1 Progetto co-finanziato con POR FESR 2007-2013 “la cultura come risorsa” Soggetto attuatore Progetti: Napoli Teatro Festival Italia; La Campania dei Festival verso il Forum universale delle culture Con il patrocinio di Regione Campania Presidente / President Stefano Caldoro Fondazione Campania dei Festival Consiglio di Amministrazione / Administrative Council Caterina Miraglia Presidente / President Luigi Grispello Lucio d’Alessandro Direttore Artistico / Artistic Director Napoli Teatro Festival Italia Luca De Fusco Comitato d’Onore / Committee of Honour Pietrangelo Buttafuoco Anselma Dell’Olio Alessandra Ferri Collegio dei Revisori dei Conti / Council of Accounting Paolo Russo Silvio de Simone indice/index 6 12 the makropulos case the suit orgueil, poursuite et décapitation quando eravamo lupi travaux d’agrandissement de la fosse exils pasolini plauto il vantone ifigenia in aulide l’isola di arturo yo, el heredero la casa morta a bocca piena wonderland un giorno tutto questo sarà tuo il teatro in cucina: sartù taking care of baby the rerum natura igiene dell’assassino tommy... non apro!!! summer los hijos se han dormido espÍa a una mujer que se mata el tiempo todo entero el viento en un violÍn la omisión de la familia coleman tercer cuerpo welcome on board ramblas l’angelo della casa napoli. interno. giorno museo delle utopie e feste a mmare null birth of the phoenix bein kodesh le’hol sensitivity to heat if at all antigone odissea napoletana voce ‘e notte ta-kai-ta ‘o paparascianno il rubacuori dell’ovest c’è del pianto in queste lacrime cartellone/playbill 12 i colori del festival/the colours of the festival benvenuti al festival/ welcome to the festival 6impegno, determinazione e rigore di caterina miraglia/ effort, determination and rigour by caterina miraglia 10festival 2012: una profonda leggerezza di luca de fusco/ festival 2012: a deep lightness by luca de fusco anteprima festival/ festival preview 14 noapolis: noa sings napoli 14 16 45 4 67 spettacoli/shows 16 the makropulos case 18 welcome on board 20 museo delle utopie 22 un giorno tutto questo sarà tuo 24 la casa morta 26 igiene dell’assassino 28 ramblas - vie permanenti dell'arte di strada 30 napoli. interno. giorno 32 orgueil, poursuite et décapitation 34 tommy... non apro!!! 36 ’e feste a mmare 38 l'isola di arturo 40 l'angelo della casa 42exils 44 ifigenia in aulide 46 48 50 52 54 56 58 focus scena argentina/ focus argentinian theatre i protagonisti/the directors los hijos se han dormido espía a una mujer que se mata la omisión de la familia coleman tercer cuerpo el viento en un violín el tiempo todo entero 60summer 62 pasolini plauto il vantone 64 taking care of baby 66 the rerum natura focus danza israeliana/ focus israeli dance 68 i protagonisti/the companies 70null 72 birth of the phoenix 74 bein kodesh le' hol 76 if at all 78 sensitivity to heat 80 il teatro in cucina: sartù 82 travaux d’agrandissement 84 quando eravamo lupi 86 the suit 88wonderland 90 yo, el heredero 92 a bocca piena 94 de la fosse hans was heiri per/for world urban forum 96antigone 98 odissea napoletana 100 voce ’e notte 102ta-kai-ta 104 c'è del pianto in queste 106 'o paparascianno 108 il rubacuori dell’ovest lacrime parco archeologico pausilypon/ archeological park pausilypon 110 il parco/the park 119 istruzioni per l'uso/instructions for use info 120 calendario sinottico/festival diary 125luoghi/venues 126 mappa della città/map of the city biglietti/tickets 128 prezzi e modalità di acquisto/ prices and tickets gli appuntamenti del festival/ festival events 130dopofestival/after-festival 131 E45 napoli fringe festival... verso il 2013 132incontri/meetings 110 126 128 131 attività collaterali/ collateral events 134premio/award le maschere del teatro italiano 135 fondazione campania dei festival per il sociale/ fondazione campania dei festival and social issues 136 capri: passeggiate teatrali partners & sponsors 140partners 142sponsors 132 5 © francesco squeglia impegno, determinazione e rigore Caterina Miraglia presidente Fondazione Campania dei Festival La quinta edizione del Napoli Teatro Festival Italia consolida i valori dell'impegno, della determinazione e della passione attraverso i quali la Regione Campania e la città di Napoli si proiettano come faro della cultura mediterranea ed europea. Il successo e la visibilità conseguiti nell'ultima edizione sono da considerarsi un punto di partenza e non un punto d'arrivo. Le difficoltà, durante quest'anno, sono anche aumentate, ma i traguardi raggiunti sin ora sono stati lo stimolo per proseguire questa appassionante avventura con dedizione, serietà ed intraprendenza. Il Festival rafforza, per la quinta edizione, la propria vocazione internazionale presentando gli spettacoli di alcuni dei più grandi maestri della scena teatrale: The Makropulos Case di Robert Wilson e The Suit di Peter Brook entrambi per la prima volta nel cartellone del Festival. Ma anche i più interessanti registi italiani (Daniele Salvo, Gianpiero Borgia, Alessandro Maggi, Fabrizio Arcuri…) o i talenti campani (Arturo Cirillo, Pierpaolo Sepe, Davide Iodice, Francesco Saponaro…) arricchiranno una programmazione ampia che si ispira al tema della leggerezza. Il vecchio continente incontra la sensualità della danza israeliana a cui dedica un focus così come la pungente ironia della scena argentina, anch’essa oggetto di un approfondimento, ma anche l’originalità di nuovi testi per il teatro: vecchio e nuovo, profondità e leggerezza per un programma che non teme confronti con quello degli altri grandi festival internazionali. Dopo soli cinque anni di vita il Napoli Teatro Festival Italia è riconosciuto come grande attrattore turistico della Campania, capace di valorizzarne il patrimonio storico e artistico. Ed è per questo che il presidente della Regione Stefano Caldoro e tutta l'amministrazione regionale, sebbene in un contesto economico-sociale difficile, ha accettato la sfida di continuare ad investire in promozione culturale mettendo in rete le eccellenze artistiche della Regione con coraggio, forza e rigore. 8 effort, determination and rigour Caterina Miraglia president of Fondazione Campania dei Festival The fifth edition of the Napoli Teatro Festival Italia is proof of the consolidated effort, the determination and the passion with which the Regione Campania and the city of Naples is open towards the Mediterranean and European culture. The success and the visibility earned in the last edition of the Festival has been a point of departure from which to set out and not a point of arrival. The difficulties that we have faced this year have continued to increase, but the objectives that we have set and achieved have been a valuable stimulus for this enthralling adventure of dedication, seriousness and resourcefulness. The Festival continues to consolidate its international vocation by presenting a series of performances by great masters of the theatre: The Makropulos Case by Robert Wilson and The Suit by Peter Brook. Other interesting Italian directors (Daniele Salvo, Gianpiero Borgia, Alessandro Maggi, Fabrizio Arcuri…) and local talent (Arturo Cirillo, Pierpaolo Sepe, Davide Iodice, Francesco Saponaro…) also contribute to the rich programme which is inspired by lightness. We have Europe which meets with the sensuality of Israeli dance, the scathing irony of Argentine drama and the originality of new stage scripts. After only five years of existence, our Festival is already known as a major tourist attraction in the Campania region, capable of contributing to the historical and cultural patrimony of the city. It is for this reason the that the President of the Regione Campania Stefano Caldoro and the Regional Administration – although with the difficult prevailing economic and social conditions – has accepted courage, force and rigour the challenge of investing in culture by rendering the artistic and cultural excellence of the Region accessible to all. 9 © francesco squeglia 11 festival 2012: una profonda leggerezza Luca De Fusco direttore artistico napoli. teatro festival italia La quinta edizione del Napoli Teatro Festival Italia pone al centro un concetto il più delle volte bandito dai palcoscenici italiani, la leggerezza. Sono convinto, parafrasando Calvino, che togliere peso non voglia dire perdere profondità; anzi, dare “leggerezza” al Festival ci consente di rendere la nostra una manifestazione per tutti, un laboratorio di creatività aperto e plurale. Il Festival conferma e rafforza con slancio la propria vocazione internazionale e inaugura, da quest’anno, un’originale formula di lavoro che impegna direttamente alcuni dei più importanti maestri della scena mondiale in progetti biennali che sfoceranno in prime assolute nel 2013: è il caso di Robert Wilson e di Peter Brook, entrambi per la prima volta al Festival. Tra le novità della quinta edizione, presentiamo due focus su altrettanti paesi. Il primo sulla danza israeliana che si caratterizza per l’incrocio e la mescolanza di generi e tecniche provenienti dall’est europeo e dai paesi arabi: una sintesi di stili coinvolgente e di grande impatto scenico. Il secondo focus, invece, è sulla nuova scena teatrale argentina che si contraddistingue per le innovazioni sia dal punto di vista della scrittura sia da quello della recitazione. Inoltre, dedicheremo grande spazio alla nuova drammaturgia presentando registi nazionali e internazionali che hanno accettato la sfida di portare in scena nuovi testi per il teatro. Quest’anno il Festival si svolgerà, come di consueto, nel mese di giugno per poi proseguire, dopo la pausa estiva, a settembre, passando simbolicamente il testimone ai teatri cittadini. Dal teatro festivaliero a quello stagionale, che il Festival sostiene coproducendo e dando nuova linfa creativa agli spettacoli di apertura delle stagioni dei vari teatri. Come nelle precedenti edizioni andremo alla scoperta di luoghi di Napoli sconosciuti e inusuali: non molti napoletani (per non parlare di chi napoletano non è) conoscono lo straordinario sito del Parco Archeologico di Pausilypon che sitrova sulla discesa di Coroglio, davanti all’isolotto di Nisida. I nostri spettatori entreranno nel Parco attraverso la grotta di Seiano, per giungere poi su uno straordinario promontorio a picco sulla baia di Trentaremi che ospita un piccolo odeion e un bel teatro romano. Una sorpresa per i napoletani, una rivelazione per gli altri. 12 festival 2012: a deep lightness Luca De Fusco artistic director of napoli. teatro festival italia The fifth edition of the Napoli Teatro Festival Italia gives a central role to a concept often barred from the Italian stage, that of "lightness". To paraphrase Calvino, to remove weight does not mean to lose depth or profundity; indeed, to attribute lightness to the Festival opens it up to a wider audience, making it a truly creative and pluralist laboratory. Once again the Festival confirms and reinforces its international vocation and this year inaugurates a highly original working format involving some of the leading masters of the international theatre scenario in biennial projects which will give rise to absolute prèmieres in 2013: this is the case for Robert Wilson and Peter Brook, both featuring for the first time in this edition of the Festival. The new features of this 5th Edition is a focus on two different countries. The first on the Israeli dance scenario, characterised by a crossing of genres and techniques from East Europe and Arab countries: a synthesis of engaging styles with a powerful scenic impact. The second focus is on the new Argentinian theatre which is characterised by the innovative approach used in its stageplay and in the acting style. Furthermore, ample space will be dedicated to new dramatic works by presenting both Italian and international directors who have taken on the challenge of staging new works for the stage. This year, the Festival will take place as usual in the month of June to continue after the summer break in the month of September when it symbolically passes over to the city's theatres. The Festival actively support the city’s theatres through its co-productions adding vital lymph to their cultural programmes. Just as for previous editions, this year we will explore unknown or unusual locations in Naples: not many Neapolitan (to not talk about who isn't Neapolitan) know the extraordinary Archaeological Park of Pausilypon which is located on the promontory of Coroglio, just in front of the island of Nisida. Our spectators enter the Park through the Seiano grotto to reach the extraordinary promontory perched high up above the Bay of Trentaremi; the park hosts a small odeion and a beautiful Roman theatre. A true surprise for Neapolitan and a revelation for others. 13 il teatro fuori dai teatri/ Theatre outside theatres nuova drammaturgia/ contemporary dramatical works progetti speciali/ special projects focus scena argentina/ focus argentinian theatre il senso del passato/ the sense of the past grandi maestri/ Great Masters i colori del festival/the colours of the festival cartellone/playbill inaugurazione teatri cittadini/ Inauguration of city theatres focus danza israeliana/ focus israeli dance the makropulos case the suit Orgueil poursuite et décapitation quando eravamo lupi travaux d’agrandissement e la fosse exils pasolini plauto il antone ifigenia in aulide l'isola di ar turo yo, el heredero la casa morta a bocca piena wonderland un giorn utto questo sarà tuo il teatro in cu- 14 cina: sartù taking care of baby th rerum natura igiene dell'assassino Tommy... non apro!!! summer los hijo e han dormido espÍa a una mujer que se mata el tiempo todo entero el viento en un violín la omisión de la famili oleman tercer cuerpo welcome on board ramblas l'angelo della casa napoLi. interno. giorno museo dell utopie e feste a mmare null birth of he phoenix bein kodesh le'hol SENSI TIVITY TO HEAT if at all antigone odis sea napoletana voce 'e notte ta-kai-t 'o paparascianno il rubacuori dell'ovest c'è del pianto in queste lacrim 15 anteprima/preview napoli. teatro festival italia NOApolis Noa sings Napoli La regina della world music presenta, per l'anteprima del Napoli Teatro Festival Italia, il suo nuovo disco: Noapolis, un omaggio alla canzone napoletana che inaugura simbolicamente il focus che il Festival dedica a Israele. Ad accompagnarla sul palcoscenico del Massimo napoletano Gil Dor e il Solis String Quartet. The queen of World Music presents, in a special preview for Napoli Teatro Festival Italia her new album: Noapolis a homage to Neapolitan song which symbolically inaugurates the focus of this year's Festival dedicated to Israel. To accompany her on the stage, Gil Dor and the Solis String Quartet. 16 date/date 6 giugno/june - h 20.30 luogo/venue teatro di san carlo produzione/production camconcerti srl 17 18 © lucie jansch Enigmi, depistaggi e colpi di scena… Il maestro americano Robert Wilson, per la prima volta al Festival, porta in scena la storia della donna che visse 337 anni the makropulos case Tratto dall’omonima commedia del 1922 dello scrittore e drammaturgo boemo Karel Čapek, The Makropulos Case racconta la storia di Emilia Marty, una donna dal fascino misterioso e inquietante. Costretta, per un cinico caso del destino, a bere una pozione magica, Emilia ha avuto modo, nei suoi 337 anni di vita, di perfezionare la tecnica canora fino a diventare una delle maggiori cantanti di ogni epoca. Ma una volta svanito l’effetto dell'elisir, rifiutando l’idea di invecchiare, la cantante decide di ritornare nella città in cui tre secoli prima aveva avuto inizio la sua avventura per ritrovare la formula segreta. The Makropulos Case è un’opera moderna e avvincente che ha tutte le caratteristiche di un giallo, per la ricchezza di enigmi, depistaggi e colpi di scena. Quattro anni dopo la sua pubblicazione, la commedia destò l’interesse del compositore ceco Leoš Janáček che ne realizzò una memorabile versione operistica. La protagonista, figura dalle molteplici sfumature, è interpretata da Soňa Červená star del teatro boemo. Da/From Karel Čapek ideato e diretto da/conceived and directed by Robert Wilson Produzione/Production Prague National Theatre in collaborazione con/in collaboration with change performing arts Prima italiana/Italian Premiere Robert Wilson è unanimemente considerato uno dei più importanti artisti della scena contemporanea. Durante la sua carriera ha lavorato come coreografo, pittore, scultore, video artista, designer di suono e luci ed ha collaborato con numerosi artisti tra cui William S. Burroughs, Allen Ginsberg, Tom Waits e David Byrne. I suoi spettacoli, di altissimo impatto tecnologico e di grande potenza emotiva, hanno, negli ultimi due decenni, rivoluzionato il repertorio teatrale tradizionale. Enigmas, wild goose chases and twists of plots... the N. American master of theatre, Robert Wilson comes to the Festival stage with the story of a woman who lived for 337 years. This work is adapted from a 1922 comedy of the same name by the Bohemian writer and playwright Karel Čapek. The Makropulos Case tells the tale of the mysterious and disturbingly fascinating Emilia Marty. By cynical destiny, Emilia is obliged to drink a magical potion; during her 337 year long life, she is able to perfect her singing talent, making her one of the greatest singers of all time. The effect of the magic potion having worn off and refusing the thought of ageing, she returns to her native city – where three centuries before she started her incredible adventure – in search of the secret potion. The Makropulos Case is a modern and gripping performance with all the characteristics of a thriller for its fast moving plot, enigmas, changes of scene and wild goose chases. Four years after publication, the Czech composer Leoš Janáček came across this work and composed his memorable operatic version of the same. The protagonist, with her complex and multiple characters, is interpreted by Sona Cervena, star of the Bohemian theatre. Robert Wilson is undoubtedly one of the most important artists in the contemporary scenario. During his career, he has covered many roles: choreographer, video artist, sound and light engineer and has collaborated with various artists such as William S. Burroughs, Allen Ginsberg, Tom Waits and David Byrne. His stunning performances are always of the highest technological content and charged with great emotivity, revolutionising the traditional theatrical repertoire. date/dates 7 giugno/june - h 20.30 8 giugno/june - h 21.30 9 giugno/june - h 18.00 luogo/venue teatro mercadante lingua/language ceco con sottotitoli in italiano e inglese/Czech with italian and english subtitles durata/running time 2H 50min 19 Cosa si nasconde dietro al sorriso smagliante degli assistenti di volo? Welcome on board svela i segreti di chi vive sempre con la testa “tra le nuvole”. 20 welcome on board Progetto a cura di/A project by Gennaro Cimmino regia e Coreografia/directed and choreographed by Francesco Nappa Produzione/production Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia In coproduzione con/in coproduction with Körper in collaborazione con/IN COLLABORATION WITH Renaissance Naples Hotel Mediterraneo; Royal Continental Hotel; M Gallery Palazzo Caracciolo Napoli; Hotel Costantinopoli 104; Terme di Agnano Valigia sempre pronta, sorriso smagliante, divisa perfettamente inamidata: sono gli assistenti di volo, un esercito di uomini e donne dai modi gentili e dai volti rassicuranti. Ma cosa si nasconde dietro l’apparente leggerezza di una vita sempre in viaggio? Gennaro Cimmino, ex steward, porta in scena, con la poesia del teatro-danza, il dietro le quinte di una professione insolita e curiosa. Welcome on board è una performance site-specific, articolata in diversi episodi: uno steward che trova l’amore a 10.000 km di distanza, una hostess-danzatrice che cerca in tutti i modi di continuare a ballare… storie intime, vicende quotidiane, raccontate con ironia e passione. Lo spettacolo si svolgerà nelle hall di alcuni dei più noti alberghi della città: Hotel Mediterraneo (per i soli ospiti dell'hotel), Palazzo Caracciolo, Royal Continental, Hotel Costantinopoli 104 e alle Terme di Agnano. L'associazione culturale Körper è stata fondata nel 2003 da Gennaro Cimmino e, pur avendo come vocazione principale la produzione e la promozione della danza, si è affermata realizzando progetti attenti alla multidisciplinarietà e al dialogo tra le arti, esplorando i linguaggi espressivi di teatro, musica e arte contemporanea. Prima assoluta/world premiere date e luoghi/ dates and venues 8, 15, 22 giugno/june h 19.30 royal continental 13 giugno/june - h 14.00 terme di agnano 14, 21 giugno/june h 19.00 palazzo caracciolo lingua/language italiano/italian durata/running time 40min What is hidden behind that dazzling smile of a flight attendant? With Welcome on board, Gennaro Cimmino reveals all the secrets of the world "above the clouds". Suitcases always ready, dazzling smiles, perfectly starched uniforms: these are our flight attendants, a veritable army of men and women with impeccable manners and reassuring charm. But what is behind this apparently appealing lifestyle of travel? Gennaro Cimmino, a former flight attendant, has brought to the Naples stage this "behind the scenes" view of an unusual and curious profession, depicted through theatre and dance. Welcome on board is a site-specific performance articulated in different episodes: a steward who finds true love 10.000 km away, a air hostess-dancer who tries to continue her dance career... intimate stories, daily banalities, stories told with irony and passion. The performances will be held in the foyers of the most important hotels of the city: Hotel Mediterraneo, Palazzo Caracciolo, Royal Continental, Hotel Costantinopoli, Terme di Agnano. The cultural association Körper was founded in 2003 by Gennaro Cimmino and, even though the main vocation is the production and promotion of dance, it has also produced a series of important projects with a multidisciplinary focus and dialogue between various art forms from dance, theatre, music and contemporary art. 21 22 © francesco squeglia musica, videoproiezioni e performance nella grotta di Seiano per raccontare il sogno di una società perfetta: è di scena Museo delle utopie. museo delle utopie Prassagora, Mao Tse-tung, Berlioz, Lafargue, Marinetti, Gulliver e il Grande Fratello… tutti capitanati da Karl Marx nelle vesti di cicerone. È il viaggio tra le utopie della storia che Giuseppe Sollazzo porta in scena nelle cavità della Grotta di Seiano, un tunnel di epoca romana che collega il golfo di Napoli con quello di Pozzuoli. Lo spettacolo, scritto da Pietro Favari, si compone di videoproiezioni, musica e performance, per raccontare la storia di un sogno: quello di un mondo ideale. «Mentre la politica sembra in ostaggio delle speculazioni finanziarie e le ideologie sono roba d’antiquariato, buone tutt’al più per recuperi vintage, può essere suggestivo – e perfino salutare – rivisitare le sue sorelle più disinibite, le utopie, dalla classicità fino alle contro utopie novecentesche» spiega Favari. La performance, della durata di un'ora, introduce lo spettatore al sito archeologico di Pausilypon che, con le sue tre aree sceniche, consente di proseguire il viaggio all’insegna del teatro. Di/By Pietro Favari adattamento, installazioni e Regia/adaptation, installations and direction Giuseppe Sollazzo Produzione/Production Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia Prima assoluta/World premiere Giuseppe Sollazzo ha studiato regia al DAMS di Bologna. Dal 1980, per diciotto anni, è aiuto regista di Roberto De Simone. Dal 1985 al 1989 è critico teatrale per "Il Mattino" di Napoli. Regista di opere liriche e di teatro di prosa, con Veronica, il suo primo cortometraggio, vince, nel 1998, il festival Visioni Italiane di Bologna. Video installations, music and performances in the Seiano grottos to tell the story of a perfect society: this is Museo delle utopie. Prassagora, Mao Tse-tung, Berlioz, Lafargue, Marinetti, Gulliver and the Big Brother… all led by Karl Marx in the guise of a cultural tour guide. We voyage through these different utopias staged by Giuseppe Sollazzo in the Seiano Grotto, a tunnel dating from Roman times which connects the Gulf of Naples with Pozzuoli. Written by Pietro Favari, the performance is a mélange of video installations, live music and drama which tell the story of a dream: that of an ideal world. «While politics seems to be held hostage by financial speculation and old-time ideologies, it would be interesting – says Favari – to take a look at the past and re-examine those more libertarian utopias from the classical period to the anti-utopias of the 1900's». This one hour performance takes the spectator on a suggestive theatrical journey through the spectacular archaeological area of Pausilypon. Giuseppe Sollazzo studied directing at the Academy of Drama Studies in Bologna. He has been assistant director to Roberto De Simone for 18 years and also the theatre critic from 1985 to 1989 for the Naples newspaper "Il Mattino". Director of both opera and prose theatre, he was selected as winner in the Bologna festival Visioni Italiane in 1998 with his first short film Veronica. date/dates 8, 9 giugno/june h 18.30; h 19.00 12, 13, 17, 18 giugno/june h 17.15; H 17.45 luogo/venue parco archeologico di pausilypon grotta di seiano lingua/language italiano/italian durata/running time 1h 23 © lucia dovere «interni privati che si fanno emblematici, minimi e visionari nello stesso tempo, che messi insieme danno vita a un racconto italiano». Davide Iodice 24 un giorno tutto questo sarà tuo Drammaturgia e regia/Written and directed by Davide Iodice Produzione/Production Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia In coproduzione con/In coproduction with Teatro Stabile di Napoli Prima assoluta/World premiere Frutto del laboratorio Figli, condotto da ottobre 2011 a marzo 2012, Un giorno tutto questo sarà tuo è il nuovo lavoro del regista napoletano Davide Iodice. Lo spettacolo è un’indagine sul concetto di eredità generazionale che il regista ha svolto insieme al gruppo di attori e danzatori della sua compagnia e ai loro genitori. Partendo da ricordi, memorie e visioni private, il percorso laboratoriale ha costruito quella che Iodice definisce “drammaturgia dei vissuti”, un modo per portare alla luce un tempo altrimenti perduto. «Interni privati che si fanno emblematici, minimi e visionari nello stesso tempo, che messi insieme danno vita a un racconto italiano», spiega il regista. In scena ci sono Tania e sua madre insegnante e pittrice, Stefano e suo padre artigiano e “ballerino”, Davide e sua madre che recita a memoria Leopardi mentre riordina la casa... «Penso alla storia degli ultimi settant’anni del nostro Paese, della nostra società – prosegue Iodice – da una prospettiva intima, quella dei nostri padri e delle nostre madri […] e noi loro figli, quanto diversi, quanto uguali, quanto incomprensibili». Diplomatosi all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma, ha lavorato con Carmelo Bene, Carlo Cecchi e con il Teatro di Leo. Particolarmente sensibile e attento alle comunità e ai luoghi del "disagio", Iodice ha realizzato progetti teatrali presso l’ospedale Pschiatrico S. Maria della Pietà di Roma e il Policlinico di Napoli. Tra i suoi lavori più recenti Zingari, ‘A Sciaveca, La fabbrica dei sogni. date/dates 8, 9 giugno/june - h 19.30 10 giugno/june - h 20.30 luogo/venue teatro san ferdinando lingua/language italiano/italian durata/running time 1H 20min «Private inner realms which are emblematically minimalist and visionary and at the same time, piece together a story which is truly Italian». Davide Iodice The end product of the workshop Figli, held from October 2011 to March 2012, Un giorno tutto questo sarà tuo (One day all this will be yours) is the title of Davide Iodice's latest work. The performance examines the phenomenon of generational "inheritance" and is articulated in various phases involving a group of actors, dancers and their parents. Starting from a series of memories and personal visions, the laboratory follows a voyage which Iodice himself defines as a "lived drama", a way of giving life to a part of past existence which would otherwise have been lost. «Private inner realms which, emblematically minimalist and visionary, which piece together a story which is truly Italian» says the director. On stage we have Tania and her mother, teacher and painter, Stefano and his father, craftsman and dancer, Davide and his mother who recites Leopardi from memory while she puts things away and generally tidies up... «I think of the history of Italy over the past seventy years, of our society – says Iodice – but seen from a more intimate viewpoint; that of our mothers and fathers […] and then us children and how similar and how diverse we are... something truly incomprehensible». 