iodice himself defines as a "lived drama", a way of giving life to a part of past existence which
would otherwise have been lost. «Private inner realms which, emblematically minimalist and
visionary, which piece together a story which is truly Italian» says the director.
On stage we have Tania and her mother, teacher and painter, Stefano and his father, craftsman
and dancer, Davide and his mother who recites Leopardi from memory while she puts things
away and generally tidies up... «I think of the history of Italy over the past seventy years, of our
society – says Iodice – but seen from a more intimate viewpoint; that of our mothers and fathers
[…] and then us children and how similar and how diverse we are... something truly incomprehensible».
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Pierpaolo Sepe mette in scena
nel Teatro Grande del Parco
Archeologico di Pausilypon La casa
morta, testo “funambolico” di uno
dei maggiori poeti greci del ’900:
Yiannis Ritsos.
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la casa morta
Una pioggia torrenziale di simboli che scaturisce da intermittenze e cortocircuiti della
memoria: sono i versi di Yiannis Ritsos, uno dei più grandi poeti greci del ventesimo secolo, che il regista napoletano Pierpaolo Sepe porta in scena nel teatro grande del Parco
Archeologico di Pausilypon. Mescolando passato e presente, letteratura e vita, immaginazione e realtà, lo spettacolo proietta il pubblico in una dimensione lirica e sospesa.
«Il tempo si riannoda e si immobilizza in questo testo funambolico – afferma il regista –.
Qualcuno torna in una casa, torna, arriva, da ovunque e quell’ovunque è Sparta e quel
dove in cui arriva è Argo o Tebe. […] Due sorelle sono rimaste incastrate in quella “casa
morta”, popolata di morti, due sorelle in due stanze a ponente. Un corridoio e una scala
in caso fosse necessario uscire verso il crepuscolo. Una sorella invisibile non compare
mai. […] L’altra incontra colui che arriva, il nunzio mandato dallo zio. L’arrivo del nunzio è
l’istante ancora libero – prosegue Sepe – l’attimo che spacca il mondo, che lo sospende
nella speranza vana che ciò che non è ancora non sia necessariamente per essere. Il ricordo della felicità passata cristallizzata nei gesti quotidiani della casa e il presagio della
morte atroce che la segnerà con lo stigma eterno».
di/by yiannis ritsos
Regia/Directed by pierpaolo sepe
Produzione/Production
Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia
in coproduzione con/in coproduction with Fondazione
Salerno Contemporanea, Teatro
Stabile d'Innovazione
Prima assoluta/World premiere
Regista napoletano da sempre attento alla drammaturgia contemporanea, Pierpaolo
Sepe propone un teatro con forti finalità politiche e sociali, alla continua ricerca di nuovi
linguaggi espressivi. Tra i suoi ultimi spettacoli: Anna Cappelli, Il corsaro nero, Le cinque
rose di Jennifer.
Pierpaolo Sepe brings to the stage of the Great Theatre of the Archaeological Park of
Pausilypon a lithe version of La Casa Morta (The Dead House) by Yiannis Ritsos, one of
the most important Greek poets of the 1900's.
A torrent of symbols triggers a series of flashbacks and short circuits in the mind: the Neapolitan
director Pierpaolo Sepe bring to Pausilypon's great theatre the verses of Yiannis Ritsos, one of
the greatest poets of the 20th century. Mixing past and present, literature and life, imagination
and reality, the performance catapults the public into a dream-like, suspended dimension.
«Time is tied up and is immobilised in this convoluted text – affirms Sepe. Someone enters a
home, someone returns, arrives from anywhere and and that anywhere is Sparta and their destinations are Argos or Thebes. […] Two sisters trapped in the "house of the dead" inhabited by
dead persons, two sisters in two rooms facing west. A corridor and a staircase in case they need
to leave into the twilight. One sister is invisible, she never appears […] the other greet all those
who arrives, including the nuncio sent by her uncle. The arrival of the nuncio represents an epochal turning point – continues Sepe; an instant in which the world is suspended and left with
the vain hope that what is not yet, will never be. The memory of felicitous moments of the past
crystallised in the everyday gestures and in the prevision of an atrocious death which will brands
them with the ever-lasting stigma.
date/dates
8, 9 giugno/june - h 21.00
luogo/venue
parco archeologico
di pausilypon
teatro grande
lingua/language
italiano/italian
durata/running time
1H
The Neapolitan director Pierpaolo Sepe is always attentive to contemporary drama and in his
continual search for new expressive languages, he gives us dramatic plots with strong underlying
political and social messages, seen also in some of his previous performances: Anna Cappelli, Il
Corsaro Nero, Le Cinque Rose di Jennifer.
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alessandro maggi
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© francesco squeglia
«...un vero e proprio scontro
tra eserciti di parole, una sorta
di arena in cui i personaggi si
confrontano in un susseguirsi
serrato di battute...».
igiene
dell’assassino
Da/From Amélie Nothomb
Adattamento e Regia/Adapted
and directed by Alessandro
Maggi
Produzione/Production
Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia
In coproduzione con/In coproduction with Teatro Stabile
d’Abruzzo
Prima assoluta/World premiere
Igiene dell’assassino è il romanzo d'esordio della scrittrice belga Amélie Nothomb, pubblicato nel 1992 e diventato immediatamente un caso letterario.
Il premio Nobel per la letteratura Prétextat Tach, interpretato da Eros Pagni, è affetto
dalla rarissima “sindrome di Elzenveiverplatz” (il nome è inventato dall'autrice), un cancro
alle cartilagini che gli lascia solo due mesi di vita. Una volta diffusa la notizia, la stampa di
tutto il mondo si precipita a intervistare lo scrittore, che da anni vive in totale isolamento.
Ma la spietata dialettica di Tach, un uomo cinico e provocatore, mette in fuga la maggior
parte dei giornalisti, tranne una donna (interpretata da Federica Di Martino), capace di
dargli del filo da torcere: rievocando il suo passato, l'intervistatrice lo incalza sul suo unico
racconto lasciato incompiuto e presumibilmente autobiografico, intitolato proprio Igiene
dell'assassino.
Secondo il regista Alessandro Maggi «lo spettacolo si svolge come un vero e proprio
scontro tra eserciti di parole, una sorta di arena in cui i personaggi si confrontano in un
susseguirsi serrato di battute, fino al progressivo svelamento della realtà, attraverso lo
scandaglio psicologico dell'intelligenza e, soprattutto, di quell'arte giocosa e lieve che è
la scrittura».
Alessandro Maggi comincia a lavorare come attore con Luigi Squarzina, Egisto Marcucci e Benno Besson. Collabora con i più importanti Teatri Stabili italiani proponendo regie
particolarmente attente alla recitazione e alla gestione dei movimenti e dello spazio scenico. Tra i suoi spettacoli: Andromaca, Piccoli crimini coniugali, Le nuvole.
date/dates
8, 9 giugno/june - h 21.30
10 giugno/june - h 21.45
luogo/venue
teatro nuovo
lingua/language
italiano/italian
durata/running time
1H 20min
«...A true confrontation between an army of words in an arena in which the characters
face each other in a close-knit progression of scathing quips and verbal repartee...».
Alessandro Maggi
The Hygiene of the Assassin is the first novel by the Belgian author Amélie Nothomb, published
in 1992 and which was immediately a literary success.
The Nobel Prize winner for literature Prétextat Tach is struck by the extremely rare "syndrome
of Elzenveiverplatz" (a name invented by the author), which is a cancer of the cartilage leaving
him two months to live. Once the news gets around, the international press rushes to interview
the writer who has lived for many years in total isolation.
Tach's cutting and scathing dialectics – cynical and provocative – chases most of the journalists away, apart from a female journalist, who is competes at Tach's same level: by evoking his
past, the interviewer questions Tach about his only novel entitled The hygiene of the Assassin
which was presumably autobiographical and which was left unfinished.
According to the director, Alessandro Maggi, «the performance is a true battle of words, a sort
of arena in which the characters attack each other with their scathing remarks; a progressive
removal of all external vests to reveal the underlying psychology and intelligence and most
importantly, that playful and joyous art form of writing».
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© francesco squeglia
Mimi, cabarettisti,
giocolieri e acrobati...
gli artisti di ramblas
si preparano a invadere
strade e piazze di Napoli.
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ramblas
vie permanenti dell'arte di strada
Giunto quest’anno alla sua quarta edizione, Ramblas è una manifestazione che promuove la diffusione dell’arte di strada. Il progetto, che prende il nome dal viale pedonale nel
centro di Barcellona, porterà mimi, cabarettisti, giocolieri e acrobati tra le piazze e le
strade di Napoli.
progetto a cura di/a project by
Giulio Barbato, Claudio Javier
Benegas
Durante i tre fine settimana del Festival, artisti italiani e stranieri, selezionati attraverso un
bando di concorso, si esibiranno in vari luoghi della città: dopo l'inaugurazione in via
Partenope il 9 giugno: via Benedetto Croce e via Chiaia ospiteranno prevalentemente
mimi, statue e street band; via Toledo, via Scarlatti e piazza dei Martiri saranno, invece,
le vie di spettacoli a cerchio, bande musicali itineranti e parate; la Villa Comunale sarà il
punto di riferimento per performance aeree e spettacoli rivolti ai bambini. Al termine della
manifestazione, una giuria di esperti recensirà tutte le performance selezionando i vincitori per ciascuna categoria artistica, e una giuria “baby” premierà autonomamente i propri vincitori.
Prima assoluta/World premiere
coProduzione/Co-production
Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia,
Associazione Ramblas
Quest’anno accanto a Ramblas ci sarà “offRamblas”, sezione collaterale in cui gli artisti
che hanno partecipato al bando e che non sono stati selezionati, si esibiranno a cappello all’interno dei percorsi di Ramblas.
Tra le altre novità di quest’anno, un workshop di una settimana tenuto da un “maestro”
del circuito internazionale e un seminario aperto sulle tecniche dell’arte di strada.
Mime, cabaret, jugglers and acrobats... The Ramblas artists are ready to invade the
streets and squares of Naples.
Now in its fourth year, Ramblas is an event aimed both to promote and create awareness of
street performances. The project is named after the pedestrian area in the centre of Barcelona
and will involve mimes, cabaret artists, jugglers and acrobats who will invade the streets and
squares of Naples.
Over the three weekend during the Festival, both Italian and foreign artists – previously selected through a competition – will perform in various venues in the city: Via Benedetto Croce
and via Chiaia will mainly be dedicated to mimes, living statues and street bands. Via Toledo,
via Scarlatti and piazza dei Martiri will be dedicated to true performances with audiences,
itinerant musical bands; the Villa Comunale will particularly host performances for the younger
generations. At the end of this "festival within the festival" a jury of experts will comment on all
the performances and will select winners for each category with another parallel "baby" jury to
independently select its own winners.
In addition to Ramblas, this year's festival will also include "offRamblas", a parallel session in
which artists who have competed but have not been selected, will also perform inside the
Ramblas venues. This year for the first time: a one week workshop held by a veritable "master"
of international fame and an open seminar on issues pertaining to street performance.
date e luoghi/dates
and venues
9 giugno/june (H 9–11)
via partenope
(h 17–20) Via Scarlatti
10 giugno/june (h 11–14)
Villa Comunale
15 giugno/june (h 17–20)
Via Chiaia / Piazza dei
Martiri
16 giugno/june (h 17–20)
Via Toledo
22 giugno/june (h 17–20)
Via Benedetto Croce
23 giugno/june (h 17–20)
Via Luca Giordano
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© marcello merenda per studioicona
Uno spettacolo itinerante per
le vie del centro storico di
Napoli. la compagnia C.R.A.S.C.
porta il pubblico alla scoperta
degli aspetti ironici e rituali
della cultura partenopea.
napoli.
interno. giorno
visioni oltre… ed altre di una città
Ideazione e regia/Conceived and
directed by Marco Luciano
Soggetto/Subject Beatrice Baino
Drammaturgia/Written by
Carmine Borrino
Produzione/Production
Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia
Produzione esecutiva/Executive
production C.R.A.S.C. - Centro di
Ricerca sull’Attore e
Sperimentazione Culturale
Prima assoluta/World premiere
Il dottor Carmine Marino e il dottor Biagio Spedalieri sono due medici condotti. L’uno
svolge malvolentieri la propria professione a Napoli, l’altro, invece, con grande entusiasmo
è tornato nella città natia, dopo aver lavorato per molti anni a Milano. Insieme, ma con
due stati d’animo completamente diversi, si recano nelle case dei pazienti, intraprendendo un percorso attraverso la città e le vite che la animano. Gli spettatori, che li accompagnano nelle visite, partecipano a tutti gli eventi che cadenzano la loro giornata.
Napoli.Interno.Giorno è una passeggiata particolare, un itinerario nella storia e nella cultura napoletana, rappresentata nei suoi aspetti rituali e ironici. Lo spettatore segue i
medici per i vicoli del centro storico, entra con loro nelle case degli assistiti e ne assapora l’umanità e l’ospitalità, partecipando alle loro emozioni e alla loro vita: dal dolore del
lutto della prima casa, alla gioia dell’ultima, dove la nascita di un bambino, metafora di
una rinascita culturale, diventerà l’occasione per un invito a pranzo.
Lo spettacolo inizierà a Palazzo Carafa, in via San Biagio dei Librai, per poi proseguire in
Vico Purgatorio ad Arco, e concludersi in via Atri.
Scritto da Beatrice Baino e Carmine Borrino e ideato e diretto da Marco Luciano, lo
spettacolo è un progetto di C.R.A.S.C., Centro di Ricerca sull’Attore e Sperimentazione
Culturale.
date/dates
10, 11, 17, 18 giugno/june
h 10.30
luogo/venue
start
lingua/language
italiano/italian
durata/running time
3H 30min
An itinerant performance in the side streets of the historical centre of Naples. C.R.A.S.C.
takes the public on a discovery of the irony and the ritual of the Neapolitan culture.
Doctor Carmine Marino and Doctor Biagio Spedalieri are two general practitioners. One unwillingly conducts his profession in Naples and the other returns enthusiastically to Naples after
working for many years in Milan. Together but with two very different moods, they go to visit
the homes of their patients and wander through the city, encountering that incredible vitality
which animates it. The spectators who accompany them on their journey are able to participate
in the various events which constitute their day.
Napoli.Interno.Giorno is a very special walk, an itinerary through the culture and history of
Naples, represented in its ironic rituals. The spectators follow the doctors in their wanders
through the back streets of the city centre, into the homes of their patients and they are able
to take in the humanity and hospitality of the city and participate in the emotions which fill the
lives of its inhabitants: from sorrowful mourning in the first case to the joy of a new birth in the
second, a metaphor of cultural renewal which becomes the occasion for an invitation to lunch.
The performance will start in Palazzo Carafa, in via San Biagio dei Librai, to continue in Vico
Purgatorio ad Arco and terminate in via Atri.
This performance – written by Beatrice Baino and Carmine Borrino from an idea by Marco
Luciano, who also directed the production – is a project of C.R.A.S.C., Centro di Ricerca
sull’Attore e Sperimentazione Culturale.
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© francesco squeglia
uno spaccato impietoso delle
dinamiche dei rapporti di potere:
gérard watkins porta in scena
orgueil, poursuite et décapitation
per il progetto Écrire et mettre en
scène, aujourd’hui.
orgueil, poursuite
et décapitation
(comédie hystérique et familiale)
Écrire et mettre en scène, aujourd’hui è un progetto che si inserisce nell'ambito della
sesta edizione di Face à Face - Parole di Francia per Scene d'Italia, promossa dall’Institut
Français Italia e dall’Ambasciata di Francia in Italia. Il progetto, ideato da Le Panta Théâtre
di Caen, prevede quest’anno due sessioni di lavoro a Napoli di 9 giorni ciascuna.
Nella prima sessione l’autrice Marion Aubert e il regista Gérard Watkins hanno lavorato insieme a cinque attori italiani sul testo Orgueil, poursuite et décapitation (comédie hystérique
et familiale). Suddivisa in undici capitoli, questa commedia riunisce una trentina di personaggi che, nel corso delle scene, presentano uno spaccato impietoso delle dinamiche dei
rapporti di potere.
Attrice e autrice, Marion Aubert ha creato, nel 1997, la compagnia Tire pas la Nappe per
la quale scrive la maggior parte dei suoi drammi. Tra i suoi testi: Phaéton, Les Orphelines,
Conseils pour une jeune épouse e Dans le ventre du loup.
Gérard Watkins è autore, attore, regista e cantautore. Ha lavorato come autore in più di
30 produzioni teatrali con registi come André Engel, Claude Régy, Lars Norén, JeanLouis Martinelli, Viviane Theophilides. Attualmente dirige la Perdita Ensemble, che riunisce
attori, musicisti, tecnici.
A pitiless vision of the dynamics and relations of power: Gérard Watkins brings Orgueil,
poursuite et décapitation to the stage within the project écrire et mettre en scène
aujourd’hui.
The Écrire et mettre en scène, aujourd’hui project is part of the sixth edition of the Face à Face
- Parole di Francia per Scene d'Italia project promoted by the Institut Français Italia and the
Embassy of France in Italy. The project was born from an idea by Le Panta Théâtre of Caen,
and this year it will involve two 9-day sessions to be held in Naples.
In the first session, the author Marion Aubert and the director Gérard Watkins have worked
together with five Italian actors on the text Orgueil, poursuite et décapitation (comédie hystérique
et familiale). Divided into eleven chapters, this comic work bring together about thirty characters
who, during the development of the scenes, give a pitiless vision of power.
The actress and author Marion Aubert created the company Tire pas la Nappe in 1997 and
now writes most of her work for the same company. The following are only some of her texts:
Phaéton, Les Orphelines, Conseils pour une jeune épouse and Dans le ventre du loup.
di/by Marion Aubert
regia/directed by Gérad Watkins
nell’ambito di/within the project
Face à Face - Parole di Francia per
scene d’Italia
una Collaborazione/a
collaboration Fondazione
Campania dei Festival- Napoli Teatro
Festival Italia, le Panta Théâtre
(Caen), Institut Français Italia
produzione esecutiva/executive
production pav
date/dates
10 giugno/june - h 19.00
21 giugno/june - h 20.30
luogo/venue
institut franÇais napoli
lingua/language
italiano/italian
durata/running time
1h
Gérard Watkins is a multitalented artist, author, director and songwriter. As an author, he has
collaborated in almost 30 theatre productions with directors such as André Engel, Claude
Régy, Lars Norén, Jean-Louis Martinelli and Viviane Theophilides. He currently directs the
Perdita Ensemble, composed of a series of actors, musicians and technicians.
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© vincenzo borrelli
Dal buio di uno sgabuzzino Tommy
ripercorre gli anni dell’infanzia e
dell’adolescenza: gioie e dolori,
passioni e delusioni in un monologo
interpretato da Vincenzo Borrelli.
tommy...
non apro!!!
Dammaturgia e regia/Written
and directed by Vincenzo
Borrelli
Produzione/Production
Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia
In coproduzione con/In coproduction with Uno spazio per
il teatro
Prima assoluta/World premiere
date/dates
10, 11 giugno/june
h 20.30
12 giugno/june - h 22.00
luogo/venue
galleria toledo
lingua/language
italiano/italian
durata/running time
55min
Tommy... non apro!!! è un monologo “interrotto” da incursioni di voci fuori campo, in cui
il protagonista racconta la propria vita. La scena è illuminata dalla luce di una lampadina
ed è abitata da un cumulo di oggetti che suggeriscono l’interno di uno sgabuzzino, quello dove Tommy si nascondeva da ragazzino e dal quale, oggi, ci parla.
Tra amore e famiglia, lavoro e amicizia, lo spettatore assiste ai racconti di Tommy accompagnandolo in un percorso che assume il tono di una seduta psicoanalitica. Il monologo,
caratterizzato dalla mescolanza di linguaggi drammaturgici e reminescenze letterarie, in
bilico continuo tra fantasia e filosofia, è cadenzato dallo starnuto di Tommy, un tic, che
scandisce gli episodi della vicenda.
L'associazione teatrale “Uno Spazio per il Teatro” di San Giorgio a Cremano è stata fondata nel 1976 da Massimo Troisi ed è diventata negli anni luogo di riflessione e di formazione per artisti emergenti. Oggi è diretta da Vincenzo Borrelli che, in questo lavoro, è
affiancato da Dafne Giorgiano, la voce femminile fuori campo, Marco Borrelli, creatore
dello spazio scenico e delle musiche originali e Aristide Bellone e Luca Converso, che
registrano i loro interventi per “spiazzare” il monologo di Tommy.
From the darkness of a closet, Tommy goes through his life from his childhood years
until adolescence. Joy, sufferance, passions and delusions in a monologue interpreted
by Vincenzo Borrelli.
Tommy... non apro!!! is a monologue by the main character who tells his story and who is
continually interrupted by voices from "off-stage". The stage is illuminated by a single light bulb
and is cluttered by a series of objects which create the idea of the inside of a closet, the same
one where Tommy used to hide when he was a young boy.
Between family affection, work and friendship, the audience participates in Tommy's stories
and accompany him in a journey which is something similar to a psychological session. The
monologue is characterised by a dramatic and highly literary language somewhere between
fantasy and philosophy but interrupted by Tommy's continual sneezing, a tic which seems to
beat out the rhythm of his story.
The theatrical association "Uno Spazio per il Teatro" based in San Giorgio a Cremano was
founded in 1976 by Massimo Troisi and throughout the years, has become a place of reflection
and training for young, emerging actors. Today it is under the direction of Vincenzo Borrelli who
is assisted in this task by Dafne Giorgiano, the off-stage female voice, Marco Borrelli – the
creator of the scenography and the original soundtrack, Aristide Bellone and Luca Converso,
who have recorded their voices to "unhinge" Tommy's monologue.
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© francesco squeglia
dopo il successo di otello e iago,
antonella monetti torna al festival
con il suo nuovo spettacolo tratto
dalle opere di raffaele viviani.
’e feste a mmare
Nell’ultimo quadro di Napoli in frac di Raffaele Viviani, l’avvocato napoletano e il suo collega bolognese assistono a una gara canora su una spiaggia. Questo spunto diventa
pretesto e cornice per ’E feste a mmare, un pamphlet musicale che presenta, in gara tra
loro, canzoni, personaggi e pagine di Viviani: i protagonisti di Napoli in Frac, Bebè il cocainomane di Santa Lucia Nova, Mimì di Montemurro e gli scugnizzi, Riccitiello 'o purparo e Nannina, Don Ciro e il suo rivale Aitano...
Dopo il successo di Otello e Iago, che nella scorsa edizione del Festival ha portato gli
spettatori in barca a vela, quest’anno Antonella Monetti sperimenta una nuova forma di
spettacolo “marino” con la partecipazione di sei ragazzi dell'Istituto Penale Minorenni di
Nisida. Il pubblico assiste dalla spiaggia alla rappresentazione il cui palcoscenico è una
barca addobbata con luminarie e festoni, che arriva dal largo con a bordo un’orchestra.
L’intramontabile bellezza delle musiche di Viviani, dirette da Riccardo Veno, si diffonde in
una location dal fascino coinvolgente, che vede sullo sfondo l’isolotto di Nisida.
