Quarto trimestre 2014

UBS Outlook Svizzera
Chief Investment Office WM
Novembre 2014
Quarto trimestre 2014
Analisi della congiuntura Svizzera
Tema centrale: relazioni tra Svizzera ed Europa
ab
Nel determinare il futuro senso di marcia
nella politica europea bisognerà valutare
se a lungo termine conviene di più
preservare l’autonomia svizzera o
promuovere l’apertura economica del
nostro paese.
UBS Outlook Svizzera
Quarto trimestre 2014
La presente pubblicazione è stata redatta da UBS SA.
Le performance del passato non sono garanzia
di risultati e valori futuri. I prezzi di mercato
riportati corrispondono ai corsi di chiusura della
rispettiva borsa principale. Ciò vale per tutti
i grafici e le tabelle relativi alla performance.
Regional CIO Switzerland
Dr Daniel Kalt
Editore
UBS SA, Chief Investment Office WM,
casella postale, CH-8098 Zurigo
Caporedattore
Sibille Duss
E-mail: [email protected]
2
UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014
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CIO digital & print publishing
Stampa
galledia ag, Flawil, Svizzera
Chiusura editoriale
15 ottobre 2014
Foto di copertina
Sbandieratori con bandiere della Svizzera e
dell’Europa, ripresi sul Männlichen presso
Grindelwald (BE)
Lingue
Pubblicato in italiano, tedesco e francese
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in Svizzera può ricevere l’allegato «Investire in
Svizzera».
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SAP no 80428I-1404
EditoriaLE
Daniel Kalt
Regional CIO Switzerland,
UBS SA
Cara lettrice,
Caro lettore,
il 9 febbraio di quest’anno gli elettori svizzeri hanno
approvato a maggioranza risicata l’iniziativa contro l’immigrazione di massa. In futuro, quindi, l’immigrazione in
Svizzera dovrà essere regolata – o meglio: frenata – nuovamente tramite contingenti. L’attuazione del nuovo articolo costituzionale potrebbe violare l’Accordo sulla libera
circolazione delle persone mettendo a rischio in un colpo
solo tutti gli Accordi Bilaterali I con l’Unione europea (UE).
Infatti, per via della clausola-ghigliottina, l’abolizione
anche di un solo trattato implica la decadenza di tutti gli
altri accordi.
Le nostre relazioni con l’UE sono quindi al banco di prova.
La via bilaterale finora percorsa con tanto successo dalla
Svizzera in Europa non è più cosa certa. Nel loro contributo a pagina 6, Veronica Weisser e Sibille Duss valutano
lo sviluppo attuale e le prospettive future. Mostrano in
ottica economica cosa si cela dietro le diverse posizioni di
politica europea della Svizzera. Inoltre, in un’intervista a
pagina 12 il Segretario di Stato, Yves Rossier, illustra il suo
punto di vista sulla politica europea. Attraverso la Riforma
III dell’imposizione delle imprese si cercherà di appianare
un altro punto di frizione con l’UE in materia di politica
fiscale. Nel suo contributo, Elias Hafner illustra brevemente
gli aspetti principali dell’imminente riforma dell’imposizione delle imprese.
Trovate inoltre, come di consueto nella parte finale di
­questa pubblicazione, le nostre valutazioni sullo sviluppo
della congiuntura, degli interessi e dei tassi di cambio
­svizzeri e globali. Chiudiamo come sempre con la nostra
prospettiva sulle tendenze congiunturali nei diversi settori
dell’industria e dei servizi.
Vi auguro una buona lettura
In sintesi
Tema centrale: relazioni tra Svizzera ed Europa
Congiuntura
La Svizzera alla prova di forza della
politica europea
Europa sull’orlo della deflazione
Il referendum sulla limitazione dell’immigrazione rimette
in discussione gli Accordi Bilaterali con l’UE, che per noi
sono l’ingrediente del successo economico. Nel determinare il futuro senso di marcia della politica europea bisognerà ponderare i pro e contro tra isolamento economico, preservando l’autonomia svizzera, o integrazione
con parziale perdita di indipendenza e autodeterminazione politica.
06
Riforma con licence box ma nessuna
ricetta brevettata
Ultimamente, l’imposizione delle imprese in Svizzera è
diventata bersaglio di forti critiche. A metà anno la Svizzera si è dichiarata disposta ad adeguare la propria imposizione delle imprese agli standard internazionali
dell’OCSE, pur preservando l’attrattiva fiscale.
10
«Dovremo convivere con l’incertezza
economica per i prossimi due, tre anni»
Per Yves Rossier il problema dell’immigrazione non si
risolve con grandi contingenti. In tal modo non si risolverebbero i problemi legati all’accordo sulla libera circolazione delle persone, afferma il Segretario di Stato del
Dipartimento federale degli affari esteri. Una simile soluzione non accontenterebbe nemmeno i cittadini svizzeri,
che si aspettano una politica più restrittiva sull’immigrazione.
4
UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014
12
In primavera gli indicatori congiunturali in Eurozona
anticipavano un superamento della seconda recessione, ma le speranze si sono dissolte durante l’estate.
L’elevato tasso di disoccupazione in Eurozona e l’eccesso di offerta di capacità di lavoro soffocano prezzi e
salari.
16
Caso speciale anche in futuro
Dopo i deboli dati congiunturali nel secondo trimestre,
UBS ha leggermente rivisto al ribasso le previsioni di
crescita per la Svizzera. Prevediamo comunque ancora
una solida crescita economica. Sebbene la Svizzera sia
ancora ben posizionata nel contesto internazionale,
non bisogna dare per scontato il suo eccellente sviluppo economico degli ultimi anni.
18
Inchiesta salariale UBS: Aumenti
salariali nonostante le scarse
previsioni inflazionistiche
Grazie alla solida situazione congiunturale, nel 2015 i
salari svizzeri dovrebbero aumentare dello 0,9% nonostante la scarsa aspettativa inflazionistica, traducendosi
in un aumento reale dello 0,6%. L’aumento più consistente si registra nel settore informatico, mentre nel
turismo le aziende prevedono una tornata negativa.
22
Mercati finanziari e immobili
Settori
Si riaccende il dibattito sul corso
minimo
Industria stabile, turismo vacillante
Le discussioni sul limite minimo di cambio si riaccendono
in Svizzera dopo che la Banca centrale europea ha deciso
un nuovo allargamento della massa monetaria. La necessità del limite minimo di cambio resta però invariata,
visto che in Svizzera regna ancora un rischio di deflazione
latente. Inoltre, in caso di forte apprezzamento del
franco svizzero, molte aziende potrebbero dislocare i
propri investimenti all’estero.
24
Si allarga il differenziale di
rendimento rispetto a Stati Uniti
e Gran Bretagna
La duplicità dell’economia svizzera, con una solida economia interna da un lato e deboli esportazioni dall’altro,
si è fatta sentire anche nel terzo trimestre. Ma negli
ultimi mesi le due sfere hanno iniziato ad avvicinarsi.
Gran parte delle imprese industriali ora giudica soddisfacente il proprio andamento degli affari mentre ad esempio la dinamica di crescita dei fornitori di servizi si è
recentemente indebolita.
29
î Panorama industriale
î Panorama dei servizi
30
32
I tassi d’interesse svizzeri a breve termine sono influenzati
prevalentemente dalla Banca nazionale svizzera (BNS).
Diversamente dalla banca centrale statunitense e dalla
Bank of England, una stretta monetaria da parte della
Banca centrale europea (BCE) e della BNS è ancora in là
da venire. Non ci aspettiamo quindi alcun rialzo dei tassi
da parte di BCE e BNS fino al 2017.
25
Fase di debolezza per gli immobili
residenziali
Sebbene i prezzi offerti sul mercato svizzero delle abitazioni di proprietà tendano ancora verso l’alto nel terzo
trimestre, le percentuali di rincaro dei prezzi sono nettamente al di sotto della media decennale. Uno dei motivi
potrebbe risiedere nell’aumento della percentuale di
superfici sfitte, passata dallo 0,96 all’1,08% dalla metà
del 2013.
26
«Investire in Svizzera»
Le imprese svizzere mostrano una robusta redditività
e il loro debito è basso nel confronto storico. Di conseguenza, le imprese hanno aumentato i tassi di distribuzione. Nonostante i rischi congiunturali e politi*Aus rechtlichen Gründen erhalten nur Kundinnen und Kunden mit Wohnsitz in der
ci,
le imprese
azzardano
nuovo più spesso fusioni e
Schweiz
die Beilage «Investieren
in derdi
Schweiz».
acquisizioni.
Allegato*.
*Per motivi legali l’allegato «Investire in Svizzera» è destinato solo ai clienti con domicilio in Svizzera.
4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera
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Tema centrale: relazioni tra Svizzera ed Europa
La Svizzera alla prova di forza
della politica europea
Veronica Weisser
Economista, UBS SA
Sibille Duss
Economista, UBS SA
L’iniziativa contro l’immigrazione di massa ha messo
la Svizzera in un bel pasticcio. Un fallimento dei
negoziati per la riformulazione dell’Accordo sulla
libera c­ ircolazione delle persone con l’Unione europea (UE) manderebbe a monte l’intero pacchetto
dei «Bilaterali I». Alla Svizzera rimarrebbero i cocci
della sua politica europea: i «Bilaterali I» perderebbero così la loro f­ unzione di proficuo compromesso
tra indipendenza politica e integrazione economica
nell’UE.
duzione della moneta unica. In tal modo intendeva evitare
uno spostamento dei rapporti di potere a favore di una
Germania riunificata. Nel Trattato di Maastricht del 7 febbraio 1992 si decise definitivamente l’introduzione
­dell’unione monetaria, la nascita dell’euro fu decretata il
1° gennaio 1999 così come furono definiti i criteri di convergenza per entrare a far parte dell’unione monetaria.
Nel 1996 seguì il patto di stabilità, di particolare rilevanza
per l’unione monetaria.
Allo stesso tempo la Svizzera si dissociava, negando l’adesione allo SEE, dal processo di integrazione europeo. I progressi fatti fino a quel momento verso l’integrazione
ebbero una grande rilevanza economica, in particolare l’accordo di libero scambio stipulato nel 1972 tra Svizzera e
Unione economica europea. Ma l’avvicinamento rimase
complessivamente pigro rispetto a quello delle nazioni
europee. Nella popolazione prevaleva lo scetticismo. Si
temeva di cedere indipendenza e autodeterminazione politica. Nel bel mezzo della più grave crisi immobiliare della
storia elvetica del dopoguerra e di una dolorosa recessione, regnava l’incertezza sulla strutturazione delle relazioni con i vicini europei. Un’azione solitaria verso l’isolamento appariva però altrettanto indesiderabile, al pari di
un’integrazione completa. Ma cosa si doveva fare al posto
della completa integrazione prevista dallo SEE?
Due mondi contrapposti
Allora, come oggi, nel dilemma sul corso della politica
europea della Svizzera si scontravano due ideologie contrapposte, che rappresentano gli elementi essenziali del
modello di successo svizzero. Da un lato ci sono le forze
conservatrici, in parte isolazioniste, che ruotano attorno
all’UDC. Per loro, il successo della via svizzera affonda le
La Svizzera si è già trovata in passato di fronte alle macerie radici nell’indipendenza politica e nella piena autodeterminazione da parte del popolo. In quest’ottica, si punta a
della sua politica europea. Il rifiuto di aderire allo SEE nel
dicembre 1992 segnò un fatidico punto di svolta nelle rela- tutelare una serie di caratteristiche specifiche della «pecuzioni con l’Europa. Il graduale avvicinamento della Svizzera liarità svizzera»: la democrazia diretta, grazie alla quale il
voto popolare è sovrano e legislatore di ultima istanza praall’Europa degli anni Settanta e Ottanta fu interrotto bruticamente a tutti i livelli politici. La sua volontà non può
scamente. Con la stessa maggioranza risicata che oggi ha
essere surclassata nemmeno dal diritto internazionale. In
accolto l’iniziativa contro l’immigrazione di massa, a quel
tempo venne respinta l’adesione allo SEE, esattamente con questo contesto rientra anche il principio di sussidiarietà,
che colloca le competenze e le decisioni in materia politica
il 50,3 contro il 49,7 per cento dei voti. E proprio come
e fiscale sempre sul gradino più basso dello Stato. Su di
oggi è difficile stimare le conseguenze della decisione
esso fonda anche l’elevata concorrenza fiscale e tra localizsull’immigrazione di massa, allora era difficile prevedere
zazioni a livello cantonale e comunale all’interno della Svizle probabilità di successo dei negoziati bilaterali.
zera. Tutti questi elementi sono importanti fattori che spiegano l’elevata stabilità politica in Svizzera, un elevato
La Svizzera si dissocia
I primi anni Novanta furono caratterizzati da una spiccata grado di controllo democratico sullo Stato e quindi un’imposizione fiscale relativamente bassa con buona qualità dei
accelerazione dell’integrazione europea. Infatti, François
Mitterand acconsentì all’unificazione tedesca solo a patto servizi pubblici.
di un maggior coinvolgimento della Germania e dell’intro6
UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014
Tema centrale: relazioni tra Svizzera ed Europa
L’opposta prospettiva spiega il successo della Svizzera con
la sua apertura internazionale e l’integrazione possibilmente elevata nell’economia globale così come nel grande
mercato interno europeo. Le imprese svizzere possono così
sfruttare i vantaggi dettati dalle dimensioni (cd. effetti di
scala) e ottenere anche risparmi grazie alla circolazione
liberalizzata delle merci. L’accesso ai mercati esteri favorisce soprattutto le imprese orientate alle esportazioni mentre l’apertura dei mercati interni, precedentemente irrigiditi
e dominati da cartelli, avvantaggia soprattutto i consumatori. La pressione competitiva dall’estero crea stimoli per
incrementare la produttività e l’innovazione, l’economia
nazionale accresce la sua efficienza e le sue performance
a lungo termine.
Accordi bilaterali: finora un proficuo compromesso
Dopo il rifiuto di aderire allo SEE, la Svizzera fu costretta a
ridefinire le relazioni con l’Europa lungo una nuova via. Per
far fronte alla minaccia dell’isolamento economico, il Consiglio federale spinse per stipulare accordi settoriali; alla
fine del 1993 l’UE si dichiarò disposta a negoziare in sette
settori. Dalla necessità nacque così la via bilaterale, percorsa con successo per i due decenni a venire come proficuo compromesso tra le descritte posizioni contrapposte.
Gli accordi bilaterali I furono ratificati nel 1999, entrarono
in vigore nel 2002 e comprendono in totale sette accordi
giuridicamente indipendenti ma di fatto reciprocamente
vincolati dalla «clausola-ghigliottina». Questa clausola
impone che tutti gli accordi devono essere contemporaneamente in vigore. In caso di scioglimento o mancata proroga di uno solo di questi accordi, tutti gli altri ad esso
­collegati verrebbero abrogati. Il vantaggio economico che
veniva attribuito agli accordi da più fronti fu evidente in
fase di ratifica: tutti i grandi partiti politici si dichiararono
a favore, anche una maggioranza dell’UDC.
