Toyota Financial Services Terzo Pilastro di Basilea 2 Informativa al pubblico Marzo 2014 Toyota Financial Services Terzo Pilastro di Basilea 2 - Informativa al pubblico Marzo 2014 Indice Premessa 2 1 Adeguatezza Patrimoniale 4 1.1 1.2 1.2.1 1.2.2 Informativa qualitativa Informativa quantitativa Composizione del Patrimonio di Vigilanza Requisiti Patrimoniali Regolamentari 4 5 5 6 2 Rischio di credito: informazioni generali 2.1 2.1.1 2.1.2 2.2 2.2.1 2.2.2 Informativa qualitativa 10 Definizione di esposizioni scadute e deteriorate a fini contabili 10 Metodologia adottata per la procedura di svalutazione crediti 10 Informativa quantitativa 12 Esposizioni creditizie lorde distinte per tipologie di prodotto e di controparte 12 Esposizioni creditizie lorde, distinte per tipologia di prodotto e per area geografica 13 Esposizioni creditizie lorde, distinte per tipologia prodotto e per branca di attività economica 14 Portafoglio Crediti - Classificazione per tipologia prodotto e vita residua 16 Esposizioni scadute e deteriorate per tipologia di prodotto 17 Esposizioni scadute e deteriorate per localizzazione geografica 18 2.2.3 2.2.4 2.2.5 2.2.6 3 3.1 3.1.1 3.1.2 3.1.3 3.2 Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio immobilizzato Informativa qualitativa Natura del rischio tasso d’interesse Ipotesi di fondo utilizzate nella misurazione e gestione del rischio Banking Book Frequenza di misurazione di questa tipologia di rischio Informativa quantitativa 10 20 20 20 20 21 21 1 Toyota Financial Services Terzo Pilastro di Basilea 2 - Informativa al pubblico Marzo 2014 Premessa In ottemperanza al recepimento nazionale del framework di Basilea II da parte1 di Banca d’Italia, Toyota Financial Services Italy Branch (di seguito “TFSI” ovvero “Intermediario”, “Finanziaria”), si è adeguata alla nuova disciplina prudenziale per gli intermediari finanziari iscritti nell’elenco speciale di cui art.107 del TUB. La nuova regolamentazione prudenziale si basa su “tre pilastri”, previsti dalla disciplina di Basilea. In particolare: • Primo Pilastro - introduce un requisito patrimoniale per fronteggiare i rischi tipici dell’attività finanziaria, ovvero rischio di credito, di controparte, di mercato, operativo. • Secondo Pilastro - richiede agli intermediari di dotarsi di un processo di controllo dell’adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica rispetto ai rischi assunti, rimettendo all’Autorità di Vigilanza il compito di verificare l’affidabilità e la coerenza dei relativi risultati e di adottare, ove la situazione lo richieda, le opportune misure correttive. • Terzo Pilastro - introduce obblighi di informativa al pubblico riguardanti l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei relativi sistemi di gestione e di controllo. Tale suddivisione normativa permette agli intermediari finanziari di realizzare la vigilanza “equivalente” a quella bancaria. In tale contesto, il presente documento vuole rispondere all’obbligo di informativa al pubblico richiesta dal Terzo Pilastro; TFSI garantisce la correttezza e la veridicità delle informazioni pubblicate, nonché l’adeguatezza dei presidi organizzativi tesi a garantire l’affidabilità dei processi di produzione ed elaborazione dei delle informazioni. Informazioni da pubblicare Le informazioni da pubblicare sono sia tipo qualitativo che quantitativo, e sono organizzate in apposite tavole, di seguito presentate nel dettaglio, ciascuna inerente ad una particolare area informativa. La normativa prevede un elenco estensivo di informazioni da pubblicare; è in capo all’intermediario, in relazione all’operatività svolta, l’individuazione delle informazioni rilevanti, a cui gli stakeholders abbiano interesse. In tale ottica, TFSI ha scelto di pubblicare le seguenti tavole informative: • Tavola 1, Adeguatezza Patrimoniale, relativa alla composizione del Patrimonio di Vigilanza e dei Requisiti Patrimoniali. • Tavola 2, Rischio di credito – informazioni generali, relativa alla composizione del portafoglio crediti in termini di: tipologia di controparti e relativa localizzazione geografica, qualità del credito e metriche di determinazione delle svalutazioni. • Tavola 6, Rischio tasso di interesse sul portafoglio immobilizzato, inerente le metriche di misurazione e gestione del rischio tasso di interesse sulle attività e passività diverse da quelle di negoziazione. 1 Circolare n. 216 del 5 agosto 1996 di Banca d’Italia, “Istruzioni di Vigilanza per gli Intermediari Finanziari iscritti nell’«Elenco Speciale»” (9° aggiornamento del 28 febbraio 2008). 2 Toyota Financial Services Terzo Pilastro di Basilea 2 - Informativa al pubblico Marzo 2014 Per contro, in relazione alle propria operatività, TFSI attualmente non pubblica le seguenti tavole informative: • Tavola 3, Rischio di credito- informazioni relative ai portafogli assoggettati al metodo standardizzato, relativa alle modalità di impiego dei rating esterni nell’ambito della determinazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, poiché la Finanziaria adotta il metodo Standard Semplificato, che non si avvale di rating esterni. • Tavola 4, Tecniche di attenuazione del rischio di credito, relativa all’impiego di garanzie eleggibili ai sensi della normativa per la mitigazione del rischio di credito, non presenti presso TFSI. • Tavola 5, Operazioni di cartolarizzazione, attualmente non presenti nell’operatività di TFSI. • Tavola 7, Esposizioni in strumenti di capitale incluse nel portafoglio immobilizzato, da compilarsi unicamente a cura delle merchant banking, cui TFSI non è riconducibile. Al fine di rendere più agevole ed immediata la consultazione, informazioni già presenti in altri documenti diffusi dall’intermediario (es. bilancio) per finalità diverse, saranno comunque incluse nell’ambito della presente informativa. Modalità e frequenza di pubblicazione TFSI intende pubblicare la presente informativa sul proprio sito internet con periodicità annuale; qualora occorressero avvenimenti tali da ritenere opportuna la tempestiva informazione del pubblico, TFSI provvederà tempestivamente ad aggiornare la documentazione prodotta con una frequenza maggiore. La presente informativa si basa sui dati di bilancio relativi all’esercizio chiuso in data 31 Marzo 2014. 