-MSGR - 14 PESARO - 1 - 22/05/14-N: 136- N˚ 137 €1,20* ANNO ITALIA Pesaro Sped. Abb. Post. legge 662/85 art.2/19 Roma Giovedì 22 Maggio 2014 • S. Rita da Cascia Commenta le notizie su ILMESSAGGERO.IT IL GIORNALE DEL MATTINO Cannes Le ossessioni di Godard nella storia di due amanti Lo scandalo Francia, figuraccia delle ferrovie troppo larghi i nuovi treni Ritiro azzurro Insulti razzisti a Balotelli Lui: solo a Roma e a Firenze Ferzetti e Satta a pag. 24 e 25 Pierantozzi a pag. 10 Trani nello Sport Mercati e politica Tutti i rischi di una crescita planetaria che non c’è Oscar Giannino È ripartito lo spread, e riparte anche il pessimo gioco della politica italiana di dividersi sulla sua interpretazione. Ieri, per una frazione di giornata, il differenziale di rendimento dei titoli pubblici decennali sui quelli tedeschi ha toccato quota 200, rispetto al corridoio 150-160 sul quale si era assestato in graduale discesa sino alla settimana scorsa. Poi lunedì un primo violento strappo verso quota 180, e ieri un altro picco, prima di tornare poco sotto 180 grazie anche a un’asta di titoli tedeschi parzialmente fallita (i tedeschi non tengono aste pubbliche variando l'interesse a piazzamento in corso se la domanda è debole, come noi, ergo se il mercato “non beve” il bassissimo tasso offerto e i titoli restano invenduti, come è capitato ieri per 1,2 miliardi) . Per spiegare il riaccendersi dello spread, bisogna tenere presenti tre diversi fattori. Il primo è l'andamento di medio periodo dei flussi di capitale sui mercati internazionali, indotti dalle politiche monetarie delle maggiori banche centrali. Il secondo è l’evoluzione dei dati reali delle diverse macroaree mondiali. Il terzo è naturalmente il giudizio sul maggiore o minore rischio di solvibilità riconosciuto all’Italia, dovuto alla sua stabilità politica e alla stima che i mercati fanno del suo programma di riforme. Per essere corretto e onesto, l’analista economico che affronti il tema deve spiegare che i primi due elementi hanno avuto un’importanza maggiore di quello domestico, da molti mesi a questa parte. Continua a pag. 22 Effetto voto, pericolo spread Mercati in fibrillazione: il differenziale sale a quota 200, poi ripiega. Napolitano: serve fiducia Renzi: gli elettori ci aiutino, resto anche sotto il 30%. Berlusconi: riforme pure se FI va male ` ` Da Mosca fornitura da oltre 400 miliardi ROMA Alla vigilia del voto europeo lo spread ha toccato i 200 punti per poi chiudere a 177. Un segnale del nervosismo dei mercati in vista della scadenza elettorale: un test cruciale per l’avanzata del fronte anti-euro. Renzi chiede aiuto agli elettori e dice: «Resto al governo anche sotto il 30%». Napolitano invita alla calma: «Serve fiducia». E Berlusconi assicura: «Riforme anche se Forza Italia va male». Amoruso, Canettieri, Carretta, Conti, Di Branco, Gentili e Oranges da pag. 2 a pag. 5 Il M5S Il governo Grillo, Casaleggio e lo strano caso dei futuri ministri Redditi online: per il premier 145 mila euro Mario Ajello Diodato Pirone A A Firenze, «nella tana dell’Ebetino» (cioè di Renzi), Beppe Mao insiste nel profilo che si è dato ieri, per tutta la giornata. A pag. 4 Scajola, le accuse sul caso Biagi: Sacconi lo avvertì delle minacce La Procura di Bologna indaga su omicidio per omissione ` Contratto record per il gas nasce l’asse Russia-Cina Giulio Sapelli L’ accordo siglato tra Putin e Xi Jinping è un evento eccezionale per molteplici ragioni. La prima è di ordine geostrategico. Tanto la Russia quanto la Cina uniscono le forze per sfuggire al- la visione neoimperialista degli Stati Uniti che da un lato hanno tentato di isolare la Russia dall’Europa con il trattato transatlantico di libero scambio che avrebbe creato un’area commerciale immensa. Continua a pag. 22 D’Amato a pag. 11 ROMA Nel 2002 Luciano Zocchi, ex capo della segreteria di Scajola, raccolse al telefono una segnalazione su Marco Biagi. Qualcuno molto vicino all’allora sottosegretario al Lavoro, Maurizio Sacconi, si preoccupò di segnalare quanto era grave il rischio che stava correndo il giuslavorista bolognese. Zocchi appuntò ogni parola e sottopose la segnalazione a Scajola che la lesse e la vistò. Nel fascicolo dedicato alla mancata scorta a Marco Biagi la procura di Bologna ha ipotizzato l’accusa di omicidio per omissione, senza nomi iscritti al registro degli indagati. Mangani e Menafra alle pag. 8 e 9 Colpo alla camorra Si pente Iovine, boss di Gomorra l’uomo che trattava con lo Stato Alle elementari a cinque anni, ecco la riforma L Per uno sciopero nazionale dei poligrafici Il Messaggero domani non uscirà. Tornerà in edicola sabato. Resterà aggiornato il sito ilmessaggero.it Leandro Del Gaudio e Marilù Musto S i è arreso dopo quattro anni di carcere duro. Una scelta storica, destinata ad aprire una nuova stagione nella lotta alla camorra dei casalesi. Antonio Iovine ha deciso di pentirsi. A pag. 14 PESCI, PRONTI A RIPARTIRE Giorgio Israel a dichiarazione del ministro Giannini della possibilità di anticipare l’ingresso dei bambini alle scuole primarie a 5 anni, deve aprire una riflessione. Continua a pag. 22 Mozzetti a pag. 19 l fotofinish, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha diffuso ieri via Internet la sua dichiarazione dei redditi 2013. A pag. 6 PRODOTTO TASCABILE CHE CONSENTE DI RIFISSARE DA SOLI PONTI, CORONE, CAPSULE E DENTI A PERNO Buongiorno, Pesci! Linea della vita segnata sul palmo della vostra mano da Giove, astro che insieme a Nettuno governa i Pesci, adesso in aspetto fortunato con Luna nel vostro segno, quindi… ripartiamo! La vostra missione nella vita è anche portare bene e dare forza agli altri, compito che svolgete con umanità e abnegazione, ma avete bisogno di avere accanto qualcuno che sia sintonizzato sulla vostra frequenza e sappia seguire il vostro ritmo. Ma l’amore c’è, vi aspetta! Auguri. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’oroscopo a pag. 31 -MSGR - 20 CITTA - 2 - 22/05/14-N:RCITTA 2 Primo Piano Giovedì 22 Maggio 2014 www.ilmessaggero.it Renzi, appello agli elettori: non sprechiamo questa occasione «Sondaggi ottimi, ma anche sotto il 30% non mi dimetto» Il Colle: le urla politiche non spaventino, al Paese serve fiducia ` LA GIORNATA ROMA Lo spread sopra i 200 punti è una brutta notizia a prescindere. Ma a tre giorni dal voto, secondo Matteo Renzi, «significa che i mercati temono un successo di Grillo». Tutto serve all’Italia, sostiene il premier «tranne chi urla, insulta e sale sui tetti. Dobbiamo essere locomotiva in Europa, non zimbello. Perciò occorrono autorevolezza e credibilità». Di sicuro, però, lo spread alle stelle è il segno che l’eco dei sondaggi riservati - che danno un testa a testa tra i Cinquestelle e il Pd - sono arrivati anche Oltreconfine. Giorgio Napolitano predica calma e rivolge un nuovo appello agli elettori: le urla della campagna elettorale non devono spaventare. All’Italia, aggiunge, servono serenità e fiducia. rizza, «bisogna cambiare le cose che fanno schifo, tirarsi su le maniche e lavorare». E mentre Grillo e Berlusconi, «due consumati protagonisti dello spettacolo, se le stanno dicendo di tutti i colori, li lascio fare. Io devo governare e risolvere i problemi del Paese, loro litigano». Renzi, a tre giorni dal voto, batte molto sulla “diversità” dal comico genovese. «Sto combattendo come un pazzo, per dire: non credete a chi vi dice che l’Italia non ha chance. Vi stanno ingannando. Basta insulti e offese. Questo atteggiamento di rissa non lo reggo e non lo raccolgo». Ma c’è anche da motivare il partito. E in una lettera agli elettori dem, il segretario lancia un appel- A Bruxelles I PALETTI DEL PREMIER Tra vedere e non vedere, il premier così fissa alcuni paletti. Con il primo blinda il governo: «Il risultato non avrà alcuna influenza sull’esecutivo, anche se vincesse come sono sicuro il Pd». Con il secondo abbassa le aspettative, per evitare brutte delusioni: «Anche se il mio partito scendesse sotto il 30% non sarebbe una sconfitta. E io non mi dimetterei, perché sul governo decide il Parlamento». Con il terzo paletto lancia un appello agli indecisi, al “popolo dell’astensione”: «Se non votiamo, la Ue non si occuperà di noi e verranno ignorate le nostre giuste rivendicazioni. Bisogna dare forza all’Italia». E’ chiaro che la gara è tra Renzi e Grillo. Il premier parla di «ring», di «derby tra speranza e rabbia». «Ma per risolvere i problemi», teo- LETTERA AI MILITANTI DEM: OGNUNO DI VOI PORTI UN DELUSO DEI CINQUESTELLE SCOMMETTO CHE I GRILLINI CALERANNO Martedì Matteo alla cena dei leader dei Ventotto Martedì prossimo, due giorni dopo le elezioni europee, Matteo Renzi volerà a Bruxelles per partecipare alla cena organizzata da Herman Van Rompuy con i ventotto capi di stato e di governo dell’Unione. Una cena informale che il presidente del Consiglio Europeo ha convocato con una lettera nella quale spiega che non sarà quella l’occasione per discutere delle nomine da fare, ma solo di una prima analisi del voto europeo. L’appuntamento conviviale sarà preceduto dalle riunioni che terranno i gruppi dei principali partiti europei che in queste elezioni hanno presentato propri candidati per la guida della Commissione Europea. lo alla mobilitazione: «Siamo alla stretta decisiva. I dati delle ultime ore sono straordinariamente incoraggianti. I sondaggi ottimi, le piazze piene di speranza. Abbiamo bisogno del tuo aiuto, però. Ci salviamo tutti insieme: l’Italia sta provando a ripartire, non buttiamo via l’occasione». C’è chi gli chiede se spera di superare il record di Veltroni che nel 2011 raggiunse il 33%. Ecco la risposta: «I record si battono in atletica. Io spero in un buon risultato del Pd, questo farebbe bene all’Italia. Se vince il Pd, vince l’Italia. Sono comunque pronto a scommettere che M5S calerà». DEBITI PA SALDATI NEI TERMINI Nell’appello, Renzi dà anche i compiti a casa. Invita gli elettori democrat a compiere «un atto civico»: «Convincere un'altra persona», magari un «deluso dalle promesse non mantenute da Grillo o impaurito dai suoi toni». «Chiedo il tuo voto e di portare con te al seggio un amico, un collega di lavoro, un conoscente, un condomino». E lancia l’hashtag «#unoxuno». Segue altra bordata a Grillo: «L’Italia merita di più dei vaffa. La gente ha ragione a essere arrabbiata vedendo i politici che mangiano mangiano e magari sono gli stessi da vent’anni. Ma quando io mi arrabbio cerco di cambiare. Casaleggio ministro? Sinceramente un po’ mi inquieta, ha detto che tutto ciò che è rivale è vero... Comunque per fortuna i ministri per il momento li scelgo io e abbiamo bisogno di persone serie». Il premier racconta poi del taglio delle tasse, dei progetti per attrarre investimenti in Italia. Dice che «Grillo e Berlusconi sono due facce della stessa medaglia. Per loro gli 80 euro in più in busta paga sono una mancia elettorale perché non sanno come vive la gente che guadagna meno di 1.500 euro al mese». Infine una promessa-conferma: «Entro il 21 settembre verranno pagati tutti i debiti della Pubblica amministrazione alla aziende». Alberto Gentili © RIPRODUZIONE RISERVATA Matteo Renzi davanti a palazzo Chigi L’intervista Joseph Daul «Se in Italia prevalesse il grillismo vanificati tutti i sacrifici fatti fin qui» BRUXELLES Caos, guerra e nuova crisi della zona euro: secondo il presidente del Ppe, Jospeh Daul, sono questi i pericoli maggiori in caso di successo dei populisti come Beppe Grillo in Italia e Marine Le Pen in Francia. Domenica notte si annuncia un trionfo per le forze euro-scettiche. E' un rischio per l'Europa? «La progressione dei populisti e degli estremisti è molto preoccupante. In tutte le campagne elettorali che ho condotto nella mia vita ho sempre combattuto le estreme di destra e di sinistra. Le Pen e Grillo sono la stessa cosa: dei populisti. E il populismo è il caos e la guerra. Lo dico da cittadino dell'Alsazia, una regione per la quale si sono combattute due guerre». Vede il rischio di una nuova guerra in Europa? «Domenica sera all'Europarlamento i partiti democratici avranno la maggioranza ed è l'essenziale. Ma la progressione degli estremisti è grave. Ciò che mi preoccupa di più oggi è l'astensionismo, che avvantaggia i populisti anti-europei». In questi giorni si sono registrate nuove tensioni sui mercati. Se vince Grillo verranno vanificati i progressi fatti dall' Italia grazie a austerità e riforme? «Sicuramente c'è questo pericolo in Italia, come in Grecia e perfino in Francia. Se i mercati cominciano ad aver paura, l'aumento dei tassi di interesse può diventare catastrofico». Una nuova crisi della zona euro a causa del rischio di disintegrazione della moneta unica? «Non sono l'uomo che vuole far paura prima delle elezioni. Ma non è escluso. Spero che i mercati lunedì mattina si renderanno conto che le forze democratiche continuano a prevalere in Europa». Con il successo degli euroscettici nelle urne, la grande coalizione per governare l'Europa è «L’AUMENTO DEI TASSI PUÒ DIVENTARE CATASTROFICO» Daul Presidente Ppe inevitabile? «Abbiamo sempre avuto delle grandi coalizioni al Parlamento Europeo. Quando non c'è una maggioranza serve una grande coalizione. E credo che più i partiti estremisti cresceranno, più la grande coalizione si rafforzerà per difendere la democrazia». Il candidato dei popolari per la presidenza della Commissione è Jean Claude Juncker. Ma le voci nei corridoi comunitari dicono che alla fine verrà scelto un outsider, come la francese Christine Lagarde... «Un outsider? No di certo. Sono un contadino testardo e difenderò il nostro candidato che è stato sostenuto da tutti i capi di Stato e di governo del Ppe». Se i socialisti vincono di un seggio, sosterrete il loro candidato Martin Schulz? «La questione sarà risolta dentro l'Europarlamento. Ma, con un solo seggio di differenza, la discussione rischia di diventare ruvida». La campagna elettorale del Ppe ha tralasciato l'Italia: imbarazzo per Berlusconi? «In Italia ci sono molti partiti di centrodestra da votare...». David Carretta © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 20 CITTA - 3 - 22/05/14-N:RCITTA 3 Primo Piano Giovedì 22 Maggio 2014 www.ilmessaggero.it Spread a quota 200, poi frena pesa l’effetto urne sui mercati `Volatilità alle stelle per i timori sul voto `Il differenziale con i Bund chiude a 177 Gli operatori: per ora solo scatti «fisiologici» grazie anche al flop dell’asta tedesca Lo spread dagli esordi del governo Renzi IL CASO «Sto con Napolitano» Marchionne: demagogia rischio reale «Sono totalmente d'accordo con Napolitano: il populismo è un rischio reale». Così Sergio Marchionne sul voto europeo. «Tuttavia - aggiunge - credo che la classe politica europea, non solo quella italiana, abbia responsabilità per non essere riuscita a dare risposte credibili agli elettori. Fanno eccezione solo la Germania e la Spagna». Ieri il Capo dello Stato è tornato sull’argomento elezioni dalla Svizzera dove si trovava in visita di Stato. «All'Italia serve serenità», ha detto, non si abbandoni «la fiducia» perché «il nostro Paese ha delle «potenzialità». «Non bisogna mai lasciarsi impressionare da manifestazioni di insufficienza istituzionale e politica». ROMA Il vento dei populismi spaventa i mercati a pochi giorni dalle elezioni europee. E si dice che sul mercato sia arrivata più di una mano italiana a salvare ieri lo spread Btp/Bund dall’impennata che aveva portato in un colpo solo il differenziale da quota 190 a oltre 200 punti. Vero o no, fatto sta che altrettanto velocemente le distanze di rendimento tra Italia e Germania si sono di nuovo accorciate fino a chiudere a quota 177,7 punti. Complice anche l’asta flop sul nuovo Bund a 10 anni che ha depresso la carta tedesca e fatto scattare l’intervento della Bundesbank. È l’ennesimo segnale del nervosismo dei mercati in vista della scadenza elettorale, un test cruciale per l’avanzata del fronte anti-euro che potrebbe mettere a rischio i bilanci Ue, dicono gli operatori. Non a caso, non è solo il rendimento dei titoli italiani a essere finito sotto pressione. C’è però un altro ingrediente che mescolato al primo alimenta già da giorni il cocktail di volatilità e tensioni sui titoli di Stato. Già, perchè i dati sulla frenata del Pil nel primo trimestre sono arrivati la settimana scorsa davvero come una doccia fredda sui mercati, proprio mentre si guardava a uno spiraglio di ripresa. Poi l’ultimo scatto dell’Ocse che fotografa l’Italia, come l’unico Paese del G7 a crescita negativa non ha certo risollevato gli umori. Così si spiega come da una luna di miele con i Andamento del differenziale col Bund 194 Btp italiani 200 Bonos spagnoli massimo toccato ieri 200 177,7 190 Effetto voto europeo e calo Pil del primo trimestre 180 170 183 160 150 140 158,8 3 mar 17 mar 31 mar 14 apr 28 apr 12 mag 21 mag ANSA mercati durata fino ai primi giorni di maggio, in cui si parlava di effetto Draghi su uno spread a quota 145, si è passati in soli 12 giorni a un volo di ben 55 punti se si considera il picco negativo di ieri. LA FIDUCIA È presto però per parlare di allarme, avvertono gli operatori, più portati a liquidare la volatilità sullo spread tutto sommato «fisiologica» in tempi di elezioni. Senza contare il clima di attesa in vista della Bce. Del resto, c’è anche una buona notizia in questo clima di incertezza: anche a fronte di un differenziale in aumento i rendimenti sono rimasti bassi, con il decennale fotografato ieri a quota 3,198%. Un elemento in più per valutare i movi- menti in atto potrà arrivare nei prossimi mesi dalla Banca d’Italia che tiene sotto controllo la composizione degli acquirenti di titoli di Stato. Gli ultimi dati disponibili, contenuti nel supplemento al Bollettino Bankitalia conferma il forte interesse degli investitori esteri per i titoli di Stato italiani, al 36,8% oltreconfine (oltre 648 miliardi). A dicembre scorso le mani estere sui titoli italiani arrivavano al 35,7% dopo che a metà 2011, prima dell’ingresso dell’Italia nella crisi del debito sovrano, la quota di debito pubblico italiano in mani estere superava il 50%. Va detto, però, che almeno per ora gli esperti di reddito fisso non mettono in discussione la ritrovata fiducia dei mercati per i titoli italiani. Per il futuro invece molto dipenderà dal- l’esito elettorale e dai prossimi segnali che arriveranno dalla Bce. Nel frattempo ieri si è chiuso senza problemi il concambio di titoli proposto dal Tesoro per alleggerire le scadenze 2015 e 2017. Ma il test delle nuove aste è fissato dopo le elezioni, a partire dal 27 maggio. Roberta Amoruso © RIPRODUZIONE RISERVATA IL VERO TEST SARANNO LE EMISSIONI BTP DOPO LA TORNATA ELETTORALE OCCHI PUNTATI ANCHE SULLA BCE In gioco 3,5 miliardi di risparmi sulla spesa per interessi Dunque, nessun allarme rosso. Come fa notare anche Luca Cazzulani. L’analista finanziario di Unicredit spiega che «la situazione va letta alla luce dell’andamento dei titoli di Stato nei mesi precedenti. A inizio anno lo spread era a quota 200 e si partiva da rendimenti del 4% ed ora, anche dopo le vendite delle ultime ore, siamo intorno a 3,2%. Si tratta di un calo di 80 centesimi rispetto al da- Bankitalia Banche italiane 22,8% Assicurazioni e Fondi 20,3% Famiglie italiane 14,5% a6 5,6% 3,2 % Est er 6,8% LO SCENARIO Chi possiede i titoli di Stato italiani o3 ROMA Al ministero del Tesoro mantengono sangue freddo parlando di «oscillazioni fisiologiche». Ma certo lo spread che galleggia intorno a quota 200 un po’ di apprensione la suscita. L’importante, si fa notare, è che la fibrillazione termini presto. E la ragione è semplice: a inizio aprile Via XX Settembre, nella nota di aggiornamento del Def scritto dall’ex ministro Saccomanni in autunno, aveva pronosticato in 3,5 miliardi il risparmio della spesa per interessi pagati dallo Stato. Vale a dire la differenza tra gli 86 miliardi indicati alcuni mesi prima a legislazione vigente e gli 82,5 stimati successivamente. Il governo aveva indicato quel ri- sparmio sulla base di un differenziale Btp-Bund di 190 punti base, con rendimenti sui titoli decennali compresi tra il 3,5 e il 4%. Ebbene, per quanto il nervosismo che si è diffuso sui mercati in questi giorni possa infastidire, si tratta di valori perfettamente in linea con le stime di Palazzo Chigi. Itali GLI EFFETTI to iniziale: non è poco». L’attenzione del ministero del Tesoro, così, è rivolta ai prossimi mesi. Su un totale di 280 miliardi (Bot esclusi), l’Italia ha già collocato sul mercato poco più di 150 miliardi di titoli a media-lunga scadenza. Ed è vitale che i 130 che devono ancora andare all’asta siano venduti a prezzi tali da non appesantire le casse dello Stato. Tanto più che, sempre sulla nota di aggiornamento al Def, il risparmio ipotizzato sulla spesa per interessi, dovrebbe salire a 6,7 miliardi nel 2015. Occorre tra l’altro segnalare che, secondo l’Aiaf (l'associazione italiana degli analisti finanziari), un aumento duraturo di 100 punti del differenziale Btp-Bund significa un aggravio di 5 miliardi di euro per le casse dello Stato. E in poche settimane lo spread si è impennato di 50 punti. E infatti c’è chi non esclude affatto che la situazione possa precipitare. E guarda con apprensione al voto di domenica. «Il panico sui mercati – ragiona Giacomo Vaciago – è la conseguenza del ciclone Grillo». Il docente della Cattolica di Milano spiega che gli operatori esteri sono spaventanti dalle parole del leader di M5S e nell’attesa del responso delle urne spostano gli investimenti altrove. «I giornali stranieri – dice Vaciago – scrivono che se Grillo vince incendierà il Quirinale e farà processi via web: uno scenario da guerra civile. Come si può pensare che gli operatori mettano i loro soldi su un Paese dove si rischia la rivoluzione»? Michele Di Branco © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 20 CITTA - 4 - 22/05/14-N: 4 Primo Piano Giovedì 22 Maggio 2014 www.ilmessaggero.it M5S, Casaleggio: io e Grillo ministri processi popolari on line dopo il voto Il guru grillino apre a un incarico di governo, poi frena: decide la rete Beppe a Firenze attacca Matteo: è morto di paura, comanderemo noi ` IL PERSONAGGIO ROMA A Firenze, «nella tana dell’Ebetino» (cioè di Renzi), Beppe Mao insiste nel profilo che si è dato ieri, per tutta la giornata. Quello dell’uomo che vuole andare al governo - «Io e Grillo saremo ministri», ha annunciato Casaleggio ma poi entrambi: «I ministri li sceglie la Rete» - e con le leve del potere in mano processare, da Palazzo Chigi, luogo d’arrivo della Lunga Marcia (che è cinese ma Beppe Mao ha anche parlato giorni fa di Marcia su Roma), sia i politici sia gli imprenditori sia i giornalisti. Ma per primi questi ultimi. ALLA SBARRA Un processo popolare. E la platea fiorentina gode. Una giustizia pentastelluta. E godrà anche la platea di piazza San Giovanni, domani, per la chiusura della campagna elettorale. Cina comunista? Francia giacobina? Beppe Saint-Just? Ma non era diventato moderato a Porta a Porta? Non ha detto, l’indomani, davanti a Montecitorio, «io non voglio fare male a nessuno, sarò tranquillo»? «Sul banco degli imputati nel web processo - annuncia Grillo andranno anzitutto i pennivendoli, colpevoli di aver occultato la verità agli italiani nell'ultimo ventennio». Ma la rimpatriata con Vespa («Sono andato da lui senza vomitare», ha scherzato ieri Grillo dal palco di Pescara) non poteva rendere Beppe Mao più accondiscendente verso l’intera categoria? Evidentemente, no. «Voglio vedervi dietro alle sbarre», ha ironizzato (?) a Firenze, annunciando tra l’al- GIORNALISTI, POLITICI E IMPRENDITORI NEL MIRINO: «PRONTE LE CELLE VIRTUALI» DOMANI IL COMIZIO A SAN GIOVANNI tro che «Renzi è già finito». Ed è dunque una «salma» tra tutte le «salme» del sistema. I giornalisti come simbolo di tutti i mali d’Italia è un classico dei politici-politici. Quindi, politico-politico Grillo lo è diventato. Ed è anche un classico della categoria, o della casta del Palazzo, criticare i giornalisti ma frequentarne in gran quantità. Grillo con Mentana, con Vespa, a Sky. Casaleggio da Lucia Annunziata. Liderini pentastelluti sparsi ormai su tutti i palinsesti e in compagnia di tutti i conduttori, da Michele Santoro a Lilli Gruber, da Massimo Giletti a Nicola Porro. NO ABBRACCIO Tutti da mettere alla sbarra e Grillo Mao è pentito di aver abbracciato, mentre passeggiavano sulla spiaggia, l’inviata di Agorà che lo ha raggiunto nella sua villa al mare? La sfida con Renzi a colpi di palchi e di piazze - venerdì saranno di più i presenti al comizio del premier o a Firenze nel numero Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo dei fan da comizio avrà vinto Grillo Mao? - è in realtà anche un duello televisivo e grazie alle riprese dei tiggì e dei canali all news. Ma la televisione la fanno (anche) i giornalisti e quando saranno processati