PROFILOSALUTE ///////////////// Anno VII / n. 06 - 2014 / Novembre - Dicembre / Bimestrale / € 1, 00 / Poste Italiane SpA / Spedizione in abbonamento Postale / 70% LO/BS ///////////////// l a r i v i s t a Giornata del diabete d i S a l u t E - B e n e s s e r e - B E LL E Z Z A Preparazione per l'inverno Farmaci da banco Uomini allo specchio Le piante dell'amore MIELE e PROPOLI con Lollyice, la linea di ghiaccioli alla frutta completamente naturali, è ora arricchita dalle proprietà benefiche del Miele e della Propoli. Sfiziosi e gustosi, sono ottimi per tutta la famiglia. 100% NATURALE Senza COLORANTI e senza CONSERVANTI Con FRUTTOSIO, MIELE e PROPOLI ANTISETTICO, EMOLLIENTE ed ANTI INFIAMMATORIO NATURALE PASTORIZZATO Le immagini utilizzate hanno il solo scopo di illustrare il prodotto. LaVignetta di Qmino PROFILOSALUTE ///////////////// Anno VII / n. 06 - 2014 / Novembre - Dicembre / Bimestrale / € 1,00 / Poste Italiane SpA / Spedizione in abbonamento Postale / 70% LO/BS ///////////////// l a r i v i s t a CM Pharma Trading srl Via Cartesio 2 - 20124 Milano | [email protected] - www.cmpht.com Foreign Trade Office: Shanghai - Guangxi Bei Road Seguici su facebook: S a l u t E - B e n e s s e r e - B E LL E Z Z A Concessionaria per la pubblicità: Punto Farma srl Direttore Responsabile Luigi Cavalieri [email protected] Direzione e Amministrazione Punto Farma srl Via A. Grandi 18 25125 Brescia Telefono 030.36.65.611 Fax 030.36.65.680 [email protected] Editore: Punto Farma srl Segreteria di Redazione [email protected] Stampa: Tiber SpA - brescia PROFILOSALUTE Anno VII - numero 6 - 2014 www.profilosalute.it volta a n u a r o c An CIA A M R A F n i i PRIMI d i Responsabile commerciale: Federica Peretti Telefono 030.36.65.685 [email protected] AUTORIzzAzIOnE TRIbUnALE DI bRESCIA n. 48/2008 del 24.10.2008 Poste Italiane SpA Spedizione in Abbonamento postale - 70% - LO/BS in collaborazione con: 3 Anno VII / n. 06 - 2014 / Novembre-Dicembre - www.profilosalute.it PROFILOSALUTE In questo numero EDITORIALE 7 Le stagioni ci ricordano l'evoluzione della vita di Luigi Cavalieri IL FATTO 9 Tutelare la salute attraverso i farmaci di Lisa Cesco 68 IL PUNTO 13 Automedicazione: curare da sé disturbi e sintomi passeggeri di Francesco Rastrelli PERSONAGGI GIORNATA MONDIALE 68 DEL DIABETE 2014 34 Dal 10 al 15 novembre le Farmacie aderenti a FarmaciaInsieme celebrano l’evento con una Settimana di iniziative per la popolazione a cura della Redazione INFLUENZA: 34 UN MALANNO DI STAGIONE? In Italia rappresenta la terza causa di morte di Roberto Bellucci FARMACIA RIFERIMENTO 25 IMPORTANTE NEL CONSIGLIO 25 89 SUI FARMACI Il valore del farmaco tra continuità terapeutica e sostenibilità economica a cura della Redazione UOMINI ALLO SPECCHIO 89 L’aiuto del farmacista nella scelta dei cosmetici di Roberta Rossi PIANTE DELL'AMORE 66 LE Un aiuto ci viene dalla natura di Claudio Paganotti 43 Piccole pesti a cura della Redazione PARLA LO SPECIALISTA 46 Il Diabete malattia "dolce" 49 Glaucoma: il ladro silenzioso della vista di Roberto Bellucci 53 Intestino e prevenzione delle infezioni 54 Diete su internet di Franco Pesciatini 56 L'incontinenza urinaria di Claudio Paganotti MAMMA E BAMBINO Seguici su Facebook Profilo-Salute BENESSERE 61 Aromaterapia e oli essenziali solo emozionali o anche terapeutici? di Antonella Boldini 71 Rimedi naturali contro la depressione 39 L'igiene intima dei bambini 77 L'importanza della fitoterapia 40 Il trattamento della scoliosi 79 Non fatemi venire i vermi di Chiara Kron Morelli idiopatica adolescienziale di Simona Caffi di Serena Schiavo di Davide Colosini di Monica Chirico MEDICINA NATURALE 82 Il Diabete e la nutura di Antonio Schiavo BELLEZZA 85 Il ringiovanimento delle mani di Giovanni Brunelli 66 4 CONTENUTI LIBRI 100 Verona prima al mondo per gli studi 36 Il raffreddore nel bambino di Guido Vertua di Erica Denti ovvero il lifting non chirurgico di Enrico Filippini di Brian Kristian Vacchini Giampaoli di Giulia Ferrari Toninelli 95 Cibi e farmaci le associazioni da evitare 99 Needle shaping 22 Come evitare i fastidi dei vicini di casa 32 La cannabis: da droga a farmaco di Claudio Macca NOVITà di Romana Caruso di Emanuela Zanardini 92 Metabolicamente tra scienza e gastronomia di Emanuela Zanardini 19 Quei piccoli martiri di genitori mostri 31 I farmaci entrano in caserma ALIMENTAZIONE 97 Il cancro è buio, ma può anche essere luce! PSICOLOGIA Stickerpedia, alla scoperta del corpo umano dopo la nascita di un figlio di Sara Ziliani di Enrico Biffi di Tommaso Revera 28 In farmacia, imparare giocando 91 Rapporti sessuali in crisi di Umberto Valentini 16 Rosso Mille Miglia FARMACIA PSICOLOGIA E SESSUOLOGIA 86 Il peeling migliora l'assetto della pelle di Rita Martinelli sul rene a spugna midollare a cura della Redazione ANDAR PER MOSTRE 101 Rezzato, Brescia, Milano, Vicenza di Fiorella Memo LA RICETTA 103 Peperoni "impastati" di Laura e Silvia Squizzato CURIOSITà 104 Alla scoperta del torrone di lago e del buon vino di Luigi Cavalieri L'ODONTOIATRA RISPONDE 107 Russamento e apnee notturne a cura di Belsorriso DIBATTITO 112 Processo alla sigaretta elettronica di Simonetta Elseri AMICI ANIMALI 114 Le vaccinazioni nel cane di Nicola Bertoni CONTENUTI 5 EDITORIALE LE STAGIONI CI RICORDANO L'EVOLUZIONE DELLA VITA di Luigi Cavalieri Direttore Responsabile C Tante le tipicità del periodo i siamo lasciati alle spalle, dopo un'estate da dimenticare, almeno al nord, ricca solo di piogge copiose, anche il sole di settembre ed ottobre, fra i mesi che più mi piacciono per i colori che la natura, in fase di mutazione, ci regala. È, appunto, in questa stagione che più avvertiamo l'evolversi della vita, attraverso le stagioni, che ci ricordano anche come Luigi Cavalieri NON SOLO vino buono, castagne e spiedo profumato, ma anche, purtroppo, malanni DI STAGIONE doverci preparare ad affrontare quest'ultimo bimestre d'anno. Due mesi che certamente saranno contrassegnati dalle tipicità stagionali e non mi riferisco solo al vino buono, alle castagne ed allo spiedo così profumato, ma anche, purtroppo, ai malanni tipici del periodo. Raffreddore, tosse, mal di gola, dolori alle articolazioni e, dulcis in fundo (si fa per dire!), l'immancabile epidemia influenzale. Non fa certo piacere a nessuno, e tanto meno a me, dover spesso nell'editoriale affrontare temi, che inducono ad essere preoccupati, ma d'altra parte come potremmo, se così non fosse, sapere di gioia e di piacere? Infatti cerchiamo sempre, e puntualmente lo facciamo anche in questo numero della rivista, di affrontare tematiche meno da paura, come l'articolo affidato all'amico Paganotti sulle erbe che danno piacere. Vuole essere anche questo il modo per poterci dimenticare dei crucci, che i nostri figli, ritornati a scuola, regolarmente ci danno, così come dei risultati della nostra squadra del cuore, che, alla ripresa del campionato, nonostante il rafforzamento durante la campagna acquisti, non sta tenendo fede alle aspettative. Riguardo alle malattie stagionali sullo scorso numero avevamo raccomandato di agire preventivamente preparando l'organismo a vivere con minori apprensioni la stagione invernale. L'avete fatto? O non ve ne siete minimamente preoccupati? Siete, però, ancora in tempo per non dovervene amaramente pentire. Il vostro farmacista di fiducia, quel professionista in camice bianco, che il prof. Trabucchi ama definire "l'amico colto", saprà darvi tutta una serie di consigli utili, che potranno aiutarvi ad affrontare nel migliore dei modi la stagione, in cui siamo entrati e che non vorremmo mai dovesse cancellare tutti quei benefici, che non senza una certa fatica eravamo riusciti ad "immagazzinare" durante l'estate. Alla prossima! [email protected] EDITORIALE 7 Tutelare la salute attraverso i farmaci a cura di LISA CESCO Giornalista La “missione” dell’Aifa nella nostra intervista al presidente prof. Sergio Pecorelli Tutelare la salute attraverso i farmaci, garantendo l’accesso tempestivo a medicinali innovativi, sicuri ed efficaci per tutti i pazienti: questa la “mission” dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), nata più di 10 anni fa sul modello delle grandi Agenzie regolatorie: ne parliamo con il presidente Aifa, prof. Sergio Pecorelli. Prof. Pecorelli, può farci un quadro delle competenze e dei poteri dell’Aifa? La nostra è una delle poche Agenzie regolatorie al mondo a riunire al suo interno i due aspetti fondamentali della valutazione dei farmaci, quello del rapporto tra beneficio e rischio e quello del rapporto tra beneficio terapeutico ed aspetti legati alla determinazione del prezzo e del rimborso da parte del Servizio sanitario. Non dobbiamo dimenticare, inoltre, che l’Aifa è l’autorità nazionale unica, che governa le sperimentazioni cliniche ed è il punto di riferimento europeo delle attività di farma- covigilanza, ovvero l’attività che si esplica nella segnalazione delle reazioni avverse ai farmaci, che oggi, grazie alla nuova legislazione europea, prende in considerazione anche gli errori terapeutici e persino la mancata efficacia. L’Aifa, infine, promuove la ricerca indipendente, sostenendo quei progetti, che non incontrano l’interesse delle aziende farmaceutiche come nel caso delle malattie rare. Nel corso di cinque differenti bandi ha sostenuto oltre 200 progetti con un impegno economico, che sfiora i 100 milioni di euro. Il Ministro della Salute ha in cantiere la riforma dell’Aifa, per rendere le attività dell’Agenzia più veloci e specialisti- L'AIFA Tutela la salute attraverso i farmaci, garantendo l’accesso tempestivo a medicinali innovativi IL FATTO 9 I nuovi farmaci promettono di sradicare determinate patologie, ma non sappiamo se il sistema sia in grado di farsi carico dei costi che, trasformandola in una sorta di “Food and Drug Administration” italiana. Concorda con questa scelta? Credo che il ministro Lorenzin abbia compreso l’importanza di avere al servizio del Paese un’Agenzia regolatoria moderna, autorevole ed altamente specializzata. Per affrontare le sfide in arrivo, ad esempio, i nuovi farmaci, studiati su popolazioni sempre più caratterizzate e dai costi elevatissimi, dobbiamo essere più forti. Abbiamo bisogno di un rafforzamento in termini di organico, competenze e poteri di intervento. Naturalmente ci rimetteremo alle decisioni del Governo e del Parlamento, con cui abbiamo dialogato più volte di questi aspetti. Quest’anno è stato segnato dalla vicenda Stamina, in cui anche l’Aifa è stata coinvolta. Cosa ci deve insegnare quanto accaduto? Il caso Stamina è stato senz’altro un indicatore di alcune anomalie all’interno del sistema Italia ed ha messo in luce i corto-circuiti esistenti tra medicina e potere giudiziario e tra il mondo della ricerca rigorosa basata sul metodo scientifico ed i venditori di speranza. Aifa ha compiuto fino in fondo il suo dovere, emettendo un’ordinanza esemplare ed avvertendo l’opinione pubblica del pericolo che la deregolamentazione delle terapie avanzate avrebbe comportato per il nostro sistema sanitario, ponendoci addirittura al di fuori delle regole vigenti in Europa. Credo sia opportuna una riflessione molto seria su questo caso, dal quale possiamo trarre elementi utili per cor- 10 IL FATTO reggere le storture venute alla luce, finché siamo in tempo. Oggi si parla molto di farmaci innovativi e terapie personalizzate, ma tutto questo mette alla prova la sostenibilità del sistema sanitario. Come contemperare questi due aspetti? Non possiamo negare di trovarci ad un crocevia epocale tra etica ed economia. L’arrivo di molecole ad alto potenziale terapeutico dall’impatto economico notevolissimo su patologie ampiamente diffuse costringe tutti gli attori del sistema sanitario ad una riflessione. I nuovi farmaci promettono di sradicare determinate patologie, ma non sappiamo, se il sistema sia in grado di farsi carico dei costi. Ho di recente ricordato l’importanza della cultura come elemento determinante per rispondere al cambiamento di scenario. La predisposizione all’innovazione, la capacità di essere flessibili ed identificare nuovi approcci metodologici per i medicinali in arrivo sul mercato, l’alfabetizzazione scientifica, che dovrebbe iniziare dalle scuole materne e durare per tutta la vita, sono esempi chiarissimi di fattori culturali, che giocano un ruolo cruciale in questa partita. Quali sono i progetti futuri su cui è proiettata l’Aifa? Il dossier più delicato ed urgente riguarda il ripensamento del processo regolatorio e delle modalità attraverso cui l’innovazione viene valutata e remunerata. Oggi in Europa il focus principale è costituito dall’autorizza- Il prof. Sergio Pecorelli zione all’immissione in commercio di un medicinale studiato su popolazioni molto ampie. È un sistema che assicura il minimo livello di incertezza possibile, ma ritarda i tempi di accesso al farmaco per i pazienti, perché, a seguito dell’autorizzazione, è necessario attendere la negoziazione degli aspetti di prezzo e rimborso effettuata da 28 sistemi diversi. Inoltre la ricerca farmaceutica e le conoscenze scientifiche più avanzate permettono di personalizzare sempre più i farmaci e di mirarli alle esigenze di popolazioni molto ristrette, è la cosiddetta “medicina di precisione”. Per tutte queste ragioni è opportuno un ripensamento del modello europeo: sono già in sperimentazione modelli di autorizzazione progressiva, che prevedono un accesso anticipato al farmaco e un monitoraggio continuo, con la possibilità di adattare progressivamente la licenza in base agli elementi che emergono dall’uso nella real life. Sono certo che questa sarà la strada che seguirà l’Europa e che l’Aifa potrà essere protagonista di questo cambiamento epocale a tutto vantaggio Lisa Cesco dei pazienti. . Automedicazione: curare da sé disturbi e sintomi passeggeri a cura di Francesco Rastrelli - [email protected] Presidente Ordine dei Farmacisti della Provincia di Brescia L’ Servono, però, conoscenza, esperienza e buon senso automedicazione è la capacità di curare da sé disturbi e sintomi passeggeri - dal bruciore di stomaco al comune raffreddore, dal mal di testa alle irritazioni della pelle - che, pur essendo lievi, e risolvendosi solitamente nell’arco di pochi giorni, spesso compromettono temporaneamente lo stato di benessere, le capacità lavorative e la qualità di vita. Nella gran parte dei casi questi malesseri sono ben conosciuti e molto frequenti: è facile autodiagnosticarli senza rivolgersi al medico ed è possibile curarli con l’aiuto di farmaci cosiddetti “di automedicazione” (OTC= Over The Counter), acquistabili liberamente senza ricetta. In Italia c’è ancora molto da fare per sostenere la cultura dell’automedicazione: il comparto dei farmaci vendibili senza obbligo di ricetta medica, infatti, è stretto tra farmaco etico da un lato ed i prodotti salutistici dall’altro. Questo perché da una parte si evidenzia una propensione di alcuni segmenti della popolazione a ricorrere alla prescrizione del medico anche per il trattamento di piccoli disturbi; per quanto concerne, invece, i prodotti salutistici, essi rispondono spesso ad una domanda di salute crescente e sono in diretta concorrenza, se non a volte confusi, con i farmaci di automedicazione. Senza contestare la legittimità dei prodotti salutistici, bisogna, tuttavia, ribadire che le regole, a cui sottostanno giustamente i farmaci da banco, proprio perché farmaci, devono rappresentare elemento di valorizzazione piuttosto che diventare freni al loro sviluppo rispetto a prodotti, che, invece, hanno minori vincoli relativamente sia alla pubblicità sia all’immissione in commercio e non sono soggetti al monitoraggio costante dei farmaci. Il valore dei farmaci da automedicazione sta nel fatto che sono strumenti terapeutici dal prezzo contenuto, che risolvono tempestivamente piccoli disturbi, sostenendo la salute quotidiana con la sicurezza e l’efficacia garantite dall’essere farmaci. La salute deve essere intesa come bene comune, di cui prendersi cura attraverso una partecipazione responsabile e la convinzione di favorire la capacità individuale di affrontare i temi legati al benessere ed alla malattia: è in quest’ottica che va letto il ruolo dei farmaci di automedicazione. Sostenere l’utilizzo di questi strumenti terapeutici significa indirizzare il comparto dei farmaci vendibili senza obbligo di ricetta medica è stretto tra farmaco etico da un lato ed i prodotti salutistici dall’altro IL PUNTO 13 il crescente protagonismo in materia di salute e farmaci proprio verso quegli ambiti di cura – i piccoli disturbi – in cui il cittadino è chiamato ad esercitare la propria autonomia. Questa è la soluzione anche in relazione ai dati di evo- matiche legate alle competenze dei pazienti stessi (health literacy). È necessaria una sensibilizzazione a più livelli del ruolo culturale e sociale dell’automedicazione e, in quest’ottica, non è certo di secondaria importan- IL farmacista ha assunto, ormai da anni, una connotazione sempre più legata all’azione di informazione e consulenza al paziente luzione demografica e culturale: nel mondo ed in Italia saremo sempre di più, all’anagrafe sempre più vecchi ma anziani sempre più tardi e sempre più protagonisti consapevoli delle scelte di cura e benessere. Lavorare insieme su tutti gli ambiti relativi all’autocura per permettere a tutti gli attori coinvolti di svolgere al meglio la professione, rispondendo adeguatamente ai bisogni di cura e di salute delle persone, significa anche far capire meglio al cittadino-paziente cosa sono i nostri farmaci e a che cosa servono. Per farlo, bisogna investire sulla comunicazione come elemento che ci dà valore aggiunto come azienda. Una buona comunicazione, per essere tale, deve comprendere la relazione tra professionista e persona assistita, valutarne il contesto socio-familiare e considerare le proble- 14 IL PUNTO za il fatto che quelli di automedicazione sono gli unici farmaci, che possono parlare direttamente al cittadino. La comunicazione al grande pubblico può essere strategica nel supportare un corretto approccio nelle scelte, che riguardano la salute e l’uso dei farmaci. Tale approccio implica anche la volontà di investire in attività, che supportino il valore dell’educazione alla cura della propria salute. Affinché le persone imparino consapevolmente il valore del bene salute, bisogna parlarne in modo semplice, insegnando loro a distinguere tra disturbo e malattia e ad orientarsi nell’offerta di salute oggi disponibile. Sempre più spesso il paziente si reca in Farmacia per consultarsi e ricevere consigli, cosicché la figura del farmacista ha assunto, ormai da anni, una connotazione sempre più legata all’azione di informazione e consulenza al paziente per meglio gestire le problematiche relative alla salute. Nelle società ad elevato indice di sviluppo culturale e tecnologico il ricorso all'automedicazione è un fenomeno in continua espansione, perché rivolta a patologie minori, che incidono per brevi periodi di tempo sullo stato di salute e non sono caratterizzate da una prognosi sfavorevole, e perché si ritiene che i farmaci da banco siano relativamente "innocui". La necessità di svolgere un'attenta attività di vigilanza sui farmaci da banco deriva da considerazioni sia di ordine socio-economico che clinico-farmacologico. Dal punto di vista socio-economico c'è una crescente tendenza da parte delle autorità sanitarie di vari Paesi ad incoraggiare il ricorso all'automedicazione al fine di ridurre la spesa sanitaria che si traduce in una crescente disponibilità a concedere autorizzazioni per la vendita dei farmaci come prodotti da banco. Il farmacista svolge un ruolo importante nel processo di informazione e di vigilanza sui farmaci da banco, in quanto fornisce un corretto orientamento alla scelta terapeutica del paziente, partecipa attivamente al sistema di Farmacovigilanza e monitora il consumo di OTC. Il maggiore coinvolgimento dei pazienti sui trattamenti e sui percorsi assistenziali li rende più informati, più consapevoli nel valutare i rischi ed i benefici ed aumenta il loro grado di soddisfazione nelle consultazioni cliniche. Può essere interessante ricordare che, mentre in Europa (escluse Francia, Portogallo e Spagna) la spesa pro capite annua relativa ai Farmaci OTC è di circa 45.7 euro, in Italia è di soli 29.0 euro, ben al di sotto, quindi, della media europea. Occorre ribadire che la gestione e l’organizzazione dei servizi sanitari, pubblici e non devono avere tra i principi fondamentali la promozione e la garanzia della qualità così come la sicurezza dei servizi e delle cure erogate, garantendo appropriatezza, primo obiettivo del nostro SSN e dei farmacisti, impegnati quotidianamente nell’attività di dispensazione Francesco Rastrelli del farmaco. . Rosso Mille Miglia a cura di Tommaso Revera Concluse le riprese del film ispirato alla mitica corsa automobilistica “R accontare una leggenda dell’automobilismo, mescolando amore, concretezza, spirito di sana competizione sportiva e un pizzico di goliardia": questa, in estrema sintesi, la mission perseguita dal regista Claudio Uberti, che ci racconta come 16 PERSONAGGI ha preso forma la sua opera prima ispirata alla celebre corsa. ”Ho pensato e scritto la storia, poi sceneggiata, basandomi sulla maggior parte degli attori che con caparbietà ho voluto partecipassero al progetto. La solarità di Martina Stella darà vita ad una giovanissima giornalista, Maria Esse, alla ricerca di un segreto legato alla storica corsa. Ad affiancarla ci sarà il bravissimo Fabio Troiano, che, insieme al resto del cast composto da Remo Girone, Victoria Zinny, Francesca Rettondini e da numerosi altri attori, valorizzerà la pellicola, muovendosi all'interno di ambienti e paesaggi di grande fascino”. La storia inizia in una luminosa giornata di maggio: una nuvola di polvere prende forma dal selciato, segue, per un tratto, la divina quattro ruote, che le ha dato forma. Auto e polvere lasciano aleggiare un inconsapevole fascino, che porta a sognare. Non si tratta di apparizione fugace: è l’inizio di una misteriosa avventura quasi incantata, che, ambientata durante la Mille Miglia 2014 e da lì a ritroso nel tempo, porterà a recuperare il segreto spezzato di due amici ed a ricostruire una verità rimasta scomoda per troppo tempo. Il film, prodotto da Lucere Film, società di produzione cinematografica, patrocinata da Automobile Club di Brescia e 1000 Miglia S.r.l. e supportata dal Centro Sperimentale di Cinematografia Production, in qualità di Produttore Esecutivo, è stato girato per circa cinque settimane tra Brescia, Padova e Portogruaro ed è stato presentato in un primo evento “teaser” lo scorso 5 settembre al Festival del Cinema di Venezia, quando sono stati proiettati alcuni frame. La protagonista femminile Martina Stella, a proposito di questa sua nuova avventura cinematografica, ha dichiarato: ”Per me è un onore poter prendere parte alle riprese di un film sulla Mille Miglia. La considero una singolare coincidenza, visto che nel 2012 mi ero già avvicinata a questa manifestazione, partecipandovi nelle vesti di madrina. E oggi sono ben felice di rappresentare una delle eccellenze del Made in Italy nel mondo, non più da madrina, ma nella veste a me più con- Foto ricordo per la troupe del film Il film è stato girato per circa cinque settimane tra Brescia Padova e Portogruaro geniale di attrice, attraverso un film di grande qualità”. Fabio Troiano, protagonista maschile, a proposito di Rosso Mille Miglia, ha affermato: ”Sono entusiasta della storia e della sinergia che si è instaurata con Claudio Uberti, regista del film. Nella pellicola sarò un mecca- nico appassionato della Mille Miglia, un professionista anomalo, una sorta di dottor House dei motori, visto il grande prestigio e valore delle auto. Personalmente ho un ricordo nitido di questa corsa, legato a mio padre che in ogni edizione mi indicava, di volta in volta, quelle auto, che, secondo lui, avevano tutti i requisiti per poter vincere. Insomma l'idea di recitare in questo film mi fa anche un certo effetto, visto che un personaggio simile a quello che interpreterò, chissà, più volte potrebbe essermi passato a pochi metri, quando assistevo da spettatore alla Mille Miglia...”