FEDERAZIONE NAZIONALE SICUREZZA Segreteria Territoriale di CAGLIARI [email protected] Cagliari 21.01.2014 Alla Segreteria Regionale Sardegna CISL FNS NUORO Al Provveditore Dottor Gianfranco De Gesu P.R.A.P. CAGLIARI E, p.c. Al Direttore Dottor Gianfranco Pala C.C. CAGIARI OGGETTO: visita nuovo complesso Ettore Scalas (UTA). In data 17 c.m. la scrivente Organizzazione Sindacale ha effettuato una visita presso il N.C.P. di Uta Ettore Scalas (UTA). Da qui le nostre considerazioni che ci portano a pensare che l’imminente apertura dell’Istituto de quo deve essere ancora rimandata. La fretta non deve essere motivo di pentimento o ancor meglio motivo per un possibile fallimento gestionale. Bisogna ragionare con responsabilità e con la cognizione di una realtà che oggi non è assolutamente a favore dell’APERTURA. Il nuovo complesso penitenziario di UTA è un cantiere aperto dove alcune strutture assolutamente necessarie per la prima apertura non sono ancora pronte perché non ultimate. La caserma Agenti non è pronta, come non è finita la mensa Agenti e lo spaccio, la palestra ancora a inizio lavori. Tutti questi locali sono contenuti nello stesso edificio. Ci chiediamo se nel progetto si sia previsto un campo da calcetto per il Personale, considerato la disponibilità dell’area. Nella zona sicurezza, s’intende come zona di sicurezza la parte che va dalla prima portineria verso l'interno dell'Istituto, nello stabilimento dove saranno allocati i detenuti ordinari, nel piano terra in particolare, sono ancora troppi i lavori da terminare e sono molti i locali privi di porte e finestre, e ciò potrebbe causare possibili evasioni. Non è stata fatta nessuna dimostrazione su come dovrebbero funzionare i piani detentivi, questi tutti collegati con dei sistemi informatici all'avanguardia, che andrebbero per bene illustrati al personale. Nell'attesa di un secondo giro presso il nuovo complesso di UTA per capire al meglio su come organizzare le Unità Operative e i modi di turnazione del servizio, e la creazione dei nuovi Ordini di Servizio, inviamo le nostre osservazioni sui vari punti che abbiamo già potuto individuare in modo da confrontarci con le altre sigle sindacali e con tutto il personale della Polizia Penitenziaria. Chiaramente, non è assolutamente fattibile il trasferimento dei detenuti presso la nuova struttura se non saranno apportate le modifiche necessarie per garantire il trasferimento dei detenuti con la massima sicurezza e la messa in funzione degli uffici. 1. Garitte e sentinelle. Nel nuovo complesso erano previste sette garitte. Si sta procedendo alla costruzione dell'ottava. La misura complessiva del muro di cinta è circa 1080 m, perciò, simulando un cambio sentinella, ci s’impiega circa trenta minuti. 2. Rilascio colloqui. Nella sala d'attesa dei familiari occorre installare almeno due telecamere di sorveglianza. Infatti, la visuale della sala è ridotta del 70% circa per via di una gran parte del muro senza finestre. L'Ufficio rilascio colloqui è privo di feritoie per il passaggio dei documenti dei parenti, e per tutte le operazioni riguardanti il bollettario. Il boxe rilascio colloquio/bollettario è privo di microfono e cassa per interloquire con i parenti dei detenuti, e creerà difficoltà nelle operazioni del rilascio colloquio e del versamento dei soldi. Inoltre, detto Ufficio si trova già nella zona sicurezza del nuovo Istituto, quando, a parere della scrivente, l'Ufficio avrebbe avuto una migliore individuazione nella zona, dove si trova il primo ingresso. Infatti, giacché vi si trova un grande spazio già disponibile e inutilizzato, già previsti ed equipaggiati dei servizi igienici sanitari, la verifica delle autorizzazioni dei permessi per i colloqui e il controllo dei documenti andrebbero eseguiti più necessariamente nella zona non di sicurezza dell'Istituto, evitando così l'accesso di eventuale persona non autorizzata a entrare e si eviterebbe di perdere tempo per l'accompagnamento dei familiari da parte del personale di Polizia Penitenziaria. Ad altra conferma di quanto su scritto, ora e per un periodo piuttosto lungo, il transito di automezzi pesanti e non, è consistente e costituisce un pericolo per le persone e i bambini che si recheranno nel nuovo complesso per fare colloqui con i detenuti loro parenti. Infatti, nella zona in questo momento creata per la sala d'attesa dei parenti dei detenuti, le operazioni si ridurranno al deposito dei pacchi dei familiari e al controllo delle persone stesse. 