3 Toyota Financial Services Terzo Pilastro di Basilea 2 - Informativa al pubblico Marzo 2014 1 Adeguatezza Patrimoniale 1.1 Informativa qualitativa Toyota Financial Services Italy Branch (TFSI), in quanto Intermediario Finanziario iscritto nell’Elenco Speciale (ex art. 107 del TUB) e non appartenente ad un Gruppo Bancario Nazionale, determina il requisito patrimoniale su base individuale. Sebbene TFSI sia una branch di Toyota Financial Services (UK) PLC, essa ha scelto di applicare la regolamentazione prudenziale in modo estensivo, alla stregua di un’entità giuridica autonoma. L’operatività principale della Finanziaria è basata sulla concessione di finanziamenti a soggetti retail per l’acquisto di autoveicoli; ciò determina l’esposizione della società al rischio di credito, al rischio tasso sul portafoglio immobilizzato, connesso alle diverse maturità delle fonti di finanziamento e degli impieghi e al rischio operativo. Poiché l’attività core di TFSI è rivolta a persone fisiche e piccole aziende, il portafoglio crediti risulta essere ben diversificato; non è rilevabile, quindi alcuna concentrazione nei confronti di specifiche controparti. Per quanto concerne il rischio di liquidità, allo stato attuale la gestione di tale rischio avviene secondo le linee guida e nei limiti operativi dettati da parte della casa madre TFSUK all’interno di una dettagliata Liquidity Policy. TFSI, inoltre, ha individuato specifiche componenti di rischio strategico e reputazionale, cui sono indirizzate connesse azioni di gestione e di contenimento. In virtù del principio di proporzionalità, dal momento che TFSI appartiene agli Intermediari di classe 32, ai fini calcolo della determinazione del capitale interno, ha utilizzato le metodologie di calcolo dei requisiti patrimoniali regolamentari a fronte dei rischi compresi nel primo pilastro e le metodologie di calcolo semplificate indicate nelle Istruzioni di Vigilanza per gli altri rischi “misurabili” non compresi nel primo pilastro. La tabella che segue declina le metodologie adottate da TFSI per ciascun rischio misurabile: Metodologie di misurazione del rischio Rischio Rischio di credito Rischio operativo Rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario Rischio di concentrazione Approccio Metodologico • Metodologia standardizzata semplificata • Metodo di base (BIA – Basic Indicator Approach) • Metodologia regolamentare semplificata (Allegato M) • Metodologia regolamentare Herfindahl (Allegato L) Ai fini della determinazione del capitale interno complessivo TFSI impiega il c.d. approccio semplificato “building block”, che consiste nel sommare ai requisiti patrimoniali a fronte dei rischi di primo pilastro (capitale regolamentare) l’eventuale capitale interno relativo agli altri rischi rilevanti per i quali sono presenti metriche di misurazione. 2 Ai sensi della Circolare n°216, si definiscono di Classe 3 gli intermediari che non si avvalgono di sistemi interni per la misurazione dei rischi di Primo Pilastro e il cui totale attivo è inferiore a 3.5 mld. di Euro. 4 Toyota Financial Services Terzo Pilastro di Basilea 2 - Informativa al pubblico Marzo 2014 1.2 Informativa quantitativa 1.2.1 Composizione del Patrimonio di Vigilanza La gestione del Patrimonio di Vigilanza riguarda l’insieme delle politiche e delle scelte necessarie per definire la dimensione del patrimonio stesso, nonché la combinazione ottimale tra i diversi strumenti alternativi di capitalizzazione, in modo da assicurare l’adeguatezza patrimoniale rispetto ai rischi assunti. Il Patrimonio di Vigilanza ed i coefficienti patrimoniali sono calcolati sulla base dei valori patrimoniali e del risultato economico determinati con l’applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS. Il Patrimonio di Vigilanza viene calcolato come somma di componenti positive, nella piena disponibilità della Finanziaria, e negative, in base alla loro qualità patrimoniale. Esso è costituito dal Patrimonio di Base e dal Patrimonio Supplementare al netto di alcune deduzioni. Si definiscono elementi di qualità primaria, e confluiscono nel Patrimonio di Base (Tier 1), il capitale versato, i sovrapprezzi di emissione, le riserve di utili e di capitale, gli strumenti finanziari assimilabili al Patrimonio (cd. strumenti innovativi e non innovativi di capitale, computabili entro determinate soglie) e l’utile netto di periodo. Sono invece definiti come elementi negativi del Patrimonio di Base e come tali sottratti dallo stesso, principalmente: le azioni proprie in portafoglio, le attività immateriali compresi gli avviamenti e le perdite dell’esercizio e di quelli precedenti. Sono invece elementi di qualità secondaria, e concorrono alla formazione del Patrimonio Supplementare (Tier 2), le poste di natura creditizia, quali, gli strumenti ibridi di patrimonializzazione e le passività subordinate di secondo