chissà come si farà. Il dibattimento on line funzionerà così: «Ci saranno - avverte Grillo dal suo blog - le liste, le prove, i testimoni d’accusa. Alla fine, gli iscritti al M5S potranno votare per la colpevolezza o per l’innocenza come in un tribunale popolare». Per i condannati, la sorte è que- sta. «In Rete - incalza Grillo - sarà costruito un castello virtuale, con le celle individuali, ognuna con la sua targhetta». Ma prima di spalancare le porte del web carcere per giornalisti, e a seguire per i politici e per gli imprenditori, Grillo e Casaleggio devono andare al potere («Governeremo noi, e via Renzi!», è il grido nella piazza fiorentina) e il programma è questo: «Entriamo nelle istituzioni. Facciamo lo Stato. Poi il movimento 5 Stelle, quando lo Stato sarà formato dai cittadini, si scioglierà. Non avrà più senso. Il nostro non è un parti- L’intervista Simona Bonafè «Gli insulti li lasciamo ai pentastellati noi parliamo di lavoro e infrastrutture» ROMA Per Simona Bonafè ci sono due piazze ben distinte in questo rush finale. «Sì, ce n’è una che urla e basta e ce n’è un’altra, la nostra, che invece vuole dare risposte agli italiani». Questa sera, alle 19, la capolista del Pd nel Centro sarà a Roma, in piazza del Popolo, al fianco di Matteo Renzi. «Dimostreremo che anche noi riusciamo a riempire le piazze ma con la speranza di chi in 80 giorni ha già avviato riforme importanti per il nostro Paese». Bonafè, teme il confronto con la chiusura di Grillo domani a piazza San Giovanni? «No, siamo pronti alla sfida. C’è molto entusiasmo intorno a noi e sono sicura che Roma risponderà molto bene all’appello del premier. Gli elettori ci dicono: andate avanti senza paura». A proposito, il comizio di oggi è stato funestato dalle minacce del movimento per la casa. Gli antagonisti hanno detto che la verranno a cercare. «Ho difeso il piano-casa del governo Renzi perché dà una rispo- sta all’emergenza abitativa nel nostro Paese: mette 500 milioni per nuovi alloggi e ne stanzia altri 350 per chi è moroso. E’ vero: nel provvedimento sono previste anche misure contro chi occupa perché è giusto ristabilire un principio di legalità. Le minacce dei movimenti, sia chiaro, non mi e ci fermeranno». Come si convincono i sette milioni di italiani ancora indecisi? «Parlando di Europa. Non si può stare dietro a Hitler e alla vivise- zione di Dudù: gli insulti li lasciamo a Grillo. Nel mio tour in giro per Lazio, Umbria, Marche e Toscana ho incontrato imprenditori che vogliono la tutela del made in Italy, fondi per le infrastrutture, prospettive per i giovani, lavoro...». Dal risultato di queste elezioni dipendono anche i destini del governo? «Domenica si vota per l’Europa, fondamentale però per la vita degli italiani». Riuscirà il Pd di Renzi a supe- LA CAPOLISTA DEM AL CENTRO OGGI SUL PALCO DI PIAZZA DEL POPOLO A ROMA AL FIANCO DI RENZI: SI VOTA PER L’EUROPA to che si sostituisce a un altro». La piazza di San Giovanni, domani sera, viene ritenuta una tappa decisiva del grillismo verso il governo. Sul palco, a comiziare, ci sarà anche Casaleggio. Più qualche candidato alle europee e quattro moschettieri: Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Roberto Fico e Paola Taverna. «Renzi se la sta facendo sotto», è il grido grillino nella Firenze di Matteo. Ma le elezioni sono un’incognita per tutti. Mario Ajello © RIPRODUZIONE RISERVATA rare il record stabilito da quello di Veltroni? «Non è un problema di percentuali: il tema è il futuro e la nostra collocazione nella Ue». Il voto romano la preoccupa? «Faremo un buon risultato anche qui». La Capitale però rimane osservata speciale da parte del Governo: teme un effetto Marino? «Ripeto: si vota per le europee, il Campidoglio però ha l’opportunità, con il piano di rientro, di mettersi in carreggiata. Il sindaco non può perdere l’occasione che il governo gli ha offerto». Sul palco a piazza del Popolo, con lei e Renzi, non ci dovrebbero essere né il sindaco Marino né il governatore Zingaretti... «Questa polemica non mi appassiona: l’importante non è chi starà sopra, ma chi starà sotto, nella piazza». Simone Canettieri © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 20 CITTA - 5 - 22/05/14-N: 5 Primo Piano Giovedì 22 Maggio 2014 www.ilmessaggero.it Berlusconi: l’esito elettorale non influirà sulle riforme `Il Cavaliere a Porta a porta non chiude `«Il capo 5Stelle è un assassino, è un dato a ipotesi di larghe intese post-europee di fatto. Niente impeachment per il Colle» FORZA ITALIA ROMA Matteo Renzi non ha alcunché da temere: il risultato elettorale non cambierà l’esito delle riforme su cui Pd e Forza Italia hanno siglato un accordo. Parola di Silvio Berlusconi che ieri sera, ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta, ha confermato come, in questa tornata elettorale, il nemico da battere non sia Beppe Grillo, il terzo incomodo che minaccia di marginalizzarlo, di farlo scomparire nella polarizzazione della sfida con il leader democrat. Così, giusto il tempo di un “selfie” con il conduttore, da mostrare a inizio trasmissione così com’era accaduto con Grillo, e anche ieri l’uomo di Arcore è tornato a snocciolare il rosario di accuse rivolte al capo del Movimento 5 Stelle. certe cose di me continuamente, mi ha chiamato il pregiudicato, ha detto che era uno scandalo che Napolitano mi ricevesse e io sono stato zitto». Finché non ha toccato l’amato barboncino: «Quando ha detto che voleva consegnarmi alla vivisezione per evitarla a Dudù, io ho tirato fuori il foglio della sua storia: nel 1988 Grillo fu condannato per triplice omicidio colposo». Non bastasse, «Grillo parla come Hitler nella campagna del 1933, campa- Il partito BEPPE COME HITLER «Grillo è stato condannato per triplice omicidio colposo, non è stato un incidente ma una cosa che ha voluto lui e questo la dice sulla sua natura. Grillo ha detto IL GRILLINO FICO PARLA DI PATTO SEGRETO PER SVENDERE RAIWAY LA REPLICA DI SILVIO «LO QUERELO È UN BUFFONE» Toti: la nomina di Rossi? Nessuna fibrillazione «Bondi da tempo chiedeva un passo indietro». Lo sottolinea a Repubblica Tv Giovanni Toti, in merito alla nomina di Maria Rosaria Rossi ad amministratore straordinario del partito. «È giusto che un amministratore sia una persona con cui Berlusconi si raffronta quotidianamente, Bondi è e resterà in FI, nessuna fibrillazione». gna che lo portò al potere, e poi è andata a finire come sappiamo». Nella visione di Berlusconi, il leader ligure «specula sulla disperazione», laddove «votare Fi è l'unico modo per sperare che ci sia in Ue qualcuno che difenda i nostri interessi», visto che zgli eletti del M5S non conteranno nulla». IL PSE Diverso il discorso sul Pd, i cui rappresentanti hanno come pecca principale l’appartenenza al «Pse, minoranza nel Parlamento europeo». Per l’alleato delle riforme, il Pd di Renzi, il linguaggio di Berlusconi cambia registro. Negando, prima di tutto, qualsiasi accordo circa «la svendita di Raiway», paventata dal presidente della Vigilanza Rai Roberto Fico, grillino naturalmente, contro cui l’ex Cavaliere ha annunciato una querela. Riferendosi a Renzi, Berlusconi ha provato a smussare gli spigoli: «Non è stato carino nei miei confronti, dice che io vado fuori di testa sugli 80 euro. Io considero quei soldi, ho provato la povertà in gioventù e so benissimo che sono una cosa seria». Ma Renzi «è andato a prendere le tasse sulla casa, aumentando quelle di Monti e Letta: non è un sistema di cui si può essere fieri, dare a qualcuno togliendo ad altri, si chiama redistribuzione del reddito e della ricchezza, da sempre nell’ideologia della sinistra». E, in ogni caso, «se entro il 31 dicembre non ci saranno le coper- L’intervista Antonio Tajani «L’euro il primo problema delle famiglie bisogna cambiare i poteri della Bce» ROMA Onorevole Tajani, lei è alla quarta campagna elettorale, quali difficoltà incontra a parlare di Europa oggi? «C’è molta disillusione. Non piace l’Europa dell’austerity e la gente chiede un cambio e noi dobbiamo esser bravi ad imporlo». Lei, è un commissario europeo uscente, da dove si deve cominciare? «Il problema numero uno per le famiglie è l’euro, ma la soluzione non è quella che prospetta Grillo perché il referendum non si può fa- re e sarebbe un assurdo uscire dalla Comunità europea. Però si possono modificare i poteri della Bce che oggi ha poteri solo per governare l’inflazione mentre dovrebbe poter svalutare l’euro per aiutare le esportazioni attraverso l’aumento della moneta circolante. Ciò favorirebbe la crescita e la lotta alla disoccupazione». Il montante euroscetticismo che c’è anche in Italia può rappresentare una spinta per cambiare la politica economica dell’Unione? «Grillo non aiuta l’Italia a risolvere i propri problemi perché contribuisce in maniera decisiva a dare un’immagine negativa del nostro Paese. Dire che si vogliono processare giornalisti, imprenditori e altre categorie mettendo su tribunali fascisti o staliniani, non aiuta di certo». Visto che lei è stato commissario europeo per cinque anni, non pensa di avere qualche responsabilità della cattiva immagine che ha l’Europa? «A marzo il consiglio europeo ha approvato la mia proposta sul Ri- nascimento industriale e dopo tanti anni l’Europa si è dotata di una nuova politica industriale con 50 miliardi di euro per politiche a sostegno delle imprese con un obiettivo per il 2020 di creare dal manifatturiero un 20% in più di pil. Abbiamo lavorato per sostenere le piccole e medie imprese attraverso la direttiva europea che frena i ritardi nei pagamenti. Nel gennaio del 2013 sono stati considerati fuori dal patto di stabilità i debiti pregressi della pubblica amministrazione». PARLA IL CAPOLISTA DI FORZA ITALIA AL CENTRO E COMMISSARIO USCENTE: RIDISCUTERE IL FISCAL COMPACT ture, aumenteranno le accise e quegli 80 euro saranno pagati da tutti noi». RIPRESA IMPOSSIBILE Un quadro che Berlusconi ha confermato dichiarando che «la ripresa economica non è possibile in queste condizioni». Ma una cosa sono le diverse visioni economiche, un’altra i patti sulle riforme, è la lusinga che Berlusconi continua a sussurrare all’orecchio di Renzie e dell’elettorato moderato: «Se FI andrà male alle europee farò saltare le riforme con Matteo Renzi? E' una cosa assolutamente ininfluente sulle decisioni che noi prenderemo», ha chiarito il leader forzista, ricordando però che la sua «idea del Senato era quella che avevamo varato nel 2005, adesso di fronte a ciò che sta venendo fuori io dico: è meglio abolirlo del tutto, costa un mare di soldi, con la modifica di Renzi si risparmia poco, ma la grande macchina rimane così intatta». Fa e disfa in continuazione, Berlusconi, in attesa di capire quale sarà il punto di caduta nel dopo elezioni (compreso il suo), senza escludere alcuno scenario: «A quelli futuri ora non penso», ha commentato l’ipotesi di un risultato elettorale particolarmente favorevole al M5s. Senza, dunque, chiudere la porta a un suo ingresso in un governo di larghe intese. Sonia Oranges © RIPRODUZIONE RISERVATA Secondo lei occorre cambiare i trattati? «Certamente quello che regola i poteri della Bce. Occorre intervenire anche sul fiscal compact dove serve un’azione forte degli stati membri e del Parlamento europeo. L’Italia, guida del semestre, può e deve dare un contributo importante». Tutti chiedete di cambiare il fiscal compact, ma perchè lo avete firmato e votato? «Le cose cambiano. Il fiscal compact non è un dogma di fede». È possibile, come auspica Renzi, recuperare quella parte di fondi europei non spesi? «Non credo sia possibile recuperare quelli non usati in passato, ma abbiamo ancora 20 miliardi da utilizzare per il Sud ma mancano i progetti. Bisogna lavorare meglio per non continuare a perdere denaro che altri paesi utilizzano sino all’ultimo euro». Ma. Con. © RIPRODUZIONE RISERVATA SABATOGRATIS dal 1990 vendite, affitti e attività commerciali -MSGR - 20 CITTA - 6 - 22/05/14-N: 6 Primo Piano Giovedì 22 Maggio 2014 www.ilmessaggero.it Redditi, Renzi dichiara 145 mila euro nel 2013 Padoan ne perde 100 mila Anche il ministro Guidi ci rimette una grossa somma rispetto alla vecchia denuncia. Retribuzioni stabili per i ministri deputati ` IL CASO ROMA Al fotofinish, i termini di legge scadono oggi, il presidente del Consiglio Matteo Renzi (assieme a parecchi suoi ministri) ha diffuso ieri via internet la sua dichiarazione dei redditi 2013 (relativa ai guadagni 2012). Finora molti giornali avevano indicato il suo reddito da sindaco di Firenze in 4.300 euro netti ma in realtà il premier l’anno scorso ha dichiarato parecchio in più: 145 mila euro lordi, pari a 90.000 netti e dunque a circa 7.500 netti al mese. Reddito che comprende altre entrate oltre all’emolumento da sindaco e rendite (poche centinaia di euro) da immobili. Che poi sono due: la prima casa di Pontassieve di 12,5 vani in comproprietà con la moglie e il 22,5% di un altro fabbricato di 17 vani a Rignano. La moglie di Renzi, Agnese Landini, docente precaria, ha dichiarato 8.162 euro. Se quest’anno Renzi dovesse dichiarare solo lo stipendio di premier raggiungerebbe un reddito di circa 114 mila euro lordi. Dunque ma i conti veri si faranno solo l’anno prossimo - è ipotizzabile che da premier Renzi guadagni qualcosa in più rispetto alla sola retribuzione di sindaco di Firenze alla quale però nel 2012 ha aggiunto altre entrate. Ne consegue che quest’anno Il ministro Padoan - senza entrate aggiuntive alla sola retribuzione da premier - potrebbe guadagnare meno dei 145 mila euro denunciati per il 2012. I TAGLI Renzi non è l’unico in questa situazione. Già, perché, contrariamente a quello che comunemente si pensa, lo stipendio da ministro supera di qualcosa i 5.000 euro netti mensili. Cifra lontana anche dali redditi dei superburocrati che possono guadagnare fino ad un massimo di 240 mila euro lordi l’anno. Accade così che la nomina a mini- stro dell’Economia per Pier Carlo Padoan si traduca in una dolorosa sforbiciata di 100.000 euro lordi annui rispetto ai suoi emolumenti come dirigente dell’Ocse, l’organizzazione dei paesi più industrializzati del mondo che ha sede a Parigi. Ci rimette un sacco di soldi anche Federica Guidi, ministro dello Sviluppo. Da imprenditrice l’anno scorso ha denunciato quasi 300 mila euro lordi. Quest’anno scenderà a 114 mila sempre lordi, cui si somma una diaria per la sua permanenza a Roma di circa 30 mila euro annui. La musica non cambia anche per il ministro dello Sviluppo, l’emiliano Giuliano Poletti, ex presidente della Lega Coop e attuale ministro del Lavoro. Grosso modo l’ingresso nella stanza dei bottoni verrà a costare a Poletti una cinquantina di migliaia di euro poiché nel 2013 ha dichiarato 193 mila euro lordi e quest’anno supererà di poco i 114 mila. Per il resto il governo Renzi non presenta grandissime sorprese. Il ministro degli Affari Regionali, Maria Carmela Lanzetta ha dichiarato circa 120 mila euro, mentre il ministro Gian Luca Galletti circa 137 mila. Gli altri, quasi tutti parlamentari, si collocano fra i 95 e i 110 mila euro. Diodato Pirone © RIPRODUZIONE RISERVATA I redditi di premier e ministri Matteo Renzi Pier Carlo Padoan (premier) (ministro dell'Economia) Nel 2013 ha dichiarato complessivamente (redditi 2012) 145.000 euro lordi pari a 90.000 netti (7.500 euro netti mensili). Come presidente del Consiglio guadagna circa 4.900 euro netti al mese (circa 114 mila euro lordi annui) Sul sito del Tesoro ha denunciato una retribuzione Ocse di 216.000 euro. Come ministro guadagna 114.000 euro lordi Federica Guidi (ministro dello Sviluppo) (ministro del Lavoro) Imprenditrice, nel 2013 ha dichiarato un reddito che sfiora i 300 mila euro Come ministro guadagna 114.000 euro lordi, più una diaria per la sua permanenza a Roma valutabile in circa 30/35 mila euro annui Nel 2013, come presidente della Lega Coop, ha dichiatrato 193.000 euro lordi. Come ministro guadagna 114.000 euro lordi, più una diaria per la sua permanenza a Roma valutabile in circa 30/35 mila euro annui Gli altri ministri sono parlamentari e, da parlamentari, hanno già presentato dichiarazioni che vanno fra i 90 e i 110 mila euro. Fa eccezione il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti (137 mila) Giuliano Poletti Contratti e licenziamenti Squinzi chiede una svolta IL DOCUMENTO ROMA Un mercato del lavoro «moderno», perché quello italiano è «anacronistico e non aiuta la ripresa dell’occupazione». È un mercato «bloccato» che penalizza soprattutto i giovani. Per una svolta reale occorre «cambiare le regole». Bene le nuove norme sui contratti a termine, ma non basta. L’obiettivo deve essere quello di far in modo che il contratto standard di assunzione sia quella a tempo indeterminato, ma affinché ciò accada occorre rimuovere una serie di vincoli. L’associazione degli industriali ha le idee ben chiare sul percorso da compiere. E le ha messe una dietro l’altra in un documento di quindici pagine che ieri il presidente Giorgio Squinzi ha consegnato direttamente al ministro Giuliano Poletti, in vista della discussione che sta per iniziare in Parlamento sul disegno di legge delega (Jobs act). PIÙ FLESSIBILITÀ Nel documento Confindustria chiede di «ripensare con coraggio il modello del contratto a tempo indeterminato». Torna il vecchio cavallo di battaglia: meno vincoli in uscita. Nel documento si chiede di limitare le tutele previste dall’art.18 dello Statuto dei lavoratori «per le sole fattispecie di licenziamenti nulli o discriminatori». Si propone inoltre di «rendere più flessibili, anche attraverso la contrattazione collettiva, la definizione della nozione di equivalenza delle mansioni» e di «limitare il divieto alle apparecchiature che hanno la finalità esclusiva di controllare a distanza l’attività dei lavoratori». Sull’apprendistato, Confindustria chiede di «rafforzare» le nuove norme appena approvate con il decreto Poletti (abbassare l’età minima per l’apprendistato di alta formazione, tutela solo indennitaria per i licenziamenti intimati in corso di apprendistato) «con il fine di avvicinare questo istituto al modello del contratto a tempo indeterminato a tutele progressive». SALARI DI PRODUTTIVITÀ Tra i nodi cruciali da sciogliere per sbloccare il mercato del lavoro, c’è la riqualificazione delle politiche attive. Confindustria propone un maggior coordinamento tra i soggetti pubblici e privati che incrociano l’incontro tra domanda e offerta. E chiede di procedere con la riforma degli ammortizzatori sociali. Infine Confindustria «vuole affrontare con i sindacati il tema degli assetti della contrattazione, per trasformarne in profondità l’impianto». Obiettivo: spingere sul salario di produttività e «completare il percorso della “derogabilità” del ccnl ad opera della contrattazione collettiva aziendale in un quadro di regole certe fissate dai ccnl». Giusy Franzese © RIPRODUZIONE RISERVATA LA CONFINDUSTRIA VEDE POLETTI: «MERCATO DEL LAVORO ANACRONISTICO BISOGNA CAMBIARE LE REGOLE» -MSGR - 20 CITTA - 7 - 22/05/14-N: 7 Primo Piano Giovedì 22 Maggio 2014 www.ilmessaggero.it Tasi, verso la proroga al 16 ottobre `Il presidente dell’Anci, Fassino, annuncia l’accordo con il governo per i Comuni in ritardo sulle aliquote Intanto continua la corsa dei sindaci per approvare le delibere: ieri è stata la volta di Napoli e Rimini ` La Tasi nei capoluoghi di Regione FISCO ROMA Il pagamento della Tasi è sempre più un rebus. Secondo quanto riferito ieri dal presidente dell’Anci, Piero Fassino, il governo sarebbe orientato a fissare al 16 ottobre (e non al 16 settembre come si era detto finora) la scadenza per il versamento della tassa sui servizi indivisibili nei comuni che non sono riusciti a deliberare le aliquote entro il 23 maggio. Il decreto potrebbe essere varato dal Consiglio dei ministri di oggi. «L’accordo col ministero dell’Economia è di fissare la proroga al 16 ottobre, perché il 16 settembre era molto ravvicinato rispetto alla scadenza del 31 luglio (concessa ai comuni per deliberare le aliquote, ndr) e poi c’è agosto di mezzo» ha spiegato Fassino in un’intervista a Radio 24. La data di ottobre dovrebbe valere anche per la Tasi delle prime case, che invece, in base a una norma del ”salva Roma“ era fissata a dicembre. Intanto il Codacons, una delle principali associazioni dei consumatori, ha scritto a Renzi e al ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, chiedendo di posticipare il pagamento a dopo l’estate anche per i cittadini di quei comuni che hanno già deliberato le aliquote. Se così non fosse - avvertono - ci saranno valanghe di ricorsi. L’ipotesi di un posticipo per tutti, però, ha poche chance. I comuni che non incasseranno la Tasi a giugno, dovranno ricorrere ad anticipi di liquidità da parte dello Stato. Anticipi sui quali dovranno poi pagare degli interessi. Non a caso in queste ore molte amministrazioni comunali (ieri, tra gli altri, anche Napoli e Rimini) stanno facendo i salti mortali per approvare le delibere sulle aliquote. La stragrande maggioranza, comunque, non farà in tempo. Intanto dal Nuovo Centro destra, attraverso il presidente del senatori, Maurizio Sacconi, arriva un avvertimento a Renzi: «Il governo imponga un tetto alle aliquote, pena la crisi della coalizione. Tasi e Tares non possono diventare lo strumento con cui i Comuni fanno pagare la loro inefficienza a famiglie e piccole imprese». Gi. Fr. © RIPRODUZIONE RISERVATA Aosta Torino Genova Milano Trento Bolzano Venezia Trieste Bologna Firenze Scad. 1ª rata Aliquota (‰) 16 giu 16 giu 16 giu 16 giu 16 giu 16 giu 16 giu 16 ott* 16 ott* ? 