la domenica www.diocesilatina.com Il paradosso dell’amore LATINA - TERRACINA SEZZE - PRIVERNO Pagina a cura dell'Ufficio Comunicazioni Sociali Via Sezze 16 04100 Latina Tel.: 0773/4068200 e-mail [email protected] Domenica, 14 settembre 2014 a croce è il paradosso finale di Dio, la sua ammissione di sconfitta, la sua dichiarazione di arrendevolezza: poiché ci ama lo possiamo crocifiggere. Dio si arrende di fronte all’amore. La croce: potenza e debolezza di un Dio che ama. Mettiamoci con atteggiamento di stupore e adorazione davanti alla croce e lasciamoci attirare dal Crocifisso per avere salvezza. Anche per noi portare la croce significa amare fino a farci crocifiggere. Patrizio Di Pinto L un mese fa la visita in Corea Consiglio presbiterale mercoledì il rinnovo Tutti i sacerdoti al voto Il 1° settembre il vescovo Crociata ha approvato il nuovo Statuto dell’organismo collegiale espressione della comunione e «figlio» del Concilio Vaticano II DI magistero. La forte «provocazione» di papa Francesco DI LUCIA PASQUALE BUA S i svolgeranno mercoledì prossimo, in Curia, le votazioni per l’elezione del nuovo Consiglio presbiterale diocesano. L’incontro sarà aperto dall’intervento di monsignor Mariano Crociata e si concluderà con la preghiera e il pranzo comunitario. Come è noto, il Consiglio presbiterale diocesano rappresenta uno dei principali organismi collegiali nati dalla riforma conciliare, pensato con l’obiettivo di coinvolgere attivamente i sacerdoti nella vita della Chiesa locale e di accrescere lo verso l’appuntamento del 17 I a partire da venerdì Al via l’Assemblea pastorale i apre venerdì prossimo l’Assemblea pastorale diocesana che questa volta, a differenza degli altri anni, sarà scandita in ben tre tappe. L’appuntamento è fissato per le 17,30 presso la Curia vescovile di Latina. Sarà monsignor Mariano Crociata a tenere l’intervento fondamentale, durante il quale presenterà alla Chiesa pontina la sua Lettera pastorale, dal titolo «Vogliamo incontrare Gesù». Il documento comprende pure gli Orientamenti per il nuovo anno pastorale 2014–2015. Con il vescovo prenderà la parola anche il vicario generale monsignor Mario Sbarigia. I prossimi due appuntamenti sono invece fissati per la settimana successiva. Giovedì 25 si terrà una tavola rotonda con la sociologia Elisa Manna e i teologi Andrea Toniolo e Paolo Asolan. Infine venerdì 26, in cattedrale, il vescovo conferirà il mandato a tutti gli operatori pastorali. S I sacerdoti diocesani durante un incontro del clero in Curia Non a caso, nel nuovo anno pastorale, entrambi i Consigli si riuniranno regolarmente a cadenza bimestrale. In due Chi sono i membri di diritto occasioni poi – e cioè il 15 ra i membri di diritto del Consiglio presbiterale gennaio e il 18 giugno – saranno diocesano figurano il vicario generale convocati in seduta comune monsignor Mario Sbarigia, il vicario giudiziale don sotto la presidenza del vescovo. Enzo Avelli, i vicari episcopali don Felice Accrocca e Il voto di mercoledì assume don Amedeo Passeri, i cinque vicari foranei, i un’importanza particolare, dal direttori dell’Ufficio catechistico, dell’Ufficio momento che, proprio il 1° liturgico e della Caritas, il delegato per il diaconato settembre scorso, il vescovo ha permanente don Livio Di Lorenzo. approvato il nuovo Statuto del Consiglio presbiterale. Ricalcando gli insegnamenti del Concilio e le disposizioni del spirito di comunione tra il vescovo e i Codice di diritto canonico, il primo presbiteri. L’altro organismo «figlio» del articolo precisa che «il Consiglio Vaticano II è invece il Consiglio pastorale presbiterale diocesano, costituito da diocesano, composto da presbiteri e laici e presbiteri rappresentanti il clero diocesano chiamato a cooperare con il vescovo e religioso operante in diocesi, esprime e nell’indirizzo pastorale della diocesi. realizza l’unità del presbiterio con il