Guida preparatoria al viaggio PDF

Guida preparatoria al viaggio
ETHIOPIA ETHNIC TREK 2014
alla ricerca delle origini dell'umanità
Raul Tassinari
1
fascicolo ad uso esclusivo del gruppo
2
Un percorso africano, un viaggio in un vasto territorio che
offre un mosaico affascinante di colori, paesaggi, religioni
ed un caleidoscopio di etnie differenti: lungo il corso dell’Omo River, in una terra aspra e selvaggia. 10 i gruppi
etnici che praticano agricoltura e pastorizia. I Mursi, gli
Ari, i Dorze, gli Hamer, i Konso, i Banna, gli Tsemai ed altri ancora. L’itinerario è interamente con mezzi fuori strada lungo la Valle del fiume Omo con brevi trekking, soste
nei villaggi dei diversi gruppi etnici di questa regione, soste ai mercati locali, alle stele di Tyla (Patrimonio UNESCO), al Lago Chamo, al cratere di El Sod ed ai “pozzi
cantanti", pernottamenti in alberghi, lodge e camping, pasti in albergo, ristorantini e on the road preparati dal cuoco che sarà con noi
3
Indice
Viaggiatori o turisti......................................................7
Programma del viaggio..............................................................8
Un poco di storia............................................................13
Ordinamento dello stato.................................................15
Ordinamento scolastico..................................................16
Geografia........................................................................17
Ambiente....................................................................17
Idrografia...................................................................18
Clima..........................................................................18
Popolazione....................................................................19
Aspetto sociale................................................................20
i gruppi etnici Etiopi.......................................................21
Principali ETNIE ETIOPI..............................................23
Amhara e i Tigrini..........................................................23
Tigray.........................................................................23
Oromo........................................................................24
Borana ......................................................................25
Mursi..........................................................................26
Hamer.........................................................................26
Dorze:.........................................................................26
Karo: .........................................................................27
Afar: ..........................................................................27
Surma: .......................................................................27
Religioni.........................................................................28
LE CITTA’ PRINCIPALI DELL’ETIOPIA....................30
La Cucina Etiope............................................................32
L’Economia....................................................................33
Festività e tradizioni.......................................................34
Curiosità: alfabeto e calendario......................................35
NOTIZIE PRATICHE PER IL VIAGGIO..........................36
Passaporto.......................................................................36
Visto di ingresso.............................................................36
DISPOSIZIONI SANITARIE........................................37
4
CLIMA...........................................................................37
ORA LOCALE...............................................................38
LINGUA.........................................................................39
MONETA E FORMALITÀ’ VALUTARIE.......................40
Valuta locale...................................................................40
Carte di credito...............................................................41
ELETTRICITÀ...................................................................41
TELEFONO........................................................................42
ACCESSI INTERNET...................................................42
CIBI E BEVANDE..............................................................42
ACQUISTI..........................................................................43
PREPARARE LE VALIGIE................................................44
BAGAGLIO...................................................................44
IL VESTIARIO PER IL VIAGGIO...............................45
A) Equipaggiamento comune ad ogni viaggio:.........46
Varie:...............................................................................47
B) Equipaggiamento complementare per gli itinerari
sugli altopiani.............................................................47
C) Equipaggiamento complementare per gli itinerari
nel Sud e nella Valle dell'Omo...................................48
PICCOLA FARMACIA DA VIAGGIO. Consigli sanitari
e precauzioni igieniche...................................................48
Le 10 regole d’oro del viaggiatore.................................49
La protezione dal sole.....................................................49
Misure preventive contro le punture di zanzara.............50
Piccola farmacia da viaggio nel bagaglio a mano..........51
Strutture sanitarie............................................................51
FOTOGRAFIA E RIPRESE CON VIDEOCAMERA...52
POSTE, TELEFONO, CARTOLINE.............................53
SICUREZZA..................................................................53
L'ETIOPIA SUL WEB...................................................54
ALLA PARTENZA NON DIMENTICARE..................55
L’esperienza insegna che…............................................55
Strutture alberghiere.......................................................56
5
Rete stradale...................................................................57
Turismo responsabile: per un'etica del viaggio..............58
ANCORA SULLA FOTOGRAFIA....................................59
RACCOMANDAZIONE...............................................60
NOTE AGGIUNTIVE.........................................................61
> Temperatura media in febbraio minime e massime61
>Visto di ingresso......................................................61
>Passaporto e bollo annuale......................................61
> Macchine fotografiche, palmari, telefonini, tablet,
videocamere, durante il viaggio.................................62
>Prese di corrente/corrente elettrica (vedere pag 41)
...................................................................................62
>Zanzare/antizanzare (vedere pag 49)......................63
Annotazioni di viaggio...................................................63
6
Viaggiatori o turisti
Nei miei viaggi cerco di avere come compagni di avventura dei
viaggiatori, non dei turisti; divido in modo molto netto le due categorie e infatti ritengo che
Il viaggiatore: ama scoprire, si adatta a qualsiasi condizione e
non si lascia intimorire da eventi straordinari, qualora accadano.
E' selettivo e, se vogliamo, anche raffinato. Si informa prima del
viaggio, quando arriva sul posto sa già molto, cerca di capire la
cultura del popolo che sta avvicinando, non disdegna di essere
ospitato -in particolari luoghi- a bere un caffè con gli autoctoni.
Viaggia,
ma
cerca
il
contatto
con
le
persone.
Generalmente, al suo ritorno, il viaggiatore non racconterà di
quanto è bella -esempio- Addis Abeba, ma racconterà con maggiore enfasi la disponibilità delle persone, avendone scrutato i
visi e cercato di scoprirne la loro storia. Cerca un ristorante, preferibilmente popolare, dove poter gustare le specialità locali e si
mette anche nella condizione mentale migliore per apprezzarle.
Il viaggiatore fa un viaggio con lo scopo di capire maggiormente
una particolare cultura, le tradizioni, usi e costumi di un popolo;
magari non sceglie la località più alla moda ma quella più storica
o più significativa. Viaggia per conoscere altri posti, "altri mondi",
altri modi di vivere; ha il desiderio di cogliere quelle (poche) opportunità che ci si presentano di avvicinarci ad una realtà e ad
una cultura che ci sono estranee, di arrivare preparati, sapendo
già quali sono i tabù e le regole di comportamento in un determinato paese. Sapere come ci si comporta entrando in un tempio
buddista o in una moschea o in una sinagoga, ed adeguarsi.
Quello per me è il senso del viaggio.
Il turista: l'atteggiamento del turista è quello di andare a
cercare, anche per un breve soggiorno, l’evasione dalla
quotidianità, e ciò che porterà a casa non sono esperienze ma
semplici prove che è stato in quel luogo, una valanga soltanto di
foto-ricordo
e
souvenir.
Se sei un turista, NON venire via con mè
7
Programma del viaggio
1°Giorno -sabato 15/2 – Forlì/Milano Malpensa /Addis Abeba
Ritrovo dei partecipanti nei punti e orari da concordare; ore
13.15 partenza in pulmino per il trasferimento a Milano/aeroporto con appuntamento per inizio pratiche di check-in alle ore
18.15, in tempo utile per imbarco sul volo per Addis Abeba con
partenza ore 20.45. Coincidenza per Addis Abeba. Pasti e pernottamento a bordo
2°Giorno – domenica 16/2 - Addis Abeba / Arbaminch
Ore 07.20 Arrivo in Addis Abeba. Dopo il disbrigo delle operazioni doganali e ottenuto il visto di ingresso di $ 20 oppure di €
17,00, partenza in direzione sud. Sosta al sito archeologico di
MELKA KUNTURE a 50 km a sud di ADDIS ABABA, proseguimento per la cittadina di TIYA, dove si trova un sito archeologo
costituto da 32 stele che formano un complesso cimiteriale di
epoca preistorica dichiarato patrimonio dell'Umanità. Proseguimento verso Arbaminch attraverso i verdi paesaggi rurali abitati delle popolazione Guraghe e Wolaita, con le caratteristiche
capanne a forma di alveare.
Notte in hotel. Pensione
completa; pernottamento Swaynes Hotel. tel 251 468 81 18
95
3°Giorno – lunedì 17/2 - Arbaminch / Dorzze
Mattina dedicata a una attraversata in barca del lago Chamo
abitato da ippopotami e coccodrilli; si scende alla sponda del
Lago, camminata di circa ore 2,30 verso il parco nazionale di
NECH SAR e vista di numerose zebre e gazzelle, arrivo al
punto panoramico, incontro con le macchine, si prosegue verso la città e sosta pranzo. Nel pomeriggio si prosegue verso la
regione di CHENCHA, arrivo al villaggio Dorzze, visita e sistemazione nelle capanne tradizionali Dorzze (2500 m). Notte in
capanne Dorzze. Pensione completa; pernottamento Mekonnen Lodge. tel 251 916 88 07 20.
8
4° Giorno – martedì 18/2 - Dorzze / Konso
Mattina trekking per circa 4 ore verso la montagna di MAZA
(2900 m.), incontro con le popolazioni locali, visita delle capanne particolari a forma di faccia di Elefante, la lavorazione di
tessuti, le cascate di Shai e ritorno.
Nel pomeriggio perseguimento verso Konso.
Pensione
completa
pernottamento
Kanta
Lodge.
tel 251 116 18 22 25
5° Giorno – mercoledi 19/2 -Konso / Etnie
Intera giornata dedicata alla visita dei popoli Konso, Insediati
su terra collinare e pietrosa, i Konso abitano in villaggi frazionati e protetti da muri di pietra a secco, gli stessi delimitano e
sostengono i complicati terrazzamenti agricoli, la tradizione
delle antiche sculture funebre in legno (WAKA) steli erette per
non dimenticare un grande guerriero o un grande saggio. Mattina e pomeriggio Escursione verso i villaggi e passeggiata
verso il villaggio del Re di Konso, il museo etnografico. Rientro
in hotel Pensione completa e pernottamento Kanta Lodge. tel
251 116 18 22 25
6°Giorno – giovedì 20/2 - Konso / Jinka
Si parte e già siamo nel cuore del viaggio, piano piano le terre
e le genti si inselvatichiscono, i confini sono il fiume e i pascoli.
Sosta al villaggio di KEY AFER e nel mercato settimanale
( giovedì). Incontro con diversi etnie: i Tsmay, Benna, Hammer
e Arri. Perseguimento per Jinka e passeggiata nel villaggio
Arri, Pensione completa; Pernottamento in Rocky campsite
7° Giorno– venerdì 21/2 - Jinka “I popoli Mursi”/ Turmi
Si attraversa il parco nazionale di Mago, incontro con i popoli
Mursi, cacciatori ed allevatori, etnia nota per la macroscopica
deformazione del labbro inferiore e dei lobi delle orecchie, rincontrabile nelle donne, ottenuta mediante introduzione, sin
dall'infanzia, di un piattello generalmente di terracotta. Ritorno
a Jinkaper, pranzo e continuazione del viaggio verso il territorio Hammer.Turmi. Pensione completa; pernottamento in Ke-
9
ske Campsite vicino al fiume Keske
8° Giorno – sabato 22/2 - Turmi/ Karo/ Turmi
Partenza verso il fiume Omo (2 ore ) Arrivo al villaggio Korcio
e visita dei popoli Kara; pranzo al sacco, ritorno al mercato
settimanale di Demeka (sabato), luogo di incontro delle etnie
Hammer e Benna - sono i gruppi più curati del punto di vista
estetico -. Le donne portano collane di conchiglie cauri e indossano un tipico gonnellino in cuoio orlato con borchie metalliche ed anelli di ferro. Pranzo al sacco; nel pomeriggio vista
del villaggio e cimitero Hammer. Pensione completa. Pernottamento in camping nei pressi del villaggio dei DessanekI
9° Giorno – domenica 23/2 - Turmi/Omorati/Turmi
Partenza per Omorati (circa 1.30 ore), villaggio posto sulla riva
dell’Omo, visita del popolo Dasanach, una volta si chiamavano
Geleb, ritorno a Turmi e con un poco di fortuna vedremo la
“cerimonia del salto del toro”. Pensione completa e Pernottamento in Evangadi Lodge. tel 251 468 84 07 39
10° Giorno – lunedì 24/2 - Turmi / Yabello
Trasferimento verso Yabello, durante il percorso sosta al villaggio e mercato settimanale di Erbore, sosta e pranzo a Weito.