livello, nonché gli strumenti finanziari innovativi e innovativi non computabili nel Patrimonio di Base perché eccedenti le soglie previste. Le norme di vigilanza prevedono dei correttivi alle voci di patrimonio netto finalizzati a salvaguardare la qualità del Patrimonio di Vigilanza e a ridurne la potenziale volatilità indotta dall’applicazione dei dei principi contabili internazionali IAS/IFRS. Tali correttivi rientrano nei c.d. “filtri prudenziali” ed interessano sia il Patrimonio di Base, sia quello Supplementare. Dal Patrimonio di Vigilanza si deduce, inoltre, indipendentemente dal portafoglio contabile di allocazione, il valore libro delle interessenze azionarie in banche e società finanziarie, nonché strumenti non innovativi e innovativi di capitale, strumenti ibridi di patrimonializzazione e strumenti subordinati emessi dalle stesse. Analogo trattamento è previsto per il valore libro delle partecipazioni in società di assicurazione nonché degli strumenti subordinati emessi da tali società, qualora posseggano le caratteristiche per essere computati nel Patrimonio di Vigilanza degli emittenti. 5 Toyota Financial Services Terzo Pilastro di Basilea 2 - Informativa al pubblico Marzo 2014 Di seguito si presenta la composizione del Patrimonio di Vigilanza di TFSI con data di riferimento 31 marzo 2014: Patrimonio di Vigilanza Elementi Patrimoniali Ammontare al 31/03/14 Patrimonio di Base Elementi positivi Capitale sociale versato 55.000.000 Riserve 32.273.841 Utile del periodo Tot elementi positivi PB 87.273.841 Elementi negativi Altre immobilizzazioni immateriali Perdita del periodo Tot elementi negativi PB Deduzioni Totale Patrimonio di Base 1.625.997 1.625.997 0 85.647.844 Patrimonio Supplementare Tot elementi positivi PS 0 Tot elementi negativi PS 0 Deduzioni 0 Totale Patrimonio Supplementare 0 Totale Patrimonio di Vigilanza 85.647.844 Il Patrimonio di Vigilanza di TFSI è interamente costituito da elementi di qualità primaria; esso infatti coincide con il Patrimonio di Base. Le riserve sono interamente costituite da utili non distribuiti (perdite accumulate) in esercizi precedenti. Nell’ambito delle componenti negative del Patrimonio di Base figurano le immobilizzazioni immateriali diverse dall’avviamento, riconducibili principalmente a software. 1.2.2 Requisiti Patrimoniali Regolamentari TFSI, ai fini della determinazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, utilizza la metodologia standardizzata semplificata, la quale costituisce una semplificazione del metodo Standard che non prevede il ricorso ai giudizi esterni delle agenzie di rating. Le diverse esposizioni sono suddivise in diverse classi regolamentari a cui vengono applicati coefficienti di ponderazione diversificati. Di seguito si fornisce una tabella riepilogativa con i diversi portafogli regolamentari, i coefficienti di ponderazione, l’esposizione, il Risk Weight Asset ed il relativo requisito regolamentare. 6 Toyota Financial Services Terzo Pilastro di Basilea 2 - Informativa al pubblico Marzo 2014 Il requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito/controparte in data di riferimento 31 marzo 2014 è pari a €35.690.121; di seguito si riporta la relativa composizione per asset class regolamentari. Rischio di credito e di controparte - Metodologia Standardizzata Semplificata: attività di rischio Descrizione Ponderazione Esposizione RWA Requisito 0% 21.760.190 - - Esposizioni vs intermediari vigilati (rischio di credito)3 20% (durata < 3m) 2.384.956 476.991 28.619 Esposizioni vs intermediari vigilati (rischio di controparte) 100% 0 0 0 Esposizioni verso enti del settore pubblico non appartenenti alle amministrazioni centrali 100% - - - 0% - - - 100% 12.157.972 12.157.972 729.478 75% 738.949.711 554.212.413 33.252.745 Esposizioni verso OICR 100% - - - Esposizioni verso OICR non soggetti a limitazioni nell'utilizzo della leva finanziaria (hedge funds) 150% - - - Esposizioni garantite da ipoteca o derivanti da operazioni di leasing su immobili residenziali 35% - - - Esposizioni garantite da ipoteca o derivanti da operazioni di leasing su immobili non residenziali 50% - - - Esposizioni scadute 150% 11.188.023 16.782.045 1.006.923 Altre esposizioni 100% 11.587.118 11.205.940 672.356 776.267.780 594.835.361 35.690.121 Esposizioni vs soggetti sovrani e banche centrali Esposizioni vs banche multilaterali di sviluppo Esposizioni vs imprese non finanziarie Esposizioni al dettaglio (retail) Totale Il requisito patrimoniale a fronte del rischio operativo, calcolato con il metodo del Basic Indicator Approach, in data di riferimento 31 marzo 2014 è pari a €5.302.244. Secondo tale metodo il requisito patrimoniale è determinato applicando un coefficiente del 15% alla media del Margine di Intermediazione relativo agli ultimi tre bilanci di esercizio. 3 Le esposizioni nei confronti di Intermediari Vigilati sono tutte riconducibili a depositi, classificati a vista secondo il criterio della vita residua, quindi ponderati al 20%. 