Guida preparatoria al viaggio ETHIOPIA ETHNIC TREK 2014 alla ricerca delle origini dell'umanità Raul Tassinari 1 fascicolo ad uso esclusivo del gruppo 2 Un percorso africano, un viaggio in un vasto territorio che offre un mosaico affascinante di colori, paesaggi, religioni ed un caleidoscopio di etnie differenti: lungo il corso dell’Omo River, in una terra aspra e selvaggia. 10 i gruppi etnici che praticano agricoltura e pastorizia. I Mursi, gli Ari, i Dorze, gli Hamer, i Konso, i Banna, gli Tsemai ed altri ancora. L’itinerario è interamente con mezzi fuori strada lungo la Valle del fiume Omo con brevi trekking, soste nei villaggi dei diversi gruppi etnici di questa regione, soste ai mercati locali, alle stele di Tyla (Patrimonio UNESCO), al Lago Chamo, al cratere di El Sod ed ai “pozzi cantanti", pernottamenti in alberghi, lodge e camping, pasti in albergo, ristorantini e on the road preparati dal cuoco che sarà con noi 3 Indice Viaggiatori o turisti......................................................7 Programma del viaggio..............................................................8 Un poco di storia............................................................13 Ordinamento dello stato.................................................15 Ordinamento scolastico..................................................16 Geografia........................................................................17 Ambiente....................................................................17 Idrografia...................................................................18 Clima..........................................................................18 Popolazione....................................................................19 Aspetto sociale................................................................20 i gruppi etnici Etiopi.......................................................21 Principali ETNIE ETIOPI..............................................23 Amhara e i Tigrini..........................................................23 Tigray.........................................................................23 Oromo........................................................................24 Borana ......................................................................25 Mursi..........................................................................26 Hamer.........................................................................26 Dorze:.........................................................................26 Karo: .........................................................................27 Afar: ..........................................................................27 Surma: .......................................................................27 Religioni.........................................................................28 LE CITTA’ PRINCIPALI DELL’ETIOPIA....................30 La Cucina Etiope............................................................32 L’Economia....................................................................33 Festività e tradizioni.......................................................34 Curiosità: alfabeto e calendario......................................35 NOTIZIE PRATICHE PER IL VIAGGIO..........................36 Passaporto.......................................................................36 Visto di ingresso.............................................................36 DISPOSIZIONI SANITARIE........................................37 4 CLIMA...........................................................................37 ORA LOCALE...............................................................38 LINGUA.........................................................................39 MONETA E FORMALITÀ’ VALUTARIE.......................40 Valuta locale...................................................................40 Carte di credito...............................................................41 ELETTRICITÀ...................................................................41 TELEFONO........................................................................42 ACCESSI INTERNET...................................................42 CIBI E BEVANDE..............................................................42 ACQUISTI..........................................................................43 PREPARARE LE VALIGIE................................................44 BAGAGLIO...................................................................44 IL VESTIARIO PER IL VIAGGIO...............................45 A) Equipaggiamento comune ad ogni viaggio:.........46 Varie:...............................................................................47 B) Equipaggiamento complementare per gli itinerari sugli altopiani.............................................................47 C) Equipaggiamento complementare per gli itinerari nel Sud e nella Valle dell'Omo...................................48 PICCOLA FARMACIA DA VIAGGIO. Consigli sanitari e precauzioni igieniche...................................................48 Le 10 regole d’oro del viaggiatore.................................49 La protezione dal sole.....................................................49 Misure preventive contro le punture di zanzara.............50 Piccola farmacia da viaggio nel bagaglio a mano..........51 Strutture sanitarie............................................................51 FOTOGRAFIA E RIPRESE CON VIDEOCAMERA...52 POSTE, TELEFONO, CARTOLINE.............................53 SICUREZZA..................................................................53 L'ETIOPIA SUL WEB...................................................54 ALLA PARTENZA NON DIMENTICARE..................55 L’esperienza insegna che…............................................55 Strutture alberghiere.......................................................56 5 Rete stradale...................................................................57 Turismo responsabile: per un'etica del viaggio..............58 ANCORA SULLA FOTOGRAFIA....................................59 RACCOMANDAZIONE...............................................60 NOTE AGGIUNTIVE.........................................................61 > Temperatura media in febbraio minime e massime61 >Visto di ingresso......................................................61 >Passaporto e bollo annuale......................................61 > Macchine fotografiche, palmari, telefonini, tablet, videocamere, durante il viaggio.................................62 >Prese di corrente/corrente elettrica (vedere pag 41) ...................................................................................62 >Zanzare/antizanzare (vedere pag 49)......................63 Annotazioni di viaggio...................................................63 6 Viaggiatori o turisti Nei miei viaggi cerco di avere come compagni di avventura dei viaggiatori, non dei turisti; divido in modo molto netto le due categorie e infatti ritengo che Il viaggiatore: ama scoprire, si adatta a qualsiasi condizione e non si lascia intimorire da eventi straordinari, qualora accadano. E' selettivo e, se vogliamo, anche raffinato. Si informa prima del viaggio, quando arriva sul posto sa già molto, cerca di capire la cultura del popolo che sta avvicinando, non disdegna di essere ospitato -in particolari luoghi- a bere un caffè con gli autoctoni. Viaggia, ma cerca il contatto con le persone. Generalmente, al suo ritorno, il viaggiatore non racconterà di quanto è bella -esempio- Addis Abeba, ma racconterà con maggiore enfasi la disponibilità delle persone, avendone scrutato i visi e cercato di scoprirne la loro storia. Cerca un ristorante, preferibilmente popolare, dove poter gustare le specialità locali e si mette anche nella condizione mentale migliore per apprezzarle. Il viaggiatore fa un viaggio con lo scopo di capire maggiormente una particolare cultura, le tradizioni, usi e costumi di un popolo; magari non sceglie la località più alla moda ma quella più storica o più significativa. Viaggia per conoscere altri posti, "altri mondi", altri modi di vivere; ha il desiderio di cogliere quelle (poche) opportunità che ci si presentano di avvicinarci ad una realtà e ad una cultura che ci sono estranee, di arrivare preparati, sapendo già quali sono i tabù e le regole di comportamento in un determinato paese. Sapere come ci si comporta entrando in un tempio buddista o in una moschea o in una sinagoga, ed adeguarsi. Quello per me è il senso del viaggio. Il turista: l'atteggiamento del turista è quello di andare a cercare, anche per un breve soggiorno, l’evasione dalla quotidianità, e ciò che porterà a casa non sono esperienze ma semplici prove che è stato in quel luogo, una valanga soltanto di foto-ricordo e souvenir. Se sei un turista, NON venire via con mè 7 Programma del viaggio 1°Giorno -sabato 15/2 – Forlì/Milano Malpensa /Addis Abeba Ritrovo dei partecipanti nei punti e orari da concordare; ore 13.15 partenza in pulmino per il trasferimento a Milano/aeroporto con appuntamento per inizio pratiche di check-in alle ore 18.15, in tempo utile per imbarco sul volo per Addis Abeba con partenza ore 20.45. Coincidenza per Addis Abeba. Pasti e pernottamento a bordo 2°Giorno – domenica 16/2 - Addis Abeba / Arbaminch Ore 07.20 Arrivo in Addis Abeba. Dopo il disbrigo delle operazioni doganali e ottenuto il visto di ingresso di $ 20 oppure di € 17,00, partenza in direzione sud. Sosta al sito archeologico di MELKA KUNTURE a 50 km a sud di ADDIS ABABA, proseguimento per la cittadina di TIYA, dove si trova un sito archeologo costituto da 32 stele che formano un complesso cimiteriale di epoca preistorica dichiarato patrimonio dell'Umanità. Proseguimento verso Arbaminch attraverso i verdi paesaggi rurali abitati delle popolazione Guraghe e Wolaita, con le caratteristiche capanne a forma di alveare. Notte in hotel. Pensione completa; pernottamento Swaynes Hotel. tel 251 468 81 18 95 3°Giorno – lunedì 17/2 - Arbaminch / Dorzze Mattina dedicata a una attraversata in barca del lago Chamo abitato da ippopotami e coccodrilli; si scende alla sponda del Lago, camminata di circa ore 2,30 verso il parco nazionale di NECH SAR e vista di numerose zebre e gazzelle, arrivo al punto panoramico, incontro con le macchine, si prosegue verso la città e sosta pranzo. Nel pomeriggio si prosegue verso la regione di CHENCHA, arrivo al villaggio Dorzze, visita e sistemazione nelle capanne tradizionali Dorzze (2500 m). Notte in capanne Dorzze. Pensione completa; pernottamento Mekonnen Lodge. tel 251 916 88 07 20. 