Allegate le risposte dei candidati

1) Quali provvedimenti adotterà nei primi cento giorni di governo della città?
Vittorio Ballestrazzi ( MODENA SALUTE AMBIENTE )
Risoluzione del problema chioschi che consiste nel fare ripartire la loro attività per quelli che c’erano già in un’area adatta. Entro il 15 giugno devono essere ripartiti anche se sarà già troppo
tardi. Insieme ai gestori troveremo la soluzione per gli indennizzi (danno emergente e lucro cessante). Naturalmente saremo parte civile nei processi per poi chiedere i danni agli amministratori
e dirigenti comunali e della sovrintendenza. Questa volta non passa che ci rimetta Pantalone! Sempre nei primi 100 giorni: expo 2015, dobbiamo creare una struttura prefabbricata o riadattarne una esistente (valuteremo ambientalmente e economicamente la soluzione migliore) a due passi dal Mef perchè NON possiamo perdere altro tempo. In quella struttura il
comune sarà parte attiva con le associazioni per fare conoscere persone e attività imprenditoriali modenesi agli imprenditori stranieri che visiteranno l’expo. Chi arriva a Milano deve
sentire il “bisogno” di venire a Modena senza se e senza ma. Di expo non c’è ne uno all’anno. Quindi responsabili di associazioni che fate parte della rete imprese italia e associazioni
turistiche preparatevi perchè saranno 100 giorni e più impegnativi anche per Voi. In quella struttura rientra anche il discorso del palatipico, provvisorio o no, si vedrà sempre insieme
a Voi ma da Modena le persone che arrivano all’expo devono andare via con già il biglietto di ritorno in tasca. Di cose ne avrei da fare nei 100 giorni ma quelle due soprattutto la
seconda è importantissima. Per concludere: nessun dirigente comunale (sono 32 troppi) andrà in ferie per quest’anno. Tutti a lavorare con me per quello detto sopra. Cambiamo
verso a questa città.
Stefano Bellei ( PRIMA CON I MODENESI )
Per prima cosa toglierò l’autovelox su via Contrada e annullerò le multe fatte. Può sembrare una questione secondaria, in realtà si tratta di un gesto fortemente simbolico per ricostruire un sano
rapporto tra il Comune come istituzione e i cittadini. Bisogna far capire che l’amministrazione tornerà ad essere al servizio dei cittadini e non sarà più un apparato fine a se stesso che campa
sulle spalle della popolazione. Poi mi occuperò dell’emergenza sicurezza, con una riforma organizzativa della Polizia Municipale che possibilmente contempli il cambio del Comandante e con
un’ordinanza contro la clandestinità e l’accattonaggio. La crisi economica rappresenta l’assoluta priorità e nei primi cento giorni potremo solamente organizzare il cambio di passo verso lo
snellimento amministrativo e la definizione degli interventi a favore dei cittadini e delle imprese.
Marco Bortolotti ( M5S )
Dopo aver composto la Giunta sulla base dei curriculum ricevuti, e una volta presa consapevolezza della situazione del bilancio, lavorerò con tutti i soggetti interessati per il piano di marketing
territoriale da collegare all’EXPO. Il secondo tema di cui mi farò carico all’inizio del nostro governo sarà la sicurezza, puntando a rafforzare le forze di Polizia e a rivederne l’organizzazione al
fine di un miglior presidio del territorio. Infine intendo avviare quello che per noi diventerà il tavolo permanente di confronto sulla mobilità, per affrontare gli snodi più urgenti e cominciare a
ridisegnare - insieme alle associazioni che da tempo studiano la situazione e propongono soluzioni - il piano del trasporto di Modena, a tutti i livelli.
Carlo Maria Giovanardi ( NCD )
Innanzitutto risolvere il problema dei chioschi nel Parco con l’abbattimento delle strutture fuori legge e l’emanazione di un bando per sostituire i chioschi fatiscenti con strutture leggere decise
dalla città; dopo la sentenza del Consiglio di Stato affrontare il problema del comparto ex Consorzio Agrario, rimuovendo le cause che hanno portato ad un abuso di posizione dominante a
Modena delle Coop; rimuovere l’assurda gestione dell’emergenza con i pazienti adulti trasportati a Baggiovara, le donne incinte e i bambini al Policlinico di Modena; ripensare al problema
dei parcheggi, l’accesso al centro storico, la pedonalizzazione di piazza Roma ed il ruolo del parcheggio Novisad.
Antonio Montanini ( CAMBIAMODENA )
La priorità delle priorità è quella del rilancio l’economia locale e quindi, l’occupazione. Avvierò il Progetto MOTRICE (Centro Servizi Avanzato per l’innovazione a 360° delle PMI) e Modena città a
vocazione Turistica. Eliminazione Tassa Soggiorno. Individuazione sede (già esistente) per il Palatipico. EXPO 2015: piano speciale per intercettare il flusso di visitatori che si recheranno a Milano.
Prenotazione di uno spazio collettivo presso l’EXPO per portare le aziende che rappresentano l’identità Modenese. Avvierò Progetto Modena 2.0 che raccolga in modo integrato e sinergico
tutti gli aspetti della nuova “città”. (Urbanistica, Mobilità, Infrastrutture Digitali, Territorio, Ambiente, Energia). Revisionerò il Piano Sosta. Aumenterò immediatamente le navette del Novi Park e
relativo ampliamento del circuito del Centro Storico. Troverò una soluzione temporanea (per la stagione) ai gestori dei chioschi. Abbatterò le strutture dei chioschi di Pighi. Bandirò un concorso
tra giovani architetti per nuovi progetti di Chioschi. Indirò un referendum tra i cittadini per scelta del progetto del chiosco migliore. Risolverò il problema dei parcheggi di P.zza Roma (ex AUSL
San Giovanni del Cantone), provvederò a far fare una pavimentazione trasparente su resti della Villa tardo Antica. Cambierò il nome della P.zza in “P.zza degli Estensi”. Sistemerò definitivamente
la scuola Carlo Sigonio. Definirò il Piano Operativo per la riorganizzazione dell’“Azienda” Comune; Avvierò il processo di Digitalizzazione della documentazione Cartacea. Rielaborerò un nuovo
Piano Sicurezza. Installerò WF Free in tutte le zone pubbliche.
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Gian Carlo Muzzarelli ( CENTROSINISTRA )
I primi cento giorni dovranno consentirci di condividere e avviare le strategie di fondo con la costituzione, anche a Modena, di un tavolo per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
Dopo di che mi dedicherò ad alcune acute emergenze. La prima sarà il via libera a due lotti di manutenzione urbana per 600 mila euro. La seconda linea di intervento guarderà all’aggancio
di Expo 2015, con un finanziamento specifico alle azioni di promozione del territorio di importo equivalente all’imposta di soggiorno e con il finanziamento del riordino dell’accesso al casello
autostradale di Modena Nord. Il terzo punto riguarderà, nel quadro di un piano generale dell’edilizia scolastica, la scelta partecipata di una soluzione definitiva e di qualità per il Sigonio. Oltre le
emergenze, guardo all’inaugurazione entro settembre del Tecnopolo, con i laboratori di ricerca e gli incubatori delle start up, al rapporto con la FIAT per gli investimenti alla Maserati, al rapporto
con i consorzi e le banche per il credito alle imprese. Infine, ma non ultimo, l’avvio delle azioni di semplificazione e taglio della burocrazia.
Adriana Querzè ( PER ME MODENA )
a. Apertura di MoExpo2015 punto informativo e di consulenza che supporterà ONG, associazioni, imprese che parteciperanno all’Expo come candidati ai processi di selezione dei partners;
fornirà ad imprese e scuole informazioni e contatti con le reti scientifiche internazionali di ricerca e innovazione attive per tutta la durata dell’Expo; creerà pacchetti turistici per proporre Modena
ai visitatori dell’Expo 2015 facilitando gli arrivi anche per il turismo d’affari interessato a conoscere e stabilire contatti con la “Modena che produce”. b. Avvio della riorganizzazione della “macchina” comunale per sburocratizzare le procedure. Sburocratizzare è stata una giusta parola d’ordine della campagna elettorale ma occorre aver chiaro che gli obiettivi di efficientamento dei
servizi non si raggiungeranno in tempi brevi: serve una vera e propria rivoluzione di mentalità e sviluppo di nuove competenze dei dipendenti. Cominceremo da qui. c. Appalto dei lavori urgenti
di manutenzione su strade, piste ciclabili, scuole. d. Avvio della progettazione della nuova sede del Liceo Sigonio su un’area già individuata e di proprietà del Comune.
Fabio Novara ( L’ALTRA MODENA - SINISTRA IN COMUNE )
E’ urgente istituire una commissione per il rilancio dell’occupazione ottenibile attraverso un confronto aperto a tutti i cittadini, le realtà economiche, universitarie, Rete Imprese e parti sociali che
insieme possano individuare percorsi di formazione attiva, nuove forme di finanziarizzazione indirizzata a imprese giovanili anche nel campo del turismo, del piccolo commercio e soprattutto
nella ricerca tecnologica in campo innovativo e sanitario. Il tutto rivolto al mondo del mercato locale, nazionale e soprattutto internazionale. Un Piano di Manutenzione straordinario per asili,
scuole, strade e parchi, finanziati attraverso progetti europei, la progressiva ripubblicizzazione di Hera e ridiscussione del “piano di stabilità” solo in funzione di investimenti locali rivolti ai servizi
per cittadino, come sanità, politiche dell’affitto e dei sostegno alla famiglia. Avviare un piano della mobilità comprensivo di un nuovo Piano Sosta integrato al rilancio del trasporto pubblico che
comprenda soprattutto il completamento delle piste ciclabili e la ridefinizione della convenzione con il Novipark.
Giuseppe Pellacani ( FORZA ITALIA CON BERLUSCONI PER MODENA - FRATELLI D’ITALIA / ALLEANZA NAZIONALE - LIBERTAS PPE UDC )
Blocco dei lavori in Piazza Roma; manutenzione e pulizia delle strade; misure antiaccattonaggio; tavolo per la sicurezza divieto dell’uso dei frigoriferi nei negozi di alimentari per
conservare bevande alcoliche; creazione di uno sportello unico che curi dalla A alla Z le pratiche delle imprese e dei cittadini; snellimento delle procedure e riduzione dei tempi per
le autorizzazioni all’avvio di nuove attività; eliminazione dei vincoli inutili, fini a sé stessi; avvio di un percorso di promozione del marketing territoriale, dei marchi e delle personalità
che hanno dato lustro alla città e la rendono famosa nel mondo (primi fra tutti: Pavarotti, Ferrari, Panini, Maserati)
2) Quali sono le scelte prioritarie perché Modena riaffermi un ruolo più significativo nel contesto regionale e nazionale?
Vittorio Ballestrazzi ( MODENA SALUTE AMBIENTE )
Scelte prioritarie in ogni caso sono il raccordo dal casello modena nord dell’autostrada con la tangenziale e il raccordo sempre con la tangenziale dello scalo merci con rotonda dedicata a quelle
due uscite. C’è già la delibera approvata dal consiglio comunale. In questo modo da Sassuolo e dal nord-provincia si arriva direttamente in autostrada. Entro quest’anno quei lavori devono partire e finire entro il prossimo anno e sono stati colpevolmente fermati per la “mitica” ed inutile bretella. I nomi dei colpevoli li sapete anche Voi. Poi banda larga in fibra ottica per tutti soprattutto
le aziende, sarebbe un altro mondo. Il nome Lepida vi dice qualcosa? Altro obbiettivo: Modena c’è! Voglio che il Sindaco e i dirigenti del comune sappiano il nome e i problemi di un artigiano
che abita e lavora in via Rossi. Poi la tariffa puntuale sui rifiuti. Quella applicata da Hera assomiglia ad una gabella della Contea di Nottingham!
Stefano Bellei ( PRIMA CON I MODENESI )
Bisogna restituire a Modena la sua naturale centralità, che deriva anche da una posizione geografica ombelicale. Per cui bisogna lavorare sulle infrastrutture stradali e ferroviarie facendo recuperare alla nostra città il terreno perduto anche nei confronti dei nostri vicini. La stazione dei treni, per esempio, con l’alta velocità è diventata secondaria anche rispetto a Reggio. Bisogna
riqualificare la stazione ferroviaria di Modena utilizzando in modo sinergico le strutture logistiche già esistenti sul territorio . Bisogna poi valorizzare tutte le nostre numerose eccellenze in ogni
campo, da quello enogastronomico a quello produttivo, a quello culturale con un lavoro di squadra che veda una fattiva partecipazione dell’Ente Fiera, una realtà alla quale è necessario iniettare nuove energie.
Marco Bortolotti ( M5S )
Dobbiamo coniugare e collegare le eccellenze modenesi fra di loro e con la storia e la cultura della città, per offrire ai turisti e ai visitatori la possibilità di un’esperienza “a tutto tondo”. Occorre
inoltre ragionare in chiave di area vasta, dando preciso mandato all’assessore per il marketing territoriale di lavorare in sinergia con la provincia. In questo modo avremo a disposizione la dimensione necessaria per tutelare la nostra tipicità.
Carlo Maria Giovanardi ( NCD )
Esaltare le specificità di una città capitale per secoli di uno dei sette Antichi Stati che hanno dato vita al Regno d’Italia e proiettare nel mondo questo marchio Modena, diventata nel frattempo
capitale dell’automobile e formidabile produttrice di qualità dell’agroalimentare: questo crea occasioni uniche per attirare turisti a Modena e per esportare prodotti da tutto il mondo.
