PROGETTO ESORDIENTI MILAN LAB

PROGETTO ESORDIENTI
MILAN LAB
CAPACITÀ MOTORIE
Nella tabella delle fasi sensibili (vedi progetto Pulcini) Martin evidenzia come ogni
età è caratterizzata dalla sua motricità e sarà fondamentale tenerne conto nel proporre
esercitazioni allenanti adeguate alle potenzialità dei soggetti.
In particolare tra i 10 e i 12 anni ci si trova in quella che in letteratura è definita
come l’età dell’oro per lo sviluppo motorio.
Per quanto riguarda la capacità di resistenza tra i 10 e gli 12 anni, migliorano
gli aspetti coordinativi del movimento, e diventano più efficacemente realizzabili
attività motorie più prolungate. E’ stato dimostrato che un allenamento sistematico
porta a progressi ragguardevoli, tuttavia lo sviluppo di queste qualità deve sempre e
assolutamente essere svolto in forma ludica, infatti, le caratteristiche psicologiche di
orie nella categoria Esordienti.
queste età necessitano di esercitazioni quanto più varie, stimolanti e non ripetitive
possibile. In pratica il bambino pur essendo maggiormente in grado di svolgere impegni
prolungati, non ha la grandi capacità di svolgere attività ripetitive e monotone dal punto
di vista emotivo e psicologico.
cini) Martin evidenzia come ogni età è caratterizzata dalla sua motricità e sarà
Dal punto di vista fisiologico, fino a 11/12
zioni allenanti adeguate alle
potenzialità
dei soggetti.
Le capacità
motorie
anni la capacità di trasporto e consumo di ossigeno
uella che in letteratura ènella
definita
come l’età dell’oro
per lo sviluppo motorio.
categoria
è correlata al livello di efficienza cardiaca: i bambini
Esordienti
a i 10 e gli 12 anni, migliorano gli aspetti coordinativi
del
movimento,
edella
diventano
più
allenati
mostrano
un aumento
gittata sistolica,
rolungate. E’ stato dimostrato che un allenamento
sistematico porta a progressi
quelli non allenati si adattano alle esigenze di
à deve sempre e assolutamente essere svolto in forma ludica, infatti, le caratteristiche
di ossigeno aumentando la frequenza
azioni quanto più varie, stimolanti e non ripetitive richiesta
possibile.
In pratica il bambino pur
cardiaca.
egni prolungati, non ha la grandi capacità di svolgere attività ripetitive e monotone dal
capacità di trasporto
efficienza cardiaca: i
a sistolica, quelli non
ssigeno aumentando
soglia per ricercare
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o fra altezza, peso,
oreo. A partire da
e differenze molto
ggetti allenati che
lori medi tipici della
L’età dei 12 anni costituisce indicativamente la soglia per ricercare l’incremento
Dal punto di vista fisiologico, fino a 11/12 anni la capacità di traspor
e consumo di ossigeno è correlata al livello di efficienza cardiaca
bambini allenati mostrano un aumento della gittata sistolica, quelli no
allenati si adattano alle esigenze di richiesta di ossigeno aumentand
resistenzacardiaca.
generale. il massimo consumo di ossigeno (VO2max) a partire dagli 11la della
frequenza
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un progressivo
aumento,
in quanto vi è un congeniale
fra
L'età
deimostra
12 anni
costituisce
indicativamente
la sogliarapporto
per ricerca
altezza, peso, forza
muscolare
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di peso corporeo.
partire da quest’età
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2
ossigeno
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a partire
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che progrediscono
riguardo
il loro VO2max
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2
forza
muscolare e VO max/Kg di peso corporeo. A partire d
loro età.
quest’età si possono iniziare ad osservare differenze mol
significative tra soggetti non allenati e soggetti allenati ch
2
A partire dall’età di 11 anni, l’organizzazione
del movimento ha in genere
progrediscono
riguardo il loro VO max oltre
i valori medi tipici del
raggiunto
loro
età. un buon livello evolutivo e ciò permette una ulteriore e sensibile crescita
della forza (componenti coordinative e neuromuscolari).
Ancora e fino alla pubertà, infatti, i fattori che la influenzano sono legati agli
alla l’organizzazione
maturazione del sistemadel
neuro-muscolare,
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A aspetti
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da 11 anni eetà,
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alla coordinazione
intramuscolare,
consente un reclutamento
Ancora
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delle medesime.