Antonella Monetti, dopo aver studiato teatro e musica, si diploma a La Bottega Teatrale
diretta da Vittorio Gassman a Firenze. Da allora, ha lavorato sia in teatro che in televisione come attrice e autrice. Nel 2000, fonda la compagnia “I liberanti” con la quale dirige
detenuti ed ex detenuti in spettacoli nelle carceri e nei teatri cittadini.
spettacolo antologico di versi,
prosa e musica tratti dalle
opere di/Anthological
performance of verse, prose and
music from the works of
Raffaele Viviani
a cura e con la regia di/
conceived and directed by
Antonella Monetti
Produzione/Production
Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia
In coproduzione con/In coproduction with Chiaradanza
In collaborazione con/In
collaboration with Istituto
penale minorenni di nisida
Prima assoluta/World premiere
Following on from last year's success with Otello and Iago, Antonella Monetti returns
with an anthological performance inspired by the works of Raffaele Viviani.
In the last scene of Napoli in frac by Raffaele Viviani the Neapolitan lawyer and his colleague
from Bologna assist at a singing competition on a beach. This is now inspiration for this musical production 'E feste a mmare which presents the magnificent characters and songs of
Viviani’s works in competition with each other: the protagonists of Napoli in Frac, Bebè il cocainomane of Santa Lucia Nova, Mimì di Montemurro and the boys, Riccitiello 'o purparo and
Nannina, Don Ciro and his enemy Aitano...
Following on from last year's success with Otello and Iago which was ambiented on a sailing
boat, this year Antonella Monetti returns with another "marine" performance with the participation of 6 boys from the correctional institution of Nisida. Watching from the beach, the audience
will witness a performance in which the stage is a boat – illuminated and festooned for a
popular festival – comes alongside the shore with an orchestra on board. The unsettling beauty of Viviani's music is heard from this fascinating setting with the silhouette of the tiny island
of Nisida in the background.
date/dates
10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17
giugno/june - h 21.00
luogo/venue
molo cappellini (nisida)
lingua/language
italiano/italian
durata/running time
1H 30min
After studying theatre and music in Bologna, Antonella Monetti continued her studies at La
Bottega Teatrale in Florence under the direction of Vittorio Gassman. Since then, she has
worked both in theatre and in television as an actress and scriptwriter. In 2000, she founded
the company “I liberanti” with which she produced a series of performances with prisoners and
ex-prisoners in the cities theatres and prisons.
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© bruno calicchio
un gioco di specchi tra l'isola
reale, stagliata sull'orizzonte,
e quella immaginata dalla
morante: licia maglietta legge
l'isola di arturo in un teatro
a picco sul mare.
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l’isola di arturo
Di/By Elsa Morante
Lettura di/Reading by Licia
Maglietta
Produzione/Production
Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia
Prima assoluta/World premiere
Nel centenario della nascita di Elsa Morante, il Festival dedica alla scrittrice romana cinque
giornate di letture al tramonto nell’Odeion del Parco Archeologico di Pausilypon. Una
location che proietta il pubblico in una dimensione magica e atemporale, proprio come il
romanzo della Morante che, raccontando l’umile e quotidiana realtà di Procida, trasfigura la vicenda nel mondo senza tempo del mito.
Il testo, esempio emblematico del realismo magico dell’autrice, indaga le tappe fondamentali di quel difficile percorso che conduce dalla «malefica e meravigliosa» isola dell’infanzia alla coscienza di sé e al mistero della vita adulta.
Sulle musiche dal vivo di Tiziano Palladino, a dare voce alle parole del romanzo, un’interprete d’eccezione, l’attrice napoletana Licia Maglietta che considera L’isola di Arturo «una
scrittura di madre e figlio insieme, vissuta, meravigliata, saggia e buffonesca […] un’opera che mi consente, anzi direi mi impone di fare, a mia volta, i conti come attrice con
queste mie due parti».
Ogni serata prevede la lettura di un capitolo del testo: Re e stella del cielo - 12 giugno;
Vita in famiglia - 13 giugno; Regina delle donne - 17 giugno; Il bacio fatale - 18 giugno;
Addio - 24 giungo.
date/dates
12, 13, 17, 18 giugno/june
h 19.15
24 giugno/june
h 19.00
luogo/venue
parco archeologico
di pausilypon
teatro odeion
lingua/language
italiano/italian
durata/running time
1h
A play of mirrors between the real island far on the horizon and Morante's imaginary
island: Licia Maglietta gives a reading of the novel L'isola di Arturo from a stage perched
high up above the sea.
In occasion of the one hundredth anniversary of the birth of Elsa Morante, the Festival has
dedicated five days of readings accompanied by the suggestive sunset in the Odeion of the
Archaeological Park of Pausilypon. A location which transports the public into a magical dimension far removed from time, just like Morante's novel which tells the humble and daily routine
of Procida, transforming the story into the timeless dimension of myth.
The text is an emblematic example of the author's magical realism, a study of the fundamental
stages in that difficult journey which takes us from the «evil and magnificent» island of childhood
to the awareness of oneself and the mysteries of adult life.
An exceptional voice reads this novel, that of the Neapolitan actress Licia Maglietta who considers L'Isola di Arturo «a story of the lives of a mother and child spent together, marvellous,
wise, fun […] a text which consents, or better still, obliges me to work with both these parts
which I possess».
One chapter of the text is read every evening.
41
uno spettacolo
itinerante
nella cornice del
real orto botanico
alla scoperta di
una poetessa che
ha sfidato
le convenzioni del
suo tempo.
42
l'angelo
della casa
omaggio a emily dickinson
La vita di Emily Dickinson raccontata attraverso le sue poesie e il rapporto con le persone a lei più vicine: i dialoghi con Susan, prima amica e poi cognata, con il fratello Austin,
con Higginson, il critico letterario che tanto l’ammirava, mostrano una Emily che, pur
avendo scelto di vivere isolata nella sua casa, non ha mai rinunciato al desiderio di amare e di essere amata.
Un ritratto intimo e poetico che restituisce l’immagine di una donna non convenzionale
che, in un ambiente puritano e rigidamente moralista, guadagna la propria libertà scegliendo l’isolamento. La suggestiva cornice del Real Orto Botanico amplifica dialoghi e
poesia, immergendo lo spettatore in un’atmosfera magica, sospesa nello spazio e nel
tempo. In questo spettacolo itinerante, Giovanna Di Rauso interpreta la poetessa mentre
Giancarlo Cosentino e Susanna Poole danno vita a tutti gli altri personaggi.
Il testo originale della scrittrice Antonella Cilento viene portato in scena da Giorgia Palombi, regista e fondatrice dell’associazione Maniphesta Teatro, attiva dal 1998 nell’ambito
della produzione di spettacoli teatrali e di progetti di teatro sociale.
Di/By Antonella Cilento
ideazione e Regia/conceived and
Directed by Giorgia Palombi
Produzione/Production
Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia
Produzione esecutiva/Executive
production Maniphesta Teatro
con il patrocinio morale e
culturale di/with the moral and
cultural patronage of consolato
generale degli stati uniti d'america
di napoli
Prima assoluta/World premiere
An itinerant performance set in the botanical gardens of the city in the quest for the
poetess who challenged the conventions of her time.
The life of Emily Dickinson told through her poetry and her relationship with the persons closest
to her: her conversations with Susan, first friend and then sister-in-law, with her brother Austin,
with the literary critic Thomas Higginson whom she much admired, shows us an Emily who –
even though having chosen to isolate herself in her house – desire not to renounce love not to
be loved.
An intimate and poetic portrait which created the image of an unconventional woman who, in
a puritanical and rigidly moralistic environment, manages to conquer her own liberty by choosing isolation. The suggestive setting of the Real Orto Botanico helps in creating a magical atmosphere for the spectators who are someway suspended in space and time. In this itinerant
performance, Giovanna Di Rauso interprets the role of Emily while Giancarlo Cosentino and
Susanna Poole play the role of the other characters.
The original text by Antonella Cilento is adapted for the stage by Giorgia Palombi, director and
founder of Maniphesta Teatro, active since 1998 in the field of theatrical production and social
theatre.
date/dates
12 giugno/june - h 19.45
13 giugno/june
h 19.30; h 22.15
14 giugno/june
h 20.00; h 22.30
luogo/venue
real orto botanico
lingua/language
italiano/italian
durata/running time
1H 40min
43
© cici olsson
quattro destini che si
incrociano sullo sfondo
dei “viaggi della speranza”
al tempo della rivoluzione
di facebook e twitter.
44
exils
Drammaturgia e regia/written
and directed by Fabrice Murgia
Coproduzione/coproduction
Théâtre National (Bruxelles),
Odéon-Théâtre de l’Europe (Paris),
Teatro Stabile di Napoli, Teatrul
National Radu Stanca (Sibiu)
Spettacolo presentato nell’ambito
del progetto/the performance is
part of the project città in scena/
Cities on stage
progetto finanziato con il
sostegno di/project supported by
Commissione Europea
Prima italiana/italian premiere
date/dates
12 giugno/june - h 20.00
13 giugno/june - h 18.00
luogo/venue
teatro mercadante
lingua/language
francese con
sottotitoli in italiano/
french with italian
subtitles
durata/running time
1H 15min
Chiusura delle frontiere, clandestinità, rimpatri forzati: questi i temi di Exils, il nuovo spettacolo di Fabrice Murgia. Tra documentazione e finzione, reale e virtuale, si dipanano
quattro storie che ruotano attorno all’esilio, un tema legato all’immigrazione, al lavoro,
alla ricerca di una vita migliore.
Attraverso proiezioni video e tecniche multimediali, ricerche sul campo e testimonianze,
Exils invita a riflettere sui veloci mutamenti avvenuti negli ultimi anni: «La primavera dei
paesi arabi – afferma il regista – ci ha mostrato come oggi una rivoluzione moderna possa essere condotta con nuove armi: Facebook e Twitter. Gli eventi recenti provano che
quelli che abbiamo considerato mezzi “virtuali” in realtà sono strumenti profondamente
concreti al punto da sconvolgere i più alti organi di potere».
Fabrice Murgia, artista associato del Théâtre National e giovane promessa del teatro francofono il cui LIFE: RESET/Chronique d’une ville épuisée ha svelato l’originalità del suo talento, ha creato Exils all’interno di Città in scena/Cities on stage, progetto europeo che si
propone di interrogare la città come microcosmo dell’Europa di oggi. Promosso dai teatri
di Bruxelles, Göteborg, Parigi, Sibiu, Napoli e Madrid, Cities on stage si svilupperà fino al
2016 coinvolgendo registi e autori di diversi paesi.
The story of four interwoven destinies; in the background, a "voyage of hope" ambiented in the age of the Facebook and Twitter revolution.
Closed borders, clandestine existence, forced repatriation: these are the issues dealt with in
Fabrice Murgia's latest performance, Exils. Somewhere between documentary and fiction,
reality and virtual reality, stories all dealing in some way with exile, immigration, work and the
constant quest for a better life.
With video projections, multimedia and testimonials, Exils invites the viewer to reflect on the
rapid changes of recent years: «The Arab Springs – affirms the director – are proof that today's
revolutions can be carried out with new weapons: Facebook and Twitter. These recent events
have demonstrated that what we consider as "virtual" instruments were indeed concrete enough
as to upturn very important and deeply entrenched regimes».
Long associated with the Théâtre National, Fabrice Murgia is the emerging young talent of the
Francophone theatre circuit who, in his creation LIFE: RESET/Chronique d’une ville épuisée,
revealed his very original talent. Now, he is present in Naples with his latest work, Exils created
as part of Città in scena/Cities on stage, the European project which studies today's cities as
microcosms of present day Europe. Promoted by theatres of Brussels, Gothenburg, Sibiu,
Naples and Madrid, the Cities on stage project will continue until 2016, involving authors and
directors from many different countries.
L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà
essere fatto delle informazioni in essa contenute.
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© francesco squeglia
un'occasione imperdibile
per scoprire la magia della
tragedia greca in un teatro
di epoca romana che si
staglia sul golfo di napoli.
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ifigenia in aulide
Nel 1939 il grande storico delle religioni Mircea Eliade scrisse Ifigenia, un dramma in tre
atti e cinque quadri, in cui attribuiva grande rilievo al tema del sacrificio, ritenuto dall'autore ancora attuale, e al rapporto tra “Eternità” e “Sacro”. Tradotto in italiano soltanto nel
2010, il testo ha suscitato l’interesse del regista pugliese Gianpiero Borgia, che lo porta
in scena nel teatro di epoca romana del Parco Archeologico di Pausilypon. Il cast è composto da Franco Branciaroli, Lucia Lavia, David Coco.
Nella rilettura della tragedia, Agamennone, il grande stratega dell'esercito greco, diviene
il ritratto di un uomo consumato dal proprio sogno, mentre Achille, simbolo della gloria
immortale, è un eroe privo di slancio, accecato da un amore terreno, per cui è pronto a
rinunciare al proprio nome. Così Ifigenia, la vergine eletta dagli dei, si ritrova sola, incompresa nel suo desiderio di morte. «Se non avessi scorto nel sacrificio di Ifigenia qualcosa
d’altro oltre a quello che poteva comprendere un genio mediterraneo del V secolo avanti Cristo – sostiene Eliade – non avrei avvertito la necessità di rinarrare, per noi uomini
d’oggi, l'antico mito greco».
Di/By Mircea Eliade
traduzione/translation
horia corneliu circotas
Regia/Directed by Gianpiero Borgia
Coproduzione/Co-production
Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia, Teatro
Stabile di Catania
produzione esecutiva/executive
production teatro dei Borgia
Prima assoluta/World premiere
Giampiero Borgia è un regista pugliese attualmente direttore di I.T.A.C.A., accademia
impegnata nella formazione di attori e registi teatrali. Tra i suoi lavori più recenti: Viva Don
Chisciotte! Midsummer, Cavalleria rusticana, The Author.
An occasion not to be missed: discover the magic of Greek tragedy from a Roman
theatre perched high above the Bay of Naples.
In 1939 the great historian of religion, Mircea Eliade wrote Iphigenia, a play in three acts characterised by the theme of sacrifice – considered by the author as very contemporary – and the
relationship between "Eternity" and "Sacredness". Translated into Italian in 2010, the text
aroused the interest of the Apulian theatre director Gianpiero Borgia who has now prepared
this latest adaptation to be performed in the Archaeological Park of Pausilypon. The cast is
composed by Franco Branciaroli, Lucia Lavia and David Coco.
In this new adaptation of this tragedy, the great military strategist Agamemnon is overwhelmed
by his own dream while Achilles – the personification of immortal glory – is a hero empty of any
initiative; blinded by earthly love, he is ready to renounce his very name. Thus Iphigenia, the
virgin elected by the Gods, finds herself alone and uncomprehended in her desire for death.
«If I hadn't read something else into the sacrifice of Iphigenia told by that genius of Mediterranean culture of the fifth century BC – sustains Eliade – I would not have found it necessary
to retell an ancient Greek myth for today's people».
date/dates
12, 13 giugno/june
h 21.00
luogo/venue
parco archeologico
di pausilypon
teatro grande
lingua/language
italiano/italian
durata/running time
1H 45min
47
focus
scena
argentina
focus scena argentina Negli ultimi anni il teatro argentino ha vissuto un
autentico boom che ha trasformato Buenos Aires in una grande fucina di creatività:
non solo le sale cittadine, ma anche case, cortili e garage sono invasi da una
generazione di artisti che presentano un gran numero di opere inedite e originalissime
rivisitazioni di classici coniugando gusto popolare e sperimentazione. Un fenomeno
teatrale di grande interesse per la sua straordinaria vitalità, al quale il Festival dedica
un focus. in programma Cinque spettacoli di tre dei più interessanti registi porteñi:
Daniel Veronese con Espía a una mujer que se mata e Los hijos se han dormido, Romina
Paula con El tiempo todo entero e Claudio Tolcachir con una inedita maratona di tre
spettacoli, La Omisión de la Familia Coleman, Tercer Cuerpo e El viento en un violín.
focus argentinian theatre In the last few years, the Argentine theatrical
sector has exploded, transforming Buenos Aires into a great cultural cauldron: not only
the city's theatres but also private houses, garages, courtyards are regularly invaded by
new generations of artists with their highly original revisitations of classical works
bringing together popular taste and theatrical experimentation. This is a very interesting
cultural climate for its extraordinary vitality and is now one of the focuses of this year's
Festival. Five performances by three of the most interesting Buenos Aires directors: Daniel
Veronese with Espía a una mujer que se mata and Los hijos se han dormido, Romina Paula with
El tiempo todo entero and Claudio Tolcachir with a marathon of three performances, La
Omisión de la Familia Coleman, Tercer Cuerpo and El viento en un violín.
48
DANIEL VERONESE
claudio tolcachir
romina paula
Daniel Veronese (1955) è una delle figure di riferimento del teatro argentino
nel periodo della post-dittatura. Inizia la
sua carriera come marionettista e nel
1989 fonda il “Periférico de Objetos”.
Nel corso degli anni ’90, insieme al
gruppo, lavora sull’interazione tra attori e oggetti inanimati realizzando spettacoli che si caratterizzano per lo stile
grottesco e per la critica alla situazione
politica argentina. In seguito, si dedica
alla drammaturgia componendo testi
che pur partendo da classici come
Ibsen e Cechov, sono calati nella società e nelle problematiche del suo
paese. Indipendentemente dal gruppo,
realizza numerosi spettacoli come autore e regista tra cui, Un hombre que
se ahoga da Tre sorelle (2004), Espía
a una mujer que se mata da Zio Vanja
(2006) e Los hijos se han dormido,
un’originale versione de Il gabbiano.
Claudio Tolcachir (1977) è drammaturgo, regista, attore e fondatore della
casa-teatro di Buenos Aires Timbre 4,
dove vive e lavora. Protagonista indiscusso della nuova scena argentina,
ha riscosso il suo primo successo internazionale con il pluripremiato La
Omisión de la Familia Coleman, presentato nelle più importanti capitali, tra
cui Madrid, Parigi, Lisbona, Dublino,
New York. È anche autore di Tercer
Cuerpo e El viento en un violín, testi
che porterà in scena al Festival in una
inedita maratona teatrale. Il marchio di
fabbrica di Tolcachir è la sua capacità
di raccontare eventi quotidiano caricandoli al limite del grottesco, rivisitando, con ironia e raffinatezza, generi
televisivi ultrapopolari come la telenovela e la commedia sudamericana.
Oltre agli spettacoli di cui è autore ha
diretto numerose opere liriche.
Romina Paula (1979) è la nuova rivelazione della scena porteña: drammaturga, regista e attrice ha compiuto i suoi
studi all’EMAD di Buenos Aires. È stata diretta da Daniel Veronese, Michel
Didym e Mariano Pensotti. Nel 2006,
mette in scena il suo primo dramma
Algo de ruido hace e, nel 2007, Ciego
de Noche con la compagnia “El Silencio” da lei fondata. Nel 2010, ha portato a Buenos Aires e a Berna, Fiktionland, un dramma scritto insieme a
Gerhard Meister. È stata insignita di
numerosi premi per i suoi testi, in particolare il dramma Chalet che ha ottenuto il Prix Germán Rozenmacher per
la nuova drammaturgia. Sulle orme di
Veronese, la regista si è imposta sulla
scena internazionale con la riscrittura
di un grande classico della drammaturgia, Lo zoo di vetro di Tennessee
Williams che sarà ospitato al Festival.
DANIEL VERONESE
claudio tolcachir
romina paula
Daniel Veronese (1955) is a true point of
reference in the Argentine theatrical milieu of the post-dictatorship period. He
commenced his career as a puppeteer
and then founded the group "Periférico
de Objetos" in 1989. Together with his
theatrical group he focused on the interaction between actors and inanimate
objects, creating a series of performan­
ces characterised by their grotesque
style and critical of the Argentine political
situation. Later, he dedicated his energies to new texts which, although inspired by classical works by Ibsen and
Chekhov, these were set in the contemporary society of his own country with
its problems and difficulties. As director
and playwright he has also prepared
numerous works such as Un hombre
que se ahoga, Espía a una mujer que se
mata and Los hijos se han dormido.
Claudio Tolcachir (1977) is a playwright,
director, actor and founder of the Buenos
Aires based theatre-home Timbre 4, located in his own home. His theatrical
company first reached fame with La
Omisión de la Familia Coleman, his first
award winning theatrical pièce which
toured various international capitals such
as Madrid, Paris, Lisbon, Dublin and
New York. He is also author of Tercer
Cuerpo and El viento en un violín, which
are featured as part of this year's theatrical marathon dedicated to his works.
Tolcachir's hallmark is his ability to narrate daily events while pushing them to
the limit of the grotesque. His art is a
refined and ironic revisitation of television
formats such as the highly popular sitcoms or Latin American soap operas. As
well as his plays, Tolcachir has also directed numerous operas.
Romina Paula (1979) is the emerging star
of the Buenos Aires theatre circuit: playwright, director and actress, she studied
in Buenos Aires at the EMAD drama
school. She has worked with Daniel Veronese, Michel Didym and Mariano Pensotti. In 2006, she staged her first play
Algo de ruido hace and in 2007, Ciego
de Noche with "El Silencio" a theatrical
company founded by herself. In 2010,
she took her production Fiktionland, written together with Gerhard Meister, to
Buenos Aires and Bern. She has received various prizes and awards for her
work, in particular for her play Chalet
which was awarded the Prix Germán
Rozenmacher for new drama. Following
on from Veronese, she is known in international circuits for her new adaptation
of a landmark of classical theatre, The
Glass Menagerie.
49
luogo/venue
teatro nuovo
lingua/language
spagnolo con
sottotitoli in italiano/
spanish with italian
subtitles
durata/running time
1H 30min
«Amo far esplodere i conflitti sopiti,
occulti, sotterranei… forzare la
macchina teatrale per essere più
radicale dell’autore. Nella mia
riscrittura, il ritmo non è affatto
cechoviano»
daniel veronese
50
© catherine vinay
date/dates
13 giugno/june - h 19.30
14 giugno/june - h 20.00
15 giugno/june - h 21.00
los hijos
se han dormido
Da Il Gabbiano di Anton CEchov/From The
Seagull by Anton Chekhov
Adattamento e regia/Adapted and
directed by Daniel Veronese
Produzione/Production Sebastian
Blutrach (Buenos Aires)
con/with Ligne Directe/Judith Martin
(Paris)
In coproduzione con/In co-production
with Teatro San Martin-complejo teatral
de Buenos Aires, Théâtre de la Bastille
(Paris), Festival d’Automne à Paris
Prima italiana/Italian Premiere
Daniel Veronese rivisita i classici a partire dai titoli: così Tre sorelle diventa "Un uomo che annega", Zio Vanja "Spia una donna che
si uccide", e Il gabbiano "I bambini si sono addormentati".
Quest'ultimo, in spagnolo Los hijos se han dormido è il terzo
capitolo delle variazioni su Cechov.
Enigmatico, ambiguo e affascinante come i precedenti, l’azione
di Los hijos si svolge all’interno di un unico ambiente in cui si
muovono i dieci attori. La messinscena si presenta come una
versione corale de Il gabbiano dove ciascun personaggio è in
perenne movimento, alla ricerca affannosa di qualcosa o qualcuno. «È in questo che gli argentini assomigliano ai russi – afferma
il regista – inseguiamo sempre qualcosa che non abbiamo».
Nello spettacolo, le peripezie di Treplev, gli appuntamenti amorosi mancati fra Trigorin e Nina si susseguono come in un feuilleton
televisivo. La grande abilità del regista sta nel riuscire a modernizzare Cechov sul piano del ritmo, adattandolo ai tempi del teatro contemporaneo: «Ho bisogno di spogliare Cechov di una
certa costruzione drammaturgica che fu efficace e innovatrice a
suo tempo, ma che oggi probabilmente l’autore stesso cambierebbe – prosegue Veronese –; ciò che cerco di fare è avvicinarmi
in maniera più diretta allo spettatore».