Continuazione del viaggio e arrivo nel territorio Borana, visita
del villaggio Borana, sistemazione in Motel. Pensione completa e pernottamento Yabelo Motel. tel 251 464 46 07 85
11° giorno – martedì 25/2 Yabello / Ilsod “I pozzi
cantanti” /Yerga Chefe
Mattina partenza verso il cratere Ilsod, si scende (30 minuti
per scendere e 2 ore per salire) nel cratere e visita del lago
nero, pranzo e poi visita dei “pozzi cantanti”. Continuazione
del viaggio verso il Nord, arrivo a Yergachefe. Pensione completa e pernottamento hotel Mahlet. tel 251 463 32 00 30
12° Giorno – mercoledì 26/2 - Yerga Chefe
Partenza verso il nord, attraverso la grande piantagione di caf-
10
fè, trekking dal bivio verso le stele di Tutti Fala (5 km andata e
ritorno), continuazione del viaggio, pranzo in un ristorante locale e arrivo ad Awasa. Pensione completa e Pernottamento
hotel Pina. tel 251 462 21 03 36
13° Giorno – giovedì 27/2 Awasa / Addis Abeba e imbarco
Mattinata visita del mercato del pesce e proseguimento verso
nord, con una breve camminata sul livello dell’acqua si raggiungerà una colonia di fenicotteri rosa, pranzo nei pressi del
lago e proseguimento per Addis Abeba. All’arrivo nella capitale
Etiope saranno a disposizione delle camere in Day use in hotel Ghion per una doccia. tel 251 115 51 32 22
La cena
sarà servita in un ristorante tradizionale etiope prima del trasferimento in aeroporto per la partenza del volo notturno per
l’Italia. Con imbarco ore 00.30 del 28/2. Notte a bordo.
14° Giorno – venerdì 28/2 Milano Malpensa/Forlì
Arrivo ore 07.00 a Milano e proseguimento in pulmino per Forlì.
Alcune modeste variazioni potranno essere fatte, se ritenuto
necessario e nell’interesse del gruppo per ragioni tecnico-operative.
A volte le prenotazioni degli alberghi già confermate in Italia
nella “lista hotel”, potrebbero subire variazioni in quanto il Governo si riserva in caso di meeting o conferenze di occupare la struttura a prescindere delle prenotazioni fatte. In
ogni caso verrà sostituita la prenotazione con pernottamenti
disponibili in zone adiacenti. Non è garantita in questo caso la
stessa categoria confermata in Italia.
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Un viaggio in Etiopia presenta diverse problematiche
dovute alla mancanza di preparazione del Paese
nell’accogliere un turismo che è ancora agli albori. La carenza
in alcune strutture alberghiere sia per la parte organizzativa
che igienica e la scarsa manutenzione, fanno risultare il tour
difficile per il comune viaggiatore (ad esempio può capitare di
non avere acqua corrente e, a volte, non avere acqua calda).
Negli alberghi il personale è molto disponibile ma con tempi e
modalità diverse dalle abitudini occidentali. Nelle strutture
alberghiere mancano quasi sempre gli ascensori.
Al di fuori della capitale, gli alberghi sono mediocri ed alcuni
sono basici. Il cibo normalmente è di buona qualità anche se
consiglio alimenti solo cotti e frutta che sia protetta dalla buccia. Sconsiglio bevande sfuse (succhi già preparati ed allungati a volte con acqua o ghiaccio non potabile). In alcuni tratti
le strade sono di difficile percorrenza e il chilometraggio non
può rappresentare la nostra percezione di durata del tragitto
(es: km 200 = ore 6 su alcuni tratti).
Sconsigliato il viaggio a chi non presenta spirito di adattabilità,
buone condizioni di salute e a chi crede di fare una “vacanza”
di altro tipo. L’Etiopia è uno dei paesi più poveri al mondo.
12
ETIOPIA
NOTIZIE IN BREVE
Un poco di storia
E' nella valle del Rift, culla dell’umanità, che furono scoperti
nel 1974 i resti del più vecchio uomo, o meglio, donna: Lucy,
3.5 milioni di anni. Da oltre 5000 anni la storia dei governanti
etiopi è conservata negli archivi del Paese e, anche se non si
trovano tracce su altri manoscritti, la Bibbia racconta diversi
episodi della storia etiope di oltre 1000 anni prima di Cristo.
Il primo imperatore del Paese sarebbe stato Menelik, figlio della regina di Saba e di re Salomone, mentre l’ultimo
13
discendente della dinastia fu Haile Selassie (1930-1974).
Secondo la tradizione locale i primi etiopi furono ebrei: a lungo
il Paese ebbe una forte diaspora ebrea e gli ultimi membri Falachas emigrarono in Israele alla fine degli anni '60. Nel corso
del II millennio a.C. il reame venne assalito di ogni parte: tribù
pagane costrinsero gli imperatori etiopi ad abbandonare le città ed a diventare nomadi.
I musulmani invasero l’est del Paese nel XII e XIV sec. e nel
XVI sec. i reami islamici, sostenuti dal regime ottomano, misero in ginocchio Axum.
Dopo un secolo di pace, nel XVIII sec. i principi delle varie
province si misero in guerra tra di loro. Rass Kassa unificò di
nuovo il Paese nel 1855 e si consacrò imperatore con il nome
di Theodoros II. Dopo l’apertura del canale di Suez (1869) le
potenze europee si contesero il controllo della regione.
Nel 1936 Mussolini invase il Paese e l’Etiopia riconquistò la
sua indipendenza solo nel 1941 con la capitolazione italiana.
Nel 1962 l’annessione dell’Eritrea fece nascere una guerra civile durata 30 anni. Haile Selassie dapprima venne visto come
un benefattore ma poi, di fronte dell’arricchimento della chiesa
e di un piccolo numero di persone mentre milioni di contadini
morivano di fame, l’opinione pubblica si rivoltò e, nel 1974,
l’imperatore venne destituito da un colpo di stato militare.
Nel corso del 1976 il colonnello Menghistu Hailé Mariam
emerse come principale figura politica del Paese e scatenò
una sanguinosa repressione. Il nuovo governo guardò verso
l’Unione Sovietica, l'instabilità rese il Paese fragile ed Eritrea e
Somalia ne approfittarono per portare avanti atti di ribellione
nonostante l'intervento dell’esercito cubano e sovietico. Negli
anni che seguirono, la politica dello spostamento di grandi
parti delle popolazione accrebbe il problema della fame. Mentre l'Eritrea prendeva possesso del principale porto dell’Etiopia
e i sovietici si ritiravano, si abbatté sul Paese una carestia mai
vista in precedenza.
Nel 1987, in base a una nuova Costituzione che prevedeva
14
anche
l'elezione
di
un'assemblea
legislativa
unicamerale (lo Shengo), fu
proclamata la Repubblica
democratica
popolare
d'Etiopia, di cui lo stesso
Menghistu divenne presidente. Ma il collasso del regime
era ormai prossimo. Nel
maggio 1991 una coalizione
ribelle prese il potere e, in un
Le regioni dell'Etiopia
Paese in rovina, con 6 milioni
di persone che morivano di
fame, il nuovo governo decise di promuovere la democrazia.
Nel 1994 fu promulgata una nuova Costituzione che trasformò
L'Etiopia in una repubblica democratica federale.
Negli ultimi anni i rapporti con l'Eritrea peggiorarono tanto che,
nel giugno 1998, scoppiò un conflitto armato tra i due Paesi
terminato nel 2000 con la sconfitta dell'Eritrea e la firma di un
trattato di pace. Le tensioni riesplosero però nel 2003 e, attualmente, si possono sintetizzare i tentativi di risolvere il contenzioso da parte del governo etiope guidato da Meles Zenawi
con le parole "l'Etiopia ha bisogno di pace per dedicare risorse
allo
sviluppo".
Ordinamento dello stato
L'Etiopia è suddivisa in 9 regioni, a cui si aggiungono 2 città
autonome:
1.
2.
3.
4.
5.
Addis Abeba
Afar
Amhara
Benishangul-Gumaz
Dire Daua
15
6.
7.
8.
9.
Gambela
Harar
Oromia
Somali
10.Nazioni, Nazionalità e Popoli del Sud
11.Tigrè
Nel 1987, in base a una nuova Costituzione che prevedeva
anche l'elezione di un'assemblea legislativa unicamerale (lo
Shengo), fu proclamata la Repubblica democratica popolare d'Etiopia, di cui lo stesso Menghistu divenne presidente.
Con la Costituzione ratificata nel 1994 il Paese si diede un assetto federale organizzato su base etnica. Il potere esecutivo
è detenuto da un Consiglio dei Ministri che fa capo al Primo
Ministro, e dal Presidente della Repubblica eletto dal Parlamento per 6 anni (funzioni soprattutto rappresentative). Attuale Presidente della Repubblica è Girma Wolde Ghiorghis
Ordinamento scolastico
L'istruzione è stata per secoli monopolio della Chiesa Etiope,
fino agli inizi del XX secolo, quando si adottò un sistema d'istruzione scolare. Il sistema scolastico etiope si articola in: 5
anni di scuola primaria, 3 anni di scuola inferiore e 4 anni della
scuola superiore. Tutt'oggi si cerca di aumentare il numero delle scuole elementari per insegnare ai giovani a leggere e a
scrivere. Ad Addis Abeba vi è una scuola italiana, una francese, una tedesca, e varie scuole inglesi. Ultimamente sono sorte altre scuole, tra cui quella indiana e quella turca.
Geografia
Situata sulla punta orientale del continente, il cosiddetto Corno
d'Africa, che è la parte più orientale del continente africano ,
l’Etiopia confina con il Sudan a ovest, l’Eritrea a nord, la minusco-
16
la repubblica di Gibuti e la Somalia a est e il Kenya a sud. All'interno dell'Etiopia si trova un vasto complesso di montagne e
scoscesi altopiani divisi dalla Rift Valley, che attraversa il paese da sud-ovest a nord-est ed è circondata da bassopiani,
steppe e zone semidesertiche. La grande diversità del territorio
determina una grande varietà di climi, terreni, vegetazione naturale e di aree abitate. Il Paese è occupato per la maggior parte
da vasti altipiani: da un lato l'Acrocoro Etiopico vero e proprio,
dall'altro gli altipiani che digradano verso i bassi tavolati e le pianure più esterne della Somalia. Le terre agricole rimangono concentrate lungo le pianure del Nilo Blu nell’ovest del Paese e rappresentano poco più del 12% del territorio. Il sud è verdeggiante
Con 1.133.380 km², l'Etiopia è il 27º stato per grandezza (dopo
la Colombia). Per grandezza è comparabile alla Bolivia. La
secessione dell'Eritrea, nel 1993, ha privato il paese dello
sbocco sul Mar Rosso.
