I. C. “S.S. GIOVANNI PAOLO II- A. FRANK” - SAN MARZANO SUL SARNO UNA SCUOLA APERTA AL MONDO ione Terza ediz Dicembre 2014 DIVERSAMENTE INSIEME Sommario: Le nostre interviste Natale e… 2-3 4 Capodanno nel Mondo 5 Dolci, ricette e tradizioni 6 Tra storia e leggenda La redazione 7 8 Auguri dal Mondo 8 La scuola è l‟unica vera agenzia capace di accogliere, condividere e supportare gli immigrati. L‟ambientescuola, nonostante le grandi difficoltà organizzative e strutturali, è ben disposto a riorganizzarsi, riorientarsi per fare spazio alla diversità, intesa come arricchimento, valore aggiunto e non come ostacolo. Questo territorio, dove risiede l‟I.C. “ S.S. Giovanni Paolo II- A. Frank”, a forte flusso migratorio, è ormai avvezzo alla flessibilità della sua strutturazione per confrontarsi con le diverse etnie che ospita. La grande mobilità delle famiglie immigrate costringe a prevedere, accanto ad azioni a lungo termine, la progettazione di moduli di accoglienza brevi e ricorrenti, con una cadenza non sovrapponibile alla normale programmazione scolastica e regolata sull‟arrivo ciclico degli alunni migranti durante l‟anno scolastico. [continua pag.3] Tradizioni, culture e riti a confronto Per la terza edizione del nostro giornalino scolastico, abbiamo deciso di muoverci sullo sfondo delle festività natalizie. Abbiamo, quindi, anticipato l'aria zuccherina di dicembre già dai primi giorni di novembre. I bambini, i nostri piccoli giornalisti, si sono confrontati con le tradizioni festive di diversi Paesi. Particolare attenzione è stata fatta alle usanze di quelle terre con cui siamo in contatto, ormai da anni, grazie ai bambini delle famiglie immigrate. L'espediente dell'intervista, alla quale ogni anno i bambini si avvicinano con viva curiosità, è stato il volano con cui l'eterogeneità di partenza ha partorito un gruppo coeso di piccoli giornalisti, apparentemente così diversi tra loro. Un aiuto importante è stato dato dalla mamma albanese Genta Uka che, con pazienza e candida generosità, si è prestata alla raffica di domande che i bambini le hanno rivolto. Quale elemento migliore si poteva scegliere, per favorire l'integrazione e il confronto, se non il cibo? Attenendoci alla tradizione natalizia e di fine anno, l'attenzione è stata tutta rivolta ai dolci. Protagonista indiscusso del nostro laboratorio di scrittura giornalistica è stato il Bakllava. Il dolce in questione, suggerito dai collaboratori di origine albanese, è presto diventato argomento di discussione e coesione, come il miele per gli struffoli. La cucina è sempre stata ambiente di incontri, di scambio e commistioni. Ha sempre messo d'accordo tutti e parlare di cucina, di spezie e pietanze varie, anche con i più piccoli, ha acceso l'interesse di tutti, soprattutto quando si sono intavolati discorsi sui diversi sapori della cucina albanese, cinese e araba rispetto alla nostra. I bambini si sono naturalmente divisi in gruppi e hanno effettuato ricerche, si sono interrogati e hanno dato, cosa inaspettata, un loro personale giudizio sulle abitudini di popoli dalle tradizioni 'alternative'. Perché, come abbiamo imparato nei precedenti laboratori, in fondo non siamo poi così diversi gli uni dagli altri, quando si ha un obiettivo comune. Volevamo esplorare nuovi sapori, inebriarci di nuovi profumi, entusiasmarci dinanzi a esplosioni di colori mutevoli e ci siamo ritrovati, ancora una volta, a ridere insieme. Tutti diversi ma in armonia, come i cori natalizi della nostra tradizione e di quelle che compongono il Mondo. Direttore responsabile