Gazzettino 30-07-2011:Gazzettino-nuovo 1 29/07/11 23:20 Pagina 1 > S E T T I M A N A L E IDG di Giarre ANNO XXXI • N. 27 • GIARRE, SABATO 30 LUGLIO 2011 • € 1,00 • A DIFFUSIONE REGIONALE • SPED. IN A.P. ART. 2 COMMA 20/B LEGGE 662/96 FIL. DI CATANIA • PUBBL. INF. 45% • www.gazzettinodigiarre.it Il “Gazzettino” va in ferie! Ci rivediamo in edicola sabato 24 settembre Buone Vacanze a tutti! > Zona franca per vandali e ladri Palanesima, ennesimo esempio di abbandono di una importante struttura pubblica, figlia di proclami e promesse > a pag. 5 Quando la barca affonda... La Giunta Spitaleri, a Riposto, perde storiche colonne portanti della locale vita politica. Tra allontanamenti volontari e improvvise defenestrazioni I l sindaco Carmelo Spitaleri, per ragioni di opportunità politica, ha disposto la revoca della nomina ad assessore comunale a Michele D’Urso. Alla nomina del nuovo assessore si procederà con atto separato. Sulla decisione, al momento, il Primo cittadino non intende rilasciare alcuna dichiarazione. Sono state queste le laconiche parole con cui il sindaco Carmelo Spitaleri ha liquidato l’affaire D’Urso (Michele, non confondiamoci…). Dando però il via ad una incredibile sfilza di “come mai”, “possibile che…”, “che cosa mai è successo…”. Infatti, l’ex assessore D’Urso (sempre Michele, occhio a non fare confusione con l’illustre omonimo…), è sempre stato una delle “colonne” portanti della Giunta Spitaleri. Colonna che, crollata improvvisamente, ha sparso macerie e polveri sottili. Una nebbia, un pulviscolo persistente che non ha ancora permesso di capire i reali motivi di questa “defenestrazioni”. E così, la piazza insegue i fantasmi delle verità. Fantasmi che conducono ad ipotesi quasi surreali, a voci che arrivano persino, in attesa di essere smentite o confermate dai fatti, a parlare dell’ex assessore D’Urso (Michele, facciamo attenzione) come “causa” di un blitz improvviso delle forze dell’ordine in Municipio. Blitz (attenzione, probabilmente stiamo raccontando una tavoletta…) frutto del desiderio di “vendetta” nei confronti di un capo area (o settore, o ripartizione, dipen (assentesti? noooode da chi la racconta), “reo” di aver negato al vulcanico rappresentante della Giunta Spitaleri il via libera ad una richiesta (legittima, sicuramente…). Vendetta che, invece, sembra abbia colpito un buon numero di impiegati, dislocati in “aree” non strettamente pertinenti alle mansioni pubbliche (assenteisti? Nooooo!). e certo che il sindaco Spitaleri se la sarebbe presa, dicono le solite malelingue di piazza e vie varie… Noi non crediamo a queste voci, assolutamente no! Eppure, non si può fare a meno di stupirsi come, nel giro dim pochi mesi, il sindaco Spitaleri abbia fatto fuori (politicamente parlando…) ben due “colonne” della storia politica ripostese e dursiana (parliamo dell’altro D’Urso stavolta, il già plurisindaco, pluriconsigliere e pluri chi più ne ha più ne ricordi…) degli ultimi anni. Come dimenticare le dimissioni dell’assessore Calderone, a sorpresa e senza motivazione fondata? E come tralasciare l’allontanamento (volontario causa impegni professionali, per carità) dalla Giunta Spitaleri dell’ex assessore Claudia D’Aita (bacino di vooti notevole, di paterna eredità…) ? Una mortalità sospetta, soprattutto perché non certo accompagnata da una incalzante campagna d’attacco fatta dall’opposizione (Chi c’è all’opposizione? Esiste una opposizione?). Una situazione che a molti, malelingue in pri- mis, sembra piuttosto un “abbandono della nave che affonda”. Non dimentichiamo, però, che la rotazione degli assessori, con tempi persino di un anno o addirittura di qualche mese, sembra sia stata l’indicazione proveniente dal “Grande vecchio” della politica ripostese per l’intera vita della Giunta Spitaleri. Accontentare tutti, scontentando tutti. È stata questa la linea guida seguita dall’Amministrazione Spitaleri? Una risposta non la diamo noi, la lasciamo ai lettori. Eppure, non possiamo fare a meno di registrare il malcontento ormai diffuso, per una Riposto turistica che non esiste. Per una Riposto fondata su tante promesse e pochissime realizzazioni. Per una Riposto che esiste solo come utopia, se consideriamo il livello raggiunto dalla politica locale (tutti in miniera…), le mancate realizzazioni sul piano pubblico, l’immobilismo di ricambio nella classe dirigente, la proliferazione di “feudi” e “reami” elettorali basati su promesse che difficilmente possono essere mantenute. Beh, se questa Riposto non dovesse cambiare… Allora, prepariamoci a ritorno di tanti altri vecchi “volponi” della politica locale. Senza neppure la speranza di “dimissioni” più o meno volontarie a salvarci. A proposito, sapete chi è l’indiziato principale nel ruolo di “pietruzza” che ha dato il via alla valanga che ha travolto l’ex assessore D’Urso (il Michele, mica l’altro…)? Sono aperte le scommesse… Corrado Petralia Etna, il doppio volto del vulcano Inspiegabilmente inaccessibili al pubblico i rifugi forestali del versante Est, ricadenti prevalentemente nel territorio del Comune di Sant’Alfio. Le lamentele degli escursionisti C’è chi lo definisce “il gigante buono”; in realtà - ma non certo per colpa sua… - da un po’ di tempo a questa parte il vulcano Etna mostra un volto “buono” ed uno “cattivo” o, quantomeno, poco ospitale. Ci riferiamo a quanto denunciatoci da diversi amanti dell’escursionismo, che lamentano l’inspiegabile ed ingiustificata chiusura al pubblico dei rifugi forestali del versante Est. Tutto normale, invece, sul versante Ovest (dalla parte, cioè, di Linguaglossa, Randazzo, Bronte e Nicolosi), dove detti rifugi rimangono regolarmente aperti per una libera fruizione da parte degli escursionisti che desiderano riposarsi e rifocillarsi. Rodolfo Amodeo >CONTINUA A PAG. 2 Gazzettino 30-07-2011:Gazzettino-nuovo 1 29/07/11 23:20 Pagina 2 2 > S E T T I M A N A L E IDG N. 2 7 • s aba to 30 luglio 2011 giarre Sotto una coltre di... La pioggia di cenere e sabbia nera di origine vulcanica ricopre il territorio, dando vita ad un balletto di ritardi e soluzioni tampone. In attesa della prossima... L ’attività stromboliana del vulcano più alto d’Europa continua a incenerire (nel senso di riempire di cenere...), è proprio il caso di dirlo, le strade di Giarre e Riposto, e dei paesi limitrofi. Le forti piogge laviche di cenere e lapilli sono da considerarsi ancora in atto da diversi giorni. Non vi è angolo della città, strada, edificio e piazza che non ne sia ricoperto. L’ordinanza del sindaco, Teresa Sodano, impone il divieto di circolazione dalle ore 00.00 alle ore 24 dei ciclomotori e motocicli su tutto il territorio comunale ed il limite di velocità di 30 km/h per le rimanenti categorie di veicoli. Sembrerà strano ma è un perfetto copia-incolla di quella diramata mesi fa dal Comune di Catania, ma poco importa, vista l’urgenza di disporre l’ordinanza. L L’emergenza ceneri ha provocato già diversi disagi e incidenti, ma il problema non sembra trovare rimedio. Il Comune ha disposto di ripulire ma, chiaramente, visto che l’attività stromboliana pare ancora continuare, non si è proceduto all’affidamento dei lavori. Già da martedì l’assessore Orazio Scuderi, assessore ai Lavori pubblici, e l’assessorato alla Protezione civile hanno convocato cinque ditte esterne per affidare l’incarico di pulizia e rimozione della sabbia vulcanica, ma pare che ancora non si sia giunti a giusta conclusione. Chissà se quando si lavano fanno il medesimo ragionamento: “Perché lavarmi oggi, se domani mi risporco?” Intanto, i disagi continuano ed i cassonetti di Giarre e dintorni sono strapieni, oltre che d’immondizia, anche di centinaia di sacchetti di cenere vulcanica. Accantonata alla meno peggio accanto ai cassonetti e, peggio ancora, buttata dentro i medesimi, aumentando il volume e il peso di indifferenziata che va a finire nelle discariche. L’Ato, da questo punto di vista, pare non abbia doveri, ma un’emergenza così ordinaria, per noi che siamo adagiati sotto i piedi di un vulcano attivo, indubbiamente deve trovare rapida soluzione. Innanzi tutto, pare, si sconoscano del tutto le proprietà di quella sabbia, molto fine e ideale per intonaci e vari lavori di edilizia restaurativa e recuperativa. Potrebbe essere una brillante iniziativa raccoglierla per riutilizzarla, viste le proprietà sopracitate, oltre ad un servizio alla comunità. Evidentemente, creare un vantaggio, seppure economico, partendo da un disagio è lontano dalle culture locali. Infatti, il rimedio quasi appare peggiore del farsi trovare sempre impreparati ad eventi frequenti nel nostro territorio, i quali mettono a rischio la circolazione e la viabilità, oltre che la sicurezza dei cittadini. Concetto Barone Il degrado... sotto gli occhi a foto del copertone scassato e abbandonato è stata scattata in un tratto di “Largo Cismon del Grappa” qualche giorno addietro. Il copertone presente nel fotogramma è stato notato dal sottoscritto esattamente giorno 29 giugno 2011. Ad un mese di distanza è ancora lì, al “suo posto” e, in più, l’immondizia sui marciapiedi di “Largo Cismon del Grappa” aumenta di giorno in giorno. E nessuno la rimuove o spazza la carreggiata. Gli amministratori del consorzio che gestisce la raccolta dei rifiuti, attraverso dichiarazioni sulle testate giornalistiche regionali, invitano i cittadini a segnalare eventuali anomalie e disservizi al numero verde appositamente istituito. E questo va benissimo per disservizi presenti in piccole arterie periferiche, fuori dalla “acutissima” vista degli addetti ai lavori. Ma qui si tratta del centro della città. Possibile che le varie squadre di lavoratori della ditta che si occupa della rimozione dei rifiuti che, fin dalle prime ore del mattino, con i loro mezzi percorrono decine di volte quel tratto di strada, non si accorgono di nulla? Eppure nella loro gerarchia ci sono operai, vigilanti, controllori e, forse, “controllori dei controllori”. E gli addetti alla sorveglianza del Comune? E le pattuglie dei Vigili urbani? Un mese non è sufficiente per rimuovere un copertone dal centro cittadino e tutta la “monnezza” che gli sta intorno? I cittadini di Giarre, che pagano la Tarsu più alta d’Italia, credo meritino di più. Capita, certo, che qualcosa sfugga. Ma che sfugga per oltre trenta giorni è un’anomalia. Suggeriamo, dunque, ai quadri dirigenti della ditta in questione di dotare i loro dipendenti di specifici strumenti ottici che ne possano aumentare le capacità… “Accattatici l’ucchiali!!!”