. Il sapiente lavoro di post produzione, che è già entrato nel vivo proprio in questi mesi, porterà alla presentazione del film, ultimato e pronto per il grande pubblico, a maggio 2015, in contemporanea con la prossima edizione della Mille Miglia. PERSONAGGI 17 Quei piccoli martiri di genitori mostri a cura di Romana CARUSO Psichiatra, Psicoterapeuta - Socio fondatore de ilsorrisodeibimbi U Una ferita mortale all’intera società na tragica estate di bimbi morti per mano dei loro genitori. La stampa offre la notizia, lo sgomento, qualche spiegazione semplicistica. Poi il silenzio. Chi legge riesce a fermare per poco il pensiero sui piccoli martiri e su quei genitori divenuti in un attimo atroci mostri. E si ritorna alla quotidianità come se quell’orrore appartenesse ad un mondo a parte, forse l’ennesimo prodotto della dilagante virtualità. Quei piccoli, invece, sono parte di noi. Una ferita mortale all’intera società. Sono i nostri piccoli, garantiscono la continuità fisica ed interiore, arricchiscono la creatività. Danno la gioia ed il senso di vivere. Quei piccoli siamo noi. La nostra parte più umana e più fragile, da proteggere dagli insulti dei mali oscuri che la vita propone. Sono la Vita. Siamo quei bambini e siamo insieme quei PSICOLOGIA 19 SERENITÀ Da anni ilsorrisodeibimbi promuove iniziative no profit al servizio della famiglia genitori. Chiamati, come loro, a custodire gelosamente il tesoro più prezioso. Anche noi responsabili della loro vita fisica e psicologica e di tutto quanto la può compromettere. In questo caso responsabili del doloroso mistero che trasforma in mostri. I piccoli ci chiedono consapevolezza del mondo che ci circonda e della vita emotiva dentro di noi. Per imparare a viverla meglio e per trasmetterla. La responsabilità dei bambini deve ritornare ad essere di tutti, so- 20 PSICOLOGIA ciale, unica vera PER INFORMAZIONI arma per snidare il dolore che cova www.ilsorrisodeibimbi.com la follia. Da anni ilsorrisodeibimbi promuove iniziative no profit al servizio della famiglia (www.ilsorrisodeibimbi.com). Si im- I piccoli ci chiedono consapevolezza del mondo che ci circonda e della vita emotiva dentro di noi para con la mente, ma, soprattutto, si apprende ad ascoltare quel cuore che può infliggere ai piccini la morte (fisica o emotiva che sia). Un approccio unico al mondo, presentato, ed apprezzato, in Convegni internazionali. Aiutare i genitori nel delicato ed immenso compito della crescita emotiva dei piccoli lavorando tutti insieme: psichiatri, psicologi, pediatri, ostetriche, educatori, ginecologi, zii, nonni, amici. Per aiutare ed essere aiutati, con il sorriso, a m an t en ere la gioia, la creatività, la vita nel cuore dei piccoli e della Romana Caruso società. e alcol A Z N i SE ccher u z A SENZ iunti agg RESCUE , per ritrovare l’entusiasmo e la forza di affrontare le sfide di tutti i giorni. ® La famosa combinazione di 5 tra i 38 Fiori del Dr. Bach Originali, ti ridona il sorriso ogni volta che ne senti il bisogno. Loacker Remedia propone Rescue® in differenti formati: Gocce, Spray, Pastiglie, Chewing Gum, Perle. Come evitare i fastidi dei vicini di casa a cura di Brian Kristian Vacchini GiampaolI - [email protected] Consigliere dell’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza Psicologi D La risposta non è semplice, valida per tutti i casi urante gli anni di studio mi sono trovato a vivere in diverse case e, sebbene sia sempre stato fortunato nella scelta dei coinquilini, non potrei dire altrettanto per quanto riguarda i vicini. Ne ho avuti di tutti i tipi: i dispettosi che trascorrevano il loro tempo tagliando le gomme delle biciclette agli studenti, i cleptomani che rubavano gli stracci da cucina mentre erano ad asciugare sul davanzale e persino quelli così sportivi da giocare una partita di calcio in casa gridando ad ogni gol fatto in soggiorno. Se da un lato sono sempre stato convinto dei benefici. che possono portare un buon rapporto e la conoscenza dei propri confinanti, sono, però, consapevole che spesso questi ultimi non siano propriamente un sostegno al nostro benessere, ma, anzi, una fonte di stress. Le ricerche di psicologia sociale ci fanno sapere che esistono diversi modi in cui i vicini possono darci fastidio. Ecco i tre più comuni. Rumori molesti è uno dei motivi principali che spinge a chiamare le Forze dell’Ordine. Si tratti di musica alta, conversazioni chiassose, grida di bambini o cani che abbaiano, le nostre orecchie reclamano quiete e le nostre menti se la prendono con chi non la concede. Evans, un famoso studioso, ha scoperto che i rumori molesti generano stress, ansia ed irritabilità all’interno degli abitanti di un quartiere, aumentando il livello di aggressività e litigi tra di loro. Un dato importante, quindi, quello dei vicini rumorosi e che potrebbe di- i rumori molesti generano stress, ansia ed irritabilità all’interno degli abitanti di un quartiere 22 PSICOLOGIA ventare un problema ancora più serio dal momento che la popolazione mondiale è in costante crescita. Sovrappopolazione Spesso sullo stesso pianerottolo o in un condominio tendono a vivere più famiglie. Chu, Thorne ed i loro collaboratori, attraverso numerose ricerche, hanno evidenziato come un’elevata densità di popolazione in uno stabile sia un fattore potenzialmente problematico e correlato ad una sensazione di perdita di controllo sul proprio territorio. Sentimenti, quelli del possesso e del controllo, importanti per gli esseri umani e fortemente predittivi di una buona salute mentale. Può, infatti, essere complicato convivere con condòmini antipatici laddove li si ritrovi spesso sulle scale, all’ingresso o perfino nell’ascensore! Il rischio, in questi casi, è quello di un incremento dello stress. Conosco persone talmente sature che, pur di evitarli, attendono ben 10 minuti prima di uscire di casa, dopo aver sentito la porta dei vicini aprirsi. Curiosità indesiderata Questo punto si commenta da sé. Estranei, che ci scrutano dallo spioncino, di nascosto dalle finestre o che origliano dietro l’uscio di casa, sono indesiderati per la maggior parte di noi. Atteggiamenti del genere, infatti, possono essere percepiti come una violazione della privacy ed il disagio, che ne può conseguire, non è indifferente. Le ricerche ci suggeriscono che, in questi casi, ciò che si desidera tenere per sé sono soprattutto le piccole cose, come, ad esempio, l’orario del nostro rientro a casa, l’identità degli amici che ci vengono a trovare o persino chi stiamo frequentando. A chi, infatti, non ha mai dato fastidio la famigerata domanda della vicina “Chi era quella bella ragazza che ti è venuta a trovare?". Estranei, che ci scrutano dallo spioncino, di nascosto dalle finestre o che origliano dietro l’uscio di casa, sono indesiderati per la maggior parte di noi Diversità di valori Si tratta di una condizione sempre più diffusa e legata all’interculturalità, che ci troviamo a vivere nell’epoca moderna. Già nel 1996 Brodsky scoprì che valori culturali dissimili creavano un innalzamento della tensione all’interno di uno stesso quartiere, tanto da spingere alcune madri ad impedire il contatto dei figli con bambini di altre etnie. Questo fenomeno è diffuso soprattutto nelle aree urbane più povere, ma, tuttavia, non è da sottovalutare, in quanto può aumentare il livello di conflittualità tra le persone e creare preoccupazioni inerenti la sicurezza civica. Quindi che fare? Non esiste una risposta semplice e valida per tutti i casi. Gli elementi in gioco sono spesso molteplici e assai differenti tra loro. Alcuni conflitti possono essere risolti semplicemente prendendo coraggio e bussando ad una porta al fine di chiarire la propria posizione e cercare un compromesso, per altri potrebbe bastare un post-it sulla buca delle lettere, mentre per altri ancora sarà necessario rivolgersi all’avvocato. è, tuttavia, sempre preferibile un incontro di persona, prima di ricorrere alle autorità! Forse, per coloro che non possono sempre scegliersi i propri vicini, un buon consiglio potrebbe essere quello di Carl Sandburg: “Ama i vicini tuoi come te stesso, ma non lasciarli enBrian Giampaoli trare in casa”. PSICOLOGIA 23 Farmacia riferimento importante nel consiglio sui farmaci a cura della Redazione LADISBIOSIINTESTINALE, UNPROBLEMAMOLTO COMUNEMAPOCO CONSIDERATO DYSBIOCHECK L’intestino è un organo caratterizzato da complesse funzionalità: digestione ed assorbimento di nutrienti, produzione di anticorpi per difendere l’organismo, produzione di ormoni e neurotrasmettitori che regolano il senso di fame e sazietà e il ritmo della peristalsi. Il benessere dell’intestino si traduce in benessere generale. La buona funzionalità intestinale dipende da numerosi fattori tra cui l’equilibrio della flora batterica. Quando la flora batterica non è in equilibrio si parla di DISBIOSI, ovvero una diminuzione dei “batteri amici” che vivono in simbiosi con l’uomo, secernendo vitamine, collaborando alla digestione, regolando la permeabilità della barriera intestinale, aiutando a difenderci dalle infezioni. Il DYSBIOCHECK è il test utile per la valutazione della DISBIOSI INTESTINALE e prevede la quantificazione nelle urine di due metaboliti del triptofano: INDICANO e SCATOLO. Valori elevati di INDICANO urinario sono indice di disbiosi a livello dell’intestino tenue. Valori elevati di SCATOLO urinario sono indice di una disbiosi a livello del colon. CAUSE DI DISBIOSI: ritmi di vita frenetici e stile di vita stressante, alimentazione poco varia, ricca di cibi raffinati e povera di fibre, Intolleranze alimentari, terapia antibiotica, utilizzo di inibitori di pompa protonica, abuso di lassativi. Infiammazione intestinale e malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD). Colon irritabile (IBS). Infezioni intestinali batteriche e virali. Intossicazione da metalli pesanti in primis il mercurio. Il test è utile a chi soffre di: • Intolleranze alimentari; • Irregolarità intestinale; diarrea e stispi; gonfiori addominali, tensioni e crampi addominali; flatulenza e aerofagia; malassorbimento; difficoltà digestive; alitosi; Colon irritabile (IBS), malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD); malattie del fegato e delle vie biliari; • Infezioni genitali ricorrenti (candidosi e cistite); • Acne; dermatiti. Natrix Lab: il laboratorio certificato (UNI-ENI-ISO 9001 : 2000) di riferimento per le tue analisi personalizzate: • CELIACTEST: Valutazione immunitaria della positività al morbo celiaco. • GLUTEN SENSITIVITY TEST: Valutazione della Sensibilità al Glutine non Celiaca. • CELLULAR AGING FACTORS: valutazione dell’invecchiamento cellulare (ossidazione, metilazione, glicazione, infiammazione). • LIPIDOMIC PROFILE: valutazione del profilo lipidomico plas-matico e di membrana (acidi grassi). • CARDIO WELLNESS TEST: analisi globale del benessere cardiovascolare, integrato con l’indice di rischio di contrarre patologie a carico del sistema cardiovascolare. • IN FLORA SCAN: il pannello più approfondito di valutazione del benessere intestinale. • HORMONALPROFILES: dimagrimento, stress, sport, buona notte, donna fertile, donna menopausa, uomo. • MINERAL EVO: valutazione approfondita di minerali nutrizionali e metalli pesanti su capello. • FOOD INTOLERANCE TEST: valutazione delle intolleranze alimentari IgGmediate, metodo ELISA. Tutte queste analisi sono eseguibili anche tramite un semplicissimo prelievo capillare o salivare. Il valore del farmaco tra continuità terapeutica e sostenibilità economica S i è tenuto nella prestigiosa cornice di Villa Fenaroli a Rezzato il Convegno “II valore del farmaco tra continuità terapeutica e sostenibilità economica”. L’evento è stato promosso dall’Ordine dei Farmacisti della provincia di Brescia, presieduto dal dott. Francesco Rastrelli, e sono intervenuti quali relatori il Generale di Divisione Cosimo Piccinno, Comandante dei Nas, il Presidente di Farmindustria, dott. Massimo Scaccabarozzi, il Rettore dell’Università degli Studi di Brescia, prof. Sergio Pecorelli e il Prorettore alla Ricerca, prof. Maurizio Memo. "L’obiettivo del Convegno – ha sottolineato il Presidente Rastrelli – era di porre l’attenzione sull’attività dei Carabinieri nel contrastare la vendita online dei farmaci contraffatti. Uno sforzo che, a livello dei professionisti delle molecole, si inserisce in quello dei farmaci innovativi e della continuità terapeutica per rendere i medicinali sostenibili economicamente". "Agire sullo stile di vita – è sempre Rastrelli a parlare – per L'OBIETTIVO è contrastare la vendita online dei farmaci Contraffatti ridurre il consumo di farmaci e migliorare l’uso corretto del farmaco sono due punti irrinunciabili per il Governo della spesa sanitaria e per salvaguardare il Servizio Sanitario Nazionale. La riduzione dei tagli lineari nel controllo della spesa sanitaria non ha fatto venire meno la necessità di razionalizzare l’impiego delle risorse. La rete delle farmacie di comunità può contribuire all’obiettivo, ambizioso, ma irrinunciabile, di coniugare l’efficacia delle cure con il governo della spesa, anche attraverso lo sviluppo dei programmi di aderenza terapeutica". Riguardo ai farmaci innovativi è essenziale capire dove va l’innovazione ed offrire supporto per rilevare il rispetto degli endpoint, legati a determinate terapie. Sono queste le prospettive dell’evoluzione del ruolo del farmacista. La farmacia moderna vista come presidio sanitario è cruciale per il tessuto sanitario, grazie alla sua capillarità, per il rapporto di fiducia, che si instaura con i pazienti, ma anche come punto importante nel consiglio sui farmaci. FARMACIA 25 I relatori del convegno: da sinistra Pecorelli (Aifa), Scaccabarozzi (Farmindustria), Piccinno (Nas), Rastrelli (Ordine Farmacisti), Memo (Università) Nella Legge di Stabilità 2014 è stato inserito un emendamento, che prevede la revisione annuale del Prontuario dei farmaci della continuità ospedaleterritorio (PHT) da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco, che dovrà stilare un elenco di medicinali ospedalieri o innovativi, che, per le loro caratteristiche farmacologiche, possono essere dispensati attraverso la distribuzione per conto nelle farmacie sul territorio. Cosa significa tutto ciò? Significa che i farmaci innovativi potranno di nuovo essere dispensati dalle farmacie “tradizionali” attraverso un graduale processo di trasferimento ospedale-territorio. L’innovazione è anche tecnologica e coinvolge così internet e la possibilità di acquistare farmaci on line con tutti i pro e contro conseguenti. Un punto sul quale si è recentemente pronunciata anche la Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, impegnandosi a far sì che venga esclusa la possibilità di vendita on-line di farmaci soggetti a prescrizione medica, evitando in questo modo una pericolosa deriva. La vendita dei farmaci su Internet e la contraffazione sono temi scottanti. La contraffazione dei farmaci rende alle organizzazioni criminali più del traffico 26 FARMACIA L’ evoluzione dei farmaci innovativi I prodotti terapeutici “biotech” rappresentano oggi, a livello mondiale, il 20% dei farmaci in commercio, il 40% dei nuovi farmaci registrati e il 50% di quelli in sviluppo e si prevede che nel 2017 un prodotto in commercio su due sarà biotecnologico. L’innovazione non dorme mai, certamente non quella della ricerca e dello UZIONE PER IL TU L O S VA O U N A N U IA C A O BENESSERE % 0 3 O T SCON IN FARM www.ideare.eu farmacologicamente attive provenienti illegalmente da Giappone, Cina, India, Messico e Taiwan, per un valore di 2 milioni di euro. I farmaci innovativi potranno di nuovo essere dispensati dalle farmacie “tradizionali” attraverso un graduale processo di trasferimento ospedale-territorio di cocaina, per un giro d’affari di 75 miliardi di dollari a livello mondiale. Il 7% dei medicinali è contraffatto ed il 95% dei farmaci illegali viene venduto on line. Le farmacie on line censite sono 187 milioni. Gli italiani, che si approvvigionano on line con prodotti di dubbia provenienza, sono 300 mila. Nel nostro Paese esiste un fenomeno di tracciatura del farmaco che permette di controllarne il percorso dal momento dell’immissione in commercio fino all’assunzione finale del suddetto medicinale. Infatti la contraffazione dei farmaci in Italia rappresenta per ora una percentuale ancora molto bassa dello 0,1%, destinata, però, ad aumentare. Per questo motivo e per la sicurezza il problema maggiore è rappresentato dalle molecole contraffatte. Dal 2012 ad oggi i Nas hanno sequestrato 7,5 tonnellate di materie prime sviluppo farmaceutico, che anzi sembra avere gli occhi ben aperti sul futuro con i suoi nuovi farmaci biotecnologici. A conferma del fatto che i risultati di questa rivoluzione sono reali va ricordato che nel solo 2013 in Europa sono stati autorizzati 80 farmaci per uso umano e quasi la metà di queste registrazioni contiene nuovi principi attivi. Questi FARMACI INNOVATIVI sono derivati da terapie geniche o cellulari e dall’ingegneria tissutale e possono offrire rilevanti opportunità per il trattamento di numerose malattie. Per la prima volta nella storia i farmaci, che arriveranno da qui al 2015, saranno per ordine di numerosità: oncologici, anti-infettivi e neuropsicologici, scalzando, dopo decenni, il sistema cardiovascolare. Dei nuovi farmaci oncologici ben 3 su 4 contengono un nuovo principio attivo progettato per bloccare la crescita e la diffusione dei tumori. ALOE VERA PG PURO SUCCO DI ALOE GEL • PER LA FUNZIONE DEPURATIVA DELL’ORGANISMO • ESTRAZIONE A FREDDO DA PIANTA FRESCA • STABILIZZATA SENZA ALCOOL E COLORANTI A SOLI € 10,90 PANCIA PIATTA • Con Finocchio PER L’ELIMINAZIONE DEI GAS • Con The Verde PER IL CONTROLLO DEL PESO CORPOREO • Con FERMENTI LATTICI A SOLI € 9,80 VICINA ALLA TUA SALUTE PER FAVORIRE IL SOSTEGNO METABOLICO • PER FAVORIRE IL SOSTEGNO METABOLICO • RILASCIO PROLUNGATO A SOLI € 9,80 In farmacia imparare giocando Bugs Bunny insegna come funziona il cuore, Titti guida alla scoperta del cervello e Gatto Silvestro si sofferma sulle ossa e sullo scheletro, e così via, con tutta l’allegra banda dei Looney Tunes. Ecco, allora, che album e figurine non sono più semplici strumenti ludici, ma offrono anche l’occasione preziosa per far pervenire informazioni igienico-sanitarie ai bambini, in modo che riescano a imparare divertendosi. Come fare per ottenere questo simpatico, allegro e colorato strumento di educazione alla salute? Basta chiedere al farmacista, nelle farmacie che hanno sulla porta la vetrofania di Stickerpedia, la consegna dell’album, illustrato con i personaggi della Warner Bros, che già costituisce un bel regalo per il bambino e offre le nozioni base su come funziona la magnifica macchina del corpo umano. Poi, a ogni acquisto di prodotti nel reparto commerciale della farmacia, il papà, ai nonni o agli zii uno o più pacADV ISTITUZIONALE EG20X13_TR.pdf di figurine (ogni pacchetto contiefarmacista consegnerà alla mamma1 e 16/10/14 al chetti16:14 Stickerpedia, l’enciclopedia-sticker che, attraverso album e figurine dei Looney Tunes, guida i bambini alla scoperta del corpo umano L o sappiamo bene: la mente dei bambini è come una spugna, assorbe e rielabora e così tutto quello che si impara da piccoli si sedimenta e diventa fondamenta su cui costruire le future conoscenze e poi i comportamenti. Questo anche in campo sanitario, tant’è vero che anche le nozioni instillate fin da piccoli poi si consolidano con il tempo e diventano abitudinarie. E allora, perché non 28 FARMACIA C M pensare a una attività ludica, che sappia attirare l’attenzione del bambino e divertirlo, ma nello stesso tempo sappia diffondere quelle informazioni per guidare i più giovani alla scoperta del corpo umano che poi li aiuteranno da adulti? E’ un’idea che ora si può trovare in farmacia, luogo della salute e del benessere, non soltanto quindi della cura, ma anche della prevenzione. Qui, infatti, c’è Stickerpedia, l’enciclopedia-sticker che guida i bambini in un divertente viaggio alla scoperta del corpo umano, attraverso un gioco molto diffuso tra i più giovani, quello dell’album con raccolta di figurine. E lo fa grazie ai personaggi molto amati dai bambini, come i Looney Tunes della Warner Bros, che insieme con Sticky, il farmacista in fieri, insegnano come è fatto il corpo umano. Per esempio Willy il Coyote spiega, con i modi e il linguaggio giusti per il bambino, a che cosa servono i globuli rossi e come circola il sangue, mentre Y CM MY CY CMY K ne 5 figurine), in conformità all’entità della spesa effettuata, che poi saranno donate al figlio o nipote che le sistemerà negli appositi spazi, fino a completare questa simpatica e istruttiva raccolta (in totale le figurine sono 104). Proprio per garantire di poter sempre completare l’album è prevista, poi, la possibilità di ordinare le figurine mancanti, inviando il modulo pubblicato alla fine dell’album stesso. Quindi la mamma avrà la garanzia che il bambino potrà sempre completare la sua enciclopedia sticker di educazione sanitaria. Se poi Stickerpedia susciterà nel bambino qualche curiosità e, di conseguenza, qualche domanda, avrà sempre a disposizione il suo farmacista, che non mancherà di dargli la giusta risposta. Poter essere utile non solo rientra nei suoi compiti istituzionali di educatore sanitario, ma lo gratifica anche sul piano professionale e, soprattutto, sarà ben felice di farlo in cambio di un sorriso. Dalla natura una forza nuova! wellcare.it INFORMAZIONE PUBBLICITARIA SPECIALE INVERNO Dai forza alle tue difese immunitarie! Da oggi in Farmacia un nuovo alleato per sostenere l’organismo quando serve di più. C ome ogni anno, già a partire dall’autunno, il nostro organismo può andare in difficoltà. Il fisiologico adattamento alle temperature, che si abbassano, e alla riduzione delle ore di luce può, infatti, toglierci preziose energie. Ci sentiamo spossati e fiacchi e facciamo fatica a concentrarci. Questa condizione, unita a stress e ad un’alimentazione spesso scorretta, può indebolire le nostre difese. Rischiamo così di essere più vulnerabili ed esposti alle conseguenze del freddo e dei frequenti sbalzi di temperatura cui ci sottoponiamo nel corso della giornata. protetti, sicuri e sorridenti anche d’inverno! Con il freddo tornano brividi e starnuti? Prova con fiducia Influpirin Viral, integratore alimentare con e.s. di germogli fogliari di Olivello Spinoso, noto per le benefiche proprietà naturali, Zinco e Vitamina C che contribuiscono alla normale funzione del sistema immunitario e alla protezione dallo stress ossidativo. Influpirin Viral, in confezione da 30 compresse buone da sciogliere in bocca, può essere assunto sia preventivamente che durante una convalescenza, anche dai bambini oltre i 3 anni. Olivello Spinoso Zinco e Vitamina C Durante l’inverno e nei cambi di stagione può aiutarci MG.K VIS IMMUNO più, integratore alimentare a base di Magnesio, Potassio, Estratti vegetali, Zinco e Vitamina C. Il Magnesio aiuta a ridurre stanchezza e affaticamento, il Potassio è utile per la funzione muscolare e il funzionamento del sistema nervoso. L’e.s. di Echinacea contribuisce a stimolare le naturali difese dell’organismo, l’e.s. di Uncaria favorisce la funzionalità articolare, l’e.s. di Salice aiuta a contrastare gli stati di tensione localizzati. Zinco e Vitamina C contenuti in MG.K VIS IMMUNO più contribuiscono, in sinergia, alla normale funzione del sistema immunitario. Maxi protezione in compresse da sciogliere in bocca. Senza zuccheri - Senza Glutine MG.K VIS IMMUNO più è disponibile in confezione da 14 bustine monodose senza zucchero, al gusto Arancia. Chiedilo al tuo Farmacista! I farmaci entrano in caserma a cura di Emanuela Zanardini Giornalista Federfarma Servizi fornirà i medicinali per il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri attraverso le Cooperative del territorio L a farmacia andrà dai Carabinieri: è questo, in estrema sintesi, quanto può accadere sul territorio nazionale dall’ 11 giugno 2014. In seguito all’accordo tra il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri – Direzione Sanità e Federfarma Servizi, quest’ultima si è resa disponibile a mettere a disposizione del Comando (a titolo gratuito) la propria piattaforma logistica per il supporto nella gestione degli approvvigionamenti di medicinali da parte di quest’ultimo, per l’acquisto sulle necessità delle proprie strutture sanitarie. Federfarma Servizi è l’Associazione Nazionale delle Società di Servizi per le Farmacie: rappresenta le Aziende e le Cooperative della distribuzione intermedia del farmaco, fra cui Cef, nei confronti degli organismi politici, tecnici ed amministrativi, del Servizio Sanitario Nazionale, di istituzioni, enti, aziende produttrici e distributori intermedi. Ma non solo, assolve numerosi incarichi come l’organizzazione di campagne di informazione socio-sanitarie per i cittadini, o la gestione, con il patrocinio del Ministero della Sanità, di una Banca Dati sul farmaco e parafarmaco, che contiene informazioni tecniche, farmacologiche e amministrative su tutti i prodotti in commercio e/o presenti in farmacia. E proprio uno strumento simile verrà attuato anche per tracciare, in rispetto del principio della trasparenza, anche all’interno delle strutture militari c’è continuo bisogno di farmaci tutti i movimenti in entrata/uscita dei farmaci, che verranno forniti all’Arma. Forse non tutti sanno che anche all’interno delle strutture militari c’è continuo bisogno di farmaci: ne sono un esempio le infermerie presidiarie presso le Scuole Allievi (ma non solo). Il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri - Direzione Sanità è autorizzato ad approvvigionarsi di medicinali presso le aziende produttrici ai sensi dell’ art.181, D.Lgs 15 marzo 2010, n.66. “Questa iniziativa rappresenta un motivo di grande orgoglio professionale per le nostre aziende nonché una nuova espressione del servizio pubblico territoriale, cui siamo chiamati a rispondere quotidianamente”, ha dichiarato il dott. Vittorino Losio, Vice Presidente di Federfarma Servizi oltre che Presidente di Cef, Cooperativa che fornirà direttamente i Comandi CC dei territori in cui opera. Con questo nuovo protocollo d’intesa un ulteriore tassello è stato aggiunto nell’ambito delle iniziative intraprese per assicurare migliori condizioni di assistenza e benessere a Emanuela Zanardini favore dei nostri militari”. . FARMACIA 31 La Cannabis: da droga a farmaco a cura di Giulia Ferrari Toninelli Medico chirurgo - Dottore di ricerca in Neuroscienze - Scuola di specializzazione in Farmacologia medica Università di Brescia Le proprietà terapeutiche sono conosciute e studiate fin dai tempi remoti L e proprietà terapeutiche della “Cannabis sativa” o marijuana, sono conosciute e studiate fin dai tempi remoti: il più antico documento riguardante il suo utilizzo a scopo medico, “L’erbario dell’imperatore Shen Nung”, è stato scritto in Cina nel 2700 a.C. La cultura cinese, infatti, si interessò principalmente alle attività terapeutiche della Cannabis, mentre le azioni stupefacenti rimasero in secondo piano. Dalla Cina, nel corso dei secoli, la coltivazione e l’uso della Cannabis si sono diffuse in tutto il resto del mondo fino ad arrivare ai giorni nostri, ma i suoi effetti sul sistema nervoso ed il suo utilizzo come “droga” sono per lungo tempo prevalsi. La Cannabis, nelle sue varie forme (marijuana, hashish, bhang, ganja) è stata ed è tuttora utilizzata per indurre uno stato di euforia e disinibizione, per calmare l’ansia e rilassarsi e per ottenere uno stato di oblio, che permette di dimenticarsi temporaneamente delle proprie preoccupazioni. Questi effetti gratificanti non sono, però, privi di conseguenze: la perdita di memoria non sembra essere così transitoria e la difficoltà di concentrazione e di attenzione possono mettere anche a rischio la vita di coloro, che si mettono alla guida, dopo aver 32 FARMACIA LA Cannabis sativa contiene più di 80 costituenti chimici CHE DEVONO ESSERE somministrati a dosaggi ben controllati assunto marijuana, ancor di più se in associazione con alcool. L’uso prolungato di Cannabis sembra aumentare l’incidenza di psicosi e, come per tutte le droghe, esiste un serio rischio di sviluppare dipendenza. l’utilizzo della Cannabis in