Antonio Montanini ( CAMBIAMODENA )
Questa domanda, merita un approfondimento. Di questi tempi, sostanzialmente Modena ha un’unica priorità, il rilancio dell’economia e quindi, lo sviluppo dell’occupazione in modo tale che i cittadini
,possano ritornare a avere “soldi in tasca” da spendere nei negozi e non solo. Riteniamo che qui un sindaco (capace e competente…) possa fare tantissimo. Partendo dall’assunto che il nostro sistema
industriale è in larga misura costituito da PMI, orientate al prodotto e caratterizzate da una gestione tipicamente Famigliare/Padronale, riteniamo che questo modello d’impresa, negl’ultimi anni abbia
iniziato a mostrare significativi cedimenti e criticità. Per favorire la ripresa dell’economia modenese è indispensabile costruire un contesto favorevole che aiuti le PMI a competere con i mercati mondiali.
Per fare in modo che le imprese sopravvivano e le giovani imprese si sviluppino, come Pubblica Amministrazione, dobbiamo occuparci di loro imparando a considerarle un patrimonio della collettività
e intendere l’imprenditore come un “artista”, ovvero, un talento da valorizzare. E’ un impegno che vedrà i suoi frutti a lungo termine e sarà in particolare dai giovani talenti che dobbiamo partire.
Il contesto generale non è favorevole. Da quando è caduto il muro di Berlino, il mondo ha cominciato a cambiare: la globalizzazione ha generato flussi di popoli e di merci e ha cambiato una
volta per sempre il modo di fare impresa. Ormai la concorrenza non è più tra imprese locali, bensì tra Sistemi paese e Sistemi locali. Passeremo dalla quantità alla qualità e servitizzazione dei
prodotti, che saranno sempre più personalizzati e rivolti al consumatore. Il prodotto sarà progettato o coprogettato, realizzato su commessa ed entrerà in rete. Avremo merci intelligenti. Avremo una mole ingentissima di dati da gestire. Per rendere tutto questo realizzabile servono le tecnologie: banda larga, rete social, stampanti 3D, sensoristica, nanotecnologie. Ma dovrà essere
anche una manifattura sostenibile e green. Primo obbligo delle PMI poter stare al passo coi tempi: vincere la sfida con il digitale. Le fabbriche così intese come intendiamo oggi non esisteranno
più. Le stesse infrastrutture intese così come le intendiamo oggi non esisteranno più. Dovranno essere reti digitali perché tutto si giocherà sul flusso delle informazioni. La fabbrica della terza
rivoluzione industriale sarà una fabbrica green, ridurrà gli spechi e l’impatto ambientale. Per far questo, è necessario attuare un cambio di quel paradigma tipico di Muzzarelli & Co. che vede
prima le politiche sul lavoro e poi quelle sull’impresa, predilige i finanziamenti pubblici a pioggia, penalizza le aziende che delocalizzano anziché favorire quelle che rimangono. Bisogna invece
spingere verso gli investimenti privati, che sostengono idee e business creando sviluppo virtuoso, attirano altri capitali. Bisogna creare le condizioni affinché le aziende rimangano e che ne
vangano qui di nuove, creando un ambiente attrattivo. Per attuare il cambio di paradigma auspicato, è necessario promuovere e sostenere una profonda innovazione che non coinvolga solo il
prodotto, ma la figura stessa dell’imprenditore. La proposta di CambiAMOdena per uscire dalla crisi economica è il progetto MO.T.R.I.C.E. (Modena: Terza Rivoluzione Industriale, Competenze
ed Eccellenze). La metafora è quella della motrice (le PMI) che si fa carico di trainare gli altri vagoni (soggetti che assorbono ricchezza). Concentrando i nostri sforzi sulla ripresa delle PMI, tutto
il sistema produttivo ripartirà al loro seguito. Le parole chiave saranno: innovazione, diversificazione, trasformazione, evoluzione, integrazione, rete. MOTRICE sarà un Centro Servizi altamente
Avanzato, sarà organizzato sotto forma di un’agenzia alle dirette dipendenze della Giunta Comunale. Non sarà come al solito, un investimento immobiliare, ma una struttura snella formata da
professionisti altamente specializzati. Oltre a servizi diretti, svolgerà la funzione di HUB per l’orientamento e il coordinamento di tutte le altre organizzazione fornitrici di servizi particolari alle
Imprese. L’avvio sarà finanziato dalla Spendig Review e dalla cessione di asset non strategici. Il mantenimento, sarà sostenuto direttamente dalle imprese che usufruiranno poi dei Servizi Avanzati. Particolare attenzione sarà prestata al settore secondario e alle PMI con potenzialità inespresse, con prodotti innovativi e a vocazione export, alle imprese sostenibili, in particolare a quelle
a conduzione prevalentemente Familiare/Padronale non managerializzate. MOTRICE, non sarà un soggetto passivo, tipo “sportello”, ma proattivo. Si occuperà di fare scouting e individuare
tutte le potenzialità inespresse presenti sul territorio. Le aree di competenza saranno: il Marketing Strategico/Internazionale (punto principale), l’Innovazione Tecnologica dei Prodotti/Servizi, i
Processi Gestionali Avanzati, una moderna gestione delle Risorse Umane e una nuova modalità di accesso al credito attraverso la Finanza Straordinaria. Quando una PMI si è innovata, il limite
espansivo è determinato dal fatto che l’Imprenditore è solitamente l’unico Manager aziendale. MOTRICE prevede un innovativa modalità, la figura del Manager condiviso con altre aziende
che preventivamente saranno integrate in una Rete d’Imprese. Per esempio, anziché assumere cinque Manager Full Time, la PMI farà un unico contratto sostenendo il costo di un Manager, ma
usufruirà per un giorno alla settimana di cinque Manager con competenze differenti tra loro. Saranno coinvolti anche Manager inoccupati disponibili a fornire le loro prestazioni a condizioni agevolate. All’interno del progetto MOTRICE, le Start Up avranno una corsia preferenziale. In particolare, ci sarà un supporto alla fase di analisi dell’idea e d’incubazione (l’incubazione è uno stato e
non un luogo) per poi accompagnarle al decollo tramite l’incontro di Fondi d’Investimento. Sarà pure promosso un Fondo Modenese con caratteristiche di “Business Angel” dedicato alla fase
di incubazione. Infine, sarà sviluppato e promosso il Crowdfunding. Quindi, non ci potrà essere impresa che si sviluppi, se non ci sarà un’evoluzione della cultura d’Impresa. Pertanto, al centro
verrà messo l’Imprenditore e MOTRICE, provvederà a fornire supporti, formazione e tutoraggio consentendo di predisporre Piani di Marketing Strategico, Piani Industriali, Piani Operativi, Piani
di Finanza Straordinaria. Più in generale, il compito del Centro Servizi, sarà quello fornire una gamma di servizi avanzati e innovativi costituendo, così, un luogo per l’innovazione a 360 gradi. I
Servizi, non necessariamente saranno forniti direttamente da MOTRICE, ma il Centro sarà anche l’elemento connettivo e proattivo dell’utilizzo di Servizi forniti da altri soggetti, in particolare,
quelli delle Associazioni di Categoria. Inoltre, sarà istituita una Consulta permanente con funzioni di osservatorio sulla geopolitica e sull’economia in generale e la definizione di nuovi indirizzi
strategici. Sarà costituita da tutte le Associazioni di rappresentanza del mondo economico Modenese. Questi interventi immediati daranno modo alle PMI, agli Artigiani, ai Commercianti e a
tutti gli altri operatori di entrare in un vortice espansivo che consentirà di creare centinaia di nuovi posti di lavoro. La lotta alla Burocrazia e alla Pressione Fiscale, è un impegno imperativo che
assumo nei confronti di tutti gli Imprenditori.
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Gian Carlo Muzzarelli ( CENTROSINISTRA )
Innanzitutto dovremo garantire una presenza politica più continua e al massimo livello della politica modenese nelle sedi di discussione strategica e per questa ragione ho già annunciato che
terrò per me le deleghe relative all’Europa e alla programmazione dei fondi europei. E qui, permettetemi, credo che la mia esperienza possa essere un valore aggiunto, a partire dal confronto
in sede regionale sull’impiego dei fondi europei 2014-2020. Dovremo anche rafforzare la collaborazione politica sull’asse della Via Emilia con Reggio e Bologna e cogliere l’occasione della
riforma della Provincia per far pesare di più tutto il territorio. Ma il punto decisivo sarà la capacità di valorizzare e sviluppare ancora di più la capacità di Modena di produrre cultura e idee e di
valorizzare le sue vocazioni di eccellenza, dall’enogastronomia al distretto dei motori ecologici, dall’innovazione del welfare alla produzione culturale, in una ottica di apertura al mondo e internazionalizzazione, facendo anche leva sulla grande opportunità di essere una città universitaria.
Adriana Querzè ( PER ME MODENA )
Un ruolo più significativo della città nel panorama regionale e nazionale dovrà essere ricostruito dalla politica, più presente, più propositiva, più capace di creare legami e intercettare opportunità
in campo nazionale e internazionale. Far pesare all’esterno le nostre specificità, i nostri indicatori economici, i risultati conseguiti e costruire fra gli attori locali, la capacità di muoversi in modo
coerente, saranno gli impegni dell’Amministrazione.
Fabio Novara ( L’ALTRA MODENA - SINISTRA IN COMUNE )
Per rilanciare Modena in modo oggettivo bisogna cominciare da diversi punti ma soprattutto dalla giusta valutazione delle sue ricchezze locali sino ad ora sottovalutate. Dal turismo, al prodotto
Modena che non è solo “Terra dei Motori” ma prodotti tipici, tecnologia e ricerca in campo scientifico, cultura, arte e storia. E per fare questo è necessario una maggiore coordinazione, di cui
l’amministrazione deve avere un ruolo politico fondamentale, tra tutti i soggetti presenti. In questo modo sarò possibile indirizzare i sempre meno finanziamenti, in progetti specifici e coinvolgenti la città. Un progetto definito e condiviso, può essere un importante punto di partenza che a cascata stimoli indotti differenziati in tutti i settori che ad esso possono essere collegati.
Giuseppe Pellacani ( FORZA ITALIA CON BERLUSCONI PER MODENA - FRATELLI D’ITALIA / ALLEANZA NAZIONALE - LIBERTAS PPE UDC )
Valorizzazione del Brand Modena; integrazione ricerca, innovazione, impresa; valorizzazione delle eccellenze modenesi; promozione del marketing; realizzazione di iniziative realmente attrattive
e di ampio respiro. Penso ad esempio, ad un Festival della lirica e ad un centro di ricerca in una location cittadina (ad esempio l’ex Stazione sperimentale di agraria, in via Caduti in Guerra) dove
potrebbero trovare collocazione anche iniziative di valorizzazione dell’agroalimentare e della gastronomia, di formazione, promozionali.
3) A suo avviso andrà rivisto il piano sosta e di conseguenza modificata la convenzione con Modena Parcheggi?
Se sì, in che modo?
Vittorio Ballestrazzi ( MODENA SALUTE AMBIENTE )
Il piano sosta così non va. In 5 anni di consiglio comunale (3 io e 2 chi mi ha sostituito) non ho mai visto il mitico presidente di Modena Parcheggi venire ad argomentare. Come mai? Dobbiamo
rifare il contratto. Abbiamo un ufficio legale pagato bene che deve trovare una soluzione naturalmente e, ci sarà, con la collaborazione di Modena Parcheggi. Il Novi-Park, io l’ho sempre detto,
Voi forse NO, era uno scempio e un’opera inutile. Non avendo scheletri nell’armadio per me sarà più facile negoziare. A chi è espressione della maggioranza precedente o non ha neanche un
minimo di esperienza della macchina comunale forse è più difficile.
Stefano Bellei ( PRIMA CON I MODENESI )
Assolutamente sì. Riteniamo che sia necessario modificare il contratto capestro che impegna le future amministrazioni per molti anni e con costi esorbitanti .Chiederemo agli amministratori
responsabili della precedente amministrazione di rispondere in solido per il danno creato alla comunità Il piano sosta così come è stato concepito e applicato va semplicemente abrogato.
I parcheggi intorno al Centro devono tornare gratuiti. Dopo di che si valuterà se studiare nuove formule che contemplino una tariffa. Ma queste formule devono avere come obiettivo non il
fare cassa ma il favorire la raggiungibilità del Centro stesso impedendo che tutti i parcheggi vengano occupati da auto che sostano per l’intera giornata. Stiamo pensando alla possibilità di un
parcheggio a pagamento ma con un sistema di buoni gratuiti per chi effettua i propri acquisti in Centro.
Marco Bortolotti ( M5S )
Vogliamo individuare tramite confronto con i cittadini (e con esperienze simili di altre città) nuovi usi per la porzione di Novi Park tuttora inutilizzata (ad esempio hub per le merci che devono
andare in centro storico, parcheggi bici); in questo modo puntiamo a reperire risorse economiche con cui rinegoziare parzialmente la convenzione con Modena Parcheggi con l’obiettivo di
ripristinare alcuni parcheggi a disco orario in prossimità degli esercizi commerciali e di ridurre drasticamente gli abbonamenti alla sosta per i lavoratori del centro storico.
Carlo Maria Giovanardi ( NCD )
E’ un dossier che va approfondito con grande attenzione ma sicuramente non è pensabile che per 42 anni il comune, cioè i modenesi rimangano ingessati da un piano parcheggi che ipoteca
il futuro della città.