7 Toyota Financial Services Terzo Pilastro di Basilea 2 - Informativa al pubblico Marzo 2014 Ai fini della determinazione dell’Indicatore Rilevante si considera il Margine di Intermediazione relativo a Marzo 2014/2013/2012 poiché TFSI, in aderenza con quanto previsto dal Gruppo Toyota, chiude bilancio al 31 Marzo. Rischio Operativo - Margine di Intermediazione Descrizione Margine di Intermediazione 31.03.2014 37.226.325 Margine di Intermediazione 31.03.2013 34.654.745 Margine di Intermediazione 31.03.2012 34.163.801 Media triennale 35.348.290 Requisito Patrimoniale Rischio Operativo (15% Margine di Intermediazione medio) 5.302.244 La tabella che segue fornisce un quadro della situazione patrimoniale di TFSI con data di riferimento 31 marzo 2014. Adeguatezza Patrimoniale Categorie/Valori Requisito Rischio di Credito e Controparte Metodologia standardizzata semplificata 35.690.121 Rischio mercato Rischio operativo Metodo base Basic Indicator Approach 5.302.244 Requisiti patrimoniali totali 40.992.365 Posizione patrimoniale-eccedenza (PV-req tot) 44.655.479 Tier 1 Capital Ratio 14.4% Total Capital Ratio 14.4% 8 Toyota Financial Services Terzo Pilastro di Basilea 2 - Informativa al pubblico Marzo 2014 Requisiti totali – Rischi di Pillar I La situazione patrimoniale di TFSI si attesta su livelli di piena solidità. Con riferimento ai ratio patrimoniali il Core Tier I Ratio coincide con il Total Capital Ratio ed è pari al 14.4%, dal momento che la Finanziaria non presenta componenti del Patrimonio Supplementare. 9 Toyota Financial Services Terzo Pilastro di Basilea 2 - Informativa al pubblico Marzo 2014 2 Rischio di credito: informazioni generali 2.1 Informativa qualitativa 2.1.1 Definizione di esposizioni scadute e deteriorate a fini contabili La definizione di attività scadute e deteriorate utilizzata a fini di bilancio è coerente con quanto richiesto dalla normativa di riferimento4; in particolare, si definiscono: 1 Attività scadute: attività nei confronti di debitori, diversi da quelli segnalati a sofferenza, incaglio e ristrutturato, che presentano posizioni scadute da oltre 90 giorni. Si indicano tra le attività scadute il totale delle esposizioni nei confronti dei debitori indicati, se le attività scadute da oltre 90 giorni rappresentano almeno il 5% del totale delle attività nei confronti di tali debitori. Nel caso tale soglia non sia superata, si indicano unicamente le posizioni scadute da oltre 90 giorni. 2 Attività deteriorate: somma di sofferenze, incagli, attività ristrutturate e scadute. Lo status di sofferenza è associato a quei contratti che abbiano almeno 6 rate insolute o che abbiano esaurito l’ordinaria fase di recupero extra-legale (Phone Collection, agenzie di recupero esterne) o manifestato evidenti segni di insolvenza (fallimento, irreperibilità del cliente, dichiarazione di impossibilità di proseguire con i pagamenti da parte del cliente). Le posizioni non censite in sofferenza sono classificate in funzione del numero di rate non pagate, variabile da 0 a 7; gestionalmente sono considerati performing i contratti che abbiano al più una rata non pagata. A decorrere dalla seconda rata non pagata, a ciascuna classe di insoluto corrisponde una diversa azione di recupero. Allo stato TFSI non dispone di una definizione gestionale di incaglio. 2.1.2 Metodologia adottata per la procedura di svalutazione crediti I crediti devono essere esposti nello Stato Patrimoniale in base al presumibile valore di realizzo. Il punto di partenza per la determinazione del presumibile valore di realizzo è il valore nominale al quale i crediti sono inizialmente iscritti in contabilità. Un credito è considerato deteriorato quando si ritiene che, probabilmente, non si sarà in grado di recuperarne l’intero ammontare, sulla base delle condizioni contrattuali originarie, o un valore equivalente. TFSI monitora il comportamento della propria clientela attraverso la produzione di un report in cui, separatamente per credito al consumo, leasing e revolving, si presenta: il numero di rate non pagate e l’eventuale assegnazione alla controparte dello status gestionale di sofferenza, l’ammontare dell’eventuale scaduto, il debito residuo. 4 Banca d’Italia, Febbraio 2006, Istruzioni per la redazione dei bilanci degli Intermediari finanziari iscritti nell’Elenco speciale, degli Istituti di moneta elettronica (IMEL), delle Società di gestione del risparmio (SGR) e delle Società di intermediazione mobiliare (SIM). 10 Toyota Financial Services Terzo Pilastro di Basilea 2 - Informativa al pubblico Marzo 2014 La determinazione delle provision avviene con periodicità mensile. La svalutazione iscritta a conto economico nel mese di riferimento è pari all’eventuale differenza negativa tra il fondo svalutazione crediti al mese precedente e la svalutazione da imputarsi alla pratica stessa. Svalutazioni specifiche sono previste unicamente a fronte delle posizioni in sofferenza sono previste svalutazioni specifiche; a fronte di posizioni non in status di sofferenza, indipendentemente dall’eventuale classificazione di scaduto, sono determinate svalutazioni collettive. Le percentuali di svalutazione specifica sono determinate in base a valutazioni del reparto Legal/Collection, basate sulla percentuale di successo dell’attività di recupero. Allo stato tali percentuali variano dal 20% fino al 100%. Le percentuali di svalutazioni collettive derivano dall’elaborazione di dati storici sulla positività dell’attività di recupero, secondo la seguente metrica: • sono state osservate le pratiche a recupero in un orizzonte temporale di 12/18 mesi; • alla fine del periodo, per ogni singola pratica, si rapporta il totale recuperato con il totale affidato; • il valore ottenuto viene aggregato per tutte le pratiche appartenenti alla medesima fascia di rischio, ottenendo una percentuale media di recupero per ciascuna di esse; il complemento ad uno di tale valore rappresenta la percentuale di non recupero su ogni fascia; • le percentuali di non recupero di ciascuna fascia sono moltiplicate per quelle delle fasce di rischio successive; il prodotto ottenuto rappresenta la percentuale di svalutazione generica associata alla fascia. La tabella che segue mostra per ciascuna classe di insoluto, le azioni di recupero intraprese, le relative probabilità di successo e di insuccesso e la percentuale di svalutazione generica associata: Azioni di recupero e svalutazioni generiche Rate impagate Descrizione status Azione di recupero % recupero % non recupero % svalutazione 0-1 Il primo impagato viene Inizio phone collection rilevato dall'Ufficio Collection. La rilevazione del primo impagato è per lo più assimilabile a problemi di natura tecnica legati alle modalità di pagamento. 