0,1-0,2 3,3 3,3 2,5-3,3 1-1,5 0-0,4 3,3 2,5-3,3 3,3 Detrazioni principali Altre regole 110 euro fino a 700 di rendita; 30 per ogni figlio under 26 decrescenti** finanziate da 2e case 50 euro su 1ª casa si paga solo oltre standard decrescenti** manca delibera decrescenti** manca delibera Ancona Perugia Roma L'Aquila Napoli Potenza Bari Cagliari Catanzaro Palermo Scad. 1ª rata Aliquota (‰) 16 set 16 ott* 16 ott* 16 ott* 16 giu 16 ott* 16 dic 16 giu 16 ott* 16 giu 3,3-0,0 3,3 2,8 o 3,3 2,9 Detrazioni principali *può essere sostituita con altra data decisa dal Tesoro **al crescere della rendita catastale ANSA Intervista Maurizio Lupi «Incentivi, agevolazioni e meno tasse un nuovo decreto per le costruzioni» ROMA Un mix a base di meno tasse, semplificazioni e incentivi, come quello già attivato per i mobili, che ha l’obiettivo di rilanciare il settore dell’edilizia e il comparto immobiliare. E’ ben chiara al ministro Maurizio Lupi la cura che serve per ridare sprint al mattone e all’indotto. In questa intervista al Messaggero, il responsabile delle Infrastrutture, delinea le prossime messe e la strategia che il governo intende adottare per spingere la ripresa. L’altro ieri è stato varato il cosiddetto pacchetto casa che affronta l’emergenza abitativa, fissa nuove regole, stanzia risorse importanti. Cosa avete in mente per il futuro? «La leva fiscale ha dimostrato di funzionare bene, penso ai bonus per chi acquista mobili o a quelli legati alle ristrutturazioni edilizie, e credo che sia fondamentale proseguire su questa strada in maniera ancora più decisa. Del resto solo gli incentivi legati alle ristrutturazioni hanno mosso l’anno scorso qualcosa come 29 miliardi e portato nelle casse dello Stato 5 miliardi con l’Iva. La strategia che abbiamo adottato non deve fermarsi». Ci sarà un terzo decreto dopo quello varato sulla casa? «Sì. Ci sarà un decreto del Fare 2 che completerà il quadro. A novembre abbiamo varato il Plafond casa da 2 miliardi per i mutui attraverso Cassa depositi e prestiti, che ha dato nuova energia, ieri è stata affrontata in maniera innovativa l’emergenza abitativa che crea tante tensioni sociali». FORTI SCONTI FISCALI PER LE CASE INVENDUTE E PER IL MERCATO DELLE PERMUTE SFORBICIATA ALLA BUROCRAZIA Altre regole decrescenti** manca delibera manca delibera manca delibera per fasce deboli manca delibera regolamento a luglio sotto o sopra i 1.250 euro di rendita catastale manca delibera si paga solo 1ª casa Non senza qualche protesta di piazza? «Qualcosa è cambiato. Per la prima volta non sono stati prorogati gli sfratti, ma è partito un pacchetto di misure che dà sostegno agli affittuari (il Fondo per la morosità incolpevole) e a chi è in difficoltà. Stanzia 568 milioni per l’edilizia popolare e favorisce chi vuole riscattare un alloggio Iacp. Ci sono quindi 100 milioni per l’housing sociale. A favore dei proprietari, per incentivarli a mette- re sul mercato gli alloggi sfitti, ci sarà poi la cedolare secca che scende dal 15 al 10% per i contratti a canone concordato. Uno sconto fiscale che avrà grande successo». Parliamo delle prossime mosse. «Vado per punti. Forti agevolazioni fiscali per le case invendute. E incentivi per il mercato delle permute. Due azioni in grado di rivitalizzare le compravendite. Per sbloccare il mercato immobiliare serve una scossa e un quadro complessivo di certezze. Sui due fronti abbiamo dato risposte concrete. Ma è necessario aumentare anche l’indice di fiducia che, come noto, concorre a riattivare investimenti e acquisti. Il segnale che viene dal fronte dei mutui in ripresa è positivo. Servono poi le semplificazioni per agevolare chi costruisce». Tutto finirà nel decreto? «Credo di sì. Stiamo lavorando con il ministero dell’Economia e con lo Sviluppo Economico». Il caos sulla Tasi non aiuta? «Sulla Tasi dico che vigileremo con molta attenzione perché gli aumenti delle aliquote siano effet- tivamente funzionali alle detrazioni per le famiglie con figli a carico. Aggiungo che l’Imu sulle seconde case che vengono date in affitto a canone concordato deve essere del 4 per mille. E’ una proposta che porterò avanti con l’Economia e all’interno del governo». La contestazione più forte al suo piano casa è alla norma che prevede niente luce, gas e acqua a chi occupa abusivamente. «La norma ribadisce un principio ovvio: la proprietà, sia pubblica che privata, va rispettata da tutti. Sembra banale, ma è la prima volta che un decreto fissa i paletti: niente acqua, luce e gas, niente residenza e impossibilità di partecipare ai bandi per le case popolari per cinque anni. Chi occupa una casa la sottrae a chi ne ha il diritto, la toglie ad altri». Parliamo del rent to buy. L’Ance chiede che questa soluzione sia estesa anche ai privati. «Probabilmente inseriremo la norma nel prossimo provvedimento, allo scopo di favorire l’acquisto da parte di chi è già in affitto». Ci sono problemi con l’Economia? «No. Tutti nell’esecutivo sono consapevoli che rilanciare questo settore è strategico, l’edilizia è il primo settore che può dare forte impulso al Pil e all’occupazione. Il governo sta facendo e farà la sua parte, ha impegnato risorse e fissato nuove regole. Andremo avanti». Umberto Mancini © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 20 CITTA - 8 - 22/05/14-N:RCITTA 8 Primo Piano Giovedì 22 Maggio 2014 www.ilmessaggero.it Delitto Biagi, si indaga sulla scorta revocata: omicidio per omissione L’ipotesi: chi sapeva delle minacce non fece il proprio dovere Il docente ucciso nel 2002 dalle Br, al setaccio l’archivio di Scajola ` L’INCHIESTA ROMA E’ un’accusa pesante quella ipotizzata dalla procura di Bologna che ha aperto un fascicolo sulla mancata scorta al giuslavorista Marco Biagi, ucciso dalle Br il 19 marzo 2002: omicidio per omissione, al momento senza nomi iscritti sul registro degli indagati. Chi sapeva delle minacce a Biagi non fece quello che era in suo potere per mettere al riparo il giuslavorista dai rischi che correva. E tra i nomi sotto osservazione c’è ovviamente quello di Scajola. Che all’epoca liquidò il giuslavorista appena assassinato come un «rompicoglioni» e stando ai nuovi documenti avrebbe ricevuto diverse segnalazioni sui rischi che il docente correva quando girava senza protezioni. LE LETTERE Anche con questa impostazione, il pm Antonello Gustapane sa benissimo che non si andrà troppo lontano. Sono trascorsi 12 anni dal delitto Biagi: per l’abuso d’ufficio o il falso la prescrizione è già scattata. Per l’omicidio per omessa vigilanza, invece, potrebbe arrivare nei prossimi mesi. Per ora l’indagine va avanti. Dopo l’audizione dell’ex segretario di Scajola, Luciano Zocchi, e della moglie dell’ex sottosegretario Sacconi, Enrica Giorgetti, si tornano a verificare lettere e documenti. Molti sono stati ”archiviati” da Zocchi. Altri sembravano finiti nel dimenticatoio. Ad esempio, la vicenda di sei lettere che il professor Biagi aveva scritto chiedendo aiuto e raccontando di quanto si sentisse in pericolo. Le missive erano indirizzate a Pierferdinando Casini, al ministro Maroni, a Sacconi, al prefetto di Bologna e al direttore di Confindustria, Stefano Parisi. All’epoca sul caso ci fu un giallo mai del tutto chiarito: gli inquirenti avevano acquisito tre lettere, scritte dal professore e indirizzate a Maroni, al prefetto di Bologna e a Casini. Le prime due erano agli atti dell’inchiesta, consegnate dalla Prefettura, un’altra era nel computer di Biagi. Ma, mesi dopo, a giugno, finirono sui giornali altre tre missive, sempre del professore, ma ignote all’inchiesta. Quella, dal IL REATO È A RISCHIO PRESCRIZIONE NEI PROSSIMI MESI COSÌ COME GIÀ AVVENUTO PER FALSO E ABUSO D’UFFICIO tono familiare, scritta a Casini raccontava già la sua angoscia: «La Digos di varie città mi ha preso in consegna contro il rischio di possibili attacchi terroristici. Ti lascio immaginare come possa vivere tranquillamente la mia famiglia. Sono molto preoccupato perché i miei avversari (Cofferati in primo luogo) criminalizzano la mia figura. Per ragioni che ignoro, a Roma da dieci giorni è stata revocata la scorta-tutela e tutte le volte che vengo nella capitale sono molto allarmato». IL MINISTRO MARONI Nel 2003, al momento di chiedere l’archiviazione per la mancata scorta, i pm ricostruirono anche l’esistenza di un’ultima segnalazione, scritta ma mai partita, dal gabinetto del ministro del Lavoro Roberto Maroni. «Venne predisposta una lettera a firma del ministro Maroni - scrivevano i magistrati - nella quale si individuano le persone esposte a rischi in ragione della loro attività, con il ministro del Lavoro. Esse erano tre: il sottosegretario Sacconi, l’avvocato Sassi e il professor Biagi. Si ribadisce: erano soltanto tre». La risposta del ministero in cui lavorava Biagi, «non partì mai». La lettera è registrata in un computer del ministero alle 20.15 del 19 marzo, cinque minuti dopo L’ARRESTO Claudio Scajola mentre l’8 maggio scorso viene portato fuori dagli uffici della Dia l’omicidio. Un particolare talmente curedele che i magistrati concludono con un commento: «Troppo poco, troppo tardi». D’ASCOLA RINUNCIA Ieri, intanto, il senatore del Nuovo Centrodestra Nico D'Ascola ha deciso di rinunciare alla difesa di Claudio Scajola, incarico ricevuto solo pochi giorni fa ed abbandonato per la polemica, «falsa e strumentale», sul presunto conflitto di interessi tra essere il difensore dell'ex ministro e, contestualmente, il relatore del ddl sui reati dei pubblici ufficiali contro la Pa il voto di scambio e le false comunicazioni sociali. Cri. Man. Sa. Men. © RIPRODUZIONE RISERVATA L'omicidio Biagi 19 marzo 2002 - BOLOGNA Marco Biagi, docente di diritto e consulente dell'allora ministro del Welfare Roberto Maroni, viene ucciso con due colpi di pistola alla nuca davanti al portone di casa a Bologna. Le Br-Pcc rivendicano l'attentato LE CONDANNE SENTENZA DEFINITIVA Nadia Desdemona Lioce Marco Mezzasalma Roberto Morandi Diana Blefari Melazzi* Simone Boccaccini Cinzia Banelli Ergastolo Ergastolo Ergastolo Ergastolo 21 anni 10 anni e 5 mesi *si è impiccata in cella il 31 ott 2009 6 dic 2006 8 dic 2007 8 dic 2007 27 ott 2009 8 dic 2007 12 mar 2008 ANSA Offerta valida per immatricolazioni fino al 31/05/2014 per Ford B-MAX 1.4 GPL 86CV a fronte di rottamazione o permuta di una vettura immatricolata entro il 31/12/2004 e posseduta da almeno 6 mesi. Solo per vetture in stock, grazie al contributo dei Ford Partner. IPT e contributo per lo smaltimento pneumatici esclusi. 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L’interrogatorio si concentrerà in particolare sui rapporti con l’ex ministro Claudio Scajola e sull’interesse che quest'ultimo mostrava per le sorti del marito, condannato a 5 anni per concorso esterno in associazione mafiosa e attualmente latitante a Dubai. Informalmente, la donna ha già detto di poter dare chiarimenti anche sui rapporti economici tra Matacena e l’ex ministro. Intanto anche i difensori di Scajola hanno presentato ricorso al Tribunale del riesame contro l'ordinanza di custodiacautelare, così come avevano fatto i difensori degli indagati. L'udienza è stata fissata per il 29 maggio. ROMA È il 13 marzo del 2002 quando Luciano Zocchi, ex capo della segreteria di Claudio Scajola, raccoglie al telefono dell’ufficio una segnalazione che se ascoltata, forse avrebbe potuto salvare la vita a Marco Biagi. Qualcuno molto vicino all’allora sottosegretario al Lavoro, Maurizio Sacconi, si preoccupa di segnalare quanto sia grave il rischio che il giuslavorista bolognese sta correndo, e perché sia veramente necessaria la presenza di una scorta. Zocchi appunta ogni parola, la sottopone a Scajola che la legge e la vista. Esattamente sei giorni dopo un commando delle Br ucciderà il professore sotto casa. E lo stesso ministro, dopo l’omicidio, dirà di non aver mai saputo quanto grave fosse la situazione. Di quei giorni drammatici ha piena memoria lo stesso Zocchi. «Il 15 marzo del 2002, durante una riunione in ufficio - dice ora - si è parlato delle segnalazioni arrivate dai servizi segreti. Dopo D’Antona, ancora una volta nel mirino, c’erano i fedelissimi del ministro del Lavoro. Biagi era tra questi. Perché Scajola non fece niente in suo favore? Io non ho mai detto che se ne è disinteressato. Do per scontato che il ministro abbia fatto il suo lavoro. C’era una filiera che andava rispettata. Ci penserà la magistratura a chiarire cosa successe realmente e dove ci fu l’intoppo. Bisogna comprendere anche gli errori degli altri». LE LETTERE Il nome di Luciano Zocchi ritorna nell’inchiesta sull’eredità Gerini e sull’Opera dei salesiani, ed è durante una perquisizione nella sua abitazione che la Guardia di finanza recupera materiale di provenienza del Viminale. In un verbale pieno di omissis, l’ex segretario racconta al procuratore Giuseppe Pignatone e al sostituto Paola Filippi come mai custodisse tutti quei documenti. Tra questi una parte importante riguarda la mancata scorta a Biagi, della quale, pare, che in quei giorni si interessassero in tantissimi. Sempre sei giorni prima, infatti, l’ex sottosegretario Sacconi prepara una UCCISO Il professor Marco Biagi lettera da inviare a Scajola, nella quale torna a insistere sulla questione, sostenuto dal ministro del Welfare Roberto Maroni. La missiva, però, non partirà mai e arriverà invece la telefonata al numero di Zocchi. Nello stesso momento, all’ufficio del ministro sarà inviata anche un’altra segnalazione da parte dall’allora direttore generale di Confindustria, Stefano Parisi. Insomma, sembra che il pericolo che sta correndo Marco Biagi stia a cuore a mezza Italia. IL RUOLO DEL CARDINALE Ora Zocchi, che di quei giorni conosce ogni particolare, mette a verbale quanto anche lui spinse per sollecitare l’attenzione di Scajola. Tanto da andare parlarne persino con l’allora segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone. «Mi rivolsi a lui come a un padre spirituale in modo molto sommario - spiega - non andai nei dettagli e lui mi disse di agire secondo coscienza. Ho studiato dai salesiani per dodici anni, lui era rettore, mi ha aiutato anche in altre vicende. Su Biagi mi ha suggerito: “lascia stare non metterti nei guai, chiuso, basta. E mi ha detto così, amen stop. Quella mattina sono entrato dalla porta Sant’Anna, mi ha aspettato un uomo della gendarmeria e mi ha condotto dal cardinale a bordo di una smart blu». Durante l’interrogatorio, che si è svolto quasi un anno fa, il procuratore gli chiede come mai custodisse tutti quei documenti, perché ci fossero dei video e delle regi- strazioni. E lui: «Per mia sicurezza sono stato consigliato di registrare...quindi io ho detto se mi succede qualcosa, si può scivolare per terra e finire male. Qualcheduno può tirare fuori queste cose e approfondire l'argomento, così almeno mio fratello». Oggi conferma: «qualche segnale di preoccupazione, nel corso del tempo, l'ho avuto, troppe cose non chiare. Allora ho pensato che fosse bene registrate quello che un domani avrebbe potuto dimostrare il mio buon operare». Zocchi si meraviglia ancora adesso del fatto che quando l’ex ministro diede l’incarico al prefetto Sorge di fare una relazione sulla mancata scorta, «io non sia mai stato sentito. Su quella vicenda avrei potuto parlare. Sarebbe molto importante andare a vedere questa benedetta relazione Sorge...io sarei curioso di sapere se il mio nome c'è. Perché, avrei potuto parlare di queste cose e, quindi, mi è stato impedito di farlo. E, di lì, ho capito che queste carte sono importanti». Cristiana Mangani Sara Menafra © RIPRODUZIONE RISERVATA IN UN APPUNTO IL PERCHÉ FOSSE NECESSARIA LA SCORTA IL MINISTRO VISTÒ E DOPO SEI GIORNI CI FU L’AGGUATO DELLE BR -MSGR - 20 CITTA - 19 - 22/05/14-N:RCITTA Letteratura La storia del giovane che scatenò la Grande guerra Itinerari Alla scoperta delle dimore storiche in Italia Cannes Hazanavicius con “The Search” racconta le atrocità in Cecenia Smith a pag. 23 Nunberg a pag. 21 Satta a pag. 24 Palazzo Moriggia a Milano fsdfs fsdf Letteratura Gusto Ambiente Società Cinema Viaggi Architettura Teatro Arte Moda Tecnologia Musica Scienza Archeologia Televisione Salute www.ilmessaggero.it [email protected] Rivoluzione nel sistema scolastico: materne accorciate a due anni, si andrà alle elementari a cinque in modo da poter arrivare all’Università a 17 come nel resto d’Europa. É una proposta del ministro dell’Istruzione Giannini: «Fondamentale dare questa possibilità ai genitori. Non aveva senso utilizzare come strumento di accelerazione solo il taglio delle superiori» A scuola un anno prima IL PIANO L’ orizzonte è l’Europa e il suo sistema scolastico. Meglio: il suo sistema di formazione scolastica per l’accesso al mondo del lavoro. Così dopo aver annunciato la rivoluzione per l’accesso ai corsi di laurea in Medicina e chirurgia, e la relativa cancellazione dei test d’ingresso a partire dall’anno accademico 2015/2016, il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, non si accontenta e punta ora lo sguardo alla scuola. Per il momento è solo una proposta, pronunciata ad alta voce ai microfoni di una radio, ma sembra destinata ad alzare un polverone, soprattutto tra i sindacati. L’obiettivo che ha in mente la responsabile del dicastero di viale Trastevere è quello di ridurre di un anno l’inserimento dei bambini al mondo scolastico, con la possibilità, dunque, dell’iscrizione alle elementari già a partire dai cinque anni e a tre anni l’ingresso per i bambini alla scuola d’infanzia. I NUMERI Attualmente le iscrizioni per la scuola d’infanzia, relative al prossimo anno, sono un milione 30mila, mentre quelle per le scuole elementari si attestano su 2 milioni 583mila. La proposta del ministro consentirebbe, di fatto, di far recuperare agli studenti del tempo utile e farli iscrivere all’università già a 17 anni. Questo per avvicinarsi, quanto più possibile, al sistema europeo nel quale, gli studenti, iniziando prima la scuola, riescono poi a essere maggiormente competitivi sul mercato del lavoro. C’è del resto anche da dire che il nuovo progetto porterebbe alla scomparsa di tutte quelle iscrizioni – che ogni anno superano le migliaia di unità – nella cosiddetta primina, la classe che permette poi l’iscrizione diretta alla seconda elementare. Accantonata, invece, da parte della Giannini, l’idea di ridurre a quattro anni il corso di studio per gli istituti superiori. Un progetto elaborato dai suoi predecessori Profumo e Carrozza e al momento al vaglio solo in sei realtà scolastiche. LA RIMODULAZIONE «Utilizzare come strumento di accelerazione soltanto il taglio CONTRARI I SINDACATI CISL: «L’ISTRUZIONE NON È UN MOBILE» FLC CGIL: «SONO VECCHI PROGETTI» FAVOREVOLE L’ANIEF di un anno delle superiori, senza rimodulare il resto non mi sembra la strada giusta», aveva spiegato la Giannini solo qualche giorno fa. «Ho l’impressione che ci sia un’ottima scuola primaria, licei e scuole superiori con punte di eccellenza, ma la scuola inferiore dovrebbe essere rivisitata». Perché «lo strumento migliore non è una scuola superiore di soli quattro anni – ha concluso la ministra – ma la possibilità di mandare i figli a scuola un anno prima come accade già in altri paesi». I PRECEDENTI Secondo Anticipo dell’obbligo, dunque, sul quale già la riforma molti prima dell’attuascompare le responsabile dell’Istruzione avevano lala primina vorato. Dall’ex premier Enrico Letta fino all’allora ministro Luigi Berlinguer che, più di quindici anni fa, elaborò la medesima proposta, trovandosi, tuttavia, di fronte il muro dei sindacati, delle associazioni degli insegnanti e perfino dei Comuni. All’epoca la proposta fu ritirata e sostituita con la presentazione dell’accorpamento delle scuole elementari e medie e la riduzione di un anno. Niente da fare, anche quest’ipotesi naufragò. Così come quella dell’ex ministro Letizia Moratti che, dopo aver visto arenarsi la premialità di un anno per la frequenza completa della scuola d’infanzia, ripiegò sul diritto, per le famiglie, di anticipare l’obbligo scolastico. Tuttavia, l’attuale numero uno di viale Trastevere sembra intenziona- sono, in milioni, gli ta ad andare avanti, pur solle- iscritti alle elementari vando le rimostranze dei sindaper il prossimo anno cati. 2,5 LE REAZIONI Dure le reazioni della Cisl scuola che, per voce del segretario, Francesco Scrima, accusa la ministra di «confondere il mondo scolastico con i mobili dell’Ikea». «Stupisce – ha commentato Scrima – come si possa considerare la scuola alla stregua di un armadio che è possibile semplicemente spostare un pò più in qua o un po’ più in là». «I percorsi di studio vanno costruiti avendo come essenziale riferimento le diverse tappe dell’età evolutiva – ha concluso il segretario – e per questo, ogni ipotesi di riforma deve tenerne debitamente conto». Ancor più dura la reazione della Flc-Cgil che accusa la Giannini «di rispolverare vecchi progetti dell’ex ministro Gelmini, concedendosi il lusso di aprire una così importante discussione solo sugli organi di stampa». D’accordo, invece, con il progetto, l’Anief secondo cui «Bisogna adeguarsi ai tempi che cambiano». Camilla Mozzetti © RIPRODUZIONE RISERVATA 1 milione e 30 mila i bambini segnati alle materne per l’anno 2014/2015 Il caso Doppio menu a mensa bufera sul sindaco M5S Fabio Fucci ha un solo difensore, ma molto in alto. Il ministro dell’Istruzionea Giannini non boccia la decisione del sindaco M5S di Pomezia di menù differenziati in base al prezzo nelle mense scolastiche, che ha scatenato un putiferio. «Non conosco bene il caso - dice Giannini - ma sono per l’autonomia scolastica e non mi sembra una situazione di discriminazione». L’esponente grillino, 35 anni, eletto un anno fa, sostiene che la polemica è «elettorale» e orchestrata dal Pd, per un bando comunale approvato a dicembre scorso «all’unanimità». Il Comune aiuterà chi vuole anche il dolce a mensa per i propri figli e non ce la fa a pagarlo, assicura. Intorno a Fucci però si scatena un fuoco di sbarramento. Con i rappresentanti del Pd in prima linea. Il presidente della Regione Lazio, Zingaretti, parla di «scelta ignobile». Il presidente dell’Anci Fassino ritiene il doppio menù «umiliante». Duro anche il presidente dell'associazione presidi romani, Rusconi. -MSGR - 14 PESARO - 33 - 22/05/14-N: Pesaro [email protected] www.ilmessaggero.it Pesaro ANCONA Macerata Fermo Ascoli P. Giovedì 22 Maggio 2014 METEO REDAZIONE: Via Marsala, 15 T 0721/370934-24-26 F 0721/370931 Giorno & Notte La Mezzanotte bianca farà volare i bambini La cerimonia Al Moletto issata la nuova Bandiera blu Nella notte Di Palma a pag. 47 A pag.40 A pag. 39 Imbrattata dai vandali la sede elettorale di Ncd Sulla vetrina dei locali di via Gramsci sono apparsi simboli anarchici e frasi contro Alfano, il partito ha deciso di non cancellarle. Indaga la Digos Muore in bici sotto il camion L’incidente nella tarda mattinata in via Giolitti, vittima Giuseppina Antonelli di 70 anni `La pensionata è stata agganciata dall’autocarro ripartito allo scatto del verde al semaforo ` E’ morta in bici travolta da un camion al semaforo di via Giolitti. Un destino tragico quello di Giuseppina Antonelli, 70 anni, che si è compiuto ieri a poche centinaia di metri da casa. E ora fra i residenti e commercianti c'è chi protesta per la sosta selvaggia sui lati della strada che riduce lo spazio a disposizione dei mezzi in transito. «I controlli ci sono, ma valuteremo se intervenire in maniera più pesante per il rispetto delle regole» dice il comandante Giannni Galdenzi. È accaduto nella tarda mattinata, intorno alle 12,30, lungo via Giolitti, all'incrocio con via Lanza. Delbianco a pag. 40 Ex Amga veleni anche in politica «Il presidente di una commissione d’inchiesta non deve tenere rapporti con le parti in causa». Bettini, coordinatore di Forza Italia critica l’azione di Valter Eusebi. A pag. 37 Il vicepresidente della Regione e assessore alla Salute annuncia un ricorso contro la magistratura pesarese «Ho dato mandato all'Azienda ospedaliera Spedali Civili di Brescia e all'avvocatura regionale di verificare ogni possibilità al fine di contestare l'ordinanza del Tribunale di Pesaro in tutte le sedi possibili, ivi incluse le giurisdizioni superiori». Lo ha detto il vice presidente e assessore alla Salute della Regione Lombardia, Mario Mantovani, in merito al provvedimento emesso il 13 maggio scorso dal Tribunale di Pesaro (intervenuto in seguito al caso del piccolo Federico) che ha ordinato di autorizzare il presidente del consiglio direttivo dell'Ordi- MANTOVANI CONTESTA L’ULTIMO PROVVEDIMENTO ASSUNTO SULLA VICENDA DEL PICCOLO FEDERICO Il Tribunale ne dei medici di Brescia ad accedere presso gli Spedali Civili di Brescia, in sostituzione del rappresentante legale dell'ente ospedaliero, al fine di individuare, fra il personale medico specialistico dipendente dell'azienda stessa o avvalendosi della collaborazione di supporti esterni, medici che possano provvedere ad eseguire le cure legate al cosiddetto trattamento Stamina. «Già nelle scorse settimane spiega l'assessore - avevo provveduto ad interpellare il Capo dello Stato quale Presidente del Consiglio superiore della Magistratura al fine di sensibilizzare le autorità competenti sulla difficile situazione in corso, con una parte della autorità giudiziaria tesa ad approfondire eventuali difformità rispetto alla validità scientifica del cosiddetto metodo Stamina e al percorso che ne aveva portato l'applicazione presso gli Spedali Civici di Brescia e con altri tribunali invece impegnati ad imporre la somministrazione di tali terapie, con specifiche ordinanze emesse nei confronti della struttura lombarda». «Ora siamo costretti ad assistere a questa ulteriore incongruenza che risulta inaccettabile e davvero poco comprensibile sia alla luce delle scelte assunte da parte della magistratura sia rispetto all' autonomia ed alla responsabilità delle nostre strutture lombarde e di tutti gli operatori che da sempre vi lavorano con competenza e che noi intendiamo difendere e tutelare. Per questo conclude l'assessore - provvederò nelle prossime ore ad interpellare nuovamente il Capo dello Stato». URBINO Tullio Pericoli firma la nuova campagna pubblicitaria della Carlo Bo. Dopo il successo della campagna firmata da Gianluigi Toccafondo, l’università ducale continua sulla strada tracciata lo scorso anno e affida la sua propaganda alla mano sapiente dell’artista marchigiano. «La nostra comunicazione – sottolinea il rettore, Stefano Pivato vuole offrire un messaggio innovativo e originale». Una strada che segna definitivamente il punto di rottura con le mere regole del marketing e che sta già riscrivendo la comunicazione universitaria affidandosi alle emozioni e alle sensazioni che l’arte può suscitare più che a concetti pubblicitari standard. E allora quello che ne viene fuori è un capolavoro in cui due grandi artisti contemporanei si fondono anzi che sostituirsi, una campagna in divenire «che costruisce strati come fossero sedimenti geologici». Dalle figure di Toccafondo, che guardavano verso l’interno di Urbino, ora arriva lo sguardo esterno di Pericoli. Così dal basso del manifesto arriva l’invito dell’artista «Guarda lontano!», ad incitare L’inchiesta Metodo Stamina la Lombardia contro il Tribunale IL CASO Promozione L’università si affida a Pericoli L’ARTISTA MARCHGIANO AUTORE DELLA CAMPAGNA PENSATA ANCHE PER INTERNET E la sosta selvaggia finisce sotto accusa Sul luogo dell’incidente, accaduto in via Giolitti all’altezza dell’incrocio semaforico on via Lanza, sono intervenuti i vigili urbani. Ed è polemica per la sosta selvaggia ai lati della strada (Foto TONI) A pag.40 Il meteorologo Caldo estivo, notti fresche Massimiliano Fazzini Il dominio anticiclonico di matrice africana ha esteso la sua influenza a tutta la penisola. La giornata di ieri ha assunto connotati estivi, con temperature in aumento, quasi assoluta serenità del cielo e venti deboli variabili, con brezze sotto costa. Nel nostro territorio si sono spesso oltrepassati i 25˚C e solo sulle coste – stante la notevole azione termoregolatrice del mare – si è rimasti