8 4° Giorno – martedì 18/2 - Dorzze / Konso Mattina trekking per circa 4 ore verso la montagna di MAZA (2900 m.), incontro con le popolazioni locali, visita delle capanne particolari a forma di faccia di Elefante, la lavorazione di tessuti, le cascate di Shai e ritorno. Nel pomeriggio perseguimento verso Konso. Pensione completa pernottamento Kanta Lodge. tel 251 116 18 22 25 5° Giorno – mercoledi 19/2 -Konso / Etnie Intera giornata dedicata alla visita dei popoli Konso, Insediati su terra collinare e pietrosa, i Konso abitano in villaggi frazionati e protetti da muri di pietra a secco, gli stessi delimitano e sostengono i complicati terrazzamenti agricoli, la tradizione delle antiche sculture funebre in legno (WAKA) steli erette per non dimenticare un grande guerriero o un grande saggio. Mattina e pomeriggio Escursione verso i villaggi e passeggiata verso il villaggio del Re di Konso, il museo etnografico. Rientro in hotel Pensione completa e pernottamento Kanta Lodge. tel 251 116 18 22 25 6°Giorno – giovedì 20/2 - Konso / Jinka Si parte e già siamo nel cuore del viaggio, piano piano le terre e le genti si inselvatichiscono, i confini sono il fiume e i pascoli. Sosta al villaggio di KEY AFER e nel mercato settimanale ( giovedì). Incontro con diversi etnie: i Tsmay, Benna, Hammer e Arri. Perseguimento per Jinka e passeggiata nel villaggio Arri, Pensione completa; Pernottamento in Rocky campsite 7° Giorno– venerdì 21/2 - Jinka “I popoli Mursi”/ Turmi Si attraversa il parco nazionale di Mago, incontro con i popoli Mursi, cacciatori ed allevatori, etnia nota per la macroscopica deformazione del labbro inferiore e dei lobi delle orecchie, rincontrabile nelle donne, ottenuta mediante introduzione, sin dall'infanzia, di un piattello generalmente di terracotta. Ritorno a Jinkaper, pranzo e continuazione del viaggio verso il territorio Hammer.Turmi. Pensione completa; pernottamento in Ke- 9 ske Campsite vicino al fiume Keske 8° Giorno – sabato 22/2 - Turmi/ Karo/ Turmi Partenza verso il fiume Omo (2 ore ) Arrivo al villaggio Korcio e visita dei popoli Kara; pranzo al sacco, ritorno al mercato settimanale di Demeka (sabato), luogo di incontro delle etnie Hammer e Benna - sono i gruppi più curati del punto di vista estetico -. Le donne portano collane di conchiglie cauri e indossano un tipico gonnellino in cuoio orlato con borchie metalliche ed anelli di ferro. Pranzo al sacco; nel pomeriggio vista del villaggio e cimitero Hammer. Pensione completa. Pernottamento in camping nei pressi del villaggio dei DessanekI 9° Giorno – domenica 23/2 - Turmi/Omorati/Turmi Partenza per Omorati (circa 1.30 ore), villaggio posto sulla riva dell’Omo, visita del popolo Dasanach, una volta si chiamavano Geleb, ritorno a Turmi e con un poco di fortuna vedremo la “cerimonia del salto del toro”. Pensione completa e Pernottamento in Evangadi Lodge. tel 251 468 84 07 39 10° Giorno – lunedì 24/2 - Turmi / Yabello Trasferimento verso Yabello, durante il percorso sosta al villaggio e mercato settimanale di Erbore, sosta e pranzo a Weito. Continuazione del viaggio e arrivo nel territorio Borana, visita del villaggio Borana, sistemazione in Motel. Pensione completa e pernottamento Yabelo Motel. tel 251 464 46 07 85 11° giorno – martedì 25/2 Yabello / Ilsod “I pozzi cantanti” /Yerga Chefe Mattina partenza verso il cratere Ilsod, si scende (30 minuti per scendere e 2 ore per salire) nel cratere e visita del lago nero, pranzo e poi visita dei “pozzi cantanti”. Continuazione del viaggio verso il Nord, arrivo a Yergachefe. Pensione completa e pernottamento hotel Mahlet. tel 251 463 32 00 30 12° Giorno – mercoledì 26/2 - Yerga Chefe Partenza verso il nord, attraverso la grande piantagione di caf- 10 fè, trekking dal bivio verso le stele di Tutti Fala (5 km andata e ritorno), continuazione del viaggio, pranzo in un ristorante locale e arrivo ad Awasa. Pensione completa e Pernottamento hotel Pina. tel 251 462 21 03 36 13° Giorno – giovedì 27/2 Awasa / Addis Abeba e imbarco Mattinata visita del mercato del pesce e proseguimento verso nord, con una breve camminata sul livello dell’acqua si raggiungerà una colonia di fenicotteri rosa, pranzo nei pressi del lago e proseguimento per Addis Abeba. All’arrivo nella capitale Etiope saranno a disposizione delle camere in Day use in hotel Ghion per una doccia. tel 251 115 51 32 22 La cena sarà servita in un ristorante tradizionale etiope prima del trasferimento in aeroporto per la partenza del volo notturno per l’Italia. Con imbarco ore 00.30 del 28/2. Notte a bordo. 14° Giorno – venerdì 28/2 Milano Malpensa/Forlì Arrivo ore 07.00 a Milano e proseguimento in pulmino per Forlì. Alcune modeste variazioni potranno essere fatte, se ritenuto necessario e nell’interesse del gruppo per ragioni tecnico-operative. A volte le prenotazioni degli alberghi già confermate in Italia nella “lista hotel”, potrebbero subire variazioni in quanto il Governo si riserva in caso di meeting o conferenze di occupare la struttura a prescindere delle prenotazioni fatte. In ogni caso verrà sostituita la prenotazione con pernottamenti disponibili in zone adiacenti. Non è garantita in questo caso la stessa categoria confermata in Italia. 11 Un viaggio in Etiopia presenta diverse problematiche dovute alla mancanza di preparazione del Paese nell’accogliere un turismo che è ancora agli albori. La carenza in alcune strutture alberghiere sia per la parte organizzativa che igienica e la scarsa manutenzione, fanno risultare il tour difficile per il comune viaggiatore (ad esempio può capitare di non avere acqua corrente e, a volte, non avere acqua calda). Negli alberghi il personale è molto disponibile ma con tempi e modalità diverse dalle abitudini occidentali. Nelle strutture alberghiere mancano quasi sempre gli ascensori. Al di fuori della capitale, gli alberghi sono mediocri ed alcuni sono basici. Il cibo normalmente è di buona qualità anche se consiglio alimenti solo cotti e frutta che sia protetta dalla buccia. Sconsiglio bevande sfuse (succhi già preparati ed allungati a volte con acqua o ghiaccio non potabile). In alcuni tratti le strade sono di difficile percorrenza e il chilometraggio non può rappresentare la nostra percezione di durata del tragitto (es: km 200 = ore 6 su alcuni tratti). Sconsigliato il viaggio a chi non presenta spirito di adattabilità, buone condizioni di salute e a chi crede di fare una “vacanza” di altro tipo. L’Etiopia è uno dei paesi più poveri al mondo. 12 ETIOPIA NOTIZIE IN BREVE Un poco di storia E' nella valle del Rift, culla dell’umanità, che furono scoperti nel 1974 i resti del più vecchio uomo, o meglio, donna: Lucy, 3.5 milioni di anni. Da oltre 5000 anni la storia dei governanti etiopi è conservata negli archivi del Paese e, anche se non si trovano tracce su altri manoscritti, la Bibbia racconta diversi episodi della storia etiope di oltre 1000 anni prima di Cristo. Il primo imperatore del Paese sarebbe stato Menelik, figlio della regina di Saba e di re Salomone, mentre l’ultimo 13 discendente della dinastia fu Haile Selassie (1930-1974). Secondo la tradizione locale i primi etiopi furono ebrei: a lungo il Paese ebbe una forte diaspora ebrea e gli ultimi membri Falachas emigrarono in Israele alla fine degli anni '60. Nel corso del II millennio a.C. il reame venne assalito di ogni parte: tribù pagane costrinsero gli imperatori etiopi ad abbandonare le città ed a diventare nomadi. I musulmani invasero l’est del Paese nel XII e XIV sec. e nel XVI sec. i reami islamici, sostenuti dal regime ottomano, misero in ginocchio Axum. Dopo un secolo di pace, nel XVIII sec. i principi delle varie province si misero in guerra tra di loro. Rass Kassa unificò di nuovo il Paese nel 1855 e si consacrò imperatore con il nome di Theodoros II. Dopo l’apertura del canale di Suez (1869) le potenze europee si contesero il controllo della regione. Nel 1936 Mussolini invase il Paese e l’Etiopia riconquistò la sua indipendenza solo nel 1941 con la capitolazione italiana. Nel 1962 l’annessione dell’Eritrea fece nascere una guerra civile durata 30 anni. Haile Selassie dapprima venne visto come un benefattore ma poi, di fronte dell’arricchimento della chiesa e di un piccolo numero di persone mentre milioni di contadini morivano di fame, l’opinione pubblica si rivoltò e, nel 1974, l’imperatore venne destituito da un colpo di stato militare. Nel corso del 1976 il colonnello Menghistu Hailé Mariam emerse come principale figura politica del Paese e scatenò una sanguinosa repressione. Il nuovo governo guardò verso l’Unione Sovietica, l'instabilità rese il Paese fragile ed Eritrea e Somalia ne approfittarono per portare avanti atti di ribellione nonostante l'intervento dell’esercito cubano e sovietico. Negli anni che seguirono, la politica dello spostamento di grandi parti delle popolazione accrebbe il problema della fame. Mentre l'Eritrea prendeva possesso del principale porto dell’Etiopia e i sovietici si ritiravano, si abbatté sul Paese una carestia mai vista in precedenza. Nel 1987, in base a una nuova Costituzione che prevedeva 14 anche l'elezione di un'assemblea legislativa unicamerale (lo Shengo), fu proclamata la Repubblica democratica popolare d'Etiopia, di cui lo stesso Menghistu divenne presidente. Ma il collasso del regime era ormai prossimo. Nel maggio 1991 una coalizione ribelle prese il potere e, in un Le regioni dell'Etiopia Paese in rovina, con 6 milioni di persone che morivano di fame, il nuovo governo decise di promuovere la democrazia. Nel 1994 fu promulgata una nuova Costituzione che trasformò L'Etiopia in una repubblica democratica federale. Negli ultimi anni i rapporti con l'Eritrea peggiorarono tanto che, nel giugno 1998, scoppiò un conflitto armato tra i due Paesi terminato nel 2000 con la sconfitta dell'Eritrea e la firma di un trattato di pace. Le tensioni riesplosero però nel 2003 e, attualmente, si possono sintetizzare i tentativi di risolvere il contenzioso da parte del governo etiope guidato da Meles Zenawi con le parole "l'Etiopia ha bisogno di pace per dedicare risorse allo sviluppo". Ordinamento dello stato L'Etiopia è suddivisa in 9 regioni, a cui si aggiungono 2 città autonome: 1. 2. 3. 4. 5. Addis Abeba Afar Amhara Benishangul-Gumaz Dire Daua 15 6. 7. 8. 