medicina non DEVE confondersi con il fumo di marijuana Di tutt’altro genere è l’utilizzo della Cannabis in medicina, da non confondersi, quindi, con il fumo di marijuana ed al di fuori della polemica per la cosiddetta “legalizzazione delle droghe leggere”. L’utilizzo dei cannabinoidi come farmaci è stato di nuovo preso in considerazione negli ultimi decenni soprattutto grazie alla scoperta, negli anni ’90, di specifici recettori per queste sostanze all’interno dell’organismo umano. Denominati CB1 e CB2, questi recettori sono stati riscontrati in varie aree del sistema nervoso centrale, nel si- stema immunitario, nei bronchi e nel microcircolo e la loro stimolazione a livello di questi organi e tessuti può controllare diverse funzioni dell’organismo come la percezione del dolore, l’appetito, il senso di nausea ed il vomito, la dilatazione dei bronchi, fino ad arrivare a funzioni cognitive quali la memoria o al controllo nervoso del movimento. Grazie a queste nuove conoscenze sono stati sintetizzati farmaci a base di cannabinoidi per la cura di specifiche malattie nelle quali il dolore, la spasticità e l’anoressia divengono sintomi altamente invalidanti o per limitare gli effetti collaterali di terapie invasive quali la chemioterapia. Che cosa hanno, quindi, in comune la “Cannabis sostanza stupefacente” e la “Cannabis farmaco”? Rimangono gli stessi i principi attivi (ne sono stati selezionati alcuni specifici, perché la Cannabis sativa contiene più di 80 costituenti chimici), i quali però, vengono somministrati a dosaggi ben controllati e nella giusta combinazione, in modo da ottenere l’effetto terapeutico desiderato e limitare al minimo gli eventi avversi, soprattutto quello psicotropo e il rischio di abuso di sostanza. Il Sativex® è il primo farmaco a base di cannabinoidi approvato in Italia per il trattamento della spasticità muscolare causata dalla sclerosi multipla, che non abbia trovato miglioramento con altri farmaci antispastici. Si tratta di uno spray orale formulato con due estratti naturali derivati dalla pianta della Cannabis: il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD). Quest’ultimo è un cannabinoide non psicoattivo, cioè privo di effetti sul cervello. Il CBD può, quindi, limitare gli effetti collaterali del THC, quando somministrato contemporaneamente. Il dronabinol ed il nabilone sono, invece, due derivati sintetici del delta-9-TCH e sono stati approvati come antiemetici per il trattamento della nausea e del vomito nelle chemioterapie o nella radioterapia antitumorali e per contrastare l’anoressia nei malati di AIDS. Molti altri ancora sono i potenziali usi di questi farmaci, al momento in via di sperimentazione: nelle malattie infiammatorie croniche, nelle malattie autoimmuni, per contrastare la rigidità nella malattia di Parkinson ed il deterioramento cognitivo nella malattia di Alzheimer. Questa terapia innovativa porta sicuramente a porsi alcune domande, alle quali gli scienziati ed i clinici rispondono attraverso il continuo studio e l’attento monitoraggio dei pazienti in terapia. La Cannabis, assunta come farmaco, è sicura? L’osservazione dei pazienti finora trattati ci porta a pensare che i farmaci a base di cannabinoidi siano, generalmente, ben tollerati. Gli effetti collaterali più comuni sono sonnolenza e capogiri. Questi tendono a verificarsi nelle prime settimane di trattamento e ad esaurirsi nel tempo; di conseguenza, quando si iniziano ad assumere farmaci a base di cannabinoidi, si deve evitare di mettersi alla guida, fin quando questo effetto non svanirà progressivamente. Non sembra che vi sia un aumento dell’incidenza di psicopatologie; a scopo prudenziale, comunque, i cannabinoidi non vengono somministrati a coloro, che hanno predisposizione alla schizofrenia o ad altre malattie psicotiche. I farmaci cannabinoidi possono dare dipendenza? Non sono state segnalate finora crisi d’astinenza nei pazienti, che hanno sospeso la terapia, nemmeno dopo un lungo periodo, né si è osservato un aumento progressivo del dosaggio o alti livelli di “intossicazione”; per questi motivi la dipendenza sembra improbabile. Sarà necessario ancora del tempo per metter bene a punto l’utilizzo della Cannabis come farmaco e molto altro ancora per esplorarne nuovi campi di applicazione, ma è certo che i farmaci cannabinoidi sono ormai una realtà. Non droga, quindi, ma terapia usata consapevolmente. . FARMACIA 33 Influenza: un malanno di stagione da non sottovalutare a cura di Angelo Bianchetti Gruppo di Ricerca Geriatrica - Brescia T In Italia rappresenta la terza causa di morte ra le patologie infettive in Italia l’influenza rappresenta la terza causa di morte dopo l’Aids e la tubercolosi. Negli anni passati l’epidemia influenzale ha interessato prevalentemente le regioni degli emisferi settentrionali, in particolare l’Europa, il Nord America e l’Asia. In Italia il picco di maggiore concentrazione dell’infezione si registra abitualmente fra i mesi di dicembre e marzo, in corrispondenza della stagione invernale. I virus responsabili della malattia sono di due tipi: A (presente in tutta Europa) e B, quest’ultimo presente anche nelle nostre regioni. I ceppi virali, tuttavia, si modificano nel tempo, per cui i virus dei due gruppi sviluppano delle varianti, definite antigeniche. Infatti i nuovi virus presentano in superficie differenti sistemi di riconoscimento (gli antigeni) rispetto ai virus degli anni precedenti. Il nostro organismo, che dopo un episodio influenzale ha sviluppato i sistemi di difesa nei confronti dell’infezione (anticorpi), non si trova, pertanto, preparato ad affrontare nuovi tipi di virus: In Italia il picco dell’infezione si registra abitualmente fra dicembre e marzo 34 ANZIANI ecco perché ogni anno siamo esposti al rischio di una nuova infezione. La malattia presenta una fase acuta ed un decorso benigno con guarigione spontanea. I virus vengono a contatto con le mucose delle vie respiratorie per contagio tra le persone, in particolare con le goccioline di saliva emesse durante la respirazione oppure con i colpi di tosse. Anche il contatto con le mani delle persone malate permette la trasmissione dei virus. Giunti nelle vie aeree, questi ultimi si riproducono rapidamente entrando nel nostro organismo, manifestando i sintomi caratteristici della malattia: sensazione di malessere generale, dolori muscolari o articolari diffusi, febbre e, talvolta, sintomi gastrointestinali (nausea e vomito, diarrea). Il decorso della malattia è rapido: abitualmente dopo cinque-sette giorni i sintomi tendono a ridursi fino a scomparire, coincidendo con la fase di guarigione dovuta alla reazione di difesa dell’organismo. Negli anziani l’influenza può causare un grave stato di malessere fisico solo se complica una patologia respiratoria preesistente, come, ad esempio, la bronchite cronica. Infatti tale malattia può scatenare in un vecchio fumatore una riacutizzazione della bronchite, che richiede sempre un inter- Alcune persone possono presentare complicazioni, in particolare gli anziani CON bronchite cronica O MALATTIE CARDIACHE vento medico per le temibili complicanze respiratorie e cardiache. Fattori predisponenti sono il freddo umido ed i climi nebbiosi ad alto tasso di inquinamento atmosferico, perché irritano le mucose delle prime vie aree. Un'altra possibile causa è rappresentata dal ridotto potere difensivo dell'organismo, dovuto all'affaticamento fisico, allo stato di convalescenza ed alla malnutrizione. I virus, giunti sulle mucose attraverso il contagio interumano, trovano, pertanto, condizioni favorevoli, che ne facilitano l'attecchimento e la rapida replicazione. L'organismo umano si difende contro i virus attraverso i globuli bianchi circolanti nel sangue e nei tessuti: tuttavia la risposta diventa meno efficace con l'aumentare dell'età e rappresenta, quindi, un ulteriore fattore predisponente alle malattie virali. L'importanza di tale meccanismo di difesa è amplificata dall'assenza di farmaci, che combattono le infezioni virali in genere. Infatti non vi è alcun farmaco specifico per curare l’influenza e comunemente la terapia si basa sull'uso di antiinfiammatori e di farmaci locali per migliorare la respirazione. Per curare la malattia, è sufficiente ridurre la temperatura corporea con i comuni antipiretici, bere molto, ridurre le proprie attività o riposare durante il giorno per non affaticare l’organismo. L’alimentazione deve essere normale, preferibilmente a base di alimenti facilmente digeribili per non affaticare il sistema digestivo, soprattutto quando esistono sintomi gastrointestinali associati (nausea). La malattia, pertanto, non sembra pregiudicare la salute in maniera determinante se le condizioni generali dell’organismo sono buone. Alcune persone, tuttavia, possono presentare complicazioni in conseguenza dell’influenza: in particolare gli anziani affetti da bronchite cronica o malattie cardiache, i fumatori, le persone affette da patologie con compromissione del sistema immunitario. Queste persone, a causa della loro fragilità biologica, sono esposte alle complicanze dell’influenza, in particolare la sovraimposizione di un’infezione batterica, che può determinare un episodio bronchitico acuto oppure una polmonite. Quest’ultima patologia richiede una maggiore attenzione clinica ed un alto livello di cure: è frequente il ricovero ospedaliero, dato il rischio di maggiore mortalità nelle persone malate. Anche nelle persone anziane non affette da malattie organiche, tuttavia, l’influenza rappresenta un fattore di rischio per ulteriori episodi infettivi: durante e dopo un episodio influenzale le difese dell’organismo sono più deboli, per cui esiste sempre il rischio di contrarre un’infezione batterica. Inoltre nella persona anziana le sole conseguenze dell’influenza sono da temere: la febbre può determinare una perdita eccessiva di liquidi dell’organismo per aumento della sudorazione, con conseguente stato di disidratazione, se la persona non si preoccupa di bere a sufficienza. In tale situazione possono verificarsi severe conseguenze sulla funzione degli organi principali (cuore, rene), oppure può comparire uno stato di confusione acuta. Viste le possibili conseguenze della malattia nelle persone anziane e data la sua rapida ed obiquitaria diffusione, è necessario predisporre per tempo una serie di procedure preventive, che riducano il rischio di contrarre l’infezione. Le prevenzione inizia con semplici precauzioni, quali mantenere un buon stato di salute tramite una corretta alimentazione ed una regolare attività fisica: fattori che mantengono efficace il nostro sistema immunitario. Durante le epidemie influenzali, inoltre, sarà opportuno lavarsi le mani dopo ogni contatto con persone affette ed evitare di frequentare luoghi affollati e scarsamente aerati. Il fumo, attraverso l'irritazione della mucosa bronchiale, l'aumento della produzione di muco e la diminuzione delle difese immunitarie, facilita lo sviluppo di infezioni. Per un anziano con enfisema e bronchite cronica le complicanze più frequenti e temibili sono proprio le infezioni virali e batteriche, che aggravano i disturbi respiratori e peggiorano ad ogni attacco le lesioni broncopolmonari. La prevenzione delle riacutizzazioni è importante nella cura di questi pazienti: si ottiene con abitudini di vita più salubri, come, ad esempio, evitare l'esposizione all'aria inquinata, ma soprattutto abolire il fumo di sigaretta. La prevenzione si completa con l’esecuzione annuale della vaccinazione antiinfluenzale, consigliata per le persone di età superiore ai 65 anni, indipendentemente dallo stato di salute. Il vaccino antiinfluenzale è composto da virus dell’influenza resi inattivi o solo da parte di essi: una volta iniettati, stimolano l’organismo che produce anticorpi nei loro confronti. In caso di successivo contagio con i virus vivi, pertanto, le difese dell’organismo sono già pronte e possono inattivare i virus, evitando così che si sviluppi la malattia. La vaccinazione viene effettuata nei mesi di ottobre e novembre, prima della comparsa della lunga stagione fredda: rimane il metodo migliore per prevenire l’influenza. . ANZIANI 35 IL RAFFREDDORE NEL BAMBINO a cura di Guido Vertua Pediatra. Responsabile dei contenuti medici di www.mammaepapa.it Il naso fondamentale filtro naturale I l naso rappresenta un organo molto importante, poiché costituisce un fondamentale filtro naturale, che depura l’aria che respiriamo dai virus e dai batteri presenti nell’ambiente; inoltre permette all’ossigeno, che respiriamo, di raggiungere i polmoni con un’umidità ottimale e con una temperatura ideale, soprattutto d’inverno, quando il clima esterno è spesso freddo e secco. Le cause del raffreddore Il comune raffreddore, detto anche ri- 36 MAMMA E BAMBINO Nel lattante il raffreddore costituisce un fastidio non indifferente, poiché, a questa età, il bambino respira esclusivamente con il naso Nel lattante il raffreddore costituisce un fastidio non indifferente, poiché, a questa età, il bambino respira esclusivamente con il naso e, se quest’ultimo è otturato, il respiro diventa difficoltoso: il piccolo interrompe spesso la suzione, perché va in apnea, è nervoso ed irritato, piange spesso per il fastidio, si sveglia ripetutamente di notte e, non infrequentemente, può avere un modesto innalzamento della temperatura cutanea. Nel bambino più grandicello il naso chiuso, che spesso gocciola o presenta una secrezione abbondante di muco, è altrettanto disturbante: il piccolo respira con la bocca aperta, ha un sonno disturbato, spesso ha gli occhi che lacrimano e mal di testa. nite, è causato da virus che colpiscono le vie respiratorie superiori e determinano un'infiammazione della mucosa nasale, spesso con interessamento della faringe (si parla, in questi casi, di rinofaringite). Si conoscono almeno qualche centinaio di virus responsabili del problema e questo spiega perché tutti noi, nella nostra vita, ci ammaliamo frequente- mente di rinite: infatti tutte le volte che abbiamo un raffreddore, diventiamo immuni per quel particolare tipo di virus, ma non per tutti gli altri. è normale allora che soprattutto un bambino, che frequenti l'asilo nido o la scuola materna, stando a stretto contatto con i coetanei, abbia il naso che cola o il naso chiuso anche ogni 10-15 giorni, soprattutto in autunno ed in inverno. I sintomi della rinite Anche un banale raffreddore può, in particolare nei bimbi più piccoli, creare problemi più o meno seri. rulente favorisca l'insorgenza di complicanze come sinusiti, otiti, faringiti e faringo-tonsilliti. Come fare ad alleviare i fastidi causati dal raffreddore La prima cosa è umidificare l’ambiente dove soggiorna il piccolo: in questo modo si evita una eccessiva secchezza nelle narici, che porta all’indurimento del muco ed alla formazione di un vero e proprio "tappo" nelle narici. Ecco perché è opportuno mettere in funzione un umidificatore, soprattutto nella stanza in cui dorme il bambino, quando è difficile trovare, prima dei 3-4 anni di vita, un bambino che sappia soffiarsi il naso in modo corretto Il motivo è presto detto: è difficile trovare, prima dei 3-4 anni di vita, un bambino che sappia soffiarsi il naso in modo corretto e sia in grado, da solo, di allontanare dalle fosse nasali il muco e tutto ciò che nel muco rimane intrappolato (batteri, virus, impurità, pulviscolo atmosferico). è possibile allora che la presenza di abbondanti secrezioni pu- iniziamo ad accendere i caloriferi con i primi freddi e l’aria, dove vive il piccolo, diventa più secca. Per alleviare i problemi respiratori nelle ore notturne, si può rivelare utile sistemare un cuscino sotto il materasso, dalla parte della testa. Nel lattante, durante le poppate, è consigliabile tenere la testa del bebè ben sollevata. Come detergere il naso Per la detersione delle cavità nasali il liquido più indicato è sicuramente la soluzione fisiologica, composta da cloruro di sodio (sale) e acqua sterile, in una concentrazione identica alle lacrime, capace, perciò, di rispettare il pH della mucosa nasale La soluzione fisiologica si trova in commercio in farmacia sia in flaconcini monouso che in spray. In alternativa è possibile nebulizzare la soluzione nelle narici con una doccia nasale, ottenendo un lavaggio più in profondità delle cavità del naso. Un discorso a parte meritano i decongestionati nasali contenenti vasocostrittori: sono rappresentati da una vasta gamma di principi attivi disponibili singolarmente o in associazione, sia sotto forma di preparazioni per uso locale (per via nasale) che per via sistemica (per via orale o in supposta). In Italia ne è proibito l’uso sotto i 12 anni di vita, perché sono state segnalate reazioni, anche gravi, alla loro somministraGuido Vertua zione. MAMMA E BAMBINO 37 a nactiv Gol Be TEA M L’igiene intima dei bambini a cura di Chiara KRON Morelli Farmacista Importante per evitare piccoli disturbi e fastidi AZIONE MIRATA PRONTO INTERVENTO PER Il MAl dI gOlA Il suo principio attivo calma il dolore perché agisce in modo mirato sull’infiammazione, per un rapido sollievo proprio dove serve. Sono medicinali a base di flurbiprofene che possono avere effetti indesiderati anche gravi. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Autorizzazione del 26/04/2013 è bene che i bambini imparino a prendersi cura della propria intimità nel modo giusto, per evitare piccoli disturbi e fastidi. La pulizia della zona genitale deve essere costante ed accurata. Per tutto il periodo, in cui il bimbo indossa il pannolino, la principale accortezza della mamma è quella di evitare la “dermatite da pannolino”. Le salviettine detergenti, seppur delicate, dovrebbero essere utilizzate solo in caso di necessità. È sicuramente più opportuno lavare la zona con acqua tiepida ed usare detergenti delicati solo se il bimbo si scarica. Dai tre anni il bambino inizia ad andare in bagno da solo e verso i sei anni iniziano i primi tentativi di provvedere da soli all’igiene intima. A scuola per pulirsi viene usata la carta igienica e le irritazioni, soprattutto nel caso delle bambine, sono frequenti. A casa è consigliato l’uso di un detergente intimo ultradelicato specifico per l’età prepubere, che potrebbe contenere estratti naturali ad azione lenitiva, emolliente, idratante e rinfrescante. Il detergente intimo in questa fase deve avere un pH neutro (circa 7), in quanto un prodotto più acido provocherebbe bruciore ed irritazione; è, quindi, sbagliato usare per i bambini lo stesso prodotto per l’igiene intima utilizzato dalla mamma. è sbagliato usare per i bambini lo stesso prodotto per l’igiene intima utilizzato dalla mamma Alle soglie dell’adolescenza, verso gli 11-12 anni, capita che le bambine abbiano già il ciclo mestruale. In tal caso l’igiene deve essere maggiormente accurata con detergenti a pH leggermente acido, ma vanno bene anche prodotti lenitivi e rinfrescanti. Per i maschi, invece, il detergente deve continuare ad essere neutro e ipoallergenico. La scelta del detergente intimo deve essere, perciò, accurata e deve tener conto, oltre che delle caratteristiche cosmetiche, anche dell’età e delle specifiche esigenze del consumatore. Sono, perciò, da guardare con sospetto quei prodotti indicati “per tutta la famiglia”, mentre sono da preferire prodotti detergenti specifici destinati, in particolare per la donna, ad Chiara Kron Morelli età differenti. MAMMA E BAMBINO 39 Il trattamento della scoliosi idiopatica adolescenziale a cura di Simona Caffi Chinesiologo, Osteopata Strategie di approccio al problema da sottoporre a genitori preoccupati Mi interesso di scoliosi idiopatiche adolescenziali ormai da diversi anni ed il problema principale consiste nel saper trasferire in maniera corretta e sensibile il messaggio informativo, tenuto conto delle legittime ansie, preoccupazioni dei genitori. L'obiettivo di questo articolo è, quindi, offrire risposte adeguate a genitori preoccupati. La scoliosi idiopatica La scoliosi è una complessa deformità strutturale della colonna vertebrale, che si torce nei tre piani dello spazio, non riconosce una causa nota e, probabilmen- 40 MAMMA E BAMBINO te, nemmeno una causa unica, pur in un contesto eziologico prevalentemente di tipo neurologico riguardante, in particolare, i sistemi deputati al mantenimento dell’equilibrio e della coordinazione. Ben dimostrata, inoltre, è la predispo- La diagnosi certa necessita di un esame clinico-specialistico e di un esame radiografico sizione familiare per cui la presenza di scoliosi in uno o in entrambi i genitori pone l’indicazione ad attente e frequenti valutazioni del bambino e dell’adolescente. Valutazione della scoliosi La prima valutazione della scoliosi è effettuata dal pediatra, che periodicamente visita il bambino o l’adolescente. La diagnosi certa necessita di un esame clinico-specialistico e di un esame radiografico. L’esame clinico si basa sulla rilevazione dei segni patognomonici indicanti la La pratica sportiva, eseguita fin dall’ età prescolare, svolge certamente un ruolo preventivo sullo sviluppo della Scoliosi presenza di un dismorfismo vertebrale, sull’individuazione di tutti i fattori capaci di mantenere ed aggravare la deformità vertebrale (es. dismorfismi e/o paramorfismi degli arti e del capo, deficitarie afferenze sensoriali, alterata percezione spaziale, difficoltà nel mantenimento dell’equilibrio, scarsa autostima), sull’identificazione di tutte le potenzialità in grado di favorire il miglioramento della scoliosi. Il principale test di valutazione clinica del paziente scoliotico è il test di Adams individuante con chiarezza la presenza di uno o più gibbi in sede dorsale e/o lombare misurabili con l'inclinometro (scoliometer). L’esame radiografico rimane in ogni caso il riferimento diagnostico strumentale più affidabile. Attraverso questo esame è possibile misurare l’angolo di inclinazione laterale della curva scoliotica, il grado di rotazione della sua vertebra apice, l’alterazione delle curve fisiologiche vertebrali, la rotazione del bacino e l’entità della maturazione ossea, Segno di Risser. Il problema della prevenzione Lo smarrimento e la scarsa preparazione dei genitori nel momento in cui si trovano obbligati ad affrontare una diagnosi medica di scoliosi scaturisce soprattutto dalla loro difficoltà ad individuarne i primi sintomi nonostante la stretta vicinanza con i figli. Alcune mamme, per esempio, lamentano di poter vedere i loro figli soltanto vestiti (per esempio con felpe enormi o calzoni abbondanti come vuole la moda attuale) nei mesi scolastici, tro- vandosi, poi, impreparate nel periodo estivo, quando, osservando il proprio figlio in costume, scoprono un corpo reso asimmetrico da "quella inestetica scapola alata" o da una "spalla troppo alta" o a causa di "un fianco molto sviluppato". Può accadere che si faccia diagnosi di scoliosi in ragazzi che praticano sport, anche a livello agonistico, ma più spesso accade che la scoliosi venga diagnosticata in ragazzi o bambini particolarmente esili e sedentari. La pratica sportiva, regolarmente eseguita fin dall’ età prescolare, svolge certamente un ruolo preventivo sullo sviluppo della deformità scoliotica, mentre non può considerarsi una cura esclusiva della scoliosi, ma soltanto un complemento del programma riabilitativo. La chinesiterapia rallenta e migliora l'evoluzione delle curve patologiche nei ragazzi o nei bambini affetti da scoliosi idiopatica. Anche il trattamento ortesico con busto prescritto nelle scoliosi evolutive, indicativamente con curve superiori ai 20° Cobb, necessita sempre di essere integrato con esercizi riabilitativi specifici. La dott.ssa Lancini, fisiatra con cui collaboro, utilizza prevalentemente un corsetto "esoscheletro", che, a differenza dei busti tradizionali, offre una compliance migliore. Il Protocollo utilizzato ha i seguenti obiettivi: -recupero ed ottimizzazione sensoriale; -recupero e adeguamento percettivo; -recupero muscolare selettivo e delle catene cinetiche; - recupero e riequilibrio respiratorio; - recupero e potenziamento dell’equilibrio e della coordinazione; - correzione specifica e mirata della deformità scoliotica; - recupero della fisiologia vertebrale e del bacino. Le sedute di correttiva sono così organizzate: - 6/7 bambini; - durata di 1h 15 minuti; - 2 volte la settimana, curando per ciascun bambino il completo svolgimento del programma personalizzato ed il monitoraggio dell’evoluzione della scoliosi in relazione con gli eserSimona Caffi cizi effettuati. . MAMMA E BAMBINO 41 PICCOLE PESTI a cura della Redazione Un servizo di sollievo a famiglie con figli in situazione di disagio psichico N egli ultimi anni si sta ponendo sempre maggiore attenzione a problematiche che emergono in età scolare quali, ad esempio, i disturbi definiti “esternalizzanti”, cioè quelli in cui i bambini dirigono verso l’esterno l’oppositività, la rabbia, l’iperattività e l’impulsività. Questo crea spesso difficoltà enormi alle famiglie che si trovano a vivere queste problematiche, che investono la vita interna del nucleo familiare, la scuola, i luoghi di aggregazione FRATERNITà GIOVANI FORNISCE risposte professionali al bisogno di servizi alla persona in ambito educativo, socio-assistenziale e sanitario sociale provocando affaticamento, conflitti e stanchezza all’interno della famiglia. Fraternità Giovani, Impresa Sociale Società Cooperativa Sociale ONLUS, nata nel 2000, ha maturato una significativa esperienza nel fornire risposte professionali e specializzate al bisogno di servizi alla persona in ambito educativo, socio-assistenziale e sanitario. Dall’esperienza maturata all’interno di questi servizi, Fraternità Giovani attiva il progetto Piccole Pesti, finalizzato ad offrire un sostegno alle famiglie, i cui figli, portatori di gra- MAMMA E BAMBINO 43 I disturbi del comportamento rappresentano una sfida particolarmente difficile e complessa vi disturbi esternalizzanti, mettono a dura prova la capacità educativa e l’equilibrio interno al nucleo. Gli obiettivi che il servizio Piccole Pesti intende raggiungere si sviluppano attraverso tre azioni principali: 1) Offrire progetti abilitativi individualizzati a minori con patologie ad elevato impatto sociale, disturbi di apprendimento e/o del comportamento al fine di promuovere un armonico sviluppo psicofisico, sviluppare le potenzialità cognitive, emotive e rela- Lo sviluppo di questo progetto a carattere sperimentale necessita del supporto economico di tutti quelli che credono in queste forme innovative e peculiari di progettualità e per questo tutti possono contribuire attraverso una donazione su uno dei seguenti conti correnti: FRATERNITà GIOVANI - UBI BANCO DI BS, FILIALE DI OSPITALETTO IBAN IT66U0350054870000000015555 FRATERNITà GIOVANI - BCC DI BS, FILIALE DI CASTEGNATO IBAN IT86V0869254240007000701863 I problemi dei bambini di oggi saranno i problemi della società di domani, abbiamo bisogno dell’aiuto e del sostegno di tutti coloro che vogliono vincere questa sfida... sostienici anche tu! L'obiettivo è Mantenere contatti regolari con la scuola per condividere strategie che possono facilitare gli apprendimenti 44 MAMMA E BAMBINO zionali, potenziare le autonomie e gli apprendimenti, migliorare la qualità della vita. 2) Fornire sostegno, informazioni e strumenti alle famiglie, in modo che i genitori possano comprendere la situazione del figlio ed essere parte attiva del percorso abilitativo, aiutando il figlio a generalizzare ed a mantenere le competenze apprese durante le sedute abilitative. 