«I love making subterranean, smothered conflicts explode... to force the theatrical machine to be more radical than
the author. In my theatrical adaptations, my rhythm is far removed from Chekhov's». Daniel Veronese
Daniel Veronese's radical theatrical adaptations start with the titles: thus the Three Sisters becomes "A man who drowns",
Uncle Vanya turns into “Spying on a woman killing herself” and The Seagull, "The children have slept ". This last production
is the third and last chapter in the trilogy inspired by Chekhov's works.
Enigmatic, ambiguous and fascinating like his previous works, the plot of Los hijos takes place inside a single ambience inhabited by ten actors. The setting is a choral performance of The Seagull in which the various characters are perennially
moving in their anxious search for something or someone. «In this way, the Argentines are similar to the Russians – says the
director – always searching for something that we don't have».
In the play, Treplev's various vicissitudes or the missed amorous appointments between Trigorin and Nina are represented
rather like a television soap opera. The director's great skill is in how he has managed to create a contemporary rendition of
Chekhov, adapting the times to the present day: «I need to strip Chekhov bare, remove that dramatic structure which worked
and was considered innovative when he wrote but probably Chekhov himself would change some things – continues Veronese.
What I am trying to do is to bring the drama closer to the spectators».
51
espía a una
mujer
que se mata
Da Zio Vanja di Anton Cechov/From Uncle
Vanya by Anton Chekhov
Adattamento e regia/Adapted and
directed by Daniel Veronese
Produzione/Production Sebastian
Blutrach (Buenos Aires)
con/with Ligne Directe/Judith Martin
(Paris)
In Espía a una mujer que se mata, adattamento di Zio Vanja, non
ci sono né costumi di scena, né altri elementi che ricordano la
sospesa atmosfera campestre del testo cechoviano.
Sul palcoscenico troneggia un grande tavolo da pranzo attorno
al quale si riuniscono sette personaggi per discutere di temi che
riguardano la società, la politica ma anche il teatro: una disputa
sull’arte che avviene nell’istante stesso della rappresentazione.
Tuttavia, il parallelo che Veronese istituisce tra il testo del drammaturgo russo e il suo adattamento è focalizzato su aspetti di
tipo storico e psicologico: come Vanja dopo aver fomentato la
sua piccola rivoluzione, batte in ritirata, lasciando tutto immutato,
allo stesso modo l’Argentina, a seguito della grande crisi del 2001,
ha esitato dinanzi alla necessità di riforme strutturali per affrontare le conseguenze del collasso economico.
Secondo Veronese, Espía a una mujer que se mata «pone a
poco a poco delle domande universali: l’alcol, l’amore per la natura e la ricerca della verità attraverso l’arte. Dio, Stanislavskij e
Genet».
«An extraordinary force. A prodigy of dramatic poetry which is a real tear-jerker and hilarious at the same time. A
great example of theatre, both intelligent and unforgettable». Le Figaro
In Espía a una mujer que se mata, an adaptation of Uncle Vanya, there are no period costumes or elements to recall the
bucolic setting of Chekhov's original text.
The stage is dominated by a large dining table with seven seated characters engrossed in conversations on social issues,
politics and theatre: a heated discussion on art takes place at the same time of the play.
Nevertheless, the parallelisms that Veronese creates between his script and the original Russian are found in the historical
and psychological aspects: just as Vanya, after having stirred up his little revolution, retreats to leave everything unchanged
can be seen as similar to Argentina after the 2001 crisis when the country hesitated in front of the structural reforms necessary
to combat the effects of economic collapse.
According to Veronese, Espía a una mujer que se mata «little by little addresses universal questions: alcohol, love of nature
and the quest for truth through art. God, Stanislavskij and Genet».
52
luogo/venue
galleria toledo
© elena consuegra
date/dates
14, 16 giugno/june - h 22.30
15 giugno/june - h 23.30
lingua/language
spagnolo con sottotitoli
in italiano/spanish with
italian subtitles
durata/running time
1H 35min
«Una forza straordinaria.
Un prodigio di poesia drammatica
che strappa lacrime e risate.
È grande teatro, intelligente
e indimenticabile».
Le Figaro
53
luogo/venue
teatro mercadante
© giampaolo samà
date/dates
15, 16, 17 giugno/june
h 22.00
lingua/language
spagnolo con sottotitoli
in italiano/spanish with
italian subtitles
durata/running time
1H 35min
«Una vera festa teatrale
e un’autentica lezione
in tempo di crisi».
El PaÍs
54
la omisión de la
familia coleman
Drammaturgia e regia/Written and
directed by Claudio Tolcachir
Produzione/Production
Timbre 4 (Buenos Aires)
La Omisión è una commedia grottesca che trasforma il teatro
nello spazio domestico dei Coleman, un’abitazione popolare nel
quartiere Boedo di Buenos Aires, invitando il pubblico a diventare membro del clan.
La casa è un microcosmo caotico e disordinato abitato da cinque
personaggi: Marito, Damián, Gabi (tre dei quattro fratelli Coleman),
la madre Memé e la Nonna, l’unica figura che possiede una certa autorità. Infine c’è Veronica, la quarta sorella, che ha preferito
abbandonare la casa. Ai Coleman manca un capofamiglia, una
guida, e tutti si sentono autorizzati a perseguire egoisticamente i
propri obiettivi. Ma, dietro la violenza dei battibecchi tra i fratelli e
la rabbiosa intolleranza della madre, emerge un sentimento via
via più forte che lega indissolubilmente i membri della famiglia.
La Omisión de la Familia Coleman è un grande affresco familiare,
un esempio emblematico del teatro grottesco di Buenos Aires
che mette in mostra un’ampia gamma di sentimenti, universalmente poco nobili, dietro cui emerge la grande umanità di ciascun
personaggio. Attraverso travolgenti colpi di scena e battute irriverenti, Tolcachir costruisce uno spettacolo che fa riflettere e ridere al tempo stesso.
«A true theatrical party, an authentic lesson in times of crisis». El País
La Omisión is a grotesque comedy which takes the theatre into the domestic ambience of the Coleman family, in the working
class Boedo district of Buenos Aires, where the spectator is invited to participate.
The Coleman house is a chaotic microcosm of total disorder inhabited by five characters: Marito, Damián, Gabi (three of the
four Coleman brothers), the mother Memé and the grandmother, the only character with any degree of authority. We also
have Veronica, the fourth child, who preferred to abandon the family home. The Colemans lack a family head or someone to
guide them; everyone is bent on pursuing their own personal objectives. But behind the petty bickering of the brothers and
sisters and the intolerant anger of the mother, there is a strong sentiment which binds the members of the family together.
La Omisión de la Familia Coleman is an absurd family portrait, a wonderful example of the grotesque nature of Buenos Aires
which places a range of universally ignoble sentiments in the forefront but behind, one can see the salvation of each character. Through a progression of twists and witty, irreverent quips, Tolcachir has assembled a performance which makes the
spectator not only reflect but laugh at the same time.
55
tercer cuerpo
Drammaturgia e regia/Written and
directed by Claudio Tolcachir
Coproduzione/Co-production Timbre 4
(Buenos Aires), Festival Internacional de
Teatro Santiago a Mil
Prima italiana/Italian Premiere
Sul palcoscenico coesistono diversi ambienti: un bar, un ristorante, una casa, uno studio medico. Cinque personaggi percorrono
in lungo e in largo la scena tessendo, con le proprie traiettorie,
una trama articolata e solo apparentemente confusa. Ne emerge
una grande varietà di storie dai risvolti sia comici che tragici, il cui
comune denominatore è l’amore, o meglio, il bisogno di amare.
Ogni personaggio è portatore di un mistero, di un enigma da risolvere: lo spettatore viene, così, trascinato in un dinamico gioco
di relazioni scandito da dialoghi briosi, caratterizzato da un approccio radicalmente antiretorico e da un’ironia tagliente e mai
banale.
Tolcachir riesce nell’impresa di scomporre la realtà isolandone gli
aspetti più significativi ed evidenziando, con la leggerezza tipica
del suo teatro, le difficoltà che costellano la quotidianità di ognuno di noi e le contraddizioni che ci ostiniamo a nascondere.
A kaleidoscope of gripping, universal stories: Tolcachir's highly cynical and brilliant staging of "the theatre of life".
The stage is home to different ambiences: we have a bar, a restaurant, a house and a doctor's surgery. Five characters walk
back and forth across the stage, their paths cross, they run into each other in their attempt to communicate. A vast range of
different stories emerges, some comic and others tragic but with the common denominator of love or the need to love or to
feel loved.
Every character bears a mystery or an unresolved enigma: the spectator is drawn into this dynamic play of relations, a voyage
to the beat of witty dialogue and scathing irony and never a dull moment. Tolcachir manages to dissemble reality; he highlights
in a light-hearted fashion typical of his theatrical style the difficulties that fill our daily lives and those contradictions that we
stubbornly continue to hide.
56
© giampaolo samà
date/dates
15, 16, 17 giugno/june
H 16.00; 20.00; 23.55
luogo/venue
teatro mercadante
ridotto
lingua/language
spagnolo con
sottotitoli in italiano/
spanish with italian
subtitles
durata/running time
1H 10min
un caleidoscopio di storie avvincenti
e universali: l'umorismo cinico
e brillante di tolcachir porta in
scena il "teatro della vita".
57
© magali hirn
date/dates
15, 16, 17 giugno/june
h 18.00
luogo/venue
teatro mercadante
lingua/language
spagnolo con
sottotitoli in italiano/
spanish with italian
subtitles
durata/running time
1H 35min
«Un’esplosione di umanità ricca
di fascino e profondità. lo
spettacolo suscita risate,
inquietudine ed emozione».
La terrasse
58
el viento
en un violín
Drammaturgia e regia/Written and
directed by Claudio Tolcachir
Coproduzione/Co-production Timbre4
(Buenos Aires), Festival d’Automne à Paris,
Maison des Arts et de la Culture de
Créteil, Festival Internacional de Teatro
Santiago a Mil, TEMPO_FESTIVAL das Artes
(Rio de Janeiro)
Con il sostegno di/With the support of
Iberescena-Fondo de ayudas para las
artes escénicas iberoamericanas, Teatro
Solis (Montevideo), Producciones
Teatrales Contemporaneas (Madrid)
Prima italiana/Italian Premiere
El viento en un violín è l’ultima creazione della compagnia Timbre 4. Mentre La Omisión esplora le dinamiche di una famiglia
disorientata dalla mancanza di una guida, e Tercer Cuerpo scandaglia in profondità la psicologia di cinque personaggi in cerca
d’amore; El viento en un violín analizza le motivazioni che tengono insieme un gruppo di persone, diversissime tra loro, riunite dal caso e dalle coincidenze della vita.
Due i nuclei familiari coinvolti: il primo, costituito da una coppia
omosessuale che desidera a tutti i costi avere un figlio; il secondo,
da un ragazzo giovane e confuso, ossessionato dalla presenza
invadente di sua madre.
Tolcachir sonda, con ghignante premeditazione, la totale arbitrarietà dei legami, l’ambiguità dei sentimenti, le lotte e gli slanci che
si manifestano all’interno di una data comunità. Man mano che
la vicenda si dipana, i personaggi danno vita a un’utopia disordinata e in parte incompleta che lascia al pubblico la possibilità di
completare la storia.
«An explosion of humanity, profound and fascinating. This performance not only makes one laugh, but the spectator
shares the character's emotions and worries». La Terrasse
El viento en un violín is the latest performance by the theatrical company Timbre 4. While La Omisión explores the dynamics
of a disoriented family without a guide and Tercer Cuerpo studies five persons seeking love, El viento en un violín analyses
the reasons that make people very different from each other stay together as a group, is this by chance or coincidence.
The plot sees two families involved: the first, a couple of homosexuals who desire a child at any cost; the second, a confused
adolescent, obsessed by the presence of his overbearing and pushy mother.
Almost with premeditated scorn, Tolcachir explores the total arbitrariness of relationships, the ambiguity of sentiments, the
battles and the sides that are taken within a community. Bit by bit the adventure propagates, the persons create their own
disordered utopias which are partially incomplete, leaving the audience to add the missing parts.
59
el tiempo
todo entero
Ispirato a Lo Zoo Di Vetro di Tennessee
Williams/Inspired by The Glass Menagerie
by Tennessee Williams
Drammaturgia e regia/Written and
directed by Romina Paula
Produzione/Production El Silencio
(Buenos Aires)
con/with Ligne Directe/Judith Martin
(Paris)
Prima italiana/Italian Premiere
L’idea dello spettacolo nasce quando Romina Paula studiava
drammaturgia all’EMAD (Escuela Metropolitana de Arte Dramático) di Buenos Aires e stava lavorando a uno studio su Lo zoo di
vetro di Tennessee Williams.
Non potendo sostenere il costo dei diritti d’autore, la giovane
regista decide di scriverne una nuova versione intitolandola, El
tiempo todo entero. Innestandosi sui personaggi del dramma di
Williams, Romina Paula sposta l’intera vicenda nella mente della
protagonista (Laura, nel testo originale, Antonia, nella riscrittura)
trasformandola in una donna forte e responsabile, molto distante
dalla creatura fragile e indifesa che collezionava “animaletti di
vetro”. Allo stesso modo, la madre, che nella versione originale
della pièce ha come unica ossessione quella di trovare un marito
per la figlia, è nel testo della Paula una donna moderna ed emancipata della Buenos Aires di oggi.
Allontanandosi dalle simbologie tipiche del teatro di Williams, i
personaggi di El tiempo todo entero appaiono liberi, responsabili delle proprie scelte, privi di qualsiasi condizionamento esterno.
Tuttavia, pur non essendo gravati dal peso delle costrizioni sociali dell’America puritana del dopoguerra, incontreranno il medesimo destino dei personaggi dello Zoo.
«El tiempo todo entero creates a wave of emotions which continue well beyond the two hours that the performance
lasts». L’Express
The idea of this performance was born when Romina Paula studied drama at EMAD (Escuela Metropolitana de Arte Dramá­
tico) in Buenos Aires and was working on The Glass Menagerie by Tennessee Williams.
Unable to cover the costs of the copyright dues, the young director decided to write her own version entitled El tiempo todo
entero. Grafted onto Tennessee Williams' characters, Romina Paula moves the story into the mind of the protagonist: Laura
(in the new text Antonia) is transformed into a strong and highly responsible woman, far from the delicate, fragile and defenceless creature who collected "glass animals". Similarly, whereas in the original version the only obsession of the mother is to
find a husband for her daughter, in Paula's version, she is a modern and emancipated woman, typical of today's Buenos
Aires.
Moving away from the Williams' symbolism, the characters of El tiempo todo entero appear as being liberated, responsible
for their own choices, and free from any form of external conditioning. Nevertheless, without the burden of those puritan
social constrictions of the United States in the post war period, we can still see the same destinies of the characters in The
Glass Menagerie.
60
© giovanni cittadini cesi
date/dates
15 giugno/june - h 19.00
16 giugno/june - h 20.00
luogo/venue
teatrino di corte
di palazzo reale
lingua/language
spagnolo con
sottotitoli in italiano/
spanish with italian
subtitles
durata/running time
1H 30min
«El tiempo todo entero
provoca un’onda di emozione
che dura ben oltre la durata
dello spettacolo».
L’Express
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© m° franco accursio gulino
un conflitto appassionante, di
grande attualità e di forte impatto
emotivo: daniele salvo porta in
scena summer del drammaturgo
inglese edward bond.
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summer
Di/By Edward Bond
traduzione/translation
salvatore cabras, maggie rose
Regia/Directed by Daniele Salvo
Produzione/Production
Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia
In coproduzione con/In coproduction with Teatro de Gli
Incamminati
Prima assoluta/World premiere
Summer di Edward Bond è, secondo le parole dell’autore, «un dramma europeo» che
riflette sugli effetti che la guerra e la violenza determinano nella psiche umana. La vicenda
si svolge su un’isola della ex Jugoslavia dove due donne, Marta e Xenia, il cui passato è
legato al periodo dell’occupazione nazista, si rincontrano dopo molti anni.
Come nella tragedia classica o nei drammi shakespeariani, nel testo di Bond le passioni
dei protagonisti vengono messe a confronto con i grandi avvenimenti della storia: la seconda guerra mondiale, i lager nazisti, il collaborazionismo, la Resistenza… Il tutto riflesso nei dialoghi serrati tra una ex domestica, oggi riscattata e divenuta proprietaria della
casa in cui lavorava, e la sua ex padrona, costretta per un lungo periodo all’esilio. Oltre
alle due donne, ci sono i rispettivi figli che, per uno strano caso del destino, si innamorano l’uno dell’altra e un ex soldato tedesco, tornato sull’isola in vacanza con i nipoti.
Lo spettacolo – diretto da Daniele Salvo e interpretato da Elisabetta Pozzi, Melania Giglio
e Luca Lazzareschi – pone il pubblico nel mezzo di un conflitto appassionante, di grande
attualità e di forte impatto emotivo: ci sono cose che non si possono dimenticare, rancori che, anche a distanza di quarant’anni, stentano a placarsi.
Dopo essersi formato alla Scuola del Teatro Stabile di Torino, lavora per diversi anni come
attore e collaboratore alla regia e alla drammaturgia di Luca Ronconi. Nel 1999 fonda la
compagnia Fahrenheit 451 Teatro dirigendo molti spettacoli tra cui Onegin, I sognatori,
Mozart e Salieri, Siamo tutti in Pericolo.
date/dates
14, 16 giugno/june
h 20.00
15 giugno/june
h 19.00
luogo/venue
teatro san ferdinando
lingua/language
italiano/italian
durata/running time
2H 30min
An impassioned conflict, both contemporary and emotional: Daniele Salvo brings to the
Naples stage Summer by the British playwright Edward Bond.
Summer, according to the author Edward Bond, is «a European drama» which reflects the
effects of war and violence on the human psyche. The drama takes place on an island of exYugoslavia where Marta and Xenia meet. Their pasts were closely linked during the Nazi occupation and they meet again for the first time in many years.
Like a classical tragedy or a Shakespearean drama, Bond's protagonists are faced with important historical events: the Second World War, the Nazi concentration camps, enemy collaboration, resistance fighters. Everything is reflected in the dialogue of a former maid who has
now come up in the world and now owns the house where she once worked with her former
mistress, forced into exile for many years. Not only do we have the two women but also their
children who, coincidentally, fall in love with each other, and a former German soldier who returns
to the island on holiday with his grandchildren.
Directed by Daniele Salvo and interpreted by Elisabetta Pozzi, Melania Giglio and Luca Lazzareschi, the drama places the spectator in front of an impassioned conflict, very contemporary
and with a powerful emotional undercurrent: there are things that cannot be forgotten, old
resentments which, even after forty years, are still very much alive.
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arturo cirillo
64
© dario gessati
«un viaggio attraverso la
musicalità dei dialetti e la
ritmicità del verso [...] per
narrare una storia semplice
ed antica con la sensibilità
del teatro di oggi».
pasolini plauto
il vantone
Nel 1961 Vittorio Gassman chiede a Pier Paolo Pasolini di lavorare a una nuova traduzione del Miles gloriosus di Plauto, che il poeta intitola Il Vantone. Pasolini, però, realizza
qualcosa di più di una semplice traduzione: traslando sia la lingua che il contesto, reinventa la commedia inserendo numerosi personaggi popolari, creando così un gioco teatrale parallelo a quello di Plauto. Ma l’aspetto più interessante e innovativo è l’uso del
dialetto (romanesco), con la precisa intenzione di instaurare un legame con il teatro popolare della sua epoca.
«Che in Italia esista un teatro analogo a quello in cui fondava le sue prepotenti radici il
lavoro di Plauto, è cosa da mettere senza esitazione in dubbio», scrive Pasolini nel 1963
nel commento alla prima edizione de Il Vantone, aggiungendo che «uno scambio altrettanto intenso, ammiccante e dialogante, come nel teatro di Plauto, tra testo e pubblico,
mi pareva di poterlo individuare forse e soltanto nell’avanspettacolo».
A portare in scena il testo, il regista napoletano Arturo Cirillo con una compagnia di soli
uomini che si “travestono” per interpretare i vari personaggi della commedia. Giocando
con il romanesco del testo, il regista compie «un viaggio attraverso la musicalità dei dialetti e la ritmicità del verso […] per narrare una storia semplice ed antica con la sensibilità
del teatro di oggi» come afferma lo stesso Cirillo.
di/by plauto
traduzione/translation Pier
Paolo Pasolini
regia/directed by Arturo Cirillo
produzione/production
Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia
in coproduzione con/in coproduction with Teatro Stabile di
Napoli
Prima assoluta/world premiere
Arturo Cirillo dopo il diploma all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico,
lavora come attore con diversi registi ma è con Carlo Cecchi, nella cui compagnia resterà dal 1993 al 2000, che svolge la sua maggiore attività. Successivamente si dedica alla
regia teatrale. Tra i suoi spettacoli: L’Ereditiera, La Piramide!, Le cinque rose di Jennifer,
L’avaro, La morsa.
«A voyage through the musicality of dialects and the rhythm of verse [...] to narrate a
simple and ancient story with the sensitivity of today's theatre». Arturo Cirillo
In 1961 Vittorio Gassman asked Pier Paolo Pasolini to work on a new translation of Plautus'
Miles gloriosus which the poet entitled Il Vantone. Pasolini, however, wrote something more
than a mere translation: translating both the text and the context, he reinvented this comedy,
introducing many popular characters and thus, creating a theatrical plot parallel to Plautus'
original text. The most interesting aspect is the innovative use of the (Roman) dialect with the
precise intention of creating a link with the popular theatre of his time.
«That Italy has an analogous type of theatre which shares common roots with Plautus, is
something undoubtedly questionable», wrote Pasolini in 1963 in his comment to the first edition
of the Il Vantone, adding also that «a similarly intense exchange and friendly dialogue between
the text and the public like in Plautus' theatre can be found but only in the curtain raiser».
The Neapolitan director Arturo Cirillo has entrusted Pasolini's work to an all-male company
who "dress up" to interpret the various characters of the comedy. Playing with a text in Roman
dialect, the director takes us «on a journey through the musicality of dialect and the rhythm of
verse […] to narrate a simple and ancient story with the sensitivity of today's theatre» affirms
the same Cirillo.
date/dates
17, 18 giugno/june
h 21.00
luogo/venue
parco archeologico
di pausilypon
teatro grande
lingua/language
italiano/italian
durata/running time
1H 40min
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© marco baroncelli
La tragedia
di una Medea
contemporanea
raccontata
attraverso la lente
dei media: sulle
musiche originali
dei Subsonica,
debutta al Festival
il nuovo lavoro di
Accademia degli
Artefatti.
taking care
of baby
ovvero: la vertigine della verità
Di/By Dennis Kelly
Regia/Directed by Fabrizio Arcuri
Creazione/Created by
Accademia degli Artefatti
Coproduzione/Co-production
Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia,
Accademia degli Artefatti
Prima assoluta/World premiere
Una donna viene accusata di aver assassinato i suoi due bambini. Una voce fuori campo
interroga i protagonisti della storia, nel tentativo di ricostruire la dinamica dei fatti, di rimettere insieme i pezzi del mosaico. Ognuno offre la propria versione: la madre, interpretata
da Isabella Ragonese, ma anche il padre, un giornalista, uno psicologo, un politico e un
regista teatrale…
Taking Care of Baby è un’indagine psicologica alla ricerca della verità che si muove tra il
documentario televisivo e il reportage giornalistico. Ma il filtro mediatico confonde i piani
generando l’invenzione di una verità e insieme il racconto di una falsità. La messinscena,
abitata da schermi e telecamere e avvolta dalle musiche originali dei Subsonica, cattura
lo spettatore coinvolgendolo in prima persona, fino a chiedergli di scegliere a quale verità
credere.
