prepotatura meccanica risparmio o compattamento?

>> PRIMO PIANO / DOPO IL DILUVIO
PREPOTATURA MECCANICA
RISPARMIO O COMPATTAMENTO?
testo e foto
di Claudio Corradi
Il clima piovoso e
caldo di questo
inverno riporta in
primo piano un
quesito tecnico di
grande attualità
>> Potatura manuale
10
L
e persistenti e copiose
precipitazioni che an­
che quest’anno si so­
no verificate nel classico peri­
odo dedicato alla potatura
della vite continuano ad ali­
mentare la spaccatura fra due
differenti filosofie che stanno
alla base delle scelte legate
alla meccanizzazione della
potatura secca in viticoltura.
Meccanizzazione che interes­
sa in particolar modo i sistemi
a cordone permanente e rie­
sce a condurre ad interessanti
vantaggi economici sulle for­
me speronate. Questi consi­
stono nel minore numero di
ore di manodopera necessarie
al completamento della pota­
tura che tuttavia deve essere
valutato al netto di maggiori
oneri di meccanizzazione ol­
tre che di qualificazione del
personale e non ultimo la qua­
lità del lavoro. Esistono in ef­
fetti differenti livelli di mec­
canizzazione e vari gradi di
qualità della cosiddetta “rifi­
nitura manuale” che, così co­
me il risparmio di tempo rea­
lizzabile rispetto ad una pota­
tura
completamente
manuale, dipendono soprat­
tutto
dall’organizzazione
aziendale. Non si dimentichi
che la potatura è un’operazio­
ne invernale e che come tale e
soggetta a probabili e fre­
quenti periodi di pioggia o
condizioni di terreno non ide­
ali al calpestamento con mez­
zi meccanici.
>> Prepotatura con macchina a dischi
rotativi. Notare la zona di transito
della ruota rispetto al ceppo
Le macchine
La prepotatura meccanica an­
cor prima della riduzione del
numero di ore di lavoro può
portare ad un alleggerimento
della fatica a carico degli ope­
ratori che è soprattutto legata
alle operazioni di stralciatura
vale a dire del distacco dei
tralci dell’anno dai fili “ram­
picanti” di sostegno. Esistono
varie tipologie di macchine
prepotatrici, a barre falcianti
od a dischi rotativi con diffe­
renti peculiarità che riguarda­
no innanzitutto la precisione
del taglio, la velocità di lavoro
e la qualità della stralciatura.
Le potatrici a barre sono ge­
neralmente più lente, spesso
meno costose, operano una
stralciatura meno completa
ma generano un taglio più
preciso. Per taglio più preciso
si intende una lunghezza di
taglio già a misura tale da non
VIGNEVINI n.3 marzo 2014
PRIMO PIANO / DOPO IL DILUVIO <<
>> Il cordone libero permette una agevola meccanizzazione ma anche una
semplicità di potatura manuale
>> Prepotatrice a dischi rotativi adatta ad una migliore
stralciatura
richiedere ulteriori raccorcia­
menti da parte dell’operatore
a tutto vantaggio della ridu­
zione dei tempi di lavoro.
Le potatrici a dischipermet­
tono velocità di avanzamento
molto più elevate, sono gene­
ralmente più costose, opera­
no una stralciatura eccellente
e pressoché definitiva e la
precisione dell’altezza di ta­
glio è proprio legata alla velo­
cità di lavoro.
VIGNEVINI n.3 marzo 2014
>> Vigneto allagato già potato. Sarebbe grave entrare in campo con delle
macchine per l’eccessivo compattamento.
