2014, settembre 14 - Diocesi di Latina

la domenica
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Il paradosso dell’amore
LATINA - TERRACINA
SEZZE - PRIVERNO
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Domenica, 14 settembre 2014
a croce è il paradosso finale di Dio, la sua
ammissione di sconfitta, la sua dichiarazione di arrendevolezza: poiché ci ama lo possiamo crocifiggere. Dio si arrende di fronte
all’amore. La croce: potenza e debolezza di
un Dio che ama. Mettiamoci con atteggiamento di stupore e adorazione davanti alla
croce e lasciamoci attirare dal Crocifisso per
avere salvezza. Anche per noi portare la croce significa amare fino a farci crocifiggere.
Patrizio Di Pinto
L
un mese fa la visita in Corea
Consiglio presbiterale
mercoledì il rinnovo
Tutti i sacerdoti al voto
Il 1° settembre il vescovo Crociata
ha approvato il nuovo Statuto
dell’organismo collegiale
espressione della comunione
e «figlio» del Concilio Vaticano II
DI
magistero. La forte
«provocazione»
di papa Francesco
DI LUCIA
PASQUALE BUA
S
i svolgeranno mercoledì prossimo, in
Curia, le votazioni per l’elezione del
nuovo Consiglio presbiterale
diocesano. L’incontro sarà aperto
dall’intervento di monsignor Mariano
Crociata e si concluderà con la preghiera e
il pranzo comunitario.
Come è noto, il Consiglio presbiterale
diocesano rappresenta uno dei principali
organismi collegiali nati dalla riforma
conciliare, pensato con l’obiettivo di
coinvolgere attivamente i sacerdoti nella
vita della Chiesa locale e di accrescere lo
verso l’appuntamento del 17
I
a partire da venerdì
Al via l’Assemblea pastorale
i apre venerdì prossimo l’Assemblea pastorale diocesana che questa volta, a differenza degli altri anni, sarà scandita in ben
tre tappe. L’appuntamento è fissato per le
17,30 presso la Curia vescovile di Latina.
Sarà monsignor Mariano Crociata a tenere
l’intervento fondamentale, durante il quale
presenterà alla Chiesa pontina la sua Lettera pastorale, dal titolo «Vogliamo incontrare Gesù». Il documento comprende pure gli
Orientamenti per il nuovo anno pastorale
2014–2015. Con il vescovo prenderà la parola anche il vicario generale monsignor Mario Sbarigia.
I prossimi due appuntamenti sono invece
fissati per la settimana successiva. Giovedì
25 si terrà una tavola rotonda con la sociologia Elisa Manna e i teologi Andrea Toniolo
e Paolo Asolan. Infine venerdì 26, in cattedrale, il vescovo conferirà il mandato a tutti gli operatori pastorali.
S
I sacerdoti diocesani durante un incontro del clero in Curia
Non a caso, nel nuovo anno
pastorale, entrambi i Consigli si
riuniranno regolarmente a
cadenza bimestrale. In due
Chi sono i membri di diritto
occasioni poi – e cioè il 15
ra i membri di diritto del Consiglio presbiterale
gennaio e il 18 giugno – saranno
diocesano figurano il vicario generale
convocati in seduta comune
monsignor Mario Sbarigia, il vicario giudiziale don
sotto la presidenza del vescovo.
Enzo Avelli, i vicari episcopali don Felice Accrocca e
Il voto di mercoledì assume
don Amedeo Passeri, i cinque vicari foranei, i
un’importanza particolare, dal
direttori dell’Ufficio catechistico, dell’Ufficio
momento che, proprio il 1°
liturgico e della Caritas, il delegato per il diaconato
settembre scorso, il vescovo ha
permanente don Livio Di Lorenzo.
approvato il nuovo Statuto del
Consiglio presbiterale.