Ambiente
Le fasce altimetriche dell'altopiano Etiopico sono quattro: zona
inferiore (acacie, euforbie, palme, tamarindi e bambù); zona
intermedia (alberi e arbusti sempreverdi, aloe e, ginepri) zona
superiore (prati e i pascoli sfruttati dalla pastorizia) e aree cacuminali (vegetazione di tipo alpino). Esistono differenze floristiche rilevanti, legate ai diversi regimi delle precipitazioni, tra
la parte settentrionale e quella meridionale dell'altopiano,
come anche tra il versante del bacino del Nilo e quello della
scarpata del Mar Rosso. La fauna selvatica presenta numerose specie, soprattutto di animali di grossa taglia, come leoni,
leopardi, elefante, ippopotami, rinoceronti e antilopi. Sono
molto comuni anche la iena, lo sciacallo, la lince e numerose
varietà di scimmie e di uccelli, tra cui l'airone, il pappagallo,
l'aquila, il falco e l'avvoltoio. La deforestazione per ottenere legname da combustione e lo sfruttamento intensivo dei pascoli
per l'allevamento sono tra i maggiori problemi ambientali che il
17
Paese deve affrontare in questi anni.
Idrografia
Alcuni fiumi sfociano direttamente nell'Oceano Indiano. Le valli principali, sono dirette prevalentemente verso Ovest e NordOvest nelle alte terre nord/occidentali, verso Sud-Est in quelle
meridionali; a Nord (alto Tacazzè) o addirittura a Sud (Nilo Azzurro). I maggiori corsi d'acqua sono però in genere navigabili
solo per brevi tratti, date le forti variazioni di portata. I principali fiumi che solcano la sezione settentrionale dell'altopiano
sono: il Barka, che attraversa l'Eritrea e si perde nelle sabbie
prima di arrivare al Mar Rosso; il Tacazzè, che scorre in un canyon grandioso, scende verso la depressione nilotica e confluisce, uno dei maggiori tributari del Nilo e soprattutto il Nilo
Azzurro, emissario del lago T'ana, che piega verso O e raggiunge, in territorio sudanese, il Nilo Bianco. Solcano invece
gli altopiani meridionali l'Omo e, il Giuba (insieme di Genale,
Dawa e Weyb). Il lago maggiore dell'Etiopia è il T'ana nel cuore dell'acrocoro, e seguono L’Abaja e il Tana.
Clima
La temperatura media di Addis Abeba è di circa 15 C in dicembre e di circa 18 C in maggio. Luglio e agosto, i mesi delle grandi piogge, hanno temperature medie intorno ai 15-16
gradi (minime intorno agli 11). Le minime più basse (5-6 C) si
hanno in novembre e dicembre. La piovosità annua media è di
circa 1200 mm. (minima da novembre a gennaio, massima da
giugno a settembre). Gli estremi registrati: minima -7 C
massima 40 C. Possiamo definire il clima subequatoriale d'altura nell'acrocoro, visto che il paese è situato vicino alle montagne, e caldo umido al centro e vicino all'Eritrea, visto che
soffiano i monsoni. Il clima umido permette la coltivazione di
caffè, tabacco e cereali.
Nella valle dell'Omo le temperature medie vanno da 15 a 33
18
gradi a secondo dell'altitudine, nella bassa valle in febbraio da
22 a 30 gradi. (dove andremo noi)
Popolazione
Nell'incredibile mosaico di razze ed etnie che
contraddistingue l'Etiopia quello abissino è il gruppo etnico più
numeroso (40% della popolazione).
A sua volta esso si divide in tre gruppi etnici: Amhara, Eritrei e
Shoa. Vi sono poi altri gruppi etnici, tra cui gli Oromo, i
Somali, i Guragi, i Sidamo.
Nel 2012 l'Etiopia aveva una popolazione di 91.195.675 abitanti, con una densità media di 68 unità per km². La speranza
di vita è di 49 anni, una delle più basse del mondo. Elevatissima la percentuale di popolazione rurale: l'84% (2005); poiché
gran parte degli abitanti vive di agricoltura di sussistenza, gli
insediamenti più popolati si trovano nella regione centrale,
dove il terreno si presta maggiormente alle coltivazioni.
In Etiopia, come nella confinante Eritrea, vigono le particolari
regole dell'Onomastica abissina, per le quali il nome di ogni
persona è costituito da quello proprio seguito da quello paterno (non esistono perciò i cognomi).
19
Aspetto sociale
L'area di Addis Abeba è quella più popolata, e comunque la
popolazione urbana è solo un sesto del totale. Le meno popolate sono le zone più periferiche al confine con la Somalia e il
Sudan date le sue caratteristiche desertiche. La capitale è di
fatto il fulcro di tutta l'organizzazione territoriale etiopica e ha
acquistato le dimensioni di una grande città che da sola ospita
oltre un terzo dell'intera popolazione urbana del Paese, di cui
è il massimo centro culturale, politico ed economico. Una città
importante e vivace è Harar, in una zona di ricca agricoltura
commerciale (caffè specialmente) e valorizzata dalla vicinanza
alla ferrovia per Gibuti, notevole centro commerciale, sede di
industrie. Tra aree a diverso grado di densità esistono dei limiti
precisi: si tratta infatti di limiti ecologici legati alle diverse
altitudini e alle condizioni generali, più o meno favorevoli
all'agricoltura e alle attività sedentarie in genere. Elemento
comune del Paese, nonostante la diversità etnica, la varietà
ambientale, climatica e le condizioni economiche regionali, è
la scarsità dell'insediamento sparso a favore del villaggio, che
garantisce una minima sicurezza collettiva. Il mercato è un
aspetto fondamentale della vita e dell'assetto territoriale del
Paese: è l'unico centro di coagulazione degli interessi
elementari in spazi spesso molto estesi. Poiché gran parte
degli abitanti vive di agricoltura di sussistenza, gli insediamenti
più popolati si trovano nella regione centrale, dove il terreno si
presta maggiormente alle coltivazioni.
Nell’Etiopia di ieri e in quella di oggi vivono da sempre una
moltitudine di etnie con origini, cultura, lingua, religione differenti tra loro. La stragrande maggioranza della popolazione
etiope vive in aree rurali occupandosi di agricoltura e allevamento, la religione, la famiglia, la tribù sono aspetti predominanti nella vita di un etiope, le tradizioni si tramandano immutate di generazione in generazione da secoli e in alcuni casi da
migliaia di anni.
Da una stima redatta dalla Central Statistical Agency of
20
Ethiopia (CSA) e pubblicata nel 2005 la popolazione risulta
essere costituita da 14.901.990 abitanti. Al censimento del
1994 il 93.2% della popolazione abitava in zone rurali. Il
centro, l'est e il nord risultano essere le aree più densamente
popolate. Nella regione vivono più di 45 gruppi etnici. Le
lingue più parlate risultano essere: sidamigna (18%),
guragigna (14.72%), welayta (11.53%), hadiyigna (8.53%),
keffigna (5.22%) e kembatigna (4.35%).
i gruppi etnici Etiopi
• Aari
• Gedeo
• Me'en
• Alaba
• Goffa
• Mello
• Arbore
• Gurage
• Mursi
• Basketo
• Hadiya
• Nyangatom
• Bench
• Hamer
• Oromo
• Bodi
• Kachama
• Oyda
• Burji
• Kambaata
• Sheko
• Chara
• Karo
• Sidama
• Daasanach
• Kafficho
• Silte
• Dime
• Kichepo
• Surma
• Dirashe
• Konso
• Tsamai
• Dizi
• Konta
• Welayta
• Dorze
• Kwegu
• Yem
• Gamo
• Libido
• Zayse
• Gawada
• Maale
• Zergula
21
La composizione etnica è assai diversificata, a causa della
mescolanza razziale e linguistica che ebbe inizio sin dai tempi
antichi; i principali gruppi sono:
• gli Amhara (o Amara o Abissini, 38%), presenti sull'altopiano a nord di Addis Abeba;
• i Oromo o Galla (35%), nella zona centro-meridionale,
prevalentemente dediti alla pastorizia e all'agricoltura;
• i Somali (2% circa), a oriente, nella regione dell'Ogaden;
• i Sidama (2% circa), che risiedono principalmente nelle
regioni sudoccidentali;
• i Danachili (Dancali, o Afar), stanziati nelle pianure semidesertiche della zona nordorientale del paese.
Tra i gruppi non autoctoni si segnalano yemeniti, indiani, armeni, greci, italiani e, singolarmente, una piccola comunità di rastafariani provenienti dalla Giamaica]
Secondo altre fonti i maggiori gruppi etnici sono nell'ordine:
•
•
•
•
•
•
•
•
Oromo o Galla (40%), al centro-sud;
Amhara (32%), al centro-nord;
Sidama (9%), a sud-ovest;
Tigrini e Tigrè (7%), a nord;
Shankella (6%), nilotici (Nuer e altri) a ovest;
Somali (6%), a est;
Afar (4%), a nord-est;
Gurage (2%), a sud-ovest;
• altri (1%).
Nel paese è ancora presente una piccola comunità di italiani
rimasti in Etiopia anche dopo il 1941.
22
Principali ETNIE ETIOPI
Amhara e i Tigrini
occupano la maggior parte dei territori degli altopiani
settentrionali ed insieme, rappresentano una percentuale
importante della popolazione etiope, vivono principalmente in
aree rurali costituite da piccoli villaggi e cittadine, si occupano
prevalentemente di agricoltura e sono in maggioranza di
religione cristiano copta. Discendono dall’antico regno Axumita
che ebbe una grande importanza economica e strategica nel
mondo antico, la lingua è l’ahmarico, antica lingua semitica,
oggi, lingua ufficiale dell’Etiopia. Le abitazioni nei villaggi per lo
più semplici, sono spesso in pietra di forma circolare con il
tetto in paglia. La vita quotidiana prevede diversi compiti
distribuiti all’interno del nucleo famigliare che ne garantiscono
l’indipendenza e la sussistenza; i numerosi mercati settimanali
che sono raggiungibili a diverse ore di marcia dai villaggi sono
insieme alle chiese, gli eventi sociali più rappresentativi nella
vita degli Amhara e dei Tigrini.
Tigray
il popolo Tigray (regione del Tigray a nord confine con l’Eritrea)
sono sia agricoltori che allevatori. E’ come gli altri popoli degli
altipiani un popolo forte. Le loro coltivazioni sono in prevalenza
Teff, granoturco, orzo, piselli, lenticchie, cipolle e patate. Come
allevatori prediligono invece pecore e capre con cui ricavano
pelli
e
lane
per
coperte
e
indumenti.
Le tipiche case Tigray sono di pietra a pianta quadrata alcune
mentre altre tonde col tetto piatto fatto di terra, Particolarità è
una brocca di ceramica rotta sul tetto da cui esce il fumo del
focolare domestico che viene fatto incavando nel pavimento
una buca su cui apporlo.
Gurage
anche se la loro lingua è di origine semitica, sono di ceppo
23
misto Semitico e Hamitico. Vivono in una zona deliziosa a est
del fiume Gibe nella parte meridionale dell’altopiano. La loro
economia si basa sull’enset, il finto banano, alimento molto
nutritivo e che dà a loro la corteccia e le fibre per le loro belle
case a pianta circolare. Altre loro piantagioni sono caffè, il chat
(eccitante naturale da masticare), il tabacco e l’eucalipto che
usano come legna da ardere. Essendo tutte cose atte al
commercio, è generalmente un gruppo che economicamente
vive molto bene.
Oromo
sono la tribù più numerosa dell’Etiopia e si presume che fino
al XVI secolo occupassero principalmente le pianure e le valli
appartenenti oggi alla Somalia e l’Etiopia del Sud in prossimità
dei monti Bale, occupandosi sia di agricoltura che di
allevamento. La società degli Oromo è modellata secondo un
complesso sistema conosciuto con il nome di Gada. Gli uomini
sono suddivisi secondo la fascia di età a cui appartengono e
dalla posizione generazionale che il padre occupa (luba).