poco sopra i 20˚C. Viceversa, le notti sono ancora fresche e si è ancora osservata qualche brinata nelle conche intramontane più interne. Nel frat- tempo “grandi manovre” si osservano nel vicino Atlantico portoghese. La pressione chiusa continua a “figliare” perturbazioni; un fronte freddo riuscirà dal pomeriggio odierno a scalfire il potente anticiclone, riuscendo a penetrare nel bacino mediterraneo generandovi un nuovo centro depressionario secondario. Dunque, a brevissima distanza temporale dal suo massimo di azione previsto per oggi, l’alta “ammainerà bandiera”, ritirandosi verso sud. Sarà dunque auspicabile trascorrere qualche ora all’aperto nella splendida gior- nata odierna, persino più calda di quella appena trascorsa. I venti tenderanno di fatto a ruotare da scirocco amplificando l’incremento termico. Il mare sarà poco mosso o mosso in serata. Domani il tempo peggiorerà sin dal mattino ma precipitazioni deboli o al più moderate sono attese nel pomeriggio e sino alla tarda serata. Il fronte traslerà rapidamente verso est, seguito da una linea di instabilità, foriera di qualche addensamento nella mattina di sabato, che si preannuncia di seguito bella e mite. Domenica, giornata soleggiata al mattino e variabile al pomeriggio. Le temperature odierne saranno comprese tra 17 e 29˚C, le minime della prossima notte oscilleranno tra 7 e 15˚C. © RIPRODUZIONE RISERVATA lo studente a non fermarsi al primo orizzonte, ma continuare nella ricerca. Dal libro con calamaio, da cui escono altri libri, frutti, piume, che indicano che il sapere non può essere separato dalle esperienze, si passa a vari paesaggi sempre più stilizzati andando verso l’alto che compongono vari orizzonti che culminano con «Università di Urbino». L’invito ad alzare lo sguardo e guardare lontano si traduce in un’immagine molto evocativa, formata da più opere d’arte di Pericoli, che unisce l’idea di studio ai crinali che rappresentano i vari orizzonti del sapere e ricordano il paesaggio ducale. «Questo modo di comunicare per figure –spiega Giovanni Boccia Artieri, delegato per il rettore alla comunicazione d’Ateneo-, così lontano dalle tradizioni del sapere universitario ci apre ad una caratteristica fondamentale dello studio: la componente emozionale». Non solo campagna con manifesti e locandine, ma lo sforzo maggiore verrà profuso sul web. «La scritta dell’artista “Università di Urbino” fisserà l’orizzonte per vari ritratti di personaggi che hanno avuto una storia con Urbino –continua Boccia Artieri-. L’intento è quello di creare dei “meme” virali». Andrea Perini -MSGR - 14 PESARO - 35 - 22/05/14-N: 35 Marche Giovedì 22 Maggio 2014 www.ilmessaggero.it Liste d’attesa i consiglieri in pressing sulla Giunta `Visite ed esami «Azioni incisive per ridurre i tempi» SANITÀ ANCONA Sanità, Consiglio regionale in pressing su Giunta e servizio Salute per la riduzione delle liste di attesa e della mobilità passiva. In un documento la commissione Salute intende impegnare la Regione e di manager sanitari ad intervenire con azioni incisive per ridurre le liste d'attesa sia per quanto riguarda la diagnostica che l'interventistica che le visite ambulatoriali, i temi più sensibili per i cittadini. Il testo è ora al vaglio del consiglieri per ulteriori integrazioni con l'obiettivo di arrivare all'approvazione in commissione la prossima settimana prima del passaggio definitivo in aula. Il problema è già all'attenzione di Palazzo Raffaello che si è impegnato a raggiungere entro il 2015 la riduzione dei tempi di accesso tanto alle prestazioni cliniche quanto a quello diagnostiche, sottoscrivendo il protocollo programmatico con i sindacati confederali di febbraio. Ma il contesto resta da emergenza. Secondo i dati riportati alla giunta regionale nell'ultima delibera di gennaio, rispetto alle visite il dato più allarmante è quello di endocrinologia, con un tempo di attesa media di 125 giorni. Sono 87, invece, i giorni di attesa per una visita oculistica, 76 per una cardiologica, 69 oncologica. Garantite le visite urgenti e rispettati i tempi di quelle definite brevi, per le quali il massimo consentito sono 10 giorni di attesa. Altro capitolo gli esami strumentali. Le situazioni più fuori controllo la mammografia, quasi 10 mesi l'attesa media, su uno standard fissato a livello nazionale di due mesi, derogati a tre dalla Regione Marche. Segue l'ecografia mammaria 283 giorni e poi la risonanza magnetica al cervello e tronco encefalitico che sfora di 78 giorni il limite massimo ammesso di 90 e ancora due mesi di sforamento per quella alla colonna vertebrale. Al quadro si aggiungono gli oltre 33,7 milioni che le Marche pagano alle altre regioni per i suoi cittadini che preferiscono farsi curare altrove, la così detta mobilità passiva. Si parla di 29.366 marchigiani che hanno preferito curarsi fuori regione, contro i 24.931 non marchigiani che hanno scelto il servizio sanitario delle Marche. Le criticità evidenziate sono soprattutto ortopedia, con migrazioni verso l'Emilia Romagna, ed oncologia, meta prescelta la Lombardia. Agnese Carnevali © RIPRODUZIONE RISERVATA Donini, Idv: «L’obiettivo è trasmettere i valori» EUROPEE Esami sanitari, in Regione si punta a ridurre i tempi d’attesa Fioretti, Uil «Troppi i fondi evasi al Fisco» `Ogni 100 euro versati al fisco, altri 34 vengono evasi. Praticamente circa il 25 % della base imponibile viene sottratta all’erario. E’ l’istantanea scattata dalla Uil nelle Marche, in occasione della campagna di lotta all’evasione fiscale, organizzata su tutto il territorio nazionale anche per mezzo di una petizione tra i cittadini. «Il primo dato da sottolineare – fa notare il segretario generale Uil Marche Graziano Fioretti – è che i dati sulle dichiarazioni 2013, relativi ai redditi del 2012, confermano ancora una volta la grande iniquità del sistema fiscale, caratterizzato dall’asimmetria tra i contribuenti soggetti al sostituto d’imposta, quindi i lavoratori dipendenti, pensionati ed assimilati, e quelli non soggetti a tale obbligo. I primi, infatti, contribuiscono al reddito Irpef per l’86,7%». La Uil ha lanciato una campagna nazionale «per chiedere a Governo e Parlamento l’adozione di cinque provvedimenti in materia fiscale». ANCONA Diritti delle donne, università ed istruzione, tradizioni culturali. Sono gli aspetti che legano a doppio filo le Marche e l'Europa, «perché molto hanno da dare le prime alla seconda, ma molto può anche ricevere la regione dalla Ue». Parola di Ninel Donini, candidata Idv marchigiana: 66 anni, psicologa di Cagli e una lunga carriera politica e amministrativa, tra Provincia di Pesaro Urbino e Regione. Donini, dopo gli enti locali ora l'Europa, perché? «Credo che l'Europa debba attingere anche ai valori di cui le Marche sono portatrici: la centralità della persona, tradizioni culturali, agricoltura, lavoro, solidarietà». Che Europa ha in mente? «Un'Europa amica che, proprio come fanno gli amici, corre in tuo aiuto quando sei in difficoltà e non fa, invece, di tutto per peggiorare le tue condizioni di vita. Quello che è successo in Grecia non può più accadere. L'Europa ha tra i suoi principi quello della giustizia sociale, ma poi all'atto pratico non è stata coerente con esso. E senza giustizia sociale la pace è fragile». Cosa può significare l'Europa per le Marche? «La nostra regione ha, ad esempio, molte università. L'Europa potrebbe garantire un titolo di studio di laurea che abbia la stessa valenza per tutti i Paesi europei. Ancora, può significare un reale rispetto dei diritti delle donne, acquisiti ma mai scontati. Penso alla legge 194, garantita dall'Europa, ma che di fatto nelle Marche, come in molte altre parti d'Italia, viene applicata con difficoltà. E poi la valorizzazione delle nostre tradizioni culturali. Nel mondo ci considerano spesso regione laboriosa ma poco colta, invece abbiamo un patrimonio culturale e artistico grandissimo. Ma l'Europa può trovare nuova forza dalle Marche». Come? «Penso ancora all'istruzione e all' educazione. Penso ancora una volta agli Atenei, ma anche alla figura di Maria Montessori con la sua idea di centralità del bambino e dell'identità dello studente. Teorie e principi che possono e devono essere fatti propri dall'Europa». Che partita si gioca domenica? «Fondamentale. Il 26 maggio sapremo com'è composto il nuovo europarlamento e non sarà indifferente se ci saranno partiti che nulla hanno a che vedere con l'Europa o quelli come l'Idv impegnati a costruire un'Europa migliore». A.Car. © RIPRODUZIONE RISERVATA «L’EUROPA POTREBBE SIGNIFICARE UN REALE RISPETTO DEI DIRITTI DELLE DONNE» Il nostro nuovo mutuo casa ti permette di sospendere le rate fino a 18 mesi o alleggerirle quando può servire. Tuffati da noi, ti diamo una prima risposta in 24 ore. vieni in filiale ubibanca.com 800.500.200 Fare banca per bene. Messaggio pubblicitario. Mutui prima casa serie Flessibile: diritto a due sospensioni distanti almeno tre anni, con maturazione interessi, o ad un allungamento entro durata max predefinita (mutuo Flessibile a Tasso Fisso 30 anni, Flessibile Sempre Light 50 anni) per specifici eventi, a condizione di pagamenti regolari. 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Fogli informativi in filiale e sui siti delle Banche. -MSGR - 14 PESARO - 41 - 22/05/14-N: 41 Marche Cult http://blograffineria.gruppoapi.com Sotto sotto `Dal Lisippo ai Bronzi di Cartoceto Scoperte e disfide C i sono vicende, come quella dell’ “Atleta”, attribuito a Lisippo, pescato nell’Adriatico, o del gruppo equestre bronzeo rinvenuto in un terreno di contrada S.Lucia di Calamello presso Cartoceto, che riescono a mettere insieme in forme emblematiche quasi tutti i significati, positivi e negativi, coperti dall’area del vocabolo “sotto”: il nascondiglio, la bugia, il sospetto, la copertura, il ricovero, l’omissione, la tesorizzazione di un bene, la parte celata, la sottrazione alla vista, l’alterità inedita, la profondità, la distanza abissale, l’imprevisto, la faccia negata, l’isolamento, la sorpresa, l’inatteso. E l’inatteso più sorprendente è dato dal fatto che ciò che dal “sotto” emerge finalmente visibile in superficie, nel “sopra”, porta, oltre alla festa e alla gioia per un bene recuperato, spesso anche un carico negativo di rivalità, conflitti, pratiche illegali, del tutto inaspettati. Nel giugno del 1946 durante il lavoro agricolo, Pietro e Giueppe Peruzzini, casualmente, si imbatterono nel dorato monumento equestre e la notizia fu fatta pervenire, tramite Monsignor Giovanni Venarucci, allora ispettore onorario di Fossombrone, alla Soprintendenza alle Antichità delle Marche. I bronzi così recuperati furono poi trasferiti al Museo Nazionale di Ancona. Dopo vari restauri il gruppo ebbe il suo momento di notorietà per l’esposizione a varie mostre – la più nota, con la maggior risonanza mediatica, quella del 1987 al Museo Archeologico di Firenze – l’ultima delle quali nello stesso 1987 a Pergola che diede il via ad una contesa interminabile fra la cittadina del pesarese e il Museo Nazionale di Ancona. Alterne vicende, tutte fortemente condizionate dal peso ingombrante della politica, videro il raggiungimento di accordi consensuali tra le parti in causa, quasi sempre temporanei per le accensioni di campanilismi e orgogli civici, spesso in- LA FELICITÀ PER IL RECUPERO HA LASCIATO SPAZIO A RIVALITÀ CONFLITTI E CONTENZIOSI Giovedì 22 Maggio 2014 www.ilmessaggero.it differenti alle sorti del bene storico–artistico da tutelare. Nell’estate del 1964 invece, nelle reti di un peschereccio fanese, il “Ferruccio Ferri”, a 43 miglia a levante al largo del Monte Conero, a 27 miglia della costa croata in un punto di mare conosciuto come “Scogli di Pedaso”, restò impigliato un bronzo di straordinaria bellezza raffigurante a grandezza naturale un atleta che da vincitore si mette in capo una corona di olivo selvatico. La statua realizzata con la tecnica della fusione a cera persa mancava del piedistallo e dei piedi probabilmente staccatisi dal corpo per lo strappo violento della rete. Raccolto in casa dell’armatrice Valentina Maggi fu poi occultata nel terreno di un campo di cavolo, ceduta in seguito per 3 milioni e mezzo di lire a un antiquario di Gubbio, Pietro Barbetti. Da Gubbio finita dopo una serie di passaggi poco chiari nel mercato internazionale, fu infine acquistata dalla Direttrice del Getty Museum di Malibu, Marion True. Contesa attualmente fra stato italiano e Getty Museum, l’opera probabilmente finì in fondo all’Adriatico durante un trasporto dalla Grecia al porto di Ancona. Dopo tanti secoli di sepoltura in fondo agli abissi, la statua è stata restituita alla sua bellezza originaria. A restare ancora sotto, in tutti e due gli episodi, è la legalità. An.Luc. Se ciò che appare non è la verità N © RIPRODUZIONE RISERVATA Segni Il ripensamento di Tiziano Antonio Luccarini . l lavoro del radiologo Ugo Salvolini sul restauro della celebre pala ”Gozzi” della Pinacoteca di Ancona, ha confermato che l’indagine radiografica dei dipinti consente di arricchire la conoscenza delle opere d’arte di importanti informazioni, date, realizzazioni, compresi eventuali danni e “pentimenti”. Continua a pag. 43 I Viaggio nei sotterranei della vita Il Lisippo, conteso da Fano al Getty Museum on credo sbaglieremmo di molto se, proprio come Aristotele e Platone, intendessimo la realtà come puro “fenomeno”, ovvero ciò che appare ai nostri sensi ma che non necessariamente corrisponde a una verità oggettiva. Sotto questa apparenza, direbbe allora in tempi più recenti Kant, si cela il “noumeno”, ovvero il mondo come esso è, la “cosa in sé”, indipendentemente dalla nostra esperienza o percezione, che peraltro, secondo il filosofo tedesco, non può mai arrivare a comprendere. Come dire: ciò che è pensato è differente da ciò che appare, e il noumeno è appunto l’essenza pensabile ma inconoscibile della realtà; in questo senso, costituisce anche il limite stesso della conoscenza umana. Evidentemente, se ciò che si nasconde sotto la realtà è qualcosa di inconoscibile per l’uomo, non pretendiamo certo di scoprirlo qui, in queste poche pagine, in questo inserto. Abbiamo però provato quanto meno a ricercare, dietro il velo della superficie, quanto si nasconde sotto, e che in fondo costituisce l’essenza stessa della nostra cultura, o quanto meno la sua origine. Lo vediamo nell’arte, nell’archeologia, nella letteratura e perfino nella cucina. E il problema dell’origine, per avvicinarci al pensiero più recente, è divenuto con Michel Foucault, attraverso l’archeologia del sapere e la sua genealogia di derivazione nietzscheana, un momento daccapo rilevante per la cultura della seconda metà del Novecento. Ed è stato proprio il lungo discorso darwiniano sul venire e trasformarsi alla vita del vivente a entrare in crisi. Questi ultimi anni in cui ne va della contestazione di questo modello e dell’apparire sulla scena del sapere della cosiddetta particella di Dio, il bosone di Higgs, la riflessione su come è iniziata la vita si spinge fino a sperimentare la nascita dell’universo un istante prima del cosiddetto Big Bang. Questo per quanto riguarda l’universo. Be’, sotto sotto, in fondo, anche le Marche. Sotto sotto, anche noi. V. Co. © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 14 PESARO - 45 - 22/05/14-N: 45 Fano IL CENTROSINISTRA CHIEDE AI COMPETITOR UN ACCORDO SU ASET PARCO URBANO, SCOGLIERE TEATRO ROMANO, OSPEDALE E SPENDING REVIEW Giovedì 22 Maggio 2014 www.ilmessaggero.it Fax: 0721 370931 e-mail: [email protected] Seri lancia il «patto fra candidati» su sei questioni aperte Nozze gay, il Comune prende tempo LA PROPOSTA Un patto fra candidati su sei importanti questioni aperte è la proposta con cui Massimo Seri, della coalizione Fare Città, affronta i giorni conclusivi prima del voto per le Comunali, domenica prossima. È un appello ed è ciò che si definirebbe un accordo fra gentiluomini, un gentlemen's agreement in inglese: ognuno si impegnerebbe a rispettarlo e di conseguenza i fanesi sarebbero più sicuri dei risultati, qualunque sia il futuro sindaco, il vincitore delle imminenti elezioni. La proposta è sta- ta presentata ieri nella sede dello stesso centrosinistra, a Fano in corso Matteotti. «Confido di essere io - ha detto Seri - colui che rispetterà i sei impegni a cominciare dal teatro romano. Bisogna andare avanti con gli scavi, perché è indispensabile riportare alla luce un reperto che darebbe lustro internazionale alla nostra città. È urgente, poi, progettare le nuove scogliere dalla foce del fiume Metauro al porto. Questo lavoro deve essere concluso entro l'anno, altrimenti si perderanno tre milioni di fondi Fas. Un colpo di acceleratore anche a favore del parco urbano, acquisendo l'area demaniale nel campo d'aviazione». Questa è la prima metà degli impegni condivisi che Seri ha proposto agli altri candidati sindaco, durante un incontro cui hanno partecipato alcuni esponenti della coalizione: Paolo Caporelli, Gianluca Cespuglio, Tatiana Falcioni e Samuele Mascarin. L'altra metà dell'appello comprende la difesa del Santa Croce: «La nuova struttura non è all'ordine del giorno, quindi la priorità è fare in modo che l'ospedale di Fano mantenga i reparti fondamentali nel percorso di integrazione con Pesaro. Per quanto riguarda il futuro di Aset, ribadisco che dovrà restare pubblica e autonoma. Tutti i candidati si impegnino a evitare che alla discarica arrivino altri rifiuti da fuori, come nel recente caso delle 6.000 tonnellate dall'Abruzzo, se non sono indicazioni governative a stabilire il contrario. Ritengo infine, avendo una competenza specifica in controllo di gestione, che si possano eliminare ancora alcune spese superflue nel bilancio comunale. Questo è il mio atto d'amore per Fano, che chiedo agli altri candidati di condividere, fatte salve le diverse visioni e le diverse scelte su altre parti dei rispettivi programmi». O.S. © RIPRODUZIONE RISERVATA CONFERENZA INFORMATICA E SOCIETA’ Il professor Domenico Consoli, docente di informatica dell’ Itc Battisti, terrà due conferenze su «Informatica e Società», presso la Sala di Rappresentanza della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano, oggi alle 17 su «L’informatica pervasiva nell’era della società digitale» e giovedì 29 maggio alle 17 su «La tecnologia e il web nel turismo e nell’enogastronomia». CONVEGNO FARE CHIAREZZA SUGLI EX OPG Il sindaco Stefano Aguzzi Il sindaco ringrazia tutti ma si toglie qualche spina `Nel mirino finisce il centrosinistra con Ricci e la Provincia IL CONGEDO «Grazie a tutti». Per Stefano Aguzzi, il sindaco uscente di Fano, è arrivato il momento dei saluti. Domenica prossima, al massimo l'8 giugno in caso di ballottaggio, saprà chi è il suo successore dopo dieci anni ininterrotti alla guida della città. «Grazie ai dipendenti e grazie agli amministratori che hanno condiviso il percorso, anche a chi è passato dall'altra parte». La manciata di sale conclusiva, tanto per evitare che l'ultimo discorso da sindaco scivolasse verso un sapore nostalgico, ha fatto cadere qualche granello su Massimo Seri, assessore provinciale uscente e candidato sindaco del centrosinistra. «Da lui - ha detto Aguzzi - non accetto lezioni di alcun tipo. Qualche giorno addietro ha definito gravissima la nostra decisione di non approvare il bilancio entro la fine del mandato, quando circa 1.600 Comuni sugli oltre 8.000 in Italia sono nelle nostre stesse condizioni. Anche la Provincia, però, non ha approvato il proprio bilancio. E sapete perché? Avrebbe dovuto ammettere il default (insolvenza per chi legge) e tutti i componenti della giunta, Seri e il presidente Matteo Ricci compresi, non sarebbero stati candidabili». L'attacco è arrivato poco dopo nella sede del centrosinistra fanese, in corso Matteotti, e Seri ha risposto definendo «fantasiosa, infondata», l'ipotesi di Aguzzi: «Non scherziamo, il default non c'è». I conti del Comune, definiti in ordine, sono un motivo di vanto per il sindaco uscente, che lunedì scorso si è tolto dal costato la spina di Aset Holding.«Quasi a sorpresa - ha spiegato Aguzzi - è stato approvato il bilancio 2013 con il suo utile di circa un milione e 100.000 euro. Una parte consistente, pari a 700.000 euro, passerà al bilan- IL PRIMO CITTADINO SODDISFATTO: LASCIA UN COMUNE CON I CONTI IN ORDINE E PER ASET HOLDING UN BILANCIO IN ATTIVO cio 2014 del Comune per mantenere i servizi fondamentali. La stessa operazione era già stata fatta con Aset spa e sottolinea la differenza con Marche Multiservizi, dove il privato Hera porta i dividendi in Emilia Romagna, invece di investirli sul territorio». La scelta di evitare la fusione con l'azienda pesarese è un altro motivo di vanto per le giunte Aguzzi, assieme alla «capacità di dialogare con la Fondazione Carifano, per portare i corsi universitari in pieno centro storico, e con la Fondazione Montanari per realizzare la mediateca multimediale Memo, un servizio inedito e bellissimo, nell'edificio dell'ex Luigi Rossi». Resta «il cruccio per la sanità, perché l'integrazione non sta funzionando», ma la decisione di aderire a Marche Nord è considerata «comunque positiva». «Condivisibile» anche il progetto dell'ospedale unico. Aguzzi assicura di congedarsi dalla sua carica «con l'assoluta serenità di chi ha dato il proprio meglio alla città. Non tutto è stato fatto bene, non sono così presuntuoso, ma rivendico con forza uno stile amministrativo che ha rimosso ogni barriera tra i fanesi e il loro Municipio». Osvaldo Scatassi Fare chiarezza sul percorso di superamento degli ex Opg (Ospedali psichiatrici giudiziari) attraverso l’istituzione delle Rems (Residenza per l’Esecuzione della Misura di Sicurezza sanitaria), con particolare riferimento a quella che sorgerà a Fossombrone. Con questo obiettivo le associazioni Libera.mente onlus, Un mondo a Quadretti e Fattoria della Legalità, con il partenariato dell’Ats n. 7 e la collaborazione del CSV Marche, organizzano il convegno intitolato “Cura, prevenzione e riabilitazione di pazienti in misure di sicurezza. La partecipazione del contesto sociale” in programma stasera alle ore 21 presso la sala del Centenario del Chiostro di Sant'Agostino a Fossombrone. FOSSO SEJORE ATTRAVERSAMENTO PEDONALE L'Anas comunica che, a partire da questa mattina alle 7 saranno avviati i lavori per `I dubbi degli uffici di Stato civile sulla registrazione La richiesta di Fausto ed Elwin è di nuovo sul tavolo del sindaco Stefano Aguzzi, che sta valutando se un provvedimento a favore dei coniugi omosessuali "abbia un valore concreto o se possa essere smentito nel giro di poco tempo". Pare di capire che gli uffici dello Stato civile abbiano espresso forti perplessità sulla richiesta di registrare a Fano il matrimonio gay, contratto sei anni fa in Olanda da Fausto Schermi, dirigente comunale in pensione, ed Elwin Van Dijk, educatore scolastico. Il risultato della vicenda è uno stallo di fatto, cadenzato dall'attuale "vorrei ma non posso" del sindaco uscente. La questione è rimbalzata ieri mattina anche nella sede elettorale di Fare Città, coalizione di centrosinistra. Il candidato sindaco Massimo Seri si è riservato di approfondirne i contenuti con gli altri partiti, mentre Samuele Mascarin di Sinistra Unita ha confermato il proprio invito a trascrivere l'atto internazionale del matrimonio gay contratto in Olanda: "Il rispetto dei diritti civili è un'acquisizione comune tra i partiti del centrosinistra. Fa parte della no- Fausto ed Elwin insieme I sindacati sollecitano controlli per la King NAUTICA Cresce l’allarme per la sorte dei lavoratori della King di Bellocchi, l’azienda produttrice di accessori per la nautica con 40 operai impiegati, per cui i sindacati temono il trasferimento della sede insieme al personale. Così la Cisl di Fano, unitamente alla Fim Cisl, rafforzano la denuncia già lanciata nei giorni scorsi. «La ditta spiegano i sindacati - che attualmente opera nella zona industriale di Fano ha paventato il trasferimento del sito produttivo a Viterbo, nel Lazio, con gravi pressioni sui lavoratori. Attualmente dalla verifi- ca effettuate alla Camera di Commercio risulta nominato un nuovo amministratore delegato». Non solo, ma i sindacati hanno segnalato anche una serie di operazioni di passaggi amministrativi e fiscali da azienda ad azienda su cui vorrebbero fare chiarezza. «Di questa situazione - proseguono nella nota - sono state debitamente informati gli organi ispettivi quali l’Ispettorato del Lavoro sua gli organi preposti al controllo. In questo momento di crisi - concludono le organizzazioni di Cisl e Fim Cisl riteniamo non eludibile verificare la regolarità delle imprese per il rispetto delle norme e delle leggi». Gli ultimi tour elettorali fra FdI, Pd, Psi e Udc L’AGENDA la realizzazione di un attraversamento pedonale sulla strada statale 16 Adriatica, in località