9. Gambela Harar Oromia Somali 10.Nazioni, Nazionalità e Popoli del Sud 11.Tigrè Nel 1987, in base a una nuova Costituzione che prevedeva anche l'elezione di un'assemblea legislativa unicamerale (lo Shengo), fu proclamata la Repubblica democratica popolare d'Etiopia, di cui lo stesso Menghistu divenne presidente. Con la Costituzione ratificata nel 1994 il Paese si diede un assetto federale organizzato su base etnica. Il potere esecutivo è detenuto da un Consiglio dei Ministri che fa capo al Primo Ministro, e dal Presidente della Repubblica eletto dal Parlamento per 6 anni (funzioni soprattutto rappresentative). Attuale Presidente della Repubblica è Girma Wolde Ghiorghis Ordinamento scolastico L'istruzione è stata per secoli monopolio della Chiesa Etiope, fino agli inizi del XX secolo, quando si adottò un sistema d'istruzione scolare. Il sistema scolastico etiope si articola in: 5 anni di scuola primaria, 3 anni di scuola inferiore e 4 anni della scuola superiore. Tutt'oggi si cerca di aumentare il numero delle scuole elementari per insegnare ai giovani a leggere e a scrivere. Ad Addis Abeba vi è una scuola italiana, una francese, una tedesca, e varie scuole inglesi. Ultimamente sono sorte altre scuole, tra cui quella indiana e quella turca. Geografia Situata sulla punta orientale del continente, il cosiddetto Corno d'Africa, che è la parte più orientale del continente africano , l’Etiopia confina con il Sudan a ovest, l’Eritrea a nord, la minusco- 16 la repubblica di Gibuti e la Somalia a est e il Kenya a sud. All'interno dell'Etiopia si trova un vasto complesso di montagne e scoscesi altopiani divisi dalla Rift Valley, che attraversa il paese da sud-ovest a nord-est ed è circondata da bassopiani, steppe e zone semidesertiche. La grande diversità del territorio determina una grande varietà di climi, terreni, vegetazione naturale e di aree abitate. Il Paese è occupato per la maggior parte da vasti altipiani: da un lato l'Acrocoro Etiopico vero e proprio, dall'altro gli altipiani che digradano verso i bassi tavolati e le pianure più esterne della Somalia. Le terre agricole rimangono concentrate lungo le pianure del Nilo Blu nell’ovest del Paese e rappresentano poco più del 12% del territorio. Il sud è verdeggiante Con 1.133.380 km², l'Etiopia è il 27º stato per grandezza (dopo la Colombia). Per grandezza è comparabile alla Bolivia. La secessione dell'Eritrea, nel 1993, ha privato il paese dello sbocco sul Mar Rosso. Ambiente Le fasce altimetriche dell'altopiano Etiopico sono quattro: zona inferiore (acacie, euforbie, palme, tamarindi e bambù); zona intermedia (alberi e arbusti sempreverdi, aloe e, ginepri) zona superiore (prati e i pascoli sfruttati dalla pastorizia) e aree cacuminali (vegetazione di tipo alpino). Esistono differenze floristiche rilevanti, legate ai diversi regimi delle precipitazioni, tra la parte settentrionale e quella meridionale dell'altopiano, come anche tra il versante del bacino del Nilo e quello della scarpata del Mar Rosso. La fauna selvatica presenta numerose specie, soprattutto di animali di grossa taglia, come leoni, leopardi, elefante, ippopotami, rinoceronti e antilopi. Sono molto comuni anche la iena, lo sciacallo, la lince e numerose varietà di scimmie e di uccelli, tra cui l'airone, il pappagallo, l'aquila, il falco e l'avvoltoio. La deforestazione per ottenere legname da combustione e lo sfruttamento intensivo dei pascoli per l'allevamento sono tra i maggiori problemi ambientali che il 17 Paese deve affrontare in questi anni. Idrografia Alcuni fiumi sfociano direttamente nell'Oceano Indiano. Le valli principali, sono dirette prevalentemente verso Ovest e NordOvest nelle alte terre nord/occidentali, verso Sud-Est in quelle meridionali; a Nord (alto Tacazzè) o addirittura a Sud (Nilo Azzurro). I maggiori corsi d'acqua sono però in genere navigabili solo per brevi tratti, date le forti variazioni di portata. I principali fiumi che solcano la sezione settentrionale dell'altopiano sono: il Barka, che attraversa l'Eritrea e si perde nelle sabbie prima di arrivare al Mar Rosso; il Tacazzè, che scorre in un canyon grandioso, scende verso la depressione nilotica e confluisce, uno dei maggiori tributari del Nilo e soprattutto il Nilo Azzurro, emissario del lago T'ana, che piega verso O e raggiunge, in territorio sudanese, il Nilo Bianco. Solcano invece gli altopiani meridionali l'Omo e, il Giuba (insieme di Genale, Dawa e Weyb). Il lago maggiore dell'Etiopia è il T'ana nel cuore dell'acrocoro, e seguono L’Abaja e il Tana. Clima La temperatura media di Addis Abeba è di circa 15 C in dicembre e di circa 18 C in maggio. Luglio e agosto, i mesi delle grandi piogge, hanno temperature medie intorno ai 15-16 gradi (minime intorno agli 11). Le minime più basse (5-6 C) si hanno in novembre e dicembre. La piovosità annua media è di circa 1200 mm. (minima da novembre a gennaio, massima da giugno a settembre). Gli estremi registrati: minima -7 C massima 40 C. Possiamo definire il clima subequatoriale d'altura nell'acrocoro, visto che il paese è situato vicino alle montagne, e caldo umido al centro e vicino all'Eritrea, visto che soffiano i monsoni. Il clima umido permette la coltivazione di caffè, tabacco e cereali. Nella valle dell'Omo le temperature medie vanno da 15 a 33 18 gradi a secondo dell'altitudine, nella bassa valle in febbraio da 22 a 30 gradi. (dove andremo noi) Popolazione Nell'incredibile mosaico di razze ed etnie che contraddistingue l'Etiopia quello abissino è il gruppo etnico più numeroso (40% della popolazione). A sua volta esso si divide in tre gruppi etnici: Amhara, Eritrei e Shoa. Vi sono poi altri gruppi etnici, tra cui gli Oromo, i Somali, i Guragi, i Sidamo. Nel 2012 l'Etiopia aveva una popolazione di 91.195.675 abitanti, con una densità media di 68 unità per km². La speranza di vita è di 49 anni, una delle più basse del mondo. Elevatissima la percentuale di popolazione rurale: l'84% (2005); poiché gran parte degli abitanti vive di agricoltura di sussistenza, gli insediamenti più popolati si trovano nella regione centrale, dove il terreno si presta maggiormente alle coltivazioni. In Etiopia, come nella confinante Eritrea, vigono le particolari regole dell'Onomastica abissina, per le quali il nome di ogni persona è costituito da quello proprio seguito da quello paterno (non esistono perciò i cognomi). 19 Aspetto sociale L'area di Addis Abeba è quella più popolata, e comunque la popolazione urbana è solo un sesto del totale. Le meno popolate sono le zone più periferiche al confine con la Somalia e il Sudan date le sue caratteristiche desertiche. La capitale è di fatto il fulcro di tutta l'organizzazione territoriale etiopica e ha acquistato le dimensioni di una grande città che da sola ospita oltre un terzo dell'intera popolazione urbana del Paese, di cui è il massimo centro culturale, politico ed economico. Una città importante e vivace è Harar, in una zona di ricca agricoltura commerciale (caffè specialmente) e valorizzata dalla vicinanza alla ferrovia per Gibuti, notevole centro commerciale, sede di industrie. Tra aree a diverso grado di densità esistono dei limiti precisi: si tratta infatti di limiti ecologici legati alle diverse altitudini e alle condizioni generali, più o meno favorevoli all'agricoltura e alle attività sedentarie in genere. Elemento comune del Paese, nonostante la diversità etnica, la varietà ambientale, climatica e le condizioni economiche regionali, è la scarsità dell'insediamento sparso a favore del villaggio, che garantisce una minima sicurezza collettiva. Il mercato è un aspetto fondamentale della vita e dell'assetto territoriale del Paese: è l'unico centro di coagulazione degli interessi elementari in spazi spesso molto estesi. Poiché gran parte degli abitanti vive di agricoltura di sussistenza, gli insediamenti più popolati si trovano nella regione centrale, dove il terreno si presta maggiormente alle coltivazioni. Nell’Etiopia di ieri e in quella di oggi vivono da sempre una moltitudine di etnie con origini, cultura, lingua, religione differenti tra loro. La stragrande maggioranza della popolazione etiope vive in aree rurali occupandosi di agricoltura e allevamento, la religione, la famiglia, la tribù sono aspetti predominanti nella vita di un etiope, le tradizioni si tramandano immutate di generazione in generazione da secoli e in alcuni casi da migliaia di anni. Da una stima redatta dalla Central Statistical Agency of 20 Ethiopia (CSA) e pubblicata nel 2005 la popolazione risulta essere costituita da 14.901.990 abitanti. Al censimento del 1994 il 93.2% della popolazione abitava in zone rurali. Il centro, l'est e il nord risultano essere le aree più densamente popolate. Nella regione vivono più di 45 gruppi etnici. Le lingue più parlate risultano essere: sidamigna (18%), guragigna (14.72%), welayta (11.53%), hadiyigna (8.53%), keffigna (5.22%) e kembatigna (4.35%). i gruppi etnici Etiopi • Aari • Gedeo • Me'en • Alaba • Goffa • Mello • Arbore • Gurage • Mursi • Basketo • Hadiya • Nyangatom • Bench • Hamer • Oromo • Bodi • Kachama • Oyda • Burji • Kambaata • Sheko • Chara • Karo • Sidama • Daasanach • Kafficho • Silte • Dime • Kichepo • Surma • Dirashe • Konso • Tsamai • Dizi • Konta • Welayta • Dorze • Kwegu • Yem • Gamo • Libido • Zayse • Gawada • Maale • Zergula 21 La composizione etnica è assai diversificata, a causa della mescolanza razziale e linguistica che ebbe inizio sin dai tempi antichi; i principali gruppi sono: • gli Amhara (o Amara o Abissini, 38%), presenti sull'altopiano a nord di Addis Abeba; • i Oromo o Galla (35%), nella zona centro-meridionale, prevalentemente dediti alla pastorizia e all'agricoltura; • i Somali (2% circa), a oriente, nella regione dell'Ogaden; • i Sidama (2% circa), che risiedono principalmente nelle regioni sudoccidentali; • i Danachili (Dancali, o Afar), stanziati nelle pianure semidesertiche della zona nordorientale del paese. Tra i gruppi non autoctoni si segnalano yemeniti, indiani, armeni, greci, italiani e, singolarmente, una piccola comunità di rastafariani provenienti dalla Giamaica] Secondo altre fonti i maggiori gruppi etnici sono nell'ordine: • • • • • • • • Oromo o Galla (40%), al centro-sud; Amhara (32%), al centro-nord; Sidama (9%), a sud-ovest; Tigrini e Tigrè (7%), a nord; Shankella (6%), nilotici (Nuer e altri) a ovest; Somali (6%), a est; Afar (4%), a nord-est; Gurage (2%), a sud-ovest; • altri (1%). Nel paese è ancora presente una piccola comunità di italiani rimasti in Etiopia anche dopo il 1941. 22 Principali ETNIE ETIOPI Amhara e i Tigrini occupano la maggior parte dei territori degli altopiani settentrionali ed insieme, rappresentano una percentuale importante della popolazione etiope, vivono principalmente in aree rurali costituite da piccoli villaggi e cittadine, si occupano prevalentemente di agricoltura e sono in maggioranza di religione cristiano copta. Discendono dall’antico regno Axumita che ebbe una grande importanza economica e strategica nel mondo antico, la lingua è l’ahmarico, antica lingua semitica, oggi, lingua ufficiale dell’Etiopia. Le abitazioni nei villaggi per lo più semplici, sono spesso in pietra di forma circolare con il tetto in paglia. La vita quotidiana prevede diversi compiti distribuiti all’interno del nucleo famigliare che ne garantiscono l’indipendenza e la sussistenza; i numerosi mercati settimanali che sono raggiungibili a diverse ore di marcia dai villaggi sono insieme alle chiese, gli eventi sociali più rappresentativi nella vita degli Amhara e dei Tigrini. Tigray il popolo Tigray (regione del Tigray a nord confine con l’Eritrea) sono sia agricoltori che allevatori. E’ come gli altri popoli degli altipiani un popolo forte. Le loro coltivazioni sono in prevalenza Teff, granoturco, orzo, piselli, lenticchie, cipolle e patate. Come allevatori prediligono invece pecore e capre con cui ricavano pelli e lane per coperte e indumenti. Le tipiche case Tigray sono di pietra a pianta quadrata alcune mentre altre tonde col tetto piatto fatto di terra, Particolarità è una brocca di ceramica rotta sul tetto da cui esce il fumo del focolare domestico che viene fatto incavando nel pavimento una buca su cui apporlo. Gurage anche se la loro lingua è di origine semitica, sono di ceppo 23 misto Semitico e Hamitico. Vivono in una zona deliziosa a est del fiume Gibe nella parte meridionale dell’altopiano. La loro economia si basa sull’enset, il finto banano, alimento molto nutritivo e che dà a loro la corteccia e le fibre per le loro belle case a pianta circolare. Altre loro piantagioni sono caffè, il chat (eccitante naturale da