25 Pierpaolo Sepe mette in scena nel Teatro Grande del Parco Archeologico di Pausilypon La casa morta, testo “funambolico” di uno dei maggiori poeti greci del ’900: Yiannis Ritsos. 26 la casa morta Una pioggia torrenziale di simboli che scaturisce da intermittenze e cortocircuiti della memoria: sono i versi di Yiannis Ritsos, uno dei più grandi poeti greci del ventesimo secolo, che il regista napoletano Pierpaolo Sepe porta in scena nel teatro grande del Parco Archeologico di Pausilypon. Mescolando passato e presente, letteratura e vita, immaginazione e realtà, lo spettacolo proietta il pubblico in una dimensione lirica e sospesa. «Il tempo si riannoda e si immobilizza in questo testo funambolico – afferma il regista –. Qualcuno torna in una casa, torna, arriva, da ovunque e quell’ovunque è Sparta e quel dove in cui arriva è Argo o Tebe. […] Due sorelle sono rimaste incastrate in quella “casa morta”, popolata di morti, due sorelle in due stanze a ponente. Un corridoio e una scala in caso fosse necessario uscire verso il crepuscolo. Una sorella invisibile non compare mai. […] L’altra incontra colui che arriva, il nunzio mandato dallo zio. L’arrivo del nunzio è l’istante ancora libero – prosegue Sepe – l’attimo che spacca il mondo, che lo sospende nella speranza vana che ciò che non è ancora non sia necessariamente per essere. Il ricordo della felicità passata cristallizzata nei gesti quotidiani della casa e il presagio della morte atroce che la segnerà con lo stigma eterno». di/by yiannis ritsos Regia/Directed by pierpaolo sepe Produzione/Production Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia in coproduzione con/in coproduction with Fondazione Salerno Contemporanea, Teatro Stabile d'Innovazione Prima assoluta/World premiere Regista napoletano da sempre attento alla drammaturgia contemporanea, Pierpaolo Sepe propone un teatro con forti finalità politiche e sociali, alla continua ricerca di nuovi linguaggi espressivi. Tra i suoi ultimi spettacoli: Anna Cappelli, Il corsaro nero, Le cinque rose di Jennifer. Pierpaolo Sepe brings to the stage of the Great Theatre of the Archaeological Park of Pausilypon a lithe version of La Casa Morta (The Dead House) by Yiannis Ritsos, one of the most important Greek poets of the 1900's. A torrent of symbols triggers a series of flashbacks and short circuits in the mind: the Neapolitan director Pierpaolo Sepe bring to Pausilypon's great theatre the verses of Yiannis Ritsos, one of the greatest poets of the 20th century. Mixing past and present, literature and life, imagination and reality, the performance catapults the public into a dream-like, suspended dimension. «Time is tied up and is immobilised in this convoluted text – affirms Sepe. Someone enters a home, someone returns, arrives from anywhere and and that anywhere is Sparta and their destinations are Argos or Thebes. […] Two sisters trapped in the "house of the dead" inhabited by dead persons, two sisters in two rooms facing west. A corridor and a staircase in case they need to leave into the twilight. One sister is invisible, she never appears […] the other greet all those who arrives, including the nuncio sent by her uncle. The arrival of the nuncio represents an epochal turning point – continues Sepe; an instant in which the world is suspended and left with the vain hope that what is not yet, will never be. The memory of felicitous moments of the past crystallised in the everyday gestures and in the prevision of an atrocious death which will brands them with the ever-lasting stigma. date/dates 8, 9 giugno/june - h 21.00 luogo/venue parco archeologico di pausilypon teatro grande lingua/language italiano/italian durata/running time 1H The Neapolitan director Pierpaolo Sepe is always attentive to contemporary drama and in his continual search for new expressive languages, he gives us dramatic plots with strong underlying political and social messages, seen also in some of his previous performances: Anna Cappelli, Il Corsaro Nero, Le Cinque Rose di Jennifer. 27 alessandro maggi 28 © francesco squeglia «...un vero e proprio scontro tra eserciti di parole, una sorta di arena in cui i personaggi si confrontano in un susseguirsi serrato di battute...». igiene dell’assassino Da/From Amélie Nothomb Adattamento e Regia/Adapted and directed by Alessandro Maggi Produzione/Production Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia In coproduzione con/In coproduction with Teatro Stabile d’Abruzzo Prima assoluta/World premiere Igiene dell’assassino è il romanzo d'esordio della scrittrice belga Amélie Nothomb, pubblicato nel 1992 e diventato immediatamente un caso letterario. Il premio Nobel per la letteratura Prétextat Tach, interpretato da Eros Pagni, è affetto dalla rarissima “sindrome di Elzenveiverplatz” (il nome è inventato dall'autrice), un cancro alle cartilagini che gli lascia solo due mesi di vita. Una volta diffusa la notizia, la stampa di tutto il mondo si precipita a intervistare lo scrittore, che da anni vive in totale isolamento. Ma la spietata dialettica di Tach, un uomo cinico e provocatore, mette in fuga la maggior parte dei giornalisti, tranne una donna (interpretata da Federica Di Martino), capace di dargli del filo da torcere: rievocando il suo passato, l'intervistatrice lo incalza sul suo unico racconto lasciato incompiuto e presumibilmente autobiografico, intitolato proprio Igiene dell'assassino. Secondo il regista Alessandro Maggi «lo spettacolo si svolge come un vero e proprio scontro tra eserciti di parole, una sorta di arena in cui i personaggi si confrontano in un susseguirsi serrato di battute, fino al progressivo svelamento della realtà, attraverso lo scandaglio psicologico dell'intelligenza e, soprattutto, di quell'arte giocosa e lieve che è la scrittura». Alessandro Maggi comincia a lavorare come attore con Luigi Squarzina, Egisto Marcucci e Benno Besson. Collabora con i più importanti Teatri Stabili italiani proponendo regie particolarmente attente alla recitazione e alla gestione dei movimenti e dello spazio scenico. Tra i suoi spettacoli: Andromaca, Piccoli crimini coniugali, Le nuvole. date/dates 8, 9 giugno/june - h 21.30 10 giugno/june - h 21.45 luogo/venue teatro nuovo lingua/language italiano/italian durata/running time 1H 20min «...A true confrontation between an army of words in an arena in which the characters face each other in a close-knit progression of scathing quips and verbal repartee...». Alessandro Maggi The Hygiene of the Assassin is the first novel by the Belgian author Amélie Nothomb, published in 1992 and which was immediately a literary success. The Nobel Prize winner for literature Prétextat Tach is struck by the extremely rare "syndrome of Elzenveiverplatz" (a name invented by the author), which is a cancer of the cartilage leaving him two months to live. Once the news gets around, the international press rushes to interview the writer who has lived for many years in total isolation. Tach's cutting and scathing dialectics – cynical and provocative – chases most of the journalists away, apart from a female journalist, who is competes at Tach's same level: by evoking his past, the interviewer questions Tach about his only novel entitled The hygiene of the Assassin which was presumably autobiographical and which was left unfinished. According to the director, Alessandro Maggi, «the performance is a true battle of words, a sort of arena in which the characters attack each other with their scathing remarks; a progressive removal of all external vests to reveal the underlying psychology and intelligence and most importantly, that playful and joyous art form of writing». 29 © francesco squeglia Mimi, cabarettisti, giocolieri e acrobati... gli artisti di ramblas si preparano a invadere strade e piazze di Napoli. 30 ramblas vie permanenti dell'arte di strada Giunto quest’anno alla sua quarta edizione, Ramblas è una manifestazione che promuove la diffusione dell’arte di strada. Il progetto, che prende il nome dal viale pedonale nel centro di Barcellona, porterà mimi, cabarettisti, giocolieri e acrobati tra le piazze e le strade di Napoli. progetto a cura di/a project by Giulio Barbato, Claudio Javier Benegas Durante i tre fine settimana del Festival, artisti italiani e stranieri, selezionati attraverso un bando di concorso, si esibiranno in vari luoghi della città: dopo l'inaugurazione in via Partenope il 9 giugno: via Benedetto Croce e via Chiaia ospiteranno prevalentemente mimi, statue e street band; via Toledo, via Scarlatti e piazza dei Martiri saranno, invece, le vie di spettacoli a cerchio, bande musicali itineranti e parate; la Villa Comunale sarà il punto di riferimento per performance aeree e spettacoli rivolti ai bambini. Al termine della manifestazione, una giuria di esperti recensirà tutte le performance selezionando i vincitori per ciascuna categoria artistica, e una giuria “baby” premierà autonomamente i propri vincitori. Prima assoluta/World premiere coProduzione/Co-production Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia, Associazione Ramblas Quest’anno accanto a Ramblas ci sarà “offRamblas”, sezione collaterale in cui gli artisti che hanno partecipato al bando e che non sono stati selezionati, si esibiranno a cappello all’interno dei percorsi di Ramblas. Tra le altre novità di quest’anno, un workshop di una settimana tenuto da un “maestro” del circuito internazionale e un seminario aperto sulle tecniche dell’arte di strada. Mime, cabaret, jugglers and acrobats... The Ramblas artists are ready to invade the streets and squares of Naples. Now in its fourth year, Ramblas is an event aimed both to promote and create awareness of street performances. The project is named after the pedestrian area in the centre of Barcelona and will involve mimes, cabaret artists, jugglers and acrobats who will invade the streets and squares of Naples. Over the three weekend during the Festival, both Italian and foreign artists – previously selected through a competition – will perform in various venues in the city: Via Benedetto Croce and via Chiaia will mainly be dedicated to mimes, living statues and street bands. Via Toledo, via Scarlatti and piazza dei Martiri will be dedicated to true performances with audiences, itinerant musical bands; the Villa Comunale will particularly host performances for the younger generations. At the end of this "festival within the festival" a jury of experts will comment on all the performances and will select winners for each category with another parallel "baby" jury to independently select its own winners. In addition to Ramblas, this year's festival will also include "offRamblas", a parallel session in which artists who have competed but have not been selected, will also perform inside the Ramblas venues. This year for the first time: a one week workshop held by a veritable "master" of international fame and an open seminar on issues pertaining to street performance. date e luoghi/dates and venues 9 giugno/june (H 9–11) via partenope (h 17–20) Via Scarlatti 10 giugno/june (h 11–14) Villa Comunale 15 giugno/june (h 17–20) Via Chiaia / Piazza dei Martiri 16 giugno/june (h 17–20) Via Toledo 22 giugno/june (h 17–20) Via Benedetto Croce 23 giugno/june (h 17–20) Via Luca Giordano 31 32 © marcello merenda per studioicona Uno spettacolo itinerante per le vie del centro storico di Napoli. la compagnia C.R.A.S.C. porta il pubblico alla scoperta degli aspetti ironici e rituali della cultura partenopea. napoli. interno. giorno visioni oltre… ed altre di una città Ideazione e regia/Conceived and directed by Marco Luciano Soggetto/Subject Beatrice Baino Drammaturgia/Written by Carmine Borrino Produzione/Production Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia Produzione esecutiva/Executive production C.R.A.S.C. - Centro di Ricerca sull’Attore e Sperimentazione Culturale Prima assoluta/World premiere Il dottor Carmine Marino e il dottor Biagio Spedalieri sono due medici condotti. L’uno svolge malvolentieri la propria professione a Napoli, l’altro, invece, con grande entusiasmo è tornato nella città natia, dopo aver lavorato per molti anni a Milano. Insieme, ma con due stati d’animo completamente diversi, si recano nelle case dei pazienti, intraprendendo un percorso attraverso la città e le vite che la animano. Gli spettatori, che li accompagnano nelle visite, partecipano a tutti gli eventi che cadenzano la loro giornata. Napoli.Interno.Giorno è una passeggiata particolare, un itinerario nella storia e nella cultura napoletana, rappresentata nei suoi aspetti rituali e ironici. Lo spettatore segue i medici per i vicoli del centro storico, entra con loro nelle case degli assistiti e ne assapora l’umanità e l’ospitalità, partecipando alle loro emozioni e alla loro vita: dal dolore del lutto della prima casa, alla gioia dell’ultima, dove la nascita di un bambino, metafora di una rinascita culturale, diventerà l’occasione per un invito a pranzo. Lo spettacolo inizierà a Palazzo Carafa, in via San Biagio dei Librai, per poi proseguire in Vico Purgatorio ad Arco, e concludersi in via Atri. Scritto da Beatrice Baino e Carmine Borrino e ideato e diretto da Marco Luciano, lo spettacolo è un progetto di C.R.A.S.C., Centro di Ricerca sull’Attore e Sperimentazione Culturale. date/dates 10, 11, 17, 18 giugno/june h 10.30 luogo/venue start lingua/language italiano/italian durata/running time 3H 30min An itinerant performance in the side streets of the historical centre of Naples. C.R.A.S.C. takes the public on a discovery of the irony and the ritual of the Neapolitan culture. Doctor Carmine Marino and Doctor Biagio Spedalieri are two general practitioners. One unwillingly conducts his profession in Naples and the other returns enthusiastically to Naples after working for many years in Milan. Together but with two very different moods, they go to visit the homes of their patients and wander through the city, encountering that incredible vitality which animates it. The spectators who accompany them on their journey are able to participate in the various events which constitute their day. Napoli.Interno.Giorno is a very special walk, an itinerary through the culture and history of Naples, represented in its ironic rituals. The spectators follow the doctors in their wanders through the back streets of the city centre, into the homes of their patients and they are able to take in the humanity and hospitality of the city and participate in the emotions which fill the lives of its inhabitants: from sorrowful mourning in the first case to the joy of a new birth in the second, a metaphor of cultural renewal which becomes the occasion for an invitation to lunch. The performance will start in Palazzo Carafa, in via San Biagio dei Librai, to continue in Vico Purgatorio ad Arco and terminate in via Atri. This performance – written by Beatrice Baino and Carmine Borrino from an idea by Marco Luciano, who also directed the production – is a project of C.R.A.S.C., Centro di Ricerca sull’Attore e Sperimentazione Culturale. 33 34 © francesco squeglia uno spaccato impietoso delle dinamiche dei rapporti di potere: gérard watkins porta in scena orgueil, poursuite et décapitation per il progetto Écrire et mettre en scène, aujourd’hui. orgueil, poursuite et décapitation (comédie hystérique et familiale) Écrire et mettre en scène, aujourd’hui è un progetto che si inserisce nell'ambito della sesta edizione di Face à Face - Parole di Francia per Scene d'Italia, promossa dall’Institut Français Italia e dall’Ambasciata di Francia in Italia. Il progetto, ideato da Le Panta Théâtre di Caen, prevede quest’anno due sessioni di lavoro a Napoli di 9 giorni ciascuna. Nella prima sessione l’autrice Marion Aubert e il regista Gérard Watkins hanno lavorato insieme a cinque attori italiani sul testo Orgueil, poursuite et décapitation (comédie hystérique et familiale). Suddivisa in undici capitoli, questa commedia riunisce una trentina di personaggi che, nel corso delle scene, presentano uno spaccato impietoso delle dinamiche dei rapporti di potere. Attrice e autrice, Marion Aubert ha creato, nel 1997, la compagnia Tire pas la Nappe per la quale scrive la maggior parte dei suoi drammi. Tra i suoi testi: Phaéton, Les Orphelines, Conseils pour une jeune épouse e Dans le ventre du loup. Gérard Watkins è autore, attore, regista e cantautore. Ha lavorato come autore in più di 30 produzioni teatrali con registi come André Engel, Claude Régy, Lars Norén, JeanLouis Martinelli, Viviane Theophilides. Attualmente dirige la Perdita Ensemble, che riunisce attori, musicisti, tecnici. A pitiless vision of the dynamics and relations of power: Gérard Watkins brings Orgueil, poursuite et décapitation to the stage within the project écrire et mettre en scène aujourd’hui. The Écrire et mettre en scène, aujourd’hui project is part of the sixth edition of the Face à Face - Parole di Francia per Scene d'Italia project promoted by the Institut Français Italia and the Embassy of France in Italy. The project was born from an idea by Le Panta Théâtre of Caen, and this year it will involve two 9-day sessions to be held in Naples. In the first session, the author Marion Aubert and the director Gérard Watkins have worked together with five Italian actors on the text Orgueil, poursuite et décapitation (comédie hystérique et familiale). Divided into eleven chapters, this comic work bring together about thirty characters who, during the development of the scenes, give a pitiless vision of power. The actress and author Marion Aubert created the company Tire pas la Nappe in 1997 and now writes most of her work for the same company. The following are only some of her texts: Phaéton, Les Orphelines, Conseils pour une jeune épouse and Dans le ventre du loup. di/by Marion Aubert regia/directed by Gérad Watkins nell’ambito di/within the project Face à Face - Parole di Francia per scene d’Italia una Collaborazione/a collaboration Fondazione Campania dei Festival- Napoli Teatro Festival Italia, le Panta Théâtre (Caen), Institut Français Italia produzione esecutiva/executive production pav date/dates 10 giugno/june - h 19.00 21 giugno/june - h 20.30 luogo/venue institut franÇais napoli lingua/language italiano/italian durata/running time 1h Gérard Watkins is a multitalented artist, author, director and songwriter. As an author, he has collaborated in almost 30 theatre productions with directors such as André Engel, Claude Régy, Lars Norén, Jean-Louis Martinelli and Viviane Theophilides. He currently directs the Perdita Ensemble, composed of a series of actors, musicians and technicians. 35 36 © vincenzo borrelli Dal buio di uno sgabuzzino Tommy ripercorre gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza: gioie e dolori, passioni e delusioni in un monologo interpretato da Vincenzo Borrelli. tommy... non apro!!! Dammaturgia e regia/Written and directed by Vincenzo Borrelli Produzione/Production Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia In coproduzione con/In coproduction with Uno spazio per il teatro Prima assoluta/World premiere date/dates 10, 11 giugno/june h 20.30 12 giugno/june - h 22.00 luogo/venue galleria toledo lingua/language italiano/italian durata/running time 55min Tommy... non apro!!! è un monologo “interrotto” da incursioni di voci fuori campo, in cui il protagonista racconta la propria vita. La scena è illuminata dalla luce di una lampadina ed è abitata da un cumulo di oggetti che suggeriscono l’interno di uno sgabuzzino, quello dove Tommy si nascondeva da ragazzino e dal quale, oggi, ci parla. Tra amore e famiglia, lavoro e amicizia, lo spettatore assiste ai racconti di Tommy accompagnandolo in un percorso che assume il tono di una seduta psicoanalitica. Il monologo, caratterizzato dalla mescolanza di linguaggi drammaturgici e reminescenze letterarie, in bilico continuo tra fantasia e filosofia, è cadenzato dallo starnuto di Tommy, un tic, che scandisce gli episodi della vicenda. L'associazione teatrale “Uno Spazio per il Teatro” di San Giorgio a Cremano è stata fondata nel 1976 da Massimo Troisi ed è diventata negli anni luogo di riflessione e di formazione per artisti emergenti. Oggi è diretta da Vincenzo Borrelli che, in questo lavoro, è affiancato da Dafne Giorgiano, la voce femminile fuori campo, Marco Borrelli, creatore dello spazio scenico e delle musiche originali e Aristide Bellone e Luca Converso, che registrano i loro interventi per “spiazzare” il monologo di Tommy. From the darkness of a closet, Tommy goes through his life from his childhood years until adolescence. Joy, sufferance, passions and delusions in a monologue interpreted by Vincenzo Borrelli. Tommy... non apro!!! is a monologue by the main character who tells his story and who is continually interrupted by voices from "off-stage". The stage is illuminated by a single light bulb and is cluttered by a series of objects which create the idea of the inside of a closet, the same one where Tommy used to hide when he was a young boy. Between family affection, work and friendship, the audience participates in Tommy's stories and accompany him in a journey which is something similar to a psychological session. The monologue is characterised by a dramatic and highly literary language somewhere between fantasy and philosophy but interrupted by Tommy's continual sneezing, a tic which seems to beat out the rhythm of his story. The theatrical association "Uno Spazio per il Teatro" based in San Giorgio a Cremano was founded in 1976 by Massimo Troisi and throughout the years, has become a place of reflection and training for young, emerging actors. Today it is under the direction of Vincenzo Borrelli who is assisted in this task by Dafne Giorgiano, the off-stage female voice, Marco Borrelli – the creator of the scenography and the original soundtrack, Aristide Bellone and Luca Converso, who have recorded their voices to "unhinge" Tommy's monologue. 37 38 © francesco squeglia dopo il successo di otello e iago, antonella monetti torna al festival con il suo nuovo spettacolo tratto dalle opere di raffaele viviani. ’e feste a mmare Nell’ultimo quadro di Napoli in frac di Raffaele Viviani, l’avvocato napoletano e il suo collega bolognese assistono a una gara canora su una spiaggia. Questo spunto diventa pretesto e cornice per ’E feste a mmare, un pamphlet musicale che presenta, in gara tra loro, canzoni, personaggi e pagine di Viviani: i protagonisti di Napoli in Frac, Bebè il cocainomane di Santa Lucia Nova, Mimì di Montemurro e gli scugnizzi, Riccitiello 'o purparo e Nannina, Don Ciro e il suo rivale Aitano... Dopo il successo di Otello e Iago, che nella scorsa edizione del Festival ha portato gli spettatori in barca a vela, quest’anno Antonella Monetti sperimenta una nuova forma di spettacolo “marino” con la partecipazione di sei ragazzi dell'Istituto Penale Minorenni di Nisida. Il pubblico assiste dalla spiaggia alla rappresentazione il cui palcoscenico è una barca addobbata con luminarie e festoni, che arriva dal largo con a bordo un’orchestra. L’intramontabile bellezza delle musiche di Viviani, dirette da Riccardo Veno, si diffonde in una location dal fascino coinvolgente, che vede sullo sfondo l’isolotto di Nisida. Antonella Monetti, dopo aver studiato teatro e musica, si diploma a La Bottega Teatrale diretta da Vittorio Gassman a Firenze. Da allora, ha lavorato sia in teatro che in televisione come attrice e autrice. Nel 2000, fonda la compagnia “I liberanti” con la quale dirige detenuti ed ex detenuti in spettacoli nelle carceri e nei teatri cittadini. spettacolo antologico di versi, prosa e musica tratti dalle opere di/Anthological performance of verse, prose and music from the works of Raffaele Viviani a cura e con la regia di/ conceived and directed by Antonella Monetti Produzione/Production Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia In coproduzione con/In coproduction with Chiaradanza In collaborazione con/In collaboration with Istituto penale minorenni di nisida Prima assoluta/World premiere Following on from last year's success with Otello and Iago, Antonella Monetti returns with an anthological performance inspired by the works of Raffaele Viviani. In the last scene of Napoli in frac by Raffaele Viviani the Neapolitan lawyer and his colleague from Bologna assist at a singing competition on a beach. This is now inspiration for this musical production 'E feste a mmare which presents the magnificent characters and songs of Viviani’s works in competition with each other: the protagonists of Napoli in Frac, Bebè il cocainomane of Santa Lucia Nova, Mimì di Montemurro and the boys, Riccitiello 'o purparo and Nannina, Don Ciro and his enemy Aitano... Following on from last year's success with Otello and Iago which was ambiented on a sailing boat, this year Antonella Monetti returns with another "marine" performance with the participation of 6 boys from the correctional institution of Nisida. Watching from the beach, the audience will witness a performance in which the stage is a boat – illuminated and festooned for a popular festival – comes alongside the shore with an orchestra on board. The unsettling beauty of Viviani's music is heard from this fascinating setting with the silhouette of the tiny island of Nisida in the background. date/dates 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17 giugno/june - h 21.00 luogo/venue molo cappellini (nisida) lingua/language italiano/italian durata/running time 1H 30min After studying theatre and music in Bologna, Antonella Monetti continued her studies at La Bottega Teatrale in Florence under the direction of Vittorio Gassman. Since then, she has worked both in theatre and in television as an actress and scriptwriter. In 2000, she founded the company “I liberanti” with which she produced a series of performances with prisoners and ex-prisoners in the cities theatres and prisons. 