Antonio Montanini ( CAMBIAMODENA )
La Convenzione con Modena Parcheggi dovrà essere rivista, anche se il tipo di contratto ereditato, non consentirà particolari margini di trattativa, salvo l’individuazione di inadempienze. Il
Novi Park, che piaccia o no, saremo obbligati a doverlo utilizzare. Il tema è quindi, come renderlo fruibile. A seguito di un Nuovo Piano sulla Mobilità, sarà completamente rifatto anche il Piano
Sosta. Riteniamo che il tema Sosta sia strategicamente funzionale al rilancio del Centro Storico. Per sfruttare il Novi Park predisporremo delle arterie/direttrici a largo scorrimento di traffico che
consenta di raggiungerlo in tempi brevissimi dai quattro lati della Città. Creeremo un sistema di connessione con Navette Elettriche tra il parcheggio e varie zone del Centro, con frequenza,
capillarità ed efficienza. Il Cittadino potrà essere prelavato e riconsegnato direttamente dal posto auto. Inoltre, potrà essere prenotata la Navetta tramite SMS. Sempre sulla Navetta, vi sarà la
possibilità di pagare la sosta. Sarà potenziata la sicurezza e sarà fornito anche un servizio Navetta notturno direttamente alla destinazione richiesta dal Cittadino. Il Nuovo Piano Sosta prevedrà
un restringimento della zona blu, un adeguato equilibrio tra parcheggi blu e bianchi. Sarà individuata una soluzione per il Parcheggio di P.zza Roma, con la possibilità di aprirne uno nuovo a silos
nell’Ex AUSL di San Giovanni del Cantone. Per i parcometri, sarà valorizza la possibilità di pagare tramite SMS, potendo altresì prolungare il tempo della sosta.
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Gian Carlo Muzzarelli ( CENTROSINISTRA )
Credo che possiamo partire da una verifica puntuale delle strisce blu affinché il sistema di regolazione così introdotto permetta ovunque una migliore rotazione della sosta e dell’accessibilità
ai servizi pubblici e privati. Io penso poi che dovremo trasformare il Novi Park in una opportunità effettiva anche per i residenti del centro e per l’afflusso di turisti e di visitatori in occasione dei
grandi eventi della città e procedere rapidamente alla costruzione di nuovi parcheggi, come quello previsto all’ex mercato ortofrutticolo. Ma qualunque piano sosta ha senso se è inquadrato in
una strategia di mobilità intelligente e sostenibile ed è questo il lato principale che dovremo sviluppare nei prossimi anni, sia con la ulteriore qualificazione dei servizi ferroviari verso Bologna,
Sassuolo, Carpi e la stazione medio-padana dell’alta velocità, che con la qualificazione della rete urbana del trasporto pubblico e delle piste ciclabili. Il tavolo del patto per la crescita dovrà infine
articolarsi in un settore dedicato alla mobilità, con tutti i protagonisti e senza divisioni in compartimenti stagni.
Adriana Querzè ( PER ME MODENA )
Occorrerà rivedere il piano sosta e modificare la convenzione con Modena Parcheggi tenendo conto della pedonalizzazione del centro storico e quindi della necessità di modificare l’accessibilità
al centro. Soprattutto occorrerà rendere più frequentato il Parcheggio attraverso un impegno di Modena Parcheggi e Comune rispetto a maggiore vigilanza interna ed esterna; elaborare un
piano di comunicazione verso la cittadinanza; aumentare e diversificazione i percorsi e le fermate delle navette di collegamento col centro; introdurre un sistema di incentivi economici orientati
al pieno utilizzo del parcheggio da parte dei modenesi.
Fabio Novara ( L’ALTRA MODENA - SINISTRA IN COMUNE )
Il piano sosta va totalmente rivisto in chiave sinergica con l’attuale città e per quella che volgiamo realizzare. Dobbiamo prendere atto che l’applicazione dell’attuale piano, non ha dato i risultati
sperati sia in temine di viabilità che in qualità dell’aria. Bisogna quindi prevedere: una nuova forma di rotazione della sosta, il rilancio del trasporto pubblico, utilizzo di parcheggi scambiatori
con collegamenti a motorizzazione elettrica, il completamento della rete ciclabile e convenzioni con trasporti privati ed aziende produttive per il trasporto “da e per” i luoghi di lavoro. Questo
è possibile attuarlo solo attraverso un analisi giuridica del caso Modena Parcheggi e la ridiscussione di quell’accordo. Questo non sarà facile dato che la follia dell’Amministrazione ha vincolato
i futuri Piani Sosta per ben 40 anni.
Giuseppe Pellacani ( FORZA ITALIA CON BERLUSCONI PER MODENA - FRATELLI D’ITALIA / ALLEANZA NAZIONALE - LIBERTAS PPE UDC )
Sì. Una revisione è necessaria. Occorrono una revisione del sistema delle “strisce blu”, da adeguare al Codice della strada (che, all’articolo 7, comma 8, impone ai comuni di “riservare una
adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta” nella stessa area dove insistono le strisce blu o nelle “immediate
vicinanze”); creazione di parcheggi centrali a corona della Città, ad esempio di un silos in via San Giovanni del Cantone; l’ampliamento e la risistemazione dell’area ex AMCM e l’allungamento
serale dei tempi di apertura del garage Ferrari. Il Novi Park è stato una follia, utile solo per arricchire qualcuno, sproporzionato, costosissimo, difficile da far digerire ai modenesi. Comunque oggi
c’è, e va utilizzato. La convenzione con Modena Parcheggi è un contratto, e i contratti si rispettano. Se contengono incongruenze, eccessi, punti oscuri, possono però essere rivisti e corretti.
4) Ritiene che ci sia ancora spazio per insediamenti di medie superfici commerciali?
E quale percorso di valorizzazione e sviluppo del piccolo commercio vorrà intraprendere?
Vittorio Ballestrazzi ( MODENA SALUTE AMBIENTE )
Purtroppo le grandi strutture ce le abbiamo. Il Grand’Emilia in certi momenti sembra il centro di Modena. Non ho parole. Bisogna incentivare quello che c’è. Concentriamoci lì. Creiamo insieme
una rete di supporto commerciale per i piccolo commercio in centro, nell’immediata periferia e nelle frazioni. Le vie delle città sono vive se ci sono delle attività se no sono un dormitorio. Il
trasporto di quello che si è comprato nei piccoli negozi soprattutto in centro non deve essere un problema e un costo per i clienti. Dobbiamo lavorare sulla fiducia dei clienti nei confronti dei
commercianti, nelle facilità delle consegne e nell’assistenza del post-vendita. È fondamentale. Sarà più facile con me trovare delle soluzioni che non con chi è espressione di chi ha permesso
lo scempio dei chioschi o mega strutture commerciali con parcheggio gratuito. Il centro poi deve essere quello che già naturalmente è: il più bel centro commerciale. Io ho un esempio davanti
per la città: via De Polli di una ventina di anni fa. Una città nella città: c’era tutto.
Stefano Bellei ( PRIMA CON I MODENESI )
No. Di centri commerciali piccoli, medi e grandi ce ne sono già anche troppi. E oltre ad aver inferto un colpo durissimo al piccolo commercio adesso cominciano a mangiarsi addosso l’uno con
l’altro. La priorità, ora come ora, è la difesa di ciò che è rimasto del piccolo commercio. Basta passeggiare per le vie del Centro per essere colti da una profonda tristezza nel vedere la quantità
di negozi vuoti e di saracinesche abbassate. Una desertificazione che è allo stesso tempo economica, sociale e culturale. Una futura amministrazione leghista offrirà incentivi all’apertura di nuovi
esercizi commerciali e limiterà i livelli di tassazione di pertinenza dell’ente locale.
Marco Bortolotti ( M5S )
Penso che la situazione attuale lasci spazio solo a esercizi commerciali medio/piccoli, e caratterizzati da elevata qualità/specializzazione, oppure a marchi di notevole interesse (vedi i nuovi
negozi di abbigliamento in centro storico). Per sostenere le PMI lavoreremo su diversi fattori: una promozione unitaria provinciale legata al piano di marketing territoriale, sulla base della quale
improntare una rinnovata formazione degli operatori (formazione su cui il Comune stesso deve aiutare le imprese a investire). Questo concorrerà ad un aumento della qualità del nostro tessuto
imprenditoriale, soprattutto in ottica di internazionalizzazione e turismo. Sul piano della riduzione dei costi a livello comunale vogliamo mantenere l’attuale situazione in merito alla TASI/IMU e
invece, per quanto riguarda la TARI, passare ad una tariffazione puntuale del rifiuto industriale. La burocrazia, infine, dovrà diventare “amica”: informazioni complete e certe, certificati telematici, possibilità di una prima consulenza per i micro-imprenditori. Oltre a queste iniziative dirette, sono mio avviso importanti per un quadro di riferimento che sostenga la piccola imprenditoria
anche altre nostre proposte come la trasparenza amministrativa, la lotta ad evasione fiscale, l’appoggio alla proposta parlamentare che mira a sanare la deregulation sugli orari di apertura (le
cosiddette aperture “selvagge”) e infine l’investimento deciso sull’efficientamento del sistema giudiziario: una giustizia in grado di chiudere i contenziosi in tempi ragionevoli può diventare un
punto d’appoggio fondamentale per chi non ha “le spalle grosse”.
Carlo Maria Giovanardi ( NCD )
L’antitrust ha sottolineato come l’abuso di posizione dominante delle Coop ha recato gravi danni ai consumatori: è una situazione che va assolutamente riequilibrata.
Antonio Montanini ( CAMBIAMODENA )
Bloccherò la realizzazione di centri commerciali, in particolare quelli quasi monopolistici. Farò diventare Modena a vocazione Turistica. Per il Commercio del Centro Storico, sosterrò un processo
di formazione e trasformazione di esercizi a vocazione turistica. Valuterò la possibilità di realizzare una galleria in Centro Storico climatizzata al fine di poter attirare persone durante la stagione
calda e fredda. Incentiverò l’insediamento di attività commerciali in zone desertificate. LA “RICETTA” PER IL MERCATO ALBINELLI. Oltre ad una buona gestione dei servizi alla struttura e a una
riduzione dei costi di gestione, il destino del Mercato Albinelli passerà attraverso un Piano di Marketing Strategico che ridefinisca anche i criteri e le modalità di assegnazione degli spazi. Inoltre,
la valorizzazione del Brand “Mercato Albinelli” e che lo veda collocato all’interno del nuovo progetto di Centro Storico “Salotto”. Infine, dovrà essere integrato a pineo titolo nel circuito turistico
e delle Piazze di Modena. Riconoscerò al Consorzio degli Esercenti, una sostanziale autonomia di gestione e manutenzione del mercato, ridefinendo anche il contratto d’affitto con canoni indicizzati ai volumi d’affari. Risolverò il problema dell’accessibilità dai parcheggi attraverso una fermata dedicata della navetta Novi Park. Presterò maggior controllo e riordino dell’area antistante.
Piazza XX Settembre sarà messa a disposizione in modo costante per iniziative di promozione, con particolare riferimento alle tipicità. Spetterà poi agli esercenti individuare una soluzione per
un prolungamento, almeno di una parte, degl’orari di apertura completando pure la gamma merceologica dell’offerta con particolare attenzione alla difesa della tipicità.
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Gian Carlo Muzzarelli ( CENTROSINISTRA )
Cominciamo da un dato di fatto: se non ripartono i consumi, se cioè non mettiamo un po’ di soldi nelle tasche del ceto medio, come sta cercando di fare il Governo, non c’è agevolazione che
tenga. Ma in ogni caso noi dovremo proseguire le politiche regionali e comunali di sostegno alla qualificazione e specializzazione degli esercizi commerciali e io credo che il Comune dovrà
prevedere appositi bandi per l’assegnazione di contributi alla innovazione. Quanto alle medie superfici commerciali è evidente che con la liberalizzazione non è più possibile porre limiti a priori
e che la parte del leone la fa il mercato. Tuttavia penso che la politica urbanistica ci consentirà di governare i cambiamenti e di tutelare un equilibrio vantaggioso per i consumatori e per gli
operatori e di ribadire il ruolo storico e insostituibile del centro storico per il commercio e i servizi.
Adriana Querzè ( PER ME MODENA )
In questa fase ritengo che lo sviluppo per insediamenti di nuove superfici commerciali non sia opportuno in considerazione delle difficoltà di quelle esistenti rispetto alla tenuta economica delle
attività. Credo invece esistano ampi margini di valorizzazione e sviluppo del piccolo commercio. Questo dovrà esssere sostenuto da un piano di marketing orientato allo sviluppo turistico della
città, da un sistema di e-commerce, a regia comunale, che possa dare anche al piccolo commerciante la possibilità di proporre i propri prodotti, soprattutto se tipici, su scala internazionale. Fatta
salva la possibilità di aderire a proposte di aperture festive e serali degli esercizi, si cercherà di organizzare l’apertura dei negozi per zone della città nelle quali, a rotazione, l’amministrazione si
impegnerà ad organizzare eventi e occasioni di animazione del territorio.
Fabio Novara ( L’ALTRA MODENA - SINISTRA IN COMUNE )
Non credo si sia più spazio per nuovi centri commerciali soprattutto a causa della crisi che ha contratto notevolmente i consumi, il costo eccessivo di gestione di queste cattedrali e la necessità
di valorizzare i quartieri limitrofi della città anche attraverso l’incentivazione di piccoli supermercati di zona o singole realtà commerciali. Punti vendita anche con specificità e non solo riferiti a
tabelle merceologiche generiche ma calibrate per le esigenze di quartiere. Attività che devono essere incentivate e sostenute anche attraverso sgravi fiscali o contributi specifici. Per non parlare
dell’applicazione reale della legge sulla differenziazione del rifiuto e della TARI.
