Il Bergamotto reggino miracolo della natura! Un

LOCAL Genius
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VERSO I PROSSIMI SPECIALI
Local Genius ha incontrato a Villa San Giovanni il professor
Vittorio Caminiti, esperto e cultore della materia
Il Bergamotto reggino
miracolo della natura!
Un laboratorio biochimico straordinario, con proprietà molto
particolari e uniche. Buono, profumato, utile, salutare...
A sinistra
alcuni Bergamotti
ancora appesi
all’albero.
Siamo di fronte
a un agrume
dalle caratteristiche
assolutamente
preziose,
utili e anche
suggestive.
I
l Bergamotto è un agrume straordinario. Le sue proprietà sono tanto
note, riconosciute e universalmente
apprezzate, quanto ancora da esplorare e da valorizzare in ogni loro possibile
aspetto. L’olio essenziale che si ricava dalle
bucce del frutto, dal 2000 tutelato da una
specifica Dop, è utilizzato ormai da molti decenni nei più rinomati laboratori di
profumeria del mondo, cui si sono associati nel tempo quelli di cosmetica (sali da
bagno, dentifrici, creme, saponi…).
La celeberrima Acqua di Colonia, il cui
negozio originario dominato dall’azzurrognolo delle boccette è ancora oggi in bella
mostra a pochi passi dalla mastodontica
cattedrale della città renana, utilizza come
base fondamentale proprio l’essenza di
Bergamotto. Così altri profumi, nonostante i pur frequenti tentativi di ottenere
per sintesi chimica ciò che la natura riesce
mirabilmente a realizzare nella ristretta
fascia di territorio che si estende tra la
città di Reggio Calabria e la costa jonica bruzia meridionale. Sì, è proprio così.
Soltanto in questo lembo di terra che per
buona parte guarda uno dei mari più belli
del mondo, lo Jonio appunto, il Bergamotto raggiunge un livello di maturazione che
aumenta di numero ed esalta al massimo
le preziosissime componenti biochimiche
che lo contraddistinguono. Se lo si coltiva
in altri luoghi, e magari anche in diversi
Studi e ricerche
hanno esaltato
le proprietà
del Bergamotto
anche in ambito
farmaceutico
e nutraceutico
Il Museo del Bergamotto
di Reggio Calabria (nella foto un angolo
con in evidenza molti dei materiali esposti)
è un’invenzione di Vittorio Caminiti
ed è quindi frutto di un’iniziativa privata.
Visitandolo ci si può immergere nella ricca cultura
della lavorazione del Bergamotto
per la produzione dell’olio essenziale:
dai tempi più antichi alla meccanizzazione
continenti, occorre accontentarsi di prodotti molto più poveri e quindi meno generosi e ricercati.
Come accennato, per estrarre l’olio essenziale si utilizza unicamente la buccia.
Il Bergamotto, però, ha doti straordinarie
anche dal punto di vista organolettico e
nutrizionale, per cui la polpa e il succo di
questo incantevole dono di Dio meritano
di essere adoperati al meglio. Sul mercato,
accomunati dall’inconfondibile fragranza,
sono disponibili dolciumi di varia foggia,
liquori, bibite, spremute, caramelle, canditi, marmellate, cioccolato, condimenti,
e in alcuni ristoranti è possibile anche
degustare primi o secondi piatti aromatizzati con il succo dell’agrume reggino
per eccellenza. Né sono da dimenticare i
più recenti impieghi del Bergamotto nei
settori nutraceutico e farmaceutico, grazie all’impegno di ricercatori e scienziati
che hanno lavorato su specifiche molecole
alcune delle quali, ad esempio, e in questo caso parliamo di polifenoli, sono risultate efficaci per tenere a bada il livello
di colesterolo e di trigliceridi nel sangue.
Accertate anche le proprietà antisettiche,
analgesiche ed energizzanti.
A questo punto, però, occorre aprire una
parentesi e far presente che l’impiego del
Bergamotto sul piano alimentare e gastronomico ha richiesto lo sforzo di veri e propri pionieri che in anni di sacrifici, di dedizione, ma anche di irriducibile certezza,
hanno dedicato tempo, passione e lavoro
a questa sfida. Ecco quindi la ragione per
cui Local Genius ha voluto incontrare,
nelle scorse settimane, uno dei più audaci,
coraggiosi e tenaci sostenitori della bontà
del Bergamotto anche in cucina: Vittorio
Caminiti. Nei saloni dell’Hotel de la Ville
di Villa San Giovanni, e poi nello studio
stracolmo di ricordi, fotografie, premi e
attestati, il professor Caminiti ha sintetizzato, in un racconto infarcito di tanti
piacevoli aneddoti, la sua vera e propria
storia d’amore con il Bergamotto. L’utilizzo in gastronomia, non ci sono dubbi, ma
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In alto a sinistra
un cesto di Bergamotti
giunti a completa
maturazione e quindi
di colore giallo intenso.
