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L’iperstore nel centro di Morbegno (SO)
Speciale Iperal Morbegno
Nuovo, più grande,
a misura di cliente
La “G.B. Martinelli”
per oltre cent’anni
amata dai morbegnesi
La chiesa di San Giovanni
e le altre bellezze da scoprire
Inserto speciale
Apertura a Morbegno
copia omaggio
Speciale nuova apertura
A Morbegno un iperstore
nuovo, più grande,
a misura di cliente
Da oltre dieci anni siamo presenti nella
città valtellinese. Un traguardo che
festeggiamo insieme con l’apertura del
nuovo iperstore sulla ex Area Martinelli
La sede di via Damiani chiude la sera del 19 novembre
e l’indomani mattina, a distanza di qualche ora, apre il
nuovo iperstore Iperal a Morbegno. A poche centinaia di
metri di distanza, in pieno centro cittadino, accanto alle
“facce nuove” troverete la familiarità del personale del
primo punto vendita, aperto nel 2003 e che si è rivelato
un grande successo, pur con i suoi vincoli di spazio e di
parcheggio. Per festeggiare il rapporto consolidato con
la città di Morbegno, apre i battenti l’ultimo arrivato di
casa Iperal che arricchisce la famiglia di supermercati,
iperstore e ipermercati che popolano Valtellina, Valcamonica, Lecchese e Brianza garantendo alla clientela prodotti genuini e convenienza 365 giorni all’anno.
Il nuovo iperstore
Siete pronti a entrare insieme a noi nell’iperstore di Morbegno? Abbiamo pensato di accompagnarvi in questa
prima visita “virtuale” per conoscere meglio quello che
sarà non soltanto il negozio dove farete la spesa, ma
anche un luogo di incontro dove fare piacevoli pause
pranzo o aperitivi con gli amici. A farci da Cicerone c’è
Roberto Dolci (Area Manager Iperal): «Siamo a due passi
dalla stazione cittadina, un sottopasso pedonale collega
il centro storico con il punto vendita, che si affaccia sulla
strada statale nella zona dove sono concentrati tutti i servizi di Morbegno, dalle scuole alla stazione dei pullman».
Il parcheggio e il bar
Lasciamo l’auto nel parcheggio coperto a due livelli (i
posti sono 360 in totale, tutti coperti) dove possiamo
scegliere fra comodi tappeti mobili o ascensori, utilizza-
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RivistAmica
bili anche con il carrello. L’edificio – 4000 metri quadrati
complessivi, di cui 2500 di superficie di vendita – è alto
e luminoso, ricoperto di vetrate. Il primo incontro, appena
entrati nell’iperstore, è quello con il “bar ricco”: ma non vi
sveliamo troppi dettagli, andate a pagina 14 per sapere
tutto su colazioni, pranzi, merende e aperitivi cucinati dalle abili mani degli chef nella nostra cucina interna! Volete
un “assaggio”? «Brioches calde, pizze e panini – anticipa
Dolci – insalate e primi saltati con il wok, pizzoccheri,
affettati, macedonie, torte di nostra produzione...».
Ortofrutta e freschi
Nel centro accoglienza, all’ingresso, possiamo chiedere
al personale le informazioni che ci servono, poi ci addentriamo nel reparto ortofrutta. «La scelta è molto ampia – racconta Dolci – con prodotti di stagione freschi
consegnati tutti i giorni e la convenienza delle referenze
a 0,99 euro al chilo. A favore del risparmio di tempo e
contro lo spreco, inoltre abbiamo i prodotti pronti, come
per esempio le macedonie, con la frutta tagliata da noi.
Lo stesso avviene per la verdura». Qualche esempio?
«Tutto l’occorrente per la peperonata, le zucchine già tagliate, il minestrone misto preparato fresco, le melanzane
tagliate per la parmigiana, la “dote” per i bolliti, la zucca
a cubetti».