3. Carraia. Il boxe della carraia è privo di feritoie per il passaggio dei documenti ed è privo di microfono e cassa per interloquire con le persone, inoltre suggeriamo l’installazione di aspiratori per espellere all’esterno i fumi di scarico degli automezzi. 4. Reparti sezioni detentive maschili ordinarie. In tutte le celle che si sono potute ispezionare, si è accertato che le persiane delle finestre si sfilano con grande facilità. Si è segnalato questo difetto all'Ispettore Branca che ci ha fatto sapere che questo problema è stato già segnalato agli Uffici Superiori e che si è già premunito far risolvere il problema. Un'altra segnalazione va fatta in merito ai bagni delle camere, nello specifico del wc e del lavandino che sono di ceramica. Più precisamente, il lavandino è di misura piuttosto larga ed è facile poterlo rompere. Tutte le camere sono provviste di un asciugacapelli elettrico appoggiato al muro in una scatola di lamiera. Questa scatola è facilmente rimovibile e potrebbe essere usata come arma bianca da parte del detenuto. Per motivi di sicurezza, la scrivente ritiene di rimuoverli tutti e/o trovare una soluzione alternativa a questo servizio. 5. Reparti sezioni detentive femminili ordinarie. Anche nelle sezioni femminili abbiamo riscontrato le stesse segnalazioni che abbiamo fatto per i reparti maschili, e abbiamo notato che i lavori stanno ancora procedendo con ritardo per il completamento. 6. Camere sezione detentive centro clinico. Per effetto della disposizione dei letti in camera e dalla posizione del televisore, sarà del tutto impossibile che uno dei due pazienti potrà guardarla. A impedire la visione è la lunghezza del muro. Sarebbe più opportuno spostare di almeno 1 m gli attacchi a parete del televisore. Il bagno è diviso da un gran vetro classico. Apparentemente questo vetro non sembra garantire la giusta resistenza per evitare che il detenuto possa romperlo. Il wc e il lavandino sono di ceramica. Più precisamente, il lavandino è di misura piuttosto larga ed è facile poterlo rompere. 7. Passeggi. Se i lavori dei cortili dei passeggi sono ultimati, occorre segnalare che la postazione di controllo non è al riparo dalle intemperie provenienti lateralmente essendo completamente all’aperto. Si segnala inoltre che sarebbe facile fare dei buchi nel muro e sarebbe quindi consigliabile far mettere i prodotti che impediscono il raschiamento e aperture buche. Inoltre, già da adesso è possibile staccare i fili sottili di gomma che uniscono le piastre dei passeggi, permettendo così, nell'arco del tempo, possibili infiltrazioni d'acqua che potrebbero gravemente danneggiare la zona passeggi. Proprio in mezzo al cortile vi si trova un tombino per il quale si consiglia vivamente di aggiungere una retina proprio sotto il bambino per evitare l'accumulo di detriti che potrebbe intasarlo nel futuro. 