Ricalcando gli insegnamenti del
Concilio e le disposizioni del
spirito di comunione tra il vescovo e i
Codice di diritto canonico, il primo
presbiteri. L’altro organismo «figlio» del
articolo precisa che «il Consiglio
Vaticano II è invece il Consiglio pastorale
presbiterale diocesano, costituito da
diocesano, composto da presbiteri e laici e
presbiteri rappresentanti il clero diocesano
chiamato a cooperare con il vescovo
e religioso operante in diocesi, esprime e
nell’indirizzo pastorale della diocesi.
realizza l’unità del presbiterio con il suo
Sin dal suo arrivo in terra pontina,
vescovo. Ad esso spetta coadiuvare il
Crociata ha cercato la collaborazione di
vescovo nel governo della diocesi, a norma
questi due organismi, favorendo un
del diritto, affinché venga promosso nel
coordinamento quanto più possibile
modo più efficace il bene pastorale della
collegiale e condiviso della vita diocesana.
porzione di popolo di Dio a lui affidata».
T
Il parere del Consiglio, che ha solo voto
consultivo, è richiesto dal vescovo per gli
affari di maggiore importanza. In modo
particolare, il vescovo è tenuto a sentire il
Consiglio nei seguenti casi: «la
celebrazione del Sinodo diocesano;
l’erezione, la soppressione e la modifica
rilevante delle parrocchie; la destinazione
delle offerte parrocchiali e la
remunerazione dei sacerdoti con funzioni
parrocchiali; la costruzione di una nuova
chiesa; la riduzione a uso profano di una
chiesa; l’imposizione di un tributo alle
persone giuridiche soggette al vescovo». Al
contrario, non rientrano nelle pertinenze
del Consiglio le questioni relative a
nomine, rimozioni, trasferimenti.
I membri del Consiglio presbiterale sono
suddivisi tra membri di diritto, membri
eletti dal presbiterio, membri di nomina
episcopale. Tra i primi rientrano il vicario
generale e gli altri vicari, i direttori dei
principali uffici diocesani (catechistico,
liturgico e Caritas), il delegato per il
diaconato permanente. I membri eletti
sono invece complessivamente dieci: otto
diocesani e due religiosi. Il vescovo, dal
canto suo, può nominare fino a tre
sacerdoti.
Mercoledì potranno votare per il rinnovo
del Consiglio tutti i presbiteri appartenenti
alla diocesi e con loro anche gli altri
sacerdoti che, pur non incardinati nella
Chiesa pontina, vi esercitano attualmente
un incarico su nomina del vescovo.
insieme alle diocesi laziali
4 ottobre. Pellegrini
sulla tomba
di san Francesco
Terracina a 22 anni dalla morte
ha ricordato il «suo» Alfredo
DI
DI
GIANCARLO MASCI *
EMMA ALTOBELLI
M
onsignor Mariano Crociata, accolto dal parroco don Livio Di
Lorenzo, ha presieduto domenica 24 agosto nella parrocchia di San
Domenico Savio una celebrazione in suffragio del dottor Alfredo Fiorini, missionario comboniano di Terracina ucciso
in Mozambico ventidue anni or sono. Alla Messa, oltre a vari sacerdoti e alla famiglia, era presente il vicario foraneo
don Massimo Castagna che, in diciassette anni di ministero pastorale a Terracina, ha costantemente tenuto viva la
memoria di fratel Alfredo con celebrazioni, iniziative e manifestazioni di vario genere.
N
el mese di luglio i nostri vescovi delle diocesi laziali ci hanno inviato un
messaggio per un evento particolarmente significativo che riguarda San Francesco d’Assisi e la nostra regione.
Ogni anno infatti una regione italiana offre
l’olio per la lampada che arde davanti alla
tomba del santo patrono d’Italia. Quest’anno è chiamata a tale dono la nostra regione laziale.
L’invito che i nostri vescovi ci fanno per partecipare a tale evento è ricco di stimoli a rivisitare la vita del santo di Assisi che ha davvero tanti aspetti di attualità. E il pellegrinaggio ad Assisi vuole essere un cogliere
questi aspetti della vita di San Francesco per
riattualizzarli nella nostra vita personale ed
ecclesiale.
Particolarmente attuale, tra le tante, è l’affermazione dei vescovi che ci ricorda come
San Francesco sia uomo di riconciliazione e
di pace. Per questo ci dicono: «Andiamo ad
Assisi per diventare anche noi, come San
Francesco, strumenti di pace in un mondo
dove crescono i conflitti e spesso sfociano in
drammatiche violenze. L’intercessione di
San Francesco ci ottenga la concordia e la
comunione nelle famiglia, negli ambienti di
lavoro, nelle relazioni sociali, e ciascun cristiano adempia la sua vocazione di servo di
amore e di perdono, cooperando alla costruzione di una società di pace».