A questo punto passiamo al reparto dei freschi confezionati: c’è un banco frigorifero con ampio spazio dedicato
ai prodotti in offerta, sia quelli che trovate nel volantino
Speciale nuova apertura
sia quelli del punto vendita. «Notevole il banco di pasta
fresca ripiena, da quella confezionata ai prodotti artigianali selezionati da noi». Comincia poi una parte promozionale di prodotti alimentari confezionati: «Guardate con
attenzione – consiglia Roberto Dolci – perché qui si trova almeno il triplo delle promozioni rispetto al volantino».
Convenienza e qualità
«Nel reparto pescheria abbiamo sia il pesce sfuso che
quello confezionato, oltre ai “pronto cuoci” e ai prodotti
lavorati, eviscerati e sfilettati pronti per l’utilizzo. Il nostro
personale, su richiesta, pulisce il pesce e dà consigli per
la preparazione e le ricette più adatte. Assolutamente da
provare l’hamburger di pesce (con il salmone e lo spada),
fatto da Iperal». Anche in macelleria e polleria vi aspetta un’ampia scelta di prodotti confezionati al momento,
insieme anche in questo caso ai “pronto cuoci”, pensati
per chi ha poco tempo da dedicare ai fornelli, tutto all’insegna della convenienza e della qualità.
STAGIONALI
Occhio alle offerte!
«Il percorso promozionale si snoda non solo attraverso le
testate (ossia le “punte” delle corsie) ma anche nelle cosiddette “isole” e segue la naturale linea del punto vendita»: pertanto, non fatevele sfuggire! Gli altri punti di forza
dell’iperstore? «La gastronomia con cucina a vista, l’assortimento dei formaggi, un’intera isola refrigerata dedicata
alle proposte dei salumi confezionati in comode vaschette,
la cantina con i vini valtellinesi, il pane che il cliente può
scegliere da sé servendosi dai cassettoni, l’espositore dedicato alla profumeria selettiva con creme e cosmesi...». E
che dire della pasticceria? Fresca tutti i giorni, e anche “su
misura”, per le occasioni speciali. Ci avviamo verso l’uscita,
dove ci attende un’area dedicata ai prodotti non alimentari
stagionali. In questo momento ci sono addobbi natalizi e
giocattoli, nei prossimi mesi ci saranno la fiera del bianco,
l’arredo per il giardino, l’occorrente per il mare e le vacanze.
Per 365 giorni di qualità e convenienza firmati Iperal.
PANETTERIA
E PASTICCERIA
SALUMI
GASTRONOMIA
SURGELATI
FORMAGGI
MACELLERIA
E POLLERIA
TAPPETI
MOBILI
PESCHERIA
ENTRATA
PROMOZIONI
FRUTTA E VERDURA
BAR
RISTORAZIONE
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Il “risto bar”
che ti soddisfa
da mattina a sera
«Una nuova formula di ristorazione che, concentrata in un
bar, incontra le tendenze attuali: il cliente cerca una pausa
pranzo, una colazione, una merenda o uno spuntino all’insegna del mangiar bene e della velocità. E noi rispondiamo
a questa esigenza». Così Beatrice Tirelli (ufficio acquisti
Iperal per gastronomia, panetteria e pasticceria) spiega il
concetto di “risto bar”. L’anima è sempre quella di “Squisito”, garanzia di convenienza e qualità, ma in una forma
rinnovata, che si adatta alla frenesia della contemporaneità: un ritmo accelerato che però non rinuncia al gusto e ai
sapori genuini. Entriamo allora nel “risto bar” a Morbegno e
conosciamolo meglio insieme a Beatrice Tirelli.
Più che una novità, questa formula è già un successo...
Abbiamo già sperimentato con risultati positivi questa formula di ristorazione completa, che ci piace chiamare anche
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RivistAmica
Nel nuovo iperstore di
Morbegno il bar con
cucina è un luogo di
ritrovo dove fare una
pausa piacevole. E per
riempire il carrello con
gusto e fantasia? Oltre
50 “preparati da noi”
“bar dinamico”, a Carate Brianza e a Lecco. Ha la caratteristica principale di rispondere alla richiesta di una pausa
veloce e sfiziosa in qualsiasi momento della giornata: dalla
colazione alla merenda, dal pranzo all’happy hour.
