POF-13-14 - Istituto Comprensivo Statale di Guarcino

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PREMESSA
PRINCIPI FONDAMENTALI
“Nessuno educa nessuno, nessuno si educa da solo,
gli uomini si educano insieme,con la mediazione del mondo”.
Paulo Freire 1
Cos’è il
POF…
È il Piano dell'Offerta
Formativa della scuola,
cioè un documento di
impegni tra la scuola e il
territorio incentrato sul
rapporto
tra scuolastudenti e famiglia. Può
essere definito come la carta d’identità dell’istituzione scolastica. “Esplicita la
progettazione curricolare,extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole
scuole adottano nell’ambito della loro autonomia ed è coerente con gli obiettivi
1
Paulo Freire è stato uno dei maggiori pedagogisti del nostro tempo, promotore della pedagogia della
liberazione e della speranza. In collaborazione con il Movimento di Cultura Popolare di Recife sviluppa il suo
particolare metodo didattico che porta ad alfabetizzare 300 adulti in un mese e mezzo, per cui il Governo
Federale decide di estendere l’azione educativa in tutto il territorio brasiliano. Nel 1964, in seguito al Colpo di
Stato, s’interrompe la campagna di alfabetizzazione e Freire viene incarcerato come sovversivo intenzionale.
Uscito dal carcere si rifugia nell’ambasciata di Bolivia per iniziare un lungo esilio. In Cile si ferma dal 1964 al
1969. Lavorando come professore all’Università di Santiago, scrive le sue opere più importanti: "L’educazione
come pratica di libertà", in cui riporta le esperienze realizzate in Brasile e "La Pedagogia degli Oppressi".
Nel 1969 viene nominato esperto dell’Unesco, partecipa a numerosi programmi di alfabetizzazione. Nel 1986
gli viene assegnato il premio Educazione dell’Unesco. Muore il 3 maggio 1997 nel suo paese di nascita. Paulo è
sempre stato una persona cordiale. Poteva non condividere le idee, ma rispettava la persona e anche il
pensiero di quegli uomini e quelle donne che non concordavano con lui. A volte, egli stesso si autodefinì un
“bambino connettivo”, capace di connettere attraverso il dialogo con persone di opinioni opposte. Paulo era
soprattutto un umanista.
generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studio determinati a livello
nazionale” (8 marzo 1999 n° 275 art. 3).
Il
POF
è l’espressione dell’autonomia della scuola, che si concretizza
nell’autonomia organizzativa, curricolare e progettuale, finalizzata dell’integrazione,
dell’inclusione e dell’orientamento per la costruzione di un progetto di vita radicato
sulla consapevolezza di sé.
Fanno parte del POF :
 Carta dei Servizi
 Regolamento d'Istituto
 Regolamento Gite
 Codice Deontologico
 Regolamento Scolastico dei tre gradi di Scuola
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Pertanto l’autonomia diventa uno strumento per:
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1.
Organizzare in modo flessibile e contenitivo il tempo - spazio della scuola,
perché si possano costruire, quanto più possibile, i setting2 di apprendimento e
comportamentali.
La prima dimensione è quella metodologico- didattica, attenta alle modalità di
trasmissione del patrimonio culturale da parte dell’insegnante, al modo in cui viene
gestita la mediazione tra i soggetti che apprendono e i contenuti culturali oggetto
dell’insegnamento: quali metodologie utilizza l’insegnante? Quali strategie didattiche
attiva? Quali strumenti o materiali? Quali azioni di consolidamento o recupero mette
in atto? Sono tutte domande che tendono ad osservare l’insegnamento come evento
metodologico, spazio di relazione tra soggetti ed oggetti culturali. In questa
prospettiva le diverse metodologie (lezione, apprendimento cooperativo, didattica per
problemi,etc.) divengono dispositivi attraverso cui l’insegnante mira a connettere
determinati allievi – con le loro esperienze, le loro preconoscenze, i loro stili di
apprendimento, etc.
Analizzando il
triangolo
didattico
possiamo
individuare
alcune
dimensioni
dell’insegname
nto, ovvero
alcuni punti di
vista
privilegiati da
cui osservare
l’evento
didattico.
La seconda dimensione è quella relazionale-comunicativa, attenta alla
dinamica relazionale che si viene a determinare tra l’insegnante e gli allievi e alle
modalità di gestione di tale dinamica: quale stile di conduzione ha l’insegnante? quale
clima relazionale tende ad instaurare in classe? come valorizza il gruppo e l’apporto
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Il setting scolastico si configura come scenario la cui intenzionalità principale è il perseguimento di finalità
educative. Allestire un setting significa innanzitutto essere consapevoli che la sua predisposizione condizionerà
il processo di apprendimento.
dei singoli? attraverso quali modalità gestisce la comunicazione verbale? e quella non
verbale? Sono tutte domande che tendono ad osservare l’insegnamento come evento
comunicativo, spazio relazionale tra un insieme di soggetti. Si tratta di una relazione
asimmetrica, in quanto strutturata su ruoli ascritti (quello di insegnante e quello di
allievo) differenti per età, status sociale, livello d’esperienza, patrimonio culturale, etc.
e, di conseguenza, fondata su una distribuzione diseguale del potere, con l’insegnante
in posizione “up” e l’allievo in posizione “down”. La qualità della relazione didattica,
pertanto, non si gioca tanto nel renderla simmetrica, in quanto snaturerebbe le sue
caratteristiche strutturali, quanto nel grado di flessibilità con cui viene gestita
l’interazione di tipo asimmetrico, o complementare, tra insegnante e allievo. Ciò che
cambia tra le due situazioni è la maggiore o minore rigidità con cui viene gestita la
relazione da parte dell’insegnante, in quanto soggetto a cui è ascritto il governo
dell’interazione. Una relazione flessibile implica, ad esempio, situazioni in cui si possa
trascendere la complementarietà e superare dinamiche relazionali stereotipate (ad
esempio condividendo esperienze che oltrepassano la relazione insegnante-allievo
tipica della dinamica d’aula), possibilità di variare i setting relazionali entro cui
sviluppare la comunicazione didattica (attività di laboratorio, situazioni
extrascolastiche, confronto aperto, etc.), occasioni di sviluppo di una responsabilità
condivisa nella gestione della relazione attraverso un potenziamento dell’autonomia
dell’allievo, forme di valorizzazione dell’allievo e di considerazione del suo punto di
vista. La qualità della relazione comunicativa tra insegnante e allievo si misura,
quindi, in rapporto al grado di flessibilità con cui l’insegnante gestisce la dinamica di
interazione strutturalmente asimmetrica con i propri allievi.
La terza dimensione è quella organizzativa, attenta alla predisposizione del
setting formativo entro cui agire l’azione didattica: come è strutturata l’aula? i
materiali sono accessibili agli allievi? come viene gestito il tempo? in base a quali
regole viene condotta l’attività scolastica? Sono tutte domande che tendono ad
osservare l’insegnamento come evento organizzativo, in quanto contesto
specificamente dedicato all’apprendimento. Il setting
formativo è costituito
dall’insieme delle variabili che definiscono il contesto entro cui si svolge la relazione
formativa.
Tra i setting più significativi possiamo ricordare:
lo spazio, come contenitore fisico e materiale entro cui si realizza
l’insegnamento. Entrando in una classe, il modo in cui è organizzato lo spazio, la
disposizione dei banchi, l’uso delle pareti, la posizione della cattedra sono elementi
che ci veicolano immediatamente un certo modo di pensare l’insegnamento e una
determinata cultura didattica; si tratta quindi di elementi che condizionano l’azione
didattica e la stessa relazione educativa che si esercita in quel determinato spazio;
il tempo, come struttura temporale entro cui viene agita l’azione di
insegnamento. La suddivisione della giornata in ore o in periodi temporali più distesi,
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la distribuzione del lavoro didattico nell’arco della giornata, l’alternanza delle diverse
attività, l’organizzazione dell’orario settimanale sono tutti elementi che influenzano le
modalità del lavoro didattico e che veicolano significati educativi ai diversi attori
coinvolti nella relazione formativa;
le regole, come insieme di norme implicite ed esplicite che regolamentano la vita
della classe e lo svolgimento dell’azione didattica. Come ogni gruppo sociale anche la
classe deve darsi un sistema di regole per il suo funzionamento, molte sono
determinate dall’organizzazione scolastica più complessiva (e richiamano, quindi, il
meso-contesto), altre sono definite nell’aula e riguardano le modalità di relazione,
l’uso dello spazio e dei materiali, le modalità di spostamento e i movimenti, i ruoli e i
compiti, etc.;
gli attori, come insieme dei soggetti coinvolti nella relazione didattica. Quella
che abbiamo finora chiamato relazione docente-allievi può assumere diverse
fisionomie sia in relazione al ruolo docente (presenza di uno o più docenti, presenza di
insegnante di sostegno, facilitatore o altro), sia in relazione agli allievi (attività
individuale, raggruppamento in piccoli gruppi, gestione del gruppo intero, etc.), sia in
relazione ad altre figure presenti (genitori, esperti, personale non docente, etc.);
i canali comunicativi, come medium attraverso cui avviene la relazione
didattica. Rimanendo in una situazione formativa in presenza, escludendo quindi forme
di interazione a distanza, possiamo riconoscere forme di interazione giocate
esclusivamente sull’uso del codice orale oppure l’integrazione dell’interazione orale
con il codice scritto (cartelloni, parole chiave, …), con il codice visivo (immagini,
slide, filmati, …), con altri codici (musicale, gestuale, …).
La modalità di gestione dei fattori indicati, infatti, incide fortemente sui
significati dell’esperienza formativa e sulle valenze emotive ed affettive che tale
esperienza assume per i diversi attori; pensiamo a quanto sia differente lavorare in
un’aula con i banchi separati e disposti in file, piuttosto che a ferro di cavallo o
disposti a piccoli gruppi.
2.
Valorizzare e mobilitare le competenze e le professionalità presenti all’interno
della scuola.
3.
Sviluppare la professione docente attraverso la ricerca, lo studio continuo e la
sperimentazione al fine di migliorarne la funzione sul piano soggettivo ed oggettivo.
4.
Costruire reti tra le scuole per implementare la ricerca, la sperimentazione, gli
scambi e le collaborazioni tra docenti ed alunni.
5.
Utilizzare le risorse economiche secondo le priorità emerse dalla valutazione e
sempre in vista della crescita professionale, didattica, metodologica, strategica.
6.
Realizzare una sinergia tra le azioni dei vari comparti della scuola al fine di
concorrere alla destinazione di scopo.
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Altresì l’autonomia della scuola è una risorsa per:
1.
Progettare e mettere in atto percorsi individualizzati e personalizzati nell’ottica
dell’integrazione e dell’inclusione.
2.
Privilegiare gli interessi, le capacità e le “formae mentis” di ciascun alunno.
3.
Agevolare l’inserimento degli alunni nel contesto sociale in cui vivono con una
sensibilità ed una
vision
europea
e
mondiale.
4.
Progettare
e
realizzare
azioni/interventi che
devono garantire il
successo formativo dei
suoi alunni, favorire la
continuità tra i diversi
segmenti del sistema
istruzione,
favorire
l’orientamento
scolastico
e
professionale al fine di
elaborare un progetto
di vita. Tali attività
devono rispondere alle
“attese espresse dalle
famiglie, dagli enti
locali, dai contesti
sociali, culturali ed
economici del territorio.”
5.
Favorire il processo di crescita (empowerment)3 del soggetto che vive la scuola
e dell’organizzazione – scuola, la quale è una delle intelligenze del territorio.
3
Con il termine empowerment viene indicato un processo di crescita, sia dell'individuo sia del gruppo, basato
sull'incremento della stima di sé, dell'autoefficacia e dell'autodeterminazione per far emergere risorse latenti e
portare l'individuo ad appropriarsi consapevolmente del suo potenziale. Empowerment è un costrutto
complesso che indica l’insieme di conoscenze, competenze, modalità relazionali che permette a individui e a
gruppi di porsi obiettivi, di elaborare strategie per raggiungerli, utilizzando le risorse esistenti. Tale termine è
pressoché intraducibile in italiano, ma presente dagli anni Sessanta in diverse aree disciplinari: pedagogica,
psicologica, politica. Il termine power non si riferisce al “potere” tout court, secondo l’accezione comune, ma a
un potere positivo, improntato a emancipazione, crescita, solidarietà. L’empowerment è un cammino che dura
una vita intera e permette di costruire, modificare, migliorare la qualità dell’esistenza, di diventare
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6.
Favorire l’ accordo orizzontale: deve cioè tendere a rendere unitari gli
interventi non solo al suo interno, ma anche all’esterno della scuola con l’extrascuola e
la famiglia. Per raccordarsi all’extrascuola dovrà conoscere le caratteristiche non solo
del territorio, ma anche quelle dello specifico spaccato di extrascuola che incide sullo
sviluppo di quel preciso alunno, ossia le caratteristiche della comunità sociale più
prossima all’alunno stesso ed ai suoi interessi extrascolastici che ne condizionano
sicuramente lo sviluppo. In questo modo può progettare percorsi significativi di
apprendimento. Il rapporto tra il P.O.F. e la progettazione di percorsi di apprendimento
è un rapporto configurabile da genere specie. Contiene, infatti, ed integra tutti i percorsi
progettuali di cui la scuola intende avvalersi. In questa trama si inquadra la
trasformazione della progettazione educativa didattica che ha come oggetto i percorsi
di apprendimento.
Nell’elaborazione del P.O.F. i docenti traducono le idee guida ministeriali in
piani di lavoro organici e coerenti e dotati di senso. La progettazione viene esplicitata
attraverso l'individuazione di obiettivi e percorsi specifici e/o integrati e la
programmazione di interventi didattici curricolari ed extracurricolari. La logica del
P.O.F. è quella dell'unitarietà e dell’integrazione.
Il POF è dunque…

Una presentazione della scuola per sapere da dove si parte e dove si vuole
andare.

È lo strumento attraverso cui l’istituzione scolastica rende trasparenti, leggibili e
verificabili le scelte educative ed organizzative delle risorse, vale a dire:
ciò che fa
(obiettivi cognitivi : conoscenze, competenze, capacità),
perché lo fa (obiettivi formativi),
come lo fa (organizzazione educativa e didattica).

È elaborato annualmente dal Collegio dei Docenti, che, a tal fine, può articolarsi
di sua scelta in Commissioni o in Gruppi di lavoro, accogliendo le indicazioni del
Consiglio d’Istituto, dell’utenza e del territorio.
consapevoli delle proprie capacità e dei propri limiti. Ogni individuo possiede delle potenzialità che, se
adeguatamente sviluppate, portano ciascuno a diventare nel miglior modo possibile, ciò che può essere”.
Interessante il testo di Di A. Putton:
“EMPOWERMENT E SCUOLA Metodologie di formazione
nell’organizzazione educativa”
7

È deliberato dal Collegio dei Docenti per gli aspetti culturali- pedagogici e
didattici, e dal Consiglio d’Istituto per gli aspetti finanziari e organizzativi generali.

Altre sezioni (orari, progetti annuali d'Istituto, progetti didattici delle singole
scuole o delle singole classi) possono variare e, in tal caso, vengono aggiornate anno
per anno.

Essendo il POF, uno strumento flessibile, viene anche aggiornato, modificato e
migliorato in itinere, durante ciascun anno scolastico, mediante l'apporto del lavoro
collegiale delle Commissioni specifiche istituite e operanti autonomamente su mandato
del Collegio dei Docenti.

Per questo motivo ogni anno il POF si può arricchire di progetti,
documentazione, strumenti e ricerche nuove.

Integrato dal Regolamento d’Istituto, definisce, in modo razionale e produttivo, il
piano organizzativo in funzione delle proposte culturali, delle scelte educative e degli
obiettivi formativi elaborati dai competenti organi della scuola.
La redazione del POF

La redazione è affidata dal Collegio dei Docenti ad una Commissione composta
da una rappresentanza di docenti dei tre ordini di scuola, con un docente referente e dal
docente incaricato come funzione-strumentale per la gestione del POF, il quale ha il
ruolo di seguire gli indirizzi del Dirigente Scolastico e di mantenere contatti operativi
con le altre Commissioni, finalizzati alla conoscenza delle proposte che emergono,
degli sviluppi progettuali, delle iniziative che vengono intraprese e alla raccolta dei
documenti (in ciò coadiuvato anche dalla Segreteria dell’Istituto).

La Commissione preposta opera un primo aggiornamento annuale del POF entro
il mese di dicembre (con l'inserimento dei dati aggiornati e dei progetti annuali
previsti). Il Documento nella versione informativa ( brochure) sarà distribuita ai
genitori che iscriveranno per la prima volta i propri figli nelle scuole dell'Istituto
Comprensivo.

La versione completa del POF d’Istituto comprende tutta la documentazione
prodotta e approvata per le diverse sezioni: ovviamente la versione cartacea non
potrebbe essere stampata e distribuita a tutti gli utenti, trattandosi di numerose pagine,
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e sarà quindi disponibile a richiesta o, comunque, visionabile presso la Sede Centrale
dell’Istituto di Guarcino e prossimamente sul sito dell’Istituto