Accademia degli Artefatti si forma all’inizio degli anni Novanta e, dopo un primo periodo di
teatro visivo, si dedica alla drammaturgia contemporanea, in particolare anglosassone. I
lavori degli Artefatti, vincitori di numerosi premi, sono sempre caratterizzati dalle contaminazioni fra arte figurativa, performance e installazione.
date/dates
18 giugno/june - h 20.00
19 giugno/june - h 19.00
20 giugno/june - h 21.30
luogo/venue
teatro nuovo
lingua/language
italiano/italian
durata/running time
2h
The tragic story of a contemporary Medea told through the lens of the press: with a musical accompaniment by Subsonica, the debut of Accademia degli Artefatti's latest performance.
A woman is accused of having murdered her two children. A voice from off-stage interrogates
the protagonists regarding the event in an attempt to reconstruct the dynamics, to piece together the parts of the mosaic. Everyone gives their own version: the mother, interpreted by Isabella Ragonese, but also the father, a journalist, a psychologist, a politician and a theatre director…
Taking Care of Baby is a psychological investigation for the truth, which is at the same time a
television documentary and a journalistic report. But the filter of the media confounds reality and
invents a new reality together with a series of untruths. The scenography is a series of television
screens and video cameras and together with Subsonica's musical accompaniment, the spectator is drawn directly into the plot and is asked to chose what version of the truth to believe.
The Accademia degli Artefatti was founded at the beginning of the 1990's and following an initial
period of visual theatre, they dedicated their energies to contemporary drama with a preference
to Anglo-Saxon playwrights. Artefatti has won many awards for their works which are usually
characterised by a strong cross-pollination between figurative art, performance and installations.
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© marco caselli nirmal
Una bambina, una ragazza e
un’anziana per raccontare le tre
età della vita: dopo il successo
di The End, Babilonia Teatri porta
in scena, in prima assoluta, uno
spettacolo poetico e dissacrante.
the rerum natura
progetto speciale da the end
Sul palco si alternano tre figure femminili, metafora delle età della vita: una bambina, una
ragazza e un'anziana. Il loro incontro, che avviene in un unico momento dello spettacolo,
sancisce una sorta di passaggio di testimone. Il pubblico entra in questo divenire temporale attraverso l’alternanza dei tre vissuti costruita su un’intensa varietà di registri linguistici.
Di/By Enrico Castellani, Valeria
Raimondi
Creazione/Created by Babilonia
Teatri
Tappa successiva del pluripremiato The End, che si poneva come un’indagine sulla morte, The Rerum Natura è una riflessione poetica sullo scorrere della vita, sull’ineluttabilità
del suo corso e sui colori che ne caratterizzano le diverse età. Il peso delle parole – più
lieve o più grave, più delicato o più giocoso – dipende dalla voce di chi le pronuncia: innocenza, sfrontatezza, maturità ne determinano il significato.
Produzione/Production
Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia
Fondata da Enrico Castellani e Valeria Raimondi nel 2005, Babilonia Teatri, si è affermata
rapidamente sulla scena nazionale grazie a un personalissimo linguaggio scenico, fortemente contemporaneo, che gli è valso numerosi riconoscimenti. Il teatro dei Babilonia,
che loro stessi definiscono “pop, rock, punk”, porta in scena una realtà che non lascia
spazio a moralismi, ma viene rappresentata con grande forza espressiva, mediante accostamenti di parole, immagini, suoni e musiche.
Prima assoluta/World premiere
A young girl, an adolescent and an elderly woman, each to tell their tales of three different ages: after the success of The End, Babilonia Teatri brings a desecrating and
poetic performance to the Naples stage.
On stage we have three female figures, a metaphor of the different ages of life: a young girl,
an adolescent and an elderly woman. Their unique meeting sanctions a sort of changeover.
The audience is drawn into the story through an alternation of three different lives told in different linguistic registers.
This is the successive step in the pluri-award winning production The End which was a profound
examination on death; now The Rerum Natura offers us a poetical reflection on the passage
of life, on the ineluctability of its flow and the colours which characterise each of its periods.
The weight of the words – lighter or heavier, more delicate or more playful – depends entirely
on the voice of the person who pronounces them: the innocence, boldness and maturity of
who is speaking determines its significance.
In coproduzione con/In coproduction with Babilonia Teatri
date/dates
18 giugno/june - h 22.30
19 giugno/june - h 21.30
20 giugno/june - h 20.00
luogo/venue
sala assoli
lingua/language
italiano/italian
durata/running time
55min
Founded by Enrico Castellani and Valeria Raimondi in 2005, Babilonia Teatri, quickly gained
fame in Italy due to its very personal scenic language, strongly contemporary and which has
undoubtedly contributed to the many awards that the company has received. Babilonia Teatri define their own style as "pop, rock, punk"; they portray a type of reality which leaves no
space for moralism but creates a powerful expressivity through the combination of words,
images, sound and music.
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focus
danza
israeliana
focus danza israeliana Desiderio di sentirsi parte di una comunità e
celebrazione dello spirito di gruppo: il tutto dominato da influenze arabe, europee
e orientali. Queste le caratteristiche della danza israeliana, un’arte che seppur
giovane, fonda le proprie radici in tradizioni antiche di popoli migranti. Considerata
oggi una realtà in grande fermento che offre uno sguardo inedito su un territorio di
confine tra Europa e Medio Oriente, la danza israeliana è protagonista di un focus che
presenta i lavori di tre delle più interessanti compagnie del momento: Vertigo Dance
Company con Birth of the Phoenix e Null, Kibbutz Contemporary Dance Company con
Bein Kodesh Le’Hol (Sacred and Profane) e If at all, Dafi Dance Group con SENSITIVITY TO
HEAT.
focus israeli dance
The desire to feel oneself part of a community and to
celebrate the spirit of the group: all with Arab, European and Oriental influences. This is the
main characteristic of Israeli dance which, albeit still young, can trace its roots to ancient
traditions of migrant populations. Considered today as a fast growing sector and offering
an original insight to a territory bridging Europe and the Middle East, the Israeli dance sector
is the protagonist of a focus of this Festival; a medley of the works of some of the most
interesting companies of the moment: Vertigo Dance Company with Birth of the Phoenix and Null;
KibButz Contemporary Dance Company with Bein Kodesh Le’Hol (Sacred and Profane) and If at all;
Dafi Dance Group with SENSITIVITY TO HEAT.
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vertigo
dance company
kibButz contemporary
dance company
dafi
dance group
Partner nella vita e nel lavoro, Noa
Wertheim e Adi Sha'al fondano nel
1992 la Vertigo Dance Company. La
compagnia prende nome dalla loro
prima performance intitolata Vertigo in
cui sondavano la sensazione di vertigine che Adi aveva provato durante gli
anni di formazione presso l’aeronautica militare per poi sfociare in una riflessione più generale sul senso di vuoto
e sulla mancanza di controllo. Da allora Vertigo ha prodotto un nuovo spettacolo ogni anno, costruito attraverso
un processo di creazione collettiva:
salvo rare eccezioni, infatti, le performance nascono dalla collaborazione
di coreografi, danzatori, scenografo,
costumista, light designer. Tra i più
recenti spettacoli della compagnia:
White Noise, Vertigo and the Diamonds, Power of Balance, Mana.
Kibbutz Contemporary Dance Company nasce nel 1970 come estensione della Regional Western Galilee
Dance Group di Yehudit Arnon che
la fondò e diresse fino al 1996. Cecoslovacca di nascita, la Arnon dopo
la seconda guerra mondiale emigrò
in Israele diventando una figura centrale per la diffusione della danza nel
paese. È nel 1996 che la direzione
artistica passa a Rami Be’er, un allievo di Yehudit Arnon, entrato nella
compagnia nel 1980. Rami Be’er ha
coreografato oltre cinquanta spettacoli – sia per adulti che per bambini
– acclamati in Israele e all’estero.
Oltre a ideare le coreografie, Be’er
disegna anche le scene, le luci, e
talvolta i costumi. Tra le performance
più recenti: Infrared, 60Hz, Ekodoom,
Kibbutzit 360.
Coreografa, danzatrice e musicista,
Dafi Altabeb è la fondatrice della compagnia Dafi Dance Group, nata nel
2005. Il gruppo, composto da 12 danzatori, ha portato in scena diverse
performance tra cui Scratching the
ends, sulle conseguenze che gli eventi dell’infanzia possono lasciare nella
nostra vita di adolescenti e di adulti;
Under the carpet, sulla curiosità del
guardare nel buio cosa accade dietro
a finestre illuminate; Out of second
choice, intenso lavoro sulla scelta;
High expectations, performance sulla
capacità di raggiungere i propri obiettivi; Woman’s help, sulla forza emotiva
femminile. Nei suoi lavori la Altabeb
esplora con intensità gli aspetti emotivi e psicologici dell’uomo con uno
stile anticonvenzionale e fortemente
innovativo.
vertigo
dance company
kibbutz contemporary
dance company
dafi
dance group
Adi Sha'al together with his life-partner
and colleague Noa Wertheim, founded
the Vertigo Dance Company in 1992.
The company takes is name from their
first performances entitled Vertigo in
which they explored the sensation that
Adi experienced during his years of
training in the Israeli Air Force. Since
then, Vertigo has produced a new performance every year by a very special
collective or shared creative process.
With rare exceptions, their performances are born from the collaboration
between choreographers, dancers,
scenographers, costume-makers and
light designer. The following are some
of their most recent productions: White Noise, Vertigo and the Diamonds,
Power of Balance, Mana.
Kibbutz Contemporary Dance Company was founded in 1970 as an extension of the Regional Western Galilee
Dance Group of Yehudit Arnon which
she founded and directed since 1996.
Czechoslovak by birth, Arnon emigrated in Israel where she became one of
the leading figures for the diffusion of
dance in the country. In 1996 the artistic direction passed over to Rami
Be’er, who joined the group in 1980.
Rami Be’er has choreographed over
fifty performances which were great
successes both in Israel and abroad.
As well as the choreography, Be’er
also designs the scenographies, lighting and sometimes the costumes.
Some of his most recent performances: Infrared, 60Hz, Ekodoom.
Dafi Altabeb, choreographer, dancer
and musician, founded the Dafi Dance
Group in 2005. This group of 12 dancers has staged many different performances such as Scratching the ends,
dealing with the consequences that
events from our childhood can have on
our lives as adolescents and adults;
Under the carpet, on the curiosity of
looking into the dark from an illuminated
window; Out of second choice, an intense study on choice; High expectations, dealing with the theme of achieving objectives; Woman’s help, on the
emotional force of women. In her works, Altabeb explores intensely the emotional and psychological aspects of
mankind with a highly innovative and
unconventional approach.
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luogo/venues
teatro san ferdinando
durata/running time
1h
tradizione e modernità, sensualità e
spiritualità: null è un viaggio inatteso e
stimolante in territori sconosciuti.
72
© gadi dagon
date/dates
19 giugno - ore 20.00
20 giugno - ore 19.30
null
Coreografia/Choreography
Noa Wertheim
Produzione/Production Vertigo Dance
Company (Jerusalem)
Prima italiana/italian premiere
Null rappresenta un punto di incontro fra tradizione e modernità,
tra la forte sensualità dei danzatori e la profonda spiritualità dell’atmosfera. Come in ogni performance, anche in questo lavoro,
l’obiettivo di Vertigo Dance Company è creare uno spazio fisico
di confronto tra danzatori e spettatori, accompagnando il pubblico in un viaggio inatteso e stimolante in territori sconosciuti. Noa
Wertheim ha creato questa coreografia grazie alla collaborazione
del musicista Ran Begano, del light designer Danny Fishof e del
costumista e scenografo Rakefet Levi.
Lo spazio del palcoscenico è delimitato da pareti semitrasparenti su cui sono posti tre lavabi bianchi dotati di acqua corrente. I
danzatori sono vestiti di nero e alcuni indossano una lunga gonna di tulle, mentre le danzatrici portano un abito di batista che si
staglia sul fondale illuminato.
La serenità della composizione e l’intensità delle sequenze al rallentatore suggeriscono immagini rituali e sottotesti teatrali che
sono il vero marchio di fabbrica della Wertheim.
Tradition and modernity, sensuality and spirituality: Null is a stimulating and unexpected journey of discovery into
unknown lands.
Null represents a meeting place between tradition and modernity, between the strong sensuality of the dancers and the
profound spirituality of the ambience. As evident in their performances, the object of the Vertigo Dance Company is to create
a physical space where the dancers and spectators can venture into a stimulating and unexpected journey of discovery into
unknown lands. Noa Wertheim has brought about her latest creation thanks to the collaboration of the music of Ran Begano,
the light designer Danny Fishof and the costumes and scenography of Rakefet Levi.
The stage is limited by semitransparent walls against which we see white wash hand basins each with running water. The
male dancers are all dressed in black, some wearing long tulle skirts whereas the female dancers are all dressed in light
cambric which stand out against the illuminated backdrop.
The serenity of the composition is seen in the intensity of slow motion sequences suggesting ritual images and theatrical
captions which are almost like Wertheim's trademark.
73
birth of
the phoenix
Coreografia/Choreography
Noa Wertheim
Produzione/Production Vertigo Dance
Company (Jerusalem)
“Un progetto di danza sul dialogo tra uomo e ambiente”: questo
il sottotitolo che Vertigo Dance Company ha scelto per lo spettacolo Birth of the Phoenix. E allora quale miglior location di un
promontorio a picco sul mare?
Al centro della performance una cupola geodetica ideata secondo principi di sostenibilità: una struttura di bambù che si eleva da
terra senza fondamenta e che è composta da triangoli che a loro
volta creano pentagoni ed esagoni. Sotto questa cupola – che
ricorda la geometria dell’universo, dalle strutture molecolari più
piccole alle relazioni tra le stelle – il pubblico e i danzatori, disposti come in un teatro greco, percepiscono gli stimoli visivi, uditivi
e sensoriali dell’ambiente circostante.
Birth of the Phoenix è una creazione che cambia con il mutare
del sito che la ospita, pur proponendo la medesima riflessione: il
rapporto tra l’uomo e gli elementi naturali. Il Parco Archeologico
di Pausilypon diventa quindi un luogo ideale per esaltare i contenuti dello spettacolo e immergere il pubblico in un ambiente dominato dalla componente naturale.
Both the public and dancers under a bamboo cupola for a performance which, like the phoenix, is reborn during every
performance: this is the magic of Vertigo Dance Company.
"A dance project which explores the dialogue between man and his environment" is the subtitle that Vertigo Dance Company
has chosen for the performance Birth of the Phoenix. And what better location than a stage perched high up above the sea?
At the centre of the performance, a geodesic dome created according the principle of sustainability: a bamboo construction
raised above the ground without any foundation and composed of triangles which in turn form a series of pentagons and hexagons. Underneath this cupola – recalling the geometry of the universe from the smallest molecular structures to the relations
between the stars – the public ad the dancers arranged like in a Greek theatre, perceive the visual, auditory and sensory stimuli from the surroundings.
Birth of the Phoenix is a performance which changes with the changing venue, even though the same perspective or reflection
is given every time, Man's relationship with the natural elements. The Archaeological Park of Pausilypon is therefore the ideal
venue to highlight these elements and allow the audience to be immersed in an ambience dominated by natural elements.
74
© miri yanai
date/dates
21, 22, 23 giugno/june
h 19.30
luogo/venue
parco archeologico
di pausilypon
durata/running time
50min
pubblico e danzatori sotto
una cupola di bambù per
una performance che, come
la fenice, rinasce ad ogni
rappresentazione: è la magia di
vertigo dance company.
75
luogo/venue
teatro politeama
durata/running time
1H 15min
una cascata di sabbia avvolge
i corpi dei danzatori scandendone il
ritmo e i movimenti: lo spettacolo
è un mix delle più belle coreografie
di rami be'er.
76
© uri nevo
date/dates
19 giugno/june - h 21.45
20 giugno/june - h 21.30
bein kodesh
le' hol
(sacred and profane)
Coreografia/Choreography Rami Be’er
Produzione/Production Kibbutz
Contemporary Dance Company
(Western Galilee)
Prima europea/European premiere
Costruita sui quadri delle più belle coreografie di Rami Be'er, Bein
Kodesh Le’Hol invita lo spettatore a partecipare a un viaggio alla
scoperta di sé.
Una morbida cascata di sabbia scandisce i passi dei danzatori
che, con il corpo, ne seguono il flusso sinuoso. Su uno sfondo
completamente immerso nel buio, questa clessidra senza tempo
diviene una sorgente di luce attorno alla quale si celebra un rituale contemporaneo. Nel quadro successivo i danzatori interagiscono con delle sbarre di ferro che formano una sorta di gabbia
imprigionandoli come in un labirinto. Le scene solitarie divengono
sempre più popolate, fino al momento in cui sei danzatrici in tutù
bianco, stagliandosi sulle tonalità dell’ocra dello sfondo, danno
vita a una coreografia di gruppo.
La musica spazia da composizioni classiche a sonorità elettroniche giocando un ruolo fondamentale: nato in una famiglia di musicisti, Rami Be’er, il direttore artistico, afferma: «Sono ispirato
dalla gente, dagli animali, dalla natura, dall’arte e dalla musica.
Quando sento una musica, vedo un quadro e un movimento».
A cascade of sand slowly smothers the dancers' bodies, beating out the rhythm of their movements: the performance
is a mélange of the best of Rami Be'er's choreographies.
Built on a framework of some of the company's best choreographies, Bein Kodesh Le’Hol invites the spectators to participate
in a journey of self-discovery.
A gentle cascade of soft sand slowly follows the dancers' footsteps and traces out the forms made with their sinuous body
movements. On a completely dark background immersed in darkness, this hourglass without time becomes a source of light
around which a contemporary ritual is celebrated. In the following pièce, the dancers interact with iron girders which form a
sort of cage imprisoning them within a sort of labyrinth. The solitary scenes become ever more populated until we have six
dancers in white tutus which stand out starkly against the ochre coloured backdrop, forming a sort of group choreography.
The music, ranging from classical compositions to electronic sounds, plays a very important role in his works as Be’er was
born into a family of musicians. As Be'er himself affirms «I am inspired by people, by souls, by art and by music. When I hear
music, I see a painting in movement».
77
if at all
Coreografia/Choreography Rami Be’er
Produzione/Production Kibbutz
Contemporary Dance
Company (Western Galilee)
Prima europea/European premiere
“If at all” potrebbe essere tradotto in italiano con “semmai”. E
infatti questo nuovo lavoro di Kibbutz Contemporary Dance Company sembra riflettere sulle “possibilità” dell’accadere.
La performance, coreografata da Rami Be’er, si compone di cerchi figurativi che si sviluppano da forme chiuse fino a strutture
aperte. Lo spazio della scena sembra mutare insieme ai danzatori che lo plasmano attraverso i loro corpi immergendo lo spettatore in un rito arcaico e contemporaneo al tempo stesso.
Come tutte le coreografie della Kibbutz, anche in questa l’attenzione è concentrata su tutto il corpo: «Le possibilità di movimento del corpo – afferma Rami Be’er – sono infinite. Parto da azioni semplici e quotidiane come sedersi, camminare, rotolarsi, per
poi mescolarle e dar vita a movimenti complessi».
La coreografia nasce dalla tensione tra astrazione ed espressione lasciando allo spettatore la possibilità di costruire la propria
interpretazione: «Non racconto una storia – prosegue il direttore
artistico – ma offro allo spettatore un’esperienza, attraverso la
quale può ascoltare se stesso, le proprie emozioni, i propri ricordi. Nel balletto classico c’è una storia, dei personaggi. Questo
invece è un viaggio in cui voi dovete trovare la storia».
«No story is told; the spectator lives through a real experience. [...] The performance is a voyage in which you have
to find the story». Rami Be'er
The latest choreography If at all by the Kibbutz Contemporary Dance Company is a reflection on the "possibility" of things
happening. The choreography by Rami Be’er is composed by a series of figurative circles which are formed from closed
figures which slowly develop into a series of open structures. The space changes together with the dancers who seem to
mould it with their bodies, immersing the spectator in a both archaic and contemporary ritual.
As for all the Kibbutz's choreographies, the attention and focus is on the dancers' bodies. «The possibilities of movement of
the bodies – affirms Be’er – are infinite. I start from simple and daily gestures such as sitting, walking, rolling and then I add
these to more complex movements».
The choreography is born from tension between abstraction and expression and leaves the spectator the possibility of constructing his or her own interpretation. «We don't tell a story – continues the Artistic Director – but we offer the spectators an
experience in which they can listen to themselves, feel their own emotions and their own memories. In classical ballet we have
a story and various characters whereas this is a journey in which we want you to find the story».
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© uri nevo
date/dates
22 giugno/june - h 22.15
23 giugno/june - h 21.00
luogo/venue
teatro politeama
durata/running time
1h 5min
«non racconto una
storia, ma offro allo
spettatore un'esperienza
[...] è un viaggio in cui
voi dovete trovare la
storia».
Rami Be'er
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luogo/venue
parco archeologico
di pausilypon
teatro grande
durata/running time
1h
«amo toccare con trasporto,
abbracciare intensametne, baciare
appassionatamente [...] altrimenti
non avrebbe senso».
dafi altabeb
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© nini moshe
date/dates
23 giugno/june - h 21.30
24 giugno/june - h 21.00
sensitivity to heat
Coreografia e direzione artistica/
Choreography and artistic direction
Dafi Altabeb
Collaborazione alla creazione e
drammaturgia/Cocreation and
dramaturgy Nizan Moshe
Creazione/Created by Dafi Dance Group
(Israeli Choreographers Association)
Produzione/Production Fondazione
Campania dei Festival-Napoli Teatro
Festival Italia
Prima assoluta/World premiere
Sensitivity to heat è una performance costruita sulle arie di alcune celebri opere liriche che il Festival ha commissionato alla coreografa, danzatrice e musicista Dafi Altabeb e alla sua compagnia
Dafi Dance Group. La colonna sonora presenta un repertorio
musicale che comprende Je veux vivre dans ce rêve da Roméo
et Juliette di Charles Gounod, il Preludio e il terzo atto de La
Traviata di Verdi, Les tringles des sistres tintaient dalla Carmen di
Georges Bizet e Danza delle Ore da La Gioconda di Amilcare
Ponchielli.
A proposito di Sensitivity to heat la coreografa afferma: «Non ho
alcuna sensibilità al calore. Posso tenere tra le mani una tazza
bollente e avvertire una sensazione piacevole. Mi lavo con acqua
caldissima, altrimenti la sentirei appena tiepida. Tutto ciò che mi
riguarda ha sempre avuto a che fare con sentimenti estremi, emozioni, percezioni istintive, olfattive e tattili. Amo toccare con trasporto, abbracciare intensamente, baciare appassionatamente
(anche quando dò una pacca sulla spalla ad un amico lo faccio
con calore). Altrimenti non avrebbe senso. C’è qualcuno di voi
che non ha bisogno di toccare? Per me è come l’aria che respiro senza la quale appassirei».
I love to touch with full intent, to intensely embrace to passionately kiss. Otherwise, it would feel devoid of meaning.