Imma Faiella “Le nostre Pagina 2 Genta Uka, mamma albanese Durante il nostro laboratorio di scrittura giornalistica abbiamo imparato come intervistare le persone. Questa mattina, per fare pratica, abbiamo invitato nel nostro laboratorio Genta Uka, mamma del nostro collega Alesio Uka. Ci siamo divertiti a fare le domande e la nostra prima intervistata è stata molto gentile nel risponderci. Come ti chiami? "Il mio nome è Genta Uka." Quanti anni hai e quand'è il tuo compleanno? "Ho 32 anni. Festeggio il 2 feb- braio, il mio compleanno è la festa che più preferisco festeggia- Intervista a Xhoana Buci Anche quest'anno la nostra redazione è stata formata da collaboratori provenienti da diversi Paesi. Per questo motivo, ci siamo divisi in vari gruppi e abbiamo realizzato delle interviste per capire quanto i nostri colleghi amano stare nella scuola italiana, e in particolare in quella di San Marzano. Questo è stato anche un modo per conoscerli meglio, farci raccontare le loro tradizioni e cosa fanno quando tornano nelle loro terre d'origine durante le feste. Noi abbiamo intervistato Xhoana Buci. Ciao Xhoana, quanti anni hai e da quanto tempo sei a San Marzano? "Ho dieci anni e mi sono trasferita qui da sei anni." Festeggerai anche tu il Natale come faremo noi? "No, di solito non festeggio il Natale ma il Capodanno. Il Capodanno è il giorno che più preferisco durante questo periodo dell'anno. Adoro festeggiare e mangiare uno dei miei dolci preferiti: il bakllava. Ti piace essere qui con noi a San Marzano? "Sì mi piace molto. Ma se devo essere sincera preferisco l'Albania all'Italia." E invece ti piace stare nella tua classe, insieme alle maestre e ai tuoi amici? "Certo, mi piace tantissimo. Anche se nella mia classe ci sono due bambini con cui non vado d'accordo. Ma non fa niente perché con tutti gli altri e le maestre mi diverto davvero un mondo." Qual è il tuo piatto preferito? "Mi piacciono molto l'insalata e la pasta." Sei contenta di aver partecipato a questo laboratorio di scrittura giornalistica? "Sono contentissima. Sto imparando tante cose nuove e mi sto divertendo tantissimo insieme ai piccoli giornalisti." Angela Lieto Giovanni De Martino re." Da quale Paese vieni? "Dall'Albania." E quale città di preciso? "Da Burrel." Da quanti anni abiti in Italia? "Da circa sette anni." Ti piace mangiare italiano e quale piatto italiano preferisci? "Mi piace molto mangiare la cucina italiana, uno dei miei piatti preferiti è la lasagna." E quale piatto della tua tradizione ti piace mangiare? "Adoro il Byrek, un piatto a base di carne di maiale." Festeggi il Natale? "Festeggio più il Capodanno che il Natale.” Hai molti amici qui a San Marzano e quanti figli hai? "Sì, ho molti amici qui. Ne ho più qui che in Albania. Ho due figli, il primo è nato in Albania mentre il secondo qui in Italia." Alesio Uka Federica De Felice interviste” Andrei, il collega rumeno Ma avete mai pensato a quante tradizioni differenti, nel periodo delle festività natalizie, ci sono nel Mondo? Durante le nostre ricerche, come leggerete nelle prossime pagine, ne abbiamo trovate tantissime, alcune davvero belle. Sapete, alcuni nostri colleghi non festeggiano il Natale ma concentrano tutta la gioia delle feste nel giorno di Capodanno. Questa è una cosa che abbiamo imparato durante il laboratorio. Il nostro collega Andrei, invece, che ha origini rumene, festeggia come noi il Natale. Ciao Andrei, quanti anni hai e da dove vieni? “Ciao, ho nove anni e vengo dalla Romania.” Ti piace stare qui a San Marzano o vorresti stare in Romania? “Mi