Con il POF l’Istituto si assume un impegno definito e circoscritto nei confronti
dell’utenza per il conseguimento del successo formativo. La modalità con cui l’Istituto
assume le proprie responsabilità è l’autovalutazione. La valutazione dei risultati del
POF emerge non soltanto in relazione ai risultati offerti dagli scrutini di fine anno ma,
anche, a quelli delle analisi di tutte le attività assunte e sottoscritte.
PRINCIPI ISPIRATORI E FINALITÀ DELLA
SCUOLA
ART. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge,
senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di
condizioni personali e sociali.
ART. 33. L´arte e la scienza sono libere e libero ne è l´insegnamento. La
Repubblica detta le norme generali sull´istruzione ed istituisce scuole statali per
tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di
educazione, senza oneri per lo Stato. La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi
delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena
libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni
di scuole statali. E´ prescritto un esame di Stato per l´ammissione ai vari ordini e
gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l´abilitazione all´esercizio
professionale. Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il
diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.
ART. 34 La scuola è aperta a tutti. L´istruzione inferiore, impartita per almeno
otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi,
hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende
effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre
provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.
Gli art. 3, 33 e 34 della Costituzione Italiana sono fonte di ispirazione
fondamentale della scuola ed in particolare i seguenti principi:
UGUAGLIANZA E IMPARZIALITÀ
La scuola si impegna a perseguire il diritto allo studio nel rispetto e nella
valorizzazione delle diversità individuali, sociali e culturali di ciascun alunno. Nessuna
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discriminazione nell’erogazione del servizio sarà compiuta per motivi riguardanti
sesso, razza, etnia, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni psico-fisiche e
socio-economiche.
ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE
La scuola si impegna a favorire l‟accoglienza degli alunni, il loro inserimento e la loro
integrazione. Particolare impegno è prestato per la soluzione delle problematiche
relative agli alunni diversamente abili, a quelli in situazione di svantaggio e a quelli
stranieri.
PARTECIPAZIONE E CONDIVISIONE
La scuola, per favorire la più ampia realizzazione dei contenuti del POF, promuove la
partecipazione e la collaborazione di tutte le sue componenti.
EFFICACIA, EFFICIENZA, FLESSIBILITÀ E TRASPARENZA
La scuola programma percorsi di apprendimento nel rispetto della diversità dei bisogni
formativi e garantisce un’adeguata informazione su tutte le attività promosse. Essa nel
determinare le scelte organizzative (ad es. orario delle attività, orario servizi
amministrativi), si ispira a criteri di efficienza, efficacia e flessibilità.
LIBERTÀ DI INSEGNAMENTO E AGGIORNAMENTO PERSONALE
I docenti svolgono la loro funzione nell’ambito della libertà di insegnamento e
dell’autonomia professionale loro riconosciute dalla norma. L’esercizio di tale libertà e
autonomia è finalizzato alla formazione della personalità degli alunni. Tutto il
personale della scuola si impegna a migliorare la propria professionalità attraverso la
partecipazione ad attività di formazione e di aggiornamento deliberate dagli Organi
Collegiali.
FINALITÀ
Il nostro Istituto persegue le seguenti finalità:
 La centralità della persona, nell’ottica dello sviluppo integrale della personalità.
 La legalità come comportamento quotidiano.
 La comunicazione, intesa nel suo significato etimologico di “mettere in
comune”, per realizzare la collegialità , la condivisione delle scelte, una sinergia
di azioni tra scuola famiglia e territorio.
 La continuità del processo formativo, per favorire il passaggio tra i diversi ordini
di scuola.
 L’orientamento, al fine di agevolare la scelta del percorso formativo successivo
alla Scuola Secondaria di 1° grado.
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RIFERIMENTI NORMATIVI
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Articolo 3-33-34 Costituzione Italiana
Legge n. 104 del 5/02/1992 -- Legge quadro per l'assistenza, l'integrazione
sociale e i diritti delle persone handicappate.
CCNL del 04/08/95 -- Introduzione del concetto di POF e nuovo rapporto di
lavoro dipendente nella Pubblica Amministrazione Scolastica.
Legge 15/03/97 n. 59 Art. 21 -- Autonomia del sistema formativo (legge
Bassanini)
D.P.R. n. 233 del 18/06/98 -Dimensione ottimale delle istituzioni scolastiche
O.M. n.31519-11/94 -Disposizioni riguardanti la razionalizzazione della rete
scolastica e l’istituzione di scuole e di istituti di istruzione elementare, secondaria
ed artistica per l’A.S. 1995/96.
D.P.R. n. 249 del 24/06/98 -- Regolamento dello statuto delle studentesse e degli
studenti della scuola secondaria di primo grado.
C.M. n. 352 del 7 agosto 1998 -- Documento di orientamento per il
funzionamento degli istituti Comprensivi della Scuola Materna Elementare e
Media.
Legge n. 440/97 - Dir. 252/98 – Dir. 132 del 20/05/99 e Legge 440 del
03/08/2000 n. 194 Interventi prioritari e criteri per la ripartizione dei
finanziamenti. Finanziamento Sperimentazione dell’ampliamento dell’Offerta
Formativa.
D.P.R. 275 del 08/03/99 -- Autonomia scolastica.
Legge 20/01/99 n. 9 art. 1 -- Elevamento obbligo di istruzione.
L.Q n. 30 del 2000 DPR 234 del 26-06-2000 -- Riordino dei cicli
dell’istruzione.
Legge costituzionale 18-10- 2001 n°3 -- Modifica del titolo V della
Costituzione
che ha attribuito alla Regione la competenza legislativa in
materia di istruzione e formazione professionale.
Legge 28/03/2003 n. 53 -- Definizione delle norme generali relative alla scuola
dell’Infanzia e al Primo Ciclo dell’Istruzione.
D.Legs. 59 del 19/02/04 -- Definizione delle norme generali relative alla scuola
dell’Infanzia e al 1° ciclo dell’Istruzione.
D.M 28/12/2005 -- Ripristino del curricolo (quota del 20%).
Nota Ministeriale 721/2006 - Ribadisce l’Autonomia.
Direttiva Ministeriale n. 68 del 3/08/2007. Indicazioni per il Curricolo
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DPR 235 del 21/11/2007 (Statuto delle studentesse e degli studenti Scuola
Secondaria )
Art. 3 del DPR 235 del 21/11/2007 (Patto educativo di Corresponsabilità)
D.L. n. 112 convertito in Legge n. 133 del 6/08/2008
D.L. n. 137 del 1/09/2008 convertito in Legge n. 169 del 30/10/2008
Mozione 1-00033 del 15/10/2008 (accesso degli studenti stranieri alla scuola
dell'obbligo)
Art. 3 del D.L. 154 del 7/10/2008 - Disposizioni urgenti per il contenimento
della spesa sanitaria e in materia di regolazioni contabili con le autonomie
locali.
Legge n. 2 del 28/01/2009 Posta Elettronica Certificata.
C.M. n. 10 del 23/01/2009 Valutazione degli apprendimenti e del
comportamento. La legge di conversione 30 ottobre 2008, n. 169 ha disposto
modifiche al sistema
di valutazione degli alunni che trovano immediata
attuazione nel presente anno scolastico.
DPR n° 81 del 20/03/2009 Riordinamento rete scolastica materia di
riorganizzazione e razionalizzazione, rispettivamente, della rete scolastica e
dell’utilizzo delle risorse umane.
DPR n.122 del 22/06/2009 Regolamento valutazione alunni.
C.M. 4274 del 04/08/2009 Linee guida sull’integrazione scolastica degli alunni
con disabilità.
C.M. 5510 del 10/11/2009 Linee guida educazione motoria.
Decreti attuativi della Legge 170/2010 Linee guida dislessia.
CURRICOLO, SCELTE EDUCATIVE GENERALI,
FINALITÀ
FINALITÀ della SCUOLA:
“DALL’ACCOGLIENZA ALLA FORMAZIONE DEL CITTADINO”
Nella consapevolezza della relazione che unisce cultura, scuola e persona, la finalità
generale della scuola è lo sviluppo armonico e integrale della persona, all’interno dei
principi della Costituzione Italiana e della tradizione culturale europea, nella
promozione della conoscenza e nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità
individuali, con il coinvolgimento attivo degli studenti e delle famiglie. Il sistema
scolastico italiano assume come orizzonte di riferimento verso cui tendere il quadro
delle competenze-chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento
Europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea che sono:
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1.
2.
3.
4.
5.
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7.
8.
comunicazione nella madrelingua
comunicazione nelle lingue straniere
competenza matematica e competenza di base in scienza e tecnologia
competenza digitale
imparare ad imparare
competenze sociali e civiche
spirito di iniziativa e imprenditorialità
consapevolezza ed espressione culturale
PROFILO DELLO STUDENTE IN USCITA
Il profilo che segue descrive, in forma essenziale, le competenze che un ragazzo deve
mostrare di possedere al termine del primo ciclo di istruzione.
Competenze personali e sociali:
Saper affrontare le situazioni tipiche della sua età.
Saper manifestare autonomia e responsabilità e avere consapevolezza delle proprie
potenzialità e limiti.
Saper riflettere ed esprimere opinioni personali.
Saper esprimere la propria personalità e fare delle scelte.
Saper utilizzare gli strumenti della conoscenza per comprendere sé e gli altri.
Saper riconoscere le diversità, le tradizioni culturali e religiose.
Rispettare le regole condivise e collaborare con gli altri.
Impegnarsi per portare a compimento il proprio lavoro.
Competenze di carattere disciplinare:
Avere padronanza della lingua italiana.
Sapersi esprimere in inglese.
Saper utilizzare una lingua europea nell’uso delle tecnologie dell’informazione e
della comunicazione .
Possedere conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche.
Orientarsi nello spazio e nel tempo.
Saper interpretare ambienti, fatti, fenomeni, espressioni artistiche.
Saper usare le tecnologie della comunicazione.
Saper ricercare nuove informazioni in modo autonomo.
Saper rispettare le regole della convivenza civile.
Impegnarsi in campi espressivi, motori ed artistici.
OBIETTIVI E FINALITÀ NEI TRE ORDINI DI SCUOLA
LE FINALITÀ DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
Nel rispetto della primaria responsabilità educativa dei genitori, la Scuola
dell’Infanzia concorre all’educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo,
morale, religioso e sociale delle bambine e dei bambini promuovendone le potenzialità
di relazione, di autonomia, creatività, apprendimento e ad assicurare un’effettiva
uguaglianza delle opportunità educative.
Obiettivi:
Promuovere lo sviluppo dell’identità
Imparare a star bene e a sentirsi sicuri nell’affrontare nuove esperienze in un
ambiente sociale allargato;
imparare a conoscersi;
sperimentare diversi ruoli e diverse forme di identità: figlio, alunno, compagno,
maschio o femmina…
Sviluppare l’autonomia
Acquisizione della capacità di interpretare e governare il proprio corpo;
partecipare alle attività nei diversi contesti;
avere fiducia in sé e fidarsi degli altri;
realizzare le proprie attività senza scoraggiarsi;
esprimere sentimenti ed emozioni;
imparare a motivare le proprie scelte e i comportamenti;
assumere via via atteggiamenti sempre più responsabili.
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Sviluppare le competenze
Imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e
l’esercizio al confronto;
saper descrivere la propria esperienza;
sviluppare l’attitudine a far domande, riflettere, negoziare i significati.
Sviluppare il senso della cittadinanza
Scoprire gli altri, i loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti attraverso il
dialogo e regole condivise;
avviare e consolidare il percorso di riconoscimento dei diritti e dei doveri;
imparare ad essere rispettosi dell’ambiente.
LE FINALITÀ DELLA SCUOLA PRIMARIA
La Scuola Primaria accoglie bambini/e dai 6 agli 11 anni nella concretezza del loro
vissuto e si propone di promuovere la formazione integrale del bambino attraverso un
itinerario educativo e didattico graduale e continuo, che sviluppi la personalità in tutte
le componenti, per condurlo ad una scoperta di se stesso e del mondo circostante, nel
pieno rispetto dei ritmi di crescita ai vari livelli.
Obiettivi:
Promuovere lo sviluppo dell’identità
Promuovere lo “star bene a scuola”, creando un clima favorevole al dialogo, alla
discussione, alla partecipazione, alla collaborazione, per attivare il processo di
apprendimento;
maturare le capacità necessarie per imparare a leggere le proprie emozioni e a
gestirle;
valorizzare le capacità relazionali e di orientamento nello spazio e nel tempo;
sviluppare le dimensioni emotive, affettive, sociali, etiche e religiose.
Sviluppare l’autonomia
Sviluppare l’autonomia, il senso di responsabilità, la capacità critica, il metodo di
studio e di lavoro;
promuovere l’autostima, in un rapporto di comprensione e incoraggiamento, al
fine della presa di coscienza delle proprie potenzialità;
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promuove il senso primario di responsabilità che si traduce nel far bene il proprio
lavoro.
Sviluppare le competenze
Promuovere la conoscenza e l’uso consapevole degli aspetti comunitari dei
linguaggi verbali e di quelli non verbali;
promuovere l’apprendimento delle conoscenze disciplinari e lo sviluppo di
capacità, di abilità e di competenze;
promuove l’acquisizione di tutti i tipi di linguaggio ed un primo livello di
conoscenze e abilità;
far acquisire e sviluppare le conoscenze e le abilità di base, ivi comprese quelle
relative all’alfabetizzazione informatica, fino alle prime sistemazioni logico
critiche;
far apprendere i mezzi espressivi, la lingua italiana e l’alfabetizzazione nella
lingua inglese;
porre le basi per l’utilizzazione di metodologie scientifiche nello studio del
mondo naturale, dei suoi fenomeni e delle sue leggi;
Sviluppare il senso della cittadinanza
Educare al rispetto di sé e degli altri;
Educare ai principi fondamentali della convivenza civile;
Valorizzare la diversità delle persone e delle culture come ricchezza.
LE FINALITÀ DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
La scuola Secondaria di Primo grado favorisce la progressiva maturazione della
personalità del preadolescente mediante l'acquisizione di conoscenze e competenze, lo
sviluppo di capacità logiche, scientifiche ed operative, tali da stimolarne il processo
educativo di responsabilizzazione e di convivenza civile. La scuola Secondaria di
Primo grado, secondo la legge istitutiva, “concorre a promuovere la formazione
dell’uomo e del cittadino secondo i principi sanciti dalla Costituzione e favorisce
l’orientamento dei giovani ai fini della scelta dell’attività successiva”. Essa, attraverso
le discipline di studio, è finalizzata alla crescita delle capacità autonome di studio e al
rafforzamento delle attitudini all’interazione sociale.
Inoltre…
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organizza ed accresce, anche attraverso l’alfabetizzazione e l’approfondimento delle
tecnologie informatiche, le conoscenze e le abilità, anche in relazione alla tradizione
culturale e alla evoluzione sociale, culturale e scientifica della realtà contemporanea;
è caratterizzata dalla diversificazione didattica e metodologica in relazione allo
sviluppo della personalità dell’allievo;
cura la dimensione sistematica delle discipline;
sviluppa progressivamente le competenze e le capacità di scelta corrispondenti alle
attitudini e vocazione degli allievi;
fornisce strumenti adeguati alla prosecuzione delle attività di istruzione e di
formazione;
introduce lo studio di una seconda lingua dell’Unione Europea;
aiuta ad orientarsi per la successiva scelta di istruzione e formazione;
promuove l’utilizzo delle competenze verso l’esercizio di una cittadinanza attiva,
utilizzando e finalizzando opportunamente i contributi che ciascuna disciplina può
offrire.
Pertanto la scuola Secondaria di I grado è innanzitutto:
Scuola dell'educazione
integrale della persona
perché promuove processi formativi e si adopera per creare,
attraverso le conoscenze e le abilità, occasioni dirette a sviluppare
armonicamente la personalità degli allievi in tutte le direzioni.
Scuola che colloca nel
mondo
perché offre all'alunno strumenti per acquisire progressivamente
una immagine sempre più chiara e approfondita della realtà
sociale.
Scuola orientativa
perché favorisce l'iniziativa del ragazzo in formazione e crea
condizioni che lo aiutino a definire e conquistare la propria
identità e il proprio ruolo nella realtà sociale;
perché il carattere orientativo è intrinseco allo studio delle
discipline e alle attività interdisciplinari e transdisciplinari.
Scuola dell'identità
Scuola della motivazione e
del significato
perché si impegna ad accompagnare il preadolescente nella sua
maturazione globale attraverso l'ascolto, la condivisione e l'aiuto;
perché si adopera per fornire al preadolescente strumenti idonei a
gestire il cambiamento, la "crescita" interiore.
perché si impegna a radicare conoscenze e abilità disciplinari e
interdisciplinari sulle effettive capacità di ciascuno, utilizzando le
modalità più motivanti e ricche di senso. Motivazione e bisogno di
significato sono condizioni fondamentali di qualsiasi
apprendimento.
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Scuola della prevenzione
dei disagi e del recupero
degli svantaggi
perché pone l'attenzione sui bisogni degli adolescenti attraverso
l'ascolto, il dialogo e la collaborazione;
perché è chiamata a proporre, in accordo con le famiglie, scelte il
più possibile condivise anche dai soggetti educativi extrascolastici
del territorio.
Scuola della relazione
educativa
perché è tenuta a considerare l'importanza delle relazioni
educative interpersonali che si sviluppano nei gruppi, nella classe
e nella scuola;
perché ha l'obiettivo di favorire l'acquisizione delle conoscenze ( il
sapere ) e delle abilità (il fare) per trasformarle in competenze (il
saper fare) per promuovere apprendimenti significativi e
personalizzati
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OBIETTIVI E FINALITÀ NEI TRE ORDINI
DI SCUOLA ( Legge 28 marzo 2003, n.53)
Organigramma : FINALITÀ IN SINTESI
SCUOLA
DELL’INFANZIA
Sviluppo delle
Competenze
Sviluppo
dell’Autonomia
Sviluppo dell’
Identità
Sviluppo del
senso della
Cittadinanza
SCUOLA
PRIMARIA
Alfabetizzazione
Culturale
Sviluppo
dell’Autonomia
Educazione
alla Convivenza
Democratica
SCUOLA
SECONDARIA
di I grado
Scuola per la formazione
dell’Uomo e del
Cittadino
Scuola che colloca nel
MONDO
Scuola Orientativa
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Organigramma :
NECESSITÀ DI
SENTIRSI PARTE
INTEGRALE DI UN
GRUPPO,
RISPETTANDO
VALORI E CULTURE
DIVERSE
NECESSITÀ DI
ACQUISIRE
MATURITÀ
AFFETTIVA,
PERCEZIONE DI SÉ
E DEL PROPRIO
RAPPORTO CON
L’AMBIENTE
BISOGNI FORMATIVI
NECESSITÀ DI
SOCIALIZZARE
CON IL GRUPPO
BISOGNI
FORMATIVI
NECESSITÀ DI
ACQUISIRE
PADRONEGGIARE
E RIELABORARE
VARI TIPI DI
LINGUAGGI
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NECESSITÀ DI
ACQUISIRE SENSO
DI SOLIDARIETÀ E
DI
COLLABORAZIONE
NECESSITÀ DI
ACQUISIRE IL
SENSO DELLA
RESPONSABILITÀ E
DELLA
CONSAPEVOLEZZA
NECESSITÀ DI
ACQUISIRE
COMPORTAMENTI
RESPONSABILI
La società odierna è caratterizzata da una crisi profonda di valori e di punti di
riferimento e da una evoluzione rapida e confusa sia nel mondo economico sia nelle
condizioni di vita. Il bambino,il ragazzo, risentono di questa situazione, nella quale
anche un adulto può incontrare problemi, che spesso genera angoscia e paura. Tale
disagio è rivelato dalla difficoltà di comunicazione sia in famiglia sia fuori. Spesso i
giovani di oggi sono più fragili che nel passato, anche per la dilatazione dei tempi di
ingresso nel mondo del lavoro. Di fronte a tali problemi la scuola si costituisce come
servizio per la comunità e si deve, quindi, interrogare sui bisogni degli utenti. Essi
possono essere individuati attraverso l’analisi degli interessi che i ragazzi
spontaneamente manifestano, dentro e fuori la scuola.
La scuola quindi deve essere attenta ai bisogni degli alunni e delle famiglie ed
utilizzare al meglio le proprie risorse per fornire un'adeguata offerta formativa. Dal
contesto socio-culturale e ambientale riferito al nostro territorio i Bisogni Formativi
degli alunni vengono distinti in ambiti:
 AFFETTIVI:
- Accettazione
- Socializzazione
- Guida, Sicurezza
 RELAZIONALI:
- Ascolto
- Comunicazione in un ambiente rassicurante, sereno,
accogliente, stimolante.
- Con conformità d’atteggiamento tra docenti.
- Comprensione e rispetto delle regole.
 COGNITIVI:
- Trovare, creare motivazione alla costruzione del
proprio sapere con approcci: ludici, manipolativi,
operativi, esperenziali, tecnologici, simbolici.
- Rispetto dei tempi personali di maturazione e
d’apprendimento.
- Potenziare le abilità linguistiche del pensiero.
- Ampliare l’insegnamento della lingua straniera nella
Scuola dell’Infanzia.
- Predisporre l’apertura della Scuola con attività
pomeridiane extrascolastiche.
LA SCUOLA TENDE QUINDI A FAR SÌ CHE CIASCUN ALUNNO POSSA:
SAPERE
(acquisire conoscenze)
SAPER FARE
(acquisire abilità),
SAPER ESSERE
(diventare una persona corretta e responsabile),
SAPER SCEGLIERE
(elaborare un progetto personale di vita),
SAPER IMPARARE
(nella prospettiva di un'educazione e di una
formazione permanente),
SAPER VIVERE CON GLI ALTRI.
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Nell’organizzazione e realizzazione delle
attività didattiche e educative sono
impegnate tutte le risorse professionali
presenti
nell’Istituto
Comprensivo.
L’offerta formativa è programmata in
ragione di una scuola come luogo
d’istruzione differenziata ed integrata
attraverso attività di recupero, sostegno e
di valorizzazione delle eccellenze. È
pensata anche in funzione dei bisogni formativi degli alunni che hanno influito sia
sulle scelte, che sull’articolazione dell’offerta formativa stessa. I curricoli obbligatori,
che saranno precisati nella Programmazione Educativa e Didattica, saranno integrati
con progetti specifici e con i laboratori multimediali e teatrali; questi progetti sono tesi
a promuovere la crescita dell’identità di ognuno come soggetto attivo e partecipe
dell’ambiente in cui vive, in grado di interagire con realtà più vaste.
ADATTAMENTO DELL’ORARIO
SCOLASTICO
 Tutte le Scuole dell’Infanzia dell’I.C. di Guarcino, sono aperte dal lunedì al
venerdì dalle ore 8:00 alle ore 16:00 con servizio mensa per tutte le sezioni.
Sabato chiuso
 A partire dall’anno scolastico 2013/2014, il tempo scuola nella primaria sarà
organizzato su 27 ore di lezioni settimanali. Possono essere previste, per i
plessi con pluriclassi, scansioni di 30 ore settimanali.
 Per tutte le Scuole dell’Infanzia si prevedono uscite anticipate, con compresenza
da parte degli insegnanti, in occasione delle vacanze di Natale, di Pasqua, del
giorno di Carnevale e in occasione di eventuali rappresentazioni teatrali di fine