Giuseppe Pellacani ( FORZA ITALIA CON BERLUSCONI PER MODENA - FRATELLI D’ITALIA / ALLEANZA NAZIONALE - LIBERTAS PPE UDC )
Credo non sia più tempo di grandi centri commerciali. Qualche insediamento, di medie dimensioni, in zone scarsamente servite è ancora ipotizzabile, ma dico basta agli ipermercati mostro.
Oggi, i commercianti sono sparsi soprattutto in periferia hanno scarsa visibilità e poche chance di successo. I Centri di Vicinato, aggregazioni di piccoli negozi tradizionali al servizio di un quartiere, dopo l’avvento dei grandi Centri Commerciali sono i più penalizzati. Va ridata loro attenzione in quanto svolgono egregiamente la funzione di presidio del territorio in termini di supporto
alla sicurezza e di contrasto del degrado. I Centri Commerciali hanno ostacolato la concorrenza danneggiando soprattutto i commercianti ma anche i consumatori. Occorre investire risorse per
favorire gli insediamenti commerciali mediante progetti mirati, come quello al tempo previsto per piazza della Pomposa, con incentivi, sconti, contributi all’accesso al credito, selezionando
accuratamente le tipologie commerciali (per evitare ad esempio la concentrazione di negozi etnici in certe zone); occorre risistemare gli arredi urbani, riqualificare immobili o aree abbandonate,
garantire costantemente (e non solo nei due mesi che precedono le elezioni) pulizia, sicurezza, manutenzione delle strade, decoro contro ogni tipo di degrado.
5) Come intende contrastare la microcriminalità in città e
il progressivo radicamento della malavita organizzata nel nostro territorio?
Vittorio Ballestrazzi ( MODENA SALUTE AMBIENTE )
Vado veloce. Piena attuazione del Patto per Modena Sicura. Se lo si attua, la microcriminalità e anche la malavita organizzata subirebbero un duro colpo. Il prefetto lo deve attuare. Noi potenzieremo al massimo il vigile di quartiere. Il 70% dell’organico presente e futuro della Polizia Municipale deve essere sulla strada per la prevenzione e la sicurezza. Il restante 30% per dare supporto
tecnico. I commercianti non devono sentirsi abbandonati, di fianco a loro, ma un passo avanti, c’è la struttura del comune e il loro Sindaco. Candidati con me ci sono degli imprenditori del
commercio e di altri settori. So di cosa sto parlando e anche Voi lo sapete. Modena è nostra. Ci siamo capiti?
Stefano Bellei ( PRIMA CON I MODENESI )
Semplicemente dando attuazione a quel Patto per la Sicurezza tanto sbandierato ma mai applicato. La prima cosa da fare è quella di utilizzare i vigili nella loro funzione di polizia municipale per
controllare il territorio e reprimere la criminalità. Poi bisogna sfruttare le grandi potenzialità offerte dai volontari della sicurezza. La sinistra non li ha mai utilizzati a pieno perché, contrariamente a
quanto sostiene a parole, non ama che i cittadini partecipino direttamente nella gestione della società. Li preferisce nel ruolo di mansueto gregge da guidare a piacimento e da tosare quando
necessario. È poi necessario estendere la rete di video sorveglianza e procedere, con gli strumenti consentiti dalla legge, a un reale allontanamento dal territorio dei soggetti indesiderati e
pericolosi. Se c’è una cosa che in questi anni tutti dovrebbero aver capito è che con il buonismo, le ideologie e i falsi miti non si risolvono i problemi reali.
Marco Bortolotti ( M5S )
Occorre mettere a disposizione della Polizia Municipale risorse più adeguate, ma ancor prima instaurare un rapporto di maggior collaborazione. Per questo intendo mantenere un collegamento
diretto con tale tematica, lasciando al sindaco la delega sulla sicurezza. Dal momento, inoltre, che ci sono già addetti pubblici formati per occuparsi in particolare del primo livello di contrasto
alla microcriminalità, vogliamo “liberare” queste energie al momento un po’ sopite tramite un efficace coordinamento su tutta la città. Un ulteriore snodo nevralgico per la lotta alla criminalità
organizzata è il settore degli appalti: su questo tema vogliamo rivedere (e applicare scrupolosamente) i criteri di scelta affinché siano assolutamente premianti la competenza e la trasparenza.
Dobbiamo inoltre coordinarci con tutte le istituzioni che già ora svolgono un importante lavoro di indagine e recupero informazioni.
Carlo Maria Giovanardi ( NCD )
Deve essere riaperto il Centro di Identificazione ed Espulsione degli extracomunitari e rivista la normativa della interdittiva antimafia, che ad oggi è servita soltanto a danneggiare gravemente
imprese modenesi colpite per motivazioni surreali senza dare nessun contributo serio alla lotta contro la criminalità organizzata.
Antonio Montanini ( CAMBIAMODENA )
L’obbiettivo sarà quello di rendere una Città sicura a misura di donna. Sarà ridefinito il “PATTO MODENA SICURA”. Il primo punto, sarà quello di migliorare il coordinamento interforze creando
la SOU (Sala Operativa Unica). Inoltre, le pattuglie presenti sul territorio saranno meglio coordinate attraverso l’installazione di un sistema satellitare che consentirà di monitorare e quindi efficientare la dislocazione delle stesse sul territorio. Attraverso la riorganizzazione della Macchina Pubblica e l’Informatizzazione di tutti i processi, libereremo risorse umane disponibili ad assumere
competenze burocratiche attualmente svolte da Agenti di Polizia Municipale. Ciò consentirà di avere più Agenti in strada e meno negl’uffici. Allorquando sia possibile, le pattuglie, saranno
costituite da un solo Agente al fine di aumentare i punti di osservazione. Rilancerò il ruolo dei “Volontari della Sicurezza” che negl’ultimi anni è quasi scomparso, cercando di coinvolgere il più
possibile cittadini che hanno perso il posto di lavoro. Sarà costituita anche una Guardia d’Onore composta da cittadini volontari che sostituirà Agenti di Polizia Municipale “porta stendardi”. Saranno fatti investimenti per il potenziamento della rete di video sorveglianza “attiva” con telecamere ben visibili e identificabili al fine di avere anche un ruolo di deterrenza sul territorio. Sempre
attraverso il Corpo dei Volontari della Sicurezza, verrà svolto un servizio di monitoraggio 24 ore su 24, in particolare, di notte, all’occorrenza, l’operatore addetto all’osservazione dei monitor,
avrà la possibilità di potenziare l’illuminazione in zone a rischio e azionare un allarme sonoro. Saranno introdotti dei Vigili di quartiere nelle zone più a rischio e intensificato il Servizio di vigilanza
notturna, valutando anche la possibilità di definire convenzioni con Società di Vigilanza privata. Il presidio presso la Stazione delle Corriere, non sarà più un ufficio, ma una “sentinella” dell’area
con ruolo di prevenzione al crimine. Intensificherò la lotta al racket dell’accattonaggio. Attiverò con determinazione qualsiasi iniziativa volta al reprimere il dilagare delle Criminalità Organizzata,
dedicando alcune unità specializzate alla lotta alla Criminalità Organizzata. Aumenteremo la qualità della formazione e della selezione in ingresso. Diffonderò il senso civico. Lotterò contro la
piaga dei furti di biciclette dotando le stesse di un numero di Telaio/Targa identificativo e un apposito registro. Coloro che saranno sorpresi con bicicletta non censita, dovranno dimostrare di
averne il legittimo possesso. Recentemente buona parte degli addetti al Corpo di Polizia Municipale, stanno attraversando una fase di demotivazione e disorientamento. Provvederò a ridefinire
obbiettivi e incarichi.
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Gian Carlo Muzzarelli ( CENTROSINISTRA )
Permettetemi di ricordare che io ho già lavorato con determinazione su questo versante con la legge regionale sulla lotta alla mafia, la legge per la sicurezza e legalità nei cantieri edili e la legge
per la legalità nei settori del facchinaggio e della logistica. A Modena dovremo dare gambe al Patto per la Sicurezza, chiedendo persone e mezzi allo Stato e soprattutto un efficace coordinamento interforze e un potenziamento dell’attività investigativa. Come Comune penso che dovremo coprire il territorio tutti insieme, anche con il presidio della polizia municipale sull’intero
arco della settimana e delle 24 ore.
Adriana Querzè ( PER ME MODENA )
Il coordinamento delle forze dell’ordine è uno dei più efficaci strumenti per intervenire, seppure con modalità ed azioni profondamente diversificate, su entrambi i fenomeni. Sul radicamento
della malavita occorrerà inoltre affiancare alle azioni di controllo e repressive un continuo lavoro di vigilanza, intelligence e analisi incrociata delle banche dati disponibili facendole dialogare ed
individuando sul nascere ogni forma di radicamento malavitoso.
Fabio Novara ( L’ALTRA MODENA - SINISTRA IN COMUNE )
Proponiamo di istituire un corpo speciale della Polizia Municipale per il controllo di aziende e cantieri avviati dagli enti pubblici consentendo loro di accedere ai data base degli organi di polizia.
In questo modo sarà possibile durante il controllo nei cantieri e nei fermi autovetture, verificare i precedenti delle persone, la regolarità degli appalti e della registrazione all’INPS dei dipendenti
presenti nei cantieri etc. Introdurre nei protocolli di accesso alle gare d’appalto, attribuendo un punteggio di merito, alle aziende che non siano mai incorse in condanne penali, sanzioni amministrative (come assunzioni non in regola, danni contro il patrimonio o ambientali etc.) e siano parte della white-list antimafia; presentino i termini di garanzia sui lavori eseguiti; accettino penali
sulla chiusura dei cantieri; forniscano tutte le documentazioni sopra richieste in riferimento all’utilizzo dei sub appalti. Eliminare il massimo ribasso come principio base dell’assegnazione. Lavorare attraverso l’ANCI e i nostri parlamentari affinchè sia data al più presto la possibilità di attuare controlli fiscali locali come previsto, ma mai applicati, anche dalla legge sulle autonomie locali.
Giuseppe Pellacani ( FORZA ITALIA CON BERLUSCONI PER MODENA - FRATELLI D’ITALIA / ALLEANZA NAZIONALE - LIBERTAS PPE UDC )
Da sindaco adotterò un piano articolato per combattere la criminalità, attraverso: - l’integrazione delle attività sul territorio delle sette forze di polizia, utilizzate nelle loro più specifiche funzioni
e competenze. Eliminazione dei doppioni e unificazione delle strutture (7 mense, 7 sale operative, ecc. ). Realizzazione di una Sala operativa unica; - alleggerimento delle forze dell’ordine da
compiti amministrativi da affidare a dipendenti “civili” (tolti da funzioni inutili e spostati attraverso la mobilità) al fine di aumentare gli agenti che operano sul territorio; - il recupero dei servizi
mirati al controllo del territorio; - più illuminazione e più telecamere attive, soprattutto in aree “sensibili” (prossimità istituti scolastici, parchi pubblici, piazze, zone a rischio spaccio, prostituzione,
vandalismi, furti). In alcune zone (ad esempio Tre Olmi, Villanova, Cognento) basterebbe posizionare una telecamera sull’unica, o sulla principale via di accesso per rendere più facile l’identificazione dei colpevoli di reati da parte delle forse dell’ordine; - la realizzazione di un unico coordinamento centralizzato di video sorveglianza; - l’assunzione di 20 guardie municipali, anche a
part-time; - la collaborazione con imprese private nel presidio delle aree limitrofe a impianti, stabilimenti, uffici, magazzini, previa autorizzazione del Ministero dell’Interno; - la dislocazione delle
pattuglie auto ferme con i lampeggianti in funzione in punti critici sempre diversi, per alcune ore, in modo da evitare il formarsi di “crocchi” di sfaccendati e delinquenti; - una diffusa e costante
presenza del Vigile di quartiere come elemento di prevenzione, avvicinando la gente a chi “produce” sicurezza. Vigilando, dialogando con i cittadini, sia residenti sia operatori commerciali, con
scambio di informazioni, si rendono coesi gli sforzi per combattere i potenziali pericoli della criminalità; - la formazione di volontari per la sicurezza, mediante apposito corso dedicato, muniti
di apposita pettorina identificativa e cellulare con tessera prepagata fornita dal Comune, con il compito di osservare e segnalare alle forze dell’ordine eventuali comportamenti e/o presenze
“sospette”. L’attività dei volontari potrà essere valorizzata assegnando un compenso, un punteggio utile – titolo preferenziale - per l’accesso ai servizi erogati dal comune, o sconti sulle tariffe,
secondo i principi di merito, di responsabilità e di reciprocità già illustrati; - la costituzione di un apposito ufficio (Ufficio Modena Città Sicura) a cui ogni cittadino che voglia contribuire alla
sicurezza della città, può recarsi personalmente o segnalare via e-mail, telefonica, sms, postale e quant’altro i propri suggerimenti, inconvenienti, anomalie, potenziali rischi di cui è venuto a conoscenza; - la creazione (all’interno dell’ Ufficio Modena Città Sicura) di uno sportello per le denunce, in collaborazione con le varie forze dell’ordine, nel quale il cittadino che ha subito un reato
possa effettuare la denuncia senza perdere mezza giornata di lavoro; - l’intervento mediante Ordinanze ad hoc per colpire fenomeni fonte di degrado o di disagio per la cittadinanza, mediante
divieti e applicazione di sanzioni pecuniarie. In particolare disporrò:
• misure antiaccattonaggio, fenomeno che oggi ha raggiunto livelli di molestia esasperanti;
• il divieto dell’uso dei frigoriferi nei negozi di alimentari per conservare bevande alcoliche (che non hanno bisogno del freddo per essere conservate);
• il controllo del disturbo e della lesione della civile convivenza nei Condomini;
I provvedimenti che attengono alla sicurezza saranno contemporaneamente, accompagnati da un piano concreto di sostegno sociale volto al recupero, all’assistenza e al reinserimento. In chiusura, un tema concreto molto sentito dai modenesi: la piaga dei furti di biciclette. Non è un problema insolubile e propongo una soluzione semplice, praticabile, già adottata altrove con successo:
dotare 20 bicilette “civetta” di due chip, un primo chip per la identificazione digitale e un secondo chip che funziona come un piccolo antifurto satellitare Gsm-Gps, dal costo di circa cento euro.