masticare), il tabacco e l’eucalipto che usano come legna da ardere. Essendo tutte cose atte al commercio, è generalmente un gruppo che economicamente vive molto bene. Oromo sono la tribù più numerosa dell’Etiopia e si presume che fino al XVI secolo occupassero principalmente le pianure e le valli appartenenti oggi alla Somalia e l’Etiopia del Sud in prossimità dei monti Bale, occupandosi sia di agricoltura che di allevamento. La società degli Oromo è modellata secondo un complesso sistema conosciuto con il nome di Gada. Gli uomini sono suddivisi secondo la fascia di età a cui appartengono e dalla posizione generazionale che il padre occupa (luba). Sono previsti 10 periodi ciascuno della durata di 8 anni che permettono agli uomini Oromo di entrare in diverse classi sociali e di ricoprire gli incarichi previsti per ognuno di essi; nel quarto periodo (da 24 a 32 anni), l’uomo si sottopone a diversi riti e prove che ne determinano il luba; ogni passaggio è contraddistinto da cerimonie. L’autorità a governare è affidata a piccoli gruppi di persone che sono entrati a fare parte del sesto periodo (Abba Gada) e viene completamente rinnovato automaticamente ogni 8 anni con la generazione successiva. Gli Oromo praticano la poligamia e godono di molta libertà sessuale, sono di religione mussulmana, cristiana e animista. Borana vivono nell’Etiopia del sud e nel nord del Kenya, sono tribù seminomadi il cui modello sociale è simile a quello degli Oromo. I Borana hanno un forte senso primordiale di armonia 24 con la natura che ha permesso loro nel tempo di sopravvivere mantenendo in equilibrio le forze dalle quali dipendono: il cielo, l’acqua, la terra, gli animali che rappresentano il loro patrimonio economico, e le regole della società alla quale appartengono che ha una forte componente di spiritualità. Konso il popolo Konso è sito nel sud-est (a sud della riserva di Yabello). Situato in una splendida posizione, Konso, favorito dalle belle colline verdi e dalle terrazze delle loro coltivazioni, colpisce subito l’occhio. E’ una società che essendo rimasta sempre isolata si è mantenuta intoccata. Sono animisti e come già detto, venerano un Dio unico, al pari dei Borana, (waq il dio del cielo). Si impegnano nella costruzione delle terrazze e delle case la pietra, sfruttando la potenzialità della zona d’origine. E’ un fulgido esempio di cooperazione con cui è regolata in maniera perfetta tutta la comunità che grazie alla loro dedizione e instancabilità nel lavoro li rende pressoché una società perfetta. Particolarità che li rese famosi sono i wagas, grandi statue totemiche che vengono erette sulle tombe dei defunti. Spesso portano sulla fronte dei simboli fallici, che vengono indossati quale dimostrazione di alto lignaggio dai membri della società. Mursi è una tribù del sud dell’Etiopia che vive di agricoltura e pastorizia nei Monti Bale e nella valle dell’Omo. Ad alcune donne appartenenti a questa tribù si incide il labbro inferiore per inserire in occasione di alcune cerimonie un piattello labiale in legno o terracotta con un diametro fino ad 15 cm.: questa pratica sembra sia stata introdotta per dissuadere i cacciatori di schiavi a deportare le donne. Gli uomini invece sono a volte completamente nudi eccetto che per alcune parti del corpo dipinte di bianco. I giovani sono sottoposti a varie prove di forza e coraggio e ingaggiano cruenti combattimenti con i bastoni. 25 Hamer sono una tribù che vive nella valle dell’Omo di agricoltura e di allevamento. I mercati settimanali di Dimena e Turmi sono momenti molto importanti per gli appartenenti a questa e ad altre tribù, che si ritrovano per comprare, vendere, scambiare ogni sorta di merce. Si contraddistinguono per le elaborate acconciature femminili e per le decorazioni del viso nei giovani maschi. La “cerimonia del salto del toro”: quando un giovane Hamar diventa adulto è sottoposto ad una iniziazione che prevede di saltare da una schiena all’altra di numerosi tori che vengono allineati per il rito. Le giovani donne Hamar, in questa occasione per dimostrare l’amore nei confronti del ragazzo sottoposto alla prova si fanno frustare a sangue, le cicatrici saranno segni di bellezza, coraggio e amore indelebili nel tempo. Dorze: famosi per la loro abilità nella tessitura, fanno dei meravigliosi scialli detti gabbis. Essendo fumatori incalliti sono grandi coltivatori di tabacco, cavoli e spezie. Karo: l'etnia Karo vive a sud della zona Mursi sulla riva nella parte sinistra del Omo River. La lingua Karo ha l'81% di uguaglianza con quella degli Hammer e dei Benna. Linguaggio di tipo omotico. E' un popolo dedito all'agricoltura quello Karo. La coltivazione è sempre in funzione al fiume Omo per quel che riguarda l'acqua. Quando l'agricoltura scarseggia si dedicano anche alla pesca. Anche loro come gli Hammer hanno una cerimonia per i giovani ed il passaggio alla maggiore età molto simile a quella del popolo che tanto gli somiglia, gli Hammer appunto. Il giovane salta sui bovini posti uno a fianco all'altro in numero notevole e facendo così dimostra di essere meritevole di sposarsi. Vive in pace con gli hammer stessi ma a volte 26 sono in conflitto con i vicini Mursi. Il popolo Karo professa la religione animista. Afar: gli afar o dancali, vivono per l’appunto nella regione più arida e difficile. Da sempre temuti e il loro nome è sempre stato associato all’aggettivo “terribili”. Sono un popolo molto bello e forte, forgiato dalle condizioni di vita del deserto. L’immagine evocativa di loro li vede sempre accompagnati da un cammello. E’ facile restare estasiati dai vivaci colori delle donne con i propri abiti e dalla cura maniacale dei maschi per il loro aspetto ed in particolare per la loro capigliatura. Surma: Chiamati anche Suri, i Surma sono pastori. Sono culturalmente e linguisticamente simili ai Mursi, sebbene occupino aree geografiche differenti lungo il fiume. Le donne Surma portano degli anelli ai lobi delle orecchie e/o sulle labbra prima di sposarsi. Qualche volta scelgono di mettere l’anello trapezoidale al posto di quello rotondo, come invece fanno le donne Mursi. I colori che scelgono per pitturarsi sono espressione della propria personalità. Le ragazze si dipingono le une con le altre anche per manifestarsi affetto, o per attrarre i ragazzi o anche per passare il tempo. Gli uomini vestono in maniera più essenziale, con un semplice telo, ma spesso hanno disegni più creativi. 27 Religioni Da quando due fratelli di Tyr partirono per evangelizzare il Paese con la benedizione del re nel IV sec. d. C., la vita religiosa è dominata dalla Chiesa Ortodossa Etiope che fa parte della Chiesa copta con sede ad Alessandria d' Egitto. L’ortodossia etiope si caratterizza per una forte tradizione monastica e sino alla rivoluzione marxista il clero era presente in quasi ogni città del Paese. Gli etiopi danno un' importanza più marcata al Vecchio Testamento e lo mischiano ad alcune credenze tradizionali africane integrando la nozione di spiriti e demoni. Spesso i riti religiosi lasciano largo spazio a danze, astrologia e divinazione. Mercoledì e venerdì sono giorni di digiuno, i fedeli non mangiano carne né prodotti a base di latte e a volte nemmeno il pesce. Il cristianesimo fu introdotto nel regno di Axum dalla Chiesa egiziana copta nel VI sec. Nel VII sec. armate musulmane partirono dalla Mecca per fare la guerra santa e nel 632 penetrarono nel Corno d’Africa: anche se il regno di Axum si ritrovò isolato, per diversi secoli resistette all’Islam. Gli Oromo, il più grande gruppo etnico del Paese, è composto da cristiani, musulmani e animista tradizionali. 28 Secondo l'ultimo censimento del 1994 la diffusione delle fedi religiose tra la popolazione dovrebbe essere così suddivisa: Chiesa ortodossa etiopica 50,6%, protestanti 10,1% in maggioranza della Chiesa Evangelica Etiope Mekane Yesus, cattolici 0,9% (per un totale di cristiani del 61,6%, ovvero la maggioranza della popolazione), musulmani 32,8%, Religioni tradizionali (animisti) 5,6%.In Etiopia sono presenti anche 9502 testimoni di Geova. I cristiani ortodossi sono predominanti nell'Etiopia centrale e settentrionale, i cristiani ortodossi e quelli protestanti compongono larga parte della popolazione dell'Etiopia meridionale e occidentale. Le aree meridionali limitrofe alla Somalia sono invece a maggioranza islamica. Una piccola e antica comunità di ebrei, i Falascia (Beta Israel in aramaico), vive nel nord-ovest dell'Etiopia, anche se molti di loro (circa 90.000, l'85% della popolazione totale) si sono trasferiti in Israele negli ultimi decenni, principalmente durante le operazioni "Moses" (israeliana, 1984), "Joshua" (statunitense, 1985) (un progetto di aiuto all'immigrazione in Israele dei Falascia durante una carestia che aveva colpito la regione) e l'operazione "Solomon" (israeliana, 1991) a seguito degli scontri tra Etiopia ed Eritrea. Alcuni studiosi ebraici ritengono che questo gruppo etnico sia ciò che rimane di una delle tribù perdute di Israele. In sostanza: metà circa della popolazione aderisce alla Chiesa ortodossa di rito etiopico e i cristiani ortodossi sono predominanti nell'Etiopia settentrionale e centrale. Nelle zone orientali e meridionali è più presente la religione islamica con un numero di fedeli pari a quello delle chiese cristiane. L'Etiopia rappresenta l'unico caso di cristianesimo "africano" autoctono. Il cristianesimo etiopico è una sintesi originale tra l'antica tradizione cristiana d'Oriente e la realtà africana. Nel Paese vi sono anche minoranze cattoliche, protestanti e animiste. 