I «Bilaterali I» comprendono i seguenti accordi, tutti (ad eccezione
di quello sulla ricerca) sono classici accordi di apertura del mercato
che puntano a un’integrazione economica più profonda: 1
 Accordo sulla libera circolazione delle persone
 Accordo sugli ostacoli tecnici al commercio
 Accordo sugli appalti pubblici
 Accordo sul commercio di prodotti agricoli
 Accordo sui trasporti terrestri
 Accordo sul trasporto aereo
 Accordo sulla ricerca
1
Dipartimento federale degli affari esteri, Politica europea della Svizzera,
Accordi bilaterali I, https://www.eda.admin.ch/dea/it/home/europapolitik/
ueberblick/bilaterale-1.html
vincolare la Svizzera in un sistema internazionale di fiscalità
del risparmio e di lotta contro la frode consentì alla Svizzera
di imporre, come contropartita, ulteriori negoziati. Nel
2004 furono stipulati i Bilaterali II, tra i quali gli accordi su
industria alimentare, turismo, fiscalità del risparmio, sicurezza nazionale (Schengen/Dublino), politiche di asilo, statistica, ambiente e cultura. Questi accordi, a differenza dei
Bilaterali I, non sono soggetti a una clausola-ghigliottina e
possono essere abrogati singolarmente dalle due parti.
L’accoglimento dell’iniziativa contro l’immigrazione di
massa del 9 febbraio 2014 mira a uno scioglimento
dell’accordo sulla libera circolazione delle persone, visto
che auspica di disciplinare l’immigrazione introducendo
contingenti e tetti massimi di ingresso. Se non si riuscisse
a rinegoziare l’accordo, anche tutti gli altri accordi bilaterali I rischiano di essere abrogati per effetto della clausola-ghigliottina.
Da una prospettiva economica il compromesso bilaterale
rappresenta un successo. Per la prima fase fino a fine 2007,
il Centro di Ricerche Congiunturali (KOF) del politecnico di
Zurigo calcola che 5,5 miliardi di franchi di incremento del
prodotto interno lordo svizzero siano riconducibili ai Bilaterali I. Mentre quasi tutti i paesi sviluppati hanno attraversato una profonda recessione dovuta alla crisi del credito
subprime statunitense e alla crisi dell’indebitamento in
Eurozona nel periodo dal 2005 al 2013, l’economia elvetica
ha continuato a prosperare. Circa la metà della crescita
media del 2% è riconducibile direttamente all’immigrazione, incentivata dalla libera circolazione delle persone. Ma
anche il reddito pro capite svizzero è cresciuto ancora, sia in
termini nominali sia al netto del potere d’acquisto, diversamente da quanto accaduto in quasi tutti i paesi confinanti.
Una storia di successi economici
Dopo i Bilaterali I, la Commissione europea assunse dapprima un atteggiamento ostile verso un ulteriore sviluppo
della via bilaterale e la stipulazione di ulteriori pacchetti di
accordi. Il progetto svizzero le sembrava troppo laborioso,
singolare e ambizioso. Il forte interesse unilaterale dell’UE a
Grazie all’apertura del mercato del lavoro svizzero, negli
ultimi anni molte aziende elvetiche sono riuscite a reclutare il personale specializzato tanto necessario. Stimiamo
che ogni anno la Svizzera avrebbe dovuto spendere circa
6–9 miliardi di franchi in più se avesse dovuto finanziare
di tasca propria l’istruzione dei numerosi immigrati otti4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera
7
Tema centrale: relazioni tra Svizzera ed Europa
mamente qualificati e con formazione di livello terziario.
Il paese ha quindi beneficiato enormemente del «Brain
Gain» dall’UE.
(cd. autocertificazione) dei prodotti realizzati in Svizzera,
nel settore farmaceutico subentrerebbero ulteriori costi
pari a 150–300 milioni di franchi svizzeri.
Le costose conseguenze dell’isolamento
Benché oggi il valore degli accordi bilaterali venga parzialmente messo in discussione, una cosa è certa: almeno per
alcune imprese e alcuni settori lo scioglimento degli
accordi bilaterali I avrebbe conseguenze economiche
pesanti. Complessivamente, grazie all’Accordo sugli ostacoli tecnici al commercio si stimano risparmi annui di
circa 200–500 milioni di franchi per il settore delle esportazioni. Le stime considerano i costi supplementari pari a
0,5–1% del valore del prodotto che bisognerebbe sostenere per ulteriori controlli di valutazione della conformità.
Per l’industria farmaceutica un’eventuale abrogazione
dell’Accordo sugli ostacoli tecnici al commercio sarebbe
particolarmente dolorosa:
 In assenza dell’Accordo, l’autorizzazione alla produzione
e il luogo di produzione dovrebbero, di norma, essere
verificati, ovvero ispezionati, due volte l’anno. L’industria
farmaceutica calcola i costi di ogni singola ispezione in
160 giorni-uomo o circa 400 000 franchi. In generale, il
numero delle ispezioni dovrebbe comunque aumentare.
Anche l’Accordo sulla ricerca è nettamente a favore della
Svizzera, con un saldo positivo tra contributi e fondi ottenuti nel 6° Programma quadro di ricerca (PQR).
 I contributi versati (775,3 milioni di franchi) sono rien-
 La Svizzera tornerebbe a essere uno Stato terzo nel qua-
dro dell’autorizzazione dei prodotti. Poiché non verrebbero più automaticamente accettati e riconosciuti i
costosi risultati di analisi e le decisioni di autorizzazione
trati in Svizzera al 100% sotto forma di sovvenzioni a
progetti (794,5 milioni di franchi). Ne deriva quindi un
saldo positivo di 19,2 milioni di franchi. Ulteriori
75 milioni di franchi sono andati a organizzazioni internazionali con sede in Svizzera (Cern, varie organizzazioni ONU, ecc.).
Cronologia delle relazioni tra Svizzera ed Europa
1989
1992
Accordo sulle
assicurazioni
1972
Accordo di libero
scambio AELS-CEE
Il Popolo svizzero boccia
l’adesione al SEE
1990
Accordo sulla
facilitazione e
la sicurezza doganali
1999
UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014
2009
Bilaterali II
(Schengen, Dublino, fiscalità del
risparmio, lotta contro la frode, prodotti
agricoli trasformati, ambiente, statistica,
MEDIA, pensioni)
Bilaterali I
(libera circolazione delle
persone, ostacoli tecnici al
commercio, appalti pubblici,
agricoltura, trasporti terrestri,
trasporto aereo, ricerca)
Fonte: Politica europea della Svizzera, Direzione degli afarai europei
8
2004
2005
Estensione della libera
circolazione delle
persone all’UE-10
Firma e attuazione provvisoria
dell’Accordo riveduto sulla
facilitazione e la sicurezza
doganale
2009
Rinnovo della libera
circolazione delle
persone ed estensione
alla Bulgaria e alla
Romania
2010
2011
Firma dell’Accordo sul
riconoscimento reciproco
delle denominazioni di origine
protetta (DOP) e delle indicazioni
geografiche protette (IGP) dei
prodotti agricoli e alimentari
Firma
dell’Accordo
sull’educazione,
la formazione
professionale e la
gioventù
2013
Firma
dell’Accordo di
cooperazione in
materia di
concorrenza
Tema centrale: relazioni tra Svizzera ed Europa
 La Svizzera ha partecipato a oltre 1300 progetti che
hanno dato vita a oltre 32 000 partnership di progetto
tra ricercatori dalla Svizzera e da altri Stati europei.
Secondo un sondaggio, la maggioranza dei partecipanti
non avrebbe condotto il proprio progetto senza il PQR.
In oltre il 50% dei casi, gli esiti del progetto si sono concretizzati in nuovi prodotti e servizi. Il 40% ha avuto
positivi effetti occupazionali realizzati o attesi, il 30%
ha aiutato a incrementare il fatturato.
L’incertezza ha preso il sopravvento
Probabilmente le singole ripercussioni dei vari accordi non
sarebbero tanto decisive quanto le estese conseguenze di
uno scioglimento dei Bilaterali I. Infatti, l’incertezza è deleteria per l’economia. Stando a un sondaggio della Banca
nazionale svizzera (BNS), dall’accoglimento dell’iniziativa
contro l’immigrazione di massa l’incertezza è aumentata
leggermente o vistosamente per il 43% delle imprese.2 È
vero, gran parte delle imprese non ha ancora preso misure
di politica del personale e degli investimenti, ma i timori per
il reclutamento di personale si sono moltiplicati.3
economica. Frequenti sono però state le occasioni di frizione. Così, l’adesione della Svizzera all’Accordo di Schengen, che ha abolito i controlli sulle persone alle frontiere,
ha introdotto per la prima volta, diversamente dagli
accordi bilaterali stipulati fino a quel momento, un recepimento automatico degli sviluppi dinamici del diritto
dell’UE. Dal 2008 l’UE fa leva su questo meccanismo anche
in altri settori. Gli scettici nei confronti dell’Europa temono
che alla legislazione svizzera possano sovrapporsi le direttive dell’UE o le disposizioni del diritto internazionale pubblico in un numero ­crescente di ambiti politici e che la Svizzera subisca sempre più l’influenza politica esterna.
Secondo gli scettici, verrebbero così pregiudicati la concorrenza delle istituzioni politiche interne e il vantaggio della
piazza economica svizzera. Questi timori non vanno ignorati e devono essere presi seriamente in considerazione.
Difficile ponderazione degli interessi
Di cosa si tratterà quando la Svizzera dovrà decidere il proprio futuro orientamento di marcia nella politica europea?
Sostanzialmente si tratterà di ponderare quale strategia sia
la più promettente a lungo termine per il nostro paese:
quella che vuole conservare la peculiarità svizzera di indiIn un sondaggio condotto nel mese di aprile da UBS, il
pendenza politico-economica o quella che promuove un’a56% delle società intervistate ha
ammesso che l’iniziativa contro l’im- pertura economica possibilmente rilevante e l’integrazione
nei mercati europei – che si accompagnano a una perdita di
migrazione di massa arrecherebbe
loro un danno. Temono la carenza di indipendenza e possibilità di autodeterminazione politica.
personale qualificato, e più del 26%
2014
2014
ammette che ora potrebbe investire Alla luce della divisione del paese sulla politica europea,
Accettazione
Firma dell’Accordo
dell’iniziativa popolare di cooperazione
meno in Svizzera. Da un rilevamento il proficuo compromesso degli accordi bilaterali sarebbe la
«Contro l’immigrazione EASO (L’Ufficio
del KOF, la metà delle imprese inter- soluzione ottimale anche a lungo termine. Ma il consenso
di massa»
europeo di
sostegno per l’asilo)
nazionale a tal proposito è fortemente rovinato e finora
vistate prevede un rallentamento
l’UE non manifesta alcuna disponibilità al compromesso
della dinamica di crescita svizzera a
sulla libera circolazione delle persone. Le premesse non
causa dell’iniziativa. Le incertezze
sulla crescita potrebbero in generale sono affatto buone per il proseguimento del percorso di
successo finora intrapreso dalla Svizzera. Allo stesso tempo
ripercuotersi negativamente sugli
è quasi impossibile valutare quale delle altre varianti sia la
organici e sull’attività di investi«migliore». È infatti impossibile stimare con sufficiente affimento.
dabilità in che direzione volgerà lo sviluppo economico,
sociale e politico della Svizzera nei due scenari. La deciPunto critico – Recepimento
sione sarà certamente anticipata da lunghi e controversi
dinamico del diritto dell’UE
dibattiti politici. Fino ad allora bisogna però continuare a
L’obiettivo della Svizzera negli
coltivare la via bilaterale.»
accordi bilaterali è sempre stato
quello di legare il paese in modo
possibilmente vantaggioso all’UE,
2014
pur preservando l’autonomia nazioInizio dei
negoziati in
nale e l’indipendenza nella politica
ambito
istituzionale
Bollettino trimestrale 3/2014, BNS
Comunicato stampa: Sondaggio
straordinario del KOF sugli effetti dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa
2
3
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4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera
9
Tema centrale: relazioni tra Svizzera ed Europa
Riforma con licence box ma
nessuna ricetta brevettata
o (3) pregiudicare il bilancio dello Stato.1 Nel progetto per
la consultazione pubblicato a settembre 2014 la riforma ha
assunto contorni più concreti.
Per garantire l’attrattiva fiscale anche dopo l’abolizione
degli statuti fiscali cantonali e contenere l’emigrazione di
aziende finora fiscalmente avvantaggiate ed estremamente
mobili a livello internazionale, si propongono numerose
misure:
Elias Hafner
 Introduzione di licence box a livello cantonale
Economista, UBS SA
Nelle cosiddette licence o patent box i ricavi derivanti da
diritti su proprietà intellettuale vengono tassati a un’aliquota ridotta. Il Consiglio federale resta contrario ai «super
La riforma III dell’imposizione delle imprese intende
appianare il contenzioso fiscale con l’UE. Ora è stato box» e si attiene a una definizione ristretta di bene immateriale che va solo marginalmente oltre i brevetti. In tal
concretizzato l’ampio spettro di misure. La Svizzera
modo si ricomprende circa un terzo del substrato fiscale
fa bene a sfruttare la possibilità nel quadro delle
mobile. L’agevolazione sulla tassazione di questi ricavi
pratiche fiscali adottate a livello internazionale.
rispetto alle aliquote cantonali ordinarie sarà limitata a un
massimo dell’80%, che per il cantone Nidvaldo, ad esemI rapporti con l’Unione europea (UE) sono al banco di
prova non solo dall’accoglimento dell’iniziativa contro l’im- pio, dove è già oggi vigente una licence box, significa un
migrazione di massa. Dal 2005, l’imposizione delle imprese effettivo carico fiscale dell’8,8%. In termini di carico fiscale
e qualificazione per un bene immateriale, il modello proin Svizzera è sempre più presa di mira dagli Stati esteri, in
posto può essere definito restrittivo nel confronto internaparticolare per quanto riguarda l’imposizione privilegiata
dei redditi esteri di società di domicilio e holding nonché di zionale (cfr. tabella). L’OCSE sta attualmente vagliando
­l’ipotesi delle patent box. Visto che circa la metà del prosocietà miste (in breve: statuti fiscali cantonali). Nell’ottica
dotto economico dell’UE è generato in paesi che hanno
dell’UE, questa imposizione non è conciliabile con gli
istituito una patent box, è assolutamente probabile che
Accordi di libero scambio del 1972 tra Svizzera e UE. Con
questi box rimarranno in vigore, in forma più o meno
l’accordo siglato il 1° luglio 2014 tra Svizzera e UE sull’imposizione delle imprese, il Consiglio federale ha ribadito la ristretta.
sua intenzione di adeguare l’imposizione delle imprese in
 Imposta sull’utile con deduzione degli interessi
Svizzera agli standard internazionali dell’Organizzazione
Come per il capitale di terzi, ora anche sul capitale proprio
per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE).
eccedente potrebbe essere detratto un interesse calcolatorio, il che agevola le attività di finanziamento di gruppo in
Nessuna super box
Svizzera. L’ammontare del tasso d’interesse calcolatorio si
In concreto, con la riforma III dell’imposizione delle imprese determina sommando al rendimento sui titoli della Confe(RI imprese III), il Consiglio federale intende abolire gli statuti fiscali cantonali e in tal modo (1) ripristinare l’accetta1
Per maggiori dettagli sulla RI imprese III e una lista di chi potrebbe
zione internazionale dell’imposizione federale delle
giovarne e chi no, si rimanda all’articolo «La riforma fiscale favorisce
imprese, (2) senza per questo perdere attrattiva fiscale
le PMI» (UBS Outlook Svizzera, 1a edizione trimestrale del 2014).