39 © bruno calicchio un gioco di specchi tra l'isola reale, stagliata sull'orizzonte, e quella immaginata dalla morante: licia maglietta legge l'isola di arturo in un teatro a picco sul mare. 40 l’isola di arturo Di/By Elsa Morante Lettura di/Reading by Licia Maglietta Produzione/Production Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia Prima assoluta/World premiere Nel centenario della nascita di Elsa Morante, il Festival dedica alla scrittrice romana cinque giornate di letture al tramonto nell’Odeion del Parco Archeologico di Pausilypon. Una location che proietta il pubblico in una dimensione magica e atemporale, proprio come il romanzo della Morante che, raccontando l’umile e quotidiana realtà di Procida, trasfigura la vicenda nel mondo senza tempo del mito. Il testo, esempio emblematico del realismo magico dell’autrice, indaga le tappe fondamentali di quel difficile percorso che conduce dalla «malefica e meravigliosa» isola dell’infanzia alla coscienza di sé e al mistero della vita adulta. Sulle musiche dal vivo di Tiziano Palladino, a dare voce alle parole del romanzo, un’interprete d’eccezione, l’attrice napoletana Licia Maglietta che considera L’isola di Arturo «una scrittura di madre e figlio insieme, vissuta, meravigliata, saggia e buffonesca […] un’opera che mi consente, anzi direi mi impone di fare, a mia volta, i conti come attrice con queste mie due parti». Ogni serata prevede la lettura di un capitolo del testo: Re e stella del cielo - 12 giugno; Vita in famiglia - 13 giugno; Regina delle donne - 17 giugno; Il bacio fatale - 18 giugno; Addio - 24 giungo. date/dates 12, 13, 17, 18 giugno/june h 19.15 24 giugno/june h 19.00 luogo/venue parco archeologico di pausilypon teatro odeion lingua/language italiano/italian durata/running time 1h A play of mirrors between the real island far on the horizon and Morante's imaginary island: Licia Maglietta gives a reading of the novel L'isola di Arturo from a stage perched high up above the sea. In occasion of the one hundredth anniversary of the birth of Elsa Morante, the Festival has dedicated five days of readings accompanied by the suggestive sunset in the Odeion of the Archaeological Park of Pausilypon. A location which transports the public into a magical dimension far removed from time, just like Morante's novel which tells the humble and daily routine of Procida, transforming the story into the timeless dimension of myth. The text is an emblematic example of the author's magical realism, a study of the fundamental stages in that difficult journey which takes us from the «evil and magnificent» island of childhood to the awareness of oneself and the mysteries of adult life. An exceptional voice reads this novel, that of the Neapolitan actress Licia Maglietta who considers L'Isola di Arturo «a story of the lives of a mother and child spent together, marvellous, wise, fun […] a text which consents, or better still, obliges me to work with both these parts which I possess». One chapter of the text is read every evening. 41 uno spettacolo itinerante nella cornice del real orto botanico alla scoperta di una poetessa che ha sfidato le convenzioni del suo tempo. 42 l'angelo della casa omaggio a emily dickinson La vita di Emily Dickinson raccontata attraverso le sue poesie e il rapporto con le persone a lei più vicine: i dialoghi con Susan, prima amica e poi cognata, con il fratello Austin, con Higginson, il critico letterario che tanto l’ammirava, mostrano una Emily che, pur avendo scelto di vivere isolata nella sua casa, non ha mai rinunciato al desiderio di amare e di essere amata. Un ritratto intimo e poetico che restituisce l’immagine di una donna non convenzionale che, in un ambiente puritano e rigidamente moralista, guadagna la propria libertà scegliendo l’isolamento. La suggestiva cornice del Real Orto Botanico amplifica dialoghi e poesia, immergendo lo spettatore in un’atmosfera magica, sospesa nello spazio e nel tempo. In questo spettacolo itinerante, Giovanna Di Rauso interpreta la poetessa mentre Giancarlo Cosentino e Susanna Poole danno vita a tutti gli altri personaggi. Il testo originale della scrittrice Antonella Cilento viene portato in scena da Giorgia Palombi, regista e fondatrice dell’associazione Maniphesta Teatro, attiva dal 1998 nell’ambito della produzione di spettacoli teatrali e di progetti di teatro sociale. Di/By Antonella Cilento ideazione e Regia/conceived and Directed by Giorgia Palombi Produzione/Production Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia Produzione esecutiva/Executive production Maniphesta Teatro con il patrocinio morale e culturale di/with the moral and cultural patronage of consolato generale degli stati uniti d'america di napoli Prima assoluta/World premiere An itinerant performance set in the botanical gardens of the city in the quest for the poetess who challenged the conventions of her time. The life of Emily Dickinson told through her poetry and her relationship with the persons closest to her: her conversations with Susan, first friend and then sister-in-law, with her brother Austin, with the literary critic Thomas Higginson whom she much admired, shows us an Emily who – even though having chosen to isolate herself in her house – desire not to renounce love not to be loved. An intimate and poetic portrait which created the image of an unconventional woman who, in a puritanical and rigidly moralistic environment, manages to conquer her own liberty by choosing isolation. The suggestive setting of the Real Orto Botanico helps in creating a magical atmosphere for the spectators who are someway suspended in space and time. In this itinerant performance, Giovanna Di Rauso interprets the role of Emily while Giancarlo Cosentino and Susanna Poole play the role of the other characters. The original text by Antonella Cilento is adapted for the stage by Giorgia Palombi, director and founder of Maniphesta Teatro, active since 1998 in the field of theatrical production and social theatre. date/dates 12 giugno/june - h 19.45 13 giugno/june h 19.30; h 22.15 14 giugno/june h 20.00; h 22.30 luogo/venue real orto botanico lingua/language italiano/italian durata/running time 1H 40min 43 © cici olsson quattro destini che si incrociano sullo sfondo dei “viaggi della speranza” al tempo della rivoluzione di facebook e twitter. 44 exils Drammaturgia e regia/written and directed by Fabrice Murgia Coproduzione/coproduction Théâtre National (Bruxelles), Odéon-Théâtre de l’Europe (Paris), Teatro Stabile di Napoli, Teatrul National Radu Stanca (Sibiu) Spettacolo presentato nell’ambito del progetto/the performance is part of the project città in scena/ Cities on stage progetto finanziato con il sostegno di/project supported by Commissione Europea Prima italiana/italian premiere date/dates 12 giugno/june - h 20.00 13 giugno/june - h 18.00 luogo/venue teatro mercadante lingua/language francese con sottotitoli in italiano/ french with italian subtitles durata/running time 1H 15min Chiusura delle frontiere, clandestinità, rimpatri forzati: questi i temi di Exils, il nuovo spettacolo di Fabrice Murgia. Tra documentazione e finzione, reale e virtuale, si dipanano quattro storie che ruotano attorno all’esilio, un tema legato all’immigrazione, al lavoro, alla ricerca di una vita migliore. Attraverso proiezioni video e tecniche multimediali, ricerche sul campo e testimonianze, Exils invita a riflettere sui veloci mutamenti avvenuti negli ultimi anni: «La primavera dei paesi arabi – afferma il regista – ci ha mostrato come oggi una rivoluzione moderna possa essere condotta con nuove armi: Facebook e Twitter. Gli eventi recenti provano che quelli che abbiamo considerato mezzi “virtuali” in realtà sono strumenti profondamente concreti al punto da sconvolgere i più alti organi di potere». Fabrice Murgia, artista associato del Théâtre National e giovane promessa del teatro francofono il cui LIFE: RESET/Chronique d’une ville épuisée ha svelato l’originalità del suo talento, ha creato Exils all’interno di Città in scena/Cities on stage, progetto europeo che si propone di interrogare la città come microcosmo dell’Europa di oggi. Promosso dai teatri di Bruxelles, Göteborg, Parigi, Sibiu, Napoli e Madrid, Cities on stage si svilupperà fino al 2016 coinvolgendo registi e autori di diversi paesi. The story of four interwoven destinies; in the background, a "voyage of hope" ambiented in the age of the Facebook and Twitter revolution. Closed borders, clandestine existence, forced repatriation: these are the issues dealt with in Fabrice Murgia's latest performance, Exils. Somewhere between documentary and fiction, reality and virtual reality, stories all dealing in some way with exile, immigration, work and the constant quest for a better life. With video projections, multimedia and testimonials, Exils invites the viewer to reflect on the rapid changes of recent years: «The Arab Springs – affirms the director – are proof that today's revolutions can be carried out with new weapons: Facebook and Twitter. These recent events have demonstrated that what we consider as "virtual" instruments were indeed concrete enough as to upturn very important and deeply entrenched regimes». Long associated with the Théâtre National, Fabrice Murgia is the emerging young talent of the Francophone theatre circuit who, in his creation LIFE: RESET/Chronique d’une ville épuisée, revealed his very original talent. Now, he is present in Naples with his latest work, Exils created as part of Città in scena/Cities on stage, the European project which studies today's cities as microcosms of present day Europe. Promoted by theatres of Brussels, Gothenburg, Sibiu, Naples and Madrid, the Cities on stage project will continue until 2016, involving authors and directors from many different countries. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. 45 © francesco squeglia un'occasione imperdibile per scoprire la magia della tragedia greca in un teatro di epoca romana che si staglia sul golfo di napoli. 46 ifigenia in aulide Nel 1939 il grande storico delle religioni Mircea Eliade scrisse Ifigenia, un dramma in tre atti e cinque quadri, in cui attribuiva grande rilievo al tema del sacrificio, ritenuto dall'autore ancora attuale, e al rapporto tra “Eternità” e “Sacro”. Tradotto in italiano soltanto nel 2010, il testo ha suscitato l’interesse del regista pugliese Gianpiero Borgia, che lo porta in scena nel teatro di epoca romana del Parco Archeologico di Pausilypon. Il cast è composto da Franco Branciaroli, Lucia Lavia, David Coco. Nella rilettura della tragedia, Agamennone, il grande stratega dell'esercito greco, diviene il ritratto di un uomo consumato dal proprio sogno, mentre Achille, simbolo della gloria immortale, è un eroe privo di slancio, accecato da un amore terreno, per cui è pronto a rinunciare al proprio nome. Così Ifigenia, la vergine eletta dagli dei, si ritrova sola, incompresa nel suo desiderio di morte. «Se non avessi scorto nel sacrificio di Ifigenia qualcosa d’altro oltre a quello che poteva comprendere un genio mediterraneo del V secolo avanti Cristo – sostiene Eliade – non avrei avvertito la necessità di rinarrare, per noi uomini d’oggi, l'antico mito greco». Di/By Mircea Eliade traduzione/translation horia corneliu circotas Regia/Directed by Gianpiero Borgia Coproduzione/Co-production Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia, Teatro Stabile di Catania produzione esecutiva/executive production teatro dei Borgia Prima assoluta/World premiere Giampiero Borgia è un regista pugliese attualmente direttore di I.T.A.C.A., accademia impegnata nella formazione di attori e registi teatrali. Tra i suoi lavori più recenti: Viva Don Chisciotte! Midsummer, Cavalleria rusticana, The Author. An occasion not to be missed: discover the magic of Greek tragedy from a Roman theatre perched high above the Bay of Naples. In 1939 the great historian of religion, Mircea Eliade wrote Iphigenia, a play in three acts characterised by the theme of sacrifice – considered by the author as very contemporary – and the relationship between "Eternity" and "Sacredness". Translated into Italian in 2010, the text aroused the interest of the Apulian theatre director Gianpiero Borgia who has now prepared this latest adaptation to be performed in the Archaeological Park of Pausilypon. The cast is composed by Franco Branciaroli, Lucia Lavia and David Coco. In this new adaptation of this tragedy, the great military strategist Agamemnon is overwhelmed by his own dream while Achilles – the personification of immortal glory – is a hero empty of any initiative; blinded by earthly love, he is ready to renounce his very name. Thus Iphigenia, the virgin elected by the Gods, finds herself alone and uncomprehended in her desire for death. «If I hadn't read something else into the sacrifice of Iphigenia told by that genius of Mediterranean culture of the fifth century BC – sustains Eliade – I would not have found it necessary to retell an ancient Greek myth for today's people». date/dates 12, 13 giugno/june h 21.00 luogo/venue parco archeologico di pausilypon teatro grande lingua/language italiano/italian durata/running time 1H 45min 47 focus scena argentina focus scena argentina Negli ultimi anni il teatro argentino ha vissuto un autentico boom che ha trasformato Buenos Aires in una grande fucina di creatività: non solo le sale cittadine, ma anche case, cortili e garage sono invasi da una generazione di artisti che presentano un gran numero di opere inedite e originalissime rivisitazioni di classici coniugando gusto popolare e sperimentazione. Un fenomeno teatrale di grande interesse per la sua straordinaria vitalità, al quale il Festival dedica un focus. in programma Cinque spettacoli di tre dei più interessanti registi porteñi: Daniel Veronese con Espía a una mujer que se mata e Los hijos se han dormido, Romina Paula con El tiempo todo entero e Claudio Tolcachir con una inedita maratona di tre spettacoli, La Omisión de la Familia Coleman, Tercer Cuerpo e El viento en un violín. focus argentinian theatre In the last few years, the Argentine theatrical sector has exploded, transforming Buenos Aires into a great cultural cauldron: not only the city's theatres but also private houses, garages, courtyards are regularly invaded by new generations of artists with their highly original revisitations of classical works bringing together popular taste and theatrical experimentation. This is a very interesting cultural climate for its extraordinary vitality and is now one of the focuses of this year's Festival. Five performances by three of the most interesting Buenos Aires directors: Daniel Veronese with Espía a una mujer que se mata and Los hijos se han dormido, Romina Paula with El tiempo todo entero and Claudio Tolcachir with a marathon of three performances, La Omisión de la Familia Coleman, Tercer Cuerpo and El viento en un violín. 48 DANIEL VERONESE claudio tolcachir romina paula Daniel Veronese (1955) è una delle figure di riferimento del teatro argentino nel periodo della post-dittatura. Inizia la sua carriera come marionettista e nel 1989 fonda il “Periférico de Objetos”. Nel corso degli anni ’90, insieme al gruppo, lavora sull’interazione tra attori e oggetti inanimati realizzando spettacoli che si caratterizzano per lo stile grottesco e per la critica alla situazione politica argentina. In seguito, si dedica alla drammaturgia componendo testi che pur partendo da classici come Ibsen e Cechov, sono calati nella società e nelle problematiche del suo paese. Indipendentemente dal gruppo, realizza numerosi spettacoli come autore e regista tra cui, Un hombre que se ahoga da Tre sorelle (2004), Espía a una mujer que se mata da Zio Vanja (2006) e Los hijos se han dormido, un’originale versione de Il gabbiano. Claudio Tolcachir (1977) è drammaturgo, regista, attore e fondatore della casa-teatro di Buenos Aires Timbre 4, dove vive e lavora. Protagonista indiscusso della nuova scena argentina, ha riscosso il suo primo successo internazionale con il pluripremiato La Omisión de la Familia Coleman, presentato nelle più importanti capitali, tra cui Madrid, Parigi, Lisbona, Dublino, New York. È anche autore di Tercer Cuerpo e El viento en un violín, testi che porterà in scena al Festival in una inedita maratona teatrale. Il marchio di fabbrica di Tolcachir è la sua capacità di raccontare eventi quotidiano caricandoli al limite del grottesco, rivisitando, con ironia e raffinatezza, generi televisivi ultrapopolari come la telenovela e la commedia sudamericana. Oltre agli spettacoli di cui è autore ha diretto numerose opere liriche. Romina Paula (1979) è la nuova rivelazione della scena porteña: drammaturga, regista e attrice ha compiuto i suoi studi all’EMAD di Buenos Aires. È stata diretta da Daniel Veronese, Michel Didym e Mariano Pensotti. Nel 2006, mette in scena il suo primo dramma Algo de ruido hace e, nel 2007, Ciego de Noche con la compagnia “El Silencio” da lei fondata. Nel 2010, ha portato a Buenos Aires e a Berna, Fiktionland, un dramma scritto insieme a Gerhard Meister. È stata insignita di numerosi premi per i suoi testi, in particolare il dramma Chalet che ha ottenuto il Prix Germán Rozenmacher per la nuova drammaturgia. Sulle orme di Veronese, la regista si è imposta sulla scena internazionale con la riscrittura di un grande classico della drammaturgia, Lo zoo di vetro di Tennessee Williams che sarà ospitato al Festival. DANIEL VERONESE claudio tolcachir romina paula Daniel Veronese (1955) is a true point of reference in the Argentine theatrical milieu of the post-dictatorship period. He commenced his career as a puppeteer and then founded the group "Periférico de Objetos" in 1989. Together with his theatrical group he focused on the interaction between actors and inanimate objects, creating a series of performan ces characterised by their grotesque style and critical of the Argentine political situation. Later, he dedicated his energies to new texts which, although inspired by classical works by Ibsen and Chekhov, these were set in the contemporary society of his own country with its problems and difficulties. As director and playwright he has also prepared numerous works such as Un hombre que se ahoga, Espía a una mujer que se mata and Los hijos se han dormido. Claudio Tolcachir (1977) is a playwright, director, actor and founder of the Buenos Aires based theatre-home Timbre 4, located in his own home. His theatrical company first reached fame with La Omisión de la Familia Coleman, his first award winning theatrical pièce which toured various international capitals such as Madrid, Paris, Lisbon, Dublin and New York. He is also author of Tercer Cuerpo and El viento en un violín, which are featured as part of this year's theatrical marathon dedicated to his works. Tolcachir's hallmark is his ability to narrate daily events while pushing them to the limit of the grotesque. His art is a refined and ironic revisitation of television formats such as the highly popular sitcoms or Latin American soap operas. As well as his plays, Tolcachir has also directed numerous operas. Romina Paula (1979) is the emerging star of the Buenos Aires theatre circuit: playwright, director and actress, she studied in Buenos Aires at the EMAD drama school. She has worked with Daniel Veronese, Michel Didym and Mariano Pensotti. In 2006, she staged her first play Algo de ruido hace and in 2007, Ciego de Noche with "El Silencio" a theatrical company founded by herself. In 2010, she took her production Fiktionland, written together with Gerhard Meister, to Buenos Aires and Bern. She has received various prizes and awards for her work, in particular for her play Chalet which was awarded the Prix Germán Rozenmacher for new drama. Following on from Veronese, she is known in international circuits for her new adaptation of a landmark of classical theatre, The Glass Menagerie. 49 luogo/venue teatro nuovo lingua/language spagnolo con sottotitoli in italiano/ spanish with italian subtitles durata/running time 1H 30min «Amo far esplodere i conflitti sopiti, occulti, sotterranei… forzare la macchina teatrale per essere più radicale dell’autore. Nella mia riscrittura, il ritmo non è affatto cechoviano» daniel veronese 50 © catherine vinay date/dates 13 giugno/june - h 19.30 14 giugno/june - h 20.00 15 giugno/june - h 21.00 los hijos se han dormido Da Il Gabbiano di Anton CEchov/From The Seagull by Anton Chekhov Adattamento e regia/Adapted and directed by Daniel Veronese Produzione/Production Sebastian Blutrach (Buenos Aires) con/with Ligne Directe/Judith Martin (Paris) In coproduzione con/In co-production with Teatro San Martin-complejo teatral de Buenos Aires, Théâtre de la Bastille (Paris), Festival d’Automne à Paris Prima italiana/Italian Premiere Daniel Veronese rivisita i classici a partire dai titoli: così Tre sorelle diventa "Un uomo che annega", Zio Vanja "Spia una donna che si uccide", e Il gabbiano "I bambini si sono addormentati". Quest'ultimo, in spagnolo Los hijos se han dormido è il terzo capitolo delle variazioni su Cechov. Enigmatico, ambiguo e affascinante come i precedenti, l’azione di Los hijos si svolge all’interno di un unico ambiente in cui si muovono i dieci attori. La messinscena si presenta come una versione corale de Il gabbiano dove ciascun personaggio è in perenne movimento, alla ricerca affannosa di qualcosa o qualcuno. «È in questo che gli argentini assomigliano ai russi – afferma il regista – inseguiamo sempre qualcosa che non abbiamo». Nello spettacolo, le peripezie di Treplev, gli appuntamenti amorosi mancati fra Trigorin e Nina si susseguono come in un feuilleton televisivo. La grande abilità del regista sta nel riuscire a modernizzare Cechov sul piano del ritmo, adattandolo ai tempi del teatro contemporaneo: «Ho bisogno di spogliare Cechov di una certa costruzione drammaturgica che fu efficace e innovatrice a suo tempo, ma che oggi probabilmente l’autore stesso cambierebbe – prosegue Veronese –; ciò che cerco di fare è avvicinarmi in maniera più diretta allo spettatore». «I love making subterranean, smothered conflicts explode... to force the theatrical machine to be more radical than the author. In my theatrical adaptations, my rhythm is far removed from Chekhov's». Daniel Veronese Daniel Veronese's radical theatrical adaptations start with the titles: thus the Three Sisters becomes "A man who drowns", Uncle Vanya turns into “Spying on a woman killing herself” and The Seagull, "The children have slept ". This last production is the third and last chapter in the trilogy inspired by Chekhov's works. Enigmatic, ambiguous and fascinating like his previous works, the plot of Los hijos takes place inside a single ambience inhabited by ten actors. The setting is a choral performance of The Seagull in which the various characters are perennially moving in their anxious search for something or someone. «In this way, the Argentines are similar to the Russians – says the director – always searching for something that we don't have». In the play, Treplev's various vicissitudes or the missed amorous appointments between Trigorin and Nina are represented rather like a television soap opera. The director's great skill is in how he has managed to create a contemporary rendition of Chekhov, adapting the times to the present day: «I need to strip Chekhov bare, remove that dramatic structure which worked and was considered innovative when he wrote but probably Chekhov himself would change some things – continues Veronese. What I am trying to do is to bring the drama closer to the spectators». 51 espía a una mujer que se mata Da Zio Vanja di Anton Cechov/From Uncle Vanya by Anton Chekhov Adattamento e regia/Adapted and directed by Daniel Veronese Produzione/Production Sebastian Blutrach (Buenos Aires) con/with Ligne Directe/Judith Martin (Paris) In Espía a una mujer que se mata, adattamento di Zio Vanja, non ci sono né costumi di scena, né altri elementi che ricordano la sospesa atmosfera campestre del testo cechoviano. Sul palcoscenico troneggia un grande tavolo da pranzo attorno al quale si riuniscono sette personaggi per discutere di temi che riguardano la società, la politica ma anche il teatro: una disputa sull’arte che avviene nell’istante stesso della rappresentazione. Tuttavia, il parallelo che Veronese istituisce tra il testo del drammaturgo russo e il suo adattamento è focalizzato su aspetti di tipo storico e psicologico: come Vanja dopo aver fomentato la sua piccola rivoluzione, batte in ritirata, lasciando tutto immutato, allo stesso modo l’Argentina, a seguito della grande crisi del 2001, ha esitato dinanzi alla necessità di riforme strutturali per affrontare le conseguenze del collasso economico. Secondo Veronese, Espía a una mujer que se mata «pone a poco a poco delle domande universali: l’alcol, l’amore per la natura e la ricerca della verità attraverso l’arte. Dio, Stanislavskij e Genet». «An extraordinary force. A prodigy of dramatic poetry which is a real tear-jerker and hilarious at the same time. A great example of theatre, both intelligent and unforgettable». Le Figaro In Espía a una mujer que se mata, an adaptation of Uncle Vanya, there are no period costumes or elements to recall the bucolic setting of Chekhov's original text. The stage is dominated by a large dining table with seven seated characters engrossed in conversations on social issues, politics and theatre: a heated discussion on art takes place at the same time of the play. Nevertheless, the parallelisms that Veronese creates between his script and the original Russian are found in the historical and psychological aspects: just as Vanya, after having stirred up his little revolution, retreats to leave everything unchanged can be seen as similar to Argentina after the 2001 crisis when the country hesitated in front of the structural reforms necessary to combat the effects of economic collapse. According to Veronese, Espía a una mujer que se mata «little by little addresses universal questions: alcohol, love of nature and the quest for truth through art. God, Stanislavskij and Genet». 