scarica il documento - formato pdf - ordine dei dottori commercialisti

Pag. 1
Modena, 20 febbraio 2015
Gentilissimi,
Desidero inviare a tutti quanti hanno partecipato all’appuntamento
“Banca e Professionisti: Dialogo per la crescita”, così come a tutti gli
Iscritti all’Ordine, copia del materiale presentato durante l’incontro
di giovedì scorso.
Mi auguro possa rappresentare uno strumento di approfondimento su
un tema, come quello del credito, di grande attualità ed in continua
evoluzione, sviluppando occasioni per una sempre più proficua collaborazione.
Sono convinto che con il dialogo ed il confronto, insieme Banca e Professionista,
potremo diventare motori della crescita dei nostri Territori.
Cordiali saluti.
Stefano Bolis
Responsabile Direzione Territoriale
BSGSP - Modena
Pag. 2
1974 - Costituzione del Comitato di Basilea
Il Comitato di Basilea per la Vigilanza
bancaria è un Organismo consultivo
internazionale
istituito
dalle
Banche
Centrali dei Paesi del G10, con l’obiettivo di
definire
una
regolamentazione
della
Vigilanza Bancaria, per assicurare stabilità
al sistema finanziario globale
Basilea 1: anno 1988
Basilea 2: anno 2004
Basilea 3: anno 2010
Pag. 3
1988 – Basilea 1
Il Comitato raggiunse un primo accordo sui requisiti
patrimoniali minimi delle Banche, con lo scopo di
limitare la condotta molto “aggressiva” di alcuni
Istituti di credito liberi di agire in contesti normativi
poco regolamentati, per far fronte al
Rischio di credito (intermediazione creditizia)
Rischio di mercato (compravendita in proprio
di strumenti finanziari)
Pag. 4
Basilea 1
Requisito patrimoniale minimo: quota di capitale
destinata a proteggere i depositanti dal rischio che attivi
bancari (prestiti alla clientela) subiscano delle perdite,
risultando insufficienti a ripagare i debiti.
il capitale sia almeno pari all’8% dei crediti alla
clientela
sono previste differenziazioni (coefficienti di
ponderazione in funzione del tipo di prenditore (impresa,
Paese, Banca, ecc.) ed in presenza di garanzie.
Pag. 5
Basilea 1: logica di calcolo del patrimonio di vigilanza
Attivo ponderato
X 8%
=
Requisito
patrimoniale
minimo
Esempi di coefficienti di ponderazione delle attività
Banche
Centrali
Ponderazioni
0%...
Enti
Pubblici
Settore
Privato
20%...
Pag. 6
Partecipazioni in
imprese non finanziarie con risultati
negativi negli ultimi due esercizi
100%...
200%
Basilea 1: un esempio
almeno patrimonio di 8 €
ogni 100 € di capitale
erogato
indistintamente per ogni cliente affidato
•
Attività per cassa
•
•
•
•
Coefficiente di ponderazione
Attivo ponderato per rischi di credito
Capitale minimo
Rischio di credito
1.000.000
Pag. 7
100%
(settore privato)
1.000.000
8%
Quota minima di
80.000
capitale
Da Basilea 1 a Basilea 2
Limiti di Basilea 1
I fattori di ponderazione sono
pochi, fissi, e poco differenziati
Differenziazione solo per
“tipologia prenditore”, B. Centrali,
Enti Pubblici, Settore Privato
(Imprese)...
Non comprende nel calcolo alcun
correttivo che premi la
diversificazione del rischio
Tutte le imprese hanno la stessa
ponderazione: 100%
Non sono valutate le scadenze dei
fidi erogati
Affidare a 1 e a 5 anni ha
Non sono considerate altre
categorie di rischio dell’attività
bancaria
Sono misurati solo il rischio di
credito e il rischio di mercato; non
vengono considerati invece i rischi
operativi
lo stesso rischio
Pag. 8
2004 - Basilea 2
Il 28 giugno 2004 il Comitato ha approvato la
versione definitiva dell’Accordo di Basilea 2
entrato in vigore il 01/01/2008.