trovo molto bene in questa scuola, le maestre sono molto brave e ho tanti amici. Sono nato in Italia, quindi non mi manca la Romania.” Cosa fai durante le festività natalizie? “Di solito preparo l‟albero di Natale e poi vado in Romania con i miei genitori. Anche se preferisco festeggiare qui in Italia, la Romania, durante le feste, non mi piace poi tanto.” Qual è il tuo cibo preferito? “Adoro la pizza e, in generale, tutta la cucina italiana.” Quando sarai grande pensi che resterai in Italia o andrai in Romania? “Non lo so, penso che resterò qui perché, come dicevo prima, mi piace molto stare qui. Però forse quando diventerò grande vorrò stare in Romania. Ora non posso saperlo di sicuro.” Emanuele Oliva - Rosita Franza DIVERSAMENTE INSIEME […] I percorsi esigono tempi diversi e forme molteplici di facilitatori e di attenzioni mirate. L‟organizzazione di laboratori interculturali, secondo un metodo integrato, è comunque uno degli snodi per un‟efficace accoglienza dell‟alunno migrante. Grande ricaduta nella nostra scuola è data proprio dall‟allestimento di laboratori finanziati dal M.I.U.R. in base all‟Art. 9 CCNL 2008/2009, che offrono la possibilità di lavorare in concerto, attraverso attività ludiche, sia a bambini- ragazzi stranieri che italiani. Durante le fasi di questo progetto, grande risultato integrativo ha riscosso il confronto tra le diverse tradizioni nel modo di vivere le festività natalizie e nelle abitudini alimentari. Ognuno ha rappresentato su cartelloni e tavolette di ceramica, scene natalizie e decori tipici del proprio paese. Particolarmente interessante è stato il menù natalizio scritto da bambini di diverse popolazioni e la descrizione del modo di viversi le festività. A coronare la manifestazione finale è stato l‟eccellente coro della scuola che attraverso canti “diversi” ha allietato la giornata all‟insegna della multiculturalità. La festa ha avuto fine con un buffet di dolci tipici di ogni paese straniero, con lo scambio di doni. La dirigente scolastica Dott.ssa Emma Tortora Pagina 3 Natale e … Pagina 4 Tradizioni natalizie a confronto Albania Romania In Albania il Natale non ha lo stesso spirito che ha da noi in Italia. Probabilmente perché l‟Albania ha avuto 40 anni di dittatura e quindi non è stato possibile seguire una religione propria. Infatti nel territorio albanese ci sono cristiani, musulmani e altri tipi di credo. Per questo motivo in Albania si festeggia soprattutto il Capodanno. La cosa più importante è che nessuno infastidisce l‟altro per la propria religione. Durante il mese di dicembre le strade si abbelliscono,la gente addobba gli alberi di Natale e si comprano i regali. Nel giorno della vigilia si preparano molte cose buone per cena come: pollo, arrosto e un piatto tipico molto buono albanese detto Byrek, fatto di pasta sfoglia e ripieno di varie prelibatezze ad esempio: ricotta, spinaci e latte. Aspettando la mezzanotte prima di andare a pregare in chiesa,in famiglia si scherza si mangia e si festeggia, tutti insieme. Il giorno di Natale si prepara il pranzo con i piatti tipici albanesi e alla fine dei pasti si mangia un tipico dolce albanese il „„BAKLLAVA” fatto di pasta sfoglia, noci e ricoperto di sciroppo. Questo dolce viene preparato due giorni prima del Natale. Dopo aver pranzato è tradizione andare a portare i regali e gli auguri personalmente ai propri familiari. La festa di Natale in Romania è composta da una serie di tradizioni. Si inizia alcuni giorni prima di Natale, ma, come succede anche da noi, il giorno più gioioso è la vigilia di