Basta solo questa motivazione per invogliarci a partecipare all’evento che sarà il
prossimo 4 ottobre ad Assisi nella basilica
del santo. Il programma prevede la concelebrazione della Santa Messa alle ore 10,
con i nostri vescovi laziali e i sacerdoti presenti. Seguirà alle 11,30 l’intervento del Presidente della regione Lazio. Il programma
prevede poi la celebrazione dei vespri alle
ore 16 e una piccola processione dalla basilica al piazzale antistante con la distribuzione dei ramoscelli di olivo.
(Dalla lettera inviata a tutti sacerdoti diocesani lo scorso 8 settembre)
* direttore dell’Ufficio
diocesano pellegrinaggi
MICALI
Di Fiorini il vescovo ha evidenziato il
grande amore per l’Africa e gli Africani.
Il suo ardore missionario era tale da indurlo a donare tutta la vita alle necessità di gente martoriata dalla guerra,
dalle malattie infettive e mutilanti, dalla carestia e dallo sfruttamento.
Commemorare, ha precisato Crociata,
significa mantenenere vivo il ricordo di
una persona così generosa e far sì che
dalla sua testimonianza scaturiscano
nuove vocazioni missionarie. Il medico
Alfredo Fiorini, rinunciando a una brillante carriera, ha voluto mettere la sua
vita e la sua professinalità al servizio dell’umanità più povera, senza privilegi,
con umiltà e obbedienza, con la consapevolezza di essere un semplice inviato.
La comunità di S. Silviano ricorda don Fausto
L
a ricorrenza dei venti anni dalla nacita
al cielo di don Fausto Frateloreto è
stata celebrata in due momenti. Il
primo nella parrocchia di San Silviano il 7
agosto, giorno del suo decesso, con la
Messa presieduta dal parroco don
Stanislaw Mucha alla presenza della
famiglia, dei fedeli e dei gruppi Scout,
fondati proprio da don Fausto negli anni
in cui era viceparroco della concattedrale
di San Cesareo al fianco di monsignor
Vincenzo Natalini.
Nell’omelia don Stanislaw ha evidenziato
non solo la figura del sacerdote, ma
soprattutto quella del parroco–fondatore
della comunità di San Silviano, che dal
1973 è diventata la sua famiglia e per la
quale ha offerto se stesso.
Al termine della celebrazione è stato
presentato un libro commemorativo su
don Fausto, intitolato Un sacerdote di
frontiera, curato dalla famiglia e dagli
amici, in cui sono descritte le varie tappe
della sua vita: la nascita avvenuta a
Filettino il 7 novembre 1926, la vocazione,
l’ordinazione sacerdotale il 13 luglio 1952
ad Anagni, la prima Messa a Filettino il 10
agosto, i rapporti con i vescovi, con gli altri
sacerdoti e con le autorità civili, che
spronava al bene comune. Ovviamente
non si tralascia la costruzione della chiesa
di San Silviano, la docenza all’Istituto
professionale «Filosi» e l’impegno profuso
nell’educazione alla fede di intere
generazioni di Terracinesi. Sono poi
raccolti episodi raccontati dalla gente, da
familiari, amici, parrocchiani, arricchiti da
preziose fotografie.
Il secondo momento è stato celebrato a
Filettino, con la Santa Messa presieduta
dall’anziano parroco don Alessandro De
Sanctis, amico di lunga data di don Fausto
e della sua famiglia.
Em.Alt.
Disponibile la nuova
Agenda diocesana
a qualche giorno è disponibile la
nuova Agenda pastorale diocesana per l’anno 2014-2015.
L’Agenda rappresenta ormai una tradizione consolidata per la Chiesa pontina, pensata come strumento agile
per favorire la conoscenza e la partecipazione alle numerose iniziative programmate dagli organismi diocesani
(incontri e convegni dei vari uffici pastorali, corsi di aggiornamento e di formazione, attività delle associazioni e
dei movimenti ecclesiali...).
L’Agenda può essere ritirata in Curia al
prezzo di 1,50 euro l’una. Per quantità
superiori alle dieci unità il prezzo scende a 1,20 euro.