92% 8% 0.6% 2 Due rate non pagate; inizia Phone collection massiva ed la vera e propria fase di inizio affidamento ad copertura del rischio. agenzie di recupero crediti esterne. 37% 62% 36.3% 3 Tre rate non pagate. Ricorso massimo ai recuperatori esterni. 16% 84% 57.6% 4 Quattro rate non pagate. Affidamento a legale esterno il quale invia una 6.8% 93.2% 68.9% 11 Toyota Financial Services Terzo Pilastro di Basilea 2 - Informativa al pubblico Marzo 2014 Azioni di recupero e svalutazioni generiche comunicazione scritta di notifica al debitore. 5 Da 5 rate non pagate 6 Procedura concorsuale scritta >6 8% 82% 73.9% 5% 95% 80.5% 5% 90% 90% A titolo esemplificativo, la percentuale di svalutazione generica relativa alla classe 3 è determinata come di seguito: 2.2 Informativa quantitativa 2.2.1 Esposizioni creditizie lorde distinte per tipologie di prodotto e di controparte Di seguito si presenta il portafoglio crediti Toyota al 31 Marzo 2014, suddiviso per le principali tipologie di controparti (Privati, POE, Corporate5) e per prodotto (credito al consumo e leasing). Crediti vs clientela-Classificazione per prodotto Prodotto Esposizione % Credito al Consumo 695.363.727 88,5% 90.268.792 11,5% 785.632.519 100,0% Leasing TOT prodotto L’88% delle posizioni è ascrivibile a credito al consumo, l’12% a contratti di leasing. 5 Le controparti sono state riclassificate in settori e comparti di attività economica in base alla Circolare n.140 dell’11 febbraio 1991 (1° aggiornamento – agosto 1998) “Istruzioni relative alla classificazione della clientela per settori e gruppi di attività economica”, emessa da Banca d’Italia. In particolare, nel settore Privati (Famiglie consumatrici) sono censiti gli individui che non possono essere considerati imprenditori (operai, impiegati, lavoratori dipendenti in genere, pensionati, redditieri), soggetti la cui principale attività economica in conto proprio è il consumo. Nel sottosettore POE (Piccoli Operatori Economici, Famiglie Produttrici) sono compresi gli artigiani e le società semplici, di fatto o imprese individuali con un numero di addetti non superiore a cinque unità. Nel sottosettore Corporate (imprese non finanziarie) sono censiti soggetti che svolgano attività imprenditoriale diversa da quella bancaria e finanziaria, oltre i limiti dimensionali indicati per i Piccoli Operatori Economici. 12 Toyota Financial Services Terzo Pilastro di Basilea 2 - Informativa al pubblico Marzo 2014 2.2.2 Esposizioni creditizie lorde, distinte per tipologia di prodotto e per area geografica In questo paragrafo verrà presentato il Portafoglio Crediti Toyota suddiviso per tipologia prodotto (Credito al Consumo, Leasing) e per area geografica. In particolare le aree geografiche di riferimento sono rappresentate dalle regioni italiane e dalla classe “Europa”. Di seguito si riporta la distribuzione delle esposizioni per regione di residenza della controparte distinta per tipologia di prodotto: Regione Credito al consumo esp ABRUZZO BASILICATA CALABRIA CAMPANIA EMILIA ROMAGNA EUROPA FRIULI VENEZIA GIULIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE MOLISE PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA TRENTINO ALTO ADIGE UMBRIA VALLE D'AOSTA TOT prodotto % area 14.111.199 2,03% 1.467.108 0,21% 19.471.381 2,80% 23.000.608 3,31% 53.264.692 7,66% 264.936 0,04% 13.223.594 1,90% 115.183.120 16,56% 13.742.659 1,98% 167.369.468 24,07% 13.935.774 934.674 58.188.354 28.442.947 10.558.152 38.073.632 54.143.799 6.469.204 8.687.940 2,00% 0,13% 8,37% 4,09% 1,52% 5,48% 7,79% 0,93% 1,25% 3.140.704 0,45% 695.363.727 Leasing esp % area 1.994.902 2,21% 126.309 0,14% 2.429.849 2,69% 2.881.134 3,19% 6.988.279 7,74% 0 0,00% 1.012.482 1,12% 12.036.764 13,33% 1.966.766 2,18% 34.257.511 37,95% 1.663.018 284.183 4.591.927 1.362.066 955.831 4.255.515 5.592.640 578.456 708.497 1,84% 0,31% 5,09% 1,51% 1,06% 4,71% 6,20% 0,64% 0,78% TOT area % area tot 16.106.101 1.593.417 21.901.230 25.881.742 60.252.971 264.936 14.236.077 127.219.884 15.709.426 201.626.979 2,05% 0,20% 2,79% 3,29% 7,67% 0,03% 1,81% 16,19% 2,00% 25,66% 15.598.792 1.218.856 62.780.281 29.805.013 11.513.982 42.329.147 59.736.439 7.047.660 9.396.437 1,99% 0,16% 7,99% 3,79% 1,47% 5,39% 7,60% 0,90% 1,20% 570.033 0,63% 3.710.737 0,47% 90.268.792 785.632.520 100,00% Per quanto attiene i portafogli Credito al consumo e Leasing, la distribuzione delle esposizioni è proporzionale al profilo dimensionale delle regioni; le regioni più densamente popolate, infatti, presentano un’esposizione maggiore (Lombardia, Lazio, Piemonte). 