Dafi Altabeb
Sensitivity to heat is a performance built on some of the most important operatic arias and commissioned by the Festival to
the choreographer, dancer and musician Dafi Altabeb and her troupe the Dafi Dance Group. The soundtrack presents a
repertoire of music comprising Je veux vivre dans ce rêve from Gounod's Roméo et Juliette, the Prelude and third act of La
Traviata by Verdi, Les tringles des sistres tintaient from Bizet's Carmen and the Danza delle Ore da La Gioconda by Amilcare
Ponchielli.
In describing Sensitivity to heat, the choreographer affirms: «I, in matters of sensitivity to heat I don’t have any. I can hold a
scorching hot cup in my bare hands and it would feel pleasant. I shower in a steaming hot water, any less and it would feel
lukewarm. Everything about me has always and ever been about feelings, extreme feelings. Everything in me goes through a
strainer of emotions, through gut feelings, smell and touch. I love to touch with full intent, to intensely embrace to passionately kiss; even when I give a friendly tap on the shoulder I do it with strong intent, Otherwise, it would feel devoid of meaning.
Is there any one who doesn't need touch? For me it’s the air I breathe, without it I drain».
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© fabio donato
cucina e teatro, storie di
vita quotidiana e ricette
della tradizione partenopea:
è di scena sartù!
il teatro in cucina:
sartù
Testo/Text by Rosi Padovani
a cura di/a project by Maria
Varriale de Curtis (Loro di Napoli)
Regia/Directed by Roberto
Azzurro
Coproduzione/Co-production
Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia, Loro di
Napoli
in collaBORAZIONE CON/in
collaboration with accademia di
belle arti di napoli
E CON/and with villa mazzarella,
masseria campito
date/dates
20, 21, 22 giugno/june
h 21.00
luogo/venue
cortile DELL'ACCADEMIA
di belle arti
lingua/language
italiano/italian
durata/running time
1h 20min
Il Teatro in cucina torna al Festival dopo il successo dello scorso anno di Ragù. Per la
quinta edizione, lo spettacolo, scritto da Rosi Padovani e diretto da Roberto Azzurro,
presenta un altro piatto tipico della tradizione gastronomica partenopea, il Sartù.
La vicenda si svolge nella “guardiola” di un condominio, un microcosmo intorno al quale
ruota la vita di ogni famiglia, crocevia di incontri e situazioni molto particolari. Professionisti, pensionati, casalinghe, insegnanti, giovani sposi e single, ciascuno con le proprie
manie, debolezze ed entusiasmi, propone la sua “ricetta”. Angelina, la portinaia, carpisce
segreti, spunti e banali pettegolezzi riversando il tutto nei suoi deliziosi piatti.
«La cucina è il cuore di questa piccola società, fucina di sentimenti, relazioni, promesse
e impedimenti» afferma Rosi Padovani. Il pubblico avrà l’impressione di sbirciare dal buco
della serratura, fino al momento in cui verrà coinvolto in prima persona: tutti a tavola e
buon Sartù.
Cuisine and theatre, daily lives and traditional neapolitan recipes: the Sartù takes the
stage!
Culinary performances are back at the Festival following last year’s success of Ragù. This
performance, written by Rosi Padovani and directed by Roberto Azzurro, introduces another
typical dish belonging to Naples’ culinary tradition: the Sartù.
The story unfolds inside a porter’s lodge in a block of flats, a microcosm around which revolve
the lives of each family, where encounters and peculiar situations take place. Professionals,
pensioners, homemakers, teachers, newlyweds and singles, everyone with their own idiosyncracies, weaknesses and enthusiasm; everyone with a "recipe" to contribute. Angelina, the
concierge, steals a few secrets and tips as well as trivial gossip, stirring them all into her delicious dishes.
According to Rosi Padovani, «the kitchen is the heart of this microcosm, a universe full of feelings, relationships, promises and obstacles». Spectators will feel as though they’re peeping
through a keyhole up to the moment when they become involved first hand: everyone eat, and
enjoy your Sartù.
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© francesco squeglia
emarginazione ed esilio in uno squat
abitato da misteri, enigmi e segreti
per il progetto Écrire et mettre en
scène, aujourd’hui.
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travaux
d’agrandissement
de la fosse
(quelqu'un qui a réussi)
Écrire et mettre en scène, aujourd’hui è un progetto che si inserisce nell'ambito della
sesta edizione di Face à Face - Parole di Francia per Scene d'Italia, promossa dall’Institut
Français Italia e dall’Ambasciata di Francia in Italia. Il progetto, ideato da Le Panta Théâtre
di Caen, prevede quest’anno due sessioni di lavoro a Napoli di 9 giorni ciascuna (per la
prima sessione si veda pag. 32).
Nella seconda sessione l’autore Pierre-Yves Chapalain e il regista Guy Delamotte hanno
lavorato insieme a cinque attori italiani sul testo Travaux d'agrandissement de la fosse
(quelqu'un qui a réussi). L’azione si svolge in una città di mare, all’interno di uno squat
abitato da Amos e da diverse figure in transito. Attraverso misteri, enigmi e segreti, si
dipanano le storie di tutti i personaggi che ruotano attorno al tema dell’esilio.
Pierre-Yves Chapalain ha scritto e diretto il suo primo testo, La barre de réglisse all’Espace 31 a Gentilly. Le Souffle è stato oggetto di lavoro nell’ambito dello stage AFDAS al CDN
di Thionville. È autore e regista associato al Nouveau Théâtre Centre Dramatique National
de Besançon et de Franche-Comté.
di/by Pierre-Yves Chapalain
regia/directed by Guy Delamotte
nell’ambito di/within the project
Face à Face - Parole di Francia per
scene d’Italia
una Collaborazione/a
collaboration Fondazione
Campania dei Festival- Napoli Teatro
Festival Italia, le Panta Théâtre
(Caen), Institut Français Italia
produzione esecutiva/executive
production pav
Da diversi anni, Guy Delamotte co-dirige con Véro Dahuron Le Panta Théâtre, gruppo di
ricerca e creazione teatrale dedicato alla drammaturgia contemporanea con sede a Caen
dove mette in scena autori contemporanei. I suoi spettacoli spaziano dalla drammaturgia
classica a quella contemporanea (Patrick Kermann, Zinnie Harris, Philippe Ducros, Frédéric
Sonntag).
Emargination and exile in a squat full of mystery, enigmas and secrets for the project Écrire
et mettre en scène, aujourd’hui.
Écrire et mettre en scène, aujourd’hui is a project within the sixth edition of Face à Face - Parole
di Francia per Scene d'Italia, promoted by the Institut Français Italia and by the French Embassy
in Italy. This year's project by Le Panta Théâtre in Caen, consists of two 9-day workshops in
Naples (the first is described on page 32). Author Pierre-Yves Chapalain and director Guy Delamotte worked together with five Italian actors for the second workshop on the text of Travaux
d’agrandissement de la fosse. The plot takes place in a seaside town, in a squat where Amos
and various transient figures stay. Through mystery, enigmas and secrets, the characters’ stories
of exile come to life.
Pierre-Yves Chapalain wrote and directed his first play, La barre de réglisse, in the Espace 31 in
Gentilly. During the AFDAS stage at the CDN in Thionville he worked on the production Le Souffle. Chapalain is an author and Associate Director at the Nouveau Théâtre Centre Dramatique
National de Besançon et de Franche-Comté.
date/dates
21 giugno/june h 19.00
luogo/venue
institut franÇais napoli
lingua/language
italiano/italian
durata/running time
1h
Guy Delamotte has been co-directing Le Panta Théâtre for some time now, together with Véro
Dahuron. This research group is devoted to the theatrical arts and focuses on contemporary
drama. It is located in Caen, where it showcases contemporary authors, though both classical
and contemporary drama are performed (Patrick Kermann, Zinnie Harris, Philippe Ducros, Frédéric Sonntag).
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vincitore del fringe2fringe
2012, quando eravamo
lupi è un viaggio alla
scoperta degli archetipi
dell'immaginario collettivo.
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quando
eravamo lupi
fringe2fringe
Fringe2fringe è un progetto della Fondazione Campania dei Festival e del Teatro Stabile
di Napoli ideato per offrire la possibilità, alle compagnie distintesi nell’ambito di E45 Napoli Fringe Festival 2011, di entrare nel cartellone della quinta edizione del Napoli Teatro
Festival Italia.
Un comitato artistico, composto da critici e professionisti del teatro, ha selezionato, al
termine della scorsa edizione del Fringe, cinque spettacoli: alle rispettive compagnie è
stato chiesto di ideare un nuovo progetto in forma di studio. Al termine delle presentazioni, conclusesi lo scorso maggio, è stata scelta la compagnia Teatro dei Sensi Rosa Pristina che porterà al Festival il suo nuovo spettacolo, Quando eravamo lupi.
Seguendo le orme delle tradizioni orali, Quando eravamo lupi mette in scena il Silenzio
come condizione necessaria per l’interazione tra opera e pubblico. Alla base di questo
lavoro di Rosa Pristina alcuni interrogativi antropologici legati al mondo della cultura orale: è possibile risvegliare una memoria corporea legata a un immaginario antico, che risale ai racconti dell’infanzia? È possibile risvegliare gli archetipi nel profondo di ciascuno di
noi?
Winner of the 2012 Fringe2fringe, Quando eravamo lupi is a journey of discovery of the
archetypes of collective imagery.
Fringe2fringe is run by the Fondazione Campania dei Festival and by the Teatro Stabile di
Napoli. It was set up to provide a chance for the theatre companies which participated in the
2011 E45 Napoli Fringe Festival to be part of this year's edition of the Napoli Teatro Festival
Italia.
An artistic committee made up of critics and theatre professionals selected five companies at
the close of last year’s Fringe. They were each asked to create a new project in the form of a
study. The Teatro dei Sensi Rosa Pristina was chosen after a period dedicated to viewing all
the presentations, which ended last May. This year, they will perform their new pièce, Quando
eravamo lupi.
drammaturgia/dramaturgy
Teatro dei Sensi Rosa Pristina
regia/directed by Susanna Poole
produzione/production
Fondazione Campania dei Festival
- Napoli Teatro Festival Italia
in coproduzione con/in coproduction with Teatro Stabile di
Napoli, teatro dei sensi rosa
pristina
date/dates
21, 22, 23 giugno/june
h 19.40; 20.00; 20.20; 20.40;
21.00; 21.20; 21.40; 22.00;
22.20
luogo/venue
galleria toledo
durata/running time
45min
Following in the footsteps of oral traditions, Quando eravamo lupi talks of Silence as the requisite for the pièce and the audience to interact properly. At the basis of this work by Rosa
Pristina lie some anthropological questions about the world of oral culture: is it possible to
reawaken the body's memory through images drawn from childhood stories? Can old archetypes buried deep down within each of us come to the surface once more?
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© pascal gely
«Peter Brook, 87 anni, sembra sempre
reinventarsi a ogni nuovo spettacolo.
Simboleggia l’essenza del teatro»
Le Figaro
the suit
Il giovane Philémon sorprende la moglie Matilda a letto con un altro. L’amante fugge
dalla finestra e, per la fretta, lascia nella stanza i propri indumenti. Per punizione, Philémon
obbliga la moglie a trattare l’abito dell'amante come un ospite fino al giorno in cui, durante una festa, le chiederà di ballarci!
Tratto dal racconto The Suit dello scrittore sudafricano Can Themba, lo spettacolo si
muove tra commedia musicale, racconto griot, tragedia greca e cinema muto. Nonostante la leggerezza dell’atmosfera e la comicità di alcuni quadri, la storia ripercorre sotto
traccia la brutalità dell’apartheid e la violenza del razzismo.
Attraverso scenografie ridotte al minimo, oggetti dalla forte valenza simbolica, musiche
eseguite dal vivo, il maestro inglese mette in scena uno spettacolo poetico ed emozionante in omaggio alla cultura sudafricana.
Peter Brook nella sua carriera ha realizzato oltre novanta spettacoli e diretto tredici film,
ha curato undici regie di opere liriche e scritto dodici libri. I suoi spettacoli hanno incantato milioni di spettatori in tutto il mondo e la sua riflessione teorica ha influenzato intere
generazioni di registi e attori: il suo lavoro rappresenta una sintesi unica tra ricerca metodologica e attenzione al grande pubblico, sperimentazione di nuovi linguaggi e spettacolarità.
Da/after Can Themba, Mothobi
Mutloatse, Barney Simon
Adattamento, messa in scena e in
musica/adaptation, direction and
music Peter Brook, Marie-Hélène
Estienne, Franck Krawczyk
Produzione/production C.I.C.T. /
Théâtre des Bouffes du Nord (Paris)
In coproduzione con/in
coproduction with Fondazione
Campania dei Festival-Napoli Teatro
Festival Italia, Les Théâtres de la
Ville de Luxembourg, Young Vic
Theatre (London), Théâtre de la
Place - Liège
con il supporto di/with the
support of C.I.R.T.
Prima italiana/italian premiere
«Peter Brook, 87 years old, is always reinventing himself with every new performance;
a true symbol of the theatre». Le Figaro
A young Philémon surprises his wife Matilda in bed with another man. The lover quickly escapes
through the window, leaving his clothes behind. Philémon decides to punish his wife by forcing
her to treat the lover’s suit as if it were a guest, until the day he even tells her to dance with
"him" at a party!
Built around a story by South African author Can Themba entitled The Suit, the performance
combines musical comedy, griot story, Greek tragedy and silent film. Despite the performance
being lighthearted and comical at times, the underlying themes are the brutality of apartheid
and the violence of racism.
In a minimalist setting, through objects of symbolic valency and live music, the English master
pays tribute to South African culture by offering a poetic and emotional mise en scène.
So far in his career Peter Brook has directed over ninety performances, thirteen films, eleven
operas and has written twelve books. His productions have fascinated millions of spectators
around the world. His reflections on theory have influenced entire generations of directors and
actors: his work represents a unique blend of methodological research, understanding of the
audience at large, attempts at using new forms of language and generally, spectacular.
date/dates
22, 24 giugno/june
h 20.00
23 giugno/june
h 22.30
luogo/venue
teatro mercadante
lingua/language
inglese con sottotitoli
in italiano/english with
italian subtitles
durata/running time
1h 15min
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© tommy ga-ken wan
Successo e notorietà, erotismo
e pornografia: Wonderland
di Matthew Lenton porterà lo
spettatore alla scoperta di un
mondo misterioso.
wonderland
Ideazione e regia/Conceived and
directed by Matthew Lenton
Creazione/Created by
Vanishing Point
Produzione/Production
Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia,
Vanishing Point / Matthew Lenton
In coproduzione con/In coproduction with Tramway
(Glasgow)
In collaborazione con/In
collaboration with Eden Court
(Inverness)
Prima assoluta/World Premiere
date/dates
22 giugno/june h 21.45
23 giugno/june h 18.30
24 giugno/june h 20.00
luogo/venue
teatro sannazaro
lingua/language
inglese con sottotitoli
in italiano/english with
italian subtitles
durata/running time
2h
Lo spettacolo è consigliato a un
pubblico adulto/The performance
is raccomended for an adult
audience.
Wonderland racconta la storia di una giovane donna che, abbandonata la propria famiglia,
intraprende un pericoloso viaggio verso l’ignoto. Prendendo spunto da Alice nel paese
delle meraviglie e Attraverso lo specchio di Lewis Carroll, Il mago di Oz di Frank Baum e
il film Shame di Steve McQueen, lo spettacolo esamina l’attrazione per il successo e la
notorietà, il fascino dell’erotismo e l’invasione della pornografia nella cultura popolare.
Onirico, tagliente e fortemente fisico, Wonderland – afferma il regista – «è la fantasia
sessuale; è la curiosità che porta Alice nella tana del Bianconiglio, un mondo sconosciuto e senza controllo; è la volontà di mettere alla prova i propri limiti e i pericoli che ne
conseguono; è l’apertura di una porta su un luogo che probabilmente non dovremmo
scoprire». Lo spettacolo – consigliato a un pubblico adulto – vede in scena attori provenienti da Inghilterra, Belgio, Serbia, Portogallo e supera le barriere linguistiche grazie a
mezzi scenici che spaziano da proiezioni video ad alta definizione a un apparato sonoro
iperrealistico.
Matthew Lenton ha lavorato al Tron Theatre, al Traverse Theatre, al National Theatre of
Scotland e alla Royal Scottish Academy of Music and Drama. Attualmente è direttore
artistico della compagnia Vanishing Point che ha fondato a Glasgow nel 1999. Tra i suoi
spettacoli più recenti Interiors, Saturday Night, Subway.
Success and notoriety, eroticism and pornography: Wonderland by Matthew Lenton
leads the spectator through a journey of discovery in a mysterious world.
Wonderland tells the story of a young woman who, abandoned her own family, embarks on a
dangerous journey into the unknown. By drawing its inspiration from Alice in Wonderland and
Through the Looking-Glass by Lewis Carroll, The Wizard of Oz by Frank Baum and the film
Shame by Steve McQueen, the pièce analyzes the appeal of success and notoriety, the fascination with eroticism and the invasion of pornography in popular culture.
Dream-like, penetrating and highly physical – says the director – «it is the sexual fantasy, the
curiosity which leads Alice to step into the burrow of the White Rabbit, into an unknown world
over which she has no control; it is her desire to put herself to the test and to face the dangers
she might encounter; it is the opening of a door onto a reality we should probably never even
know about». Actors from England, Belgium, Serbia, Portugal overcome language barriers by
performing in a show – recommended for an adult audience – supported by advanced technology, ranging from high definition video installation to hyperrealistic sound surround.
Matthew Lenton has worked at the Tron Theatre, Traverse Theatre, National Theatre of Scotland
and the Royal Scottish Academy of Music and Drama. He is currently Artistic Director at Vanishing Point, a company he founded in Glasgow in 1999. Interiors, Saturday Night and Subway
are among his most recent works.
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© luis malibran
«una commedia amara
sull'eredità e la beneficenza,
quel patrimonio di falsi valori
che una famiglia di giovani,
già invecchiati nei loro ruoli,
trasmette e conserva di
generazione in generazione».
francesco saponaro
yo, el heredero
Di/By Eduardo De Filippo
Regia/Directed by Francesco Saponaro
Produzione/Production
Andrea D’Odorico S.L. (Madrid)
Prima italiana/Italian Premiere
Yo, el heredero è un testo di Eduardo de Filippo del 1942, inserito dallo stesso autore nella raccolta Cantata dei giorni pari. Il
tema centrale della commedia è la beneficenza, descritta come
una pratica vantaggiosa più per chi la esercita che per chi la riceve: l’umorismo caustico di Eduardo insinua, in quest’opera,
una pungente critica alla società borghese che, con gli avanzi
della propria ricchezza, ostenta un buonismo ipocrita.
Dopo la morte di Prospero Ribera, che era stato ospitato per 37
anni dal vecchio Selciano, da sempre benefattore dei diseredati,
il figlio Ludovico pretende di essere accolto nella stessa casa. Di
fronte al rifiuto degli eredi Selciano, Ludovico prima li accusa di
aver reso il padre un parassita, poi riesce a convincerli a ospitarlo, dando loro la possibilità di continuare a esercitare la parte dei
benefattori.
Francesco Saponaro, dopo il successo ottenuto al Teatro Marìa
Guerrero di Madrid, approda, con la sua versione spagnola del
testo, nel tempio del teatro eduardiano, il San Ferdinando. Un
simbolico ritorno alle origini, sul palcoscenico che vide le gesta
del grande drammaturgo e attore napoletano.
Saponaro inizia la sua carriera come assistente regista di Toni
Servillo, Marco Baliani, Francesco Silvestri e Renato Carpentieri.
È tra i cofondatori della Compagnia Rossotiziano e, nel corso
degli anni, sviluppa una stretta collaborazione con Teatri Uniti. Tra
i suoi spettacoli: Chiòve, Il petrolio, A causa mia, Šostakovič il
folle santo.
«A bitter comedy dealing with inheritance and charity, false family values passed down
from generation to generation by a young family which seems to have already aged».
Francesco Saponaro
Yo, el heredero was written by Eduardo de Filippo in 1942, who added it to a collection entitled
Cantata dei giorni pari. At the centre of this comedy, charity is described as more beneficial to
those who do it than those who receive it. In the play, Eduardo’s caustic humour strongly
criticizes bourgeois society for showing off its hypocritical do-goodism and its excessive wealth.
date/dates
23, 24 giugno/june
h 20.00
luogo/venue
teatro san ferdinando
After the death of his father Prospero, Ludovico Ribera expects to be taken in by the Selciano
family, where Prospero had lived for thirty-seven years, thanks to the kindness of the head of
the Selciano household, a true benefactor of the penniless. When the Selciano heirs refuse,
Ludovico accuses them of turning his late father into a parasite at first, but later succeeds in
convincing them to let him stay, thus giving them the opportunity to keep on playing the role
of benefactors.
lingua/language
spagnolo con
sottotitoli in italiano/
spanish with italian
subtitles
Following his success with the Teatro Marìa Guerrero in Madrid, Francesco Saponaro comes
to the stage with an all-Spanish version in Eduardo’s legendary theatre, the San Ferdinando.
This is a symbolic return to the work’s origins, on the very stage where the great Neapolitan
playwright and actor once stood.
durata/running time
1h 50min
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Mascia Musy
e Emanuela
Giordano, insieme
a Un gruppo
di venti attori,
mettono in scena
le contraddizioni
delle nostre
abitudini
alimentari.
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a bocca piena
ma che cosa ci stiamo mangiando?
Un progetto di/a project by
Mascia Musy
Drammaturgia/text by Emanuela
Giordano, Mascia Musy
Produzione/production
Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia
In coproduzione con/in coproduction with Neraonda
Prima assoluta/world premiere
Ogni anno nei soli paesi occidentali si consumano circa 85 kg di carne pro capite. Per far
fronte alla domanda di cibo animale, il bestiame non viene allevato secondo metodi tradizionali, ma “prodotto” in serie in modo intensivo e crudele. Mascia Musy e Emanuela
Giordano, insieme a venti giovani attori, presentano A bocca piena, una riflessione sulle
conseguenze delle nostre abitudini alimentari attraverso testimonianze, documenti, provocazioni.
Dopo un seminario/laboratorio, prendendo spunto da La pelle dell’orso di Margherita
d’Amico, Se niente importa di Jonathan Safran Foer ed Ecocidio di Jeremy Rifkin è stata
creata una drammaturgia scenica corale. Il progetto A bocca piena, ideato da Mascia
Musy, con la regia di Emanuela Giordano e prodotto da Neraonda, diventerà anche un
film-documentario per RAI Cinema.
Neraonda nasce nel 2001 con l’obiettivo di esplorare la contemporaneità attraverso la
produzione teatrale e audiovisiva. L’attenzione di Neraonda è da sempre rivolta alla drammaturgia contemporanea, con un interesse particolare per i temi di forte valenza etica e
sociale.
date/dates
23 giugno/june h 20.45
24 giugno/june h 20.00
luogo/venue
sala assoli
lingua/language
italiano/italian
durata/running time
1h 15min
A group of twenty actors led by Mascia Musy and Emanuela Giordano bring to the stage
the contradictions that are at the heart of our eating habits.
In the western world, roughly eighty-five kilos of meat per person are eaten every year. In order
to meet the demand for food of animal origin, animals are no longer bred the traditional way,
rather, they are "mass-produced" through cruel, intensive farming. Twenty young actors led by
Mascia Musy and Emanuela Giordano present A bocca piena, a study of the consequences
of our eating habits, a collection of testimonies, documents and provocations.