anno.
 Le Scuole Primarie dell’Istituto, in occasione del carnevale osserveranno
l’orario antimeridiano, con compresenza da parte degli insegnanti.
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Il nostro Istituto si propone di:
Accogliere ogni alunno favorendo il suo inserimento nella nuova realtà scolastica;
Aiutare l’alunno ad acquisire progressivamente un’immagine sempre più chiara ed
approfondita di sé e del proprio rapporto con il mondo esterno;
Favorire la conquista di capacità espressive, logiche, scientifiche, operative e delle
corrispondenti abilità;
Favorire atteggiamenti positivi verso le differenze, con attenzione ai cambiamenti
della società e della cultura;
Favorire l’acquisizione di un metodo di lavoro autonomo e di abilità utilizzabili in
situazioni concrete;
Fornire gli strumenti perché i ragazzi possano essere “protagonisti” nella società,
sviluppando la competenza comunicativa e le abilità cognitive e ampliando la sfera
dell’esperienza personale, anche attraverso l’operatività e la manualità;
Motivare alla conoscenza fornendo occasioni di esperienze concrete di tipo
espressivo, motorio, linguistico, logico e scientifico;
Offrire opportunità per la socializzazione, l'interazione e la collaborazione con gli
altri;
Orientare verso scelte consapevoli e preparare alla responsabilità individuale;
Potenziare la capacità di partecipazione ai valori della cultura, della civiltà e della
convivenza sociale;
Promuovere una dimensione dinamica dell'apprendimento;
Promuovere la formazione dell’uomo e del cittadino secondo i principi sanciti
dalla Costituzione;
Promuovere l'autonomia personale e la riflessione critica;
Realizzare la continuità tra i diversi ordini di scuola.
Concludendo al termine del primo ciclo d’istruzione, la scuola si propone di fornire ad
ogni ragazzo le basi e gli strumenti necessari per la costruzione del proprio “progetto
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di vita” allo scopo di permettere a ciascuno di affrontare in modo positivo e
consapevole le esperienze scolastiche formative e sociali successive.
La vera educazione è quella
“… non c’è conoscenza senza
vera passione, perché si può
conoscere
la verità solo se si è spinti dal
desiderio di possederla.”
Simone Weil
che rende mentalmente liberi
e moralmente eccellenti.
Gandhi
PATTO EDUCATIVO DI
CORRESPONSABILITÀ
(in base all’Art. 3 DPR 235/2007)
Un’educazione efficace dei giovani è il
risultato di un’azione coordinata tra famiglia e
scuola, nell’ottica della condivisione di
principi e obiettivi, per favorire il dialogo e il
confronto suggerendo le strategie per la
soluzione dei problemi. Tutti i componenti
(insegnanti, genitori, studenti, ATA) devono impegnarsi a sviluppare un atteggiamento
sereno, positivo e propositivo nei confronti della scuola per evitare di creare conflitti,
pregiudizi e disinteresse nei confronti di questa istituzione.
Occorre che scuola e famiglia, ciascuna nel rispetto del proprio ruolo, siano sempre
collaborative, mai antagoniste e costruiscano così un’importante alleanza formativa.
Il Patto Educativo di Corresponsabilità vuole rendere esplicite quelle norme che
facilitano il buon andamento dell’Istituto nel rispetto dei diritti e delle libertà di
ciascuno. Il Piano dell’Offerta Formativa si può realizzare solo attraverso la
partecipazione responsabile di tutte le componenti della comunità scolastica. La sua
realizzazione dipenderà quindi dall’assunzione di specifici impegni da parte di tutti.
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I Docenti si impegnano a:
Essere puntuali alle lezioni, precisi nelle consegne di programmazioni, verbali e
negli adempimenti previsti dalla scuola;
non usare mai in classe il cellulare;
rispettare gli alunni, le famiglie e il personale della scuola;
essere attenti alla sorveglianza degli studenti in classe e nell’intervallo e a non
abbandonare mai la classe senza averne dato avviso al Dirigente Scolastico o a
un suo Collaboratore;
informare studenti e genitori del proprio intervento educativo e del livello di
apprendimento degli studenti;
informare gli alunni degli obiettivi educativi e didattici, dei tempi e delle
modalità di attuazione;
esplicitare i criteri per la valutazione delle verifiche orali, scritte e di laboratorio.
comunicare a studenti e genitori con chiarezza i risultati delle verifiche scritte,
orali e di laboratorio, il comportamento e la frequenza;
effettuare almeno il numero minimo di verifiche (due per le discipline con due
ore di lezione e due scritte e due orali per le altre discipline) come previsto dai
dipartimenti disciplinari;
correggere e consegnare i compiti entro 15 giorni e, comunque, prima della
prova successiva;
realizzare un clima scolastico positivo fondato sul dialogo e sul rispetto;
favorire la capacità di iniziativa, di decisione e di assunzione di responsabilità;
incoraggiare gli studenti ad apprezzare e valorizzare le differenze;
lavorare in modo collegiale con i colleghi della stessa disciplina, con i colleghi
dei consigli di classe e con l’intero corpo docente della scuola nelle riunioni del
collegio dei docenti;
pianificare il proprio lavoro, in modo da prevedere anche attività di recupero e
sostegno il più possibile personalizzate.
Le Studentesse e gli Studenti si impegnano a:
Essere puntuali alle lezioni e frequentarle con regolarità;
non usare mai in classe il cellulare;
lasciare l’aula solo se autorizzati dal docente;
chiedere di uscire dall’aula solo in caso di necessità ed uno per volta;
intervenire durante le lezioni in modo ordinato e pertinente;
conoscere l’Offerta Formativa presentata dagli insegnanti;
rispettare i compagni, il personale della scuola;
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rispettare le diversità personali e culturali, la sensibilità altrui;
conoscere e rispettare il Regolamento di Istituto;
rispettare gli spazi, gli arredi ed i laboratori della scuola;
partecipare al lavoro scolastico individuale e/o di gruppo;
svolgere regolarmente il lavoro assegnato a scuola e a casa;
favorire la comunicazione scuola/famiglia;
sottoporsi regolarmente alle verifiche previste dai docenti.
I Genitori si impegnano a:
Conoscere l’Offerta formativa della scuola;
collaborare al progetto formativo partecipando, con proposte e osservazioni
migliorative, a riunioni, assemblee, consigli e colloqui;
controllare sul libretto le giustificazioni di assenze e ritardi del proprio figlio,
contattando anche la scuola per accertamenti;
rivolgersi ai docenti e al Dirigente Scolastico in presenza di problemi didattici o
personali;
dare informazioni utili a migliorare la conoscenza degli studenti da parte della
scuola;
risarcire la Scuola per danni arrecati dal figlio.
Il Personale non docente si impegna a:
Essere puntuale e a svolgere con precisione il lavoro assegnato;
conoscere l’Offerta Formativa della scuola e a collaborare a realizzarla, per
quanto di competenza;
garantire il necessario supporto alle attività didattiche, con puntualità e diligenza;
segnalare ai docenti e al Dirigente Scolastico eventuali problemi rilevati;
favorire un clima di collaborazione e rispetto tra tutte le componenti presenti e
operanti nella scuola (studenti, genitori, docenti).
Il Dirigente Scolastico si impegna a:
Garantire e favorire l’attuazione dell’Offerta Formativa, ponendo studenti,
genitori, docenti e personale non docente nella condizione di esprimere al meglio
il loro ruolo;
garantire a ogni componente scolastica la possibilità di esprimere e valorizzare le
proprie potenzialità;
garantire e favorire il dialogo, la collaborazione e il rispetto tra le diverse
componenti della comunità scolastica;
cogliere le esigenze formative degli studenti e della comunità in cui la scuola
opera, per ricercare risposte adeguate.
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L’Istituto
Comprensivo di
Guarcino
persegue,…
…da alcuni anni, una linea di sviluppo
umano, civile e didattico che viene
realizzato con l’impegno di tutti a costruire un vero processo di inclusione, di
accoglienza e di accompagnamento, di solidarietà e di collaborazione; che si modula
operando sul piano della formazione per l’uso delle nuove tecnologie, lavorando per
un’azione didattica capace di riconoscere e fare proprie le potenzialità del territorio sia
dal punto di vista culturale che antropologico.
L’istituto si è mosso nell’ottica della crescita umana e civile, puntando su
momenti alti di socializzazione. Ha, infatti, inteso porre al centro del suo curricolo
alcuni progetti, che sono stati pensati come momenti di aggregazione e di inclusione:
le MINI OLIMPIADI, che coinvolgono tutti gli alunni di ogni ordine e grado
del Comprensivo, senza prevedere premiazioni discriminanti, puntando solo
sulla partecipazione;
l’ACCADEMIA NATALIZIA che vede, in occasione delle festività natalizie,
coinvolti tutti gli ordini di scuola del primo ciclo in uno spettacolo che
comprende saggi di recitazione, canto, musica, danza;
la SETTIMANA BIANCA tesa ad incrementare la pratica dello sci e degli sport
invernali in genere;
il TEATRO A SCUOLA preparato con i gli alunni e i docenti della scuola
secondaria di I° grado che provvedono a scrivere il testo a più mani, a
predisporre scenografie e a curare le musiche;
il CINEMA A SCUOLA che riunisce genitori, alunni e docenti nella visione e
nella discussione di film scelti dai ragazzi e riguardanti alcuni aspetti della loro
crescita.
Sono progetti che mirano a cogliere e a sfruttare le valenze del territorio da un lato , e
dall’altro a riunire insieme tutte le componenti della scuola: genitori e alunni, docenti e
personale ATA, e ancora a puntare non solo sulla collaborazione ma anche sulla
condivisione di un’idea che faccia della SCUOLA una “COMUNITÀ EDUCANTE”.
È in questa ottica che la scuola sta lavorando. Nei precedenti anni scolastici, di
concerto con i gli Enti Locali, ricorrendo a Psicologi dell’Unione dei Comuni dei Monti
Ernici e dell’ASL, la scuola ha messo a fuoco ed ha analizzato fenomeni di
microdevianza come il bullismo, producendo testi musicali e video realizzati in classe,
e nelle strutture dell’edificio. Sono invece allo studio, per questo anno scolastico un
progetto di economia solidale promosso dalla Scuola dell’Infanzia e Primaria di Torre
Cajetani, che reca come sottotitolo “La centralità della Persona e il Valore della
Comunità”; ed il progetto “Unplaged” per la prevenzione dell’uso e abuso di alcool,
fumo e sostanze psicotrope.
L’impostazione del lavoro didattico passa anche attraverso intensi momenti di
approfondimento scientifico. L’ Istituto Comprensivo ha promosso, infatti, convegni e
corsi di aggiornamento. I docenti hanno lavorato sulle problematiche della continuità
discutendone in un convegno centrato sulle connessioni didattiche e le dinamiche di
apprendimento all’interno degli istituti comprensivi; hanno riflettuto sul concetto e
l’importanza dell’Inclusione organizzando, insieme all’IPSIA di Frosinone, un
convegno sui BES (Bisogno Educativo Speciale), che ha previsto prima una Lectio
Magistralis di Dario Ianes4, poi la presentazione, a più voci, del volume della
Tecnodid “I Bisogni Educativi Speciali nella Scuola dell’Autonomia”.
Il POF, per l’anno scolastico in corso, 2013-2014, mette in cantiere due giornate
di approfondimento, che prevedono un convegno su Pedagogia Sociale ed Economia
sociale, ed un incontro sulle prospettive del Curricolo Verticale nelle Indicazioni
Nazionali per il I° Ciclo di Istruzione.
La nostra Scuola opera attraverso una mediazione coerente tra risorse della
scuola e bisogni educativi. Sceglie la via del dialogo tra le sue componenti.,
dell’analisi condivisa, delle elaborazioni pratiche che vengono prima di ogni teoria.
Ma opera, soprattutto, all’interno di una nuova strategia educativa, richiamandosi a
quanto scrive Pier Paolo Triani5 secondo il quale la scuola è passata da una fase in cui
si poneva come “strumento di ascesa sociale”, per migliorare la propria condizione,
ad una fase in cui si pone “come ambiente di tutela sociale”.
Dario Ianes Docente ordinario di Pedagogia e Didattica Speciale all’Università di Bolzano e condirettore del
Centro Studi Erickson. È Autore di vari articoli e libri e direttore della rivista «Difficoltà di Apprendimento».
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5
Pierpaolo Triani (1965), laureato in Pedagogia presso l'Università degli Studi di Parma e Dottore di Ricerca
in Pedagogia presso l'Università degli Studi di Bologna, è professore associato di Didattica Generale presso
la Facoltà di Scienze della Formazione, Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Piacenza. Si dedica allo
studio dei temi della formazione, dei metodi educativi, della condizione ed educazione dell'infanzia e
dell'adolescenza, del disagio scolastico, dei rapporti tra sistema scolastico e sistema sociale. E' direttore della
Rivista Scuola e Didattica ed è stato membro dell'Osservatorio Nazionale dell'Infanzia e dell'Adolescenza.
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L’INCLUSIONE E
L’EDUCAZIONE
INTERCULTURALE: LA
DIVERSITÀ DELLE PERSONE
E DELLE CULTURE COME
RICCHEZZA
I BES e l’INCLUSIONE(La legge 170/2010, rappresenta un punto di svolta poiché
apre un diverso canale di cura educativa, concretizzando i principi di personalizzazione dei percorsi
di studio enunciati nella legge 53/2003, nella prospettiva della “presa in carico” dell’alunno con
BES da parte di ciascun docente curricolare e di tutto il team di docenti coinvolto, non solo
dall’insegnante per il sostegno).
L’Istituto Comprensivo di Guarcino si impegna programmaticamente ad un
lavoro costante per costruire favore l’inclusione come sistema, sulla base di un
progetto condiviso con le famiglie e i servizi sociosanitari che recuperi l’aspetto
“pedagogico” del percorso di apprendimento e l’ambito specifico di competenza della
scuola.
La scuola infatti non può concepirsi più come sistema strutturato per i soggetti
normali e, quindi, destinato ad accogliere, se il caso lo prevede soggetti “altri”; non
può più essere pensata come l’agenzia educativa per i BEN (Bisogni Educativi
Normali), ma deve progettarsi come sistema per i vari tipi di bisogno.
L’inclusione, infatti, è programmaticamente connaturata al sistema. Recita infatti
l’Index For Inclusion che ”l’inclusione si riferisce all’educazione di tutti i bambini e i
ragazzi con Bisogni Educativi Speciali e con apprendimento normale”
La scuola si propone, quindi, di progettare l’inclusione “mettendosi dal punto di
vista di tutti, e di perseguire i seguenti obiettivi di miglioramento:
la trasversalità delle prassi di inclusione negli ambiti dell’insegnamento
curricolare;
la gestione delle classi, l’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, le
relazioni tra docenti, alunni e famiglie;
utilizzo “funzionale” delle risorse professionali presenti, privilegiando una
logica “qualitativa”;
l’impegno a partecipare ad azioni di formazione e/o di prevenzione concordate a
livello territoriale.
La rilevazione, il monitoraggio e la valutazione del grado di inclusività della scuola
sono finalizzate ad accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante sulla
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centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei “risultati”
educativi. Da tali azioni si potranno inoltre desumere indicatori realistici sui quali
fondare piani di miglioramento organizzativo e culturale. A tal fine possono essere
adottati sia strumenti strutturati reperibili in rete, sia concordati a livello territoriale
Per una definizione del BES
Definire il BES significa prendere in esame almeno tre fattori:
1. il problema specifico d’ordine clinico, linguistico, sociale, culturale;
2. la risposta del soggetto al problema che non è mai simile, o avvicinabile alla
risposta di un altro soggetto;
3. il contesto che può essere sia “parte del problema” sia “risposta al problema” e
che, pertanto, spinge la scuola a parlare non di una “situazione DI disabilità”,
ma di un soggetto IN situazione di disabilità.
Per l’Istituto un Bisogno Educativo Speciale si definisce attraverso una griglia di
indicatori che muovono: dalla disabilità (L. 104/92)6; dalla vasta gamma dei DES
(disturbi evolutivi specifici): DSA - Deficit del linguaggio - Deficit delle abilità non
verbali - Deficit della coordinazione motoria o Disprassia7 - Funzionamento cognitivo
limite o misto - ADHD spettro artistico lieve - Comportamento oppositivo/provocatorio
- Disturbo della condotta in età adolescenziale); da ogni forma di svantaggio relativo al
contesto familiare, sociale, culturale.
Da quanto indicato nella circolare, si possono configurare due situazioni:
1. Alunni con certificazione, anche di privati, non configurabili come disabili o DSA;
2. Alunni senza certificazione, ma con problemi generalizzati di apprendimento o
comportamento.
Il consiglio di classe o il team docenti deve elaborare un PDP per alunni con bisogni
educativi speciali rivolto:
1. agli alunni in attesa di diagnosi DSA;
2. agli alunni con certificazione ASL in attesa di attestazione da parte della
Commissione Medica Invalidi Civili e Accertamento dell'Handicap;
3. agli alunni con diagnosi redatta da medico specialista (psicologo, neuropsichiatra
infantile), anche privato, attestante: ritardo nello sviluppo cognitivo in situazione di
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Legge - quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone diversamente abili.
La Disprassia (dal greco πράσσω = fare, quindi dis-prassia = incapacità di fare) è un disturbo che riguarda
la coordinazione e il movimento e che può comportare problemi anche nel linguaggio. In neurologia si
definisce come la difficoltà di compiere gesti coordinati e diretti a un determinato fine. È un disturbo che
colpisce il 6% della popolazione infantile tra 5 e 11 anni. I bambini disprattici imparano una cosa ma fanno
fatica a generalizzare e ad associare, trovando strategie.
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non gravità, con Q.I. medio – inferiore o al limite della disabilità (da 75 ad 85
circa); disturbi del comportamento (disturbo oppositivo-provocatorio, iperattività,
aggressività, ecc.) deficit funzionali specifici collegati ai processi di apprendimento
(deficit dell'attenzione, di memorizzazione, ecc. che non rientrano nelle diagnosi
DSA);
4. agli alunni seguiti dai servizi sociali per disagio socio – culturale, deprivazione
affettiva / relazionale).
Il Consiglio di Classe o il Team Docenti deve valutare se
elaborare un PDP per:
1)
Gli alunni con persistenti e generalizzati problemi di apprendimento, le cui
famiglie
non vogliono ricorrere ad un medico specialista nonostante le
indicazioni degli ingegnanti;
2) gli alunni con disturbi persistenti e generalizzati del comportamento le cui
famigli
non vogliono ricorrere ad un medico specialista nonostante le
indicazioni degli insegnanti;
3) alunni che evidenziano carenze socio culturali e relazioni collegati a stati di
deprivazione ambientale, anche se non seguiti dai servizi sociali;
4) alunni stranieri di recente immigrazione, in base alla conoscenza dalla lingua,
integrazione, ecc.
Area della Disabilità
Vi rientrano gli alunni con diagnosi ASL/certificazione della commissione Medica
Invalidi Civili (L. 104/92). La scuola li accoglie seguendo queste procedure:
ALUNNO CERTIFICATO:
a) La presentazione della diagnosi, deve pervenire al dirigente scolastico
direttamente dalla famiglia o dai docenti della scuola). La documentazione è
inserita nel protocollo riservato.
b) Il dirigente scolastico comunica la notizia al docente coordinatore del G.L.I. che
inserisce (in un'apposita cartella per ogni scuola) la documentazione pervenuta.
c) La documentazione è inviata dal docente coordinatore del G.L.I. al consiglio di
classe o al team docenti e tutti ne prendono visione.
d) Gli insegnanti, con i genitori del bambino e con gli specialisti che lo seguono
redigono il P.E.I.
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ALUNNO CON DIAGNOSI DI SPECIALISTI PRIVATI
Viene presentata la diagnosi dello specialista privato ed in attesa di
certificazione, gli insegnanti, con i genitori del bambino e con gli specialisti che lo
seguono redigono il P.D.P.
Il PDP può/deve essere modificato ogni qualvolta sia segnalato un cambiamento
nei bisogni o difficoltà dell’alunno; può avere (e per alcuni situazione connesse allo
svantaggio socio economico e culturale è opportuno, secondo la Circolare, che abbia)
il carattere della temporaneità, ossia può essere utilizzato fino a quando le difficoltà e i
bisogni dello studente non siano risolti (es. alunni neo arrivati in Italia, patologie
temporanee ecc…).
ALUNNO SENZA DIAGNOSI
Per questa categoria di alunni si procede con una comunicazione alla famiglia e
una richiesta di controllo. Il consiglio di classe o il team docenti, redige un'apposita
relazione sulle difficoltà mostrate dall'alunno, convoca la famiglia e la invita a ricorrere
ad un controllo specialistico (compilando un verbale sul modulo prestampato della
scuola).
Il consiglio di classe o il team docenti invia tutto al Dirigente Scolastico tramite
segreteria, questi comunica la notizia al docente coordinatore del G.L.I. che inserisce
(in un'apposita cartella per ogni scuola) la documentazione pervenuta.
Il dirigente scolastico, in caso la famiglia non provveda entro 30 giorni a
presentare una documentazione la convoca e la invita nuovamente a ricorrere ad un
controllo specialistico (compilando un ulteriore verbale su modulo prestampato).
Una volta pervenuta la documentazione, si procede come previsto al punto gli
insegnanti, con i genitori del bambino e con gli specialisti che lo seguono, redigono il
P.D.P.
Se non perviene alcuna documentazione, si procede nel modo seguente gli
insegnanti, con decisione del consiglio di classe o del team docenti opportunamente
motivata, decidono se redigere o meno un P.D.P. transitorio. (Il P.D.P. deve essere
redatto obbligatoriamente per gli alunni in attesa di diagnosi di disabilità (L. 104/92)
o D.S.A. (L. 170/2010)
32
Area dei disturbi evolutivi specifici
( relazionali, affettivi,cognitivi)
AREA DELLO SVANTAGGIO SOCIO - ECONOMICO, LINGUISTICO
L’area dei BES interessa anche lo svantaggio socioeconomico, linguistico,
culturale. Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare
Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi
psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e
personalizzata risposta.
Tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi
oggettivi (come ad es. una segnalazione degli operatori dei servizi sociali), ovvero di
ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche.
Difficoltà derivanti dalla non conoscenza della lingua italiana alunni di origine
straniera di recente immigrazione e, in specie, coloro che sono entrati nel nostro
sistema scolastico nell’ultimo anno.
Per questi alunni è possibile attivare percorsi individualizzati e personalizzati,
oltre che adottare strumenti compensativi e misure dispensative.