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con particolare
riferimento
alla
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in
collega da un lato alla maturazione
funzionale del
sistema nervoso
centrale
e periferico
motorie e la sincronizzazione delle medesime. Tale fenomeno si c
(mielinizzazione delle fibre nervose e maggior regolazione neuro-muscolare), dall’altro
centrale e periferico (mielinizzazione delle fibre nervose e maggior r
alla rapida evoluzione delle capacità coordinative, che nel periodo dai 6 agli 11/12 anni
capacità
coordinative, che nel periodo dai 6 agli 11/12 anni sono in
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costante
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sviluppo della forza
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periodo
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veloce). un patrimonio di esperienze motorie che nel mentre stimo
costituire
anche tutti i processi coordinativi, appagando i bisogni dinamici de
multilaterale, ricorrendo a forme ludico-ricreative, in modo da corrisp
.
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orie e la sincronizzazione delle medesime. Tale fenomeno si collega da un lato alla matura
trale e periferico (mielinizzazione delle fibre nervose e maggior regolazione neuro-muscolare)
acità coordinative, che nel periodo dai 6 agli 11/12 anni sono in costante fase di sviluppo. L
rcato nelle componenti coordinative ed in particolare nella sua forma applicativa più rapida (for
orza veloce è incrementabile già nel periodo pre-puberale attraverso forme di rapida applicazi
La forza motorie
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in modo
da corrispondere
agli interessi
e alle asp
esperienze
motorie stimolano
la maturazione
della coordinazione
intramuscolare,
sviluppano tutti i processi coordinativi e appagano i bisogni dinamici dei ragazzi.
Non si dovrà, al contrario, allenare la forza massimale, poiché appare decisamente
sconsigliato per le evidenti controindicazioni a livello biologico, in particolare
per l’apparato osteo-tendineo. Infatti, l’apparato locomotore, in età evolutiva, è
relativamente fragile per l’incompleta calcificazione. Pertanto, la forza massima non è
opportuno che venga incrementata se non dopo lo sviluppo puberale.
Inoltre, è inutile la ricerca di un sistematico allenamento della resistenza alla forza
soprattutto per quanto riguarda sforzi elevati, rinviandolo ad età successive.
Come conosciuto, la capacità di corsa veloce è strettamente legata ai fattori
coordinativi, e a quelli condizionali (forza veloce). Pertanto segue un incremento
costante dai 7 anni in avanti, avendo ovviamente un miglioramento marcato dopo lo
sviluppo puberale in particolare nei soggetti maschi, legato all’aumento della forza.
Nella categoria esordienti (come per la precedente cat. Pulcini), lo sviluppo della corsa
veloce, è quasi esclusivamente legato al miglioramento della coordinazione ed in
particolare alla coordinazione intramuscolare ed intermuscolare. L’allenamento dovrà
n si dovrà, al contrario, allenare
la forza
massimale,
poiché appare decisamente sconsigliato pe
quindi cercare
di sviluppare
questi aspetti.
ogico, in particolare per l'apparato osteo-tendineo, infatti, l'apparato locomotore, in età e
ompleta calcificazione. Pertanto, la forza massima non è opportuno che venga incrementata se
tre,
è
utile
s
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d
quanto riguarda
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cessivi
Per flessibilità si intende la capacità dell’atleta di eseguire movimenti con
un’elevata ampiezza di oscillazione.
La mobilità articolare (che riguarda la struttura articolare) e la capacità
d’allungamento (che riguarda i muscoli, i tendini, i legamenti e l’apparato capsulare)
sono classificate come componenti della flessibilità.
Ai fini dell’allenamento è bene ricordarsi che il ruolo delle articolazioni del
nostro corpo è duplice: consentire il movimento dei capi ossei, ma nello stesso tempo
garantire la stabilità della struttura ossea nelle varie posture in opposizione alla forza di
gravita. Ecco perché diventa importante chiarire che la mobilità articolare deve essere
migliorata solo quanto è necessario per il mantenimento della mobilità fisiologica che
consente all’uomo i movimenti ed all’atleta la funzionalità più utile corrispondente al
suo modello prestativo. Nel gioco del calcio, per una buona esecuzione del movimento
la flessibilità è fondamentale. La sua formazione ottimale, cioè specifica e coerente con
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il modello prestativo, ha effetti positivi sullo sviluppo dei fattori fisici (forza, resistenza,
velocità, ecc.) e delle abilità sportive (elementi tecnici). Inoltre, ha effetti positivi sulla
prevenzione degli infortuni.
Nonostante l’efficacia, lo stretching non è sempre indicato nell’allenamento
giovanile perché questa metodica si contrappone al bisogno di movimento tipico
in particolare di questa fascia. E’ bene proporre esercitazioni di stretching globale in
modo non estensivo, preferendo esercitazioni che abbiano un contenuto dinamico e
ludico. Sarà quindi utile proporre frequentemente esercitazioni di allungamento di tipo
attivo (slanci e oscillazioni) che se eseguite in modo corretto, risultano anche essere
più specifiche e corrispondenti alle richieste funzionali della prestazione sportiva del
calciatore.