suo Sin dal suo arrivo in terra pontina, vescovo. Ad esso spetta coadiuvare il Crociata ha cercato la collaborazione di vescovo nel governo della diocesi, a norma questi due organismi, favorendo un del diritto, affinché venga promosso nel coordinamento quanto più possibile modo più efficace il bene pastorale della collegiale e condiviso della vita diocesana. porzione di popolo di Dio a lui affidata». T Il parere del Consiglio, che ha solo voto consultivo, è richiesto dal vescovo per gli affari di maggiore importanza. In modo particolare, il vescovo è tenuto a sentire il Consiglio nei seguenti casi: «la celebrazione del Sinodo diocesano; l’erezione, la soppressione e la modifica rilevante delle parrocchie; la destinazione delle offerte parrocchiali e la remunerazione dei sacerdoti con funzioni parrocchiali; la costruzione di una nuova chiesa; la riduzione a uso profano di una chiesa; l’imposizione di un tributo alle persone giuridiche soggette al vescovo». Al contrario, non rientrano nelle pertinenze del Consiglio le questioni relative a nomine, rimozioni, trasferimenti. I membri del Consiglio presbiterale sono suddivisi tra membri di diritto, membri eletti dal presbiterio, membri di nomina episcopale. Tra i primi rientrano il vicario generale e gli altri vicari, i direttori dei principali uffici diocesani (catechistico, liturgico e Caritas), il delegato per il diaconato permanente. I membri eletti sono invece complessivamente dieci: otto diocesani e due religiosi. Il vescovo, dal canto suo, può nominare fino a tre sacerdoti. Mercoledì potranno votare per il rinnovo del Consiglio tutti i presbiteri appartenenti alla diocesi e con loro anche gli altri sacerdoti che, pur non incardinati nella Chiesa pontina, vi esercitano attualmente un incarico su nomina del vescovo. insieme alle diocesi laziali 4 ottobre. Pellegrini sulla tomba di san Francesco Terracina a 22 anni dalla morte ha ricordato il «suo» Alfredo DI DI GIANCARLO MASCI * EMMA ALTOBELLI M onsignor Mariano Crociata, accolto dal parroco don Livio Di Lorenzo, ha presieduto domenica 24 agosto nella parrocchia di San Domenico Savio una celebrazione in suffragio del dottor Alfredo Fiorini, missionario comboniano di Terracina ucciso in Mozambico ventidue anni or sono. Alla Messa, oltre a vari sacerdoti e alla famiglia, era presente il vicario foraneo don Massimo Castagna che, in diciassette anni di ministero pastorale a Terracina, ha costantemente tenuto viva la memoria di fratel Alfredo con celebrazioni, iniziative e manifestazioni di vario genere. N el mese di luglio i nostri vescovi delle diocesi laziali ci hanno inviato un messaggio per un evento particolarmente significativo che riguarda San Francesco d’Assisi e la nostra regione. Ogni anno infatti una regione italiana offre l’olio per la lampada che arde davanti alla tomba del santo patrono d’Italia. Quest’anno è chiamata a tale dono la nostra regione laziale. L’invito che i nostri vescovi ci fanno per partecipare a tale evento è ricco di stimoli a rivisitare la vita del santo di Assisi che ha davvero tanti aspetti di attualità. E il pellegrinaggio ad Assisi vuole essere un cogliere questi aspetti della vita di San Francesco per riattualizzarli nella nostra vita personale ed ecclesiale. Particolarmente attuale, tra le tante, è l’affermazione dei vescovi che ci ricorda come San Francesco sia uomo di riconciliazione e di pace. Per questo ci dicono: «Andiamo ad Assisi per diventare anche noi, come San Francesco, strumenti di pace in un mondo dove crescono i conflitti e spesso sfociano in drammatiche violenze. L’intercessione di San Francesco ci ottenga la concordia e la comunione nelle famiglia, negli ambienti di lavoro, nelle relazioni sociali, e ciascun cristiano adempia la sua vocazione di servo di amore e di perdono, cooperando alla costruzione di una società di pace». Basta solo questa motivazione per