52 luogo/venue galleria toledo © elena consuegra date/dates 14, 16 giugno/june - h 22.30 15 giugno/june - h 23.30 lingua/language spagnolo con sottotitoli in italiano/spanish with italian subtitles durata/running time 1H 35min «Una forza straordinaria. Un prodigio di poesia drammatica che strappa lacrime e risate. È grande teatro, intelligente e indimenticabile». Le Figaro 53 luogo/venue teatro mercadante © giampaolo samà date/dates 15, 16, 17 giugno/june h 22.00 lingua/language spagnolo con sottotitoli in italiano/spanish with italian subtitles durata/running time 1H 35min «Una vera festa teatrale e un’autentica lezione in tempo di crisi». El PaÍs 54 la omisión de la familia coleman Drammaturgia e regia/Written and directed by Claudio Tolcachir Produzione/Production Timbre 4 (Buenos Aires) La Omisión è una commedia grottesca che trasforma il teatro nello spazio domestico dei Coleman, un’abitazione popolare nel quartiere Boedo di Buenos Aires, invitando il pubblico a diventare membro del clan. La casa è un microcosmo caotico e disordinato abitato da cinque personaggi: Marito, Damián, Gabi (tre dei quattro fratelli Coleman), la madre Memé e la Nonna, l’unica figura che possiede una certa autorità. Infine c’è Veronica, la quarta sorella, che ha preferito abbandonare la casa. Ai Coleman manca un capofamiglia, una guida, e tutti si sentono autorizzati a perseguire egoisticamente i propri obiettivi. Ma, dietro la violenza dei battibecchi tra i fratelli e la rabbiosa intolleranza della madre, emerge un sentimento via via più forte che lega indissolubilmente i membri della famiglia. La Omisión de la Familia Coleman è un grande affresco familiare, un esempio emblematico del teatro grottesco di Buenos Aires che mette in mostra un’ampia gamma di sentimenti, universalmente poco nobili, dietro cui emerge la grande umanità di ciascun personaggio. Attraverso travolgenti colpi di scena e battute irriverenti, Tolcachir costruisce uno spettacolo che fa riflettere e ridere al tempo stesso. «A true theatrical party, an authentic lesson in times of crisis». El País La Omisión is a grotesque comedy which takes the theatre into the domestic ambience of the Coleman family, in the working class Boedo district of Buenos Aires, where the spectator is invited to participate. The Coleman house is a chaotic microcosm of total disorder inhabited by five characters: Marito, Damián, Gabi (three of the four Coleman brothers), the mother Memé and the grandmother, the only character with any degree of authority. We also have Veronica, the fourth child, who preferred to abandon the family home. The Colemans lack a family head or someone to guide them; everyone is bent on pursuing their own personal objectives. But behind the petty bickering of the brothers and sisters and the intolerant anger of the mother, there is a strong sentiment which binds the members of the family together. La Omisión de la Familia Coleman is an absurd family portrait, a wonderful example of the grotesque nature of Buenos Aires which places a range of universally ignoble sentiments in the forefront but behind, one can see the salvation of each character. Through a progression of twists and witty, irreverent quips, Tolcachir has assembled a performance which makes the spectator not only reflect but laugh at the same time. 55 tercer cuerpo Drammaturgia e regia/Written and directed by Claudio Tolcachir Coproduzione/Co-production Timbre 4 (Buenos Aires), Festival Internacional de Teatro Santiago a Mil Prima italiana/Italian Premiere Sul palcoscenico coesistono diversi ambienti: un bar, un ristorante, una casa, uno studio medico. Cinque personaggi percorrono in lungo e in largo la scena tessendo, con le proprie traiettorie, una trama articolata e solo apparentemente confusa. Ne emerge una grande varietà di storie dai risvolti sia comici che tragici, il cui comune denominatore è l’amore, o meglio, il bisogno di amare. Ogni personaggio è portatore di un mistero, di un enigma da risolvere: lo spettatore viene, così, trascinato in un dinamico gioco di relazioni scandito da dialoghi briosi, caratterizzato da un approccio radicalmente antiretorico e da un’ironia tagliente e mai banale. Tolcachir riesce nell’impresa di scomporre la realtà isolandone gli aspetti più significativi ed evidenziando, con la leggerezza tipica del suo teatro, le difficoltà che costellano la quotidianità di ognuno di noi e le contraddizioni che ci ostiniamo a nascondere. A kaleidoscope of gripping, universal stories: Tolcachir's highly cynical and brilliant staging of "the theatre of life". The stage is home to different ambiences: we have a bar, a restaurant, a house and a doctor's surgery. Five characters walk back and forth across the stage, their paths cross, they run into each other in their attempt to communicate. A vast range of different stories emerges, some comic and others tragic but with the common denominator of love or the need to love or to feel loved. Every character bears a mystery or an unresolved enigma: the spectator is drawn into this dynamic play of relations, a voyage to the beat of witty dialogue and scathing irony and never a dull moment. Tolcachir manages to dissemble reality; he highlights in a light-hearted fashion typical of his theatrical style the difficulties that fill our daily lives and those contradictions that we stubbornly continue to hide. 56 © giampaolo samà date/dates 15, 16, 17 giugno/june H 16.00; 20.00; 23.55 luogo/venue teatro mercadante ridotto lingua/language spagnolo con sottotitoli in italiano/ spanish with italian subtitles durata/running time 1H 10min un caleidoscopio di storie avvincenti e universali: l'umorismo cinico e brillante di tolcachir porta in scena il "teatro della vita". 57 © magali hirn date/dates 15, 16, 17 giugno/june h 18.00 luogo/venue teatro mercadante lingua/language spagnolo con sottotitoli in italiano/ spanish with italian subtitles durata/running time 1H 35min «Un’esplosione di umanità ricca di fascino e profondità. lo spettacolo suscita risate, inquietudine ed emozione». La terrasse 58 el viento en un violín Drammaturgia e regia/Written and directed by Claudio Tolcachir Coproduzione/Co-production Timbre4 (Buenos Aires), Festival d’Automne à Paris, Maison des Arts et de la Culture de Créteil, Festival Internacional de Teatro Santiago a Mil, TEMPO_FESTIVAL das Artes (Rio de Janeiro) Con il sostegno di/With the support of Iberescena-Fondo de ayudas para las artes escénicas iberoamericanas, Teatro Solis (Montevideo), Producciones Teatrales Contemporaneas (Madrid) Prima italiana/Italian Premiere El viento en un violín è l’ultima creazione della compagnia Timbre 4. Mentre La Omisión esplora le dinamiche di una famiglia disorientata dalla mancanza di una guida, e Tercer Cuerpo scandaglia in profondità la psicologia di cinque personaggi in cerca d’amore; El viento en un violín analizza le motivazioni che tengono insieme un gruppo di persone, diversissime tra loro, riunite dal caso e dalle coincidenze della vita. Due i nuclei familiari coinvolti: il primo, costituito da una coppia omosessuale che desidera a tutti i costi avere un figlio; il secondo, da un ragazzo giovane e confuso, ossessionato dalla presenza invadente di sua madre. Tolcachir sonda, con ghignante premeditazione, la totale arbitrarietà dei legami, l’ambiguità dei sentimenti, le lotte e gli slanci che si manifestano all’interno di una data comunità. Man mano che la vicenda si dipana, i personaggi danno vita a un’utopia disordinata e in parte incompleta che lascia al pubblico la possibilità di completare la storia. «An explosion of humanity, profound and fascinating. This performance not only makes one laugh, but the spectator shares the character's emotions and worries». La Terrasse El viento en un violín is the latest performance by the theatrical company Timbre 4. While La Omisión explores the dynamics of a disoriented family without a guide and Tercer Cuerpo studies five persons seeking love, El viento en un violín analyses the reasons that make people very different from each other stay together as a group, is this by chance or coincidence. The plot sees two families involved: the first, a couple of homosexuals who desire a child at any cost; the second, a confused adolescent, obsessed by the presence of his overbearing and pushy mother. Almost with premeditated scorn, Tolcachir explores the total arbitrariness of relationships, the ambiguity of sentiments, the battles and the sides that are taken within a community. Bit by bit the adventure propagates, the persons create their own disordered utopias which are partially incomplete, leaving the audience to add the missing parts. 59 el tiempo todo entero Ispirato a Lo Zoo Di Vetro di Tennessee Williams/Inspired by The Glass Menagerie by Tennessee Williams Drammaturgia e regia/Written and directed by Romina Paula Produzione/Production El Silencio (Buenos Aires) con/with Ligne Directe/Judith Martin (Paris) Prima italiana/Italian Premiere L’idea dello spettacolo nasce quando Romina Paula studiava drammaturgia all’EMAD (Escuela Metropolitana de Arte Dramático) di Buenos Aires e stava lavorando a uno studio su Lo zoo di vetro di Tennessee Williams. Non potendo sostenere il costo dei diritti d’autore, la giovane regista decide di scriverne una nuova versione intitolandola, El tiempo todo entero. Innestandosi sui personaggi del dramma di Williams, Romina Paula sposta l’intera vicenda nella mente della protagonista (Laura, nel testo originale, Antonia, nella riscrittura) trasformandola in una donna forte e responsabile, molto distante dalla creatura fragile e indifesa che collezionava “animaletti di vetro”. Allo stesso modo, la madre, che nella versione originale della pièce ha come unica ossessione quella di trovare un marito per la figlia, è nel testo della Paula una donna moderna ed emancipata della Buenos Aires di oggi. Allontanandosi dalle simbologie tipiche del teatro di Williams, i personaggi di El tiempo todo entero appaiono liberi, responsabili delle proprie scelte, privi di qualsiasi condizionamento esterno. Tuttavia, pur non essendo gravati dal peso delle costrizioni sociali dell’America puritana del dopoguerra, incontreranno il medesimo destino dei personaggi dello Zoo. «El tiempo todo entero creates a wave of emotions which continue well beyond the two hours that the performance lasts». L’Express The idea of this performance was born when Romina Paula studied drama at EMAD (Escuela Metropolitana de Arte Dramá tico) in Buenos Aires and was working on The Glass Menagerie by Tennessee Williams. Unable to cover the costs of the copyright dues, the young director decided to write her own version entitled El tiempo todo entero. Grafted onto Tennessee Williams' characters, Romina Paula moves the story into the mind of the protagonist: Laura (in the new text Antonia) is transformed into a strong and highly responsible woman, far from the delicate, fragile and defenceless creature who collected "glass animals". Similarly, whereas in the original version the only obsession of the mother is to find a husband for her daughter, in Paula's version, she is a modern and emancipated woman, typical of today's Buenos Aires. Moving away from the Williams' symbolism, the characters of El tiempo todo entero appear as being liberated, responsible for their own choices, and free from any form of external conditioning. Nevertheless, without the burden of those puritan social constrictions of the United States in the post war period, we can still see the same destinies of the characters in The Glass Menagerie. 60 © giovanni cittadini cesi date/dates 15 giugno/june - h 19.00 16 giugno/june - h 20.00 luogo/venue teatrino di corte di palazzo reale lingua/language spagnolo con sottotitoli in italiano/ spanish with italian subtitles durata/running time 1H 30min «El tiempo todo entero provoca un’onda di emozione che dura ben oltre la durata dello spettacolo». L’Express 61 © m° franco accursio gulino un conflitto appassionante, di grande attualità e di forte impatto emotivo: daniele salvo porta in scena summer del drammaturgo inglese edward bond. 62 summer Di/By Edward Bond traduzione/translation salvatore cabras, maggie rose Regia/Directed by Daniele Salvo Produzione/Production Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia In coproduzione con/In coproduction with Teatro de Gli Incamminati Prima assoluta/World premiere Summer di Edward Bond è, secondo le parole dell’autore, «un dramma europeo» che riflette sugli effetti che la guerra e la violenza determinano nella psiche umana. La vicenda si svolge su un’isola della ex Jugoslavia dove due donne, Marta e Xenia, il cui passato è legato al periodo dell’occupazione nazista, si rincontrano dopo molti anni. Come nella tragedia classica o nei drammi shakespeariani, nel testo di Bond le passioni dei protagonisti vengono messe a confronto con i grandi avvenimenti della storia: la seconda guerra mondiale, i lager nazisti, il collaborazionismo, la Resistenza… Il tutto riflesso nei dialoghi serrati tra una ex domestica, oggi riscattata e divenuta proprietaria della casa in cui lavorava, e la sua ex padrona, costretta per un lungo periodo all’esilio. Oltre alle due donne, ci sono i rispettivi figli che, per uno strano caso del destino, si innamorano l’uno dell’altra e un ex soldato tedesco, tornato sull’isola in vacanza con i nipoti. Lo spettacolo – diretto da Daniele Salvo e interpretato da Elisabetta Pozzi, Melania Giglio e Luca Lazzareschi – pone il pubblico nel mezzo di un conflitto appassionante, di grande attualità e di forte impatto emotivo: ci sono cose che non si possono dimenticare, rancori che, anche a distanza di quarant’anni, stentano a placarsi. Dopo essersi formato alla Scuola del Teatro Stabile di Torino, lavora per diversi anni come attore e collaboratore alla regia e alla drammaturgia di Luca Ronconi. Nel 1999 fonda la compagnia Fahrenheit 451 Teatro dirigendo molti spettacoli tra cui Onegin, I sognatori, Mozart e Salieri, Siamo tutti in Pericolo. date/dates 14, 16 giugno/june h 20.00 15 giugno/june h 19.00 luogo/venue teatro san ferdinando lingua/language italiano/italian durata/running time 2H 30min An impassioned conflict, both contemporary and emotional: Daniele Salvo brings to the Naples stage Summer by the British playwright Edward Bond. Summer, according to the author Edward Bond, is «a European drama» which reflects the effects of war and violence on the human psyche. The drama takes place on an island of exYugoslavia where Marta and Xenia meet. Their pasts were closely linked during the Nazi occupation and they meet again for the first time in many years. Like a classical tragedy or a Shakespearean drama, Bond's protagonists are faced with important historical events: the Second World War, the Nazi concentration camps, enemy collaboration, resistance fighters. Everything is reflected in the dialogue of a former maid who has now come up in the world and now owns the house where she once worked with her former mistress, forced into exile for many years. Not only do we have the two women but also their children who, coincidentally, fall in love with each other, and a former German soldier who returns to the island on holiday with his grandchildren. Directed by Daniele Salvo and interpreted by Elisabetta Pozzi, Melania Giglio and Luca Lazzareschi, the drama places the spectator in front of an impassioned conflict, very contemporary and with a powerful emotional undercurrent: there are things that cannot be forgotten, old resentments which, even after forty years, are still very much alive. 63 arturo cirillo 64 © dario gessati «un viaggio attraverso la musicalità dei dialetti e la ritmicità del verso [...] per narrare una storia semplice ed antica con la sensibilità del teatro di oggi». pasolini plauto il vantone Nel 1961 Vittorio Gassman chiede a Pier Paolo Pasolini di lavorare a una nuova traduzione del Miles gloriosus di Plauto, che il poeta intitola Il Vantone. Pasolini, però, realizza qualcosa di più di una semplice traduzione: traslando sia la lingua che il contesto, reinventa la commedia inserendo numerosi personaggi popolari, creando così un gioco teatrale parallelo a quello di Plauto. Ma l’aspetto più interessante e innovativo è l’uso del dialetto (romanesco), con la precisa intenzione di instaurare un legame con il teatro popolare della sua epoca. «Che in Italia esista un teatro analogo a quello in cui fondava le sue prepotenti radici il lavoro di Plauto, è cosa da mettere senza esitazione in dubbio», scrive Pasolini nel 1963 nel commento alla prima edizione de Il Vantone, aggiungendo che «uno scambio altrettanto intenso, ammiccante e dialogante, come nel teatro di Plauto, tra testo e pubblico, mi pareva di poterlo individuare forse e soltanto nell’avanspettacolo». A portare in scena il testo, il regista napoletano Arturo Cirillo con una compagnia di soli uomini che si “travestono” per interpretare i vari personaggi della commedia. Giocando con il romanesco del testo, il regista compie «un viaggio attraverso la musicalità dei dialetti e la ritmicità del verso […] per narrare una storia semplice ed antica con la sensibilità del teatro di oggi» come afferma lo stesso Cirillo. di/by plauto traduzione/translation Pier Paolo Pasolini regia/directed by Arturo Cirillo produzione/production Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia in coproduzione con/in coproduction with Teatro Stabile di Napoli Prima assoluta/world premiere Arturo Cirillo dopo il diploma all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico, lavora come attore con diversi registi ma è con Carlo Cecchi, nella cui compagnia resterà dal 1993 al 2000, che svolge la sua maggiore attività. Successivamente si dedica alla regia teatrale. Tra i suoi spettacoli: L’Ereditiera, La Piramide!, Le cinque rose di Jennifer, L’avaro, La morsa. «A voyage through the musicality of dialects and the rhythm of verse [...] to narrate a simple and ancient story with the sensitivity of today's theatre». Arturo Cirillo In 1961 Vittorio Gassman asked Pier Paolo Pasolini to work on a new translation of Plautus' Miles gloriosus which the poet entitled Il Vantone. Pasolini, however, wrote something more than a mere translation: translating both the text and the context, he reinvented this comedy, introducing many popular characters and thus, creating a theatrical plot parallel to Plautus' original text. The most interesting aspect is the innovative use of the (Roman) dialect with the precise intention of creating a link with the popular theatre of his time. «That Italy has an analogous type of theatre which shares common roots with Plautus, is something undoubtedly questionable», wrote Pasolini in 1963 in his comment to the first edition of the Il Vantone, adding also that «a similarly intense exchange and friendly dialogue between the text and the public like in Plautus' theatre can be found but only in the curtain raiser». The Neapolitan director Arturo Cirillo has entrusted Pasolini's work to an all-male company who "dress up" to interpret the various characters of the comedy. Playing with a text in Roman dialect, the director takes us «on a journey through the musicality of dialect and the rhythm of verse […] to narrate a simple and ancient story with the sensitivity of today's theatre» affirms the same Cirillo. date/dates 17, 18 giugno/june h 21.00 luogo/venue parco archeologico di pausilypon teatro grande lingua/language italiano/italian durata/running time 1H 40min 65 66 © marco baroncelli La tragedia di una Medea contemporanea raccontata attraverso la lente dei media: sulle musiche originali dei Subsonica, debutta al Festival il nuovo lavoro di Accademia degli Artefatti. taking care of baby ovvero: la vertigine della verità Di/By Dennis Kelly Regia/Directed by Fabrizio Arcuri Creazione/Created by Accademia degli Artefatti Coproduzione/Co-production Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia, Accademia degli Artefatti Prima assoluta/World premiere Una donna viene accusata di aver assassinato i suoi due bambini. Una voce fuori campo interroga i protagonisti della storia, nel tentativo di ricostruire la dinamica dei fatti, di rimettere insieme i pezzi del mosaico. Ognuno offre la propria versione: la madre, interpretata da Isabella Ragonese, ma anche il padre, un giornalista, uno psicologo, un politico e un regista teatrale… Taking Care of Baby è un’indagine psicologica alla ricerca della verità che si muove tra il documentario televisivo e il reportage giornalistico. Ma il filtro mediatico confonde i piani generando l’invenzione di una verità e insieme il racconto di una falsità. La messinscena, abitata da schermi e telecamere e avvolta dalle musiche originali dei Subsonica, cattura lo spettatore coinvolgendolo in prima persona, fino a chiedergli di scegliere a quale verità credere. Accademia degli Artefatti si forma all’inizio degli anni Novanta e, dopo un primo periodo di teatro visivo, si dedica alla drammaturgia contemporanea, in particolare anglosassone. I lavori degli Artefatti, vincitori di numerosi premi, sono sempre caratterizzati dalle contaminazioni fra arte figurativa, performance e installazione. date/dates 18 giugno/june - h 20.00 19 giugno/june - h 19.00 20 giugno/june - h 21.30 luogo/venue teatro nuovo lingua/language italiano/italian durata/running time 2h The tragic story of a contemporary Medea told through the lens of the press: with a musical accompaniment by Subsonica, the debut of Accademia degli Artefatti's latest performance. A woman is accused of having murdered her two children. A voice from off-stage interrogates the protagonists regarding the event in an attempt to reconstruct the dynamics, to piece together the parts of the mosaic. Everyone gives their own version: the mother, interpreted by Isabella Ragonese, but also the father, a journalist, a psychologist, a politician and a theatre director… Taking Care of Baby is a psychological investigation for the truth, which is at the same time a television documentary and a journalistic report. But the filter of the media confounds reality and invents a new reality together with a series of untruths. The scenography is a series of television screens and video cameras and together with Subsonica's musical accompaniment, the spectator is drawn directly into the plot and is asked to chose what version of the truth to believe. The Accademia degli Artefatti was founded at the beginning of the 1990's and following an initial period of visual theatre, they dedicated their energies to contemporary drama with a preference to Anglo-Saxon playwrights. Artefatti has won many awards for their works which are usually characterised by a strong cross-pollination between figurative art, performance and installations. 67 68 © marco caselli nirmal Una bambina, una ragazza e un’anziana per raccontare le tre età della vita: dopo il successo di The End, Babilonia Teatri porta in scena, in prima assoluta, uno spettacolo poetico e dissacrante. the rerum natura progetto speciale da the end Sul palco si alternano tre figure femminili, metafora delle età della vita: una bambina, una ragazza e un'anziana. Il loro incontro, che avviene in un unico momento dello spettacolo, sancisce una sorta di passaggio di testimone. Il pubblico entra in questo divenire temporale attraverso l’alternanza dei tre vissuti costruita su un’intensa varietà di registri linguistici. Di/By Enrico Castellani, Valeria Raimondi Creazione/Created by Babilonia Teatri Tappa successiva del pluripremiato The End, che si poneva come un’indagine sulla morte, The Rerum Natura è una riflessione poetica sullo scorrere della vita, sull’ineluttabilità del suo corso e sui colori che ne caratterizzano le diverse età. Il peso delle parole – più lieve o più grave, più delicato o più giocoso – dipende dalla voce di chi le pronuncia: innocenza, sfrontatezza, maturità ne determinano il significato. Produzione/Production Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia Fondata da Enrico Castellani e Valeria Raimondi nel 2005, Babilonia Teatri, si è affermata rapidamente sulla scena nazionale grazie a un personalissimo linguaggio scenico, fortemente contemporaneo, che gli è valso numerosi riconoscimenti. Il teatro dei Babilonia, che loro stessi definiscono “pop, rock, punk”, porta in scena una realtà che non lascia spazio a moralismi, ma viene rappresentata con grande forza espressiva, mediante accostamenti di parole, immagini, suoni e musiche. Prima assoluta/World premiere A young girl, an adolescent and an elderly woman, each to tell their tales of three different ages: after the success of The End, Babilonia Teatri brings a desecrating and poetic performance to the Naples stage. On stage we have three female figures, a metaphor of the different ages of life: a young girl, an adolescent and an elderly woman. Their unique meeting sanctions a sort of changeover. The audience is drawn into the story through an alternation of three different lives told in different linguistic registers. This is the successive step in the pluri-award winning production The End which was a profound examination on death; now The Rerum Natura offers us a poetical reflection on the passage of life, on the ineluctability of its flow and the colours which characterise each of its periods. The weight of the words – lighter or heavier, more delicate or more playful – depends entirely on the voice of the person who pronounces them: the innocence, boldness and maturity of who is speaking determines its significance. In coproduzione con/In coproduction with Babilonia Teatri date/dates 18 giugno/june - h 22.30 19 giugno/june - h 21.30 20 giugno/june - h 20.00 luogo/venue sala assoli lingua/language italiano/italian durata/running time 55min Founded by Enrico Castellani and Valeria Raimondi in 2005, Babilonia Teatri, quickly gained fame in Italy due to its very personal scenic language, strongly contemporary and which has undoubtedly contributed to the many awards that the company has received. Babilonia Teatri define their own style as "pop, rock, punk"; they portray a type of reality which leaves no space for moralism but creates a powerful expressivity through the combination of words, images, sound and music. 