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Turismo Archeologico
Provincia di Parma 2013/2014
SAG
Studio di Archeologia Globale
Visite guidate archeologiche
Parchi Archeologici
“Trasforma i più importanti insediamenti
del passato dell’uomo in meccanismi di
valorizzazione ambientale”.
Il SAG è impegnato da oltre 10 anni nella
costruzione e sviluppo dei Parchi
Archeologici Metodologici della Provincia
di Parma.
VISITA 1: Piazza Duomo Parma (mezza giornata= 4h ), difficoltà
semplice
Il Duomo di Parma come monumento archeologico. La visita si
svolgerà per tappe sia all’esterno che all’interno del Duomo e del
Battistero. La prima tappa, sul fianco meridionale del Duomo, verterà
sui cantieri e le diverse maestranze (Mastri Comacini e altri) che
hanno innalzato nel tempo la cattedrale. La seconda tappa, l’abside
dall’esterno, sulla simbologia costruttiva astronomica-trigonometrica
utilizzata spesso nel Medioevo per edifici sacri, con breve excursus sul
Vescovo San Bernardo degli Uberti. Terza tappa, interno della chiesa,
il cantiere di Benedetto Antelami, l’architettura sacra armonica
astronomica, l’arte della Cattedrale di Parma fino ai diversi materiali
da costruzione dell’edificio. Dopo una pausa caffè proseguiamo
all’esterno del Battistero, con illustrazione della simbologia del
monumento e del suo scultore. Visita all’interno del Battistero e
all’allestimento del Museo Diocesano.
VISITA 2: Badia Cavana di San Basilide e Castello di
Torrechiara (4h), difficoltà semplice
Legata a filo doppio alle Vicende di San Bernardo degli
Uberti, della Contessa Matilde di Canossa e della
costruzione della Cattedrale di Parma, l’Abbazia di San
Basilide di Badia Cavana e il suo chiostro sono stati
studiati dagli archeologi che ci illustreranno il metodo
costruttivo astronomico, armonico e geometrico sacrale
dell’edificio abbaziale e tutta la bellissima arte di questo
monumento; Visita al chiostro e, tramite l’osservazione
degli elementi architettonici, racconto sulle vicende
costruttive della badia, dalla fondazione alle successive
trasformazioni fino alla forma attuale. Interno della
chiesa, dove sarà spiegata l’architettura e il legame con
l’ideologia monastica.
La visita prosegue e culmina in uno dei più bei castelli
d’Europa, il Castello di Torrechiara, maniero massimo
della potente famiglia dei Rossi, incastonato come una
perla tra i vigneti di collina, i colli dolci ed i paeselli
VISITA 3: Arte di Tradizione rupestre a Santa
Giuliana di Moragnano (4h) difficoltà semplice
Tra Alta Val Parma e Alta Val d’Enza, quasi a mille
metri di quota, prima tappa, nel piazzale di fronte alla
chiesa romanica di Santa Giuliana di Moragnano, si
parlerà del territorio in cui è stata costruita la cappella,
Val d’Enza, Strada Francigena, il passaggio nel
Medioevo degli Appennini. A seguire davanti all’abside:
aspetti architettonico-archeologici del monumento con
spiegazioni sulle tecniche, le maestranze e le ideologie
dietro la costruzione di Santa Giuliana. Terza tappa,
interno della cappella, aspetti simbolici e ideologici
architettonici della cappella. Infine, visita alle bellissime
incisioni di tradizione rupestre, per le quali la Santa
Giuliana è uno dei massimi monumenti d’Italia: la loro
storia, i simboli e tutto l’immenso mondo simbolico che
è sotteso all’Arte rupestre.
VISITA 4: Val Baganza, tra Preistoria e Medioevo
(una giornata= 8h) difficoltà semplice
Il colle del Castello di Felino e la linea di caduta a sud:
le fasi archeologiche (preistoria, etruschi, medioevo)
ancora oggi osservabili tramite strati di terreno e reperti
scivolati lungo le pendici (formazioni dei suoli, industria
litica e ceramica). Il piazzale sotto il castello, linea di
caduta nord: continuazione del discorso archeologico.
Visita al Castello di Felino: vicende architettoniche del
castello, sua costruzione e successive modifiche con
accenni storici.
Nel pomeriggio, sempre in Bassa Val Baganza,
escursione in macchina agli abitati preistorici di
Sivizzola e Morbello della Età del Bronzo (II Millennio
a.C.): verrà spiegato il popolamento preistorico di
quest’area a quei tempi strategica: perché gli uomini
antichi hanno deciso di abitare lì, la loro vita, il
succedersi “politico” di queste comunità. Ciò che sarà
esposto è stato dedotto dall’archeologia e si vedrà come
la scelta di punti strategici del territorio, singoli
frammenti di ceramica, strati di terreno di colore diverso
hanno permesso di capire la storia di popolazioni, che
nulla ci hanno lasciato di scritto.
VISITA 5: Berceto (4h) difficoltà semplice
Visita al potente maniero dei Rossi di Berceto, di
recente scavato e trasformato in Parco Archeologico
Metodologico, con spiegazione delle strutture castellane
e della loro funzione, le quali si trovano lungo la Strada
Francigena, della quale saranno illustrati i più
importanti e affascinanti caratteri storici. Tutto ciò in
quel luogo in cui la magica sosta di San Moderanno, in
pieno Alto Medioevo, indusse re, papi e potenti famiglie
del luogo, a costruire e rendere potente l’Abbazia
intitolata a quel santo: mito e realtà della storia di San
Moderanno. Visita alla pieve con illustrazione dei
caratteri archeologici, architettonici, artistici e storici
dell’edificio sacro di origine romanica.
VISITA 6: Trekking Bassa Val Taro: Rocchetta
del Prinzera e Rupe ofiolitica dell’Età del
Bronzo (4h) difficoltà media
Il percorso inizia alla base del groppo di ofiolite
dove un tempo si ergeva il monastero cistercense
della Rocchetta. Attraverso il boschetto si può
facilmente intravedere il muraglione diroccato
composto da conci squadrati utilizzati per erigere
il monastero. Introduzione storica sulla figura dei
monaci cistercensi e sul motivo per cui
costruirono proprio lì tale monastero. La visita
proseguirà risalendo il monticolo attraverso
l’ingresso che monaci e pellegrini percorrevano
per poter accedere al monastero e ristorarsi.
Giunti sulla cima della collinetta è possibile
ammirare la favolosa vista che domina la valle e
osservare alcune stanze del monastero con muri
edificati a conci squadrati.
Si proseguirà quindi per visitare un altro sperone
ofiolitico che svetta sopra lo strapiombo che porta
al Fiume Taro. Su questo sperone roccioso
l’uomo dell’Età del Bronzo (II Millennio a.C.) ha
ricavato un piccolo terrazzino occupato da una
sola capanna, da cui poteva facilmente controllare
la viabilità sul fiume e lo sfruttamento delle risorse
del territorio circostante. Com’era la capanna
dell’Età del Bronzo? Il conoide di terra formatosi
dall’arrivo dell’uomo sotto lo sperone: qui, con
occhio attento, osserveremo i resti di contenitori
ceramici usati all’epoca della occupazione del
terrazzino: da queste ceramiche sarà spiegato
come è possibile ricavare informazioni sul
popolamento antico.
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