Cosa possiamo trovare tra le proposte del “risto bar”?
Cominciamo dalla colazione, dove è possibile trovare squisite brioche sfornate ogni mattina. L’assortimento è ampio
e incontra tutti i gusti, dalla più golosa alla nocciola e al
cacao, alla più delicata giostrina al burro con crema e uvetta, per finire con la più richiesta, l’attualissima brioche ai
cinque cereali al miele. Come non parlare poi del caffè dalla
miscela pregiata e della caffetteria speciale, per provare un
nuovo modo di gustare la tradizione, rivista dalle tante aromatizzazioni disponibili: cioccolato, vaniglia, cannella, solo
per citarne alcune.
Speciale nuova apertura
La pausa “salata” cosa prevede?
A partire dalle 10 del mattino offriamo panini, pizze e schiacciate (focacce particolarmente sottili) di vari gusti, che è
possibile consumare nei nostri 70 posti a sedere oppure in
pratiche confezioni da asporto. Anche il pranzo si consuma
comodamente, dedicandosi un piacevole break dal lavoro o
dagli acquisti: abbiamo scelto la formula self-service, dove il
nostro personale aiuta nella composizione del vassoio a seconda delle preferenze dei clienti. Oltre a pizze e panini (quello “leggero” è dedicato ai vegetariani e prevede baguette ai
cereali con verdure grigliate, mozzarella, un filo d’olio e una
spolverata di pepe) ci sono anche insalate, due primi e due
contorni caldi ogni giorno. E infine i piatti unici come prosciutto crudo e melone, roastbeef o carpaccio di bresaola.
E a merenda?
Partiamo dai gelati di qualità – peculiarità finora soltanto del
punto vendita di Lecco, che ha aperto lo scorso ottobre – che
proponiamo in vari gusti: cioccolato pralinato, crema, stracciatella, nocciola, pistacchio, fiordilatte, fragola e mango. C’è
poi la pasticceria fresca “fatto da noi” e quella secca in cui la
protagonista è la crostata preparata con burro 100% italiano,
E poi, come non parlare delle le torte montate. Quelle che
vanno per la maggiore? La torta pere e cioccolato e quella
alle mele della Valtellina, ovviamente.
Infine, l’happy hour, particolarmente ricco nell’iperstore
di Morbegno.
L’aperitivo già presente nei negozi di Calolziocorte, Civate,
Piantedo, Lecco e Carate Brianza, a Morbegno è replicato
con un concetto di grande varietà e ricchezza, oltre che convenienza: dalle 17 alle 20 con soli 3,90 euro si ha diritto a una
consumazione presso il nostro stuzzicante buffet che con la
sua ampia scelta soddisferà tutti i palati dei nostri clienti.
Personale qualificato
nel nuovo iperstore
«Nel punto vendita lavorano circa 70 persone – spiega Giuseppe Ragusa, direttore Risorse Umane di
Iperal – di cui circa la metà arriva dal supermercato
di via Damiani. Ci sono una ventina di neoassunti,
concentrati nei reparti nuovi: il bar e la gastronomia.
Infine, circa 15 persone sono state trasferite da altri
punti vendita vicini come Castione Andevenno, Rogolo e Piantedo. Non essendo possibile accogliere
le richieste di tutti, abbiamo usato un criterio di equilibrio tra le esigenze dell’azienda e quelle dei collaboratori». Particolarmente curata è la formazione del
personale impiegato nella ristorazione. «Lavoriamo
con decine di istituti e centri di formazione professionale – prosegue Ragusa – come per esempio
l’Università dei Sapori di Perugia, che ci ha fornito,
all’inizio del 2014, il corso di presentazione ed esposizione dei prodotti». Gestione della caffetteria, servizio al cliente, l’abbinamento dei formaggi con i vini
e il miele, sono alcuni dei temi trattati nelle 30mila
ore di aggiornamento e formazione nelle quali il personale Iperal è impegnato ogni anno. «A Morbegno
– conclude il direttore Risorse Umane – i neoassunti
si affiancheranno a colleghi di altri punti vendita che
già lavorano nei reparti di loro destinazione».