Fosso Sejore. Per consentire l’esecuzione sarà provvisoriamente istituito il senso unico alternato della circolazione regolato da semaforo. Il completamento è previsto èer il 10 giugno. stra cultura laica e progressista che ci portò già nel 1998 a istituire il registro comunale delle unioni civili. Uno tra i firmatari dell'iniziativa, lo dico per inciso, era proprio Seri. Mi auguro quindi di festeggiare anche nel Comune di Fano il matrimonio tra Fausto ed Elwin". La loro richiesta ha trovato l'entusiastico sostegno di un festoso e colorato corteo che sabato scorso ha attraversato il centro storico di Fano. Visti dal Comune, però, i percorsi sono meno lineari, con quella lettera del sindaco (l'invito a registrare l'atto) che sembra essere piovuta sugli uffici a loro insaputa e che potrebbe essere interpretata come l'inizio del giochetto al rimpallo. Così, per lo meno, pare pensarla anche Arcigay Agorà. Un deputato della destra, Massimo Corsaro, ha fatto visita a Fano per sostenere Davide Delvecchio, candidato sindaco della coalizione Insieme per Fano. L'altro ieri Corsaro è intervenuto a un'iniziativa organizzata da Fratelli d'Italia - An nella sede elettorale della coalizione Insieme per Fano, in piazza Marconi. «La situazione a Fano è sintomatica di quanto accade a livello nazionale: una sorta di malattia nel centrodestra, in cui alcune forze giocano a minare l'area politica dall'interno e il loro fine è far vincere gli avversari», ha detto Corsaro, affiancato dal coordinatore regionale di FdI-An, Carlo Ciccioli, e dal capo- lista Francesco Cavalieri. Nel pomeriggio è stata invece la volta di Lorenzo Guerini, vice segretario nazionale del Pd. All'incontro, in piazza Amiani, hanno inoltre partecipato il segretario regionale del partito, Francesco Comi, il segretario comunale Stefano Marchegiani e il candidato sindaco del centrosinistra Massimo Seri. In contemporanea, ma alla coop Tre Ponti, la visita dell'assessore regionale Maura Malaspina (Udc) per un confronto con le associazioni del settore agricolo e sempre per sostenere la candidatura di Delvecchio. Nella stessa giornata erano attesi alla Spiaggia dei Fiori l'onorevole Marco Di Lello e la responsabile dei Giovani socialisti Claudia Bastianelli, entrambi Psi. -MSGR - 14 PESARO - 46 - 22/05/14-N: 46 Giovedì 22 Maggio 2014 www.ilmessaggero.it Fano Delvecchio e l’eredità D’Anna punta sulla sanità di Aguzzi: «Mi sono «No al nuovo ospedale candidato per vincere» Salviamo il Santa Croce» L’assessore ai Servizi sociali è alla testa della coalizione `Guida la lista civica che porta il suo nome e ostenta fiducia di centrodestra che ha amministrato per 10 anni la città «Grandi partiti in difficoltà, andremo al ballottaggio» ` VERSO IL VOTO/1 Davide Delvecchio raccoglie un' eredità impegnativa, il decennio di Aguzzi e di una maggioranza allora più coesa, che per due volte è riuscita nell'impresa di conquistare una roccaforte del centrosinistra come Fano. I partiti sono rimasti più o meno gli stessi, anche se il numero di liste (ora cinque) è ridotto rispetto al 2009, ma si sono allontanati alcuni tra i principali protagonisti dei successi precedenti. Soprattutto è cambiato il tessuto sociale di Fano con le sue esigenze, oggi figlie per la maggior parte della crisi economica. «Ripartiamo da zero con un nuovo progetto e la sua base è il tema del lavoro, delle imprese e del contributo che il Comune può dare alla ripresa», afferma Delvecchio. Il candidato sindaco di Insieme per Fano, coalizione composta da Forza Italia, Fratelli d'Italia An, lista civica La tua Fano, Pensionati e Udc, sostiene che agendo sui risparmi derivanti dalla fusione delle due Aset si possa «creare un fondo triennale di 3 milioni, per favorire ripresa economica e lavoro». Un altro fondo di 500.000 euro, questa volta di garanzia, faciliterebbe l'accesso al credito delle piccole e medie imprese. Si prevede, inoltre, che si possa «sia incentivare il commercio del centro storico e delle piccole realtà, riducendo i tributi locali, sia potenziare i prodotti a chilometro zero, le tipicità locali e i marchi di zona. Pochi parlano di queste cose, forse perché non riescono ad avvertire i veri problemi della città, mentre io ne discuto da tempo, forse perché sono responsabile dei Servizi sociali e tocco con mano quanta sofferenza provochi la crisi». Delvecchio ha 47 anni, è imprenditore nel settore dell'artigianato con la passione per lo sport: oltre al calcio, wind surf e snowboard. Sposato con Lorena, ha due figli: Maria Vittoria di 12 anni e Gian Marco di 7. «Il fatto di essere imprenditore nella mia città - prosegue - mi permette di conoscere le esigenze reali del tessuto economico, a differenza dei miei avversari che sono politici di professione. L'altro valore aggiunto che offro al- «MAGGIORANZA LACERATA? LA RAGIONE STA NELLE MIRE PERSONALISTICHE DI QUALCUNO CHE COSÌ FAVORISCE I 5 STELLE E IL CENTROSINISTRA» «RIPARTIAMO DA ZERO CON UN NUOVO PROGETTO CHE HA DI BASE IL LAVORO E IL CONTRIBUTO CHE IL COMUNE PUÒ DARE ALLA RIPRESA» la coalizione e ai fanesi è l'esperienza maturata ai Servizi sociali. L'assessorato più duro in assoluto, perché ogni giorno ti mette a confronto con i tanti problemi di anziani soli, disabili e famiglie in difficoltà». Il rovescio della medaglia: difetti? «Ne abbiamo tutti, sarebbe sciocco se affermassi che non ne ho». Servono nuovi progetti, dunque, perché la città è diversa rispetto a dieci anni fa, e «servono persone che sappiano garantirli. Detto questo, sapremo fare tesoro del lavoro sviluppato dalle due giunte Aguzzi». Nella fase declinante del secondo mandato, però, la maggioranza si è lacerata e fratturata in più parti. «La ragione assicura Delvecchio - è da ricercare solo nelle mire personalistiche di qualcuno. Pur di affermarle, si è dimostrato disposto a far perdere il centrodestra e a favorire il centrosinistra o i grillini. Chi vota Mirco Carloni o Giancarlo D'Anna, vota di fatto per i principali avversari, sottraendo forza a noi, che siamo gli unici con possibilità di successo. Sia chiaro che alle elezioni Comunali non si fa testimonianza. O si vince e si amministra, e io mi sono candidato con questo obiettivo, altrimenti non l'avrei fatto, o si perde e non si amministra. La speranza è di vincere al primo turno, il risultato minimo è il ballottaggio. In caso contrario non ci saranno alleanze dell' ultimo secondo, non sono nel mio modo di fare». Osvaldo Scatassi © RIPRODUZIONE RISERVATA VERSO IL VOTO/2 Se dipendesse da lui, quindi se i fanesi lo eleggessero sindaco, la prima cosa da fare sarebbe un grande corteo ad Ancona, sotto le finestre della Regione. «Rivendicherei - esordisce Giancarlo D'Anna, candidato sindaco dell' omonima lista civica - il diritto di uscire dall'azienda ospedaliera Marche Nord. La battaglia per la sopravvivenza del Santa Croce, che mi ha contraddistinto in questi anni, non è solo una questione, pur importantissima, di sanità accessibile ed efficace. Coinvolge, infatti, anche aspetti occupazionali ed economici indiretti: ogni ospedale muove un indotto considerevole». D'Anna ha 60 anni, è sposato con Claudia, ha due figli. Di una delle sue tre passioni, i viaggi (le altre due sono foto e cani), ha fatto la sua professione: operatore turistico affascinato dall'Oriente. Dopo due mandati consecutivi come consigliere regionale d'opposizione, nel 2011 ha lasciato il Pdl in contrasto con la linea sulla sanità, D'Anna ha deciso di candidarsi come sindaco alla guida di una lista civica composta da esordienti in politica. Anche in questo caso la scelta è frutto di uno strappo. È stato con il sindaco uscente Stefano Aguzzi e con chi, a Fano, ha attuato «una campagna di eliminazioni politiche sistematiche». «Penso di andare al ballottaggio - afferma D'Anna - ed è il risultato che voglio conquistare. A quel punto la partita sarebbe ancora più aperta di quanto lo sia adesso. Al di là dei sondaggi, spesso propagati ad arte per condizionare gli elettori, nessuno può mettere nero su bianco per la propria vittoria. È molto alta la percentuale degli indecisi e di chi non ama confessare il proprio voto, per questa ragione dico che la porta del Comune è ancora aperta quasi per tutti». Se il bersaglio del ballottaggio non dovesse essere centrato, la lista D'Anna «lascerà libera scelta ai propri elettori, pur con un discrimine netto: nessun appoggio a chi si dichiara favorevole all' ospedale unico. Del resto noi abbiamo già scelto di non accorparci ad altre forze politiche e l'abbiamo fatto per non prendere in «NON SI PARLA SOLO DI SALUTE UN NOSOCOMIO CREA UN INDOTTO OCCUPAZIONALE CHE VA DIFESO» «HO RIFIUTATO ALLEANZE CON CHI SPINGEVA PER QUEL PROGETTO E COL SINDACO HO ROTTO PER LA SUA CAMPAGNA DI EPURAZIONI POLITICHE» giro i cittadini: se la proposta è di qualità, e riteniamo che la nostra lo sia, basta una sola lista. Non temo avversari, semmai sono i grandi partiti a dover temere. Per loro prevedo grandi difficoltà a trovare consensi». D'Anna ritiene di portare alla lista civica un patrimonio di esperienza e di «coerenza che i fanesi mi hanno sempre riconosciuto nelle battaglie su sanità, elettrosmog, amianto. Ho precorso i tempi e purtroppo certa politica se n'è disinteressata, salvo poi accamparsi a paladina della lotta contro gli stessi problemi che ha contribuito a creare, come appunto nel caso del Santa Croce». Oggi D'Anna interverrà sull'ex ferrovia durante il convegno intitolato Fano primo binario, alle 18 nella Fish House del porto turistico Marina dei Cesari. «La città e la vallata del Metauro - conclude - hanno da tempo esigenza di una rete moderna e sostenibile di trasporto pubblico, indispensabile per lo sviluppo e per il turismo. L'inquinamento atmosferico da traffico danneggia la salute, deteriora l'ambiente e aumenta i costi economico-sociali. A ciò si uniscono le difficoltà quotidiane di spostamento di lavoratori, studenti, persone anziane e dei più deboli come portatori di handicap e disoccupati. Servono quindi nuove risposte, riaprendo e ammodernando la ferrovia Fano-Urbino, che diventerebbe uno strumento efficace, sicuro e sostenibile». O.S. © RIPRODUZIONE RISERVATA A Pergola il centrosinistra cerca la grande rivincita VERSO IL VOTO/3 Nella vallata del Cesano gli occhi sono puntati tutti su Pergola. Il Comune, che il centrosinistra ha perso nel 2009 in seguito alla caduta dell’allora sindaco Borri e al conseguente commissariamento, viene da 5 anni di amministrazione di centrodestra. E ora l’uscente Francesco Baldelli tenta il bis a capo della lista “Pergola nel Cuore”. Dall’altra parte il Pd sostiene la civica “Pergola Unita” che, dopo aver trovato l’accordo con l’avvocato Rosella Renzini Rossi (alle scorse elezioni si presentò con una sua lista, ndr) e aver fatto le primarie per la selezione degli aspiranti consiglieri, ha candidato l’ex vicepresidente della Provincia Graziano Ilari. Il Movimento 5 Stelle, comunque presente in paese, ha deciso di non partecipare alla competizione elettorale. Insomma la sfida tra Baldelli e Ilari si annuncia piuttosto incandescente. E, in tal senso, non sono mancati i colpi proibiti. Nei giorni scorsi i candidati del centrosinistra hanno sottoscritto una querela nei confronti della civica “Pergola nel Cuore” rea, secondo loro, di aver distribuito materiale propagandistico diffamatorio. «Noi crediamo – si legge nel programma di Pergola Unita – che sia giunto il momento di raccogliere le forze e tutti insieme operare per la ripresa di Pergola. Uniti saremo capaci di far rifiorire a Pergola l’industria, il commercio, l’artigianato e l’agricoltura e, al contempo, di consolidare e valorizzare le nostre ricchezze: dai Bronzi al centro storico, dalle frazioni all’ospedale fino alla scuola, Domenica al voto ILARI CONTRO IL SINDACO USCENTE BALDELLI A SAN COSTANZO LA SFIDA È TRA PEDINELLI E STEFANELLI restituiremo alla nostra cittadina la sua identità storica e culturale». «Pergola, dopo 5 anni di giunta Baldelli, è una città che ha saputo riallacciare i rapporti con le altre istituzioni e le associazioni di categoria – si legge nel programma di Pergola nel Cuore Pergola è finalmente divenuta meta turistica conosciuta sia a livello nazionale che internazionale e, grazie ai rapporti istituzionali che l’amministrazione ha saputo creare, è riuscita ad attingere a finanziamenti regionali, nazionali ed europei». Al voto anche San Lorenzo in Campo (oltre 3.500 abitanti) dove Antonio Di Francesco ha terminato il suo secondo mandato ed allora il centrosinistra appoggia il vicesindaco uscente Valeria Bartocci della civica “Progetto Comune” mentre la minoranza pre- senta l’attuale consigliere Davide Dellonti. Il Pd, dopo il passo indietro del sindaco uscente, candida un membro della giunta anche a Serra Sant’Abbondio: Ludovico Caverni. Dovrà vedersela con Enrico Ciaruffoli della lista “Insieme per Cambiare” e con Paolo Vecchione di “Azione Civica”. A Frontone invece il primo cittadino Francesco Passetti si ricandida contro l’avversario della lista “Per Frontone Uniti” Giorgio Giuliacci. Infine a Fratterosa candidato unico: l’uscente Alessandro Avaltroni del centrosinistra che perciò dovrà vedersela solo con l’ostacolo quorum. Tra la vallata del Cesano e quella del Metauro si possono incontrare altri Comuni che il 25 maggio andranno al voto: San Costanzo (oltre 4.800 abitanti) e Monte Porzio (2.800). A San Costanzo il sin- daco uscente Margherita Pedinelli, fresca di nomina nell’assemblea nazionale del Partito Democratico, tenta il bis con la lista di centrosinistra “Uniti per San Costanzo”. Contro di lei il candidato, nonché consigliere comunale di minoranza, Michele Stefanelli della civica vicina al centrodestra “La tua voce per cambiare”. Terzo incomodo, e primo aspirante sindaco penta stellato nella storia del Comune, il candidato del Movimento 5 Stelle Gianluca Gabanini. A Monte Porzio infine il sindaco uscente Attilio Patrignani non si ripresenterà. Al suo posto il centrosinistra candida l’assessore al Bilancio Giovanni Breccia che dovrà vedersela con il candidato di “Unione Bene Comune” Giuliano Carboni. Luca Fabbri © RIPRODUZIONE RISERVATA 19 GIOVEDÌ 22 MAGGIO 2014 •• LAVORI A FOSSO SEJORE SI ANDRA’ AVANTI A SENSO UNICO L’ANAS ha comunicato che, a partire dalle ore 7 di questa mattina, saranno avviati i lavori per la realizzazione di un attraversamento pedonale sulla strada statale 16 «Adriatica», in località Fosso Sejore (km 244,300), nel comune di Fano. Per consentire l’esecuzione delle lavorazioni sarà provvisoriamente istituito il senso unico alternato della circolazione regolato da semaforo, limitatamente alla durata degli interventi e secondo l’avanzamento dei lavori. Il completamento è previsto entro le ore 20 di martedì 10 giugno. IL PROCESSO DAVANTI UNA AVVOCATESSA DI 56 ANNI E L’EX MARITO, UN COMMERCIALISTA. FINALE A SORPRESA DEI GIUDICI «Ho subito violenze per 24 anni», ma non le credono Immagine del celebre film la Guerra dei Roses POSSONO esserci molti modi per separarsi dopo 24 anni di matrimonio, ma quello scelto da un’avvocatessa di Fano di 56 anni che non intendeva più avere nulla a che fare col marito di professione commercialista di 60 anni, è stato a dir poco eclatante. Lo ha denunciato e trascinato sotto processo accusandolo di averla violentata per per tutta la durata del matrimonio, ossia 24 anni. Non solo. Lo ha pure accusato di maltrattamenti, lesioni, minacce, ingiurie. Insomma, un campionario di reati da far rinchiudere il protagonista in carcere per almeno quindici anni. Ma il processo, che si è concluso ieri, ha riservato una sorpresa. DI FRONTE al pm Silvia Cecchi che aveva chiesto oltre tre anni di car- cere per l’imputato, la difesa (avvocato Francesco Coli) ha ribattutto alle lunghe e varie contestazioni della pubblica accusa e della parte civile negando qualunque violenza ed affer- TUTTO RIBALTATO La donna ora rischia di essere indagata per il reato di calunnia Gli atti trasmessi alla procura mando che mai aveva solo pensato di violentare la moglie, ed escludendo anche le minacce, lesioni e tutto il resto. La donna, nella sua denuncia, aveva dichiarato che per sgusciare dalle grinfie del marito, doveva abbandonare il letto coniugale e rifugiarsi in una altra stanza. Insomma, un inferno. Eppure in un primo momento (nel 2009) era stato avviato l’atto di separazione senza patemi d’animo. Ma successivamente, è cominciata la raffica di denunce penali, fino ad arrivare al processo. Con la sentenza di ieri che per la parte civile e pm è stata sicuramente inaspettata: l’imputato è stato assolto con formula piena perché il fatto non sussiste. I GIUDICI non si sono fermati lì: hanno disposto che gli atti del processo vengano trasmessi alla procura per indagare la donna per il reato di calunnia e di falsa testimonianza, visto che l’ex moglie dell’imputato ha giurato di aver subìto quelle violenze. Che per i giudici evidentemente sono tutte inventate. ro.da. Sessanta dipendenti rischiano il posto di lavoro Sindacati preoccupati per la King di Bellocchi. «Forse il 30 maggio chiude tutto» GRILLINI RETROSCENA No di Casaleggio all’alleanza con Bene Comune UN RETROSCENA. Quelli del centrosinistra e del centrodestra ormai li conosce tutta la città. Ma nessuno ha mai saputo il dietro le quinte dei grillini locali. Stando a quello che scrive Massimiliano Baldarelli, uscito dai 5 Stelle per approdare alla coalizione di Carloni, Casaleggio «aveva posto il veto, veto tenuto nascosto agli altri attivisti da Omiccioli e dal suo cerchio magico per oltre un mese e solo quando non se ne poteva fare a meno, ha dovuto dire come stavano le cose». Non solo nel memoriale di Baldarelli si legge anche: «Che gli attivisti di Bene Comune hanno litigato parecchio prima di decidere di farsi inglobare». Dice anche Baldarelli che Omiccioli prima di passare a 5 Stelle votava Bene Comune e che dentro al movimento, alla fine, a guidare la politica sono De Marchi e Benini. Il finale è questo: «Almeno 10 dei candidati messi in lista da Omiccioli non sono affatto grillini». SESSANTA famiglie a rischio. I sindacati sono preoccupati per la situazione nel settore della metalmeccanica, artigiana ma soprattutto industriale. «Ad oggi le aziende che vanno bene si contano sulle dita di una mano — denuncia Mauro Masci della Fim Cisl —, anzi... 5 dita son troppe. Tutte utilizzano gli ammortizzatori sociali, la solidarietà. Ma siamo preoccupati soprattutto per un’azienda: la King di Bellocchi», industria che si occupa delle lavorazioni in acciaio inox per le imbarcazioni. Alcune settimane fa davanti allo stabilimento di via Einaudi che ospitava l’ex Art-Inox (è cambiato il nome ma l’insegna è ancora quella) si era posizionato un signore con un tamburo attaccato al collo: voleva attirare l’attenzione dei passanti L’AZIENDA Lavora acciaio inox per la nautica. La ragione sociale ora sarebbe a Viterbo «perché da tanti anni ha il Tfr da riscuotere dall’azienda — racconta Masci —. Per non finire sui giornali quella volta l’azienda ha fatto un accordo, anche se non è ancora stato rispettato». Ora la situazione si è aggravata. «In questa azienda ci sono una sessantina di dipendenti che lavorano più del dovuto nella speranza di non perdere il posto — prosegue il sindacalista mo- strando la denuncia fatta dalla Fiom-Cgil e dalla Fim all’ispettorato provinciale del lavoro —. Hanno dovuto lavorare il 25 aprile e il 1˚ maggio dato che il 30 maggio l’azienda chiude e si trasferisce a Viterbo. La sede della ditta di Belocchi che è a rischio chiusura 1.856 FUORI DAL LAVORO Ecco come morde la crisi SESSANTADUE imprese in meno, pari ad un -1,0%. La perdita di aziende a Fano è più ridotta rispetto a quella registrata a livello provinciale. Con riferimento alle attività, a calare nel comune sono soprattutto le imprese di costruzioni (-5,5%); le manifatture (-4,8%); le imprese dell’agricoltura (-3,45%). Manifatture e costruzioni calano a ritmo più forte che in provincia, mentre crescono le attività del terziario (commercio, trasporto, turismo, attività finanziarie e assicurative). Nel primo trimestre il comune ha perso altre 25 imprese. Ma è il dato sull’occupazione a preoccupare. Per l’area di Fano il saldo negativo (posizioni lavorative alle dipendenze dato dalla differenza tra ingressi e uscite) è - 1.856 e peggiora del 19,3%, mentre la media regionale si attesta sul 16% LA “PROMESSA” è infatti che chi fa il bravo e lavora va a Viterbo e gli altri no». E poi «c’è un esposto fatto dalle organizzazioni sindacali alla Guardia di Finanza 4 mesi fa di cui ad oggi non sappiamo ancora l’esito. In sintesi si dice che in quell’azienda ci sono movimenti poco chiari, di chiusure e riaperture; è stato nominato un amministratore delegato che viene da Roma; e c’è un sistema di scatole cinesi dove nell’arco di 5 o 6 mesi è stata cambiata la sede aziendale più volte... da ultima a Viterbo. I lavoratori sono indietro di retribuzioni, li stanno pagando da un anno ad acconti di mezzo mese, per tenerli lì col fiato sospeso». Ad oggi Masci dice di avere «la certezza che il 30 maggio chiuderanno l’azienda e la riapriranno a Viterbo sotto altro nome: verranno portate di là non si sa quante persone, a che titolo, con quale stipendio». Certezza che viene dal fatto che «l’altro giorno abbiamo chiesto di fare una assemblea per il 12, ce l’hanno spostata al 30 maggio. Quindi siamo andati a farla fuori dallo stabilimento attirando l’attenzione dei passanti. La tensione là dentro non è poca. I lavoratori hanno paura di eventuali ritorsioni». Tiziana Petrelli •• 20 FANO GIOVEDÌ 22 MAGGIO 2014 I commercianti cinesi avanzano: altri due negozi Uno al Pincio ed un altro al Duomo. Mezzotero: «Stiamo perdendo tratti distintivi» COMMERCIO LA RISPOSTA DI MIRCO CARLONI «Meno tasse per chi apre» LA CITTÀ CAMBIA volto. Nel settore del commercio all’interno del centro storico: continua l’avanzata dei negozi cinesi, ormai una decina. Altri due punti vendita, infatti, si sono aggiunti proprio di recente, in due «location» particolarmente accattivanti: un negozio all’angolo della piazza Clemente VIII, di fianco alla cattedrale di Fano, prima occupato da una banca, e un secondo al Pincio, in una delle zone maggiormente visitate da fanesi e turisti. Un’area, quella del centro, fino a dieci anni fa di esclusivo dominio dei commercianti locali. «Bisogna prendere atto — dice Francesco Mezzotero, direttore della Confcommercio — che il volto del commercio fanese è cambiato, profondamente cambiato. Fino a qualche tempo fa si veniva a far compere a Fano da tutto l’entroterra e perfino da Pesaro perché in città si trovavano negozi di qualità e commercianti di fiducia, esercizi gestiti da fanesi che facevano della cortesia e dell’attenzione un marchio di vendita. Oggi tutto è cambiato, la gestione diretta del proprietario è sostituita dal personale dipendente addestrato uniformemente in tutta Italia alla stessa maniera, la disponibilità e la premura è sostituita da tecniche di vendita più anonime e massificate». I NEGOZI di cinesi sono solo un aspetto di questa trasformazione. Che ognuno è libero di valutare positivamente o negativamente. CONFCOMMERCIO «Il lato positivo? Almeno sono spariti i cartelli affittasi dal centro» «I commercianti cinesi — aggiunge Mezzotero — almeno ci coprono la bruttura dei negozi vuoti e dei cartelli affittasi lungo le vie del commercio del centro e poi sono precisi, puntuali e rispettosi di ogni regola. Non sono loro il problema. La questione è molto più generale. Non si può dire, come asserito dall’assessore al commercio Santorelli che il saldo tra chiusure e nuove aperture di negozi, alla fine, è pari. Sarà anche pari, ma se al posto dei negozi storici fanesi aprono sale giochi e i marchi commerciali della grande distribuzione significherà pure qualcosa. Che stiamo perdendo quel tratto distintivo che ci aveva caratterizzato fino a qualche tempo fa». Le associazioni di categoria, tra cui la Confcommercio, avevano proposto un tavolo e una serie di proposte per affrontare in modo globale il tema del commercio al dettaglio nel centro storico fanese e nei centri di periferia, proposte anche dirompenti e innovative. Il bello è che gran parte di queste sono finite nei programmi elettorali, «lo sconto sull’Imu per i proprietari di negozi con l’obiettivo di far calare gli affitti — sentenzia Mezzotero — ce lo siamo ritrovato pari pari sul programma elettorale di Davide Del Vecchio, come se fino ad oggi i nostri amministratori non si fossero accorti che il commercio fanese, anzi, dei fanesi stava morendo». ELIMINARE le imposte sui rifiuti, sul suolo pubblico e sull’insegna a chi apre nuove attività e a chi assume. La proposta è del candidato sindaco della coalizione «La Cosa Giusta per Fano», Mirco Carloni. Una promessa elettorale a tre giorni dal voto? «No è l’impegno chi mi assumo per