Sono previsti 10 periodi ciascuno della durata di 8 anni che
permettono agli uomini Oromo di entrare in diverse classi sociali e di ricoprire gli incarichi previsti per ognuno di essi; nel
quarto periodo (da 24 a 32 anni), l’uomo si sottopone a diversi
riti e prove che ne determinano il luba; ogni passaggio è contraddistinto da cerimonie. L’autorità a governare è affidata a
piccoli gruppi di persone che sono entrati a fare parte del sesto periodo (Abba Gada) e viene completamente rinnovato automaticamente ogni 8 anni con la generazione successiva. Gli
Oromo praticano la poligamia e godono di molta libertà sessuale, sono di religione mussulmana, cristiana e animista.
Borana
vivono nell’Etiopia del sud e nel nord del Kenya, sono tribù
seminomadi il cui modello sociale è simile a quello degli
Oromo. I Borana hanno un forte senso primordiale di armonia
24
con la natura che ha permesso loro nel tempo di sopravvivere
mantenendo in equilibrio le forze dalle quali dipendono: il cielo,
l’acqua, la terra, gli animali che rappresentano il loro
patrimonio economico, e le regole della società alla quale
appartengono che ha una forte componente di spiritualità.
Konso
il popolo Konso è sito nel sud-est (a sud della riserva di
Yabello). Situato in una splendida posizione, Konso, favorito
dalle belle colline verdi e dalle terrazze delle loro coltivazioni,
colpisce subito l’occhio. E’ una società che essendo rimasta
sempre isolata si è mantenuta intoccata. Sono animisti e come
già detto, venerano un Dio unico, al pari dei Borana, (waq il
dio del cielo). Si impegnano nella costruzione delle terrazze e
delle case la pietra, sfruttando la potenzialità della zona d’origine. E’ un fulgido esempio di cooperazione con cui è regolata
in maniera perfetta tutta la comunità che grazie alla loro dedizione e instancabilità nel lavoro li rende pressoché una società
perfetta. Particolarità che li rese famosi sono i wagas, grandi
statue totemiche che vengono erette sulle tombe dei defunti.
Spesso portano sulla fronte dei simboli fallici, che vengono indossati quale dimostrazione di alto lignaggio dai membri della
società.
Mursi
è una tribù del sud dell’Etiopia che vive di agricoltura e
pastorizia nei Monti Bale e nella valle dell’Omo. Ad alcune
donne appartenenti a questa tribù si incide il labbro inferiore
per inserire in occasione di alcune cerimonie un piattello labiale in legno o terracotta con un diametro fino ad 15 cm.: questa
pratica sembra sia stata introdotta per dissuadere i cacciatori
di schiavi a deportare le donne. Gli uomini invece sono a volte
completamente nudi eccetto che per alcune parti del corpo dipinte di bianco. I giovani sono sottoposti a varie prove di forza
e coraggio e ingaggiano cruenti combattimenti con i bastoni.
25
Hamer
sono una tribù che vive nella valle dell’Omo di agricoltura e di
allevamento. I mercati settimanali di Dimena e Turmi sono
momenti molto importanti per gli appartenenti a questa e ad
altre tribù, che si ritrovano per comprare, vendere, scambiare
ogni sorta di merce. Si contraddistinguono per le elaborate
acconciature femminili e per le decorazioni del viso nei giovani
maschi. La “cerimonia del salto del toro”: quando un giovane
Hamar diventa adulto è sottoposto ad una iniziazione che
prevede di saltare da una schiena all’altra di numerosi tori che
vengono allineati per il rito. Le giovani donne Hamar, in questa
occasione per dimostrare l’amore nei confronti del ragazzo
sottoposto alla prova si fanno frustare a sangue, le cicatrici
saranno segni di bellezza, coraggio e amore indelebili nel
tempo.
Dorze:
famosi per la loro abilità nella tessitura, fanno dei meravigliosi
scialli detti gabbis. Essendo fumatori incalliti sono grandi
coltivatori di tabacco, cavoli e spezie.
Karo:
l'etnia Karo vive a sud della zona Mursi sulla riva nella parte
sinistra del Omo River. La lingua Karo ha l'81% di uguaglianza
con quella degli Hammer e dei Benna. Linguaggio di tipo
omotico. E' un popolo dedito all'agricoltura quello Karo. La
coltivazione è sempre in funzione al fiume Omo per quel che
riguarda l'acqua. Quando l'agricoltura scarseggia si dedicano
anche alla pesca. Anche loro come gli Hammer hanno una cerimonia per i giovani ed il passaggio alla maggiore età molto
simile a quella del popolo che tanto gli somiglia, gli Hammer
appunto. Il giovane salta sui bovini posti uno a fianco all'altro
in numero notevole e facendo così dimostra di essere meritevole di sposarsi. Vive in pace con gli hammer stessi ma a volte
26
sono in conflitto con i vicini Mursi. Il popolo Karo professa la
religione animista.
Afar:
gli afar o dancali, vivono per l’appunto nella regione più arida e
difficile. Da sempre temuti e il loro nome è sempre stato
associato all’aggettivo “terribili”. Sono un popolo molto bello e
forte, forgiato dalle condizioni di vita del deserto. L’immagine
evocativa di loro li vede sempre accompagnati da un cammello. E’ facile restare estasiati dai vivaci colori delle donne con i
propri abiti e dalla cura maniacale dei maschi per il loro aspetto ed in particolare per la loro capigliatura.
Surma:
Chiamati anche Suri, i Surma sono pastori. Sono culturalmente e linguisticamente simili ai Mursi, sebbene occupino aree geografiche differenti lungo il fiume. Le donne Surma
portano degli anelli ai lobi delle orecchie e/o sulle labbra prima
di sposarsi. Qualche volta scelgono di mettere l’anello trapezoidale al posto di quello rotondo, come invece fanno le donne
Mursi. I colori che scelgono per pitturarsi sono espressione
della propria personalità. Le ragazze si dipingono le une con le
altre anche per manifestarsi affetto, o per attrarre i ragazzi o
anche per passare il tempo. Gli uomini vestono in maniera più
essenziale, con un semplice telo, ma spesso hanno disegni
più creativi.
27
Religioni
Da quando due fratelli di Tyr partirono per evangelizzare il
Paese con la benedizione del re nel IV sec. d. C., la vita religiosa è dominata dalla Chiesa Ortodossa Etiope che fa parte
della Chiesa copta con sede ad Alessandria d' Egitto. L’ortodossia etiope si caratterizza per una forte tradizione monastica e sino alla rivoluzione marxista il clero era presente in quasi
ogni città del Paese.
Gli etiopi danno un' importanza più marcata al Vecchio Testamento e lo mischiano ad alcune credenze tradizionali africane
integrando la nozione di spiriti e demoni.
Spesso i riti religiosi lasciano largo spazio a danze, astrologia
e divinazione.
Mercoledì e venerdì sono giorni di digiuno, i fedeli non mangiano carne né prodotti a base di latte e a volte nemmeno il
pesce. Il cristianesimo fu introdotto nel regno di Axum dalla
Chiesa egiziana copta nel VI sec. Nel VII sec. armate musulmane partirono dalla Mecca per fare la guerra santa e nel 632
penetrarono nel Corno d’Africa: anche se il regno di Axum si
ritrovò isolato, per diversi secoli resistette all’Islam.
Gli Oromo, il più grande gruppo etnico del Paese, è composto da
cristiani,
musulmani
e
animista
tradizionali.
28
Secondo l'ultimo censimento del 1994 la diffusione delle fedi
religiose tra la popolazione dovrebbe essere così suddivisa:
Chiesa ortodossa etiopica 50,6%, protestanti 10,1% in maggioranza della Chiesa Evangelica Etiope Mekane Yesus, cattolici
0,9% (per un totale di cristiani del 61,6%, ovvero la maggioranza della popolazione), musulmani 32,8%, Religioni tradizionali (animisti) 5,6%.In Etiopia sono presenti anche 9502 testimoni di Geova.
I cristiani ortodossi sono predominanti nell'Etiopia centrale e
settentrionale, i cristiani ortodossi e quelli protestanti compongono larga parte della popolazione dell'Etiopia meridionale e
occidentale. Le aree meridionali limitrofe alla Somalia sono invece a maggioranza islamica.
Una piccola e antica comunità di ebrei, i Falascia (Beta Israel
in aramaico), vive nel nord-ovest dell'Etiopia, anche se molti di
loro (circa 90.000, l'85% della popolazione totale) si sono trasferiti in Israele negli ultimi decenni, principalmente durante le
operazioni "Moses" (israeliana, 1984), "Joshua" (statunitense,
1985) (un progetto di aiuto all'immigrazione in Israele dei Falascia durante una carestia che aveva colpito la regione) e l'operazione "Solomon" (israeliana, 1991) a seguito degli scontri
tra Etiopia ed Eritrea. Alcuni studiosi ebraici ritengono che
questo gruppo etnico sia ciò che rimane di una delle tribù perdute di Israele.
In sostanza: metà circa della popolazione aderisce alla Chiesa
ortodossa di rito etiopico e i cristiani ortodossi sono predominanti nell'Etiopia settentrionale e centrale. Nelle zone orientali
e meridionali è più presente la religione islamica con un numero di fedeli pari a quello delle chiese cristiane. L'Etiopia rappresenta l'unico caso di cristianesimo "africano" autoctono. Il cristianesimo etiopico è una sintesi originale tra l'antica tradizione cristiana d'Oriente e la realtà africana. Nel Paese vi sono
anche minoranze cattoliche, protestanti e animiste.
29
LE CITTA’ PRINCIPALI DELL’ETIOPIA
Addis Abeba (3.384.588 abitanti), a 2360 m s.l.m., la capitale
dell'Etiopia e capitale della regione omonima, circondata dalle
regione Oromo, quasi al confine con la regione Amhara, abitate dalle due principali etnie dell'Etiopia.
Dire Daua (398.000 abitanti) è la capitale della regione omonima e si trova a 1095 m s.l.m., al confine fra la regione Oromo
e la regione Somali. Importante centro sulla Ferrovia Addis
Abeba-Gibuti, la città si è sviluppata come polo commerciale,
agricolo (caffè) e del bestiame ed è inoltre sede di industrie
tessili, alimentari e del cemento.
Gondar (195.000 abitanti), posizionata poco a nord del lago
Tana a 2160 m s.l.m., nella regione Amhara, antica capitale del
regno etiope.
Macallè o Mekele (169.000 abitanti) è situata tra gli altopiani
del Ghevà e del Gabàt a 2062 m s.l.m. ed è la capitale dello
Stato del Tigrè e prima città dell'Etiopia settentrionale. Importante mercato agricolo (cereali e cotone) con varie industrie
alimentari, la città è il capolinea della carovana del sale, che
trasporta il minerale a dorso dei cammelli dal deserto della
Dancalia.
Grazie alla sua eccellente postazione strategica la città fu
scelta nel 1881 come capitale del Paese dall'imperatore. Occupata dagli italiani nel 1895 a seguito della campagna etiope
fu ripresa dall'esercito abissino l'anno dopo. Macallè fu uno dei
primi obiettivi riconquistati nel 1935 dalle truppe italiane che
portarono a termine l'occupazione dell'Etiopia.
Bahar Dar (167.000 abitanti), sul lago Tana a 1700 m s.l.m.,
capitale della regione Amhara.
Gimma (159.000 abitanti), nella regione Oromo, è la maggiore
città dell'Etiopia sud-occidentale.
Harar o Harer (132.000 abitanti) è la capitale della regione
30
omonima e si trova a 1856 m s.l.m. sul versante nord-orientale
del Gebel Mullata, al confine fra la regione Oromo e la regione
Somali. La città, caratterizzata da un clima molto secco e caldo, è collegata per rotabile a Gibuti, Addis Abeba e Dire Daua.