Più di soli brevetti
Licence box in alcuni Stati
Liechtenstein
Paesi Bassi
Lussemburgo
Belgio
Gran Bretagna
Spagna
2011
2007
2007
2007
2012
2008
Brevetti, marchi,
modelli, progetti,
software
Proprietà
intellettuale con
«Dutch R&D
Certificate»
Brevetti, marchi,
software, nomi di
dominio, modelli,
disegni
Riferimento
al Manuale di
Frascati dell’OCSE
con limitazione
Brevetti,
vari certificati di
protezione
Brevetti, modelli,
piani, formule,
procedure
2,5%
5,0%
5,8%
6,8%
10,0%
15,0%
Introduzione
Diritti immateriali
privilegiati
Effettiva imposizione
fiscale
Fonte: DFF, parlamento federale tedesco
10
UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014
Tema centrale: relazioni tra Svizzera ed Europa
derazione a 10 anni 50 punti base, e deve essere di almeno
il 2%. Una simile imposta sull’utile con deduzione degli
interessi è in vigore anche in Liechtenstein e Belgio.
 Regolamentazione per lo scioglimento delle riserve
occulte
Questa regolamentazione concede soprattutto tempo. Passando da un sistema a tassazione privilegiata a uno a tassazione ordinaria, le riserve occulte possono essere dichiarate
senza incidenze fiscali e ammortizzate negli anni successivi.
In questo modo, per una parte delle imprese finora fiscalmente agevolate, il carico fiscale potrebbe rimanere basso
anche per i prossimi dieci anni, disincentivando la dislocazione di queste aziende e quindi anche l’immediata pressione sui cantoni a ridurre le imposte. Allo stesso modo, la
dichiarazione senza incidenza fiscale incentiva l’insediamento di imprese in Svizzera. Resta però da verificare se la
dichiarazione delle riserve occulte senza incidenza fiscale sia
conciliabile con le disposizioni internazionali.
anche chi viene sfavorito, e potrebbe rallentare il processo
politico. Il successo della RI imprese III dipende dal raggiungimento dei tre obiettivi parziali. Con l’abolizione degli statuti fiscali cantonali la Svizzera fa un grande passo verso
l’accettazione internazionale, ma ciò è anche legato alle
prossime decisioni dell’UE e soprattutto dell’OCSE. Il futuro
dirà se le misure adottate consentiranno di mantenere il
substrato fiscale mobile nei luoghi attuali o se sarà possibile per lo meno individuare in Svizzera un’alternativa sufficientemente vantaggiosa dal punto di vista fiscale. La
­Svizzera però fa bene a sfruttare la possibilità nel quadro
delle pratiche fiscali adottate a livello internazionale dalle
ubicazioni concorrenti. E non ultimo, l’effettiva realizzazione di misure di controfinanziamento sarà determinante
per la sostenibilità finanziaria della riforma.
Inoltre, il Consiglio federale propone un adeguamento
nella deduzione per partecipazioni, l’abolizione del limite
temporale per i riporti delle perdite e della tassa d’emissione su capitale proprio. Quest’ultima sarebbe positiva
soprattutto per aziende con enorme fabbisogno di capitale
e sedi principali di gruppi societari.
Con lo statuto fiscale cantonale oggi i redditi esteri vengono tassati al 7,8–12%. Se venisse abolito, tutti gli utili aziendali dovrebbero essere tassati alle aliquote ordinarie. In Svizzera le aliquote
ordinarie vanno dal 12% di Lucerna al 24% di Ginevra. Nell’UE
oscillano dal 10% della Bulgaria al 35% di Malta (cfr. figura). Se in
media la Svizzera si posizionerebbe ancora bene, l’abolizione spingerebbe però proprio i principali centri economici svizzeri ad
abbassare le imposte: nei cantoni Basilea-Città, Vaud e Ginevra,
dove oltre la metà degli utili dell’intera Svizzera beneficiano dello
statuto fiscale cantonale, le aliquote fiscali oggi si aggirano attorno
al 22–24%. Un’aliquota superiore alla Gran Bretagna e nettamente al di sopra di quella in Irlanda: due importanti concorrenti
nell’UE. Nella valutazione dell’effettivo carico fiscale non è sempre
determinante l’aliquota fiscale statutaria. Lo dimostra bene l’esempio di Malta. Con il 35%, questo Stato del Mediterraneo sembra
quello più caro tra i 28 paesi membri dell’UE. Chi percepisce dividendi può però chiedere il rimborso di sei settimi di questa imposta, il che abbassa l’aliquota effettiva al 5% in una struttura di
holding, rendendo Malta un’ubicazione favorevole nell’UE.
Tassa di uscita come questione politica
Secondo le stime del Consiglio federale, la riforma
potrebbe produrre un buco negli introiti della Confederazione complessivamente di circa CHF 2 miliardi, ovvero del
3%. Il Consiglio federale propone delle misure per colmare
questo vuoto. In futuro, ogni anno circa CHF 1 miliardo
dovrebbe risultare da eccedenze strutturali della Confederazione. Spese in scadenza e minori entrate già preventivate contribuiranno per ulteriori CHF 0,5 miliardi. L’assunzione di 75 nuovi ispettori fiscali dovrebbe generare
annualmente ulteriore gettito per CHF 0,3 miliardi. Infine
un’ulteriore misura fiscale nel quadro della RI imprese III
dovrebbe apportare altri CHF 0,3 miliardi:
 Tassazione degli utili in capitale su titoli
Oltre alle distribuzioni delle società, ora anche sugli utili in
capitale su titoli viene applicata l’imposta sul reddito. Questa
dovrebbe trovare applicazione per tutti i titoli: dalle azioni, ai
derivati, passando per le obbligazioni. In termini relativi, le
azioni diventerebbero più interessanti, visto che i loro utili in
capitale potrebbero essere tassati a un’aliquota ridotta
rispetto a obbligazioni o derivati. Le perdite in capitale sono
invece fiscalmente deducibili. Questa regolamentazione
viene definita anche come tassa di uscita, visto che un espatrio del soggetto fiscalmente passivo viene equiparato a una
vendita. La forte partecipazione delle persone fisiche al
finanziamento della riforma dell’imposizione delle imprese III
potrebbe diventare una questione politica in Svizzera.
Cosa accadrà ora?
L’adeguamento legislativo a livello federale dovrebbe
entrare in vigore non prima dell’inizio del 2017 ed essere
quindi efficace a livello cantonale a inizio 2019. La Riforma
dell’imposizione delle imprese III però è complessa e c’è
Quanto è competitiva la tassazione
in Svizzera?
Ubicazioni competitive e convenienti
Imposizione sugli utili di alcuni Stati UE e principali ubicazioni nei cantoni svizzeri (2014),
in %
Bulgaria
Lucerna
Cantone con le imposte più basse
Irlanda
Zugo
Romania
Media dei cantoni
Svizzera
Polonia
Gran Bretagna
Zurigo
Svezia
Basilea Città
Ø UE
Vaud
Portogallo
Cantone con le
Ginevra
imposte più alte
Paesi Bassi
Lussemburgo
Germania
Spagna
Francia
Belgio
Malta
0
5
10
15
20
25
30
35
Fonti: EFD, KPMG, Hinny, UBS
4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera
11
Tema centrale: relazioni tra Svizzera ed Europa
«Dovremo convivere con l’incertezza
economica per i prossimi due, tre anni»
Pierre Weill intervista il Segretario di Stato Yves Rossier.
Signor Segretario di Stato, a margine di un incontro
ha dichiarato che nei negoziati tra Svizzera e UE
bisogna trovare interessi reciproci.
Il vantaggio reciproco per Svizzera e UE è da sempre la
base per tutti i relativi accordi. Dopo l’accoglimento dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa qualcosa è cambiato. Avevamo ratificato l’Accordo sulla libera circolazione
delle persone, più volte confermato alle urne. L’ultimo
referendum rimette tutto in discussione. La discussione su
un emendamento all’accordo sulla libera circolazione delle
persone con l’UE è mossa da uno spirito diverso. Nelle
discussioni con l’UE l’obiettivo ora è trovare un equilibrio
tra interessi contrapposti delle due parti.
Per non rimanere esclusa, la Svizzera deve continuare a
sviluppare la via bilaterale. L’UE ha dichiarato il proprio
consenso ma ha preteso un contesto istituzionale prima di
concludere ulteriori accordi di accesso al mercato. Questo
pacchetto comprende altri settori, ad esempio quello
dell’energia. A questo proposito, in Europa si arriverà a
una nuova strutturazione e per l’economia elvetica è
estremamente importante farne parte. Se ciò non accadesse, la Svizzera corre il rischio di subire pesanti ripercussioni in termini di competitività.
Poi è arrivato il referendum con l’accoglimento
dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa.
L’articolo costituzionale accolto non è conciliabile con l’Accordo sulla libera circolazione delle persone. Per questo
ora dobbiamo cercare di modificare l’accordo con l’UE in
modo da renderlo costituzionale. Un altro problema è il
legame giuridico dell’accordo sulla libera circolazione con
tutti gli accordi bilaterali I. Insieme formano un pacchetto
Sono in corso altri negoziati paralleli con l’UE?
Sì, per un accordo sulle questioni istituzionali attraverso il che ha validità nel suo complesso e non singolarmente. Mi
riferisco ad esempio all’accordo sul trasporto aereo, a
quale vogliamo potenziare e rinnovare la via bilaterale.
quello sui trasporti terrestri o sul riconoscimento delle
Nelle trattative si punta a potenziare e garantire la certezza del diritto sul fatto che la Svizzera possa continuare direttive di prodotto. Se non si trovasse una soluzione per
la libera circolazione e l’accordo venisse abrogato, decaa concludere accordi in materia di accesso al mercato. I
paesi UE hanno promulgato tra loro regolamenti che disci- drebbero anche gli altri accordi di questo pacchetto bilateplinano il mercato interno UE. Noi vogliamo garantire che rale I con l’UE. La questione del controllo dell’immigraquesti regolamenti di accesso al mercato continueranno a zione è quindi cruciale e da essa dipende il futuro di ulteessere applicati anche tra la Svizzera e l’UE. Gli stati mem- riori accordi.
bri dell’UE incrementano continuamente la collaborazione.
« La questione
del controllo
dell’immigrazione
è cruciale per il
futuro di ulteriori
accordi.
»
12
UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014
Queste pagine contengono opinioni d’investimento che non sono state formulate
esclusivamente da UBS CIO WM e, quindi, non sono soggette a tutte le disposizioni
legali sull’indipendenza dell’analisi finanziaria.
Quali possibilità esistono per risolvere l’inconciliabilità tra l’accordo sulla libera circolazione delle persone
e i trattati bilaterali?
Abbiamo comunicato all’UE che non potremo rispettare
l’originario accordo sulla libera circolazione delle persone.
Quindi restano due possibilità: o modifichiamo l’accordo o
lo aboliamo. Nella sua prima risposta politica l’UE si è
dichiarata disposta a discutere di questioni relative all’attuazione dell’accordo ma esclude la possibilità di un’introduzione di contingenti o preferenze nazionali.
Anche nell’accordo sulla libera circolazione delle
persone esistono interessi reciproci. La Svizzera ha
poco personale qualificato mentre l’UE ha troppi
disoccupati.
I disoccupati dall’area UE non possono approdare facilmente in Svizzera. Occorre soddisfare determinate condizioni per poter lavorare da noi. Ma non è nemmeno vero
che in futuro nessuno straniero potrà più lavorare in Svizzera. Solo: l’UE non accetta un accordo sulla libera circolazione delle persone che preveda contingenti. Le scadenze
sono strette: a fronte dell’iniziativa ora dobbiamo trovare
una soluzione nel giro di due anni e mezzo – e un’eventuale modifica dell’accordo deve ottenere il consenso di
ciascuno dei 28 paesi membri dell’UE.
Tema centrale: relazioni tra Svizzera ed Europa
Yves Rossier (53), nel ruolo di Segretario di Stato e direttore
della Direzione politica è la persona di riferimento del Consiglio
federale per quanto riguarda la politica estera. Regola lo sviluppo
concettuale, il coordinamento e la pianificazione della politica
estera e ne fa rapporto alle autorità politiche. Se necessario, rappresenta il capo del Dipartimento a sedute delle Commissioni della
politica estera del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati.
Cura inoltre i contatti regolari con i suoi colleghi all’estero o a
Berna. Tra i compiti più importanti della Segreteria di Stato vi è
la collaborazione con le Nazioni Unite (ONU), lo sviluppo delle
relazioni con l’Unione europea (UE) così come la politica di sicurezza e di pace. Yves Rossier, giurista, è Segretario di Stato del
Dipartimento federale degli affari esteri dal 2012. In precedenza è
stato direttore dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali.
inutile contro le persone e i paesi a noi più vicini. Se ci lanciamo in un confronto con un nemico inesistente, con chi
possiamo stipulare accordi di cooperazione?
A cosa collega questa mentalità?
In Europa attualmente non si respira una buona aria. Ha
problemi demografici e il suo ruolo internazionale è in
discussione. Senza dimenticare che il multilateralismo nel
Non esiste forse già un contingentamento indiretto? mondo arretra per lasciare spazio a chiare tendenze regionalistiche. Le negoziazioni nel quadro dell’Organizzazione
Un cittadino UE deve avere un posto di lavoro o un
Mondiale del Commercio OMC sono a un punto morto.
certo patrimonio per potersi stabilire in Svizzera. Il
contingentamento non è solo una questione di defi- Nel commercio si tende a negoziare tra blocchi, ad esempio
tra Stati Uniti e UE. Ciò non è positivo per la Svizzera, pernizione?
La definizione è fissata nell’accordo. Tutti quelli che hanno ché un paese piccolo ha un’influenza maggiore in un
sistema multilaterale: multilateralismo e diritto internazioun patrimonio sufficiente o un lavoro sono autorizzati a
nale proteggono gli interessi della Svizzera. Se poi prentrasferirsi nel paese di preferenza o dove si trova il loro
diamo noi stessi le distanze dai nostri partner naturali – dai
posto di lavoro. Ma la percezione tra UE e Svizzera è
nostri vicini, con i quali condividiamo simili interessi econodiversa. I cittadini UE lo vedono come un diritto. In Svizmici e politici – il rischio di isolamento cresce. Cercare di
zera è invece una questione di politica del mercato del
sostituire l’Europa con altri partner è pura illusione. La Cina
lavoro. Si tratta innanzitutto di reperire personale qualificato. Per i politici UE la difficoltà di accettare i contingenti non avrebbe mai stipulato un accordo sulla libera circolazione con la Svizzera se in tal modo non avesse avuto l’opsta nella limitazione che ciò produrrebbe per i diritti dei
suoi cittadini. Ci scontriamo su un aspetto politico partico- portunità di accedere a mezzo miliardo di persone in UE.