invogliarci a partecipare all’evento che sarà il prossimo 4 ottobre ad Assisi nella basilica del santo. Il programma prevede la concelebrazione della Santa Messa alle ore 10, con i nostri vescovi laziali e i sacerdoti presenti. Seguirà alle 11,30 l’intervento del Presidente della regione Lazio. Il programma prevede poi la celebrazione dei vespri alle ore 16 e una piccola processione dalla basilica al piazzale antistante con la distribuzione dei ramoscelli di olivo. (Dalla lettera inviata a tutti sacerdoti diocesani lo scorso 8 settembre) * direttore dell’Ufficio diocesano pellegrinaggi MICALI Di Fiorini il vescovo ha evidenziato il grande amore per l’Africa e gli Africani. Il suo ardore missionario era tale da indurlo a donare tutta la vita alle necessità di gente martoriata dalla guerra, dalle malattie infettive e mutilanti, dalla carestia e dallo sfruttamento. Commemorare, ha precisato Crociata, significa mantenenere vivo il ricordo di una persona così generosa e far sì che dalla sua testimonianza scaturiscano nuove vocazioni missionarie. Il medico Alfredo Fiorini, rinunciando a una brillante carriera, ha voluto mettere la sua vita e la sua professinalità al servizio dell’umanità più povera, senza privilegi, con umiltà e obbedienza, con la consapevolezza di essere un semplice inviato. La comunità di S. Silviano ricorda don Fausto L a ricorrenza dei venti anni dalla nacita al cielo di don Fausto Frateloreto è stata celebrata in due momenti. Il primo nella parrocchia di San Silviano il 7 agosto, giorno del suo decesso, con la Messa presieduta dal parroco don Stanislaw Mucha alla presenza della famiglia, dei fedeli e dei gruppi Scout, fondati proprio da don Fausto negli anni in cui era viceparroco della concattedrale di San Cesareo al fianco di monsignor Vincenzo Natalini. Nell’omelia don Stanislaw ha evidenziato non solo la figura del sacerdote, ma soprattutto quella del parroco–fondatore della comunità di San Silviano, che dal 1973 è diventata la sua famiglia e per la quale ha offerto se stesso. Al termine della celebrazione è stato presentato un libro commemorativo su don Fausto, intitolato Un sacerdote di frontiera, curato dalla famiglia e dagli amici, in cui sono descritte le varie tappe della sua vita: la nascita avvenuta a Filettino il 7 novembre 1926, la vocazione, l’ordinazione sacerdotale il 13 luglio 1952 ad Anagni, la prima Messa a Filettino il 10 agosto, i rapporti con i vescovi, con gli altri sacerdoti e con le autorità civili, che spronava al bene comune. Ovviamente non si tralascia la costruzione della chiesa di San Silviano, la docenza all’Istituto professionale «Filosi» e l’impegno profuso nell’educazione alla fede di intere generazioni di Terracinesi. Sono poi raccolti episodi raccontati dalla gente, da familiari, amici, parrocchiani, arricchiti da preziose fotografie. Il secondo momento è stato celebrato a Filettino, con la Santa Messa presieduta dall’anziano parroco don Alessandro De Sanctis, amico di lunga data di don Fausto e della sua famiglia. Em.Alt. Disponibile la nuova Agenda diocesana a qualche giorno è disponibile la nuova Agenda pastorale diocesana per l’anno 2014-2015. L’Agenda rappresenta ormai una tradizione consolidata per la Chiesa pontina, pensata come strumento agile per favorire la conoscenza e la partecipazione alle numerose iniziative programmate dagli organismi diocesani (incontri e convegni dei vari uffici pastorali, corsi di aggiornamento e di formazione, attività delle associazioni e dei movimenti ecclesiali...). L’Agenda può essere ritirata in Curia al prezzo di 1,50 euro l’una. Per quantità superiori alle dieci unità il prezzo scende a 1,20 euro. D l viaggio di papa Francesco in Corea è stato seguito con interesse non solo dall’Italia ma da tutto il mondo. Ed è innegabile che egli ha mantenuto quei toni caratteristici che hanno dato origine ad una vera e propria emulazione