Importante e attivo mercato agricolo ospita anche industrie alimentari e dell'artigianato (tessitura e intreccio dei cesti).
Harar fu fondata dagli Arabi, provenienti dallo Yemen, nel VII
secolo e nel 1520 divenne capitale dell'emirato musulmano di
Adal. Invasa dagli egiziani nel 1875. Il 26 gennaio 1887 fu riconquistata dalle truppe imperiali e passò a far parte dell'Impero Etiopico. Nel 1989 fu riconosciuta dall'Unesco come patrimonio culturale dell'umanità e considerata quarta città santa
islamica del mondo grazie alle sue numerose moschee.
Giggiga (98.000 abitanti), a 1609 m s.l.m., capitale dell'Ogaden, il territorio abitato dai somali nell'Etiopia sud-orientale.
La Cucina Etiope
L'injera è la base dell’alimentazione in Etiopia: si presenta
come una piadina spugnosa elaborata a partire da una farina
di un miglio particolare che cresce solo in Etiopia, il teff.
La carne e le verdure sono spesso cucinate in salsa piccante.
Ad Addis Abeba si possono gustare ottimi cappuccini e, ogni
31
tanto, dei macchiati.
L’acqua non è potabile ma ovunque si trova acqua minerale
gassata o non in bottiglia.
Cinque marche di birra si contendono il mercato: sono da
provare tutte perché eccellenti (Harrar, St George, Medele,
Meta, Meloty; costano circa 3 birr). Vi sono poi varie bevande
locali come il tella, una birra a base di orzo o di mais, il teidj, il
birthz, o il tej che è un alcool di cereali molto forte. Il vino
locale è il Gouder, un vino rosso forte da bere fresco con i
pasti, poi ancora l’Axoumite, vino rosso dolce, il Dukan, di
sicuro il migliore vino rosso del Paese e l'Awash, vino bianco
secco. Il tè (tchay) è molto buono e a volte speziato con chiodi
di garofano.
Non mancate di assaggiare i succhi di frutta: sono presentati
in un bicchiere lungo con 3 o 4 strati densi di succo di frutta. Si
mangiano col cucchiaino spolverato di succo di limone verde. I
gusti sono a scelta anche se solitamente compaiono mango,
papaia, avocado, fragole (costo 10-15 birr ciascuno).
A gennaio e febbraio assaggiate le papaie, davvero ottime:
una papaia di quasi 1 kg costa 3 birr (portarsi un cucchiaino
per poter mangiarle ovunque). Quando fate la prima colazione
in hotel potete portarvi tranquillamente la papaia che avete
comperato il giorno prima al mercato o sulla strada ai venditori
ambulanti (non dimenticate che va mangiata con un
spolveratina di succo di limone verde).
Il costo per mangiare è molto basso: per i tre pasti della
giornata si spendono circa 100 birr inclusa la birra.
Costa ancora meno se mangiate i piatti tipici etiopi anche se,
attenzione, spesso viene praticato un prezzo per i locali e uno
per turisti che va sino al doppio. Un consiglio: fate pagare al
vostro autista che rimborserete subito dopo!
Il menu detto internazionale è quasi identico dal nord al sud:
propongono gli stessi piatti a quasi lo stesso prezzo
indipendentemente della qualità del ristorante.
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L’Economia
La maggior parte della popolazione etiope (80%) dipende
dall'agricoltura. La provincia meridionale di Kaffa rivendica le
piantagioni di caffè più vecchie al mondo e infatti il caffè è un
prodotto chiave nell'economia del Paese contribuendo per il
10% alla formazione del PIL. Tra le altre risorse agricole: cereali, legumi, semi oleosi, cotone, canna da zucchero, patate,
fiori. Il settore agricolo soffre tuttavia di frequenti periodi di
siccità e 4,6 milioni di persone necessitano ogni anno di assistenza alimentare.
Tra le cause dell'insicurezza alimentare vanno annoverati i
bassi rendimenti agricoli, l'arretratezza delle tecniche di produzione e l'eccessivo frazionamento delle terre coltivate. Inoltre, l'alto aumento demografico sortisce l'effetto di diminuire la
superficie della terra a disposizione di ogni nucleo familiare.
Un altro problema è rappresentato da regime fondiario tutt'ora
in vigore per cui la terra appartiene allo stato e i contadini non
ne hanno che l'usufrutto. Nei centri urbani l'attività economica si svolge prevalentemente attraverso piccoli traffici commerciali
e
produzioni
di
tipo
artigianale.
Le risorse naturali si limitano a piccole riserve di oro, platino,
rame, minerali di ferro, carbone, pietre preziose, potassio, gas
naturale.
Grazie alle abbondanti piogge che si abbattono sugli altipiani,
il Paese dispone del secondo potenziale idroelettrico in Africa dopo quello del bacino del Congo.
La guerra con l'Eritrea ha forzato il governo etiope a spendere
le limitate risorse per spese militari e acquisto di armi e a tutt'oggi la ripresa economica è fortemente segnata da questi
aspetti che hanno fatto calare drasticamente il numero degli
investitori stranieri mentre la mortalità infantile resta altissima.
L'inflazione ha fatto salire vertiginosamente i prezzi anche dei
beni di consumo più basilari come cereali, zucchero, caffè,
nafta, creando una situazione insostenibile per gli strati meno
abbienti della popolazione.
33
Festività e tradizioni
In Etiopia le festività seguono il calendario copto. Il 19 gennaio i cristiani etiopi festeggiano la Timkat in occasione del battesimo di Cristo.
Durante questa festa, che dura 3 giorni ed è particolarmente
sentita a Lalibela, Gondar e Addis Abeba, i preti delle varie
chiese portano sino a un vicino laghetto consacrato gli altari di
legno chiamati tabots, simboliche Arche dell'Alleanza.
Due volte l’anno, in luglio e al 26 dicembre, viene celebrata la
festa di San Gabriele in un villaggio nei pressi di Harrar.
Natale si festeggia il 7 Tahesas (dicembre-gennaio) mentre il
23 Yekatit (febbraio-marzo) è il giorno in cui cade la Festa nazionale.
Entutatash è il giorno dell’anno nuovo: viene celebrato l’11
settembre (Meskerem) e coincide con la festa di San Giovanni
Battista
34
Curiosità: alfabeto e calendario
L'Etiopia è l'unica nazione africana ad utilizzare un alfabeto autoctono.
L'alfabeto etiope, composto da 325 caratteri, non è l’unica
particolarità del Paese.
Il calendario etiope ubbidisce ad altre regole rispetto a quelle
legate al calendario gregoriano.
Gli etiopi usano infatti il calendario giuliano che è in ritardo
rispetto al nostro di 7 anni e 8 mesi.
Solo nelle relazioni internazionali il governo e il mondo degli
affari seguono il calendario gregoriano.
I loro mesi hanno inoltre solo 30 giorni così che per
compensare hanno un tredicesimo mese composto di 5 o 6
giorni!
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NOTIZIE PRATICHE PER IL VIAGGIO
Passaporto
Per l’ingresso in Etiopia è necessario essere in possesso del
passaporto con validità minima di 6 mesi dalla data di partenza.
Visto di ingresso
È inoltre richiesto un visto turistico che può essere rilasciato in
Italia dalle competenti autorità oppure direttamente all’arrivo,
nell'aeroporto di Addis Abeba, previa compilazione di un modulo che viene fornito in aereo o nella sala visti e pagamento
di una tassa di 20 USD (Euro 17). Per il rilascio del visto non
è richiesto il certificato di vaccinazione contro la febbre gialla a
meno che si sia stati in Paesi considerati a rischio negli ultimi
sei mesi.
Nota bene:
Le informazioni fornite con riguardo alla documentazione necessaria per l’espatrio sono valide per i cittadini italiani. I cittadini stranieri reperiranno le informazioni relative alle formalità
di ingresso nel Paese direttamente, attraverso le loro rappresentanze diplomatiche.
Le informazioni relative alle formalità di ingresso e disposizioni
sanitarie possono variare a discrezione delle autorità competenti. Verranno comunicate eventuali modifiche della validità
delle disposizioni indicate.
DISPOSIZIONI SANITARIE
La vaccinazione internazionale contro la febbre gialla non è
obbligatoria. Il rischio malaria esiste al di sotto dei 2.000 metri.
La profilassi antimalarica è consigliata soprattutto quando ci si
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rechi in Dancalia o nelle regioni del Sud. La vaccinazione antitetanica, che ha validità 10 anni, è sempre consigliata. Per
ogni esigenza di carattere sanitario Consiglio comunque di
consultare il Centro di Medicina dei Viaggi dell’ASL di appartenenza. Maggiori informazioni possono anche essere reperite
consultando il sito del Ministero della Salute www.ministero-
salute.it
CLIMA
Priva di sbocchi al mare, l'Etiopia si estende nella parte orientale del continente africano (Corno d'Africa), tra l'Equatore e il
Tropico del Cancro. Paese morfologicamente vario presenta
caratteristiche climatiche differenti a seconda delle regioni.
L’altopiano centrale è caratterizzato da clima temperato con
temperature medie annue di 16° C mentre nord est (depressione
della Dankalia), a est, vicino al Mar Rosso e a ovest, nei pressi
del confine col Sudan, vi sono periodi di caldo torrido.
La principale stagione delle piogge si situa tra la metà di giugno e la metà di settembre
.
Al sud le grandi piogge cadono in aprile-maggio, le piccole piogge
in ottobre-novembre.
Addis Abeba, al centro degli altipiani, ha un clima eccellente
con temperature gradevoli di giorno e fresche la notte.
Dall’altopiano centrale verso sud: i laghi della Rift Valley e
la Valle dell’Omo
L’altopiano centrale è spaccato a metà dalla Rift Valley, immenso corridoio che si sviluppa per quasi 5000 chilometri dalla
Siria al Mozambico, tagliando l’Etiopia in diagonale da nord-est a sud-ovest. Siamo a sud di Addis Abeba, una zona ricca di
laghi, vegetazione e fauna. Nella Valle dell’Omo l’altitudine più
bassa e la latitudine più meridionale fanno sì che le temperature siano più elevate, il clima è tropicale secco. Le zone mon-
37
tuose della Rift Valley presentano un clima simile a quello degli
altopiani del nord, mite e fresco; scendendo verso sud, il clima
diventa caldo e secco; in febbraio da 22 a 33 gradi.
Le informazioni sul clima si basano sui dati registrati pubblicati
dai servizi meteorologici. La maggior parte degli scienziati e gli
organismi preposti agli studi sul clima sono concordi nell’affermare che i cambiamenti climatici sul nostro pianeta sono una
realtà che ha ripercussioni sui normali andamenti stagionali
con riguardo alle temperature, alla durata e al regime delle
precipitazioni.
ORA LOCALE
L' Etiopia è 2 ore più avanti rispetto all'ora solare italiana.
Quando in Italia è in vigore l'ora legale tale differenza si riduce
ad un'ora, per cui se in Italia sono le 12 in Etiopia sono le 13.
In Etiopia l’ora viene calcolata in relazione alla luce solare, la
giornata inizia pertanto dalle 6 del mattino e non dalla mezzanotte come avviene da noi.
Attenzione al modo di leggere l’ora in Etiopia, fatto che
può creare malintesi e ritardi: sono 6 ore in avanti rispetto all'ora effettiva in quanto l'ora viene calcolata dall'alba e non dalla
mezzanotte. Di conseguenza, se il mio orologio segna le 7,
per loro saranno le 13.
Per gli orari dei voli aerei l’ora è invece sempre espressa in
modo internazionale.