3) Mantenere contatti regolari con la scuola e gli insegnanti, al fine di condividere strategie e strumenti che possono facilitare gli apprendimenti. I bambini interessati vengono inviati alla struttura di Fraternità Giovani dal servizio di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza degli Spedali Civili di Brescia, con il quale si concorda l’intervento educativo più opportuno e la caratteristica e la frequenza dei rapporti con famiglia e scuola. I disturbi del comportamento rappresentano una sfida particolarmente difficile e complessa, non tanto in termini di inquadramento diagnostico, quanto piuttosto in termini di “aggancio”, di costruzione di un’adeguata alleanza di lavoro con il bambino e la famiglia e, quindi, di trattamento. Il Diabete malattia “dolce” a cura di Umberto Valentini Direttore U.O.Diabetologia, Dipartimento di Medicina, A. O. Spedali Civili di Brescia è dovuto ad un aumento dello zucchero nel sangue, tra 15 anni anni sarà diabetico quasi 1 italiano su 10 La malattia diabetica Il diabete è considerato una malattia sociale per la sua alta prevalenza nella popolazione (6%). Inoltre da più di un decennio si è registrata una progressiva e continua espansione, che ha coinvolto non solo il mondo occidentale, ma anche i Paesi in via di sviluppo. Le stime, fornite dagli esperti per i prossimi venti anni, indicano un ul- 46 PARLA LO SPECIALISTA teriore incremento, superiore al 50%. Il diabete è la malattia “dolce”, dovuta IL DIABETE è una malattia sociale che COLPISCE IL 6% DELLA POPOLAZIONE ad un aumento della zucchero (glicemia) nel sangue. Vi sono due tipi di malattia: il Tipo 1 (il 9% dei malati di diabete) che compare prevalentemente in età giovanile e si cura da subito con insulina ed il Tipo 2 (91% dei malati con diabete) che per molti anni è ben controllato con le pastiglie. I numeri del diabete in Italia Il 4,9% della popolazione, assisti- IL DIABETE DI Tipo 2 (91% dei malati) è controllaBILE con le pastiglie ta dal Sistema Sanitario Nazionale (SSN), ha il diabete, ciò corrisponde in termini assoluti a circa 3 milioni di Italiani; in aggiunta almeno 1 milione di Italiani è diabetico senza sapere di esserlo In soli 10 anni la percentuale di persone affette da diabete è passata dal 3,7% al 4,9%. In pratica, rispetto a 10 anni fa ci sono oggi nel nostro Paese 1 milione di persone in più con diabete Per il 2025 la crescita dei casi di diabete in Italia sarà di circa +50% rispetto ad oggi: si prevede, cioè, che tra 15 anni sarà diabetico quasi 1 italiano su 10. Il 91,9% delle persone con diabete è colpito da diabete di tipo 2, forma che appare, di solito, nell'adulto, ma - poiché legata soprattutto al sovrappeso ed all’obesità - la malattia, una volta definita “diabete senile”, è sempre più giovane. Il 56,6% ha più di 65 anni, ma quasi 1 persona con diabete su 5 ha oggi meno di 55 anni. Il diabete è una delle patologie più costose: una persona con diabete costa annualmente al SSN in media 2.589 euro: 827 (31,9%) per farmaci, 1.274 (49,2%) per ricoveri dovuti alle complicanze, 488 (18,9%) per prestazioni specialistiche e diagnostiche ; le risorse, complessivamente assorbite da questa malattia, ammontano a circa il 15% dei costi sanitari totali. Le complicanze croniche dovute alla malattia non ben controllata sono la causa dei costi e consistono in : la malattia coronarica (angina, infarto) è da 2 a 4 volte più frequente rispetto Il diabete è una delle patologie più costose: una persona con diabete costa annualmente al SSN in media 2.589 euro ai non diabetici; le persone con diabete contribuiscono per circa un terzo ai nuovi casi di dialisi; la metà di tutte le amputazioni non legate a traumi è causata dal diabete; il diabete rappresenta la prima causa di cecità fra gli adulti. Oggi la malattia, ben controllata negli anni, non dà complicanze e permette una vita normale: il raggiungimento di questo risultato è in gran parte determinato dalla autogestione della terapia; l’educazione “terapeutica”(trasferire conoscenze e competenze alle perso- ne con diabete) diventa così il pilastro della cura. Oggi abbiamo farmaci innovativi e tecnologie in grado di controllare bene la malattia e nel prossimo futuro avremo un'ulteriore disponibilità di farmaci e tecnologie sempre più sofisticate. Possiamo, quindi, dire che questa malattia, in drammatico aumento a livello mondiale, può essere molto ben curata e non dare complicanze negli anni permettendo una vita “normale”. . PARLA LO SPECIALISTA 47 Glaucoma: il ladro silenzioso della vista a cura di Roberto Bellucci - [email protected] Direttore di Oculistica Azienda Ospedaliera di Verona è il nervo ottico a soffrire con progressiva riduzione delle fibre L’ occhio ha una sua pressione interna, compresa, di solito, fra 10 e 20 millimetri di mercurio (mm Hg). Questa pressione è mantenuta dalla circolazione dell’umore acqueo, un liquido acquoso prodotto da una strut- Circolazione dell’umore acqueo all’interno dell’occhio umano tura anatomica situata dietro l’iride. Da lì l’umore acqueo passa al davanti dell’iride attraverso la pupilla ed esce dall’occhio attraverso un filtro circolare collocato al davanti dell’iride, là dove inizia la parte bianca dell’occhio. Quando questo filtro funziona male o si intasa, la pressione interna dell’occhio aumenta fino a livelli che possono danneggiare il nervo ottico e che possono provocare anche dolore. Si parla, allora, di ipertensione oculare e di glaucoma. Glaucoma è il nome di un gruppo di malattie, che non hanno nulla a che vedere con i tumori: il nome è stato dato nell’Ottocento, quando pareva Glaucoma è il nome di un gruppo di malattie che non hanno nulla a che vedere con i tumori che gli occhi colpiti presentassero un riflesso azzurro (glauco). è il nervo ottico a soffrire, con progressiva riduzione del numero delle sue fibre. Dapprima viene danneggiata la “coda” dell’occhio, cioè la visione laterale. In pratica si restringe il “campo visivo”, cioè diminuisce l’ampiezza dello spazio, che l’occhio immobile può ab- PARLA LO SPECIALISTA 49 spesso i glaucomi peggiorano col tempo, per cui molte volte un intervento è necessario dopo anni di terapie Nervo ottico glaucomatoso: bianco ed escavato per perdita delle fibre nervose bracciare con lo sguardo. Dopo anni, ma anche dopo mesi o giorni nei casi più severi, viene intaccata anche la visione centrale, cioè la capacità di leggere o guardare il televisore. Nei casi più gravi si arriva alla cecità. Il glaucoma è chiamato il “ladro silenzioso della vista”, perché per un lungo periodo non provoca alcun disturbo o allarme nel soggetto colpito. è solo l’oculista che se ne accorge con una visita eseguita anche per altri motivi, ad esempio per la prescrizione di occhiali. Sempre viene misurata la pressione intraoculare, sempre viene eseguito il controllo del rischio di glaucoma, anche quando nulla viene comunicato al soggetto visitato in quanto tutto risulta normale. Da notare che alcuni tipi di 50 PARLA LO SPECIALISTA glaucoma possono coesistere con una pressione intraoculare normale. In base a quanto emerge dalla visita, ed in seguito per i controlli periodici della malattia, l’oculista prescrive ulteriori accertamenti e soprattutto l’esame del “campo visivo”, che va a misurare proprio la visione periferica, la “coda dell’occhio”. è anche possibile analizzare direttamente il nervo ottico, con macchine fotografiche ormai sempre più diffuse ed impiegate. Il glaucoma si cura in molti modi. Gli antichi romani facevano fissare il sole per restringere la pupilla e ridurre così la pressione intraoculare, mentre da circa 150 anni impieghiamo dei colliri, che risultano molto efficaci, ma che devono essere applicati per tutta la vita. Le operazioni per glaucoma sono disponibili da circa un secolo, ma sempre aggiornate. Oggi sono molto impiegati micro dispositivi, che si impiantano all’interno dell’occhio, con lo scopo di saltare il famoso filtro Visione normale e visione con campo visivo ridotto nel glaucoma intasato. Anche i laser sono impiegati, e con successo, da oltre 30 anni. è, però, vero che spesso i glaucomi peggiorano col tempo, per cui molte volte un intervento è necessario dopo anni di terapie. Ma chi si ammala di glaucoma? è un disturbo dell’età matura, che interessa fino al 5% delle persone oltre gli 80 anni. Vi sono, poi, forme giovanili, e persino neonati con glaucoma congenito. Si tratta, quindi, di una malattia sociale, anche riconosciuta dal Governo con l’esenzione dei ticket e la gratuità di tutti i farmaci neRoberto Bellucci cessari. Intestino e prevenzione delle infezioni a cura di Enrico Biffi Medico Chirurgo, Specialista in Chirurgia Generale, Esperto in Omeopatia, Omotossicologia, Posturologia I linfociti si organizzano in roccaforti difensive L a penetrazione dei microrganismi patogeni (virus, batteri, etc.) all’interno del corpo, con conseguente comparsa di malattie infettive, avviene soprattutto a livello delle mucose che ricoprono l’apparato gastroenterico, respiratorio e urinario. Per questo motivo a questi livelli si concentrano le cellule (linfociti) del nostro sistema difensivo: s. immunitario. Nello spessore delle pareti delle diverse mucose i linfociti si organizzano in roccaforti difensive dando origine ad una rete protettiva, che viene definita “Tessuto Linfatico Associato alle Mucose (MALT)". Le diverse stazioni di questo tessuto, presente negli apparati respiratorio, digestivo e urinario, comunicano tra loro trasmettendosi importanti informazioni per mantenere in corretto equilibrio e sempre attivo il sistema immunitario. La stazione difensiva più importante è rappresentata dal tessuto linfatico dell’intestino (GALT). Infatti nel contesto della parete intestinale si concentra l’80% dei linfociti del nostro sistema immunitario. Ciò è comprensibile, se si pensa che nel lume intestinale ci sono circa 100 trilioni di microrganismi (microbiota), che svolgono funzioni fonda- mentali e necessarie per il mantenimento dell’efficienza del nostro sistema immunitario. Affinché ciò avvenga correttamente è necessario che il microbiota sia sempre in perfetto stato di equilibrio. Poiché il GALT è collegato alle altre stazioni linfatiche, esso rappresenta la “palestra di addestramento” dell’intero sistema immunitario. Ne consegue che qualunque alterazione della flora batterica intestinale, alterando il GALT, avrà facilmente ripercussioni sulle capacità difensive tanto delle vie respiratorie, quanto di quelle urinarie, aprendo la strada alle infezioni in queste sedi. Tra le cause più frequenti di alterazione del microbiota e del MALT c’è la cattiva alimentazione e l’uso scorretto di antibiotici. La migliore prevenzione delle infezioni respiratorie, pertanto, non può prescindere dalla corretta alimentazione e dalla protezione della flora batterica intestinale con uso di opportuni pre e probiotici ad azione immunostimolante. Prodotti utili in tal senso possono essere il Colostro con succo di noni e probiotici contenenti ceppi di biEnrico Biffi fidobatteri e lattobacilli. il GALT rappresenta la “palestra di addestramento” del sistema immunitario . PARLA LO SPECIALISTA 53 la dieta deve essere vista come una qualunque altra terapia farmacologica per patologie croniche Diete su internet a cura di Franco Pesciatini Specialista in Cardiologia, Dietologia, Fisiatria Attenzione: devono essere un vestito su misura “M i potreste suggerire un sito totalmente gratis dove poter trovare e creare la propria dieta gratis online?” è una richiesta che ho letto recentemente in internet e mi ha sollecitato questo articolo in risposta a tutti coloro che pongono una simile domanda. Mi sono chiesto prima di tutto: la stessa richiesta sarebbe stata posta in caso di ipertensione arteriosa o diabete o di qualche altra patologia? Perché la dieta gode di così scarsa conside- 54 PARLA LO SPECIALISTA razione presso la popolazione in generale mentre dovrebbe essere vista come la prima misura da adottare per il raggiungimento o il mantenimento di uno stato di benessere? Personalmente ritengo che noi medici abbiamo una certa responsabilità in proposito a causa di generiche risposte tipo: “ Stia un po’ a dieta”. Così come spesso diciamo:“ Faccia un po’ di moto” e con questo pensiamo di cavarcela e di adempiere al nostro dovere di educatori alla salute. Una generica risposta non avrà nessun riscontro nel paziente perché non si può restare sul vago, se si vogliono ottenere dei risultati! La dieta dovrebbe, invece, essere presentata dal medico come un insieme di norme di vita, finalizzate al raggiungimento o al mantenimento dello stato di salute, che non coinvolgono solo l’alimentazione, ma anche l’attività fisica, il lavoro ed anche lo stato di riposo. Una concezione nota agli antichi, ed ancora oggi molto valida, ma che, purtroppo, è stata sostituita, con la responsabilità anche di noi medici, dal concetto di “Mettersi a dieta”, che, quando non accompagnato da precise indicazioni, è stato sempre più inteso solo “per un periodo limitato di tempo”. Chi scrive ha più volte sostenuto su questa rivista che la dieta deve essere vista come una qualunque altra terapia farmacologica per patologie croniche (es. il diabete o l’ipertensione), che non deve essere interrotta una volta raggiunto l’obiettivo; un corretto regime alimentare deve essere mantenuto nel tempo, anche dopo il raggiungimento del peso desiderato. Certo, se una dieta viene fatta per perdere solo qualche chilo di peso e non vi sono patologie in atto, possono essere anche tollerate delle “violenze” all’organismo, se, invece, una dieta deve essere fatta per veri motivi di salute, allora è indispensabile il ricorso a medici ed in particolare a specialisti in scienza dell’alimentazione. Solo lo specialista è, infatti, in grado di defini- re per ciascuno il peso ideale da raggiungere, come raggiungerlo, con quali strategie alimentari, con quali dosaggi calorici, in quanto tempo, quando passare alla dieta di mantenimento e come. Le periodiche visite di controllo nella fase iniziale sono utili da fare stare bene; una dieta a base solo di pane e acqua, fortemente ipocalorica, fa perdere peso a chiunque, ma nessun organismo può tollerare a lungo una tale condizione di “violenza” . La dieta, per concludere, deve essere fatta come un abito su misura; per ren- le strategie di un calo ponderale devono essere diverse da soggetto a soggetto e devono essere definite in base alla persona per capire come la dieta viene tollerata, come avviene il calo di peso (che non deve essere troppo rapido), se vi sono momenti di fame, come viene accettata anche psicologicamente e tante altre cose. Tutto questo perché le strategie di un calo ponderale devono essere diverse da soggetto a soggetto e devono essere definite in base alla persona, ai suoi gusti, ai precedenti alimentari, alle condizioni di salute ed alle finalità che ci prefiggiamo. Ma soprattutto un calo di peso deve essere graduale e tale dere l’idea, si può paragonare una dieta in internet ad una coperta; questa potrebbe servire allo scopo di ripararci dal freddo, ma, per coprirci dal freddo e farci stare bene anche esteticamente, occorre un vestito su misura: questa è la dieta corretta, equilibrata e perFranco Pesciatini sonalizzata. PARLA LO SPECIALISTA 55 Diabete? L’incontinenza urinaria a cura di CLAUDIO PAGANOTTI - www.paganotti.it Sì No Forse Specialista in Ostetricia e Ginecologia. Consulente in Sessuologia Clinica. Istituto Clinico “Città di Brescia” La goccia che scoccia. Come curarla esercizi di Kegel (serie di esercizi di contrazione e distensione dei muscoli del pavimento pelvico) e l’uso dei coni di Plevnik (serie di pesi vaginali per rinforzare i muscoli del pavimento pelvico). È efficace e non invasiva, ma ci vuole tempo e costanza per ottenere buoni risultati (50-60% di guarigione). Che cos’è l’incontinenza urinaria Per un numero modesto di donne affette da inconL’incontinenza urinaria è definita come qualsiasi perdita invotinenza urinaria da sforzo, invece, si ricorrerà alla lontaria di urina (International Continence Society, ICS 2006). terapia chirurgica. L'intervento non è più così La forma più frequente nella donna è l'incontinenza urinaria invasivo come in passato. Esistono operazioni da sforzo, cioè la perdita involontaria d'urina in occasione di di chirurgia mini-invasiva (TVT e TOT) ormai un esercizio fisico, un colpo di tosse, uno starnuto o una risata. consolidate nel tempo. L’intervento, eseguito in Un’altra forma è l’incontinenza urinaria da urgenza, la peranestesia locale o epidurale, prevede, tramite dita involontaria di urina, preceduta o simultanea a un desiderio piccole incisioni cutanee e vaginali, l’inserimendi urinare improvviso e difficile da posporre. È importante dito di una benderella di materiale sintetico sotto stinguere le due forme, perché per la prima la terapia è essenl’uretra, a modo di amaca, al fine di sospenderla, zialmente chirurgica e per la seconda farmacologica. nei momenti di bisogno (tosse, starnuto, risata), evitando le perdite di urina. L'intervento non laCome curare l’incontinenza urinaria Le donne, che soffrono di incontinenza urinaria, chiedono una scia cicatrici evidenti, richiede, in genere, 20-30 minuti e persoluzione, ma solo tardivamente, quando si rendono conto di mette il rientro a casa dopo 24-36 ore dall'intervento. La conavere una vera e propria malattia: oggi esistono soluzioni va- valescenza è alquanto limitata (2-3 settimane). La guarigione raggiunge l'85-90% e le complicanze sono scarse. lide oltre all'uso del pannolino. Per la maggioranza delle donne la risposta all'incontinenza Per le donne affette da incontinenza da urgenza, infine, è indiurinaria è un’adeguata riabilitazione perineale, tramite gli cata la terapia farmacologica: ossibutinina, solifenacina, tolterodina, trospio cloruro e mirabegron sono farmaci che inibiscono il desiderio impelTest per definire il tipo di incontinenza urinaria lente di urinare. L’impiego di questi farmaci è spesso limitato da alcuni effetti collaterali Tipo di incontinenza urinaria: IU da sforzo IU da urgenza IU mista e dalla modesta e breLe capita di provare un improvviso No Sì Sì ve efficacia. Quando desiderio di urinare? l’incontinenza è favoVa al bagno 8 o più volte al giorno? No Sì Sì rita da una mancanza Perde urina quando ride, tossisce o di ormoni, tipica della Si No Sì solleva un peso? menopausa, è possibiQuanta urina perde ogni volta? Poca Abbondante Poca le impiegare estrogeni Riesce a raggiungere la toilette in per via vaginale, anSì Non sempre Non sempre tempo? che se l’efficacia è an- Claudio Paganotti Si alza di notte per andare in bagno? Raramente Frequentemente a volte cora controversa. L'inaspettata perdita d'urina risveglia, di solito, una sensazione di imbarazzo e, quando diventa abituale, troppo spesso è tenuta nascosta e vissuta in silenzio. Una donna su quattro, tra i 30 e 60 anni, può manifestarla, ma solo la metà delle donne ritiene necessario prendere contatto col proprio medico. gratuitamente nelle farmacie di Si Cura è divalida Te l’iniziativa In collaborazione con: 56 PARLA LO SPECIALISTA CONTROLLA LA TUA GLICEMIA * dal 10 al 15 novembre *Offerta valida nelle farmacie che aderiscono all’iniziativa, www.farmaciainsieme.it network Siil Cura didi Te Normalene Puraflor 12 buste adulti gusto arancia rossa % 5 mg 20 compresse rivestite % 30 compresse masticabili 25 Maalox Plus 25 unguento 50 g % 15 Vicks VapoRub % % % Tripla azione 10 bustine 22 Vicks Flu 20 20 Rinazina spray nasale 15 ml € 8,10* € 6,45 € 8,15* € 6,30 € 5,30 € 5,60 500 ml € 12,40 € 6,10* € 5,60 € 4,55 € 10,80 € 6,70 Dentifricio Alovex collutorio 240 ml Meridol collutorio senza alcool 400 ml € 7,60 ThermoDelicate termometro frontale a infrarossi € 8,10* Termometro Digitale con punta flessibile € 11,70 20% € 9,35 € 5,10 30% € 39,90 25% € 29,90 € 3,55 Offerte valide dal 01/11/2014 al 31/12/2014 e fino ad esaurimento scorte - € 6,45 MrCarrot aerosol a pistone € 67,90 30% € 46,90 *prezzo al pubblico consigliato € 6,45 € 4,05 % Protezione Attiva gel 8 ml € 5,40 20 Tantum Verde % 15 % 10% gel 50 g % 15 Momendol 20 % 25 mg 20 bustine € 9,50* € 4,99 aerosol spray 6 flaconcini e un erogatore Voltadvance € 33,20 € 7,60* € 5,90* Acqua di Sirmione € 5,85 20 % 15 Aspirina € 7,82* € 3,50 € 41,50 € 7,20 dentifricio 75 ml % ANTIPLACCA setole medie fer ta € 9,00* € 8,96* Meridol 25 Spazzolino of Lift effect collo e décolleté 50 ml € 8,70 Prezzo % Somatoline Cosmetic 20 ADULTI 200 ml % % % 16 pastiglie limone e miele o arancia senza zucchero Lisomucil 20 25 Benactiv Gola € 14,40 € 13,00 DENTI E GENGIVE SENSIBILI 75 ml DOLORE E INFIAMMAZIONE 500 mg 20 compresse rivestite olio detergente mani 250 ml % € 7,00* 25 spray per mucosa orale 15 ml Eucerin pH5 33 € 6,00 Benactiv Gola Saugella attiva € 15,50 € 8,10* € 9,75 € 13,00 % % 3 miliardi 12 flaconcini € 4,20 20 Lactò Più € 5,60* 25 NeoBorocillina antisettico orofaringeo 20 pastiglie gusti assortiti % % % 12 compresse effervescenti € 6,60* 25 ZerinolFlu 20 25 Actigrip 12 compresse € 6,64* € 7,75 € 10,00 € 6,20 € 8,50 freddo Ma che freddo FREDDO fa... freddo freddo Aromaterapia e oli essenziali solo emozionali o anche terapeutici? a cura di Antonella Boldini Farmacista Facilità d’impiego per tali essenze È da tempo ormai che sento parlare di oli essenziali e delle loro proprietà terapeutiche, ma mi rendo conto che diventa molto difficile consigliarli in farmacia, un po’ sicuramente per gli alti costi rispetto alle piccole quantità contenute nelle confezioni e un po’ perché effettivamente hanno delle potenzialità terapeutiche tali da indurmi a scegliere un rimedio omeopatico o fitoterapico più “sicuro” da dare alla persona che mi chiede un consiglio. È da un po' di tempo che l'uomo ha riconosciuto agli oli essenziali, intesi come prodotti aromatici naturali estratti da piante, una certa azione terapeutica; dobbiamo, infatti, risalire al loro impiego 4500 anni a. C. e in particolare, dopo la scoperta dell’alambicco da parte degli arabi. Fu il chimico lionese R. M. Gattefossé ad approfondire in maniera definitiva nei tempi moderni lo studio degli oli essenziali, pubblicando nel 1937 un suo libro dal titolo “Aromathérapie”; tale appellativo rimase in seguito per designare l’impiego medicinale degli oli essenziali per uso interno, per assorbimento o per uso esterno. Definizione di oli essenziali e loro utilizzo Gli oli essenziali sono complessi di sostanze chimiche costituiti da sostanze terpeniche, idrocarburi, aldeidi, alco- li, eteri grassi, aromatici e ciclici; essi sono elaborati nelle cellule delle piante e raccolti sotto forma di piccole gocce e la loro funzione nelle piante non é stata ancora chiarita definitivamente. Gli oli essenziali sono, dunque, le sostanze aromatiche delle piante e si possono estrarre con diversi mezzi e raccogliere soprattutto in forma di liquidi, che sono la materializzazione palpabile della sostanza aromatica, volatile che, per evaporazione, può ritornare allo stato odoroso senza lasciare traccia. Per l’uso terapeutico è necessario che le essenze siano prodotte esclusivamente attraverso vapore o estratte a freddo come avviene per gli agrumi, devono essere di produzione annuale poiché non possiedono una lunga conservazione e devono essere pure, cioè non mescolate con altre essenze. Gli oli essenziali, assunti per via orale, non agiscono secondo un principio antisettico o antibiotico, bensì hanno un’azione fito-ormonale fisiologica, poiché le concentrazioni utilizzate sono equivalenti alle dosi di ormoni circolanti: essi agiscono potenziando, regolando o bloccando i messaggi ormo- BENESSERE 61 nali. Nonostante le moltissime ricerche, non si conosce, ad oggi, il meccanismo esatto dell’azione degli oli essenziali, ma l’esperienza prova che tale terapia è priva di effetti collaterali ed agisce molto profondamente. Attenzione! Le persone, che utilizzano gli oli essenziali, spesso sono attirate dalla facilità di impiego di tali essenze sia per uso interno che per applicazioni esterne: è più semplice e rapido assumere una goccia di olio essenziale che preparare una tisana, ma ciò non significa che tale somministrazione sia più efficace! Bisogna rivolgersi al medico o al farmacista, perché un cattivo uso rischia non solo di deludere le aspettative di una terapia tanto complessa, ma anche di presentare rischi gravissimi. Le essenze, infatti, non vanno intese come integratori alimentari e non contengono gli stessi componenti delle piante da cui derivano. Aromaterapia L’aromaterapia è un terapia complementare nelle affezioni sia acute che croniche: aiuta l’organismo a lottare contro l’agente patogeno; gli effetti degli oli essenziali sono spesso molto intensi, ma lo spettro delle loro attività è abbastanza limitato e conviene attenersi, senza fare sperimentazioni, alle indicazioni note. L’aromaterapia, dunque, può avere un duplice impiego, interno ed esterno; nel primo caso avremo l’assorbimento orale degli oli essenziali che avviene soprattutto a