>> Cordone libero dopo il passaggio di prepotatura
meccanica
Le scelte aziendali
Una volta riconosciuta la ne­
cessità per l’azienda viticola
di agevolare le operazioni di
potatura con un primo pas­
saggio meccanico, prepotatu­
ra appunto, occorre compiere
scelte ulteriori che riguardano
l’organizzazione degli inter­
venti di completamento ma­
nuali, rifinitura, e di indivi­
duazione della macchina giu­
sta. L’organizzazione degli
interventi di rifinitura è uno
degli aspetti più controversi
legati a questa modernizza­
zione della tecnica di potatu­
ra secondo due correnti di
pensiero. In un caso si preve­
de il passaggio della macchi­
na indipendente da quello dei
potatori mentre nel secondo
la rifinitura diventa conte­
stuale al passaggio della mac­
china grazie ad un carrello
trainato dalla trattrice che
opera la potatura.
La potatura meccanica indi­
pendente può permettere di
ridurre l’incidenza di costo
della macchina ed offre una
maggiore elasticità nella ge­
stione del personale anche
dal punto di vista numerico.
In questi casi una macchina
può operare a velocità variabi­
le fra gli 0,5 ed i 3 chilometri
orari e completare in modo
svincolato dal personale il
passaggio su tutta la superfi­
ce aziendale. Lo stesso opera­
tore una volta completata la
prepotatura ha il tempo di de­
dicarsi alla rifinitura manuale
assieme ad un numero di per­
sone che può essere anche
molto variabile e senza vincoli
particolari. Evidentemente il
passaggio di prepotatura può
anche essere affidato a conto­
terzisti che in genere operano
a tariffe variabili fra i 100 ed i
150 euro per ettaro a seconda
del tipo di macchina di cui
sono dotati. A questo proposi­
to va ben ponderata la conve­
nienza economica all’acqui­
sto di una potatrice in funzio­
ne del suo costo di
ammortamento al quale deve
essere necessariamente som­
mato quello di esercizio (per­
sonale, manutenzione, pezzi
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>> PRIMO PIANO / DOPO IL DILUVIO
Tab.1 / Costo di ammortamento di macchine potatrici di
varia gamma di prezzo
prezzo
acquisto
potatrice
>> Le prepotatrici a dischi generano un taglio lungo che spesso richiede di
essere raccorciato.
12
quota di ammortamento ad ettaro in
funzione della superfice
5 ettari 10 ettari 15 ettari
20 etttari
10.000,00
963,42
192,68
96,34
64,23
48,17
15.000,00
1.445,13
289,03
144,51
96,34
72,26
20.000,00
1.926,85
385,37
192,68
128,46
96,34
25.000,00
2.408,56
481,71
240,86
160,57
120,43
La quota di ammortamento è, calcolata al saggio del 5% su di un periodo
di 15 anni, anche in funzione della superficie complessiva sulla quale
questa sarà utilizzata.
>> Prepotatrice a barre falcianti con stralciatore rotativo nella parte alta.
di ricambio, incidenza della
trattrice con carburanti e lu­
brificanti). Non ultima consi­
derazione deve essere quella
relativa al fatto che una mac­
china aziendale tende sempre
ad invecchiare di più rispetto
a quella di un terzista che per
il maggior numero di ore di
lavoro la sostituisce con mag­
giore frequenza. A vantaggio
della macchina aziendale re­
sta la possibilità di definire in
assoluta autonomia i tempi di
quota
amortamento
intervento nel massimo ri­
spetto delle stagioni e della
ideale praticabilità dei terre­
ni. Nella rifinitura indipen­
dente però è molto più diffici­
le ottimizzare il risparmio di
tempo tendendo ad una mag­
giore perfezione del lavoro,
talvolta puramente estetica,
che per poter raggiungere gli
stessi livelli di economicità
della potatura con rifinitura al
seguito necessita di maggiore
professionalità proprio per
>> Vigneto potato e rifinito. Sono evidenti i tagli effettuati dalla macchine e
quelli, corti, effettuati con le forbici ad aria.
non distrarsi nell’eseguire ta­
gli troppo raffinati. In queste
situazioni da un lato diventa
più difficile dotarsi di forbici
pneumatiche mentre dall’al­
tro l’utilizzo di forbici manuali
può essere un incentivo al­
l’esecuzione solo dei tagli es­
senziali.