nei suoi confronti: umiltà, convinzione, sorriso e parole di speranza, soprattutto per i più poveri e per i bambini, secondo una catechesi improntata all’amore e al perdono. Ad un mese da quel viaggio, riassumiamo i forti messaggi spirituali che hanno suscitato gioia ed entusiasmo non solo nei giovani, ma pure negli adulti. Dopo il grido di dolore del 15 agosto contro le guerre e l’invito alla riconciliazione per l’intera Asia, proprio mentre saliva la tensione tra le due Coree, il 16 agosto Francesco è tornato ad attaccare gli effetti perversi di uno sviluppo senza valori. «I cristiani della nazione – ha detto nell’omelia della Messa a Daejeon, dove si è svolta la «Giornata asiatica della gioventù» – respingano i modelli economici disumani che creano nuove forme di povertà ed emarginano i lavoratori, e con essi la cultura della morte che svàluta l’immagine di Dio, il Dio della vita, e vìola la dignità di ogni uomo, donna e bambino». Seimila i giovani riuniti nel santuario di Solmoe, che il papa ha invitato a pregare in silenzio «per l’unità delle due Coree, senza dimenticare l’Iraq. Il mio cuore sanguina quando penso ai bambini in Iraq. La Madonna, nostra Madre, li protegga». Ha poi additato l’esempio della Chiesa di Corea, unica al mondo a essere stata fondata da laici e unica ad attrarre nuovi fedeli tra i Paesi industrializzati. Di qui l’auspicio che siano proprio i cristiani a farsi portatori di un modello diverso e ad agire come «una forza generosa di rinnovamento spirituale in ogni ambito della società». L’invito è a una mobilitazione fattiva: «Combattano tutti il fascino di un materialismo che soffoca gli autentici valori spirituali e culturali e combattano lo spirito di sfrenata competizione, che genera egoismo e conflitti». Bergoglio ha chiesto di utilizzare la speranza cristiana come antidoto contro «lo spirito di disperazione, che sembra crescere come un cancro in mezzo alla società, che è esteriormente ricca, ma che tuttavia spesso sperimenta amarezza interiore e vuoto». Di fatto, una disperazione che ha colpito proprio i più giovani. Ha poi ricordato il naufragio del traghetto Sewol: durante l’Angelus il papa e 50mila fedeli hanno pregato per le oltre 300 vittime, annegate il 16 aprile nelle acque della Corea del Sud, ed ha affidato «alla Madonna, Regina del Cielo, tutti coloro che hanno perso la vita nell’affondamento del traghetto e quanti ancora soffrono». Energico il messaggio ai giovani: «Vicino a noi, molti nostri amici e coetanei, anche se circondati da una grande prosperità materiale, soffrono di povertà spirituale e silenziosa disperazione». Colpa, per il papa, «dell’idolatria della ricchezza, del potere e del piacere […] Sembra quasi che Dio sia stato rimosso da questo orizzonte. È come se un deserto spirituale si stesse propagando in tutto il mondo». Fermare l’avanzata di tanta desertificazione «spetta ai giovani, che devono adoperarsi per edificare un mondo in cui tutti vivono in pace e amicizia, superando le barriere, ricomponendo le divisioni, rifiutando la violenza e il pregiudizio». Infine sollecita: «Preghiamo insieme per l’unità delle due Coree». E dopo una breve pausa esclama: «Ma ci sono due Coree? No, ce n’è una, ma è divisa. La famiglia è divisa! E questo è un dolore, perché voi siete fratelli, parlate la stessa lingua». sabato prossimo in Curia Riparte l’Azione cattolica bato prossimo, presso la Curia vescovile di Latina, è in programma la presentazione del brano che accompagnerà il nuovo anno associativo dell’Azione Cattolica Italiana, sul tema «Coraggio, sono io». L’evento si concluderà con la cena comunitaria. Quanti desiderano partecipare devono comunicarlo entro e non oltre mercoledì prossimo, attraverso i presidenti e i referenti parrocchiali, al segretario diocesano Livio Sperandio Murato ([email protected]). S 9
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