Following a seminar/workshop, which focused on La pelle dell’orso by Margherita d’Amico,
Eating Animals by Jonathan Safran Foer and Beyond Beef: The Rise and Fall of the Cattle
Culture by Jeremy Rifkin, the group has put together this choral stage drama. A bocca piena,
created by Mascia Musy and produced by Neraonda, will also be made into a docufilm for RAI
Cinema.
Neraonda was founded in 2001 with the aim of exploring contemporary attitudes through
theatre and audiovisual productions. Neraonda is always centred on contemporary drama,
paying particular attention to strong ethical and social themes.
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L’irresistibile vitalità del
nouveau cirque arriva a
Napoli in occasione del World
Urban Forum 2012.
Hans was Heiri è una
performance surreale che
abbatte le leggi di gravità e i
confini dell’immaginazione: un
gruppo di acrobati
strampalati dà vita a numeri
da brivido in una scatola
rotante che li mescola senza
soluzione di continuità. Tra
teatro, danza e circo, il
formidabile duo svizzero
Zimmermann & de Perrot
riflette sulle analogie e le
differenze tra gli esseri
umani in modo leggero e
divertente.
martin zimmermann
96
Hans was Heiri is a surreal
performance which tears
up the laws of gravity and
the boundaries of our
imagination: a group of
bizarre acrobats put on
thrilling numbers in a
rotating box which throws
them randomly around.
A mix of theatre, dance
and circus, the exhilarating
Swiss pair, Zimmermann
& de Perrot, shed light on
similarities and differences
in human beings, in a
lighthearted and
funny way.
date/dates
3, 4 settembre/september
h 20.30
luogo/venue
teatro mercadante
© carl posey
The irresistible vitality of
the nouveau cirque comes
to Naples on the occasion
of the 2012 World Urban
Forum.
dimitri
& de perrot
hans was heiri
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© melissa hayden / the image bank / getty images
Valeria Parrella
propone una
riscrittura
dell’Antigone, una
tragedia che «dopo
duemilacinquecento
anni ancora si offre
come chiave di
interpretazione del
mondo e della realtà
dell’essere umano».
98
antigone
di/by valeria parrella
regia/directed by luca de fusco
produzione/production
fondazione campania dei festivalnapoli teatro festival italia
in coproduzione con/in
coproduction with teatro stabile
di napoli
in collaBORAZIONE CON/in
collaboration with accademia di
belle arti di napoli
Prima assoluta/World premiere
date/dates
25, 26 settembre/
september
luogo/venue
teatro mercadante
lingua/language
italiano/italian
Antigone è il nuovo spettacolo del regista Luca De Fusco che, per l’apertura della sessione autunnale del Festival e, contemporaneamente, per l’inaugurazione della stagione
del Teatro Mercadante di Napoli, ha commissionato alla scrittrice Valeria Parrella una
drammaturgia originale (prossimamente pubblicata per i tipi di Giulio Einaudi Editore).
Partendo dalla tragedia sofoclea, la riscrittura della Parrella riflette e attualizza lo scontro
tra la visione di Antigone, interpretata da Gaia Aprea, che lotta per difendere le leggi non
scritte della natura, e quella di Creonte, tesa a imporre la forza dello Stato per garantire
la tenuta della polis: secondo la scrittrice «il confronto fra il Legislatore, cioè la figura che
in questa riscrittura incarna Creonte, e la cittadina Antigone, è irriducibile […] Se il Legislatore procede per punti definiti, Antigone procede per punti interrogativi, consapevole
che senza una tesi non vi sarebbe neppure un’antitesi, anzi, consapevole di aver nel
nome posto da Sofocle in origine l’etimo del contrasto».
Un contrasto insolubile tra legge dello stato e legge della natura che solleva interrogativi di grande attualità: «l’opera dopo duemilacinquecento anni – conclude la Parrella
– ancora si offre come chiave di interpretazione del mondo e della realtà dell’essere
umano».
In her new adaptation of Antigone, Valeria Parrella gives her vision of a tragic story which
«after two thousand five hundred years, continues to offer us a key to interpret the universe and the human psyche».
Antigone is the theatre director Luca De Fusco's latest work, chosen to open the autumn session
of the Festival and contemporaneously, to inaugurate the theatrical season of the Teatro Mercadante in Naples. This new production was commissioned to the playwright Valeria Parrella who
has written her version of this ancient drama (soon to be published by Giulio Einaudi Editore).
Starting with Sophocles' tragedy, Parrella's new adaptation creates a contemporary rendition
of Antigone's vision; her fight to defend nature's unwritten laws and those of Creon, bent on
imposing the force of the State to guarantee the solidity of the polis. According to the author,
«the comparison between the legislator – symbolised by Creon – and the citizen represented
by Antigone, is relentless […]. If the legislator proceeds by progressive steps then Antigone
proceeds haltingly with a series of interrogatives, with the understanding that without a thesis
there would be no antithesis. Indeed, she is aware that the name given her by Sophocles
contains the origins of the word contrast».
An indissoluble contrast between the law of the state and natural law which is an issues of
great pertinence today: «a work of two thousand five hundred years – concludes Parrella – which
still offers a key to understanding the world and the human psyche».
99
100
© francesco squeglia
Rivisitando in chiave satirica e
grottesca l’Odissea omerica,
Gabriele Russo racconta la
storia di un cittadino eletto
paladino della rivoluzione per
il riscatto di Napoli.
odissea
napoletana
In una Napoli male amministrata, trasformata in una discarica a cielo aperto da un potere arrogante e corrotto, si diffonde la notizia dell’imminente arrivo di Ulisse Esposito, l’emigrante dal nome eroico e dal cognome inconfondibilmente napoletano, divenuto celebre per aver rovesciato i più feroci regimi africani. Mentre nei palazzi del potere comincia
a montare il panico, per le strade della città regna una grande euforia: il ritorno di Ulisse
alimenta le speranze di riscatto del popolo partenopeo.
Odissea napoletana è un affresco su Napoli e sulle sue contraddizioni rilette in chiave
satirica e grottesca attraverso il mito greco. Palcoscenico e platea sono gli spazi dello
scontro fra due piani diversi: la società civile, da un lato, il potere, dall’altro, mentre lo
spettatore, al centro, diventa parte attiva di questa società immaginaria. Il finale punta a
dimostrare che l’atavica esigenza dei napoletani di affidarsi a un eroe, a un capo popolo
su cui proiettare speranze e sogni, è del tutto illusoria: un vero cambiamento è possibile
solo se è la collettività a mobilitarsi, compiendo quotidianamente azioni “eroiche”.
un progetto di/a project by
gabriele russo
testo/text by claudio buono,
sergio fenizia, gabriele russo
regia/directed by gabriele russo
Produzione/Production
Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia,
fondazione teatro di napoli-teatro
bellini
Prima assoluta/World premiere
Gabriele Russo è un giovane autore, regista e attore napoletano. Attualmente è direttore
artistico del Teatro Bellini, tra i suoi spettacoli più recenti Gli innamorati, Gran Varietà,
Gretel & Gretchen.
Revisiting the Homeric Odyssey with a satirical and grotesque vision, Gabriele Russo
tells the story of a citizen elected to champion the cause for the redemption of Naples.
In a poorly administered Naples, transformed into an open air rubbish dump by an arrogant
and corrupt power, the news spreads of the imminent arrival of Ulisse Esposito, an emigrant
with a heroic first name and an unmistakably Neapolitan surname, renowned for having toppled
some of the most ferocious African régimes. While in the palaces of power panic sets in, in the
streets of the city there is great euphoria: the return of Ulisse creates a hope of redemption in
the Neapolitan people.
Odissea napoletana is a fresco of Naples and its contradictions reinterpreted in a satirical and
grotesque vein through the Greek myth. Both the stage and the auditorium are the places of
two different battles: the people on the one hand and power on the other, while the spectator,
caught in the centre, is drawn to take an active part in this imaginary society.
date/dates
26, 27 settembre/
september
luogo/venue
teatro bellini
lingua/language
italiano/italian
The final aim is to demonstrate that the atavistic need of the Neapolitans to entrust their fate
to a hero – a leader of the people to whom their dreams and hopes are entrusted – is a mere
illusion: true change is possible only if the group moves in unison and together it makes "heroic" daily actions.
101
© fabio donato
La saudade del fado, la
ritmica avvolgente del
tango, l’espressività del
flamenco si fondono per
un omaggio alla canzone
napoletana: Lina Sastri in
Voce ‘e notte.
102
voce ’e notte
drammaturgia e regia/written
and directed by Lina Sastri
arrangiamenti/arrangments
Maurizio Pica
coproduzione/coproduction
Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia,
Teatro Diana di napoli
date/dates
27, 28 settembre/
september
luogo/venue
teatro diana
lingua/language
italiano/italian
Un viaggio musicale che spazia dalla canzone napoletana alle sonorità del fado, del tango e del flamenco. Lina Sastri, accompagnata in scena da musicisti e danzatori, interpreta un repertorio di brani che hanno fatto il giro del mondo, superando barriere linguistiche
e culturali. La scaletta della serata spazia da Malafemmina, Maruzzella, Era de maggio,
’O sole mio, fino a Alfama, Corazon encatenado, The man I love…
Lo spettacolo ripercorre le tappe della vita artistica della Sastri: «parto dall’inizio, quando
– racconta lei stessa – mi ritrovai giovanissima a incontrare una “reginella” in musica,
senza pensare, senza studiare, senza niente… per caso… scoprì le antiche melodie e
scelsi di cantarle a modo mio», fino a quando – prosegue la cantante – «qualcuno che si
chiama Pino Daniele mi scrisse una canzone, e mi avviai a passo di danza in un viaggio
musicale fra bolero, mambo, tammurriate e tango». Fino a oggi che, artista affermata,
continua a cantare «con la voglia di osare, di tornare a rischiare puntando sui sogni, avvicinandomi per esempio a quel blues che appartiene alla nostalgia e alla solitudine del
canto napoletano, o al fado che tanto gli somiglia, o al tango che ha ispirato fra chitarre
e percussioni…».
The saudade of the fado, the intense rhythm of the tango, the expression of a flamenco
dance come together to pay homage to Neapolitan song: Lina Sastri performs in Voce
’e notte.
This is a lyrical journey which goes from Neapolitan song to the fado, the tango and the flamenco. Lina Sastri is accompanied on stage by musicians and dancers. She sings a number
of pieces known the world over, which have overcome language and cultural barriers. During
the course of the evening she brings on Malafemmina, Maruzzella, Era de maggio, ’O sole mio,
Alfama, Corazon encatenado, The man I love…
The show is a journey through Sastri’s life as an artist: «I start from the beginning, when, still
very young – she says –, I met a "reginella" in music, without thinking, without studying, nothing… just by chance… I discovered ancient melodies and decided to sing them my own way»,
until the day – she continues – «a man by the name Pino Daniele wrote a song for me, and so
I start dancing my way through the bolero, mambo, tammurriate and tango». Today an established performer, Sastri still sings «in a gutsy way, playing with fire by betting on dreams, by
becoming closer to the blues found in the form of nostalgia and loneliness in Neapolitan songs
or its carbon copy, the fado, or the tango inspired by its guitar and percussion sounds…».
103
104
© fiorenzo de marinis
«Una riscrittura per frammenti
(immaginaria, fantastica) della
stessa anima del nostro più
importante drammaturgo del
secolo scorso».
Enzo Moscato
ta-kai-ta
(eduardo per eduardo)
Ta-kai-ta è un omaggio sentito e originale che Enzo Moscato dedica alla figura di Luisa
De Filippo (interpretata da Isa Danieli), secondogenita del grande Eduardo, scomparsa in
tenera età nell’ultimo scorcio degli anni ’50. Una figura che, secondo Moscato, è una
sorta di metafora di quel breve vento di rinnovamento che carezzò Napoli dopo la seconda guerra mondiale.
«Ritengo sia dall’epoca del grande Leo de Berardinis – afferma il regista – che un’operazione del genere non è stata più osata. Per di più, mentre la sua bellissima rivisitazione si
proponeva in chiave esclusivamente scenica, la mia si spinge – e lo dico con tutta l’umiltà – fino a tentare una sorta di riscrittura per frammenti (naturalmente immaginaria, fantastica) della stessa anima del nostro più importante drammaturgo del secolo scorso».
Testo e regia/Written and
directed by Enzo Moscato
Produzione/Production
Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia,
Compagnia Teatrale Enzo Moscato
Prima assoluta/World premiere
Figura centrale della nuova drammaturgia napoletana degli anni '80, Enzo Moscato ha
dato prova nel suo percorso di una scrittura raffinata che esplora con audacia e sensibilità un’ampia varietà di registri linguistici e dialettali sia arcaici che contemporanei. Al
centro dei suoi lavori (Rasoi, Pièce Noire, Occhi gettati, Lingua, carne, soffio) vi è sempre
la complessa e contraddittoria realtà partenopea indagata con sguardo lucido e appassionato. Per il cinema ha lavorato in Morte di un matematico napoletano di Mario Martone, Libera di Pappi Corsicato, Il verificatore di Stefano Incerti.
«The play represents the soul of last century’s most famous Italian playwright rewritten,
fragment after fragment, in an imaginary, fantasy way». Enzo Moscato
Ta-kai-ta is a heartfelt, original tribute by Enzo Moscato to Luisa De Filippo (Luisella), Eduardo’s
second daughter, who died at a young age at the end of the ’50s. According to Moscato, she
represents a sort of metaphor for the short-lived feeling of renewal which came upon the city
of Naples after World War II.
«It is since the great Leo de Berardinis – says the director – that this had not been attempted.
What is more, while his beautiful reproduction was exclusively for the stage, mine – I say this
with humility, mind you – was a rewriting effort, one fragment after the other, surrounding the
soul (obviously an imaginary, fantasy one) of last century’s most famous Italian playwright ».
date/dates
27, 28, 29 settembre/
september
luogo/venue
teatro nuovo
lingua/language
italiano/italian
Enzo Moscato played a key role in new Neapolitan drama in the ‘80s by boasting his fine writing style: brave and sensitive, with a variety of language and dialect forms, both ancient and
modern. The complexity and contradictions of Naples are always at the heart of his work
(Rasoi, Pièce Noire, Occhi gettati, Lingua, carne, soffio) which he describes in a vivid and passionate way. He has also worked for cinema in Morte di un matematico napoletano by Mario
Martone, Libera by Pappi Corsicato, Il verificatore by Stefano Incerti.
105
Antonio Latella rilegge la
sceneggiata napoletana
trasformandone i
personaggi in «automi,
macchine senza epoca […]
esseri senza una verità
individuale, senza libertà».
106
c’è del pianto
in queste lacrime
drammaturgia/text by antonio
latella, linda dalisi
regia/directed by antonio latella
produzione/production
Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia, Teatro
Stabile di Napoli, Stabile/Mobile
compagnia Antonio Latella
Prima assoluta/World premiere
C’è del pianto in queste lacrime è il nuovo progetto di Antonio Latella. Coprodotto da
Napoli Teatro Festival Italia, Teatro Stabile di Napoli e la neonata compagnia Stabile/
Mobile del regista stabiese, lo spettacolo si ispira alla sceneggiata napoletana: dopo un
primo workshop tenutosi al Ridotto del Mercadante nel mese di dicembre, Latella insieme
alla drammaturga Linda Dalisi, ha analizzato il rapporto che esiste tra il genere della sceneggiata e l’identità, le radici, della cultura napoletana.
«In questa nostra sceneggiata – affermano Latella e Dalisi – i personaggi si aggirano e
vivono in una ferita, sono come un virus all’interno di una piaga»: un ambiente purulento,
marcio, evocato dalla musicalità amletica del titolo, abitato da vermi, insetti e parassiti
senz’anima. «I personaggi – proseguono i due drammaturghi – non sono personaggi, ma
automi, macchine senza epoca, che agiscono, vivono, parlano per quello che rappresentano e non per quello che sono, esseri senza una verità individuale, senza libertà».
Antonio Latella è uno degli artisti italiani più apprezzati sulla scena internazionale. Dopo
aver frequentato la scuola del Teatro Stabile di Torino e la Bottega Teatrale di Firenze,
lavora come attore e dal 1998 come regista. Nel 2006 è Maestro dell'École des Maîtres
mentre nella stagione 2010/2011 dirige il Nuovo Teatro Nuovo di Napoli. Tra i suoi spettacoli più recenti attualmente in tournée: Don Giovanni, a cenar teco, Die Nacht kurz vor
den Wäldern, Francamente me ne infischio, Un tram che si chiama desiderio.
date/dates
28, 29, 30 settembre/
september
luogo/venue
teatro san ferdinando
lingua/language
italiano/italian
Antonio Latella rereads the Neapolitan “sceneggiata” and transforms the characters
into «robots, machines belonging to no age […] beings without any individuality, without
any liberty».
C’è del pianto in queste lacrime is a new project by Antonio Latella. Co-produced by Napoli
Teatro Festival Italia, Teatro Stabile di Napoli and the director's recently constituted theatre
company Stabile/Mobile, the performance is inspired by the Neapolitan drama: after a first
workshop held in the Ridotto del Mercadante in December, Latella together with the playwright
Linda Dalisi, analysed the relationship between the Neapolitan culture and identity through its
drama and theatrical repertoire.
«In this play – affirm Latella and Dalisi – the characters are congregated around a wound, like
viruses inside a sore»: a rotten, festering environment evoked by the Hamlet-like musicality of
the title, inhabited by worms, parasites and soulless beings. «The characters are not beings
but mere robots, ageless machines which act, live and speak only in function of what they
represent and not what they are, without any real individuality or freedom at all».
Antonio Latella is one of the leading Italian artists known also in the international theatre scenario. After completing his theatrical studies in the Teatro Stabile in Turin and in the Bottega
Teatrale in Florence, he worked as an actor and since 1998 as a theatrical director. In 2006 he
is Maestro of the École des Maîtres and has directed the theatrical season 2010/2011 at the
Nuovo Teatro Nuovo in Naples. Some of his recent performances are currently on tour: Don
Giovanni, a cenar teco, Die Nacht kurz vor den Wäldern, Francamente me ne infischio, Un tram
che si chiama desiderio.
107
108
© fabio donato
Laura Angiulli porta in scena,
per l’inaugurazione della stagione
di Galleria Toledo, ’O Paparascianno
di Antonio Petito… Frongillo,
Tartaglia, Pantalea e Pulcinella
sono i protagonisti di un affresco
corale e divertente della Napoli
di fine ’800.
’o paparascianno
Ad inaugurare la stagione teatrale 2012/2013 di Galleria Toledo, Laura Angiulli, direttrice
artistica dello stesso teatro, porta in scena ’O Paparascianno di Antonio Petito, interpretato da Mariano Rigillo.
Figura centrale del teatro napoletano dell'Ottocento, Petito è stato uno degli interpreti più
apprezzati della famosa maschera teatrale di Pulcinella e, nonostante fosse analfabeta, è
stato anche drammaturgo: il suo estro vitale e prorompente gli procurò il soprannome
Totonno ’o pazzo.
’O Paparascianno è un testo del 1872 la cui modernità, secondo le parole di Angiulli,
«rivela i segni di una maturità drammaturgica solidamente acquisita dall’Autore, e così
anche i personaggi, che si propongono con caratteri opportunatamente delineati a favore dell’assetto comico. Al centro, il padre di rigida impostazione che vuole concedere la
giovanissima figlia al vecchio benestante e poi l’esile innamorato dall’allusivo nome Frongillo, l’avvocato-Tartaglia, un Pescebannera d’ispirazione guappesca, Pantalea che arriva
a tempo a movimentare il finale e altri soggetti di contorno; ciascuno, a suo modo protagonista, interviene a dare concretezza all’ampio affresco dal respiro corale. È tuttavia
determinante, nel complesso dei personaggi, la figura di Pulcinella che, incontrastato deus
ex machina al servizio della brillante soluzione della vicenda, attraversa l’intera pièce
condizionandone il racconto».
To inaugurate the theatrical season of the Galleria Toledo, Laura Angiulli brings ’O Paparascianno by Antonio Petito a choral fresco of Naples of the late 1800's.
To inaugurate the 2012/2013 theatre season of the Gallery Toledo, Laura Angiulli, artistic director of the same theatre brings a new adaptation of ’O Paparascianno by Antonio Petito to the
Naples stage. A key figure in Neapolitan theatre of the 1800's, Petito was perhaps the most
loved interpreters of Pulcinella, the star of Naples' traditional theatre. Notwithstanding his being
illiterate, he was a talented dramatist: his fanciful and unbridled inspiration earned him the
nickname of Totonno 'o pazzo (Totonno, the crazy one).
’O Paparascianno was written in 1872 and its modernity, according to Angiulli «reveals signs
of the solid dramaturgical talent of the author which is evident in his bravura when creating his
characters, depicted in an opportunely humorous vein. At the centre, we have a rigid and stern
father who wants to concede to his young daughter to an older and wealthy older man, we
also have her sweetheart with the allusive name of Frongillo, the lawyer-Tartaglia and the
skinny, semi-delinquent Pantalea who arrives just in time to stir up the finale and a series of
other minor characters. Each of the characters in his or her own way a protagonist, intervenes
to add new verve to the choral performance. The character of Pulcinella is fundamental in the
complex characterisation. As an undisputed deus ex machina, he adventurously works towards
the brilliant solution and is omnipresent throughout the drama, conditioning the outcome of
everything and everyone».
drammaturgia e regia/written
and directed by Laura Angiulli
coproduzione/co-produced by
Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia,
Galleria Toledo
Prima Assoluta/world premiere
date/dates
28, 29, 30 settembre/
september
luogo/venue
galleria toledo
lingua/language
italiano/italian
109
© stefano cardone
108 adolescenti esplorano
il fascino del criminale
nell’immaginario collettivo per il
settimo movimento di ARREVUOTO.
110
il rubacuori
dell’ovest
arrevuoto settimo movimento
riscrittura da/from
John Millington Synge
registi/directed by Antonio Calone,
Nicola Laieta, Emanuele Valenti
progetto arrevuoto 2012 a cura
di/project by maurizio braucci e
roberta carlotto
realizzazione/organized by
Associazione Arrevuoto. Teatro e
pedagogia
in collaborazione con/created in
collaboration with Lab. I Teatri
Possibili, Comunitá Dedalo Asl Na 2
nord, Punta Corsara, Centro
Territoriale Mammut, Centro
Hurtado, S.M.S Carlo Levi, Liceo Elsa
Morante, I.T.I Marie Curie, Istituto
Pontano, Educandato del Convitto
Nazionale di Napoli, Liceo Umberto
Dall’Irlanda dei primi del ‘900 all’Italia di oggi per indagare i risvolti psicologici suscitati,
nei giovani, dal mito dei fuorilegge. L’edizione 2012 di Arrevuoto prende spunto da Il
rubacuori dell’Ovest, la commedia satirica in tre atti scritta da John Synge nel 1907,
per affrontare le contraddizioni tra lotta alla malavita e fascino del crimine.
Durante una serie di laboratori invernali, cento e otto tra ragazzi e ragazze, provenienti
dalle scuole del centro e della periferia di Napoli, hanno seguito la linea tracciata da
Synge nel raccontare la storia di un “povero” parricida dell’Irlanda del XX secolo, ironizzando sui motivi che lo rendono attraente per la comunità che accoglie la sua fuga.
Sulle musiche dal vivo di La Banda del Torchio diretta da Antonella Monetti, una regia
collettiva porta in scena le suggestioni di questa satira, per dare come sempre parola
agli adolescenti, in un dialogo con la città e con gli adulti in cui sono i più giovani a
declinare al presente il mito del criminale.