E dobbiamo fare attenzione alle relazioni: il nostro commerlarmente delicato. L’immigrazione è un problema legato
cio con la Lombardia è superiore a quello con il Giappone.
ad aspetti molto emotivi, non solo in Svizzera.
La libera circolazione consente però anche agli
­svizzeri di lavorare all’estero?
Ė vero, e noi spesso ignoriamo questo aspetto. Forse
dipende dalla mentalità protettiva presente in Svizzera. Una
mentalità non giustificata, visto che non siamo certo circondati da nemici. Al contrario: i principali valori condivisi con
altri paesi sono proprio quelli che abbiamo in comune con i
vicini europei. In altre parole, ci abbandoniamo a una lotta
L’economia svizzera si è indebolita nel secondo
­trimestre. È una conseguenza dell’incertezza causata dal referendum del 9 febbraio?
In politica e in economia le tendenze di lungo periodo
­giocano un ruolo importante. Quali saranno gli effetti del
referendum del 9 febbraio lo sapremo solo tra qualche
tempo. Una cosa però è chiara: alla luce del risultato del
referendum dovremo convivere con l’incertezza economica
4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera
13
Tema centrale: relazioni tra Svizzera ed Europa
Prisma-dia.ch
e politica per i prossimi due, tre anni, finché non troveremo una soluzione con l’UE. E non possiamo accorciare
arbitrariamente questo periodo di incertezza.
Il presidente del consiglio di amministrazione di
Roche, Christoph Franz, ha dichiarato in un’intervista 1: «In futuro per noi sarà molto importante tutelare l’apertura della Svizzera, anche pensando
­all’attuazione dell’iniziativa contro l’immigrazione
di massa. Ma sono certo che la Svizzera metterà in
campo il necessario pragmatismo per trovare una
soluzione accettabile.» Signor Rossier, lei è altrettanto fiducioso?
A dire il vero non lo so. Dipende da così tante decisioni:
Come attuiamo l’iniziativa? Cosa decide il Parlamento?
L’anno prossimo ci sono le elezioni federali e il percorso
sarà in salita. Il nostro compito è chiaro: dobbiamo far
conciliare l’accordo con il nuovo articolo costituzionale e
con la legislazione di esecuzione. Parallelamente dobbiamo cercare di trovare soluzioni alle questioni istituzionali che sono nel nostro interesse.
Il nuovo articolo costituzionale esige che i limiti e
i contingenti per i lavoratori stranieri siano negli
«interessi dell’intera economia svizzera». Come si
definiscono gli «interessi dell’intera economia svizzera»?
Si potrebbe argomentare che tutte le persone che arrivano in Svizzera per lavorare fanno gli interessi dell’intera
economia svizzera. Ma ciò significherebbe che bisognerebbe dettare dei contingenti superiori all’immigrazione
14
UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014
netta dell’ultimo anno. Il Consiglio federale ritiene che
questo non sia il messaggio dell’iniziativa approvata il 9
febbraio. Io non riesco a immaginarmi un sistema con
grandi contingenti perché avremmo comunque problemi
con l’accordo sulla libera circolazione e allo stesso tempo,
comprensibilmente, un problema con i cittadini che hanno
accolto l’iniziativa. L’iniziativa parla di limitare il numero di
stranieri in Svizzera.
La possibilità di sciogliere gli accordi bilaterali è
concreta?
È possibile che l’accordo sulla libera circolazione venga
sciolto facendo decadere anche gli altri accordi ad esso
collegati. Esistono altre soluzioni plausibili, ma il venir
meno di una parte degli accordi bilaterali è uno degli scenari possibili.
1
Basler Zeitung del 20 settembre 2014
Congiuntura
Daniel Kalt
Regional CIO Switzerland
Bernd Aumann
Economista
Lucienne Brunner
Economista
Non bisogna dare per
­scontato il buon andamento
economico della Svizzera
negli ultimi anni.
4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera
15
Congiuntura globale
Europa sull’orlo della deflazione
Stati Uniti su un solido percorso di crescita
Dopo un primo trimestre negativamente influenzato dalle
condizioni meteorologiche, nei mesi estivi l’economia statunitense ha ripreso velocità e attualmente cresce nella
misura di un buon tre per cento. Dal superamento della
profonda recessione nel 2009, gli Stati Uniti dovrebbero
quindi chiudere per il terzo anno consecutivo con una crescita economica reale nettamente superiore al 2%, libeDaniel Kalt
randosi così sempre più dalle conseguenze della crisi.
Regional CIO Switzerland,
UBS SA
E anche il gettito fiscale statunitense torna a brillare. Nel
2015, il governo statunitense dovrebbe così riuscire a
tenere il deficit per la prima volta ben al di sotto del 3%
del PIL, un obiettivo rimandato di anno in anno da gran
Sono trascorsi ormai sei anni dal collasso della banca parte dei paesi europei.
d’investimenti Lehman Brothers, che segnò l’inizio
Con la ripresa, le condizioni tornano alla normalità anche
della fase più acuta della crisi finanziaria. Le sue
sul mercato del lavoro. Grazie a circa 200 000 nuovi posti
conseguenze sono state superate più o meno bene
di lavoro creati mensilmente, il tasso di disoccupazione
alle due sponde dell’Atlantico. Un bilancio.
negli Stati Uniti è sceso da circa il 10% nel 2010 all’attuale
L’economia statunitense è tornata su un solido percorso di 6%. In questo contesto, l’istituto di emissione statunitense, Fed, prosegue coerentemente il processo di normacrescita, non ultimo grazie alla rapida quanto aggressiva
lizzazione della politica monetaria. Si è poi messa la parola
espansione della massa monetaria da parte della Federal
fine agli acquisti di stimolo mensili sui mercati obbligazioReserve Bank (Fed) guidata da Ben Bernanke, e ora la
nari. Visto che l’economia statunitense dovrebbe confernuova presidente, Janet Yellen, può riportare la politica
mare la sua solida crescita, per la metà del prossimo anno
monetaria alla normalità. Sul fronte opposto, il suo omoci aspettiamo un primo incremento dei tassi e quindi un
logo europeo, Mario Draghi, deve invece confrontarsi con
una ricaduta recessiva dell’economia. L’esitazione mostrata ulteriore passo della politica monetaria verso la normalità.
finora dalla Banca centrale europea (BCE) e il continuo rin- La presidente della Fed, Janet Yellen, dovrà però stare
attenta a non allarmare i mercati con troppa risolutezza.
vio delle necessarie riforme strutturali hanno addirittura
evocato il rischio di uno scenario deflazionistico.
Tendenze globali di crescita e inflazione
Svizzera
UME
Tasso reale di crescita PIL in %
2011
2012
1,8
1,1
2013
1,9
2014P
1,6
2015P
1,4
Tasso di inflazione in %
2011
2012
0,2
–0,7
2013
–0,2
2014P
0,1
2015P
0,3
1,6
–0,6
–0,4
0,9
1,4
2,7
2,5
1,4
0,6
1,2
Germania
3,7
0,6
0,2
1,5
1,8
2,5
2,1
1,6
1,0
1,4
Francia
2,1
0,4
0,4
0,5
1,0
2,3
2,2
1,0
0,8
1,3
Italia
0,6
–2,4
–1,8
–0,2
0,6
2,9
3,3
1,3
0,2
0,9
Spagna
0,1
–1,6
–1,2
1,3
2,0
3,1
2,4
1,5
0,1
1,0
Gran Bretagna
1,1
0,3
1,7
3,1
2,8
4,5
2,8
2,6
1,7
1,9
USA
1,6
2,3
2,2
2,2
3,2
3,1
2,1
1,5
1,8
1,8
–0,6
2,0
1,5
1,1
1,2
–0,3
0,0
0,3
2,9
1,9
Cina
9,3
7,7
7,7
7,2
6,8
5,4
2,6
2,6
2,2
2,2
Asia1
6,8
5,7
5,6
5,5
5,5
5,5
4,1
4,0
3,5
3,3
America Latina
Mondo
4,4
3,2
2,7
2,6
2,4
2,6
1,5
2,8
2,4
3,3
7,0
4,0
6,0
3,1
8,6
2,9
11,4
3,2
10,8
3,2
Giappone
1
Giappone escluso
Fonte: Reuters EcoWin, P: previsioni UBS (dati al 13 ottobre 2014)
Nell’elaborare le previsioni economiche UBS Chief Investment Office WM, gli economisti UBS Chief Investment Office WM hanno lavorato in collaborazione con alcuni economisti impiegati
presso UBS Investment Research. Le previsioni e le stime sono attuali solo alla data della presente pubblicazione e potrebbero variare senza preavviso.
16
UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014
Congiuntura globale
Spettro della deflazione in Eurozona
In Eurozona, il bilancio sul superamento della crisi è instabile, per usare un eufemismo. Dopo che in primavera gli
indicatori anticipatori sulla congiuntura segnalavano un
graduale superamento della seconda recessione dalla crisi
finanziaria, le speranze per la congiuntura si sono dissolte
a fine estate. L’Italia si trova nella sua terza recessione dal
2009, e visto che anche in Francia e Germania la dinamica
economica ha perso slancio, l’Eurozona rischia un «triple-dip», ossia una terza ricaduta in recessione. Il tasso di
disoccupazione insiste all’11,5%, quindi nella sola Eurozona circa 18,4 milioni di persone cercano inutilmente
lavoro. Con un eccesso di offerta di capacità lavorative
così marcato, non sorprende che salari e prezzi siano sempre sotto pressione. Dal 2013, l’inflazione dei beni di consumo è scesa dall’1,1% a solo lo 0,3% – e minaccia di
prendere un segno negativo.
Il presidente della BCE, Mario Draghi, è intenzionato a
opporsi con ogni mezzo. Una deflazione duratura, quindi
prezzi in calo e tassi d’inflazione negativi, è fatale anche
perché renderebbe praticamente impossibile anche solo
una stabilizzazione delle crescenti percentuali di indebitamento in Europa. Il Trattato di Maastricht consente ai
paesi dell’euro una quota di indebitamento del 60% del
prodotto interno lordo (PIL). Questa si misura dividendo il
debito pubblico nominale per il PIL nominale. La quota di
debito francese è attorno al 100% del PIL, quella italiana
sfiora il 130% e in Grecia si aggira al 180%. Gli stessi
montanti del debito, quindi il numeratore della frazione,
continuano a crescere, visto che i principali bilanci pubblici
presentano ancora deficit elevati. Se il denominatore della
frazione scende in termini reali a causa delle tendenze
recessive e si contrae per giunta ulteriormente a livello
nominale a causa di un’inflazione negativa, la quota di
debito salirà indisturbata per lunghi periodi, probabilmente finendo fuori controllo. In Giappone, due decenni
di deflazione hanno avuto proprio questo effetto. La
quota di debito pubblico del paese del sol levante è a circa
il 230% del PIL nominale.
intende certamente acquisti di titoli di Stato in euro e
quindi un finanziamento diretto dei governi europei tramite la stampa di denaro. Questa manovra è ai margini
dei limiti del mandato della BCE e si scontra con un’opposizione a tratti particolarmente accesa, soprattutto da
parte della Germania. Di sicuro gli interessi rimarranno a
un livello estremamente basso ancora a lungo in Europa.
Anche il motore economico asiatico strattona
In Asia la dinamica congiunturale assume aspetti differenti
in base alle varie regioni. Anche se la crescita economica
reale è complessivamente a un livello decisamente superiore rispetto a quella dell’Occidente, il motore della congiuntura tentenna nei due principali paesi, Giappone e
Cina. In Giappone, due anni fa il governo di Abe, insieme
all’istituto di emissione, ha avviato un enorme programma
di stimolo nella politica monetaria e fiscale che dovrebbe
finalmente trascinare il paese fuori da una deflazione
durata decenni. A breve termine sembra che l’esperimento
sia riuscito ma il necessario aumento dell’imposta sul
valore aggiunto in primavera ha frenato la congiuntura
interna. A causa della debole domanda dall’Europa, anche
le esportazioni giapponesi vacillano. Prevediamo quindi
uno sviluppo piuttosto pigro.
In Cina, con qualche misura di accorgimento, il governo
cerca di evitare che la crescita economica reale scenda
ben al di sotto del sette per cento. Il netto raffreddamento
del mercato immobiliare e la graduale liberalizzazione del
settore bancario pongono rischi macroeconomici che non
sarà facile controllare. Tuttavia, almeno per i prossimi trimestri prevediamo che il governo cinese riuscirà a tenere
le redini dell’economia.
Nel complesso, dobbiamo fare i conti con una situazione
economica globale nella quale gli impulsi di crescita più
stabili arrivano dagli Stati Uniti mentre la situazione in
ampie parti dei paesi emergenti e in particolare in Europa
resta visibilmente fragile.
Per evitare che ciò avvenga, il presidente della BCE, Mario
Draghi, ha avviato nuove misure di politica monetaria. In
estate ha portato in negativo il tasso sui depositi delle
banche presso la BCE e iniettato ulteriore liquidità alle
banche europee. A settembre sono seguite le prime
manovre verso un programma di allentamento quantitativo. La BCE intende dapprima acquistare obbligazioni
societarie, incentivando così la debole concessione di prestiti alle imprese. Mario Draghi ha messo in chiaro che
potrebbero seguire ulteriori interventi se dovesse fallire
l’obiettivo di stimolare congiuntura e inflazione. E con ciò
4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera
17
Congiuntura Svizzera
Si conferma un caso speciale anche in futuro
di sotto di 1,20, e grazie alla capacità di adattamento
degli esportatori svizzeri, la sfida è stata affrontata con
maestria.
Bernd Aumann
Economista, UBS SA
Rispetto ad altri paesi industrializzati, dallo scoppio
della crisi finanziaria la Svizzera ha vissuto un
impressionante sviluppo economico. Benché si profili un leggero rallentamento nella dinamica di crescita, per ora i principali propulsori della crescita
svizzera restano intatti e dovrebbero continuare a
garantire sostegno all’economia.
La storia del successo svizzero
In tutte le difficoltà, emerse a causa della crisi economica
e delle strette relazioni della Svizzera con l’Eurozona, si
trova anche la spiegazione per il caso speciale svizzero.
L’introduzione della libera circolazione delle persone e la
definitiva abolizione delle quote per gli immigrati dai precedenti 15 Stati UE nel 2007 hanno dato vita a un forte
fenomeno immigratorio annuale pari all’1% della popolazione totale. All’immigrazione è ascrivibile circa 1 punto
percentuale della crescita, corrispondente a circa due terzi
della crescita economica svizzera dal 2007. A livello pro
capite, lo sviluppo del PIL svizzero non si distingue particolarmente nel confronto internazionale e in questa classifica la Svizzera si posiziona dopo la Germania, al secondo
posto (cfr. figura 2).