A destra un moderno macchinario
per l’estrazione dell’olio
essenziale di Bergamotto.
Nella foto a sinistra
un primo piano della vasca
che contiene il liquido
appena estratto
dalle bucce del Bergamotto
Foto a destra:
polpette al Bergamotto
contenute tra due foglie
del preziosissimo agrume reggino.
La gastronomia che utilizza
il Bergamotto (bucce, polpa e succo)
ha potuto contare sull’impegno,
la dedizione e l’amore
di alcuni valenti pionieri,
tra cui Vittorio Caminiti
che continua a proporla,
spiegarla e promuoverla
nei ristoranti del suo gruppo,
ma anche nel corso di molte
attività di divulgazione
e conoscenza del territorio.
anche una costante attività di promozione che ha significato far conoscere il territorio, proporre un modello di turismo
fortemente identitario, sollecitare forme
di sviluppo economico e sociale fondate
sull’esaltazione di una risorsa così unica
e non delocalizzabile, recuperare culture,
tradizioni, memorie, tecniche di lavoro.
Vittorio Caminiti, che era accompagnato
dalla figlia Liliana, neo laureata in inge80
gneria gestionale, è sempre stato un vulcano di iniziative, di attività, di progetti,
di stimoli e di relazioni, costantemente
intrecciati con una vita imprenditoriale
spesa senza alcuna forma di risparmio,
tra alberghi, ristoranti, cerimonie, eventi, produzione e commercializzazione di
specialità agroalimentari. Se a Vittorio
Caminiti proponi un qualcosa, lui ti sommerge subito di appunti, di depliant, di
fotografie, di richiami a questa o quella
esperienza già maturata o in corso d’opera. Ti ascolta e rilancia, non si ferma mai,
i suoi neuroni scaricano impulsi continui
e veloci con i racconti che si susseguono,
aprendo sempre nuovi filoni stimolanti.
Vittorio Caminiti è un geniaccio figlio
della Magna Grecia, un meridionale focoso e intraprendente, un uomo attaccato indissolubilmente alla sua terra che
vorrebbe vedere migliore, diversa, più
competitiva e preparata a sfidare i mercati internazionali, più attenta a cogliere
i segnali di cambiamento, più organizzata
e vivace.
Ecco perché Local Genius, in sintonia
con una linea editoriale volta tra l’altro
alla costruzione di una rete di positività,
ha voluto dedicare un apposito e approfondito servizio a un Calabrese con la C
maiuscola, intelligente e audace, generoso
e instancabile, proprio a partire dalla missione che nella vita professionale ha svolto
per far conoscere al pianeta le virtù del
Bergamotto.
La manifestazione annuale dedicata alla
nomina degli Ambasciatori del Bergamotto (un modo intelligente per stimolare il sostegno di personalità conosciute
e apprezzate, capaci di attrarre interesse e
scatenare sete di conoscenza) rappresenta
uno dei momenti in cui Vittorio Caminiti
spinge verso l’alto, con tutta la sua forza,
il gioiello agroalimentare reggino. Così la
più recente apertura di un punto vendita
all’interno dell’Aeroporto di Lamezia Terme, dove è possibile acquistare prodotti
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tipici aromatizzati, ma con uno stile improntato anche all’invito alla degustazione, il che significa divulgazione prima ancora che commercio.
Ma è su una particolare e affascinate creatura che vogliamo soffermarci con maggiore attenzione: il Museo del Bergamotto
di Reggio Calabria che ha sede in via Vittorio Veneto, a due passi dal Lungomare e
dal Museo Nazionale Archeologico, sede
dei celeberrimi Bronzi di Riace.
Il Museo del Bergamotto è un’esposizione di strumenti e attrezzature che raccontano – così si legge in un piccolo depliant
illustrativo – più di trecento anni di cultura, storia e tradizione sul prezioso agrume
e sul suo utilizzo. Una vera rassegna di archeologia industriale con le macchine da
estrazione che risalgono all’inizio del Settecento, le prime a vapore dell’Ottocento e
quelle elettriche dei primi del Novecento.