69 focus danza israeliana focus danza israeliana Desiderio di sentirsi parte di una comunità e celebrazione dello spirito di gruppo: il tutto dominato da influenze arabe, europee e orientali. Queste le caratteristiche della danza israeliana, un’arte che seppur giovane, fonda le proprie radici in tradizioni antiche di popoli migranti. Considerata oggi una realtà in grande fermento che offre uno sguardo inedito su un territorio di confine tra Europa e Medio Oriente, la danza israeliana è protagonista di un focus che presenta i lavori di tre delle più interessanti compagnie del momento: Vertigo Dance Company con Birth of the Phoenix e Null, Kibbutz Contemporary Dance Company con Bein Kodesh Le’Hol (Sacred and Profane) e If at all, Dafi Dance Group con SENSITIVITY TO HEAT. focus israeli dance The desire to feel oneself part of a community and to celebrate the spirit of the group: all with Arab, European and Oriental influences. This is the main characteristic of Israeli dance which, albeit still young, can trace its roots to ancient traditions of migrant populations. Considered today as a fast growing sector and offering an original insight to a territory bridging Europe and the Middle East, the Israeli dance sector is the protagonist of a focus of this Festival; a medley of the works of some of the most interesting companies of the moment: Vertigo Dance Company with Birth of the Phoenix and Null; KibButz Contemporary Dance Company with Bein Kodesh Le’Hol (Sacred and Profane) and If at all; Dafi Dance Group with SENSITIVITY TO HEAT. 70 vertigo dance company kibButz contemporary dance company dafi dance group Partner nella vita e nel lavoro, Noa Wertheim e Adi Sha'al fondano nel 1992 la Vertigo Dance Company. La compagnia prende nome dalla loro prima performance intitolata Vertigo in cui sondavano la sensazione di vertigine che Adi aveva provato durante gli anni di formazione presso l’aeronautica militare per poi sfociare in una riflessione più generale sul senso di vuoto e sulla mancanza di controllo. Da allora Vertigo ha prodotto un nuovo spettacolo ogni anno, costruito attraverso un processo di creazione collettiva: salvo rare eccezioni, infatti, le performance nascono dalla collaborazione di coreografi, danzatori, scenografo, costumista, light designer. Tra i più recenti spettacoli della compagnia: White Noise, Vertigo and the Diamonds, Power of Balance, Mana. Kibbutz Contemporary Dance Company nasce nel 1970 come estensione della Regional Western Galilee Dance Group di Yehudit Arnon che la fondò e diresse fino al 1996. Cecoslovacca di nascita, la Arnon dopo la seconda guerra mondiale emigrò in Israele diventando una figura centrale per la diffusione della danza nel paese. È nel 1996 che la direzione artistica passa a Rami Be’er, un allievo di Yehudit Arnon, entrato nella compagnia nel 1980. Rami Be’er ha coreografato oltre cinquanta spettacoli – sia per adulti che per bambini – acclamati in Israele e all’estero. Oltre a ideare le coreografie, Be’er disegna anche le scene, le luci, e talvolta i costumi. Tra le performance più recenti: Infrared, 60Hz, Ekodoom, Kibbutzit 360. Coreografa, danzatrice e musicista, Dafi Altabeb è la fondatrice della compagnia Dafi Dance Group, nata nel 2005. Il gruppo, composto da 12 danzatori, ha portato in scena diverse performance tra cui Scratching the ends, sulle conseguenze che gli eventi dell’infanzia possono lasciare nella nostra vita di adolescenti e di adulti; Under the carpet, sulla curiosità del guardare nel buio cosa accade dietro a finestre illuminate; Out of second choice, intenso lavoro sulla scelta; High expectations, performance sulla capacità di raggiungere i propri obiettivi; Woman’s help, sulla forza emotiva femminile. Nei suoi lavori la Altabeb esplora con intensità gli aspetti emotivi e psicologici dell’uomo con uno stile anticonvenzionale e fortemente innovativo. vertigo dance company kibbutz contemporary dance company dafi dance group Adi Sha'al together with his life-partner and colleague Noa Wertheim, founded the Vertigo Dance Company in 1992. The company takes is name from their first performances entitled Vertigo in which they explored the sensation that Adi experienced during his years of training in the Israeli Air Force. Since then, Vertigo has produced a new performance every year by a very special collective or shared creative process. With rare exceptions, their performances are born from the collaboration between choreographers, dancers, scenographers, costume-makers and light designer. The following are some of their most recent productions: White Noise, Vertigo and the Diamonds, Power of Balance, Mana. Kibbutz Contemporary Dance Company was founded in 1970 as an extension of the Regional Western Galilee Dance Group of Yehudit Arnon which she founded and directed since 1996. Czechoslovak by birth, Arnon emigrated in Israel where she became one of the leading figures for the diffusion of dance in the country. In 1996 the artistic direction passed over to Rami Be’er, who joined the group in 1980. Rami Be’er has choreographed over fifty performances which were great successes both in Israel and abroad. As well as the choreography, Be’er also designs the scenographies, lighting and sometimes the costumes. Some of his most recent performances: Infrared, 60Hz, Ekodoom. Dafi Altabeb, choreographer, dancer and musician, founded the Dafi Dance Group in 2005. This group of 12 dancers has staged many different performances such as Scratching the ends, dealing with the consequences that events from our childhood can have on our lives as adolescents and adults; Under the carpet, on the curiosity of looking into the dark from an illuminated window; Out of second choice, an intense study on choice; High expectations, dealing with the theme of achieving objectives; Woman’s help, on the emotional force of women. In her works, Altabeb explores intensely the emotional and psychological aspects of mankind with a highly innovative and unconventional approach. 71 luogo/venues teatro san ferdinando durata/running time 1h tradizione e modernità, sensualità e spiritualità: null è un viaggio inatteso e stimolante in territori sconosciuti. 72 © gadi dagon date/dates 19 giugno - ore 20.00 20 giugno - ore 19.30 null Coreografia/Choreography Noa Wertheim Produzione/Production Vertigo Dance Company (Jerusalem) Prima italiana/italian premiere Null rappresenta un punto di incontro fra tradizione e modernità, tra la forte sensualità dei danzatori e la profonda spiritualità dell’atmosfera. Come in ogni performance, anche in questo lavoro, l’obiettivo di Vertigo Dance Company è creare uno spazio fisico di confronto tra danzatori e spettatori, accompagnando il pubblico in un viaggio inatteso e stimolante in territori sconosciuti. Noa Wertheim ha creato questa coreografia grazie alla collaborazione del musicista Ran Begano, del light designer Danny Fishof e del costumista e scenografo Rakefet Levi. Lo spazio del palcoscenico è delimitato da pareti semitrasparenti su cui sono posti tre lavabi bianchi dotati di acqua corrente. I danzatori sono vestiti di nero e alcuni indossano una lunga gonna di tulle, mentre le danzatrici portano un abito di batista che si staglia sul fondale illuminato. La serenità della composizione e l’intensità delle sequenze al rallentatore suggeriscono immagini rituali e sottotesti teatrali che sono il vero marchio di fabbrica della Wertheim. Tradition and modernity, sensuality and spirituality: Null is a stimulating and unexpected journey of discovery into unknown lands. Null represents a meeting place between tradition and modernity, between the strong sensuality of the dancers and the profound spirituality of the ambience. As evident in their performances, the object of the Vertigo Dance Company is to create a physical space where the dancers and spectators can venture into a stimulating and unexpected journey of discovery into unknown lands. Noa Wertheim has brought about her latest creation thanks to the collaboration of the music of Ran Begano, the light designer Danny Fishof and the costumes and scenography of Rakefet Levi. The stage is limited by semitransparent walls against which we see white wash hand basins each with running water. The male dancers are all dressed in black, some wearing long tulle skirts whereas the female dancers are all dressed in light cambric which stand out against the illuminated backdrop. The serenity of the composition is seen in the intensity of slow motion sequences suggesting ritual images and theatrical captions which are almost like Wertheim's trademark. 73 birth of the phoenix Coreografia/Choreography Noa Wertheim Produzione/Production Vertigo Dance Company (Jerusalem) “Un progetto di danza sul dialogo tra uomo e ambiente”: questo il sottotitolo che Vertigo Dance Company ha scelto per lo spettacolo Birth of the Phoenix. E allora quale miglior location di un promontorio a picco sul mare? Al centro della performance una cupola geodetica ideata secondo principi di sostenibilità: una struttura di bambù che si eleva da terra senza fondamenta e che è composta da triangoli che a loro volta creano pentagoni ed esagoni. Sotto questa cupola – che ricorda la geometria dell’universo, dalle strutture molecolari più piccole alle relazioni tra le stelle – il pubblico e i danzatori, disposti come in un teatro greco, percepiscono gli stimoli visivi, uditivi e sensoriali dell’ambiente circostante. Birth of the Phoenix è una creazione che cambia con il mutare del sito che la ospita, pur proponendo la medesima riflessione: il rapporto tra l’uomo e gli elementi naturali. Il Parco Archeologico di Pausilypon diventa quindi un luogo ideale per esaltare i contenuti dello spettacolo e immergere il pubblico in un ambiente dominato dalla componente naturale. Both the public and dancers under a bamboo cupola for a performance which, like the phoenix, is reborn during every performance: this is the magic of Vertigo Dance Company. "A dance project which explores the dialogue between man and his environment" is the subtitle that Vertigo Dance Company has chosen for the performance Birth of the Phoenix. And what better location than a stage perched high up above the sea? At the centre of the performance, a geodesic dome created according the principle of sustainability: a bamboo construction raised above the ground without any foundation and composed of triangles which in turn form a series of pentagons and hexagons. Underneath this cupola – recalling the geometry of the universe from the smallest molecular structures to the relations between the stars – the public ad the dancers arranged like in a Greek theatre, perceive the visual, auditory and sensory stimuli from the surroundings. Birth of the Phoenix is a performance which changes with the changing venue, even though the same perspective or reflection is given every time, Man's relationship with the natural elements. The Archaeological Park of Pausilypon is therefore the ideal venue to highlight these elements and allow the audience to be immersed in an ambience dominated by natural elements. 74 © miri yanai date/dates 21, 22, 23 giugno/june h 19.30 luogo/venue parco archeologico di pausilypon durata/running time 50min pubblico e danzatori sotto una cupola di bambù per una performance che, come la fenice, rinasce ad ogni rappresentazione: è la magia di vertigo dance company. 75 luogo/venue teatro politeama durata/running time 1H 15min una cascata di sabbia avvolge i corpi dei danzatori scandendone il ritmo e i movimenti: lo spettacolo è un mix delle più belle coreografie di rami be'er. 76 © uri nevo date/dates 19 giugno/june - h 21.45 20 giugno/june - h 21.30 bein kodesh le' hol (sacred and profane) Coreografia/Choreography Rami Be’er Produzione/Production Kibbutz Contemporary Dance Company (Western Galilee) Prima europea/European premiere Costruita sui quadri delle più belle coreografie di Rami Be'er, Bein Kodesh Le’Hol invita lo spettatore a partecipare a un viaggio alla scoperta di sé. Una morbida cascata di sabbia scandisce i passi dei danzatori che, con il corpo, ne seguono il flusso sinuoso. Su uno sfondo completamente immerso nel buio, questa clessidra senza tempo diviene una sorgente di luce attorno alla quale si celebra un rituale contemporaneo. Nel quadro successivo i danzatori interagiscono con delle sbarre di ferro che formano una sorta di gabbia imprigionandoli come in un labirinto. Le scene solitarie divengono sempre più popolate, fino al momento in cui sei danzatrici in tutù bianco, stagliandosi sulle tonalità dell’ocra dello sfondo, danno vita a una coreografia di gruppo. La musica spazia da composizioni classiche a sonorità elettroniche giocando un ruolo fondamentale: nato in una famiglia di musicisti, Rami Be’er, il direttore artistico, afferma: «Sono ispirato dalla gente, dagli animali, dalla natura, dall’arte e dalla musica. Quando sento una musica, vedo un quadro e un movimento». A cascade of sand slowly smothers the dancers' bodies, beating out the rhythm of their movements: the performance is a mélange of the best of Rami Be'er's choreographies. Built on a framework of some of the company's best choreographies, Bein Kodesh Le’Hol invites the spectators to participate in a journey of self-discovery. A gentle cascade of soft sand slowly follows the dancers' footsteps and traces out the forms made with their sinuous body movements. On a completely dark background immersed in darkness, this hourglass without time becomes a source of light around which a contemporary ritual is celebrated. In the following pièce, the dancers interact with iron girders which form a sort of cage imprisoning them within a sort of labyrinth. The solitary scenes become ever more populated until we have six dancers in white tutus which stand out starkly against the ochre coloured backdrop, forming a sort of group choreography. The music, ranging from classical compositions to electronic sounds, plays a very important role in his works as Be’er was born into a family of musicians. As Be'er himself affirms «I am inspired by people, by souls, by art and by music. When I hear music, I see a painting in movement». 77 if at all Coreografia/Choreography Rami Be’er Produzione/Production Kibbutz Contemporary Dance Company (Western Galilee) Prima europea/European premiere “If at all” potrebbe essere tradotto in italiano con “semmai”. E infatti questo nuovo lavoro di Kibbutz Contemporary Dance Company sembra riflettere sulle “possibilità” dell’accadere. La performance, coreografata da Rami Be’er, si compone di cerchi figurativi che si sviluppano da forme chiuse fino a strutture aperte. Lo spazio della scena sembra mutare insieme ai danzatori che lo plasmano attraverso i loro corpi immergendo lo spettatore in un rito arcaico e contemporaneo al tempo stesso. Come tutte le coreografie della Kibbutz, anche in questa l’attenzione è concentrata su tutto il corpo: «Le possibilità di movimento del corpo – afferma Rami Be’er – sono infinite. Parto da azioni semplici e quotidiane come sedersi, camminare, rotolarsi, per poi mescolarle e dar vita a movimenti complessi». La coreografia nasce dalla tensione tra astrazione ed espressione lasciando allo spettatore la possibilità di costruire la propria interpretazione: «Non racconto una storia – prosegue il direttore artistico – ma offro allo spettatore un’esperienza, attraverso la quale può ascoltare se stesso, le proprie emozioni, i propri ricordi. Nel balletto classico c’è una storia, dei personaggi. Questo invece è un viaggio in cui voi dovete trovare la storia». «No story is told; the spectator lives through a real experience. [...] The performance is a voyage in which you have to find the story». Rami Be'er The latest choreography If at all by the Kibbutz Contemporary Dance Company is a reflection on the "possibility" of things happening. The choreography by Rami Be’er is composed by a series of figurative circles which are formed from closed figures which slowly develop into a series of open structures. The space changes together with the dancers who seem to mould it with their bodies, immersing the spectator in a both archaic and contemporary ritual. As for all the Kibbutz's choreographies, the attention and focus is on the dancers' bodies. «The possibilities of movement of the bodies – affirms Be’er – are infinite. I start from simple and daily gestures such as sitting, walking, rolling and then I add these to more complex movements». The choreography is born from tension between abstraction and expression and leaves the spectator the possibility of constructing his or her own interpretation. «We don't tell a story – continues the Artistic Director – but we offer the spectators an experience in which they can listen to themselves, feel their own emotions and their own memories. In classical ballet we have a story and various characters whereas this is a journey in which we want you to find the story». 78 © uri nevo date/dates 22 giugno/june - h 22.15 23 giugno/june - h 21.00 luogo/venue teatro politeama durata/running time 1h 5min «non racconto una storia, ma offro allo spettatore un'esperienza [...] è un viaggio in cui voi dovete trovare la storia». Rami Be'er 79 luogo/venue parco archeologico di pausilypon teatro grande durata/running time 1h «amo toccare con trasporto, abbracciare intensametne, baciare appassionatamente [...] altrimenti non avrebbe senso». dafi altabeb 80 © nini moshe date/dates 23 giugno/june - h 21.30 24 giugno/june - h 21.00 sensitivity to heat Coreografia e direzione artistica/ Choreography and artistic direction Dafi Altabeb Collaborazione alla creazione e drammaturgia/Cocreation and dramaturgy Nizan Moshe Creazione/Created by Dafi Dance Group (Israeli Choreographers Association) Produzione/Production Fondazione Campania dei Festival-Napoli Teatro Festival Italia Prima assoluta/World premiere Sensitivity to heat è una performance costruita sulle arie di alcune celebri opere liriche che il Festival ha commissionato alla coreografa, danzatrice e musicista Dafi Altabeb e alla sua compagnia Dafi Dance Group. La colonna sonora presenta un repertorio musicale che comprende Je veux vivre dans ce rêve da Roméo et Juliette di Charles Gounod, il Preludio e il terzo atto de La Traviata di Verdi, Les tringles des sistres tintaient dalla Carmen di Georges Bizet e Danza delle Ore da La Gioconda di Amilcare Ponchielli. A proposito di Sensitivity to heat la coreografa afferma: «Non ho alcuna sensibilità al calore. Posso tenere tra le mani una tazza bollente e avvertire una sensazione piacevole. Mi lavo con acqua caldissima, altrimenti la sentirei appena tiepida. Tutto ciò che mi riguarda ha sempre avuto a che fare con sentimenti estremi, emozioni, percezioni istintive, olfattive e tattili. Amo toccare con trasporto, abbracciare intensamente, baciare appassionatamente (anche quando dò una pacca sulla spalla ad un amico lo faccio con calore). Altrimenti non avrebbe senso. C’è qualcuno di voi che non ha bisogno di toccare? Per me è come l’aria che respiro senza la quale appassirei». I love to touch with full intent, to intensely embrace to passionately kiss. Otherwise, it would feel devoid of meaning. Dafi Altabeb Sensitivity to heat is a performance built on some of the most important operatic arias and commissioned by the Festival to the choreographer, dancer and musician Dafi Altabeb and her troupe the Dafi Dance Group. The soundtrack presents a repertoire of music comprising Je veux vivre dans ce rêve from Gounod's Roméo et Juliette, the Prelude and third act of La Traviata by Verdi, Les tringles des sistres tintaient from Bizet's Carmen and the Danza delle Ore da La Gioconda by Amilcare Ponchielli. In describing Sensitivity to heat, the choreographer affirms: «I, in matters of sensitivity to heat I don’t have any. I can hold a scorching hot cup in my bare hands and it would feel pleasant. I shower in a steaming hot water, any less and it would feel lukewarm. Everything about me has always and ever been about feelings, extreme feelings. Everything in me goes through a strainer of emotions, through gut feelings, smell and touch. I love to touch with full intent, to intensely embrace to passionately kiss; even when I give a friendly tap on the shoulder I do it with strong intent, Otherwise, it would feel devoid of meaning. Is there any one who doesn't need touch? For me it’s the air I breathe, without it I drain». 81 82 © fabio donato cucina e teatro, storie di vita quotidiana e ricette della tradizione partenopea: è di scena sartù! il teatro in cucina: sartù Testo/Text by Rosi Padovani a cura di/a project by Maria Varriale de Curtis (Loro di Napoli) Regia/Directed by Roberto Azzurro Coproduzione/Co-production Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia, Loro di Napoli in collaBORAZIONE CON/in collaboration with accademia di belle arti di napoli E CON/and with villa mazzarella, masseria campito date/dates 20, 21, 22 giugno/june h 21.00 luogo/venue cortile DELL'ACCADEMIA di belle arti lingua/language italiano/italian durata/running time 1h 20min Il Teatro in cucina torna al Festival dopo il successo dello scorso anno di Ragù. Per la quinta edizione, lo spettacolo, scritto da Rosi Padovani e diretto da Roberto Azzurro, presenta un altro piatto tipico della tradizione gastronomica partenopea, il Sartù. La vicenda si svolge nella “guardiola” di un condominio, un microcosmo intorno al quale ruota la vita di ogni famiglia, crocevia di incontri e situazioni molto particolari. Professionisti, pensionati, casalinghe, insegnanti, giovani sposi e single, ciascuno con le proprie manie, debolezze ed entusiasmi, propone la sua “ricetta”. Angelina, la portinaia, carpisce segreti, spunti e banali pettegolezzi riversando il tutto nei suoi deliziosi piatti. «La cucina è il cuore di questa piccola società, fucina di sentimenti, relazioni, promesse e impedimenti» afferma Rosi Padovani. Il pubblico avrà l’impressione di sbirciare dal buco della serratura, fino al momento in cui verrà coinvolto in prima persona: tutti a tavola e buon Sartù. Cuisine and theatre, daily lives and traditional neapolitan recipes: the Sartù takes the stage! Culinary performances are back at the Festival following last year’s success of Ragù. This performance, written by Rosi Padovani and directed by Roberto Azzurro, introduces another typical dish belonging to Naples’ culinary tradition: the Sartù. The story unfolds inside a porter’s lodge in a block of flats, a microcosm around which revolve the lives of each family, where encounters and peculiar situations take place. Professionals, pensioners, homemakers, teachers, newlyweds and singles, everyone with their own idiosyncracies, weaknesses and enthusiasm; everyone with a "recipe" to contribute. Angelina, the concierge, steals a few secrets and tips as well as trivial gossip, stirring them all into her delicious dishes. According to Rosi Padovani, «the kitchen is the heart of this microcosm, a universe full of feelings, relationships, promises and obstacles». Spectators will feel as though they’re peeping through a keyhole up to the moment when they become involved first hand: everyone eat, and enjoy your Sartù. 83 © francesco squeglia emarginazione ed esilio in uno squat abitato da misteri, enigmi e segreti per il progetto Écrire et mettre en scène, aujourd’hui. 84 travaux d’agrandissement de la fosse (quelqu'un qui a réussi) Écrire et mettre en scène, aujourd’hui è un progetto che si inserisce nell'ambito della sesta edizione di Face à Face - Parole di Francia per Scene d'Italia, promossa dall’Institut Français Italia e dall’Ambasciata di Francia in Italia. Il progetto, ideato da Le Panta Théâtre di Caen, prevede quest’anno due sessioni di lavoro a Napoli di 9 giorni ciascuna (per la prima sessione si veda pag. 32). Nella seconda sessione l’autore Pierre-Yves Chapalain e il regista Guy Delamotte hanno lavorato insieme a cinque attori italiani sul testo Travaux d'agrandissement de la fosse (quelqu'un qui a réussi). L’azione si svolge in una città di mare, all’interno di uno squat abitato da Amos e da diverse figure in transito. Attraverso misteri, enigmi e segreti, si dipanano le storie di tutti i personaggi che ruotano attorno al tema dell’esilio. Pierre-Yves Chapalain ha scritto e diretto il suo primo testo, La barre de réglisse all’Espace 31 a Gentilly. Le Souffle è stato oggetto di lavoro nell’ambito dello stage AFDAS al CDN di Thionville. È autore e regista associato al Nouveau Théâtre Centre Dramatique National de Besançon et de Franche-Comté. di/by Pierre-Yves Chapalain regia/directed by Guy Delamotte nell’ambito di/within the project Face à Face - Parole di Francia per scene d’Italia una Collaborazione/a collaboration Fondazione Campania dei Festival- Napoli Teatro Festival Italia, le Panta Théâtre (Caen), Institut Français Italia produzione esecutiva/executive production pav Da diversi anni, Guy Delamotte co-dirige con Véro Dahuron Le Panta Théâtre, gruppo di ricerca e creazione teatrale dedicato alla drammaturgia contemporanea con sede a Caen dove mette in scena autori contemporanei. I suoi spettacoli spaziano dalla drammaturgia classica a quella contemporanea (Patrick Kermann, Zinnie Harris, Philippe Ducros, Frédéric Sonntag). Emargination and exile in a squat full of mystery, enigmas and secrets for the project Écrire et mettre en scène, aujourd’hui. Écrire et mettre en scène, aujourd’hui is a project within the sixth edition of Face à Face - Parole di Francia per Scene d'Italia, promoted by the Institut Français Italia and by the French Embassy in Italy. This year's project by Le Panta Théâtre in Caen, consists of two 9-day workshops in Naples (the first is described on page 32). Author Pierre-Yves Chapalain and director Guy Delamotte worked together with five Italian actors for the second workshop on the text of Travaux d’agrandissement de la fosse. The plot takes place in a seaside town, in a squat where Amos and various transient figures stay. Through mystery, enigmas and secrets, the characters’ stories of exile come to life. Pierre-Yves Chapalain wrote and directed his first play, La barre de réglisse, in the Espace 31 in Gentilly. During the AFDAS stage at the CDN in Thionville he worked on the production Le Souffle. Chapalain is an author and Associate Director at the Nouveau Théâtre Centre Dramatique National de Besançon et de Franche-Comté. date/dates 21 giugno/june h 19.00 luogo/venue institut franÇais napoli lingua/language italiano/italian durata/running time 1h Guy Delamotte has been co-directing Le Panta Théâtre for some time now, together with Véro Dahuron. This research group is devoted to the theatrical arts and focuses on contemporary drama. It is located in Caen, where it showcases contemporary authors, though both classical and contemporary drama are performed (Patrick Kermann, Zinnie Harris, Philippe Ducros, Frédéric Sonntag). 85 vincitore del fringe2fringe 2012, quando eravamo lupi è un viaggio alla scoperta degli archetipi dell'immaginario collettivo. 