…. Buona Tarsu a tutti. Michele Massimiliano Patanè Riceviamo e pubblichiamo Dieci domande all’Amministrazione Comunale sulle strisce blu Al Signor Sindaco del Comune di Giarre – Sede La Rete delle Associazioni e dei cittadini, agendo in conformità ai rispettivi Statuti associativi, pongono a fondamento del loro operare - come testimoniato ormai da diversi anni di pubbliche azioni collettive - la diffusione di valori e la ricerca del Bene Comune ed in generale il perseguimento di superiori finalità sociali, che tutti, in ragione delle responsabilità pubbliche o private, istituzionali, civili, sociali ed economiche, sono chiamati cooperando a conseguire in favore della collettività. In relazione alla problematica delle “strisce blu”, avvalendosi dei diritti di partecipazione, di accesso e di udienza riconosciuti nel titolo V dello Statuto Comunale, premesso e interpretando il forte disagio manifestato nella cittadinanza per l’uso abnorme degli spazi pubblici per la gestione degli stalli a pagamento che hanno un forte impatto sull’economia delle famiglie, delle attività produttive, dei lavoratori ed in generale sulle fasce più deboli della popolazione della nostra città, che non riescono più a far fronte alle esigenze quotidiane, al fine di meglio comprendere la complessa problematica, Le sottopongono degli interrogativi che servano, da una parte, a chiarire le ragioni delle determinazioni contrattuali adottate e, dall’altra, ad individuare possibili e necessari correttivi normativi ed applicativi per migliorarne la localizzazione, l’organizzazione e la gestione operativa rendendola più funzionale alle esigenze della collettività a cui vanno restituiti, contemporaneamente, servizi collegati alla mobilità ed alla fruizione degli spazi pubblici. Si chiede pertanto all’Amministrazione Comunale di rispondere ai seguenti quesiti: 1. Perché è stata stabilita una concessione quarantennale degli stalli nel centro storico di Giarre? Qual è il riscontro economico e finanziario che ha impostato una così lunga concessione degli spazi nel centro storico? Non crede l’Amministrazione comunale che in tal modo vengano compromessi o quantomeno fortemente condizionati i futuri progetti di sviluppo della città di Giarre sia nel campo delle attività produttive che in quello del tempo libero? 2. Quanto è stato speso dalla ditta aggiudicataria del project financing per la realizzazione del parcheggio multipiano? Ci sono stati scostamenti rispetto alla previsione di spesa iniziale? 3. L’Amministrazione può dare pubblica evidenza dell’equilibrio economico realizzato nel corso di questo triennio di concessione degli stalli e cioè: quanto ha incassato la ditta aggiudicataria del project financing dalla gestione del parcheggio multipiano e degli stalli a raso, quante sono state le spese sostenute, quale somma è stata, eventualmente, riversata al comune di Giarre per contravvenzioni o ad altro titolo? 4. La concessione del project financing ha avuto per oggetto la costruzione del parcheggio multipiano in cambio del diritto a gestire lo stesso (compreso gli spazi per pubblicità ed altro) per quarant’anni, oltre a 650 stalli a raso per lo stesso periodo e concentrati prevalentemente nell’area del centro storico. Considerati i costi utente, non ritiene l’Amministrazione comunale che, in tal modo, si sia di fatto realizzato un disincentivo per l’utenza ad utilizzare il parcheggio multipiano, che in effetti è quasi sempre vuoto, in quanto gli stalli a raso sono maggiormente accessibili e più economici? Non ritiene che in tal caso il completamento del parcheggio multipiano rischia di essere stato un inutile esborso di denaro per la collettività? 5. Ancora per quanto riguarda l’equilibrio economico della concessione: quale era la dotazione di personale prevista e quanto personale è effettivamente in servizio alla data odierna? 6. Secondo la dottrina giuridica e la giurisprudenza è lecito limitare il libero diritto alla circolazione (art. 16 Cost.) in forza di un legge o di un provvedimento amministrativo che trova la sua legittimità nella legge. In tal senso, si chiede alla Amministrazione comunale: esiste un provvedimento amministrativo di carattere generale, Piano Urbano del Traffico o altro regolamento generale, che autorizza la imposizione di zone a traffico limitato nei quali è consentita la sosta a pagamento? 7. In caso positivo, è stato disciplinato l’uso dello spazio pubblico in modo da consentire la sosta negli spazi liberi (strisce bianche)? E sono state rispettate le previsioni del Codice della Strada nel tracciare gli spazi da destinare alle strisce blu visto che spesso se ne rinvengono anche agli angoli delle strade e finanche davanti a scivole ed ingressi privati? 8. Le multe che vengono elevate ai cittadini dal concessionario, a prescindere dalla loro legittimità e dalla eccessiva onerosità, in che misura vengono ristornate all’Amministrazione comunale e come vengono poi spesi i soldi incassati? 9. Non ritiene l’Amministrazione di dover quantomeno ridurre sensibilmente l’ammontare delle multe elevate contestualmente al mancato pagamento dei ticket per la sosta, considerato che nei Comuni viciniori ma anche nella Città capoluogo di Provincia detti importi risultano notevolmente inferiori o inesistenti? 10. Il concessionario ha proposto abbonamenti a prezzi agevolati per la sosta a raso per i residenti così come previsto dal contratto di concessione? Con riserva di ogni eventuale azione a tutela dei diritti della cittadinanza, la Rete delle Associazioni chiede una risposta puntuale e pubblica alle superiori domande e, in tal senso, invita il Sindaco, l’Assessore al ramo, l’Amministrazione comunale ed i dirigenti competenti ad un pubblico confronto da potersi tenere giorno 8 Settembre 2011 alle ore 18,00 in una pubblica sede scelta e messa a disposizione dell’Amministrazione comunale. In attesa di conoscere determinazioni in merito, si saluta distintamente. La Rete delle Associazioni di Giarre La mia poesia è semplice come te Il tuo viso è trasparente, apre la strada che porta al cuore, con i tuoi occhi riesci a dipingere la luna. La mia poesia è semplice come te, che mi hai regalato due stelle, che stanno crescendo insieme a noi. Ho aspettato tanti giorni sotto la pioggia per poter vivere questa estate insieme a te. Vito Cutuli da pagina 1 - Etna, il doppio volto del vulcano Il problema si pone, in particolare, dal lato di Sant’Alfio e dintorni, dove questi edifici si presentano ben rifiniti come delle eleganti villette di montagna, ma risultano chiusi da robusti catenacci che impediscono di accedervi (eccezion fatta, forse, per qualche “privilegiato” in possesso delle relative chiavi…). Rimanendo al territorio ricadente nel Comune di Sant’Alfio risultano essere inaccessibili, ad esempio, il rifugio del Bosco Cerrita, quello del Bosco Cubanìa ed il cosiddetto “S.E.S.” (quest’ultimo, peraltro, nemmeno censito sulle carte escursionistiche!...). E che dire del rinomato rifugio Citelli (nella foto), di proprietà del Comune di Sant’Alfio, anch’esso chiuso malgrado sia stato dotato di un sofisticato ed imponente impianto fotovoltaico?! L’unica eccezione di rifugio ancora funzionale è rappresentata da quello di Monte Baracca, dato in gestione al C.A.I. (Club Alpino Italiano). Infine, spingendoci poco oltre la pineta di Linguaglossa ed addentrandoci nel territorio di Castiglione di Sicilia ci imbattiamo nel rifugio Pitarrone, di proprietà del Comune dell’Alcantara. Ebbene: dopo che, qualche anno fa, l’annessa stanzetta a libera fruizione venne incendiata, nessuno ha più provveduto a ripristinare questo locale, nonostante i numerosi restauri disposti negli ultimi tempi in favore degli altri rifugi della pista altomontana (quindi non ci si venga a dire che non ci sono i soldi!...). «Perché - si chiedono polemicamente, ma comprensibilmente, gli escursionisti - deve esistere un’Etna “di serie A”, ossia quella del versante Ovest, ed una “di serie B”, ossia quella del versante Est?...». Ne prendano nota Carmelo Monaco e Giorgio De Guidi, insigni docenti al Dipartimento di Scienze Geologiche dell’Università di Catania, i quali, proprio nei giorni scorsi, hanno dato alle stampe una pregevole guida all’escursionismo nella Sicilia Orientale (intitolata “Carta escursionistica dell’Etna, dell’Alcantara e del Simeto”): perché agli escursionisti, oltre ad esaltare loro le bellezze di un territorio, va detto anche dove è possibile “rifugiarsi” e dove no… > S E T T I M A N A L E IDG di Giarre Direttore responsabile: Salvatore Agati Condirettore: Corrado Petralia Già Direttore: Angelo Patanè Editore: Società Cooperativa di Lavori e Servizi Sant’Isidoro a r.l. Sede: Via Callipoli n. 18 - 95014 Giarre (CT) Tel. 095/9895138 - Fax 095/9895036 Reg. al Tribunale di Catania N. 557 del 1980 Nuova edizione 16-12-1994 Registro Naz. della Stampa N. 6419 del 1996 e-mail: [email protected] Stampa: Eurografica s.r.l. 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Ad denunciare il Cuccinello era l’ex direttore dello stesso Banco, il Senatore Emanuele Notarbartolo, che sarebbe stato assassinato pochi giorni dopo, il 1° di febbraio 1893. Per comprendere il movente del turpe delitto, è necessario chiedersi chi fosse Notarbartolo e quale fosse il suo ruolo nel contesto storico-politico dell’epoca. Emanuele Notarbartolo (nato a Palermo, 23 febbraio 1834), nobile siciliano appartenente alla famiglia dei Principi Sciara e Marchese di San Giovanni, si formò culturalmente a Parigi ed a Londra, dove ebbe modo di maturare convinzioni politiche ed economiche di matrice liberale e si pose poi come vicino alla Destra storica. Membro dell’esercito sabaudo e della spedizione garibaldina dei Mille, tornato nella sua città natale si diede alla politica, ricoprendo dapprima la carica di assessore alla polizia urbana nel 1865 e poi quella di direttore dell’Ospedale Civico, guadagnandosi la fama di uomo onesto, integerrimo, incorruttibile ed attento alle problematiche sociali. Sindaco di Palermo, dal 1873 al 1876, con la sua amministrazione trasformò la città in un grande cantiere, completando il mercato degli Aragonesi, la copertura del Politeama, iniziando l’ammodernamento della rete viaria, collegando la stazione centrale con il porto, e posando la prima pietra per la realizzazione del teatro Massimo. Ma, soprattutto, durante la sua sindacatura e nonostante il fermento edilizio, combatté il fenomeno della corruzione, risanando le finanze comunali e attirandosi per questo molti nemici i quali cercarono in ogni modo di isolarlo. Alla fine del suo mandato, nel 1876, Notarbartolo venne nominato direttore del Banco