13 Toyota Financial Services Terzo Pilastro di Basilea 2 - Informativa al pubblico Marzo 2014 2.2.3 Esposizioni creditizie lorde, distinte per tipologia prodotto e per branca di attività economica Di seguito si riporta l’analisi del portafoglio crediti secondo la dimensione settoriale; ai fini dell’aggregazione è stata utilizzata la direttrice della branca di attività economica, la cui valorizzazione è prevista unicamente per le controparti Aziende (Corporate e POE), non svolgendo i soggetti Privati alcuna attività economica in conto proprio. L’analisi settoriale ha evidenziato la rilevanza di due sole branche di attività, come illustra la tabella seguente: Sezione ATECO AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA ALTRE ATTIVITÀ DI SERVIZI ATTIVITÀ ARTISTICHE, SPORTIVE, DI INTRATTENIMENTO E DIVERTIMENTO ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI ALLOGGIO E DI RISTORAZIONE ATTIVITÀ DI FAMIGLIE E CONVIVENZE COME DATORI DI LAVORO PER PERSONALE DOMESTICO; PRODUZIONE DI BENI E SERVIZI INDIFFERENZIATI PER USO PROPRIO DA PARTE DI FAMIGLIE E CONVIVENZE ATTIVITÀ FINANZIARIE E ASSICURATIVE ATTIVITA' IMMOBILIARI ATTIVITÀ MANIFATTURIERE ATTIVITÀ PROFESSIONALI, SCIENTIFICHE E TECNICHE COMMERCIO ALL'INGROSSO E AL DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI E MOTOCICLI COSTRUZIONI ESTRAZIONE DI MINERALI DA CAVE E MINIERE FORNITURA DI ACQUA; RETI FOGNARIE, ATTIVITÀ DI GESTIONE DEI RIFIUTI E RISANAMENTO FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA, GAS, VAPORE E ARIA CONDIZIONATA Credito al consumo Leasing esp % branca esp % branca TOT branca %branca tot 1.254.285 1% 1.086.898 1% 2.341.184 1% 5.518.060 6% 8.297.272 10% 13.815.332 8% 700.560 1% 608.318 1% 1.308.879 1% 2.637.439 3% 1.923.744 2% 4.561.182 3% 0 0% 15.142 0% 15.142 0% 36.014.174 37% 22.647.031 28% 58.661.204 33% 2.156.001 2% 1.658.172 2% 3.814.173 2% 6.789.896 7% 9.103.935 11% 15.893.830 9% 6.606.382 7% 5.967.244 7% 12.573.626 7% 16.429.119 17% 13.891.258 17% 30.320.377 17% 5.798.685 6% 6.166.586 8% 11.965.271 7% 122.991 0% 114.446 0% 237.437 0% 260.260 0% 491.859 1% 752.119 0% 207.357 0% 230.421 0% 437.778 0% 14 Toyota Financial Services Terzo Pilastro di Basilea 2 - Informativa al pubblico Marzo 2014 Sezione ATECO ISTRUZIONE NOLEGGIO, AGENZIE DI VIAGGIO, SERVIZI DI SUPPORTO ALLE IMPRESE SANITA' E ASSISTENZA SOCIALE SERVIZI DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE TRASPORTO E MAGAZZINAGGIO TOTALE Credito al consumo Leasing esp % branca esp % branca TOT branca %branca tot 487.808 1% 284.874 0% 772.682 0% 2.647.968 3% 1.863.587 2% 4.511.555 3% 2.369.643 2% 1.608.191 2% 3.977.835 2% 2.539.647 3% 2.439.234 3% 4.978.882 3% 4.117.176 4% 1.896.606 2% 6.013.782 3% 96.657.452 100% 80.294.817 100% 176.952.269 100% Oltre il 63% delle esposizioni nei confronti di Piccoli Operatori Economici e Corporate sono relative alla branca Servizi, Commercio, Recuperi e Riparazione ed Altri Servizi Disponibili alla Vendita; il rimanente 10% non è concentrato su alcuna branca. 15 Toyota Financial Services Terzo Pilastro di Basilea 2 - Informativa al pubblico Marzo 2014 2.2.4 Portafoglio Crediti - Classificazione per tipologia prodotto e vita residua Il portafoglio crediti è classificato in 14 fasce temporali in funzione della relativa vita residua; poiché tale portafoglio è costituito unicamente da esposizioni rateali a tasso fisso, ciascun pagamento (rata) è collocato nella fascia temporale in cui diviene esigibile. Di seguito si riporta la distribuzione del portafoglio crediti per fasce temporali, separatamente per l’aggregato (crediti al consumo + revolving) e leasing6: Fasce di vita residua Credito al consumo e altri finanz Importo % % Fascia Prodotto Leasing Importo % Fascia % Prodotto Tot. Fascia % Fascia tot A vista e revoca 12.009.968 2% 92% 1.022.507 1% 8% 13.032.475 2% Fino a 1 m 25.010.454 3% 88% 3.472.023 4% 12% 28.482.475 4% Oltre 1m a 3m 51.329.012 7% 91% 4.778.917 6% 9% 56.107.931 7% Oltre 3m a 6m 71.255.122 10% 91% 6.933.011 8% 9% 78.188.133 10% Oltre 6m a 12m 140.241.576 19% 91% 13.931.072 17% 9% 154.172.648 19% Oltre 1y a 2y 186.410.514 26% 90% 21.037.563 26% 10% 207.448.076 26% Oltre 2y a 3y 140.120.121 19% 90% 15.564.517 19% 10% 155.684.638 19% Oltre 3y a 4y 74.846.815 10% 87% 11.670.001 14% 13% 86.516.816 11% Oltre 4y a 5y 17.800.647 2% 85% 4% 15% 20.957.013 3% Oltre 5y a 7y 8.239.913 1% 100% 0% 0% 8.239.913 1% Oltre 7y a 10y 0% 0% 0% 0% 0 0% Oltre 10y a 15y 0% 0% 0% 0% 0 0% Oltre 15y a 20y 0% 0% 0% 0% 0 0% Oltre 20y 0% 0% 0% 0% 0 0% 808.830.118 100% TOT prodotto 727.264.141 3.156.366 81.565.977 Dall’analisi svolta emerge come oltre il 64% del Portafoglio Crediti TFSI si collochi nelle fasce da 6 mesi a 3 anni. In particolare, nella fascia “da oltre 1 anno a due anni” si colloca il 26% del portafoglio, nella fascia “da oltre due a tre anni” il 19%. 6 La partizione delle esposizioni in fasce temporale deriva dalla Base segnaletica 3, nella quale le esposizioni identificate gestionalmente nelle categorie “credito al consumo”. Poiché la fonte in oggetto differisce dai database gestionali sulla base dei quali sono state elaborate le tabelle precedenti e successive, sono rilevabili leggere discrasie negli importi considerati. 16 Toyota Financial Services Terzo Pilastro di Basilea 2 - Informativa al pubblico Marzo 2014 2.2.5 Esposizioni scadute e deteriorate per tipologia di prodotto Come indicato nel paragrafo relativo all’informativa qualitativa della presente tavola, ai fini contabili, si definiscono esposizioni scadute deteriorate le posizioni nei confronti di soggetti che presentano crediti scaduti da oltre 90 giorni. Le esposizioni scadute non deteriorate sono costituite da crediti scaduti non oltre i 90 giorni. Le tabelle che seguono mostrano l’ammontare di esposizioni scadute e deteriorate distinte per prodotto e per tipologia di controparte: Prodotto Credito al consumo Exp. Scadute Non Deteriorate Exp. Scadute Deteriorate Exp. totali % scadute % deteriorate 17.882.368 18.992.657 649.055.412 2,75% 2,78% Leasing 2.731.935 6.752.968 80.783.890 3,31% 6,19% Totale 20.614.303 25.745.624 729.839.302 2,82% 3,17% Le posizioni deteriorate sono perlopiù riconducibili a sofferenze. Il credito al consumo presenta una qualità del credito migliore rispetto al leasing. 