L’accordo si basa su tre pilastri, costituenti un
sistema unitario ed integrato:
→ requisiti minimi di capitale
→ controlli delle autorità di vigilanza
→ disciplina di mercato
Pag. 9
Basilea 2
•
Vengono ridefiniti i criteri di calcolo dei requisiti
patrimoniali minimi, riformando la regola dell’8%,
che rimane, ma mutano le regole di calcolo più
affinati nella misurazione del rischio di credito
(rating):
•
rendendola più sensibile al rischio dei singoli prestiti
•
consentendo l’utilizzo di giudizi (rating) assegnati
dalla Banca
•
considerando anche il c.d. “rischio operativo” (es.
frodi, crash informatici, terremoti, ecc.)
Pag. 10
Basilea 2 – I 3 pilastri
Rischio di credito
Rischio di mercato
Rischio operativo
Detta i principi guida per la supervisione, da parte delle Autorità di
Vigilanza
Mira a controlli sui sistemi adottati dagli intermediari
Introduce un innalzamento del livello delle tecniche e dei processi di
controllo dei rischi
Prevede la trasparenza dell’informativa degli Organi di
Vigilanza e delle singole banche in merito a:
grado di patrimonializzazione
condizioni di rischio
utilizzo dei requisiti di trasparenza
Pag. 11
Basilea 2 - Le principali tipologie di rischio
Pag. 12
Il Rischio di Credito: metodologie di calcolo
Le diverse metodologie utilizzabili per il calcolo dei requisiti garantiscono una maggior
sensibilità ai rischi
COMPLESSITÀ CRESCENTE
Base
Intermedio
Avanzato
Standard
IRB Foundation
IRB Advanced
Utilizzo di rating interni per
tutti gli elementi costituenti
il rischio di credito:
Sistema di “pesi” basati su
rating esterni o, in
assenza, su un sistema di
pesi standard
Utilizzo di rating interni con
riferimento alla componente PD
(probabilità di default). Le altre
componenti di rischio di credito sono
standard, definite a priori dalla
normativa
Standard
− basso impatto dal
punto di vista
procedurale e
organizzativo
− risparmio atteso di
capitale limitato
rispetto all’attuale
normativa
Rating Interni
− complessità metodologica
− rilevante sforzo in termini applicativi e organizzativi
− eventuale risparmio di capitale assorbito rispetto al metodo
standard
− obbligo di utilizzo del rating nell’ambito dell’attività creditizia
(ad es. sistemi prescrittivi per l’erogazione, gestione andamentale)
Pag. 13
PD – LGD – EAD – M
Calcolo del requisito patrimoniale
METODO STANDARD
Attivo ponderato con coefficienti
attribuiti in base a rating forniti da
società esterne
Rati ng
Ponderazi oni
X 8%
=
Requisito
patrimoniale
minimo
AAA/AA
A
BBB/BB
B
CCC/D
Unrated
20%
50%
100%
150%
150%
100%
Le i mprese prive di
rating ricadrebbero in
questa categoria
Pag. 14
Calcolo del requisito patrimoniale: il metodo standard
Al fine di migliorare la sensibilità al rischio senza utilizzare approcci eccessivamente
complicati, il Comitato di Basilea propone il Metodo Standard che basa le
ponderazioni su valutazioni esterne della qualità creditizia (agenzie di rating).
CREDITI VERSO IMPRESE
Valutazione
CREDITI "AL DETTAGLIO"
Da AAA
ad AA-
Da A+
ad A-
Da BBB a
BB-
Inferiore
a BB-
Senza
rating
Valutazione
20%
50%
100%
150%
100%
Ponderazione
Ponderazione
NON RICHIESTA
75%
Inoltre, per i mutui ipotecari sono previste le ponderazioni:
•
35% per l’edilizia residenziale
•
100% per gli immobili commerciali, riducibile al 50% a discrezione delle
Autorità di vigilanza nazionali.
Pag. 15
Le componenti IRB – la ponderazione del rischio
PD x LGD x EAD x M
Rischio
controparte
Rischio
operazione
PD
(Probality of Default) identifica la probabilità che una controparte
passi allo stato di default entro un orizzonte temporale di un anno
LGD
(Loss Given Default) indica la percentuale stimata di perdita
potenziale dalla banca sull’ammontare di ogni finanziamento al
termine delle procedure di recupero
EAD
(Exposure at Default) esprime la probabile esposizione della
controparte al momento del default.