A differenza delle situazioni di disturbo documentate da diagnosi, le misure
dispensative avranno carattere transitorio e attinenti aspetti didattici, privilegiando
dunque le strategie educative e didattiche attraverso percorsi personalizzati, più che
strumenti compensativi e misure dispensative.
Non si potrà accedere alla dispensa dalle prove scritte di lingua straniera se non
in presenza di uno specifico disturbo clinicamente diagnosticato.
Ai sensi dell’articolo 5 del DPR n. 89/2009, le 2 ore di insegnamento della
seconda lingua comunitaria nella scuola secondaria di primo grado, possono essere
utilizzate per potenziare l'insegnamento della lingua italiana per gli alunni stranieri.
Eventuali disposizioni in merito allo svolgimento degli esami di Stato o delle
rilevazioni annuali degli apprendimenti verranno fornite successivamente.
Il consiglio di classe o il team docenti, redige con un'apposita relazione le
difficoltà mostrate dall'alunno, convoca la famiglia, per un colloquio informativo;
quindi il consiglio di classe o il team docenti, con opportuna motivazione didattica,
decide se redigere o meno un P.D.P. transitorio.
33
34
procedura
di
individuazione
dei
BES,
ricavata da una
lettura attenta
della Direttiva.
1.
PDF – PEI L. 104 / 1992 Legge- quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle
persone con disabilità". (Pubblicata in G. U. 17 febbraio 1992, n. 39, S.O.)
2.
PDP L.170/2010 Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito
scolastico. La presente legge persegue, per la persona con DSA, le seguenti finalità:
a.
Garantire il diritto all’istruzione
b.
Favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto,
garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità.
c.
Ridurre i disagi relazionali ed emozionali
3.
PDP Direttiva 27.12.2012 Il 27 dicembre 2012 è stata diramata la Direttiva concernente gli
“Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale
per l’inclusione scolastica”, che delinea e precisa la strategia inclusiva della scuola italiana
al fine di realizzare il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni e gli studenti in situazione
di difficoltà.
L’IMPEGNO DEI DOCENTI
Si ritiene opportuno che tutti i docenti:
non facciano più riferimento tanto ai “livelli minimi”, previsti, comunque,
anche dalla circolare 8/2013, quanto alla nozione di “livelli essenziali” o “livelli
irrinunciabili”;
predispongano l’ambiente nel quale viene inserito lo studente con ADHD in
modo tale da ridurre al minimo le fonti di distrazione;
prevedano l’utilizzo di tecniche educative di documentata efficacia (es. aiuti
visivi, introduzione di routine, tempi di lavoro brevi o con piccole pause,
gratificazioni immediate, procedure di controllo degli antecedenti e conseguenti).
LE PISTE DI LAVORO PER I DOCENTI
Definire con tutti gli studenti poche e chiare regole di comportamento da
mantenere all’interno della classe.
Concordare con l'alunno piccoli e realistici obiettivi comportamentali e didattici
da raggiungere nel giro di qualche settimana.
Allenare il bambino ad organizzare il proprio banco in modo da avere solo il
materiale necessario per la lezione del momento.
Occuparsi stabilmente della corretta scrittura dei compiti sul diario.
Incoraggiare l’uso di diagrammi di flusso, tracce, tabelle , parole chiave per
favorire l’apprendimento e sviluppare la comunicazione e l’attenzione.
Favorire l’uso del computer e di enciclopedie multimediali, vocabolari su CD,
ecc.
Assicurarsi che, durante l'interrogazione, l'alunno abbia ascoltato e riflettuto
sulla domanda e incoraggiare una seconda risposta qualora tenda a rispondere
frettolosamente.
Organizzare prove scritte suddivise in più parti e invitare lo studente ad
effettuare un accurato controllo del proprio compito prima di consegnarlo.
Comunicare chiaramente i tempi necessari per l’esecuzione del compito (tenendo
conto che l’alunno con ADHD può necessitare di tempi maggiori rispetto alla
classe o viceversa può avere l'attitudine di affrettare eccessivamente la
conclusione).
Valutare gli elaborati scritti in base al contenuto, senza considerare
esclusivamente gli errori di distrazione, valorizzando il prodotto e l’impegno
piuttosto che la forma.
Le prove scritte dovrebbero essere suddivise in più quesiti.
Evitare di comminare punizioni mediante: un aumento dei compiti per casa, una
riduzione dei tempi di ricreazione e gioco, l'eliminazione dell'attività motoria, la
negazione di ricoprire incarichi collettivi nella scuola, l'esclusione dalla
partecipazione alle gite.
Le gratificazioni devono essere ravvicinate e frequenti .
35
IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
PIANO:
Si intende la messa in campo sinergica di forze e azioni per garantire
allo studente con DSA di imparare nel rispetto delle proprie
caratteristiche.
DIDATTICO:
I docenti, considerando i punti di forza e i bisogni dell’alunno con DSA,
elaborano ipotesi organizzative e strategie metodologiche.
PERSONALIZZATO: Si tratta di centrare l’insegnamento e l’apprendimento su attitudini e
interessi dell’allievo.
L'obbligo della personalizzazione
La scuola è tenuta all’obbligo della personalizzazione come prevede la
Normativa generale di riferimento, in particolare il DPR 275/99, e il D.LGS 59/2004.
L’Articolo 4 del regolamento delle Autonomia delle istituzioni scolastiche,
prevede esplicitamente siano riconosciute e valorizzate le diversità e promosse le
potenzialità di ciascuno adottando tutte le iniziative utili al raggiungimento del
successo formativo.
Il D.LGS 59/2004, che riprende l’articolo 1 della Legge del 28 marzo 2003, n. 53
prevede che i docenti curino la personalizzazione delle attività educative, attraverso
la relazione con la famiglia in continuità con il primario contesto affettivo e di vita
delle bambine e dei bambini, e che organizzino le attività educative e didattiche al fine
di realizzare la personalizzazione del piano di studi.
Lo scopo è quello di costruire Una scuola di tutti e di ciascuno, riservando
particolare cura agli allievi disabili o con bisogni educativi speciali, attraverso
adeguate strategie organizzative e didattiche, da considerare nella normale
progettazione dell’offerta formativa, come si legge nelle Nuove Indicazioni Nazionali.
Che cosa è il PDP
Il Piano Didattico Personalizzato è uno strumento privilegiato per il percorso
individualizzato e personalizzato, che ha lo scopo di definire, monitorare e
documentare secondo un’elaborazione collegiale, corresponsabile e partecipata – le
strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti. Esso
non è mera esplicitazione di strumenti compensativi e Dispensativi bensì lo strumento
in cui si potranno includere:
1. progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le
competenze in uscita (di cui moltissimi alunni con BES abbisognano);
2. strumenti programmatici utili in maggior misura rispetto a compensazioni o
dispense, a carattere squisitamente didattico – strumentale;
36
3. ogni altra valutazione e/o azione che il Consiglio di classe o il team di classe
intende adottare.
È necessario che l’attivazione di un percorso individualizzato e personalizzato per un
alunno con Bisogni Educativi Speciali sia:
1. deliberata in Consiglio di classe nella scuola secondaria di primo grado;
2. da tutti i componenti del team docenti - nella scuola primaria dando luogo al
PDP, firmato dal Dirigente scolastico (o da un docente da questi specificamente
delegato), dai docenti e dalla famiglia.
Nel caso in cui sia necessario trattare dati sensibili per finalità istituzionali, si avrà cura
di includere nel PDP apposita autorizzazione da parte della famiglia.
Riepilogando:
- PDP, trattasi quindi di un intervento commisurato alle potenzialità dell’alunno,
che rispetti i suoi tempi di apprendimento e che ne valuti i progressi rispetto alle
abilità di partenza.
- PDP, l’intervento didattico ed educativo deve avvenire attraverso una
programmazione flessibile (che varia in funzione dei tempi, ritmi e modalità di
apprendimento della classe), calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze
in uscita.
Si precisa che
la progettazione per gli alunni con DSA deve essere, invece, riferita agli obiettivi della
classe e non differenziata condivisa dall’intero C.d.C., dalla famiglia e dagli specialisti
.
Cosa rappresenta?
A fronte di una segnalazione specialistica di DSA o della presenza di un alunno con
altri bisogni speciali certificati e non è dovere delle SCUOLE e degli INSEGNANTI
redigere un Piano Didattico Personalizzato dell’allievo, che è la trasformazione in atto
concreto del suo diritto a ricevere il tipo di istruzione adatto alle proprie specifiche
condizioni.
Chi lo elabora?
È redatto dal Consiglio di Classe, previa una fase di incontro e di dialogo tra docenti,
famiglie e specialisti, nel rispetto dei reciproci ruoli e competenze. I docenti, infatti,
37
oltre all’osservazione sistematica e diretta delle caratteristiche di apprendimento
dell’alunno, possono avvalersi delle proposte e dei suggerimenti presenti nella diagnosi
specialistica.
Quando viene redatto?
La sua redazione avviene:
all’inizio di ogni anno scolastico entro i primi tre mesi per gli studenti già
diagnosticati;
su richiesta della famiglia in possesso di diagnosi specialistica (in qualsiasi
momento dell’anno). Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il
consiglio di classe o il team dei docenti motiveranno opportunamente,
verbalizzandole, le decisioni assunte sulla base di considerazioni pedagogiche e
didattiche al fine di evitare contenzioso.
Perché si redige?
È necessario per attestare l’applicazione delle garanzie previste dalla Legge 170/2010 e
Direttiva Ministeriale del 27/12/2012 e dalla Circolare Ministeriale n.8 del 6 marzo
2013.
Ed inoltre:
Per costruire la storia scolastica del bambino/ragazzo con DSA.
A tutela, affinché quel che si è detto, scritto e concordato venga rispettato in un
vero e proprio documento con una sua rintracciabilità.
Per registrare i progressi.
Per presentare il ragazzo al presidente di commissione/commissari esterni in sede di
esame
Non meno importante, a tutela della professionalità del docente.
Quali sono i passaggi fondamentali
Ogni Istituzione scolastica:
riceve la diagnosi specialistica dalla famiglia;
la protocolla e la inserisce nel fascicolo riservato;
informa il Consiglio di classe della presenza di un DSA tramite il Referente DSA o
nella persona del Dirigente scolastico;
procede alla stesura del PDP;
38
sottoscrive il PDP insieme alla famiglia;
aggiorna il fascicolo personale riservato inserendo il PDP;
da una copia alla famiglia;
applica le norme sulla privacy sui dati sensibili.
Modello di compilazione del PDP
Sezione 1
1. Dati anagrafici dell'alunno e storia scolastica (scuole frequentate, esiti formativi,
ecc.).
2. Certificazione specialistica attestante i bisogni educativi speciali o (in alternativa)
delibera del consiglio di classe/interclasse contenente le motivazioni pedagogiche e
didattiche attestanti lo stato di alunno con B.E.S.
Sezione 2
In relazione all'area di bisogni educativi speciali:
1. Obiettivi personalizzati relativi alle discipline e trasversali, risultati attesi;
2. strategie didattiche (strumenti compensativi, integrativi, dispensativi);
3. modalità di inclusione (strategie relazionali);
4. modalità di verifica e valutazione (correlate ai precedenti punti) che per gli alunni
stranieri di recente immigrazione).
Sezione 3
1. patto formativo con la famiglia (impegni della scuola, dell'alunno, della famiglia);
2. verbali delle riunioni (del team docenti, del consiglio con famiglia e/o esperti) da
inserire durante l'anno.
3. data di scadenza del PDP o data di aggiornamento prevista.
OBIETTIVI E STRUMENTI
OBIETTIVI
1. Per ogni disciplina concordare, per la scuola primaria e secondaria di primo grado,
una scala di obiettivi finali per ogni classe, dal minimo al massimo.
2. Concordare obiettivi minimi e massimi relativi al comportamento, non inteso come
semplice“condotta”, ma come relazioni sociali, rispetto delle regole, convivenza
civile, impegno, aspettative e interessi.
39
3. Con gli alunni con BES gli strumenti compensativi e dispensativi non si
configurano tanto come utilizzo di supporti tecnologici, quanto come
individuazione di strategie personalizzate e programmazione dei tempi di
apprendimento e attenzione.
STRUMENTI
Facilitare l'apprendimento disciplinare/multidisciplinare attraverso l'utilizzo di:
1. Strumenti integrativi: mappe, testi semplificati, riduzione personalizzata del
programma,riassunti, ecc.
2. Strumenti dispensativi: tempi più lunghi per le verifiche, riduzione dei compiti a
casa, riduzione del numero delle voci nelle singole prove, ecc.
Facilitare l'apprendimento sociale attraverso percorsi finalizzati a:
1. migliorare l'immagine di sé, l'autostima e gli obiettivi per il proprio futuro;
2. far crescere le aspettative da parte dei docenti e del gruppo classe.
3. concordare regole, semplificarle, individuare mediatori e indicatori per facilitarne il
rispetto (manifesti, cartelli, segnali, ecc.)
Facilitare la partecipazione alle attività attraverso:
1. il rispetto dei tempi di attenzione e l'individuazione di attività alternative
2. il rispetto delle capacità di memorizzazione (limitando le verifiche ad archi
temporali concordati.
VALUTAZIONE
La Valutazione deve essere conforme a quanto indicato nel PDP, in relazione a:
1. Obiettivi minimi previsti per l'alunno
2. Risultati ottenuti utilizzando strumenti integrativi e dispensativi
3. Risultati ottenuti utilizzando strategie di inclusione mirate a migliorare l'interazione
sociale e la partecipazione alle attività.
La bocciatura è uno strumento che è possibile utilizzare quando siano stati
preventivamente messi in atto gli interventi previsti da PDP e questi abbiano dati esiti
completamente negativi.
Di norma, il consiglio, deciderà se ammettere o non ammettere l’alunno alla
classe successiva o all’esame di Stato, attenendosi a tutti i seguenti criteri:
1. il livello di preparazione generale: deve essere gravemente insufficiente, non
rispetto alla media della classe, ma in rapporto agli obiettivi indicati nel PDP;
40
2. il percorso compiuto dall’alunno nel corso dell’anno: non deve evidenziare
progressi significativi rispetto alla situazione iniziale;
3. aspettative previste: possibilità di raggiungere nel corso dell'anno scolastico
successivo, gli obiettivi formativi e di contenuto non raggiunti nel presente anno
4. incidenza sulle relazioni interpersonali: si devono valutare gli effetti positivi e/o
negativi della separazione dal gruppo classe (in particolare nel caso di alunni con
disturbi evolutivi specifici collegati ai processi relazionali).
In sintesi i risultati della valutazione finale non possono avere esiti negativi
motivati da ritardi di apprendimento riconducibili o ricollegabili ai bisogni educativi
speciali propri dell'alunno, fatti salvi espliciti accordi con la famiglia che dovranno
essere verbalizzati per iscritto.
Il PDP deve essere redatto entro 30 giorni lavorativi dalla data di inizio
delle attività didattiche.
Per i nuovi casi, entro 30 giorni lavorativi dalla data di presentazione della
diagnosi o dalla delibera del consiglio di classe/interclasse.
Le AZIONI dell’I. C. di GUARCINO
L’Istituto Comprensivo si organizza con le seguenti strutture: Gruppo di lavoro
per l'handicap d'istituto (GLHI)
I compiti del Gruppo di lavoro e di studio d’Istituto si estendono alle
problematiche relative a tutti i BES.
A tale scopo i suoi componenti sono integrati da tutte le risorse specifiche e di
coordinamento presenti nella scuola (funzioni strumentali, insegnanti per il sostegno,
AEC (assistenza educativo culturale), assistenti alla comunicazione, docenti
“disciplinari” con esperienza e/o formazione specifica o con compiti di coordinamento
delle classi, genitori ed esperti istituzionali o esterni in regime di convenzione con la
scuola. É coordinato dal Dirigente scolastico o da un suo delegato.
Potrà avvalersi della consulenza e/o supervisione di esperti esterni o interni,
anche attraverso accordi con soggetti istituzionali o del privato sociale e articolarsi
anche per gradi scolastici.
Tale Gruppo di lavoro assume la denominazione di Gruppo di lavoro per
l’inclusione (GLI).
Il GLI svolge le seguenti funzioni:
rilevazione dei BES presenti nella scuola;
raccolta e documentazione degli interventi didattico - educativi posti in essere;
41
focus-confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie
metodologie di gestione delle classi;
rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola;
raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi sulla
base delle effettive esigenze (ass. insegnanti di sostegno) tradotte in sede
di
definizione del PEI ;
elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’inclusività riferito a tutti gli
alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di
Giugno).
Compiti e riunioni del GLI
analizza le criticità e i punti di forza attuali, per incrementare il livello di inclusività
generale della scuola nell’anno successivo;
formula un’ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse specifiche. Il Piano
sarà deliberato in Collegio dei Docenti e inviato ai competenti Uffici degli USR, ai
GLIP e al GLIR, per la richiesta di organico di sostegno e alle altre istituzioni
territoriali (es. ai comuni) come proposta di assegnazione delle risorse di
competenza, entro il mese di giugno. A seguito di ciò gli USR assegnano alle
singole scuole le risorse di sostegno. Giugno
Adatta il Piano, in relazione alle risorse assegnate alla scuola (sulla base del quale i
singoli GLHO [Gruppo di lavoro per l'handicap operativo - formato da docenti di
classe e operatori ASL] completeranno la redazione del PEI per gli alunni con
disabilità di ciascuna classe.
Sulla base della relazione, il Dirigente scolastico procederà all’assegnazione
definitiva delle risorse, in termini “funzionali”.
Propone al Collegio dei Docenti, entro il mese di settembre, una programmazione
degli obiettivi da perseguire e delleattività da porre in essere, che confluisce nel
Piano annuale per l'inclusività;
Al termine dell’anno scolastico, il Collegio procede alla verifica dei risultati
raggiunti.
Costituisce l’interfaccia della rete dei CTS e dei servizi sociali e sanitari territoriali
per l’implementazione di azioni di sistema (formazione, tutoraggio, progetti di
prevenzione, , ecc.), operando nell’intero arco dell’anno scolastico.
Il GLI Si riunisce di norma una volta al mese in orario di servizio o in orari aggiuntivi
o funzionali, potendo far rientrare la partecipazione alle attività del gruppo nei
compensi già pattuiti per i docenti in sede di contrattazione integrativa di Istituto.
42
43
TERMINOLOGIA ED ABBREVIAZIONI
ADHD
Attention Deficit Hyperactivity Disorder
BES
Bisogni Educativi Speciali.
CF
International Classification of Functioning
CTI
Centri Territoriali per l’Inclusione a livello di distretto sanitario
CTS
Centri Territoriali di Supporto per DSA
D.D.A.I.
Deficit da Disturbo dell’Attenzione e dell’Iperattività (in disuso)
DSA
Disturbo Specifico dell’Apprendimento
GLI
Gruppo di lavoro per l’inclusione
GLH
Gruppo di Lavoro sull'Handicap
GLHO
Gruppo di lavoro per l'handicap operativo (a livello di classe)
GLIR
Gruppi di Lavoro Interistituzionali Regionali per l’integrazione scolastica
GLIP
Gruppi di Lavoro Interistituzionali Provinciali
ICD10
Classificazione Iinternazionale delle malattie e dei problemi sanitari
correlati dall’OMS
ISS
Istituto Superiore di Sanità
ITD
Istituto per le Tecnologie Didattiche
OMS
Organizzazione mondiale della sanità
Q. I.
Quoziente Intellettivo
USR
Uffici Scolastici Regionali
44
MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO
ISTITUTO COMPRENSIVO DI GUARCINO
Via San Francesco,9 - 03016 Guarcino Tel. 0775/46256- Fax 0775/469433
Email: [email protected]:www.icguarcino.it
A.S. 2013/ 2014
P.A.I.
(PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITA’)
Direttiva Ministeriale 27/12/202-CM n°8 del 6/3/2013-Nota Ministeriale 27/06/2013
“Ad una diminuzione di rilevanza della scuola come strumento di ascesa sociale, per migliorare la
propria condizione, corrisponde una crescita della scuola come ambiente di tutela sociale”
Pier Paolo Triani
PREMESSA
Riprendendo la Direttiva Ministeriale del 27/12/2012, la C.M. n. 8 del
marzo/2013 che prevede l’elaborazione, da parte del Gruppo di lavoro per l’inclusione
di ciascuna scuola, di una proposta di Piano Annuale per l'Inclusività degli alunni con
BES, e la nota 27 giugno 2013 prot. n. 1551, l’Istituto Comprensivo di Guardino, nel
suo primo Collegio dei Docenti dell’anno scolastico 2013-14, ha investito il Gruppo di
lavoro per l’Inclusione di riprendere le attività di monitoraggio, di analisi, di studio, di
approfondimento, cominciate in seguito al corso di formazione tenuto dal professor
Dario Ianes l’8 maggio 2013 ad Alatri promosso dall’Istituto Comprensivo di
Guardino e dall’I.I.S Bragaglia di Frosinone, e di redigere il Piano Annuale per
l’Inclusività.Ai lavori hanno collaborato le Funzioni Strumentali, i coordinatori di
classe, di intersezione, di interclasse e la referente al redazione del Piano Professoressa
Roberta Pietrobono.
L’obiettivo del Piano annuale per l’Inclusività (P.A.I.) è dare ordine e
concretezza agli spunti di riflessione e alle attività di ricerca compiute all’interno dei
Dipartimenti, per fornire una indispensabile base di lavoro per la predisposizione del
POF. Il P.A.I. non può essere considerato un semplice adempimento burocratico, un
atto formale, bensì come uno strumento fondamentale per fissare punti partenza ed
obiettivi per far crescere l’intera comunità educante, per rinforzare la consapevolezza
del ruolo di educatore che i docenti svolgono, e per fondare la scuola guarcinesedi
“sulla centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei
“risultati” educativi” (Fonte Tecnodid).
Il P.A.I. non va dunque letto come un “piano formativo per gli alunni con bisogni
educativi speciali”, ad integrazione del P.O.F.; non può essere considerato come un
ulteriore allegato, che, forse, nessuno leggerà o consulterà. Non è un “documento” per
chi ha bisogni educativi speciali, ma è lo strumento per una progettazione della propria
offerta formativa in senso inclusivo, ovvero diretta non al singolo ma ad un’intera
comunità di eguali che hanno gli stessi diritti ad apprendere in un clima di serena e
reciproca collaborazione. Il che è il senso autentico dell’inclusione.
1.
LA NOZIONE DI INCLUSIONE
L’inclusione è un percorso, anzi è proprio “la via che ci consente di giungere”,
secondo le parole di Heidegger, “ a ciò che si protende verso di noi, chiamandoci a sé”.
Colui che chiamiamo il diversamente abile, colui che vive un disagio, che soffre uno
svantaggio di qualsiasi entità e tipologia non è il diverso è un altro io che “si protende
verso di noi …ci chiama a sé”, ovvero formula una domanda di inclusione.
La spinta di questi ultimi anni è sicuramente significativa verso azioni comuni,
condivise. Il concetto di educazione non è più solo quello dell’e-ducere, la scuola,