17 Toyota Financial Services Terzo Pilastro di Basilea 2 - Informativa al pubblico Marzo 2014 2.2.6 Esposizioni scadute e deteriorate per localizzazione geografica Di seguito si fornisce la distribuzione delle esposizioni scadute e deteriorate per regione di residenza della controparte e per aree geografiche rilevanti: Regione di Residenza ABRUZZO Exp. Scadute Non Deteriorate Exp. Scadute Deteriorate Exp. Totale % scadute % deteriorate 555.983 1.126.570 16.106.101 3,45% 6,99% 61.851 59.409 1.593.417 3,88% 3,73% CALABRIA 864.992 1.565.945 21.901.230 3,95% 7,15% CAMPANIA 1.360.073 2.456.583 25.881.742 5,25% 9,49% EMILIA ROMAGNA 1.313.938 1.100.655 60.252.971 2,18% 1,83% 27.330 33.898 264.936 10,32% 12,79% 143.836 314.842 14.236.077 1,01% 2,21% 2.705.419 3.727.217 127.219.884 2,13% 2,93% 481.094 413.910 15.709.426 3,06% 2,63% 4.593.154 4.696.088 201.626.979 2,28% 2,33% 418.026 549.077 15.598.792 2,68% 3,52% BASILICATA Europa FRIULI GIULIA VENEZIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE MOLISE 37.512 92.727 1.218.856 3,08% 7,61% PIEMONTE 1.896.876 1.811.622 62.780.281 3,02% 2,89% PUGLIA 1.238.739 1.168.192 29.805.013 4,16% 3,92% 400.422 360.659 11.513.982 3,48% 3,13% 1.809.988 2.098.654 42.329.147 4,28% 4,96% 1.307.370 2.247.260 59.736.439 2,19% 3,76% 153.797 193.751 7.047.660 2,18% 2,75% UMBRIA 230.615 359.735 9.396.437 2,45% 3,83% VALLE D'AOSTA 145.664 97.422 3.710.737 3,93% 2,63% VENETO 867.623 1.271.407 57.702.411 1,50% 2,20% 20.614.303 25.745.624 785.632.520 2,62% 3,28% SARDEGNA SICILIA TOSCANA TRENTINO ADIGE Totale ALTO 18 Toyota Financial Services Terzo Pilastro di Basilea 2 - Informativa al pubblico Marzo 2014 Area di residenza Exp. Scadute Exp. Deteriorate Exp. Totale % scadute % deteriorate Italia Nord Occidentale 7.116.788 7.019.043 283.827.423 2,51% 2,47% Italia Nord Orientale 2.479.194 2.880.655 139.239.119 1,78% 2,07% Italia Centrale 5.217.413 8.009.859 228.057.654 2,29% 3,51% Italia Meridionale 3.563.167 5.342.856 80.400.258 4,43% 6,65% Italia Insulare 2.210.411 2.459.313 53.843.129 4,11% 4,57% Europa 27.330 33.898 264.936 10,32% 12,79% Totale 20.614.303 25.745.624 785.632.520 2,62% 3,28% L’Italia meridionale presenta un profilo di rischio peggiore rispetto alle altre aree geografiche, riconducibile prevalentemente a Campania e Calabria; l’area geografica avente il miglior profilo di rischio è l’Italia Nord-Occidentale, seguita da Italia Nord-Orientale e Centrale. 19 Toyota Financial Services Terzo Pilastro di Basilea 2 - Informativa al pubblico Marzo 2014 3 Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio immobilizzato 3.1 Informativa qualitativa 3.1.1 Natura del rischio tasso d’interesse Il rischio tasso d’interesse derivante da attività diverse dalla negoziazione consiste nel rischio che una variazione dei tassi d’interesse si rifletta negativamente sulla situazione economicofinanziaria della Società. Il rischio di tasso d’interesse sul Banking Book si inquadra nell’ambito dei rischi misurabili di Secondo Pilastro. Tale rischio ha come perimetro di riferimento tutte le poste appartenenti al portafoglio immobilizzato sensibili a variazioni dei tassi di interesse e deriva dalla presenza di mismatching nella struttura per scadenze (periodi di revisione dei rendimenti) delle componenti attive e passive. In presenza di tali differenze, fluttuazioni dei tassi di interesse determinano: 3.1.2 • una variazione del margine d’interesse e quindi del profitto atteso di breve periodo (effetti di breve periodo), con impatti sulla redditività della finanziaria; • una variazione del valore di mercato delle attività e delle passività, quindi del valore economico del patrimonio netto (effetti di lungo periodo). Ipotesi di fondo utilizzate nella misurazione e gestione del rischio Banking Book Coerentemente al principio di proporzionalità dell’ICAAP, per la determinazione dell’esposizione al rischio tasso Banking Book, TFSI ha scelto di avvalersi dell’approccio semplificato di cui all’Allegato M della Circolare n°216. La logica di misurazione prevista dalla Vigilanza valuta gli effetti di luogo periodo derivanti dalla variazione dei tassi di riferimento, approssimando la variazione del valore attuale del patrimonio netto, in corrispondenza dello shock di tasso individuato. La metrica in oggetto prevede la collocazione delle attività e passività in 14 fasce temporali in considerazione della relativa vita residua (operazioni a tasso fisso) o del periodo di successiva revisione del tasso (operazioni a tasso variabile). Determinata la posizione netta per ciascuna fascia (differenza tra attivo e passivo), essa è ponderata in funzione della duration modificata normativamente prevista e dell’ampiezza shift che si intende simulare. La somma delle esposizioni nette ponderate approssima la variazione di valore attuale del portafoglio immobilizzato in corrispondenza dello shock individuato. La normativa di vigilanza prevede il monitoraggio di un indicatore di rischiosità, calcolato rapportando la sensitivity a 200 bps al Patrimonio di Vigilanza; la soglia di alert definita è del 20%. Poiché le attività detenute da TFSI sono interamente a tasso fisso, al fine di mitigare la componente di rischio tasso di interesse derivante dalla presenza di passività a tasso variabile, TFSI ha contratto dei finanziamenti a medio-lungo termine al fine di adeguare la struttura dell’indebitamento a quella dell’attivo finanziato. 