BUONA NORMA È
SI
TRATTA
COMUNQUE QUELLA DI FARVI SEMPRE SPECIFICARE SE
DELL’ORA INTERNAZIONALE
O
ETIOPE
ONDE
EVITARE
PROBLEMI SPECIALMENTE SE SI DEVE USUFRUIRE DI QUALCHE MEZZO DI
TRASPORTO PUBBLICO
LINGUA
Lingua ufficiale dell'Etiopia è l'amarico. Di fatto esistono in
Etiopia tante lingue quante sono le etnie (circa 80). L’amarico,
parlato nel centro del Paese, è la lingua amministrativa mentre
38
il tigriya, usato nel nord, e l’orominya, usato nel sud, hanno
un statuto semi ufficiale. L’amarico usa circa 231 caratteri (interessante è vedere una loro macchina da scrivere, non
mancate
l’occasione
se
si
presenta!)
L'Etiopia è un complesso mosaico etnico-linguistico ed ogni etnia conserva un proprio idioma. Durante le liturgie copte è ancora in uso il Gheez, una lingua classica ora estinta, un po'
come
il
latino
da
noi.
Le lingue autoctone più parlate sono: Amharico, Oromigna, Tigrigna, Guragigna, Somalo, Arabo, altre lingue locali. Fra le lingue europee le più conosciute sono l' inglese (diffuso tra i
giovani) e l'italiano (soprattutto nel nord e nella capitale, molto
meno
al
sud).
L’inglese è insegnato ovunque e inizia ad essere parlato anche se male.
MONETA E FORMALITÀ’ VALUTARIE
Valuta locale
La moneta in corso è il Birr (ETB).
Per informazioni aggiornate in relazione al valore del cambio,
visitare il sito:
http://cambi.bancaditalia.it/cambi/cambiUltimiDisp_fw.do?
type=14&lingua=it
Valuta estera
L'Euro viene cambiato in genere senza problemi negli uffici di
cambio, nelle banche, nei principali alberghi e nell’aeroporto di
Addis Abeba.
Consiglio di munirsi di banconote di piccolo taglio da 10, 20,
50; le banconote di taglio troppo piccolo (5) o grande a volte
39
sono viste con diffidenza. Tenere sempre a portata di mano
monete per piccoli acquisti o servizi. Di norma i Dollari emessi
prima del 2001 non vengono accettati a causa delle falsificazioni così come le banconote recanti macchie, segni, strappi o
altre imperfezioni. Le ricevute di cambio devono essere obbligatoriamente conservate sino alla partenza: potrebbero essere
richieste all’uscita dal Paese o servire per l'eventuale riconversione della valuta locale, operazione che potrebbe richiedere
tuttavia tempi lunghi.
È consigliabile cambiare ad Addis Abeba poiché nelle altre località potrebbe risultare impossibile o molto difficoltoso.
ATTENZIONE nella valle dell'Omo in molti villaggi ove spesso
si paga per fotografare, rifiutano la moneta usata, è necessario
perciò avere moneta possibilmente nuova
Carte di credito
Le carte di credito sono ancora poco diffuse e utilizzabili in genere solo ad Addis Abeba e negli alberghi internazionali della
capitale. I tempi possono essere lunghi e può essere applicata
una commissione extra. Le carte di credito “Electron” non sono
accettate.
Formalità valutarie in uscita dall’Italia
Ogni persona fisica deve dichiarare alla dogana somme di denaro contante o titoli al portatore al seguito se d’importo pari o
superiore a 10.000 Euro.
Formalità valutarie locali
Non sono previste restrizioni per l'importazione di valuta estera, purché dichiarata all'ingresso nel Paese. Tale documento
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potrebbe venire richiesto in dogana al momento della partenza.
ELETTRICITÀ
La corrente elettrica è di 220 Volt, frequenza 50 Hertz.
Consiglio di munirsi di una spina universale. In Etiopia sono in
uso due tipologie di prese di corrente. In alcuni alberghi la corrente può essere sospesa di notte.
TELEFONO
Prefisso per telefonare in Italia: 0039 + indicativo della città
(con lo 0) + numero dell’abbonato.
Prefisso per telefonare in Etiopia: 00251 + indicativo della
località (senza lo 0) + numero dell’abbonato.
Telefoni cellulari: esiste una copertura abbastanza diffusa
per i cellulari GSM ma il servizio è carente, la comunicazione è
spesso difficoltosa anche con riguardo all'invio degli sms. Consiglio di contattare il proprio gestore per maggiori informazioni
sugli accordi di roaming internazionale.
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ACCESSI INTERNET
Nei principali centri si trovano degli internet point, che si stanno sempre più diffondendo. La connessione è in genere lenta.
CIBI E BEVANDE
L’ingrediente essenziale della gastronomia etiope è la carne,
accompagnata da legumi come purè di ceci o verdure, ma anche i cereali: col “teff”, un cereale simile al miglio, si prepara,
con diversi giorni di fermentazione, l’“injera”, una sfoglia di
pane che viene servita arrotolata. Il “wot” è il piatto nazionale:
una salsa molto piccante che accompagna carne di pollo o di
pecora. I commensali si servono da un unico piatto con le dita
della mano destra, spezzando l’“injera” che viene farcita di
“wot”. Nei periodi di digiuno imposti dalla religione copta e dai
dettami del Corano è vietato consumare carne e prodotti caseari, e allora il “wot” viene servito con legumi. Nella dieta dell’etiope non manca il “berberè”, condimento a base di peperoncino che si ritiene abbia effetti salutari e medicamentosi; la
carne cruda viene intinta in questo pimento, che viene utilizzato anche nella salsa arricchita con pezzetti di pollo, di montone
o uova sode. Il pranzo termina col cerimoniale del caffé, il cui
nome deriverebbe dalla provincia etiopica di Kaffa. Un’altra importante bevanda è il “tech” ottenuto dalla fermentazione di
miele, acqua e una pianta spinosa degli altopiani chiamata
gensho. La birra tradizionale è la “talla”, ottenuta fermentando
un cereale (mais, orzo o grano) e il gensho. Anche il tè è molto
consumato, aromatizzato con cannella o chiodi di garofano
(vedere anche “La cucina etiope).
ACQUISTI
È possibile acquistare tappeti di lana annodati o tessuti, ceste
finemente lavorate in vimini di solito utilizzate per conservare
sementi, cestini che le donne riempiono di vari prodotti e tra-
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sportano sulla testa (i più belli si trovano ad Harar). Inoltre ceramiche, monili in argento, articoli in bambù, sculture e artigianato in legno. Molto belli i tessuti in cotone, la cui trama è ancora ottenuta con lavorazioni artigianali.
L’esportazione di oggetti d’arte, di antiquariato e di artigianato
antico è strettamente controllata e subordinata all’autorizzazione delle autorità competenti. È bene effettuare acquisti di un
certo rilievo presso negozi dotati di autorizzazione governativa, presenti essenzialmente nella capitale.
Ricordo inoltre che è severamente proibito acquistare souvenir
inseriti nella Convenzione CITES ricavati da parti di animali e
piante locali protetti.
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PREPARARE LE VALIGIE...
BAGAGLIO
Note generali
In linea generale è importante, nella scelta del bagaglio, tenere presente il tipo di viaggio che ci si accinge ad intraprendere.
Nei viaggi che prevedono percorsi in fuoristrada sono consigliate borse morbide, possibilmente impermeabili, ad apertura
orizzontale e dotate di lucchetto: essendo di minore ingombro
rispetto alle valigie rigide, la loro sistemazione sui veicoli risulta notevolmente semplificata. Per evitare la polvere che si deposita in genere durante i percorsi su strade sterrate o piste,
sono consigliate le apposite sacche con chiusura a zip, di materiale lavabile, all’interno delle quali poter inserire il proprio
bagaglio. Consiglio di prestare molta attenzione al proprio bagaglio, di non portare con sé oggetti di valore e di conservare
documenti e denaro in un’apposita cintura o in una borsettamarsupio al riparo da occhi indiscreti. Prevedere un’opportuna
protezione per la videocamera e per la macchina fotografica
sia per la polvere che per l’umidità presente in determinate
zone o in determinati periodi. Una borsa a tracolla o un piccolo
zaino a spalla potranno rendersi utili per il trasporto degli oggetti che si vogliono tenere a portata di mano durante le escursioni giornaliere.
IL VESTIARIO PER IL VIAGGIO
Regole generali
La scelta del vestiario per il viaggio deve rispondere in generale a criteri di praticità e comodità, rispondenza al clima ed all’ambiente.
Consiglio pertanto di:
• optare per indumenti sportivi e confortevoli e calzature molto
comode
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• escludere i capi in fibre sintetiche, che impediscono la traspirazione corporea, specialmente negli ambienti a clima caldo
• scegliere l’abbigliamento adatto al clima dei luoghi che si intendono visitare senza dimenticare che anche nei paesi a clima caldo possono verificarsi sbalzi di temperatura tra il giorno
e la notte
• evitare gli indumenti con colori appariscenti o vivaci negli
ambienti popolati dagli animali: una regola questa che si colloca nel rispetto della natura e che faciliterà l’approccio con la
fauna locale
• evitare l'abbigliamento di tipo mimetico militare o assomigliante ad uniformi di tipo militare tassativamente vietato nella
maggior parte dei Paesi africani.
Il vero viaggiatore si veste “a strati” o a cipolla.
Un principio fondamentale da tenere poi presente quando si
scelgono i capi di vestiario per un viaggio è quello dell’abbigliamento “a strati”: è molto meglio infatti avere tanti capi leggeri o di medio spessore da indossare, se necessario, sovrapposti, piuttosto che uno solo pesante. Tale tecnica consente di
adeguare il grado di copertura corporea alle variazioni climatiche e di ottenere un’efficace protezione contro gli sbalzi di
temperatura e il vento.
Lista consigliata
Vi propongo di seguito una lista indicante l’equipaggiamento-tipo per ogni viaggio (lista A), che dovrà essere opportunamente integrata (lista B, C) a seconda della zona
in cui si svolgerà il vostro itinerario:
A) Equipaggiamento comune ad ogni viaggio:
• copricapo e/o foulard
• magliette in cotone tipo T-shirt
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• camicie in cotone leggero a manica lunga e corta, meglio se
dotate di tasche
• pullover e/o felpa leggeri
• pantaloni lunghi di tela
• pigiama o tuta
• biancheria intima e calze in cotone
• sandali e scarpe da riposo
• un paio di scarponcini leggeri tipo trekking o scarpe da ginnastica per le escursioni
• giacca leggera antivento tipo K-way
• sandali di gomma, utili per la doccia
Toeletta personale:
• effetti per la toeletta personale
• fazzoletti e salviette rinfrescanti
• asciugamano
• asciugacapelli
• idratante pelle e labbra
• creme o lozioni solari ad elevato fattore di protezione
Varie:
• occhiali da sole (meglio se con protezione laterale) e lenti a
contatto di ricambio per chi ne fa uso
• borraccia o bottiglietta in plastica
• binocolo
• una piccola torcia elettrica o lampada frontale con batterie di
ricambio
• coltellino milleusi tascabile
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• forbicine, pinzette, spille di sicurezza
• piccolo kit per il cucito
• borsa portadenaro o portadocumenti tipo marsupio
• ombrello pieghevole
B) Equipaggiamento complementare per gli itinerari sugli
altopiani
Di giorno si indosseranno per lo più abiti leggeri, la sera e la
mattina è necessario qualche capo più pesante (es. pile o maglione, giacca a vento di medio peso o in goretex)
C) Equipaggiamento complementare per gli itinerari nel
Sud e nella Valle dell'Omo
Prevedere qualche capo di abbigliamento più leggero, ma che
lasci parti del corpo meno esposte per evitare la puntura di insetti o zanzare. Prevedere un sacco a pelo o sacco letto
Ricordo che torcia elettrica o lampada frontale sono utili in particolare per le notti in tenda e capanna Dorzze
Prodotti antizanzare e antinsetti in abbondanza, eventualmente fornellino elettrico/batteria con pastiglie e zampironi
PICCOLA FARMACIA DA VIAGGIO. Consigli sanitari e
precauzioni igieniche
Premesso che non vi sono vaccinazioni obbligatorie per il
viaggio che faremo, è comunque buona norma conoscere
il proprio stato di salute e le proprie criticità e pertanto
eventualmente parlarne al proprio medico di base.