M
(Maturity) esprime la durata media di un fido accordato
Pag. 16
EAD – Exposure at default
L’EAD, ovvero l’ Exposure At Default, è la stima delle esposizioni al momento del
default, ottenuta considerando per intero le linee utilizzate e solo per una quota le
linee non utilizzate
Credit Conversion Factor
(CCF)
Non
utilizzato
X%
Fattore di conversione che
permette di trasformare in
un “utilizzato equivalente”
la quota non utilizzata
E’ funzione della forma
tecnica dell’operazione
Utilizzato
100%
Accordato
EAD
Pag. 17
Le metodologie IRB
Lo sviluppo di metodologie interne (IRB) per il calcolo dei parametri di rischio (PD, EAD e LGD)
permette di stimare con maggiore precisione il valore delle attività a rischio e di ridurre, quindi, il
livello di capitale assorbito rispetto all’approccio standard di Banca d’Italia, costruito secondo
logiche molto prudenziali
Approccio
Approccio “IRB
“IRB Advanced”
Advanced”
D
LG
1
X%
X%1
Impieghi
X%
X%
8,0%
8,0%
RWA
PD
EA
D
Approccio
Approccio “standard”
“standard”
Capitale
Assorbito
Impieghi
8%
8%
RWA
Capitale
Assorbito
La normativa individua delle “formule di
ponderazione” per determinare il Capitale
assorbito , sulla base di stime interne di
Esposizioni (EAD), Probability of Default (PD),
Loss Given Default (LGD) e tipologia di
esposizioni (SME Retail vs SME
Corporate vs Corporate)
La normativa di riferimento fornisce dei “valori
prudenziali di ponderazione” per
trasformare le esposizioni in RWA sulla
base delle rischiosità della controparte
e/o della tipologia dell’operazione
Pag. 18
Basilea 2: requisito patrimoniale minimo
+
Requisito
patrimoniale
per i rischi
operativi
+
Attivo
ponderato
per i rischi
di credito
Pag. 19
X 8%
=
Requisito
patrimoniale
patrimonial
eper
peri rischi
i rischi
di mercato
requisito
patrimoniale
minimo
Basilea 2: il patrimonio di vigilanza
P.V. = Tier 1 + Tier 2
elementi positivi
TIER 1 =
- Capitale versato +
- Riserve disponibili (sovrapp.az., legale, utili a ris.) +
- Fondi disponibili + STRUMENTI IBRIDI
elementi negativi
- Capitale sottoscritto non versato; azioni proprie; avviamento;
immobilizzazioni immateriali; perdite dell’esercizio.
TIER 2 =
- Riserve da rivalutazione; Plusvalenze nette su partecipazioni;
- Fondo rischi su crediti; Passività subordinate (almeno 5 anni)
Pag. 20
Basilea 2: il patrimonio di vigilanza
Nella valutazione dell’adeguatezza patrimoniale delle banche si sono utilizzate durante
la crisi, oltre alle definizioni regolamentari di capitale (Tier 1 e Total Capital), anche
altre definizioni maggiormente restrittive e quindi più prudenziali.
Tra queste ha assunto ampio rilievo il : CORE TIER 1 RATIO
CORE TIER 1
ATTIVITA PONDERATE PER IL RISCHIO (RWA)
dove il numeratore (Core Tier 1) rappresenta la quota di Tier1 “più pura” in quanto in
essa vengono computati, in misura limitata, solamente gli strumenti ibridi di migliore
qualità.
Pag. 21
Basilea 2: l’assorbimento di capitale
Requisiti di Capitale per diversi livelli di rating in diverse ipotesi di capitale regolamentare
Requisito di Capitale (% sull’erogato)
50
Basilea I
Basilea II: Foundation Approach (metodo interno)
40
30
20
10
0
AAA AA+ AA AA- A+ A- BBB+ BBB BBB- BB+ BB- B+
B- CCC CC
Rating secondo S&P
L’introduzione di sistemi di rating permette di ottenere una più stretta correlazione tra
la rischiosità del cliente affidato e il capitale necessario alla Banca per coprire il rischio
Pag. 22
La perdita attesa
La perdita attesa rappresenta quanto ci si attende di perdere su un “credito” sulla
base delle caratteristiche dello stesso (rischiosità della controparte, presenza di
garanzie, tipologia delle linee di credito).