29 LE CITTA’ PRINCIPALI DELL’ETIOPIA Addis Abeba (3.384.588 abitanti), a 2360 m s.l.m., la capitale dell'Etiopia e capitale della regione omonima, circondata dalle regione Oromo, quasi al confine con la regione Amhara, abitate dalle due principali etnie dell'Etiopia. Dire Daua (398.000 abitanti) è la capitale della regione omonima e si trova a 1095 m s.l.m., al confine fra la regione Oromo e la regione Somali. Importante centro sulla Ferrovia Addis Abeba-Gibuti, la città si è sviluppata come polo commerciale, agricolo (caffè) e del bestiame ed è inoltre sede di industrie tessili, alimentari e del cemento. Gondar (195.000 abitanti), posizionata poco a nord del lago Tana a 2160 m s.l.m., nella regione Amhara, antica capitale del regno etiope. Macallè o Mekele (169.000 abitanti) è situata tra gli altopiani del Ghevà e del Gabàt a 2062 m s.l.m. ed è la capitale dello Stato del Tigrè e prima città dell'Etiopia settentrionale. Importante mercato agricolo (cereali e cotone) con varie industrie alimentari, la città è il capolinea della carovana del sale, che trasporta il minerale a dorso dei cammelli dal deserto della Dancalia. Grazie alla sua eccellente postazione strategica la città fu scelta nel 1881 come capitale del Paese dall'imperatore. Occupata dagli italiani nel 1895 a seguito della campagna etiope fu ripresa dall'esercito abissino l'anno dopo. Macallè fu uno dei primi obiettivi riconquistati nel 1935 dalle truppe italiane che portarono a termine l'occupazione dell'Etiopia. Bahar Dar (167.000 abitanti), sul lago Tana a 1700 m s.l.m., capitale della regione Amhara. Gimma (159.000 abitanti), nella regione Oromo, è la maggiore città dell'Etiopia sud-occidentale. Harar o Harer (132.000 abitanti) è la capitale della regione 30 omonima e si trova a 1856 m s.l.m. sul versante nord-orientale del Gebel Mullata, al confine fra la regione Oromo e la regione Somali. La città, caratterizzata da un clima molto secco e caldo, è collegata per rotabile a Gibuti, Addis Abeba e Dire Daua. Importante e attivo mercato agricolo ospita anche industrie alimentari e dell'artigianato (tessitura e intreccio dei cesti). Harar fu fondata dagli Arabi, provenienti dallo Yemen, nel VII secolo e nel 1520 divenne capitale dell'emirato musulmano di Adal. Invasa dagli egiziani nel 1875. Il 26 gennaio 1887 fu riconquistata dalle truppe imperiali e passò a far parte dell'Impero Etiopico. Nel 1989 fu riconosciuta dall'Unesco come patrimonio culturale dell'umanità e considerata quarta città santa islamica del mondo grazie alle sue numerose moschee. Giggiga (98.000 abitanti), a 1609 m s.l.m., capitale dell'Ogaden, il territorio abitato dai somali nell'Etiopia sud-orientale. La Cucina Etiope L'injera è la base dell’alimentazione in Etiopia: si presenta come una piadina spugnosa elaborata a partire da una farina di un miglio particolare che cresce solo in Etiopia, il teff. La carne e le verdure sono spesso cucinate in salsa piccante. Ad Addis Abeba si possono gustare ottimi cappuccini e, ogni 31 tanto, dei macchiati. L’acqua non è potabile ma ovunque si trova acqua minerale gassata o non in bottiglia. Cinque marche di birra si contendono il mercato: sono da provare tutte perché eccellenti (Harrar, St George, Medele, Meta, Meloty; costano circa 3 birr). Vi sono poi varie bevande locali come il tella, una birra a base di orzo o di mais, il teidj, il birthz, o il tej che è un alcool di cereali molto forte. Il vino locale è il Gouder, un vino rosso forte da bere fresco con i pasti, poi ancora l’Axoumite, vino rosso dolce, il Dukan, di sicuro il migliore vino rosso del Paese e l'Awash, vino bianco secco. Il tè (tchay) è molto buono e a volte speziato con chiodi di garofano. Non mancate di assaggiare i succhi di frutta: sono presentati in un bicchiere lungo con 3 o 4 strati densi di succo di frutta. Si mangiano col cucchiaino spolverato di succo di limone verde. I gusti sono a scelta anche se solitamente compaiono mango, papaia, avocado, fragole (costo 10-15 birr ciascuno). A gennaio e febbraio assaggiate le papaie, davvero ottime: una papaia di quasi 1 kg costa 3 birr (portarsi un cucchiaino per poter mangiarle ovunque). Quando fate la prima colazione in hotel potete portarvi tranquillamente la papaia che avete comperato il giorno prima al mercato o sulla strada ai venditori ambulanti (non dimenticate che va mangiata con un spolveratina di succo di limone verde). Il costo per mangiare è molto basso: per i tre pasti della giornata si spendono circa 100 birr inclusa la birra. Costa ancora meno se mangiate i piatti tipici etiopi anche se, attenzione, spesso viene praticato un prezzo per i locali e uno per turisti che va sino al doppio. Un consiglio: fate pagare al vostro autista che rimborserete subito dopo! Il menu detto internazionale è quasi identico dal nord al sud: propongono gli stessi piatti a quasi lo stesso prezzo indipendentemente della qualità del ristorante. 32 L’Economia La maggior parte della popolazione etiope (80%) dipende dall'agricoltura. La provincia meridionale di Kaffa rivendica le piantagioni di caffè più vecchie al mondo e infatti il caffè è un prodotto chiave nell'economia del Paese contribuendo per il 10% alla formazione del PIL. Tra le altre risorse agricole: cereali, legumi, semi oleosi, cotone, canna da zucchero, patate, fiori. Il settore agricolo soffre tuttavia di frequenti periodi di siccità e 4,6 milioni di persone necessitano ogni anno di assistenza alimentare. Tra le cause dell'insicurezza alimentare vanno annoverati i bassi rendimenti agricoli, l'arretratezza delle tecniche di produzione e l'eccessivo frazionamento delle terre coltivate. Inoltre, l'alto aumento demografico sortisce l'effetto di diminuire la superficie della terra a disposizione di ogni nucleo familiare. Un altro problema è rappresentato da regime fondiario tutt'ora in vigore per cui la terra appartiene allo stato e i contadini non ne hanno che l'usufrutto. Nei centri urbani l'attività economica si svolge prevalentemente attraverso piccoli traffici commerciali e produzioni di tipo artigianale. Le risorse naturali si limitano a piccole riserve di oro, platino, rame, minerali di ferro, carbone, pietre preziose, potassio, gas naturale. Grazie alle abbondanti piogge che si abbattono sugli altipiani, il Paese dispone del secondo potenziale idroelettrico in Africa dopo quello del bacino del Congo. La guerra con l'Eritrea ha forzato il governo etiope a spendere le limitate risorse per spese militari e acquisto di armi e a tutt'oggi la ripresa economica è fortemente segnata da questi aspetti che hanno fatto calare drasticamente il numero degli investitori stranieri mentre la mortalità infantile resta altissima. L'inflazione ha fatto salire vertiginosamente i prezzi anche dei beni di consumo più basilari come cereali, zucchero, caffè, nafta, creando una situazione insostenibile per gli strati meno abbienti della popolazione. 33 Festività e tradizioni In Etiopia le festività seguono il calendario copto. Il 19 gennaio i cristiani etiopi festeggiano la Timkat in occasione del battesimo di Cristo. Durante questa festa, che dura 3 giorni ed è particolarmente sentita a Lalibela, Gondar e Addis Abeba, i preti delle varie chiese portano sino a un vicino laghetto consacrato gli altari di legno chiamati tabots, simboliche Arche dell'Alleanza. Due volte l’anno, in luglio e al 26 dicembre, viene celebrata la festa di San Gabriele in un villaggio nei pressi di Harrar. Natale si festeggia il 7 Tahesas (dicembre-gennaio) mentre il 23 Yekatit (febbraio-marzo) è il giorno in cui cade la Festa nazionale. Entutatash è il giorno dell’anno nuovo: viene celebrato l’11 settembre (Meskerem) e coincide con la festa di San Giovanni Battista 34 Curiosità: alfabeto e calendario L'Etiopia è l'unica nazione africana ad utilizzare un alfabeto autoctono. L'alfabeto etiope, composto da 325 caratteri, non è l’unica particolarità del Paese. Il calendario etiope ubbidisce ad altre regole rispetto a quelle legate al calendario gregoriano. Gli etiopi usano infatti il calendario giuliano che è in ritardo rispetto al nostro di 7 anni e 8 mesi. Solo nelle relazioni internazionali il governo e il mondo degli affari seguono il calendario gregoriano. I loro mesi hanno inoltre solo 30 giorni così che per compensare hanno un tredicesimo mese composto di 5 o 6 giorni! 35 NOTIZIE PRATICHE PER IL VIAGGIO Passaporto Per l’ingresso in Etiopia è necessario essere in possesso del passaporto con validità minima di 6 mesi dalla data di partenza. Visto di ingresso È inoltre richiesto un visto turistico che può essere rilasciato in Italia dalle competenti autorità oppure direttamente all’arrivo, nell'aeroporto di Addis Abeba, previa compilazione di un modulo che viene fornito in aereo o nella sala visti e pagamento di una tassa di 20 USD (Euro 17). Per il rilascio del visto non è richiesto il certificato di vaccinazione contro la febbre gialla a meno che si sia stati in Paesi considerati a rischio negli ultimi sei mesi. Nota bene: Le informazioni fornite con riguardo alla documentazione necessaria per l’espatrio sono valide per i cittadini italiani. I cittadini stranieri reperiranno le informazioni relative alle formalità di ingresso nel Paese direttamente, attraverso le loro rappresentanze diplomatiche. Le informazioni relative alle formalità di ingresso e disposizioni sanitarie possono variare a discrezione delle autorità competenti. Verranno comunicate eventuali modifiche della validità delle disposizioni indicate. DISPOSIZIONI SANITARIE La vaccinazione internazionale contro la febbre gialla non è obbligatoria. Il rischio malaria esiste al di sotto dei 2.000 metri. La profilassi antimalarica è consigliata soprattutto quando ci si 36 rechi in Dancalia o nelle regioni del Sud. La vaccinazione antitetanica, che ha validità 10 anni, è sempre consigliata. Per ogni esigenza di carattere sanitario Consiglio comunque di consultare il Centro di Medicina dei Viaggi dell’ASL di appartenenza. Maggiori informazioni possono anche essere reperite consultando il sito del Ministero della Salute www.ministero- salute.it CLIMA Priva di sbocchi al mare, l'Etiopia si estende nella parte orientale del continente africano (Corno d'Africa), tra l'Equatore e il Tropico del Cancro. Paese morfologicamente vario presenta caratteristiche climatiche differenti a seconda delle regioni. L’altopiano centrale è caratterizzato da clima temperato con temperature medie annue di 16° C mentre nord est (depressione della Dankalia), a est, vicino al Mar Rosso e a ovest, nei pressi del confine col Sudan, vi sono periodi di caldo torrido. La principale stagione delle piogge si situa tra la metà di giugno e la metà di settembre . Al sud le grandi piogge cadono in aprile-maggio, le piccole piogge in ottobre-novembre. Addis Abeba, al centro degli altipiani, ha un clima eccellente con temperature gradevoli di giorno e fresche la notte. Dall’altopiano centrale verso sud: i laghi della Rift Valley e la Valle dell’Omo L’altopiano centrale è spaccato a metà dalla Rift Valley, immenso corridoio che si sviluppa per quasi 5000 chilometri dalla Siria al Mozambico, tagliando l’Etiopia in diagonale da nord-est a sud-ovest. Siamo a sud di Addis Abeba, una zona ricca di laghi, vegetazione e fauna. Nella Valle dell’Omo l’altitudine più bassa e la latitudine più meridionale fanno sì che le temperature siano più elevate, il clima è tropicale secco. Le zone mon- 37 tuose della Rift Valley presentano un clima simile a quello degli altopiani del nord, mite e fresco; scendendo verso sud, il clima diventa caldo e secco; in febbraio da 22 a 33 gradi. Le informazioni sul clima si basano sui dati registrati pubblicati dai servizi meteorologici. La maggior parte degli scienziati e gli organismi preposti agli studi sul clima sono concordi nell’affermare che i cambiamenti climatici sul nostro pianeta sono una realtà che ha ripercussioni sui normali andamenti stagionali con riguardo alle temperature, alla durata e al regime delle precipitazioni. ORA LOCALE L' Etiopia è 2 ore più avanti rispetto all'ora solare italiana. Quando in Italia è in vigore l'ora legale tale differenza si riduce ad un'ora, per cui se in Italia sono le 12 in Etiopia sono le 13. In Etiopia l’ora viene calcolata in relazione alla luce solare, la giornata inizia pertanto dalle 6 del mattino e non dalla mezzanotte come avviene da noi. Attenzione al modo di leggere l’ora in Etiopia, fatto che può creare malintesi e ritardi: sono 6 ore in avanti rispetto all'ora effettiva in quanto l'ora viene calcolata dall'alba e non dalla mezzanotte. Di conseguenza, se il mio orologio segna le 7, per loro saranno le 13. Per gli orari dei voli aerei l’ora è invece sempre espressa in modo internazionale. BUONA NORMA È SI TRATTA COMUNQUE QUELLA