20 Toyota Financial Services Terzo Pilastro di Basilea 2 - Informativa al pubblico Marzo 2014 A livello di Gruppo, il rischio in oggetto è presidiato attraverso un sistema di Asset & Liability Management, allo stato attuale in capo a TFSUK; in particolare, si impiega un modello di simulazione del Value at Risk (VaR) del portafoglio immobilizzato con intervallo di confidenza del 95% ed un orizzonte temporale di 30 giorni, coerente con la frequenza di monitoraggio del rischio in oggetto. 3.1.3 Frequenza di misurazione di questa tipologia di rischio L’analisi di monitoraggio gestionale del rischio tasso di interesse è svolta giornalmente dall’Ufficio Treasury; essa si sostanzia in: • recepimento delle indicazioni della casamadre con riferimento ai tassi applicabili alle operazioni di finanziamento sul mercato; • predisposizione di reportistica da inviare al CFO, al CEO e alla casamadre inerente le posizioni nette giornaliere. Trimestralmente, la Funzione Accounting monitora ex post l’indicatore di rischiosità secondo la metrica regolamentare descritta in precedenza, sulla base di dati di fonte segnaletica. L’analisi in oggetto è pertanto effettuata con date di riferimento di seguito allineate alle Segnalazioni di Vigilanza: 31/03, 30/06, 30/09, 31/12. 3.2 Informativa quantitativa Confluiscono nell’ambito della misurazione del rischio tasso le seguenti poste sensibili di attivo e passivo7: • i crediti verso clientela: credito al consumo, leasing, secondo il criterio generale della vita residua; • debiti verso banche ed altri enti finanziari; • depositi e conti correnti attivi verso banche; • conti correnti passivi verso banche. Di seguito si riporta la struttura per scadenze del Portafoglio crediti con riferimento ai principali macroaggregati collocati nelle singole fasce di scadenza, suddivisi per attivo e per passivo; l’ultima colonna riporta la posizione netta per singola fascia. 7 Le tabelle successive seguono le stesse logiche di collocamento delle poste utilizzate nel paragrafo 2.2.4 relativo alla struttura per scadenza del portafoglio crediti; il perimetro di applicazione è tuttavia diverso: in questa sede, infatti, sono considerate, nell’ambito della attività, anche i depositi detenuti nei confronti di banche e le passività sensibili, nell’ambito delle passività, le poste sensibili al rischio tasso di interesse. 21 Toyota Financial Services Terzo Pilastro di Basilea 2 - Informativa al pubblico Marzo 2014 La fascia “fino ad un mese” presenta la maggiore esposizione netta liability sensitive; tale posizione è imputabile alla componente residuale dei finanziamenti accesi da TFSI oltre il breve termine più la normale provvista a breve; l’importo di tali debiti è pari a circa 92 mln. La fascia “da sei a dodici mesi” e le due fasce successive rappresentano le maggiore esposizione asset sensitive (51 mln.); ciò è dovuto essenzialmente al fatto che il nostro attivo presenta una durata media di circa 42 mesi, così che le fasce mediane raccolgono la parte più consistente dei crediti residui. Da sottolineare come, rispetto all’anno passato, si sia allungata la vita residua del portafoglio determinando un incremento della posizione netta asset sensitive nella fascia oltre i 5 anni (12 mln) Sommando verticalmente le posizioni nette di fascia, si ottiene la posizione netta globale, positiva e pari a circa 81 mln.; alla data di riferimento, pertanto TFSI ha una posizione complessiva asset sensitive, è quindi esposta ad una variazione negativa dei tassi di interesse. 22 Toyota Financial Services Terzo Pilastro di Basilea 2 - Informativa al pubblico Marzo 2014 Di seguito si riporta la struttura per scadenze di tale portafoglio con riferimento alle relative componenti attive e passive, la posizione netta di fascia e la posizione ponderata, nell’ipotesi di uno shift alla curva dei tassi di ampiezza 200 bps, la posizione netta globale e il relativo indicatore di rischiosità: COMPOSIZIONE PORTAFOGLIO PER SCADENZE Fasce tem porali A P (A-P) Fatt pond Im p ponderati a vista e revoca 10 13.032.475,00 -5.327.932,00 7.704.543,00 0,00% 0,00 fino a 1 m 25 28.482.475,00 -32.000.000,00 -3.517.525,00 0,08% -2.814,02 oltre 1m a 3m 41 56.107.931,00 -20.000.000,00 36.107.931,00 0,32% 115.545,38 oltre 3m a 6m 42 78.188.133,00 -85.000.000,00 -6.811.867,00 0,72% -49.045,44 oltre 6m a 12m 43 154.172.648,00 -155.000.000,00 -827.352,00 1,43% -11.831,13 oltre 1y a 2y 44 207.448.076,00 -197.000.000,00 10.448.076,00 2,77% 289.411,71 oltre 2y a 3y 50 155.684.638,00 -97.000.000,00 58.684.638,00 4,49% 2.634.940,25 oltre 3y a 4y 60 86.516.816,00 -65.000.000,00 21.516.816,00 6,14% 1.321.132,50 oltre 4y a 5y 70 20.957.013,00 -20.000.000,00 957.013,00 7,71% 73.785,70 oltre 5y a 7y 80 8.239.913,00 0,00 8.239.913,00 10,15% 836.351,17 oltre 7y a 10y 160 0,00 13,26% 0,00 oltre 10y a 15y 170 0,00 17,84% 0,00 oltre 15y a 20y 180 0,00 22,43% 0,00 oltre 20y 300 0,00 26,03% 0,00 Indeterminata 777 0,00 0,00% 0,00 0,00 ∑ Patrimonio di Vigilanza Indicatore Rischiosità 0,00 5.207.476,11 85.651.429 6,08% La posizione netta ponderata globale che approssima la variazione del valore economico del Portafoglio di Banking Book a fronte dello shift ipotizzato di 200 bps, è pari a circa 5.2 mln; l’indicatore di rischiosità ottenuto rapportando tale sensitivity al Patrimonio di Vigilanza è pari a 6.08%, pienamente al di sotto della soglia regolamentare di alert. 23
© Copyright 2024 Paperzz