8. Primo ingresso istituto. Per facilitare il lavoro del personale di servizio al primo ingresso, si consiglia l'istallazione di un citofono tipo quelli che si usano nelle barriere delle autostrade, sia nella parte esterna dell'Istituto che all'interno, dove si trovano i cancelli, per far sì che il personale possa portare a termine le operazioni d’ingresso e uscita dei mezzi direttamente dal boxe. 9. Centralino. Il centralino si troverà in un ufficio separato e indipendente. È previsto che l'operatore sarà unicamente un civile. È pacifico, che una sola persona non possa garantire il servizio per 365 giorni l’anno, 24 ore su 24. Pertanto, il servizio del centralino sarà garantito in mancanza del personale civile da un Poliziotto Penitenziario. Secondo la scrivente, l'Ufficio del centralino potrà essere operativo fino alle ore 20:00, e in seguito, la linea telefonica dovrà essere trasferita presso la prima portineria per le comunicazioni varie. Il nuovo complesso è predisposto, per quanto riguarda le telefonate dei detenuti, di cabine a schede telefoniche a scalare, con la memorizzazione dei numeri telefonici che si possono fare. 10. Turno di servizio da cambiare. Per tutta una serie di motivi che si elencheranno in seguito, bisogna cambiare in virtù dei posti di servizi l'orario sul modello quattordici dei servizi. In questo momento gli orari sono 00.00-06.00/06.00-12.00/11.3018.00/17.30-24.00/08.14.00/09.00-15.00/14.00-20.00. Per il personale che smonta dal servizio con il turno delle sentinelle, è materialmente impossibile che questi possa timbrare il fine turno alle ore 6,12, 18,24. Proprio per i motivi di cui al punto uno, al personale dovrà essere dato come minimo venti minuti in più per il cambio delle sentinelle e per il passaggio delle consegne. Per il personale montante e smontante nei reparti all'interno dell'area sicurezza e/o detentivi, in ragione dal fatto della grande espansione del complesso, non è possibile neanche per loro garantire il loro fine turno con gli stessi orari che si fanno nell’ Istituto di Buoncammino. La scrivente propone una possibilità di orario di servizio che vada nell'interesse di tutto il personale Pol.Pen. in modo che il passaggio delle consegne e il cambio turno si possa eseguire nelle migliori condizioni come previsto dall’ A..N.Q. Gli orari più adeguati sono i seguenti: a. 06:00/12:20 11:30/18:20 18:00/24:20 24:00/06:20, per le sentinelle e per il personale che operano nelle sezioni detentive. 11. Aree parcheggio auto del personale. Nel nuovo complesso è prevista all'interno dell'istituto una vasta area per utilizzo dei parcheggi auto del personale tutto che lavora nell'Istituto. Il transito delle auto potrebbe essere quello di uno dei due passaggi che si trovano al primo ingresso da utilizzare esclusivamente per il personale montante e smontante limitato alle fasce orarie del cambio turno. La scrivente non è di avviso di promuovere l'iniziativa per fare realizzare un accesso per le auto attraverso una sbarra da adottare nella zona della caserma agenti poiché tale iniziativa non sarebbe altro che indebolire il livello di sorveglianza ma, semmai, aumenterebbe il rischio d’infiltramento di persone non autorizzate all'ingresso del nuovo complesso. 12. Unità Operative. Con riferimento alla nota consegnata nella riunione sindacale in data 8 gennaio 2014, dopo aver fatto un primo giro all'interno del complesso di UTA, s’insiste perché si possono mettere in atto in tempo brevissimo in maniera del tutto sperimentale e, non ufficiale, con le eventuali modifiche in alcuni parti per certe unità operative, per essere già pronti e quasi del tutto operativi quando si metterà in funzione il nuovo complesso. Inoltre, appare assolutamente indispensabile procurare all'Ufficio servizi un programma più adeguato per realizzare i turni di servizio in tempi veloci, nell'attesa dell’uso del programma ministeriale. Per questi motivi, ci occorre avere una copia delle piante di UTA, già in possesso al Direttore di Buoncammino, e bisogna aumentare il personale dell'Ufficio servizi perché possa già da adesso lavorare con delle simulazioni affinché possa trovare le soluzioni migliori per assicurare la copertura di tutti di posti di servizio nel nuovo complesso. 