DI FARVI SEMPRE SPECIFICARE SE DELL’ORA INTERNAZIONALE O ETIOPE ONDE EVITARE PROBLEMI SPECIALMENTE SE SI DEVE USUFRUIRE DI QUALCHE MEZZO DI TRASPORTO PUBBLICO LINGUA Lingua ufficiale dell'Etiopia è l'amarico. Di fatto esistono in Etiopia tante lingue quante sono le etnie (circa 80). L’amarico, parlato nel centro del Paese, è la lingua amministrativa mentre 38 il tigriya, usato nel nord, e l’orominya, usato nel sud, hanno un statuto semi ufficiale. L’amarico usa circa 231 caratteri (interessante è vedere una loro macchina da scrivere, non mancate l’occasione se si presenta!) L'Etiopia è un complesso mosaico etnico-linguistico ed ogni etnia conserva un proprio idioma. Durante le liturgie copte è ancora in uso il Gheez, una lingua classica ora estinta, un po' come il latino da noi. Le lingue autoctone più parlate sono: Amharico, Oromigna, Tigrigna, Guragigna, Somalo, Arabo, altre lingue locali. Fra le lingue europee le più conosciute sono l' inglese (diffuso tra i giovani) e l'italiano (soprattutto nel nord e nella capitale, molto meno al sud). L’inglese è insegnato ovunque e inizia ad essere parlato anche se male. MONETA E FORMALITÀ’ VALUTARIE Valuta locale La moneta in corso è il Birr (ETB). Per informazioni aggiornate in relazione al valore del cambio, visitare il sito: http://cambi.bancaditalia.it/cambi/cambiUltimiDisp_fw.do? type=14&lingua=it Valuta estera L'Euro viene cambiato in genere senza problemi negli uffici di cambio, nelle banche, nei principali alberghi e nell’aeroporto di Addis Abeba. Consiglio di munirsi di banconote di piccolo taglio da 10, 20, 50; le banconote di taglio troppo piccolo (5) o grande a volte 39 sono viste con diffidenza. Tenere sempre a portata di mano monete per piccoli acquisti o servizi. Di norma i Dollari emessi prima del 2001 non vengono accettati a causa delle falsificazioni così come le banconote recanti macchie, segni, strappi o altre imperfezioni. Le ricevute di cambio devono essere obbligatoriamente conservate sino alla partenza: potrebbero essere richieste all’uscita dal Paese o servire per l'eventuale riconversione della valuta locale, operazione che potrebbe richiedere tuttavia tempi lunghi. È consigliabile cambiare ad Addis Abeba poiché nelle altre località potrebbe risultare impossibile o molto difficoltoso. ATTENZIONE nella valle dell'Omo in molti villaggi ove spesso si paga per fotografare, rifiutano la moneta usata, è necessario perciò avere moneta possibilmente nuova Carte di credito Le carte di credito sono ancora poco diffuse e utilizzabili in genere solo ad Addis Abeba e negli alberghi internazionali della capitale. I tempi possono essere lunghi e può essere applicata una commissione extra. Le carte di credito “Electron” non sono accettate. Formalità valutarie in uscita dall’Italia Ogni persona fisica deve dichiarare alla dogana somme di denaro contante o titoli al portatore al seguito se d’importo pari o superiore a 10.000 Euro. Formalità valutarie locali Non sono previste restrizioni per l'importazione di valuta estera, purché dichiarata all'ingresso nel Paese. Tale documento 40 potrebbe venire richiesto in dogana al momento della partenza. ELETTRICITÀ La corrente elettrica è di 220 Volt, frequenza 50 Hertz. Consiglio di munirsi di una spina universale. In Etiopia sono in uso due tipologie di prese di corrente. In alcuni alberghi la corrente può essere sospesa di notte. TELEFONO Prefisso per telefonare in Italia: 0039 + indicativo della città (con lo 0) + numero dell’abbonato. Prefisso per telefonare in Etiopia: 00251 + indicativo della località (senza lo 0) + numero dell’abbonato. Telefoni cellulari: esiste una copertura abbastanza diffusa per i cellulari GSM ma il servizio è carente, la comunicazione è spesso difficoltosa anche con riguardo all'invio degli sms. Consiglio di contattare il proprio gestore per maggiori informazioni sugli accordi di roaming internazionale. 41 ACCESSI INTERNET Nei principali centri si trovano degli internet point, che si stanno sempre più diffondendo. La connessione è in genere lenta. CIBI E BEVANDE L’ingrediente essenziale della gastronomia etiope è la carne, accompagnata da legumi come purè di ceci o verdure, ma anche i cereali: col “teff”, un cereale simile al miglio, si prepara, con diversi giorni di fermentazione, l’“injera”, una sfoglia di pane che viene servita arrotolata. Il “wot” è il piatto nazionale: una salsa molto piccante che accompagna carne di pollo o di pecora. I commensali si servono da un unico piatto con le dita della mano destra, spezzando l’“injera” che viene farcita di “wot”. Nei periodi di digiuno imposti dalla religione copta e dai dettami del Corano è vietato consumare carne e prodotti caseari, e allora il “wot” viene servito con legumi. Nella dieta dell’etiope non manca il “berberè”, condimento a base di peperoncino che si ritiene abbia effetti salutari e medicamentosi; la carne cruda viene intinta in questo pimento, che viene utilizzato anche nella salsa arricchita con pezzetti di pollo, di montone o uova sode. Il pranzo termina col cerimoniale del caffé, il cui nome deriverebbe dalla provincia etiopica di Kaffa. Un’altra importante bevanda è il “tech” ottenuto dalla fermentazione di miele, acqua e una pianta spinosa degli altopiani chiamata gensho. La birra tradizionale è la “talla”, ottenuta fermentando un cereale (mais, orzo o grano) e il gensho. Anche il tè è molto consumato, aromatizzato con cannella o chiodi di garofano (vedere anche “La cucina etiope). ACQUISTI È possibile acquistare tappeti di lana annodati o tessuti, ceste finemente lavorate in vimini di solito utilizzate per conservare sementi, cestini che le donne riempiono di vari prodotti e tra- 42 sportano sulla testa (i più belli si trovano ad Harar). Inoltre ceramiche, monili in argento, articoli in bambù, sculture e artigianato in legno. Molto belli i tessuti in cotone, la cui trama è ancora ottenuta con lavorazioni artigianali. L’esportazione di oggetti d’arte, di antiquariato e di artigianato antico è strettamente controllata e subordinata all’autorizzazione delle autorità competenti. È bene effettuare acquisti di un certo rilievo presso negozi dotati di autorizzazione governativa, presenti essenzialmente nella capitale. Ricordo inoltre che è severamente proibito acquistare souvenir inseriti nella Convenzione CITES ricavati da parti di animali e piante locali protetti. 43 PREPARARE LE VALIGIE... BAGAGLIO Note generali In linea generale è importante, nella scelta del bagaglio, tenere presente il tipo di viaggio che ci si accinge ad intraprendere. Nei viaggi che prevedono percorsi in fuoristrada sono consigliate borse morbide, possibilmente impermeabili, ad apertura orizzontale e dotate di lucchetto: essendo di minore ingombro rispetto alle valigie rigide, la loro sistemazione sui veicoli risulta notevolmente semplificata. Per evitare la polvere che si deposita in genere durante i percorsi su strade sterrate o piste, sono consigliate le apposite sacche con chiusura a zip, di materiale lavabile, all’interno delle quali poter inserire il proprio bagaglio. Consiglio di prestare molta attenzione al proprio bagaglio, di non portare con sé oggetti di valore e di conservare documenti e denaro in un’apposita cintura o in una borsettamarsupio al riparo da occhi indiscreti. Prevedere un’opportuna protezione per la videocamera e per la macchina fotografica sia per la polvere che per l’umidità presente in determinate zone o in determinati periodi. Una borsa a tracolla o un piccolo zaino a spalla potranno rendersi utili per il trasporto degli oggetti che si vogliono tenere a portata di mano durante le escursioni giornaliere. IL VESTIARIO PER IL VIAGGIO Regole generali La scelta del vestiario per il viaggio deve rispondere in generale a criteri di praticità e comodità, rispondenza al clima ed all’ambiente. Consiglio pertanto di: • optare per indumenti sportivi e confortevoli e calzature molto comode 44 • escludere i capi in fibre sintetiche, che impediscono la traspirazione corporea, specialmente negli ambienti a clima caldo • scegliere l’abbigliamento adatto al clima dei luoghi che si intendono visitare senza dimenticare che anche nei paesi a clima caldo possono verificarsi sbalzi di temperatura tra il giorno e la notte • evitare gli indumenti con colori appariscenti o vivaci negli ambienti popolati dagli animali: una regola questa che si colloca nel rispetto della natura e che faciliterà l’approccio con la fauna locale • evitare l'abbigliamento di tipo mimetico militare o assomigliante ad uniformi di tipo militare tassativamente vietato nella maggior parte dei Paesi africani. Il vero viaggiatore si veste “a strati” o a cipolla. Un principio fondamentale da tenere poi presente quando si scelgono i capi di vestiario per un viaggio è quello dell’abbigliamento “a strati”: è molto meglio infatti avere tanti capi leggeri o di medio spessore da indossare, se necessario, sovrapposti, piuttosto che uno solo pesante. Tale tecnica consente di adeguare il grado di copertura corporea alle variazioni climatiche e di ottenere un’efficace protezione contro gli sbalzi di temperatura e il vento. Lista consigliata Vi propongo di seguito una lista indicante l’equipaggiamento-tipo per ogni viaggio (lista A), che dovrà essere opportunamente integrata (lista B, C) a seconda della zona in cui si svolgerà il vostro itinerario: A) Equipaggiamento comune ad ogni viaggio: • copricapo e/o foulard • magliette in cotone tipo T-shirt 45 • camicie in cotone leggero a manica lunga e corta, meglio se dotate di tasche • pullover e/o felpa leggeri • pantaloni lunghi di tela • pigiama o tuta • biancheria intima e calze in cotone • sandali e scarpe da riposo • un paio di scarponcini leggeri tipo trekking o scarpe da ginnastica per le escursioni • giacca leggera antivento tipo K-way • sandali di gomma, utili per la doccia Toeletta personale: • effetti per la toeletta personale • fazzoletti e salviette rinfrescanti • asciugamano • asciugacapelli • idratante pelle e labbra • creme o lozioni solari ad elevato fattore di protezione Varie: • occhiali da sole (meglio se con protezione laterale) e lenti a contatto di ricambio per chi ne fa uso • borraccia o bottiglietta in plastica • binocolo • una piccola torcia elettrica o lampada frontale con batterie di ricambio • coltellino milleusi tascabile 46 • forbicine, pinzette, spille di sicurezza • piccolo kit per il cucito • borsa portadenaro o portadocumenti tipo marsupio • ombrello pieghevole B) Equipaggiamento complementare per gli itinerari sugli altopiani Di giorno si indosseranno per lo più abiti leggeri, la sera e la mattina è necessario qualche capo più pesante (es. pile o maglione, giacca a vento di medio peso o in goretex) C) Equipaggiamento complementare per gli itinerari nel Sud e nella Valle dell'Omo Prevedere qualche capo di abbigliamento più leggero, ma che lasci parti del corpo meno esposte per evitare la puntura di insetti o zanzare. Prevedere un sacco a pelo o sacco letto Ricordo che torcia elettrica o lampada frontale sono utili in particolare per le notti in tenda e capanna Dorzze Prodotti antizanzare e antinsetti in abbondanza, eventualmente fornellino