Quando ci si reca in un Paese extra-europeo, è necessario
sottoporsi prima di partire alle vaccinazioni o profilassi raccomandate o consigliate dall’Organizzazione Mondiale della Sa-
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nità. Ci si rivolgerà perciò al Centro di Medicina dei Viaggi dell’ASL di appartenenza. Molte infezioni alle quali ci si espone
durante un viaggio possono essere prevenute anche grazie ad
una corretta informazione. Ogni vaccinazione o profilassi deve
perciò essere sempre accompagnata da un comportamento
consapevole e da una corretta condotta attuabile attraverso
piccoli accorgimenti, che possono spesso sembrare ovvi ma
che bisogna comunque sempre tenere presenti nella pratica.
Le 10 regole d’oro del viaggiatore
Ricordo di seguito alcune elementari ma importanti norme igieniche di prevenzione:
• consumare solo acqua contenuta in bottiglie che siano
accuratamente sigillate
• non aggiungere ghiaccio alle bevande. Il ghiaccio può
infatti essere prodotto con acqua di dubbia potabilità
• non consumare latte o latticini non pastorizzati
• frutta e verdura crude vanno consumate solo dopo averle sbucciate
• consumare solamente cibi ben cotti, ancora caldi
• non acquistare generi alimentari da venditori ambulanti
• curare in modo particolare l’igiene personale, usare acqua potabile anche per lavarsi i denti
• disinfettare qualsiasi ferita o anche leggere abrasioni lavando con acqua e sapone in mancanza di specifico disinfettante
• evitare di camminare a piedi nudi e di immergersi in acque stagnanti
• in mancanza di acqua potabile, questa dovrà essere sottoposta a bollitura o disinfettata con appositi prodotti farmaceutici.
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La protezione dal sole
In considerazione dell'altitudine e della posizione, 15 gradi a
nord dell'Equatore, consiglio di adottare i seguenti accorgimenti:
• evitare di esporsi a lungo al sole, soprattutto nelle ore più calde della giornata
• indossare abiti leggeri, ampi, evitare capi sintetici
• bere abbondanti quantità di liquidi.
Misure preventive contro le punture di zanzara
Consiglio sempre l'adozione di misure preventive da adottare
per evitare le punture di zanzara, qualora ci si rechi in aree o
in periodi ove ne sia segnalata la presenza:
• indossare abiti di colore chiaro (i colori scuri ed accesi attirano gli insetti) con maniche lunghe e pantaloni lunghi, che coprano la maggior parte del corpo
• evitare l'uso di profumi (attirano gli insetti)
• applicare sulla pelle esposta durante il giorno, ed in particolare dal tramonto all'alba, prodotti repellenti, ripetendo l'applicazione in caso di sudorazione intensa ogni 2-3 ore. I repellenti
per gli insetti e gli insetticidi a base di piretroidi possono essere spruzzati direttamente sugli abiti
- Dal tramonto all'alba utilizzare zampironi o repellenti,
consiglio di munirsi di apparecchio a batterie tipo Vape
portatile con ventolina con durata di circa 30 giorni (in tenda
non avremo elettricità) . Portare anche fornelletto elettrico
vape o similari a spina con relative piastrine e zampironi
Va comunque adottata particolare attenzione nell'utilizzo dei
prodotti repellenti, attenendosi alle istruzioni e alle controindicazioni riportate sui foglietti illustrativi.
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Se al ritorno da un Paese dove possono essere presenti casi
di malaria, si accusa febbre - che può manifestarsi dopo alcuni
giorni/settimane della data del rientro - è bene riferire sempre
al
proprio
medico
curante/ospedaliero
dell'avvenuto
viaggio/soggiorno affinché si possano tempestivamente effettuare i test diagnostici del caso. In caso di stati febbrili, non assumere aspirina o prodotti derivati senza aver prima consultato un medico al riguardo.
Piccola farmacia da viaggio nel bagaglio a mano
Prima di partire è utile riporre nel proprio bagaglio a mano alcuni medicinali di prima necessità e quelli abitualmente utilizzati:
• disinfettanti per uso esterno e materiale per una rapida medicazione (cerotti, bende, garze)
• antipiretici e antidolorifici
• antibiotici a largo spettro e antibiotici intestinali
• crema protettiva antisolare per pelle e labbra ad alto fattore
protettivo
• collirio per gli occhi e gocce per i disturbi alle orecchie
• crema antistaminica o cortisonica, pomata per la cura di distorsioni
• farmaci per prevenire il mal d’aereo/mal d’auto
• integratori minerali
• i farmaci da assumere
obbligatoria/consigliata
in
caso
di
vaccinazione
• una scorta sufficiente dei farmaci per le eventuali malattie
croniche
• un termometro (optare per articoli senza mercurio, di cui è
proibito il trasporto sull’aereo secondo quanto stabilito dalla risoluzione IATA)
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Ricordo inoltre che è bene chiedere al farmacista informazioni
circa le modalità e temperature di conservazione dei farmaci.
Strutture sanitarie
L'assistenza sanitaria nel Paese è molto carente. Ad Addis
Abeba ed in alcune località si trovano strutture pubbliche e private dotate di attrezzature moderne, ma non sempre perfettamente funzionanti. Le condizioni igieniche non sono sempre
soddisfacenti ed il personale medico e paramedico è spesso
impreparato ad affrontare le emergenze.
FOTOGRAFIA E RIPRESE CON VIDEOCAMERA
Consiglio di munirsi di un’adeguata scorta di materiale
video-fotografico, che può risultare di difficile reperimento
in loco, in particolare batterie, caricabatteria, memory
card, cavi di collegamento, l’occorrente per pulire
apparecchi ed obbiettivi. È importante proteggere
adeguatamente le apparecchiature dal sole, dalla eventuale
polvere o umidità. È bene procurarsi inoltre una spina
universale e può essere utile portare con sé un carica batteria
da auto qualora vi sia la possibilità di utilizzare una presa sui
mezzi di trasporto. L’uso della macchina fotografica e/o della
videocamera all’interno di musei, siti di interesse ed edifici
religiosi spesso è consentito previo il pagamento di una tassa
all’ingresso. Ricordo che è tassativamente proibito fotografare
aeroporti, installazioni e automezzi militari, edifici governativi,
ponti, militari in divisa. Certi momenti della vita quotidiana, le
abitazioni, i luoghi di culto o i luoghi considerati sacri dalle
popolazioni locali vanno rispettati. Particolare attenzione va
posta nel fotografare la gente. È buona norma infatti chiedere
prima il permesso, rispettando l’eventuale decisione negativa
dell’interpellato. Non dimentichiamoci mai che di fronte al
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nostro obbiettivo abbiamo delle persone, con una loro
sensibilità, una loro cultura, una loro dignità. Taluni popoli pensano che la fotografia rubi l’anima, altri hanno scoperto, grazie
al nostro passaggio, che lo scatto può essere anche una
piccola risorsa in una magra economia di sussistenza. Il
problema è molto dibattuto e di non facile soluzione. Tuttavia,
di fronte a situazioni ormai consolidate, consiglio di evitare
comportamenti che possono creare tensioni ed attriti con le
popolazioni locali, perciò conviene chiedere alla guida di trattare e pagare un forfait in modo da poter girare liberamente senza essere costretti a trattare volta per volta. L’aiuto della guida
è non solo importante ma indispensabile per creare un buon
rapporto con le popolazioni locali.
POSTE, TELEFONO, CARTOLINE
Le cartoline costano circa 2 birr ognuna e si trovano in vendita
negli alberghi mentre pochi negozi ne vendono sia nella capitale che nelle città turistiche. Se imbucate in Posta, le cartoline
impiegano circa 10 giorni per giungere a destinazione. Il francobollo costa 2 birr per ogni destinazione nel mondo.
Per telefonare in Etiopia dall'Italia è necessario comporre lo
00251 seguito dal prefisso della località senza lo 0 e dal numero
desiderato.
Per telefonare in Italia dall'Etiopia è necessario digitare il prefisso
0039 seguito dal numero dell'abbonato.
Il costo di una telefonata varia tra i 70 e i 100 birr per 3 minuti di
conversazione.
Difficoltà a comunicare con il cellulare.
Si segnala inoltre l'impossibilità a telefonare dalle zone rurali in
quanto prive di collegamenti telefonici
.
Abbastanza facile trovare posti dove usare internet. Il costo varia
da 5 cent a 1 birr al minuto ma il collegamento è molto lento
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SICUREZZA
In linea di massima è consigliabile che il turista che
decide di viaggiare in maniera indipendente viaggi
assistito da un'agenzia turistica (anche locale) in grado di
valutare la situazione del momento e dotata di personale
che conosca le lingue locali.
Viaggiare da soli in Etiopia non è facile perché la gente non
è ancora abituata al turista: appena si arriva in un posto la
gente vi guarda come se foste degli extraterrestri e si viene
interpellati continuamente dai giovani con le parole: you, you
you! o farenji (straniero): a lungo andare diventa difficile udire
di continuo quelle parole.
I viaggi in treno verso il Gibuti sono fortemente sconsigliati a
causa dei frequenti incidenti ed assalti
.
Il pericolo di mine consiglia di rimanere sulle strade
principali. Grande prudenza è richiesta anche a causa di
gruppi di ribelli armati e di banditi che scorazzano nel Paese
(Afar, Borena, Jimma).
La criminalità è in aumento a causa della sempre
maggiore povertà della popolazione. Addis Abeba è da
considerarsi sicura solo in alcune zone ed è comunque
sempre buona norma evitare di muoversi la notte se non in
auto.
I borseggiatori sono numerosi e molti abili, meglio lasciare i
soldi in albergo o in macchina dove rimarrà il vostro autista.
Pene pesanti per spaccio e consumo di droghe.
Ricordate inoltre che è possibile essere trattenuti dalla
polizia anche per infrazioni modeste; in questi casi,
contattate l'Ambasciata
In molti villaggi saremo obbligatoriamente accompagnati da Rangers a volte armati, sono regole che lo
stato etiope si è imposto per la sicurezza
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L'ETIOPIA SUL WEB
Su Internet è possibile reperire informazioni sull’Etiopia sui seguenti siti:
www.tourismethiopia.org Sito del Ministero della Cultura e del
Turismo
www.etiopia.it/index.html Informazioni turistiche
www.ethiopianembassy.it Ambasciata d’Etiopia a Roma
www.lib.utexas.edu/maps/ethiopia.html Mappe dell’Etiopia
ALLA PARTENZA NON DIMENTICARE
• biglietti aerei
• passaporto (controllarne validità e marca da bollo)
• certificato internazionale di vaccinazione (se richiesto)
• certificato di assicurazione
• eventuali carte di credito e numeri utili in caso di smarrimento
• eventuali vouchers
• recapiti telefonici personali
• tessera sanitaria (gruppo sanguigno, allergie ai farmaci, ecc.)