L’immigrazione dovrebbe però aver sortito un effetto positivo sulla crescita pro capite in Svizzera agendo attraverso
vari canali. Ad esempio perché la popolazione immigrata
degli ultimi anni è mediamente caratterizzata da un livello
di istruzione superiore rispetto alla popolazione locale e
pertanto ha aiutato a incrementare anche produttività e
gettito fiscale in Svizzera. Un altro effetto positivo per la
crescita pro capite è passato attraverso il settore immobiliare. Incoraggiati dalla forte immigrazione, i prezzi immobiliari sono fortemente aumentati in Svizzera. L’incremento dei prezzi immobiliari dovrebbe aver stimolato i
consumi privati negli ultimi anni. Questi effetti patrimoniali si verificano se i consumatori spendono di più perché
si sentono più ricchi. Il minimo livello dei tassi d’interesse è
il secondo pilastro su cui fondano la forte crescita dei
prezzi immobiliari e il buon sviluppo economico svizzero.
Gli interessi in Svizzera sono ancora così bassi solo perché
i dirigenti della BNS hanno le mani legate e non possono
Il buon andamento economico appare tanto più impresaumentare i tassi per via del limite minimo di cambio e
sionante se si considerano le sfide che ha dovuto affrontare una piccola macroeconomia aperta come quella Sviz- della situazione sui mercati valutari. Visto che l’immigrazione ha finora smorzato qualsiasi spirale dei salari, per la
zera nel bel mezzo d’Europa. Il preponderante settore
BNS è più semplice attenersi alla sua politica dei tassi di
delle esportazioni, in particolare, è stato messo duracambio. La bassa pressione sui prezzi a livello globale,
mente alla prova dalla crisi finanziaria. Da un lato ha
dovuta alla debole domanda internazionale di beni,
dovuto sopportare il crollo della domanda dall’Eurozona
smorza finora i timori inflazionistici e la necessità di opeche, con il 55% delle esportazioni di beni, è il principale
mercato di sbocco per la Svizzera. Dall’altro, gli esportatori rare rialzi dei tassi d’interesse.
hanno dovuto fare i conti con le pressioni esercitate sui
Rallentamento della crescita ma nessuna svolta
prezzi dall’apprezzamento del franco. Rispetto a un
Nel primo trimestre dell’anno, il commercio estero si è
paniere di divise ponderato su base commerciale, in un
dimostrato sorprendentemente solido e ha contribuito a
solo anno fino a settembre 2011 il franco ha guadagnato
un terzo della crescita trimestrale. Questo forte contributo
il 20%. Con l’intervento della Banca nazionale svizzera
alla crescita ha in parte celato la sorprendente debolezza
(BNS), che non ammette più tassi di cambio EURCHF al
Negli anni della crisi finanziaria, l’economia svizzera è
andata per la sua strada. Mentre i debiti pubblici di altri
paesi industrializzati inanellavano un record dietro l’altro,
i vicini paesi dell’Eurozona scivolavano di recessione in
recessione e la disoccupazione cresceva indisturbata, in
Svizzera la crisi finanziaria ha prodotto un crollo relativamente contenuto in termini di crescita e ha ceduto presto
il passo a un rapido recupero, con solo un marginale
incremento della disoccupazione. Rispetto a molti altri
paesi industrializzati, la macroeconomia svizzera si è
destreggiata piuttosto bene nella crisi finanziaria (cfr.
figura 1). Dal 2007 l’economia è cresciuta annualmente
in media dell’1,5% più velocemente che in Eurozona,
e la disoccupazione appena sopra il 3% è nettamente
inferiore a quella dell’area euro.
18
UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014
Congiuntura Svizzera
crediti ipotecari gravano sulla crescita dei consumi. Anche
la nostra previsione per gli investimenti in nuove attrezzature si è offuscata. Dopo anni di incertezza nell’attività di
investimento, cala la speranza che, con un maggiore sfruttamento delle capacità, l’attività di investimento possa fare
un significativo balzo in avanti. La maggiore incertezza
politica dovuta a un gran numero di iniziative critiche per
l’economia rende la Svizzera una meta di investimento
Finora si cerca di spiegare i deludenti dati del PIL nel
secondo trimestre in due modi, che noi non condividiamo. sempre meno ambita per gli imprenditori. Su tutte spicca
l’accoglimento dell’iniziativa contro l’immigrazione di
Il primo approccio attribuisce il rallentamento della crescita alla ripresa incerta nell’Eurozona. La Svizzera, in qua- massa, che mette a rischio non solo uno dei principali propulsori della crescita economica degli ultimi anni, l’immilità di nazione esportatrice, dipenderebbe dalla congiungrazione, ma anche gli accordi bilaterali con l’Unione eurotura dell’Eurozona. Questa argomentazione ci sembra
pea e l’accesso privilegiato al mercato per le imprese
poco plausibile, visto che dalla crisi finanziaria la Svizzera
stessa ha messo a segno una brillante crescita economica, svizzere.
proprio quando parte dell’Eurozona versava ancora più
Probabilmente nei prossimi due anni l’economia svizzera si
profondamente di oggi nella crisi del debito e in recesdistinguerà meno dalle altre rispetto a quanto non abbia
sione. Per il secondo approccio, invece, il rallentamento
fatto negli ultimi anni. Da un lato perché i nostri paesi condella crescita segna la fine del successo economico svizfinanti troveranno, pur lentamente, il modo per tornare a
zero. Dopotutto, il ruolo speciale della Svizzera non
crescere. Dall’altro perché la crescita svizzera procederà a
poteva durare in eterno. Non condividiamo nemmeno
questa analisi. I due principali fattori del successo svizzero passo più lento rispetto a quanto previsto solo all’inizio
– la forte immigrazione e i bassi tassi – dovrebbero conti- dell’anno. I fattori trainanti per la crescita economica
nazionale, elevata immigrazione e basso livello dei tassi,
nuare ad accompagnarci almeno per i prossimi due anni.
continuano per ora a produrre i loro effetti e dovrebbero
continuare a incentivare una robusta crescita economica.
Non bisogna abbassare la guardia
Ma non dobbiamo dare per scontato l’eccellente sviluppo
Dopo i deboli dati congiunturali nel secondo trimestre,
abbiamo rivisto leggermente al ribasso le previsioni di cre- economico della Svizzera degli ultimi anni.
scita per la Svizzera, pur prevedendo ancora una solida
crescita del 1,6% per il 2014 e del 1,4% per il 2015. Il rallentamento della crescita dei prezzi immobiliari, la crescente percezione di rischi di surriscaldamento del mercato
immobiliare e i requisiti più severi per la concessione di
dei consumi privati. Visto che nel secondo trimestre il
commercio estero non ha più quasi contribuito alla crescita e i consumi privati sono rimasti deboli, l’economia
nazionale ha registrato un rallentamento insolitamente
marcato della crescita del PIL, ferma solo allo 0,2% sul
­trimestre precedente.
Figura 1: L’economia svizzera rispetto ai paesi
industrializzati in avanzata
Figura 2: La Germania supera la crescita pro capite
della Svizzera
PIL reale, indice del 4° trimestre 2006 = 100
PIL reale pro capite indice del 4° trimestre 2006 = 100
115
108
106
104
102
100
98
96
94
92
90
110
105
100
95
90
2006
Svizzera
USA
2007
2008
2009
Germania
Francia
Fonti: Seco, Reuters Ecowin, UBS
2010
2011
Gran Bretagna
Giappone
2012
2013
2014
Spagna
Italia
2006
2007
2008
Svizzera
USA
2009
Germania
Francia
2010
2011
Gran Bretagna
Giappone
2012
2013
2014
Spagna
Italia
Fonti: Reuters Ecowin, UBS
4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera
19
Congiuntura Svizzera
Uno sguardo d’insieme sull’economia
Crescita leggermente più debole ma nessun crollo
Leggero indebolimento della crescita in Svizzera
Contributi alla crescita, in punti percentuali rispetto a un anno fa
6
4
2
0
–2
–4
–6
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Consumo privato
Stato
Esportazioni nette
Investimenti
Depositi
PIL A/A
Fonti: Reuters Ecowin, KOF, UBS
î L’indicatore congiunturale KOF indica un leggero rallentamento della crescita.
Una crescita sorprendentemente debole dei consumi privati e investimenti ancora
contenuti rallentano la crescita economica svizzera a metà anno.
Industria svizzera e tedesca saldamente collegate
Investimenti in nuove attrezzature, media ripartita su 4 trimestri, in % rispetto allo scorso
anno e sfruttamento delle capacità in %
15
10
5
0
–5
–10
–15
–20
04
05
06
07
08
09
11
03
10
12
14
60
Investimenti in nuove
attrezzature (sinistra)
Indice dei direttori d’acquisto dell’industria
89
87
85
83
81
79
77
75
Sfruttamento delle capacità produttive (destra)
Fonti: Reuters EcoWin, KOF, UBS
55
50
45
40
Ottobre 2011
Svizzera
Ottobre 2012
Ottobre 2013
Ottobre 2014
Germania
Fonti: Bloomberg, UBS
î Svizzera e Germania hanno solide relazioni commerciali e l’industria svizzera
La crescente incertezza politica mette a rischio la propensione a investire.
dovrebbe iniziare ad avvertire gli effetti dei problemi in Germania.
Indicatori economici Svizzera
L’inflazione è ferma
Tasso d’inflazione rispetto a un anno fa in base all’origine, in %
Previsioni UBS
Variazioni reali rispetto all’anno precedente in %
4
Livello*
2011
2012
2013
2014P
2015P
3
Prodotto interno lordo
635,3
1,8
1,1
1,9
1,6
1,4
2
Consumi privati
345,4
0,8
2,8
2,2
0,9
1,6
1
Consumi pubblici
69,7
2,1
2,9
1,4
0,6
0,6
0
Investimenti
148,8
4,3
2,4
1,7
0,7
1,2
–1
Edilizia
57,4
2,5
2,9
1,2
1,1
1,7
–2
–3
Beni strumentali
2001
2003
Inflazione nazionale
2005
2007
Inflazione importata
2009
2011
î La leggera pressione inflazionistica interna e il calo dei prezzi sui beni di
consumo di importazione si bilanciano.
2013
Tasso d’inflazione totale
Fonti: Reuters Ecowin, UBS
91,4
5,3
2,1
2,0
0,4
1,0
Esportazioni
305,6
3,4
3,2
1,0
2,6
1,5
Importazioni
266,3
4,7
4,1
1,4
1,6
1,9
*Anno 2013 (in miliardi di CHF a prezzi correnti); P: previsioni UBS
UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014
Fonti: seco, UBS
Nell’elaborare le previsioni economiche UBS CIO WM, gli economisti UBS CIO WM hanno lavorato in
collaborazione con alcuni economisti impiegati presso UBS Investment Research.
Le previsioni e le stime sono attuali solo alla data della presente pubblicazione e potrebbero variare
senza preavviso.
Sul sito www.ubs.com/investmentviews ’ Focus Svizzera trovate previsioni aggiornate per l’economia svizzera.
20
2014
Deboli investimenti in nuove attrezzature nel
primo semestre
î
120
115
110
105
100
95
90
85
80
75
70
65
Crescita del PIL reale, interpolata (scala a sinistra)
Indicatore congiunturale KOF (scala a destra)
Fonti: Seco, Reuters EcoWin, UBS
î
Barometro congiunturale KOF e crescita del PIL reale rispetto a un anno fa
5
4
3
2
1
0
–1
–2
–3
–4
2000
2002
2004
2006
2008
2010
2012
Congiuntura Svizzera
Crescita Variazioni reali del PIL in % rispetto all’anno precedente 1
2010
2011
Svizzera
3,0
1,8
UME
1,9
1,6
Germania
3,9
3,7
Francia
1,9
Italia
2012
2013
2014P
2015P
1,1
1,9
1,6
1,4
–0,6
–0,4
0,9
1,4
0,6
0,2
1,5
1,8
2,1
0,4
0,4
0,5
1,0
1,7
0,6
–2,4
–1,8
–0,2
0,6
Gran Bretagna
1,7
1,1
0,3
1,7
3,1
2,8
USA
2,5
1,6
2,3
2,2
2,2
3,2
Giappone
4,7
–0,6
2,0
1,5
1,1
1,2
8,0
6,0
4,0
2,0
0
–2,0
–4,0
–6,0
–8,0
–10,0
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Svizzera
UME
USA
Giappone
Inflazione Variazioni dei prezzi al consumo in % rispetto all’anno precedente: media annuale (tabella) 1 e valori mensili
(grafico)
2010
2011
2012
2013
2014P
2015P
6,0
Svizzera
0,7
0,2
–0,7
–0,2
0,1
0,3
4,0
UME
1,6
2,7
2,5
1,4
0,6
1,2
Germania
1,2
2,5
2,1
1,6
1,0
1,4
Francia
1,7
2,3
2,2
1,0
0,8
1,3
Italia
1,6
2,9
3,3
1,3
0,2
0,9
–2,0
Gran Bretagna
3,3
4,5
2,8
2,6
1,7
1,9
–4,0
USA
1,6
3,1
2,1
1,5
1,8
1,8
–0,7
–0,3
–0,0
0,3
2,9
1,9
Giappone
2,0
0,0
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Svizzera
UME
USA
Giappone
Tasso di disoccupazione in %: media annuale (tabella) 1 e valori mensili (grafico)
2010
2011
2012
2013
2014P
2015P
3,5
2,8
2,9
3,2
3,2
3,2
10,0
10,2
11,4
12,0
11,5
11,3
Germania
7,7
7,0
6,8
6,9
6,7
6,5
Francia
8,9
8,8
9,4
9,9
9,7
10,0
Italia
8,4
8,4
10,7
12,2
12,6
12,8
14,0
12,0
10,0
8,0
6,0
4,0
2,0
Gran Bretagna
7,9
8,3
7,8
7,2
6,1
5,9
0
USA
9,6
8,9
8,1
7,4
6,2
5,6
Giappone
5,0
4,6
4,4
4,1
3,8
4,8
Svizzera
UME
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Svizzera
UME
USA
Giappone
Tassi di rendimento di obbligazioni della Confederazione a 10 anni in % a fine anno (tabella) e medie mensili (grafico)
2010
2011
2012
2013
2014P
2015P
6,0
Svizzera
1,7
0,7
0,5
1,1
0,5
0,7
5,0
Germania
3,0
1,8
1,3
1,9
0,9
1,2
4,0
Francia
3,4
3,1
2,0
2,6
1,3
1,6
3,0
Italia
4,8
7,1
4,5
4,1
2,4
3,0
2,0
Gran Bretagna
3,4
2,0
1,8
3,0
2,6
3,1
1,0
USA
3,3
1,9
1,8
3,0
2,5
3,0
0
Giappone
1,1
1,0
0,8
0,7
0,5
0,8
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Svizzera
Germania
USA
GB
Corsi di cambio CHF a fine anno (tabella) e medie mensili (grafico)
2011
2012
2013
2014P
2015P
KKP*
EUR
1.21
1.21
1.23
1.21
1.23
1.27
USD
0.94
0.92
0.89
0.96
1.03
0.98
GBP
1.45
1.48
1.47
1.61
1.68
1.67
JPY
1.21
1.05
0.85
0.86
0.89
1.36
Fonti: Reuters EcoWin, Thomson Financial; P = previsioni UBS 1 e UBS; *parità del potere di acquisto
1
Nell’elaborare le previsioni economiche UBS CIO WM, gli economisti UBS CIO WM hanno lavorato in
collaborazione con alcuni economisti impiegati presso UBS Investment Research.