D
l viaggio di papa Francesco in Corea è
stato seguito con interesse non solo dall’Italia ma da tutto il mondo. Ed è innegabile che egli ha mantenuto quei toni caratteristici che hanno dato origine ad una
vera e propria emulazione nei suoi confronti: umiltà, convinzione, sorriso e parole di speranza, soprattutto per i più poveri
e per i bambini, secondo una catechesi improntata all’amore e al perdono.
Ad un mese da quel viaggio, riassumiamo i
forti messaggi spirituali che hanno suscitato gioia ed entusiasmo non solo nei giovani, ma pure negli adulti. Dopo il grido di dolore del 15 agosto contro le guerre e l’invito alla riconciliazione per l’intera Asia, proprio mentre saliva la tensione tra le due Coree, il 16 agosto Francesco è tornato ad attaccare gli effetti perversi di uno sviluppo
senza valori. «I cristiani della nazione – ha
detto nell’omelia della Messa a Daejeon, dove si è svolta la «Giornata asiatica della gioventù» – respingano i modelli economici disumani che creano nuove forme di povertà
ed emarginano i lavoratori, e con essi la cultura della morte che svàluta l’immagine di
Dio, il Dio della vita, e vìola la dignità di ogni uomo, donna e bambino».
Seimila i giovani riuniti nel santuario di Solmoe, che il papa ha invitato a pregare in silenzio «per l’unità delle due Coree, senza
dimenticare l’Iraq. Il mio cuore sanguina
quando penso ai bambini in Iraq. La Madonna, nostra Madre, li protegga». Ha poi
additato l’esempio della Chiesa di Corea, unica al mondo a essere stata fondata da laici e unica ad attrarre nuovi fedeli tra i Paesi industrializzati. Di qui l’auspicio che siano proprio i cristiani a farsi portatori di un
modello diverso e ad agire come «una forza generosa di rinnovamento spirituale in
ogni ambito della società». L’invito è a una
mobilitazione fattiva: «Combattano tutti il
fascino di un materialismo che soffoca gli
autentici valori spirituali e culturali e combattano lo spirito di sfrenata competizione,
che genera egoismo e conflitti».
Bergoglio ha chiesto di utilizzare la speranza cristiana come antidoto contro «lo spirito di disperazione, che sembra crescere come un cancro in mezzo alla società, che è
esteriormente ricca, ma che tuttavia spesso
sperimenta amarezza interiore e vuoto». Di
fatto, una disperazione che ha colpito proprio i più giovani. Ha poi ricordato il naufragio del traghetto Sewol: durante l’Angelus il papa e 50mila fedeli hanno pregato per
le oltre 300 vittime, annegate il 16 aprile
nelle acque della Corea del Sud, ed ha affidato «alla Madonna, Regina del Cielo, tutti
coloro che hanno perso la vita nell’affondamento del traghetto e quanti ancora soffrono».
Energico il messaggio ai giovani: «Vicino a
noi, molti nostri amici e coetanei, anche se
circondati da una grande prosperità materiale, soffrono di povertà spirituale e silenziosa disperazione». Colpa, per il papa, «dell’idolatria della ricchezza, del potere e del
piacere […] Sembra quasi che Dio sia stato
rimosso da questo orizzonte. È come se un
deserto spirituale si stesse propagando in
tutto il mondo». Fermare l’avanzata di tanta desertificazione «spetta ai giovani, che
devono adoperarsi per edificare un mondo
in cui tutti vivono in pace e amicizia, superando le barriere, ricomponendo le divisioni, rifiutando la violenza e il pregiudizio».
Infine sollecita: «Preghiamo insieme per l’unità delle due Coree». E dopo una breve pausa esclama: «Ma ci sono due Coree? No, ce
n’è una, ma è divisa. La famiglia è divisa! E
questo è un dolore, perché voi siete fratelli, parlate la stessa lingua».
sabato prossimo in Curia
Riparte l’Azione cattolica
bato prossimo, presso la Curia vescovile di Latina, è in programma la
presentazione del brano che accompagnerà il nuovo anno associativo dell’Azione Cattolica Italiana, sul tema «Coraggio, sono io».
L’evento si concluderà con la cena comunitaria. Quanti desiderano partecipare devono comunicarlo entro e non
oltre mercoledì prossimo, attraverso i
presidenti e i referenti parrocchiali, al
segretario diocesano Livio Sperandio
Murato ([email protected]).
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