PERDITA ATTESA =
EAD (€)
X
PD (%)
X
LGD (%)
A fronte delle perdite attese la Banca effettua direttamente rettifiche a Conto
Economico secondo la normativa di Vigilanza.
Qualora il confronto tra le rettifiche cumulate e le perdite attese determini un valore
negativo (shortfall), questo viene portato in deduzione dal patrimonio di vigilanza.
Pag. 23
Basilea 2 – Il rating
Il rating non è un indicatore teorico
avulso dal processo ma è la sintesi di
un insieme coerente di valutazione
di tutti gli elementi di giudizio
tradizionalmente
utilizzati
per
determinare il merito creditizio.
Pag. 24
Basilea 2 – I moduli
I modelli di rating si basano su criteri statistici e pervengono alla
determinazione del rating sulla base della combinazione di
quattro moduli che analizzano diversi profili di rischio della
clientela:
• Profilo aziendale – (modulo economico finanziario) fondato sulla valutazione
di dati quantitativi desumibili dai bilanci
• Profilo qualitativo – (modulo qualitativo) basato sulla valutazione dei
questionari qualitativi
• Profilo andamentale interno – (modulo andamentale interno) basato sulla
valutazione del rapporto che il cliente ha con la Banca
• Profilo andamentale esterno – ( modulo andamentale esterno) basato
sull’analisi della Centrale Rischi
Pag. 25
Basilea 2 - Segmentazione
Data la diversità delle controparti non viene utilizzato
un unico modello di rating, ma più modelli, a seconda
della segmentazione della clientela:
Corporate
Small Business
Privati e P.O.E.
Pag. 26
2004 - Basilea 2
Il rating – le sue componenti
Rating di bilancio
Fattori di rischiosità
Geo-Settoriale
Score di bilancio
Score dati interni
Score integrato
Statistico e Classi di
Rating
Scheda informativa
Cliente
Score qualitativo
Classe
Classedi
diRating
Rating
Finale
Finale
Pag. 27
Score Centrale
Rischi
2010 - Basilea 3
Le misure riguardano unicamente gli
intermediari finanziari
Introduzione di standard minimi di liquidità
La definizione di capitale regolamentare unitamente
alla fissazione di più elevati requisiti patrimoniali
migliore copertura dei rischi di mercato e di
controparte
contenimento del livello di leva finanziaria
misure anticicliche per ridurre la “pro ciclicità” delle
regole prudenziali.
Pag. 28
Obiettivi specifici
1. Accrescere la
quantità di
capitale
Strumenti
Nuove soglie minime del Primo Pilastro.
2. Migliorare la
qualità del
capitale
Ricomposizione del capitale a favore del Commom Equity (CET1);
adozione di criteri più stringenti per la computabilità degli strumenti
ibridi del patrimonio di vigilanza; armonizzazione a livello
internazionale delle deduzioni.
3. Riduzione della
prociclicità
1). Il capitale deve essere in eccesso rispetto ai minimi ("buffer di
conservazione del capitale"), pena vincoli da parte della vigilanza alla
distribuzione dei dividendi e/o al pagamento di bonus ai dipendenti.
2) Nei periodi di espansione eccessiva del credito all'economia, alle
banche può essere richiesto un addizionale "buffer anticiclico". 3)
Verranno promossi accantonamenti anticiclici (forward looking) per la
copertura delle perdite attese sui crediti. Questo richiede un
cambiamento dei principi contabili internazionali (IFRS) che oggi
ammettono le svalutazioni su crediti solo a copertura delle perdite già
verificatesi (incurred losses), in un'ottica backward looking.
Pag. 29
4. Aumento della
copertura dei rischi
(RW)
Aumento dei requisiti patrimoniali per il rischio di
mercato e il rischio di controparte, per le
cartolarizzazioni e per le operazioni fuori bilancio.
Eliminazione o riduzione della discriminazione a
sfavore dei prestiti.