Per chi non ha tempo di fermarsi e vuole portarsi a
casa una cena bell’e pronta, invece, quali sorprese riserva il reparto gastronomia?
Oltre 50 prodotti “preparati da noi”: dalla tradizione valtellinese,
come sciatt, taròz e pizzoccheri, fino alle lasagne (tra questi,
il prodotto più venduto) e le crespelle in diverse versioni: salmone, speck e brie, prosciutto cotto, bresaola e noci, e la più
tradizionale al grano saraceno e Bitto. Non vi resta che provare:
venite a trovarci, siamo aperti tutti i giorni dalle 8.15 alle 20.
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Nata alla fine
dell’Ottocento e chiusa
nel 1993, la Martinelli
ha dato lavoro a
migliaia di famiglie.
Oggi il legame con
i cittadini è rimasto
immutato
La “G.B. Martinelli”
per oltre cent’anni
amata dai morbegnesi
«È stato mio nonno a fondare l’officina, con cinque o sei
operai, tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento»,
dice Giulio Martinelli, mentre mostra la foto di Giovanni
Battista. Stesso cognome, ma soprattutto stessa faccia,
la somiglianza è disarmante. Si presenta alla nostra chiacchierata con un carico di foto ingiallite, ritagli di giornale, e
soprattutto con una lunga lista di ricordi da mettere in fila.
La Martinelli, per Morbegno, non è stata solo una fabbrica.
Basta ascoltare le sue parole per capirlo: «Quando il nonno
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RivistAmica
è rimasto orfano di padre, non aveva neppure dieci anni. Si
è ritrovato da solo con la madre, che gestiva una piccola
ferramenta in centro, e sei sorelle più grandi». L’infanzia, per
Giovanni Battista Martinelli, è finita presto. Neppure diciottenne fonda l’officina: «Ha cominciato con un piccolo maglio
nella zona delle Seriole, grazie a un prestito della Banca Popolare di Sondrio. Successivamente si è spostato in centro
e più avanti ha comprato i terreni di quella che oggi è nota
come Area Martinelli».
Speciale nuova apertura
Dedizione e lavoro
Siamo intorno al 1915. Da allora, e fino al 1993, quando ha
chiuso per liquidazione volontaria, la Martinelli a Morbegno è
stata sinonimo di lavoro per migliaia di famiglie. «Abbiamo avuto
punte di 600 dipendenti, già nel 1935 erano 500, poi il numero è andato scemando. Il bello e il brutto del nostro lavoro? È
che mio padre non ha mai voluto staccarsi da Morbegno, anche
quando i costi si sono fatti difficili da sostenere», spiega Giulio
Martinelli. «Se avessimo spostato lo stabilimento anche solo a
Lecco, le cose sarebbero andate diversamente». Ma la Martinelli, questa è la sua storia, è rimasta legata alla sua città, e lo
è tuttora.
Due generazioni per Morbegno
Giovanni Battista Martinelli è stato il primo, e per cinquant’anni
l’unico, Cavaliere del Lavoro della provincia di Sondrio. «Scomparso lui nel 1949, l’azienda è passata a mio padre e allo zio,
morto poi nel 1955 in un incidente». Fino al 1988, e con la sola
parentesi della seconda guerra mondiale, Luigi Martinelli ha
condotto l’impresa di famiglia, nella quale a partire dagli anni
Settanta collaborano i figli Giulio e Stefano. «È stato presidente
dell’ospedale per dieci anni, così come lo era stato prima suo
padre. Lo vedevo molto poco: le sue uniche ferie coincidevano
con l’adunata degli Alpini, alla quale non mancava mai. Poi, estate o inverno, per mio padre c’era l’azienda».
Produzioni e concorrenza
Quello di Morbegno è stato il più grande degli stabilimenti,
affiancato da Paderno d’Adda, Bricherasio, Padova e Pistoia.