Le previsioni e le stime sono attuali solo alla data della presente pubblicazione e potrebbero variare
senza preavviso (dati al 13 ottobre 2014).
1,8
1,6
1,4
1,2
1,0
0,8
0,6
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
EURCHF
USDCHF
JPYCHF
4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera
21
Inchiesta salariale UBS
I salari aumentano nel 2015 nonostante
la bassa inflazione
In generale, gli incrementi salariali del 2014 sono dovuti
principalmente alla richiesta di adeguare i salari minimi e
arginare le discriminazioni salariali. Ciò ha comportato
incrementi soprattutto per i gruppi salariali più bassi. Sono
stati poi concessi aumenti salariali individuali per riuscire a
trattenere alcuni dirigenti.
Lucienne Brunner
Economista, UBS SA
Pur con una previsione di bassa inflazione per il
2015, i salari dovrebbero aumentare dello 0,9% grazie alla solida congiuntura. L’aumento più consistente si registra nel settore informatico, mentre nel
turismo le aziende prevedono una tornata negativa.
Le imprese che hanno partecipato all’inchiesta salariale
UBS di quest’anno dichiarano di aver aumentato i salari di
circa 1 punto percentuale nel 2014. Considerato il previsto
basso tasso d’inflazione dello 0,1% per quest’anno, l’aumento salariale reale nel 2014 è quindi dello 0,9%. Il prossimo anno prevediamo un incremento reale di solo lo
0,6%, visto che in Svizzera i salari dovrebbero aumentare
mediamente dello 0,9% mentre la previsione di inflazione
per il 2015 è dello 0,3%.
L’informatica sostituisce i settori chimico e
farmaceutico in testa alla classifica
La forbice di incremento salariale tra i settori è notevole.
Nel 2015, i settori elettronico, informatico e delle telecomunicazioni saranno gli unici ad aumentare i salari in
misura maggiore rispetto a quest’anno. Diversamente dal
2014 (1,5%) gli incrementi salariali medi nel settore chimico e farmaceutico saranno solo dell’1,3% il prossimo
anno. Questi rami economici vengono così scalzati dalla
testa della classifica dal settore informatico, che aumenterà
i propri salari dell’1,6% nel 2015. Per il 2015, il settore del
turismo non prevede aumenti. Nel 2014 i salari nominali
erano aumentati leggermente, anche se ciò potrebbe
essere dovuto all’adeguamento dei salari minimi. È proprio
il settore turistico a soffrire maggiormente per la forza del
franco svizzero e la debole congiuntura nei paesi europei.
Maggiori costi salariali non farebbero che aggravare ulteriormente la situazione.
22
UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014
Per il prossimo anno UBS prevede un’inflazione bassa dello
0,3%. Quindi, l’urgenza di adeguamento al livello di inflazione è altrettanto bassa, ma ciò non sembra attenuare
gli aumenti salariali nominali per il 2015. La previsione di
un moderato slancio congiunturale nel 2015 da parte sia
dell’economia svizzera sia dell’economia europea potrebbe
essere alla base degli imminenti incrementi salariali. Ciononostante, aumenta l’incertezza sulle conseguenze di un’eventuale abolizione della libera circolazione delle persone
con l’UE.
Crescente impiego di donne in caso di abolizione
della libera circolazione delle persone
Circa la metà degli intervistati ha anticipato che potrebbe
subire ripercussioni negative dall’iniziativa contro l’immigrazione di massa. Ne soffrirebbe soprattutto il settore
industriale, con una percentuale superiore al 60%. L’eventuale abolizione della libera circolazione delle persone
potrebbe generare una maggiore carenza di forza lavoro
sul mercato. L’86% di tutte le imprese intervistate reagirebbe con un maggiore impiego delle donne. Si pensa
innanzitutto ad aumentare l’orario di lavoro delle collaboratrici che al momento lavorano solo a tempo parziale. La
mobilitazione di donne attualmente disoccupate è un’opzione solo secondaria, tanto più che il tasso di occupazione
femminile in Svizzera è già rilevante. Il 35% delle aziende
intervistate occuperebbe poi più a lungo la forza lavoro più
prossima alla pensione. Quasi tutti non escludono che l’abolizione della libera circolazione delle persone influenzerebbe a lungo termine i salari.
Mercati finanziari
e immobili
Thomas Flury
Analista
Matthias Holzhey
Economista
Daniela Steinbrink Mattei
Economista
Una stretta monetaria
da parte di BCE e BNS
è ancora lontana.
4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera
23
Valute
Si riaccende il dibattito sul corso minimo
Thomas Flury
Analista, UBS SA
Il corso minimo è una buona cosa? La BNS può
imporre il corso minimo? Quanto costerà ancora
l’imposizione del corso minimo? Queste sono le tre
principali domande quando si discute della decisione
della Banca nazionale svizzera (BNS) di non ammettere transazioni al di sotto di 1.20 franchi per euro.
La BNS confermerà il limite minimo di cambio
La sfida posta dall’Europa è nuova sotto certi punti di
vista. Quando fu introdotto il limite minimo, la BNS cercava di arginare gli afflussi di capitali incentivati dai timori
per la stabilità dell’Eurozona. Oggi il capitale abbandona
l’Eurozona in cerca di rendimenti ancora superiori. La Svizzera, quindi, è una destinazione molto meno ambita
rispetto a quanto non lo fosse solo nel 2011. In caso di
aggressiva politica espansiva della BCE prevediamo quindi
una reazione di dollaro USA e sterlina britannica molto più
marcata di quella del franco svizzero. Gli ultimi mesi
hanno seguito esattamente questo schema.
La necessità del limite minimo resta invariata. In Svizzera,
come nel resto d’Europa, esiste un rischio latente di deflazione. Se il franco si apprezzasse con decisione, molte
aziende sarebbero pronte a dislocare i propri investimenti
all’estero. Un tasso di cambio stabile è cruciale per la tranquillità dell’economia svizzera.
Dollaro e sterlina: quanto possono apprezzarsi?
A tutto c’è un limite, anche all’apprezzamento valutario.
Da un lato, le dinamiche dei fattori economici, in particolare il divario di potere d’acquisto, hanno dei limiti.
­L’apprezzamento del dollaro fino alla parità o addirittura
oltre può essere sensato in un periodo in cui gli Stati Uniti
pagano interessi più vantaggiosi e la loro crescita più
decisa entusiasma i mercati azionari. Ma se il dollaro
salisse a un livello che portasse gli Stati Uniti a essere
L’euro finisce sotto pressione se la BCE apre
molto cari, le differenze di prezzo bloccherebbero un suo
i rubinetti di liquidità
ulteriore apprezzamento. Ancora più importante è l’andaLa BCE ha identificato un forte rischio di deflazione in
mento degli investimenti in dollari all’estero. In caso di
Europa. Negli ultimi due anni, i tassi d’inflazione e le
aspettative inflazionistiche sono crollati a tal punto che la apprezzamento della moneta statunitense, le banche cenBCE si è decisa a intervenire. Teme impulsi economici così trali che detengono USD vedrebbero aumentare così fortemente la propria quota di USD da essere invogliate ad
deboli da trascinare contemporaneamente investimenti,
consumi e occupazione in una spirale negativa, con riper- acquistare euro in cambio di dollari, rafforzando quindi
l’euro. Prevediamo quindi che il cambio USDCHF non
cussioni sui prezzi. Questa sarebbe la definizione economica di deflazione, ossia una continua flessione dei prezzi. andrà oltre la parità. A 1.05 franchi od oltre si avvertirebbero chiaramente delle forze frenanti. Per quanto riguarda
Se si cerca di contrastarla con una politica monetaria
la sterlina intravediamo un simile limite a 1.68 franchi per
espansiva, come nelle intenzioni della BCE, la moneta si
svaluta. Stando alle recenti dichiarazioni della BCE, si cerca sterlina. Nel 2015 entrambe le monete beneficeranno di
rialzi dei tassi da parte delle loro banche centrali. Ma, lo
di aprire i canali bloccati con operazioni di pronti contro
ribadiamo, a tutto c’è comunque un limite.
termine di nuova generazione (TLTRO), interessi negativi
su depositi bancari e acquisti di obbligazioni garantite
(ABS). Si discute anche la possibilità, in caso estremo, di
ricorrere ad acquisti di titoli di Stato. Con tutti questi
interventi, l’euro subisce pressioni su tutta la linea e si è
leggermente indebolito anche rispetto al franco.
La discussione è di nuovo divampata negli ultimi mesi,
dopo che la Banca centrale europea (BCE) ha aumentato
ancora la massa monetaria. Nel fervore del dibattito
spesso si dimentica che la nuova forza del dollaro USA
regala opportunità alla Svizzera. L’apprezzamento del dollaro, poi, attira molti investitori che in altre circostanze
cercherebbero il franco.
24
UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014
Tassi d’interesse
Si allarga il differenziale di rendimento
rispetto a Stati Uniti e Gran Bretagna
ancora lontana. Infatti, non prevediamo rialzi dei tassi
prima del 2017 né dalla BCE né dalla BNS. I tassi a breve
termine (mercato monetario e titoli della Confederazione
nonché interessi degli swap con durata fino a 2 anni)
dovrebbero rimanere invariati in Svizzera, diversamente da
Stati Uniti e Gran Bretagna.
Daniela Steinbrink Mattei
Economista, UBS SA
La domanda di obbligazioni della Confederazione
è aumentata nei mesi estivi, soprattutto sull’estremità lunga della curva dei rendimenti, determinando un nuovo leggero appiattimento della curva
svizzera. I rendimenti a lungo termine sono scesi
anche a livello globale. Nei prossimi tre mesi
dovrebbero oscillare all’interno di una fascia
ristretta.
I timori per crescita e inflazione in Eurozona hanno spinto
la Banca centrale europea (BCE) a lanciare un programma
di acquisti sul mercato obbligazionario. Come previsto,
i rendimenti sull’estremità breve sono però rimasti fermi,
visto che il primo rialzo dei tassi da parte della BCE e della
Banca nazionale svizzera (BNS) è ancora in là da venire. Da
luglio, i rendimenti dei titoli di Stato decennali statunitensi
sono scesi dal 2,6 al 2,3%. Nello stesso periodo, le controparti svizzere sono passate da 0,7 a 0,4%. Una combinazione di deludenti dati sulla crescita e timori legati
all’inflazione in Eurozona, rischi geopolitici e l’avvio del
programma di acquisti obbligazionari della BCE ha determinato una flessione dei rendimenti.
Politica divergente delle banche centrali
L’andamento dell’estremità breve della curva dei rendimenti è dettato da politiche divergenti, con le banche
centrali di Gran Bretagna e Stati Uniti da un lato e l’Europa continentale dall’altro. Gli interessi del mercato
monetario elvetico e i rendimenti a breve termine per
i titoli di Stato della Confederazione sono fortemente
legati alla politica monetaria attuata dalla BNS. La Bank of
England (BoE) e la banca centrale americana (Fed) abbandonano la politica monetaria non convenzionale e preparano la strada per tornare alla classica politica monetaria
nel 2015, con una stretta monetaria. Di conseguenza, gli
interessi a breve e medio termine in queste due aree valutarie sono aumentati negli ultimi 12 mesi. Diversamente,
una stretta monetaria da parte della BCE e della BNS è
L’estremità lunga dovrebbe seguire gli Stati Uniti
Gli interessi a lungo termine sono legati alle sorti internazionali. I rendimenti dei titoli decennali della Confederazione sono influenzati dai dati provenienti dagli Stati Uniti
e dall’Eurozona. I timori per la crescita e l’inflazione in
Eurozona hanno esercitato pressioni non solo sui rendimenti dei titoli di Stato tedeschi (Bund) ma anche su quelli
di Stati Uniti e Svizzera. La Federal Reserve abbandona la
politica monetaria non convenzionale mentre la BCE, con
la sua contropolitica di allargamento della massa monetaria, mira a stimolare crescita e inflazione. Questo, insieme
alla prevista accelerazione della crescita negli USA e nel
mondo nel secondo semestre 2014, suggerisce che nei
prossimi 6–12 mesi i tassi a lungo termine saliranno leggermente.
Condizioni di finanziamento e possibilità
di investimento
I debitori, diversamente dagli obbligazionisti, continuano a
beneficiare di condizioni di finanziamento favorevoli, tanto
più che una svolta nei tassi da parte della BNS è, come già
anticipato, ancora lontana.
In ragione del limitato rischio di cambio nei prossimi
12 mesi e di rendimenti a scadenza delle obbligazioni in
euro superiori rispetto alle obbligazioni in franchi di pari
qualità, le obbligazioni dell’Eurozona sono una buona
alternativa alle obbligazioni in franchi svizzeri. In occasione della sua ultima valutazione della situazione della
politica monetaria, la BNS ha confermato il corso minimo
per EURCHF a 1.20. Crediamo che la BNS continuerà
ad attenersi al limite minimo e prevediamo un cambio
­EURCHF a 1.21 nei prossimi tre mesi.
In generale, consigliamo a investitori conservativi alternative ai titoli di Stato, come organizzazioni sovranazionali,
obbligazioni fondiarie o societarie di multinazionali solide.
Agli investitori più propensi al rischio si addicono le obbligazioni societarie low investment grade o, a seconda del
profilo rischio/rendimento, le obbligazioni high yield statunitensi. In caso di investimenti a lungo termine in queste
ultime, consigliamo di creare coperture contro il rischio di
cambio. Nonostante una curva dei rendimenti più ripida,
consigliamo durate a breve e medio termine.
4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera
25
Immobili
Continua la tendenza ribassista delle pigioni
Matthias Holzhey
Economista, UBS SA
26
Immobili commerciali
Svolta nei rendimenti
Prosegue l’andamento ribassista delle pigioni
per superfici commerciali. Rispetto al trimestre
precedente, i canoni di locazione per superfici
adibite a ufficio hanno perso lo 0,2%, quelli
per superfici di vendita il 2,3%. Su base
annuale, le superfici di vendita registrano una
flessione ancora maggiore, del 5,8%, mentre
gli uffici cedono l’1,4% rispetto allo scorso
anno. Il difficile contesto di mercato opprime
visibilmente i prezzi di acquisto di immobili
commerciali. Dall’inizio dell’anno, infatti, i ren-
dimenti iniziali netti per le migliori ubicazioni a
Zurigo e Ginevra sono passati dal 2,7 al 2,9 e
dal 3,0 al 3,2% rispettivamente, ciò corrisponde a un calo dei prezzi di quasi il 7%. Una
correzione dei prezzi di simili proporzioni non
avrebbe nulla di straordinario se nello stesso
periodo gli interessi a lungo termine non fossero scesi dall’1,1% a sotto quota 0,5%. Il differenziale di rendimento tra titoli di Stato sicuri
e superfici commerciali si è di nuovo sensibilmente allargato e attualmente, a oltre il 2,5%,
sfiora nuovamente il picco registrato a giugno
del 2012. Considerate le tendenze deflazioni-
Immobili residenziali
L’aumento delle superfici sfitte frena
l’andamento dei prezzi
Nel terzo trimestre del 2014, i prezzi d’offerta
sul mercato svizzero delle abitazioni di proprietà hanno registrato un nuovo aumento sia
rispetto al trimestre che all’anno precedenti. I
prezzi delle case unifamiliari e delle abitazioni
di proprietà sono lievitati rispettivamente dello
0,3% e dello 0,4% rispetto al trimestre precedente. Se confrontati con l’anno precedente,
i prezzi delle case unifamiliari sono aumentati
quindi di un ulteriore 1,2%, mentre per
quanto riguarda le abitazioni di proprietà il
tasso di crescita annuo è stato del 2,3%. I tassi
di incremento dei prezzi si attestano così nettamente al di sotto della media decennale del
3,2% per quanto riguarda le case unifamiliari
e del 3,7% nel caso delle abitazioni di proprietà. Uno dei motivi alla base di tale tendenza dovrebbe essere l’aumento dell’offerta.