Il Museo del Bergamotto è nato nel 2008,
grazie all’Accademia fondata e guidata da
Vittorio Caminiti. Immergendosi in questa interessante e ricca realtà espositiva, si
riuscirà a capire il valore dell’olio essenziale del Bergamotto, sostanza esportata
ovunque perché “è l’unico prodotto naturale in grado di fissare il bouquet aromatico dei profumi, donando loro una fragranza unica ed ancora ineguagliata dagli
oli sintetici”. Il percorso guidato parte dai
tempi in cui il lavoro di estrazione era
del tutto manuale, oltre che lento: “Originariamente lo spiritano, chino su di un
secchio (concolina), dopo aver tagliato a
metà il bergamotto, cavava via, tramite la
roncola, il frutto dalla buccia. Quest’ultima veniva delicatamente premuta su una
spugna che si impregnava dell’olio essenziale. Tale operazione richiedeva molto
tempo e non si riusciva a soddisfare la
crescente domanda”.
I progressi della scienza e della tecnologia vennero quindi in ausilio ai metodi di
produzione antichi. “Venne inventata, sul
finire del Settecento (il contesto è pertanto quello dei primi anni della Rivoluzione
Industriale, ndr) dal reggino Barillà, una
macchina in legno (a pedale prima, a manovella poi) che velocizzò l’estrazione: la
Macchina Calabrese. In seguito fu usato
un unico motore a vapore per far funzionare tutte le macchine presenti nel laboratorio, le quali erano collegate l’una all’altra
da nastri conduttori che avevano anche la
funzione di trasportare i bergamotti”. L’opuscolo ufficiale del Museo prosegue nella spiegazione, fornendo elementi preziosi
per avvicinarsi ai reperti esposti: “Negli
anni Trenta fu introdotta la prima macchina elettrica. Durante la guerra, essendo
rimaste solo le donne a lavorare (gli uomini infatti erano richiesti al fronte) la macchina fu dotata di una pressa che si alzava
e si abbassava automaticamente, così che
le lavoratrici non dovessero sollevare pesi
significativi per le loro capacità fisiche”.
Altre sezioni del Museo sono dedicate
alla commercializzazione internazionale
Nella foto qui
a sinistra
scattata qualche
anno fa,
Vittorio Caminiti
(cravatta rossa
e bicchiere in mano)
partecipa a una
trasmissione tv,
dedicata al
Bergamotto,
alla presenza
di noti personaggi.
L’attività che
Vittorio Caminiti
ha profuso per
promuovere
nel mondo
il Bergamotto
è stata intensa
e instancabile
Nella foto a destra
in primo piano
la torta Nosside
al Bergamotto.
Sapore unico
e assoluta
delicatezza.
Nosside era
la mitica poetessa
dell’antica Locri,
autrice di versi
sublimi.
Le due immagini
in alto e a destra
sono state fornite
dal Gruppo
Caminiti.
In basso una foto
di Local Genius:
dolce al Bergamotto
realizzato dai
pasticceri del
Grand Hotel
de la Ville
dell’olio essenziale e all’uso in gastronomia che, come già detto, impiega tutto il
frutto.
La fantasia e l’operosità reggina hanno
fatto sì che con le scorze essiccate di Bergamotto si iniziassero a realizzare anche
delicati oggetti di artigianato, quali tabac-
chiere e bomboniere. Manufatti graziosi
che richiamano l’identità di un territorio
che per collocazione geografica, orografia
e microclima ha generato il gioiello Bergamotto.
Chiudiamo questo servizio con alcune
“curiosità” sul Bergamotto, estratte dal
citato depliant del Museo. Il nome botanico di quest’agrume è Citrus Bergamia
Risso, famiglia delle Rutacee. L’etimologia
del nome deriverebbe dall’arabo “Berga-mundi”, vale a dire “Pera del Signore”.
Altri la associano alla gloriosa città di
Pergamo, dalla quale il frutto sarebbe stato importato in Calabria. Il Bergamotto
ha forma sferica, pesa mediamente 220
grammi, nasce in primavera e viene raccolto in inverno.
A maturazione completata ha un colore
giallo vivo, mentre prima è di un verde
intenso. Gli alberi si ricavano dall’innesto
di tre rami di Bergamotto su una pianta
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di arancio amaro. I tipi di frutto coltivati
sono tre: Femminello (dalla fragranza assai delicata); Castagnaro (albero più grande con alternanza produttiva); Fantastico
(la varietà più diffusa in Calabria). Se la
buccia e la polpa essiccata del Bergamotto
vengono usati come integrazione dell’alimentazione per le mucche (cosiddetto
pastazzo), se ne ricaverà un latte giallastro
ottimo per produrre burro. I Bergamotti
non lavorati si mummificano naturalmente per cui non si decompongono come avviene per qualsivoglia altro frutto: anche
questo è un indicatore importante dell’articolato e ampio corredo biochimico di
cui è ricca questa meravigliosa specie di
agrume.