di Sicilia, incarico che mantenne sino al 1890, dimostrando anche in questo ruolo onestà ed integrità morale e grandi competenze amministrative. La situazione del Banco di Sicilia era disastrosa e l’istituto si trovava sull’orlo del fallimento per via di speculazioni azzardate e un’amministrazione spericolata, che aveva permesso l’utilizzo agli speculatori di un capitale di otto milioni e ottocentomila lire e di una riserva aurea di tredici milioni. Per risanare l’istituto, Notarbartolo introdusse un regime di austerità, invitando Un fatto di sangue che, per la prima volta, vide come protagonisti un uomo politico e la mafia... “Per meglio comprendere la cesura unitaria” i direttori delle sedi a far rientrare i clienti in scopertura e a consentire crediti solo ai titoli protetti da solide garanzie. Non solo, ma permise di denunciare i nomi degli speculatori all’allora Ministro dell’Agricoltura Francesco Miceli. Allo stesso tempo apportò modifiche allo statuto dell’istituto, in modo da allontanare le componenti politiche in favore di quelle essenzialmente commerciali. Questo inasprì ancora di più gli animi dei suoi nemici e soprattutto di don Raffaele Palizzolo, pezzo da novanta e membro del Consiglio d’amministrazione del Banco di Sicilia, con cui il marchese Notarbartolo si era più volte scontrato in passato, per aver cercato di ostacolarne le spregiudicate operazioni finanziarie. Palizzolo, soprannominato “U cignu” (il cigno) era un politico ed uomo di spicco: consigliere comunale e provinciale, amministratore fiduciario di enti di beneficenza e di banche, direttore del fondo di assicurazione contro le malattie per la Marina Mercantile, capo della Sovrintendenza dell’amministrazione di un manicomio, nonché deputato da sempre fedele sostenitore di governi di qualsiasi raggruppamento. Passando indifferentemente da destra a sinistra, come ben si conviene a chi ambisce al potere personale. Così facendo, da ricco proprietario ed affittuario di terre, si era ancor più arricchito ed aveva messo le mani in pasta in qualsiasi affare. Palizzolo era, al tempo stesso, amico di mafiosi e banditi, di poliziotti, magistrati e personaggi politici di grosso calibro. Come un antico senatore romano, era solito ricevere ogni mattina nella sua camera da letto tutti coloro che avessero richieste da fargli. Occorre ricordare che la legge elettorale di allora, prevedeva il diritto di voto solamente per una ristretta fascia di popolazione, che rappresentava appena il due per cento del totale. In Sicilia gli aventi diritto al voto erano poco più di quarantamila unità. L’im- possibilità di poter dimostrare un reddito legale e l’analfabetismo largamente diffuso tagliava il diritto al voto alla maggioranza dei cittadini. Divenne così indispensabile un tacito accordo tra borghesia urbana e piccola nobiltà terriera da una parte e la Mafia dall’altra. Alle prime due forze venne assegnato il potere legale e, attraverso le elezioni, le cariche pubbliche e la diplomazia, e alla seconda il controllo del potere economico e illegale. Queste due forze sociali traevano mutuo giovamento e favorivano la nascita di una “borghesia mafiosa”, che avrebbe costituito a lungo un blocco sociale in Sicilia. Scrisse Colajanni: «La sera del 1° Febbraio 1893 in un vagone di 1ª classe nel tratto della ferrovia Termini Palermo - e precisamente nel tratto Termini - Trabia - Altavilla - venne barbaramente assassinato il Commendatore Notarbartolo. Le eccezionali qualità morali dell’uomo - era notissima la sua rettitudine - la sua posizione sociale, le cariche elevate ch’egli aveva occupato; tutto contribuì a far sì che il doloroso avvenimento destasse una profonda impressione nel paese. Nell’intera Italia e specialmente in Sicilia si levò un grido d’indignazione, che ebbe anche la sua eco in Parlamento con alcune interrogazioni rivolte (dall’on. Di Trabia e da me) al Presidente del Consiglio e ministro dell’Interno del tempo: l’on. Giolitti». Sin dal primo annunzio dell’assassinio efferato i magistrati, le autorità di pubblica sicurezza e la pubblica opinione su questo furono concordi: era da escludersi il furto come movente del delitto. Le circostanze nelle quali era stato commesso dimostravano una preparazione quale non potevano farla volgari malfattori; né il furto poteva essere movente proporzionato di un feroce reato, che poteva avere pei suoi autori conseguenze tremende. Si ipotizzò una vendetta; ed era logico pensarvi perché la grande severità del No- tarbartolo nella sua qualità di amministratore della Casa Sant’Elia e di altre case patrizie e di Direttore del Banco di Sicilia aveva potuto, sicuramente, ferire molti interessi e molte suscettibilità. «Era il tempo dei grandi scandali bancari – ancora il Colajanni –, e in Palermo e in tutto il regno, perciò, ad una voce si mise in rapporto l’assassinio del Notarbartolo con criminose responsabilità bancarie di vari uomini politici. Questa spiegazione del delitto trovava credito tanto più facilmente in quanto che si sapeva che l’antico Direttore del Banco di Sicilia aveva diretto al Ministro di Agricoltura e Commercio del primo ministero Crispi, on. Miceli, un rapporto in cui si denunziavano gl’intrighi e le male arti di alcuni membri del Consiglio di Amministrazione del Banco; e si sapeva del pari che quel rapporto segreto era stato misteriosamente sottratto dal gabinetto del Ministro ed era stato mostrato a Palermo in una riunione del Consiglio di amministrazione del Banco a coloro, che vi erano accusati. Poco dopo venne sciolta stoltamente l’amministrazione del Banco di Sicilia e mandato via il Notarbartolo - quasi a punizione della corretta e solerte sua gestione, ch’era riuscita a ristorare le sorti del Banco, ridotte a mal partito da una precedente amministrazione». Le prime indagini si concentrarono subito sul conduttore del treno, Giuseppe Carollo e su un certo Giuseppe Fontana, killer professionista e capo della cosca di Villabate. In seguito alla testimonianza di un carabiniere, che dichiarò di essere venuto a conoscenza di un brindisi tenuto da un gruppo di mafiosi in una tenuta di proprietà dell’on. Raffaele Palizzolo per festeggiare la morte di Notarbartolo, si sospettò subito che il mandante dell’omicidio fosse lo stesso deputato che, come membro del consiglio di amministrazione del Banco di Sicilia, si era ripetutamente fronteggiato con la vittima. Tra l’altro, qualche decennio prima, lo stesso Notarbartolo aveva sospettato fondatamente che fosse stato il Palizzolo ad ordinare il suo sequestro, avvenuto nel 1882, costringendolo a pagare un riscatto di 50mila lire per salvare la vita e riottenere la libertà. Malgrado i numerosi indizi raccolti sugli esecutori materiali dell’omicidio, tutti collegati a Palizzolo, inspiegabilmente non furono ritenuti sufficienti dal Tribunale di Palermo, che emise una sentenza di assoluzione nei confronti degli imputati, senza sentire neppure come teste il deputato e, grazie alle molteplici protezioni di cui godeva, il caso venne insabbiato. (67. – “Sicilia postunitaria - Controlettura del Risorgimento” 2010/2011) Salvatore Musumeci «La nostra utopia è la ricerca della verità, la verità umanamente possibile» (Koinè) Costruiamo tutti un sano Welfare Il sottosegretario al Lavoro e Politiche sociali, on. Musumeci, in visita a San Patrignano V olgendo lo sguardo ai ragazzi ed alle strutture che li accolgono, il primo pensiero è un misto di ammirazione e di rimpianto: «Se i privati operassero secondo l’esempio di Sanpa avremmo da sperare bene per il futuro della sussidiarietà». Con queste parole il sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali, con delega all’Inclusione, al Terzo settore e alla Formazione sociale, Nello Musumeci, ha aperto la sua prima visita a San Patrignano, aggiungendo: «Spesso si parla di welfare in tavole rotonde, ma sarebbe dovere di tutti quello di attrezzarci e imparare a costruirlo concretamente. Questa visita mi è servita a capire come il privato può sostituirsi al pubblico nelle sue inefficienze e lacune e come può il privato dare concreta testimonianza di solidarietà». Una visita attraverso cui si è rinnovato e consolidato il rapporto di collaborazione della Comunità con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che, dopo la visita del ministro Maurizio Sacconi nel 2009, ha espresso ancora l’attenzione e l’impegno nei confronti della realtà di volontariato e di terzo settore del nostro Paese Per il sottosegretario, la mattinata si è svolta con la visita in alcuni dei settori di formazione professionale in cui è articolata la Comunità, accompagnato da Andrea Muccioli, responsabile dal ’95 di San Patrignano: «Gli ho spiegato che noi più che di droga ci occupiamo di educazione. La comunità è una meravigliosa palestra di vita e i ragazzi vengo- no qui a riempire vuoti e disastri causati dalla droga, a ritrovare loro stessi, dare un senso alla loro esistenza, a imparare un mestiere e ad intessere nuovamente relazioni». Al termine della visita, per il sottosegretario Musumeci è arrivato il momento del pranzo in salone, insieme ai 1500 ragazzi ospiti della struttura fondata nel 1978 da Vincenzo Muccioli, accompagnato da alcune profonde riflessioni: «Conoscere San Patrignano da vicino è stata un’esperienza straordinaria. Ogni politico dovrebbe avvicinarsi ad una testimonianza come questa. Io che vivo nella trincea della sofferenza, per il ruolo che ricopro, torno a Roma con un bagaglio di esperienza che porterò sempre con me. Abbiamo il dovere di spiegare che non esiste differenza fra droghe leggere e pesanti. Per far fronte a questa problematica ora dobbiamo recuperare tanto volontariato, che può esser dalla nostra parte e fare un’attenta opera di sensibilizzazione nelle nostre famiglie. Servono ambasciatori sul territorio, operatori formati, ma anche ideali e valori per i giovani possano lottare». Valentina Consoli N. 2 7 • s aba to 30 luglio 2011 3 Nomi per il successo Conclusa la 35ª edizione del Premio internazionale “Giara d’Argento” e del Premio di Giornalismo “Alfio Russo” con un ideale passaggio di consegne tra genitori e figli. Sarà così anche per la Giara? Il cielo stellato, le coreografie che rimandano al 150° dell’Unità d’Italia, volti e sensazioni, emozioni e ricordi, battute e momenti di riflessioni sul presente della nostra Italia. Nella serata finale della 35ma edizione del Premio internazionale “Giara d’Argento” e del Premio di Giornalismo “Alfio Russo”, accolti dall’abbraccio sempre elegante di Villa Solaria, premiati, artisti, autorità, cittadini si