livello dell’intestino tenue, e quello attraverso le vie respiratorie, tramite inalazioni e aerosol. Nel secondo L’aromaterapia è unA terapia complementare nelle affezioni sia acute che croniche 62 BENESSERE Esempi precisi di applicazione degli oli essenziali Acne canfora, geranio, lavanda, rosmarino Allattamento verbena Asma lavanda Cefalee melissa, menta piperita Digestioni difficili maggiorana, melissa Foruncoli lavanda, limone, menta, origano Herpes zoster lavanda, mirra, cipresso Infezioni cannella, limone, eucalipto Influenza eucalipto, menta, origano Insonnia melissa, arancio Nervosismo arancio, lavanda Punture velenose lavanda Purificazione dell’ambiente basilico, pino, cipresso, eucalipto Singhiozzo aneto, melissa Sinusite eucalipto Spasmi aneto, melissa caso, invece, avremo l’utilizzo di bagni, frizioni e massaggi in modo da far penetrare gli oli essenziali attraverso la pelle. Alcuni esempi di oli essenziali Arancio dolce: il citrus sinesis è una pianta sempreverde originaria dell’estremo oriente, principalmente tonico e stimolante, particolarmente utile nelle dispepsie e nella flatulenza; stimola, inoltre, la funzione cardiaca diminuendo la frequenza cardiaca, per cui è un ottimo sedativo, utile nell’insonnia e nell’ipereccitabilità nervosa. Camomilla: l’anthemis nobilis è principalmente un antispasmodico, antalgico e sedativo leggero che stimola la reattività immunologica e le secrezioni digestive. Eucalipto: l’eucalyptus globus, sicuramente uno degli oli essenziali più conosciuti, è antisettico, antipiretico, tonico ed è utile nelle bronco pneumopatie acute e croniche e nell’asma. Finocchio: il foeniculum vulgare è un’altra essenza abbastanza nota per il suo effetto di stimolante della muscolatura gastroenterica oltre che delle secrezioni. Menta: la mentha piperita è principalmente uno spasmolitico nonché potente antalgico; svolge anche un'azione stimolante del sistema nervoso ed è utile nelle cefalee e nelle emicranie. Zenzero: ormai lo zingiber officinalis ha raggiunto con la sua fama tutte le case per i suoi effetti come stimolante della funzione gastrica e sul tono della muscolatura digerente. Questi sono solo alcuni dei numerosi oli essenziali in commercio e l’aromaterapia rappresenta davvero un’ulteriore forma terapeutica da tenere in considerazione, perché, come abbiamo visto, può essere davvero efficace non solo a livello piacevole di olfatto, ma più nel profondo del nostro Antonella Boldini organismo. NOTIZIE DALLE AZIENDE OLI ESSENZIALI 41 OLI ESSENZIALI PER RESPIRARE UN’ARIA PIÙ PURA! ri Utilizzato ,8%* ti 99 soddisfat a cura di BARBARA BORDIGA - Responsabile formazione Italia Puressentiel Sono l’estratto vegetale più concentrato che esista in natura È importante sottolineare che nella scelta dell’olio essenziale da utilizzare bisogna sempre essere seguiti da un medico o da un farmacista esperto in aromaterapia che indicherà non solo l’olio essenziale più appropriato ma anche il mezzo di diluizione e l’esatta concentrazione da utilizzare. Con sostante così concentrate e attive come gli oli essenziali il fai da te non è assolutamente pensabile! LE MISCELE DI OLI ESSENZIALI: QUALI SONO I VANTAGGI Per ottenere il più alto e completo effetto terapeutico la scelta migliore è quello di utilizzare delle miscele di oli essenziali; ad esempio se una persona è affetta da un dolore all’apparato locomotore avrà bisogno contemporaneamente di un’azione antinfiammatoria, antidolorifica e decontratturante e questo è possibile utilizzando con una miscela di oli essenziali composta ad es. da OE di Gaultheria procumbens, OE di Menta piperita, OE di Lavandino; inoltre l’uso di miscele di miscele di oli essenziali offre un altro vantaggio: gli oli essenziali lavorano in sinergia tra di loro, quando uniti in miscele l’effetto si potenzia e questo permette di utilizzare basse concentrazione dei singoli oli essenziali evitando così il rischio di effetti indesiderati la “creazione” di una miscela di oli essenziali richiede una conoscenza approfondita dell’aromaterapia 64 NOTIZIE DALLE AZIENDE Ovviamente la “creazione” di una miscela di oli essenziali richiede una conoscenza approfondita dell’aromaterapia sia per la selezione sia per l’esatta concentrazione degli oli essenziali oltre che essere dispendiosa a livello economico ma di contro i vantaggi sono sicuramente molto alti; è per questo che in commercio esistono aziende che producono miscele di oli essenziali pronte all’uso, miscele create da esperti di aromaterapia e in alcuni casi (vedi Puressentiel) testate sotto controllo medico in ospedali per garantire da una parte l’efficacia terapeutica e dall’altra la sicurezza per il consumatore Chiedete sempre un consiglio al vostro farmacista che saprà indicarvi il prodotto aromaterapico migliore per il vostro problema di salute. RCS 418425716 AROMATERAPIA Gli oli essenziali sono l’estratto vegetale più concentrato che esista in natura e come tali hanno il vantaggio che con poche gocce è possibile ottenere un elevato effetto terapeutico (un esempio palese: 1 goccia di olio essenziale di Verbena fornisce lo stesso effetto di 200 L di tisana alla Verbena) Sono numerosi gli studi che dimostrano che gli oli essenziale hanno un effetto terapeutico: su Pubmed sono indicizzati più di 13000 studi condotti da ricercatori di tutto il mondo a dimostrazione del fatto che gli oli essenziali possono trovare uso nel trattamento di diverse patologie (come antidolorifici per uso topico es. Gaultheria procumbens, come rilassanti e calmanti le tensioni quotidiane es. Lavandula angustifolia, come anestetici locali es. Menta piperita, come antiparassitari es. Tea tree); molti di questi studi sono stati condotti in doppio cieco randomizzato verso placebo. Per l’uso gli oli essenziali devono sempre essere diluiti in un mezzo appropriato che a seconda dell’applicazione può essere: alcool vegetale per l’applicazione nell’ambiente, olio vegetale o glicerina vegetale per l’applicazione cutanea, estratto idroalcolico di propoli o capsule neutre per l’applicazione orale. LO SPRAY PURESSENTIEL PURIFICANTE 41 OLI ESSENZIALI ARIA PURA! La qualità dell’aria all’interno può essere fino a 100 volte più inquinata rispetto a quella esterna**. Lo Spray Puressentiel Purificante ai 41 oli essenziali 100% naturali ha una formula brevettata con un’efficacia e tollerabilità scientificamente provate. Purifica l’aria all’interno e elimina i cattivi odori e la loro origine. Aria pura per tutta la famiglia! Scoprite tutta la gamma su www.puressentiel.it In farmacia e parafarmacia *Test di soddisfazione su 8969 consumatori. **Environmental Protection Agency, 2002. PURIFICANTE Il ginkgo biloba è un albero maestoso originario della Cina, infatti il nome deriva dal cinese Yin-Kuo-Tsu e significa “Dalle foglie a piede di daino”. Possiede azione antiossidante, in grado di contrastare l'invecchiamento della pelle ed alcune malattie degenerative (esempio aterosclerosi). È in grado di proteggere i capillari ed i vasi sanguigni e migliorare la circolazione cerebrale e degli arti inferiori. È utilizzato per il trattamento della cellulite. Recenti studi suggeriscono che l’estratto di ginkgo possa migliorare le disfunzioni sessuali indotte dagli antidepressivi (basso desiderio e difficoltà orgasmica) mediante l’azione di incremento del flusso ematico nelle aree genitali. Il ginkgo, quindi, aiuta a ringiovanire e proprio a questa proprietà è legata un'antica leggenda cinese: una fanciulla promessa in sposa ad un uomo molto Le piante dell’amore a cura di CLAUDIO PAGANOTTI - www.paganotti.it Specialista in Ostetricia e Ginecologia. Consulente in Sessuologia Clinica. Istituto Clinico “Città di Brescia” L’ Un aiuto ci viene dalla natura uso di piante medicinali è sempre diffuso, in particolare perché sono facili da trovare, non richiedono la ricetta medica (fai da te) e sono considerate meno tossiche (naturomania). L’efficacia delle piante afrodisiache, però, rimane incerta. La percezione degli effetti benefici sembra riflettere credenze popolari o culturali, riscontri aneddotici o testimonianze di singoli consumatori, mentre studi clinici adeguati sono carenti. 66 BENESSERE La damiana è un arbusto messicano, impiegato dagli Aztechi come stimolante sessuale, per le sue proprietà afrodisiache. È efficace come facilitatore della libido e come contromisura per donne con inibizione dell’orgasmo. Uno studio mostra un miglioramento dei diversi parametri della risposta sessuale: desiderio, sensazione clitoridea, frequenza dei rapporti e dell’orgasmo. Tali azioni sulla libido sarebbero spiegate dalla capacità legante con i recettori degli ormoni steroidei. Effetti collaterali: mal di testa e disturbi digestivi. anziano, ascoltati i suggerimenti di un monaco buddista, preparò un infuso di foglie di ginkgo all'anziano fidanzato, che subito ringiovanì. Effetti collaterali: a dosaggi elevati può provocare dolori addominali, diarrea e reazioni allergiche cutanee. Potenzia l'effetto degli anticoagulanti ed antiaggreganti. Il ginseng è originario dall’Asia, infatti il nome deriva dal cinese Jenshen e significa “La pianta-uomo”. Esistono diverse varietà: coreano (il migliore), siberiano e americano. Presenta un elevato contenuto di principi attivi tonificanti sia dello stato fisico sia di quello mentale, infatti era masticata dai nomadi, durante i loro spostamenti, per combattere la fatica psico-fisica. Sarebbe un efficace afrodisiaco, qualità correlata all’azione di Recenti studi suggeriscono CHE l’estratto di ginkgo può migliorare le disfunzioni sessuali indotte dagli antidepressivi incremento del testosterone e diminuzione della prolattina. è stato, infatti, usato per molto tempo per aumentare la potenza sessuale, in particolare per controbilanciare le disfunzioni sessuali indotte dagli antidepressivi (riduzione del desiderio e mancanza di orgasmo). Effetti collaterali: a dosaggi elevati può provocare ipertensione, mal di testa, irritabilità, fini tremori agli arti e mastalgia. Interferisce con l’azione de- gli anticoagulanti. La maca è una pianta erbacea coltivata sulle Ande del Perù, dove è stata usata per diverse centinaia di anni, in particolare come ingrediente di prodotti commestibili. La medicina popolare definisce la maca come la controparte del ginseng della medicina tradizionale cinese. Storicamente è stata impiegata per incrementare la fertilità, ma è stato rilevato un giovamento anche per le disfunzioni sessuali. I dati mostrano un miglioramento della libido e delle prestazioni sessuali, poiché gli alcaloidi della maca comportano una maggiore produzione di testosterone. A questo consegue nella donna un aumento della libido, un migliore impulso sessuale e maggiore resistenza fisica. Le ricerche evidenziano un incremento del numero dei rapporti sia per l’aumento del desiderio sia per la migliorata energia fisica. Effetti collaterali e interazioni particolari non ne sono segnalati. La muira puama è un cespuglio delle foreste del Brasile, talvolta definito albero della potenza. Le testimonianze dei brasiliani suggeriscono che abbia generiche proprietà afrodisiache, in particolare effetti facilitatori sulla funzione orgasmica, infatti, pare efficace nel compensare l’assenza di desiderio e di orgasmo nelle donne. Uno studio riporta un aumento della frequenza dell’intensità della libido, dell’abilità a raggiungere l’orgasmo e delle fantasie sessuali. Il meccanismo di azione non è noto, ma sarebbe dovuto all’incremento del testosterone. Effetti collaterali: mal di testa, acidità gastrica, talvolta nervosismo e agi- Claudio Paganotti tazione. BENESSERE 67 Giornata Mondiale del Diabete 2014 a cura della Redazione Dal 10 al 15 novembre le Farmacie aderenti a FarmaciaInsieme celebrano l’evento con una Settimana di iniziative per la popolazione regolari. In farmacia è possibile farlo tutto l’anno ma durante la Settimana del Diabete i farmacisti, che aderiscono all'iniziativa, metteranno a disposizione macchine e strutture per l’autoanalisi della glicemia in modo totalmente gratuito. L’analisi è molto semplice ed indolore: basta una goccia di sangue, prelevata dal polpastrello (niente siringhe!), e in meno di 30 secondi si ottiene la risposta. Le uniche accortezze necessarie sono: 1. Effettuare la prenotazione gratuita (per evitare code); 2. Presentarsi a digiuno da almeno due ore; 3. Non mettere creme, anche cosmetiche, sulle mani. Informazioni alimentari La corretta alimentazione è la prima cura per il diabete. Ben un diabetico (di tipo 2) su tre può compensare la malattia esclusivamente con una terapia di tipo alimentare. Tutti gli altri possono, comunque, trarre beneficio da una buona alimentazione, che permette una riduzione delle terapie antidiabetiche (orali ed insulina) ed un miglioramento della qualità della vita. I farmacisti sono a vostra disposizione tutto l’anno per fornire informazioni sulla corretta alimentazione del diabetico e sugli integratori utili a questa malattia. Durante la Settimana del Diabete verranno anche distribuiti alimenti senza zucchero, caratterizzati da un’altissima qualità ed un basso contenuto in calorie e zucchero. Consulenze e consigli personalizzati La conoscenza e la consapevolezza sono la prima forma di prevenzione e di cura. La formazione continua dei farmacisti è a disposizione del pubblico, malati e non, per aiutare a prevenire la malattie o le sue complicanze. . FATICHI A LEGGERE QUANTO VALE LA TUA GLICEMIA? Q uando si parla di diabete, si affronta un argomento di grande interesse, che riguarda centinaia di milioni di persone in tutto il mondo, tanto da co stituire una vera epidemia in costante evoluzione. All'inizio del terzo millennio l'incidenza del diabete nel mondo è in progressivo ed allarmante aumento, con una uguale incidenza tra uomini e donne ed un forte incremento in tutte le fasce di età. Le cause di questa tendenza sono correlate, in gran parte, a stili di vita non corretti ed all’ aumento dei livelli 68 BENESSERE SENSOLITE NOVA PLUS TE LA DICE! di stress. Secondo stime attendibili quasi 4 milioni di persone in Italia sanno di avere il diabete e, probabilmente, almeno un altro milione non è stato diagnosticato. Solo un milione di persone è seguita da Centri Diabetologici. La maggioranza delle persone con diabete non La maggioranza delle persone con diabete non ha ricevuto una terapia appropriata o fatica a seguirla ha ricevuto una terapia appropriata o fatica a seguirla o ignora il problema, rischiando di andare incontro alle complicanze del diabete. Dal 10 al 15 novembre le Farmacie aderenti a FarmaciaInsieme si attiveranno per stimolare una maggiore conoscenza della malattia diabetica in tutta la popolazione. Le iniziative saranno molteplici: Misurazione gratuita della glicemia Una diagnosi precoce è essenziale per un intervento appropriato. Il diabete non dà sintomi, ma può essere diagnosticato con una semplice misurazione della glicemia da ripetere ad intervalli Strisce Reattive ER N A’ P T I OV AL L’IT IA! Kit da viaggio Il glucometro Sensolite Nova Plus, grazie alle sue caratteristiche di guida vocale automatica incorporata, si rivela adatto all'uso da parte di Non Vedenti, Ipo Vedenti ed Anziani. Distribuito in Lombardia dal CENTRO TIFLOTECNICO DELL’UNIONE ITALIANA DEI CIECHI E DEGLI IPOVEDENTI ONLUS di Via Mozart 16, Milano, Tel 02 76023922 , Fax 02 76001528 e-mail: [email protected] Distributore Generale :CECIAA FUTURA di Nunzio La Ferlita Via Inama 17, Milano, Tel 0270005206, Fax 0273952321 e-mail: [email protected] Rimedi naturali contro la depressione a cura di SERENA SCHIAVO Farmacista S Anche a Natale la natura ti può aiutare i avvicina il periodo natalizio e, come ogni anno, si presenta la stessa fotografia in famiglia: la mamma isterica che scalpita da giorni in cucina tra tacchino arrosto e lasagne. L'odiata cena natalizia coi colleghi, che incombe minacciosa. E quell'interminabile lista di regali che, già sapete, finirete a comprare la mattina della vigilia. Voi il 25 dicembre lo cancellereste dal calendario. Stizzosi misantropi, come vi tacciano di essere in famiglia? No, vittime di quella che gli specialisti chiamano depressione di Natale. Un disturbo dell'umore, che fa capolino a dicembre, quando si comincia a venire assorbiti dai preparativi per le feste e che diventa insidioso tra Natale e Capodanno. Spesso questo malessere è legato a ricordi o alla sensazione di solitudine, che si accompagna ad un periodo così speciale per molti. Succede a tanti, senza preferenze di sesso e di età, anche a chi di natura ha un carattere allegro e poco incline a far- si prendere da malumori. Dai sintomi non si scappa: mal di testa, mancanza di appetito, sensi di colpa (perché non vi ritenete all'altezza di preparare un pranzo regale o di fare il regalo adatto), diminuzione della capacità di divertirsi, difficoltà di godere dell'affetto di chi si ha vicino, stanchezza perenne, ma difficoltà a riposare, depressione. Spesso questo malessere è legato a ricordi o alla sensazione di solitudine Il carico di obblighi provoca stress Ma perché, proprio quando il mondo grida alla felicità universale, voi vi sentite come sotto uno schiacciasassi? Spesso è colpa del carico di obblighi, doveri ed impegni cui si è tenuti: essere sempre presenti e sorridenti comporta un notevole stress. Anche il cambiamento della routine, tra corse nei negozi in pausa pranzo e cene senza fine, può essere determinante, così come il pensiero che si sta spendendo troppo rispetto ai calcoli fatti ad inizio del mese. Ed in questi tempi di crisi... In questa situazione ci possono essere d'aiuto diversi rimedi naturali: I fiori di Bach con preparati come: GENTIAN: per la depressione attiva. Un lutto, una malattia, una separazione, un insuccesso fanno perdere la serenità e piombare nella depressione, perdendo la fiducia e la speranza. MUSTARD: per la depressione di tipo endogeno. Serve a chi soffre di crisi periodica ed altalenante di tristezza, disperazione e malinconia, per causa ignota, BENESSERE 71 Se ci si sente tristi, depressi, preoccupati, è bene parlarne con qualcuno immotivata, senza una chiara origine, che arriva all’improvviso, permane per giorni, settimane, o addirittura mesi, finché, altrettanto improvvisamente, scompare, senza causa apparente. WILD ROSE: per la depressione maggiore. L’apatia è adottata come stato emotivo per non provare più dolore. Ne soffre chi ha perso la motivazione, l'interesse, soffre per le aspettative deluse e rinuncia alla lotta per la vita. SWEET CHESTNUT: per la depressione acuta. Chi ne soffre sperimenta uno stato di disperazione estrema. Si avverte un senso di sconfitta imminente, pessimismo nero, angoscia insopportabile, desolazione acuta, estrema, ai limiti della sopravvivenza. GORSE: per la depressione cronica. Causata da malattie fisiche di lunga durata e rese più dure da dolori continui, grave malattia invalidante propria o altrui, situazione personale gravemente compromessa da situazioni, che inducono l’individuo in uno stato di profonda prostrazione fisica e morale. In commercio esistono anche i fiori australiani, che, secondo le regole della floriterapia come i fiori di Bach, possono esserci utili in queste situazioni. Nello specifico consiglierei un fiore che si chiama Christmas Bell. Questo fiore aiuta a manifestare i propri desideri e porta benefici a chiunque stia sperimentando un senso di mancanza sia a livello emozionale che a livello materiale. Christmas Bell tradotto significa Campane 72 BENESSERE di Natale, che corrispondono ad un periodo dell’anno, che, tradizionalmente, è associato alla gioia nel dare e nel ricevere amore. è un’erba perenne che si trova facilmente nel New South Wales e fiorisce da fine dicembre a febbraio. Questo rimedio assiste nella gestione materiale delle cose e nella responsabilità dei propri averi. è di beneficio a coloro che fanno esperienza di una perdita qualsiasi. In fitoterapia dobbiamo ricordare piante come IPERICO, noto per le sue proprietà nella lieve e moderata depressione. La RHODIOLA ROSEA, pianta adattogena, che ci permette di “sopportare” meglio situazioni di forte stress. La GRIFFONIA SIMPLICIFOLIA è una pianta africana della famiglia delle leguminose, utilizzata principalmente come fonte di 5-HTP (5-idrossitriptofano). Il 5-HTP è il precursore del neurotrasmettitore serotonina (5-HT), coinvolto nella regolazione dell’umore a livello di sistema nervoso centrale. In particolare bassi livelli di 5-HT sono associati a diverse forme di depressione. La carenza di 5-HT a livello di sistema nervoso centrale sembra, inoltre, essere associata ad ansia, panico e cefalea cronica. Ricordo che alcuni atteggiamenti possono, in questa situazione, essere molto utili: - non è obbligatorio esibire o manifestare felicità e "spirito natalizio", se non ci sentiamo psicologicamente in linea con il contesto: evitare di dover fingere risulta un elemento stressante in meno e ci consente di prenderci più momenti in cui mettere noi stessi al centro, non le aspettative di felicità degli altri. In questi momenti è possibile dedicarci a quel che più ci fa rilassare o che maggiormente ci dà piacere, anche se non si tratta di "attività natalizie"; - condividere con qualcuno i propri sentimenti ed emozioni. Se ci si sente tristi, depressi, preoccupati, è bene parlarne con qualcuno. Non ci stiamo riferendo specificatamente ad uno psicologo o ad uno psicoterapeuta: parlare con una persona cara o più amici, permette di sentirci innanzitutto meno soli e poi è più facile che dal confronto con altri emergano nuove prospettive e/o soluzioni; - evitare l'inattività e "il vuoto": come spesso accade nelle vacanze estive, il problema delle feste natalizie è che più facilmente si rimane scoperti, senza qualcosa da fare o, per chi è in una situazione di solitudine, senza nessuno con cui passare il tempo. Diventa importante cercare di impegnare il tempo, pensando già a cosa poter fare durante i giorni in cui si sarà più soli; - evitare di sconvolgere troppo ritmi e abitudini: i cambi di orari e di alimentazione, molto comuni nelle feste, possono non aiutare la stabilità dell'umore e/o appesantire con mal di testa la fatica emotiva. - rendere la crisi un'opportunità: vivere dei giorni molto tristi fa andare in crisi, ma la crisi può rappresentare anche l'occasione di una svolta, può essere un'opportunità. Forse si può riflettere su quali siano le cause del proprio dolore, come fare per affrontarlo e, se proprio se ne sente la necessità, è possibile ricorrere all'aiuto di uno psicologo o di uno psicoterapeuta per affrontarne le cause e poter vivere meglio non solo il prossimo Natale, ma la vita da qui in Serena Schiavo avanti. C M Y CM MY CY CMY K CHIRURGIA DELL'ANCA CON ACCESSO ANTERIORE intervista a cura di TOMMASO REVERA Giornalista Intervista al dott. Giulio Lasagna, Responsabile dell'U.O. di Ortopedia e Traumatologia Sez. I presso l'Istituto Clinico San Rocco di Ome "Proprio così. Prima di cominciare ad eseguire questo tipo di accesso abbiamo sempre eseguito gli interventi all’anca attraverso un accesso posteriore, sicuramente uno dei più agevoli accessi per svolgere qualsiasi tipologia di intervento di chirurgia protesica. L'accesso anteriore rappresenta, da qualche anno a questa parte, una novità: si tratta di una chirurgia di nicchia, riservata a determinate tipologie di pazienti; non è una chirurgia adattabile a tutti i pazienti". Come ha avuto modo di affinare questa tecnica? "Come per tutti gli interventi c'è una curva di apprendimento necessaria. Bisogna documentarsi e sperimentare la teoria acquisita tramite i cosiddetti "cadaver lab", Centri all'avanguardia per lo studio dell'anatomia umana. Io ho avuto modo di sperimentare questa tecnica a Barcellona, dove ho avuto il privilegio di assistere al lavoro di colleghi illustri, da cui ho carpito più di qualche suggerimento utile. Personalmente, infine, provengo dalla scuola F iore all'occhiello dell'attività condotta dall'Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia Sez. I dell'Istituto Clinico S. Rocco di Ome è senza dubbio la chirurgia protesica dell'anca con accesso anteriore. Una metodica d'intervento innovativa che l'équipe diretta dal dott. Giulio Lasagna rivendica con un certo orgoglio. "Se pur già esistente, si tratta di una pratica non molto diffusa che rappresenta l'opzione meno invasiva per eseguire la chirur- 74 BENESSERE gia protesica dell'anca". Normalmente, per accedere all'anca di un paziente, si è soliti farlo per via posteriore, laterale o anteriore. L'unico modo per non tagliare nulla, però, è passare attraverso i muscoli e questo lo si può fare solo grazie all'accesso anteriore: ciò garantisce una degenza limitata nel tempo ed un recupero molto più rapido per il paziente. "Siamo tra i pochi - ha proseguito il dott. Lasagna - ad eseguire questo tipo di operazione con incisione inguinale, la cosiddetta incisione “bikini” e senza l'ausilio del letto di trazione: nella stragrande maggioranza dei casi, infatti, viene fatta con accesso longitudinale lungo la coscia e con il ricorso all'apparecchio utile ad inglobare l'arto da operare per facilitare le operazioni e l'inserimento della protesi". Peculiarità, queste, che non solo caratterizzano l'operato dell'équipe del S. Rocco, ma, nel caso dell'incisione, è molto apprezzata dalle pazienti che non devono poi convivere con una cicatrice esteticamente "ingombrante". Dott. Lasagna questa nuova metodica rappresenta una bella novità per la chirurgia protesica. Si risparmiano giorni di degenza, perché il recupero del paziente è decisamente più rapido, se non, in alcuni casi, addirittura immediatO del prof. Lorenzo Spotorno, autorevole ortopedico ligure a cui hanno dedicato un testo internazionale di tecnica chirurgica intitolato "Vie chirurgiche di accesso in Ortopedia e Traumatologia" e ideatore di un sistema protesico tra i più impiantati al mondo. Anche per questo io e la mia équipe siamo specializzati nella chirurgia dell'anca". La chirurgia protesica dell'anca con accesso anteriore è adatta per quali patologie in particolare? "Sicuramente gli artrosici, persone di una certa età che lamentano forti dolori e rilevanti limitazioni funzionali. Il nostro paziente ha un'età media di 70 anni". Quali sono i vantaggi