La potatura con rifinitura
contestuale impone una velo­
cità di avanzamento più lenta,
0,3 – 0.5 chilometri orari, e
porta all’esecuzione di un ta­
glio molto preciso che viene
quasi sempre, anche per un
fattore di sicurezza, realizzato
con potatrici a barre. Il grande
vantaggio del traino di un car­
rello con il personale di rifini­
tura a bordo consiste nella
praticità di poter disporre an­
che di un compressore per le
forbici pneumatiche che alle­
viano la fatica soprattutto per
i tagli più grossi. Della rifini­
tura al seguito si sostiene che
l’avanzamento in continuo del
VIGNEVINI n.3 marzo 2014
PRIMO PIANO / DOPO IL DILUVIO <<
Tab. 2 / Costi colturali annui, riferiti ad ettaro
potatura manuale
potatura meccanica
fertilizzazione
125,00
125,00
trinciatura interfilare
275,00
275,00
diserbo
150,00
150,00
cimatura
200,00
200,00
irrigazione
150,00
150,00
difesa
970,00
970,00
1.250,00
600,00
vendemmia meccanica
950,00
950,00
canone d'affitto
300,00
300,00
4.370,00
3.720,00
potatura
Costo ettaro Totale
personale è sicuramente uno
strumento per imporre una
potatura a ritmo regolare e ta­
le da non dare adito ad ecces­
sive pignolerie di esecuzione
e per questo in grado di ridur­
re in modo consistente il nu­
mero di tagli e i tempi di lavo­
ro. Nelle migliori delle condi­
zioni, con un solo passaggio
per filare, si riesce a potare un
ettaro di vigneto in 10 – 15
ore di macchina, da conside­
rare anche l’operatore, e
20–30 ore di manodopera di
rifinitura (due persone al se­
guito). Il cantiere di lavoro è
generalmente costituito da un
operatore sul trattore e due
addetti alla rifinitura contem­
poranea e per operare con un
maggior numero di persone
occorrerebbe disporre di un
ulteriore cantiere (costituito
da trattrice, potatrice, carrel­
lo, compressore e forbici
pneumatiche) ogni 3 lavorato­
ri. Anche dal punto di vista
VIGNEVINI n.3 marzo 2014
dell’organizzazione del lavoro
non sono ammesse defezioni
del personale, pena, in assen­
za di un sostituto, l’immobili­
tà del cantiere di potatura.
Vantaggi reali
I reali vantaggi di una prepo­
tatura meccanica devono es­
sere valutati nel confronto
con quelli della potatura ma­
nuale riferiti ovviamente alla
stessa forma d’allevamento.
Non tutte le forme d’alleva­
mento si prestano alla prepo­
tatura meccanica ed ogni si­
stema evidenzia vantaggi eco­
nomici
differenti
sul
contenimento dei tempi di la­
voro, Le forme dove si regi­
strano i maggiori vantaggi so­
no quelle a cordone permane­
te con speronatura corta. Il
cordone libero è sicuramente
quello ideale dal punto di vi­
sta della meccanizzazione ma
per il fatto che non necessita
di stralciatura non è detto sia
>> Pepotatura meccanica con rifinitura al seguito. Notare la vicinanza del
transito delle ruote rispetto al ceppo
la forma sulla quale si regi­
strano i maggiori vantaggi
economici rispetto ad altri si­
stemi. Il punto critico della
meccanizzazione resta in ef­
fetti proprio la stralciatura e
da questa dipende anche la
scelta delle tipologie di mac­
chine da adottare e con esse
le scelte operative. I dischi in
effetti, che operano una mi­
gliore stralciatura, sono adat­
te alla prepotatura disgiunta
mentre le barre sono più indi­
cate per la rifinitura la segui­
to. Assurdo realizzare entram­
bi i passaggio perché econo­
micamente
verrebbero
vanificati i benefici eco­
nomci. Per una corretta valu­
tazione dei benefici oltre ai
costi delle macchine ed ai
tempi del personale per l’ese­