In caso di furto, la bicicletta è rintracciabile dalle forze dell’ordine. In questo modo si può scoprire il ladro, o addirittura la centrale di smistamento, e al contempo si disincentiva la ricettazione.
6) Su quali basi imposterà la concertazione con i corpi intermedi
e che ruolo si immagina per le Associazioni di categoria?
Vittorio Ballestrazzi ( MODENA SALUTE AMBIENTE )
La concertazione sarà all’interno della partecipazione. Ruolo attivo. Tante volte ho sentito dagli artigiani e commercianti: ma me sa peghia a fer la me associazioun? I’m disen mai gninta...(scusate
il dialetto maccheronico). Siete necessari per il sistema come è adesso e contribuite a migliorarlo per arrivare al mio mondo ideale dove l’impiegato del comune va in negozio o nel laboratorio
o in azienda con un tablet e insieme al titolare o all’incaricato sbrigano la pratica. Ricordatevi la fibra ottica. L’obbiettivo ideale ma da ricordare: burocrazia zero. Consulenza non scartoffie.
Stefano Bellei ( PRIMA CON I MODENESI )
Le Associazioni di Categoria sono molto importanti, a patto che non diventino fini a loro stesse. Purtroppo negli ultimi tempi si è assistito a una loro progressiva degenerazione ad apparato,
con una casta di funzionari che pensano più ai loro interessi che non a quelli degli associati. Penso che l’amministrazione comunale oltre a mantenere un ovvio dialogo con le associazioni debba
ricercare un contatto il più possibile diretto con la base. Deve sviluppare strumenti che consentano ai singoli rappresentanti delle diverse categorie di avere a che fare direttamente con l’amministrazione.
Marco Bortolotti ( M5S )
La partecipazione e l’ascolto sono aspetti fondanti del M5S al punto che su di essi abbiamo costruito l’intero nostro programma. Le Associazioni di categoria e i corpi intermedi svolgono un
ruolo prezioso nel momento in cui sono in grado di convogliare verso l’Amministrazione le esigenze dei cittadini che in qualche misura rappresentano, ma sulle questioni più importanti noi
miriamo a coinvolgere direttamente i cittadini stessi insieme alle associazioni. E’ tramite questo confronto aperto che la città potrà riacquistare la propria vitalità e attingere come in passato alle
sue migliori vocazioni.
Carlo Maria Giovanardi ( NCD )
Nella nostra storia e nella nostra tradizione l’associazionismo ha sempre avuto un ruolo importante: rilevo con piacere, che sto rispondendo a domande che vengono poste da più associazioni
che hanno trovato finalmente un modo di agire comune.
Antonio Montanini ( CAMBIAMODENA )
Provenendo dal mondo dell’Associazionismo Datoriale, non posso che ritenere indispensabili il continuo confronto e soprattutto, l’apporto che tali Associazioni possono dare ad una Amministrazione Pubblica. Se sarò Sindaco, avendo messo al primo posto come elemento fondante per il rilancio della città, il tema dell’economia, va da se che le Associazioni Datoriali saranno gli
interlocutori principali. Sarà istituito un tavolo permanente di confronto. Almeno una volta all’anno, porterò la Giunta presso ogni Associazione al fine di migliorare la reciproca conoscenza e
intensificare le relazioni interpersonali funzionali ad un lavoro di squadra.
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Gian Carlo Muzzarelli ( CENTROSINISTRA )
L’esempio è il patto regionale per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, che come ho detto dobbiamo riprodurre subito anche a Modena. Non consegneremo a nessuno un diritto di
veto, ma dovremo operare per fare sistema e per fare sistema dovremo condividere gli obiettivi e le strategie fondamentali. Naturalmente sia la politica che le associazioni soffrono oggi una
crisi di rappresentanza che non possiamo ignorare. Di conseguenza dovremo tutti guardare anche oltre i confini e recuperare la fiducia e la partecipazione di chi si sente “fuori”.
Adriana Querzè ( PER ME MODENA )
Una relazione costante, basata su incontri periodici e non limitati alle questioni emergenziali sarà la mdalità con cui mi impegnerò ad impostare la relazione con le Associazioni di categoria,
cercando un coinvolgimento reale su interventi progettuali condivisi e soprattutto costruiti insieme.
Fabio Novara ( L’ALTRA MODENA - SINISTRA IN COMUNE )
Le associazioni di categoria sono non solo i portavoce dei loro associati ma parte attiva delle conoscenze locali delle realtà produttive e pertanto devono essere parte attiva dell’elaborazione
delle nuove leggi destinate a specifici settori, o critici propositivi ma anche garanti di applicazioni costruttive o sperimentali di nuove forme di concepire l’impresa in un mercato globalizzato.
Nulla può migliorare ne cambiare se tutti non mettono da parte la propria volontà al non agire pretendendo al tempo stesso il cambiamento.
Giuseppe Pellacani ( FORZA ITALIA CON BERLUSCONI PER MODENA - FRATELLI D’ITALIA / ALLEANZA NAZIONALE - LIBERTAS PPE UDC )
Da liberista, ritengo che il pubblico non debba occuparsi di ciò che il privato può fare meglio e in tempi più rapidi. L’amministrazione deve collaborare a creare le condizioni perché l’iniziativa
privata possa svilupparsi al meglio. Per questo con le associazioni il rapporto sarà di collaborazione e ascolto.
7) Come verrà riorganizzata la proiezione turistica della città, anche in vista dell’Expo?
In tale ottica ritiene che il Palatipico potrà essere collocato in modo permanente in centro storico?
Vittorio Ballestrazzi ( MODENA SALUTE AMBIENTE )
Vedere risposta n.1 per l’expo e ribadisco che per me il Palatipico deve esssere vicino al MEF. Il centro storico deve essere attrattivo di suo. Modena può e deve essere più visitata dai turisti
che devono essere trattati con i guanti bianchi. La stazione centrale deve essere un biglietto da visita in pergamena e non come adesso che spaventa. La Manifattura si presenta molto bene ci
aggiungiamo che il voltone del Palazzo Ducale deve essere sempre aperto. È una vista magnifica da Corso Vittorio (da valorizzare) fino a via Farini, provate ad immaginarla. Ce ne sarebbe a iosa
da dire ma sappiate che per me la valorizzazione del turismo è preminente e si associa alla sconfitta del degrado urbano. Modena pulita, Modena sicura, Modena europea. Gli estensi erano
collegati all’Austria. Do you know Vienna? Tassa di soggiorno da abolire.
Stefano Bellei ( PRIMA CON I MODENESI )
Palatipico deve essere collocato in maniera permanente in Centro Storico, che è il suo contenitore non solo ideale ma naturale. L’Expo è un momento, magari passeggero ma molto importante
quindi bisogna sviluppare un progetto di promozione turistica organico, di lungo periodo, che raccolga tutte le eccellenze del territorio all’interno di un’unica cornice, che non può essere che
di natura storica e culturale.
Marco Bortolotti ( M5S )
Come già sottolineato in domande precedenti, puntiamo ad istituire un assessorato ad hoc per il marketing territoriale, in modo da coniugare lo sviluppo economico con la cultura modenese,
le sue eccellenze e il turismo. Inoltre, la programmazione deve avvenire in ottica di intera area provinciale, in modo da ridurre il fenomeno del “mordi e fuggi” turistico che oggi molti lamentano.
Ha senso pensare ad una collocazione permanente di un’iniziativa come Palatipico in centro storico, dal momento che oggi non esiste in quella che è la zona di maggior attrazione turistica un
punto unico in cui sia possibile acquistare tutti i prodotti DOP che Modena può vantare.
Carlo Maria Giovanardi ( NCD )
Innanzitutto riscoprendo l’orgoglio di appartenere ad una grande storia e a una grande cultura, così come il Presidente della Repubblica dovette ammettere nel momento in cui Modena e
Parma erano state escluse dalla grande mostra delle città capitali a Venaria Reale nell’ambito delle manifestazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Il padiglione di Modena, che venne
chiamato a partecipare con alcuni gioielli come il busto di Francesco I del Bernini ed il quadro dello stesso Duca di Velasquez, la Carta del Cantino ecc, fu fra i più apprezzati dal milione di visitatori che ebbero occasione di ammirare quei gioielli. Per quanto riguarda il Palatipico in centro storico bisogna pensarci bene soppesando i pro e i contro.
Antonio Montanini ( CAMBIAMODENA )
Considero il Turismo come elemento portante e fondamentale della nuova economia Modenese. Il nostro potenziale turista è facoltoso, gli piace la cultura, il mangiare bene, le automobili di lusso.
Modena la orienterò verso una clientela di alto livello, offrendo standard qualitativi elevati e proposte capaci non solo di catturare momentaneamente il turista, ma di fidelizzarlo. Intercetteremo
tutti i turisti diretti a Maranello alla Ferrari. Opererò in un’ottica di Marketing Territoriale predisponendo un piano ad hoc e creerò il Marchio Made in Modena. Metterò la città nelle condizioni di
comunicare in multilingue. Istituirò un circuito turistico con navette elettriche. Incentiverò l’apertura di Cantine di Lambrusco, Acetaie, Salumerie tradizionali nel Centro Storico, aventi caratteristiche
“museali”. Incentiverò l’utilizzo del servizio di spedizioni anche internazionali a domicilio. Creerò un nuovo portale per la Modena Turistica che promuova la città. Valorizzerò la figura di Pavarotti
e della Modena ducale, proporrò la candidatura di Modena ad eventi internazionali compresi quelli sportivi. Di concerto con le Associazioni intensificherò la formazione ai negozianti per migliroare l’offerta al cliente Turista, in particolare, quello straniero. Il Palatipico dovrà essere una struttura permanente situata nello stabile dell’ex cinema Principe o Ex Poste della Stazione dei Treni(da
verificare), in prossimità del MEF, dei Giardini ducali, dell’Accademia Militare e dello stesso Centro Storico, creando così dei percorsi culturali-economici-turistici attraverso tutta la città. Definirò
immediatamente, assieme alle Associazioni di Categoria, un progetto specifico per l’Expo 2015 per attirare flussi di turisti nella nostra città. Contemporaneamente sarà promossa la presenza di
un nostro spazio presso l’Expo come vetrina delle eccellenze Modenesi.Il Comune lo farò uscire dalla gestione di soggetti operativi che si occupano di Turismo. Abolirò la Tassa di Soggiorno.
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Gian Carlo Muzzarelli ( CENTROSINISTRA )
Ho già detto, e credo di essere stato il primo candidato a farlo, che il Palatipico deve essere collegato al centro storico, con un percorso su tutto il centro e che ruota intorno a Piazza Roma, e in tal
senso è arrivata la positiva proposta della Camera di Commercio. Mi pare che si stiano creando le condizioni per passare dalle ipotesi ai progetti e se sarò sindaco farò il possibile per fare pure il
passo successivo, dai progetti ai fatti. E’ una scelta che si colloca con naturalezza in continuità con le opportunità che si aprono con Expo 2015, alla quale dobbiamo collegarci sia stando nella strategia regionale che con iniziative puntuali di marketing territoriale, a scala cittadina e provinciale. A meta giugno a Maranello ci sarà probabilmente il lancio di una strategia regionale, per promuovere
questa straordinaria realtà, “lenta” come l’aceto balsamico e “veloce” come la Ferrari. Ma la nostra ambizione deve andare oltre l’appuntamento 2015, far sì che le ricadute siano di lungo periodo.