13. Nuovo regolamento istituto. Poiché questo complesso è nuovo, quindi in assenza totale del regolamento Istituto, i primi ordini di servizi dovranno essere elaborati in concomitanza al nuovo regolamento istituto di UTA. Esempio: nelle nuove camere detentive si dovrà assolutamente limitare a un numero strettamente necessario sulla lista degli indumenti e/o oggetti consentiti nelle camere. Questo è dovuto al fatto che l'armadio in dotazione è di misura molto limitata e, tra l'altro, per effetto delle dimensioni della cella è impossibile autorizzare ai detenuti di avere oltre un certo limite di vestiti e/o oggetti come quanto potevano avere nel vecchio Istituto. 14. Ufficio segreteria. Il nuovo carcere di UTA è tuttora in cantiere aperto. Per tale ragione, si ritiene che presso l'ufficio segreteria, sia assegnato un’unità che dovrà occuparsi esclusivamente per la gestione dei permessi delle persone che vi lavorano e dei mezzi autorizzati all'ingresso. La stessa unità comunicherà agli Uffici interni competenti le autorizzazioni e le revoche. Tutte le ditte, le scuole, i periti, ecc. dovranno comunicare preferibilmente direttamente con quest’unità che informerà in che modo dovranno provvedere per avere l'autorizzazione all'ingresso dell'istituto. 15. Cartellini e pass. Dal momento in cui nel nuovo complesso entreranno degli operatori appartenenti a settori diversi, si propone che le persone autorizzate a entrare nella zona sicurezza dell'Istituto, non dipendenti del Ministero della Giustizia, indossino un cartellino con una loro foto, nome e cognome, professione. Questi cartellini saranno rilasciati dall'Ufficio segreteria e consegnati alla seconda portineria. Per meglio identificarli, i cartellini saranno di colori diversi, dove per ogni professione o titolo d'ingresso corrisponderà il colore. 16. Schede d’identificazione detenuti. Diversamente da quanto si è fatto nel vecchio Istituto, si propone di mettere in funzione nel nuovo complesso un sistema, attraverso una scheda contenente la foto e i dati, e, il reato d’imputazione del detenuto per una migliore classificazione per l'assegnazione della cella dove assegnato nel piano detentivo. La scheda con la foto permetterà al personale un certo riconoscimento e potrà avere un'idea sul profilo della persona. In questo momento, le uniche informazioni che si hanno sono molto scarse, impossibili da riconoscere immediatamente la persona, se appartiene o no a una rete di criminali. Infine, a nulla serve l’informazione della paternità del detenuto che tra l'altro a parte il nome del padre nessun'altra informazione è data. 17. Cartellino lavoranti. Per i detenuti lavoranti, si richiede che essi siano provvisti di un cartellino identificativo con una foto nome e cognome, incarico lavorativo dato. Il cartellino, sotto questo aspetto, giustificherà la presenza o meno del detenuto lavorante in quel determinato luogo dell'Istituto. 18. Spazio spogliatoi infermieri. Onde evitare che personale infermieristico, medico o specialista che indossa una tuta, debba entrare prima nella zona di sicurezza per poi cambiarsi. Si propone che sia assegnato uno spazio o una camera per loro in modo che lasciano oggetti prima ancora di entrare nella zona sicurezza quanto non è consentito. Per tutti quelli che non hanno l'opportunità di cambiarsi, si richiede che siano installati degli armadi con i contenitori adeguati per il deposito di borse e oggetti in modo che quando entrano siano soltanto limitati al passaggio del metal-detector. 19. Allarmi e simulazioni. Il nuovo complesso è predisposto di tecnologie avanzatissime anche per eventuali situazioni di allarme. Si ritiene pertanto che siano fatti a titolo di esercizio, qualche simulazione per preparare il personale nel caso in cui accadesse un allarme. 20. Recinzioni. In tutta la recinzione esterna che delimita il perimetro dell'intero complesso Penitenziario, non ci sono lampioni che permetterebbero di poter vedere al meglio durante le ore notturne o alla presenza di nebbia. In attesa anche di un possibile confronto con l’Amministrazione si porgono i più cordiali saluti.
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