Nato nel 2005 e promosso dal Teatro Stabile di Napoli, Arrevuoto è un progetto di
teatro e pedagogia che opera tra le periferie ed il centro di Napoli. La sua origine è nel
metodo della “nonscuola” del Teatro delle Albe di Ravenna riadattato al contesto napoletano. Le prime tre edizioni sono state dirette da Marco Martinelli, mentre dalla
quarta in poi la direzione teatrale è collettiva.
produzione/production Fondazione
Campania dei Festival-Napoli Teatro
Festival Italia, Teatro Stabile di Napoli
in collaborazione con/in
collaboration with Comune di
Napoli-Assessorato alla Cultura
date/dates
29 settembre/september
luogo/venue
auditorium scampia
lingua/language
italiano/italian
In Arrevuoto settimo movimento, 108 adolescents explore how outlaws are commonly
perceived nowadays.
From Ireland of the 1900's to today's Italy, the psyche of younsters is explored in order to find
out what’s behind their fascination with outlaws. The 2012 Arrevuoto edition draws from Il Rubacuori dell’Ovest, a satire in three acts written by John Synge in 1907, which faces the stuggles
and contradictions between the fight to curtail crime and the attraction to it.
During a series of winter workshops, 108 boys and girls from schools throughout the centre and
outskirts of Naples follow the line traced by Synge, who tells of a “poor” parricide from 20th
century Ireland and the irony behind the fact that he becomes a magnetic figure for the people
in his adoptive community while on the run. This is a collective directorial effort which brings
comedy to life by offering young generations a voice, in a discourse with the city and its adult
inhabitants where it is mostly youths.
Launched in 2005 and promoted by the Teatro Stabile di Napoli, Arrevuoto is a theatre/learning
project centred in and around Naples. It originally comes from the “nonscuola” (non-school)
tradition of Ravenna’s Teatro delle Albe and was then adapted for the Neapolitan setting. The
first three editions were directed by Marco Martinelli, and it has been collectively directed since
the fourth edition.
111
PARCO ARCheologico
pausilypon
fotografie di/photographies by francesco squeglia
Dal tramonto fino a tarda sera, durante tutto il periodo del Festival, il Parco
Archeologico di Pausilypon si trasforma in un grande teatro a cielo aperto:
un tunnel con videoproiezioni e performance e tre aree di spettacolo affacciatate
direttamente sulla baia di Trentaremi.
Il Napoli Teatro Festival Italia, per la sua quinta edizione, apre al pubblico
uno dei siti archeologici più suggestivi e meno conosciuti della città
facendolo diventare il cuore dell’edizione 2012. Sette spettacoli, ventidue
rappresentazioni tra danza, performance itineranti, teatro e letture.
Un luogo ideale per trascorrere un’intera serata all’insegna del teatro.
112
Uno dei siti archeologici più suggestivi della città diventa,
quest'anno, il cuore della quinta edizione del Festival.
One of the most fascinating archaeological sites of the city
becomes the heart of the fifth edition of the Festival.
From sunset to late night, during the entire period of the Festival, the
Archaeological Park of Pausilypon is transformed into an open-air theatre:
three performance areas, a tunnel with sound and video installations overlooking
the Bay of Trentaremi.
For this fifth edition, Napoli Teatro Festival Italia has opened to the public one
of the most fascinating and least known archaeological sites of the city which
will be the heart of the 2012 Festival. Seven different performances, twenty
two events, itinerant performances, theatre and literary readings.
The ideal venue to pass an evening dedicated entirely to the theatre.
113
La storia
Percorrendo la monumentale grotta
di Seiano, un maestoso tunnel sito
lungo Discesa Coroglio, ha inizio un
viaggio simbolico attraverso millenni
di storia. Un traforo di 700 metri
che i romani scavarono nel tufo per
collegare la zona flegrea a quella
napoletana costituisce l’ingresso al
Pausilypon, dal greco “pausa dalle
sofferenze”, il parco archeologico
che si sviluppa fino al promontorio
di Trentaremi e che scende al mare,
nella baia della Gaiola. Il parco e
l’intero quartiere cittadino prendono
il nome dalla villa di Publio Vedio
Pollione, un discendente di schiavi
vissuto nel I secolo a.C., che era
riuscito a far carriera e a inserirsi
nell’aristocrazia romana. La lussuosa
villa che Pollione realizzò era una
sorta di cittadella attrezzata per
sontuose feste: gli archeologi hanno
individuato resti di un tempio, di una
palestra, di un portico e di peschiere
dove il proprietario allevava le
murene da offrire ai suoi illustri
invitati, oltre a un teatro grande e a
un altro più piccolo.
Pausilypon, in seguito, divenne
residenza imperiale e fu ampliata
con la costruzione di alcuni edifici
pubblici e con trasformazioni
strutturali che si sono susseguite in
differenti periodi storici. Il luogo fu,
poi, abbandonato perché troppo
esposto agli attacchi costieri dei
saraceni. Riscoperto e diventato
meta di studio in epoca umanistica,
oggi conserva intatta la sua magica
atmosfera. Il teatro grande è
praticamente integro è conserva
una caratteristica peculiare: una
vasca, nella quale venivano realizzati
spettacoli acquatici con tritoni e
nereidi sullo sfondo del golfo di
Napoli. Di fronte al teatro grande, e
collegato ad esso da un giardino,
utilizzato, verosimilmente, come un
odierno foyer, si trova un altro teatro,
coperto e di dimensioni minori, un
odeion, destinato agli spettacoli
musicali e alla lettura di poesie.
114
The history
Penetrating deep into the
monumental grotto of Seiano, a
magnificent tunnel along the Discesa
Coroglio, we start our symbolic
voyage through countless centuries
of history. A 700 metres tunnel
excavated by the Romans in the tuff
stone to connect the Phlegraean
fields to Naples, now forms the
entrance to Pausilypon which means
from the Greek "respite from worry".
The archaeological park is situated
on the Trentaremi promontory which
descends to the underlying Bay of
Gaiola. The park and indeed the entire
surrounding area of the city takes its
name from the villa of Publio Vedio
Pollione, a descendent of a slave from
the 1st century B.C. who was able
to advance his career by becoming
part of the Roman aristocracy. The
luxurious villa that Pollione built was
almost a citadel, created to hold
magnificent parties: archaeologists
have found the remains of temples,
a gymnasium, a portico and a
fishmongers where the owner bred
moray eels to offer to his illustrious
guests, as well as a large theatre and
another smaller one. Pausilypon later
became an imperial residence and
was enlarged with the construction
of some public buildings and various
other renovation works carried out in
different historical periods. The site
was later abandoned because it was
too exposed to the coastal attacks by
the Saracens. Once rediscovered it
was the object of study in the second
half of the 1800's and today still
conserves its magical atmosphere.
The great theatre or teatro grande is
practically intact and conserves its
distinctive characteristics: a basin in
which aquatic performances were
held with Tritons and Nereids with the
Bay of Naples as backdrop. In front
of the teatro grande – connected by a
garden which today is a most singular
foyer – we have another covered
but smaller theatre used for musical
performances and literary readings.
115
Il Teatro grande
Il teatro grande aveva una capienza di circa duemila posti a sedere in
un emiciclo di quasi 50 metri di diametro. durante il festival ospiterà
200 spettatori e un palcoscenico di circa 700 metri quadri.
116
The Teatro grande
The teatro grande was able to seat about two thousand persons in
a hemicycle of almost 50 metres diameter. During the Festival, it will
seat 200 spectators with a stage of approx. 700 sq. metres.
117
L'Odeion
Di fronte al teatro grande e collegato ad esso tramite un
giardino, sorge l’odeion, un teatro che ospitava circa una
settantina di posti a sedere e presentava un rivestimento di marmi
policromi e delle fasce di opus latericium. in occasione del festival
accoglierà 5 giornate di letture e avrà una capienza di 100 posti.
118
The Odeion
In front of the Teatro Grande and connected by a garden, is the
Odeion, a small covered theatre which can host about seventy
spectators; the odeion has a polychrome marble facing with
bands of Roman brickwork. During the Festival, it will host
poetry readings for about 100 spectators.
119
Vista virtuale del progetto del teatro grande: due
torri in acciaio e legno di 7,5 metri che separano
l'area scenica dal foyer.
120
A virtual view of the project of the Teatro Grande:
two 7.5 metre tall towers in steel and wood which
separate the stage area from the foyer.
istruzioni per l'uso/instructions for use
23
6
5
Al parco. Per accedere all’area del Parco bisogna percorrere la Grotta di Seiano, un tunnel non asfaltato lungo circa 700
metri. Si consiglia pertanto di indossare scarpe comode. All’interno del Parco, è prevista un’area di ristoro aperta fino al
termine di tutti gli spettacoli. Per informazioni 081 400 529 oppure www.napoliteatrofestival.it
Come arrivare. Bus: da Piazza Trieste e Trento (lato Biblioteca Nazionale) con partenza 1 ora prima dell’inizio di ogni spettacolo. Disponibilità fino a esaurimento posti. Il bus ripartirà da Seiano in direzione Piazza Trieste e Trento alla fine dello spettacolo. Auto: per chi viene in auto, il collegamento per accedere all’ingresso del Parco Archeologico è garantito da una navetta a ciclo continuo (punto di incontro in via Coroglio 57, davanti a Città della Scienza).
The park area. Access to the park area is through the Seiano Grotto, along a unasphalted track of about 700 m. It is advisable to wear comfortable footwear. Inside the park there is a refreshment area open until the end of the performances. For
information, access our web site – www.napoliteatrofestival.it – or call 081 400529.
How to get here. By Bus: from Piazza Trieste e Trento (near the Biblioteca Nazionale) with departure 1hr before the start
of each performance. Space is available until all seats are taken. The bus departs from Seiano for piazza Trieste e Trento at
the end of each performance. By Car: for visitors arriving by car, there is a non-stop shuttle service to the entrance of the
park (pick-up and drop-off point in via Coroglio 57, in front of the Città della Scienza).
121
giugno/june
TEATRO MERCADANTE
giovedì/thursday 7
the makropulos case
H 20.30
TEATRO SAN
FERDINANDO
parco ARCHEOLOGICO
DI pausilypon
TEATRO NUOVO
venerdì/friday 8
sabato/saturday 9
the makropulos case
H 21.30
the makropulos case
h 18.00
un giorno tutto
questo sarà tuo
H 19.30
un giorno tutto
questo sarà tuo
h 19.30
museo delle utopie
H 18.30; h 19.00
museo delle utopie
H 18.30; h 19.00
la casa morta
H 21.00
la casa morta
H 21.00
igiene dell’assassino
h 21.30
igiene dell’assassino
h 21.30
domenica/sunday 10
un giorno tutto
questo sarà tuo
h 20.30
igiene dell’assassino
h 21.45
tommy... non apro!!!
h 20.30
GALLERIA TOLEDO
real ORTO BOTANICO
Orgueil, poursuite
et décapitation
h 19.00
institut FRANÇAIS
NAPOLI
ramblas
(via partenope) H 9.00
(via scarlatti) h 17.00
strade di napoli
napoli. interno. giorno
h 10.30
start
molo cappellini
NISIDA
HOTEL
*
122
ramblas
(villa comunale)
h 11.00
’e feste a mmare
h 21.00
welcome on board
hotel mediterraneo
H 10.00*
performance riservata agli ospiti dell'hotel
welcome on board
royal continental
h 19.30
welcome on board
hotel mediterraneo
h 10.00*
welcome on board
hotel mediterraneo
h 10.00*
lunedì/monday 11
martedì/tuesday 12
mercoledì/wednesday 13
exils
h 20.00
exils
h 18.00
giovedì/thursday 14
summer
h 20.00
museo delle utopie
h 17.15; h 17.45
museo delle utopie
h 17.15; h 17.45
l’isola di arturo
h 19.15
l’isola di arturo
h 19.15
ifigenia in aulide
h 21.00
ifigenia in aulide
h 21.00
los hijos
se han dormido
h 19.30
tommy... non apro!!!
h 20.30
los hijos
se han dormido
h 20.00
espia a una mujer
que se mata
h 22.30
tommy... non apro!!!
h 22.00
l’angelo della casa
h 19.45
l’angelo della casa
h 19.30; h 22.15
l’angelo della casa
h 20.00; h 22.30
’e feste a mmare
h 21.00
’e feste a mmare
h 21.00
’e feste a mmare
h 21.00
welcome on board
terme di agnano
h 9.15*; h 14.00
welcome on board
palazzo caracciolo
h 19.00
napoli. interno. giorno
h 10.30
’e feste a mmare
h 21.00
123
giugno/june
venerdì/friday 15
sabato/saturday 16
domenica/sunday 17
lunedì/monday 18
TEATRO POLITEAMA
TEATRO SANNAZARO
el viento en un violin
h 18.00
el viento en un violin
h 18.00
el viento en un violin
h 18.00
TEATRO MERCADANTE
la omision
de la familia coleman
h 22.00
la omision
de la familia coleman
h 22.00
la omision
de la familia coleman
h 22.00
ridotto del
MERCADANTE
tercer cuerpo
h 16.00; h 20.00; h 23.55
tercer cuerpo
h 16.00; h 20.00; h 23.55
tercer cuerpo
h 16.00; h 20.00; h 23.55
TEATRO SAN
FERDINANDO
teatrino di corte
di palazzo reale
summer
h 19.00
summer
h 20.00
el tiempo todo entero
h 19.00
el tiempo todo entero
h 20.00
parco ARCHEOLOGICO
DI pausilypon
museo delle utopie
h 17.15; h 17.45
museo delle utopie
h 17.15; h 17.45
l’isola di arturo
h 19.15
l’isola di arturo
h 19.15
pasolini plauto il vantone
h 21.00
pasolini plauto il vantone
h 21.00
the rerum natura
h 22.30
SALA ASSOLI
TEATRO NUOVO
GALLERIA TOLEDO
los hijos se han dormido
h 21.00
espia a una mujer
que se mata
h 23.30
taking care of baby
h 20.00
espia a una mujer
que se mata
h 22.30
institut FRANÇAIS
NAPOLI
strade di napoli
ramblas
(via chiaia-piazza dei martiri)
h 17.00
ramblas
(via toledo)
h 17.00
napoli. interno. giorno
h 10.30
start
molo cappellini
nisida
’e feste a mmare
h 21.00
ACCADEMIA
di belle arti
HOTEL
*
124
welcome on board
royal continental
h 19.30
performance riservata agli ospiti dell'hotel
’e feste a mmare
h 21.00
’e feste a mmare
h 21.00
napoli. interno. giorno
h 10.30
martedì/tuesday 19
bein kodesh le’hol
h 21.45
null
h 20.00
mercoledì/wednesday 20
giovedì/thursday 21
bein kodesh le’hol
h 21.30
venerdì/friday 22
the rerum natura
h 21.30
the rerum natura
h 20.00
taking care of baby
h 19.00
taking care of baby
h 21.30
domenica/sunday 24
if at all
h 22.15
if at all
h 21.00
wonderland
h 21.45
wonderland
h 18.30
wonderland
h 20.00
the suit
h 20.00
the suit
h 22.30
the suit
h 20.00
yo, el heredero
h 20.00
yo, el heredero
h 20.00
null
h 19.30
birth
of the phoenix
h 19.30
sabato/saturday 23
birth
of the phoenix
h 19.30
birth
of the phoenix
h 19.30
SENSITIVITY TO HEAT
h 21.30
a bocca piena
h 20.45
l'isola di arturo
h 19.00
SENSITIVITY TO HEAT
h 21.00
a bocca piena
h 20.00
quando eravamo lupi
quando eravamo lupi
quando eravamo lupi
h 19.40, 20.00, 20.20,
h 19.40, 20.00, 20.20,
h 19.40, 20.00, 20.20,
20.40, 21.00, 21.20, 21.40, 20.40, 21.00, 21.20, 21.40, 20.40, 21.00, 21.20, 21.40,
22.00, 22.20
22.00, 22.20
22.00, 22.20
travaux
d’agrandissement
de la fosse
h 19.00
Orgueil, poursuite
et décapitation
h 20.30
ramblas
(via benedetto croce)
h 17.00
il teatro in cucina:
sartù
h 21.00
il teatro in cucina:
sartù
h 21.00
welcome on board
palazzo caracciolo
h 19.00
ramblas
(via luca giordano)
h 17.00
il teatro in cucina:
sartù
h 21.00
welcome on board
royal continental
h 19.30
welcome on board
costantinopoli 104
h 18.00*
125
settembre/
september
martedì/tuesday 25 mercoledì/wednesday 26 giovedì/thursday 27
TEATRO MERCADANTE
antigone
TEATRO bellini
TEATRO diana
venerdì/friday 28
antigone
odissea
napoletana
odissea
napoletana
voce 'e notte
galleria toledo
voce 'e notte
'o paparascianno
auditorium
di scampia
grandi maestri/
Great Masters
progetti speciali/
special projects
il senso del passato/
the sense of the past
nuova drammaturgia/
contemporary dramatical works
focus scena argentina/
focus argentinian theatre
il teatro fuori dai teatri/
Theatre outside theatres
focus danza israeliana/
focus israeli dance
inaugurazione teatri cittadini/
Inauguration of city theatres
126
'o paparascianno
'o paparascianno
il rubacuori
dell'ovest
TEATRO SAN
FERDINANDO
TEATRO NUOVO
sabato/saturday 29 domenica/sunday 30
c’è del pianto
c’è del pianto
c’è del pianto
in queste lacrime in queste lacrime in queste lacrime
ta-kai-ta
ta-kai-ta
ta-kai-ta
luoghi
venues
1 Accademia di belle arti
Via Costantinopoli, 107
2 Auditorium di Scampia
Viale della Resistenza, Scampia
3 Galleria Toledo
Via Concezione a Montecalvario, 34
4 Institut français Napoli
Via Francesco Crispi, 86
5 molo cappellini
via Nisida, 59
6 Parco Archeologico di Pausylipon
Discesa Coroglio, 36
7 Real Orto Botanico
Via Foria, 223
8 Sala Assoli
via montecalvario, 16
9 START
Via San Biagio dei Librai, 121
10 Teatrino di Corte di Palazzo Reale
piazza plebiscito
11 Teatro Bellini
Via Conte di Ruvo, 14
12 teatro diana
Via Luca Giordano, 64
13 Teatro di San Carlo
Via San Carlo, 98
14 Teatro Mercadante
Piazza Municipio, 1
15 Teatro Nuovo
Via Montecalvario, 16
16 Teatro Politeama
Via Monte di Dio, 80
17 Teatro San Ferdinando
Piazza Eduardo De Filippo, 20
18 Teatro Sannazaro
Via Chiaia, 157
19 Royal Continental hotel
via Partenope, 38/44 lungomare caracciolo
20 m gallery Palazzo Caracciolo napoli
via Carbonara, 111/112
21 renaissance naples Hotel Mediterraneo
via Ponte di Tappia, 25
22 hotel Costantinopoli 104
via Santa Maria di Costantinopoli, 104
23 terme di agnano
via agnano astroni, 24
Vedi le mappe
alle pagine
119 e 126
E inoltre:
Via partenope, via Scarlatti, Villa Comunale,
Via Chiaia / Piazza dei Martiri
Via Toledo, Via Benedetto Croce, Via Luca Giordano
See the maps
at pages
119 and 126
127
12
4
18
16
19
128
7
17
20
11
22
1
9
3
8
15
21
14
13
10
2
129
biglietteria/tickets
BIGLIETTI SINGOLI
Intero € 25
Universitari e Over 65 € 15
Possessori Card generica 2010/2011 € 18
Possessori Card professionale € 10
• WEEKEND CHIUSURA € 55
L'abbonamento dà diritto a 3 ingressi a 3 spettacoli diversi tra quelli
proposti nel weekend di chiusura 21-24 giugno (Quando eravamo
lupi; The Suit; Wonderland; Yo, el heredero; A bocca piena; Il teatro in
cucina: Sartù).
ABBONAMENTI*
• 6 Spettacoli € 80
• 6 Spettacoli Università e Over 65 € 55 Offerta nominativa.
Questi abbonamenti prevedono 6 ingressi a scelta per 6 spettacoli
diversi (2 in Fascia Verde, 2 in Fascia Bianca,
2 in Fascia Rossa).
Gli abbonati ai teatri campani potranno acquistare i pacchetti tematici
al prezzo di € 33, presentando in biglietteria l’abbonamento alla
stagione 2011/2012.
• CARNET PROMO COPPIA € 90
Il carnet prevede 6 ingressi (2 per 1 spettacolo in Fascia Verde, 2 in
Fascia Bianca, 2 in Fascia Rossa).
COME ACQUISTARE
• Biglietteria e Infopoint
Informazioni, biglietteria, ufficio stampa:
PAN | Palazzo delle Arti Napoli - via dei Mille, 60
da lunedì a sabato: 10.00 - 19.00
domenica: 10.00 - 14.00
tel +39 081 400529
email: [email protected]
FASCIA VERDE: Igiene dell’assassino; Tommy… non apro!!!;
L’angelo della casa; Pasolini Plauto Il Vantone; Taking Care of Baby;
A bocca piena; Quando eravamo lupi; El viento en un violín; Exils; El
tiempo todo entero. FASCIA BIANCA: Un giorno tutto questo sarà
tuo; Ifigenia in Aulide; Summer; Null; If at all; Yo, el heredero; Tercer
cuerpo; Espía a una mujer que se mata; The Rerum natura; Bein
Kodesh Le’Hol. FASCIA ROSSA: The Makropulos Case; ’E feste a
mmare; Il teatro in cucina: Sartù; The Suit; Wonderland; La casa
morta; Birth of the Phoenix; La Omisión de la Familia Coleman; Los
hijos se han dormido; Sensitivity to heat.
• tutto l’isola di arturo € 25
L’abbonamento dà diritto all’ingresso alle 5 serate dello spettacolo
L’isola di Arturo.
spettacoli fuori abbonamento
Concerto Noapolis - Noa Sings Napoli € 25 (senza riduzioni)
Museo delle Utopie € 10
L’Isola di Arturo (biglietto singolo) € 10
Napoli.Interno.Giorno € 25
Museo delle Utopie + L’Isola di Arturo (nella stessa data) € 15
spettacoli gratuiti
Ramblas - Vie permanenti dell’arte di strada
Orgueil, poursuite et décapitation e Travaux d’agrandissement de la
fosse (nell’ambito del progetto Écrire et mettre en scène, aujourd’hui)
Welcome on board.
PACCHETTI TEMATICI*
• WEEKEND APERTURA € 55
L'abbonamento dà diritto 3 ingressi a 3 spettacoli diversi tra quelli
proposti nel weekend di apertura 7-10 giugno (The Makropulos Case;
Un giorno tutto questo sarà tuo; La casa morta; Igiene dell’assassino;
Tommy… non apro!!!; ’E Feste a mmare).
• FOCUS TEATRO ARGENTINO € 55
L'abbonamento dà diritto a 3 ingressi a 3 spettacoli diversi tra quelli
proposti nel Focus Nuova Scena Argentina 13-17 giugno (Los hijos se
han dormido; Espía a una mujer que se mata; Tercer Cuerpo; El viento
in un violín; El tiempo todo entero; La Omisión de la Familia Coleman).
• FOCUS DANZA ISRAELIANA € 55
L'abbonamento dà diritto 3 ingressi a 3 spettacoli diversi tra quelli
proposti nel Focus Danza Israeliana 19-24 giugno (Null; Bein Kodesh
Le' Hol; Birth of the Phoenix; If at all, Sensitivity to heat).