aiutare le nuove imprese che creano occupazione — dice Carloni — eliminando per un anno le imposte di competenza comunale». Per Carloni l’obiettivo principale è «favorire la ripresa economica della città» che passa anche attraverso la detassazione. «In questi giorni nei contatti avuti con le persone — dice il candidato sindaco — ho constato il forte disagio per la burocrazia da parte di coloro che intendono aprire nuove attività e che offrono opportunità di lavoro». E così sono nascono le due proposte lanciate da Carloni: «La prima è che il sindaco, gli assessori e i dirigenti che vorranno collaborare con me, quando sarò sindaco, dovranno mettere il numero del cellulare di servizio a disposizione dei cittadini ed essere disponibili ad incontrare e ad ascoltare le persone, le imprese, le famiglie e le associazioni, sempre. Senza filtri e senza file e senza far passare mesi e mesi inutilmente per poi magari far girare a vuoto la gente negli uffici». La seconda proposta è quella di detassare le nuove imprese. «In che modo? Nelle competenze del comune, che sono: la tassa sui rifiuti, l’imposta per l’occupazione di suolo pubblico e l’imposta per l’insegna pubblicitaria. Queste tre imposte — assicura Carloni — io le voglio eliminare per tutte le nuove imprese che per un anno assumono nuovo personale, in modo da incentivare chi ha voglia di partire, chi ha voglia di fare una start up e aprire nuove attività, e soprattutto dare la possibilità a chi intraprende questo percorso di risparmiare il più possibile. Se risparmio qualche migliaio di euro sulle imposte comunali magari posso dare qualche posto di lavoro in più». an. mar. FANO 21 GIOVEDÌ 22 MAGGIO 2014 •• L’AVVENTURA ANDREA LETIZI, 29 ANNI, DECISO A FARE LA CARRIERA D’ATTORE. LO SBARCO A NEW YORK Dal camping Mare Blu ai teatri di Broadway UN FANESE alla conquista di New York. Si chiama Andrea Letizi, ha 29 anni e, dopo il diploma all’Olivetti, ha gestito per un decennio il camping di famiglia Mare Blu assieme ai genitori. Poi di punto in bianco si è risvegliata in lui la passione per il palcoscenico, assaporata a 17 anni grazie ad una esperienza scolastica. E così è partito alla volta di Broadway per tentare. «Non è facile riuscire in questo campo se non si hanno tutte le carte in regola ed un agente che ti cerchi le audizioni — racconta —. Ma secondo me se uno ci crede il modo lo trova: ci sono i siti internet dove prendere contatti... poi piano piano si fanno audizioni ed esperienza». E così sta tentando di fare da un anno? «Agli inizi la lingua è stata un problema, perché si pensa sempre di saperlo l’inglese... poi lì non è lo stesso. Mi sono dato da fare, ho cercato di conoscere persone, atto- IL SINDACO AGUZZI MASSIMO SERI «Non accetto lezioni sul bilancio da Seri. Loro sono in default» «Vogliamo recuperare la centralità di Fano Poi via con il parco» NON POTEVA mancare la «zampata del leone» prima di lasciare il ruolo di primo cittadino dopo dieci anni al governo della città: il sindaco uscente Stefano Aguzzi, capolista della lista civica La Tua Fano che sostiene il candidato sindaco Davide Delvecchio, fino all’ultimo giorno non risparmia i suoi avversari politici. «Non accetto — afferma — lezioni sul bilancio da Seri (candidato sindaco del centro sinistra ndr) che, in quanto assessore provinciale, non ha approvato, insieme al presidente Matteo Ricci e ai suoi colleghi assessori, il bilancio dell’ente perché sarebbe andato in default. Se fosse accaduto né Ricci, né Seri, né Minardi, né Rossi si sarebbero potuti candidare a queste elezioni». Ieri per il sindaco Aguzzi, che ha anticipato a mercoledì la consueta conferenza stampa settimanale, è stato il momento dei saluti, dei bilanci e dei ringraziamenti ai collaboratori, ai dipendenti e dirigenti del Comune, al direttore generale e a tutti i consiglieri anche quelli d’opposizione. In pochi minuti, Aguzzi ha ripercorso le tappe salienti dei suoi 10 anni di impegno al governo della città: nei servizi sociali, nella pubblica istruzione con l’assunzione di 22 maestre, nel turismo con l’incentivazione dell’iniziativa privata, il trasferimento dell’università dal Codma al San Michele, la mediateca Montanari, l’autonomia delle due Aset e l’aver inaugurato un nuovo modo di far politica più vicino ai cittadini. Nel futuro di Aguzzi? La politica certamente, ma anche l’azienda agricola di famiglia avviata con uno dei figli che sembra dare già ottimi risultati. An. Mar. «La Provincia non è in default» assicura il candidato sindaco della coalizione di centro sinistra «Fare Città», Massimo Seri, in risposta alle accuse del sindaco Aguzzi. Per poi aggiungere: «Questi chiarimenti chiedeteli al presidente Ricci e all’assessore al Bilancio, io non sono né l’uno né l’altro». Il candidato del centro sinistra liquida così un argomento scomodo, soprattutto in campagna elettorale, e si concentra sulla Fano del 2024 elencando alcune priorità su cui chiede l’impegno di tutti i candidati sindaci: impegno a continuare gli scavi nell’area del teatro romano; utilizzo entro l’anno dei 23 milioni di euro di fondi euro per la salvaguardia della costa; accelerazione per il Parco cittadino; attenzione sul Santa Croce dopo accantonamento del progetto dell’ospedale unico; Aset totalmente pubblica e autonoma; miglioramento della macchina organizzativa per l’eliminazione degli sprechi; non porre ostacoli alle nuove attività imprenditoriali per favorire l’occupazione. Seri lancia anche l’idea del Giorno del Ringraziamento (senza tacchino) dedicato a tutte le associazioni che con il loro impegno contribuiscono alla crescita della città. «Fano deve recuperare — conclude Seri circondato dagli alleati — il suo ruolo politico di capofila delle vallate del Metauro e del Cesano». Non si sbilancia, invece, sulla richiesta di Fausto Schermi e Elwin Van Dijck di trascrivere le loro nozze celebrate nel 2008, in Olanda, nel registro dello stato civile del Comune, limitandosi a dire: «Avrei fatto come il sindaco Aguzzi». A togliere il candidato sindaco dall’imbarazzo, ci pensa il candidato di Sinistra Unita, Samuele Mascarin, che esprime una posizione chiara: «Mi sembra naturale che il matrimonio vada registrato, non credo che su questo ci siano problemi all’interno della coalizione. Anzi spero che presto si possa festeggiare, di nuovo, il matrimonio tra Fausto ed Elwin dentro il Comune di Fano». an. mar. LA PASSIONE Ha iniziato nel 2002 al teatro della Fortuna con un recita scolastica ri che mi hanno aiutato e la lingua è migliorata. Così sono riuscito a trovare qualche ruolo, in due cortometraggi per la New York Film Academy come protagonista, qualche comparsata e un bel ruolo in una serie web (Plan B) che uscirà a luglio. Mi hanno già chiesto di girare anche la seconda stagione... quindi spero di partire il prima possibile. Pensavo giugno ma è slittato a luglio». Vive un po’ da pendolare ora? «La settimana prossima andrò a Roma per seguire un corso con attori italiani professionisti e poi vediamo come evolve». Spera di diventare fa- moso? «Ho iniziato a recitare nel 2002 in uno spettacolo al teatro della Fortuna. Era un Contest della scuola. Io ero il protagonista, la regia era di Geoffrey Di Bartolomeo. Poi abbiamo replicato nei teatri della provincia. Dopo quella esperienza mi sono fermato, ho seguito qualche corso e nel 2013 grazie ad una mia amica che vive a New York...» ha conosciuto una regista-insegnante con cui «ho fatto un paio di workshop e alla fine mi ha detto “se credi di voler fare davvero l’attore devi venire a New York”. Sono partito» Tiziana Petrelli ECCOLO Andrea Letizi •• 22 FANO E VAL CESANO GIOVEDÌ 22 MAGGIO 2014 SANITA’ SAVERIO DE BLASI PONE UNA SERIE DI DOMANDE AL DIRETTORE GENERALE Il comitato per il Santa Croce insiste: «Verrà declassato a poliambulatorio» «LA VERITÀ sul Santa Croce? Sarà declassato a poliambulatorio». La denuncia è di Saverio De Blasi, candidato della lista D’Anna Sindaco, e da anni in prima linea, con il comitato a Difesa del Santa Croce, sui temi della sanità. «Nonostante ogni giorno Aldo Ricci continui a mistificare la realtà di fatto la drammatica realtà dell’imminente declassamento del nostro ospedale a poliambulatorio con lungo degenza annessa si avvicina a passi da gigante». De Blasi animato riporta la decisione dellazienda Marche Nord del 30 dicembre 2013 che «sancisce defi- LE CARTE L’esponente, candidato con Giancarlo D’Anna, porta una serie di delibere» nitivamente che il Santa Croce sarà adibito a Polo medico. Di conseguenza le chirurgie maggiori (la chirurgia generale e lortopedia), di fondamentale importanza per il corretto funzionamento di un ospedale rimarranno solo per gli interventi minori in day-hospital. Questo significa che gli interventi che potranno essere eseguiti a Fano saranno tutti quelli che non prevedono giorni di ricovero, ad esempio (per chirurgia generale): emorroidi, ragadi, asportazioni piccole cisti, etc; (per lortopedia): ricomposizione piccole fratture. FANO IN TESTA 5 STELLE VIGILI «La municipale tornerà centrale» «Riorganizziamo tutto il servizio» «CON NOI il comando di Polizia Municipale tornerà ad essere il punto di riferimento cittadino». Così Mattia Tarsi, capolista di «Fano in Testa», lista che sostiene Mirco Carloni, interviene dopo l’allarme lanciato dagli agenti di polizia municipale sulle difficoltà in cui si trovano ad operare. «E’ emerso — dice Tarsi — che il personale della Municipale stia svolgendo la propria attività in condizioni quanto mai critiche compromettendo allo stesso tempo ed in egual misura la sicurezza dei cittadini e la sicurezza stessa del personale. Mancano automezzi, sistemi di difesa personale, formazione e aggiornamento del personale. Sul piano organizzativo non c’è stata la revisione degli istituti della reperibilità e turnazioni festive. Il comando non può essere utilizzato solo ed esclusivamente come macchina da soldi, non è quella la sua funzione». ALL’APPELLO lanciato dal corpo dei vigili urbani risponde il candidato sindaco di Fano 5 Stelle, Hadar Omiccioli con un invito alla collaborazione. «La prima cosa che farò da sindaco — dice Omiccioli — sarà di incontrare tutti i dipendenti comunali (tra cui i vigili) per spiegare la nuova modalità di conduzione del gruppo dei dipendenti: mettere le persone giuste al posto giusto. Ciò significa valorizzare le professionalità di ognuno e farle fruttare nel giusto ambito amministrativo. In questo modo i dipendenti saranno più motivati e si abbatteranno le spese per le consulenze esterne. Nel caso specifico del corpo dei vigili, questo verrà applicato in maniera capillare e organica. Chiaramente si deve venire incontro alle richieste di dotazioni strumentali e della giusta retribuzione. Attraverso una riorganizzazione e una collaborazione tra le forze locali e nazionali della pubblica sicurezza si dovrà affrontare il problema microcriminalità» Pertanto il Pronto soccorso diventerà solo una presa in giro dato che non sarà possibile intervenire su quasi nessun codice di vera emergenza. ANCHE la terapia intensiva cardiologica sarà eliminata entro il 31 dicembre di quest’anno». De Blasi invita «il distruttore dell’ospedale a prendersi le proprie responsabilità e a rivelare ai cittadini cosa ha scritto e deciso negli atti già approvati dellazienda ospedaliera Marche Nord». De Blasi pone a Ricci, invitandolo a rispondere, una serie di interrogativi: la determina del 31 dicembre 2013 prevede la concentrazione delle specialità mediche all’ospedale di Fano ed allora perché in pediatria non è stato nominato un nuovo primario ma è stata accorpata prontamente a Pesaro con previsione (non ancora smentita dai fatti) di chiusura a breve? E perché visto che in provincia era già prevista una Unità di diagnosi e cura del tumore della mammella all’Ospedale di Fano (breast unit), a valenza provinciale, sono stati spesi soldi pubblici per trasferire un altro chirurgo all’ospedale di Urbino che dovrebbe esercitare la stesso attività? Perché nessuno si adopera affinché il dottori Miconi non abbandoni Fano visto che qui è prevista la maggiore attività di chirurgia senologica? Non siamo tutti d’accordo nel sostenere che la qualità dei i luoghi di cura la fanno i professionisti e non i muri?». La Bcc di Pergola chiude il 2013 in utile Bruschi: «Lo ritengo un risultato eccezionale» Il presidente aggiunge: «Banca d’Italia ha trovato i conti in ordine» RINNOVO delle cariche sociali nel segno della continuità alla Bcc di Pergola. L’assemblea dei soci ha rinnovato la fiducia per il prossimo triennio al presidente Dario Bruschi e alla sua lista di amministratori espressione del consiglio uscente denominata «Continuare a costruire insieme il futuro». «Sono molto soddisfatto — evidenzia Bruschi —, non tanto per il riconoscimento alla mia persona, quanto per l’enorme attestato di stima e fiducia nei confronti del cda uscente e del suo operato di questi ultimi tre anni. I soci hanno apprezzato le politiche amministrative che la nostra Banca ha operato in questi 36 mesi di terribile congiuntura economica… Siamo riusciti a contenere gli effetti della crisi, riducendo volutamente gli utili per trasferirli a beneficio dei clienti e dei soci e contestualmente rafforzando il patrimonio. NEL 2013 — aggiunge — abbiamo chiuso il bilancio con un utile di circa 1milione e 400mila euro; lontano dagli oltre 3milioni e 800mila che si conseguivano nel periodo pre-crisi, ma che io ritengo comunque eccezionale, tenuto conto che nello stesso 2013 sia il sistema bancario italiano complessivamente considerato, sia il sistema nazionale e regionale del credito cooperativo nel suo insieme, hanno chiuso per la prima volta in perdita. Mi preme sottolineare che la Bcc di Pergola al termine dell’ispezione di Banca d’Italia svolta nel 2013 ha ricevuto un giudizio favorevole. Nel futuro non mancheranno programmazione, efficientazione e dispiego di risorse per i soci e il territorio, pur mantenendo imprescindibili equilibri economici e patrimoniali». s.fr. Dario Bruschi, confermato presidente della Bcc di Pergola Oretta Ciancamerla, capolista di Prima Fano di Daniele Sanchioni FANO ELEZIONI Ciancamerla: «Da noi proposte concrete» NON UN programma generico, ma progetti specifici e realizzabili. La lista civica Prima Fano — candidato sindaco Daniele Sanchioni — prende le distanze dagli avversari puntando su singoli temi: l’occupazione giovanile; l’impegno degli anziani nella cura degli spazi pubblici; la casa delle associazioni e della solidarietà all’ex mattatoio; la casa di cura per bambini malati cronici, inguaribili, all’ex ospedaletto. «Tutte le coalizioni e i candidati — sottolienea la capolista Oretta Ciancamerla — indicano tra le priorità il lavoro, senza però specificare cosa intendono fare. Noi abbiamo una proposta concreta, già realizzata in altre regioni: dare in uso gratuito, a giovani disoccupati, i terreni agricoli di proprietà dell’Amministrazione. Con circa 800 ettari di terreni si potrebbero creare un centinaio di imprese agricole. Incambio si chiederebbe ai nuovi imprenditori di devolvere parte dei prodotti alle mense delle scuole e alla Caritas. Tutto dovrà essere realizzato attraverso gare pubbliche e in accordo con le associazioni di categoria, indispensabili per la formazione». Dai giovani agli anziani con il progetto «Dai una mano alla città» per la cura e la manutenzione del verde pubblico, degli alvei dei fiumi e dei fossi. «In cambio — spiega Ciancamerla — gli anziani avrebbero dei bonus fiscali sulle bollette. Un altro punto interessante del nostro programma — continua — riguarda le associazioni di volontariato: vogliamo creare la casa del volontariato e della solidarietà. Invece di vendere l’ex mattatoio, come deciso dall’Amministrazione Aguzzi, noi pensiamo di recuperarlo e metterlo a disposizione delle tante associazioni». Un altro punto qualificante del programma di Prima Fano è «il recupero dell’ex ospedaletto per realizzare una casa di cura per bambini con malattie croniche inguaribili». Anna Marchetti PESARO SPORT 7 “ «Ridolfi e Torelli pronti per la B» GIOVEDÌ 22 MAGGIO 2014 il Resto del Carlino VIS PESARO ••• LA «MISSION AZIENDALE» NOI CREDIAMO NEI GIOVANI DELLA D, VEDI PALMIERI E MARANI. QUELLI DELLA VIS LI STIAMO SEGUENDO DA TEMPO POMPILIO SPIEGA LA TRATTATIVA L’ex Fano (ora al Carpi): «Da parte nostra c’è interesse per entrambi, dobbiamo solo trovare l’intesa» · Pesaro GIUSEPPE Pompilio, ex direttore sportivo del Fano, oggi responsabile area scouting del Carpi (Serie B), braccio operativo del diesse Giuntoli, a che punto è la trattativa per portare Giacomo Ridolfi e Alberto Torelli in Emilia? «Mi sono incontrato nei giorni scorsi con Leonardi: da parte nostra c’è interesse per entrambi, ora dobbiamo trovare un’intesa. Il Carpi segue Ridolfi e Torelli fin dalla scorsa stagione ma, da neopromossi in Serie B, avevamo altre priorità. Ma quando il Carpi ha raggiunto la salvezza ci siamo rifatti sotto. Con il direttore vissino c’è una stima reciproca, in lui ho trovato una persona di spessore, che di calcio ne può insegnare a tanti e giustamente vuole tutelare il lavoro di valorizzazione fatto dalla Vis ma, là dove può agevolare la carriera di questi ragazzi, lo farà». «Un mese fa abbiamo ingaggiato Palmieri dalla Recanatese, lo scorso anno Marani della Maceratese. La mission aziendale è credere nei giovani della D. Molti giocatori dell’attuale Carpi arrivano dalla D e oggi hanno mercato in A. Ridolfi e Torelli li ho seguiti più volte: credo che insieme a Palmieri e Marani siano i quattro elementi pià interessanti della D. Due sono già nostri, speriamo di continuare». «Potenzialmente sì, ne sono convinto. Se li acquistiamo faranno il ritiro, giocheranno amichevoli e il tecnico poi farà delle valutazioni sulla loro condizione psico-fisica. La mia speranza è che possano fare subito 40 presenze a testa in B». «C’è la più assoluta serenità. Noi abbiamo fatto una proposta e ricevuto la controproposta. Intorno ai primi di giugno ci rimetteremo a tavolino» «I parametri sono una base di partenza “giuridica” ma nella trattativa si ragiona in maniera indipendente, con altre cifre». Lei risiede tuttora a Fano, insegna all’Università degli studi di Urbino, ha lavorato tanti anni per l’Alma Juventus Fano. Ha un occhio attento per il nostro girone. «Per cultura personale io rispetto le regole. Prima tratto con la società, poi nella seconda fase discuto con i giocatori o con chi li assiste». Quali potrebbero essere le difficoltà: economiche o di altro tipo? Ridolfi (classe ‘94) si può liberare a parametro, su Torelli (‘95) decide la Vis. In questa trattativa potrebbero rientrare dei giovani under del Carpi buoni per la Vis? VERDI SPERANZE Giacomo Ridolfi (’94) e Alberto Torelli (’95), probabilmente in tandem dalla D alla B «Una chiacchierata è stata fatta. Potrebbe concretizzarsi una agevolazione del genere. Ma non c’è ancora nulla di preciso: la Vis, però, sa che abbiano giovani di qualità». Ginestra in vetta al pagellone Fano Il portiere vince la classifica di fine anno davanti a Nodari e Antonioni · Fano L’ASSE centrale (portiere, difensore, regista, attaccante), che fa l’ossatura di una squadra, è garanzia di risultati e nel Fano la regola è stata rispettata a vedere le pagelle dei singoli a fine stagione. L’obiettivo salvezza raggiunto anche con un certo anticipo diventa adesso la base su cui costruire il futuro. Ecco allora che le pagelle individuali dei giocatori servono quale orientamento al fine anche di una eventuale riconferma per la prossima stagione. Dicevamo dell’asse centrale: non è un caso che ai primi posti del rendimento complessivo ci siano i «senatori», che hanno composto l’ossatura della squadra, garantendo qualità di prestazioni. Vincitore di questa speciale classifica, infatti, troviamo il portiere Ginestra (foto) con 6,34 in 27 gare, frutto di un 6,38 all’andata (12) e di un 6,30 al ritorno (15). Questa ulteriore divisione ci dà modo di verificare come il rendimento di quei giocatori di maggior spicco classificatisi ai primi posti abbia avuto, in prevalenza, un andamento identico e negativo tra la prima e la seconda parte della stagione, che deve ugualmente far riflettere. Non è il caso del secondo classificato, Alex Nodari, protagonista di uno Asse centrale Ai primi posti per rendimento ci sono i «senatori». Nodari artefice di un otttimo finale di stagione strepitoso finale di stagione, segnato dal gol nel derby contro la Vis Pesaro. Nodari ha chiuso con 6,24 di media in 28 gare, frutto di un 6,21 (17) all’inizio e di un 6,28 (11) nel ritorno. Con Di Campli, che assiste Torelli e Ridolfi, ha parlato? Domanda e offerta «Il parametro? Ragioniamo su altre cifre. Ma con Leonardi c’è stima reciproca» STESSA media voto anche per Enrico Antonioni: 6,24 nelle 27 partite in totale disputate, suddivise in 15 dell’andata con una media di 6,40 e 12 del ritorno con una media più bassa di 6,04. E’ calato alla distanza anche Stefano Stefanelli che ha chiuso con 6,10 in 26 partite, però con un ottimo 6,28 nell’andata (16) e un insufficiente 5,80 nel ritorno (10). Identica situazione per l’esperto interno Francesco Lunardini che aveva impressionato al suo arrivo a Fano: 6,09 in totale (27) con un 6,28 all’andata (14) e un 5,89 nel ritorno (13) e per l’attaccante Luigi Cicino che ha chiuso con 6,07 in 21 gare, divise tra il 6,35 dell’andata (10) e il più modesto 5,82 del ritorno (11). Ma ci sono anche quelli che hanno chiuso in crescita e sono in particolare i giovanissimi. A parte la «garanzia» di Alessandro Santini 6,08 (6,00 in 2 gare e 6,09 in 11 gare) e di Andrea Torta 5,92 (5,91 in 16 gare e 5,92 in 12), le note più positive sono venute da Alessandro Marconi con un ottimo 6,10 frutto di un bel girone di ritorno (6,23), Lorenzo Fatica con 6,07 (6,17 nelle ultime 12 gare), Mattia Sassaroli con 6,00, Jonathan Cesaroni, Gianluca Clemente e Vittorio Favo con 5,91, tutta gente che merita senz’altro la riconferma. Silvano Clappis Ma Ridolfi e Torelli sono già pronti le Serie B? Da diesse del Fano a responsabile area scouting in B: un bel salto. «A Fano ho lasciato il cuore ma a Carpi ho trovato una famiglia di professionisti con un maestro che è il diesse Giuntoli. Mi sto togliendo grandi soddisfazioni: il Carpi è una società solida ma soprattutto lavora su un progetto preciso. E questo fa la differenza». GIOVANISSIMI. Altri due giovani pesaresi, Alessandro Righi e Diego Ricciotti, centrocampisti classe 2000 dei Giovanissimi vissini neocampioni regionali, possono sognare: giocheranno in prestito con la Sampdoria al 29˚ Memorial Martinelli a Cascina dal 23 al 25 maggio. Gianluca Murgia Schierati 30 giocatori 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 Ginestra Nodari Antonioni Stefanelli Marconi Lunardini Santini Cicino Fatica Sassaroli Torta Cesaroni Clemente Favo Righi Bracci Shiba 6,34 6,24 6,24 6,10 6,10 6,09 6,08 6,07 6,07 6,00 5,92 5,91 5,91 5,91 5,90 5,82 5,74 (27) (28) (27) (26) (10) (27) (13) (21) (16) (24) (28) (27) (21) (16) (10) (16) (15) Con meno di 10 presenze Fabbri 6,33 (3) Vitali 6,17 (3) Marcantognini 6,00 (1) Battisti 6,00 (1) Coppari 5,84 (6) Tonelli 5,75 (4) Pistelli 5,75 (2) Forabosco 5,50 (2) Carloni — — Svincolati nel mercato autunnale Provenzano 6,00 (8) Muratori 5,91 (11) Zanetti 5,83 (3) Angelelli 5,00 (19) Tra parentesi le presenze con voto Concessionaria di pubblicità esclusiva per il Corriere Adriatico Concessionaria di pubblicità esclusiva per il Corriere Adriatico VIA BERTI, 20 – 60126 ANCONA TEL. 071.214981 - FAX 071.205549 Dal 1860 il quotidiano delle Marche VIA BERTI, 20 – 60126 ANCONA TEL. 071.214981 - FAX 071.205549 PosteitalianeSped.inA. P.- D.L.353/2003 conv.L.46/2004,art. 1,c.1,DCB-AN-“Taxe Perçu” y(7HB5J0*QOTORO( +[!"!\!$!