«Producevamo chiodi, filo spinato, letti per l’esercito e per la
marina, scaffalature, articoli per l’agricoltura come picconi e carriole. Il grosso del nostro lavoro era con l’esercito, eravamo gli
unici in Italia ad avere le macchine». Poi, negli anni Sessanta
cominciano le importazioni dall’Est. «Le stesse acciaierie dalle
quali ci fornivamo per la materia prima si sono messe a produrre
e a farci concorrenza. Negli anni fra il 1975 e il 1980 il prodotto
finito costava meno della materia prima da lavorare. Anche io ne
ho comprati una parte di prodotti finiti, ma non li ho mai spacciati
per miei. Spiegavo ai clienti: “Questa è produzione Martinelli,
quest’altro invece è un chiodo slavo. E lì, sono iniziati i guai...».
Gli anni Novanta
Gli ultimi anni della Martinelli sono segnati dalla diminuzione della forza lavoro: «Con l’avvento dei macchinari, se prima per una
lavorazione ci volevano quattro persone, adesso te ne serviva
una. Abbiamo cominciato a ricorrere alla cassa integrazione o
cercavamo amici e conoscenti che avevano bisogno di dipendenti: la mia famiglia non ha mai voluto lasciare a casa nessuno.
Dei nostri dipendenti, tutti morbegnesi o dei dintorni, non ce n’è
uno che sia rimasto senza pensione. Erano loro, per noi, la cosa
più importante». Nel 1993 erano rimasti in sessanta. «Quando
l’azienda è stata messa in liquidazione volontaria, sono stati tutti
collocati in zona, grazie alle amicizie, ai sindacati, alla politica,
alle autorità: il più lontano a 20 km da Morbegno. La mia grande
soddisfazione? Essere rimasto legato a loro: dall’indomani del
giorno in cui ho chiuso sono passati tutti a darmi del tu».
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Foto: Progetto del nuovo iperstore
di Morbegno © studio Antonio Citterio
Patricia Viel and Partners
La riqualificazione
dell’area: memoria
storica e modernità
«Fino alla sua chiusura, nel 1993, la fabbrica scandiva i
ritmi della città: quando suonava la sirena della Martinelli,
Morbegno sapeva che era mezzogiorno. Per ventuno anni
l’area è rimasta in disuso, in attesa delle autorizzazioni
per il recupero edilizio», racconta Maurizio Quadrio, costruttore, proprietario insieme ad Antonio Tirelli di Morbegno 2000, la società che ha stipulato con l’amministrazione comunale la convenzione per la riqualificazione
dell’area.
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RivistAmica
L’edificio che ospita
l’iperstore di Iperal si
inserisce in un piano
integrato di intervento
che prevede piazze,
percorsi pubblici e
spazi verdi, e che
segue alti standard
qualitativi
Il piano integrato di recupero
«Il progetto fa parte del PII, piano integrato di intervento, una
tipologia di piano attuativo che prevede la riqualificazione
a scala urbana della città di Morbegno», spiega l’architetto Sara Busnelli, progettista per lo Studio Antonio Citterio
Patricia Viel and Partners, che si è occupata del progetto.
«L’area è collocata in una posizione strategica, che fa da
cerniera tra il centro storico cittadino e la parte di tessuto
urbano che si trova più a nord, anche al di là della ferrovia».
Speciale nuova apertura
L’edificio che ospita l’iperstore Iperal, inaugurato il 20 novembre 2014, è un tassello importante di questo piano di intervento. «Ne rappresenta circa il 20 per cento – spiega Quadrio
– mentre il restante 80 per cento è rappresentato da interventi
di edilizia residenziale con qualche spazio dedicato al terziario
e una parte, più limitata, con destinazione commerciale, che
sarà collocata sostanzialmente al piano terra di alcuni edifici».
L’amministrazione ha voluto privilegiare, infatti, i negozi di “taglia ridotta” (dai 50 ai 100 metri quadrati), a salvaguardia del
centro storico. Più limitato, invece, il numero di locali che vanno dai 200 ai 250 metri quadrati, alcuni dei quali si troveranno
proprio nell’ex Area Martinelli.
