9 Corriere del Trentino Venerdì 27 Giugno 2014 TN Economia DATA: 27 GIUGNO 2014 Tessili Lunedì sciopero TESTATA: CORRIERE DEL TRENTINO PAGINA: 9 Lunedì 30 giugno nuovo sciopero nazionale di otto ore in tutto il settore delle industrie dei tessili vari. Nello stesso giorno, prevista una manifestazione nazionale a Varese, davanti la sede di Confindustria. Il «pomo della discordia» — Giudicarie Il 3 luglio inaugurazione del supermercato rinnovato, in tutto 1200 metri quadrati Consumo in crisi, Tione reagisce dicono i sindacati del settore Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil — è il mancato rinnovo del contratto nazionale di lavoro, fermo al palo da oltre un anno. Circa 20.000 i lavoratori interessati. Prodotti Alta qualità sullo scaffale Gelati artigianali La mossa di Poli La concorrenza monta. Pederzolli: «Concreti, non parole» con Trentino sviluppo TRENTO — Giovedì prossimo, 3 luglio, la Famiglia cooperativa Giudicarie terrà a battesimo il rinnovato punto vendita di Tione, una struttura che solo di supermercato potrà contare su oltre 1000 metri quadrati di superficie. Il giovane presidente Mattia Pederzolli — 33 anni a ottobre — taglierà il nastro sfidando la concorrenza degli altri operatori, tema caldissimo che tiene banco in queste settimane. «A differenza delle parole noi proponiamo concretezza». Presidente Pederzolli, ci siamo dunque. «Pare proprio di sì, i lavori sono andati veloci, sono partiti a gennaio. Ampliamo la sede precedente che misurava circa 700 metri quadrati fino a 1050, più 150 metri di extra alimentare. L’investimento è intorno ai 2,5-3 milioni di euro». Presidente, ultimamente si parla con insistenza del problema della concorrenza di altri operatori, in particolare nella vostra zona. E ciò, secondo la Federazione, renderebbe difficoltoso mantenere aperti i piccoli negozi. Di conseguenza il movimento ha chiesto alla Provincia di intervenire, ma non si può bloccare la concorrenza. Voi scegliete un’altra strada? «A differenza delle parole noi scegliamo la concretezza. Abbiamo constatato che siamo più lenti rispetto alla concorrenza, quindi dobbiamo agire. Teniamo conto che gli altri hanno un solo punto vendita da gestire, è più semplice». Chi avete intorno? «Il Despar di Tione a novembre del 2012 si è allargato a 900 metri quadrati. Poi c’è il Poli di Ponte Arche, oltre al prossimo Poli che arriverà a Spiazzo. Poi c’è la Lidl. Insom- 2,5 milioni La spesa per il rinnovo della struttura oscilla fra i 2,5 e i 3 milioni di euro 8 Rendering L’aspetto del nuovo supermarket coop di Tione ma abbiamo una valle piena, con relativamente pochi abitanti, circa 37.000». Dovevate muovervi dunque. «Ci sono tanti modi per contrastare la concorrenza, noi il supermercato dovevamo rinnovarlo, dopo 24 anni. Teniamo conto che il 90% dei piccoli negozi (la Fc Giudicarie ne ha 7 più uno a Tione, ndr) sono costi, ma socialmente sono importanti. Quando non ci sono la gente se ne accorge. Quando Dibattito Le richieste alla Provincia di Dalpalù e Schelfi Coop, tra lamentele e promesse Mattia Pederzolli TRENTO — La difficoltà della cooperazione al consumo è un argomento noto. Il presidente del Sait Renato Dalpalù ne ha parlato alla sua assemblea e a quella di Federcoop: «La Provincia non dà un grande sostegno: del contributo totale di 1,7 milioni ci arriva il 57%. Ora, se i soldi diminuiscono e si apre il sostegno anche ad altri i problemi aumenteranno. Senza dimenticare il de minimis fermo a 200.000 euro in tre anni: per una Famiglia cooperativa con decine di punti vendita è un ostacolo insormontabile». Dito puntato anche «sull’attenzione urbanistica solo alle grandi superfici». Anche Diego Schelfi all’assise di Federconsumo l’ha ricordato: «Non possiamo essere abbandonati». Da ricordare poi il secondo ricorso al Tar di Fc Pinzolo contro il Poli di Spiazzo, la cui richiesta di sospensiva è stata rigettata. Dal canto suo il governatore Ugo Rossi ha promesso che chiederà a Roma una norma d’attuazione sulle aperture festive e la programmazione, ma il vicepresidente Alessandro Olivi ha ricordato: «Niente norme per limitare la concorrenza». © RIPRODUZIONE RISERVATA DATA: 27 GIUGNO 2014 Volksbank piccoli negozi La Fc Giudicarie mantiene vivi 7 piccoli negozi oltre a un ottavo punto vendita a Tione si parla