Natale. Per le strade si possono sentire le voci dei “Colindatori” (cantori), vestiti con costumi popolari tradizionali, che con le loro borse di lana cucite a mano, vanno di casa in casa, cantando i Colindand (canti d'augurio), augurando alle persone prosperità e felicità. I “Colindele”(canti) sono di due tipi: religiosi e laici. I canti religiosi si riferiscono a Gesù, invece le canzoni dei laici hanno un carattere lirico e il canto viene improvvisato in base alla famiglia visitata. Normalmente, durante il giorno, gli auguri vengono fatti dai bambini di 7-8 anni che cantando ricevono caramelle. Alla sera, sono gli adulti che portano gli auguri di casa in casa con i loro canti. A volte cantano brani molto vecchi, soprattutto nel sud della Romania. Dalla vigilia di Natale al 7 gennaio, Battesimo di Gesù, i cantori annunciano la nascita di Gesù. In alcune zone della Romania la tradizione è che giovani ragazzi, girano travestiti con maschere ricavate dalla pelle di animali o pellicce e ironizzano su personaggi della vita reale. Per ringraziare dell'augurio, la persona ricambia, di solito, con ciambelle fatte in casa, mele e noci . Alessandro Tufano Federica De Nicola Serxhio Hoxha Kledi Lleshi Ucraina Il Natale in Ucraina ha una tradizione che vede i bambini protagonisti di alcune tradizioni che durano nel tempo. I bambini, di solito, imparano i canti di Natale e si esibiscono sotto le finestre delle case, cantando lodi per la nascita di Gesù. La mattina nelle case si preparano piatti per la cena. Ogni famiglia addobba l‟albero di Natale,decorandolo con ghirlande. La cena è costituito da dodici piatti tradizionali che si presentano sul tavolo coperti da un panno. In alcune regioni,sotto il panno mettono un po‟ di fieno. Uno dei piatti principali è il Kutya, che è la portata più importante ed è un impasto di grano macinato, uva passa, noci, uva e miele. Quando si finisce di cenare si cantano i canti di Natale e la tavola non viene sparecchiata per far cenare gli spiriti che verranno durante la notte. Al mattino si va in chiesa per condividere la gioia della nascita di Gesù con le altre famiglie. Gioia Pepe Capodanno nel Mondo Pagina 5 Stessa festa, diversi festeggiamenti Parlando tra tutti noi colleghi, provenienti da diversi Paesi, ci siamo accorti che il Capodanno, una delle feste più attese nel mondo, non viene festeggiato nello stesso giorno in tutti i posti del Pianeta. Questo perché ogni popolo misura il tempo in modo diverso. Nell'antica Roma il primo dell'anno era dedicato a Giano, il sacro Dio bifronte. Tale divinità si diceva avesse due facce e due fronti: una rivolta indietro, verso il passato, e l'altra rivolta in avanti, verso il futuro. Ecco perché Giano era considerato il Dio dei passaggi e delle porte, dell'inizio e della fine. Dal suo nome deriva la parole "gennaio", a indicare appunto l'ingresso nel nuovo anno. A capodanno i Romani usavano scambiarsi in dono un vaso con miele, datteri e fichi, accompagnato da ramoscelli d'alloro come augurio di fortuna e felicità. Noi, in Italia, come ben saprete, lo celebriamo il primo gennaio. Ma ecco come alcuni Paesi accolgono il nuovo anno. Cina In Cina il nuovo anno si festeggia tra il 21 gennaio e il 20 febbraio. Il Capodanno cinese viene chiamato festa di primavera. Dura due settimane e si chiude con la festa delle lanterne. Ogni famiglia cinese si prepara al nuovo anno con grandi preparativi. Di solito si pulisce tutta casa per mandare via la sfortuna. Poi si appendono le foto più belle ai muri di casa e si incollano tanti biglietti