cuzione della potatura vera e
proprio occorre considerare
anche il costo per un primo
passaggio manuale indispen­
sabile per potere effettuare
alcune operazioni di rinnovo e
legatura indispensabili prima
del passaggio meccanico che
finirebbe con l’eliminare i
tralci eventualmente adatti
allo scopo. Si tratta di opera­
zioni che con la potatura ma­
nuale non necessitano di un
pre­passaggio perché in quel
caso possono essere eseguite
nel momento in cui ci si ritro­
va di fronte al ceppo con quel­
la particolare esigenza. La ne­
cessità di esecuzione di que­
sti interventi ed di tempi
richiesti sono legati all’omo­
geneità del vigneto, alla sua
età ed alla forma di alleva­
mento con tempi possono va­
riare fra le 3 e le 10 ore per
ettaro. Il reale risparmio eco­
nomico della prepotatura
meccanica rispetto alla pota­
tura completamente manuale
può essere compreso in una
forbice che spazia fra 400 ai
1.000 euro ad ettaro l’anno a
seconda delle tariffe orarie
13
>> PRIMO PIANO / DOPO IL DILUVIO
Fig 1 / Confronto fra i costi colturali annui ad ettaro
del personale, all’incidenza
del costo della macchine e
della forma d’allevamento ol­
tre che della sua vigoria. In
linea generale si può conside­
rare che una prepotatura mec­
canica razionale può permet­
tere una riduzione dei costi di
gestione annua del vigneto
che può spingersi fino al
15%. Nelle valutazioni eco­
nomiche complessive occorre
poi tenere conto che in viticol­
tura i costi di produzione
complessivi sono rappresen­
tati per un 50% dai costi an­
nui di produzione e per la par­
te restante da oneri di ammor­
tamento per cui il reale
vantaggio economico di tra­
duce in un 7,5%. In questo
14
contesto anche ipotizzando
una minore longevità di 5 anni
di un vigneto prepotato mec­
canicamente, la maggiore in­
cidenza di tutti i costi di am­
mortamento sarebbe media­
mente di 300 euro ad ettaro
con una differenza comunque
positiva a favore della mecca­
nizzazione ed un risparmio di
circa il 3,5% dei costi com­
plessivi di produzione (media­
mente 150 euro l’ettaro l’an­
no).
I reali vantaggi di una soluzio­
ne piuttosto che l’altra devo­
no però essere opportuna­
mente ponderati in relazione
alle esigenze dell’azienda e la
disponibilità del suo persona­
le così come quelli legati alla
scelta
dell’organizzazione
della prepotatura. A seguito di
inverni particolarmente pio­
vosi come quelli degli ultimi
anni per esempio le attenzioni
si spostano sulla considera­
zione di non perfetta raziona­
lità nell’ingresso in campo
con macchine in condizioni di
bagnato. Queste, seppur non
eccessivamente pesanti, pre­
sentano il problema del com­
pattamento del terreno a ri­
dosso dell’apparato radicale
che troppo spesso rischia di
essere trascurato in termini
inversamente proporzionale
alla dimensione dell’azienda
(le aziende più piccole sono
più attente). Laddove il pas­
saggio con macchine prepota­
trici viene eseguito disgiunta­
mente dal personale di rifini­
tura le condizioni di suolo
ideali possono essere meglio
scelte rispetto a quanto suc­
cede con l’organizzazione di
un cantiere unico. A conferma
di questo il fatto che tanti car­
relli per la rifinitura sono do­
tati di protezioni che non solo
forniscono riparo dal sole ma
soprattutto permettono di la­
vorare anche sotto la pioggia.
l
>> Vigneti con grave ristagno idrico già prepotati meccanicamente. L’ingresso in campo a piedi è comunque possibile in
tempi brevi.
VIGNEVINI n.3 marzo 2014