86 quando eravamo lupi fringe2fringe Fringe2fringe è un progetto della Fondazione Campania dei Festival e del Teatro Stabile di Napoli ideato per offrire la possibilità, alle compagnie distintesi nell’ambito di E45 Napoli Fringe Festival 2011, di entrare nel cartellone della quinta edizione del Napoli Teatro Festival Italia. Un comitato artistico, composto da critici e professionisti del teatro, ha selezionato, al termine della scorsa edizione del Fringe, cinque spettacoli: alle rispettive compagnie è stato chiesto di ideare un nuovo progetto in forma di studio. Al termine delle presentazioni, conclusesi lo scorso maggio, è stata scelta la compagnia Teatro dei Sensi Rosa Pristina che porterà al Festival il suo nuovo spettacolo, Quando eravamo lupi. Seguendo le orme delle tradizioni orali, Quando eravamo lupi mette in scena il Silenzio come condizione necessaria per l’interazione tra opera e pubblico. Alla base di questo lavoro di Rosa Pristina alcuni interrogativi antropologici legati al mondo della cultura orale: è possibile risvegliare una memoria corporea legata a un immaginario antico, che risale ai racconti dell’infanzia? È possibile risvegliare gli archetipi nel profondo di ciascuno di noi? Winner of the 2012 Fringe2fringe, Quando eravamo lupi is a journey of discovery of the archetypes of collective imagery. Fringe2fringe is run by the Fondazione Campania dei Festival and by the Teatro Stabile di Napoli. It was set up to provide a chance for the theatre companies which participated in the 2011 E45 Napoli Fringe Festival to be part of this year's edition of the Napoli Teatro Festival Italia. An artistic committee made up of critics and theatre professionals selected five companies at the close of last year’s Fringe. They were each asked to create a new project in the form of a study. The Teatro dei Sensi Rosa Pristina was chosen after a period dedicated to viewing all the presentations, which ended last May. This year, they will perform their new pièce, Quando eravamo lupi. drammaturgia/dramaturgy Teatro dei Sensi Rosa Pristina regia/directed by Susanna Poole produzione/production Fondazione Campania dei Festival - Napoli Teatro Festival Italia in coproduzione con/in coproduction with Teatro Stabile di Napoli, teatro dei sensi rosa pristina date/dates 21, 22, 23 giugno/june h 19.40; 20.00; 20.20; 20.40; 21.00; 21.20; 21.40; 22.00; 22.20 luogo/venue galleria toledo durata/running time 45min Following in the footsteps of oral traditions, Quando eravamo lupi talks of Silence as the requisite for the pièce and the audience to interact properly. At the basis of this work by Rosa Pristina lie some anthropological questions about the world of oral culture: is it possible to reawaken the body's memory through images drawn from childhood stories? Can old archetypes buried deep down within each of us come to the surface once more? 87 88 © pascal gely «Peter Brook, 87 anni, sembra sempre reinventarsi a ogni nuovo spettacolo. Simboleggia l’essenza del teatro» Le Figaro the suit Il giovane Philémon sorprende la moglie Matilda a letto con un altro. L’amante fugge dalla finestra e, per la fretta, lascia nella stanza i propri indumenti. Per punizione, Philémon obbliga la moglie a trattare l’abito dell'amante come un ospite fino al giorno in cui, durante una festa, le chiederà di ballarci! Tratto dal racconto The Suit dello scrittore sudafricano Can Themba, lo spettacolo si muove tra commedia musicale, racconto griot, tragedia greca e cinema muto. Nonostante la leggerezza dell’atmosfera e la comicità di alcuni quadri, la storia ripercorre sotto traccia la brutalità dell’apartheid e la violenza del razzismo. Attraverso scenografie ridotte al minimo, oggetti dalla forte valenza simbolica, musiche eseguite dal vivo, il maestro inglese mette in scena uno spettacolo poetico ed emozionante in omaggio alla cultura sudafricana. Peter Brook nella sua carriera ha realizzato oltre novanta spettacoli e diretto tredici film, ha curato undici regie di opere liriche e scritto dodici libri. I suoi spettacoli hanno incantato milioni di spettatori in tutto il mondo e la sua riflessione teorica ha influenzato intere generazioni di registi e attori: il suo lavoro rappresenta una sintesi unica tra ricerca metodologica e attenzione al grande pubblico, sperimentazione di nuovi linguaggi e spettacolarità. Da/after Can Themba, Mothobi Mutloatse, Barney Simon Adattamento, messa in scena e in musica/adaptation, direction and music Peter Brook, Marie-Hélène Estienne, Franck Krawczyk Produzione/production C.I.C.T. / Théâtre des Bouffes du Nord (Paris) In coproduzione con/in coproduction with Fondazione Campania dei Festival-Napoli Teatro Festival Italia, Les Théâtres de la Ville de Luxembourg, Young Vic Theatre (London), Théâtre de la Place - Liège con il supporto di/with the support of C.I.R.T. Prima italiana/italian premiere «Peter Brook, 87 years old, is always reinventing himself with every new performance; a true symbol of the theatre». Le Figaro A young Philémon surprises his wife Matilda in bed with another man. The lover quickly escapes through the window, leaving his clothes behind. Philémon decides to punish his wife by forcing her to treat the lover’s suit as if it were a guest, until the day he even tells her to dance with "him" at a party! Built around a story by South African author Can Themba entitled The Suit, the performance combines musical comedy, griot story, Greek tragedy and silent film. Despite the performance being lighthearted and comical at times, the underlying themes are the brutality of apartheid and the violence of racism. In a minimalist setting, through objects of symbolic valency and live music, the English master pays tribute to South African culture by offering a poetic and emotional mise en scène. So far in his career Peter Brook has directed over ninety performances, thirteen films, eleven operas and has written twelve books. His productions have fascinated millions of spectators around the world. His reflections on theory have influenced entire generations of directors and actors: his work represents a unique blend of methodological research, understanding of the audience at large, attempts at using new forms of language and generally, spectacular. date/dates 22, 24 giugno/june h 20.00 23 giugno/june h 22.30 luogo/venue teatro mercadante lingua/language inglese con sottotitoli in italiano/english with italian subtitles durata/running time 1h 15min 89 90 © tommy ga-ken wan Successo e notorietà, erotismo e pornografia: Wonderland di Matthew Lenton porterà lo spettatore alla scoperta di un mondo misterioso. wonderland Ideazione e regia/Conceived and directed by Matthew Lenton Creazione/Created by Vanishing Point Produzione/Production Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia, Vanishing Point / Matthew Lenton In coproduzione con/In coproduction with Tramway (Glasgow) In collaborazione con/In collaboration with Eden Court (Inverness) Prima assoluta/World Premiere date/dates 22 giugno/june h 21.45 23 giugno/june h 18.30 24 giugno/june h 20.00 luogo/venue teatro sannazaro lingua/language inglese con sottotitoli in italiano/english with italian subtitles durata/running time 2h Lo spettacolo è consigliato a un pubblico adulto/The performance is raccomended for an adult audience. Wonderland racconta la storia di una giovane donna che, abbandonata la propria famiglia, intraprende un pericoloso viaggio verso l’ignoto. Prendendo spunto da Alice nel paese delle meraviglie e Attraverso lo specchio di Lewis Carroll, Il mago di Oz di Frank Baum e il film Shame di Steve McQueen, lo spettacolo esamina l’attrazione per il successo e la notorietà, il fascino dell’erotismo e l’invasione della pornografia nella cultura popolare. Onirico, tagliente e fortemente fisico, Wonderland – afferma il regista – «è la fantasia sessuale; è la curiosità che porta Alice nella tana del Bianconiglio, un mondo sconosciuto e senza controllo; è la volontà di mettere alla prova i propri limiti e i pericoli che ne conseguono; è l’apertura di una porta su un luogo che probabilmente non dovremmo scoprire». Lo spettacolo – consigliato a un pubblico adulto – vede in scena attori provenienti da Inghilterra, Belgio, Serbia, Portogallo e supera le barriere linguistiche grazie a mezzi scenici che spaziano da proiezioni video ad alta definizione a un apparato sonoro iperrealistico. Matthew Lenton ha lavorato al Tron Theatre, al Traverse Theatre, al National Theatre of Scotland e alla Royal Scottish Academy of Music and Drama. Attualmente è direttore artistico della compagnia Vanishing Point che ha fondato a Glasgow nel 1999. Tra i suoi spettacoli più recenti Interiors, Saturday Night, Subway. Success and notoriety, eroticism and pornography: Wonderland by Matthew Lenton leads the spectator through a journey of discovery in a mysterious world. Wonderland tells the story of a young woman who, abandoned her own family, embarks on a dangerous journey into the unknown. By drawing its inspiration from Alice in Wonderland and Through the Looking-Glass by Lewis Carroll, The Wizard of Oz by Frank Baum and the film Shame by Steve McQueen, the pièce analyzes the appeal of success and notoriety, the fascination with eroticism and the invasion of pornography in popular culture. Dream-like, penetrating and highly physical – says the director – «it is the sexual fantasy, the curiosity which leads Alice to step into the burrow of the White Rabbit, into an unknown world over which she has no control; it is her desire to put herself to the test and to face the dangers she might encounter; it is the opening of a door onto a reality we should probably never even know about». Actors from England, Belgium, Serbia, Portugal overcome language barriers by performing in a show – recommended for an adult audience – supported by advanced technology, ranging from high definition video installation to hyperrealistic sound surround. Matthew Lenton has worked at the Tron Theatre, Traverse Theatre, National Theatre of Scotland and the Royal Scottish Academy of Music and Drama. He is currently Artistic Director at Vanishing Point, a company he founded in Glasgow in 1999. Interiors, Saturday Night and Subway are among his most recent works. 91 92 © luis malibran «una commedia amara sull'eredità e la beneficenza, quel patrimonio di falsi valori che una famiglia di giovani, già invecchiati nei loro ruoli, trasmette e conserva di generazione in generazione». francesco saponaro yo, el heredero Di/By Eduardo De Filippo Regia/Directed by Francesco Saponaro Produzione/Production Andrea D’Odorico S.L. (Madrid) Prima italiana/Italian Premiere Yo, el heredero è un testo di Eduardo de Filippo del 1942, inserito dallo stesso autore nella raccolta Cantata dei giorni pari. Il tema centrale della commedia è la beneficenza, descritta come una pratica vantaggiosa più per chi la esercita che per chi la riceve: l’umorismo caustico di Eduardo insinua, in quest’opera, una pungente critica alla società borghese che, con gli avanzi della propria ricchezza, ostenta un buonismo ipocrita. Dopo la morte di Prospero Ribera, che era stato ospitato per 37 anni dal vecchio Selciano, da sempre benefattore dei diseredati, il figlio Ludovico pretende di essere accolto nella stessa casa. Di fronte al rifiuto degli eredi Selciano, Ludovico prima li accusa di aver reso il padre un parassita, poi riesce a convincerli a ospitarlo, dando loro la possibilità di continuare a esercitare la parte dei benefattori. Francesco Saponaro, dopo il successo ottenuto al Teatro Marìa Guerrero di Madrid, approda, con la sua versione spagnola del testo, nel tempio del teatro eduardiano, il San Ferdinando. Un simbolico ritorno alle origini, sul palcoscenico che vide le gesta del grande drammaturgo e attore napoletano. Saponaro inizia la sua carriera come assistente regista di Toni Servillo, Marco Baliani, Francesco Silvestri e Renato Carpentieri. È tra i cofondatori della Compagnia Rossotiziano e, nel corso degli anni, sviluppa una stretta collaborazione con Teatri Uniti. Tra i suoi spettacoli: Chiòve, Il petrolio, A causa mia, Šostakovič il folle santo. «A bitter comedy dealing with inheritance and charity, false family values passed down from generation to generation by a young family which seems to have already aged». Francesco Saponaro Yo, el heredero was written by Eduardo de Filippo in 1942, who added it to a collection entitled Cantata dei giorni pari. At the centre of this comedy, charity is described as more beneficial to those who do it than those who receive it. In the play, Eduardo’s caustic humour strongly criticizes bourgeois society for showing off its hypocritical do-goodism and its excessive wealth. date/dates 23, 24 giugno/june h 20.00 luogo/venue teatro san ferdinando After the death of his father Prospero, Ludovico Ribera expects to be taken in by the Selciano family, where Prospero had lived for thirty-seven years, thanks to the kindness of the head of the Selciano household, a true benefactor of the penniless. When the Selciano heirs refuse, Ludovico accuses them of turning his late father into a parasite at first, but later succeeds in convincing them to let him stay, thus giving them the opportunity to keep on playing the role of benefactors. lingua/language spagnolo con sottotitoli in italiano/ spanish with italian subtitles Following his success with the Teatro Marìa Guerrero in Madrid, Francesco Saponaro comes to the stage with an all-Spanish version in Eduardo’s legendary theatre, the San Ferdinando. This is a symbolic return to the work’s origins, on the very stage where the great Neapolitan playwright and actor once stood. durata/running time 1h 50min 93 Mascia Musy e Emanuela Giordano, insieme a Un gruppo di venti attori, mettono in scena le contraddizioni delle nostre abitudini alimentari. 94 a bocca piena ma che cosa ci stiamo mangiando? Un progetto di/a project by Mascia Musy Drammaturgia/text by Emanuela Giordano, Mascia Musy Produzione/production Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia In coproduzione con/in coproduction with Neraonda Prima assoluta/world premiere Ogni anno nei soli paesi occidentali si consumano circa 85 kg di carne pro capite. Per far fronte alla domanda di cibo animale, il bestiame non viene allevato secondo metodi tradizionali, ma “prodotto” in serie in modo intensivo e crudele. Mascia Musy e Emanuela Giordano, insieme a venti giovani attori, presentano A bocca piena, una riflessione sulle conseguenze delle nostre abitudini alimentari attraverso testimonianze, documenti, provocazioni. Dopo un seminario/laboratorio, prendendo spunto da La pelle dell’orso di Margherita d’Amico, Se niente importa di Jonathan Safran Foer ed Ecocidio di Jeremy Rifkin è stata creata una drammaturgia scenica corale. Il progetto A bocca piena, ideato da Mascia Musy, con la regia di Emanuela Giordano e prodotto da Neraonda, diventerà anche un film-documentario per RAI Cinema. Neraonda nasce nel 2001 con l’obiettivo di esplorare la contemporaneità attraverso la produzione teatrale e audiovisiva. L’attenzione di Neraonda è da sempre rivolta alla drammaturgia contemporanea, con un interesse particolare per i temi di forte valenza etica e sociale. date/dates 23 giugno/june h 20.45 24 giugno/june h 20.00 luogo/venue sala assoli lingua/language italiano/italian durata/running time 1h 15min A group of twenty actors led by Mascia Musy and Emanuela Giordano bring to the stage the contradictions that are at the heart of our eating habits. In the western world, roughly eighty-five kilos of meat per person are eaten every year. In order to meet the demand for food of animal origin, animals are no longer bred the traditional way, rather, they are "mass-produced" through cruel, intensive farming. Twenty young actors led by Mascia Musy and Emanuela Giordano present A bocca piena, a study of the consequences of our eating habits, a collection of testimonies, documents and provocations. Following a seminar/workshop, which focused on La pelle dell’orso by Margherita d’Amico, Eating Animals by Jonathan Safran Foer and Beyond Beef: The Rise and Fall of the Cattle Culture by Jeremy Rifkin, the group has put together this choral stage drama. A bocca piena, created by Mascia Musy and produced by Neraonda, will also be made into a docufilm for RAI Cinema. Neraonda was founded in 2001 with the aim of exploring contemporary attitudes through theatre and audiovisual productions. Neraonda is always centred on contemporary drama, paying particular attention to strong ethical and social themes. 95 L’irresistibile vitalità del nouveau cirque arriva a Napoli in occasione del World Urban Forum 2012. Hans was Heiri è una performance surreale che abbatte le leggi di gravità e i confini dell’immaginazione: un gruppo di acrobati strampalati dà vita a numeri da brivido in una scatola rotante che li mescola senza soluzione di continuità. Tra teatro, danza e circo, il formidabile duo svizzero Zimmermann & de Perrot riflette sulle analogie e le differenze tra gli esseri umani in modo leggero e divertente. martin zimmermann 96 Hans was Heiri is a surreal performance which tears up the laws of gravity and the boundaries of our imagination: a group of bizarre acrobats put on thrilling numbers in a rotating box which throws them randomly around. A mix of theatre, dance and circus, the exhilarating Swiss pair, Zimmermann & de Perrot, shed light on similarities and differences in human beings, in a lighthearted and funny way. date/dates 3, 4 settembre/september h 20.30 luogo/venue teatro mercadante © carl posey The irresistible vitality of the nouveau cirque comes to Naples on the occasion of the 2012 World Urban Forum. dimitri & de perrot hans was heiri 97 © melissa hayden / the image bank / getty images Valeria Parrella propone una riscrittura dell’Antigone, una tragedia che «dopo duemilacinquecento anni ancora si offre come chiave di interpretazione del mondo e della realtà dell’essere umano». 98 antigone di/by valeria parrella regia/directed by luca de fusco produzione/production fondazione campania dei festivalnapoli teatro festival italia in coproduzione con/in coproduction with teatro stabile di napoli in collaBORAZIONE CON/in collaboration with accademia di belle arti di napoli Prima assoluta/World premiere date/dates 25, 26 settembre/ september luogo/venue teatro mercadante lingua/language italiano/italian Antigone è il nuovo spettacolo del regista Luca De Fusco che, per l’apertura della sessione autunnale del Festival e, contemporaneamente, per l’inaugurazione della stagione del Teatro Mercadante di Napoli, ha commissionato alla scrittrice Valeria Parrella una drammaturgia originale (prossimamente pubblicata per i tipi di Giulio Einaudi Editore). Partendo dalla tragedia sofoclea, la riscrittura della Parrella riflette e attualizza lo scontro tra la visione di Antigone, interpretata da Gaia Aprea, che lotta per difendere le leggi non scritte della natura, e quella di Creonte, tesa a imporre la forza dello Stato per garantire la tenuta della polis: secondo la scrittrice «il confronto fra il Legislatore, cioè la figura che in questa riscrittura incarna Creonte, e la cittadina Antigone, è irriducibile […] Se il Legislatore procede per punti definiti, Antigone procede per punti interrogativi, consapevole che senza una tesi non vi sarebbe neppure un’antitesi, anzi, consapevole di aver nel nome posto da Sofocle in origine l’etimo del contrasto». Un contrasto insolubile tra legge dello stato e legge della natura che solleva interrogativi di grande attualità: «l’opera dopo duemilacinquecento anni – conclude la Parrella – ancora si offre come chiave di interpretazione del mondo e della realtà dell’essere umano». In her new adaptation of Antigone, Valeria Parrella gives her vision of a tragic story which «after two thousand five hundred years, continues to offer us a key to interpret the universe and the human psyche». Antigone is the theatre director Luca De Fusco's latest work, chosen to open the autumn session of the Festival and contemporaneously, to inaugurate the theatrical season of the Teatro Mercadante in Naples. This new production was commissioned to the playwright Valeria Parrella who has written her version of this ancient drama (soon to be published by Giulio Einaudi Editore). Starting with Sophocles' tragedy, Parrella's new adaptation creates a contemporary rendition of Antigone's vision; her fight to defend nature's unwritten laws and those of Creon, bent on imposing the force of the State to guarantee the solidity of the polis. According to the author, «the comparison between the legislator – symbolised by Creon – and the citizen represented by Antigone, is relentless […]. If the legislator proceeds by progressive steps then Antigone proceeds haltingly with a series of interrogatives, with the understanding that without a thesis there would be no antithesis. Indeed, she is aware that the name given her by Sophocles contains the origins of the word contrast». An indissoluble contrast between the law of the state and natural law which is an issues of great pertinence today: «a work of two thousand five hundred years – concludes Parrella – which still offers a key to understanding the world and the human psyche». 99 100 © francesco squeglia Rivisitando in chiave satirica e grottesca l’Odissea omerica, Gabriele Russo racconta la storia di un cittadino eletto paladino della rivoluzione per il riscatto di Napoli. odissea napoletana In una Napoli male amministrata, trasformata in una discarica a cielo aperto da un potere arrogante e corrotto, si diffonde la notizia dell’imminente arrivo di Ulisse Esposito, l’emigrante dal nome eroico e dal cognome inconfondibilmente napoletano, divenuto celebre per aver rovesciato i più feroci regimi africani. Mentre nei palazzi del potere comincia a montare il panico, per le strade della città regna una grande euforia: il ritorno di Ulisse alimenta le speranze di riscatto del popolo partenopeo. Odissea napoletana è un affresco su Napoli e sulle sue contraddizioni rilette in chiave satirica e grottesca attraverso il mito greco. Palcoscenico e platea sono gli spazi dello scontro fra due piani diversi: la società civile, da un lato, il potere, dall’altro, mentre lo spettatore, al centro, diventa parte attiva di questa società immaginaria. Il finale punta a dimostrare che l’atavica esigenza dei napoletani di affidarsi a un eroe, a un capo popolo su cui proiettare speranze e sogni, è del tutto illusoria: un vero cambiamento è possibile solo se è la collettività a mobilitarsi, compiendo quotidianamente azioni “eroiche”. un progetto di/a project by gabriele russo testo/text by claudio buono, sergio fenizia, gabriele russo regia/directed by gabriele russo Produzione/Production Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia, fondazione teatro di napoli-teatro bellini Prima assoluta/World premiere Gabriele Russo è un giovane autore, regista e attore napoletano. Attualmente è direttore artistico del Teatro Bellini, tra i suoi spettacoli più recenti Gli innamorati, Gran Varietà, Gretel & Gretchen. Revisiting the Homeric Odyssey with a satirical and grotesque vision, Gabriele Russo tells the story of a citizen elected to champion the cause for the redemption of Naples. In a poorly administered Naples, transformed into an open air rubbish dump by an arrogant and corrupt power, the news spreads of the imminent arrival of Ulisse Esposito, an emigrant with a heroic first name and an unmistakably Neapolitan surname, renowned for having toppled some of the most ferocious African régimes. While in the palaces of power panic sets in, in the streets of the city there is great euphoria: the return of Ulisse creates a hope of redemption in the Neapolitan people. Odissea napoletana is a fresco of Naples and its contradictions reinterpreted in a satirical and grotesque vein through the Greek myth. Both the stage and the auditorium are the places of two different battles: the people on the one hand and power on the other, while the spectator, caught in the centre, is drawn to take an active part in this imaginary society. date/dates 26, 27 settembre/ september luogo/venue teatro bellini lingua/language italiano/italian The final aim is to demonstrate that the atavistic need of the Neapolitans to entrust their fate to a hero – a leader of the people to whom their dreams and hopes are entrusted – is a mere illusion: true change is possible only if the group moves in unison and together it makes "heroic" daily actions. 101 © fabio donato La saudade del fado, la ritmica avvolgente del tango, l’espressività del flamenco si fondono per un omaggio alla canzone napoletana: Lina Sastri in Voce ‘e notte. 102 voce ’e notte drammaturgia e regia/written and directed by Lina Sastri arrangiamenti/arrangments Maurizio Pica coproduzione/coproduction Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia, Teatro Diana di napoli date/dates 27, 28 settembre/ september luogo/venue teatro diana lingua/language italiano/italian Un viaggio musicale che spazia dalla canzone napoletana alle sonorità del fado, del tango e del flamenco. Lina Sastri, accompagnata in scena da musicisti e danzatori, interpreta un repertorio di brani che hanno fatto il giro del mondo, superando barriere linguistiche e culturali. La scaletta della serata spazia da Malafemmina, Maruzzella, Era de maggio, ’O sole mio, fino a Alfama, Corazon encatenado, The man I love… Lo spettacolo ripercorre le tappe della vita artistica della Sastri: «parto dall’inizio, quando – racconta lei stessa – mi ritrovai giovanissima a incontrare una “reginella” in musica, senza pensare, senza studiare, senza niente… per caso… scoprì le antiche melodie e scelsi di cantarle a modo mio», fino a quando – prosegue la cantante – «qualcuno che si chiama Pino Daniele mi scrisse una canzone, e mi avviai a passo di danza in un viaggio musicale fra bolero, mambo, tammurriate e tango». Fino a oggi che, artista affermata, continua a cantare «con la voglia di osare, di tornare a rischiare puntando sui sogni, avvicinandomi per esempio a quel blues che appartiene alla nostalgia e alla solitudine del canto napoletano, o al fado che tanto gli somiglia, o al tango che ha ispirato fra chitarre e percussioni…». The saudade of the fado, the intense rhythm of the tango, the expression of a flamenco dance come together to pay homage to Neapolitan song: Lina Sastri performs in Voce ’e notte. This is a lyrical journey which goes from Neapolitan song to the fado, the tango and the flamenco. Lina Sastri is accompanied on stage by musicians and dancers. She sings a number of pieces known the world over, which have overcome language and cultural barriers. During the course of the evening she brings on Malafemmina, Maruzzella, Era de maggio, ’O sole mio, Alfama, Corazon encatenado, The man I love… The show is a journey through Sastri’s life as an artist: «I start from the beginning, when, still very young – she says –, I met a "reginella" in music, without thinking, without studying, nothing… just by chance… I discovered ancient melodies and decided to sing them my own way», until the day – she continues – «a man by the name Pino Daniele wrote a song for me, and so I start dancing my way through the bolero, mambo, tammurriate and tango». Today an established performer, Sastri still sings «in a gutsy way, playing with fire by betting on dreams, by becoming closer to the blues found in the form of nostalgia and loneliness in Neapolitan songs or its carbon copy, the fado, or the tango inspired by its guitar and percussion sounds…». 103 104 © fiorenzo de marinis «Una riscrittura per frammenti (immaginaria, fantastica) della stessa anima del nostro più importante drammaturgo del secolo scorso». Enzo Moscato ta-kai-ta (eduardo per eduardo) Ta-kai-ta è un omaggio sentito e originale che Enzo Moscato dedica alla figura di Luisa De Filippo (interpretata da Isa Danieli), secondogenita del grande Eduardo, scomparsa in tenera età nell’ultimo scorcio degli anni ’50. Una figura che, secondo Moscato, è una sorta di metafora di quel breve vento di rinnovamento che carezzò Napoli dopo la seconda guerra mondiale. «Ritengo sia dall’epoca del grande Leo de Berardinis – afferma il regista – che un’operazione del genere non è stata più osata. Per di più, mentre la sua bellissima rivisitazione si proponeva in chiave esclusivamente scenica, la mia si spinge – e lo dico con tutta l’umiltà – fino a tentare una sorta di riscrittura per frammenti (naturalmente immaginaria, fantastica) della stessa anima del nostro più importante drammaturgo del secolo scorso». Testo e regia/Written and directed by Enzo Moscato Produzione/Production Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia, Compagnia Teatrale Enzo Moscato Prima assoluta/World premiere Figura centrale della nuova drammaturgia napoletana degli anni '80, Enzo Moscato ha dato prova nel suo percorso di una scrittura raffinata che esplora con audacia e sensibilità un’ampia varietà di registri linguistici e dialettali sia arcaici che contemporanei. Al centro dei suoi lavori (Rasoi, Pièce Noire, Occhi gettati, Lingua, carne, soffio) vi è sempre la complessa e contraddittoria realtà partenopea indagata con sguardo lucido e appassionato. Per il cinema ha lavorato in Morte di un matematico napoletano di Mario Martone, Libera di Pappi Corsicato, Il verificatore di Stefano Incerti. «The play represents the soul of last century’s most famous Italian playwright rewritten, fragment after fragment, in an imaginary, fantasy way». Enzo Moscato Ta-kai-ta is a heartfelt, original tribute by Enzo Moscato to Luisa De Filippo (Luisella), Eduardo’s second daughter, who died at a young age at the end of the ’50s. According to Moscato, she represents a sort of metaphor for the short-lived feeling of renewal which came upon the city of Naples after World War II. «It is since the great Leo de Berardinis – says the director – that this had not been attempted. What is more, while his beautiful reproduction was exclusively for the stage, mine – I say this with humility, mind you – was a rewriting effort, one fragment after the other, surrounding the soul (obviously an imaginary, fantasy one) of last century’s most famous Italian playwright ». date/dates 27, 28, 29 settembre/ september luogo/venue teatro nuovo lingua/language italiano/italian Enzo Moscato played a key role in new Neapolitan drama in the ‘80s by boasting his fine writing style: brave and sensitive, with a variety of language and dialect forms, both ancient and modern. The complexity and contradictions of Naples are always at the heart of his work (Rasoi, Pièce Noire, Occhi gettati, Lingua, carne, soffio) which he describes in a vivid and passionate way. He has also worked for cinema in Morte di un matematico napoletano by Mario Martone, Libera by Pappi Corsicato, Il verificatore by Stefano Incerti. 