DESI’S SAILOR Via Roma 14 10043 Orbassano (TO) Per informazioni: 102 Cell. 347.9726147 [email protected] www.consulenzevenatorie.com ROMANIA: CACCIA AL BECCACCINO IN RISAIA dall’1 al 15 SETTEMBRE Dopo la rivoluzione di dicembre del 1989, il processo sommario e l'esecuzione del dittatore Ceausescu, l'economia agricola statale della Romania precipitò nel caos più profondo. Molte delle grandi opere volute dal regime furono abbandonate a se stesse e distrutte dal degrado, dall’incuria e dal tempo. Eguale sorte tocco' alle migliaia di ettari di risaie situate lungo il corso del Danubio e dei suoi affluenti che, alimentate da una rete idrica ingegnosa e capillare di canali di irrigazione e di stazioni di pompaggio, furono saccheggiate dagli uomini e lasciate al pascolo del bestiame brado e delle greggi di ovini. Oggi ad opera di investitori stranieri, soprattutto Italiani (Progetto Danubio - Riso Scotti), questo prezioso patrimonio si sta alacremente ricostituendo e la coltivazione del riso rinasce con nuove tecnologie agroindustriali in tutta la Romania d'un tempo per cercare di raggiungere la cifra di 70mila ettari, esistenti prima della Rivoluzione e l'ambizione di diventare, in un prossimo futuro, il più grande produttore risiero dell’Unione Europea attualmente detenuto dall'Italia (219mila ha) e dalla Spagna (110mila ha). Al momento sono oltre 20mila gli ettari di terreno ripristinati a risaia permanente (province Brăila, GalaŃi, Tulcea, IalomiŃa, Călăraşi, Olt, Constanta, Giurgiu, Doly, Timiş, Teleorman) che dovrebbero aumentare a 40 mila nei prossimi anni. Per i “beccaccinisti” è uno stupendo paradiso venatorio! II periodo migliore per questa caccia è la prima quindicina di settembre, prima del raccolto, anche se moltissimi beccaccini sono presenti già nel mese di agosto. Per non arrecare danno alle piantagioni ci si apposta, all'alba, in capanni mimetici camuffati con vegetazione palustre locale nei luoghi di maggior traccheggio. Durante le prime ore del mattino e del tardo pomeriggio è un susseguirsi ininterrotto di branchetti più o meno numerosi di “becchilunghi” che si rincorrono in cielo, abbassandosi e alzandosi veloci alla ricerca di cibo e di pastura. Si spara di punta e di traverso. I tiri sono difficili soprattutto quando gli uccelli si fiondano in picchiata, zigzagando fra loro, per posarsi nella fanghiglia molle della risaia. Un buon fucile supera 30-40 capi al giorno. Col sole alto i beccaccini sostano tranquilli nel folto delle spighe verdi del riso, isolati, a coppia o in piccoli gruppetti. Si sentono al sicuro nella quiete del loro ambiente naturale e si lasciano avvicinare in silenzio a pochi passi di distanza. II frullo, accompagnato dal caratteristico verso, e' improvviso rumoroso emozionante! Si spara rapidamente di imbracciata. Indispensabile per il recupero dei selvatici abbattuti l'ausilio di piccoli cani da riporto addestrati correttamente al “dietro” senza i quali la maggiore parte delle prede e’ irrimediabilmente persa. Prima della fine di settembre le “parcelle” vengono prosciugate per la trebbiatura e, secondo le tecniche agricole moderne, subito arate nel giro di pochi giorni. I beccaccini per mancanza di habitat e di “humus” sono costretti a sloggiare e a trasferirsi in palude o nelle marcite limitrofe. La caccia bella e vagabonda nelle stoppie di riso semiallagate dalla pioggia, dove i cani davano saggio della loro velocita’ d’azione e della loro potenza di olfatto, appartiene ai ricordi del passato ! Solo in GEORGIA questa caccia è ancora possibile.
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