della cooperazione la gente pensa subito a contributi facili dalla Provincia, mentre non è vero, anche altri li ottengono. La gente si dimentica il valore del nostro modello, del negozio di vicinato per le persone anziane, ad esempio». Sono ragionamenti importanti, ma si riesce a fare un passo in avanti? «Dobbiamo cambiare un po’ di cose, essere più versatili. Dobbiamo riavvicinare il socio, anche se la marginalità che abbiamo non ci consente di fare salti mortali. Noi di idee ne abbiamo molte, ad esempio il discorso sul ruolo sociale deve essere affrontato. Anche se poi è il prezzo che conta». Ma non ritiene che serva qualcuno professionalmente preparato per guidarvi in questo cambiamento? «Nelle cooperative di competenze ce ne sono, guardi che non è mica facile guidare una società da 10 milioni di fatturato e 50 dipendenti. Se poi si vuole ragionare in termini di fusioni, ritengo che si debbano fare, eventualmente, con persone valide. Di errori se ne commettono dappertutto, ogni coop deve capire dove può migliorarsi. Il socio 50 anni fa la vedeva sua, ora le cose sono cambiate: dobbiamo tornare a dargli qualcosa di più, perché la concorrenza è forte». Un’evoluzione dunque. «A volte gli altri sono più bravi. Noi umilmente dovremmo imparare». A partire dal supermercato che inaugurerete? «Lì il livello sarà alto e ci consentirà di dare il massimo, grazie anche a personale fantastico. Dobbiamo dare qualcosa di diverso». Prodotti Lo stecco del Trentino della gelateria Derby Enrico Orfano TRENTO — Il mondo della grande distribuzione si muove. Il gruppo Poli, insieme a Trentino sviluppo, sostiene una piccola gelateria di Telve che ha iniziato a produrre gelato artigianale «a stecco» da vendere al supermercato. Da una settimana è uno dei prodotti più importanti della gamma di 2600 articoli tipici trentini in vendita nella catena di supermercati. Per produrre uno stecco di gelato artigianale confezionato servono circa dieci ore di lavoro. «Pastorizzamo il latte fresco trentino — spiega Cinzia Agostini, che con il marito Roberto Fedele dal 2009 gestisce a Telve la Gelateria Derby — poi lo si fa mantecare aggiungendo solo panna fresca e zucchero, lo si versa negli stampi, nell'abbattitore a meno 40 gradi, quindi lo stecco viene immerso in una delle sei possibili coperture al cioccolato. Infine insacchetto e sigillato nell'imballaggio». «Un prodotto di alta qualità. A differenza dei gelati industriali, infatti, lo stecco contiene il 50% di latte fresco di giornata e non è gonfiato d'aria, come avviene nella classica produzione industriale. Inoltre non contiene conservanti chimici e grassi idrogenati. La ricetta del buon gelato è nota ai tanti laboratori artigianali che hanno reso famosa l'Italia nel mondo. Il problema è esportare quella stessa qualità facendola arrivare, senza compromessi, fino al banco del supermercato» dice la spa provinciale. Oltre all’apporto di Poli, importante anche il contributo di Trentino sviluppo. «Abbiamo accompagnato l'azienda — spiega Giovanni Tecilla, l'Aquila Blu alla quale circa un anno fa è stata affidata la sfida — nelle diverse fasi tipiche di una startup, portando la nostra esperienza manageriale agli imprenditori nelle scelte aziendali che via via nascevano con lo sviluppo del progetto». Il lancio interessa per ora una ventina di punti vendita Poli. Perché la produzione artigianale ha i suoi tempi. Dai laboratori della Gelateria Derby oggi può uscire ogni giorno una quantità limitata di gelati, curati e confezionati uno ad uno. Ma ci sono margini di crescita. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA TESTATA: CORRIERE DEL TRENTINO PAGINA: 9 Commercio e turismo Largher: «Direttore unico al fine di essere operativi». Caldera: «Cda con i presidenti di Ebter, Enbit e Ebtt» Marostica Sarà gara a due Ente bilaterale del terziario, il consorzio avanza BOLZANO — Anche se il termine per la presentazione di ulteriori offerte è scaduto nella notte, è ormai evidente che per il controllo della popolare di Marostica sarà una sfida a due. A contendersi il controllo della banca veneta saranno la popolare di Vicenza e la Popolare dell’Alto Adige. Entrambi gli istituti ieri hanno ufficializzato la loro proposta per rilevare la popolare di Marostica. Smentito ufficialmente invece