5. Integrazione dei
coefficienti basati sul
rischio con un indice di
leva finanziaria
(leverage ratio)
Misura massima del 3% di leva finanziaria calcolata
come rapporto tra il Tier1 e l'attivo non ponderato,
comprensivo delle poste fuori bilancio. Il leverage ratio
verrà incluso nelle regole del Primo Pilastro dal 2018.
6. Requisiti a fronte del
rischio di liquidità del
mismatching di
scadenze
Introduzione di due regole quantitative sulla liquidità: 1)
un indicatore di breve termine, liquidity coverage ratio
(LCR); 2) un indicatore strutturale, net stable funding
ratio (NSFR).
Pag. 30
7. Contenimento del
rischio sistemico e
del grado di
interconnessione
Le Banche che siano state classificate di rilevanza sistemica (GSIBs, Global systemically important banks) in base a una serie di
indicatori quantitativi dovranno avere una capacità di
assorbimento delle perdite maggiore dei requisiti minimi. A tale
scopo sono previste diverse misure: a) requisiti addizionali di
capitale crescenti con la rilevanza sistemica della banca, dall'1%
al 2,5% (elevabile fino al 3,5% se la banca aumentasse
ulteriormente la sua rilevanza sistemica); b) la possibilità di
utilizzare strumenti di debito che si convertono in azioni al
verificarsi di specifici eventi, ad esempio se il capitale scende
sotto ad una certa soglia (capitale contingente); c) la
partecipazione alle perdite di alcune categorie di obbligazionisti
(bail-in).
Per ridurre il rischio di controparte sono previsti incentivi
patrimoniali affinché le banche si avvalgano di controparti
centrali (CCP) per i derivati OTC.
Pag. 31
Gli accantonamenti
sul credito
Pag. 32
E.B.A. (European Banking Authority)
Le nuove regole di accantonamento sul
credito erogato
• In bonis
• Esposizioni scadute e/o sconfinamenti
deteriorati
• Inadempienze probabili
• Sofferenze
Pag. 33
E.B.A.
Esposizioni scadute e/o sconfinamenti
deteriorati
Esposizioni di cassa, diverse da quelle
classificate a sofferenza o le inadempienze
probabili, che alla data di riferimento della
segnalazione sono scadute e/o sconfinate
da oltre 90 giorni e superano una
prefissata soglia di materialità
Pag. 34
E.B.A.
Inadempienze probabili
Trattasi di esposizioni che, secondo il
giudizio della Banca, non sia possibile il
recupero del credito se non con il ricorso
ad azioni, quali ad esempio l’escussione
delle garanzie.
Pag. 35
E.B.A.
Sofferenze
Esposizioni di cassa e “fuori bilancio” nei
confronti di un soggetto in stato di insolvenza
(anche se non accertato giudizialmente) o in
situazioni
sostanzialmente
equiparabili,
indipendentemente dalle eventuali previsioni
di perdita formulate dalla Banca.
Pag. 36
Dal modello con percentuali minime di accantonamento fisse…
A) Imprese
- Cassa
Incagli
15,00%
Past Due
10,00%
- Ipotecario
- Crediti di firma
10,00%
5,00%
5,00%
2,50%
B) Privati
- Cassa
- Mutui ipotecari (1)
Incagli
15,00%
Past Due
10,00%
Sofferenze
60,00% senza gar. Fideiussorie
40,00% con gar.fidejus. capienti (2)
20%
50%
Sofferenze
80%
15% (3)
- Nota: per le altre tipologie di operazioni non riconducibili alle macro forme tecniche sopra indicate, si farà riferimento alla forma tecnica
Cassa. Per le operazioni in derivati la percentuale definita sarà applicata al valore corrente.
-(1) le soglie minime devono essere previste anche quando il valore del cespite a garanzia risulta superiore al debito residuo; infatti detto
valore, seppur aggiornato periodicamente in base all'andamento del mercato immobiliare, può non corrispondere a quanto ricavabile da
un pronto realizzo del bene ipotecato. Fatto salvo il limite costituito dalle percentuali indicate, qualora il valore del cespite a garanzia
risulti inferiore al debito residuo, la soglia minima della previsione di perdita diventa la differenza tra il valore del cespite e il debito
residuo.