Un edificio dalla doppia identità
«Dal punto di vista architettonico quello dell’iperstore Iperal è
un edificio molto iconico – commenta Busnelli – abbiamo fatto in modo che cogliesse la doppia identità di quest’area: da
una parte la memoria industriale delle costruzioni preesistenti
e dall’altra la necessità di avere qualcosa di totalmente nuovo
che si integrasse al contesto attuale di Morbegno contemporanea». Il “carattere commerciale” dell’edificio è espresso
attraverso una grande vetrata a sud che si estende per quasi tutta la larghezza della nuova piazza, creando una sorta di
“dialogo” con il centro storico. Il resto dell’edificio è invece
rivestito con facciata metallica grigia con finitura zinco titanio,
in maniera omogenea in continuità fra la copertura e le pareti.
«La copertura a shed (con una falda poco inclinata e l’altra
molto inclinata a fare da lucernario) qualifica lo spazio interno
– conclude l’architetto Busnelli – in particolare la galleria: la
luce entra da nord e l’elemento shed apre la vista alle montagne, sul versante retico». I due piani interrati sotto l’edificio
ospitano 360 posti auto coperti, riservati non solo ai clienti di
Iperal, ma al servizio dell’intera cittadinanza.
Il progetto di riqualificazione urbana
Dopo la prima fase del progetto, che ha visto la demolizione dei fabbricati industriali preesistenti, la riqualificazione e la
trasformazione dell’area area prevedono un sistema di piaz-
Coinvolte 50 aziende
e oltre 300 persone
«Nell’intervento che ha permesso l’apertura del nuovo iperstore – inserito all’interno di un programma
integrato di recupero di un’area di 25mila metri quadrati – sono state coinvolte circa 50 aziende, impiegando oltre 250 persone», spiega Flavio Minatta,
direttore tecnico del Gruppo Iperal. Dopo l’acquisto
della proprietà, nel 1993, da parte della Morbegno
2000, nel 2009 è stata stipulata la convenzione urbanistica con il comune e sono quindi iniziati i lavori
di demolizione e bonifica. Il cantiere è poi rimasto
fermo fino al 2013. «L’edificio destinato al nuovo
punto vendita Iperal fra tutti quelli che fanno parte
del progetto di riqualificazione dell’ex Area Martinelli
– continua Minatta – è sicuramente il più importante: circa 4mila metri quadrati con due piani di autorimessa interrata, interamente realizzato con struttura prefabbricata e rivestito con pannelli metallici
e un’importante facciata a vetrata: una tipologia di
realizzazione che ha permesso di comprimere notevolmente i tempi di costruzione».
ze, percorsi urbani e spazi verdi, oltre agli edifici. «Nel 2012
sono state realizzate due rotatorie sulla Statale 38, ad opera
di Iperal – dice Maurizio Quadrio – e, da Morbegno 2000, un
sottopasso di importanti dimensioni al cui interno penetra la
luce, che lo rende estremamente fruibile. Nei prossimi anni
sono previste la sistemazione della piazza Sant’Antonio e la
realizzazione di un parcheggio in una zona limitrofa alla città».
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Foto: La Chiesa di San Giovanni
Scopri le chiese e
le altre bellezze
di Morbegno
A destra, le Alpi Orobie e le valli del Bitto con i loro pastori e i
loro formaggi. A sinistra, le Alpi Retiche con i secolari terrazzamenti dai quali nascono i vini valtellinesi. In mezzo, Morbegno,
la porta della Valtellina. Una città ricca di storia, da sempre
il cuore commerciale e industriale della valle: qui, nell’ultimo
secolo, nacquero la Galbusera (1938) e la Icam (1942).
Fuori dalle paludi
Ma che il dinamismo faccia parte del DNA degli abitanti di
Morbegno lo si intuisce già dalle origini della città, che risalgono al Medioevo. La valle, a quel tempo, era inospitale e
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RivistAmica
Tra i vicoli del centro,
gli edifici sacri
barocchi e i ponti
sull’Adda e sul Bitto si
nasconde il carattere
di Morbegno, nata
dall’intraprendenza
della gente di Valtellina
acquitrinosa, ma percorsa da intensi traffici commerciali. Gli
abitanti decisero così di insediarsi in un punto pianeggiante
ma salubre, là dove il Bitto sbocca in pianura formando le caratteristiche gole delle Seriole. È questo il nucleo più antico di
Morbegno, dove ancora oggi possiamo ammirare le numerose
cantine dalla forma a volta, spesso articolate su più piani a
sottolinearne la vocazione commerciale.