105 Antonio Latella rilegge la sceneggiata napoletana trasformandone i personaggi in «automi, macchine senza epoca […] esseri senza una verità individuale, senza libertà». 106 c’è del pianto in queste lacrime drammaturgia/text by antonio latella, linda dalisi regia/directed by antonio latella produzione/production Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia, Teatro Stabile di Napoli, Stabile/Mobile compagnia Antonio Latella Prima assoluta/World premiere C’è del pianto in queste lacrime è il nuovo progetto di Antonio Latella. Coprodotto da Napoli Teatro Festival Italia, Teatro Stabile di Napoli e la neonata compagnia Stabile/ Mobile del regista stabiese, lo spettacolo si ispira alla sceneggiata napoletana: dopo un primo workshop tenutosi al Ridotto del Mercadante nel mese di dicembre, Latella insieme alla drammaturga Linda Dalisi, ha analizzato il rapporto che esiste tra il genere della sceneggiata e l’identità, le radici, della cultura napoletana. «In questa nostra sceneggiata – affermano Latella e Dalisi – i personaggi si aggirano e vivono in una ferita, sono come un virus all’interno di una piaga»: un ambiente purulento, marcio, evocato dalla musicalità amletica del titolo, abitato da vermi, insetti e parassiti senz’anima. «I personaggi – proseguono i due drammaturghi – non sono personaggi, ma automi, macchine senza epoca, che agiscono, vivono, parlano per quello che rappresentano e non per quello che sono, esseri senza una verità individuale, senza libertà». Antonio Latella è uno degli artisti italiani più apprezzati sulla scena internazionale. Dopo aver frequentato la scuola del Teatro Stabile di Torino e la Bottega Teatrale di Firenze, lavora come attore e dal 1998 come regista. Nel 2006 è Maestro dell'École des Maîtres mentre nella stagione 2010/2011 dirige il Nuovo Teatro Nuovo di Napoli. Tra i suoi spettacoli più recenti attualmente in tournée: Don Giovanni, a cenar teco, Die Nacht kurz vor den Wäldern, Francamente me ne infischio, Un tram che si chiama desiderio. date/dates 28, 29, 30 settembre/ september luogo/venue teatro san ferdinando lingua/language italiano/italian Antonio Latella rereads the Neapolitan “sceneggiata” and transforms the characters into «robots, machines belonging to no age […] beings without any individuality, without any liberty». C’è del pianto in queste lacrime is a new project by Antonio Latella. Co-produced by Napoli Teatro Festival Italia, Teatro Stabile di Napoli and the director's recently constituted theatre company Stabile/Mobile, the performance is inspired by the Neapolitan drama: after a first workshop held in the Ridotto del Mercadante in December, Latella together with the playwright Linda Dalisi, analysed the relationship between the Neapolitan culture and identity through its drama and theatrical repertoire. «In this play – affirm Latella and Dalisi – the characters are congregated around a wound, like viruses inside a sore»: a rotten, festering environment evoked by the Hamlet-like musicality of the title, inhabited by worms, parasites and soulless beings. «The characters are not beings but mere robots, ageless machines which act, live and speak only in function of what they represent and not what they are, without any real individuality or freedom at all». Antonio Latella is one of the leading Italian artists known also in the international theatre scenario. After completing his theatrical studies in the Teatro Stabile in Turin and in the Bottega Teatrale in Florence, he worked as an actor and since 1998 as a theatrical director. In 2006 he is Maestro of the École des Maîtres and has directed the theatrical season 2010/2011 at the Nuovo Teatro Nuovo in Naples. Some of his recent performances are currently on tour: Don Giovanni, a cenar teco, Die Nacht kurz vor den Wäldern, Francamente me ne infischio, Un tram che si chiama desiderio. 107 108 © fabio donato Laura Angiulli porta in scena, per l’inaugurazione della stagione di Galleria Toledo, ’O Paparascianno di Antonio Petito… Frongillo, Tartaglia, Pantalea e Pulcinella sono i protagonisti di un affresco corale e divertente della Napoli di fine ’800. ’o paparascianno Ad inaugurare la stagione teatrale 2012/2013 di Galleria Toledo, Laura Angiulli, direttrice artistica dello stesso teatro, porta in scena ’O Paparascianno di Antonio Petito, interpretato da Mariano Rigillo. Figura centrale del teatro napoletano dell'Ottocento, Petito è stato uno degli interpreti più apprezzati della famosa maschera teatrale di Pulcinella e, nonostante fosse analfabeta, è stato anche drammaturgo: il suo estro vitale e prorompente gli procurò il soprannome Totonno ’o pazzo. ’O Paparascianno è un testo del 1872 la cui modernità, secondo le parole di Angiulli, «rivela i segni di una maturità drammaturgica solidamente acquisita dall’Autore, e così anche i personaggi, che si propongono con caratteri opportunatamente delineati a favore dell’assetto comico. Al centro, il padre di rigida impostazione che vuole concedere la giovanissima figlia al vecchio benestante e poi l’esile innamorato dall’allusivo nome Frongillo, l’avvocato-Tartaglia, un Pescebannera d’ispirazione guappesca, Pantalea che arriva a tempo a movimentare il finale e altri soggetti di contorno; ciascuno, a suo modo protagonista, interviene a dare concretezza all’ampio affresco dal respiro corale. È tuttavia determinante, nel complesso dei personaggi, la figura di Pulcinella che, incontrastato deus ex machina al servizio della brillante soluzione della vicenda, attraversa l’intera pièce condizionandone il racconto». To inaugurate the theatrical season of the Galleria Toledo, Laura Angiulli brings ’O Paparascianno by Antonio Petito a choral fresco of Naples of the late 1800's. To inaugurate the 2012/2013 theatre season of the Gallery Toledo, Laura Angiulli, artistic director of the same theatre brings a new adaptation of ’O Paparascianno by Antonio Petito to the Naples stage. A key figure in Neapolitan theatre of the 1800's, Petito was perhaps the most loved interpreters of Pulcinella, the star of Naples' traditional theatre. Notwithstanding his being illiterate, he was a talented dramatist: his fanciful and unbridled inspiration earned him the nickname of Totonno 'o pazzo (Totonno, the crazy one). ’O Paparascianno was written in 1872 and its modernity, according to Angiulli «reveals signs of the solid dramaturgical talent of the author which is evident in his bravura when creating his characters, depicted in an opportunely humorous vein. At the centre, we have a rigid and stern father who wants to concede to his young daughter to an older and wealthy older man, we also have her sweetheart with the allusive name of Frongillo, the lawyer-Tartaglia and the skinny, semi-delinquent Pantalea who arrives just in time to stir up the finale and a series of other minor characters. Each of the characters in his or her own way a protagonist, intervenes to add new verve to the choral performance. The character of Pulcinella is fundamental in the complex characterisation. As an undisputed deus ex machina, he adventurously works towards the brilliant solution and is omnipresent throughout the drama, conditioning the outcome of everything and everyone». drammaturgia e regia/written and directed by Laura Angiulli coproduzione/co-produced by Fondazione Campania dei FestivalNapoli Teatro Festival Italia, Galleria Toledo Prima Assoluta/world premiere date/dates 28, 29, 30 settembre/ september luogo/venue galleria toledo lingua/language italiano/italian 109 © stefano cardone 108 adolescenti esplorano il fascino del criminale nell’immaginario collettivo per il settimo movimento di ARREVUOTO. 110 il rubacuori dell’ovest arrevuoto settimo movimento riscrittura da/from John Millington Synge registi/directed by Antonio Calone, Nicola Laieta, Emanuele Valenti progetto arrevuoto 2012 a cura di/project by maurizio braucci e roberta carlotto realizzazione/organized by Associazione Arrevuoto. Teatro e pedagogia in collaborazione con/created in collaboration with Lab. I Teatri Possibili, Comunitá Dedalo Asl Na 2 nord, Punta Corsara, Centro Territoriale Mammut, Centro Hurtado, S.M.S Carlo Levi, Liceo Elsa Morante, I.T.I Marie Curie, Istituto Pontano, Educandato del Convitto Nazionale di Napoli, Liceo Umberto Dall’Irlanda dei primi del ‘900 all’Italia di oggi per indagare i risvolti psicologici suscitati, nei giovani, dal mito dei fuorilegge. L’edizione 2012 di Arrevuoto prende spunto da Il rubacuori dell’Ovest, la commedia satirica in tre atti scritta da John Synge nel 1907, per affrontare le contraddizioni tra lotta alla malavita e fascino del crimine. Durante una serie di laboratori invernali, cento e otto tra ragazzi e ragazze, provenienti dalle scuole del centro e della periferia di Napoli, hanno seguito la linea tracciata da Synge nel raccontare la storia di un “povero” parricida dell’Irlanda del XX secolo, ironizzando sui motivi che lo rendono attraente per la comunità che accoglie la sua fuga. Sulle musiche dal vivo di La Banda del Torchio diretta da Antonella Monetti, una regia collettiva porta in scena le suggestioni di questa satira, per dare come sempre parola agli adolescenti, in un dialogo con la città e con gli adulti in cui sono i più giovani a declinare al presente il mito del criminale. Nato nel 2005 e promosso dal Teatro Stabile di Napoli, Arrevuoto è un progetto di teatro e pedagogia che opera tra le periferie ed il centro di Napoli. La sua origine è nel metodo della “nonscuola” del Teatro delle Albe di Ravenna riadattato al contesto napoletano. Le prime tre edizioni sono state dirette da Marco Martinelli, mentre dalla quarta in poi la direzione teatrale è collettiva. produzione/production Fondazione Campania dei Festival-Napoli Teatro Festival Italia, Teatro Stabile di Napoli in collaborazione con/in collaboration with Comune di Napoli-Assessorato alla Cultura date/dates 29 settembre/september luogo/venue auditorium scampia lingua/language italiano/italian In Arrevuoto settimo movimento, 108 adolescents explore how outlaws are commonly perceived nowadays. From Ireland of the 1900's to today's Italy, the psyche of younsters is explored in order to find out what’s behind their fascination with outlaws. The 2012 Arrevuoto edition draws from Il Rubacuori dell’Ovest, a satire in three acts written by John Synge in 1907, which faces the stuggles and contradictions between the fight to curtail crime and the attraction to it. During a series of winter workshops, 108 boys and girls from schools throughout the centre and outskirts of Naples follow the line traced by Synge, who tells of a “poor” parricide from 20th century Ireland and the irony behind the fact that he becomes a magnetic figure for the people in his adoptive community while on the run. This is a collective directorial effort which brings comedy to life by offering young generations a voice, in a discourse with the city and its adult inhabitants where it is mostly youths. Launched in 2005 and promoted by the Teatro Stabile di Napoli, Arrevuoto is a theatre/learning project centred in and around Naples. It originally comes from the “nonscuola” (non-school) tradition of Ravenna’s Teatro delle Albe and was then adapted for the Neapolitan setting. The first three editions were directed by Marco Martinelli, and it has been collectively directed since the fourth edition. 111 PARCO ARCheologico pausilypon fotografie di/photographies by francesco squeglia Dal tramonto fino a tarda sera, durante tutto il periodo del Festival, il Parco Archeologico di Pausilypon si trasforma in un grande teatro a cielo aperto: un tunnel con videoproiezioni e performance e tre aree di spettacolo affacciatate direttamente sulla baia di Trentaremi. Il Napoli Teatro Festival Italia, per la sua quinta edizione, apre al pubblico uno dei siti archeologici più suggestivi e meno conosciuti della città facendolo diventare il cuore dell’edizione 2012. Sette spettacoli, ventidue rappresentazioni tra danza, performance itineranti, teatro e letture. Un luogo ideale per trascorrere un’intera serata all’insegna del teatro. 112 Uno dei siti archeologici più suggestivi della città diventa, quest'anno, il cuore della quinta edizione del Festival. One of the most fascinating archaeological sites of the city becomes the heart of the fifth edition of the Festival. From sunset to late night, during the entire period of the Festival, the Archaeological Park of Pausilypon is transformed into an open-air theatre: three performance areas, a tunnel with sound and video installations overlooking the Bay of Trentaremi. For this fifth edition, Napoli Teatro Festival Italia has opened to the public one of the most fascinating and least known archaeological sites of the city which will be the heart of the 2012 Festival. Seven different performances, twenty two events, itinerant performances, theatre and literary readings. The ideal venue to pass an evening dedicated entirely to the theatre. 113 La storia Percorrendo la monumentale grotta di Seiano, un maestoso tunnel sito lungo Discesa Coroglio, ha inizio un viaggio simbolico attraverso millenni di storia. Un traforo di 700 metri che i romani scavarono nel tufo per collegare la zona flegrea a quella napoletana costituisce l’ingresso al Pausilypon, dal greco “pausa dalle sofferenze”, il parco archeologico che si sviluppa fino al promontorio di Trentaremi e che scende al mare, nella baia della Gaiola. Il parco e l’intero quartiere cittadino prendono il nome dalla villa di Publio Vedio Pollione, un discendente di schiavi vissuto nel I secolo a.C., che era riuscito a far carriera e a inserirsi nell’aristocrazia romana. La lussuosa villa che Pollione realizzò era una sorta di cittadella attrezzata per sontuose feste: gli archeologi hanno individuato resti di un tempio, di una palestra, di un portico e di peschiere dove il proprietario allevava le murene da offrire ai suoi illustri invitati, oltre a un teatro grande e a un altro più piccolo. Pausilypon, in seguito, divenne residenza imperiale e fu ampliata con la costruzione di alcuni edifici pubblici e con trasformazioni strutturali che si sono susseguite in differenti periodi storici. Il luogo fu, poi, abbandonato perché troppo esposto agli attacchi costieri dei saraceni. Riscoperto e diventato meta di studio in epoca umanistica, oggi conserva intatta la sua magica atmosfera. Il teatro grande è praticamente integro è conserva una caratteristica peculiare: una vasca, nella quale venivano realizzati spettacoli acquatici con tritoni e nereidi sullo sfondo del golfo di Napoli. Di fronte al teatro grande, e collegato ad esso da un giardino, utilizzato, verosimilmente, come un odierno foyer, si trova un altro teatro, coperto e di dimensioni minori, un odeion, destinato agli spettacoli musicali e alla lettura di poesie. 114 The history Penetrating deep into the monumental grotto of Seiano, a magnificent tunnel along the Discesa Coroglio, we start our symbolic voyage through countless centuries of history. A 700 metres tunnel excavated by the Romans in the tuff stone to connect the Phlegraean fields to Naples, now forms the entrance to Pausilypon which means from the Greek "respite from worry". The archaeological park is situated on the Trentaremi promontory which descends to the underlying Bay of Gaiola. The park and indeed the entire surrounding area of the city takes its name from the villa of Publio Vedio Pollione, a descendent of a slave from the 1st century B.C. who was able to advance his career by becoming part of the Roman aristocracy. The luxurious villa that Pollione built was almost a citadel, created to hold magnificent parties: archaeologists have found the remains of temples, a gymnasium, a portico and a fishmongers where the owner bred moray eels to offer to his illustrious guests, as well as a large theatre and another smaller one. Pausilypon later became an imperial residence and was enlarged with the construction of some public buildings and various other renovation works carried out in different historical periods. The site was later abandoned because it was too exposed to the coastal attacks by the Saracens. Once rediscovered it was the object of study in the second half of the 1800's and today still conserves its magical atmosphere. The great theatre or teatro grande is practically intact and conserves its distinctive characteristics: a basin in which aquatic performances were held with Tritons and Nereids with the Bay of Naples as backdrop. In front of the teatro grande – connected by a garden which today is a most singular foyer – we have another covered but smaller theatre used for musical performances and literary readings. 115 Il Teatro grande Il teatro grande aveva una capienza di circa duemila posti a sedere in un emiciclo di quasi 50 metri di diametro. durante il festival ospiterà 200 spettatori e un palcoscenico di circa 700 metri quadri. 116 The Teatro grande The teatro grande was able to seat about two thousand persons in a hemicycle of almost 50 metres diameter. During the Festival, it will seat 200 spectators with a stage of approx. 700 sq. metres. 117 L'Odeion Di fronte al teatro grande e collegato ad esso tramite un giardino, sorge l’odeion, un teatro che ospitava circa una settantina di posti a sedere e presentava un rivestimento di marmi policromi e delle fasce di opus latericium. in occasione del festival accoglierà 5 giornate di letture e avrà una capienza di 100 posti. 118 The Odeion In front of the Teatro Grande and connected by a garden, is the Odeion, a small covered theatre which can host about seventy spectators; the odeion has a polychrome marble facing with bands of Roman brickwork. During the Festival, it will host poetry readings for about 100 spectators. 119 Vista virtuale del progetto del teatro grande: due torri in acciaio e legno di 7,5 metri che separano l'area scenica dal foyer. 120 A virtual view of the project of the Teatro Grande: two 7.5 metre tall towers in steel and wood which separate the stage area from the foyer. istruzioni per l'uso/instructions for use 23 6 5 Al parco. Per accedere all’area del Parco bisogna percorrere la Grotta di Seiano, un tunnel non asfaltato lungo circa 700 metri. Si consiglia pertanto di indossare scarpe comode. All’interno del Parco, è prevista un’area di ristoro aperta fino al termine di tutti gli spettacoli. Per informazioni 081 400 529 oppure www.napoliteatrofestival.it Come arrivare. Bus: da Piazza Trieste e Trento (lato Biblioteca Nazionale) con partenza 1 ora prima dell’inizio di ogni spettacolo. Disponibilità fino a esaurimento posti. Il bus ripartirà da Seiano in direzione Piazza Trieste e Trento alla fine dello spettacolo. Auto: per chi viene in auto, il collegamento per accedere all’ingresso del Parco Archeologico è garantito da una navetta a ciclo continuo (punto di incontro in via Coroglio 57, davanti a Città della Scienza). The park area. Access to the park area is through the Seiano Grotto, along a unasphalted track of about 700 m. It is advisable to wear comfortable footwear. Inside the park there is a refreshment area open until the end of the performances. For information, access our web site – www.napoliteatrofestival.it – or call 081 400529. How to get here. By Bus: from Piazza Trieste e Trento (near the Biblioteca Nazionale) with departure 1hr before the start of each performance. Space is available until all seats are taken. The bus departs from Seiano for piazza Trieste e Trento at the end of each performance. By Car: for visitors arriving by car, there is a non-stop shuttle service to the entrance of the park (pick-up and drop-off point in via Coroglio 57, in front of the Città della Scienza). 121 giugno/june TEATRO MERCADANTE giovedì/thursday 7 the makropulos case H 20.30 TEATRO SAN FERDINANDO parco ARCHEOLOGICO DI pausilypon TEATRO NUOVO venerdì/friday 8 sabato/saturday 9 the makropulos case H 21.30 the makropulos case h 18.00 un giorno tutto questo sarà tuo H 19.30 un giorno tutto questo sarà tuo h 19.30 museo delle utopie H 18.30; h 19.00 museo delle utopie H 18.30; h 19.00 la casa morta H 21.00 la casa morta H 21.00 igiene dell’assassino h 21.30 igiene dell’assassino h 21.30 domenica/sunday 10 un giorno tutto questo sarà tuo h 20.30 igiene dell’assassino h 21.45 tommy... non apro!!! h 20.30 GALLERIA TOLEDO real ORTO BOTANICO Orgueil, poursuite et décapitation h 19.00 institut FRANÇAIS NAPOLI ramblas (via partenope) H 9.00 (via scarlatti) h 17.00 strade di napoli napoli. interno. giorno h 10.30 start molo cappellini NISIDA HOTEL * 122 ramblas (villa comunale) h 11.00 ’e feste a mmare h 21.00 welcome on board hotel mediterraneo H 10.00* performance riservata agli ospiti dell'hotel welcome on board royal continental h 19.30 welcome on board hotel mediterraneo h 10.00* welcome on board hotel mediterraneo h 10.00* lunedì/monday 11 martedì/tuesday 12 mercoledì/wednesday 13 exils h 20.00 exils h 18.00 giovedì/thursday 14 summer h 20.00 museo delle utopie h 17.15; h 17.45 museo delle utopie h 17.15; h 17.45 l’isola di arturo h 19.15 l’isola di arturo h 19.15 ifigenia in aulide h 21.00 ifigenia in aulide h 21.00 los hijos se han dormido h 19.30 tommy... non apro!!! h 20.30 los hijos se han dormido h 20.00 espia a una mujer que se mata h 22.30 tommy... non apro!!! h 22.00 l’angelo della casa h 19.45 l’angelo della casa h 19.30; h 22.15 l’angelo della casa h 20.00; h 22.30 ’e feste a mmare h 21.00 ’e feste a mmare h 21.00 ’e feste a mmare h 21.00 welcome on board terme di agnano h 9.15*; h 14.00 welcome on board palazzo caracciolo h 19.00 napoli. interno. giorno h 10.30 ’e feste a mmare h 21.00 123 giugno/june venerdì/friday 15 sabato/saturday 16 domenica/sunday 17 lunedì/monday 18 TEATRO POLITEAMA TEATRO SANNAZARO el viento en un violin h 18.00 el viento en un violin h 18.00 el viento en un violin h 18.00 TEATRO MERCADANTE la omision de la familia coleman h 22.00 la omision de la familia coleman h 22.00 la omision de la familia coleman h 22.00 ridotto del MERCADANTE tercer cuerpo h 16.00; h 20.00; h 23.55 tercer cuerpo h 16.00; h 20.00; h 23.55 tercer cuerpo h 16.00; h 20.00; h 23.55 TEATRO SAN FERDINANDO teatrino di corte di palazzo reale summer h 19.00 summer h 20.00 el tiempo todo entero h 19.00 el tiempo todo entero h 20.00 parco ARCHEOLOGICO DI pausilypon museo delle utopie h 17.15; h 17.45 museo delle utopie h 17.15; h 17.45 l’isola di arturo h 19.15 l’isola di arturo h 19.15 pasolini plauto il vantone h 21.00 pasolini plauto il vantone h 21.00 the rerum natura h 22.30 SALA ASSOLI TEATRO NUOVO GALLERIA TOLEDO los hijos se han dormido h 21.00 espia a una mujer que se mata h 23.30 taking care of baby h 20.00 espia a una mujer que se mata h 22.30 institut FRANÇAIS NAPOLI strade di napoli ramblas (via chiaia-piazza dei martiri) h 17.00 ramblas (via toledo) h 17.00 napoli. interno. giorno h 10.30 start molo cappellini nisida ’e feste a mmare h 21.00 ACCADEMIA di belle arti HOTEL * 124 welcome on board royal continental h 19.30 performance riservata agli ospiti dell'hotel ’e feste a mmare h 21.00 ’e feste a mmare h 21.00 napoli. interno. giorno h 10.30 martedì/tuesday 19 bein kodesh le’hol h 21.45 null h 20.00 mercoledì/wednesday 20 giovedì/thursday 21 bein kodesh le’hol h 21.30 venerdì/friday 22 the rerum natura h 21.30 the rerum natura h 20.00 taking care of baby h 19.00 taking care of baby h 21.30 domenica/sunday 24 if at all h 22.15 if at all h 21.00 wonderland h 21.45 wonderland h 18.30 wonderland h 20.00 the suit h 20.00 the suit h 22.30 the suit h 20.00 yo, el heredero h 20.00 yo, el heredero h 20.00 null h 19.30 birth of the phoenix h 19.30 sabato/saturday 23 birth of the phoenix h 19.30 birth of the phoenix h 19.30 SENSITIVITY TO HEAT h 21.30 a bocca piena h 20.45 l'isola di arturo h 19.00 SENSITIVITY TO HEAT h 21.00 a bocca piena h 20.00 quando eravamo lupi quando eravamo lupi quando eravamo lupi h 19.40, 20.00, 20.20, h 19.40, 20.00, 20.20, h 19.40, 20.00, 20.20, 20.40, 21.00, 21.20, 21.40, 20.40, 21.00, 21.20, 21.40, 20.40, 21.00, 21.20, 21.40, 22.00, 22.20 22.00, 22.20 22.00, 22.20 travaux d’agrandissement de la fosse h 19.00 Orgueil, poursuite et décapitation h 20.30 ramblas (via benedetto croce) h 17.00 il teatro in cucina: sartù h 21.00 il teatro in cucina: sartù h 21.00 welcome on board palazzo caracciolo h 19.00 ramblas (via luca giordano) h 17.00 il teatro in cucina: sartù h 21.00 welcome on board royal continental h 19.30 welcome on board costantinopoli 104 h 18.00* 125 settembre/ september martedì/tuesday 25 mercoledì/wednesday 26 giovedì/thursday 27 TEATRO MERCADANTE antigone TEATRO bellini TEATRO diana venerdì/friday 28 antigone odissea napoletana odissea napoletana voce 'e notte galleria toledo voce 'e notte 'o paparascianno auditorium di scampia grandi maestri/ Great Masters progetti speciali/ special projects il senso del passato/ the sense of the past nuova drammaturgia/ contemporary dramatical works focus scena argentina/ focus argentinian theatre il teatro fuori dai teatri/ Theatre outside theatres focus danza israeliana/ focus israeli dance inaugurazione teatri cittadini/ Inauguration of city theatres 126 'o paparascianno 'o paparascianno il rubacuori dell'ovest TEATRO SAN FERDINANDO TEATRO NUOVO sabato/saturday 29 domenica/sunday 30 c’è del pianto c’è del pianto c’è del pianto in queste lacrime in queste lacrime in queste lacrime ta-kai-ta ta-kai-ta ta-kai-ta luoghi venues 1 Accademia di belle arti Via Costantinopoli, 107 2 Auditorium di Scampia Viale della Resistenza, Scampia 3 Galleria Toledo Via Concezione a Montecalvario, 34 4 Institut français Napoli Via Francesco Crispi, 86 5 molo cappellini via Nisida, 59 6 Parco Archeologico di Pausylipon Discesa Coroglio, 36 7 Real Orto Botanico Via Foria, 223 8 Sala Assoli via montecalvario, 16 9 START Via San Biagio dei Librai, 121 10 Teatrino di Corte di Palazzo Reale piazza plebiscito 11 Teatro Bellini Via Conte di Ruvo, 14 12 teatro diana Via Luca Giordano, 64 13 Teatro di San Carlo Via San Carlo, 98 14 Teatro Mercadante Piazza Municipio, 1 15 Teatro Nuovo Via Montecalvario, 16 16 Teatro Politeama Via Monte di Dio, 80 17 Teatro San Ferdinando Piazza Eduardo De Filippo, 20 18 Teatro Sannazaro Via Chiaia, 157 19 Royal Continental hotel via Partenope, 38/44 lungomare caracciolo 20 m gallery Palazzo Caracciolo napoli via Carbonara, 111/112 21 renaissance naples Hotel Mediterraneo via Ponte di Tappia, 25 22 hotel Costantinopoli 104 via Santa Maria di Costantinopoli, 104 23 terme di agnano via agnano astroni, 24 Vedi le mappe alle pagine 119 e 126 E inoltre: Via partenope, via Scarlatti, Villa Comunale, Via Chiaia / Piazza dei Martiri Via Toledo, Via Benedetto Croce, Via Luca Giordano See the maps at pages 119 and 126 127 12 4 18 16 19 128 7 17 20 11 22 1 9 3 8 15 21 14 13 10 2 129 biglietteria/tickets BIGLIETTI SINGOLI Intero € 25 Universitari e Over 65 € 15 Possessori Card generica 2010/2011 € 18 Possessori Card professionale € 10 • WEEKEND CHIUSURA € 55 L'abbonamento dà diritto a 3 ingressi a 3 spettacoli diversi tra quelli proposti nel weekend di chiusura 21-24 giugno (Quando eravamo lupi; The Suit; Wonderland; Yo, el heredero; A bocca piena; Il teatro in cucina: Sartù). ABBONAMENTI* • 6 Spettacoli € 80 • 6 Spettacoli Università e Over 65 € 55 Offerta nominativa. Questi abbonamenti prevedono 6 ingressi a scelta per 6 spettacoli diversi (2 in Fascia Verde, 2 in Fascia Bianca, 2 in Fascia Rossa). Gli abbonati ai teatri campani potranno acquistare i pacchetti tematici al prezzo di € 33, presentando in biglietteria l’abbonamento alla stagione 2011/2012. • CARNET PROMO COPPIA € 90 Il carnet prevede 6 ingressi (2 per 1 spettacolo in Fascia Verde, 2 in Fascia Bianca, 2 in Fascia Rossa). COME ACQUISTARE • Biglietteria e Infopoint Informazioni, biglietteria, ufficio stampa: PAN | Palazzo delle Arti Napoli - via dei Mille, 60 da lunedì a sabato: 10.00 - 19.00 domenica: 10.00 - 14.00 tel +39 081 400529 email: [email protected] FASCIA VERDE: Igiene dell’assassino; Tommy… non apro!!!; L’angelo della casa; Pasolini Plauto Il Vantone; Taking Care of Baby; A bocca piena; Quando eravamo lupi; El viento en un violín; Exils; El tiempo todo entero. FASCIA BIANCA: Un giorno tutto questo sarà tuo; Ifigenia in Aulide; Summer; Null; If at all; Yo, el heredero; Tercer cuerpo; Espía a una mujer que se mata; The Rerum natura; Bein Kodesh Le’Hol. FASCIA ROSSA: The Makropulos Case; ’E feste a mmare; Il teatro in cucina: Sartù; The Suit; Wonderland; La casa morta; Birth of the Phoenix; La Omisión de la Familia Coleman; Los hijos se han dormido; Sensitivity to heat. • tutto l’isola di arturo € 25 L’abbonamento dà diritto all’ingresso alle 5 serate dello spettacolo L’isola di Arturo. spettacoli fuori abbonamento Concerto Noapolis - Noa Sings Napoli € 25 (senza riduzioni) Museo delle Utopie € 10 L’Isola di Arturo (biglietto singolo) € 10 Napoli.Interno.Giorno € 25 Museo delle Utopie + L’Isola di Arturo (nella stessa data) € 15 spettacoli gratuiti Ramblas - Vie permanenti dell’arte di strada Orgueil, poursuite et décapitation e Travaux d’agrandissement de la fosse (nell’ambito del progetto Écrire et mettre en scène, aujourd’hui) Welcome on board. PACCHETTI TEMATICI* • WEEKEND APERTURA € 55 L'abbonamento dà diritto 3 ingressi a 3 spettacoli diversi tra quelli proposti nel weekend di apertura 7-10 giugno (The Makropulos Case; Un giorno tutto questo sarà tuo; La casa morta; Igiene dell’assassino; Tommy… non apro!!!; ’E Feste a mmare). • FOCUS TEATRO ARGENTINO € 55 L'abbonamento dà diritto a 3 ingressi a 3 spettacoli diversi tra quelli proposti nel Focus Nuova Scena Argentina 13-17 giugno (Los hijos se han dormido; Espía a una mujer que se mata; Tercer Cuerpo; El viento in un violín; El tiempo todo entero; La Omisión de la Familia Coleman). • FOCUS DANZA ISRAELIANA € 55 L'abbonamento dà diritto 3 ingressi a 3 spettacoli diversi tra quelli proposti nel Focus Danza Israeliana 19-24 giugno (Null; Bein Kodesh Le' Hol; Birth of the Phoenix; If at all, Sensitivity to heat). 