In Svizzera, infatti, dalla metà del 2013 la percentuale di abitazioni sfitte è salita dallo 0,96
all’1,08; al momento, nel Paese, le unità abitative sfitte sono 46 000. In passato la riduzione
delle dimensioni dei nuclei familiari ha generato una domanda aggiuntiva tra le 5000 e le
10 000 abitazioni l’anno. Tale domanda ha
registrato un marcato indebolimento in conseguenza al livello elevato dei prezzi. Tra la metà
del 2013 e la metà del 2014, ad esempio,
nonostante l’enorme crescita demografica
(oltre 100 000 persone), sono state costruite
5500 abitazioni in più rispetto a quelle effetti-
Investimenti immobiliari quotati in borsa
I dati fondamentali soffocano la performance
Da inizio anno, i fondi immobiliari, con un rendimento del 8,7%, sovraperformano nettamente le azioni svizzere (+3,9%). La performance positiva da inizio anno è stata principalmente sostenuta da aggi superiori sui valori
d’inventario netti. I fondi immobiliari presentano quindi valutazioni elevate al momento.
Vengono scambiati con un aggio del 22%,
ben oltre la media di lungo periodo, che è del
16%. Le azioni immobiliari hanno registrato
una crescita più forte del mercato globale,
guadagnando il 7,0%. Le società anonime
hanno riferito risultati incoraggianti che hanno
favorito gli utili di corso. I premi rispetto ai
valori d’inventario netti, invece, sono moderati. Le azioni immobiliari sono quindi più convenienti rispetto ai fondi immobiliari e presentano un premio medio del 3%. In media, negli
ultimi 5 anni, gli investitori erano disposti a
pagare un premio pari al doppio per le azioni
immobiliari. Ma da quattro mesi la performance è in stallo. Le transazioni sono deboli in
borsa, a testimonianza di un relativo disinteresse da parte degli investitori. L’atteggiamento prudente è dovuto ai maggiori rischi di
mercato per immobili commerciali.
UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014
Immobilien
stiche in Europa è improbabile che i tassi
aumenteranno nell’immediato futuro. L’allargamento del differenziale di rendimento
riflette quindi un incremento del premio di
rischio dovuto a maggiori rischi di superfici
sfitte. Il premio di rischio dovrebbe per il
momento rimanere elevato. A medio termine
si profila invece una distensione della situazione sulle superfici sfitte. Il numero di concessioni edilizie per superfici commerciali è sceso
molto nel 2014. Appare quindi improbabile un
ulteriore incremento dei premi di rischio.
Evoluzione dei canoni di locazione per le superfici commerciali
Indice 2000 = 100
Variazione in %
130
15
125
10
120
115
5
110
0
105
–5
100
95
00
02
04
06
08
10
12
14
–10
Ufficio
Commerciale
Ufficio
1 anno
5 anni
10 anni
Commerciale
Fonti: Wüest & Partner; UBS, al 13.10.2014
vamente richieste. Nel 2014, l’attività edilizia
dovrebbe risultare anche superiore rispetto
all’anno precedente. Per il 2015 prevediamo
quindi un ulteriore aumento della percentuale
di superfici sfitte a oltre l’1,2%, un dato che
dovrebbe penalizzare ulteriormente l’andamento dei prezzi nei prossimi trimestri. Tuttavia, un’inversione di tendenza verso prezzi in
calo tarderà ancora, anche perché nei mesi
scorsi la probabilità di un aumento dei tassi in
Svizzera si è decisamente ridotta. In conseguenza alle tendenze deflazionistiche dell’Europa, sia un eventuale incremento dei tassi da
parte della BNS che una normalizzazione dei
tassi a lungo termine dovrebbero farsi attendere per almeno altri due anni.
Evoluzione dei prezzi d’offerta delle abitazioni di proprietà
e delle case unifamiliari
Indice 2000 = 100
Variazione in %
200
50
180
40
160
30
140
20
120
10
100
80
00
02
04
06
08
Abitazioni di proprietà
10
12
14
Case unifamiliari
0
1 anno
5 anni
Abitazioni di proprietà
10 anni
Case unifamiliari
Fonti: Wüest & Partner; UBS, al 13.10.2014
Attualmente non intravediamo complessivaPerformance delle azioni e dei fondi immobiliari quotati
mente alcun potenziale di corso per questi due Indice 100 = 2003
Rendimento totale, variazione in %
tipi di investimento. La performance è quindi
330
60
in larga misura data dai rendimenti da distribu- 300
50
270
zioni e dividendi. Le azioni delle cinque più
240
40
grandi società di investimento immobiliare
210
30
svizzere fruttano attualmente un tasso di ren- 190
dimento azionario del 4,6% mentre i fondi
160
20
130
immobiliari distribuiscono il 3%. Visto che i
10
100
dati fondamentali del mercato immobiliare
70
0
03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14
2014
2 anni
svizzero continuano a indebolirsi, consigliamo
di prendere i benefici su posizioni per le quali il
Azioni
Fondi
Azioni
Fondi
SPI
buon andamento dei corsi è dovuto principalFonti: Bloomberg, UBS, al 13.10.2014
mente a un incremento della valutazione.
5 anni
SPI
4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera
27
Settori
Sibille Duss
Economista
Nonostante il rallentamento
della dinamica, le imprese
edili sono soddisfatte
dell’andamento dei loro affari.
28
UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014
Settori
Industria stabile, turismo vacillante
qui la pressione sui prezzi è particolarmente elevata. Per il
quarto trimestre entrambi i segmenti prevedono un calo
dei prezzi, con ripercussioni negative sulla situazione degli
utili delle imprese.
Sibille Duss
Economista, UBS SA
Mentre gran parte delle imprese industriali riferisce
una stabilizzazione negli ultimi mesi, quelle dei servizi hanno perso un po’ del loro dinamismo. I settori
più orientati all’economia interna hanno beneficiato
di una domanda consistente. Nel settore delle
esportazioni, invece, quasi tutte le imprese fanno i
conti con il basso volume di ordinativi dall’estero.
Nonostante un peggiore sfruttamento della capacità produttiva, ordinativi di nuovo in calo e il continuo basso
volume di ordinativi dall’estero, le società industriali giudicano soddisfacente l’andamento dei propri affari. Questo
in controtendenza con gli altri indicatori, tutti in flessione.
La tendenza ribassista è continuata nella produzione e
anche la pressione sugli utili non ha mollato la presa. A
ciò si è aggiunto il freno alla domanda di beni svizzeri
esercitato dalla forza del franco e dall’indebolimento congiunturale nei paesi acquirenti. Tutto ciò si è riflesso nel
volume di ordinativi dall’estero, in calo negli ultimi mesi.
Incoraggiati dall’andamento degli affari si dimostrano solo
il settore chimico e metallurgico. Il primo ha ad esempio
registrato elevati ordinativi in ingresso, con positive ripercussioni sul livello di produzione. I settori meccanico, alimentare ed elettronico danno invece un giudizio soddisfacente o addirittura negativo al proprio andamento degli
affari. Questo giudizio è dovuto al minore quantitativo di
ordinativi in ingresso e al basso livello di produzione.
Per le società dei servizi l’andamento degli affari nel terzo
trimestre è stato positivo. E a ragione: la domanda di servizi è nuovamente aumentata e anche la situazione degli
utili della maggior parte delle imprese è migliorata
rispetto al trimestre precedente. Oltre all’aumento della
domanda e al recupero della situazione degli utili quasi
tutte le società riferiscono un livello di occupazione
troppo basso.
Nel turismo la situazione resta difficile
Il positivo contesto economico delle società di servizi si
riflette anche nei vari segmenti. Se si escludono le aziende
che offrono servizi per la persona e il turismo, la dinamica
è aumentata in tutti gli altri segmenti del terziario. Il turismo, tipico settore delle esportazioni, è l’unico a riferire
un peggioramento generalizzato della generale situazione
degli affari nel terzo trimestre, giudizio confermato da
tutti gli indicatori. Le difficoltà per il turismo nascono in
particolare dalla cattiva congiuntura in Europa e dalla
forza del franco svizzero.
Quindi, mentre nel terzo trimestre gli utili sono migliorati
per quasi tutto il terziario rispetto al trimestre precedente,
il turismo e le società che offrono servizi alla persona
lamentano ancora difficoltà al riguardo. Nel commercio al
dettaglio gli utili si confermano stabili per il secondo trimestre consecutivo dopo un periodo di calo durato tre anni.
Rimane evidente la differenza tra la solidità dell’economia
orientata al mercato interno, come l’edilizia e i settori dei
servizi, e la debolezza del settore delle esportazioni che,
come nel turismo e in singoli settori industriali, lamenta
ancora difficoltà nell’attuale contesto economico.
Rallenta la dinamica nell’edilizia
L’edilizia resta un’eccezione nel settore industriale. Diversamente dai settori più orientati all’export, beneficia
ancora di interessi ai minimi storici e dell’elevata immigrazione. La dinamica del volume di ordinativi nell’edilizia
principale e nei settori ad essa collegati si è però indebolita. Ciononostante, quasi tutte le imprese edili giudicano
ancora positivamente il generale andamento degli affari.
Anche studi di architettura e progettazione lamentano un
rallentamento della dinamica. Come nell’edilizia, anche
4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera
29
Settori
Panorama industriale
Dati ripartiti a livello stagionale
Industria
2008
Ordinativi in
ingresso 1
2010
Industrie
2012
Maschinen
Macchinari
2014
2008
2010
2012
2014
Elektrotechnik
Elettrotecnica
2008
2010
2012
2014
Metall
Metalli
2008
2010
2012
2014
Chemie
Chimica
2008
2010
2012
2014
superiore
invariato
inferiore
Portafoglio
ordini
dall’estero 2
superiore
invariato
inferiore
Produzione 1
superiore
invariato
inferiore
Situazione
degli affari 2
superiore
invariato
inferiore
Numero di
occupati 2
troppo bassa
sufficiente
troppo
Ricavi 3
superiore
invariato
inferiore
Prezzi di
vendita 3
superiore
invariato
inferiore
Dati strutturali
Posti a tempo pieno in 1000 4
Quota di addetti in PMI 5
Quota di addetti in grandi
aziende 5
974,6
84%
94,2
65%
136,5
54%
94,0
88%
105,3
35%
16%
35%
46%
12%
65%
11,6%
54,9%
18,7%
7,0%
7,2%
4,1%
9,1%
52,6%
23,7%
5,4%
4,4%
7,5%
11,7%
43,6%
13,8%
7,1%
4,9%
5,5%
7,1%
76,1%
37,7%
7,3%
8,0%
3,2%
14,2%
54,6%
15,4%
6,2%
7,6%
3,1%
Creazione di valore lordo reale
in CHF mld (2013) 7
120,8
13,5
22,9
11,0
29,6
Creazione di valore per posto a
tempo pieno in 1000 CHF 7
124,0
143,8
167,5
116,6
281,3
Quota dell’export: 6
– negli USA
– nell’UE
– in Germania
– in Francia
– in Italia
– in Cina
Le previsioni e le stime sono attuali solo alla data della presente pubblicazione e potrebbero variare senza preavviso.
Nel confronto con lo stesso mese dell’anno precedente
Valutazione soggettiva
3
Andamento negli ultimi tre mesi
30
Occupati medi in equivalenti a tempo pieno nel 2013, fonte: UST
Numero di occupati in equivalenti a tempo pieno secondo STATENT 2011, fonte: UST 6
Fonti: Statistica del commercio esterno 2013 (aggiornata a maggio 2014)
1
4
2
5
UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014
Settori
Nahrungsmittel
Ordinativi in
ingresso 1
Materialien
Generi alimentari
Materiali 10
2008
2008
2010
2012
2014
2010
2012
Bau
Gebrauchsgüter
Edilizia
2014
2008
2010
2012
2014
Vorleistung
Beni di consumo 9
Prodotti intermedi 9
2008
2008
2010
2012
2014
2010
2012
2014
Portafoglio ordini
superiore
invariato
inferiore
Portafoglio
ordini
dall’estero 2
Portafoglio ordini
edilizia principale
superiore
invariato
inferiore
Situazione degli affari
Produzione 1
superiore
invariato
inferiore
Situazione
degli affari 2
Aspettativa per
occupazione
superiore
invariato
inferiore
Numero di
occupati 2
Aspettativa
su prezzi
troppo bassa
sufficiente
troppo
Ricavi 3
superiore
invariato
inferiore
Prezzi di
vendita 3
superiore
Livello di sfruttamento
delle capacità in %
invariato
inferiore
Dati strutturali
Posti a tempo pieno in 1000 4
Quota di addetti in PMI 5
Quota di addetti in grandi
aziende 5
60,5
70%
77,8
87%
310,6
96%
30%
13%
4%
11,2%
60,3%
14,7%
13,2%
5,5%
0,8%
5,0%
76,8%
37,2%
8,2%
9,2%
3,2%
Creazione di valore lordo reale
in CHF mld (2013) 7
12,7
7,8
31,5
Creazione di valore per posto a
tempo pieno in 1000 CHF 7
209,1
100,8
101,6
Quota dell’export: 6
– negli USA
– nell’UE
– in Germania
– in Francia
– in Italia
– in Cina
Fonti: BAK Basel, UBS
Dati mensili, senza edilizia
9
Gruppi di beni; a livello intersettoriale
7
8
Fonti: KOF, UBS
10
Materiali comprende i settori legno e altri prodotti non metallici; carta, stampa ed
editoria; tessili, abbigliamento, pelletteria e calzature; ponderato secondo il censimento
aziendale 2008
4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera
31
Settori
Panorama dei servizi
Dati ripartiti a livello stagionale
Durchschn. Dienstl.
Media Servizi
2008
Domanda 1
2010
2012
2014
Servizi economici
Servizi personali
Trasporti
e und Komm
Verkehr
comunicazione
Commercio
Grosshandel
all’ingrosso
2008
2008
2008
2008
Dienstl. für Untern.
