Valli 20 lunedì 10 febbraio 2014 VAL DEI MOCHENI l'Adige Oltre ottocento i partecipanti alla escursione natural-gastronomica tra i boschi innevati di Palù del Fersina S. MARTINO-PASSO ROLLE Anche 5 metri di coltre nevosa Bersntol Ring magie d’inverno NICOLETTA BRANDALISE PASSO REDEBUS - «Che bella giornata! La Provvidenza ci ha pensato anche stavolta: nebbia ma sotto c’è il sole e pure la neve fresca di stanotte», l’entusiasmo proverbiale è tutto di don Daniele Laghi, parroco della Valle dei Mocheni, venuto fino al passo Redebus ma senza ciaspole ai piedi. Lo scopo era solo quello di un salutino veloce prima di dire messa ai tanti, e sono stati più di ottocento, che hanno partecipato e lavorato per la Binter Bersntol Ring (Consorzio delle Pro loco, tutte le associazioni di volontariato e il gruppo di Albiano che con le motoslitte ha battuto la pista). Lo scenario di questa escursione natural- gastronomica (da encomio il connubio «fatica cibo prelibato») tra i boschi al limitare dei masi di Palù del Fersina è quello mocheno che lascia in ogni stagione il visitatore con gli occhi pieni di meraviglia. L’avvio, con la dotazione omaggio di scaldamani e cappello, è la stradina in salita che s’addentra tra gli alberi che fermano la neve abbondante. Si galleggia e poi pare di volare con le ciaspole ai piedi. Anna, due anni appena, è sulle spalle di papà Walter, vengono da Baselga di Pinè. Fa un BOLBENO sorriso radioso che spunta dalla sciarpa e dal berrettino calato sul visetto. Pia e Franco, col cugino Olivo, vengono da Ranzo e da Tenno. Da loro apprendiamo che camminare fa bene, ma fa ancora meglio se c’è il pane col companatico. Ecco allora che vediamo la lucanica fumante col formaggio, una colata saporita di golulash, il piatto completo (i cibi di prima tutti insieme) e il brodo caldo per i soliti che tira ‘’endrìo. Sono ventitré triestini e una «borghesana» la compagnia venuta dal mare per la nostra montagna. A condurre è Maurizio, giuliano pure lui, ma che abita a Levico e che il percorso lo conosce bene come le sue tasche. «Mai sottovalutare niente in montagna - consiglia - uscire sempre con l’attrezzatura adeguata, affidarsi alle guide e non avventurarsi su percorsi non segnati». A vigilare su tutto e su tutti ci sono i vigili del fuoco e gli alpini che fanno da sentinella lungo i dodici chilometri di passeggiata. Due uomini, tre donne e un cane (femmina pure lei, di nome fa Zoe) sono le quote rosa in forza da Civezzano: «Siamo venuti per il paesaggio», ci dicono. Che per fortuna così bello c’è appena svoltato l’angolo di casa. La neve non fa più rumore calpestata dai tanti passi. Si sente il silenzio più Il Binter Bersntol Ring è la versione invernale della manifestazione nata in estate che coinvolge l’intera Val dei Mocheni (foto Erredi) avanti, nel sentiero che il bosco protegge. Da lontano ancora si perde qualche nota dagli ottoni dei musicanti di Palù del Fersina. La montagna accoglie i suoi ospiti venuti in questa domenica che le hanno tributato rispetto, come si conviene alla natura grande e generosa. Il prossimo appuntamento è per il 15 febbraio con la decima edizione della Ciaspoluna, sempre da Passo Redebus con la luna piena che brillerà, ne siamo certi, in un cielo sgombro di nubi. WWW.LADIGE.IT @ Il video e le immagini (Erredì) del Binter Bersntol Ring sono a disposizione grazie al codice Quarkode qui sotto. Sul sito del giornale trovate quanto sia affascinante anche d’inverno una delle manifestazioni collocata in una delle valli più belle del Trentino Strada riaperta a tempo record Dopo le supernevicate PASSO ROLLE - Chiusa dal 30 gennaio scorso, è stata finalmente riaperta la strada provinciale 50 che collega San Martino a Passo Rolle. Guai a chi pensa che per «passare con lo spartineve» basti ingranare la marcia, pertanto valore al merito a Paolo Pradel, Lorenzo Gubert, Ermes Lucian e Rolando Loss dipendenti del servizio gestione strade della Provincia che erano alle tre frese spazzaneve e Tomas Zortea della ditta Grisotto alla pala a cui era stata agganciata una fresa, capace di spianare altezze fino a 6 metri di neve. Ci sono volute più di 30 ore di lavoro e 4 mezzi per fare dapprima una traccia e poi man mano allargarla per riaprire nove chilometri coperti da un manto nevoso che andava dal metro e sessanta a Villa Pisoni ai due metri di Passo Rolle fino ai 5 metri nel tratto in cui era caduta la valanga più imponente, dura come il cemento, lungo la Val Confine. Ce l’anno messa tutta affinché i numerosi pendolari e sciatori non dovessero fare più «il giro del mondo» per raggiungere il Passo e le valli vicine. M. C. Il piccolo impianto delle «Coste» ha festeggiato i 50 anni di vita Una sciata lunga mezzo secolo DENISE ROCCA BOLBENO - Sono stati soprattutto i bambini, ospiti favoriti delle «Coste» di Bolbeno, a festeggiare ieri i cinquant’anni dalla nascita del piccolo impianto sciistico che nel tempo è diventato il loro regno. Tutti assieme In migliaia hanno imparato a sciare sul pendio curato dalla Pro Loco che dal prossimo anno sarà illuminato sulla pista dove ogni giorno scendono o si allenano, hanno formato un «50» vivente dal quale poi hanno lasciato librarsi nell’aria centinaia di palloncini. Tutto iniziò