-(2) si considera capiente la fideiussione rilasciata da uno o più garanti che presentino un patrimonio mobiliare/immobiliare che, al netto
degli impegni, copra l’esposizione
-(3) qualora il valore del bene sia superiore al debito residuo, altrimenti differenza tra il valore aggiornato del cespite a garanzia come
risulta dalla perizia e il valore del debito residuo, se negativa, con percentuale minima pari al 15,00%
Pag. 37
Al modello di calcolo tramite LGD gestionale - Esemplificativo
IMPRESE
Griglia esemplificativa di LGD gestionale per
valutazioni analitiche inf. ad €. 100/mila
Griglia esemplificativa di Floor LGD gestionale
per valutazioni analitiche sup. ad €. 100/mila
ESPOSIZIONI SCADUTE E/O SCONF.DET.
garanzia
macro prodotto
personale cc-cf
rat
ptf
mt
res
assente 30-35% 18-23% 15-20%
20-25%
10-15%
presente 25-30% 15-20% 13-18%
18-23%
ESPOSIZIONI SCADUTE E/O SCONF.DET.
garanzia
macro prodotto
personale cc-cf
rat
ptf
mt
res
assente 30-35% 18-23% 15-20%
20-25%
10-15%
presente 25-30% 15-20% 13-18%
18-23%
garanzia
personale
assente
presente
INADEMPIENZE PROBABILI
macro prodotto
cc-cf
rat
ptf
mt
res
35-40% 23-28% 20-25%
30-35%
13-18%
30-35% 20-25% 18-23%
25-30%
SOFFERENZE
garanzia
macro prodotto
personale cc-cf
rat
ptf
mt
res
assente 65-70% 48-53% 53-58%
65-70%
23-28%
presente 55-60% 40-45% 45-50%
50-55%
garanzia
personale
assente
presente
INADEMPIENZE PROBABILI
macro prodotto
cc-cf
rat
ptf
mt
20-25% 10-15% 12-17%
5-10%
18-23% 8-13% 10-15%
res
18-23%
15-20%
SOFFERENZE
garanzia
macro prodotto
personale cc-cf
rat
ptf
mt
res
assente 55-60% 38-43% 45-50%
60-65%
15-20%
presente 48-53% 32-37% 38-43%
47-52%
Pag. 38
Comparazione accantonamenti prima e dopo EBA - Esemplificativo
IMPRESE con esposiz. fino a 100/mila €.
ESPOSIZIONI SCADUTE E/O SCONF.DET.
Con EBA
garanzia
personale
cc-cf
macro prodotto
rat
ptf
mt
res
Con B.I.
garanzia
personale
assente 30-35% 18-23% 15-20%
20-25%
10-15%
presente 25-30% 15-20% 13-18%
18-23%
assente
presente
Prodotto
cassa ipotec. firma
10%
5%
2,50%
INADEMPIENZE PROBABILI
Con EBA
garanzia
personale
macro prodotto
cc-cf
rat
ptf
mt
res
assente 35-40% 23-28% 20-25%
30-35%
13-18%
presente 30-35% 20-25% 18-23%
25-30%
Con B.I.
garanzia
personale
assente
presente
Prodotto
cassa ipotec. firma
15%
10%
5,00%
SOFFERENZE
Con EBA
garanzia
personale
macro prodotto
cc-cf
rat
ptf
mt
res
assente 65-70% 48-53% 53-58%
65-70%
23-28%
presente 55-60% 40-45% 45-50%
50-55%
Pag. 39
Con B.I.
garanzia
personale
Prodotto
cassa ipotec. firma
assente 60%
20%
50%
presente 40%
Esposizioni
Esposizioni oggetto
oggetto di
di
concessione
concessione di
di tolleranza
tolleranza
(forbearance)
(forbearance)
Pag. 40
Esposizioni oggetto di concessione di tolleranza (forbearance)
L’European Bank Authority (EBA) ha introdotto nuove regole per la classificazione delle esposizioni che
beneficiano di misure di tolleranza (forbearance), rispetto agli originari accordi contrattuali con il cliente.
L’individuazione dei crediti forborne, ossia beneficiari di una misura di tolleranza, è trasversale rispetto
allo stato della posizione e può riguardare sia le posizioni “in bonis” (“performing” secondo l’accezione
EBA), sia le posizioni deteriorate (“non performing” secondo l’accezione EBA).