sono ritrovati ad inseguire parole e programmi per il presente e per il futuro. Patrocinati dalla Provincia regionale di Catania e dal Comune di Giarre, sotto l’ineguagliabile segno del Patron Alfio Di Maria, i due premi hanno regalato, in tutte le loro fasi, momenti davvero emozionanti, vissuti tra un viaggio di memoria ed una serie di ideali passaggi di consegne tra genitori e figli. Nella notte di Villa Solaria, introdotti dalla voce di Salvo La Rosa e Lilly Correnti, sotto l’attenta regia di Guido Pistone, con le scenografie di Nino Giuffrida e l’organizzazione generale di Danilo Di Maria, accompagnati da un applaudito defilé di abiti alta moda ed abiti da sposa di Giovanni Raciti, cullati dall’esibizione delle magiche corde del violino di Mario Renzi, i premiati sono sfilati sul palco, offrendo la loro testimonianza e regalando l’emozione sincera per il Premio loro assegnato. Nomi e volti della “Sicilia pulita ed operosa”, che si è riconosciuta negli insigniti della Giara d’Argento e del Premio di giornalismo “Alfio Russo”, quest’ultimo assegnato al senatore Emanuele Macaluso e al quotidiano “La Sicilia”, rappresentato dal figlio del direttore Mario Ciancio, Domenico. Poi, gli altri riconoscimenti. Premio “L’uomo e lo sport – Candido Cannavò” alla Formoline Catania, squadra vincitrice del titolo nazionale 2011 di pallavolo femminile. Premio Scientifico-medico “Prof. Angelo Majorana” assegnato al dott. Ercole Cirino, presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Catania. Premio per le Istituzioni, al Procuratore generale militare della Repubblica presso la Corte Suprema di Cassazione, prof. Antonino Intelisano. Premio speciale alla memoria, che ricorda il cav. Sebastiano Pappalardo, “straordinario mecenate di iniziative socio-culturali della nostra terra”. Poi, spazio al Premio per l’imprenditoria alla Holding Nino Cundari S.p.a. “dal 1933 storica azienda siciliana servizi automobilistici e alberghieri”, rappresentata da Gino Cundari che ha ricordato la figura e l’operato del padre Nino. E poi, nuove emozioni con le Giare d’Argento. Consegnate a Matteo Musumeci (figlio del grande Tuccio Musumeci), compositore, pianista e regista; alla dott.ssa Anna Pesenti (Premio “Ieri e oggi”), giornalista, capo ufficio dell’associazione nazionale “Le donne del vino”; alla N.D. signora Ina Majorana (Rosa d’argento – Premio straordinario); a Mario Renzi, artista e violinista “straordinario da 35 anni alla Giara” applaudito sulle più importanti reti televisive (Premio “Ieri ed oggi”), premio speciale a Melo Chillari, anima del gruppo folkloristico “Kallipolis”. E poi, il colpo di scena, il tocco d’artista che rende unica questa 35ma edizione. La Giara d’oro alla carriera all’avv. Pippo Baudo, che gli sarà consegnata ad ottobre, molto probabilmente all’interno dell’innovativo impianto tipografico del quotidiano catanese. Nel fiume di emozioni e di ricordi ai saluti finali, prima del buffet proposto da Nadia Calà e della torta tricolore offerta da Avalon Caffè di Giuseppe Bellia, lo spazio resta prigioniero di una domanda, di una ennesima scommessa per il futuro: davvero questa sarà l’ultima edizione della “Giara d’Argento” e del Premio “Alfio Russo”? In tanti sono stati pronti a scommettere di no... Elisa Torrisi Gazzettino 30-07-2011:Gazzettino-nuovo 1 29/07/11 23:20 Pagina 4 4 > S E T T I M A N A L E IDG acese N . 27 • sabato 30 luglio 2011 di Giarre Pianeta giovani: disagio e speranze N ella Sala Conferenze della parrocchia S. Paolo Apostolo di Acireale l’Istituto Siciliano di Bioetica ha organizzato un incontro sul tema “Pianeta giovani: tra disagi e speranze”, per presentare il numero 41 della sua rivista semestrale “Bioetica e cultura”. Come noto, nel lontano 20 gennaio 1992, nella cerimonia di inaugurazione della sede di Acireale dell’Istituto Siciliano di Bioetica da parte del suo fondatore e primo presidente, l’acese don Salvatore Privitera, presbitero della Diocesi di Acireale, fu presentato anche il primo numero della Rivista. Da quella data, malgrado la prematura scomparsa di don Privitera, avvenuta il 12 dicembre 2004, e le tante difficoltà economiche incontrate dall’Associazione, la pubblicazione non ha mai subito ritardi o interruzioni. Don Salvatore Privitera è stato un uomo di eccezionale levatura culturale noto nello scenario internazionale per la sua rigorosa ricerca scientifica nel campo della Teologia Morale, dell’Etica filosofica e della Bioetica. I lavori della serata, tendenti a sintetizzare quanto riportato nel volume e, al contempo, coinvolgere i partecipanti nella importante riflessione sull’Adolescenza sono stati introdotti dal prof. Arcangelo Blanco e dal giornalista Giuseppe Vecchio (primo da sinistra nella foto), rispettivamente vice presidente del Consiglio di- Acireale: l’Istituto Siciliano di Bioetica ha presentato il numero 41 della rivista semestrale “Bioetica e cultura” rettivo dell’I.S.B. e direttore responsabile della Rivista. Lo svolgimento dei lavori, invece, è stato coordinato dal prof. Giovanni Vecchio (secondo da sinistra) che ha anche contribuito allo spessore del numero 41 con un suo saggio di carattere storico/letterario. Per l’I.S.B. l’edizione a tema unico sull’Adolescenza è importante perché dietro una sana crescita dell’adolescente (ometto con la mente di un ragazzo nel corpo di Il cinema è a casa nostra del calibro di Ettore Scola, Carlo Verdone, Vincenzo Cerami, solo per citarne alcuni, dal titolo “Figlio di papà? No... solo Christian”, per la direzione artistica di Mario Patané, ha rappresentato un forte attestato di stima per l’attore e regista Christian De Sica che, solo di recente, si è finalmente affrancato dalle scomode etichette di “figlio d’arte” e “attore di serie B”, dimostrando la sua grande capacità attoriale ed ecletticità, in ruoli del tutto diversi dallo stereotipo di maschio italiano che ha interpretato sin dall’inizio della sua carriera. L’intenso programma dell’evento ha preso il via con un convegno dedicato Si è svolta ad Aci Catena una retrospettiva dedicata al poliedrico artista Christian De Sica P er il settimo anno consecutivo, Aci Catena ha ospitato l’edizione 2011 di CineNostrum nella splendida e ancora poco conosciuta cornice dell’area archeologica di Santa Venera al Pozzo, sito di antichi resti di insediamenti termali romani in cui affiora una sorgente d’acqua sulfurea, salso-bromo-jodica proveniente dalle viscere del vulcano Etna e sfruttata dalle moderne terme di Acireale. La manifestazione, che in precedenza ha visto la partecipazione di nomi illustri all’attore che prevedeva la sua presenza e quella di numerosi altri ospiti (Valerio Caprara, Giuseppe Cottavi, Laura Delli Colli, Brando De Sica, Antonio D’Orrico, Marco Giusti, Angela Prudenzi, Antonello Sarno). Nelle diverse giornate sono state proiettate alcune delle sue più celebri pellicole quali Parlami di me, Il figlio più piccolo, Merry Christmas, Uomini uomini uomini, Compagni di scuola, Il conte Max, Simpatici & antipatici, frutto di un’accurata e alquanto personale selezione ad opera dello stesso Christian De Sica. Le proiezioni, inoltre, hanno visto l’intervento di critici, giornalisti e protagonisti della retrospettiva. A conferma della crescente popolarità dell’evento e della sua importanza per il valore assunto negli ultimi anni, la Regione Siciliana ha voluto inserire CineNostrum nel Calendario regionale delle manifestazioni di grande richiamo turistico, assumendone la titolarità. Patrizia D’Agostino un adulto) c’è il bene comune, il futuro della società. Ed ecco, quindi, una sventagliata di idee per fare sentire l’adolescente pienamente “maschio” o “femmina”, per evitargli di incorrere in meno rischi possibili, seguendolo a scuola, in famiglia, tra gli amici, nello sport, nei suoi hobby, nel territorio del suo quartiere. Idee a confronto, giustamente, con un chiaro ideale di “uomo” e di “società”. Il primo intervento è stato svolto dal dott. Salvo Di Dio ed a seguire quelli di Teresa Privitera, Barbara Messina, Francesco Mazzoli, Maria Scalisi, Maria Leotta, Mario Di Re, ed altri. Ha concluso il dottore Giuseppe Quattrocchi (terzo da sinistra), direttore scientifico dell’I.S.B., che, dopo avere ringraziato quanti hanno collaborato a questa edizione della Rivista, ha sottolineato l’importanza della presenza nella società attuale di belle figure di educatori, di sociologi, di “mediatori familiari” che, con il loro lavoro di comunicazione (elemento facilitante), fanno emergere i principi fondamentali di bioetica nella difesa della crescita dell’adolescente. Ottenendo, in molti casi, dei buoni risultati perché l’adolescente è stato costantemente seguito ed aiutato a superare le tante difficoltà incontrate in tutti i luoghi sopra riportati, svincolandolo da una certa “dipendenza” e facendo emergere le sue “risorse” interne, la sua autonomia. Camillo De Martino Sangue, patrimonio di vita per tutti Con alla ribalta del Gazzettino l’infermiera professionale Pinuccia Guliti, facente parte della Comunale Avis Acireale, concludiamo la presentazione del corpo sanitario guidato dal dott. Salvatore Pennisi. La Guliti all’impegno professionale/familiare aggiunge, dal 1996, anche quello di volontariato nell’Avis. Dopo il conseguimento del Diploma, nel 1995, ha poi frequentato Corsi di aggiornamento previsti dalle Leggi ed è relatrice in Corsi per la “Gestione dei pazienti oncoematologici”. Infatti, svolge la sua professione di infermiera professionale presso un Istituto Oncologico della provincia etnea. Con lei affrontiamo il delicato compito delle varie fasi nelle quali, al donatore, viene prelevato il sangue che sarà conservato in apposite sacche. «Al donatore – ci spiega la Guliti –, sdraiato su una delle cinque poltrone anatomiche presenti nella nostra sede (Sala prelievi) viene applicato, sul braccio destro o sinistro, un laccio emostatico, mentre si deterge la cute della zona media del braccio prescelto per introdurvi l’ago nella vena. A questo punto, il compito del personale sanitario addetto all’operazione “prelievo” sarà quello di sorveglianza del donatore e monitoraggio della sacca, fino al raggiungimento della quantità stabilita per Legge». Durante tutta l’operazione, al donatore, viene offerta una bottiglietta di acqua minerale per compensare la perdita dei liquidi. C.D.M. Gazzettino 30-07-2011:Gazzettino-nuovo 1 29/07/11 23:20 Pagina 5 > S E T T I M A N A L E IDG attualità di Giarre N . 