Valli Giudicarie e Rendena l'Adige martedì 22 luglio 2014 39 Pinzolo | Il maltempo ha guastato la festa, ma la malga è un gioiello Bocenago | Da Zöggeler a Fill, con Fauner sul green per beneficenza Razza Rendena, raduno di allevatori a Cioca Il golf solidale dei campioni ha fatto centro Sotto la tettoia: pioveva IDRO PINZOLO - Colazione «montanara», visita alla mandria al pascolo e, in seguito, anche a malga Ciòca. Questi gli appuntamenti che, domenica 13 luglio, hanno scandito la Festa dell’Alpeggio organizzata dall’associazione nazionale allevatori bovini di Razza Rendena (Anare). La tradizionale manifestazione promossa dall’associazione è stata ospitata quest’anno dal Trentino. Per l’occasione si sono riuniti una quarantina di allevatori provenienti non solo dalle Giudicarie, ma anche dalle altre province su cui l’associazione si estende. Una giornata importante anche se, a causa del maltempo, la partecipazione è stata meno alle attese. L’incontro, che si è svolto tra il rifugio Prà Rodont e la Malga Ciòca, è stata un’ottima occasione per permettere di visitare la malga di proprietà del comune, ristrutturata negli anni scorsi e tecnologicamente all’avanguardia gestita da Fabio Maffei, presidente dell’associazione allevatori della Val Rendena. J. P. Armin Zöggeler BOCENAGO: Un successo. Difficile definire altrimenti la giornata «Il campione e la solidarietà» che sabato ha visto calcare il green della Club House di Bocenago a nomi importanti del panorama sportivo e non solo. Tra questi il plurimedagliato Armin Zöggeler e poi ancora Peter Fill, Michel Rainer, Silvio Fauner e Davide Carrara. Una gara di golf organizzata a scopo di beneficienza dall’associazione Agata Onlus che ha riscosso il favore di molti. A confermarlo il sindaco, Walter Ferrazza che spiega «è stato un successone, il massimo che ci potessimo aspettare». Ben 80 infatti i giocatori, tra professionisti e non, che hanno scelto di partecipare e 120 i commensali che hanno preso parte alla cena. Un appuntamento che permetterà all’associazione guidata da Michele Maturi di sostenere i progetti di due associazioni trentine che operano in ambito sociale: da una parte l’ Anfass Trentino Onlus, di Tione, che offre servizi a persone disabili e dall’altra, la Artici di Trento, impegnata nel trasporto di anziani e disabili in strutture di cura. J. P. La Lombardia vuole fare la galleria, gli ambientalisti e Idro contrari Sul deflusso del lago è battaglia giudiziaria La giunta «resiste» a due ricorsi contro il progetto GIULIANO BELTRAMI STORO - La Giunta provinciale ha deciso: resisterà verso i due ricorsi al Tar di Brescia, promossi contro la Regione Lombardia e la Provincia di Trento, a proposito delle opere pensate ufficialmente per la messa in sicurezza del lago d’Idro. E si apre nuovamente una ferita in verità mai chiusa. Il lago (pochi chilometri quadrati di origine glaciale) paga da quasi un secolo un debito pesante per la sua posizione geografica: è lontano dai centri di potere, ma molto vicino ad interessi economici colossali. A nord le acque del suo immissario principale, il Chiese, vengono captate per far funzionare tre centrali, mentre a sud se ne vanno 35 milioni di metri cubi di acqua all’anno per irrigare più di ventimila metri quadrati di campagna nel basso Bresciano e nell’alto Mantovano. Ciò comporta fin dal 1917 (anno della prima concessione, che permetteva addirittura un abbassamento dei livelli di set- TIONE te metri) una escursione capace di ridurre il lago alla stregua di un vero e proprio serbatoio artificiale. Nel 1987 è scaduta la concessione settantennale del ‘17 e da allora si discute, ci si accapiglia, si ricorre alle carte bollate, si raccolgono firme, si organizzano presidi, convegni e cortei di protesta per stabilire nuove regole. Insomma, la mobilitazione è permanente, ma i risultati sono scarsi. È vero, i sette metri di escursione sono scesi a 3,25, ma sono sempre troppi per i rivieraschi, i quali vorrebbero che non si scendesse sotto i 367,20 sul livello del mare e che non si salisse oltre i 368 e qualche decina di centimetri. Ad arroventare la scena è arrivata la Regione Lombardia che ha deciso di realizzare