Conflitti religiosi
Risale a questo periodo la chiesa di San Pietro, diventata
protestante con l’arrivo dei Grigioni nel 1512. Dopo gli
Territortio e divertimento
scontri religiosi del Sacro Macello della Valtellina (1620), la
chiesa tornò ad essere cattolica: vennero realizzati il campanile
barocco e gli affreschi di Pietro Bianchi. I dipinti più antichi sono
però collocati nella vicina ex chiesa di Sant’Antonio, che originariamente ospitava le spoglie del Beato Andrea da Peschiera,
noto come “l’apostolo della Valtellina”. Sul piccolo ponte che
scavalca il Bitto sorge la seicentesca statua di San Giovanni
Nepomuceno, patrono di tutte le persone in pericolo di annegamento, per proteggere la città dalla furia del torrente in piena.
Il Seicento e il Barocco
Il ‘600 fu un periodo di grande sviluppo per la città, come testimonia la collegiata di San Giovanni Battista, il più importante edificio barocco della Valtellina. La facciata, imponente per
bellezza e dimensioni, custodisce all’interno opere di Giovan
Battista Pittoni (Madonna col Bambino e San Filippo Neri),
Giuseppe Antonio Petrini, Andrea Lanzani, Pietro e Cesare Ligari. La chiesa conserva un reliquario della Sacra Spina della
Corona di Cristo e le spoglie del Beato Andrea da Peschiera.
Il santuario dell’Assunta è invece il frutto della fusione di architettura rinascimentale (all’esterno) e di pittura barocca (all’interno). Alla base del campanile c’è l’ossario settecentesco,
decorato con teschi che ricordano le celebri “danze macabre”
di Teglio e Clusone. Sull’Adda spicca invece lo spettacolare
ponte di Ganda, distrutto da una piena nel 1772 e subito ricostruito.
La musica:
eccellenza in città
Morbegno è diventata un polo d’attrazione non solo
per le sue bellezze e la sua economia, ma anche per
un altro fattore: la musica. In città sono infatti presenti due poli d’eccellenza come la Civica Scuola
di Musica “Claudio Monteverdi” e la Filarmonica di
Morbegno. La prima si concentra soprattutto sugli
strumenti ad arco: sono attivi corsi di violino, viola e
violoncello, ma anche di chitarra, pianoforte, musica
d’insieme e cori di voci bianche per i più piccoli.
Tra qualche giorno l’orchestra della scuola darà il
meglio di sé per il tradizionale concerto natalizio.
La seconda, fondata nel 1836, si concentra invece
sugli strumenti a fiato e sulle percussioni. La banda
è composta da flauti, fagotti, oboi, clarinetti, sassofoni, corni francesi, trombe, tromboni e percussioni,
oltre a una tuba. Tutti strumenti per i quali la scuola
musicale “Dante Milani” effettua dei corsi, affiancati da programmi di propedeutica musicale per i più
piccoli e di canto per i più grandi. Una curiosità:
nella sua storia la banda ha suonato sia per l’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe durante la sua
visita a Como nel 1857, sia, due anni dopo, per il re
di Sardegna Vittorio Emanuele II, sempre a Como.
Foto: Panoramica di Morbegno
I palazzi storici e il Museo Civico
Lo sviluppo di Morbegno durò per tutto il ‘700, come testimonia Palazzo Malacrida, un’aristocratica dimora dalle sale affrescate e decorate in oro zecchino tra cui spicca il Trionfo della
Verità tramite le Arti e le Scienze sopra l’Ignoranza di Cesare
Ligari, dal chiaro sapore illuminista. E Palazzo Gualteroni, che
ospita il Museo Civico di Storia Naturale, dove si possono ammirare fossili, minerali e anche insetti, anfibi, rettili e mammiferi
imbalsamati o sotto alcol. Con l’arrivo dei francesi la Valtellina
venne tolta ai Grigioni e riaggregata agli Stati italiani; con gli
austriaci arrivò la nuova strada; e, con l’Unità d’Italia, la ferrovia, le centrali idroelettriche, le prime industrie e il turismo.