27 • sa bato 30 luglio 2011 5 Palanesima: zona franca per vandali e ladri S Catania presenta l’ennesimo esempio di abbandono di una importante struttura pubblica, figlia di tanti proclami e promesse mai realizzate embra che Attila ed il suo esercito di unni abbiano flagellato l’impianto sportivo PalaNesima. È questo l’ennesimo tassello nel puzzle dello spreco e del degrado di opere pubbliche nella provincia di Catania. Si tratta di uno dei palasport più grandi del Meridione, con una capienza di 6500 posti a sedere. Nel corso degli anni è stato ripetutamente oggetto di vandalismo e spogliato di qualsiasi materiale che potesse avere un valore di riutilizzo. La struttura, creata nel 1996, ospitò alcune tappe delle Universiadi nel 1997 e, dopo una breve attività sportiva, dovuta ai Giochi mondiali militari del 2003 con le competizioni di scherma e pentathlon, ha visto una inaugurazione ufficiale soltanto nel 2004, ma senza trovare una valida pianificazione nella gestione dell’impianto sportivo. La struttura, a causa di qualche incoerenza di progettazione, quale la pista di ghiaccio deliberata nell’ottobre 2004 e mai portata a termine, non è stata messa in funzione e oggi si presenta vandalizzata, privata di recinzioni e cancelli di ingresso all’impianto, di motori di condizionamento e di alternatori interni alla struttura. Il consigliere della municipalità di “Nesima-Monte Po” Maurizio Zarbo com- menta: “Ad ogni ora del giorno e della notte, i teppisti fanno irruzione nella struttura. Un viavai continuo che ormai non impressiona più nessuno. Nemmeno gli abitanti della zona che, con questo degrado, sono rassegnati a convivere. Oltretutto, le condizioni in cui versa la struttura costituiscono un monito di allarme per le eventuali situazioni di emergenza: se dovesse scoppiare un incendio non c’è nessuna possibilità di poter intervenire sul posto in quanto non resta più neanche una bocca antincendio attiva. Tale pericolo è alimentato dal fatto che i lampioni esterni, inghiottiti dalle sterpaglie, sono pericolanti e perfettamente funzionanti e illuminano il nulla, a dispetto tante zone abitate completamente al buio”. L’area esterna alla struttura, composta dal parcheggio e dalle vie di accesso agli ingressi del PalaNesima, presenta un degrado maggiore: in tutta la zona i tombini sono stati divelti, il parcheggio è stato distrutto, così come è stato distrutto il sistema delle bocche antincendio, alcuni pali di illuminazione risultano pericolanti; infine, nelle vie di accesso agli ingressi delle strutture sportive, le due cabine di energia elettrica, collegate anche all’impianto del PalaNesima, sono state vandalizzate e una in particolare è un abituale ricettacolo ad uso della criminalità della zona come discarica di borse e documenti rubati. Da anni, si parla di una ristrutturazione dell’impianto PalaNesima e, in particolare, di una rinascita dell’intera zona, puntando a rilanciare Catania anche attraverso lo sport. L’opportunità si era recentemente presentata: la struttura era stata designata per ospitare i campionati mondiali di scherma di ottobre 2011, che invece sono stati dirottati al Palaghiaccio di viale Kennedy. L’assessore allo Sport, Ottavio Vaccaro, commenta: “In occasione dei mondiali di scherma la città deve acquisire un immagine nuova, volta a dare un grande servizio al mondo giovanile. In sinergia con la Fia stiamo approntando un tavolo tecnico per il 2014, anno dei campionati mondiali di vasca corta che potremmo ospitare al PalaNesima. In questo caso dall’assessorato regionale ci sarebbe la possibilità di ricevere i fondi necessari per recuperare la struttura ed impedire che, finito il mondiale, il PalaNesima finisca ancora nell’oblio”. I toni fiduciosi dell’assessore Ottavio Vaccaro ricordano quelli di Antonio Scalia, che nel 2009 era assessore allo Sport del Comune di Catania e che, in quello stesso anno, così commentava: “L’importo dei finanziamenti, che a breve saranno È ura ri luvarici i pampini! Ultimo capitolo, sempre per via dialettale, del serrato botta e riposta tra Sindaco ed opposizione sull’attuale situazione finanziaria e gestionale del comune di Fiumefreddo. Con il pensiero rivolto alle prossime elezioni I l comizio del consigliere Giuseppe Caudo, tra i sostenitori del sindaco Nucifora, è la preannunciata fine di questa saga di scontri e pubblici comizi atti a ridicolizzare l’avversario politico che ha caratterizzato l’estate di Fiumfreddo (almeno fino a questo momento…). Caudo annuncia che nell’ultimo consiglio si sono letti male i numeri e tante inesattezze sono state dette. L’immancabile e saggio detto siciliano, atto a fare il punto della situazione, non manca. Nulla sarebbe stato mai più azzeccato di: “È ura ri luvarici i pampini”. Secondo Caudo, il vero problema della spaccatura e dei tradimenti non è il bilancio comunale, ma la poltrona di Sindaco per le prossime elezioni. Spiega che alle prime riunioni per la stesura del bilancio, fatto dalla maggioranza, erano tutti concordi, nessuno si opponeva e nessuno aveva cose da ridire. Anzi, hanno caldamente sostenuto la proposta dello stesso Caudo per il ripristino della Villa comunale. E nemmeno nei successivi incontri saltò nulla fuori: «Si andava al bar dopo le riunioni come si è soliti fare, senza nulla di strano». Il sospetto che però qualcosa nell’aria ci fosse era percepibile: “Capannelli a tre a tre si aggiravano per la sale e per gli angoli del paese”. Come non ricordare la medesima paura del regime quando, a tre a tre, vi erano incontri di cittadini atti a confabulare. Alla sessione di bilancio arrivano, infatti, alcuni emendamenti, non discussi prima nelle riunioni della maggioranza. Ecco, insomma, come sono nati “i rozzulaseppi“, ovvero coloro che non avevano di meglio da fare che tramare contro la stessa maggioranza. “Carbonari e traditori”, è stato l’appellativo di accusa del sindaco Sebastiano Nucifora al primo comizio e Caudo a rincarare la dose: «Si fa richiesta di un nuovo incontro, per piallare ogni tipo di discrepanza e far sì che il bilancio passi, perché il rischio che non si raggiunga un accordo sul bilancio è possibile. A questo nuovo incontro i “tentennanti” rispondono che va tutto bene, non vi è alcun pericolo. Bugia pare, visto che a votare contrari al bilancio risultano 4 uomini della maggioranza, tra cui il dott. Torrisi e il dott. Alosi. Torrisi venne nominato assessore a settembre, dopo l’Estate in Blu del 2006, la prima fatta a mare, organizzata dall’assessore Alosi che l’ha partorita e organizzata. Lo stesso Torrisi è stato, assieme ad Alosi, tra le persone più caldeggiate dal “signor Nucifora”. Il primo 4 an- ni e 8 mesi fedele al Nucifora e l’altro per ben 9 anni e 2 mesi al “servizio” del “signor Nucifora”». Allora “livamuci i pammini”: cosa è successo? Siamo ad un anno dalla nuova campagna elettorale ed il “signor Nucifora” lascerà quella sedia, quindi vi è la corsa a prendersi i meriti. Tutti vogliono emergere e, un po’ come accade tra gli eredi testamentali, i due soggetti erano convinti di poter essere loro i probabile eredi a sindaco. Qualcosa, poi, ha fatto capire loro che non potevano essere gli eredi a sindaco e, a dire di Caudo, hanno quindi deciso di cambiare bandiera. Caudo racconta così: «Erano sulla nave di questo capitano (il sindaco Nucifora) e hanno pensato di fare due falle nella barca di questo capitano, nelle due cose di principale immagine di questa amministrazione: i servizi sociali e l’Estate in blu…». Due falle per far entrare acqua nella barca di questo capitano e «chiatti chiatti di notte si sono presi la loro barchetta di salvataggio». Ironia della sorte vuole che i due si siano calati nel fantomatico mare della politica di opposizione su due «scialuppe differenti, incontrandosi poi in mare aperto. Alla ricerca della terra, sempre quella sedia dove non c’è scritto niente. Ma, in mare aperto, hanno incontrato un’altra barca. In quella barca c’era però un altro capitano, questo di lungo corso, uno di quelli che tiene la bandiera dei pirati messa in alto… hanno incontrato il dottore Forzisi. Il dottore Forzisi, ironico e dotto per come egli è, li ha subito fermati e detto loro: “Dove state andando, ci penso io! Venite a bordo! E li ha imbarcati, prima l’uno e poi l’altro, nonostante uno attualmente è a bordo e l’altro ancora è indeciso. Il dott. Forzisi gli ha subito detto: “Qui ancora il capitano non si è fatto, non ci sono problemi”. Già, ma sotto, nella stiva si sentiva , come nei film dei pirati, “ammulari cuteddi” (tric tric…) e loro intanto sopra a discutere». È questa la conclusione politica del consigliere Giuseppe Caudo che racconta, a suo dire, come i fatti sono andati, scatenando l’ironia e l’ilarità di tutti i presenti, con un fare di politico esperto e attento all’attrarre il consenso del pubblico. È su questo che si vuole soffermare l’attenzione, su un rincorrere la poltrona politica. Certo, non ci sarebbe voluto l’intervento fantasmagorico del consigliere Caudo per farlo capire ai cittadini, che hanno ben capito i lupi di mare come il dott. Pagano e il dott. Forzisi, atti a prendere in mano la situazione politica in qualsiasi momento, con qualsiasi colore e per qualsiasi progetto. Già, di “cu sceccu ni fa mulu u primu cauci è do so!”