Adriana Querzè ( PER ME MODENA )
a. Modena ha bisogno di un nuovo progetto di marketing territoriale e comunicazione che valorizzi l’offerta del territorio e le professionalità degli operatori coinvolti. La comunicazione terrà conto
in misura maggiore del turismo proveniente dall’estero e si orienterà sul canto e la musica, su proposte eno-gastronomiche, su percorsi artistico-culturali, sul campo dei motori, sul ciclo-turismo, sul
turismo termale e su quello legato al mondo degli affari. Si realizzeranno: - un sito turistico con un’ agenda annuale degli eventi, degli spettacoli, delle fiere di maggiore attrattività locale, nazionale
ed internazionale. - Dovranno essere utilizzate le opportunità del sistema policentrico padano: Modena fa rete con Reggio Emilia, Bologna, Mantova, Parma oltre che Carpi e Sassuolo e i festival
della Filosofia, della Letteratura, della Poesia dovranno tenerne maggiormente conto. b. Di questa area vasta potrà usufruire anche il turismo eno-gastronomico con i nostri prodotti tipici e altre
forme di turismo di nicchia quale, ad esempio, quello in bicicletta su lunghe percorrenze se i territori extraurbani sapranno attrezzarsi con forme di ospitalità innovativa offerta da aziende agricole a
vocazione turistica. c. Saranno valorizzati i principali luoghi e monumenti cittadini, il Palazzo Ducale, le vie secondarie con itinerari dedicati basati sullo sviluppo dell’ identità della singola strada; le
feste di strada sul modello delle social street. d. Nel piano di manutenzione del centro storico, un’ attenzione particolare dovrà essere riservata alla zona della stazione ferroviaria, porta di accesso
alla città con interventi sull’arredo urbano, sulla segnaletica, sulla mobilità, unitamente all’apertura di un ufficio turistico, renderanno la zona più idonea alle funzioni di accoglienza e di primo contatto
con la città. e. L’Amministrazione incentiverà offerte specializzate di fruizione della città quali, ad esempio il B&B, l’albergo diffuso e nuove forme di ospitalità. Sarà sostenuta la formazione professionale e linguistica degli operatori turistici locali. Sarà incentivato e sostenuto l’uso mobile e web di contenuti di approfondimento e di promozione attraverso QRcode sui cartelli e sui monumenti.
Fabio Novara ( L’ALTRA MODENA - SINISTRA IN COMUNE )
L’Altra Modena intende promuovere una riconfigurazione degli assessorati che separi la Cultura dalle Politiche per il Turismo. Il turismo è una merce immateriale e come tale potrà finire in carico
alle Attività produttive, consentendo alle politiche culturali di superare finalmente gli anni ottanta, per sperimentare una città contemporanea a se stessa. Il turismo è accoglienza e una città che
si apre al turismo è una città che prima di tutto si prende cura di se stessa, del suo patrimonio e delle sue tradizioni, ma che sa anche rinnovarsi con l’apertura di nuovi spazi di interpretazione
dell’offerta dei suoi beni. La nostra città possiede beni artistici e naturalistici, significative tradizioni agroalimentari, gastronomiche e artigianali, oltre a una storia importante di difesa delle libertà
civili, che devono essere valorizzate e promosse, anche con la partecipazione attiva dei cittadini e degli operatori del settore. Modena non è solo la Città dei Motori, ma la città dell’ingegno dei
suoi lavoratori, dei contadini e dei piccoli artigiani che hanno costruito e saputo inventare. E’ necessario spostare le ingenti risorse destinate ad operazioni commerciali come il MEF, decise da
pochi a favore di interessi privati, verso progetti volti al rilancio del turismo e condivisi con la città; favorire nuove forme di finanziamento di giovani e disoccupati da parte anche di Fondazioni
e Banca Etica per progetti inerenti al rilancio del turismo; è necessario valorizzare, con adeguata promozione, il sito Unesco con anche l’istituzione di momenti dedicati al suo studio a livello
internazionale. La città deve proporre un turismo accessibile, con un’offerta rivolta a tutte le condizioni economiche e sociali. Si può, in questo senso, oltre a valorizzare le strutture alberghiere,
facilitare l’accoglienza di turisti da parte di privati cittadini, con la creazione di una rete di accoglienza privata, promossa, tra l’altro, con una specifica “app” comunale. Infine per utilizzare l’EXPO 2015 come promozione per la nostra città, riteniamo che il Palatipico possa rappresentare un buon punto di partenza nell’organizzazione però arricchito da altri itinerari specifici. Un luogo
interessante per il suo realizzo, potrebbe essere il riutilizzo, con un radicale intervento edificatorio, l’attuale ex cinema Principe.
Giuseppe Pellacani ( FORZA ITALIA CON BERLUSCONI PER MODENA - FRATELLI D’ITALIA / ALLEANZA NAZIONALE - LIBERTAS PPE UDC )
Modena è una città ricca di risorse, conoscenze e talenti. C’è la materia prima, ma manca la capacità di trasformarla in valore. Per invertire questa tendenza occorre individuare gli elementi forti di
rigenerazione sociale ed economica, creare il marchio, l’immagine, il brand che possa rendere attrattiva Modena. Per realizzare un grande piano di rivitalizzazione turistica della città occorre uno
specifico assessorato al turismo, coordinato ma distinto da quelli esistenti. Occorre un progetto di marketing chiaro, condiviso con le associazioni di categoria, realizzato da esperti, che preveda
tra l’altro un sito internet dedicato, una migliore segnaletica turistica, un coordinamento delle iniziative, e così via. Il turista che viene a Modena a visitare il Museo Ferrari deve essere a conoscenza
che esistono Piazza Grande e il Duomo, il Palazzo Ducale, ottimi ristoranti “per tutte le tasche”, negozi di gastronomia con le eccellenze del territorio, e così via. A Modena è possibile e si devono
offrire pacchetti integrati. Modena e innovazione sono due facce della stessa medaglia. Il “made in Modena” presenta tante eccellenze: abbigliamento, meccanica, ceramica, alimentare, ecc., ma
una in particolare, che coniuga ingegno e passione: quella automobilistica, che ha avuto ed ha la sua espressione sia nell’industria attiva operante ed in buona salute (Ferrari, Maserati, Lamborghini,
Pagani), sia in iniziative di rilievo che rimangono nella memoria (De Tommaso, Bugatti, Stanguellini, ecc.), che hanno contribuito al formarsi di competenze specifiche di altissimo livello. A queste si
aggiunge una moltitudine di realtà artigianali vicine al mondo delle corse e della ricerca (B.Engineering, Veca, Marchesi, OMP, Campana, ecc.), nonchè un numeroso e variegato indotto che conferma la presenza di un dna caratterizzato da inventiva, passione ed operosità nell’automobilistico d’eccellenza. Il capitale umano c’è. Lo stock di conoscenze ereditato dalle precedenti generazioni,
pure. La ricerca sui nuovi motori, richiedendo competenze trasversali, apporta innovazione in vari settori industriali: dalla meccanica ai materiali, dall’elettronica all’ict e alle telecomunicazioni, dalla
chimica alla fisica e all’ambiente, dalle nanotecnologie all’energetica. Questo grande potenziale, unico ed originale, che affonda le sue radici nella nostra tradizione motoristica, va valorizzato: la
rivitalizzazione turistica del nostro territorio può passare anche attraverso un’offerta innovativa, diversa, integrata, a partire dall’aspetto maggiormente caratterizzante: “Modena: fabbrica dell’innovazione”. Occorre un’evoluzione da un turismo esclusivamente “ludico” ad un turismo industriale. Nella Modena futura, quella che sapremo “costruire”, il turista sarà attratto anche perché troverà
imprese, laboratori, centri di ricerca e luoghi d’incontro e di ospitalità (Pista di Marzaglia Museo Ferrari, alberghi con centri benessere, centri divertimento…..), oltre ad un patrimonio storico-artistico
di pregio (Duomo, musei, arte, ecc.), ad iniziative specifiche (eventi, mostre, Festival) e ad altre eccellenze (gastronomia) che fanno della nostra città una città unica. Non bisogna poi dimenticare che
Modena gode di una posizione geografica peculiare e strategica. Modena si trova infatti al centro di importanti collegamenti viari e ferroviari e da Modena è possibile raggiungere in brevissimo
tempo Milano, Firenze, Venezia, Verona, Mantova, Ravenna, Ferrara, ecc.. Questa “centralità” va valorizzata con un marketing appropriato e impegnandoci a migliorare i collegamenti stradali ma
anche ferroviari. Vengo al Palatipico. La promozione del marketing territoriale, dei marchi e delle personalità che hanno dato lustro alla città e la rendono famosa nel mondo (primi fra tutti: Pavarotti,
Ferrari, Panini, Maserati) è un obiettivo da perseguire con decisione. Tanto più in occasione dell’ EXPO2015. L’idea di un tendone in piazza Roma però mi convince poco, e ritengo più adeguata
una collocazione altrove, ad esempio al Novi Sad (come suggerito da altri), più vicino alla stazione ferroviaria e dotato (come tutti sappiamo) di un mastodontico e sinora inutilizzato parcheggio.
8) E’ immaginabile un ruolo maggiore del privato nella gestione dei servizi?
Se sì, in quali ambiti?
Vittorio Ballestrazzi ( MODENA SALUTE AMBIENTE )
Dove il privato riesce senza andare a discapito della qualità del servizio e del trattamento dei lavoratori si fa. La trasparenza e l’imparzialità sono valori costituzionali. Il comune è una casa di vetro.
Chiunque ha dei rapporti con il comune deve sapere che gareggia sempre alla pari e non deve avere il sospetto che qualcuno è più uguale dell’altro. Fino ad ora non è sempre stato così. Il
discrimine è tra efficienza e qualità, non tra privato e pubblico. Da Sindaco sono sicuro di riuscire a concretizzare quanto ho scritto sopra. Sui settori e le attività se ne discuterà e si prenderanno
decisioni insieme tenendo presente i principi e le leggi dello stato. Per capirci Hera e Coop varie...per me sono pari agli altri.
Stefano Bellei ( PRIMA CON I MODENESI )
Il privato costituisce sicuramente una risorsa, perché offre quelle garanzie di efficienza e funzionalità che spesso il pubblico non garantisce. Tuttavia l’operato del privato deve essere sottoposto
a uno stretto controllo del pubblico, che ne indirizzi l’azione e ne definisca gli obiettivi in un’ottica di interesse collettivo. Io vedo bene l’azione del privato nel campo del turismo, della cultura,
dell’educazione e sotto molti aspetti anche in quello sociale. Ma questa presenza deve essere ausiliaria e non preponderante. Le redini di tutti questi settori devono rimanere saldamente nelle
mani del pubblico, che deve conservare il pieno controllo delle sue eccellenze e dei suoi gioielli. Di svendite del patrimonio collettivo in Italia ne abbiamo già viste abbastanza, e generalmente
non hanno portato a nulla di buono. È ovvio che chi gestisce il settore pubblico deve avere una forte impostazione etica e deve usare come criterio di valutazione le capacità e le competenze,
altrimenti il rischio diventa quello della clientela. Purtroppo a Modena siamo abituati a una amministrazione che foraggia gli amici senza curarsi delle conseguenze economiche e dei risultati.
Questo sistema non può più essere tollerato. La vera sfida da vincere è sulla questione morale.
Marco Bortolotti ( M5S )
Per porsi correttamente questa domanda, occorre nella nostra visione per prima cosa analizzare e riorganizzare, a parità di risorse, gli uffici e i servizi della P.A. comunale. Si tratta di un lavoro
non banale e nemmeno troppo breve, ma è indispensabile recuperare e valorizzare tutte le competenze che si sono prodotte negli anni. Sulla base dei risultati di questo lavoro è sicuramente
possibile valutare l’esternalizzazione di alcuni servizi, a patto però di dotare quelli che sono dei veri e propri progetti di obiettivi a medio/lungo termine e soprattutto prevedendo sin dall’inizio
delle precise modalità di controllo sull’efficienza, sulla qualità del servizio ma anche sulla qualità del trattamento e della formazione degli operatori. Questo servirà ad impedire - ad esempio un eccessivo turnover all’interno delle strutture esternalizzate. E’ dunque fondamentale arricchire la formazione del personale della P.A. in ottica di governance delle esternalizzazioni: laddove
cioè si deciderà di affidare al privato un determinato servizio, questo non significherà che il Comune “si dimenticherà” di quel settore, ma al contrario che svilupperà competenze specifiche per
essere in grado di svolgere un corretto ruolo di controllo e indirizzo. Vi sono infine alcuni settori - indicati nel nostro programma - quali istruzione, sicurezza, una parte del mercato del lavoro, che
vogliamo invece mantenere o far rientrare sotto una diretta gestione pubblica, che nella nostra visione non è sinonimo di spreco ma di garanzie per tutti e di qualità diffusa.
Carlo Maria Giovanardi ( NCD )
Sono favorevole ma devo purtroppo prendere atto che tre anni fa il popolo italiano ha bocciato con un Referendum un tentativo di muoversi in quella direzione.
Antonio Montanini ( CAMBIAMODENA )
Assolutamente si e in tutti quegli ambiti in cui il privato possa garantire la fornitura di servizi più concorrenziale e qualitativi rispetto a quelli pubblici. Dismetterò tutte le partecipazioni in quelle
Società che operano in regime di libero mercato e su prodotti/servizi non oggetto di monopolio o di fornitura di servizi di primaria necessità. Il mio impegno, sarà quello di attivarmi per migliorare i servizi ai cittadini e alle Imprese e ridurre le relative tariffe. Ritengo che nell’erogare i servizi, la Pubblica Amministrazione non deve porsi come il soggetto “Imprenditore” di se stesso, deve
essere in grado di creare le condizioni per produrre servizi di qualità attraverso l’intrapresa dei cittadini stessi. Solo nel caso in cui vi sia da soddisfare la domanda di servizi primari antieconomici,
la Pubblica Amministrazione ha l’obbligo e il dovere sociale di organizzarsi in qualsiasi forma per sopperire a tali bisogni applicando quel criterio della sussidiarietà secondo cui il Pubblico interviene solo laddove il privato non riesce ad intervenire. Il ruolo della Pubblica Amministrazione, dovrebbe andare oltre, svolgendo così una funzione di “gendarme” nel controllo della qualità
dei servizi erogati, a difesa della collettività.