• medicinali di uso abituale
• macchina fotografica/cinepresa
• schede di memoria/batterie
• adattatore per spine elettriche
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L’esperienza insegna che…
È buona regola portare con sé qualche fototessera (almeno 3)
e la fotocopia dei documenti (almeno 2) da conservare in una
borsa a parte. Custodire con molta attenzione il proprio
passaporto lasciandolo, quando possibile, in un luogo sicuro e
circolando con una fotocopia del documento stesso. In caso di
smarrimento o furto occorre comunque sporgere denuncia
presso il Commissariato di Polizia del luogo dove il documento
è stato smarrito o rubato. Con il relativo verbale si potrà ottenere dall’Ambasciata Italiana un nuovo documento di viaggio,
valido per il rientro in Italia ma non ai fini di proseguire il viaggio verso altre destinazioni.
Per i voli intercontinentali prevedere nel bagaglio a mano un
set di emergenza con il necessario per la toeletta, una maglia
e un cambio di biancheria intima: utile in caso di ritardata consegna del bagaglio all’arrivo.
Strutture alberghiere
Ad Addis Abeba sono presenti alberghi di varie categorie, alcuni dei quali appartenenti alle grandi catene internazionali. Al di
fuori della capitale in questi ultimi anni la recettività alberghiera, pur rimanendo al di sotto delle attese del turista europeo, è
decisamente migliorata. Gli alberghi non dispongono di regola
di un sistema di aria condizionata. Le carenze comuni alle
strutture alberghiere sono determinate in generale da una
scarsa qualità dell'impiantistica o da una non puntuale manutenzione: possibili gli inconvenienti legati ad una temporanea
interruzione nella fornitura di energia elettrica, di acqua corrente o alla temporanea disponibilità di acqua calda. Il servizio nei
ristoranti ed alberghi non corrisponde in genere ai parametri a
cui siamo abituati, mancanza questa sopperita da una grande
gentilezza e disponibilità. Le strutture che richiedono il maggior spirito di adattamento si incontrano nei piccoli centri della
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Valle dell’Omo. Durante il nostro viaggio che presenta le caratteristiche di spedizione, si effettuano alcune notti in strutture
locali (semplici capanne Dorzze in canne) o in tenda tipo igloo.
Prevedere sempre nel bagaglio da viaggio il sacco a pelo ed
un paio di asciugamani + salviette
Potrebbe verificarsi la possibilità che alcuni alberghi previsti
negli itinerari debbano essere sostituiti in corso di viaggio. In
tal caso ci si avvarrà di strutture di pari livello, ove esistenti, o
scelte tra le migliori disponibili anche in relazione alla logistica
e ai tempi dell'itinerario.
Rete stradale
Le principali arterie dello Stato sono quelle tracciate dagli Italiani negli anni della colonizzazione e alcune vennero costruite
dai Cinesi al tempo del regime filo-comunista. La rete stradale
che collega i centri maggiori è ormai quasi ovunque asfaltata.
Il miglioramento delle vie di comunicazione è da anni una delle
priorità del governo etiope. La vecchia strada italiana che collega Gondar ad Axum è attualmente in corso di rifacimento ed
interrotta da diversi cantieri. Attese nei tratti con macchine movimento terra al lavoro possono comportare - a seconda del
momento - anche notevoli rallentamenti.
Gli itinerari che si sviluppano via terra sono quelli che consentono di entrare veramente in contatto con le realtà ambientali,
di assaporare le atmosfere e cogliere la spettacolarità dei paesaggi dell’altopiano etiopico, carpire scorci di vita nei villaggi e
nei mercati, vivere l’emozione o la sorpresa dell’incontro con
un amalgama di genti così vario ed affascinante. Ma a fronte
di una tale ricchezza di esperienze ed emozioni il viaggiatore
deve mettere in conto la fatica di percorsi talvolta lunghi, in genere molto scenografici e comunque mai noiosi. I tratti su stra-
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de sterrate e piste per raggiungere parchi, chiese rupestri o villaggi, non offrono condizioni ideali di viaggio; molto polverose
durante la stagione secca, pos-sono presentare il fondo danneggiato e sconnesso durante o subito dopo la stagione delle
grandi piogge.
Nelle giornate che prevedono lunghi trasferimenti le partenze
sono previste sempre di buon mattino e in taluni casi al mattino molto presto: ciò anche al fine di consentire lungo il percorso soste per la visita di villaggi, di eventuali mercati, per fotografare o per piccole passeggiate.
Turismo responsabile: per un'etica del viaggio
L'Etiopia è una terra di antiche civiltà e di grandi tradizioni.
Nell'ultimo decennio il Paese ha registrato un tasso di crescita
annuale del Pil intorno all’11%, trainato principalmente da ingenti investimenti pubblici nelle infrastrutture. Tali risultati, che
hanno fatto dell’Etiopia una delle economie a più rapida crescita a livello mondiale, sono sicuramente dovuti alla stabilità politica di cui gode il paese da un ventennio circa. Il livello del
reddito pro capite tuttavia è ancora molto basso. Raccomandiamo pertanto comportamenti consoni alle consuetudini e allo
stile di vita locale, sensibilità nei confronti delle popolazioni, rispetto ed attenzione nell’utilizzo delle risorse locali.
È buona regola non distribuire regali alla popolazione al fine di preservare nei villaggi uno stile di vita
corretto e un corretto rapporto tra i visitatori e gli abitanti.
Materiali scolastici o eventuali farmaci possono invece
essere consegnati ai responsabili di scuole, dei dispensari locali od ad associazioni locali su consiglio o
tramite l’intermediazione della nostra guida. Sconsigliata la distribuzione di capi di vestiario occidentali.
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Comprendere la realtà dei Paesi che ci ospitano e
che abbiamo scelto di visitare e un’attitudine alla
flessibilità sono il modo migliore per vivere pienamente l’incontro con le popolazioni e godere della
loro l’ospitalità
ANCORA SULLA FOTOGRAFIA
Nella stragrande maggioranza delle etnie che visiteremo
durante il nostro viaggio, è necessario pagare per poter
fotografare; la nostra guida cercherà di fare degli accordi con il
capo villaggio o con gli abitanti del luogo. E' necessario
attenerci strettamente alle disposizioni che verrano date volta
per volta. Il contatto con un locale per ottenere una foto è
un’operazione da svolgere sempre col dovuto tatto. Va
sempre usato riguardo verso il soggetto, soprattutto se
anziano, una donna, un bambino. Innanzitutto bisogna
chiedere il permesso al soggetto e in caso di rifiuto
rispettarne la volontà, senza riprenderlo a sua insaputa.
Alcuni popoli pensano che le fotografie rubino l’anima: senza
dare il là a discussioni filosofiche che potrebbero anche
dimostrare la fondatezza di questo pregiudizio, ricordiamoci
che l’immagine di una persona può essere usata nei riti
voodoo, una pratica ancora assai diffusa in certe zone
dell’Africa Nera.
A volte non è nemmeno necessario conoscere la lingua, basta
rivolgersi con un sorriso indicando la macchina fotografica e,
una volta completata l’operazione, ringraziare con un altro
sorriso, un cenno della testa o, se siete riusciti ad instaurare
una certa empatia, stringendo la mano (nel caso di anziani è
meglio portare entrambe le mani alla stretta di mano, è un
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segno di grande deferenza). Una volta effettuato lo scatto è
sempre cosa buona mostrare il risultato sul display della
macchina fotografica, a maggior ragione se la foto è gratuita,
cosa che spesso si rivela anche un metodo per generare dei
sorrisi, quando non proprio delle grasse risate, e stemperare
la situazione.
Se vi chiedono una copia della fotografia fatevi dare l’indirizzo
(se ce l’ha, diversamente affidatevi alla guida locale) e fate di
tutto per mantenere la promessa: le fotografie sono spesso
molto importanti per loro, in molte case vi sono intere pareti
colme di fotografie di parenti e conoscenti esibite come i propri
gioielli più cari.
RACCOMANDAZIONE
Ricordate continuamente che tutte le etnie e particolarmente l'etnia Mursi hanno fortemente commercializzato la loro immagine; la maggior parte delle foto o
riprese più belle che potremo fare nei villaggi saranno a pagamento dopo aver contrattato il prezzo e le
modalità tramite la guida; perciò NESSUNO faccia
stupidate con la macchina fotografica. Non è il primo
gruppo che è dovuto andare via a gambe levate perchè qualche suo componente non ha rispettato le regole.
E.... i Mursi hanno più Kalashnikov che capanne !
Considerate che la guida che ci accompagna durante il
viaggio è etiope, capisce e parla bene l'italiano, mentre
non so se gli autisti o i ranger lo parlano, ma certamente
lo capiscono. Assolutamente non facciamo considerazioni ad alta voce e in loro presenza, delle situazioni che
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vedremo e vivremo. Le considerazioni teniamocele per
noi e facciamole solo fra di noi e quando siamo in libertà
(senza guida) e lontano da orecchie indiscrete. Ogni popolo ha un suo mondo di tradizioni non sempre da noi
condivisibili ( e non è detto che abbiamo ragione noi) e un
suo modo di vedere il mondo, diverso dal nostro e dalla
nostra pseudo civiltà che non è certamente la migliore.
NOTE AGGIUNTIVE
> Temperatura media in febbraio minime e massime
Temperatura media ad Addis Abeba 16 - 24
nella valle dell'Omo (Arba Minch )19 - 29 (Awasa ) 20 29
nella bassa valle dell'Omo dove maggiormente
saremo noi 22 - 30
>Visto di ingresso
previa presentazione del passaporto che deve avere
almeno due pagine libere
viene rilasciato all'aeroporto di Addis Abeba al costo
di circa 17,00 euro
>Passaporto e bollo annuale
Il bollo annuale sul passaporto è obbligatorio in Italia
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alla partenza (a volte non lo controllano) deve avere
una data scadenza superiore alla data di partenza
ha validità un anno considerando la data di emissione del
passaporto
> Macchine fotografiche, palmari, telefonini, tablet,
videocamere, durante il viaggio
Portatevi il caricabatteria e se l'avete, anche il
caricabatteria da auto a parte le tre notti in tenda,
saremo in lodge, alberghi, o altro dove la corrente
normalmente viene erogata
Io porterò una presa multipla con 4 attacchi per auto per
poter caricare batterie in viaggio.
Prevedere batterie di ricambio per fotocamere e
videocamere in modo di avere una autonomia di
almeno 3 giorni.
Prevedere SK sim di memoria sufficienti per le vostre
esigenze Fotografiche
per quanto riguarda i cellulari, in molte zone non vi è il
segnale perciò può stare spento.
>Prese di corrente/corrente elettrica (vedere pag 41)
In Etiopia la corrente elettrica è a 220 Volt. ma anche
negli alberghi non è garantita l'erogazione 24/24
nelle 3 notti che saremo in campeggio NO corrente
elettrica
61
Portare pila elettrica o pila frontale
ci sono due tipi di prese, quelle universali a 3 fori e quelle
a 3 fori ma non in linea
Portatere una presa universale per avere la certezza di
potervi collegare alle corrente in albergo
>Zanzare/antizanzare (vedere pag 49)
In febbraio, essendo ancora il clima asciutto, non
dovremmo avere grossi problemi per le zanzare, ma dato
che alcune volte saremo vicino al fiume in tenda e nel
periodo potrebbe anche piovere, meglio prevenire.
Suggerisco perciò di portarvi
Zampironi, si proprio di quelli che fanno il fumo
Apparecchietto a batteria, emanatore (tipo Vape) con
ventolina ha una durata di circa 30 gironi (lo usavo nel
camper e le maledette cadevano o scappavano)
Oppure Fornellino elettrico con piastrine di scorta da
mettere in stanza in albergo
prodotti da darsi sulla pelle o sugli abiti.
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Annotazioni di viaggio
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dati e immagini ricavati liberamente dal Web e in parte
elaborati
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villaggio Hamer
villaggio Hamer - salto del toro
Ogni viaggio inizia con una partenza, finisce con un
ritorno, e........ continua con un racconto.
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