Local Genius ha voluto inserire questo
ampio servizio sul Bergamotto nello Speciale Peperoncino Piccante con l’esplicita
volontà di dare continuità a un’azione di
informazione, professionale e costante,
sul “petrolio” del Mezzogiorno, che è pulito, naturale, genuino, profumato. La linea
dei magazine monotematici continuerà
ad esplorare i tesori agroalimentari del
Mezzogiorno e della Calabria, con ampi
Bergamotti
fotografati
da Local Genius
nel corso di una
recente iniziativa
pubblica sulle
eccellenze
agroalimentari
della Calabria.
Quando il frutto
del Bergamotto
non è ancora
maturo,
si presenta
di colore
verde intenso.
Pian piano
assumerà
la tonalità
di un giallo
molto vivo
richiami sul giornale quotidiano online
(www.localgenius.eu) e sulle postazioni
che la testata (Giornale delle Identità Territoriali) ha aperto sui principali Social
Network (Facebook, Twitter). Un servizio
“I Prodotti del Sud”, delizie al Bergamotto
Il Gruppo Caminiti sotto il marchio “I
Prodotti del Sud” è anche specializzato
nella selezione e lavorazione di prodotti
tipici al Bergamotto. Diversi studi e ricerche attestano, come accennato nel servizio
principale, che alcune molecole presenti
nel Bergamotto (tra polpa, succo e buccia)
hanno effetti benefici sull’organismo, e in
particolare aiutano a controllare i livelli di
colesterolo e di trigliceridi nel sangue. C’è
in ogni caso da sottolineare che, al di là
delle qualità nutrizionali e salutistiche del
Bergamotto, alcune delle quali specifiche
e particolari, ed altre assimilabili ad altri
tipi di agrumi, il suo inconfondibile aroma rende anche gradevolissimi al gusto
tutta una serie di preparati sia tradizionali
sia innovativi.
Tra “I Prodotti del Sud” al Bergamotto,
che sono davvero numerosi, possiamo ricordare: Aglio all’agro-dolce al Bergamotto; Amarotto, elisir digestivo al Bergamotto; Amarene selvatiche pre-aspromontane
condite al Bergamotto (dolce); Base di
Bergamotto per pasticceria e gelateria
(un concentrato di polpa di bergamotto
essenziale per la produzione di dolci, creme e pasticceria secca, o anche per gelati
e granite); Bucce di Bergamotto candite al
Bergamotto (dolce); Bucce di Bergamotto
candite al Bergamotto (dolce) e ricoperte
di cioccolato; Condimento balsamico al
Bergamotto (salato), un eccezionale esaltatore di sapori, apprezzato per condire
insalate, per cuocere verdure, per secondi
piatti di carne o di pesce; Fichi calabresi
canditi al Bergamotto; Grappa al Berga82
motto; Le Passule al Bergamotto (torrone
ricco di vari ingredienti); Marmellata con
pezzettoni di Bergamotto; Marmellata di
Bergamotto; Sciroppo di Bergamotto (utilizzato per la creazione di originalissimi
cocktail e aperitivi); Salsa di Bergamotto;
Salsa forte al Bergamotto (carattere deciso, adatta per cucinare arrosti, pesci tipo
tonno o ricciole); Spalmotto, torrone spalmabile al Bergamotto. L’azienda produce
anche Olio essenziale di Bergamotto, ottimo antisettico, utilizzabile pure come
antitarlo negli armadi o tra la biancheria,
di comunicazione integrata che si pone a
supporto di ipotesi serie e credibili di sviluppo sostenibile, basate sulla riscoperta
del dna, dell’anima e delle radici dei singoli territori.
Nella foto in basso, alcune delle specialità
agroalimentari e gastronomiche del Gruppo
Caminiti, tra cui quelle al Bergamotto.
Marchio “I Prodotti del Sud”
eccezionale da utilizzare per l’aromaterapia. “I prodotti del Sud” annoverano anche specialità a base di Cipolla Rossa di
Tropea, Liquirizia di Calabria, Peperoncino di Calabria; Cedri di Calabria; Arance
di San Giuseppe (particolare arancia tardiva coltivata a Reggio Calabria); Limoni
di Favazzina; Clementine di Calabria; Fichi di Calabria; ‘Nduja di Spilinga; Pesce
Spada; Pistacchi di Bronte. Insomma: una
tempesta di sapori, profumi, gusti, emozioni, sensazioni, ma anche culture e tradizioni.