da uno skilift dismesso da Madonna di Campiglio, cinquant’anni fa, e montato sul pendio orientato a nord di Bolbeno, a solo 600 metri sopra il livello del mare. La neve era ancora abbondante e come quello, in Giudicarie, c’erano tanti altri impianti a bassa quota. I tempi di scarse precipitazioni e temperature alte hanno ancora da venire, lo sci è una cosa da adulti su stretti e lunghi pezzi di legno ed è il fondo la disciplina più popolare. A ricordare gli inizi di una pista che oggi ospita centinaia di ragazzini che inforcano per la prima volta sci e snowboard sono intervenute tante autorità: il presidente della Provincia Ugo Rossi, che ha lodato soprattutto i posti di lavoro generati dal piccolo impianto di Bolbeno, la presidente della Comunità delle Giudicarie Patrizia Ballardini, il consigliere provinciale Mario Tonina, e naturalmente i primi cittadini di Tione, Mattia Gottardi, e Bolbeno, il padrone di casa Diego Chiodega. Parole di lode, per il lavoro dei volontari della Pro loco guidata da Roberto Marchetti, sono arrivate un po’ ovunque e lo stesso presidente ha sottolineato l’apporto dei volontari: «I conti tornano a fine stagione perchè ci sono circa 200 volontari che con impegno diverso, ma tutti essenziali, si occupano della pista. A loro il mio grazie, ma penso anche quello dei giovani fruitori di questo impianto». Se l’installazione dello skilift è un punto di svolta per la pista di Bolbeno poiché permise l’avvio delle prime lezioni di sci, preludio del futuro destino della pista, è la fine degli anni ‘70 a far rischiare la chiusura definitiva dell’impianto. A ricordare quei momenti il vicesindaco di Bolbeno di allora, Elio Collizzolli: «Il problema era la concessione scioviaria in scadenza – ricorda – che era intestata al comune di Tione il quale non pareva interessato a proseguire con Bolbeno ma puntava su un nuovo impianto sul monte di Tione, alle Sòle». I sindaci del tempo erano Franco Boni a Tione e Angelo Marchetti a Bolbeno: gli amministratori di Bolbeno riuscirono a strappare alla Provincia la concessione scioviaria per proseguire da soli. La Provincia risparmiò loro la chiusura forzata che invece toccò a tutti gli altri impianti di fondovalle. Come mai tanta fortuna? «Bolbeno fu salvato perchè aveva i conti in ordine – ricorda Collizzolli - non era mai andato sotto e allora ci lasciarono continuare». Le precipitazioni iniziarono a LEVICO TERME scaseggiare, ma la buona stella delle «Coste» ha continuato a brillare portando gli impianti per la neve artificiale - oggi i cannoni sparaneve sono 18 e ogni anno, puntuali col freddo, imbiancano il piccolo pendio – e, novità del prossimo anno, anche l’illuminazione della pista. Il 50 formato da giovani sciatori e il lancio dei palloncini (foto M.Corradi) Assemblea dell’associazione attiva in molti settori che coinvolge 365 soci Circolo pensionati, una risorsa per la città MARIO PACHER LEVICO TERME - Nel pomeriggio di ieri si è svolta presso il teatro Monsignor Caproni, l’annuale assemblea degli iscritti al locale Gruppo Pensionati. Dopo il saluto rivolto ai numerosi soci intervenuti e alle autorità, il presidente Marco Francescatti ha fatto osservare un minuto di silenzio in memoria di quei soci che nel corso del 2013 hanno lasciato questa vita: Francesca Lorenzini, Giuseppina Bosco, Carla Giorgi, Camillo D’Alonzo Avancini, Agnese Broilo, Aldo Salce, Maria Moschen e Franco Dalvai. Il presidente ha poi ha relazionato sull’attività svolta nel 2013 mettendo in risalto le principali iniziative come i momenti culturali e ricreativi, le gite, la partecipazione alle feste e tanto altro. Quindi ha illustrato il programma per l’anno appena iniziato che comprende una nuova serie di proposte, tra cui le principali sono a partire dal 15 febbraio con la presentazione del libro di Renzo Francescotti «Il dialetto informa»; 4 marzo festa di carnevale in sede; 9 marzo pranzo di primavera de festa della donna; 11 marzo festa di compleanni; 10 maggio gita a Kufstein; 4 giugno visita gratuita al Muse. Si Un momento dell’assemblea del Circolo pensionati e anziani di Levico Terme da sempre molto attivo in iniziative che spaziano dalla cultura all’attività motoria passa quindi al soggiorno marino dal 7 al 21 giugno; il 2 agosto festa d’estate a Malga Sassi in Vezzena. E fra le attività già iniziate, Francescatti ha ricordato i corsi di pittura, di informatica e di ballo che si stanno svolgendo presso la nuova sede, nell’edificio ex scuole medie. Ha ricordato poi la presenza, durante l’estate, di un componente il direttivo presso la chiesetta di San Biagio e la disponibilità per soci di usufruire, nelle domeniche estive, della Malga a Vezzena. I soci al 31 dicembre scorso erano 365 e già 25 i nuovi iscritti nel 2014. Presenti ai lavori il sindaco reggente Arturo Benedetti con il presidente del consiglio Guido Orsingher, gli assessori Roberto Vettorazzi e Tommaso Acler, l’arciprete don Ernesto Ferretti. L’ex sindaco e ora consigliere provinciale Gianpiero Passamani ha usato parole di grande lode verso questa associazione per «l’attività che svolge nei confronti di tanta gente della nostra città», così come anche l’arciprete don Ernesto.
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