prodotti da questo tipo di chirurgia? "Innanzitutto non si taglia niente e si conserva tutto. Di conseguenza i vantaggi sono molteplici: si risparmiano giorni di degenza, perché il recupero del paziente è decisamente più rapido, se non, in alcuni casi, addirittura immediato. Alcune persone, infatti, tornano in piedi sulle proprie gambe già il giorno dell'intervento. Il ricovero, negli altri Il dott. Giulio Lasagna casi, non si protrae mai oltre i sette giorni. Inoltre, trattandosi di un accesso intramuscolare, vi è un notevole risparmio di sangue. E ancora. Il dolore post operatorio è molto più contenuto e l'abbandono delle stampelle avviene al massimo dopo 30 giorni. L'ultimo vantaggio, ma non per importanza, è rappresentato dal fatto che con questa tipologia d'intervento il pericolo lussazioni è molto ridotto. Ad oggi, infatti, non ne registriamo alcuna nei pazienti operati". I numeri, del resto, parlano chiaro. "In media qui al S. Rocco effettuiamo 550 protesi all'anno, di cui circa 400 primi impianti. Di queste almeno 150 eseguite con accesso anteriore. Ora i numeri crescono, ma è bene non allargare troppo le indicazioni. L'altro accesso, quello posteriore, resta, comunque, una metodica estremamente valida". Lei non è nuovo ad interventi "rivoluzionari". è del febbraio scorso, infatti, la notizia della ricostruzione di un'anca tramite un trapianto autologo di costola. "Si è trattato di un intervento di ricostruzione di un acetabolo, l’incavo osseo, dove, per capirci, la testa del femore si inserisce e si muove. Per ovviare alla perdita di sostanza ossea, siamo ricorsi all’impianto di un frammento di costa precedentemente espiantato dalla stessa paziente. Questo grazie ad una tecnica, ideata dal prof. Reinhold Ganz e mutuata dalla chirurgia maxillo-facciale". BENESSERE 75 molluscobalena.it Liberiamo l’energia L’importanza della fitoterapia a cura di Davide Colosini Farmacista Prevenzione delle patologie invernali powerenergia.eu seguici su facebook I mesi dell’autunno sono i migliori per rinforzare le difese immunitarie e preparare il nostro organismo a contrastare i disturbi tipici delle stagioni più fredde. La fitoterapia svolge un ruolo molto importante nella prevenzione. Vediamo quali sono i rimedi più indicati e come associarli tra loro: ECHINACEA Rimedio principe nella prevenzione delle patologie invernali grazie alle sue proprietà immunostimolanti e antinfiammatorie. L’Echinacea è in grado di proteggere l’organismo contro tutti gli agenti esterni responsabili di malattie influenzali e da raffreddamento. Si trova sia in estratto secco che in tintura madre. Per la prevenzione consiglio 1 o 2 compresse oppure 30-40 gocce di tintura madre al giorno. è importante assumere l’Echinacea al mattino e mai la sera poiché potrebbe avere un effetto leggermente eccitante e quindi disturbare il sonno. Sinergie: • Echinacea + Propoli per rinforzare le difese immunitarie e proteggere i bronchi; • Echinacea + Astragalo per rinforzare le difese immunitarie, proteggere i polmoni e aumentare la resistenza allo stress. UNCARIA TOMENTOSA Questa pianta trova il suo miglior utilizzo nella prevenzione delle malattie febbrili e influenzali. In caso di influenza già manifesta risulta particolarmente utile ad alleviare i dolori articolari tipici dell’influenza. Si trova in estratto secco. ERISIMO Per la prevenzione e la cura delle malattie da raffreddamento che interessano soprattutto la gola e l’uso della voce. Si trova in tintura madre. ASTRAGALO Questa pianta, che solitamente si trova in estratto secco, è adatta soprattutto a chi è soggetto a frequenti bronchiti, poiché la sua azione è di protezione delle vie aeree e soprattutto dei polmoni. Essendo anche una pianta adattogena, aiuta l’organismo a combattere lo stress, che è spesso causa dell’abbassamento delle difese immunitarie. ONTANO NERO e BETULLA Questi due gemmoderivati agiscono benissimo, se presi insieme, nella prevenzione delle influenze stagionali. OLI ESSENZIALI 5 gocce di Eucalipto, 3 di Pino e 3 di Timo nel diffusore delle essenze. Questa miscela aiuta a purificare e disinfettare l’aria degli ambienti in cui si vive e lavora. Se ci sono bambini piccoli, meglio evitare l’Eucalipto, troppo forte, e utilizzare il Mirto. L’olio essenziale di Mirto per la sua potente, ma non irritante, azione sul sistema respiratorio è utilissimo sotto forma di suffumigi per combattere i primi raffreddori autunnali. In questo caso mettere 2-3 gocce di quest’olio in una bacinella di acqua bollente, coprire la testa con un asciugamano e respirare per alcuni minuti. E per i bambini? Ecco i rimedi. I rimedi fitoterapici più indicati (ma utilissimi anche agli adulti) sono: ACEROLA Pianta ricchissima di vitamina C. In compresse RIBES NIGRUM gemmoderivato antinfiammatorio e immunostimolante. ROSA CANINA gemmoderivato dall’effetto dolce, ma efficace, fornisce un ottimo sostegno alle difese immunitarie dei bambini. Il Ribes Nigrum e la Rosa Canina vengono spesso utilizzati in sinergia per potenziarne l’effetto. Normalmente il dosaggio per i bambini è di una goccia per Kg di peso, preso una volta al giorno come prevenzione e 3 volte al giorno in fase acuta. Sebbene i gemmoderivati abbiano un’azione più dolce e delicata rispetto alle tinture madri, solitamente ne sconsiglio comunque l’utilizzo nei bambini sotto i 2 anni di età per la preDavide Colosini senza di alcol. BENESSERE 77 *Non contiene glutine o i suoi derivati. L’indicazione consente una decisione informata ai soggetti con “Sensibilità al glutine non-celiaca (Gluten Sensitivity)”. **Anche contenuti residuali di nickel possono creare, in particolare nei soggetti predisposti, reazioni allergiche o sensibilizzazioni. Quindi ogni lotto è analizzato per garantire un contenuto di nickel inferiore a 0,00001%. Non fatemi venire i vermi! Nickel Tested** SENZA Conservanti Profumo Glutine* Dalla scienza BioNike, l’innovativo Rejuvenate SGF™ che stimolando i siologici fattori di crescita cutanei: • migliora le proprietà meccaniche ed elastiche della pelle • riduce la profondità delle rughe • rende la pelle più levigata e luminosa a cura di Monica Chirico Farmacista F Sono frequenti nell’intestino dei bimbi a impressione a pensarlo... ma non è così improbabile come si pensa... tutt'altro. Specie nei bimbi le infestazioni di vermi nell'intestino sono assai frequenti. Inoltre sono esposti al contagio anche chi viaggia spesso, specie in Paesi tropicali, chi proviene da Paesi non industrializzati o chi soffre di malattie che deprimono il sistema immunitario. I vermi (chiamati in termine tecnico elminti) si introducono nel nostro organismo tramite le nostre mani, che immettono nella bocca ciò che toccano all'esterno o tramite il cibo crudo o poco cotto. In Italia era diffusissimo in passato. Ciò era dovuto alla scarse condizioni igieniche, al fatto che spesso si mangiava direttamente frutta e verdura appena colte, senza lavarle accuratamente, ed allo stretto contatto con gli animali. Attualmente si assiste ad un aumento delle verminosi (si calcola che possa riguardare almeno il 20% dei bimbi). La famiglia dei vermi è davvero varia... non si limita certo ad un solo elemento! Visti al microscopio, questi minuscoli esserini sono davvero aberranti... sembrano quasi mostri nati dalla fantasia dei maghi dell'horror! Il più' diffuso in Italia è un vermetto cilindrico, l'Enterobius Vermicularis. Si contrae direttamente attraverso il contatto con le uova espulse nelle feci. Quindi, per evitare infestazioni di massa (vedi le comunità infantili), si raccomanda di lavarsi bene le mani prima di mangiare. Attualmente si assiste ad un aumento delle verminosi (si calcola che possa riguardare almeno il 20% dei bimbi) DEFENCE XAGE SPIETATA CON I SEGNI DEL TEMPO, SENSIBILE CON LA PELLE. BIONIKE PER IL BENE DELLA PELLE SENSIBILE BENESSERE 79 Tenia Solium Altri vermi famosi e gettonatissimi tra i bimbi sono gli ascaridi (Ascarisi Lumbricoides). Sono vermetti sottilissimi, assomigliano ai lombrichi. Le loro uova maturano nel terreno e possono contaminare le verdure a diretto contatto con il terreno. Le larve, introdotte per via alimentare, si stabiliscono e colonizzano l'intestino, nutrendosi di ciò che il malcapitato essere umano mangia. Il poveretto si sentirà, via via, più stanco, nervoso senza capire perché... Per forza c'è un intruso in lui, che mangia e si nutre in vece sua!!! I parassiti adulti vivono e si riproducono nell'intestino, aderenti alla mucosa intestinale. Il numero di vermi adulti, presenti in un unico ospite, può variare da 500 a 3000... e la loro vita media è di circa 5 anni! Fin troppo longevi i verdetti... Altre elmintiasi si contraggono dalle carni crude o poco cotte. Sono tra le specie più temibili. I più conoscono la Tenia Saginata... il cosiddetto verme solitario. È un verme gigante... può essere lungo da 4 a 6 metri fino ad un massimo di 12 metri!!Il suo ciclo vitale dura 8 anni.Vive e si riproduce nell'intestino sia dell'uomo (ospite definitivo) sia della mucca (ospite intermedio). L'uo- 80 BENESSERE mo si infesta mangiando carne bovina (in cui sono presenti o le uova o le larve della tenia) non cotta a sufficienza. Il brutto è che un ospite inopportuno, ma assolutamente opportunista… non dà sintomi... ma sa benissimo ciò che vuole: nutrirsi alle nostre spalle! I campanelli d'allarme, che possono far sospettare una verminosi in atto, sono un inspiegabile prurito anale, stanchezza, dolore addominale, irrequietezza. La Tenia Solium, invece, la si contrae mangiando carne cruda (e contamina- giorni di seguito. Lo si assume in concomitanza ai pasti. poiché il farmaco, mescolandosi con il cibo, ha più possibilità di uccidere i vermi. I rimedi popolari vanno dai semi di zucca alla mirra, dall'aglio (che è uno dei più comuni disinfettanti intestinali) alla curcuma. I semi di zucca favoriscono la funzionalità dell'apparato digerente. Contengono una sostanza, la cucurbitina, che impedisce ai vermi di riprodursi nell'intestino e ne favoriscono l'espulsione dall'intestino. La curcuma, grazie alla presenza di curcuminoidi, favorisce l'eliminazione dei vermi ed, inoltre, protegge il fegato dall'eventuale migrazione dei parassiti. Importante è impedire le recidive, che sono frequentissime, poiché i vermi non sono così facili da eliminare... Una curiosità... c'è un verme buono, molto utilizzato in passato nella tera- l numero di vermi adulti, presenti in un unico ospite, può variare da 500 a 3000 e la loro vita media è di circa 5 anni ta) di maiale. è una forma più pericolosa, in quanto il verme può formare cisti nel sistema nervoso centrale. Ancora più temibili sono le elmintiasi date da vermi come l'Echinococco e lo Schitosoma. Oltre a colonizzare l' intestino, questi vermi migrano nel fegato, formando cisti, che, a lungo termine, danno problemi seri, a volte letali. Da noi questi tipi di vermi non sono molto comuni. Si registrano casi dai migranti o da chi viene da Paesi equatoriali. La farmacologia ha sviluppato farmaci molto efficaci per eliminare i vermi. In genere si usa il Mebendazolo. La terapia prevede la somministrazione del farmaco 2 volte al dì per tre pia dei cosiddetti salassi: la famosissima Sanguisuga. Sottrae sangue e può essere utilizzata contro la stasi venosa da flebite. Per poter succhiare il sangue, il verme inietta in sede una sostanza (l'irudina), che agisce come anticoagulante. Al verme serve per mantenere fluido il sangue, a noi come farmaco... Si può dire che la Sanguisuga è un verme brutto, ma buono... persino Monica Chirico altruista! . GLUCOSTOP UNA COMBINAZIONE DI NUTRIENTI PER IL METABOLISMO DEI CARBOIDRATI LA GIMNEMA Blocca l’assorbimento intestinale del glucosio. CANNELLA Favorisce l’assorbimento del glucosio nei vari tessuti stimolando la secrezione di insulina. LO ZINCO In associazione con il Cromo aiuta a migliorare l’utilizzo del glucosio abbassando la glicemia; www.laboratoriodellafarmacia.it Seguici anche su facebook Il diabete e la natura a cura di Antonio Schiavo - [email protected] Farmacista I l diabete è ormai considerato una malattia sociale molto diffusa, specie quello di TIPO 2, causata da una disfunzione del metabolismo che fa aumentare il livello degli zuccheri nel sangue. In genere si manifesta dopo i 40 anni e nelle persone in forte sovrappeso. Per controllarlo, i medici consigliano farmaci ipoglicemizzanti, diete e molto esercizio fisico. Nei confronti di questo tipo di diabete (tipo 2) ai farmaci tradizionali si possono associare, sotto controllo medico, molti rimedi naturali, davvero efficaci. La prima pianta che voglio presentare è la Banaba ( lagerstoemia speciosa). Albero originario del sud est asiatico, 82 MEDICINA NATURALE Piante ipoglicemizzanti spontaneo nelle Filippine, Malesia, Thailandia dove la medicina tradizionale ne utilizza le foglie per estrarre il principio attivo (droga) che esplica ottime proprietà ipo-glicemizzanti. Il principio attivo, a cui vengono attribuite tali proprietà, è Acido Corosolico, che rileva un meccanismo d'azione insulino-simile, attivo anche per somministrazione orale. Questa droga favorisce l'utilizzo del glucosio da parte delle cellule, in maniera così efficace che gli è stato attribuito il nome di "Fito-Insulina". L'acido corosolico, parallelamente alla riduzione della glicemia, diminuisce anche i livelli dei lipidi epatici (grassi nel fegato), perché, probabilmente, abbassa l'accumulo dei trigliceridi. Per questa seconda azione viene anche utilizzato come riequilibrante dell'assetto lipidico totale. Possiamo, quindi, considerare l'utilizzo L'acido corosolico, parallelamente alla riduzione della glicemia, diminuisce anche i livelli dei lipidi epatici dell'estratto di banaba un valido aiuto per il controllo del tasso glicemico, ma anche un ottimo supporto per combattere l'obesità, il sovrappeso e la fame nervosa dovuta alla fluttuazione della glicemia, nonché un discreto modulatore dell'assetto lipidico generale. Una seconda pianta, che voglio presentarvi, è la Momordica Charantia, conosciuta come Ampalaia o Bitter Melon. Questa pianta è conosciuta in Asia come una verdura salutare. Da molto tempo si conoscono i suoi effetti benefici nei confronti del nostro metabolismo e della funzionalità glicemica. Questo frutto tropicale, che somiglia ad un cetriolo da insalata, quando è acerbo, è verde, maturo diventa giallo e si apre per liberare i semi. I frutti immaturi ed i semi contengono sostanze che contribuiscono ad abbassare il livello di zuccheri nel sangue e un Polipeptide che è simile all'insulina. L'uso quotidiano di un infuso di "Charantia" può ottimizzare il metabolismo degli zuccheri, influire positivamente sulla glicemia, prevenire il diabete, stimolare la digestione, agire consapevolmente sul colesterolo e favorire una normale pressione sanguigna. La terza pianta, che possiamo utilizzare per migliorare l'equilibrio degli zuccheri nel sangue, è la Cannella (cinnamomum zeylanicum), meravigliosa spezia dalla storia millenaria. Era utilizzata dagli antichi Egizi per imbalsamare le mummie, è stata importata in occidente durante il Medioevo per venire utilizzata come aroma nelle lavorazioni dolciarie. La sua larga diffusione e consumo hanno poi messo in evidenza molte altre sue proprietà. In primo luogo la sua azione antisettica e antibatterica, infatti veniva impiegata per la conservazione delle carni. La cannella è anche un ottimo digestivo e carminativo, per tutte queste proprietà è considerata un "vero medicinale". Recenti lavori clinici hanno dimostrato che consumare cannella ogni giorno da parte di persone affette di diabete di tipo 2 aiuta a ridurre i livelli di glucosio nel sangue. Gli estratti di cannella, infatti, mimano l'azione dell'insulina, favorendo l'ingresso e l'utilizzo del glucosio nelle cellule. Per cui ormai gli estratti di questa pianta sono stati inclusi in molti integratori naturali utilizzati per modulare i disturbi glicemici. L’ultima pianta, che voglio suggerirvi, è la Gymnema Silvestris presente in molti protocolli terapeutici per abbassare l’indice glicemico. La sua caratteristica nota è quella di inibire i ricettori del gusto dolce, rendendoci insensibili a questo gusto e rivelandosi per questo un valido aiuto nelle cure dietetiche e dimagranti. I composti presenti nelle foglie di questa pianta svolgono, inoltre, una buona azione ipoglicemizzante attraverso due meccanismi: a) inibiscono l’assorbimento degli zuccheri; b) aumentano la trasformazione metabolica del glucosio a livello cellulare. La Gymnema è, quindi, una pianta molto indicata in caso di iperglicemia o diabete di tipo 2. Poiché il diabete è una malattia genetica con tendenza all'ereditarietà, ritengo molto utile conoscere l'esistenza di una pianta che può essere utilizzata come preventivo da tutti coloro che hanno questa predisposizione genetica familiare. La pianta è l'Acai (si pronuncia Assai) che cresce prevalente- mente nelle foreste pluviali del Centro America. Si utilizza il frutto ricco di antocianine e polifenoli. Le prime esplicano un'azione antiossidante e antiiatrogena per la loro azione vasoprotettiva e la capacità nel ridurre le quantità di LDL (colesterolo insolubile cattivo), mentre i polifenoli, oltre alla loro azione vasoprotettiva e antiinfiammatoria, hanno dimostrato di essere in grado di tenere bassi i livelli di glucosio e migliorare la sensibilità all'insulina. Anche le antocianidine hanno mostrato la capacità di inibire fenomeni iperglicemici e di iperinsulina, sopprimendo l'aumento dei lipidi epatici (grassi nel fegato) e delle concentrazioni dei trigliceridi. Pertanto l'acai può essere utile in caso di: protezione antiossidante, protezione cardiovascolare, predisposizione al diabete di tipo 2, controllo del peso corporeo, dismetabolismi dei grassi. La natura, come sempre, è in grado non solo di aiutare a risolvere problematiche patolog iche, ma spesso, se ben conosciuta, è in grado di prevenirle. Per ulteriori consigli e per i migliori integratori potete rivolgervi al vostro farmaciAntonio Schiavo sta di fiducia. . MEDICINA NATURALE 83 Il ringiovanimento delle mani a cura di Giovanni Brunelli- www.giovannibrunelli.it Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica Il dorso tradisce spesso l’età della persona L Resisti e sostieni il metabolismo dei carboidrati LIPOIC CANNELLA Resistere al desiderio di dolci talvolta può essere veramente difficile! Stanchezza, cambiamenti ormonali, emozioni… numerosi possono essere i motivi che inducono a cercare conforto nei carboidrati che se eccessivi possono determinare un aumento di peso. È importante quindi limitare il consumo di zuccheri, favorirne il corretto metabolismo e seguire una dieta equilibrata oltre a svolgere un'adeguata attività fisica. LIPOIC CANNELLA è un integratore alimentare a base di acido alfa-lipoico e Cannella (Cinnamomum zeylanicum Blume). La cannella sostiene il metabolismo dei carboidrati, favorisce la digestione e l’eliminazione dei gas intestinali oltre a svolgere funzione antiossidante. Gli integratori non vanno intesi come sostituto di una dieta variata, equilibrata e di un sano stile di vita In farmacia, parafarmacia ed erboristeria www.solgar.it - [email protected] Numero Verde* S.T.S. Solgar 800.129.444 * Numero verde gratuito sia da rete fissa che da telefoni cellulari L’integratore per le tue esigenze? Chiama il numero verde di Solgar. Biologi e Farmacisti del Servizio Tecnico Scientifico di Solgar risponderanno alle richieste tecnico-scientifiche. Attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13 - dalle 14 alle 18. e mani sono una parte del corpo quasi sempre scoperta ed in bella vista. In particolare il dorso, chiamato anche la “faccia sociale della mano”, tradisce spesso l’età della persona, anche quando questa ricorra a qualche piccolo “ritocchino” per il viso. Con l’età le mani tendono a smagrirsi, le vene diventano più evidenti, la pelle meno tonica e macchiata. La medicina estetica può fornire un valido aiuto per ovviare a questo inestetismo; il ringiovanimento delle mani si effettua con varie metodiche. Le macchie possono essere trattate con dei peelings cutanei o con laserterapia. Ma il ruolo più importante lo gioca il riempimento del dorso, sia con acido ialuronico o idrossiapatite di calcio, sia con il trapianto di grasso autologo, la lipostruttura. L’utilizzo di acido ialuronico può avvenire senza alcun problema in ambulatorio e, di solito, non richiede anestesia. Grazie all’uso di microcannule, il prodotto viene iniettato nel tessuto sottocutaneo e fornisce un immediato aumento del volume, con marcato effetto di ringiovanimento. Il trattamento può essere ripetuto, una volta che il prodotto si sia riassorbito. La lipostruttura richiede, invece, un piccolo prelievo di grasso, che deve, poi, essere trattato e reiniettato nel dorso della mano. Si tratta di un piccolo intervento, da effettuarsi in anestesia locale ed in sala Con l’età le mani tendono a smagrirsi E le vene diventano più evidenti operatoria. Questa tecnica è certamente meno immediata della precedente, ma consente di ottenere risultati più naturali e duraturi nel tempo, dato che il tessuto adiposo, una volta attecchito, rimane permanentemente in sede. A volte è possibile che sia necessario un piccolo ritocco, dato che una percentuale non prevedibile del grasso trapiantato va, inevitabilmente, incontro ad un riasGiovanni Brunelli sorbimento. BELLEZZA 85 Il peeling migliora l’assetto della pelle a cura di Rita Martinelli - [email protected] Dermatologa Un valido supporto per la cura di alcune patologie dermatologiche I l termine “peeling” (spellatura) deriva dall’inglese “to peel”, che significa “spellare, sbucciare”. È un trattamento cosmetico mediante il quale si asporta lo strato più superficiale della pelle del volto e serve per eliminare impurità e favorire la respirazione cutanea. I benefici derivanti dall’utilizzo dei peeling erano conosciuti fin dai tempi antichi. Gli Egizi usavano fare il bagno nel latte acido, che contiene un alfa idrossiacido (l’acido lattico), che svolge un’azione levigante e rende la pelle liscia e luminosa. Nel 1800 i dermatologi furono pionieri nel formulare e diffondere il peeling 86 BELLEZZA Nel 1800 i dermatologi furono pionieri nel formulare e diffondere il peeling chimico-medico chimico-medico. Negli anni successivi furono pubblicati studi scientifici, che ne documentavano le proprietà terapeutiche. Dal 1990 il peeling è diventata una metodica molto popolare grazie anche ai mass-media, che ne hanno messo in risalto le potenzialità. Attualmente costituisce un valido supporto per la cura di alcune patologie dermatologiche, quali l’acne e la seborrea, ed inestetismi quali il crono e foto invecchiamento del viso, collo, décolleté e dorso mani. I risultati estetici sono significativi: migliora la texture della pelle che appare più liscia e luminosa, riduce le rughe e le macchie scure, migliora il tono della cute e l’elasticità. Le sostanze per un peeling: come agiscono Le sostanze, con cui si esegue tale trattamento, sono acidi: glicolico, salicilico, mandelico, tricloroacetico, piruvico, ecc. a diverse concentrazioni, specifici per ogni problematica. La scelta del tipo di acido si fa in base alle condizioni cutanee ed alle caratteristiche del paziente. Questi acidi, applicati sulla cute, vengono assorbiti ed, interagendo con le strutture cutanee, provocano un danno controllato, a cui segue una rigenerazione dell’epidermide e del derma ed un ringiovanimento dei tessuti. Questo meccanismo è definito chemoesfoliazione. La chemoesfoliazione è effettuata a diversi livelli di profondità nell’epidermide e nel derma: la profondità è determinata dalla natura dell’acido e dalla quantità di acido applicata. Si classificano così: peeling superficiali, medi, profondi. I peeling superficiali sono i più richiesti, perché inducono effetti meno irritanti sia durante il peeling sia post peeling. Come si effettua un peeling È una procedura ambulatoriale che si compone di: 1)Accurata toilette dell’area da trattare; 2)Applicazione dell’acido chemoesfoliante, che resta in posa qualche minuto in funzione della reazione della cute; 3) Applicazione di una soluzione tampone; 4) Applicazione di una crema post peeling. È indicata un’adeguata preparazione della cute al peeling, mediante l’applicazione, a domicilio, di creme specifi- La chemoesfoliazione è effettuata a diversi livelli di profondità nell’epidermide e nel derma che per 7-10 giorni. Nei giorni successivi al trattamento è necessario evitare l’esposizione al sole. Il numero delle sedute è variabile in relazione alla problematica da trattare: è sufficiente 1 seduta per un refreshing; sono indicate 3-4 sedute, ad intervalli di 15-20 giorni l’una dall’altra (cicli ripetibili 2-3 volte all’anno) per problematiche più impegnative. Le reazioni durante l’esecuzione del peeling sono: pizzicore, sensazione di bruciore, eritema transitori; dopo il peeling: eritema (rossore), desquamazione, talvolta croste. L’intensità dell’irritazione costituiva un limite ai peeling di ieri. Moderne preparazioni, formulate con nuove tecnologie, consentono di ridurre gli effetti irritativi senza perdita di efficacia, e questo risponde alle esigenze della società moderna. Un numero sempre crescente di persone chiede di migliorare l’aspetto della pelle con metodiche non invasive, che consentano un tempo di recupero breve, non creino disagio e non limitino l’attività lavorativa e le relazioni sociali: il peeling vuol essere una risposta a queste aspettative. . Bibliografia 1) General Topics 2)History of chemical peeling. Dermatol Surg 3) Enciclopedia Treccani Rita Martinelli BELLEZZA 87 UOMINI ALLO SPECCHIO a cura di Roberta Rossi Farmacista I 0373 L’aiuto del farmacista nella scelta dei cosmetici n passato gli uomini erano riluttanti ad utilizzare i prodotti cosmetici e, se lo facevano, cercavano in tutti i modi di nasconderlo. Oggi la situazione è cambiata, anche gli uomini sono più attenti all'aspetto esteriore. Frequentano regolarmente palestre, Centri benessere e farmacie. Se un tempo il reparto cosmetico della farmacia era il regno incontrastato delle donne, oggi incontrare un uomo che fa acquisti per sé non è poi così impossibile. I cosmetici dedicati al pubblico