di auguri. Per un augurio di felicità, si abbelliscono le stanze con tanti fiori profumati. Alla veglia di Capodanno le famiglie si riuniscono per mangiare tutte insieme. Gli adulti e i bambini stanno svegli tutta la notte perché è credenza che stare in piedi fino al mattino porti lunga vita ai genitori. A mezzanotte si fanno scoppiare fuochi d'artificio per mettere in fuga gli spiriti malvagi. I festeggiamenti si concludono il quindicesimo giorno, con la festa delle lanterne. In questo giorno tutti i cittadini pongono candele alle finestre delle case per guidare gli spiriti benevoli e girano per la città tenendo in mano lanterne colorate. All'inizio della sfilata c'è un grande drago molto lungo portato da uomini e ragazzi. Ergi Bugi Andrea Guardavaccaro Albania Il Capodanno è una delle feste più importanti anche in Albania. In questa occasione ci si ritrova tutti insieme a tavola, anche con parenti che di solito non si vedono tutti i giorni. La tradizione vuole che il trentuno dicembre si festeggia a casa del primogenito, se è sposato, e il primo di gennaio a casa di quello più piccolo. Il giorno di Capodanno il più anziano della famiglia alza per primo un bicchiere di vino e brinda con tutti i presenti al tavolo, facendo attenzione a brindare prima con i più grandi e poi coi piccoli. Si usa anche dedicare un brindisi alle persone della famiglia che non sono presenti in casa e che sono lontani, poi si brinda con tutti i presenti augurando a tutti felicità e successo nella vita. Ai single si augura di conoscere presto la loro anima gemella per creare una famiglia. Xhoana Bugi Romania In Romania si usa ancora tenere in vita antichissime usanze e credenze popolari. Per esempio, in alcune zone, si è soliti credere ai folletti e alle fate e poi si eseguono vecchissimi riti che vengono preparati con pane, acqua o altri elementi semplici. A mezzanotte, come buona usanza, tutte le persone fanno gli auguri ai giovani ragazzi travestiti da animali che si incontrano per strada, usando frasi di cortesia, e intanto si benedicono i campi per allontanare la sfortuna e avere buoni raccolti tutto l'anno. Antonio Annunziata Pagina 6 Dolci, ricette e tradizioni Il Bakllava Il bakllava o baclava è un dolce ricco di zucchero (o miele) e frutta secca, originario della Turchia. È molto popolare in quella cucina e in quasi tutte le cucine dell'Asia. Oltre a quella turca, esistono diverse versioni, fra le quali quelle albanesi, arabe, armene, bosniache, bulgare, greche, israeliane, persiane e serbe. La storia del bakllava non è molto chiara. È stato rivendicato da molti popoli, ma probabilmente si tratta di un piatto turco proveniente dall'Asia Centrale. Altri pensano che le origini del bakllava risalgano: all'antica Mesopotamia, e sia stato menzionato in un libro di cucina mesopotamica sui piatti a base di noce; che al-Baghdadi lo descriva nel suo libro di cucina del XIII secolo; che si tratti di un dolce popolare bizantino. Una delle più antiche ricette conosciute di un tipo di bakllava si trova in un libro di cucina cinese scritto nel 1330 sotto il nome di güllach. Il "Güllaç" esiste ancora nella cucina turca. In questo dolce, strati di pasta fillo sovrapposti sono bagnati uno ad uno in latte riscaldato con lo zucchero. Esso si serve con noci e melograno fresco e generalmente viene mangiato durante il Ramadan. Il bakllava è un dolce difficile da preparare con le sue sottili sfoglie di pasta filo, proprio come foglie o fogli di carta, imburrate e appoggiate in una teglia. Ad esse si aggiungono noci tritate (che