. Andrebbe speso anche quel sacrosanto detto: “U vecchiu gobbu ammenzu a via non si vaddau a gobba c’avia”. Parliamo di una situazione dove tutti parlano bene ma tendenzialmente razzolano male in questa politica di accordi a tavolino per le stesure del bilancio; dove il bene comune è il bene politico di pochi e l’opposizione un modo per farsi campagna elettorale. Caudo ricorda, infine, che la Bandiera blu è un ottimo riconoscimento per avere più facilmente i finanziamenti, è qualcosa che al Comune non costa un euro ma che, chiaramente viene data come riconoscimento e sarebbe folle rifiutarlo. Chiaramente, non basta avere la Bandiera blu per ricevere i finanziamenti e il Comune, come ente, deve avere soldi proprio nel bilancio per organizzare eventi come l’Estate in Blu, cosa che negli anni passati è stato possibile, ma quest’anno pare di no. E ancora, un grande vantaggio di avere il riconoscimento della Bandiera blu, secondo l’Amministrazione comunale, è quello di avere facilmente le spiagge e il litorale pulito. Vogliamo che a rispondere siano le immagini ed i cittadini, che hanno visto il litorale di Marina di Cottone sporco quasi quanto Fondachello, con l’unica differenza che a Marina di Cottone non vi è alcun insediamento residenziale (meno male). L’intervento del sindaco Nucifora è risultato alquanto impreparato e ripetitivo, nonostante riesca chiaramente a puntualizzare che questa sarà la loro ultima uscita politica in comizio. Non accetteranno provocazioni e non staranno al gioco del botta e risposta. A suo dire, chi vuole sapere i conti, i bilanci ed i debiti di questo Comune può semplicemente bussare alla ragioneria dello stesso Comune, chiedere agli assessori e ai capi reparto. Sostanzialmente, il Palazzo di città è un palazzo di vetro dove tutto è trasparente, o almeno così dovrebbe essere. Concetto Barone erogati per la ristrutturazione, è in attesa della delibera formale del Credito sportivo di Roma che si riunirà in consiglio per deliberare la concessione di un mutuo di 3 milioni per ristrutturare il PalaNesima, unico mutuo che il Comune di Catania ha richiesto nel 2009, con tassi agevolati pari al 1%. In seguito, appena formalizzata la concessione del mutuo, il passo successivo sarà quello di fare i bandi di gara per appaltare i lavori… La ristrutturazione prevedrà la creazione di una nuova strada di accesso, perché attualmente nel complesso si accede per stradine piccole dalla circonvallazione. I tempi tecnici per le procedure relative ai pubblici incanti prevedono circa due mesi, e nel momento in cui si aggiudicano partono i lavori; prevedo che i lavori proseguano per cinque mesi, e arrive- remmo così ad aprile e non più tardi di maggio per avere il palasport pronto. Comunque, la squadra dell’Italia vuole venire ad inaugurare l’impianto in via amichevole a giugno, per cui dobbiamo assolutamente essere pronti per tale data”. Nell’auspicio che i propositi di imminente recupero dell’area espressi dall’assessore Ottavio Vaccaro non siano i soliti specchietti per le allodole, si resta comunque sgomenti nell’osservare che le uniche cose che il PalaNesima, al momento, è in grado di ospitare sono il degrado, lo scempio e il rammarico degli abitanti sfiduciati dai risultati che le amministrazioni passate ed attuali fino ad ora (non) hanno raggiunto. Marzia Vaccino Riceviamo e pubblichiamo Cari cittadini Ripostesi, è sicuramente bello vivere un periodo estivo, già che siamo nel bel mezzo dell’estate, in una meravigliosa località marittima come la nostra amata Riposto. Però, ritengo che saremmo stati decisamente più felici, dal mio punto di vista, se questa Città fosse stata in grado di mantenere una cosa essenziale nell’Amministrazione dei Comuni: la pulizia della Città. Riposto, purtroppo, è sporca, lo vedete con i vostri occhi ogni giorno, Riposto lascia molto a desiderare per quel che concerne la pulizia del territorio. Sia nel centro storico, che, ad esempio, nella bellissima Via Piersanti Mattarella collocata nella zona alta di Riposto, nel Corso Europa, nella Via Mario Carbonaro, nella trascuratissima Piazza Matteotti, si notano subito sporcizia, erbacce alte, il segno profondo dell’abbandono e del degrado ambientale che attanaglia zone della Città parecchio transitate anche da turisti forestieri che giungono a Riposto da località dove la pulizia e l’ordine rappresentano il fiore all’occhiello. Per poi non parlare dello stato di trascuratezza in cui versano le frazioni, una condizione peraltro segnalata da lungo tempo non solo da me, ma anche da altri Consiglieri di maggioranza e di opposizione. Inoltre, Riposto ha da sempre avuto un problema da non sottovalutare: l’inefficienza dei funzionari dell’Ufficio Tecnico Comunale in alcune questioni fondamentali. Faccio un esempio pratico: ultimamente sono stati compiuti alcuni lavori di rifacimento di alcuni tratti di manto stradale, manto stradale letteralmente assai deteriorato in molte zone di Riposto. Ebbene, ho potuto constatare che la qualità del manto stradale rifatto è molto scarsa, qualitativamente scarsa, nel senso che vi è sicuramente manto stradale migliore rispetto a quello utilizzato per il ripristino. Una condizione fuori dal normale si registra poi a Praiola, nei pressi della Strada 9, dove le erbacce sono talmente alte da non potere transitare nemmeno con le macchine. È urgente, quindi, un intervento di pulizia a Praiola, per il grave stato di trascuratezza. La viabilità è un altro tema cruciale per il benessere di Riposto. Tante volte capita che gente di altre località chieda un’informazione a me per giungere nelle vicine Città limitrofe, a causa della totale assenza di segnaletica. Anche questa è una questione da risolvere, soprattutto perché crea disagi nel periodo estivo. Comprendo, certamente, la precarietà economica nelle casse dell’Ente Comune, ma allo stesso tempo penso non ci sia volontà di risolvere nemmeno le cose necessarie, laddove non c’è bisogno di recuperare fondi finanziari per una risoluzione. Mi auguro che l’Amministrazione Comunale tenga conto di questa mia analisi insieme all’Ufficio Tecnico del Comune e al Corpo di Polizia Municipale e che prontamente intervenga per eliminare questi problemi. Spero che Riposto possa ritornare ad essere come alcuni decenni fa, pulita e ordinata, anche con il contributo dei cittadini che devono collaborare segnalando disfunzioni e problemi e che devono pure contribuire a tenere pulito l’ambiente. Giovanni Pennisi Consigliere Comunale Riposto Linguaglossa: un’estate di fuoco Si sa, con l’arrivo dell’estate arrivano anche gli incendi e, soprattutto, del lavoro in più per i Vigili del Fuoco. Domenica 24 luglio alle ore 14-14:30 circa, infatti, i Vigili del Fuoco volontari di Linguaglossa sono stati chiamati per aiutare il Corpo Forestale antincendio del paese per un grosso rogo di sterpaglie sulla strada provinciale Linguaglossa – Randazzo in zona Quota Mille, altezza Solicchiata. A quanto pare, a causa del vento, l’incendio avanzava rapidamente ed essendo sul ciglio della strada causava pericolo per i passanti, dato che la stessa è una strada piuttosto trafficata. Ci sono volute delle ore per domare le fiamme e sembra si sia dovuto richiedere anche l’intervento dell’elicottero della Forestale per aiutare i Vigili del Fuoco a spegnere l’incendio. Fortunatamente, grazie alla loro bravura ed allo spirito di collaborazione, i Vigili del Fuoco volontari sono riusciti a risolvere il tutto evitando grossi danni ed eliminando il pericolo per i passanti. Sonia Santamaria Gazzettino 30-07-2011:Gazzettino-nuovo 1 29/07/11 23:20 Pagina 6 > S E T T I M A N A L E IDG 6 N . 27 • sa bato 30 luglio 2011 catania e provincia Rinasce un’arte antica San Pietro Clarenza ospiterà lo spettacolo di pupi siciliani “Peppennino alla corte di Carlo Magno”, proposta dalla compagnia “Il Paladino” A San Pietro Clarenza, la Compagnia opera dei pupi “il Paladino” del maestro Salvo Mangano, domenica 21 agosto, alle ore 21,00, in piazza della Vittoria, presenterà “Peppennino alla corte di Carlo Magno”. Questo spettacolo punta a far rinascere quella che fu la cultura dei nostri padri. Tutti siamo rimasti affascinati dall’opera dei pupi. Affascinati dalle armature luccicanti, dalle gesta di Orlando e Angelica, di Rinaldo, di Ferraù di Spagna, di Gradasso, di Rodomonte, di Uzeta catanese, di Gano di Magonza. Affascinati dalla cadenza dei parlatori, dagli animatori (manianti). E come non parlare dei costruttori dei pupi e dei cartellonisti. Salvatore Mangano, grande puparo in attività, confessa: «Quando ormai l’opera dei pupi volgeva al tramonto, soppiantata da nuove forme di spettacolo come il cinema e la televisione, nessuno credeva più nella sua rinascita. Ma ecco che dalla polvere di un fatiscente magazzino affiorano, come per incanto, i volti di Orlando e di Rinaldo con gli occhi austeri, quasi a chieder di essere riportati in vita. Come rimanere insensibili al loro richiamo? Come dimenticare le loro gesta nei teatrini di Catania, ove si sono viste susseguirsi intere generazioni appassionate alle loro storie». Un patrimonio incomparabile di un’arte semplice e popolare i cui dettami sono altamente didattici e comportamentali. Per fortuna, tutto il corredo artistico dei pupi e scenari, detto “mestiere”, è rimasto quasi intatto, sottratto alla speculazione del tempo che cinicamente smembrava i teatri di autentici capolavori per destinarli ai negozi di souvenirs. Don Salvatori Laudani non voleva venderli quei pupi del teatro di Via Plaja a Catania; si ribellava al pensiero che le sue creature finissero appese ad un chiodo, come freddi oggetti inanimati. E poi, come può un padre vendere i propri figli? Don Salvatore e i suoi fratelli, Carmelo e Nino, erano davvero grandi pupari, il capostipite Biagio Laudani vantava un “mestiere” sin dal 1800. “Ormai l’arte è morta”, diceva ai suoi discepoli che lui aveva indirizzato così bene nel difficile mestiere di “puparo”, formando la compagnia “Il paladino” il cui tutore fu proprio don Salvatore Laudani, che rivisse con essa gli ultimi palpiti di una vita dedicata ai pupi. La compagnia, che opera con autonomia propria, nel rigore di una ferrea tradizione, è fornita di teatro smontabile, di scene e di pupi di grande bellezza. La compagnia è formata dal direttore e capocomico Salvatore Mangano, che ha ereditato l’arte dei pupi da Salvatore Laudani ed è allievo del grande parlatore Biagio Sgroi, che ha operato presso tutti i teatri catanesi, prima e dopo la seconda guerra mondiale; da Biagio Foti, nipote del puparo Salvatore Laudani, ha appreso l’arte dell’animazione e della costruzione dei pupi e imparato anche dai parlatori Nuccio Mangano e Pina Tedesco, (non più tra di noi, dava la voce ad Angelica, forse Dio l’ha voluta in cielo per presentare l’opera dei pupi in Paradiso); dagli animatori Mario Isaia (maniante, colonna dell’animazione, tutti i pupi catanesi sono passati dalle sue mani per più di sessant’anni), Santo Saia, proveniente dal teatro dei Laudani, Fabrizio Mangano e Orazio Foti, dai tecnici del suono e delle luci: Salvo e Alessandro Mangiagli e Cristina Stupia. Salvo Mangano dice, riferendosi a quei pochi conoscitori, e non agli improvvisatori: «Non esiste egemonia nell’opera dei pupi, ma vi sono diverse realtà delle quali è bene che i vari Enti preposti alla cultura ne tengano conto, perché è bene confrontarsi e compararsi con altri in un’arte come l’opera dei pupi, che ha vissuto sempre di un fenomeno collettivo di matrice popolare». Il repertorio si avvale di antichi canovacci, tramandati da varie generazioni di pupari, che comprendono: La storia di Orlando e dei Paladini, Erminio della stella d’oro, Uzeda Catanese, Storia dei Crociati, Storia Greca, Vita dei Santi con la “Nascita del Bambin Gesù” ed altre storie. La compagnia ha effettuato spettacoli in tutta la Sicilia e oltre lo stretto in occasione di sagre e manifestazioni, riscuotendo sempre un lusinghiero successo. Michele Milazzo Arriva la X edizione