130 * Gli spettacoli devono essere scelti obbligatoriamente al momento dell’acquisto. • Online Sul sito www.napoliteatrofestival.it • Circuito Vivaticket On-line Sul sito www.vivaticket.it è possibile acquistare il biglietto per tutti gli spettacoli. Modalità di pagamento: carta di credito, PayPal, Pago InConto Intesa SanPaolo, PagOnline UniCredit consultabili alla pagina www.vivaticket.it/pagamenti.php Call center 89.24.24 Pronto PagineGialle® Contattando la numerazione 89.24.24 e richiedendo il servizio Vivaticket si possono acquistare i biglietti per tutti gli spettacoli del Festival. Il call center è attivo 365 giorni l’anno, 24 ore su 24 (info e costi su www.892424.it) 899.666.805 Call center Vivaticket Chiamando il numero 899.666.805 (dall’estero: tel + 39 041 2719035) si possono acquistare telefonicamente i biglietti per tutti gli spettacoli Punti vendita in Italia L’elenco completo dei punti vendita è consultabile sul sito www.vivaticket.it Vivaticket Mobile È possibile acquistare i biglietti tramite l’app Vivaticket Mobile per iPhone, iPad, iPod touch scaricabile dall’App Store di Apple e Android. Maggiori informazioni su www.vivaticket.it/mobile.php Visita www.napoliteatrofestival.it e iscriviti alla nostra newsletter per ricevere offerte speciali con sconti fino al 40% Leggi il regolamento ticket sul sito www.napoliteatrofestival.it sezione tickets/regolamento SINGLE TICKETS Full € 25 University students and Over 65 € 15 General Card holders from edition 2010/2011 € 18 Professional Card holders € 10 SUBSCRIPTIONS* • 6 Performances € 80 • 6 Performances Universities and Over 65 € 55 Personal subscription These subscriptions include 6 performances to be chosen from different categories (2 Green, 2 White, 2 Red). • Carnet promo for couples € 90 The Carnet includes 6 entrances (2 for 1 performance in Green category, 2 in White category, 2 in Red category). GREEN CATEGORY: Igiene dell’assassino; Tommy… non apro!!!; L’angelo della casa; Pasolini Plauto Il Vantone; Taking Care of Baby; A bocca piena; Quando eravamo lupi; El viento en un violín; Exils; El tiempo todo entero. WHITE CATEGORY: Un giorno tutto questo sarà tuo; Ifigenia in Aulide; Summer; Null; If at all; Yo, el heredero; Tercer cuerpo; Espía a una mujer que se mata; The Rerum natura; Bein Kodesh Le’Hol. RED CATEGORY: The Makropulos Case; ’E feste a mmare; Il teatro in cucina: Sartù; The Suit; Wonderland; La casa morta; Birth of the Phoenix; La Omisión de la Familia Coleman; Los hijos se han dormido; Sensitivity to heat. • 5 readings l'isola di arturo € 25 The subscription admits the holder to the 5 evening readings of the performance L'isola di Arturo. Performances not included in the subscriptions Concert Noapolis - Noa Sings Napoli € 25 (no reduction) Museo delle Utopie € 10 L'Isola di Arturo € 10 Napoli.Interno.Giorno € 25 Museo delle Utopie + L'Isola di Arturo (on the same date) € 15 free performances Ramblas - Le vie permanenti dell'arte di strada Orgueil, poursuite et décapitation and Travaux d'agrandissement de la fosse (part of the Écrire et mettre en scène, aujourd’hui project) Welcome on board. THEMATIC PACKAGES * • OPENING WEEKEND € 55 The subscription includes 3 performances to be chosen from those performances in programme for the weekend 7-10 June (The Makropulos Case; Un giorno tutto questo sarà tuo; La Casa morta; Igiene dell’assassino; Tommy... non apro!!! ’E Feste a mmare). • FOCUS NEW ARGENTINIAN THEATRE € 55 The subscription includes 3 performances to be chosen from those featured in the Focus New Argentinian Theatre 13-17 giugno (Los hijos se han dormido; Espía a una mujer que se mata Tercer Cuerpo; El viento in un violín; El tiempo todo entero; La Omisión de la Familia Coleman). • FOCUS ISRAELI DANCE € 55 The subscription includes 3 performances to be chosen from those featured in the Focus Israeli Dance 19-24 giugno (Null; Bein Kodesh le'hol; Birth of the Phoenix; If at all, Sensitivity to heat). • CLOSING WEEKEND € 55 The subscription includes 3 performances to be chosen from those performances in programme for the closing weekend 21-24 June (Quando eravamo lupi; The Suit; Wonderland; Yo, el heredero; A bocca piena). Subscribers of Campania region theatres can buy the thematic packages at € 33 by showing their subscription for 2011/2012 season at the main ticket office. * The choice of the performances has to be done at the same time of the purchase of the subscription. Subject to availability. How to purchase tickets • Ticket office and Infopoint For information, ticketing, and press office: PAN | Palazzo delle Arti Napoli, via dei Mille, 60 from Monday to Saturday: 10.00 - 19.00 Sunday: 10.00 - 14.00 tel +39 081 400529 email: [email protected] • Online on the website www.napoliteatrofestival.it • Vivaticket circuit ON-LINE Tickets for all performances can be purchased on-line at following site www.vivaticket.it Method of payment: Credit Card, PayPal, Pago InConto Intesa SanPaolo, PagOnline UniCredit See the webpage: www.vivaticket.it/pagamenti.php CALL CENTER 89.24.24 Pronto PagineGialle® Tickets for all performances in the Festival Programme can be purchased by calling the hotline 89.24.24 asking for the Vivaticket service. The call centre is active 365 days 24/7 (for information and costs, see: www.892424.it). 899 666 805 CALL CENTRE VIVATICKET Call 899 666 805 (from outside Italy: tel. + 39 041 2719035) to purchase tickets for all Festival performances. SALES POINTS IN ITALY The complete list of sales points is available at: www.vivaticket.it VIVATICKET MOBILE Tickets can also be purchased using the Vivaticket Mobile application for iPhone, iPad, iPod touch downloadable from the Apple Application Store and Android. Visit www.napoliteatrofestival.it and sign up to our newsletter and you may get up to 40% off on specific shows. 131 dopo festival dopofestival 2012 Ambiente informale, ricca programmazione musicale, originali proposte gastronomiche: questi gli ingredienti del dopofestival. Tra la piscina, la terrazza e le sale dell’Hotel Royal Continental, al centro della città e a un passo dal mare, gli artisti e il pubblico, dopo gli spettacoli, potranno cenare, sorseggiare un cocktail o ballare. Slivovitz, Giovanni Block, H.E.R., Gentlemen’s Agreement, Posteggiatori Tristi, Riccardo Ceres e molti altri, animeranno il post serata del giugno teatrale napoletano. Il dopofestival è realizzato in collaborazione con Hotel Royal Continental e Ballatoio. AFTER-FESTIVAL. Informal ambience, a rich musical programme, original gastronomic proposals: these are the ingredients of the dopofestival. Surrounded by the pools and terraces and reception rooms of the Hotel Royal Continental, in the city centre and close to the sea front, after performances the artists and the public can dine, enjoy a cocktail or dance. Slivovitz, Giovanni Block, H.E.R., Gentlemen’s Agreement, Posteggiatori Tristi, Riccardo Ceres and many others will animate the warm June evenings of Naples. The dopofestival is organised in collaboration with the Hotel Royal Continental and Ballatoio. 132 E45 Napoli Fringe Festival, festival parallelo a quello ufficiale, dedicato alle compagnie indipendenti e autoprodotte, da quest’anno cambia formula sviluppandosi in due momenti: le selezioni del 2012 e la vetrina dei vincitori nel 2013. In collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Napoli, al Teatro Niccolini, nei giorni 22, 23, 24 giugno una commissione composta da operatori, critici, direttori di teatri e festival nazionali e internazionali visionerà 90 progetti artistici (studi della durata di 10 minuti) tra tutti quelli pervenuti in risposta al bando di concorso che si è chiuso lo scorso 30 maggio. 30 saranno i progetti selezionati che riceveranno un contributo alla produzione per approdare con progetti più strutturati e articolati alla grande vetrina di E45 Napoli Fringe Festival 2013. Inoltre uno dei 30 progetti vincitori avrà l’opportunità di debuttare a settembre nella prossima edizione di “Benevento Città Spettacolo”. L'organizzazione di E45 Napoli Fringe Festival è a cura dell'Associazione Culturale Interno 5. E45 Napoli Fringe Festival, a festival in parallel to the official one, is dedicated to independent and self-managed companies. This year it has changed its format and is now organised in two periods: the qualification period 2012 and the winners showcase 2013. At the Teatro Niccolini of the Accademia delle Belle Arti in Naples, on the 22, 23, 24 June a jury composed of sector practitioners, critics, directors of theatres and national and international festivals will view 90 artistic projects (each a study of 10 minutes duration) selected from the applications received by the closing date of the 30 May. Thirty of these projects will be shortlisted to receive a contribution towards the production of a more structured project which will featured in the E45 Napoli Fringe Festival 2013. Furthermore, one of the 30 shortlisted projects will be offered the possibility of debuting the following September in the next edition of the "Benevento Città Spettacolo". E45 Napoli Fringe Festival is organised in collaboration with the Cultural Association Interno 5. 133 134 incontri/meetings NUOVA DRAMMATURGIA NEW DRAMATICAL WORKS 10 quadri in cerca d'attore 10 quadri in cerca d'attore TEATRO ARGENTINO ARGENTINIAN THEATRE DANZA DANCE FRINGE FRINGE LO SPAZIO DELLA CRITICA THE SPACE OF CRITICISM lunedì 11 giugno ore 12 - PAN Vittorio Macioce incontra Antonella Cilento, Valeria Parrella, Pietro Favari, Davide Iodice lunedì 11 giugno - Royal Continental Vernissage della mostra della pittrice Manuela Sain dedicata agli spettacoli del Napoli Teatro Festival Italia 2011 venerdì 15 giugno ore 12 - PAN Elisabetta Piqué incontra Claudio Tolcachir e gli esponenti del teatro argentino lunedì 18 giugno ore 12 - PAN Luciano Cannito incontra Vertigo Dance Company e Kibbutz Contemporary Dance Company giovedì 21 giugno ore 12 - PAN Incontro con Teatro dei Sensi Rosa Pristina vincitore del Fringe2Fringe 2012 e con Associazione Culturale Interno5 martedì 25 settembre - Villa Pignatelli Convegno sul rapporto tra stampa, attori e spettatori organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival e dall'Associazione Nazionale dei Critici di Teatro Monday 11 June h 12 - PAN Vittorio Macioce meets Antonella Cilento, Valeria Parrella, Pietro Favari, Davide Iodice Monday 11 June - Royal Continental Vernissage of the exhibition by Manuela Sain dedicated to the performances of Napoli Teatro Festival Italia 2011 Friday 15 June h 12 - PAN Elisabetta Piqué meets Claudio Tolcachir and the leading exponents of the Argentinian theatre Friday 18 June h 12 - PAN Luciano Cannito meets Vertigo Dance Company and Kibbutz Contemporary Dance Company Thursday 21 June h 12 - PAN Meeting with Teatro dei Sensi Rosa Pristina, winner of Fringe2Fringe 2012 and with Associazione Culturale Interno5 Tuesday 25 September - Villa Pignatelli Conference on the relationship between the press, actors and the spectator, organised by the Fondazione Campania dei Festival and Associazione Nazionale dei Critici di Teatro 135 in collaborazione con PREMIO LE MASCHERE DEL TEATRO ITALIANO teatro di san carlo giovedì 6 settembre 2012 ore 20.00 diretta differita su raiuno si ringrazia 136 LA FONDAZIONE CAMPANIA DEI FESTIVAL PER IL SOCIALE In occasione della quinta edizione del Napoli Teatro Festival Italia, la Fondazione Campania dei Festival dà vita a due iniziative sociali: le performance Welcome on board, Baby Ramblas e Ramblas saranno ospitate in alcuni ospedali della regione, mentre allo spettacolo 'E feste a mmare prenderanno parte sei giovani detenuti dell'Istituto Penale per Minorenni di Nisida. The Fondazione Campania dei Festival and social issues During the fifth edition of the Napoli Teatro Festival Italia, the Foundation Campania dei Festival will organise two social events: the performances Welcome on Board, Baby Ramblas and Ramblas events which will be hosted in various hospitals of the region. In addition, six young offenders from the Juvenile Delinquents Institute of Nisida will be involved in the musical performance 'E feste a mmare. WELCOME ON BOARD performance di danza a cura di/dance performance by Korper Ospedale degli Incurabili (11 giugno/June), Ospedale SS. Annunziata (19 giugno/June), Ospedale Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta (20 giugno/June) baby ramblas performance per bambini a cura di/performances for children by Associazione Ramblas Ospedale Santobono (11 giugno/June), Ospedale Pausilypon (da definire/to be defined), Secondo Policlinico e Associazione Soccorso Rosa - Azzurro Onlus (21 giugno/June) ramblas performance a cura di/performance by Associazione Ramblas Ospedale Moscati di Avellino (18 giugno/June) 'e feste a mmare spettacolo antologico di versi, prosa e musica tratti dalle opere di Raffaele Viviani a cura e con la regia di/anthological performance of verse, prose and music from the works of Raffaele Viviani conceived and directed by Antonella Monetti Molo Cappellini di Nisida (11, 12, 13, 14, 15, 16, 17 giugno/June) 137 capri passeggiate teatrali Dal 29 giugno all’8 luglio la Fondazione Campania dei Festival organizza un ciclo di iniziative nell’isola azzurra, in collaborazione con Le Conversazioni di Antonio Monda e il Premio Malaparte organizzato da Gabriella Buontempo. From 29 June to 8 July, the Fondazione Campania dei Festival will organise a cycle of events in the Island of Capri in collaboration with Le Conversazioni by Antonio Monda and the Premio Malaparte, organised by Gabriella Buontempo. Città di Capri 138 Sabato 30 giugno si terrà l'inaugurazione nella Certosa di Capri della mostra dedicata al Premio Malaparte che, dopo 14 anni di assenza, tornerà a settembre. On the 30 June there will be the inauguration of an exhibition dedicated to the Premio Malaparte which will take place in September after an absence of 14 years. Nei due weekend dal 29 giugno all’8 luglio, Le Conversazioni di Antonio Monda ospiteranno incontri e dibattiti con i più interessanti autori internazionali. From 29 June to 8 July, during the weekends, Le Conversazioni by Antonio Monda will host a series of meetings and debates with the participation of renowned international authors. Ad accompagnare questi eventi, la Fondazione Campania dei Festival presenterà un ciclo di spettacoli: Ferito a Morte di Raffaele La Capria** 30 giugno, 1, 7, 8 luglio Within this project the Fondazione Campania dei Festival will present the following performances: Ferito a Morte by Raffaele La Capria** 30 June, 1, 7, 8 July Lei. Cinque Storie per Casanova di Paola Capriolo, Benedetta Cibrario, Carla Menaldo, Maria Luisa Spaziani, Mariolina Venezia 1, 2, 3, 4 luglio Lei. Cinque Storie per Casanova by Paola Capriolo, Benedetta Cibrario, Carla Menaldo, Maria Luisa Spaziani, Mariolina Venezia 1, 2, 3, 4 July Otello e Iago di Antonella Monetti 29, 30 giugno, 1, 6, 7, 8 luglio Otello e Iago by Antonella Monetti 29, 30 June, 1, 6, 7, 8 July Giovanna D’Arco di Maria Luisa Spaziani* 6, 7, 8, 9, 10 luglio Giovanna D’Arco by Maria Luisa Spaziani* 6, 7, 8, 9, 10 July * Lo spettacolo sarà presente il 13 luglio a Cuma nell'ambito della rassegna Il Bosco e la Duna e il 29 luglio a Positano nell'ambito del Festival del Teatro Contemporaneo Italiano/the performance will also be present in Cuma (13 July) and Positano (29 July). ** Lo spettacolo sarà presente il 1 agosto a Positano nell'ambito del Festival del Teatro Contemporaneo Italiano/the performance will also be present in Positano (1 August). 139 © francesco squeglia napoli. teatro festival italia progetto cofinanziato da/a project co-founded by unione europea p.o.r. campania fesr 2007 / 2013 - regione campania - ob. operativo 1.10 con/with regione campania camera di commercio di napoli con la partecipazione di/with the partecipation of argentina, belgio, brasile, cile, francia, granducato di lussemburgo, israele, italia, regno unito, repubblica ceca, romania, spagna, uruguay con il patrocinio di/with the patronage of ambasciata della repubblica argentina in italia ambasciata d’israele, ufficio culturale – roma comune di napoli con il sostegno di/with the support of banco di napoli metropolitana di napoli m.cilento e f.llo dal 1780 nhp - neaheliopolis media partner teatro.org f2 radio lab per l’edizione 2012 il festival coproduce con/for the 2012 edition, the festival co-produces with accademia degli artefatti accademia di belle arti di napoli andrea d’odorico s.l associazione ramblas babilonia teatri chiaradanza c.i.c.t. / théâtre des bouffes du nord c.i.r.t. c.r.a.s.c. - centro di ricerca sull’attore e sperimentazione culturale compagnia teatrale enzo moscato comune di napoli - assessorato alla cultura eden court institut français italia fondazione salerno contemporanea, teatro stabile di innovazione fondazione teatro di napoli-teatro bellini galleria toledo körper le panta théâtre 142 les théâtres de la ville de luxembourg loro di napoli maniphesta teatro neraonda pav stabile/mobile compagnia antonio latella teatro de gli incamminati teatro dei borgia teatro dei sensi rosa pristina teatro diana di napoli teatro stabile d’abruzzo teatro stabile di catania teatro stabile di napoli théâtre de la place tramway uno spazio per il teatro vanishing point / matthew lenton young vic theatre il progetto le maschere del teatro italiano è realizzato grazie a/the project le maschere del teatro italiano has been realized thanks to agis- associazione generale italiana spettacolo rai uno teatro di san carlo teatro quirino vittorio gassmann il progetto passeggiate teatrali è realizzato in collaborazione con/ passeggiate teatrali is realized in collaboration with le conversazioni, scrittori a confronto premio malaparte con il patrocinio di/with the patronage of comune di capri comune di anacapri e con/with ambasciata di svezia soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico, etnoantropologico e per il polo museale della città di napoli capitaneria di porto capri porto turistico capri villa san michele yacht club capri certosa di san giacomo marine club sorrento world urban forum è realizzato con/world urban forum is realized thanks to un habitat-onu ministero degli esteri comune di napoli e45 napoli fringe festival è realizzato con/e45 napoli fringe festival is realized with associazione culturale interno 5 il dopofestival è realizzato con/ dopofestival is realized with hotel royal continental associazione culturale ballatoio per l’edizione 2012 il festival trova sede a/for the 2012 edition the festival take place in auditorium di scampia cortile dell’accademia di belle arti galleria toledo institut français napoli molo cappellini palazzo caracciolo parco archeologico di pausilypon real orto botanico sala assoli start teatrino di corte di palazzo reale teatro bellini teatro di san carlo teatro diana teatro mercadante teatro nuovo teatro politeama teatro san ferdinando teatro sannazaro hotel costantinopoli 104 m gallery palazzo caracciolo napoli renaissance naples hotel mediterraneo royal continental hotel terme di agnano e inoltre/and, moreover via partenope via scarlatti villa comunale via chiaia/piazza dei martiri via toledo via benedetto croce via luca giordano si ringrazia/thanks to aladino viaggi srl autorità portuale di napoli b&b diletto a napoli b&b sui tetti di napoli base navale nisida bovio suite c.s.i. gaiola onlus comune di napoli-dipartimento di polizia municipale comune di napoli-municipalità 10-bagnoli, fuorigrotta comune di napoli-ufficio progetto recupero real albergo dei poveri danza in fiera ente provinciale per il turismo di napoli institut français napoli teatre lliure suzanne dellal centre for dance and theatre tel aviv istituto italiano di cultura de paris associazione etre world stages london fnac hotel chiaja de charme hotel correra hotel oriente hotel real orto botanico hotel rex istituto cervantes di napoli istituto penitenziario per minorenni di nisida la feltrinelli napoli metronapoli spa palestra kodocan pierreci codess provveditorato amministrazione penitenziaria real orto botanico di napoli sica viaggi soprintendenza ai beni archeologici di napoli e pompei soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici per napoli e provincia università degli studi di napoli federico ii consolato generale degli stati uniti d'america di napoli e inoltre/and, moreover massimo ambrosio; gina carla ascione; anna aurich; davide azzolini; claire bejanin; anna maria borrelli; giuseppe codispoti; luciano colle; ben cooper; claudia d'auria; giovanna del bello; paolo de luca; silvana dello russo; lorenzo diana; stefano di scala; gilda donadio; ofra farhi; sara garbagnoli; raphael gamzou; giulia gentile; sergio giordano; aldo grompone; david lan; ora lapidot; gabriella lonardi buontempo; ria mai; massimo marrelli; irene marta; linda martinelli; heike meder; antonio monda; fabrice morio; laura napolitano; lucia nicodemo; lluís pasqual; carmela paternoster; simona patti; rocco perna; giuseppe porcelli; luisa rapone; renato rivieccio; thea romanello; antonella rossi; sergio rusciano; lydia schapirer; fedele sica; yair vardi; david vericat; laura valli; giuseppe vecchio 143 sponsor media partner con il patrocinio di/with the patronage of Ambasciata di Israele, Ufficio culturale – Roma Ministero degli Esteri Gerusalemme 144 Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia fondazione campania dei festival presidente/president caterina miraglia direttore artistico/artistic director luca de fusco assistente del direttore/assistant to the festival director vittorio esposito organizzazione e produzione/organization and production mascia pavon chiara di donato natalia di vivo francesca matteoli gaia silvestrini massimiliano zecchi direzione tecnica e progettazione/technical direction and planning marciano rizzo assistenza alla direzione tecnica/technical direction assistant clelio alfinito melania cermola teresa cibelli alessandro grimaldi salvatore guastafierro gaetano piscopo gianluca tomasella organizzazione e programmazione tecnica/ technical organization and planning luciamaria russo direzione di scena/stage direction margaret radi comunicazione/communication ufficio stampa/press office raffaella tramontano sergio marra melina chiapparino ivan morvillo valentina orellana valeria prestisimone viola tizzano redazione/editorial office patrizia bologna margherita de luca andrea esposito grafica/graphics cinzia marotta photo editor fabio donato francesco squeglia elisabetta giri ufficio co.marketing/co.marketing office fabiana sciarelli marina de luca daria salabelle cerimoniale e relazioni internazionali/protocol office and international relations claudia carraro maria rita baio gina gregorio mariantonia malatesta alessia marella annarita romano biglietteria/ticket office annalisa rizzo maria rita baio giulia morgera rapporti enti locali/local relations paola capodanno ospitalità/hospitality relations andrea iaccarino francesca cessari spazio incontri del festival/meeting site of the festival francesco somma premio/award le maschere del teatro italiano gaia silvestrini perla montella ufficio di coordinamento/co-ordination office raffaele riccio giovanni pagliuca ufficio del personale/personnel office alessandro remondelli ufficio legale/legal office gianfranco imer amministrazione/administration alessandro russo brunella fusco luigi gagliotta lina gisonna gisa ippolito veronica marigliano sistemi informatici/information technology fabio paradiso valerio de rensis segreteria/secretary maddalena aprile federica chierchia marketing e promozione/marketing and promotion lugi mallardo serena 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