l’eventuale interesse del Banco Popolare che ha comunicato di non essere interessato ad una fusione con Marostica. A sollecitare la fusione di Marostica con un altro istituto è stata Bankitalia. Il termine per la presentazione delle offerte è scaduto alla mezzanotte di ieri. TRENTO — L’accelerazione definitiva verso un consorzio — o ente consortile — unico del terziario, in grado di mettere in collegamento i tre enti bilaterali Enbit, Ebtt ed Ebter, pare avviata. Le associazioni datoriali hanno inviato una lettera ai sindacati, dichiarandosi disponibili a trattare. L’Unione inoltre ha affidato ai suoi tecnici la compilazione di un parere che dovrebbe essere definito a giorni. L’ipotesi potrebbe essere di dar vita a un soggetto in cui siedano i presidenti dei tre enti bilaterali, più un direttore unico. La questione si trascina da anni e il rammarico più grande è il fatto che non si riesca a spendere con profitto almento una parte delle risorse in capo ai tre soggetti bilaterali, che dovrebbe essere superiore ai 5 milioni di euro. L’ipotesi di fusione pare ora completamente tramontata, dopo l’opposizione ferma degli albergatori dell’Asat, che sono riusciti ad imporre la loro visione: collaborazione sì, ma attraverso un consorzio, senza fondere i patrimoni dei tre soggetti. A sblocca- © RIPRODUZIONE RISERVATA Categorie disposte a trattare. L’Unione sta impostando una base da cui partire re la situazione, in via preliminare, la nomina del presidente dell’ente bilaterale del terziario, Massimo Caldera, che ha messo il punto a anni di contrapposizioni all’interno delle diverse anime dell’Unione. Importante anche la nomina del nuovo presidente dell’ente bilaterale del turismo (Ebtt), Laura Bolgia, convinta della necessità di un rinnovamento. Per la parte sindacale parla Walter Largher (segretario Uiltucs regionale), che si è sempre espresso a favore dela fusione, anche nei lunghi mesi di prorogatio della sua presidenza in Ebter. «Dopo la nostra lettera, in cui noi sindacati dichiaravamo la volontà di riprendere la discussione, è arrivata la risposta positiva. Nel primo incontro vogliamo arrivare però già con qualcosa di scritto». Lo studio dell’Unione consentirà di partire da qualcosa di solido. «Il consorzio dovrebbe quasi essere un ente bilaterale di per sè — continua il sindacalista — che avrà il mandato dei tre enti per prendere decisioni. Un direttore unico potrà operativamente realizzare progetti, cosa che ora non si può fare, perché ci sono i soldi ma non gli strumenti». «Mi auguro che qualcosa sia pronto già dopo l’estate. D’altronde, se Luca Libardi dell’Asat dice che serve velocità nelle decisioni, quando tocca a noi dobbiamo dimostrare di essere all’altezza». «Da due mesi sono presidente di Ebter e sono sempre più convinto che questo consorzio sia necessario». Sono le parole di Caldera, funzionario della categoria dei grossisti dell’Unione che ha preso in mano la situazione una volta sedati i conflitti fra Paolo Modini (grossisti) da un parte e Mario Oss (servizi) con Paolo Piffer (dettaglio) dall’altra. «Non servirà un ulteriore cda per questo consorzio — La spinta Walter Largher segretario Uiltucs regionale e Massimo Caldera, presidente di Ebter spiega Caldera —, basterà un consiglio leggerissimo, composto dai tre presidenti», vale a dire di Ebtt (formato da Asat, Faita, Fiavet, Fipe e i tre sindacati), Ebter (grossisti, servizi e dettaglio dell’Unione, più i sindacati) ed Enbit (Confesercenti e sindacati). «Un direttore unico potrà fare per tutti quello che singolarmente non si riesce a fare: noi ed Enbit abbiamo un impiegato part time, mentre Ebtt ha due assunti. Insieme però la struttura può funzionare» osserva il presidente, che aggiunge: «Per esempio, finora sono stati erogati solamente sussidi al reddito, ma non è mai stato fatto nulla per le imprese. I soli imprendori che riescono a stare a galla sono quelli che diversificano, quindi dobbiamo fornire loro un’adeguata formazione. E siccome pagano, i soldi ci sono per farlo. Stessa cosa vale per i dipendenti, occorre formarli direttamente in azienda». Sui tempi Caldera è più realista: «Speriamo di aver qualcosa in mano prima di fine anno». E. O. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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