elettrico/batteria con pastiglie e zampironi PICCOLA FARMACIA DA VIAGGIO. Consigli sanitari e precauzioni igieniche Premesso che non vi sono vaccinazioni obbligatorie per il viaggio che faremo, è comunque buona norma conoscere il proprio stato di salute e le proprie criticità e pertanto eventualmente parlarne al proprio medico di base. Quando ci si reca in un Paese extra-europeo, è necessario sottoporsi prima di partire alle vaccinazioni o profilassi raccomandate o consigliate dall’Organizzazione Mondiale della Sa- 47 nità. Ci si rivolgerà perciò al Centro di Medicina dei Viaggi dell’ASL di appartenenza. Molte infezioni alle quali ci si espone durante un viaggio possono essere prevenute anche grazie ad una corretta informazione. Ogni vaccinazione o profilassi deve perciò essere sempre accompagnata da un comportamento consapevole e da una corretta condotta attuabile attraverso piccoli accorgimenti, che possono spesso sembrare ovvi ma che bisogna comunque sempre tenere presenti nella pratica. Le 10 regole d’oro del viaggiatore Ricordo di seguito alcune elementari ma importanti norme igieniche di prevenzione: • consumare solo acqua contenuta in bottiglie che siano accuratamente sigillate • non aggiungere ghiaccio alle bevande. Il ghiaccio può infatti essere prodotto con acqua di dubbia potabilità • non consumare latte o latticini non pastorizzati • frutta e verdura crude vanno consumate solo dopo averle sbucciate • consumare solamente cibi ben cotti, ancora caldi • non acquistare generi alimentari da venditori ambulanti • curare in modo particolare l’igiene personale, usare acqua potabile anche per lavarsi i denti • disinfettare qualsiasi ferita o anche leggere abrasioni lavando con acqua e sapone in mancanza di specifico disinfettante • evitare di camminare a piedi nudi e di immergersi in acque stagnanti • in mancanza di acqua potabile, questa dovrà essere sottoposta a bollitura o disinfettata con appositi prodotti farmaceutici. 48 La protezione dal sole In considerazione dell'altitudine e della posizione, 15 gradi a nord dell'Equatore, consiglio di adottare i seguenti accorgimenti: • evitare di esporsi a lungo al sole, soprattutto nelle ore più calde della giornata • indossare abiti leggeri, ampi, evitare capi sintetici • bere abbondanti quantità di liquidi. Misure preventive contro le punture di zanzara Consiglio sempre l'adozione di misure preventive da adottare per evitare le punture di zanzara, qualora ci si rechi in aree o in periodi ove ne sia segnalata la presenza: • indossare abiti di colore chiaro (i colori scuri ed accesi attirano gli insetti) con maniche lunghe e pantaloni lunghi, che coprano la maggior parte del corpo • evitare l'uso di profumi (attirano gli insetti) • applicare sulla pelle esposta durante il giorno, ed in particolare dal tramonto all'alba, prodotti repellenti, ripetendo l'applicazione in caso di sudorazione intensa ogni 2-3 ore. I repellenti per gli insetti e gli insetticidi a base di piretroidi possono essere spruzzati direttamente sugli abiti - Dal tramonto all'alba utilizzare zampironi o repellenti, consiglio di munirsi di apparecchio a batterie tipo Vape portatile con ventolina con durata di circa 30 giorni (in tenda non avremo elettricità) . Portare anche fornelletto elettrico vape o similari a spina con relative piastrine e zampironi Va comunque adottata particolare attenzione nell'utilizzo dei prodotti repellenti, attenendosi alle istruzioni e alle controindicazioni riportate sui foglietti illustrativi. 49 Se al ritorno da un Paese dove possono essere presenti casi di malaria, si accusa febbre - che può manifestarsi dopo alcuni giorni/settimane della data del rientro - è bene riferire sempre al proprio medico curante/ospedaliero dell'avvenuto viaggio/soggiorno affinché si possano tempestivamente effettuare i test diagnostici del caso. In caso di stati febbrili, non assumere aspirina o prodotti derivati senza aver prima consultato un medico al riguardo. Piccola farmacia da viaggio nel bagaglio a mano Prima di partire è utile riporre nel proprio bagaglio a mano alcuni medicinali di prima necessità e quelli abitualmente utilizzati: • disinfettanti per uso esterno e materiale per una rapida medicazione (cerotti, bende, garze) • antipiretici e antidolorifici • antibiotici a largo spettro e antibiotici intestinali • crema protettiva antisolare per pelle e labbra ad alto fattore protettivo • collirio per gli occhi e gocce per i disturbi alle orecchie • crema antistaminica o cortisonica, pomata per la cura di distorsioni • farmaci per prevenire il mal d’aereo/mal d’auto • integratori minerali • i farmaci da assumere obbligatoria/consigliata in caso di vaccinazione • una scorta sufficiente dei farmaci per le eventuali malattie croniche • un termometro (optare per articoli senza mercurio, di cui è proibito il trasporto sull’aereo secondo quanto stabilito dalla risoluzione IATA) 50 Ricordo inoltre che è bene chiedere al farmacista informazioni circa le modalità e temperature di conservazione dei farmaci. Strutture sanitarie L'assistenza sanitaria nel Paese è molto carente. Ad Addis Abeba ed in alcune località si trovano strutture pubbliche e private dotate di attrezzature moderne, ma non sempre perfettamente funzionanti. Le condizioni igieniche non sono sempre soddisfacenti ed il personale medico e paramedico è spesso impreparato ad affrontare le emergenze. FOTOGRAFIA E RIPRESE CON VIDEOCAMERA Consiglio di munirsi di un’adeguata scorta di materiale video-fotografico, che può risultare di difficile reperimento in loco, in particolare batterie, caricabatteria, memory card, cavi di collegamento, l’occorrente per pulire apparecchi ed obbiettivi. È importante proteggere adeguatamente le apparecchiature dal sole, dalla eventuale polvere o umidità. È bene procurarsi inoltre una spina universale e può essere utile portare con sé un carica batteria da auto qualora vi sia la possibilità di utilizzare una presa sui mezzi di trasporto. L’uso della macchina fotografica e/o della videocamera all’interno di musei, siti di interesse ed edifici religiosi spesso è consentito previo il pagamento di una tassa all’ingresso. Ricordo che è tassativamente proibito fotografare aeroporti, installazioni e automezzi militari, edifici governativi, ponti, militari in divisa. Certi momenti della vita quotidiana, le abitazioni, i luoghi di culto o i luoghi considerati sacri dalle popolazioni locali vanno rispettati. Particolare attenzione va posta nel fotografare la gente. È buona norma infatti chiedere prima il permesso, rispettando l’eventuale decisione negativa dell’interpellato. Non dimentichiamoci mai che di fronte al 51 nostro obbiettivo abbiamo delle persone, con una loro sensibilità, una loro cultura, una loro dignità. Taluni popoli pensano che la fotografia rubi l’anima, altri hanno scoperto, grazie al nostro passaggio, che lo scatto può essere anche una piccola risorsa in una magra economia di sussistenza. Il problema è molto dibattuto e di non facile soluzione. Tuttavia, di fronte a situazioni ormai consolidate, consiglio di evitare comportamenti che possono creare tensioni ed attriti con le popolazioni locali, perciò conviene chiedere alla guida di trattare e pagare un forfait in modo da poter girare liberamente senza essere costretti a trattare volta per volta. L’aiuto della guida è non solo importante ma indispensabile per creare un buon rapporto con le popolazioni locali. POSTE, TELEFONO, CARTOLINE Le cartoline costano circa 2 birr ognuna e si trovano in vendita negli alberghi mentre pochi negozi ne vendono sia nella capitale che nelle città turistiche. Se imbucate in Posta, le cartoline impiegano circa 10 giorni per giungere a destinazione. Il francobollo costa 2 birr per ogni destinazione nel mondo. Per telefonare in Etiopia dall'Italia è necessario comporre lo 00251 seguito dal prefisso della località senza lo 0 e dal numero desiderato. Per telefonare in Italia dall'Etiopia è necessario digitare il prefisso 0039 seguito dal numero dell'abbonato. Il costo di una telefonata varia tra i 70 e i 100 birr per 3 minuti di conversazione. Difficoltà a comunicare con il cellulare. Si segnala inoltre l'impossibilità a telefonare dalle zone rurali in quanto prive di collegamenti telefonici . Abbastanza facile trovare posti dove usare internet. Il costo varia da 5 cent a 1 birr al minuto ma il collegamento è molto lento 52 SICUREZZA In linea di massima è consigliabile che il turista che decide di viaggiare in maniera indipendente viaggi assistito da un'agenzia turistica (anche locale) in grado di valutare la situazione del momento e dotata di personale che conosca le lingue locali. Viaggiare da soli in Etiopia non è facile perché la gente non è ancora abituata al turista: appena si arriva in un posto la gente vi guarda come se foste degli extraterrestri e si viene interpellati continuamente dai giovani con le parole: you, you you! o farenji (straniero): a lungo andare diventa difficile udire di continuo quelle parole. I viaggi in treno verso il Gibuti sono fortemente sconsigliati a causa dei frequenti incidenti ed assalti . Il pericolo di mine consiglia di rimanere sulle strade principali. Grande prudenza è richiesta anche a causa di gruppi di ribelli armati e di banditi che scorazzano nel Paese (Afar, Borena, Jimma). La criminalità è in aumento a causa della sempre maggiore povertà della popolazione. Addis Abeba è da considerarsi sicura solo in alcune zone ed è comunque sempre buona norma evitare di muoversi la notte se non in auto. I borseggiatori sono numerosi e molti abili, meglio lasciare i soldi in albergo o in macchina dove rimarrà il vostro autista. Pene pesanti per spaccio e consumo di droghe. Ricordate inoltre che è possibile essere trattenuti dalla polizia anche per infrazioni modeste; in questi casi, contattate l'Ambasciata In molti villaggi saremo obbligatoriamente accompagnati da Rangers a volte armati, sono regole che lo stato etiope si è imposto per la sicurezza 53 L'ETIOPIA SUL WEB Su Internet è possibile reperire informazioni sull’Etiopia sui seguenti siti: www.tourismethiopia.org Sito del Ministero della Cultura e del Turismo www.etiopia.it/index.html Informazioni turistiche www.ethiopianembassy.it Ambasciata d’Etiopia a Roma www.lib.utexas.edu/maps/ethiopia.html Mappe dell’Etiopia ALLA PARTENZA NON DIMENTICARE • biglietti aerei • passaporto (controllarne validità e marca da bollo) • certificato internazionale di vaccinazione (se richiesto) • certificato di assicurazione • eventuali carte di credito e numeri utili in caso di smarrimento • eventuali vouchers • recapiti telefonici personali • tessera sanitaria (gruppo sanguigno, allergie ai farmaci, ecc.) • medicinali di uso abituale • macchina fotografica/cinepresa • schede di memoria/batterie • adattatore per spine elettriche 54 L’esperienza insegna che… È buona regola portare con sé qualche fototessera (almeno 3) e la fotocopia dei documenti (almeno 2) da conservare in una borsa a parte. Custodire con molta attenzione il proprio passaporto lasciandolo, quando possibile, in un luogo sicuro e circolando con una fotocopia del documento stesso. In caso di smarrimento o furto occorre