possono essere sostituite da pistacchi), vengono sparse sui vari strati, vengono poi cotti al forno, prima di essere imbevuti con zucchero e suc- co di limone o miele e spezie con acqua di rose. Nelle tradizioni greca e turca, a questo punto viene tagliato in triangoli, quadrati o rettangoli, in Libano la forma diffusa è quella del diamante/rombo o, sempre in Turchia, arrotolato e tagliato in fette circolari. Come tutti i piatti molto diffusi, quasi ogni regione, o forse quasi ogni famiglia, ne conserva una ricetta diversa. Tradizionalmente secondo gli Ortodossi il numero di strati che compongono il bakllava ammonta a 33, in riferimento agli anni della vita di Cristo. Laura Vani Georgel Lità La storia del panettone Il panettone ha una base cilindrica che termina in una forma a cupola. È ottenuto da un impasto lievitato a base di acqua, farina, burro, uova (tuorlo), al quale si aggiungono anche la frutta candita, scorzette di arancio e cedro e uvetta. A Milano fino al 1900 erano in moltissimi tra fornai e pasticceri a produrre il panettone, oggi però le grandi ditte industriali di panettoni sono dislocate in tutta Italia, mentre a Milano rimangono ancora tanti artigiani che producono un panettone secondo la ricetta tradizionale. Oggi il Panettone è un dolce tipico Italiano. Le origini del panettone si mescolano con una leggenda. Sono due le storie più diffuse che fanno del panettone uno dei dolci più magici delle feste natalizie: 1) Messer Ughetto degli Atella- ni abitava nella Contrada delle Grazie a Milano. Innamorato di Algisa, bellissima figlia di un fornaio, si fece assumere dal padre di lei come garzone e, per aumentare le vendite, provò a inventare un dolce: con la migliore farina del mulino impastò uova, burro, miele e uva sultanina. Poi infornò. Fu un successo strabiliante, tutti vollero assaggiare il nuovo pane e qualche tempo dopo i due giovani innamorati si sposarono e vissero felici e contenti. 2) Il cuoco al servizio di Ludovico il Moro fu incaricato di preparare un perfetto pranzo di Natale a cui erano stati invitati molti nobili, ma il dolce, dimenticato nel forno, quasi si carbonizzò. Vista la disperazione del cuoco, Toni, un piccolo sguattero, propose una soluzione: «Con quanto è rimasto in dispensa – un po' di farina, burro, uova, della scorza di cedro e qualche uvetta – stamane ho cucinato questo dolce. Se non avete altro, potete portarlo in tavola.» Il cuoco acconsentì e, tremante, si mise dietro una tenda a spiare la reazione degli ospiti. Tutti furono entusiasti e al duca, che voleva conoscer e il nome di quella prelibatezza, il cuoco rivelò il segreto: «L'è 'l pan del Toni». Da allora è il "pane di Toni", ossia il "panettone". Valentino Carraturo Alessandra Ciullo tra storia e leggende Pagina 7 I dolcetti della Luna I Dolci della Luna sono sicuramente i dolci cinesi più popolari. Di solito vengono consumati durante la Festa della Luna, una delle feste più amate in Cina e Taiwan. Se vi capita di essere a Taiwan durante la Festa della Luna - detta anche Festa di Mezzo Autunno - può capitare che qualcuno ve ne regali una scatola. Bellissime scatole di Dolci della Luna sono tradizionalmente scambiate durante questo periodo dell'anno, per esempio regalate dai datori di lavoro ai dipendenti. Se invece non siete a Taiwan verso settembre o ottobre, niente paura, i Dolci della Luna si possono comunque trovare e mangiare durante tutto l'anno, anche nel periodo dei festeggiamenti del un ripieno di pasta di fagioli azuki o di pasta di semi di loto, e spesso anche un uovo sodo di