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Una tradizione plurisecolare con un robusto filo conduttore:
l’amore per il territorio, la sua cultura e le sue tipicità
Gruppo Caminiti, nel dna
ospitalità e ristorazione
Borgo Santa Trada al Pilone, sintesi mirabile di panorami
mozzafiato, natura, storia e il mito di Scilla e Cariddi
I
I Gruppo Caminiti vanta una tradizione ultracentenaria nel settore
dell’ospitalità alberghiera e della ristorazione, che si tramanda di generazione in generazione. Le sue origini
risalgono ai primi decenni del Settecento
quando nacque un primo albergo destinato anche ad ospitare viaggiatori europei.
Allo stato il Gruppo Caminiti offre servizi
alberghieri, di ristorazione, di banqueting
e d’intrattenimento di qualità ed è presente nell’area dello Stretto con diverse aziende. Cinque i centri di degustazione per la
ristorazione veloce: La Degusteria Antica
Osteria Vecchia Villa; La Degusteria Caronte; La Degusteria Museum Center; La
Degusteria all’interno del Plaza Hotel; La
Degusteria all’interno del Grand Hotel de
la Ville, tutti collocati in snodi di traffico strategici o di elevato flusso turistico.
Un’altra struttura altamente specializzata,
nonché allocata in uno scenario panoramico di primissimo livello, è il Borgo Santa
Trada al Pilone: bellezze naturali mozzafiato, storia ultramillenaria e mito di Scilla
e Cariddi si incrociano costruendo una
sintesi mirabile. Borgo Santa Trada può
ospitare, tra salone banchetti, Roof Garden e piazzette, oltre duemila commensali. Molto apprezzati i servizi di ricettività
alberghiera garantiti dal Grand Hotel de
la Ville e dal Plaza Hotel entrambi situati a
Villa San Giovanni, a due passi dall’uscita
In alto lo stupendo panorama che si può godere
da Borgo Santa Trada al Pilone,
uno dei presìdi del gusto e dell’ospitalità
gestito dal Gruppo Caminiti
(immagine fornita dall’Azienda)
In basso, l’allestimento di uno splendido banchetto,
a cura del Gruppo Caminiti,
presso la superba Reggia di Venarìa Reale,
nei pressi di Torino. Classe e professionalità.
Nell’ovale: Vittorio Caminiti
dell’A3 Salerno-Reggio Calabria e dall’imbarco delle navi traghetto per Messina.
Sotto il marchio “I Prodotti del Sud” (vedi
specifica scheda, ndr), il Gruppo Caminiti seleziona e lavora prodotti tipici al
Bergamotto. Gli stessi possono essere da
qualche tempo acquistati anche presso il
punto vendita allocato nell’Aeroporto Internazionale di Lamezia Terme.
Ci fa piacere riportare alcune frasi tratte
dalla “Premessa” che Vittorio Caminiti ha
scritto all’opuscolo della Provincia di Reggio Calabria intitolato “L’artigianato nei
viaggi & Viaggi nell’artigianato” (2001).
“Respiro aria di turismo - scrive Caminiti - da quando sono nato e forse questo è
un gene del mio Dna. Già i miei avi si occupavano di turismo e infatti ospitarono
nel loro albergo anche famosi viaggiatori
stranieri, come risulta dai diari di questi
straordinari personaggi (...). Ricordo con
tenerezza i miei nonni Antonino e Giovanna, specie quando mi parlavano della
loro esperienza di albergatori e delle tante
conoscenze in materia. Riuscivano così a
trasferirmi tutto l’amore e la grande passione con cui avevano esercitato la professione di locandieri (...). Ascoltando quei
racconti, mi rendevo conto che anche nel
passato chi viaggiava voleva trovare cose
particolari da portare poi con sé una volta
ritornato in patria. E queste cose potevano
essere ceramiche piuttosto che ceste intrecciate abilmente con materiali naturali
e poveri, sott’oli pieni di sapore, liquori o
manufatti artigianali peculiari della terra
visitata (...). Esiste un artigianato come
quello della produzione dei profumi, delle
stoffe, dell’olio, dei liquori, delle conserve, dei salumi e dei formaggi, che forse
qualcuno ritiene sia poco nobile, ma nella
buona sostanza non lo è per nulla. Sono
cose che ci caratterizzano, che tramandano antichi usi e che aiutano, e non mi pare
cosa irrilevante, una buona parte dell’economia locale. Quando i nonni parlavano
dei cibi, il mio interesse saliva alle stelle...”.
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