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Gian Carlo Muzzarelli ( CENTROSINISTRA )
Modena ha già molte esperienze di affidamento di servizi a mercato, basterebbe pensare alla manutenzione o ai servizi di ristorazione. Non ci sono da parte mia pregiudizi ideologici, ma c’è
un punto fermo e di principio da quale si deve partire: la sanità e la scuola devono essere governate dal pubblico e non dal mercato, la salute e l’istruzione non sono merci. Dunque bisogna
distinguere bene fin dove si può arrivare e chi fa che cosa. Ad esempio: i nidi aziendali sono i benvenuti, un arretramento della scuola pubblica no.
Adriana Querzè ( PER ME MODENA )
Penso che il Comune di Modena abbia fatto ampiamente ricorso al rapporto con i privati nella gestione dei servizi. Ritengo che il ruolo del Comune sia quello di programmare e definire le
politiche ma che la sua capacità di governance dipenda anche dal mantenimento di competenze gestionali dirette che andranno mantenute. Ritengo che per quanto riguarda gli ampliamenti
dei servizi possano essere affidati a privati mentre per quanto riguarda la parte dell’esistente oggi a gestione diretta, questa debba rimanere tale, almeno nel medio periodo.
Fabio Novara ( L’ALTRA MODENA - SINISTRA IN COMUNE )
E’ fondamentale essere chiari: noi riteniamo che per garantire un buon servizio ai cittadini, il pubblico non può esimersi dal gestire e controllare con competenze tutti i servizi indirizzati alla
persona ed in particolare alle giovani e future generazioni. Questo significa acquisire o non perdere quelle risorse che, come per un impresa, rappresentano il sapere dell’amministrazione. Per
attuare questo, però è necessario rivedere e avviare un processo di ripubblicizzazione di Hera e di tutti i suoi servizi, come ridiscutere il piano di stabilità. Dobbiamo cessare il concetto che il
pubblico privatizza per risparmiare senza curarsi del servizio. Questo può essere fatto per specifici settori come ad esempio nel campo del turismo, impianti sportivi etc. ma con capitolati vincolanti e controllo ferreo della qualità del servizio. Il tutto con un giusto accordo tra le parti che metta al centro anche il rispetto dei diritti dei lavoratori impiegati, la trasparenza della contabilità
e la sicurezza del mantenimento degli accordi economici e tecnici definiti.
Giuseppe Pellacani ( FORZA ITALIA CON BERLUSCONI PER MODENA - FRATELLI D’ITALIA / ALLEANZA NAZIONALE - LIBERTAS PPE UDC )
Assicurare gli stessi servizi del passato con risorse in calo richiede necessariamente un’apertura al privato, secondo il principio della sussidiarietà, nei settori in cui il privato può offrire una migliore performance, a prezzi inferiori. Penso ad esempio all’esternalizzazione dei servizi che possono essere gestiti anche dai privati o in collaborazione con i privati (assistenza e cura anziani, non
autosufficienti, nidi, ecc.). Ho in mente anche una visione finalmente moderna ed integrata di un sistema sanitario aperto all’apporto di onlus e privati, là dove utile e possibile.
9) Su quali linee di azione poggerà il rilancio dell’attrattività del centro storico?
Se dovranno essere portate in centro nuove funzioni, quali saranno e con che tempi ciò avverrà?
Vittorio Ballestrazzi ( MODENA SALUTE AMBIENTE )
Nelle precedenti risposte si capisce come la penso. Massima disponibilità a discutere, partecipare, decidere e fare in pochissimo tempo. Do you know Stati Generali ed Effetto Modena?
Tutto diverso
Stefano Bellei ( PRIMA CON I MODENESI )
Il Centro è un naturale contenitore di eventi culturali, che però devono essere pianificati con un’attenta analisi dei costi e benefici. Non devono essere iniziative realizzate solo per far vedere
che il Comune fa qualcosa, ma bisogna porsi degli obiettivi e raggiungerli. Inoltre è necessario fare un’opera di promozione per far capire a modenesi che la parte cosiddetta vecchia della città
è il più bel centro commerciale che ci sia, che passeggiare per le sue vie è piacevole e che si può godere di bellezze che in altri posti non si trovano. Quindi cosa fare? Sicuramente detassare
l’occupazione di suolo pubblico per bar e ristoranti che vogliano allestire spazi all’aperto. Poi lavorare sulla raggiungibilità, prevedendo, per esempio, alcune corse gratuite degli autobus dalla
periferia verso il Centro. Avendo reso il centro facilmente fruibile con mezzi pubblici , si prevede di collocarvi uffici e servizi amministrativi entro il mandato della consigliatura.
Marco Bortolotti ( M5S )
A breve termine intendiamo lavorare sulla fruibilità delle bellezze del centro storico tramite le moderne tecnologie di comunicazione, quali un’unica rete wi-fi aperta e l’introduzione di codici
QR per diffondere rapidamente sui sistemi personal le informazioni di natura commerciale, culturale e legate a specifici eventi. A proposito di questi ultimi, dal momento che immaginiamo il
centro storico come perfetta cornice per una rinnovata economia dello spettacolo, vogliamo ripensare l’intrattenimento in modo che sia più consono a tale cornice e rivolto anche ad adulti
e famiglie. A medio termine vogliamo sederci al tavolo con gli esercenti per promuovere sinergie commerciali che consentano di vivere l’esperienza diurna del centro storico come una sorta
di “centro commerciale naturale”, puntando molto al tema del trasporto/parcheggio. E’ possibile proseguire sulla strada dell’incentivazione di ulteriori attività, ma prestando attenzione alla
complementarietà rispetto all’offerta già presente e richiedendo un impegno temporale minimo a chi si propone di avviare un’iniziativa con il sostegno del Comune. Infine, la nostra visione più
a lungo termine contempla una riqualificazione significativa dei beni culturali, in primo luogo del Palazzo Ducale che intendiamo restituire ai cittadini.
Carlo Maria Giovanardi ( NCD )
Penso ad aree del centro storico totalmente pedonalizzate, da rendere una specie di salotto urbano e ad altre nelle quali l’accesso non sia così drasticamente impedito al traffico privato come
oggi avviene, certamente l’idea di cementificare il parco inventando una vocazione commerciale con più di mille posti a sedere, avrebbe dato il colpo di grazia alle residue funzioni abitative e
commerciali del centro.
Antonio Montanini ( CAMBIAMODENA )
Il Centro Storico dovrà essere concepito sempre più come un luogo di aggregazione legato ad eventi, al turismo, a negozi specializzati, all’arte, alla cultura, ma anche al ritorno dei residenti.
Attualmente in Centro Storico convivono tre categorie di residenti, quelli benestanti in bei palazzi ristrutturati, oppure immigrati e anziani in Palazzi degradati. Il mio Progetto “Centro Storico
– Salotto di Modena” prevede un ripopolamento stabile (residenti) e mobile (operatori economici, altri cittadini, Turisti). Affinché i Cittadini ritornino in Centro Storico, metterò mano a tre questioni: in primis, la mobilità. Ho abitato in centro per quasi 15 anni e per il problema della mancanza del posto auto ne sono venuto via. Eliminerò gli oneri che ora gravano sui residenti per poter
disporre di un posto auto. Metterò a disposizione posti auto riservati al Novi Park con servizio Navetta 24 ore su 24 prenotabile e che ti porta fino sotto casa. Aumenterò la zona di pedonalizzazione solo dopo aver risolto il problema dei parcheggi e dell’accesso. Aprirò al traffico il Centro nelle ore notturne, ad esclusione della Via Emilia; seconda, questione, incentiverò fortemente la
ristrutturazione degli Immobili, con particolari agevolazioni per chi costruirà garage. Riporterò in Centro dei servizi fondamentali, come Asilo Nido, Scuola Materna e Scuola Elementare. Aprirò
un Parco Giardino per bambini. Migliorerò l’arredo urbano e il servizio di pulizia. Apriremo nuove fontane. Il Progetto, prevede anche attività di animazione e spettacolo. Riproporrò le “Serate
Estensi” in versione più ridotta rispetto a quelle degli anni scorsi, limitate ad un solo week-end. Il Palazzo Ducale sarà sede di attività culturali legate alla Modena Estense. In Piazza degli Estensi
(Ex Piazza Roma) realizzerò un pavimento trasparente su tutta l’area della Villa tardo Antica. Piazza XX settembre la trasformerò nel salotto buono di Modena, centro permanente di eventi culturali, spettacoli musicali, convegni, rappresentazioni cinematografiche d’essai, letture pubbliche per adulti e bambini, sfilate di moda. Sarà a totale disposizione anche del Mercato Albinelli. Promuoverò la raccolta e la digitalizzazione di tutte le foto antiche di Modena, poi, la realizzazione digitale di un tour in 3D della Modena in varie epoche. Il tour, con appositi occhiali, sarà effettuato
anche camminando in città per rendersi conto della differenza tra passato e presente. L’iniziativa, sarà utilizzata anche a livello turistico. Aprirò una Galleria climatizzata d’inverno e d’estate dove
i locali potranno rimanere aperti anche 24 ore su 24. Promuoverò e sosterrò l’apertura di nuovi pubblici esercizi innovativi come luoghi di incontro e socializzazione, rivolti soprattutto ai giovani.
Sperimenterò l’apertura di biblioteche e musei in orari serali avanzati (fino alle 24). Anche gli artisti di strada saranno oggetto di animazione costante e diffusa della città. Infine, l’ultimo sabato
di giugno di ogni anno, organizzerò la festa dei Modenesi. Una sorta di Redentore di Venezia, dove tutti gli abitanti del Centro Storico, si potranno impadronire della strada e organizzare una
interminabile tavolata dove mangiare tutti assieme per conoscersi meglio e riacquistare il senso di identità comune.
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Gian Carlo Muzzarelli ( CENTROSINISTRA )
La chiave di volta dell’attrazione del centro storico risiede nella qualità architettonica e storica degli edifici e nella concentrazione dei beni e delle attività culturali. Da questo punto di vista il polo
del S. Agostino produrrà una vera e propria svolta, per dimensione e qualità dell’intervento. Andrà accompagnato dalla valorizzazione di un sistema di piazze riconoscibili per funzioni, identità
e opportunità di aggregazione. Quanto a nuove funzioni mi pare che il punto vero sia quello di portare in centro altri abitanti e servizi per i cittadini che vi abitano. Non a caso ho lanciato l’idea
di trasformare a residenza per le giovani coppie l’ex caserma Fanti. Ovviamente il centro storico dovrà essere anche il centro della “smart city”, la città del web e delle reti intelligenti.
Adriana Querzè ( PER ME MODENA )
Il rilancio del centro storico sarà inevitabilmente legato alla maggiore attrattività turistica e alla capacità dell’Amministrazione di promuovere attività, eventi, animazioni. Ritengo che queste
ultime debbano avere basso costo e basso impatto rispetto all’inquinamento acustico. Debbano svolgersi a rotazione nelle diverse aree del centro senza arrecare disturbo ai residenti ma, nello
stesso tempo contribuire a mantenere vivo il centro. In centro dovranno essere portate nuove famiglie residenti con la messa a disposizioni di servizi per bambini nel solco della scelta di riaprire
nel settembre 2014 un nido e una scuola dell’infanzia nel comparto San Paolo restituito alla città dopo il restauro. Ritengo invece che gli uffici comunali non debbano tornare in centro storico
ma restare nella prima periferia per evitare affollamento e forse congestione nella accessibilità in ore della giornata nelle quali già si assiste ad una sufficiente presenza di visitatori ed operatori.
Fabio Novara ( L’ALTRA MODENA - SINISTRA IN COMUNE )
Molti sono i punti, come: potenziare il trasposto pubblico elettrico diretto al Centro Storico dai parcheggi scambiatori; avviare un piano straordinario di mobilità che privilegi la mobilità ciclabile
e l’efficienza del trasporto pubblico, convergente verso il Centro della città. Ridiscutere le convenzioni e il contratto con il Novi Park e modificare sensibilmente le politica di pagamento istituite
nei parcheggi intorno al centro storico, favorendo i parcheggi a rotazione e il rispetto della sosta di lungo corso per i residenti. Individuare, nelle medesime forme, convenzioni per la copertura
di trasporto pubblico tra il Centro Storico, zone di concentrazione di attività giovanili o d’intrattenimento, nelle ore serali. Identificare e potenziare forme di partecipazione attiva tra ente pubblico e attività commerciali e culturali affinché si possano organizzare attività di richiamo attive durante tutto l’anno. Identificare zone precise e delimitate del Centro per l’esibizione di artisti di
strada, musicisti o intrattenitori. Lanciare anche un piano strategico sull’uso delle piazze a cominciare da quella di xx settembre che dovrebbe diventare zona di realizzo di attività teatrale, mostre
artistiche, concerti e lezioni magistrali varie. Un attenta valutazione va rivolta alla possibilità di riportare in centro storico nuove funzioni perchè se questa potrebbe essere la decisione, andrà
condivisa con la cittadinanza e dovrà tener conto della reale necessità di ridurre i costi d’affitto attuali per la gestione degli uffici pubblici. Tutto questo sarà difficile realizzarlo in meno di tre anni.