femminile non sempre soddisfano gli uomini, che preferiscono prodotti di facile applicazione, con texture fresche, leggere, poco profumate e che non lasciano residui grassi sulla pelle. L'universo dei cosmetici maschili nel tempo è aumentato ed oggi offre una gamma di prodotti ampia e diversificata, adatta ad ogni tipo di pelle e di età. Anche in farmacia ci sono prodotti dedicati esclusivamente agli uomini e le grandi marche del settore hanno creato linee per soddisfare ogni esigenza di bellezza: l'uomo si cura, si ama e vuole essere più bello. Non solo detergenti, dentifrici, profumi e prodotti per la rasatura, ma anche idratanti, rivitalizzanti, antirughe, snellenti ed anticaduta dedicati ai consumatori di ogni età, attenti al loro benessere fisico. Ma oltre la moda cosa si nasconde dietro questo successo? Sicuramente una serie di evidenze scientifiche, che hanno dimostrato che la bioarchitettura cutanea maschile presenta importanti differenze rispetto a quella femminile. A partire dalla pubertà le caratteristiche cutanee maschili cominciano a delinearsi in modo netto per l'effetto della secrezione costante di androgeni (testosterone). La cute maschile risulta così più spessa e robusta e, di conseguenza, più resistente rispetto a quella femminile, ma meno permeabile al passaggio di sostanze (anche cosmetiche) a livello transdermico. Nella pelle maschile le ghiandole sebacee sono più numerose e più grosse con una maggiore produzione di sebo e, quindi, un aumento del film idrolipidico. Questo spiega come i tipi di pelle maschile più diffusa sono grassa o mista. Ulteriore caratteristica della pelle maschile è la presenza di un sistema pilifero molto diffuso. La presenza di un numero maggiore di follicoli piliferi a livello del viso determina una maggiore comedogenesi. Anche la quantità di collagene risulta maggiore a livello della cute maschile, con un aumento dell'idratazione a livello corneo. Ne consegue che l'invecchiamento cutaneo maschile avviene più tardi rispetto a quello della donna. Quando, però, il processo si innesca, la pelle maschile BELLEZZA 89 fra i 30 e i 50 anni la pelle maschile perde spessore rapidamente E si segna in profondità con la comparsa di rughe perde spessore rapidamente, si segna in profondità con la comparsa di rughe fra i 30 e i 50 anni. La rasatura del viso rappresenta sicuramente il trattamento cosmetico maschile per eccellenza . Il ventaglio di cosmetici dedicati alla rasatura è quanto mai ampio e differenziato e contempla prodotti specifici pre e post rasatura. I prodotti sono formulati sotto forma di saponi, creme, schiume, gel e lozioni da applicare prima e dopo la rasatura, per ammorbidire la cute, facilitare lo scorrimento della lama e proteggere la pelle dalla sua azione aggressiva, contrastando le irritazioni e favorendo l'idratazione. I prodotti per la rasatura devono essere arricchiti con sostanze lenitive, che migliorano lo stato della cute in caso di irritazione, desquamazione, arrossamento ed apportano sollievo alleviando pruriti, pizzicori ed altre sensazioni fastidiose. Anche se non esiste una ricetta che vada bene per tutti i tipi di pelle, ci sono alcuni prodotti che non devono mancare nel bagno di un uomo. Oltre al classico dopo barba non bisogna mai dimenticare una buona crema idratante arricchita di filtri UVA per prevenire gli effetti del fotoinvecchiamento e sostanze protettive adatte alle diverse esigenze cutanee (nutrienti, tonificanti e sebo- regolatrici) sotto forma di gelcrema o fluido. Indispensabili sono i cosmetici utili per contrastare l'invecchiamento. Gli antiage sono arricchiti con antiossidanti, peptidi biomimetici e antimacchia. Troviamo poi gli scrub, molto importanti per contrastare gli inestetismi del viso derivati dalla rasatura. Infine non dobbiamo dimenticarci di borse, occhiaie e rughe intorno agli occhi. Prodotti delicati in gel a base di equiseto, edera, arnica, rusco e camomilla rendono lo sguardo fresco e riposato. Se sei un uomo e manifesti alcune difficoltà nell'individuare i prodotti adatti a te, chiedi consiglio al farmacista, che è in grado di aiutarti a scegliere i cosmetici in linea con le tue esigenRoberta Rossi ze cutanee. . PSICOLOGIA E SESSUOLOGIA a cura di SARA ZILIANI - [email protected] Psicologa e Consulente Sessuale Questa rubrica si occupa di fornire una risposta ai Vostri dubbi o a semplici curiosità in tema di Sessualità e di Psicologia. Potete inviare le vostre domande a: [email protected] Sara Ziliani RapportisessuALiincrisi dopolanascitadiunfiglio Gentile Dottoressa, io e mia moglie siamo sposati da due anni ed ora stiamo attraversando una crisi, che dura ormai da un anno ed è iniziata con la nascita di nostro figlio. Mia moglie è sempre nervosa, si dimostra molto distante da me, i rapporti sessuali sono pressoché inesistenti e non mi sembra più la ragazza dolce che avevo sposato. Sembra che tra noi si sia spezzato qualcosa…Vorrei recuperare il rapporto, ma sembra che ogni mio tentativo sia vano. Vorrei capire il perché di quello che ci sta accadendo e se c’è qualcosa che posso fare. Grazie. Enrico Caro Enrico, purtroppo quello che tu stai descrivendo capita spesso. La nascita di un figlio ha un forte impatto sulla vita di coppia e le madri sono chiamate ad investire innumerevoli risorse di energia e di tempo verso il neonato, mettendo un po’ da parte il loro ruolo di donne. Con la gravidanza la donna subisce cambiamenti fisici e psicologici. Innanzitutto l’allattamento porta ad una riduzione della dopamina nel sangue e ad un aumento dei livelli di prolattina, che hanno come conseguenza una riduzione del desiderio sessuale, dopodiché anche il cambiamento fisico, conseguente alla gravidanza, porta la donna a non sentirsi sensuale come prima. Il neonato catalizza tutte le attenzioni, i ritmi sonno-veglia cambiano ed anche l’umore può risentirne. Affrontare la nascita di un figlio significa attraversare un periodo molto delicato, in cui viene richiesta ai genitori tanta dedizione e pazienza. Cosa puoi fare per ritrovare la complicità con la ragazza di cui ti eri innamorato? - La cosa principale, per non perdere l’intimità, è la comunicazione: parla con tua moglie serenamente di quello che provi in questo momento; - Cercate un momento solo vostro, con frequenza almeno settimanale, affidando il bambino, ad esempio, ai nonni; - Corteggia tua moglie, come facevi quando eravate solo fidanzati; - Cerca di comprenderla, accettando che può sentirsi stanca o sopraffatta dalla responsabilità di una nuova vita che dipende da lei. E soprattutto… condividete sempre tutto, perché è grazie alla condivisione che si forma una squadra! . PSICOLOGIA 91 Metabolicamente Tra scienza e gastronomia a cura di Claudio Macca Direttore Unità Dipartimentale di Dietetica e Nutrizione Clinica Azienda Spedali Civili di Brescia Presidente ADI Lombardia Tecniche e ricette per la dialisi peritoneale La dialisi peritoneale presenta importanti problematiche nutrizionali, sia a breve che a lungo termine, ed il paziente approda al trattamento dialitico dopo un percorso più o meno accidentato, ma, generalmente, caratterizzato Carissime lettrici e carissimi lettori, a grande richiesta del pubblico, in via del tutto eccezionale per la rivista, la prefazione del libro, l’unico a livello internazionale, realizzato dal sottoscritto e dal Dott. Claudio Macca, relativo alle ricette e tecniche per la trasformazione dei cibi indicati per coloro che devono sottoporsi a dialisi peritoneale. Con immenso piacere e ringraziandovi per il costante e caloroso seguito, vi lascio alle parole del Dott. Macca, che con me ha creato e divulga la “Cucina lineare metabolica”. Luca Barbieri, Chef La prima cosa che un medico desidera per il suo paziente è che stia bene, ben consapevole di quanto sia necessario e impegnativo aggiornare sempre i propri schemi terapeutici, e, sfruttando memoria, esperienza, prudenza e ricerca, ottenere quel qualcosa in più che lo contraddistingua dagli altri. Vi è tuttavia un punto oltre il quale è difficile progredire nei risultati. Se i farmaci non bastano, ci si sofferma allora più sul quotidiano del paziente e della sua malattia, per esempio sulla dieta: perché nessuna malattia può prescindere da una dieta e perché vi è una dieta per ogni malattia. E’ difficile prescrivere una dieta senza incorrere nella ripetitività di moduli 92 ALIMENTAZIONE è difficile prescrivere una dieta senza incorrere nella ripetitività di moduli alimentari impersonali e demotivanti al cibo alimentari impersonali e demotivanti al cibo. Chi avrà in mano questo libro, che sia paziente, medico o dietista, o un lettore interessato, questo potrebbe saperlo bene per precedenti esperienze negative (con conseguente inevitabile pregiudizio) specie di malattie impegnative dal punto di vista metabolico e alimentare, come le malattie renali, quasi sempre gravate dal rischio di malnutrizione. da malnutrizione. La malnutrizione è forse la più importante sfida terapeutica: condurre il soggetto anoressico o iporessico a cibarsi, ed a cibarsi correttamente, cimenta la tenacia, l’acume e l’esperienza clinica. Inoltre il paziente dializzato è esposto ad un cumulo di complicanze di ordine metabolico e vascolare, spesso conseguenti alla durata della malattia, alla sua anzianità ed a problemi di ordine nutrizionale. Oltre a ciò, il trattamento dietetico delle malattie croniche si scontra spesso con tutta una serie di problemi di ordine gustativo e sensoriale. CucinaLineareMetabolica prosegue con questo libro il suo programma di elaborazione, attuazione pratica e diffusione della sua filosofia dietetica: “Nella CucinaLineareMetabolica le prescrizioni e le ricette dietetiche prescindono da rigorosi e monotoni programmi standardizzati, sono prescrizioni con una propria identità, bilanciate dal punto di vista nutrizionale, ricche di colore e di gusto, appaganti dal punto di vista visivo e sensoriale, per far sì che, anche nei malati e nei soggetti affetti da patologie gravi e penalizzanti dal punto di vista alimentare, l’atto del nutrirsi non sia più causa di sconforto, ma di piacere”. Una maggiore attenzione ai bisogni sensoriali dei pazienti nella preparazione delle diete è una premessa metodologica assai importante sia per soddisfare le necessità adattative alla malattia che per migliorare la qualità di vita. La Cultura Sensoriale è una scelta strategica per innovare il mondo della dietetica e della nutrizione, espande la platea di utilizzatori e favorisce la compliance dietetica, modulando la dieta alle diverse individualità sensoriali e gustative, senza prescindere da una cultura oggettiva degli stimoli sensoriali forniti dalla materia prima utilizzata. il ruolo di Luca Barbieri nella creazione, elaborazione ed affinamento dei cibi risulta fondamentale Ci stiamo dunque aprendo ad un aspetto cognitivo ed affettivo della prescrizione dietetica, pur senza trascurarne l’aspetto analitico e compositivo? Si può dire di sì. Una nuova dimensione culturale in cui affluiscono anche conoscenze ed esperienze irrinunciabili: il ruolo di Luca Barbieri, Chef Internazionale, nella creazione, elaborazione ed affinamento dei cibi risulta fondamentale. Nella sua esperienza professionale e nella sua cultura del cibo si realizza il migliore ed impareggiabile strumento applicativo della nostra filosofia dietetica. Le due nostre Dietiste, Sonia Lazzaro e Romina Bertoli, hanno donato la loro esperienza e maturità professionale nella cura dei pazienti dializzati, supportandoci e collaborando utilmente alla redazione del libro; dei loro consigli e della loro disponibiliClaudio Macca tà siamo grati. . ALIMENTAZIONE 93 Cibi e farmaci le associazioni da evitare a cura di Erica Denti Farmacista Medico e farmacista possono chiarire i vostri dubbi raccolta, stoccaggio, classificazione e smaltimento di farmaci e prodotti farmaceutici non più vendibili. Strada Comunale della Fonticella – 65016 Montesilvano (PE) tel: 085 4681525 - web site: farmecoservice.it - e-mail: [email protected] è risaputo quanto l'alcool possa essere una cattiva compagnia per i farmaci, ma esistono altre bevande e alimenti, che possono compromettere la riuscita delle terapie farmacologiche. Le possibili interazioni tra i medicinali ed i cibi più comuni devono essere conosciute non solo dai pazienti anziani e malati cronici, che utilizzano ogni giorno più farmaci, ma anche dalle persone che li assumono occasionalmente. Cibi e bevande possono influire sull'assorbimento, il metabolismo, la biodisponibilità e l'escrezione del farmaco e renderlo inefficace, potenziarne la tossicità o generare un particolare effetto collaterale o effetti collaterali anche gravi, questa è l'allerta dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Di seguito descriveremo alcuni effetti dovuti ai più comuni mix di cibi, bevande Il cocktail tra alcool e farmaci sedativi, tranquillanti o psicofarmaci è uno tra i più pericolosi ALIMENTAZIONE 95 con farmaci. Il cocktail tra alcool e farmaci sedativi, tranquillanti o psicofarmaci è uno tra i più pericolosi, in quanto le bevande alcoliche ne amplificano l'effetto diminuendo i riflessi dell'uomo talvolta fino ad indurre lo stato di coma e perdita di coscienza. Anche gli antistaminici, utilizzati per le allergie, possono divenire molto soporiferi. Gli asmatici, che utilizzano broncodilatatori contestualmente alle bevande alcoliche, andranno incontro ad alcuni problemi come nausea, mal di testa, vomito e rialzi pressori improvvisi. Il mix con farmaci abbastanza comuni come antinfiammatori e analgesici concorre al rischio di gravi danni epatici e frequenti sanguinamenti gastrici. Il caffè, ma anche tutte le bevande energizzanti, che contengono una considerevole quantità di caffeina, andrebbero diminuiti o addirittura evitati durante le terapie con i farmaci prescritti per curare l'insonnia, perché entrerebbero in contrasto, mentre broncodilatatori o farmaci attivi sul si- 96 ALIMENTAZIONE il latte ed i suoi derivati interferiscono con alcune classi di antibiotici tra le quali le tetracicline fino ad annullarne l'effetto stema nervoso subirebbero un effetto amplificato con conseguente tachicardia, eccitabilità e nervosismo. Negli ultimi anni sono stati numerosi gli studi incentrati su pazienti, che, bevendo succo di pompelmo e contemporaneamente assumevano farmaci quali antibiotici, antipertensivi, statine, immunosoppressori, antinfiammatori e cortisone, farmaci attivi sul sistema nervoso, manifestavano una serie di effetti anomali modificando la riuscita della terapia. È così emerso che le furocumarine, contenute sia nel succo che nel frutto del pompelmo, sono in grado di amplificare in maniera evidente il metabolismo dei farmaci aumentando la loro concentrazione nel sangue circolante ed impedendo all'organismo di inattivarli al momento giusto. è, pertanto, caldamente sconsigliato l'utilizzo di queste bevande e, comunque, andrebbe sempre informato il medico, se così non fosse. Anche il latte ed i suoi derivati hanno una controindicazione: interferiscono con alcune classi di antibiotici tra le quali le tetracicline fino ad annullarne l'effetto, mentre indeboliscono quello dei chinoloni, in quanto il calcio, contenuto in questi alimenti, si lega alle molecole del farmaco disattivandolo. Formaggi stagionati, acciughe, cioccolato, vino rosso, insaccati sono cibi molto ricchi di tiramina e il suo accumulo, dato dall'associazione con farmaci antidepressivi (anti MAO), antibiotici e antimicotici, potrebbe indurre a crisi ipertensive importanti. Vanno limitati gli alimenti ricchi di potassio come la banana ed alcune verdure a foglia larga o sostituti del sale da cucina a base di potassio nei pazienti ipertesi in terapia con ACE inibitori e diuretici per evitare un ulteriore accumulo del potassio circolante, che altrimenti causerebbe palpitazioni ed alterazioni del battito cardiaco. Per chi utilizza la digossina, un farmaco prescritto nell'insufficienza cardiaca, è da evitare l'uso della liquirizia per scongiurare aritmie o, nel peggiore dei casi, infarti. Broccoli, spinaci, cime di rapa, cavoletti di Bruxelles sono alimenti banditi a tutti i pazienti in terapia anticoagulante orale (TAO): questi alimenti sono ricchi in vitamina K (detta antiemorragica), che si opporrebbe all'azione dei farmaci anticoagulanti diminuendo la capacità di mantenere il sangue fluido. Queste sono alcune delle interazioni più comuni tra farmaci ed alimenti: medico e farmacista sapranno sempre chiarire ogni vostro dubbio per aiutarvi a trovare un regime alimentare adeguato e permettere di ridurre gli effetti collaterali dell'associazione farmaco-alimento ed ottenere una terapia Erica Denti efficace. . Il cancro è buio,ma può anche essere luce! a cura di Emanuela Zanardini Giornalista Intervista a Barbara Baldassari, autrice di "Andrà tutto bene… ho il cancro" I dati parlano chiaro: nell’ultimo decennio sempre più donne sono state colpite da tumore al seno. Grazie ai progressi della medicina e ad una diagnosi precoce, però, la probabilità di guarire sfiora il 95%. È su queste basi che, nel 2007, Nini Ferrari – ex paziente oncologica a sua volta – ha fondato la Onlus Esa–Educazione alla salute attiva (www.esa-salutedonna.org) con l’autrice – ma solo la volontà di condividere la mia esperienza e metterla a disposizione di tutti”. La parola "tumore" fa paura ed è spesso associata a "morte", ma Barbara insegna che non è sempre così: “Si impara a vivere ogni attimo e sento la responsabilità per chi non ce l’ha fatta, i miei figli e le cure fatte finora. Anche se ho il cancro, sono ancora una persona normale: superato lo shock iniziale, scatta una La parola "tumore" fa paura ed è spesso associata a "morte", ma Barbara insegna che non è sempre così l’obiettivo di promuovere la salute femminile. Dopo i tanti progetti avviati, nel 2013 è stato pubblicato Andrà tutto bene… ho il cancro (in vendita su Amazon e tramite l’editore Serra Tarantola di Brescia) di Barbara Baldassari: un’autobiografia sul suo difficile percorso di malattia iniziato nel 2010, ma anche del modo in cui tutt’oggi vive la vita con grinta e coraggio. “Nel mio libro non c’è presunzione d’insegnamento – chiarisce sorta di istinto di sopravvivenza. Ci sono giorni “sì” e giorni “no”: la missione è godersi appieno i giorni “sì”! Il tumore si nutre dei momenti di sconforto, ma non bisogna permetterglielo”. Un dolore che non appartiene solo alle pazienti, ma anche a coloro che le circondano come familiari e amici: Per saperne di più www.esa-salutedonna.org come allora far coincidere i bisogni e le emozioni di tutti? “Col tempo ho iniziato a concedere a chi voleva starmi vicino di farlo, pur rispettando le mie esigenze – confida la protagonista della storia - In questi anni ho conosciuto anche tante pazienti: io le sostengo, perché, a mia volta ho vissuto le loro stesse storie… è come passarsi il testimone! L’idea che si ha del cancro è di ‘buio’, ma può LIBRI 97 “Controllatevi e anticipate il tumore prima che arrivi". anche essere ‘luce’: io l’ho dovuto scoprire sulla mia pelle, in passato non lo sapevo”. Prima di ammalarsi Barbara non immaginava nemmeno la portata del cambiamento fisico che un cancro al seno può comporta- re: “Tutto cambia, bisogna far pace con lo specchio: un seno sfregiato, i capelli caduti, le mestruazioni che scompaiono… non ti senti femminile, ma sei sempre tu che puoi fare la differenza, anche con piccoli e semplici accorgimenti estetici”. Barbara si è sentita chiedere le informazioni più disparate, ma c’è un messaggio che vuole lanciare, specialmente alle donne: “Controllatevi e anticipate il tumore prima che arrivi: è un atto di responsabilità verso voi stesse. Con la frase del titolo Andrà tutto bene e del mio tatuaggio Vivere vuol dire lottare, vorrei in maniera affettuosa abbracciare idealmente il pubblico che leggerà queste mie paro- Emanuela Zanardini le”. . Needle Shaping ovvero il lifting non chirurgico a cura del Dott. ENRICO FILIPPINI, endocrinologo (Brescia) Professore a contratto in “Nutrizione Clinica” - Roma I Inverno, tempo per curarsi il viso nverno, tempo per curarsi il viso; le terapie estetiche del viso possono essere affrontate con minori patemi in autunno-inverno, per diverse ragioni: prima di tutto perché la pelle è meno irritata dal sole e tende a macchiarsi di meno. Il lavoro del medico estetico esperto in terapie estetiche del viso viene, quindi, facilitato. La seconda ragione è rappresentata dalla minore vasodilatazione dei capillari superficiali del viso e questo permette di effettuare terapie senza pericolo di lasciare piccoli fastidiosi segnetti blu, totalmente innocui e reversibili, ma mal tollerati dai pazienti. In verità posso dire che la medicina estetica, la cura medica degli inestetismi del viso è profondamente cambiata proprio negli ultimi anni. Il calo dei lifting chirurgici è stato inesorabile, mentre vertiginoso è stato l’aumento dell’uso di filler all’acido ialuronico e della tossina botulinica. Ma manca ancora qualcosa... ”Acido ialuronico, botulino, cara signora, è la soluzione al suo problema. Sa, cara signora, che lo ialuronico ha sostituito il collagene che iniettavo vent’anni fa, perché è più sicuro”: è la frase che regolarmente ho ragionevolmente accompagnato alla spiegazione della terapia alle mie signore; oltre alle carte del consenso, alla lunga ormai trentennale esperienza maturata, ai bollini dei più rinomati prodotti adottati, ma... quel brivido, gli occhi un po’ incerti, la voce mix di quasi mezza vergogna e pudore, che in fondo a tutto prende coraggio e dice: “Dottore, ma siamo sicuri di questo ialuronico, del botulino? Ho visto filmati terribili, visi rovinati, alterati; e poi Bruno Vespa, la sua trasmissione con personaggi grotteschi e mostruosi!” A tutte voi, a tutti voi amiche, amici, che state ora leggendo, è venuto questo brivido, quando vi siete trovati davanti al medico con la fiala di ialuronico in mano. E sicuramente molti di voi hanno ringraziato il dottore per le informazioni, ma vi hanno rinunciato. Le rughe, il rilassamento della pelle non sono così disastrosi da giustificare l’ansia di una sostanza estranea, di un farmaco nel nostro corpo. Quello che vi ho appena scritto non è un racconto di fantasia, ma sono i pensieri, le parole di Giulia (non è il vero nome, per la privacy). Giulia è la bella signora della fotografia; il viso veramente molto bello, un po’ segnato dopo le gravidanze, qualche sbalzo di peso e gli ormoni in fase calante. Un viso come il suo merita solo di essere ben tenuto, tonificato e sostenuto, ma Giulia non vuole ialuronico. Le ho proposto, quindi, la nuova tecnica del needle shaping, spiegandole e mostrandole l’apparecchiatura e l’aghettino simile a quello usato per l’agopuntura. Non viene iniettato nulla. Non anestetico (non c’è dolore, bensì solo una leggera tensione nel punto di pelle da trattare), lettino e lampada accesa, ho inserito delicatamente l’aghetto, ho imprigionato progressivamente le A sinistra il viso dopo la seduta fibre elastiche (microscopiche) di Giulia, e le ho riposizionate (un movimento quasi impercettibile al paziente) lungo le linee naturali di trazione. Tanti microscopici elastici dove vogliamo l’effetto lifting. Mezz’oretta di chiacchierata con Giulia. Fatto il primo mezzo viso, abbiamo fotografato la differenza, che ho mostrato a Giulia, per tranquillizzarla; alla fine della seduta mi sembrava contenta, del risultato naturale, la mancanza di ematomi, tumefazioni, dolore. Ora, se vuole, può ripetere l’esperienza sul collo e le labbra, i glutei, le braccia e Dott. Enrico Filippini l’addome! NOVITà 99 Andarpermostre. Verona prima al mondo per gli studi sul rene a spugna midollare a cura della Redazione I Fiorella Memo I risultati nella classifica della Johns Hopkins University di Baltimora l team della Nefrologia dell’Università di Verona primo nella classifica mondiale sulla ricerca nel campo del rene a spugna midollare. Ad affermarlo la Johns Hopkins University di Baltimora, che, dopo un’attenta analisi dei lavori clinici nei diversi settori della medicina degli ultimi anni, compresa la nefrologia ed i suoi settori specifici, ha stilato una classifica dei “migliori al mondo” nei vari ambiti. Il team scaligero coordinato da Antonio Lupo, Direttore della Nefrologia dell’Ateneo e composto dalla dott.ssa Antonia Fabris e dal prof. Giovanni Gambaro nel periodo della sua attività presso la Nefrologia di Verona, non solo ha guadagnato il primo posto nell’ambito degli studi sul rene a spugna midollare, ma vede Gambaro, Fabris e Lupo posizionarsi rispettivamente ai primi tre posti nella classifica dei migliori nefrologi del pianeta, che trattino di tale patologia rara. “Il gruppo della Nefrologia di Verona - spiega Antonio Lupo - s’interessa di questa patologia sin dagli anni 80 e, nel corso di questo periodo, ha raccolto una delle casistiche più numerose al mondo, che ha permesso, Il prof. Antonio Lupo partendo dall’osservazione clinica e passando successivamente ad indagini più approfondite, di portare importanti contributi alle conoscenze patogenetiche, fisiopatologiche e terapeutiche di questa malattia renale”. Il rene a spugna midollare, che deve il suo nome alla presenza nella parte midollare del rene di piccole "cavità" come quelle che si osservano nelle spugne, fa parte delle malattie malformative cistiche del rene. L’incidenza di questa patologia è di circa l’1% nella popolazione generale, ma diven- Il rene a spugna midollare fa parte delle malattie malformative cistiche del rene 100 NOVITà a cura di FIORELLA MEMO - [email protected] REZZATO (BS) ta del 15-20% nei pazienti, che hanno calcolosi renale recidivante, che è il modo più frequente con cui questa malattia si presenta. “Partendo da un’ attenta osservazione clinica e dalla paziente raccolta di dati - aggiunge Lupo - si sono progressivamente potuti documentare il carattere familiare della malattia, indagare i geni coinvolti nella sua patogenesi e le correlazioni genotipo/fenotipo, perché ciascun caso si manifesta in un modo differente. Abbiamo, inoltre, potuto indagare le complesse alterazioni di alcune funzioni dei tubuli renali di questi pazienti, la frequenza e il nesso fisiopatologico con altre patologie associate quali l’alterato