di “Lidi in passerella” e conferma la formula del suo successo, sposando anche l’attività di sensibilizzazione sui temi dell’autismo C li ha assicurato la vicinanza del Comune alla rassegna, compatibilmente con le risorse disponibili, mentre l’assessore Caudo ha evidenziato l’impegno del Comune di Fiumefreddo per continuare a conquistare la bandiera blu. L’edizione di quest’anno di “Lidi in passerella” si promette particolarmente intensa perché registra la partecipazione di lidi provenienti da Palermo, Catania, Messina, Agrigento, Ragusa, Siracusa, Trapani, Aci Castello, Mascali, Noto, Augusta, Patti, Calatabiano, Taormina, Giardini, Fiumefreddo, Riposto, Milazzo, Capo d’Orlando e San Vito lo Capo. La manifestazione, come hanno ricordato gli intervenuti alla conferenza stampa, è patrocinata dalla Presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana, nella persona dell’on. Francesco Cascio, dall’assessorato regionale al Turismo, nella persona dell’assessore Daniele Tranchida, dalla Provincia regionale di Catania nella persona del presidente on. Giuseppe Castiglione e dell’assessore Pippo Pagano, e dai comuni di Mascali e Aci Castello. Salvatore Rubbino Fine settimana... sotto canestro Trofeo del Meridione a Catania: un torneo di basket a due passi dal mare O gni estate, la solita storia: a pochi giorni dall’arrivo di agosto le città si svuotano e chi può si trasferisce al mare. Gli uffici chiudono, i negozi abbassano le proprie saracinesche. A non andare mai in vacanza invece è la voglia di sport. Terminata da poco la coppa America, il torneo sportivo più importante dell’estate 2011, che ha messo nei “guay” le blasonate Argentina e Brasile, sotto l’ombrellone si parla di calciomercato e si fanno le previsioni sul prossimo campionato. Chi, invece, è costretto a rimanere in città e al solito calcio preferisce due tiri a canestro, questo weekend a Catania troverà parecchio interessante il Trofeo del Meridione, un torneo nazionale di pallacanestro 3 contro 3. Il torneo, giunto alla sua undicesima edizione, anche quest’anno farà tappa nel nostro capoluogo, dopo aver raccolto i campioni di Potenza, Soverato, Reggio Calabria e Ragusa. Il torneo si svolgerà sabato 30 e domenica 31, al lungomare di Catania, famoso per essere diventato un vero e proprio centro sportivo urbano all’aperto. Ai tanti catanesi che fanno jogging, dribblando passanti e bancarelle, si aggiungono i numerosi cestisti del playground – è questo il nome dei campi di basket all’aperto – di piazza Nettuno. A sfidarsi saranno quattro categorie: oltre le categorie a squadre e i duelli 1 vs 1, sarà dato spazio anche alle ragazze ai più piccoli Il rombo di un’opportunità Con l’edizione 2011 del Gran Premio Karting Città di Aci S. Antonio “3° Memorial Michelangelo Cristaldi” si apre la prospettiva di uno sviluppo turistico della zona legato ad eventi motoristici Dalla spiaggia alla passerella on la scelta del Castello San Marco di Calatabiano come scenario è stata confermata, anche per l’edizione 2011, la strada dell’eleganza. Con questa premessa di fondo si è svolta la conferenza stampa di presentazione della rassegna balneare di bellezza “Lidi in passerella”, con il patron della manifestazione, cav. Michele Maccarrone, a fare gli onori di casa assieme alla figlia, la giovane attrice Jlenia Maccarrone, madrina della rassegna, all’avv. Elvira Piacenti, presidente dell’associazione artistico culturale “L’Ariete” promotrice della manifestazione, al sindaco di Calatabiano, Antonio Petralia; all’assessore Agatino Fresta, in rappresentanza del Comune di Mascali; all’assessore Giuseppe Caudo, in rappresentanza del Comune di Fiumefreddo; al presidente dell’Aba (Associazione Bambini Autistici) ionico etnea onlus, Alessandro Lo Piccolo; al presidente del Castello San Marco, Giuseppe Murabito ed alla presentatrice della prima serata di “Lidi in passerella”, Claudia Amante. La rassegna, come ogni anno, è aperta alla partecipazione di ragazze dai 15 ai 25 anni, rappresentanti di lidi di tutta la Regione. In palio per la vincitrice vi è uno scooter della Piaggio. Quest’anno, la prima serata della manifestazione, con le selezioni per la costa jonica, si terrà sabato 13 agosto alle ore 21 nell’anfiteatro di Fondachello di Mascali. La finalissima è in programma, invece, domenica 28 agosto alle ore 21 ad Acicastello. Nel corso della conferenza stampa l’avv. Elvira Piacenti ha evidenziato che “la rassegna quest’anno è giunta alla X edizione. Purtroppo, non vi sono state le condizioni per poterla realizzare a Giarre”. Jlenia Maccarrone, nota al grande pubblico perché protagonista femminile della puntata “La danza del gabbiano” della serie “Il commissario Montalbano”, nel prendere la parola, ha espresso “la propria gioia nel dedicare l’edizione di quest’anno della rassegna all’Associazione bambini autistici ionico etnea, sodalizio impegnato in un’attività meritoria ma poco conosciuta. Speriamo di dare a quest’associazione tutta la pubblicità che merita”. Il patron della rassegna, Michele Maccarrone, ha quindi consegnato alcune targhe ai Comuni che in questi dieci anni hanno ospitato la manifestazione: Mascali, Riposto, Calatabiano, Giarre e Fiumefreddo, comune che sa valorizzare la bellezza del litorale jonico conseguendo da diversi anni l’ambita “Bandiera blu”. Il sindaco di Calatabiano, Antonio Petralia, ha espresso compiacimento “per questa iniziativa che unisce il territorio ionico attraverso la bellezza”. L’assessore Fresta di Masca- di Giarre nella categoria junior maschile per tutti i nati tra il ‘94 e il ’97. Le qualificazioni si disputeranno il sabato, mentre la manifestazione entrerà nel vivo la domenica pomeriggio, quando avranno inizio le finali nazionali. Provare non costa nulla: l’iscrizione, totalmente gratuita, si può effettuare facendo pervenire i propri dati (città, categoria, nome della squadra, nomi dei 3 partecipanti + 1 riserva) inviando un e-mail a [email protected] o mandando un sms al 338 6845945. Tuttavia, l’organizzazione prevede ai ritardatari di iscriversi il giorno stesso delle qualificazioni, direttamente in piazza Nettuno. L’anno scorso, a trionfare in tutte le categorie sono stati i ragazzi e le ragazze di Reggio Calabria: quest’anno i catanesi e i ragusani riusciranno a “fare centro” per portare il trofeo dell’altra parte dello stretto? Antonio Giulio Percolla Il salone di rappresentanza di Palazzo Cantarella ha ospitato la conferenza stampa di presentazione dell’undicesima edizione del Gran Premio Karting - Città di Aci S. Antonio “3° Memorial Michelangelo Cristaldi”. La manifestazione si svolgerà su circuito cittadino ed è organizzata dall’Associazione ACI LAB con la collaborazione del Comune di Aci S. Antonio ed il patrocinio della Provincia Regionale di Catania e della Regione Sicilia. Si tratta di un appuntamento, valido come prima prova del Trofeo Regionale, che si svolgerà nell’arco di due giorni, il 30 e 31 luglio, su un circuito cittadino che si snoda attraverso via Aldo Moro (dove sono fissate partenza ed arrivo), via Nuova, via Umberto, piazza Mercè e via Tavolone. «Siamo pronti ad ospitare questo grande appuntamento motoristico, divenuto vero e proprio punto di riferimento per gli appassionati sportivi e vanto della nostra cittadina – ha spiegato il sindaco, dott. Pippo Cutuli, presentando alla stampa ed al pubblico la manifestazione –. Parliamo di una manifestazione nata negli anni ’80, che ha registrato la partecipazione di piloti come Liuzzi e Fisichella, poi affermatisi in Formula 1, e che questa Amministrazione ha voluto riprendere dopo una lunga interruzione e sostenere con decisione. La grande partecipazione di piloti e di pubblico fin qui registrata ci ha dato ragione e siamo convinti che anche quest’anno riusciremo a non tradire le attese». Le novità dell’edizione 2011 sono state illustrate dal presidente di Aci Lab, Turi Sapienza: «La macchina organizzativa è ormai collaudata ed è pronta al via dell’edizione numero 11. Saranno in gara dodici categorie ed è confermato anche l’arrivo di piloti provenienti da Grecia e Malta. Con l’aiuto del consigliere dell’associazione Domenico Cubeda, che è anche pilota, stiamo mettendo a punto le ultime migliorie ad un tracciato cittadino che promette grande agonismo e grande spettacolo». Alla conferenza stampa sono intervenuti, tra gli altri, anche il vice sindaco Stefano Finocchiaro, gli assessori Franco Ruggeri (Sport), Pippo Di Stefano (Viabilità e Polizia Municipale) e Fabio Faranda (Servizi sociali e Politiche giovanili), e il deputato regionale, on. Nicola D’Agostino («La Regione è vicina ad una manifestazione che cresce di anno in anno e che si è ormai affermata anche fuori dai confini siciliani. Gli organizzatori e gli amministratori santantonesi hanno, adesso, la possibilità di compiere il passo successivo, facendo in modo che attorno all’iniziativa si sviluppi una vera e propria economia. Questo dovrebbe accadere attraverso la creazione di una struttura sportiva dedicata e di tutti gli altri strumenti ad essa connessi, per fare in modo che sui motori si possa ragionare in maniera più approfondita e in tutti i periodi dell’anno. Credo che questo sia un aspetto importante su cui l’Amministrazione può scommettere»), mentre il Centro Commerciale Etnapolis, presente con il direttore, dott. Alfio Mosca, ha voluto sottolineare «l’importanza dell’evento sportivo che, grazie al lavoro svolto e all’impegno profuso dagli organizzatori, porta Aci S. Antonio ad una ribalta internazionale importante». Secondo il calendario il Gran Premio Karting 2011 prevede per oggi, sabato 30 luglio, dalle ore 9 l’iscrizione e la verifica dei mezzi; alle ore 15 le prove libere di qualificazione. Invece, domani, domenica 31 luglio, alle ore 9 inizieranno le prove libere cronometrate che condurranno, a partire dalle 15, alle gare ufficiali; con la conclusione fissate alle 19, con la cerimonia di premiazione in piazza Maggiore. Valeria Scalisi Gazzettino 30-07-2011:Gazzettino-nuovo 1 29/07/11 23:20 Pagina 7 > S E T T I M A N A L E IDG di Giarre alcantara Giardini: “Scusi, un’informazione...” È lo slogan di una singolare manifestazione di protesta dell’associazione “Rinascita Naxiota” contro la mancata sostituzione di un vecchio segnale autostradale, collocato nei pressi dell’ospedale “S. Vincenzo” e della stazione ferroviaria, che “ignora” la prima colonia greca di Sicilia U na singolare manifestazione è stata preannunciata per domani sera, domenica 31 luglio con inizio alle ore 19.00, a Giardini Naxos e, per l’esattezza, all’incrocio tra