infatti, è luogo “salvo e innovato” di tutela sociale. L’educare implica una
collaborazione tra gli attori primari del progetto educativo: la famiglia, la scuola e la
comunità. Ognuno di essi offre uno spazio e costituisce uno spazio che mira alla
partecipazione, allo studio, alla socializzazione. Questa crescita ordinata e solidale
degli individui, poi del sistema scuola, quindi dei sistemi famiglia, comunità, scuola
tra loro, ha senso se le persone coinvolte nel lavoro con i disabili, con i portatori di un
disagio, di uno svantaggio sanno riflettere sulla loro identità. Il sistema e i sistemi tra
loro connessi funzionano se si costruisce un documento di riferimento dell’azione
didattica, di accompagnamento, di inclusione che sia aperto, che sia condiviso, che sia
orientativo.
1.1
La nozione di inclusione inverandosi in pratica e scelta di vita ha il compito
primario di interrompere il circuito della delega, per cui si lascia che altri si occupino
di spazi che, in effetti, nessuno poi occupa; evita la frammentazione ovvero la
mancanza di una organizzazione condivisa per cui il lavora si parcellizza in interventi
privi di senso, anche se pieni di buona volontà; rifugge dalla babele che ingenera una
confusione di lingue e di stimoli per cui i soggetti rischiano di essere intrusi e non
inclusi in un progetto che deve produrre altra vita, incontri, dialogo, crescita, maturità;
bandisce il disordine che, in un sistema, determina il crollo, l’implosione, il
collassamento , quindi, la fine dell’organizzazione.
1.2
45
PRATICHE DI INCLUSIONE
1. Vivere e apprendere insieme (tutti gli alunni nel mainstreaming8 scolastico)
2. Sistema inclusivo per tutti
3. Gruppi eterogenei (gruppi misti per diversità culturale, intellettiva, ecc)
4. Cambiamento di idea di scuola
5. Approccio teorico/metodologico centrato sul contesto (considerazione dei livelli emotivi,
sociali, scolastici)
6. Risorse dell’intera scuola
7. Apprendimento individuale e condiviso
8. Un curricolo personalizzato per tutti gli alunni
9. Impegno nella riflessione per tutti gli alunni
10. L’insegnante di sostegno supporta i docenti curriculari, la classe la scuola
11. Cambiamento globale di tutte le pratiche educative (sia di mainstreaming che di sostegno)
12. La responsabilità è del gruppo di lavoro
2.
Il BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE
2.1 Scrive Nicola Molteni che, in modo molto elementare, “un bambino, un ragazzo
hanno un BES quando il loro funzionamento nell’apprendimento, nello sviluppo,
nell’educazione incontra qualche problema ed ha necessità di un intervento specifico e
mirato all’inclusione”.
Se questa considerazione è pienamente condivisibile ed è accettata dalla letteratura in
materia, allora il compito della scuola è quello di prendere in considerazione tutti gli
alunni che, per cause le più diverse, interne o esterne, soggettive o oggettive, o di
natura ambientale presentano forme di disagio che possono condizionare il percorso di
evoluzione e di apprendimento.
8
mainstreaming è una parola composta da main che significa principale e stream che significa corrente; la
desinenza -ing sta a indicare movimento, quindi, "il genere all'interno della società che si muove", ovvero il
genere che si pone al centro delle politiche e delle azioni e non al di fuori di queste.
Si tratta, quindi, di una strategia molto importante, in quanto mira a cambiamenti culturali che coinvolgono
tutte le componenti dei sistemi politici e sociali. Il mainstreaming di genere è una strategia che richiede tempi
lunghi ma che porta a cambiamenti sostanziali all'interno dei sistemi e dei processi; gli interventi mirati a casi
specifici, invece, producono effetti più immediati ma limitati alle aree e alle problematiche su cui si interviene
46
2.2 La definizione e la teorizzazione del “bisogno educativo speciale” nascono per
superare alcuni aspetti tipicamente medicalizzati della nozione di svantaggio e
disabilità, e per costruire un ripensamento dei rapporti tra scuola ed extrascuola e per
progettare interventi non discriminanti che sappiano creare compattezza e unità
all’interno della classe. Ma nasce anche da una prospettiva di arricchimento:
l’introduzione nel corpo vivo della classe degli alunni con DSA è stato un segnale di
apertura e di innovazione. Con l’inclusione si supera il rischio di considerare questi
alunni come una categoria oggetto di studio medico. Un primo superamento di una
barriera clinica si è avuta nel 2010, con la legge 8 ottobre 2010, n.170; poi grazie agli
studi in ambito di valutazione prodotti dall’INVALSI, si è ragionato sempre più in una
prospettiva inclusiva.
2.3 Gli studi hanno sempre più approfondito il concetto di inclusività. Nel 2003
Gentile ha elaborato una tabella delle pratiche di inclusione che costituisce un punto di
svolta nella prassi didattica ed educativa, alla quale l’Istituto Comprensivo di Guarcino
cerca di adeguarsi. Questi i punti della tabella:
3.
L’ALUNNO CON BES
3.1 Nicola Molteni ha chiarito nel convegno di Appiano Gentile del 4 aprile 2013 chi
e un alunno con BES. Certamente non è uno scarto come sosteneva Don Milani: “va da
sé che il tornitore si sforza di lavorare sul pezzo non riuscito affinché diventi come gli
altri pezzi. Voi invece sapete di non poter scartare i pezzi a vostro piacimento … Se
ognuno di voi sapesse che ha da portare innanzi a ogni costo tutti i ragazzi e in tutte le
materie , aguzzerebbe l’ingegno per farli funzionare”.
3.2 Ogni alunno che incontra nella suo normale bisogno di sviluppare competenze,
di valorizzare se stesso, di trovare la sua identità un ostacolo vede in misura maggiore,
minore o ininfluente complicarsi il suo percorso. Ecco che gli alunni con BES sono più
di quanti possiamo immaginare. Un bisogno speciale richiede risorse speciali. La
didattica scelta deve permettere di modificare e arricchire i contesti comunicativi,
relazionali, affettivi, didattici, strutturali e materiali.
3.3 L’alunno con BES ci chiede di far ruotare l’ insegnamento tradizionale su cardini
diversi e di porsi nella prospettiva di chi apprende; ma chiede anche agli alunni di
ripensarsi non come individui o monadi ma come componenti di gruppo che prova
gratificazione nel collaborare e costruire insieme; e chiede soprattutto uno sforzo
migliorativo delle tecniche di comunicazione che si modulano in una pluralità di
47
linguaggi non verbali: dallo sguardo alla mimesi, dall’uso delle immagini alla
diffusione dei suoni. Insomma un alunno bes ha bisogno che la prassi didattica sia
un’organizzazione vivente come quella di un organismo in cui tutti i tessuti, tutte le
cellule coesistono e collaborano allo sviluppo e alla crescita.
4.
LA “ MISSION ” DELL’I.C. di GUARCINO
Che cosa ha fatto e cosa fa l’Istituto Comprensivo di Guarcino.
Da alcuni anni la Funzione Strumentale all’Handicap ha cambiato nome e si
chiama Funzione per il Disagio e la Disabilità, come si rileva dalla stesura del POF, a
partire dall’anno scolastico 2011-12.
Non si tratta soltanto di una questione nominalistica. È il segno e la volontà che
la scuola tutta è impegnata in una azione di accoglienza e di accompagnamento, di
solidarietà e di collaborazione, che tutti noi siamo inclusi in un grande progetto di
tutoring, ciascuno per la sua parte.
La Scuola si è mossa nell’ottica dell’inclusione promuovendo attività sportive, le
Mini Olimpiadi, che hanno coinvolto tutti gli alunni di ogni ordine e grado del
Comprensivo, senza prevedere premiazioni discriminanti, basata sulla competizione
fisica, e puntando sulla esclusiva partecipazione. I giochi, che sono previsti anche per
l’anno scolastico in corso, sono stati sempre aperti da un tedoforo con sindrome down,
perché la scuola non integra, non compie un’operazione puramente sommativa, ma
include alla pari tutti gli alunni in un progetto unitario che va verso la crescita di
ciascuno.
L’Istituto Comprensivo di Guarcino allestisce spettacoli teatrali cui partecipano
insieme tutte le componenti della scuola e tutti gli alunni a pieno titolo; ha organizzato
un primo convegno di studio sulla continuità promuovendo un impegno didattico
centrato sull’apprendimento, ed un secondo sull’inclusione e i DSA.
La Scuola opera attraverso una mediazione coerente tra risorse della scuola e
bisogni educativi. Dà un nuovo senso alla continuità che è divenuta nel dicembre del
2013 oggetto di un convegno di studi. Sceglie la via del dialogo tra le sue componenti,
dell’analisi condivisa, delle elaborazioni pratiche che vengono prima di ogni teoria.
Agisce nella convinzione di Paulo Freire che: “Nessuno educa nessuno, nessuno si
educa da solo, gli uomini si educano insieme con la mediazione del mondo”.
48
5.
L’Istituto Comprensivo di GUARCINO
Riconosce la validità delle indicazioni ministeriali in materia e ritiene doveroso
procedere alla redazione ed all’applicazione di un piano di inclusività generale da
ripresentare annualmente in relazione alla verifica della sua ricaduta e alla modifica dei
bisogni presenti.
Ritiene
che, nella programmazione e nell’effettuazione del percorso
,l’indicazione didattica verso la personalizzazione e/o individualizzazione dei percorsi
educativi debba rispettare la peculiarità di approccio, metodo /stile e livello di
apprendimento afferente a tutti i discenti e, in particolare, ai BES.
Precisa che, proprio nel rispetto dell’individualità e delle sue caratteristiche, si
deve operare nella programmazione e nell’effettuazione del percorso , con piena
consapevolezza dello specifico delle diverse categorie di bisogno educativo, evitando
quanto più possibile la generalizzazione e la genericità e riconoscendone, al contrario,
le matrici tutt’affatto diverse.
Ritiene , di conseguenza, di dover far riferimento alle prassi,alle modalità ed agli
strumenti che la scuola ha già elaborato, posto in essere e validato nella ricaduta ,in
relazione a individuate categorie di BES e, più specificamente a quanto attiene a
studenti stranieri, oltre che a studenti DSA e DA.
Propone quindi che, per quanto attiene allo specifico didattico, si ricorra a:
1)
2)
3)
4)
individualizzazione (percorsi differenziati per obiettivi comuni);
personalizzazione (percorsi e obiettivi differenziati);
strumenti compensativi;
misure dispensative
utilizzati secondo una programmazione personalizzata con riferimento alla
normativa nazionale e/o alle direttive del POF
Propone altresì
a. un impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali e immateriali
già disponibili nella scuola o da reperire con richieste esterne ( ministero, enti locali
ecc. es. facilitatore linguistico, psicologo);
b. ritiene infine necessario operare per abbattere i limiti di accesso al reale diritto allo
studio;
c. che possono qualificarsi come ostacoli strutturali (v. barriere architettoniche per
quanto riguarda i DSA ) o funzionali (mancanza della dotazione della
49
strumentazione individuale:libri di testo, ecc., per quanto riguarda lo svantaggio
socio-economico e culturale).
ATTO DOVUTO
Decreto del Presidente della Repubblica n° 122
del 22 giugno 2009 Art. 10 – Valutazione degli
alunni con difficoltà specifica di apprendimento
(DSA): “Per gli alunni con difficoltà specifiche
di apprendimento (DSA) adeguatamente
certificate, la valutazione e la verifica degli
apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono
tener conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni.
A tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove d’esame, sono adottati,
nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti
metodologico didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei.
Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle
modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove”.
PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE
Parte I – ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITÀ
A. Rilevazione dei BES presenti:
1. DISABILITÀ CERTIFICATE (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)
 minorati vista
 minorati udito
 psicofisici
2. DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI
 DSA
 ADHD/DOP
 Borderline cognitivo
 Altro
3. SVANTAGGIO (indicare il disagio prevalente)
 Socio-economico
 Linguistico-culturale
 Disagio comportamentale/relazionale
 Altro
N°
1
11
10
1
5
10
25
25
50
Totali
138
% su popolazione scolastica
22%
N° PEI redatti dai GLHO
33
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria
5
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria
4
50
Coinvolgimento docenti
curricolari
Coordinatori di classe e
simili
Docenti con specifica
formazione
Altri docenti
A. Coinvolgimento
personale ATA
B. Coinvolgimento famiglie
C. Rapporti con servizi
sociosanitari territoriali
e istituzioni deputate alla
sicurezza. Rapporti con
CTS / CTI
D. Rapporti con privato
sociale e volontario
E. Formazione docenti
Attraverso …
Sì / No
Partecipazione a GLI
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
Altro:
Partecipazione a GLI
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
Altro:
Partecipazione a GLI
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
Altro:
Assistenza alunni disabili
Progetti di inclusione / laboratori integrati
Altro:
Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età
evolutiva
Coinvolgimento in progetti di inclusione
Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante
Altro:
Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla
disabilità
Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e
simili
Procedure condivise di intervento sulla disabilità
Procedure condivise di intervento su disagio e simili
Progetti territoriali integrati
Progetti integrati a livello di singola scuola
Rapporti con CTS / CTI
Altro:
Progetti territoriali integrati
Progetti integrati a livello di singola scuola
Progetti a livello di reti di scuole
Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della classe
Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica
inclusiva
Didattica interculturale / italiano L2
Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA,
ADHD, ecc.)
Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis.
Intellettive, sensoriali…)
Altro:
Si
Si
Si
Si
si
si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
No
Si
Si
Si
Si
Si
Si
No
51
Coinvolgimento docenti
curricolari
Insegnanti di sostegno
AEC
Assistenti alla
comunicazione
52
Attraverso …
Sì / No
Attività individualizzate e di piccolo gruppo
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori
protetti, ecc.)
Attività individualizzate e di piccolo gruppo
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori
protetti, ecc.)
Si
Attività individualizzate e di piccolo gruppo
Si
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori
protetti, ecc.)
Si
Si
Si
Si
Funzioni strumentali /
coordinamento
Referenti di Istituto
(disabilità, DSA, BES)
Psicopedagogisti e affini
esterni/interni
Docenti tutor/mentor
Altro:
SINTESI DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITÀ RILEVATI * :
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo
Si
Si
Si
Si
0
1
2
3
x
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
x
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;
x
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
x
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai
diversi servizi esistenti;
x
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che
riguardano l’organizzazione delle attività educative;
x
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi
inclusivi;
x
Valorizzazione delle risorse esistenti
x
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti
di inclusione
x
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico,
la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
x
Altro:
* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo
Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici
4
53
Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo
(chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)
A livello territoriale
Rinforzare rete tra le istituzioni territoriali
Rinforzare rete CTS
Istituire e predisporre rete tra istituzioni scolastiche.
A livello della scuola
Nomina di un “referente BES” scelto dal C.D.I..
Programmazione del GLI: in coda ai C.D.i.
Programmazione dei GLHO, tre incontri: inizio anno, fine 1° quadrimestre, fine anno.
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
da definire durante l’anno
Condivisione delle buone pratiche ( secondo le direttive ministeriali) nel percorso di autoformazione:
Creazione di una rete di istituto.
Formazione nella strategia razionale-emotiva a supporto degli studenti con difficoltà di
Apprendimento e nella gestione dei conflitti
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;
Approfondimento degli strumenti valutativi dei livelli di apprendimento per alunni con disabilità
cognitiva ( come suggerito da C.M. Ministeriale n° 8 2013)
Utilizzazione PEI e PDP la valutazione sarà adeguata al percorso personale
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Conferma del modello attuale di organizzazione con mantenimento dell'orario funzionale
(indicato nei singoli P.E.I.)
aumentare flessibilità e trasversalità nell'organizzazione del sostegno all'interno della classe
aumentare flessibilità e trasversalità nell’organizzazione del sostegno all’interno della rete d’Istituto.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai
diversi servizi esistenti
Coinvolgimento dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola
Coinvolgimento del Servizio Educativo Territoriale sugli obiettivi condivisi dei progetti formativi
ed educativi
Coinvolgimento servizi sociali
Presenza psicologo e degli assistenti specialistici
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che
riguardano l’organizzazione delle attività educative
Dialogo tra scuola e famiglie per la comprensione dei disagi dei ragazzi: incontri periodici (uno ogni
quadrimestre) per monitorare il percorso educativo.
Organizzazione di giornate informative (BES)
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;
Potrà essere necessario attuare dei percorsi di facilitazione dell’apprendimento linguistico e
“disciplinare”, sulla base delle risorse disponibili:
- ore a disposizione/sportello/altro…
- risorse professionali esterne messe a disposizione dagli Enti Locali e dal Ministero
- risorse professionali volontarie messe a disposizione dal territorio
- risorse economiche dell’Istituto
Riorganizzazione del GLI:
-Articolazione di gruppi di lavoro di formazione , approfondimento e progettazione su specifici focus
o di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;
-Laboratorio teatrale – Laboratorio musicale
Valorizzazione delle risorse esistenti
-Piattaforma informatica per la raccolta dei materiali didattici facilitati per le varie discipline.
di momenti formativi
-Utilizzo di tecnologie per i bes
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di
inclusione
-
enza specialistica
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la
continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
-Progetti per l’orientamento in entrata e in uscita
-costruire un progetto di vita in cui il lavoro e l’autonomia siano le basi di partenza per un reale
inserimento sociale.
-far emergere le potenzialità della persona e avviare una progettualità, in grado di ridurre
l’assistenzialismo .
-
inserimento lavorativo
Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data 28/06/2013
Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 05/09/2013
54
BREVE STORIA DELL’ISTITUTO
L’Istituto Comprensivo di Guarcino è nato nell’anno scolastico 1997/1998, con
quattro plessi di Scuola dell’Infanzia, quattro plessi di Scuola Primaria e tre plessi
di Scuola Secondaria di I Grado, dislocati nei paesi limitrofi di Vico nel Lazio,
Trivigliano e Torre Cajetani. Lo scorso anno, 2012/2013, sono entrati a far parte dell’
Istituto Comprensivo di Guarcino la Scuola della Infanzia e la Scuola Primaria di
Collepardo. L’Istituto ha sede a Guarcino presso la Scuola Secondaria di I Grado in
Via San Francesco (parte alta del Paese), dove si trovano la Presidenza e gli Uffici di
Segreteria.
L
’Istituto
Comprensivo
di
Guarcino presenta, per la sua estesa
dilatazione territoriale, una struttura
organizzativa molto complessa, e di
conseguenza un ampio ventaglio di
problematiche. Costituito da cinque
comuni, ciascuno con la sua storia, non
si offre ad una facile lettura dal punto di
vista antropologico e sociale. Mancano
strutture ricreative
ed anche le
opportunità che offre “il massiccio di
Campocatino, con vette che superano i 2000 metri e da cui si gode lo stupendo
panorama del basso Lazio fino al mar Tirreno, comprese le Isole Pontine” non sono
adeguatamente sfruttate. Campocatino, che “ospita una delle stazioni sciistiche più
antiche del Centro Italia e più
frequentate del Lazio”, possiede
ricchezze
che
vengono
poste
marginalmente alle attività didattiche,
mentre potrebbero e dovrebbero
diventarne uno dei fulcri ; rimane,
infatti, una specificità territoriale a cui
la scuola, nella sua interezza, non
riesce ad attingere significativamente.
Una delle finalità del POF è lavorare
per porre gli sport della neve nel cuore
55
delle attività di apprendimento di tutta la comunità scolastica dei cinque comuni.
Un’altra ricchezza del territorio è data dalla bellezza dei piccoli borghi che
costituiscono il Comprensivo. Tra i piccoli borghi, significativa è la presenza di
Collepardo, non solo per le specificità geologiche: la grotta, il fenomeno o storicoartistiche: l’abbazia di Trisulti; ma anche perché è in atto, in questa realtà una ricerca
delle piante medicinali che attrae studiosi da ogni parte d’Italia.
Guarcino, Vico nel Lazio, Trivigliano e Torre Cajetani, poi, costituiscono luoghi
carichi di storia con una struttura urbanistica, che ricorda perfettamente il comune
medievale. In particolare Guarcino può essere oggetto di uno studio sull’archeologia
industriale essendo stata con le sue 14 cartiere, oggi dismesse, una piccola capitale
56
della carta; ma può costituire anche una fonte di studio sul paesaggio, sulla piccola
industria artigianale domestica del prodotto tipico locale: l’amaretto.
Il POF dell’anno scolastico 2013-14 diventa, quindi, l’occasione per riflettere su
questi aspetti, per contribuire non solo alla loro conoscenza ma anche alla loro
valorizzazione. Nell’ottica delle Nuove Indicazioni per il Primo Ciclo, il POF, redatto
dalla Commisione sotto la guida della Funzione Strumentale, vuole costituirsi come
una carta di intesa con gli Enti Locali sempre più aderente alle problematiche
territoriali.
Organigramma :
DATI GENERALI DELL’ISTITUTO
DIREZIONE
VIA S. FRANCESCO D’ASSISI N° 9
Cap: 03016- Guarcino- (FR)
SEGRETERIA
Tel.
[email protected]
0775/46256 - Fax:
0775/46943
www.icguarcino.it
NUMERO ALLIEVI:
 N° 6 Scuola dell’Infanzia
 N° 5 Scuola Primarie
 N° 3 Scuola Secondaria I°
tot. alunni 182
tot. alunni 317
tot. alunni 147
57
Organigramma 2:
RISORSE PROFESSIONALI
58
Prof. Castrillo Giuseppe
DIRIGENTE SCOLASTICO:
Guarcino tel. 0775/ 46256
COLLABORATORI DEL DIRIGENTE
 Ins.
 Ins.
Morini Luciano ( Vicario)
Quatrana Oliva
COORDINATORI DI PLESSO:
SCUOLA DELL’INFANZIA:

Ins. Di Fraia Patrizia
GUARCINO
0775/ 46260

Ins. Benassi Giuseppina
VICO nel L. PITOCCO
0775/ 418856

Ins. De Parasis Natalina
VICO nel L. CAPOLUOGO 0775/418984

Ins. Castagnacci Alfonsina
COLLEPARDO
0775/47349

Ins. Trepka Izabela Jolanda
TORRE CAJETANI
0775/ 596073

Ins. Passeri Adele
TRIVIGLIANO
0775/ 520221
Ins. Arduini Cristina
GUARCINO
0775/ 46256
Ins. Fagiolo Maria Pia
TORRE CAJETANI
0775/ 596670
Ins. Macciocca Fiorella
TRIVIGLIANO
0775/ 520234
Ins. Ludovici A. Rita
VICO NEL LAZIO
0775/ 418858
Ins. Celebrini Stefania
COLLEPARDO
SCUOLA PRIMARIA:
0775/47349
SCUOLA SECONDARIA I grado:

Prof.ssa Pagliari Roberta
GUARCINO
0775/46256

Prof. Pantano Claudio
TRIVIGLIANO
0775/ 520108
Prof.ssa Cecchinelli Luciana
VICO NEL LAZIO
0775/ 418895
Organigramma 3:
ORGANIZZAZIONE DELL’ISTITUTO -A
59
Organigramma 4:
ORGANIZZAZIONE DELL’ISTITUTO -B
AREA ORGANIZZATIVA
DIRIGENTE SCOLASTICO
D.S.G.A.
(Direttore Servizi Generali
ed Amministrativi)
2° COLLABORATORE
COORDINATORI DI PLESSO
FUNZIONE
DECISIONALE
RSU
Rappr. Sind.acali Unitarie
COLLEGIO
DOCENTI
N° 87
CONSIGLIO DI ISTITUTO
GIUNTA ESECUTIVA
CONSIGLIO DI INTERSEZIONE
COMITATO DI VALUTAZIONE
CONSIGLIO DI INTERCLASSE
REFERENTI DEI PROGETTI
CONSIGLIO DI CLASSE
REFERENTI COMMISSIONI
FUNZIONI STRUMENTALI
1
2
3
4
5
POF
Valutazione
Continuità
Attività
Sportive
HandicapSvantaggio
AREA
PARTECIPATI
VA
AREA
AMM.VA E
DEI SERVIZI
AREA DEL PROCESSO
EDUCATIVO-DIDATTICO
VICARIO
Del
Dirigente Scolastico
PERSONALE AMMINISTRATIVO
N°3
COLLABORATORI SCOLASTICI
N° 14
RAPPRESENTANTI DEI GENITORI
ASSEMBLEE DEI GENITORI
60
MOMENTI ASSEMBLARI
ORGANI COLLEGIALI
La scuola non esaurisce tutte le funzioni educative con gli studenti, ma interagisce
con la famiglia nella loro formazione globale . Gli Organi Collegiali della scuola,
se si esclude il Collegio Docenti , prevedono sempre la rappresentanza dei genitori
in modo da rispondere alle esigenze di dibattito, di proposizione e di confronto fra
tutte le componenti scolastiche.
CONSIGLIO D’ISTITUTO
Adotta il Piano dell’ Offerta Formativa elaborato dal Collegio Docenti;
delibera il bilancio preventivo e consuntivo;
stabilisce come impiegare i mezzi finanziari per il funzionamento amministrativo e
didattico;
adotta il Regolamento d’Istituto.
il Dirigente Scolastico ne è membro di diritto;
è costituito dalle rappresentanze elette del personale docente, del personale
amministrativo e ausiliario, dai genitori degli alunni;
resta in carica tre anni.
GIUNTA ESECUTIVA Composta:
dal Dirigente Scolastico, che la presiede;
dal DSGA che funge da Segretario verbalizzante;
da un rappresentante del personale docente,
un rappresentante degli ATA;
due rappresentanti dei genitori (tutti eletti all'interno del Consiglio d'Istituto).
La Giunta Esecutiva prepara i lavori del Consiglio d'Istituto: è un organo tecnico.
COLLEGIO DEI DOCENTI Composto:
dal Dirigente Scolastico, che lo presiede;
da tutti i docenti di ruolo e non di ruolo della scuola.
Tra i compiti:
Elabora il POF, anche attraverso Commissioni di lavoro;
ha potere deliberante in materia di funzionamento didattico dell’Istituto e in
particolare cura la programmazione dell’azione educativa;
cura la programmazione dell'attività educativo-didattica e ne valuta l'efficacia;
stabilisce i criteri generali per lo svolgimento delle varie attività scolastiche.
61
CONSIGLIO DI INTERSEZIONE/INTERCLASSE
Composto da tutti i docenti di un determinato plesso di Scuola dell'infanzia o
Primaria, oltre ai rappresentanti dei genitori (uno per ogni classe).
Presieduto dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato (in genere il coordinatore
di plesso).
CONSIGLIO DI CLASSE
Composto da tutti i docenti di una determinata classe di Scuola Secondaria di 1°
grado, oltre ai rappresentanti dei genitori (quattro per ogni classe).
Presieduto dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato (in genere il coordinatore
di classe).
Tra i vari compiti:
Si occupa della programmazione didattico-formativa della classe/sezione;
si confronta sull’andamento generale dell’attività didattica;
delibera in materia di valutazione periodica;
assume provvedimenti disciplinari e il voto in condotta;
organizza eventuali strategie di recupero, attività integrative e complementari;
formula proposte e favorisce lo scambio scuola-famiglia e la partecipazione dei
genitori.
COLLOQUI INDIVIDUALI
Svolgono una funzione fondamentale per la raccolta e la trasmissione di
informazioni: favoriscono l’elaborazione di un’ immagine dell’alunno sia
all’interno che all’esterno del contesto scolastico.
COMITATO VALUTAZIONE DEI DOCENTI
Composto da tutti i docenti di una determinata classe di Scuola Secondaria di 1°
grado, oltre ai rappresentanti dei genitori;
eletto all'interno del Collegio Docenti, si occupa, tra le altre cose, di valutare
l'operato dei docenti nell’ anno di prova.
RAPPRESENTANZE SINDACALI UNITARIE (RSU)
Composte da tre unità tra personale docente e ATA, conducono per conto del
personale scolastico la contrattazione integrativa d'istituto con il Dirigente
Scolastico su determinate materie previste dal CCNL Comparto Scuola.
ORGANO DI GARANZIA Composto:
dal Dirigente Scolastico, che lo presiede;
un rappresentante del personale docente e due rappresentanti dei genitori.
Si esprime in caso di ricorso da parte di alunni/genitori in seguito a provvedimenti
disciplinari assunti dal Consiglio di classe o dal Consiglio di Istituto.
Opera solo per la scuola secondaria di 1° grado.
62
I momenti assembleari sono il luogo privilegiato per dichiarare alle famiglie le proposte
educative e didattiche presentii nel P.O.F. e di condividere responsabilità e impegni nel
rispetto reciproco di competenze e ruoli. È costituito da docenti e da rappresentanti
eletti dei genitori.
Organigramma 5:
NUCLEO DI LAVORO
La complessa situazione gestionale dell’Istituto, necessita di un Nucleo che operi in
stretta collaborazione con il Dirigente Scolastico. Lo staff di dirigenza si compone di
numerosi insegnanti, per permettere al Dirigente di creare una leadership diffusa ed
assicurare l’efficacia organizzativa sempre e comunque, anche in sua assenza. Lo staff
non viene riunito al completo, ma per gruppi, a seconda del genere delle attività da
programmare o da valutare.
63
Organigramma 6:
6
UBICAZIONE DELLE SCUOLE
Scuole
INFANZIA
SEDE
GUARCINO
VICO NEL
LAZIO
3
Scuole
SECONDARIE
di I grado
5
Scuole
PRIMARIE
SCUOLA
DELL’INFANZIA
SCUOLA
PRIMARIA
SCUOLA
SECONDARIA
DI
I GRADO
Via S.S. Annunziata
Tel. 0775/46260
Via San Francesco
Tel. 0775/46256
Via San Francesco
Tel. 0775/46256
C. da Colle
Tel. 0775/418858
Via Roma
Tel. 0775/418895
Capoluogo
Via del Plebiscito
Tel. 0775/418984
C. da Pitocco
Tel. 0775/418856
COLLEPARDO
Via D’Alatri
Tel. 0775/47349
Via D’Alatri
Tel. 0775/47349
TRIVIGLIANO
Via Santa Croce
Tel. 0775/520221
Via Canapine
Tel. 0775/520234
TORRE
CAJETANI
C. da Cerano
Tel. 0775/596073
Via G. Marconi
Tel. 0775/596670
Via Canapine
Tel. 0775/520108
64
Organigramma 7:
65
L’ISTITUTO IN NUMERI… Alunni
SCUOLA
DELL’INFANZIA
N° 182
VICO LAZIO
PITOCCO
GUARCINO
SEZ. A 20
SEZ. B 22
SEZ. A 21
SEZ. B 22
VICO LAZIO
CAPOLUOGO
COLLEPARDO
TRIVIGLIANO
SEZ. UNICA
N° 16
SEZ. UNICA
N° 18
SEZ. A N° 22
SEZ. B N° 21
TORRE
CAJETANI
SEZ. UNICA
N° 20
SCUOLA
PRIMARIA
N° 317
GUARCINO
N° 65
1^
2^
3^
4^
5^
VICO COLLI
N° 102
→ 13
→ 10
→ 14
→ 17
→ 11
1^ A
1^ B
2^
3^ A
3^ B
4^
5^
→ 15
→ 14
→ 14
→ 12
→ 13
→ 16
→ 18
COLLEPARDO
N° 29
Pluriclasse
1^ 2^
TRIVIGLIANO
N° 91
→ 7+6
Pluriclasse
3^ 4^
5^
→ 3+3
→ 10
1^
2^
3^
4^
5^
→ 19
→ 27
→ 18
→ 18
→ 9
TORRE C.
N° 30
Pluriclasse
1^
2^ 3^
4^ 5^
SCUOLA SECONDARIA DI I °
N° 147
GUARCINO
N° 44
1^ A → 17
2^ A → 11
3^ A → 16
VICO NEL LAZIO
N° 49
1^ A→ 21
2^ A→ 12
3^ A→ 16
→ 10
Pluriclasse
TRIVIGLIANO
N° 54
1^ A → 16
2^ A → 19
3^ A → 19
→ 5+2
→ 7+6
66
T
EAM DEI SERVIZI GENERALI
E AMMINISTRATIVI
Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi
( DSGA)
Sig.ra Rossi Elide
Sig.ra
Bianchi Elvira
Sig.ra
Sbaraglia Patrizia
Sig.
Pagliaro Mario
ASSISTENTI
AMMINISTRATIVI
ORARIO DI APERTURA DELLA
SEGRETERIA
La segreteria osserva il seguente orario di apertura al pubblico:
Orario antimeridiano: dal lunedì al sabato dalle ore 10:00 alle ore 12:00
Orario pomeridiano:
il lunedì e il giovedì dalle ore 13:45 alle ore 16:45
67
68
Comunità Montana Zona XII Monti Ernici.
Deriva dal termine latino “QUERCINUS”,
assumendo il significato di “QUERCIA “.
INFORMAZIONI
Altitudine: 650 m.
Distanza dal Capoluogo: 22 Km
Municipio: tel. 0775- 46007
Pro Loco:
tel. 0775-46007
C.A.P.:
03016
I tre ordini di Scuola del Comune di Guarcino sono
ubicati al centro del paese:



Scuola dell’Infanzia: Via Annunziata
Scuola Primaria: Via S. Francesco d’Assisi
Scuola Secondaria I grado: Via S. Francesco d’Assisi
tel. 0775/ 46260
tel. 0775/ 46256
tel. 0775/ 46256
Guarcino, antica "Varcenum", incastonato
nei monti Ernici, sotto il Crepacuore (1997
mt) e la Monna (1952 mt), possiede un
territorio
di
grande
importanza
naturalistica, alle sue spalle si innalza il
massiccio
di Campocatino,
stazione
sciistica più antica del centro italia, con
vette che superano i 2000 metri, da cui si
gode lo stupendo panorama del basso
Lazio fino al mar Tirreno, comprese le
Isole Pontine, e posta non lontano dalla
bellissima Abbazia di Trisulti. L'isolamento e la bellezza selvaggia dei luoghi attrasse molti
eremiti, tra questi San Benedetto che nel suo viaggio da Subiaco a Montecassino, passò per
Guarcino. Il paese già strategiacamente importante in epoca romana, dopo la caduta dell'Impero
Romano, subì incursioni dei Saraceni e degli Ungari ed oggi conserva nel centro storico elementi
architettonici e decorativi di notevole rilevanza artistica, tipicamente medievali, come portali,
bifore, trifore e mura in pietra viva.
69
RISORSE INTERNE
SUSSIDI
SCUOLA
DELL’INFANZIA
SCUOLA
PRIMARIA
SCUOLA
SEC. I °
Televisore
X
X
X
Videoregistratore
X
X
X
Fotocopiatrice
X
X
X
Stereo
X
X
X
Fax & Posta
elettronica
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Laboratorio
Multimediale
Videoproiettore
Palestra
Parabola Satel.
LIM
Lavagna Interattiva
Multimediale
RISORSE ESTERNE
UFFICI – STRUTTURE – ATTIVITÀ COMMERCIALI –
ASSOCIAZIONI
Ufficio Postale
Banca di Roma
Carabinieri
Farmacia
Biblioteca
Archivio Storico
Osservatorio Astronomico Istituto Nazionale di
Geofisica e Vulcanologia
Museo delle arti tradizionali e dei mestieri
2 Parrocchie
Campo Sportivo
Campo di Bocce Centro Polivalente (tennis,
pallavolo, calcetto)
Stazione sciistica – Campocatino –
Società Cristallo (Campocatino)
Erzinio Prosciuttificio
Campetelli Torrefazione
Laboratorio Artigianale dell’Amaretto
Alberghi, Ristoranti, Pizzerie, Bar e negozi di
genere alimentari
Laboratorio Tessile
Imbottigliamento acqua oligo–minerale (Fonte
Filette e San Luca)
Cartiera
Ass. Bandistica – Scuola di musica – Coro
Ass. Calcistica – Scuola Calcio
Ass. Sportiva di Ginnastica
2 Sci Club – Scuola di sci
Ass. AGESCI ( Boys Scouts )
Pro-Loco
Protezione Civile
Sportello assistente sociale
Ludoteca
Associazioni varie
70
Comunità Montana Zona XII Monti Ernici. Il nome
deriva dal termine latino VICUS con il significato di
villaggio, borgo.
La specifica fu
aggiunta nel
1872 ed è
identificativa del
luogo.
INFORMAZIONI
Altitudine: 721 m.
Distanza dal Capoluogo: 22 Km
Municipio: tel. 0775-418850
Pro Loco:
tel. 0775-418850
C.A.P.:
03010
I tre ordini di scuola del Comune di Vico nel Lazio sono ubicati come segue:




Scuola dell’Infanzia: Capoluogo
Scuola dell’Infanzia: Località Pitocco
Scuola Primaria: Via Colle
Scuola Secondaria I Grado: Via Roma
tel. 0775/418984
tel. 0775/ 418856
tel. 0775/ 418858
tel. 0775/ 418895
Vico nel Lazio è situato su un colle calcareo a
721 m s.l.m. sulla catena montuosa dei Monti Ernici.
Proprio nel territorio comunale di Vico nel Lazio, con i
suoi 1.952 metri, si trova il monte Monna, una delle
vette più alte degli Ernici.
Le origini di Vico del Lazio restano oscure: da vari
documenti risalenti intorno all'anno 1000 emergono
alcuni dati tali da far ritenere che il castello fosse già
esistente.
Situato in una zona certamente strategica il suo
aspetto e la posizione dominatrice sul territorio,
dimostra il classico aspetto di castello medioevale
dalle caratteristiche difensive con una particolarità.
Cinta muraria, intatta, che racchiude il borgo
medioevale rimasto completamente immutato. La cinta muraria dell'XI secolo, interamente costruita
in pietra locale, cinge l'intero paese ed è dotata di tre porte: Porta Orticelli, Porta Guarcino (nel
quale è possibile ammirare antichi affreschi) e la Porta a Monte dov'è incastonata una pietra con
scritto:"NERVA IMPERANTE", ciò fa pensare che vi fosse una cinta muraria preesistente di origine
Romana del quale rimane solamente l'Arco di Sant'Andrea (verso Porta Guarcino).
71
RISORSE INTERNE
SUSSIDI
SCUOLA
DELL’INFANZIA
SCUOLA
PRIMARIA
SCUOLA
SEC. I °
Televisore
X
X
X
Videoregistratore
X
X
X
X
Proiettore
DVD
X
Parabola Satel.
X
X
Fotocopiatrice
X
X
X
Stereo
X
X
X
Fax
X
X
X
Laboratorio Mult.
X
X
X
X
X
LIM
Lavagna Interattiva
Multimediale
RISORSE ESTERNE
UFFICI – STRUTTURE – ATTIVITÀ COMMERCIALI –
ASSOCIAZIONI
Biblioteca
Scuola di musica
Ass. Culturale S. Maria Goretti
Campo sportivo
Campo di Basket
Campi di calcetto
Ludoteca
Area Capriolo
Sportello dell’assistente sociale
Centro socio-culturale
Vapoforno
Ufficio Postale
Banca di Roma
Farmacia
Carabinieri
Artigianato locale
Ristoranti, Pizzerie
Pro Loco
Associazione Culturale “Mani Slegate”
Associazione Culturale “Vico Ambiente”
Ass. Bandistica – Scuola Musica.
Ass. Calcistica e scuola calcio
Caritas
2 Parrocchie
Protezione Civile
Museo della Pace
72
I due ordini di scuola Infanzia e Primaria, del
Comune di Collepardo sono ubicati nello stesso
edificio in :
INFORMAZIONI
Altitudine: 586 m.
Distanza dal Capoluogo: 20 Km
Municipio: tel. 0775- 47021
Pro Loco:
Via d’Alatri 14
tel. 0775-47012
C.A.P.:

03010
Piazza Lazzaro Liberatori
tel. 0775/ 47349 – Via D’Alatri
Collepardo è
un comune
italiano appenninico di 975 abitanti
della provincia
di
Frosinone nel Lazio. È situato fuori
delle grandi vie di comunicazione,
isolato nello splendido scenario dei
Monti Ernici, in un paesaggio di
rara bellezza tra i più affascinanti di
tutta la Ciociaria. Nel territorio
troviamo antichissime abbazie,
abissi carsici e maestose grotte abitate già nella preistoria. Il l paese di Collepardo sorge a 586 m
s.l.m., su un rilievo dei Monti Ernici in un'area interessata da un'importante attività carsica, che
risulta evidente nelle profonde gole del torrente Cosa, nelle grotte dei Bambocci e nella grande
voragine detta Pozzo d'Antullo. Secondo l'ipotesi più diffusa, il nome Collepardo trarrebbe origine
dalla presenza nel territorio di gatti selvatici o linci, detti gattopardi: a ciò si ispira lo stemma
comunale raffigurante un felino nell'atto di dissetarsi con l'acqua di un torrente.
Secondo un'altra teoria, il nome verrebbe dal latino Collis arduis (collina impervia) attraverso
un'ipotetica forma intermedia Collis pardis infine, uno studioso locale, Monsignor Giuseppe
Capone, ha formulato un'ulteriore ipotesi per la quale il nome deriverebbe da pardes (parco o
giardino): Collepardo significherebbe quindi "Colle giardino”.
73
RISORSE INTERNE
SUSSIDI
SCUOLA
DELL’INFANZIA
SCUOLA
PRIMARIA
Televisore
X
X
Videoregistratore
X
X
Proiettore
X
Parabola Satel.
X
Fotocopiatrice
X
X
Stereo
X
X
Fax
X
X
Laboratorio Mult.
X
X
LIM
Lavagna Interattiva
Multimediale
X
RISORSE ESTERNE
UFFICI – STRUTTURE – ATTIVITÀ COMMERCIALI – ASSOCIAZIONI
Biblioteca
Ass. Bandistica – Scuola Musica
Coro Ernica saxa
Pro Loco
Museo delle Erbe
Area verde
Grotte di Collepardo
Pozzo D’Antullo
Certosa di Trisulti
Parrocchia del Santissimo Salvatore
Campo sportivo
Centro Anziani
Ludoteca
Ristoranti, Pizzerie
Campeggio Monti Ernici
74
I tre ordini di scuola del Comune di Trivigliano
sono ubicati come segue:
INFORMAZIONI
Altitudine: 780 m.
Distanza dal Capoluogo: 30 Km
Municipio:
Pro Loco:
tel. 0775- 520213
Via Cavour,1
tel. 0775-520315
C.A.P.:
03010

Scuola dell’Infanzia: Via Monte Santa Croce
tel. 0775/ 520221

Scuola Primaria: Via Canapine
tel. 0775/ 520234

Scuola Secondaria I grado: Via Canapine
tel. 0775/ 520108
Comunità Montana Zona XII Monti Ernici.
Chiamato TRIBILLIANUM deriva dal nome
latino di persona TREBELLIUS o
TRIBELLIUS con l'aggiunta del suffisso
ANUS che indica appartenenza. Al circuito
murario appartiene un torrione circolare,
unico rimasto di altre torri di avvistamento
e difesa anticamente esistenti.
Trivigliano è situato nel territorio
dei monti Ernici, circondato da boschi di
cerro e
castagno.
Il territorio del comune
risulta compreso tra i 538 e i 781 metri sul livello del mare. Nel territorio di Trivigliano si trova
il Lago di Canterno formatosi nel 1821, di origine carsica.
La sua formazione fu dovuta alla graduale otturazione di due dei tre inghiottitoi, in cui si
incanala l'acqua delle grandi piogge.
75
RISORSE INTERNE
SUSSIDI
SCUOLA
DELL’INFANZIA
SCUOLA
PRIMARIA
SCUOLA
SEC. I °
Televisore
X
X
X
Videoregistratore
X
X
X
X
X
Parabola Satel.
Fotocopiatrice
X
X
X
Stereo
X
X
X
Laboratorio Mult.
X
X
X
Fax
X
Amplificatore
X
Microfono
Unidirezionale
X
Proiettore
X
DVD
X
LIM
X
Lavagna Interattiva
Multimediale
RISORSE ESTERNE
UFFICI – STRUTTURE – ATTIVITÀ COMMERCIALI –
ASSOCIAZIONI
Ufficio Postale
Banca
Biblioteca
Parrocchia
Scuola di musica
Museo delle tradizioni e dei
Mestieri
Campo sportivo
Campo di calcetto
Palestra
Ludoteca
Area verde
Parco Naturale di Canterno
Bowling
Artigianato
Ristoranti – Pizzerie
Pro Loco
Comunità “In Dialogo” per
Tossicodipendenti
Ass. Bandistica
76
INFORMAZIONI
Gli ordini di scuola presenti in Torre Cajetani
sono i seguenti:
Altitudine: 817 m.
Distanza dal Capoluogo: 30 Km
Municipio: tel. 0775- 596017
Pro Loco:
tel. 0775- 596017
C.A.P.:
03010