2010
2012
Persönliche DL
2014
2010
2012
2014
2010
2012
2014
2010
2012
2014
superiore
invariato
inferiore
Posizione
concorrenziale 1
Situazione delle scorte 2
superiore
invariato
inferiore
Situazione
degli affari 2
superiore
invariato
inferiore
Occupazione 2
troppo bassa
sufficiente
troppo
Ricavi 1
superiore
invariato
inferiore
Aspettativa
su prezzi 3
superiore
invariato
inferiore
Dati strutturali
Posti a tempo pieno in 1000 5
2549,5
439,8
655,7
235,6
197,9
Quota di addetti in PMI 86%
87%
80%
77%
91%
Quota di addetti in grandi
aziende 6
14%
13%
20%
23%
9%
Creazione di valore lordo reale
in CHF mld (2013) 4
350,4
69,2
48,4
22,4
55,4
Creazione di val. lordo per posto
a tempo pieno in 1000 CHF 4
137,4
157,4
73,8
95,0
279,8
5
Le previsioni e le stime sono attuali solo alla data della presente pubblicazione e potrebbero variare senza preavviso.
Andamento negli ultimi tre mesi
Valutazione soggettiva
3
Andamento atteso nei prossimi tre mesi
4
Fonti: BAK Basel, UBS
1
2
32
UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014
Numero medio di occupati in equivalenti a tempo pieno nel 2013, fonte: UST
Numero di occupati in equivalenti a tempo pieno secondo STATENT 2011, fonte: UST
5
6
Settori
Tourismus
Detailhandel
Commercio
al dettaglio Turismo
Ordinativi in
ingresso 1
2008
2010
2012
superiore
2014
2008
2010
2012
Finanz
2014
Servizi finanziari
Immobili Architektur
e studi
di architettura
2008
2008
2010
2012
2014
2010
2012
2014
Situazione delle scorte 2
invariato
inferiore
Portafoglio
ordini
dall’estero 2
Fatturato
superiore
Fatturato
atteso 3
Situazione degli
affari 2
Occupazione 2
invariato
inferiore
Produzione 1
Occupazione 2
superiore
invariato
inferiore
Situazione
degli affari 2
Aspettativa
su prezzi 3
troppo bassa
Prestazione 1
sufficiente
troppo
Numero di
occupati 2
superiore
invariato
inferiore
Prezzi di
vendita 3
Reddito aziendale
superiore
invariato
inferiore
Dati strutturali
Posti a tempo pieno in 1000 5
167,1
331,9
210,1
100,5
98%
98%
67%
97%
2%
2%
33%
3%
Creazione di valore lordo reale
in CHF mld (2013) 4
11,1
33,2
63,5
37,2
Creazione di val. lordo per posto
a tempo pieno in 1000 CHF 4
66,4
99,9
302,3
370,6
Quota di addetti in PMI 5
Quota di addetti in grandi
aziende 6
Fonti: KOF, UBS
4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera
33
Selezione di pubblicazioni UBS
UBS House View
Investor’s Guide
Schweiz
Mit Anlageempfehlungen
Chief Investment Office WM
Für Anlegerinnen und Anleger mit Wohnsitz in der Schweiz
Oktober 2014
Draghis
Dominosteine
IM BLICKPUNKT
Prognosen sind
(fast) immer
falsch
UBS House View Investor’s Guide
Il riepilogo della House View presenta
le prospettive congiunturali, una panoramica completa delle categorie d’investimento, idee d’investimento e la CIO
Monthly Letter integrale. Disponibile
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UBS outlook
Impulse zur Unternehmensführung
2014
Aussenhandel
Chancen, Risiken und Perspektiven
Ausblick
Innovation oder
Emigration?
Lösungen
Risiken und
Nebenwirkungen
UBS outlook
«Commercio con l’estero – Chance,
rischi e prospettive»
Innovazione, aumento della produttività,
nuovi mercati: le aziende svizzere esportatrici reagiscono diversamente al franco
forte e al ristagno congiunturale. Nel
nuovo UBS outlook sul commercio con
l’estero trovate stime e fattori di successo.
40 pagine A4, francese, tedesco, inglese;
maggio 2014.
SaP nº 83418F-1401
Schweiz
Chief Investment Office WM | 9. Oktober 2014
Unter der Lupe
Sind die Schwellenländer
bereit für Reformen?
In unserem Fokus
02
US-Konjunkturdaten
US-Berichtssaison
IWF- und G20-Gipfeltreffen 03
Diese Woche als CIO WM-Podcast
• Studenten-Proteste in Hong Kong –
Wird der Sonderstatus fallen?
• Investieren im Sinne der Natur –
Rentieren Anlagen in «Green Bonds»?
www.ubs.com/podcast
«2,16%»
Die fünfjährige Breakeven-Inflationsrate in den USA – QE4?
Was Sie wissen müssen
Zwischenerzeugnissen und um 0,4% bei Konsumgütern. Der IWF
1 Der Internationale Währungsfonds (IWF) senkt seine
hat seine Vorhersage für das Wachstum des deutschen Bruttoinglobale Wachstumsprognose für 2014 auf 3,3%. Im April lag der
landprodukts (BIP) im Jahr 2014 von 1,9% auf 1,4% zurückgenomWert noch bei 3,7%. Nach Ansicht des IWF ist die globale Erholung
men und die Regierung aufgefordert, höhere Infrastrukturausgaben
nun länderspezifischer geworden. Zwar können sich einige Länder
zu tätigen. Deutsche Aktien verloren im Laufe der Woche 3,2% und
dem zunehmend düsteren Trend widersetzen, doch kämpfen mehr
sorgten damit für eine erhöhte Volatilität an
Staaten mit wirtschaftlichen und politischen
den europäischen Aktienmärkten. Das CIO
Schwierigkeiten. Für die USA prognostiziert
«Nach Ansicht des IWF ist die ist im Euro gegenüber dem US-Dollar unterder IWF für das 2. Halbjahr 2014 und auch
ins Jahr 2015 hinein ein robustes Wachstum
globale Erholung nun länder- gewichtet.
von 3%. Gleichzeitig hat sich die Wahrspezifischer geworden, wobei
4 Die Spannungen in Hongkong haben
scheinlichkeit, dass die Eurozone im kommenden Jahr in eine Rezession rutscht, versich die USA dem Trend einer nachgelassen, nachdem sich die Führung
der Provinz zu Treffen mit den prodemokratidoppelt und liegt nun bei 40%. Hier erwartet
globalen
Wachstumsverlangschen Demonstranten einverstanden erklärt
der IWF nur noch 0,8% Wachstum in diesem
samung widersetzen.»
hat. Nachdem Hongkongs Regierung diese
und 1,3% im kommenden Jahr. Auch für die
Verhandlungen am 9. Oktober aber überSchwellenländer senkte der IWF seine
raschend wieder absagte, riefen die Protestgruppen zu einer neuen
Wachstumsprognosen, und zwar um 0,3% für jedes Jahr, also auf
Welle des zivilen Ungehorsams auf.
4,4% für 2014 und auf 5,4% für 2015.
2 Die Lage am US-Arbeitsmarkt verbesserte sich weiter – im
September wurden 248 000 neue Stellen anstatt der erwarteten
215 000 geschaffen. In Verbindung damit sank die Arbeitslosenquote
von 6,1% auf 5,9% – den tiefsten Stand seit Juli 2008. Gemäss dem
Sitzungsprotokoll vom September nahm die US-Notenbank (Fed)
jedoch wieder eine Haltung ein, die auf eine expansivere Geldpolitik
abzielt als erwartet, da sich die Vertreter nun mehr Sorgen machen
über das schwache Wachstum im Ausland und die Auswirkungen
der zunehmenden USD-Stärke auf die Binnenkonjunktur. Die USAktien reagierten darauf mit einem Anstieg um 1,2%. Das CIO ist in
US-Aktien und US-Hochzinsanleihen übergewichtet.
34 pagine A4; tedesco, inglese, francese,
italiano, cinese (tradizionale e semplificato)
Analyse
Schwellen zur
Zukunft
CIO Weekly
3 Die Rezessionsgefahr für Deutschland, die grösste Volkswirtschaft der Eurozone, hat sich verstärkt, nachdem für
August drei schlechte Datenreihen veröffentlicht wurden. Die Industrieaufträge sanken gegenüber dem Vormonat um 5,7% (nach
+4,6%), während die Exporte im Monatsvergleich um 5,8% (nach
+4,7%) nachgaben und die Zahlen zur Industrieproduktion im
Monatsvergleich um 4,0% zurückgingen (nach +1,6%). Damit war
dies seit Januar 2009 der schlechteste Monat für die deutschen
Unternehmen. Die Industrieproduktion verzeichnete dabei den
stärksten annualisierten Einbruch seit fast zwei Jahren, da die Produktion in allen Unterkategorien abnahm, unter anderem um 8,8%
gegenüber dem Vormonat bei Investitionsgütern, um 1,9% bei
Währendessen konnte sich Staatschefin Dilma Rousseff bei der ersten Runde der Präsidentschaftswahl in Brasilien «nur» 41,6% der
Stimmen sichern. Die Bürger, die Reformen fordern, wählten den
unternehmensfreundlichen Kandidaten Aécio Neves mit 34% der
Stimmen; Marina Silva erhielt 21% der Stimmen. Damit kommt es
am 26. Oktober zu einer Stichwahl zwischen Rousseff und Neves, für
die derzeit ein Kopf-an-Kopf-Rennen erwartet wird. Der brasilianische Aktienmarkt legte 6,1% zu, während der Real im Wochenverlauf gegenüber dem US-Dollar um 4,2% aufwertete.
Marktbewegungen
Poland 10-year yield
USD vs. BRL
Brazilian equities
SMI
S&P 500
Eurostoxx 50
MSCI EM
Gold
Brent crude oil
US 10-year yield
VIX
Niveau
Veränderung gegenüber Vorwoche
2,747%
2.38
57 436
–27bps
–4,2%
+6,1%
8517
1969
3076
999
USD 1228/oz
USD 91.5/bbl
2,311%
15,1
–3,1%
+1,2%
–1,0%
+0,2%
+1,1%
–2,1%
–11bps
–1,6pts
Quelle: Bloomberg, per 9. Oktober 2014
CIO Weekly
Questo aggiornamento settimanale vi
aiuta a tenervi informati sui mercati
volatili, fornendo informazioni tempestive sugli ultimi sviluppi e sul loro significato per i vostri investimenti. Oltre alle
analisi dello UBS Global Investment
Office, ogni edizione fornisce contenuto
localizzato proveniente dai CIO regionali
in base alle opportunità e ai rischi presenti nella loro parte del mondo.
Das Editorial dieser Woche Die niedrigen
Zinsen dürften einstweilen bestehen bleiben
ab
Andreas Höfert, Chefökonom, Regional CIO Europa
04
Dieser Bericht wurde von UBS AG erstellt. Bitte beachten Sie die wichtigen rechtlichen Informationen am Ende der Publikation. Die
Kurs-Entwicklung der Vergangenheit ist keine Indikation für die Zukunft. Die angegebenen Marktpreise sind Schlusskurse der jeweiligen
Hauptbörse. Dies gilt für alle Kursdiagramme und Tabellen in dieser Publikation.
CIO Weekly esce il giovedì in inglese e il venerdì
in tedesco, francese, italiano e spagnolo.
UBS impulse per le PMI
Unire le forze, aumentare le quote di
mercato, allungare la catena del valore:
le PMI svizzere si affidano sempre più
spesso ad acquisizioni strategiche in
alternativa alla crescita con le proprie
forze. E noi vi mostriamo come funziona concretamente. In un altro focus
del magazine per i clienti UBS impulse,
Lukas Gähwiler discute della formazione
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imprenditore nonché consigliere nazionale. Maggiori informazioni su
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28 pagine A4; italiano, tedesco, francese;
agosto 2014.
SaP nº 80440I-1402
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34
UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014
Le opinioni d’investimento di UBS Chief Investment Office WM sono elaborate e pubblicate da Wealth Management e Retail & Corporate e Wealth Management Americas, Divisioni d’affari
di UBS AG (UBS, disciplinata dalla FINMA in Svizzera) o da una sua affiliata. In alcuni paesi, UBS AG viene indicata come UBS SA. Questo materiale viene distribuito al solo fine informativo e
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si basa su numerosi presupposti. Presupposti diversi potrebbero dare risultati sostanzialmente diversi. Alcuni prodotti e servizi sono soggetti a restrizioni legali e non possono essere offerti in
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nostra impossibilità di tenere conto degli obiettivi d’investimento, della situazione finanziaria e delle esigenze particolari di ogni singolo cliente, vi raccomandiamo di rivolgervi a un consulente
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trasferimento per qualsiasi ragione di questo materiale a parti terze. UBS non si riterrà responsabile per reclami o azioni legali di parti terze derivanti dall’uso o dalla distribuzione di questo
materiale. Questo materiale è destinato alla distribuzione solo secondo le circostanze permesse dal diritto applicabile. Per lo sviluppo delle previsioni economiche di Chief Investment Office
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servizi bancari e di investimento. Belgio: Questa pubblicazione non costituisce né un’offerta pubblica né una sollecitazione di offerta ai sensi del diritto belga ma può, a scopo informativo,
essere messa a disposizione dei clienti di UBS Belgium, filiale di UBS (Luxembourg) SA, registrata presso la Banca nazionale del Belgio e autorizzata dalla «Financial Services and Markets
Authority», alla quale la presente pubblicazione non è stata sottoposta per l’approvazione. Brasile: Redatta da UBS Brasil Administradora de Valores Mobiliários Ltda, entità regolata dalla
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Inc.. Dubai: Research è pubblicato da UBS AG Dubai Branch all’interno del DIFC; è inteso unicamente per clienti professionali e non per un’ulteriore distribuzione negli Emirati Arabi Uniti.
EAU: Il presente rapporto di ricerca non costituisce un’offerta, una vendita o una consegna di azioni o altri titoli ai sensi della legislazione degli Emirati Arabi Uniti (EAU). Il contenuto di
questo rapporto non è stato e non sarà approvato da alcuna autorità degli Emirati Arabi Uniti, ivi compresa la Banca Centrale degli EAU oppure la «Dubai Financial Services Authority», la
«Emirates Securities and Commodities Authority», il «Dubai Financial Market», l’«Abu Dhabi Securities Market» o qualsiasi altra borsa degli EAU. Francia: Questa pubblicazione è distribuita
da UBS (France) S.A., «société anonyme» francese con un capitale sociale di € 125.726.944, 69, boulevard Haussmann F-75008 Parigi, R.C.S. Paris B 421 255 670, ai clienti esistenti e potenziali. UBS (France) S.A. è un provider di servizi d’investimento debitamente autorizzato ai sensi del «Code Monétaire et Financier» e regolato dalle autorità bancarie e finanziarie francesi come
l’«Autorité de Contrôle Prudentiel et de Résolution». Germania: La presente pubblicazione è distribuita ai sensi della legge tedesca da UBS Deutschland AG, Bockenheimer Landstrasse 2–4,
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Ordinance». India: Distribuito da UBS Securities India Private Ltd. 2/F, 2 North Avenue, Maker Maxity, Bandra Kurla Complex, Bandra (East), Mumbai (India) 400051. Telefono: +912261556000.
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dealer» in collaborazione con UBS Wealth Management Israel Ltd, un’affiliata interamente controllata da UBS. UBS Wealth Management Israel Ltd è una società di gestione di portafogli
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connessione con l’analisi e il report, siete pregati di contattare UBS AG Singapore branch, un «exempt financial adviser» ai sensi del «Singapore Financial Advisers Act» (Cap. 110) e banca
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Versione marzo 2014.
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4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera
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