la Strada Statale 114 e la bretella che conduce all’ospedale “S. Vincenzo - Sirina”. E’ qui, infatti, che continua a fare bella mostra di sé un cartello che indica ancora i vicini svincoli autostradali della “A18” con le vecchie denominazioni di “Taormina Nord” e “Taormina Sud”, mentre ormai da diversi anni il Consorzio Autostrade ha provveduto a dare il cosiddetto “giusto nome alle cose” trasformando “Taormina Nord” in “Taormina” e “Taormina Sud” in “Giardini Naxos”. Pertanto, la locale associazione “Rinascita Naxiota”, guidata dal presidente Luca Buzzurro, esorta da tempo le autorità competenti a “rendere giustizia” alla prima colonia greca di Sicilia il cui nome, in questo transitatissimo angolo di territorio (peraltro vicinissimo anche alla stazione ferroviaria), continua ad essere offuscato da quello della “blasonata” Taormina. La pacifica dimostrazione che il sodalizio di Buzzurro ha in programma per domani sera si prefigge di smuovere una volta per tutte le acque al riguardo, ed avrà come provocatorio titolo-slogan “Scusi, un’informazione...”, tipica espressione dell’automobilista “disorientato”. Si prevede, in particolare, il posizionamento di Il cartello “incriminato” ed il presidente di “Rinascita Naxiota” Luca Buzzurro una tabella di cartone con la giusta dicitura (ossia mina e sia al Consorzio per le Autostrade Siciliane. “uscita autostradale Giardini Naxos”) sopra al segna- Due mesi dopo, il comando di Polizia Municipale di le errato; dopodiché, alle ore 20.00, il simbolico se- Giardini ci comunicava per iscritto che il 10 marzo gnale stradale verrà rimosso senza causare il minimo 2010 il Consorzio Autostrade aveva disposto l’esecudanno al cartello ufficiale. zione di quanto richiesto, ossia la sostituzione del «Durante questo “rito” - spiega il presidente di cartello. A tutt’oggi, però, la situazione è rimasta inRinascita Naxiota - illustreremo ai presenti il perché spiegabilmente immutata. Contiamo molto, domani di questa nostra particolare azione di sensibilizzazio- sera, sulla presenza delle massime autorità cittadine, ne alla risoluzione di un problema, più volte segnala- che abbiamo ufficialmente invitato, ovvero il sindaco to a partire dal 2006, ma mai affrontato. Per quanto Nello Lo Turco, l’assessore alla Viabilità, il comanriguarda la nostra associazione, prendendo atto delle dante della Polizia Municipale e tutti i consiglieri conumerose richieste dei cittadini, inviammo una lette- munali». ra in merito un anno e mezzo fa (era il gennaio 2010) Rodolfo Amodeo sia al sindaco di Giardini Naxos, sia a quello di Taor- L’ente di solidarietà familiare, guidato da Agata Famà, ha archiviato con successo la colonia per la terza età ed è in procinto, insieme alla cooperativa presieduta da Leonardo Le Mura, di allestire altre iniziative per rallegrare la bella stagione U Brigantony alla festa del “Taboo” L’esilarante cantautore catanese ha allietato il “compleanno” del noto ritrovo di Francavilla foto Studio7 Brigantony insieme allo staff e ad alcuni clienti A Gaggi una “calda” estate grazie all’associazione Asofa ed all’Isvil n’estate al servizio delle varie fasce d’età di Gaggi e dei centri viciniori: è quella dell’associazione di solidarietà familiare “A.SO.FA.”, guidata dalla presidente Agata Famà, che per questa bella stagione sta mettendo in campo tutta una serie di iniziative destinate a vari generi di fruitori. La prima, felicemente conclusasi nei giorni scorsi, è stata una colonia estiva per la terza età di cui hanno beneficiato una ventina di anziani di Gaggi, Trappitello e Giardini i quali, tramite due pullmini, sono stati condotti per un’intera settimana al mare nel rinomato stabilimento balneare del “Lido di Naxos” (durante le ore mattutine) e nelle principali mete turistiche del comprensorio (durante le ore pomeridiane) come le Gole dell’Alcantara, il Convento dei Cappuccini di Francavilla di Sicilia ed il Parco archeologico di Naxos; ma, in alcune giornate, il divertimento ed il piacere dello stare insieme sono stati assicurati anche nelle ore 7 N. 2 7 • s aba to 30 lug lio 2011 serali attraverso un “pizza-party” (svoltosi presso il ritrovo “I Golosi dell’Alcantara” di Graniti), una serata danzante (alla discoteca “Paradise” di Giardini Naxos) e l’incontro conviviale conclusivo, ospitato dal nuovo ed elegante “Resort Alcantara”, realizzato a Gaggi dalla famiglia Ingino. Nel corso di quest’ultimo appuntamento, gli anziani partecipanti all’iniziativa sono stati insigniti di una medaglia, e gli stessi hanno contraccambiato, in segno di stima e ringraziamento, con due significative targhe consegnate alla presidente dell’Asofa, Agata Famà, ed al marito Leonardo Le Mura, presidente della cooperativa “Isvil”, anch’essa a supporto della colonia estiva. La memorabile serata al “Resort Alcantara” è stata ulteriormente allietata dalla suadente voce del soprano Carmine Elisa Moschella e dalle vibranti note del violino del maestro Camillo Amedeo Bucalo. L’Asofa ha potuto organizzare la colonia estiva per la terza età grazie ad un apposito finanziamento concessole dall’Assessorato Regionale al Turismo, attualmente retto da Daniele Tranchida, al sostegno dell’On. Pippo Currenti, parlamentare all’Ars, ed alla collaborazione della Cooperativa “Isvil”, guidata dal presidente Leonardo Le Mura. Prezioso si è rivelato il ruolo dei giovani volontari del servizio civile, i quali hanno fatto da assistenti e guide agli anziani partecipanti alla colonia, che comunque hanno sempre potuto contare sulla presenza di un’infermiera professionista. Non resta che attendere gli altri eventi che l’associazione Asofa e la cooperativa Isvil hanno in cantiere per l’imminente mese di agosto (anch’essi cofinanziati dall’Assessorato Regionale al Turismo. In programma, per l’esattezza, un concorso di pittura, di video e di fotografia (dal 5 al 20 agosto e con conseguenti serate espositive dal 21 al 27 agosto nel borgo antico della frazione Cavallaro), giochi popolari tradizionali (la sera del 12 agosto in Piazza Correnti) ed un torneo doppio di tennis (il 25 e 26 agosto al campo sportivo comunale “V. Mazzola”); il tutto culminerà, la sera del 28 agosto (in Piazza Vittorio Emanuele), nel galà di premiazione dei vari concorsi artistici e delle gare sportive. R.A. Anche quest’anno, in attesa del varo ufficiale del cartellone estivo organizzato dal Comune, il gettonatissimo bar-pizzeria “Taboo” di Francavilla di Sicilia ha dato con anticipo la stura agli spettacoli della cittadina dell’Alcantara ospitando nei propri locali un popolare artista siciliano. L’occasione sempre quella: la festa di “compleanno” della nuova gestione dello “storico” ritrovo, organizzata dai giovani ed intraprendenti titolari Salvo Giusa e Filippo Sgarlata (quest’ultimo conosciutissimo in tutta la Sicilia come “Dj Filix”) i quali l’estate scorsa riuscirono ad accaparrarsi la presenza della scatenata nonnina “Angela, favolosa cubista”, mentre per questo 2011 hanno “mobilitato” il famoso cantautore catanese Brigantony (al secolo Antonino Caponnetto) che, alcune sere addietro, ha tenuto nel locale di Via Gramsci un applauditissimo concerto all’insegna delle sue spassosissime parodie di brani celebri da lui “rivestiti” con testi ironici e salaci che esprimono il temperamento esuberante e l’innata comicità del siciliano (ed, in particolare, del cittadino etneo). Prima di salire sulla pedana del “Taboo”, che ha condiviso con il tastierista Agostino D’Amore e col chitarrista Pippo Vicario, il cantore di “Nonno Rock” e “Mi stuppai ‘na Fanta” si è amichevolmente intrattenuto con i fans ed i giornalisti, ricordando i suoi esordi giovanili «quando, mentre facevo l’imbianchino, mi dilettavo a scrivere canzoni “serie” in stile rock. Ma un giorno, grazie anche al mio incontro con il compianto Ciccio Pasticcio, mi resi conto che il nostro dialetto siciliano è un formidabile strumento espressivo che ci consente di raccontare in maniera più diretta ed efficace i piccoli-grandi problemi della vita quotidiana». L’artista ha anche accennato all’immenso affetto che sempre gli manifestano le comunità siciliane all’estero ed ai suoi progetti futuri, primo tra tutti un musical in dialetto siculo ispirato al suo vecchio successo “A nanna si ‘nni fuju”. R.A. Oratorio estivo per i bimbi di Francavilla Circa cinquanta bambini di Francavilla di Sicilia hanno trascorso quasi tutto il mese di luglio all’insegna della gioia e della spensieratezza frequentando l’Oratorio parrocchiale estivo nei locali dell’ex “Opera Pia” di Via Visconte Ruffo. Sotto la guida di Suor Teresa e di abilissime animatrici, i piccoli si sono prodotti in balletti, canti e divertentissime scenette teatrali, dimostrando che l’estate non serve solo a riposarsi, ma anche a liberare il proprio estro e la propria creatività. Particolarmente apprezzate sono state tre “ospiti d’eccezione”, cimentatesi anch’esse nel ruolo di animatrici: Suor Monica, venuta appositamente da Milano insieme a due sue alunne (Claudia e Sabrina). Queste ultime si sono dichiarate felici di essere a Francavilla per aiutare la religiosa, loro insegnante di Pedagogia. Le tre settimane di oratorio si sono concluse con una grande festa cui hanno partecipato anche le mamme preparando, per l’occasione, squisitissimi dolci. Marco Sidoti Nozze Micali-Currenti Partecipanti, organizzatori ed animatori della colonia estiva per anziani al “Resort Alcantara” di Gaggi Un giornale come il nostro è una grande famiglia, che comprende anche gli amici edicolanti, come Alice Currenti e Leo Micali, titolari a Francavilla di Sicilia della cartolibreriaedicola “Peter Pan” (in Via Vittorio Emanuele n. 142). I due giovani “soci in affari” sono adesso diventati “soci” anche nella vita essendo di recente convolati a nozze in una splendida giornata estiva. Testimoni per Alice (francavillese “doc”) sono stati Anna Maria Romeo e Sara Cacciola, mentre per Leo (originario di Giardini Naxos) Carmelo D’Aprile e Fabio Campo. Dopo il sacro rito nuziale, officiato nella Chiesa dell’Annunziata di Francavilla, i novelli sposi hanno solennemente festeggiato con parenti ed amici negli eleganti e pittoreschi ambienti dell’”Etna Golf Resort” di Castiglione di Sicilia. La Redazione del “Gazzettino” formula a Leo e ad Alice i più sinceri auguri per un radioso futuro da condividere insieme. Gazzettino 30-07-2011:Gazzettino-nuovo 1 29/07/11 23:20 Pagina 8 > S E T T I M A N A L E IDG COMUNE DI MASCALI IL SINDACO DOTT. FILIPPO MONFORTE E L’ASS. ALFREDO MUSUMECI presentano: di Giarre
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