Pag. 41
Classificazione delle esposizioni come credito forborne
Pag. 42
Valutazione di difficoltà finanziaria: check list integrativa
ELEMENTI DI VALUTAZIONE DELLA DIFFICOLTÀ FINANZIARIA: CHECK LIST INTEGRATIVA
1
2
3
4
5
6
A) Significative
difficoltà
finanziarie
dell’emittente
o del debitore
7
8
9
10
11
12
13
Gravi anomalie negli elementi di istruttoria fidi (es.: rating, indicatore mandamentale ecc.)
Ripetute richieste di rinnovo di operazioni finanziarie o di linee di credito a scadenza fissa non
rimborsate
Richiesta di finanza aggiuntiva al Sistema per far fronte a situazioni di emergenza nel corso
dell’esercizio (da verificare in C.R.)
Copertura di preesistenti operazioni chirografarie mediante la concessione di mutui e/o
finanziamenti con garanzia reale
Riduzione rilevante del fatturato o perdita di un cliente importante
Costante e progressivo andamento economico negativo, con riferimento al risultato della gestione
corrente (valori negativi), al risultato finale (gravi perdite) e alla capacità di autofinanziamento.
Patrimonio netto ridottosi di oltre il 50% tra un esercizio e il successivo
Mancata certificazione del bilancio da parte degli Organi preposti
Diminuzione di oltre il 30% del valore del bene concesso a garanzia (bene la cui vendita è funzionale
al rimborso del debito)
Sistematico mancato incasso degli affitti sugli immobili dati in garanzia, con conseguenti gravi
difficoltà di liquidità
Presenza di un significativo ammontare di debiti scaduti nei confronti del Fisco o dei dipendenti
Contenziosi instaurati da terzi (compresa la P.A.) che potrebbero incidere significativamente sulle
capacità di pagamento degli impegni in essere.
DSCR= (Ebitda/Oneri Finanziari netti + Quote capitale di debiti finanziari scadute nell’esercizio) =
XXXXX
(da valorizzare SI se DSCR < 1,1)
EBITDA (M.O.L. +/- saldo proventi/oneri diversi)
= XXXXX
Oneri finanziari netti (oneri finanziari – proventi finanziari) = XXXXX
Quote capitale di debiti finanziari scadute nell’esercizio
= XXXXX
Pag. 43
SI/NO
Valutazione di difficoltà finanziaria: check list integrativa
(B) Inadempienza contrattuale,
14
quale ad esempio il mancato
rimborso di quote interessi o
15
quote capitali
(C) Il creditore, per ragioni
economiche o legali relative alla
difficoltà finanziaria del debitore,
16
concede alla controparte una linea
di credito che il finanziatore non
avrebbe preso in considerazione
(D) è probabile che il beneficiario
dichiari fallimento o altre
procedure di ristrutturazione
finanziaria
(E) la scomparsa di un mercato
attivo per le attività finanziate a
causa di difficoltà finanziarie
17
18
19
Rottura dei covenants non oggetto di waiver da parte della banca
Violazione degli accordi contrattuali, quali inadempimenti o mancati pagamenti
Evidenza di eventi pregiudizievoli per la prosecuzione in bonis della relazione (cfr.