Giuseppe Pellacani ( FORZA ITALIA CON BERLUSCONI PER MODENA - FRATELLI D’ITALIA / ALLEANZA NAZIONALE - LIBERTAS PPE UDC )
Il centro storico: è la nostra identità. E’ sacro ed è stato un delitto snaturarlo. Merita considerazione e urgenti interventi di riqualificazione. Provvedimenti sconsiderati, da ultimo la soppressione
del parcheggio di Piazza Roma, lo hanno svuotato di attività commerciali e di vita a vantaggio di supermercati sorti in periferia. Anche i cosiddetti eventi riqualificanti si sono rivelati inadeguati,
da sagra paesana. Oggi è ridotto in stato di abbandono, sporcizia e degrado intollerabili. Il compito di rivitalizzarlo è complesso, ma ci metterò tutto il mio impegno. Voglio riportare la gente a
vivere il centro, migliorandone l’accessibilità, l’attrattività e l’accoglienza, attraverso: - la pulizia quotidiana di strade, portici e marciapiedi; - la sistematica pulizia degli edifici (di tutta la città) dalle
scritte dei writers, in un quadro di collaborazione connesso alle attività di prossimità; - l’incentivazione al rifacimento dei marciapiedi, alla pulizia e all’abbellimento delle facciate degli edifici; la creazione di parcheggi centrali a corona della Città, ad esempio di un silos in via San Giovanni del Cantone; - l’ampliamento e la risistemazione dell’area ex AMCM e l’allungamento serale
dei tempi di apertura del garage Ferrari; - lo stop, nel frattempo, ai lavori in Piazza Roma. A tutti noi, penso, piacerebbe Piazza Roma senza auto. Ma prima di tutto occorre trovare parcheggi
alternativi. Vicini. Non il Novi Sad dove i modenesi non andranno mai. Solo dopo, una volta risolto il problema, si potrà ripensare ad una pedonalizzazione dell’area, garantendo comunque
ogni iniziativa perché non rimanga un piazzale vuoto, inagibile ora per il freddo, ora per sole cocente, ma diventi un’area viva e vitale, con negozi, ristornati, bar, bistrot, tavolini, verde, ecc.- la
revisione dei parcheggi e della viabilità nei viali Caduti in Guerra e Rimembranze; - l’allestimento di un consono arredo urbano e la realizzazione di una vera pedonalizzazione di Via Emilia, da Via
Canalgrande a Corso Duomo e di altre piccole porzioni limitrofe; - il rilancio delle attività commerciali (diverse dal settore della ristorazione, ormai saturo), soprattutto quelle ludiche e con valenza
aggregativa, anche attraverso incentivi per chi ne apre di nuove, ma con il divieto di apertura in centro storico di negozi che ne snaturino l’identità; - la revisione in senso flessibilizzante delle
norme sull’occupazione del plateatico e sulla pubblicità nei negozi; - l’eliminazione del ticket per chi abita in centro storico; - la programmazione di nuove manifestazioni ed eventi culturali di alto
livello: conferma del festival della filosofia, rilancio del festival delle bande militari, e nuove mostre di richiamo quantomeno nazionale; - il coinvolgimento di privati, innanzitutto di cooperative o
di gruppi di giovani, e dei gestori dei locali, nell’animazione del Centro storico anche attraverso la valorizzazione di beni culturali, come musei o di spazi come il Novi Sad, idonei a rispondere
alla pressante richiesta di luoghi di aggregazione e divertimento, avendo a mente iniziative di successo del passato, recente e meno recente, come “I cortili” e il MUVI (Music Village), a fronte
di un’offerta (quella attuale) che si riduce alle iniziative ai Giardini ducali, al Parco Amendola, alla proiezione di film in piazza XX settembre; - ricerca di una soluzione definitiva per il pasticciaccio
dei chioschi nel Parco delle Rimembranze, assicurando al contempo il rispetto dell’area, anche sotto il profilo estetico, e il diritto dei cittadini modenesi a vivere un parco animato, illuminato
e vivace; - la sperimentazione dell’apertura per orari limitati di alcune vie del Centro (ad esempio, alla sera dalle ore 21 alle 06, la domenica pomeriggio) per favorire ristoranti e locali pubblici
e per evitare la domenicale desertificazione del Centro; - la previsione di una mezza giornata (ad esempio il venerdì pomeriggio) di parcheggio gratuito nelle zone limitrofe; - la qualificazione
di viale Vittorio Emanuele come il boulevard elegante di Modena; - la valorizzazione del Mercato Albinelli, “cuore” pulsante della città, attraverso un sostegno alle iniziative di chi vi opera e
un’apertura collaborativa a idee nuove (ad esempio di piccola ristorazione in connessione con la vendita dei prodotti, sulla falsariga di quanto avviene all’estero).
10) Sono tante le aree della città da recuperare/riconvertire e sottrarre al progressivo degrado:
che strumenti intende utilizzare e con quali tempi?
Vittorio Ballestrazzi ( MODENA SALUTE AMBIENTE )
Tempi brevi. Primo anno Amcm deve partire, secondo anno Fonderie deve partire, terzo anno dimissioni del sottoscritto se non sono partite. Gli strumenti sono insieme pubblici e privati l’importante è il consumo zero di suolo e l’area deve essere produttrice di energia o almeno a zero consumo. Cambiare verso a venti anni di svendita ad Hera etc dei beni comuni non è facile ma
ci proviamo e siamo sicuri di riuscirci.
Stefano Bellei ( PRIMA CON I MODENESI )
Non è facile rispondere a questa domanda senza aver chiari quali sono gli strumenti finanziari di cui dispone il Comune. Di aree da riconvertire ce ne sono molte, vicine al Centro, come l’ex
AMCM, e in periferia. Secondo me bisogna privilegiare interventi di recupero indirizzati sul residenziale. In questo modo si avrebbero nuove abitazioni senza consumare ulteriore suolo. I tempi non sono prevedibili poiché le variabili sono troppe: dall’andamento del mercato immobiliare alle risorse di pubblico e privato; dai mutamenti economici e sociali che possono intervenire
nell’immediato futuro a richieste ed esigenze particolari.
Marco Bortolotti ( M5S )
Glistrumenticheintendiamoutilizzaresonodaunlatoditipourbanistico,dall’altroditiposociale:allaprimacategoriaappartengonounpianodiriqualificazioneediliziachepuntiallabonifica(dall’amianto)
e all’efficienza energetica degli edifici affiancato alla trasformazione delle aree verdi in veri spazi ricreativi oppure orti urbani. Alla seconda invece afferisce tutto ciò che ha a che fare con la rivitalizzazione
deiquartieri:dall’affidareledecisionisullagestionedelterritorioalibereassembleediabitantidellazona(doveilComunesvolgeunruolodicoordinamentoegaranzia)finoalladiffusionediattivitàeco-motoriepromosseproprioinmanieradiffusadaespertiinmolteplicispazipubblici,passandoperl’attivazionediquelleformedimutuaassistenzafra“vicinidicasa”cheprendonoilnomediWelfareGenerativo.
I primi effetti di questa duplice modalità di intervento si potranno vedere a medio termine, ma siamo consapevoli che occorreranno anche investimenti importanti su scala temporale più lunga:
per questo vogliamo rafforzare all’interno della “macchina” comunale la capacità di intercettare fondi esterni (Nazionali ed Europei) tramite progetti di alto livello.
Carlo Maria Giovanardi ( NCD )
Credo sia ormai ampiamente condivisa l’idea di bloccare ogni ulteriore espansione edilizia su terreni non ancora edificati e puntare tutto sulla riqualificazione dell’esistente sia in centro storico
che in periferia, conservando quello che c’è da conservare ma anche abbattendo quello che c’è da abbattere per ricostruire con criteri più moderni e più economici.
Antonio Montanini ( CAMBIAMODENA )
Il mio concetto di Città, non è Riqualificazione, che significa rendere migliore una cosa esistente. Il mio concetto è Rinnovare, che vuol dire sostituire. Quindi, se sarò Sindaco, definirò un nuovo
progetto complessivo della città, tarato sui bisogni della sfida allo sviluppo economico, dove la casa, non sarà più intesa solo come un bene di possesso, ma innovativa e come un bene di
servizio. A Modena, si tornerà a costruire, senza però consumare nuovo suolo. Si lavorerà prevalentemente per rinnovare l’esistente. Andrà completato tutto il recupero della fascia ferroviaria.
Ricucendo la zona della Madonnina, a seguito dello spostamento della Ferrovia. Dalla zona di San Cataldo fino alla zona Cavalca Ferrovia di Ciro Menotti, posizionerò delle barriere acustiche
e gradevoli esteticamente, al fine di rendere più vivibile la zona. La Zona Sacca rimane uno dei problemi principali di degrado. Eliminerò la Rotonda del Principe e il parcheggio davanti al
Tempio ridefinendo la circolazione in quel tratto. Ricucirò la Sacca con il retro dell’Accademia che faremo aprire creando un passaggio diretto fino in Via Farini. Alle ex Scuole Marconi, appena
sistemato il Sigonio, faremo la Casa del Volontariato che fornirà anche servizi sociali volti all’integrazione multiculturale. Fin da subito avvierò iniziative che ci possano consentire di provvedere
alla demolizione degli ecomostri. Rottamerò gli edifici energeticamente inefficienti per procedere al rinnovo degli stessi.
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Gian Carlo Muzzarelli ( CENTROSINISTRA )
Questa è probabilmente una delle sfide più alte, anche perché ci siamo proposti il saldo zero nel consumo di territorio. La si può vincere a quattro condizioni: un miglioramento dei redditi
familiari e stabilità dei posti di lavoro per i giovani, perché possano investire nella casa come centro del loro progetto di vita; una politica di sostegno pubblico per contenere i costi attraverso
l’impiego di contributi, la concessione di premi volumetrici e operazioni patrimoniali; la costituzione di imprese o reti di imprese con le spalle robuste per gestire progetti complessi di riqualificazione, rigenerazione urbana e riconversione energetica; finanziamenti bancari a tassi accettabili per le famiglie e le imprese. E’ ovvio che per una prospettiva di questo tipo la regia è decisiva
e io penso di poter mettere a disposizione la mia esperienza, contro chi pensa che l’esperienza sia un limite e non un valore.
Adriana Querzè ( PER ME MODENA )
A Modena si è già costruito molto ed oggi abbiamo aree ocupate da capannoni industriali dismessi, da edifici con appartamenti ed uffici sfitti o invenduti: occorrerà quindi, in collaborazione con
le imprese ed intervenendo con incentivi, sostenere il riuso, la rienerazione urbana, la sostituzione per evitare il più possibile edificazioni per uso civile, commerciale o industriale su terreni vergini.
Fabio Novara ( L’ALTRA MODENA - SINISTRA IN COMUNE )
Recuperare/riconvertire significa anche un piano per la riduzione delle nuove urbanizzazioni soprattutto preservando le zone F; incentivare il recupero delle zone dismesse e la riconversionerigenerazione dei quartieri o zone poco adeguate rispetto ai criteri di sicurezza sismica e alle prestazioni energetiche. Occorre rinnovare i quartieri meno recenti con aree verdi attrezzate (anche
di uso misto pubblico-privato) e la dotazione di spazi di aggregazione. In particolare va rivisto il progetto di recupero dell’attuale area dismessa di via Carlo Sigonio (ex AMCM) ritornando all’idea
originale (in parte già sperimentata con il Teatro delle Passioni) di polo culturale di qualità e alta frequentabilità, (Area delle Culture con sedi per tutte le associazioni, teatro, sale espositive, luoghi
d’incontro etc.). Occorre inoltre dare attuazione al progetto delle ex Fonderie Riunite (scaturito da un percorso partecipativo che ha coinvolto cittadini, associazioni e istituzioni nella definizione
di un museo del lavoro con sale d’esposizione d’arte moderna e contemporanea). Infine occorre promuovere un nuovo percorso di ascolto sociale per progettare gli spazi che verranno liberati
dopo la dismissione dell’attuale linea ferroviaria a ovest della città. La riqualificazione e rigenerazione di quartieri costruiti negli anni 50/60/70 sarà la grande sfida dei prossimi anni. Bisogna
individuare procedure che ne permettano l’adeguamento, in accordo con i proprietari e i residenti, conservando e valorizzando i tessuti urbani e ricorrendo alla demolizione degli immobili
soltanto in casi eccezionali. Occorre combattere i processi di segregazione, marginalizzazione e degrado in atto in diverse aree della città, promuovendo accordi per usi temporanei tra privati
e cittadinanza ed evitando di lasciare queste aree inutilizzate.
Giuseppe Pellacani ( FORZA ITALIA CON BERLUSCONI PER MODENA - FRATELLI D’ITALIA / ALLEANZA NAZIONALE - LIBERTAS PPE UDC )
Sotto il profilo dell’urbanistica, da sindaco intendo dare la priorità al recupero e alla riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente, in un mix equilibrato tra riqualificazioni tout court e
riqualificazioni per sostituzione. Gli interventi riguarderanno innanzitutto: o riprogettazione dell’ex AMCM, vittima di dieci anni di degrado. Tutto il costruito dovrà essere mirato ad ospitare servizi rivolti al rilancio dell’area e del centro storico: attività omogenee, caratterizzanti il luogo con funzioni di alto livello sociale e culturale per attrarre flussi di persone dall’esterno e riconvogliarli
naturalmente verso il Centro storico; o ristrutturazione dell’ex-Fonderie Riunite, in degrado da quarant’anni, per un rilancio del quartiere Crocetta. Penso ad un cantiere dove incrociare creatività,
innovazione e produzione per la elaborazione di un nuovo benessere ed un nuovo stile di vita. Penso a funzioni di sviluppo e produzione culturale a sostegno della creatività in campo artistico,
scientifico e tecnologico come motore per l’innovazione del sistema produttivo modenese. Non voglio costruire vetrine, ma far diventare i luoghi parte della contemporaneità partendo dalla
valorizzazione dei giovani, come drivers di sviluppo. Quanto ai tempi, preciso che non occorre fare tutto in una volta. Si può partire anche da un progetto di recupero di una parte dell’area.
L’importante è iniziare, in concreto.