due opere per la messa in sicurezza: la terza galleria di svaso e la barriera (savanella) per il livello. Immediata la risposta delle comunità locali: «Ma quale sicurezza? Si vuol fare una nuova diga per captare quei milioni di metri cubi di acqua utili all’irrigazione lombarda». Al Tar sono stati presentati due ricorsi identici: uno del Comune di Idro, l’altro del Comitato di tutti i gruppi protezionisti che si sono messi sotto la bandiera degli «Amici della terra», l’unico gruppo ad avere un riferimento nazionale. Perché due ricorsi identici? Semplice. In primavera erano in programma le elezioni amministrative anche a Idro. Se avesse vinto la lista avversa ai protezionisti, il Comune avrebbe probabilmente ritirato il ricorso, perciò ci si è voluti tutelare. Per entrare nel merito, i ricorsi sono stati presentati nella convinzione che la terza galleria e la savanella non siano opere per la messa in sicurezza, ma, come si diceva, dighe per continuare a garantire l’afflusso dell’acqua del lago nelle campagne a scapito delle popolazioni rivierasche. Intanto perché nessuno si sogna fra gli agricoltori di passare dalla sprecona irrigazione a pioggia a quella a goccia. In secondo luogo per una ragione strutturale. E qui la questione si ingarbuglia. Secondo i ricorrenti le opere Secondo l’accusa le opere «di sicurezza» sono un modo per captare la portata e non prevedono nemmeno una barriera in caso di piena. Ma Milano e la Provincia di Trento vanno avanti convinti della bontà del progetto progettate corrono il serio rischio, evidenziato anche dal Ministero delle Infrastrutture, di non controllare le eventuali piene, perché non sarebbero state previste a valle opere di captazione delle acque. «Infrastrutture lombarde» (società autrice del progetto definitivo) ha risposto che tali opere saranno previste nel progetto esecutivo. E qui scattano le contestazioni degli ambientalisti, i quali fanno notare che «a quel punto i 50 milioni di euro previsti schizzeranno in alto fino a chissà dove». Inevitabile il riferimento a Expo 2015 e ai guai giudiziari. «La Magistratura sta indagando anche qua. Sa cosa mi dispiace? - chiede Aldo Armani, uno dei dirigenti storici del movimento per ridare acqua all’Eridio - che la Provincia di Trento segua passo passo ciò che fa la Regione Lombardia. A rimetterci è il nostro lago, che non è solo bresciano». L’Apag contro Comune e Comunità: «A chi tocca?» «Chi si cura dei randagi?» GIUDICARIE - «Delle due l’una: o ci hanno preso in giro o sono disinformati». La risolve così, con una frase secca, Gianfranco Pampo dell’Apag, l’Associazione protezione animali delle Giudicarie, convinto di essere capito più dagli animali che dal genere umano, o perlomeno dal genere umano che comanda le istituzioni giudicariesi. Il problema è sul tavolo da anni e anno rum, come si dice da queste parti. Dopo aver letto un articolo sul nostro giornale, Pampo ha deciso di scrivere alla presidente della Comunità di Valle. «L’associazione chiede che sia aperta una convenzione contro il randagismo come già fatto dalla Comunità di Fiemme (alleghiamo articolo l’Adige del 10 luglio 2014). In altre occasioni - si rammarica Pampo - ci avete cortesemente comunicato che la Comunità non poteva intervenire in questo campo; ci chiediamo come invece altrove possa accadere. Sono anni che ci fate girare come una trottola tra Comunità e Comune per risolvere questo problema». Ed è solo uno dei problemi dell’Apag, diventata una sorta di incubo per il sindaco di Tione Mattia Gottardi. «A suo tempo - ricorda Pampo - avevamo chiesto a Gottardi di ripristi- nare la corrente elettrica a Stele o darci in affidamento la casa cantoniera di Saone (è competenza del Comune o della Comunità?). Il sindaco ha sempre detto no. Tuttavia le leggi sono molto chiare e ce ne serviremo per difendere i diritti dei nostri amici animali». Stele, di che si tratta? La cronaca se n’è già occupata, perché nella periferia di Tione c’è un rifugio che, come denuncia l’Apag, «è divenuto quasi impraticabile per via del disinteresse dell’Amministrazione Comunale, che non si impegna nel randagismo. Noi abbiamo in tutte le sedi possibili sostenuto che la