Trovando sempre terreno fertile negli infaticabili morbegnesi.
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Speciale nuova apertura
Aperto ogni giorno,
in via Martinelli
Sette giorni su sette, dalle 8.15 alle 20.00, con orario continuato: l’iperstore di Morbegno è sempre con
te! Si arriva dalla strada statale 38 e l’ingresso è da
via Martinelli. Troverai 12 casse standard e 6 “casse
self”; le corsie sono 14, con ben 15 metri dedicati
ai prodotti “senza”, pensati per la salute e il benessere di chi deve seguire particolari regimi alimentari. E per saperne ancora di più sul nuovo iperstore,
consulta le informazioni sul punto vendita sul nostro
sito www.iperal.it, oppure scrivi a servizioclienti@
iperal.it o chiama il numero verde 800232730. Usa
la pagina Facebook di Iperal per interagire con noi o
darci suggerimenti!
Antonio Tirelli:
l’orgoglio del fare
«Sono molteplici i sentimenti che in me si intrecciano
all’apertura del nuovo iperstore Iperal a Morbegno. La
gioia che voglio condividere con i miei collaboratori per
un obiettivo raggiunto si mescola con la soddisfazione di riconsegnare a nuova vita una parte dell’area ex
Metallurgica Martinelli che nel passato per decenni è
stata uno dei cardini dell’economia del Morbegnese. E
c’è anche l’orgoglio per un altro passo compiuto nella
mia storia imprenditoriale alla ricerca sempre di progetti stimolanti che interpretano le nuove tendenze. Sento
tuttavia la responsabilità di una nuova avventura in una
congiuntura economica difficile che non ha risparmiato la provincia di Sondrio. Spero che l’ apertura di una
nuova attività e la creazione di occupazione giovanile
possa rappresentare, al di là dei numeri, un’iniezione di
fiducia, nella convinzione che l’eccesso di pessimismo
sia dannoso per la ripresa economica e che la cultura
del “darsi da fare”, più che del lagnarsi debba prendere il sopravvento se vogliamo insieme consegnare alle
future generazioni una prospettiva di sviluppo piuttosto
che uno stato di rassegnazione. Iperal conferma il proprio stile con una struttura moderna, progettata dall’architetto Antonio Citterio, attenta a conciliare qualità e
convenienza, ma anche con l’ambizione di diventare un
luogo d’incontro accogliente e gradevole: una funzione
anche sociale. Mi piace pensare che l’apertura di oggi
abbia un valore simbolico e di stimolo per Iperal e per la
città di Morbegno».
Inserto di
Anno 1 - speciale nuova apertura
Chiuso in redazione il 5/11/14.
Editore e proprietario
IPERAL S.P.A.
Direttore responsabile
Giorgio Gaspari
Sede legale:
Via Manzoni,41 20121 Milano
Marketing e coordinamento:
Alessandro Pizzen
Stampa
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via Belvedere, 42
20862 Arcore (MB)
Fotografie
Iperal, Giuseppe Godi, Olycom/Stockfood, Fotolia, Wikipedia,
Marco Bucci, Valentina Locorotondo, Luca Giarelli,
famiglia Martinelli, studio Antonio Citterio Patricia Viel and Partners
Immagine in copertina di Alessandro Pizzen
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Le immagini riportate sono a scopo illustrativo. Le ricette sono proposte e redatte secondo scienza e coscienza. Non possiamo assumere
responsabilità per la riuscita dei piatti.
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RivistAmica
Testi, grafica e impaginazione
a cura di
Imaginor s.r.l.
Reg. Trib. Sondrio
N. 404/2013 del 18/10/2013
Una copia omaggio per i possessori di CartAmica.
Distribuito presso i punti vendita del gruppo Iperal.
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Antonio Tirelli, presidente del Gruppo Iperal
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