130
* Gli spettacoli devono essere scelti obbligatoriamente al momento
dell’acquisto.
• Online
Sul sito www.napoliteatrofestival.it
• Circuito Vivaticket
On-line
Sul sito www.vivaticket.it è possibile acquistare il biglietto per tutti gli
spettacoli.
Modalità di pagamento: carta di credito, PayPal, Pago InConto Intesa
SanPaolo, PagOnline UniCredit consultabili alla pagina
www.vivaticket.it/pagamenti.php
Call center
89.24.24 Pronto PagineGialle®
Contattando la numerazione 89.24.24 e richiedendo il servizio
Vivaticket si possono acquistare i biglietti per tutti gli spettacoli del
Festival. Il call center è attivo 365 giorni l’anno, 24 ore su 24 (info e
costi su www.892424.it)
899.666.805 Call center Vivaticket
Chiamando il numero 899.666.805 (dall’estero: tel + 39 041
2719035) si possono acquistare telefonicamente i biglietti per tutti
gli spettacoli
Punti vendita in Italia
L’elenco completo dei punti vendita è consultabile sul sito
www.vivaticket.it
Vivaticket Mobile
È possibile acquistare i biglietti tramite l’app Vivaticket Mobile
per iPhone, iPad, iPod touch scaricabile dall’App Store di Apple e
Android. Maggiori informazioni su www.vivaticket.it/mobile.php
Visita www.napoliteatrofestival.it e iscriviti
alla nostra newsletter per ricevere offerte speciali
con sconti fino al 40%
Leggi il regolamento ticket sul sito www.napoliteatrofestival.it sezione
tickets/regolamento
SINGLE TICKETS
Full € 25
University students and Over 65 € 15
General Card holders from edition 2010/2011 € 18
Professional Card holders € 10
SUBSCRIPTIONS*
• 6 Performances € 80
• 6 Performances Universities and Over 65 € 55
Personal subscription
These subscriptions include 6 performances to be chosen from
different categories (2 Green, 2 White, 2 Red).
• Carnet promo for couples € 90
The Carnet includes 6 entrances (2 for 1 performance in Green
category, 2 in White category, 2 in Red category).
GREEN CATEGORY: Igiene dell’assassino; Tommy… non apro!!!;
L’angelo della casa; Pasolini Plauto Il Vantone; Taking Care of Baby;
A bocca piena; Quando eravamo lupi; El viento en un violín; Exils; El
tiempo todo entero. WHITE CATEGORY: Un giorno tutto questo sarà
tuo; Ifigenia in Aulide; Summer; Null; If at all; Yo, el heredero; Tercer
cuerpo; Espía a una mujer que se mata; The Rerum natura; Bein
Kodesh Le’Hol. RED CATEGORY: The Makropulos Case; ’E feste a
mmare; Il teatro in cucina: Sartù; The Suit; Wonderland; La casa morta;
Birth of the Phoenix; La Omisión de la Familia Coleman; Los hijos se
han dormido; Sensitivity to heat.
• 5 readings l'isola di arturo € 25
The subscription admits the holder to the 5 evening readings of the
performance L'isola di Arturo.
Performances not included in the
subscriptions
Concert Noapolis - Noa Sings Napoli € 25 (no reduction)
Museo delle Utopie € 10
L'Isola di Arturo € 10
Napoli.Interno.Giorno € 25
Museo delle Utopie + L'Isola di Arturo (on the same date) € 15
free performances
Ramblas - Le vie permanenti dell'arte di strada
Orgueil, poursuite et décapitation and Travaux d'agrandissement de la
fosse (part of the Écrire et mettre en scène, aujourd’hui project)
Welcome on board.
THEMATIC PACKAGES *
• OPENING WEEKEND € 55
The subscription includes 3 performances to be chosen from those
performances in programme for the weekend 7-10 June (The
Makropulos Case; Un giorno tutto questo sarà tuo; La Casa morta;
Igiene dell’assassino; Tommy... non apro!!! ’E Feste a mmare).
• FOCUS NEW ARGENTINIAN THEATRE € 55
The subscription includes 3 performances to be chosen from those
featured in the Focus New Argentinian Theatre 13-17 giugno (Los
hijos se han dormido; Espía a una mujer que se mata Tercer Cuerpo;
El viento in un violín; El tiempo todo entero; La Omisión de la Familia
Coleman).
• FOCUS ISRAELI DANCE € 55
The subscription includes 3 performances to be chosen from those
featured in the Focus Israeli Dance 19-24 giugno
(Null; Bein Kodesh le'hol; Birth of the Phoenix; If at all, Sensitivity to
heat).
• CLOSING WEEKEND € 55
The subscription includes 3 performances to be chosen from those
performances in programme for the closing weekend 21-24 June
(Quando eravamo lupi; The Suit; Wonderland; Yo, el heredero; A bocca
piena).
Subscribers of Campania region theatres can buy the thematic
packages at € 33 by showing their subscription for 2011/2012 season
at the main ticket office.
* The choice of the performances has to be done at the same time of
the purchase of the subscription. Subject to availability.
How to purchase tickets
• Ticket office and Infopoint
For information, ticketing, and press office:
PAN | Palazzo delle Arti Napoli, via dei Mille, 60
from Monday to Saturday: 10.00 - 19.00
Sunday: 10.00 - 14.00
tel +39 081 400529
email: [email protected]
• Online
on the website www.napoliteatrofestival.it
• Vivaticket circuit
ON-LINE
Tickets for all performances can be purchased on-line at following site
www.vivaticket.it
Method of payment: Credit Card, PayPal, Pago InConto Intesa
SanPaolo, PagOnline UniCredit
See the webpage: www.vivaticket.it/pagamenti.php
CALL CENTER
89.24.24 Pronto PagineGialle®
Tickets for all performances in the Festival Programme can be
purchased by calling the hotline 89.24.24 asking for the Vivaticket
service. The call centre is active 365 days 24/7 (for information and
costs, see: www.892424.it).
899 666 805 CALL CENTRE VIVATICKET
Call 899 666 805 (from outside Italy: tel. + 39 041 2719035) to
purchase tickets for all Festival performances.
SALES POINTS IN ITALY
The complete list of sales points is available at: www.vivaticket.it
VIVATICKET MOBILE
Tickets can also be purchased using the Vivaticket Mobile application
for iPhone, iPad, iPod touch downloadable from the Apple Application
Store and Android.
Visit www.napoliteatrofestival.it and sign up to our newsletter
and you may get up to 40% off on specific shows.
131
dopo
festival
dopofestival 2012
Ambiente informale, ricca programmazione musicale, originali proposte gastronomiche: questi gli ingredienti del dopofestival. Tra la piscina, la terrazza e le sale dell’Hotel Royal Continental, al centro della città e a un passo dal mare,
gli artisti e il pubblico, dopo gli spettacoli, potranno cenare, sorseggiare un cocktail o ballare. Slivovitz, Giovanni Block,
H.E.R., Gentlemen’s Agreement, Posteggiatori Tristi, Riccardo Ceres e molti altri, animeranno il post serata del giugno
teatrale napoletano. Il dopofestival è realizzato in collaborazione con Hotel Royal Continental e Ballatoio.
AFTER-FESTIVAL. Informal ambience, a rich musical programme, original gastronomic proposals: these are the ingredients of the dopofestival. Surrounded by the pools and terraces and reception rooms of the Hotel Royal Continental,
in the city centre and close to the sea front, after performances the artists and the public can dine, enjoy a cocktail or
dance. Slivovitz, Giovanni Block, H.E.R., Gentlemen’s Agreement, Posteggiatori Tristi, Riccardo Ceres and many others
will animate the warm June evenings of Naples. The dopofestival is organised in collaboration with the Hotel Royal
Continental and Ballatoio.
132
E45 Napoli Fringe Festival, festival parallelo a
quello ufficiale, dedicato alle compagnie indipendenti
e autoprodotte, da quest’anno cambia formula sviluppandosi in due momenti: le selezioni del 2012 e
la vetrina dei vincitori nel 2013.
In collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di
Napoli, al Teatro Niccolini, nei giorni 22, 23, 24 giugno una commissione composta da operatori, critici,
direttori di teatri e festival nazionali e internazionali
visionerà 90 progetti artistici (studi della durata di 10
minuti) tra tutti quelli pervenuti in risposta al bando
di concorso che si è chiuso lo scorso 30 maggio. 30
saranno i progetti selezionati che riceveranno un contributo alla produzione per approdare con progetti più
strutturati e articolati alla grande vetrina di E45 Napoli
Fringe Festival 2013. Inoltre uno dei 30 progetti vincitori avrà l’opportunità di debuttare a settembre nella
prossima edizione di “Benevento Città Spettacolo”.
L'organizzazione di E45 Napoli Fringe Festival è a
cura dell'Associazione Culturale Interno 5.
E45 Napoli Fringe Festival, a festival in parallel
to the official one, is dedicated to independent and
self-managed companies. This year it has changed
its format and is now organised in two periods: the
qualification period 2012 and the winners showcase
2013. At the Teatro Niccolini of the Accademia delle
Belle Arti in Naples, on the 22, 23, 24 June a jury
composed of sector practitioners, critics, directors
of theatres and national and international festivals will
view 90 artistic projects (each a study of 10 minutes
duration) selected from the applications received by
the closing date of the 30 May. Thirty of these projects
will be shortlisted to receive a contribution towards
the production of a more structured project which
will featured in the E45 Napoli Fringe Festival 2013.
Furthermore, one of the 30 shortlisted projects will
be offered the possibility of debuting the following
September in the next edition of the "Benevento Città
Spettacolo". E45 Napoli Fringe Festival is organised in
collaboration with the Cultural Association Interno 5.
133
134
incontri/meetings
NUOVA DRAMMATURGIA
NEW DRAMATICAL WORKS
10 quadri in cerca
d'attore
10 quadri in cerca
d'attore
TEATRO ARGENTINO
ARGENTINIAN THEATRE
DANZA
DANCE
FRINGE
FRINGE
LO SPAZIO DELLA
CRITICA
THE SPACE
OF CRITICISM
lunedì 11 giugno ore 12 - PAN
Vittorio Macioce incontra Antonella
Cilento, Valeria Parrella, Pietro Favari,
Davide Iodice
lunedì 11 giugno - Royal Continental
Vernissage della mostra della pittrice
Manuela Sain dedicata agli spettacoli del
Napoli Teatro Festival Italia 2011
venerdì 15 giugno ore 12 - PAN
Elisabetta Piqué incontra Claudio
Tolcachir e gli esponenti del teatro
argentino
lunedì 18 giugno ore 12 - PAN
Luciano Cannito incontra Vertigo Dance
Company e Kibbutz Contemporary
Dance Company
giovedì 21 giugno ore 12 - PAN
Incontro con Teatro dei Sensi Rosa
Pristina vincitore del Fringe2Fringe 2012
e con Associazione Culturale Interno5
martedì 25 settembre - Villa Pignatelli
Convegno sul rapporto tra stampa, attori
e spettatori organizzato dalla Fondazione
Campania dei Festival e dall'Associazione
Nazionale dei Critici di Teatro
Monday 11 June h 12 - PAN
Vittorio Macioce meets Antonella Cilento,
Valeria Parrella, Pietro Favari, Davide
Iodice
Monday 11 June - Royal Continental
Vernissage of the exhibition by Manuela Sain
dedicated to the performances of Napoli
Teatro Festival Italia 2011
Friday 15 June h 12 - PAN
Elisabetta Piqué meets Claudio Tolcachir
and the leading exponents of the Argentinian
theatre
Friday 18 June h 12 - PAN
Luciano Cannito meets Vertigo Dance
Company and Kibbutz Contemporary
Dance Company
Thursday 21 June h 12 - PAN
Meeting with Teatro dei Sensi Rosa Pristina,
winner of Fringe2Fringe 2012 and with
Associazione Culturale Interno5
Tuesday 25 September - Villa Pignatelli
Conference on the relationship between the
press, actors and the spectator, organised by
the Fondazione Campania dei Festival and
Associazione Nazionale dei Critici di Teatro
135
in collaborazione con
PREMIO
LE
MASCHERE
DEL TEATRO
ITALIANO
teatro di san carlo
giovedì 6 settembre 2012
ore 20.00
diretta differita su raiuno
si ringrazia
136
LA FONDAZIONE
CAMPANIA DEI FESTIVAL
PER IL SOCIALE
In occasione della quinta edizione del Napoli Teatro Festival Italia, la Fondazione Campania dei Festival
dà vita a due iniziative sociali: le performance Welcome on board, Baby Ramblas e Ramblas saranno
ospitate in alcuni ospedali della regione, mentre allo spettacolo 'E feste a mmare prenderanno parte sei
giovani detenuti dell'Istituto Penale per Minorenni di Nisida.
The Fondazione Campania dei Festival and social issues
During the fifth edition of the Napoli Teatro Festival Italia, the Foundation Campania dei Festival will
organise two social events: the performances Welcome on Board, Baby Ramblas and Ramblas events
which will be hosted in various hospitals of the region. In addition, six young offenders from the Juvenile
Delinquents Institute of Nisida will be involved in the musical performance 'E feste a mmare.
WELCOME ON BOARD performance di danza a cura di/dance performance by Korper
Ospedale degli Incurabili (11 giugno/June), Ospedale SS. Annunziata (19 giugno/June), Ospedale
Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta (20 giugno/June)
baby ramblas performance per bambini a cura di/performances for children by Associazione
Ramblas
Ospedale Santobono (11 giugno/June), Ospedale Pausilypon (da definire/to be defined), Secondo
Policlinico e Associazione Soccorso Rosa - Azzurro Onlus (21 giugno/June)
ramblas performance a cura di/performance by Associazione Ramblas
Ospedale Moscati di Avellino (18 giugno/June)
'e feste a mmare spettacolo antologico di versi, prosa e musica tratti dalle opere di Raffaele Viviani
a cura e con la regia di/anthological performance of verse, prose and music from the works of Raffaele
Viviani conceived and directed by Antonella Monetti
Molo Cappellini di Nisida (11, 12, 13, 14, 15, 16, 17 giugno/June)
137
capri
passeggiate
teatrali
Dal 29 giugno all’8 luglio la Fondazione Campania dei Festival
organizza un ciclo di iniziative nell’isola azzurra, in collaborazione
con Le Conversazioni di Antonio Monda e il Premio Malaparte
organizzato da Gabriella Buontempo.
From 29 June to 8 July, the Fondazione Campania dei Festival will
organise a cycle of events in the Island of Capri in collaboration with
Le Conversazioni by Antonio Monda and the Premio Malaparte,
organised by Gabriella Buontempo.
Città di Capri
138
Sabato 30 giugno si terrà l'inaugurazione
nella Certosa di Capri della mostra dedicata
al Premio Malaparte che, dopo 14 anni di
assenza, tornerà a settembre.
On the 30 June there will be the
inauguration of an exhibition dedicated to
the Premio Malaparte which will take place
in September after an absence of 14 years.
Nei due weekend dal 29 giugno all’8 luglio,
Le Conversazioni di Antonio Monda
ospiteranno incontri e dibattiti con i più
interessanti autori internazionali.
From 29 June to 8 July, during the
weekends, Le Conversazioni by Antonio
Monda will host a series of meetings and
debates with the participation of renowned
international authors.
Ad accompagnare questi eventi, la
Fondazione Campania dei Festival
presenterà un ciclo di spettacoli:
Ferito a Morte
di Raffaele La Capria**
30 giugno, 1, 7, 8 luglio
Within this project the Fondazione
Campania dei Festival will present the
following performances:
Ferito a Morte by Raffaele La Capria**
30 June, 1, 7, 8 July
Lei. Cinque Storie per Casanova
di Paola Capriolo, Benedetta Cibrario,
Carla Menaldo, Maria Luisa Spaziani,
Mariolina Venezia
1, 2, 3, 4 luglio
Lei. Cinque Storie per Casanova
by Paola Capriolo, Benedetta Cibrario,
Carla Menaldo, Maria Luisa Spaziani,
Mariolina Venezia
1, 2, 3, 4 July
Otello e Iago
di Antonella Monetti
29, 30 giugno, 1, 6, 7, 8 luglio
Otello e Iago
by Antonella Monetti
29, 30 June, 1, 6, 7, 8 July
Giovanna D’Arco
di Maria Luisa Spaziani*
6, 7, 8, 9, 10 luglio
Giovanna D’Arco
by Maria Luisa Spaziani*
6, 7, 8, 9, 10 July
* Lo spettacolo sarà presente il 13 luglio a Cuma nell'ambito della rassegna Il Bosco e la Duna e il 29 luglio a Positano nell'ambito
del Festival del Teatro Contemporaneo Italiano/the performance will also be present in Cuma (13 July) and Positano (29 July).
** Lo spettacolo sarà presente il 1 agosto a Positano nell'ambito del Festival del Teatro Contemporaneo Italiano/the performance
will also be present in Positano (1 August).
139
© francesco squeglia
napoli. teatro festival italia
progetto cofinanziato da/a
project co-founded by
unione europea
p.o.r. campania fesr 2007 / 2013
- regione campania - ob. operativo
1.10
con/with
regione campania
camera di commercio di napoli
con la partecipazione di/with
the partecipation of
argentina, belgio, brasile, cile,
francia, granducato di lussemburgo,
israele, italia, regno unito, repubblica
ceca, romania, spagna, uruguay
con il patrocinio di/with the
patronage of
ambasciata della repubblica
argentina in italia
ambasciata d’israele, ufficio
culturale – roma
comune di napoli
con il sostegno di/with the
support of
banco di napoli
metropolitana di napoli
m.cilento e f.llo dal 1780
nhp - neaheliopolis
media partner
teatro.org
f2 radio lab
per l’edizione 2012 il festival
coproduce con/for the 2012
edition, the festival co-produces
with
accademia degli artefatti
accademia di belle arti di napoli
andrea d’odorico s.l
associazione ramblas
babilonia teatri
chiaradanza
c.i.c.t. / théâtre des bouffes du nord
c.i.r.t.
c.r.a.s.c. - centro di ricerca
sull’attore e sperimentazione
culturale
compagnia teatrale enzo moscato
comune di napoli - assessorato alla
cultura
eden court
institut français italia
fondazione salerno contemporanea,
teatro stabile di innovazione
fondazione teatro di napoli-teatro
bellini
galleria toledo
körper
le panta théâtre
142
les théâtres de la ville de
luxembourg
loro di napoli
maniphesta teatro
neraonda
pav
stabile/mobile compagnia antonio
latella
teatro de gli incamminati
teatro dei borgia
teatro dei sensi rosa pristina
teatro diana di napoli
teatro stabile d’abruzzo
teatro stabile di catania
teatro stabile di napoli
théâtre de la place
tramway
uno spazio per il teatro
vanishing point / matthew lenton
young vic theatre
il progetto le maschere del
teatro italiano è realizzato grazie
a/the project le maschere del
teatro italiano has been realized
thanks to
agis- associazione generale italiana
spettacolo
rai uno
teatro di san carlo
teatro quirino vittorio gassmann
il progetto passeggiate teatrali è
realizzato in collaborazione con/
passeggiate teatrali is realized
in collaboration with
le conversazioni, scrittori a confronto
premio malaparte
con il patrocinio di/with the
patronage of
comune di capri
comune di anacapri
e con/with
ambasciata di svezia
soprintendenza speciale per
il patrimonio storico, artistico,
etnoantropologico e per il polo
museale della città di napoli
capitaneria di porto capri
porto turistico capri
villa san michele
yacht club capri
certosa di san giacomo
marine club sorrento
world urban forum è realizzato
con/world urban forum is
realized thanks to
un habitat-onu
ministero degli esteri
comune di napoli
e45 napoli fringe festival è
realizzato con/e45 napoli fringe
festival is realized with
associazione culturale interno 5
il dopofestival è realizzato con/
dopofestival is realized with
hotel royal continental
associazione culturale ballatoio
per l’edizione 2012 il festival
trova sede a/for the 2012 edition
the festival take place in
auditorium di scampia
cortile dell’accademia di belle arti
galleria toledo
institut français napoli
molo cappellini
palazzo caracciolo
parco archeologico di pausilypon
real orto botanico
sala assoli
start
teatrino di corte di palazzo reale
teatro bellini
teatro di san carlo
teatro diana
teatro mercadante
teatro nuovo
teatro politeama
teatro san ferdinando
teatro sannazaro
hotel costantinopoli 104
m gallery palazzo caracciolo napoli
renaissance naples hotel
mediterraneo
royal continental hotel
terme di agnano
e inoltre/and, moreover
via partenope
via scarlatti
villa comunale
via chiaia/piazza dei martiri
via toledo
via benedetto croce
via luca giordano
si ringrazia/thanks to
aladino viaggi srl
autorità portuale di napoli
b&b diletto a napoli
b&b sui tetti di napoli
base navale nisida
bovio suite
c.s.i. gaiola onlus
comune di napoli-dipartimento di
polizia municipale
comune di napoli-municipalità
10-bagnoli, fuorigrotta
comune di napoli-ufficio progetto
recupero real albergo dei poveri
danza in fiera
ente provinciale per il turismo di
napoli
institut français napoli
teatre lliure
suzanne dellal centre for dance and
theatre tel aviv
istituto italiano di cultura de paris
associazione etre
world stages london
fnac
hotel chiaja de charme
hotel correra
hotel oriente
hotel real orto botanico
hotel rex
istituto cervantes di napoli
istituto penitenziario per minorenni
di nisida
la feltrinelli napoli
metronapoli spa
palestra kodocan
pierreci codess
provveditorato amministrazione
penitenziaria
real orto botanico di napoli
sica viaggi
soprintendenza ai beni archeologici
di napoli e pompei
soprintendenza per i beni
architettonici, paesaggistici, storici,
artistici ed etnoantropologici per
napoli e provincia
università degli studi di napoli
federico ii
consolato generale degli stati uniti
d'america di napoli
e inoltre/and, moreover
massimo ambrosio; gina carla
ascione; anna aurich; davide
azzolini; claire bejanin; anna
maria borrelli; giuseppe codispoti;
luciano colle; ben cooper; claudia
d'auria; giovanna del bello; paolo
de luca; silvana dello russo;
lorenzo diana; stefano di scala;
gilda donadio; ofra farhi; sara
garbagnoli; raphael gamzou; giulia
gentile; sergio giordano; aldo
grompone; david lan; ora lapidot;
gabriella lonardi buontempo; ria
mai; massimo marrelli; irene marta;
linda martinelli; heike meder;
antonio monda; fabrice morio;
laura napolitano; lucia nicodemo;
lluís pasqual; carmela paternoster;
simona patti; rocco perna; giuseppe
porcelli; luisa rapone; renato
rivieccio; thea romanello; antonella
rossi; sergio rusciano; lydia
schapirer; fedele sica; yair vardi;
david vericat; laura valli; giuseppe
vecchio
143
sponsor
media partner
con il patrocinio di/with the patronage of
Ambasciata di Israele,
Ufficio culturale – Roma
Ministero degli Esteri
Gerusalemme
144
Ambasciata
della Repubblica
Argentina in Italia
fondazione campania dei festival
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direttore artistico/artistic director
luca de fusco
assistente del direttore/assistant to the festival
director
vittorio esposito
organizzazione e produzione/organization and
production
mascia pavon
chiara di donato
natalia di vivo
francesca matteoli
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massimiliano zecchi
direzione tecnica e progettazione/technical
direction and planning
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assistenza alla direzione tecnica/technical
direction assistant
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melania cermola
teresa cibelli
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salvatore guastafierro
gaetano piscopo
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technical organization and planning
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