Il Bergamotto, preziosissimo frutto italiano

Il frutto del Bergamotto in tutto il suo splendore
Il Bergamotto, preziosissimo
frutto italiano
Per la profumeria, la cosmetica e la medicina naturale
di Gerardo D’Acunto
I
l bergamotto (Citrus bergamia) è un agrume del genere Citrus. Il nome della pianta, secondo una delle
numerose etimologie esistenti, deriverebbe dal turco begarmudi = “Pero del Signore”.
E’ un albero alto da tre a quattro metri. Le foglie sono lucide e carnose come quelle dell’arancio ma non cadono mai
nemmeno in inverno. I fiori, numerosi e bianchi, sono molto
profumati, hanno cinque petali e possono essere sia ascellari
che terminali. I fiori sono riuniti in gruppi e sono ermafroditi.
La fioritura avviene all’inizio di marzo, il frutto è un po’ più
grande dell’arancia e di un colore giallo più intenso del pompelmo.
Il bergamotto predilige i terreni argilloso-calcarei e alluvionali. Viene coltivato in tre varietà: femminello, castagnaro e
fantastico. Si distinguono in particolare per i frutti.
Il femminello è più produttivo, ma presenta frutti più piccoli
delle altre varietà e lisci, il castagnaro è vigoroso con frutti
più grossi e rugosi, il fantastico è simile al femminello ma
con frutti piriformi.
Il frutto del bergamotto non è messo in vendita al dettaglio
8 L’Aromatario | Autunno 2014
ma utilizzato solo per la trasformazione in essenza. Fresco e
appena raccolto lo si può trovare solo dai contadini da novembre a marzo. E’ possibile ottenere delle spremute come
si fa con gli altri agrumi (per es. arancia), si può tagliare a
spicchi per farne delle insalate o, come per il limone, si può
mettere nel tè. Il suo succo è molto amaro per la presenza
di naringina e sembra essere attivo, grazie al contenuto in
polifenoli, nell’abbassare il tasso di colesterolo: in particolare
l’effetto sarebbe da imputare alla presenza di due flavonoidi
statin-like (con attività simile a quella delle statine), denominati brutieridina e melitidina.
Il succo del bergamotto è ricco di acido citrico, circa 66g/l e
tale alta quantità ha determinato negli anni passati l’utilizzo
del succo come fonte di acido citrico naturale.
Il bergamotto viene utilizzato soprattutto per l’estrazione
dell’olio essenziale dalla buccia dei frutti nonché dai fiori,
dalle foglie e dai giovani rametti. Originariamente l’essenza
veniva estratta dalla scorza per pressione manuale e fatta assorbire da spugne naturali (procedimento detto “a spugna”)
collocate in recipienti appositi (detti concoline).
L’AMBIENTE
produzione media di 100.000 kg di essenza.
L’olio essenziale di Bergamotto viene impiegato in tutto il
mondo dall’industria dei profumi, per la sua caratteristica di
donare una nota estremamente fresca alle composizioni di
profumeria.
Alcuni ricercatori italiani dell’Università Magna Grecia di
Catanzaro, hanno condotto uno studio in cui si sottolinea
come un gruppo di enzimi noti con la sigla HMGF (idrossi
flavononi glutaril metile) possono contrastare l’azione dannosa di alcune proteine ritenute essere causa di malattie cardiache. I ricercatori, che hanno pubblicato i risultati dello studio
sul Journal of Functional Foods, dimostrano come l’olio essenziale di Bergamotto possa avere effetti simili a quelli delle
statine nel controllare il colesterolo LDL, senza tuttavia avere
gli effetti collaterali dei noti farmaci.
I test condotti per confrontare gli effetti delle statine e degli enzimi HMGF sul colesterolo hanno mostrato che l’olio
essenziale di Bergamotto non solo ha ridotto i livelli di colesterolo LDL, ma ha aumentato quelli del colesterolo HDL,
anche detto “buono”. Già in un precedente studio, condotto dal team del prof. Vincenzo Mollace dell’Università della
Calabria, si erano evidenziate le proprietà salutari dell’olio
essenziale di Bergamotto che, grazie all’azione dei polifenoli, era risultato efficace nel ridurre i livelli di trigliceridi e la
glicemia (oltre al colesterolo). L’effetto antiossidante è sta-
Il bergamotto può avere effetti simili a quelli delle statine nel controllare il colesterolo LDL,
senza tuttavia gli effetti collaterali dei noti farmaci...
Nel 1844, si documenta la prima vera industrializzazione del
processo di estrazione dell’olio essenziale dalla buccia grazie
a una macchina di invenzione del reggino Nicola Barillà, denominata “macchina calabrese”, che garantiva una resa elevata in tempi brevi, ma anche un’essenza di ottima qualità
se paragonata a quella estratta a spugna. Modernamente l’essenza si estrae sempre meccanicamente con macchine dette
“pelatrici”. Tali macchine “raspano” l’esterno del frutto in corrente d’acqua ottenendo un’emulsione convogliata in centrifughe, che separano l’essenza dall’acqua per differenza di peso
specifico. Per ottenere 1 kg di olio essenziale puro 100% di
Bergamotto occorrono 200 kg di frutti.
La Calabria è il maggiore produttore mondiale di bergamotto. Il 90% della produzione totale arriva, infatti, da questa regione. La presenza del Bergamotto in Calabria sarebbe stata
accertata tra il XIV ed il XVI secolo, ed il primo “bergamotteto” sarebbe stato impiantato intorno al 1750. La superficie
oggi coltivata a bergamotto è di circa 1.500 ettari, con una
to paragonato a quello della vitamina E ed è prodotto dagli
antocianosidi, dalla brutieridina e dalla mellitidina presenti
negli estratti di bergamotto. Queste sostanze, tra l’altro, contribuiscono alla prevenzione dell’arteriosclerosi.
Dott. Gerardo D’Acunto - Biologo
BIBLIOGRAFIA:
L. Di Donna, G. De Luca, F. Mazzotti, A. Napoli, R. Salerno,
D. Taverna and G. Sindona, Statin-like Principles of Bergamot Fruit (Citrus bergamia): Isolation of 3-Hydroxymethylglutaryl Flavonoid Glycosides, vol. 72, nº 7, 2009, pp.
1352–1354.
Monica Leopoldini, N. Malaj, M. Toscano, G. Sindona, and N.
Russo, On the Inhibitor Effects of Bergamot Juice Flavonoids
Binding to the 3-Hydroxy-3-methylglutaryl-CoA Reductase
(HMGR) Enzyme in J. Agric. Food Chem., vol. 58, nº 19,
2010, pp. 10768–10773.
Autunno 2014 | L’Aromatario
9