comunque sporgere denuncia presso il Commissariato di Polizia del luogo dove il documento è stato smarrito o rubato. Con il relativo verbale si potrà ottenere dall’Ambasciata Italiana un nuovo documento di viaggio, valido per il rientro in Italia ma non ai fini di proseguire il viaggio verso altre destinazioni. Per i voli intercontinentali prevedere nel bagaglio a mano un set di emergenza con il necessario per la toeletta, una maglia e un cambio di biancheria intima: utile in caso di ritardata consegna del bagaglio all’arrivo. Strutture alberghiere Ad Addis Abeba sono presenti alberghi di varie categorie, alcuni dei quali appartenenti alle grandi catene internazionali. Al di fuori della capitale in questi ultimi anni la recettività alberghiera, pur rimanendo al di sotto delle attese del turista europeo, è decisamente migliorata. Gli alberghi non dispongono di regola di un sistema di aria condizionata. Le carenze comuni alle strutture alberghiere sono determinate in generale da una scarsa qualità dell'impiantistica o da una non puntuale manutenzione: possibili gli inconvenienti legati ad una temporanea interruzione nella fornitura di energia elettrica, di acqua corrente o alla temporanea disponibilità di acqua calda. Il servizio nei ristoranti ed alberghi non corrisponde in genere ai parametri a cui siamo abituati, mancanza questa sopperita da una grande gentilezza e disponibilità. Le strutture che richiedono il maggior spirito di adattamento si incontrano nei piccoli centri della 55 Valle dell’Omo. Durante il nostro viaggio che presenta le caratteristiche di spedizione, si effettuano alcune notti in strutture locali (semplici capanne Dorzze in canne) o in tenda tipo igloo. Prevedere sempre nel bagaglio da viaggio il sacco a pelo ed un paio di asciugamani + salviette Potrebbe verificarsi la possibilità che alcuni alberghi previsti negli itinerari debbano essere sostituiti in corso di viaggio. In tal caso ci si avvarrà di strutture di pari livello, ove esistenti, o scelte tra le migliori disponibili anche in relazione alla logistica e ai tempi dell'itinerario. Rete stradale Le principali arterie dello Stato sono quelle tracciate dagli Italiani negli anni della colonizzazione e alcune vennero costruite dai Cinesi al tempo del regime filo-comunista. La rete stradale che collega i centri maggiori è ormai quasi ovunque asfaltata. Il miglioramento delle vie di comunicazione è da anni una delle priorità del governo etiope. La vecchia strada italiana che collega Gondar ad Axum è attualmente in corso di rifacimento ed interrotta da diversi cantieri. Attese nei tratti con macchine movimento terra al lavoro possono comportare - a seconda del momento - anche notevoli rallentamenti. Gli itinerari che si sviluppano via terra sono quelli che consentono di entrare veramente in contatto con le realtà ambientali, di assaporare le atmosfere e cogliere la spettacolarità dei paesaggi dell’altopiano etiopico, carpire scorci di vita nei villaggi e nei mercati, vivere l’emozione o la sorpresa dell’incontro con un amalgama di genti così vario ed affascinante. Ma a fronte di una tale ricchezza di esperienze ed emozioni il viaggiatore deve mettere in conto la fatica di percorsi talvolta lunghi, in genere molto scenografici e comunque mai noiosi. I tratti su stra- 56 de sterrate e piste per raggiungere parchi, chiese rupestri o villaggi, non offrono condizioni ideali di viaggio; molto polverose durante la stagione secca, pos-sono presentare il fondo danneggiato e sconnesso durante o subito dopo la stagione delle grandi piogge. Nelle giornate che prevedono lunghi trasferimenti le partenze sono previste sempre di buon mattino e in taluni casi al mattino molto presto: ciò anche al fine di consentire lungo il percorso soste per la visita di villaggi, di eventuali mercati, per fotografare o per piccole passeggiate. Turismo responsabile: per un'etica del viaggio L'Etiopia è una terra di antiche civiltà e di grandi tradizioni. Nell'ultimo decennio il Paese ha registrato un tasso di crescita annuale del Pil intorno all’11%, trainato principalmente da ingenti investimenti pubblici nelle infrastrutture. Tali risultati, che hanno fatto dell’Etiopia una delle economie a più rapida crescita a livello mondiale, sono sicuramente dovuti alla stabilità politica di cui gode il paese da un ventennio circa. Il livello del reddito pro capite tuttavia è ancora molto basso. Raccomandiamo pertanto comportamenti consoni alle consuetudini e allo stile di vita locale, sensibilità nei confronti delle popolazioni, rispetto ed attenzione nell’utilizzo delle risorse locali. È buona regola non distribuire regali alla popolazione al fine di preservare nei villaggi uno stile di vita corretto e un corretto rapporto tra i visitatori e gli abitanti. Materiali scolastici o eventuali farmaci possono invece essere consegnati ai responsabili di scuole, dei dispensari locali od ad associazioni locali su consiglio o tramite l’intermediazione della nostra guida. Sconsigliata la distribuzione di capi di vestiario occidentali. 57 Comprendere la realtà dei Paesi che ci ospitano e che abbiamo scelto di visitare e un’attitudine alla flessibilità sono il modo migliore per vivere pienamente l’incontro con le popolazioni e godere della loro l’ospitalità ANCORA SULLA FOTOGRAFIA Nella stragrande maggioranza delle etnie che visiteremo durante il nostro viaggio, è necessario pagare per poter fotografare; la nostra guida cercherà di fare degli accordi con il capo villaggio o con gli abitanti del luogo. E' necessario attenerci strettamente alle disposizioni che verrano date volta per volta. Il contatto con un locale per ottenere una foto è un’operazione da svolgere sempre col dovuto tatto. Va sempre usato riguardo verso il soggetto, soprattutto se anziano, una donna, un bambino. Innanzitutto bisogna chiedere il permesso al soggetto e in caso di rifiuto rispettarne la volontà, senza riprenderlo a sua insaputa. Alcuni popoli pensano che le fotografie rubino l’anima: senza dare il là a discussioni filosofiche che potrebbero anche dimostrare la fondatezza di questo pregiudizio, ricordiamoci che l’immagine di una persona può essere usata nei riti voodoo, una pratica ancora assai diffusa in certe zone dell’Africa Nera. A volte non è nemmeno necessario conoscere la lingua, basta rivolgersi con un sorriso indicando la macchina fotografica e, una volta completata l’operazione, ringraziare con un altro sorriso, un cenno della testa o, se siete riusciti ad instaurare una certa empatia, stringendo la mano (nel caso di anziani è meglio portare entrambe le mani alla stretta di mano, è un 58 segno di grande deferenza). Una volta effettuato lo scatto è sempre cosa buona mostrare il risultato sul display della macchina fotografica, a maggior ragione se la foto è gratuita, cosa che spesso si rivela anche un metodo per generare dei sorrisi, quando non proprio delle grasse risate, e stemperare la situazione. Se vi chiedono una copia della fotografia fatevi dare l’indirizzo (se ce l’ha, diversamente affidatevi alla guida locale) e fate di tutto per mantenere la promessa: le fotografie sono spesso molto importanti per loro, in molte case vi sono intere pareti colme di fotografie di parenti e conoscenti esibite come i propri gioielli più cari. RACCOMANDAZIONE Ricordate continuamente che tutte le etnie e particolarmente l'etnia Mursi hanno fortemente commercializzato la loro immagine; la maggior parte delle foto o riprese più belle che potremo fare nei villaggi saranno a pagamento dopo aver contrattato il prezzo e le modalità tramite la guida; perciò NESSUNO faccia stupidate con la macchina fotografica. Non è il primo gruppo che è dovuto andare via a gambe levate perchè qualche suo componente non ha rispettato le regole. E.... i Mursi hanno più Kalashnikov che capanne ! Considerate che la guida che ci accompagna durante il viaggio è etiope, capisce e parla bene l'italiano, mentre non so se gli autisti o i ranger lo parlano, ma certamente lo capiscono. Assolutamente non facciamo considerazioni ad alta voce e in loro presenza, delle situazioni che 59 vedremo e vivremo. Le considerazioni teniamocele per noi e facciamole solo fra di noi e quando siamo in libertà (senza guida) e lontano da orecchie indiscrete. Ogni popolo ha un suo mondo di tradizioni non sempre da noi condivisibili ( e non è detto che abbiamo ragione noi) e un suo modo di vedere il mondo, diverso dal nostro e dalla nostra pseudo civiltà che non è certamente la migliore. NOTE AGGIUNTIVE > Temperatura media in febbraio minime e massime Temperatura media ad Addis Abeba 16 - 24 nella valle dell'Omo (Arba Minch )19 - 29 (Awasa ) 20 29 nella bassa valle dell'Omo dove maggiormente saremo noi 22 - 30 >Visto di ingresso previa presentazione del passaporto che deve avere almeno due pagine libere viene rilasciato all'aeroporto di Addis Abeba al costo di circa 17,00 euro >Passaporto e bollo annuale Il bollo annuale sul passaporto è obbligatorio in Italia 60 alla partenza (a volte non lo controllano) deve avere una data scadenza superiore alla data di partenza ha validità un anno considerando la data di emissione del passaporto > Macchine fotografiche, palmari, telefonini, tablet, videocamere, durante il viaggio Portatevi il caricabatteria e se l'avete, anche il caricabatteria da auto a parte le tre notti in tenda, saremo in lodge, alberghi, o altro dove la corrente normalmente viene erogata Io porterò una presa multipla con 4 attacchi per auto per poter caricare batterie in viaggio. Prevedere batterie di ricambio per fotocamere e videocamere in modo di avere una autonomia di almeno 3 giorni. Prevedere SK sim di memoria sufficienti per le vostre esigenze Fotografiche per quanto riguarda i cellulari, in molte zone non vi è il segnale perciò può stare spento. >Prese di corrente/corrente elettrica (vedere pag 41) In Etiopia la corrente elettrica è a 220 Volt. ma anche negli alberghi non è garantita l'erogazione 24/24 nelle 3 notti che saremo in campeggio NO corrente elettrica 61 Portare pila elettrica o pila frontale ci sono due tipi di prese, quelle universali a 3 fori e quelle a 3 fori ma non in linea Portatere una presa universale per avere la certezza di potervi collegare alle corrente in albergo >Zanzare/antizanzare (vedere pag 49) In febbraio, essendo ancora il clima asciutto, non dovremmo avere grossi problemi per le zanzare, ma dato che alcune volte saremo vicino al fiume in tenda e nel periodo potrebbe anche piovere, meglio prevenire. Suggerisco perciò di portarvi Zampironi, si proprio di quelli che fanno il fumo Apparecchietto a batteria, emanatore (tipo Vape) con ventolina ha una durata di circa 30 gironi (lo usavo nel camper e le maledette cadevano o scappavano) Oppure Fornellino elettrico con piastrine di scorta da mettere in stanza in albergo prodotti da darsi sulla pelle o sugli abiti. 62 Annotazioni di viaggio 63 64 65 66 67 68 dati e immagini ricavati liberamente dal Web e in parte elaborati 69 villaggio Hamer villaggio Hamer - salto del toro Ogni viaggio inizia con una partenza, finisce con un ritorno, e........ continua con un racconto. 70
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