Scuola dell’Infanzia: Contrada Cerano
tel. 0775/ 596073

Scuola Primaria : Via Spiughe
tel. 0775/ 596670
Comunità Montana Zona XII Monti
Ernici.
Il nome si riferisce alla torre merlata
appartenuta al castello che fu
acquistato nel 1296 da Benedetto
Cajetani, ossia Papa Bonifacio VIII.
Le origini risalgono al 1180 come
attesta una pergamena, che dimostra
l'esistenza in tale epoca di un abitato
fortificato ormai pienamente formato
ed organizzato, la cui difesa è
demandata ai suoi abitanti stessi.
Nel 1303 una Bolla Papale sancì
pertanto l'egemonia della famiglia Caetani nell'area.
Torre Cajetani divenne un importante punto strategico di difesa della Famiglia per
contrastare la Famiglia dei Colonna. Nel 1872 Torre cambia denominazione in Torre
Cajetani. Nel territorio di Torre Cajetani sgorga una sorgente d'acqua oligominerale che era
costantemente utilizzata da Papa Bonifacio VIII per curarsi del mal della pietra (Fonte ProLoco)
77
RISORSE INTERNE
Televisore
SCUOLA
DELL’INFAN
ZIA
X
Videoregistratore
X
Parabola Satellitare
X
Fotocopiatrice
X
X
Stereo
X
X
Laboratorio Mult.
X
X
Fax
X
SUSSIDI
SCUOLA
PRIMARIA
X
X
LIM
Lavagna Interattiva
Multimediale
X
RISORSE ESTERNE
UFFICI – STRUTTURE – ATTIVITÀ COMMERCIALI – ASSOCIAZIONI
Ufficio Postale
Biblioteca
Scuola di musica
Centro socio-culturale
Campo Sportivo
Campo di calcetto (privato)
Ludoteca
Centro Anziani
Sportello Assistente sociale
COLLABORAZIONI INTERNE
FUNZIONI STRUMENTALI
Le funzioni strumentali al POF (ex funzioni obiettivo), che dal
2004 si chiamano funzioni strumentali al POF, sono docenti di
riferimento per AREE di intervento considerate strategiche per la
vita della scuola. La loro attività dovrebbe comportare, di fatto,
una ricaduta sull'intero istituto, in termini di credibilità, di affidabilità e, quindi, di
tutela/incremento dell'organico. I docenti incaricati sono funzionali al POF, sono
cioè risorse per la realizzazione delle finalità istituzionali della scuola in regime di
autonomia, e svolgono attività di coordinamento, gestione e sviluppo.
NOMINE E IMPEGNI
Alla capacità decisionale del Collegio Docenti sono demandati:
 La scelta delle funzioni strumentali in riferimento alle aree indicate dagli articoli
del CCNL.
 L'individuazione, senza che vi sia la costituzione di graduatorie di nessun tipo,
dei docenti tra coloro che abbiano presentato domanda, avendo i requisiti
necessari, per l'accesso alle funzioni obiettivo preliminarmente individuate.
 La valutazione finale dei docenti che esercitano la funzione in sede di
valutazione del POF e comunque non oltre il mese di giugno.
Le
rappresentano quindi un punto chiave per il processo di
valorizzazione del patrimonio professionale dei docenti e per l’evoluzione della
scuola dell’autonomia. Il Dirigente Scolastico e il Collegio dei Docenti, in coerenza
con il Piano dell’Offerta Formativa (POF), identificano i docenti responsabili delle
funzioni strumentali, i quali assumono compiti organizzativi e funzioni di
coordinamento nell’ambito della propria area. Nel corrente anno scolastico, per il
78
raggiungimento delle finalità istituzionali della scuola e per la realizzazione e la
gestione del POF, sono state individuate sei aree, qui di seguito riportate:
TIPO DI FUNZIONE ATTRIBUITA
POF
VALUTAZIONE
CONTINUITÀ
ATTIVITÀ SPORTIVE
HANDICAP- SVANTAGGIO
DOCENTE
Doc.: Passeri Adele
Doc.: Morini Luciano
Doc.: La Candia
Antonella
Doc.: Pantano
Claudio
Doc.: Pietrobono
Roberta
L’immagine inserita nell’area Handicap Svantaggio
è di Ivano di Nardi dal titolo Handicap in
Madagascar (Colori per batik su carta,2003). A
motivo di una forma di ipoacusia, Ivano ha
sviluppato maggiormente le sue doti di osservazione
della realtà e di precisione. Il soggetto dell’opera è
stato tratto da foto che ritraggono alcuni ragazzi
disabili del Madagascar intenti a giocare a pallone
con l’aiuto di stampelle e bastoni. Anche Ivano ha difficoltà a camminare (per
muoversi nel suo quartiere utilizza una carrozzina elettrica) ed è rimasto colpito dalla
vitalità dei ragazzi malgasci e dalla povertà dei loro ausili. Avere un handicap non ha lo
stesso peso nel nord ricco e nel sud del mondo.
79
COMMISSIONI DI
LAVORO
1.
2.
3.
4.
5.
6.
D’Ercole Maura
Macciocca Serena
Morini Luciano
Pantano Claudio
Quatrana Oliva
Scalia Enrico
Referente: F. S. – Passeri Adele
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
VALUTAZIONE
ATTIVITÀ DIDATTICA
ED ORARIO
HANDICAP E
SVANTAGGIO
Arduini M. Cristina
Cecchinelli Luciana
Di Fraia Patrizia
Fagiolo M. Pia
Macciocca Serena
Rondinara Ennia
Rossi Rita C. Maria
Ternelli M. Rosaria
Referente: F. S. – Morini Luciano
Coordinatori :
1. Arduini M. Cristina
2. Cecchinelli Luciana
3. Celebrini Stefania
4. De Santis Patrizia
5. Di Fraia Patrizia
6. Ludovici A. Rita
7. Moriconi Paola
8. Pantano Claudio
9. Rapone P.
10. Salvatori Lucia
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
Angelucci Roberta
Battisti Mariella
Casali Virgilio
Di Cola Cinzia
Noviello Luigi
Pantano Claudio
Petricca Daniela
Pulselli M. Cristina
Rondinara Ennia
Rossi Paola
Sbaraglia Giovanna
Tofani E. Rosalba
Vinciguerra Angelo
Referente: F. S. - Pietrobono Roberta
80
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
SPORT EVENTI
TRE DIPARTIMENTI
(CURRICOLO VERTICALE)
Adiutori M. Teresa
Arduini Maria Cristina
Moriconi Paola
Morini Luciano
Rivera Laura
Rondinara Ennia
Tirocchi Enrica
Referente: F. S. - Pantano Claudio
1.
Cecchinelli Luciana
2.
De Santis Patrizia
3.
Di Fraia Patrizia
4.
Giansanti Concetta
5.
La Candia Antonella
6.
Macciocca Serena
7.
Marcoccia Marco
8.
Moriconi Paola
9.
Passeri Adele
10. Petricca Daniela
11. Rivera Laura
12. Rossi Antonella
13. Scalia Enrico
14. Spaziani Alessandra
15. Tomei Maddalena
Referente: Quatrana Oliva
1.
2.
3.
4.
5.
Cecere Gabriella
Dell’Uomo Giovanna
Di Fraia Patrizia
Pietrobono Graziella
Scalia Enrico
Referente: La Candia Antonella
CONTINUITÀ
81
82
ARRICCHIMENTO E
AMPLIAMENTO
DELL’OFFERTA FORMATIVA I
La valutazione inizia nel momento stesso in cui si pianifica un intervento
formativo, sia esso riferito ad un singolo alunno o ad un gruppo di alunni, oppure ad
una classe o insieme coordinato di classi.
Il passaggio successivo alla pianificazione è la progettazione a cui segue la
programmazione degli interventi nella sua organizzazione temporale scandita dal
controllo valutativo, sia quantitativo che qualitativo.
Progettare, pertanto, risulta insito nel processo d’insegnamento-apprendimento;
non ne rappresenta soltanto la funzione e la struttura portante ma, soprattutto il modello
pedagogico- didattico di riferimento.
I progetti sono, in generale, momenti didattici molto articolati che investono
campi tematici più o meno complessi, per lo più multi o interdisciplinari, implicanti
percorsi operativi laboratoriali che si concretizzano in un prodotto finale il cui scopo è
anche quello di essere comunicato.
La realizzazione di un progetto implica il coinvolgimento di più insegnanti,
l’uso di metodologie e strumenti didattici idonei alla realizzazione e documentazione
dei percorsi, l’attenzione a controllare non solo la esaustività dei contenuti elaborati,
ma anche le operazioni cognitive disciplinari e trasversali attivate nei ragazzi, in modo
che il lavoro risulti integrato con la programmazione curriculare. Nel progetto possono
rientrare moduli completi della/e programmazioni disciplinari di classe che vengono
realizzati all’interno del progetto stesso.
Lavorare per progetti significa lavorare in maniera multidisciplinare:
l’insegnante si fa ricercatore sperimentando nuove strategie per migliorare la qualità
dell’apprendimento dei ragazzi. Nei progetti, oltre ai temi, vengono evidenziati i
concetti che i ragazzi debbono interiorizzare, concetti che vengono costruiti da tutti i
punti di vista: lavorare per concetti significa lavorare interdisciplinarmente.
Poiché tutte le attività didattiche sono costantemente riferite alle linee, definite
collegialmente, sulla base delle bisogni formativi emersi negli alunni, alle norme,
nonché alle articolazioni che si concorderanno nei dipartimenti disciplinari.
Si può dire che ogni singolo progetto debba, necessariamente, essere
elemento del sistema e, in quanto tale, armonicamente integrato.
83
Al fine di armonizzare tutta la progettazione dentro un quadro di riferimento
omogeneo la Commissione, insieme alla F.S. Pof e il Collegio dei Docenti poi, hanno
deliberato, pertanto, alcuni …
… CRITERI – GUIDA
1.
Coinvolgimento di tutti, o quasi, gli alunni
appartenenti
al plesso scolastico.
2.
Per i progetti è prevista la partecipazione dei 2/3
della classe. Il progetto, nel momento in cui registri una
frequenza inferiore ai 2/3, ( 2/3della classe ) verrà
sospeso.
3. Priorità per i progetti di recupero. Essi, in quanto prioritari, vanno finanziati per
intero, previa disponibilità finanziaria. Il recupero verrà attuato solo per gli alunni
che presentino gravi e documentate insufficienze; inoltre, il recupero, per essere
efficace, deve rivolgersi ad un numero limitato di alunni.
4. Per non oberare gli alunni, di un eccessivo carico di lavoro pomeridiano, ogni
progetto deve prevedere, per gli alunni, un solo rientro settimanale della durata
massima di 3 ore.
5.
una
Presentazione delle schede di progetto: rispettare,
volta stabilita, la data di presentazione dei progetti,
previa l’esclusione.
Il progetto, all’atto della presentazione, deve essere
corredato di scheda tecnica e finanziaria,
compilata in ogni sua parte con un preciso riferimento
al
numero
delle ore aggiuntive e funzionali
all’insegnamento. ( Le schede possono essere scaricate dal sito:
www.comprensivoguarcino.it, nella modulistica, all’interno dello spazio docenti
ed in segreteria).
6.
7. L’articolazione del progetto. In ciascun progetto vanno distinti con precisione:
a. il titolo;
b. il responsabile del progetto;
c. i principali obiettivi (educativi, disciplinari o di altro genere);
d. i destinatari a cui si rivolge il progetto ;
e. le metodologie didattiche utilizzate per il raggiungimento degli obiettivi ;
f. gli eventuali rapporti con le altre scuole /istituzioni/enti coinvolti e loro
ruolo;
g. la definizione dell’arco temporale all’interno del quale il progetto si attua;
h. riferimento alla procedura da adottare per la verifica;
i. il dettaglio di massima del materiale di consumo e di investimento necessario
per la realizzazione del progetto;
j. nominativo personale ATA presente al progetto;
8. Budget di riferimento: Distribuzione equa del Fondo d’Istituto
(FIS) per ogni ordine di scuola e per numero di alunni
frequentanti i plessi.
Per consentire a tutti i docenti di accedere al Fondo di
Istituto, si dovranno prevedere fino a un massimo di 10 ore di
progetto extracurriculari. Nel caso che, il Fis a disposizione di
ciascuna scuola e plesso, sia insufficiente a retribuire le ore
totali previste, queste verranno ridotte in misura di una unità
oraria per ciascun docente. Al docente referente saranno
riconosciute un numero di ore forfettarie ( max 4) di attività
Funzionali all’Insegnamento, previa disponibilità finanziaria.
Tutti i progetti quindi previsti nel POF, saranno incentivati
compatibilmente con
le disponibilità assegnate all’Istituto Comprensivo di
Guarcino.
Il budget, per la parte relativa alle risorse assegnate per il FIS è oggetto
di
contrattazione
con la
RSU. Purtroppo il Budget rivolto all’
Offerta
Formativa da
erogare, a causa degli
innumerevoli
tagli,
comporta "effetti finanziari" a cui spesso non viene data
la
giusta
attenzione.
9. Per la Scuola Primaria e Secondaria di I grado, i progetti vanno svolti
esclusivamente in orario extrascolastico pomeridiano.
10. Per la
Scuola dell’Infanzia, le ore di progetto sono da ritenersi
extracurriculari solo per le insegnanti.
84
Al termine dei progetti dovrà essere presentata la seguente
documentazione:
11. Relazione finale nella quale devono essere evidenziati
gli obiettivi raggiunti rispetto a quelli previsti.
12. Scheda conclusiva
13. Registro presenze alunni.
14. Registro firma presenze docenti con apposizione firma
inizio e termine attività.
Note: la circolare ( prot. N. 3666/15) riguardante la presentazione dei progetti per
l’a. s. 2013-2014, è presente sul sito dell’Istituto: www.comprensivoguarcino.it,
nella sezione documenti POF e progetti.
TUTTI I PROGETTI NEI QUALI IL
NOSTRO ISTITUTO È IMPEGNATO …
Sono volti a …
potenziare i piani dell’offerta formativa.
esaltare la creatività e la fantasia dei bambini e dei ragazzi,
migliorare la conoscenza ed integrazione con il territorio,
facilitare la conquista di competenze ed abilità multidisciplinari.
e
tengono conto …
dell’età,
delle fasi di sviluppo
della capacità di apprendimento degli alunni,
della dinamica tra gioco, apprendimento e socialità.
I PROGETTI ACQUISTANO VALORE E SIGNIFICATO
SE INTEGRATI CON LA NORMALE ATTIVITÀ CURRICOLARE.
85
Organigramma
86
PROGETTI A CARICO DEL FIS
87
INFANZIA
SEZ.
DOCENTI
REFERENTE
PERIODO
Guarcino
A/ B
UN ANNO
INSIEME FRA
ESPERIENZE
ED
EMOZIONI
Vico Lazio
Capoluogo
unica
IN UN
MONDO
DI COLORI
Colle pardo
Di Fraia P.
unica
ALLA
SCOPERTA
DEI
QUATTRO
ELEMENTI
Trivigliano
N° 4
TITOLO DEL
PROGETTO
PLESSO
Extracurriculari
A NATALE
IO CANTO
Dell’Uomo G.
Santucci D.
Di Fraia P.
Ottobre
Dicembre
Tirocchi E.
De Parasis N.
Caponera M.R.
A/ B
Castagnacci A.
Minnucci G.
D'Ercole M.
Labasi S.
Passeri A.
Sarandrea E.
Caponera
M.R.
Novembre
Castagnacci
A.
Gennaio
Passeri A.
Maggio
Maggio
Gennaio
Maggio
( supporto
prog. Mini
olimpiadi)
NATALE TRA
LE STELLE
SONO IN
VENA DI
FARTI GLI
AUGURI
Integra il prog.
d’Istituto: “A
scuola sulla
scia della
cometa”.
PLESSO
Tutte le
classi del
plesso
Arduini/ Petricca
Giansanti/Moriconi
Moriconi/Bragalone
Giannotta /Tomei
Quatrana
Guarcino
CREARE
INSIEME
DOCENTI
Collepardo
A SCUOLA
SULLA SCIA
DELLA
COMETA
CLASSE
Vico Lazio
N° 9
TITOLO DEL
PROGETTO
cl. 3^
Divisi in 2
gruppi
Arduini
M. C.
MATEMATICA
Novembre
Dicembre
Celebrini S.
Macciocca S.
Pietrobono G.
Pisani M.
Tutte le
classi del
plesso
Di Tullio M. A.
Ludovici A. R.
Magnanimi L.
Pulselli M. C.
Rossi Rita C. M.
Ternelli R.
4^
2^
De Santis P.
Di Cola C.
Macciocca F.
Tofani E.
Maggio
Macciocca S.
Novembre
Ternelli
3^
Dicembre
M. T.
De Santis P.
Intero
a.s.
Intero
Sbaraglia G.
RECUPERO
DI
PERIODO
Novembre
Moriconi P.
Petricca D.
Tutte le
classi del
plesso
5^
P. DI ALFABE
TIZZAZIO
NE –LINGUA
ITAL. PER
STRANIERI
REFER.
Alunni della
3^
PICCOLA
EDITORIA
Trivigliano
PRIMARIA
Guarcino
88
Adiutori M. T.
a.s.
Ottobre
Gennaio
Integra il prog.
d’Istituto: “A
scuola sulla
scia della
cometa”.
NATALE
INSIEME
Integra il prog.
d’Istituto: “A
scuola sulla
scia della
cometa”.
PLESSO
DOCENTI
Tutte le
classi del
plesso
Adiutori M. T.
Angelucci R.
De Santis P.
Di Cola C.
Macciocca F.
Sbaraglia G.
Tofani E.
Tutte le
classi del
plesso
Di Cola C.
Fagiolo M. P.
Russo E.
Salvatori L.
Tozzi Magni M. T.
Velardo S.
Fagiolo M. P.
CLASSE
DOCENTI
REFER.
PERIODO
Rapone P.
Gennaio
Aprile
Trivigliano
NATALE
CLASSE
Torre Cajetani
TITOLO DEL
PROGETTO
89
PLESSO
PRIMARIA
REFERENTE
PERIODO
De Santis P.
Ottobre
Dicembre
Ottobre
Dicembre
SECOND.
TITOLO DEL
PROGETTO
N°11
Paris N.
TUTTI BRAVI A
SCUOLA
II^
CINEAMIAMOCI
Tutto
l’Istituto
Rapone P.
III^
Ronti l.
RECUPERO
MATEMATICA
RECUPERO
DI ITALI ANO
Guarcino
1°GRADO
II^
Rapone P.
Paris N.
Rapone P.
Novembre
Maggio
II quadri.
Paris N.
II quadri
PLESSO
90
CLASSE
DOCENTI
REFER.
I^
RECUPERO
MATEMATICA
II^
Cecchinelli L.
III^
PERIODO
Novembre
Maggio
I^
CONOSCIAMO
LA SHOA?
BELLEZZE E
RICCHEZZE
DELLA LINGUA
ITALIANA
Vico nel Lazio
1°GRADO
TITOLO DEL
PROGETTO
P. recupero
MI PIACE
L'ITALI ANO
RECUPERO
MATEMATICA
TEATRARE
Aprile
III^
Ciocchetti A.
I^
Dicembre
II^
II^
III^
MURALES
RECUPERO
MATEMATICA
Marzo
II^
Gennaio
III^
III^ A
Trivigliano
SECOND.
I^ A
I^
II^
III^ A
Gennaio
Aprile
Paris N.
Marcoccia M.
Pantano C.
Marcoccia M.
Buanne Pasquale
Febbraio
Maggio
Novembre
Febbraio
Morini Luciano
Pantano Claudio
Novembre
Dicembre
HELLO
CHILDREN!
L’INGLESE
GIOCANDO
PLESSO
I SPEAK
ENGLISH
Guarcin
o
BIBLIOTECA
SCOLASTICA
CLASSE
Rivolto a tutti
gli alunni
dell’Ist.
Moriconi P.
Guarcino
Vico L.
Pitocco
TITOLO DEL
PROGETTO
INFANZIA
(2 plessi)
Arduini
Gennaio
M. C.
Maggio
Vico Cap.
Colle pardo
N° 9
INFANZIA
(2 plessi)
Macciocca S.
INFANZIA
(2 plessi)
Sbaraglia G.
MONDI
LOCALIMONDO
GLOBALE
Progetto in rete
ECONOMIA
SOLIDALE E N
UOVI PERCORSI
DI PEDAGOGIA
NELLA SCUOLA
Progetto
Continuità
AMBASCIATORI
DI PACE
REFERENTE
PERIODO
Novembre
Maggio
Gennaio
Maggio
Gennaio
Maggio
Di Fraia
Ronti L.
PREPARAZION
E ALLA
PROVA
INVALSI DI
MATEMATICA
UNPLUGGED
(prevenzione:
uso e abuso
alcool-fumosostanze
psicotrope)
DOCENTI
Giansanti M.C.
III^
Istituto
ISTITUTO
Torre C.
Trivigliano
91
Tutte le III
della S. Sec.
Di
II
Ronti l.
quadri.
Paris N.
Rapone P.
Rossi P.
Novembre
Rossi P.
Russo E.
Cicconi E.
F.S. La Candia A.
Marzo
Maggio
92
SEGRETERIA
N° 2
TITOLO DEL PROGETTO
SISTEMAZIONE ARCHIVIO DI DEPOSITO
SISTEMAZIONE ATTI GIACENTI E RICOLLOCAZIONE
ATTI GIACENTI PRESSO LA PRESIDENZA DELL'I.C. DI
GUARCINO
PERSONALE
ATA
PERIODO
Bianchi A.E.
Sbaraglia P.
Tutto l’anno
Pagliaro Mario
Tutto l’anno
PROGETTI NON A CARICO DEL FIS
PICCOLI
CITTADINI…
AVvIStano
GRANDI
DONATORI
SETTIMAN
A BIANCA
STILE
LIBERO
(Progetto
esterno)
Vico Lazio
NATALE
Guarcino
TITOLO DEL
PROGETTO
Vico Lazio
N° 6
PLESSO
Curricolari
Tutto
l’istituto
CL^
DOCENTI
REFERENTE
Ternelli M. R.
V
IV
Cardinale A.
V
La Candia A.
Rivolto a tutti gli alunni
dell’Istituto
costo a carico delle
famiglie
La Candia A.
Moriconi
Paola
PERIODO
Novembre
Dicembre
Febbraio
Maggio
Feb.
Apr.
Rivolto a tutti gli alunni dell’Istituto
Gennaio
costo a carico delle famiglie
Maggio
TITOLO DEL
PROGETTO
PLESSO
UTENTI
REFERENTE
Rivolto a tutti gli alunni dell’Istituto
P. NUOTO
CONSIGLIO
COMUNALE
DEI
RAGAZZI
costo a carico delle famiglie
Ottobre
Maggio
SENZA ONERI
Novembre
Organigramma : RIEPILOGO NUMERO PROGETTI
INFANZIA
n° 4
PROGETTI
A CARICO
DEL FIS
Extracurriculari
PRIMARIA
n° 8
31
SEC. I GRADO
n° 10
ISTITUTO
n° 9
PROGETTI
ISTITUTO
A CARICO
DELLE
FAMIGLIE E
NON
PERIODO
N° 9
TOTALE PROGETTI
n° 41
93
94
REGOLAMENTO DELL’ISTITUTO
Accoglienza e sorveglianza degli
alunni
Gli insegnanti della prima ora sono presenti a scuola 5 minuti prima dell’inizio delle
lezioni e gli insegnanti dell’ultima ora, accompagnano gli alunni all’uscita, coadiuvati
dai collaboratori scolastici. L’insegnante presente, al cambio dell’ora, è responsabile
della classe. Durante la ricreazione, gli alunni restano in classe oppure si recano nel
cortile con l’insegnante e usufruiscono dei servizi igienici due alla volta controllati dai
collaboratori. Gli insegnanti di educazione fisica possono essere coadiuvati dai
collaboratori scolastici per accompagnare gli alunni in palestra e in altri luoghi deputati
alle attività motorie. In relazione alle esigenze del trasporto scolastico, di competenza
dell’Ente Locale, gli Organi Collegiali hanno deliberato che: gli alunni, in arrivo
anticipato o in uscita posticipata dalla scuola, dopo le lezioni, per ripararsi dal freddo e
dal cattivo tempo, possono sostare nell’atrio dell’edificio scolastico se:
a.
i genitori firmano una dichiarazione per esonerare la scuola da ogni
responsabilità in caso di danni direttamente o indirettamente causati dal o al
proprio figlio;
b.
sorvegliati dal personale scolastico.
Assenze
 L’alunno che sia stato assente dalla scuola è riammesso previa giustificazione da
parte della famiglia.
 L’alunno assente per malattia per più di cinque giorni può essere riammesso
presentando ai docenti il certificato del medico curante rilasciato in carta semplice
attestante la natura della malattia e l’idoneità alla frequenza.
 L’alunno assente perché affetto da malattia infettiva è riammesso a scuola solo
dietro autorizzazione dell’ufficiale sanitario, o persona delegata, dopo
l’accertamento che sia cessato ogni pericolo di contagio.
 L’insegnante della prima ora giustifica le assenze.
 Il Dirigente o chi ne fa le veci giustifica i ritardi ed autorizza le uscite
anticipate.
Comunicazioni con le famiglie
 La data fissata per i colloqui scuola-famiglia è comunicata ai genitori degli
alunni, almeno 5 giorni in anticipo.
 La data degli incontri ai rappresentanti dei genitori nei consigli di
Intersezione, di Interclasse, di Classe e d’Istituto è comunicata con cinque
giorni di anticipo.
 I docenti della Scuola Secondaria di I grado incontreranno due volte al mese
le famiglie, la prima e la terza settimana. Gli orari di ricevimento dei singoli
docenti saranno affissi nelle rispettive sedi.
95
96
REGOLAMENTO ALUNNI
1.Gli alunni sono tenuti a frequentare la scuola assiduamente.
2. Le assenze devono essere giustificate dall’insegnante della prima ora; ogni
assenza ingiustificata costituisce una grave mancanza verso la disciplina della
scuola.
3. Dopo 5 giorni di assenza per motivi di salute è obbligatorio presentare il
certificato medico.
4. Gli alunni sono tenuti a rispettare la puntualità e al segnale della campana
entrano in classe ordinatamente.
5. Gli alunni sono tenuti ad avere un comportamento rispettoso verso il Dirigente,
i Docenti ed il personale tutto; ad assistere alle lezioni con diligente attenzione,
evitando atti e parole che possano recare disturbo.
6. Gli alunni sono tenuti ad utilizzare correttamente le strutture ed i sussidi
didattici che costituiscono patrimonio della scuola, evitando di danneggiarli.
7. Durante la prima ora di lezione, salvo casi gravi e/o documentati, non si può
uscire dall’aula.
8. Gli alunni non possono allontanarsi dall’aula durante brevi intervalli tra una
lezione e l’altra.
9. Agli alunni non è assolutamente permesso affacciarsi alla finestra, perché tale
gesto costituisce un pericolo.
10.È proibito portare a scuola oggetti estranei all’insegnamento.
11.Durante la ricreazione, della durata di 10 minuti, gli alunni restano in classe
sotto la sorveglianza dell’insegnante, consumano la colazione e si recano due
alla volta al bagno.
12.L’uscita dalla scuola avviene per classe, in ordine e sotto la sorveglianza degli
insegnanti.
13.Un alunno può lasciare la scuola prima del termine delle lezioni solo per
validi motivi e su richiesta di uno dei genitori o di un familiare munito di
autorizzazione scritta, ai quali soltanto sarà affidato.
SANZIONI DISCIPLINARI
1. Agli alunni che manchino ai doveri scolastici o offendano la disciplina, il
decoro e la morale, sono applicate, secondo la gravità della mancanza, le
seguenti punizioni disciplinari:




richiamo verbale
ammonizione scritta
sospensione dalle lezioni per un periodo non superiore a 2 g.g.
sospensione dalle lezioni per un periodo non superiore a 15 g.g.
2. Se un comportamento scorretto arrecasse un danno al patrimonio scolastico,
l’alunno è tenuto al risarcimento del danno oltre alla sanzione disciplinare.
3. Le sanzioni disciplinari sono applicate:
 dall’Insegnante per richiami verbali e ammonizioni scritte;
 dal Consiglio di Interclasse o di Classe, limitato al Dirigente e a due
Docenti indicati dal Consiglio stesso, per le sospensioni dalle lezioni per un
periodo non superiore ai 2 g.g.;
 Dal Consiglio di Interclasse o di Classe al completo per la sospensione
dalle lezioni per un periodo non superiore ai 15 g.g.
97
ORGANO
INTERNO DI GARANZIA
Contro le sanzioni disciplinari che comportino
l’allontanamento dalle lezioni e dalla vita scolastica, entro 15
giorni dalla comunicazione, è ammesso ricorso da parte dei
genitori, all’organo di Garanzia costituito da:
 Dirigente.
 Docente Vicario o Docenti responsabili dei rispettivi Plessi.
 Presidente del Consiglio d’Istituto.
Lo stesso Organo di Garanzia decide anche sui conflitti che possono scaturire
nella scuola in merito all’applicazione del presente regolamento.
ACCESSO A SCUOLA DEI
GENITORI E DELLE
PERSONE AUTORIZZATE
Allo scopo di evitare ogni possibile disturbo all’attività scolastica, è opportuno
regolamentare l’accesso a scuola dei genitori e delle persone autorizzate.
1. I genitori degli alunni che accompagnano i figli all’ingresso della scuola non
possono e non devono accedere liberamente ai locali scolastici.
2. I genitori che, per qualsiasi ragione, intendono accedere alla scuola in orario
scolastico, devono richiedere l’autorizzazione (tramite personale di custodia)
agli insegnanti in servizio.
3. Le persone autorizzate dal Dirigente, possono accedere alla scuola dopo avere
concordato tempi e modalità con gli insegnanti fiduciari.
4. Le persone sprovviste di autorizzazione possono fare richiesta di accesso
all’insegnante fiduciario.
5. Le persone, chiamate dagli insegnanti a collaborare per il buon andamento
dell’attività didattica, possono accedere a scuola previa autorizzazione degli
insegnanti medesimi.
98
99
REGOLAMENTO DEI
SERVIZI
AMMINISTRATIVI
La scuola, nell’ambito dei servizi amministrativi, individua e definisce i seguenti
fattori di qualità:
 Celerità delle procedure e tempi d’attesa agli sportelli;
 Il personale di segreteria garantisce, compatibilmente con le esigenze
di servizio, lo svolgimento della procedura di iscrizione nel più breve
tempo possibile e comunque entro un tempo massimo di 30 minuti;
I moduli di iscrizione sono distribuiti a “vista” nei giorni prefissati e
nel frattempo sono fornite tutte le informazioni necessarie;
 Il rilascio dei certificati, che è effettuato nel normale orario di apertura
della segreteria al pubblico, avviene nel tempo massimo di:
un giorno per i certificati di iscrizione e frequenza;
due giorni per tutti quei certificati che devono portare votazioni e/o giudizi;
cinque giorni per i certificati di servizio del personale;
gli attestati e i documenti sostitutivi del diploma sono consegnati a “vista” a
partire dal terzo giorno successivo alla pubblicazione dei risultati finali;
 Compatibilmente con le esigenze di servizio, si mira alla riduzione dei
tempi di rilascio, per cui non si esclude la possibilità che, in certi
periodi dell’anno scolastico, la consegna dei certificati possa essere
contestuale alla richiesta.
100
TRASPARENZA DELLE
PROCEDURE
- L’utente ha diritto di accesso alle informazioni che lo riguardano.
Il diritto di accesso è esercitato secondo le modalità disciplinate dalla legge n°
241 del 7.08.1990.
- L’utente può produrre memorie e documenti, prospettare osservazioni,
formulare suggerimenti per il miglioramento dei servizi.
L’Istituto assicura, inoltre, la presenza di una bacheca all’ingresso, adibita
all’esposizione di materiale informativo, dell’orario di lavoro del personale
Docente ed A. T .A., dell’orario delle lezioni, dei colloqui dei Docenti con le
famiglie, ecc.
PERSONALE ATA
(Compiti)
I Collaboratori scolastici dovranno in particolar modo adempiere ai seguenti compiti
secondo quanto riportato dai “Profili ATA” modificati ai sensi dell’art. 36 comma 5,
del C.C.N.L. 26 maggio 1999:
1.
2.
3.
4.
Accoglienza e sorveglianza nei confronti degli alunni e del pubblico.
Pulizia dei locali (laboratorio, aula informatica, palestra etc.), degli
arredi, degli spazi scolastici scoperti.
Vigilanza sugli alunni, di custodia e sorveglianza generica sui locali
scolastici, di collaborazione con i docenti.
Sorveglianza degli alunni nelle aule, nei laboratori e negli spazi comuni,
in occasione di momentanea assenza degli insegnanti.
5.
6.
Concorso in accompagnamento degli alunni in occasione del loro
trasferimento dai locali della scuola ad altre sedi anche non scolastiche
ivi comprese le visite guidate e i viaggi d’istruzione, previa autorizzazione
del Dirigente Scolastico.
Garantire anche attraverso particolari forme di organizzazione del lavoro
e l’impiego di funzioni aggiuntive o l’erogazione di specifici compensi, le
attività di ausilio materiale agli alunni portatori di handicap e ai bambini/e
della Scuola dell’Infanzia nell’uso dei servizi igienici e nella cura
dell’igiene personale.
VISITE GUIDATE E
VIAGGI D’ISTRUZIONE
La scuola considera i viaggi d’istruzione, le visite guidate, la partecipazione
ad attività teatrali e sportive, parte integrante dell’offerta formativa.
Le attività di cui sopra sono programmate dai Consigli di Classe e dal Collegio dei
Docenti, secondo i criteri stabiliti e approvati dal Consiglio d’Istituto.La
partecipazione alle visite guidate e ai viaggi d’istruzione deve essere autorizzata
dalle famiglie.
In linea con l’attività didattica programmata, verrà organizzata una ricerca
propedeutica alla conoscenza dei luoghi da visitare. Si sensibilizzeranno gli alunni a
stabilire rapporti interpersonali costruttivi, nel rispetto delle regole, dei ruoli,
dell’ambiente e del patrimonio artistico.
Nell’Istituto Comprensivo di Guarcino per l’anno scolastico 2011/2012, si
prevedono visite guidate e viaggi d’istruzione nei tre ordini di scuola:
SCUOLA DELL’INFANZIA
 Visite guidate con lo scuolabus.
SCUOLA PRIMARIA
 Visite guidate con lo scuolabus.
 Viaggi d’istruzione con pullman da granturismo.
101
102
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO




Classi 1^, 2^, 3^ visite guidate con lo scuolabus.
1^ Secondaria: viaggi d’istruzione di 1 giorno.
2^ Secondaria: viaggi d’istruzione di 1/2 giorni.
3^ Secondaria viaggi d’istruzione di 1 o + giorni.
PIANO D’AGGIORNAMENTO
PER
REALIZZARE
CAMBIAMENTO
ED
PROGETTUALITÀ,
I
SIGNIFICATIVI
INNOVAZIONE
PROCESSI
SUL
PIANO
DIDATTICO-ORGANIZZATIVA,
AL
DI
DELLA
FINE
DI
MIGLIORARE L’OFFERTA FORMATIVA DELLA NOSTRA SCUOLA,
OCCORRE
PERSONALE
OTTIMALE
SVILUPPARE
LE
CAPACITÀ
DOCENTE
NEL
QUADRO
DELLE
COMPETENZE,
RISORSE
PREVEDENDO
E
PROGETTUALI
DI
UNA
GESTIONE
VALORIZZAZIONE
PIANI
DI
DEL
DELLE
AGGIORNAMENTO
INDIVIDUALI E COLLETTIVI, IN PRESENZA ED ON –LINE.
103
VALUTAZIONE E VERIFICA
VERIFICA = Rilevazione e misurazione oggettiva degli apprendimenti
VALUTAZIONE = Osservazione e registrazione del processo di sviluppo
formativo personale dell'alunno che tiene sicuramente conto dei risultati ottenuti
nelle prove oggettive di verifica, ma anche del punto di arrivo (momentaneo) dello
sviluppo dell'alunno, tenendo conto dei vari aspetti della persona: situazione di
partenza e prerequisiti, capacità di apprendimento, modalità di lavoro e di studio,
interesse, impegno, partecipazione alle attività, autonomia personale, disponibilità
a relazionarsi con gli altri nel rispetto delle norme di convivenza civile.
La valutazione è dunque un momento fondamentale del processo di
apprendimento di ogni alunno, permette di monitorarne i progressi e di
diagnosticarne altresì le difficoltà. Sulla base delle informazioni ottenute dalla
valutazione
diagnostica
saranno
realizzati
tempestivi
interventi
a
carattere
compensativo, per eguagliare le condizioni di partenza e per avere risultati terminali tra
loro più omogenei. Verranno perciò valutati gli atteggiamenti affettivi ed emotivi,
sociali, cognitivi, le capacità e le competenze acquisite attraverso prove oggettive
di verifica (test, questionari, griglie…).
La valutazione, nei tre Ordini di Scuola, si basa essenzialmente sulle osservazioni
sia occasionali che sistematiche dei comportamenti, dei ritmi di sviluppo e degli
stili di apprendimento.
Questa avviene a livello:
1.
2.
3.
INIZIALE
IN ITINERE
FINALE
(livelli di sviluppo)
(sequenze didattiche)
( esiti formativi)
La valutazione, inoltre, ha come riferimento principale tre aspetti:
L’EFFICACIA, ossia il rapporto tra gli obiettivi fissati ed i risultati
effettivamente raggiunti.
L’EFFICIENZA, ossia il rapporto tra i risultati conseguiti e le risorse
impiegate.
La QUALITÀ PERCEPITA, ossia il rapporto tra le attese degli utenti e la
percezione del servizio ricevuto.
La valutazione finale consente dunque di valutare i punti di forza e di debolezza di
ogni Progetto e procedere cosi a una NUOVA PROGETTAZIONE.
“Esistono tre modi per educare:
con l’ambizione, con la paura, con l’amore.
Noi rinunciamo ai primi due.”
Rudolf Steiner
104
LA SCUOLA DEVE ESSERE …
FORMATIVA
ATTENTA
105
APERTA
Genitori
PROGETTUALE
Alunni
RICCA
Territorio
Offerte
Iniziative
DINAMICA
RINNOVATA
“…IMPARARE A CONOSCERE,
IMPARARE A FARE,
IMPARARE A VIVERE INSIEME,
IMPARARE AD ESSERE ".
J. DELORS
106
INDICE
PREMESSA
Cos’è il POF ............................................................................................. 1
L’autonomia diventa uno strumento per ...................................... 3
L’autonomia della scuola è una risorsa per ................................ 6
La redazione del POF ................................................................................. 8
PRINCIPI ISPIRATORI E FINALITÀ DELLA SCUOLA
Uguaglianza e imparzialità ......................................................................... 9
Accoglienza e integrazione........................................................................ 10
Partecipazione e condivisione................................................................... 10
Efficacia, efficienza, flessibilità e trasparenza .......................................... 10
Libertà di insegnamento e aggiornamento personale ................................ 10
Finalità ........................................................................................................ 10
RIFERIMENTI NORMATIVI ......................................................................... 11
CURRICOLO, SCELTE EDUCATIVE GENERALI, FINALITÀ
Finalità della scuola:“dall’accoglienza alla formazione del cittadino” .. 12
Profilo dello studente in uscita ................................................................... 13
OBIETTIVI E FINALITÀ NEI TRE ORDINI DI SCUOLA
Le finalità della Scuola dell’Infanzia . ...................................................... 14
Le finalità della Scuola Primaria . ............................................................ 15
Le finalità della Scuola Secondaria I g. . .................................................. 16
Le finalità in sintesi- (organigramma N° 6) ............................................. 19
Bisogni Formativi - (organigramma N° 7) ................................................. 20
Adattamento dell’orario scolastico .............................................................. 22
Il nostro Istituto si propone di ..................................................................... 23
PATTO DI CORRESPONSABILITÀ .............................................................. 24
L’Istituto Comprensivo di Guarcino persegue............................................ 27
L’INCLUSIONE E L’EDUCAZIONE INTERCULTURALE: LA DIVERSITÀ
DELLE PERSONE E DELLE CULTURE COME RICCHEZZA
I BES e l’Inclusione .................................................................................... 29
Per una definizione del BES ........................................................................ 30
Elaborare un PDP per ................................................................................ 31
Area della disabilità .................................................................................... 31
Alunno certificato ........................................................................................ 31
Alunno con diagnosi di specialisti privati.................................................. 32
Alunno senza diagnosi ................................................................................. 32
AREA DEI DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI( RELAZIONALI,
AFFETTIVI,COGNITIVI)
Area dello svantaggio socio economico, linguistico ................................... 33
L’impegno dei docenti ................................................................................. 35
Le piste di lavoro per i docenti ................................................................... 35
IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO ................................................ 36
L’obbligo della personalizzazione .............................................................. 36
Che cosa è il PDP ....................................................................................... 36
Cosa rappresenta ........................................................................................ 37
Chi lo elabora.............................................................................................. 37
Quando viene redatto? ................................................................................ 38
Perché si redige? ......................................................................................... 38
I passaggi fondamentali .............................................................................. 38
Modello di compilazione del PDP .............................................................. 39
Obiettivi e strumenti .................................................................................... 39
LE AZIONI DELL’I. COMPRENSIVO DI GUARCINO................................ 41
Funzioni del GLI ......................................................................................... 41
Compiti e riunioni del GLI .......................................................................... 42
TERMINOLOGIA ed ABBREVIAZIONI ..................................................... 43
P.A.I (PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITÀ)
Premessa .................................................................................................... 44
107
La Nozione di Inclusione ............................................................................. 45
Pratiche di Inclusione ( organigramma)..................................................... 46
Il Bisogno Educativo Speciale..................................................................... 46
L’alunno con BES........................................................................................ 47
LA“ MISSION ” DELL’I.C. DI GUARCINO
Che cosa ha fatto e cosa fa l’Istituto Comprensivo di Guarcino ............... 48
Piano Annuale per l’INCLUSIONE (tabelle) ............................................. 50
PRESENTAZIONE DELL’ISTITUTO
Breve storia dell’Istituto.............................................................................. 55
Dati generali dell’Istituto (organigramma) ................................................ 57
Le Risorse professionali(organigramma) ................................................... 58
Organizzazione dell’Istituto – A (organigramma) ...................................... 59
Organizzazione dell’Istituto – B (organigramma) ...................................... 60
MOMENTI ASSEMBLARI
Organi collegiali ......................................................................................... 61
Consiglio d’Istituto ...................................................................................... 61
Giunta esecutiva .......................................................................................... 61
Collegio dei docenti .................................................................................... 61
Consiglio di intersezione/interclasse ........................................................ 62
Consiglio di classe ...................................................................................... 62
Colloqui individuali..................................................................................... 62
Comitato valutazione dei docenti ................................................................ 62
Rappresentanze sindacali unitarie (RSU) ................................................... 62
Organo di garanzia ..................................................................................... 62
NUCLEO DI LAVORO (organigramma) ............................................................ 63
UBICAZIONE DELLE SCUOLE (organigramma) ............................................ 64
L’ISTITUTO IN NUMERI- ALUNNI (ORGANIGRAMMA) ............................... 65
TEAM DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI .................................... 66
ORARIO DI APERTURA DELLA SEGRETERIA .............................................. 66
108
RISORSE SCOLASTICHE E DEL TERRITORIO DI…
GUARCINO ................................................................................................. 68
VICO NEL LAZIO ....................................................................................... 70
COLLEPARDO ........................................................................................... 72
TRIVIGLIANO ............................................................................................. 74
TORRE CAJETANI ..................................................................................... 76
COLLABORAZIONI INTERNE
Le Funzioni Strumentali . ........................................................................... 78
Commissioni di lavoro ................................................................................. 80
L’ ARRICCHIMENTO E AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA
FORMATIVA ..................................................................................................... 82
Criteri guida dei progetti ........................................................................... 83
Criteri dei progetti( Organigramma) .......................................................... 86
Progetti a Carico del FIS (Extracurriculari) .............................................. 87
Progetti NON a carico del FIS ................................................................... 92
Riepilogo numero progetti:(Organigramma) ............................................. 93
REGOLAMENTO DELL’ISTITUTO
Accoglienza e sorveglianza degli alunni ..................................................... 94
Assenze ........................................................................................................ 94
Comunicazione con le famiglie ................................................................... 95
Regolamento alunni................................................................................... ..96
Sanzioni disciplinari .................................................................................... 97
Organo interno di Garanzia........................................................................ 98
Accesso a Scuola dei Genitori e delle Persone Autorizzate ....................... 98
Regolamento servizi amministrativi ........................................................... 99
Trasparenza delle procedure .................................................................... 100
Personale A.T.A (Compiti) ........................................................................ 100
Visite guidate e viaggi d’ istruzione ................................................................. 101
Piano d’aggiornamento .................................................................................... 102
Valutazione e verifica ........................................................................................ 103
La scuola deve essere (Organigramma) ........................................................... 105
109