$ Anno 154 N˚ 139 Giovedì 22 Maggio 2014 € 1.20 PESARO e FANO CorriereAdriatico +dorso nazionaledelMessaggero a€1.20 (RegioneMarche) www.corriereadriatico.it “Le Marche, la migliore Italia” μ Aumentano i turisti A Frasassi nelle Grotte Intervista con Matteo Renzi. Parla di Europa e di come vuole cambiare il Paese dei record HA DETTO Ancona In una campagna elettorale dai toni incandescenti e sballottato come una palla da ping pong su e giù per l’Italia, Matteo Renzi, il Premier, risponde al Corriere Adriatico e lancia un assist alle Marche. Dice: “Vorrei prendervi come esempio”. Perché qui c’è qualità e quantità. Renzi ne parla mentre lancia messaggi nuovi in tema di fisco e riforma del Governo, semplificazione della pubblica amministrazione e dichiarazione dei redditi perfino con un sms. Cercando di essere concreto per riportare al voto gli indecisi. “Le Marche - insiste - ci dicono che la buona amministrazione non solo è possibile ma è essenziale”. Traini Alle pagine 2 e 3 μ Pensionata di IL TURISMO SULLE RIFORME CITTA’ VERSO IL VOTO Fanno paura a chi gioca al disfattismo OGGI PESARO A pagina 5 SUL FUTURO Lavoriamo perché vinca la speranza Il presidente del Consiglio Matteo Renzi 70 anni stava procedendo in bicicletta quando il mezzo pesante l’ha agganciata. L’incidente in via Giolitti Donna muore sotto le ruote di un autocarro Pesaro Il corpo senza vita della donna, coperto da un lenzuolo bianco Una scena agghiacciante quella che si sono ritrovati davanti automobilisti e passanti che ieri mattina poco dopo le 12.30, affollavano via Giolitti. Un incidente dalla dinamica terribile dove a perdere la vita è stata una donna di 70 anni, Giuseppina Antonelli, originaria di Colbordolo ma residente a Pesaro in una palazzina di via Fratti, dove viveva con i suoi due figli. Ancora una vittima della strada, ancora un ciclista che perde la vita. Uno scontro laterale fra l'anziana signora, da poco uscita di casa in sella alla sua bici, e un automezzo che procedeva nella stessa direzione. Francesconi In cronaca di Pesaro μ I sindacati: “Assistenza a rischio” μ Famiglia Taussi, 150 anni di attività Area vasta, per le ferie tagliati posti letto e accorpati i reparti Tra record e crisi strada ancora in salita per il commercio fanese In cronaca di Pesaro In cronaca di Fano μ “Sarà uno show molto divertente” Genga I numeri alle Grotte di Frasassi raccontano di un mese di maggio da record con 22 mila presenze e un aumento del 34% rispetto allo scorso anno. Numeri che riportati nella media annuale danno un valore di crescita del 10%. E le moltissime prenotazioni previste per fine mese consolidano il dato. Non c’è dubbio: un risultato in controtendenza con tutte le cifre nazionali di profonda crisi che premia la gestione dell’attuale amministrazione del Consorzio Frasassi e che conferma il ruolo di quel patrimonio naturalistico come principale strumento per lo sviluppo economico del territorio. Un dettaglio che s’è rivelato decisivo: a fare la differenza nel mese di maggio è stato il notevole incremento del turismo scolastico. Quadri A pagina 7 TEMPI MODERNI Dipendenza digitale S Gene Gnocchi sarà protagonista Jesi La strana coppia Gene e Alice a Jesi Jesi “Ci sarà da divertirsi”, assicura Gene Gnocchi che anticipa alcune battute dello show che parlerà di sport e non solo. Sul palco domani a Jesi sarà con Alice Bellagamba. Gioacchini In Cultura e Spettacoli PAOLA MARIANO martphone e tablet non sono più una «cosa da grandi», non più apparecchi prestati ogni tanto da mamma e papà, ma sono in tasca e zainetti di bambini e ragazzi che li usano per essere sempre connessi: uno studio europeo rivela infatti che quasi un bambino su 2 (46% di quelli di 9-16 anni) possiede uno smartphone, il 41% lo usa quotidianamente per navigare su internet, uno su cinque (il 20%) possiede addirittura un tablet e il 23% di questi lo usa per stare online ogni giorno. Sono alcuni dei dati emersi dal progetto europeo “The Net Children Go Mobile” che saranno presentati alla 64/ma conferenza annuale della International... Continua a pagina 17 μ Con Protezione civile, Croce Rossa e Forestale μ De Esercitazione a Pergola Protagonisti gli studenti Il Fano ormai ha deciso Punterà su Alessandrini LE PROVE Pergola Pergola e protezione civile: un binomio sempre più forte. La città dei Bronzi dorati ha ospitato l'appuntamento conclusivo della sesta edizione del progetto "Scuola multimediale di protezione civile", promosse dal Dipartimento della Protezione civile. Il parco del campus scolastico è stato il palcoscenico di numerose e spettacolari esercitazioni. Gli alunni delle classi quarte e quinte della scuola elementare, insieme alle forze dell'ordine, la protezione civile, i vigili del fuoco e la Croce Rossa sono stati protagonisti di diverse prove: dallo spegnimento di un incendio al soccorso di feriti in un incidente stradale. In cronaca di Fano/Valcesano Angelis deluso per la mancata riconferma SPORT Fano Anche se manca ancora l’ufficialità sembra ormai certo che l’Alma Juventus Fano affiderà la panchina a Marco Alessandrini. in questo senso c’è da registrare la delusione di De Angelis, che pure aveva fatto un ottimo lavoro portando la squadra in salvo. Barbadoro Nell’inserto Mister Gianluca De Angelis 2 Giovedì 22 Maggio 2014 MARCHE Online www.corriereadriatico.it Matteo Renzi a tutto campo alla vigilia del voto per le Europee Marche simbolo della nuova Italia INTERVISTA AL PREMIER PAOLO TRAINI Ancona In una campagna elettorale dai toni spesso incandescenti e sballottato come una palla da ping pong su e giù per l’Italia, Matteo Renzi, il Premier, risponde al Corriere Adriatico e lancia un assist alle Marche. Dice: “Vorrei prendervi come esempio”. Non c’è che dire un bel complimento. Perché qui c’è qualità e quantità. Renzi ne parla mentre lancia messaggi nuovi in tema di fisco e riforma del Governo, semplificazione della pubblica amministrazione e dichiarazione dei redditi perfino con un sms. Cercando di essere rassicurante e concreto per riportare al voto gli indecisi e conquistare ogni giorno, ogni ora, ogni momento chi sta dall’altra parte ma potrebbe sempre ripensarci e contribuire a mettere in fila tutti gli altri. Tangentopoli due. Scajola arrestato. Dell’Utri condannato. Che succede in Italia? E' la · le stesse scene come se il tempo fosse trascorso inutilmente? Ventidue anni fa io ero uno studente di 17 anni che assisteva alla fine di un’era e si interrogava sul futuro suo e dell’Italia. Ci sono molte differenze tra quel periodo e ciò che sta emergendo in questi giorni. La mia responsabilità oggi è di dare risposte, rapide ed efficaci, perché non ci siano più spazi per chi vuole lucrare illecitamente. Continuo a ripeterlo: semplificazione e trasparenza sono le parole chiave. Regole, permessi, autorizzazioni che si moltiplicano confusamente sono il miglior terreno per chi vuole approfittarne. Procedure più semplici possono essere anche più sicure. E poi tutti i cittadini devono avere la possibilità di verificare ogni centesimo speso. Sta qui la mia ossessione per la riforma della pubblica amministrazione che abbiamo proposto da subito ai lavoratori e che sta avendo una grande risposta. Europee, aumentano indecisi e astenuti. Un terzo degli elettori non voterà e uno su dieci è ancora incerto. E' lo scenario tracciato da Nando “La nostra nazione è fatta Pagnoncelli qualche giorno fa prima di tutto da persone sul Corriere della Sera. Perché oneste che ogni secondo lei c’è un così scarso attorno a queste elegiorno la rendono forte” interesse zioni? conferma che, come lei spesso ripete, non siamo un paese normale? Non ci sto a dipingere il nostro Paese come la patria del malaffare dove tutti sono uguali. L’Italia è fatta prima di tutto da persone oneste che ogni giorno la rendono forte. Non a caso uno dei miei primi atti da Presidente del consiglio è stata la nomina di Raffaele Cantone a presidente dell’Autorità per l’anticorruzione che il Parlamento ha votato all’unanimità. Chi sbaglia va fermato e deve pagare. Compito del Governo è quello di difendere e aiutare chi si impegna onestamente perché lo Stato è più forte dei ladri. Noi lo stiamo facendo. Cantone sarà all’Expo con poteri reali per contribuire a farlo diventare la concreta dimostrazione al mondo che l'Italia non solo può essere un paese normale ma vuole essere all’avanguardia. A dispetto di chi dice che va buttato via tutto, e mette a rischio i posti di lavoro, il Governo non molla e l'Italia vincerà la scommessa. Dopo vent’anni si aspettava di rivedere, proprio a Milano, Il premier Matteo Renzi che alla vigilia delle Europee lancia messaggi nuovi in tema di fisco e riforma del Governo Molti intendono le europee come elezioni di secondaria importanza. Invece il 25 maggio si deciderà un pezzo importante della nostra vita quotidiana. Per questo è decisivo partecipare alla scelta di chi ci rappresenterà. Servono persone capaci e competenti. So perfettamente che i cittadini sono delusi da una politica che per vent’anni non ha dato le risposte necessarie. Promesse miracolose, risposte poche e sbagliate. I politici sono apparsi concentrati solo ad au- mentare i propri privilegi. La politica deve partire da se stessa per ritrovare l’autorevolezza di proporre ai cittadini il cambiamento dell’Italia. Noi abbiamo cominciato. Con l’abolizione delle Province più di 3.000 politici non ci saranno più. I nuovi senatori non avranno indennità e ci saranno 315 parlamentari in meno. Nella riforma del Titolo V è previsto che i consiglieri regionali non potranno guadagnare più del sindaco del Comune capoluogo e non si potranno più usare i soldi per comprare qualunque cosa a spese di tutti. Solo così si può riconquistare la fiducia dei cittadini. Noi stiamo lavorando perché vinca la speranza sulla rabbia e sono sicuro che alle Europee questo accadrà. Il suo Governo ha messo il turbo ma il percorso delle riforme è continuamente frenato da polemiche, rinvii, colpi di scena. Teme la palude? Come pensa di aggirarla ed evitarla? La palude c’è, è trasversale e va combattuta. Ma la palude è Giovedì 22 Maggio 2014 3 MARCHE Online www.corriereadriatico.it Questi sono gli 80 euro degli uomini e delle donne che hanno subito di più la crisi anche chi urla, inveisce, offende sperando di raccogliere qualche voto in più ma quando è chiamato a contribuire a fare le riforme dice sempre e solo no. Le riforme che abbiamo messo in campo, proponendole a tutti, vogliono cambiare radicalmente il modo di funzionare delle nostre istituzioni per renderle sobrie, efficienti ed efficaci. Questo fa paura a chi ha pascolato per decenni nell’immobilismo. E fa paura a chi gioca al disfattismo. Ma cambia solo chi si assume il compito di governare, non chi urla, chi propone, non chi insulta. Gli 80 euro promessi alla fine stanno arrivando. Quindi le famose coperture c’erano... Perché tante polemiche allora? Come se lo spiega? Qui è la differenza che le dicevo prima. Dopo promesse non mantenute per 20 anni, noi manteniamo quello che abbiamo promesso in due mesi. Non capisco le polemiche e non mi interessano neanche. Mi inte- ressa che per la prima volta vengono restituiti i soldi ai cittadini. Questi non sono gli 80 euro di Renzi, questi sono gli 80 euro di Antonio, di Carla, di Lucia, di Luca. Sono degli uomini e delle donne in carne e ossa che hanno subito di più la crisi. Noi non ab- “Il 25 maggio si deciderà un pezzo importante della nostra vita quotidiana. Per questo è decisivo partecipare” biamo fatto altro che restituirglieli. Tutto il resto sono solo chiacchiere di chi, milionario, può dire che gli 80 euro non li vuole. Ultimamente lei ha avuto uno scontro anche duro con la Cgil. Crede che i sindacati continuino a svolgere la funzione per la quale sono nati? Quando dico che la musica è cambiata chi si offende o ha la coda di paglia o non ha capito. La situazione in cui si trova l’Italia non può più aspettare i riti delle vecchie liturgie. Se la concertazione è la via per non decidere, io non ci sto. Il Governo ascolta tutti ma poi decide perché questo è il suo compito. Dovrebbero anche loro riformarsi e come? I sindacati sono associazioni autonome con loro regole e statuti, sapranno da soli come autoriformarsi. Io penso che se l’Italia deve essere più competitiva e più limpida e trasparente questo riguarda anche i sindacati e il loro funzionamento. L’Europa ha molto insistito sul tema del rigore in questi anni e in Italia è stato percepito più come un freno che come un motivo di riscossa. Come pensa si possa invertire la tendenza? L’Europa che abbiamo conosciuto in questi anni di crisi non ha funzionato. La sola austerità ha dimostrato di produrre risultati contrari agli obiettivi. E ha lasciato spazio a un sentimento anti europeo che viene cavalcato strumentalmente da movimenti e partiti populisti e demagogici. Rispettando le regole che ci sono, e l’Italia lo sta facendo, adesso si deve puntare tutto sulla crescita. Dobbiamo interrogarci se regole stabilite 20 anni fa sono ancora valide per le sfide di oggi e se non sia arrivato il momento di cambiarle. Il 26 maggio l’Europa dovrà cambiare. E' inutile inseguire chi anche in questo caso semina paura. L’Europa non è il nemico, è parte della soluzione, se saprà essere diversa. Semestre di presidenza italiana in Europa, quali le scommesse da vincere o priorita- rie? Un nuovo rinascimento europeo, questo sarà l’obiettivo della presidenza italiana. Nuove politiche energetiche e ambientali, Agenda digitale europea, lotta serrata alla disoccupazione, sulla quale l’insieme delle norme molto innovative che abbiamo varato in Italia possono essere d'esempio per altri Paesi. Il 25 maggio i cittadini hanno l’occasione concreta per mandare un messaggio chiaro di cambiamento. La presidenza italiana, forte di questo messaggio, saprà interpretarlo al meglio per fare dell’Europa la nostra casa comune, più accogliente di quanto è stata in questi anni. Per questo vogliamo cambiarla. Le Marche: un po’ Nord e un po’ Sud. Una discreta economia, gente laboriosa, criminalità sotto controllo. Un consiglio del Premier per crescere ancora. Su scala nazionale e in Europa? Le Marche ci dicono che la buona amministrazione non solo è possibile ma è essenziale per la qualità della vita dei cittadini. Non avete bisogno di consigli, vorrei prendere le Marche come simbolo italiano. Un mare e coste di prima qualità, splendide colline conosciute in tutto il mondo grazie anche a Tullio Pericoli, una storia culturale unica, una imprenditoria diffusa e creativa, con punte di eccellenza straordinarie. Tutto ciò su cui l’Italia deve puntare per tornare ad essere protagonista sulla scena mondiale, credendo in se stessa e avendo fiducia nelle sue capacità. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Presidente “Mi auguro che si guardi al Paese con fiducia. Le urla politiche non spaventino” L’appello al voto di Napolitano IL MONITO Il voto europeo degli italiani FABRIZIO FINZI · Roma QUANDO “Insufficienze istituzionali e politiche” danneggiano l’Italia, spaventano i mercati e lasciano tra il perplesso e il preoccupato gli interlocutori esteri. Per cui bisogna dare il giusto peso alle urla da stadio che stanno connotando questa campagna elettorale, agli eccessi verbali che diventano insulti. Con un occhio allo spread che aveva da poco superato quota 200, Giorgio Napolitano ieri mattina dalla Svizzera ha voluto lanciare un doppio messaggio: il primo interno per cercare di far ragionare la parte più sguaiata di questa incandescente campagna elettorale; il secondo è tutto teso a far capire all’estero che l’Italia resta solida e merita “fiducia”. Già, “fiducia e serenità” sono state le parole chiave del presidente della Repubblica che a quattro giorni dal voto ha speso più volte a Lugano, ultima tappa di una sua visita in Svizzera. E proprio nella parte “italiana” della Confederazione elvetica, quella più sensibile alle vicende del Belpaese, che il capo dello Stato ha colto lo sgomento dei nostri vicini nel registrare il crescendo rossiniano dello scontro politico. Non cita mai Beppe Grillo, 25 maggio 2014 VOTANTI 47,3 Elettori iscritti in Italia 26,4 mln 51,0 24,6 mln Sezioni elettorali 3,7 milioni Donne milioni Uomini 61.588 Elettori iscritti all'estero dalle 7.00 alle 23.00 COME SI VOTA Il voto va espresso tracciando un segno sul simbolo del partito prescelto. Si possono esprimere fino a tre preferenze (di cui una di genere diverso) scrivendo nome e cognome o solo cognome del candidato SEGGI ITALIANI AL PARLAMENTO EUROPEO PER CIRCOSCRIZIONE 20 14 Nord Est Nord ovest 14 17 Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano come del resto gli altri protagonisti in scena, il Presidente, fedele alla linea scelta di “non entrare nel merito” delle scelte dei partiti. Ma Napolitano non può non registrare come agli attacchi personali, a richieste ben lontane dai dettati costituzionali, oggi si affianchino spinte ben più “Bisogna andare alle urne per permettere all’Italia di essere più assertiva in un’Europa che ha molto da cambiare” pericolose provenienti dal mondo dell’economia e della finanza internazionale che forse inizia a credere alla caduta dell’ennesimo governo italiano in pochi mesi. “Mi auguro che si guardi all’Italia con fiducia; non bisogna mai lasciarsi impressionare da manifestazioni di insufficienza istituzionale e politica”, ha spiegato Napolitano dall’Università italiana di Lugano. All’Italia serve quindi che si “mantenga la fiducia” perché le sue “potenzialità” sono intatte. E serve anche che dall’estero mantengano la fiducia sull’Ita- Totale 73 Centro Sud 8 Isole ANSA lia facendo la tara ai toni troppo alti di questo rush finale verso il voto. “Mai lasciarsi impressionare da manifestazioni di insufficienza istituzionale e politica”, ha detto il presidente, probabilmente scosso dalla durezza delle accuse sciorinate negli ultimi giorni. Accuse piovute abbon- danti anche sul Colle più alto. Di un voto europeo si tratta e il presidente non ha mai mancato di spiegarlo in questi tre giorni passati in Svizzera. Al punto di rilanciare anche ieri un “appello al voto”, perché nessuno - neanche i più giovani devono dimenticare o sottovalu- tare gli “straordinari progressi” permessi dall’Unione europea all’intero Continente. Anzi, bisogna andare tutti a votare per permettere all’Italia di essere più “assertiva” in un’Europa che certamente, anch’ella, ha molto da cambiare. © RIPRODUZIONE RISERVATA IV Giovedì 22 Maggio 2014 FANO T: 0721 31633 E: [email protected] F: 0721 67984 Fano Stampa, violata la par condicio Numero inviato alle famiglie: tutti i candidati hanno infranto il divieto di fare politica 45 giorni prima del voto IL CASO CHE SCOTTA SILVIA FALCIONI Fano Il congedo della giunta affidato alle pagine di "Fano Stampa", l'organo di comunicazione ufficiale dell'amministrazione comunale. Peccato però che la pubblicazione, arrivata negli ultimissimi giorni nelle case dei fanesi, sia in palese violazione della normativa che regola la par condicio. Dettaglio sicuramente non trascurabile dato che mancano 48 ore alla chiusura della campagna elettorale. Tutto inizia con l'arrivo del giornale, regolarmente registrato al Tribunale, nelle case di tutta la città, il cui contenuto vuole essere "un'edizione speciale" al quale affidare la chiusura dell'era Aguzzi. E' proprio il primo cittadino che affida la spiegazione al suo editoriale: "Questo è l'ultimo numero in qualità di sindaco(...) Abbiamo deciso di redigere un numero completamente fotografico: un modo per ricordarvi ciò che è stato fatto in questi 10 anni di governo. Ogni assessore ha cercato di raccontare attraverso le immagini il proprio percorso, il proprio impegno, la sua attività, l'importanza di aver raggiunto, ognuno nel settore di propria competenza, gli obiettivi prefissati". Ed è in queste parole che viene confermata la violazione. Secondo la legge 28 del 22 febbraio 2000 nota come "par condicio", l'articolo 9, che regola la comunicazione istituzionale e gli obblighi di informazione, al comma 1 recita: "Dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione", cioè in parole semplici sindaco, assessori e consiglieri non possono parlare nella loro veste istituzionale già da 45 giorni prima del voto, perché questo favorirebbe la loro posizione di candidati alle elezioni. Le uniche eccezioni ammesse, sempre secondo la legislatura, sono le comunicazioni effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l'efficace assolvimento delle proprie funzioni, due requisiti non soddisfatti dall'informativa lanciata su Fano Stampa. La forma impersonale infatti viene a Spazi ecumenici Dopo le polemiche c’è anche Fanesi LA VIOLAZIONE Fano L’organo di comunicazione ufficiale della giunta è arrivato in tutte le famiglie di Fano cadere nel momento in cui vengono pubblicate le fotografie che ritraggono i vari esponenti di giunta, mentre non esiste la caratteristica di indispensabilità nel riportare le opere fatte in dieci anni. In conclusione il numero di maggio/giugno del giornale risulta una conclamata violazione alla legge sulla par condicio ed arriva a pochi giorni di distanza dalle elezioni. Altro elemento che non passa inosservato è la preponderanza della presenza di Davide Delvecchio, unico candidato sindaco tra gli amministratori coinvolti che hanno la facoltà di controllare la pubblicazione. Una svista o un preciso intento di fare campagna elettorale? Impossibile dire che gli amministratori non conoscessero la normativa, che come ogni legge nazionale deve essere fatta propria dai Comuni e Fano l'ha recepita il 20 novembre 2013, con modifica del 26 marzo 2014, attraverso il "regolamento comunale per la disciplina della propaganda elettorale". Nel testo, all'artico- lo 11 si legge: "A partire dal 45˚ giorno e sino alla chiusura della campagna elettorale [...]risultano vietate le attività di comunicazione istituzionale per tutte le amministrazioni pubbliche". La cosa è ancor più grave se si pensa alla vicinanza della scadenza elettorale ed all' efficacia delle immagini che entrano in tutte le case. Sempre secondo la legislatura, il compito di intervenire in questa situazione spetta all'autorità per le garanzie nelle comunicazioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA Nessuno schieramento si salva dalla violazione della legge sulla par condicio. Nel Fano Stampa infatti, oltre alle immagini dei vari esponenti di Giunta che sostengono le candidature di Delvecchio e Carloni, nella sezione "Voci dal Consiglio" compaiono consiglieri e capigruppo consiliari: per i grillini il candidato sindaco Hadar Omiccioli, Samuele Mascarin, Oretta Ciancamerla e Lucia Montesi per l'opposizione, per la maggioranza Giacomo Mattioli, Marco Cicerchia, Andrea Montalbini e Dante Polidoro. La cosa curiosa è che solo la scorsa settimana a sollevare la questione era stato proprio il consigliere del Pd Cristian Fanesi secondo il quale la pubblicazione "conteneva un elenco propagandistico delle attività svolte da ogni assessorato". Anche Fanesi però appare con tanto di intervento e foto sul giornale. Dieci anni da sindaco, le soddisfazioni di Stefano Aguzzi e un grande rimpianto: su Marche Nord ho sbagliato a fidarmi della Regione “Lascio la guida della città con i conti in ordine” IL BILANCIO MASSIMO FOGHETTI Fano Giunta agli sgoccioli l'attività di giunta presieduta dal sindaco Stefano Aguzzi, che, terminato il suo decennale non è più rieleggibile, se non come consigliere comunale, il primo cittadino ha esposto ieri un sintetico consuntivo del suo operato. Ereditato il Comune nel 2004 dalla giunta Carnaroli e rieletto con una grande affermazione personale nel 2009 è stato il 22˚ sindaco di Fano dalla Liberazione ad oggi, il secondo, dopo il suo predecessore ad essere il destinatario di due mandati. Se il nuovo sindaco sarà eletto domenica prossima, dal giorno dopo Aguzzi si ritirerà in campagna per aiutare il figlio a condurre un'azienda agraria, ma non abbandonerà la politica, dato che si impegnerà sempre all'interno della lista civica La Tua Fano e se sarà eletto, sarà presente in consiglio comunale; se interverrà il ballottaggio, resterà in carica fino all'8 giugno prossimo. "La mia soddisfazione - ha detto - è quella di lasciare l'Amministrazione Comunale con i conti in ordine e un tesoretto di 16 milioni di euro, frutto dei precedenti avanzi di esercizio; questo, dopo aver sempre rispettato il patto di stabilità e aver garantito tutti i servizi di tipo sociale ed educativo. In quest'ultimo settore abbiamo assunto a tempo indeterminato 22 maestre, in tre anni, nelle scuole dell'infanzia, al fine di dare continuità didattica ai bambini. In ordine sono anche i conti delle due aziende partecipate dal Comune, l'Aset Spa e l'Aset Holding. La prima ha chiuso il suo bilancio con un utile netto di 1.150.000 euro, da cui la giunta ha deciso di prelevare 700.000 euro per inserire nel proprio bilancio; la seconda, che ha deliberato lunedì scorso, con un avanzo di 1.200.000 euro, per concorrere al bilancio comunale con una cifra di pari importo. Grazie a questi contributi, la nuova giunta non dovrebbe effettuare nessun aumento della Tasi, (ex Imu) quando approverà il bilancio, in pratica già predisposto. Aspetto peculiare della giunta Aguzzi è stato l'incoraggiamento alle nuove attività e agli esercizi del centro storico. A questo proposito è stata facilitata la concessione degli spazi pubblici, l'ampliamento degli orari, l'organizzazione di iniziative e manifestazioni e, per quanto riguarda la zona a mare, sono stati redatti tre piani spiagge, con la possibilità di incrementare le iniziative di animazione durante la stagione turistica. "Due realizzazioni - ha aggiunto Aguzzi - portate a buon fine con l'aiuto di terzi, mi hanno fatto particolarmente piacere: l'insediamento dell'Università a palazzo san Michele, operato in collaborazione con la Fondazione Carifano e l'apertura della Mediateca Montanari, derivata dalla ristrutturazione dell'ex Luigi Rossi grazie alla omonima società di navigazione. Tra tante soddisfazioni, un cruccio: quello di essersi fidato della realizzazione dell'ospedale unico da parte della Regione. Pur ritenendo ancora inevitabile l'inserimento del Santa Croce nell'azienda ospedaliera Marche Nord, al fine di evitare la chiusura del nosocomio decretata dal decreto Balduzzi, Aguzzi considera il progetto di Mezzolani fallito e questo impone una strenua difesa dell'ospedale fanese. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Ultimi giorni da sindaco dopo aver guidato per dieci anni la città per Stefano Aguzzi. Sopra il primo cittadino di Fano insieme alla giunta che lo ha accompagnato nell’ultimo quinquennio Domenica il primo turno del voto per le Amministrative, l’8 giugno l’eventuale ballottaggio Per Seri due appuntamenti irrinunciabili a prescindere da chi vincerà la tornata elettorale “Teatro romano e costa sono i nodi cruciali” Fano In vista della fine della campagna elettorale che scadrà domani, il candidato sindaco della coalizione “Fare città” Massimo Seri, ha invitato gli altri concorrenti al ruolo di primo cittadino, a qualsiasi forza politica appartengano, a condividere alcuni punti programmatici per il bene della città. Chiunque vinca, prima di tutto dovrebbe impegnarsi a proseguire gli scavi del teatro romano che potrebbe arricchire in modo notevole la forza di attrazione della Fano turistica e consolidare la fama di città vitruviana. La difesa della costa costituisce un'emergenza anche dal punto di vista amministrativo, perché se non si realizza subito il progetto si rischia di perdere il finanziamento messo a disposizione dai fondi europei in scadenza nel prossimo dicembre. Occorre anche ristabilire i rapporti con il Demanio per l'acquisizione dell'area dell'aeroporto e la realizzazione del parco pubblico. In tema di sanità, il programma di Massi- mo Seri accantona il progetto dell'ospedale unico per concentrarsi sulla difesa del Santa Croce. "Se integrazione con l'ospedale di Pesaro ci deve essere - ha detto - occorre che i servizi siano equilibrati". L'impegno riguarda anche la difesa dell'autonomia di Aset. Seri a questo riguardo ha smentito risolutamente la voce diffusa dal centro destra che la sua coalizione vorrebbe cedere l'azienda a Marche Multiservizi. Sono inoltre da eliminare tutte le spese superflue ancora esistenti nel bilan- cio comunale, tra cui rientra la riduzione del parco macchine. Ha poi parlato della istituzione dell'Ufficio Europa e della istituzione della giornata del Ringraziamento per evidenziare l'impegno di tutti coloro che collaborano gratuitamente alla realizzazione di opere e servizi sociali, del rilancio della Città dei Bambini e della necessità di recuperare il ruolo politico di terza città delle Marche e di città capofila delle valli del Metauro e del Cesano. © RIPRODUZIONE RISERVATA Giovedì 22 Maggio 2014 Commercio, un percorso a ostacoli Centocinquanta anni di attività per la profumeria Taussi: “E’ dura ma cerchiamo di resistere” sorse pubbliche e nella burocrazia". Occorre inoltre tener conto che alla fine del 2013 la Fondazione Fano Solidale ha iniziato un nuovo servizio per la città, installando una fontana per l'erogazione di acqua ed acquistando 3.500 tessere che saranno utilizzate dai nuovi utenti nell'anno in corso, tutti i circoli anziani hanno ricevuto gratuitamente la tessera. Tanti progetti, tanta volontà di crescere ancora, ma poche risorse per farlo. Sta ripartendo la macchina organizzativa in vista dell'edizione 2014 del Festival Internazionale del Brodetto e delle Zuppe di Pesce, organizzato dalla Confesercenti ed in programma dal 12 al 14 settembre al Lido di Fano. "Per il 2014 - afferma il direttore Confesercenti Marche Ilva Sartini- abbiamo in mente un progetto molto ambizioso che dovrebbe comprendere una spettacolare sfida ai fornelli tra la squadra italiana composta da chef di altissimo livello come Moreno Cedroni e Mauro Uliassi e due delegazioni selezionate tra i paesi della Macro Regione Adriatica: oltre all'Italia, sono Albania, Bosnia Erzegovina, Croazia, Grecia, Montenegro, Serbia e Slovenia. Pensiamo ad un grande convegno per sollecitare il dibattito sulle possibilità che l'Expo 2015 offrirà all' economia del nostro Paese, e ad un nuovissimo "Fuoribrodetto" che coinvolga la città e il territorio con eventi collaterali e momenti culturali e ludici da far vivere a bambini e curiosi di esperienze nuove". Per realizzare questo progetto però servono risorse adeguate e la Confesercenti non si lascia scappare l'occasione di strappare qualche promessa elettorale a ridosso del 25 maggio. "Abbiamo bisogno che le Istituzioni siano vicine all'organizzazione e che ne condividano onori, ma anche oneri - prosegue Sartini - Negli ultimi anni da parte del Comune c'è stato un costante disimpegno, tanto che il supporto entusiasta dei primi tempi si è gradualmente assottigliato fino a diventare assolutamente esiguo. Avremmo voluto che l'amministrazione comunale lo vivesse come un suo evento diretto, da curare, sostenere e promuovere". L'appello è quindi rivolto ai sette candidati sindaco, affinchè spendano una parola d'impegno sentito ed adeguato, che ovviamente dovrà poi essere onorato. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA In un momento ricco di problemi e difficoltà, un traguardo speciale sta per essere raggiunto dalla famiglia Taussi: 150 anni di attività risolleva gli animi: la Profumeria Taussi si appresta a festeggiare i 150 anni di attività. Un traguardo ragguardevole, che ha coinvolto 5 generazioni ed attività diverse: la storia del negozio di corso Matteotti (all'epoca Corso Vittorio Emanuele) inizia nel 1864 come barbieria, che è stata poi allargata a "bagni caldi" e profumeria, dove si svolgeva anche servizio di acconciatura per signora. Negli anni '40 con la guerra, il negozio viene bombardato e trasferito a qualche metro di distanza, ma resta l'intraprendenza della famiglia Taussi che inizia ad importare dall'America marche importanti di profumi, con i quali veniva profumato persino il Teatro della Fortuna. Dal 1993 la gestione è affidata ai coniugi Rodolfo Taussi e Luciana Tranquilli, ai quali spetterà il compito di concludere un'era: "Saremo l'ultima generazione e con noi si chiuderà un'epoca -dicono - Purtroppo ogni giorno è più difficile, ma noi cerchiamo di resistere e di darci da fare il più possibile per andare avanti". Il 15 giugno sarà una data storica, celebrata nel pomeriggio con una festa che vedrà vetrine a tema, una serie di spettacoli tra cui quello del Trio Carbone e dell' attore Filippo Tranquilli, una mostra fotografica e la proiezione di immagini d'epoca. "In un momento così difficile -conclude Fiorelli- è indispensabile elogiare i commercianti che hanno il coraggio e la forza di continuare il rapporto con la città". © RIPRODUZIONE RISERVATA Burocrazia più snella e meno imposte per dare maggiore impulso al settore LE PROSPETTIVE Fano Un appello è inevitabilmente rivolto alla politica: "L'auspicio - sottolinea Pier Stefano Fiorelli - è che i negozianti vengano supportati dall'amministrazione. Ci auguriamo soprattutto che il nuovo sindaco abbia a cuore la sorte del comparto, portando alcuni correttivi nella direzione dello snellimento della burocrazia, nella riduzione delle imposte comunali. Purtroppo questa amministrazione ha compiuto scelte scriteriate sul tema della grande distribuzione e noi saremo sempre pronti a dare battaglia". L'associazione di categoria denuncia anche il rischio che le nuove imposte, in particolare la Tasi, finiscano col mettere in ginocchio il territorio. "Non solo le famiglie, ma anche le attività commerciali verranno colpite da questa nuova tassa -conclude Fiorelli- e già sappiamo che in molti faranno difficoltà a far fronte ai pagamenti". Presentato dopo un anno molto ricco di attività e impegni, il bilancio consuntivo della Fondazione Fano Solidale Libretti di solidarietà oltre quota un milione LE EROGAZIONI Fano Con il raggiungimento del traguardo di un milione di euro versati sui libretti della solidarietà e di un 1.200.000 euro di prestiti erogati sulla base di questi dalla Banca di Credito Cooperativo di Fano, la Fondazione Fano Solidale ha presentato il bilancio consuntivo del 2013. Un anno, questo, come ha sottolineato il presiden- La sfida tra chef di prestigio Fano Fano L’analisi di Fiorelli “Settore fondamentale del tessuto produttivo Bisogna tenere duro” Brodetto e zuppe IL FESTIVAL GLI EFFETTI DELLA CRISI Alti e bassi per il commercio, che in questo periodo sta vivendo momenti di profonda crisi, con qualche debole e passeggero spiraglio di ripresa. Tante sono le attività fanesi colpite dalla congiuntura economica, che porta meno vendite e minori fatturati, ma ci sono anche realtà imprenditoriali capaci di resistere alla crisi. "Nessuna attività può dirsi completamente al sicuro, né in centro e nemmeno in periferia - sostiene il presidente di Confesercenti Fano Pier Stefano Fiorelli - anche le attività storiche stanno finendo nelle grinfie della crisi e l'unica cosa da fare in questo momento è tenere duro: l'unica salvezza per la città è che i negozi restino vivi perché sono parte del tessuto produttivo ed occupazionale locale". Non sono infatti da sottovalutare i posti di lavoro creati dal settore del commercio, nonostante anche questa realtà abbia da tempo fatto ricorso alla cassa integrazione ed agli ammortizzatori sociali. In questo contesto di grande difficoltà, però, arriva una bella notizia che te Luciano Radici, ricco di attività: il 23 giugno è stato inaugurato il teatro all'aperto "Emanuele Manuelli" a Tre Ponti, il 4 novembre i nuovi impianti di riscaldamento di Casa Serena, il 10 dello stesso mese l'ippoterapia al coperto del Centro Itaca e l’1 dicembre la prima fontana dell'acqua. Ha ricevuto consensi unanimi la proposta per la realizzazione dell'area sportiva a Tre Ponti che prevede la realizzazione di una piscina, sala per la musica, spazi a disposizione delle compagnie teatrali e di danza e il nuovo palazzetto. La fattibilità di tale progetti è legata alla collaborazione tra la prossima amministrazione, la Fondazione bancaria e le associazioni, che già hanno Il presidente Radici “I risultati raggiunti devono far riflettere sulla sussidiarietà” dimostrato di poter realizzare opere altrettanto importanti in tempi ragionevolmente brevi. "Le modalità con le quali si è giunti a conseguire tali risultati - ha detto Radici - dovrebbe far riflettere tutti sulla opportunità di sostenere e affermare una nuova cultura della sussidiarietà che sia in grado di valorizzare le più diverse esperienze e dare risposte ad aspettative che spesso trovano ostacolo nella mancanza ri- Candidati sindaco d’accordo sulla gestione in forma associazionistica ma non sul pagamento La ripresa dopo 12 mesi di inattività Carnevale, opinioni diverse sul biglietto Appuntamenti mensili con il Moonlight Festival IL CONFRONTO Fano Anche la Carnevalesca ha voluto far sentire la sua voce ai sette candidati sindaco ai quali ha chiesto risposte sul futuro del carnevale. Non c'è per esempio identità di vedute sulla introduzione del biglietto a pagamento sostenuta dal presidente Luciano Cecchini. Contrari si sono dichiarati: Hadar Omiccioli, Massimo Seri e Luca Rodolfo Paolini secondo i quali la partecipazione dei visitatori deve rimare gratuita. Per Mirco Carloni la reintroduzione del biglietto permetterebbe un più ampio giro di affari, con maggiori incassi, da reinvestire sulla pro- V FANO Online www.corriereadriatico.it mozione, e maggiori opportunità di lavoro. Secondo Delvecchio un capillare tesseramento (chi è socio entrerebbe ai corsi mascherati in maniera gratuita) e il biglietto, potrebbero essere le soluzioni per garantire il finanziamento della manifestazione; anche D'Anna non è contrario all'ingresso a pagamento. Tutti d'accordo, invece, sul fatto che il Carnevale debba continuare ad essere gestito in forma associazionistica ma c'è chi, come Carloni, è aperto a valutare altre possibilità giuridiche per avere una struttura ancor più organizzata. Dello stesso avviso anche Paolini e D'Anna che non escludono di poter valutare in futuro anche altre ipo- Il Carnevale fanese tesi e anche Seri ritiene opportuno un approfondimento sulla questione. Vedi per esempio la costituzione di una Fondazione. Per quanto riguarda l'introduzione di innovazioni, in cinque credono che il tradizionale corso mascherato debba rimanere sullo stesso percorso ma non escludono alcune modifiche e varianti. Omiccioli, ad esempio, vede bene la promozione di attività collaterali che coinvolgano tutta la città, mentre Delvecchio, un coinvolgimento più attivo dei quartieri. Per Carloni e Seri il corso deve mantenere i suoi tratti caratteristici, ma innovazioni devono essere fatte sulla promozione. D'Anna sottolinea come tradizione e innovazione non siano incompatibili. Più "conservatore" invece Luca Rodolfo Paolini secondo il quale la tradizione è parte integrante del successo del Carnevale di Fano. © RIPRODUZIONE RISERVATA LA RASSEGNA Fano Dopo quasi un anno di inattività sul territorio, gli organizzatori del "Moonlight Festival", riprendono le loro attività con un nuovo format di appuntamenti mensili di musica, arte e cultura denominato "Batbox". L'associazione fanese, lo ricordiamo, è nata nel 2008 e nei due anni seguenti ha portato a Fano in concerto artisti di calibro internazionale. Purtroppo il 2010 è stato l'ultimo anno in cui l'associazione Moonlight Fano ha potuto operare nella sua città: Nel 2011, il Comune, ha deciso di ridurre l'investimento e gli aiuti di tipo logistico rendendo impossibile proseguire l'iniziativa e obbligando l'associazione a portare la sua proposta prima a Rimini e poi a Bologna. Nonostante ciò, l'associazione ha proseguito il suo cammino, e quest'anno ha deciso di ripartire dalla nostra città, con il primo di una serie di eventi. L'appuntamento è alle ore 19 di sabato prossimo al Fish House, con la mostra artistica "Noti in Note" di Samanta Bartolucci, accompagnata da musica e da aperitivo a buffet; dopo cena l'appuntamento proseguirà con tanta musica a cura dei ragazzi dell'associazione Moonlight. L'evento sarà ad ingresso gratuito. © RIPRODUZIONE RISERVATA 12 Giovedì 22 Maggio 2014 SPORT Online www.corriereadriatico.it Samb accordo fatto, domani la verità Moneti: “Abbiamo raggiunto un’intesa con l’imprenditore marchigiano che entrerà in società” Bresciani e l’acquisto del club rossoblù CALCIO SERIE D “La Civitanovese può contare sul mio gruppo” LUCA BASSOTTI LA TRATTATIVA San Benedetto "Abbiamo raggiunto l'accordo, ma stiamo definendo gli ultimi dettagli relativi alla Samb e alle sinergie lavorative che si sono create tra noi due. Venerdì allestiremo una conferenza stampa e presenteremo il nuovo socio". Sono le dichiarazioni del presidente della Samb Giovanni Moneti che non ufficializzano ancora del tutto il perfezionamento dell'ingresso nella società rossoblù dell'imprenditore marchigiano interessato a rilevare il 20% delle quote, ma mancherebbe quindi pochissimo alla completa definizione dell'operazione. Sinergie lavorative e la Samb vanno a braccetto nella vicenda che riguarda Moneti ed il misterioso personaggio. Quest'ultimo, come è trapelato da alcune indiscrezioni, deve sborsare, a breve, 100 mila euro come anticipo, che serviranno a Moneti per chiudere finanziariamente l'attuale stagione agonistica. Poi, in corso d'opera, l'imprenditore marchigiano, che lavora nel settore della ristorazione e delle derra- Civitanova Il presidente della Samb Giovanni Moneti avrà un socio di minoranza che domani dovrebbe svelare la sua identità te alimentari, verserà nelle casse del club rossoblù 200 mila euro per la programmazione della prossimo campionato. Un esborso complessivo di 300 mila, per un 20% di quote, che farebbe pensare ad un alto valore che verrebbe dato da Moneti alla società rossoblù, ma il quantum economico dovrebbe tenere in considerazione anche le sinergie lavorative che si sono instaurate tra i due. Non si può ancora svelare però l'identità dell'imprenditore marchigiano. "Non ho avuto l'autorizza- zione a fare il suo nome - dice Moneti -. Solo a cose fatte verrà reso pubblico, e quindi attendiamo la conferenza di venerdì". E proprio la giornata di domani potrebbe essere quella in cui partirà la nuova stagione della Samb. Oltre alla presentazione del nuovo assetto societario, nel quale va inserito anche l'ingresso dell'associazione Noi Samb con il 10% delle quote, ci sarà anche il summit con il ds Alvaro Arcipreti ed il tecnico Andrea Mosconi. Questi ultimi due dovranno definire la lista dei riconfermati ed in base ad essa si dovrà capire dove sistemare i quattro under che dovranno essere obbligatoriamente impiegati in campo, e quali potranno essere gli over che andranno a rinforzare l'organico. Sugli under Arcipreti preferisce pescare tra coloro che hanno già giocato in serie D o in Seconda Divisione, anche se poi prenderà in considerazione pure i giovani del Modena e della Fiorentina, le due società con cui ha delle sinergie. © RIPRODUZIONERISERVATA A seguito degli ultimi sviluppi la cordata di cui si fa garante Giorgio Bresciani è la favorita per poter rilevare la Civitanovese. Infatti dopo il nuovo incontro avvenuto martedì mattina a Pescara con il presidente Attilio Di Stefano, il Direttore generale attende di ricevere la documentazione richiesta riguardante i conti del sodalizio di Corso Garibaldi. L'intenzione dell'ex giocatore del Torino è chiara ma prima vuole ricevere le carte complete per verificare che i conti siano in ordine. "Agisco per conto di alcuni imprenditori che ovviamente prima di formulare un'offerta vogliono verificare la situazione contabile - ci ha ribadito ieri pomeriggio Bresciani mentre ritornava da Roma - Le due aziende di cui sto facendo le veci - chiarisce - non sono marchigiane ma nemmeno romane. Posso garantire che da parte nostra c'è massima serietà per cercare di concludere la trattativa in maniera positiva. Lo stesso presidente Di Stefano ha potuto riscontrare nei fatti la nostra concretezza e la mia personale determinazione nel volere raggiungere l'accordo. L'auspicio è di riuscirci in tempi brevi ma non dipende da noi. Ora è il tempo del fare non delle parole". L'attuale patron abruzzese ci aveva confermato dopo l'ultimo summit che in effetti la cordata di Bresciani è in prima fila per l'acquisto della Civitanovese. "E' quella che ha mostrato un concreto interesse - ha affermato Di Stefano - nel voler acquisire il sodalizio. Ho avuto contatti anche con altre cordate delle quali stiamo verificando l'attendibilità ma al momento sono in stand-by. Con Bresciani ci siamo ripromessi di rivederci nei prossimi giorni. C'è fiducia da ambo le parti". L'ambiente rossoblù spera vivamente che si arrivi presto ad una soluzione per non rivivere un' estate calda come quella dello scorso anno. a.q. © RIPRODUZIONE RISERVATA Dalla Vigor assieme al nuovo mister potrebbero arrivare Pesaresi e Mistura. Nodari dovrebbe essere confermato così come Fatica Fano, ecco le pedine giuste per mister Alessandrini I GRANATA MASSIMILIANO BARBADORO Fano Prima l'allenatore, poi i giocatori. Una volta investito ufficialmente il nuovo tecnico, di concerto con lui si valuterà la rosa dell'ultimo campionato e sulla base delle sue idee si inizierà ad allestire l'Alma 2014-2015. Se davvero la scelta dovesse ricadere su Alessandrini è facile prevedere il rientro alla base di Enrico Mistura, difensore centrale classe '95 che in prestito alla Vigor Senigallia si è ben distinto in Eccellenza collezionando ventuno presenze da titolare. Mistura rappresenterebbe una soluzione in più in quota under, in una stagione nella quale per regolamento dovranno andare in campo dal primo minuto un '94, due '95 ed un '96. Ad oggi di pari età il Fano, tra quelli su cui si è puntato sino ad ora, ha solo Bracci, mentre Cesaroni, Forabosco e Sassaroli sono del '94 e Battisti, Clemente, Marconi, Righi e Favo del '96. Un altro vigorino sulla rotta della Città della Fortuna potrebbe essere la punta Denis Pesaresi, un '92 che ha chiuso al secondo posto tra i bomber con diciannove reti (di cui cinque su rigore) dietro al solo Tozzi Borsoi mostro sacro della Samb. Difficile invece anticipare le possibili conferme, ma non si sbaglia ad ipotizzare un rinno- · Una volta investito ufficialmente il tecnico, di concerto con lui si valuterà la rosa dell'ultimo campionato vamento soprattutto nel parco attaccanti. Come pure ci si può sbilanciare sulla permanenza all'Alma di Alex Nodari, che ha approfittato delle tre giornate di squalifica di fine annata per curare scrupolosamente la pubalgia, e del fanese Lorenzo Fatica, una delle sorprese dell'ultimo torneo. Il venticinquenne centrocampista, prelevato in Promozione dall'Atletico Alma, dopo qualche mese di ambientamento si è infatti dimostrato all'altezza della situazione rivelandosi anche prezioso jolly. "Sono abbastanza soddisfatto del mio campionato commenta il gigante granata con la modestia che lo con- traddistingue - e in particolare sono stato contento di giocare con continuità nel finale di stagione. Anche all'inizio quando entravo per pochi minuti sentivo comunque la fiducia del mister Omiccioli e l'aiuto dei miei compagni più esperti è stato fondamentale nel momento in cui mi è stato chiesto di fare il centrale difensivo. Devo sicuramente perfezionare certi movimenti, però è un ruolo che mi piace e sono pronto ad allenarmi per interpretarlo al meglio. Spero di poter restare e cercare di dare ancora di più per la squadra della mia città, perché per me è un onore indossare questa maglia e vincere il derby in una cornice di pubblico come quella di Fano-Vis è stato esaltante". Fatica è la dimostrazione che anche nelle categorie minori si possono trovare giocatori validi per la D, a patto però che vengano messi nelle condizioni di esprimersi al meglio. "Sì è importante che ci siano in squadra dei punti di riferimento - osserva il diretto interessato - come ho avuto la fortuna di avere io al Fano. E penso che anche in Promozione ci siano tanti giocatori bravi, che con la possibilità di allenarsi tutti i giorni e inseriti nel giusto contesto possono tranquillamente starci in questa categoria". Marco Alessandrini dalla Vigor Senigallia a un passo dal Fano © RIPRODUZIONE RISERVATA De Angelis non l’ha presa bene. Canestrari: “Capirà” Il TRAINER DELLA SALVEZZA Fano Ha voglia di dire la sua Gianluca De Angelis, ma del divorzio tra lui e l'Alma parlerà solamente nei prossimi giorni. Il tecnico di Pedaso sta infatti ricaricando le batterie in Slovenia, ospite di un amico. La sensazione è che non ci sia rimasto bene per il mancato rinnovo da parte della società presieduta da Claudio Gabellini e Stefano Cordella, visto che comunque gli era stato chiesto di salvare il Fano e De Angelis quell'obbiettivo l'ha centrato con due giornate di anticipo. "De Angelis ci ha dato quello che ci aspettavamo da lui in quel particolare contesto - spiega il direttore sportivo fanese Roberto Canestrari, fresco di riconferma e su- L’ex tecnico del Fano Gianluca De Angelis bito operativo - perché avevamo bisogno di una scossa per invertire un trend che si era fatto piuttosto pericoloso. Ci serviva un uomo dal carattere tosto, uno che rompesse certi schemi e producesse quella svolta che spesso avviene nel breve periodo quando si cambia un allenatore. Poi però finito il campionato era normale che facessimo una valutazione più ampia e profonda, all' interno della quale oltre a lui abbiamo preso in considerazione altre figure che potessero fare al caso nostro e abituate a lavorare coi giovani dato l'obbligo di averne almeno quattro sempre in campo. E, pur riconoscendogli i meriti per la salvezza conquistata e ringraziandolo di questo, abbiamo deciso di approfondire altri discorsi". Il candidato più forte per la sua successione resta Marco Alessandrini, di tredici anni più anziano e con una lunga carriera da allenatore alle spalle spesa perlopiù sui campi di C e da ultimo in Eccellenza con la Vigor Senigallia per una scelta di vita. Con lui però si potrà eventualmente mettere nero su bianco solo a fine mese, quando tornerà dalla vacanza in Brasile. L'impressione è che comunque per celebrare questo nuovo matrimonio con Alessandrini, che l'Alma l'ha già guidata sia a livello giovanile che di prima squadra tra il '90 ed il '93, manchino solo i dettagli. In queste ore sarebbero infatti già cominciati i primi colloqui con i giocatori della passata stagione, con l'intento di ripartire con più certezze possibili. m.b. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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