anatra . Oggigiorno comunque esistono moltissime versioni di Dolci della Luna, per esempio con ripieno di nocciole o mandorle ed anche delicati Dolci della Luna aromatizzati al tè verde. I Dolci della Luna sono ottimi, senza dubbio alcuno, e come tutte le cose buone, anche altamente calorici. Quindi se siete a Capodanno cinese. I Dolci della Luna sono pasticcini rotondi di pastafrolla, spesso decorati con caratteri cinesi. I classici Yuebing, come vengono chiamati in cinese, hanno dieta evitate di mangiarli ! Sorina M. R. Ferau Antonio Andrei Nacea I ghouribas, dolci marocchini Noi che ci siamo occupati della tradizione del Marocco, abbiamo pensato di portarvi nella colorata e profumatissima atmosfera dei grandi pasti tipici, trionfi di pietanze e dolcezze di ogni tipo che riuniscono le famiglie intorno alla tavola per ore ed ore dopo il tramonto, durante il periodo del Ramadan, in un clima di festa e di condivisione. Una cucina aromatizzata con chili di spezie e frutta secca, litri di miele e acqua di fiori d‟arancio. Un tipo di cucina che sta benissimo nel periodo festivo dove, come succede anche da noi, i dolci sono il motivo principale per cui si riesce a essere tutti felici. I ghouribas sono dei dolcetti della cucina marocchina, profumati alla cannella e a base di mandorle. Per concludere una cena natalizia con una nota dolce, potete preparare un vassoio con questi dolcetti marocchini. Per preparare questi dolci bisogna avere : 250 g. farina, 135 g. burro, 75 g, di mandorle tritate, 125 g. di zucchero a velo, 10 g. di cannella (in polvere), un uovo, la buccia grattugiata di un limone (biologico), 1/2 bustina di lievito in polvere per dolci ,un pizzico di sale e scaglie di mandorle. P r e p a r a z i o n e Dentro una capace ciotola lavorate la farina e il burro con la punta delle dita per ottenere un insieme sabbioso. Aggiungete lo zucchero a velo, le mandorle tritate, la cannella, la buccia di limone, il sale e il lievito. Mescolate bene e incorporate l‟uovo. Alla fine la pasta dovrà essere omogenea e liscia. Lasciatela riposare 15 minuti. Poi preparate con essa delle palline della grandezza di una noce, passatele nelle scaglie di mandorle e depositatele su una placca ricoperta di carta da forno. Fate cuocere le ghouribas nel forno caldo a 160 gradi, per circa 10 – 15 minuti. Lasciateli raffreddare prima di degustarli. Yassin El Ouafy Khalil Achoubi La Redazione Alesio Uka Alessandra Ciullo Alessandro Tufano Andrea Guardavaccaro Angela Lieto Antonio Andrei Nacea Antonio Annunziata Emanuele Oliva Ergi Bugi Xhoana Bugi Federica De Felice Federica De Nicola Georgel Lità Gioia Pepe Giovanni De Martino Khalil Achoubi Kledi Lleshi Laura Vani Rosita Franza Serxhio Hoxha Sorina M. R. Ferau Valentino Carraturo Yassin El Ouafy Direttore responsabile Imma Faiella Si ringrazia: La dirigente scolastica Dott.ssa Emma Tortora L’esperto Salvatore Gaeta Tutto il personale dell’ I.C. “S.S Giovanni Paolo II - A. FranK” Auguri dal Mondo Gëzuar Krishtlindjet e Vitin e Frohe Weihnachten und ei- Рождеством Ri (Albania) nen guten Rutsch ins neue ХристовымНовым Годом Jahr! (Germania) (Russia) 聖誕節同新年樂 (Cina) Joyeux Noël et bonne Веселого Різдва і з Новим Роком (Ucraina) Crăciun fericit şi un An année (Francia) Feliz Navidad y próspero año nuevo! (Spagna) Nou Fericit (Romania) Весела Коледа Wesołych świąt i szczęśliwe- Честита нова година go Nowego Roku (Polonia) (Bulgaria) Merry Christmas and a Happy New Year (Inghilterra) Buon Natale e felice anno nuovo !
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