Norma di Processo “Classificazione delle posizioni negli stati del credito
deteriorato”)
È probabile che il debitore dichiari fallimento o acceda ad altra procedura
concorsuale
Rilevanti società appartenenti al Gruppo Economico evidenziano gravi difficoltà
finanziarie tali da rendere probabile la dichiarazione di fallimento o l’accesso ad
altra procedura concorsuale
Scomparsa di un mercato attivo per le attività finanziate
Commento (obbligatorio in caso di risposta “SI”):
Pag. 44
SI/NO
Classificazione delle esposizioni come credito forborne
Tempi per il ritorno nel portafoglio “in bonis”
• Forbearance non performing: categoria nella quale
l’esposizione deve permanere almeno 1 anno, al termine
del quale può abbandonare lo status di “non performing”
• Forbearance performing: categoria alimentata dalle
esposizioni rivenienti dalla classe precedente, dalla quale
l’esposizione può uscire verso il bonis dopo minimo 2
anni (c.d. probation period”)
Pag. 45
Rapporto
Rapporto
banca-impresa
banca-impresa
Pag. 46
•
•
•
•
•
Sistema finanziario italiano bancocentrico
Struttura familiare della proprietà
Elevato livello di leva finanziaria
Concentrazione del debito sul BT
Vicinanza geografica dell’impresa alla
banca
Pag. 47
Gli imprenditori lamentano
- la bassa qualità dei servizi bancari
- l’elevato costo del credito
Pag. 48
Le banche evidenziano:
- Difficoltà nell’ottenere informazioni
- Il ricorso degli imprenditori ad
indebitarsi con un numero elevato di
banche per stabilizzare la
disponibilità complessiva dei fondi e
minimizzare il costo
Pag. 49
Le
Le nuove
nuove regole
regole rafforzano
rafforzano
ulteriormente
ulteriormente la
la nostra
nostra convinzione
convinzione che
che
la
la loro
loro conoscenza,
conoscenza, ilil dialogo
dialogo ee la
la
trasparenza
trasparenza éé la
la strategia
strategia vincente
vincente da
da
adottare
adottare dalla
dalla banca
banca ee dall’impresa
dall’impresa per
per
trovare
trovare insieme
insieme equilibrate
equilibrate soluzioni
soluzioni alle
alle
esigenze
esigenze ed
ed ai
ai problemi
problemi di
di entrambi,
entrambi, per
per
lo
lo sviluppo
sviluppo dei
dei nostri
nostri territori.
territori.
Pag. 50
La
Lanostra
nostraBanca
Bancaha
habisogno
bisognodi
diprofessionisti
professionistiche,
che,
consci
conscidegli
degliattuali
attualidisagi
disagieedifficoltà,
difficoltà,facciano
facciano
prevalere
prevalerelalaforza
forzadel
delcomune
comuneinteresse
interessenella
nella
reciproca
reciprocautilità,
utilità,nel
nelrispetto
rispettodelle
delleregole
regoledel
delgioco
giocoee
con
conlalatrasparenza
trasparenzache
che riteniamo
riteniamodebba
debbaessere
esserealla
alla
base
basedi
diun
unduraturo
duraturorapporto
rapportodi
dicollaborazione
collaborazioneee
soddisfazione.
soddisfazione.
Per
Per tutti
tutti ee per
per ilil territorio
territorio
Pag. 51
Rapporto
Rapportomensile
mensileABI
ABI
Al
Al31/01/2015
31/01/2015iiprestiti
prestitierogati
erogati€.
€.1.827
1.827miliardi
miliardi
Al
Al31/01/2015
31/01/2015raccolta
raccoltacomplessiva
complessiva€.
€.1.711
1.711miliardi
miliardi
2014:
2014:prestiti
prestitierogati
erogatialle
alleimprese
imprese+12,1%
+12,1%su
su2013
2013
2014:
2014:mutui
mutuiper
peracquisto
acquistoimmobili
immobili+32,5%
+32,5%su
su2013
2013
2014:
2014:credito
creditoalalconsumo
consumo+9,2%
+9,2%su
su2013
2013
Pag. 52
2014
2014--Sofferenze
Sofferenzelorde
lorde €.
€.183,7
183,7miliardi
miliardi
2014
2014--Rapporto
Rapportosofferenze
sofferenzelorde
lorde//impieghi
impieghi9,6%
9,6%
(16,1%
(16,1%P.O.E.
P.O.E.––16,2%
16,2%Imprese
Imprese––6,9%
6,9%famiglie)
famiglie)
2013
2013--Rapporto
Rapportosofferenze
sofferenzelorde
lorde//impieghi
impieghi8,1%
8,1%
(14,0%
(14,0%P.O.E.
P.O.E.––13,3%
13,3%Imprese
Imprese––6,5%
6,5%famiglie)
famiglie)
2007
2007--Rapporto
Rapportosofferenze
sofferenzelorde
lorde//impieghi
impieghi2,8%
2,8%
(7,1%
(7,1%P.O.E.
P.O.E.––3,6%
3,6%Imprese
Imprese––2,9%
2,9%famiglie)
famiglie)
Pag. 53