responsabilità per legge è del sindaco di Tione, in quanto noi operiamo come volontariato in questa zona e siamo conosciuti e rispettati da tanti cittadini per il lavoro che facciamo. Per dovere di coscienza siamo sempre intervenuti, anche senza convenzione, per risolvere problemi inerenti gli animali». Il tasto dolente dell’Apag è il gattile, o meglio, il mancato gattile. «Le nostre socie - racconta Pampo – hanno gli animali da affidare, gattini di pochi mesi, in casa; le abbiamo fornite di ampie gabbie per le ore notturne e di tutto il necessario per le loro cure e per la sopravvivenza. Lo scorso anno, grazie agli annunci sui giornali, abbiamo affidato con libretto veterinario oltre 100 gatti di pochi mesi in tutta la regione. Abbiamo ridato una casa anche ad oltre 20 cani». E il rifugio? «Gli è stato negato di funzionare per poche migliaia di euro di energia elettrica: 5.817, per la precisione - scandisce Pampo -. Mancano le stufe elettriche, mentre a piano terra giace abbandonata una caldaia centralizzata a gasolio. Manca anche l’acqua ed abbiamo dovuto comprarci un’autoclave, pregando di tanto in tanto i vigili del fuoco di portarci qualche rifornimento d’acqua». Nel quaderno delle doglianze ci sta pure la mancanza di soldi per comperare pannelli fotovoltaici e la mancata autorizzazione del sindaco di posizionare un prefabbricato per ospitare il rifugio. «A fronte di 1.146 euro spesi l’anno scorso per cibo il Comune ci ha dato 100 euro di contributo». La conclusione però è orgogliosa: «Qualcuno vuole che l’Associazione si sciolga? Ha sbagliato indirizzo. Viviamo con le quote di oltre 200 soci e grazie all’impegno di un pugno di volontari. Non ci fermeremo!». Le amministrazioni interessate sono avvisate. L’amore per gli animali è più forte di tutto. G.B. Un randagio: secondo Pampo Comune e CDV se ne lavano le mani Cavrasto | Concesso contributo di 593.000 euro Finanziati gli alloggi per anziani nell’edificio acquisito in permuta CAVRASTO - Il contestato intervento di recupero sulla p.ed 101 di Cavrasto, l’edificio cadente recentemente acquisito in permuta dal Comune che vantava un credito per la messa in sicurezza dell’immobile di 92.000, mai saldato dai proprietari, ha ottenuto il benestare della Provincia, dopo che la Comunità delle Giudicarie aveva chiesto un parere sul finanziamento. E con il parere favorevole del dirigente del Servizio autonomie locali Giovanni Gardelli dell’11 luglio scorso, è stato assegnata alla stessa Comunità di valle, competente in materia di edilizia abitativa, anche la somma complessiva di 593.830,31 euro che verrà erogata tramite Cassa del Trentino spa. È giunto a buon fine, così, il procedimento amministrativo avviato il 26 maggio scorso. L’intervento proposto dal consorzio «Acli Anziani Con.s.a.t.- Consulenze Servizi Anziani Trentini» prevede la realizzazione di 4 alloggi per un ammontare complessivo ritenuto ammissibile pari a 586.800 euro, interamente coperto da contributo provinciale. IN BREVE PINZOLO English story time Questa mattina, a partire dalle 10, si parla inglese grazie all’English story time. Giochi, racconti e fiabe in lingua inglese con Claire Domville. La partecipazione è gratuita. FAVRIO DI FIAVÉ Alla scoperta di Favrio Scoprire i borghi delle Giudicarie Esteriori in compagnia di una guida che si soffermerà sulle tradizioni locali, sui prodotti tipici e sui segreti di una valle da scoprire. L’appuntamento, oggi, è con Favrio di Fiavè. Partenza alle 21 dalla stazione delle autocorriere di Ponte Arche. Prenotazione obbligatoria presso l’Apt di Comano Terme. SPIAZZO RENDENA Fiabe nel parco Oggi, alle 16.30, Beatrice Scalfi e Veronica Polla aspettano i bambini per un pomeriggio dedicato alla lettura con «Fiabe nel Parco». Partecipazione libera. CONDINO Torneo di scacchi Prosegue anche oggi l’appuntamento con la XIV edizione del Torneo internazionale di Scacchi Valle del Chiese partito sabato scorso. Il torneo si concluderà venerdì 26 luglio. TIONE «Grande Guerra» Al Centro Studi Judicaria c’è «Grande Guerra», una mostra fotografica dedicata alla ricorrenza del centenario della Prima guerra mondiale.
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