metabolismo minerale dell’osso, sviluppare dei principi di terapia per neutralizzare le conseguenze delle alterazioni tubulari, ridurre gli episodi di calcolosi e migliorare la mineralizzazione ossea”. Una ricerca di tipo traslazionale, dunque, in cui, partendo dall’osservazione di dati clinici e di laboratorio, si è passati all’indagine delle complesse alterazioni genetiche e biomolecolari alla loro base. “La soddisfazione personale per il riconoscimento di questi anni di lavoro è, naturalmente, molto grande sia per la Nefrologia di Verona, sia per l’Università, perché si dimostra che ricerca clinica e ricerca di base non sono campi separati, ma, nel giusto contesto, si sviluppano insieme nell’ottica di un migliore approccio alle diverse patologie”. . Villa Fenaroli ospita una ricchissima rassegna d’arte contemporanea grazie al progetto Arte in Villa, dodici mesi di esposizioni di artisti nazionali e internazionali che indagano l’arte nelle forme più varie, dalla pittura all’incisione, alla fotografia fino al body painting. La manifestazione è curata dall’Associazione Arte e Cultura Ars Vivendi che con l’occasione vuole ricordare il vignettista bresciano Roberto Francesconi che è stato apprezzato vignettista di Profilo Salute. Per informazioni su questo e gli altri eventi dell’Associazione www.rosaeventi.blogspot.com BRESCIA La città celebra la “sua” epoca artistica con la mostra Rinascimento sino alla primavera 2015. Tre grandi esposizioni dentro e fuori il Museo di Santa Giulia, con opere di Giorgione e Savoldo, Fra Bartolomeo e Raffaello, oltre al percorso di approfondimento “Svelare l’arte”. L’evento preannuncia la straordinaria riapertura della Pinacoteca Tosio Martinengo. Per informazioni www.bresciamusei.com MILANO Praticamente impossibile non passare dal capoluogo in questo periodo. Dal 19 ottobre all’8 marzo Palazzo Reale ospita la mostra dell’anno, Van Gogh. L’uomo e la terra. Oltre 50 opere raccontano il desiderio dell’artista di scavare nella bellezza e nell’umiltà della natura, il paesaggio rurale e il mondo contadino con cui Van Gogh sente affinità e immedesimazione. La terra, i suoi frutti e il rapporto con l’uomo sono i temi che hanno ispirato l’imminente Expo 2015. Tutte le informazioni sul sito www.vangoghmilano.it A pochi metri al Museo del Novecento l’appuntamento è con Klein-Fontana. Milano Parigi 1957-1962. Due protagonisti assoluti del movimento artistico del XX secolo, due esperienze parallele e profondamente legate anche sul piano personale, Lucio Fontana e Yves Klein si svelano attraverso opere, immagini, filmati e carte d’archivio. Informazioni all’indirizzo www.museodelnovecento.org La Mostra di Marc Chagall al Palazzo Reale di Milano, con oltre 220 opere, si presenta come la più grande retrospettiva mai dedicata in Italia al pittore russo. Dipinti ancora nelle collezioni degli eredi, e talvolta inediti, si affiancano a capolavori provenienti dai principali Musei del mondo, all’interno di un percorso che intende illustrare l’intera produzione dell’artista, la cui vicenda biografica, quasi centenaria, gli ha permesso di venire a contatto con le più importanti avanguardie europee del Novecento. La Mostra rimarrà aperta sino al 1 febbraio 2015. Orari: Lunedì: 14.30–19.30, Martedì, mercoledì, venerdì e domenica: 9.30-19.30, Giovedì e sabato: 9.30-22.30 www.mostrachagall.it VICENZA Dal 24 dicembre al 2 giugno 2015 nella Basilica Palladiana di Vicenza si terrà la Mostra curata da Marco Goldin Tutankhamon Caravaggio Van Gogh. La sera e i notturni dagli Egizi al Novecento. Un vortice di capolavori, sensazioni, emozioni e simboli. MOSTRE 101 PEPERONI “IMPASTATI” Ingredienti per 4 persone • 200 grammi di mezze penne rigate integrali • 2 peperoni gialli grandi e carnosi • 400 grammi di pomodori San Marzano ben maturi • 1 spicchio d’aglio • 50 grammi di olive dolci nere RICETTA PEPERONI “IMPASTATI” a cura di Laura e Silvia Squizzato www.gemellesquizzato.it C Lavate i peperoni, asciugateli e metteteli in forno all’interno di una teglia per circa dieci-quindici minuti fino a quando vedete che la pelle si raggrinzisce un po’. Metteteli, a questo punto, in un sacchetto di carta del pane e fateli raffreddare. Una volta intiepiditi, potete spelarli con un coltellino. Poi divideteli in due per lungo, eliminando il gambo, i semi e tutti i filamenti bianchi. Mentre i peperoni raffreddavano nel sacchetto del pane, avrete messo a bollire l’acqua, tuffato i pomodori e subito scolati e raffreddati con acqua fredda, per poi spelarli facilmente e tagliarli a pezzettini. Scaldate, a questo punto, l’olio in una pentola antiaderente e fate imbiondire uno spicchio d’aglio, che poi potete eliminare, unire i pomodori, salare e fare cuocere il sugo per dieci minuti a fuoco vivace. Intanto avrete portato a bollore dell’altra acqua, salatela e buttate la pasta, che dovrà essere scolata decisamente al dente (circa poco più della metà della sua • 2 cucchiai di olio extra vergine di oliva biologico • 2 cucchiai colmi di pecorino grattugiato • Qualche foglia di basilico • Sale e pepe cottura), versatela nella pentola del sugo aggiungendo le olive nere snocciolate e tagliuzzate, il pecorino, il basilico spezzettato ed una macinata di pepe. Quindi salate leggermente l’interno dei peperoni tagliati, riempiteli con la pasta e metteteli nel forno preriscaldato a 180 gradi in una teglia antiaderente leggermente oliata e lasciateli cuocere per circa 40 minuti. Servite a tavola ed il risultato sarà assicurato! Un accostamento insolito per un piatto dedicato alla bella stagione oncedeteci il gioco di parole, perché, invece della classica pasta ai peperoni, in questo numero vi proponiamo dei peperoni ripieni di pasta. Così otterremo una pasta gustosa, che sa di peperone senza contenerlo, in modo che, se ad un vostro ospite proprio “non va giù” il peperone perché è indigesto, può mangiare solo la pasta e lasciare nel piatto il “contenitore”! 102 RICETTA 103 Alla scoperta del torrone di lago e del buon vino Cà dei Frati è azienda alla quarta generazione ed i Dal Cero possono giustamente sentirsi orgogliosi di quel che sono riusciti a produrre a cura di LUIGI CAVALIERI Giornalista Dopo la presentazione a Sirmione appuntamento a Cremona U na triangolazione che meglio di così non poteva esserci: il lago di Garda con Sirmione, la sua perla più preziosa; il vino, quello di Cà dei Frati, pregiato abbinamento; ed infine lui, sua maestà il torrone, quello di Cremona, ma, in particolare, quello di Massimo Rivoltini, l'ultimo artigiano rimasto sulla piazza, arrivato alla quinta generazione. Un torrone innovativo per questa presentazione sirmionese ad alto livello, in quanto protagonista un insolito torrone del lago, ricetta che ha voluto abbinare alle mandorle tradizionali, che arrivano da Valen- 104 CURIOSITà cia, in proporzione maggiore, il gusto del miele millefiori, scoperto all'Eremo di San Giorgio a Bardolino. Un'occasione per dimostrare che, quando capacità quando capacità imprenditoriale, ricerca creativa ed uno scenario suggestivo si Sposano, il successo è garantito imprenditoriale, ricerca creativa (la Rivoltini è attiva dal 1928) ed uno scenario suggestivo si sposano, il successo è garantito. Il tutto con la regia dei dinamici giovani di ITown. Una presentazione, che ha fatto da apripista al nutrito programma della Festa del Torrone in calendario a Cremona dal 15 al 23 novembre, e che ci auguriamo possa essere ripetuta negli anni a venire in altre località lacustri, magari partendo da Desenzano. Un vino davvero speciale: Cà dei Frati Il torrone ed un vino dolce, il Tre Filer di Cà dei Frati, un abbinamento di presti- gio, che mi ha fatto scoprire la storia di una Cantina attraverso uomini protagonisti di una crescita, che ha pochi eguali. Spesso quel che si ha a due passi da casa lo si trascura, ignorando che a Lugana di Sirmione ci sono tre fratelli, Igino, Gian Franco e Anna Maria, che hanno seguito le orme del padre Pietro, che nel 1969 aveva partecipato alla nascita della Doc iniziando ad imbottigliare la sua prima etichetta di Lugana Casa dei Frati. Ad imprimere la svolta all'azienda ci hanno pensato i figli, ognuno con compiti specifici e, proprio per questo, interattivi. Cà dei Frati è azienda alla quarta generazione ed i Dal Cero possono giustamente sentirsi orgogliosi di quel che sono riusciti a produrre. A parlarmene é Igino, che segue direttamente la produzione. Lo di trova sempre in Cantina, dedito alla ricerca della perfezione con cui "coccola" il biondo nettare come un padre coi propri figli. "I nostri vini - ci tiene a sottolineare - nascono da un'attenta osservazione del territorio e del comportamento delle viti alle quali sovrintende mio fratello Gian Franco. Le lavorazioni avvengono nel rispetto massimo della materia prima attraverso una tecnica innovativa affinata negli anni, che ci consente di ottenere vini integri e longevi". Ma vediamo di capire quali sono le novità introdotte nella lavorazione. "Abbiamo scelto – precisa Igino - vigneti con bassa produzione per pianta ed uva matura sulla pianta, pigiature tradizionali dirette inertizzate con gas inerte. L'uva così dalla pianta passa alla fermentazione, come se fosse contenuta in una palla di cristallo, senza cioè che agenti esterni possano influenzarla negativamente. Così facendo, si riesce a proteggere il glutadone, un antiossidante molto importante". "Contiamo su tre elementi - precisa il nostro - il luogo, il clima mite ed il suolo argilloso che apporta mineralità". I produttori del Lugana in questa fascia di terra, al confine fra il bresciano ed il veronese, son oltre 100 su terreni vitati per 1200 ettari e di questi Cà dei Frati ne lavora 150, soprattutto nel Comune di Desenzano del Garda. Uno sviluppo, quello di questa Cantina, che si quantifica in 2 milioni di bottiglie, di cui un milione e mezzo di solo Lugana (nel 2007 erano 400mila). Un Lugana, per come abbiamo potuto capire dal nostro affabile anfitrione, nobilitato al punto che oggi lo si trova nelle carte dei vini dei più prestigiosi ristoranti. E questo non solo in Italia che si assicura il 60% della produzione, ma anche in Europa (40%), con la prospettiva di entrare a breve anche sul mercato americano. Ma, se a Sirmione il "Re" é il Lugana (I Frati e il Brolettino), senza trascurare il Chiaretto, il Cuvée (un brut spumante di qualità col metodo classico) e il Ronchedone rosso, i Dal Cero hanno voluto anche tornare tra le terre orientali veronesi per riassaporare il vento dei Monti Lessini dopo tanto Peler, che soffia da Riva del Garda e genera escursioni termiche, che consentono di ottenere uve di grande espressione varietale. E così con l'Amarone si sono inseriti nella grande produzione enologica veronese. Ha voluto essere questo un riconoscimento forte al coraggio del padre Pietro e del nonno Felice, che nel 1939 decise di lasciare le terre vulcaniche di Roncá per approdare alle argille del Garda. Hanno voluto i Dal Cero riscoprire il senso della famiglia ed i sacrifici fatti per darle un futuro. Un futuro che certamente segnerà altre tappe significative, perché qui davvero il vino vive la sua storia e, se tutto ciò é stato possibile, lo si deve anche ad un grande amico come Veronelli, che ha scoperto questa famiglia riconoscendo che nei Dal Cero c'era davvero qualcosa di speciale: tanta passione, tanta ricerca e tanta voglia di offrire agli amanti del vino l'occasione di sentirsi in pace con Luigi Cavalieri se stessi. . CURIOSITà 105 Sintomi Influenzali “Ai primi sintomi, agisci subito! Aiuta tutti ad essere più forti dell’inverno” Russamento e apnee notturne a cura di Un rimedio è l’avanzatore mandibolare Mio marito ha problemi di russamento. Che posso fare? Ho sentito parlare di apparecchi appositi. (Laura da Venezia) Non è solo un problema per chi vi dorme accanto, ma può diventare anche una vera e propria malattia con importanti conseguenze (sindrome delle apnee ostruttive nel sonno o OSAS). La roncopatia (russamento) interessa il 60% della popolazione maschile ed il 40% di quella femminile dopo i 40 anni. Russare è, quindi, indice di una parziale ostruzione delle vie aeree superiori (naso e gola) durante il sonno; quando l’ostruzione diviene completa, la respirazione si interrompe e si genera un'apnea e si configura il quadro dell'OSAS. La sindrome delle apnee notturne (presente nel 2-4% della popolazione) può determinare complicanze a carico dell'apparato cardio-circolatorio (rischio ipertensione, ictus cerebrale o infarto) ed una riduzione della qualità e durata della vita. Un ulteriore rischio è rappre- Quest’anno hai già pensato a proteggerti dai sintomi delle malattie da raffreddamento? Ci sono medicinali omeopatici che possono aiutare a proteggere l’organismo dall’influenza e dalle sindromi influenzali. Sono medicinali utilizzati con soddisfazione in tutto il mondo, da milioni di persone. Grazie alla loro specificità omeopatica, sono indicati per adulti, bambini e anziani. Sono semplici da usare, pratici e generalmente privi di effetti collaterali. Parlane con il tuo Medico e il tuo Farmacista, sapranno prescriverti e consigliarti i medicinali omeopatici adatti. Laboratoires Boiron, leader mondiale dell’omeopatia. www.boiron.it sentato dalla sonnolenza Potete inviare le vostre domande a: diurna. Il primo gradino di una terapia è il dimagrimento, infatti una riduzione di anche solo il 10% del peso costanti. corporeo sarebbe in grado di migliorare in maniera clinicamente Per il russamento notturno speciali significativa l’indice di apnea-ipopnea. apparecchi avanzatori mandibolari, Anche la posizione del corpo influenza che devono essere realizzati presso una l’insorgere del problema: alcuni soggetti struttura odontoiatrica specializzata, trovano beneficio modificando il possono avere benefici per molti pazienti decubito dalla posizione supina a quella con forme leggere e moderatamente laterale. Tra le misure atte a migliorare severe di apnee ostruttive del sonno. la sindrome respiratoria riveste Sono apparecchi molto ben tollerati importanza anche l’igiene del sonno, dai pazienti, che spesso permettono intendendo con questo la messa in atto di evitare la chirurgia e le terapie di determinati comportamenti in grado più complesse. Naturalmente tali di favorire un riposo notturno. Tra i apparecchi possono essere impiegati più importanti: evitare l’assunzione nelle forme lievi o medie, oppure di alcool e sedativi prima di coricarsi, durante una valutazione preliminare al che riducono il tono muscolare delle fine di valutare la gravità del disturbo. prime vie aeree e prolungano l’apnea Anche l'Associazione Americana per i ritardando il risveglio, limitare il fumo Disturbi del Sonno raccomanda l'uso o meglio ancora non fumare, coricarsi degli apparecchi orali in pazienti con ed alzarsi in orari quanto più possibile russamento primitivo o forme medie e anche in quelli con forme da moderate a severe, che sono intolleranti o rifiutano altri trattamenti. In molti studi clinici gli apparecchi “antirussamento” hanno dimostrato una larghissima percentuale di successo: in oltre il 95% il russamento viene ridotto in maniera significativa e nel 50% dei casi viene eliminato (American Sleep Disorders Association). Gli apparecchi utilizzati sono dei dispositivi mobili di avanzamento della mandibola, da mettersi prima di dormire, che creano uno spazio maggiore tra la lingua e la faringe, facilitando il decorso dell’aria. [email protected] L’ODONTOIATRA RISPONDE 107 È possibile prevenire 3 ICTUS SU 4 causati da Fibrillazione Atriale Sapere o meno se si ha la Fibrillazione Atriale è il primo passo verso la prevenzione dell’Ictus Q uesta è la raccomandazione di tutte le associazioni impegnate per la lotta all’Ictus come la National Stroke Association o ALICe (Associazione per la Lotta all’ICTUS Cerebrale). Ma cosa sono l’Ictus e la Fibrillazione Atriale? Cos’è un ictus, come prevenirlo e cos’è la Fibrillazione Atriale Un Ictus per il cervello equivale ad un infarto per il cuore: anche per il cervello, infatti, una fitta rete di “tubature” (arterie) fornisce continuamente ad ogni parte, il sangue necessario per il corretto funzionamento. Se questo flusso viene interrotto, quella parte del cervello perde l’apporto di ossigeno e subisce un danno, anche molto grave. L’Ictus rappresenta la prima causa di invalidità e la terza causa di morte; si crede che colpisca pre- valentemente gli anziani, ma solo in Italia esistono più di 30.000 persone giovani che ne sono state colpite, anche in modo invalidante. Come prevenire l’ictus? Con una vita sana (non fumando, facendo attività fisica, alimentandosi correttamente, non abusando di alcool e droghe) e controllando Pressione Arteriosa, Fibrillazione Atriale, Colesterolo e Glicemia. 2 Ictus su 3 potrebbero essere evitati con stili di vita adeguati ed individuando i fattori di rischio. Cos’è la Fibrillazione Atriale? La Fibrillazione Atriale è un disturbo del battito cardiaco: il cuore batte in modo irregolare e perde la capacità di contrarsi in modo coordinato, causando un “ristagno” di sangue e il rischio di formazione di coaguli (grumi solidificati di sangue). I coaguli possono immettersi nella circolazione sanguigna e arrivare al cervello causando un Ictus Ischemico. La Fibrillazione Atriale è l’anomalia del ritmo cardiaco più comune nella popolazione adulta. In Italia colpisce circa 1.000.000 di persone, con 120.000 nuovi casi ogni anno. I dati si riferiscono solo ai casi accertati, ma quelli totali sono in realtà ben più numerosi perché molte persone che ne soffrono non presentano disturbi e ignorano di avere questo problema. La Fibrillazione Atriale è causa di 1 Ictus su 5 ed è quindi un importante fattore di rischio. Chi é a rischio, quali sono i sintomi e come scoprire la Fibrillazione Atriale La Fibrillazione Atriale colpisce mediamente il 2% degli adulti. Il rischio di FA cresce con l’età: 1 persona su 4, oltre i 40 anni, presenta elementi di rischio per la comparsa di FA. Le caratteristiche associate ad elevato rischio di Fibrillazione Atriale sono: ● età oltre 65 anni ● ipertensione ● obesità ● diabete ● problemi cardiaci ● disfunzione tiroidea ● apnee notturne ● broncopatie croniche ostruttive ● insufficienza renale ● abuso di bevande alcooliche e cocaina. I sintomi più comuni della Fibrillazione Atriale sono: ● senso di battito cardiaco “strano”, irregolare e/o veloce ● difficoltà nel respirare sotto sforzo (dispnea) ● facile affaticamento (astenia). Molte persone affette da Fibrillazione Atriale non presentano sintomi (Asintomatica), specialmente quando la frequenza cardiaca non è eccessiva. La Fibrillazione Atriale Asintomatica è particolarmente pericolosa perché la persona che ne soffre non viene avvertita dal proprio corpo e averla senza sentirla vuol dire non curarla aumentando notevolmente il rischio Ictus. Cosa fare per scoprire la fibrillazione atriale? In circa un terzo dei casi la Fibrillazione Atriale rimane asintomatica e non è diagnosticata. Spesso inoltre la Fibrillazione Atriale si presenta in forma Parossistica (va e viene). È quindi indispensabile un approccio proattivo di medici, farmacisti e pazienti che permetta di generare il sospetto di Fibrillazione Atriale controllando il proprio battito cardiaco attraverso la palpazione del polso o misuran- dosi la pressione arteriosa con apparecchi automatici dotati di algoritmi (validati) in grado di indicare la possibile presenza di Fibrillazione Atriale. Gli apparecchi validati per lo screening della Fibrillazione Atriale devono riportare chiaramente nel manuale d’uso o nella confezione questa indicazione d’uso. Le funzioni per la rilevazione del “battito irregolare” (IHB - Irregular Heart Beat) previste in molti apparecchi per la misurazione della pressione arteriosa non sono in grado, se non specificatamente documentato e previsto, di effettuare un accurato screening della Fibrillazione Atriale. L’importanza dello screening e la cura della Fibrillazione Atriale La cura della Fibrillazione Atriale La Fibrillazione Atriale e le conseguenze ad essa correlate possono essere curate o tenute sotto controllo soprattutto se diagnosticate in tempo. Per maggiori informa- (*) Stime pubblicate nelle linee guida NICE-NHS (Sistema Sanitario Nazionale Inglese) e applicate ai dati di prevalenza sulla FA in Italia. zioni chiedi al tuo medico curante. La prevenzione dell’Ictus in Farmacia Le farmacie sostengono la campagna per la prevenzione dell’Ictus e lo screening della Fibrillazione Atriale della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG). Per maggiori informazioni chiedi al tuo farmacista o rivolgiti al tuo medico di fiducia. Grazie all’introduzione progressiva di nuovi servizi professionali e tecnologie anche per uso domiciliare, le farmacie sono in grado di rispondere alle crescenti esigenze di salute ed essere sempre più vicini al cittadino. Al tuo farmacista puoi sempre rivolgerti con fiducia! ■ Dati recenti dimostrano come lo screening della Fibrillazione Atriale, unitamente alla misurazione della Pressione Arteriosa può contribuire a: evitare 2.500 Ictus fatali e far risparmiare 250.000.000 euro alla collettività*. INFORMAZIONE PUBBLICITARIA NOTIZIE DALLE AZIENDE LABQUARANTADUE LEADER NELL' ESTETICA MEDICALE a cura del Dr. Luca Mazelli Un approccio medico-scientifico per diagnosi e trattamento specifico Dall’esperienza ventennale di professionisti del settore nasce Lab quarantadue con un metodo brevettato e riconosciuto a livello europeo (certificato ISO 9001); un’azienda leader nel campo dell’estetica avanzata. A tale esperienza, Lab quarantadue unisce oggi anche le competenze e la professionalità di esperti di estetica medicale, ampliando e completando la propria offerta con Lab quarantadue MEDICINA ESTETICA. Labquarantadue applica all’estetica avanzata, un approccio medico/scientifico completo di valutazione iniziale e attua diagnosi e trattamento specifici secondo le più recenti linee guida, nel campo della medicina estetica. Negli ambulatori LABQURANTADUE si effettua il peeling chimico (o peeling medico), una tecnica dermoestetica che consiste nell’applicazione di uno o più agenti chimici sulla cute per un periodo sufficiente e stabilito dallo specialista, al fine di ottenere il risultato cheratolitico, esfoliante, depigmentante e/o biostimolante prefissato, in base alle esigenze specifiche della tipologia di pelle da trattare. Le indicazioni sono tra le più varie: pelle seborroica ed acneica, pori dilatati, macchie cutanee tipo melasma, altre iperpigmentazioni epidermiche e discromie post-infiammatorie, oltre che ringiovanimento anche su cute fotodanneggiata. I peeling chimici più utilizzati presso i Centri Labquarantadue sono l’acido salicilico, la resorcina, l’acidotricloracetico, la soluzione di Jessner, e altre sostanze, che, di volta in volta, il medico estetico andrà a scegliere in base al tipo di inestetismo da trattare, alla zona di cute interessata e al tipo di pelle del paziente. Inoltre nei Centri LABQURANTADUE, in aggiunta ai Centro Lab 42 di Padenghe sul Garda (Bs) peeling tradizionali, vengono utilizzati quelli di ultima trazione all’interno della cute trattata, generazione, sintetizzati con nanoparticelle di silice a cui sono le- agendo in modo più profondo ed omogate le molecole del principio attivo, geneo. rendendone così più facile la pene- In conclusione il peeling chimico, pur concettualmente datato, grazie anche allo sviluppo di nuove tecnologie, rimane una valida e sicura procedura medico estetica, indicata in tutti quei casi in cui si intende normalizzare la secrezione sebacea, depigmentare oppure anche solamente esfoliare significativamente un’area cutanea definita. 110 NOTIZIE DALLE AZIENDE caffelatte.cc pelle seborroica ed acneica, pori dilatati, macchie cutanee tipo melasma, altre iperpigmentazioni epidermiche E discromie post-infiammatorie Processo alla sigaretta elettronica a cura di SIMONETTA ELSERI Farmacista All’iniziale entusiasmo seguono i primi dubbi sulla sicurezza Dopo l'iniziale entusiasmo (sfociato in una vera e propria moda) sorgono i primi dubbi sulla sicurezza di questi dispositivi. Facciamo il punto della situazione. L'accusa L' Organizzazione Mondiale della Sanità chiede di rendere minimo il contenuto e l'emissione di sostanze tossiche e vietare le miscele con aromi alla frutta, ai dolci ed alle bevande alcoliche. In altre parole si dubita che quello che fuoriesce dalla sigaretta elettronica non sia semplicemente vapore acqueo. Come diretta conseguenza si mettono in guardia soggetti "sensibili" come bambini, adolescenti, donne in gravidanza sulle conseguenze dell'esposizione al "fumo elettronico". L ' Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di bandire l'uso di questi dispositivi nei luoghi pubblici, almeno finché non sia provata la non pericolosità dei vapori emessi. Un altro allarme viene dalla capacità di traino verso le sigarette tradizionali. I giovani non fumatori sono attratti inizialmente dalle sigarette elettroniche (considerate innocue e trendy) e poi passano più facilmente alle bionde col tabacco. L' Italia aveva recentemente permesso l'utilizzo della sigaretta elettronica nei locali pubblici (esclusi ospedali e scuole) in deroga al precedente divieto. La difesa La sigaretta elettronica era stata accolta con entusiasmo da chi sosteneva che la gestualità e le nuvolette fossero ciò che maggiormente teneva legati al vizio del fumo. L'illusione di tenere ancora tra le dita un rotolino pieno di tabacco manteneva alta la soddisfazione del consumatore anche senza la nicotina. Il fatto che vip e personaggi famosi venissero immortalati con la e-cigarette ne ha fatto subito uno status symbol. Importanti scienziati come l'oncologo Veronesi sostengono che questo dispositivo può essere un importante strumento di disassuefazione dal fumo e, quindi, di prevenzione del tumore al polmone. La teoria si basa sulla pericolosità dimostrata della nicotina e dei prodotti di combustione del tabacco contrapposta ai dubbi sulla tossicità del fumo elettronico. Sigaretta tradizionale uguale cancro. Ogni fumatore che la abbandona per passare a quella virtuale fa un passo avanti nella prevenzioSimonetta Elseri ne. . 112 DIBATTITO Le vaccinazioni nel cane a cura di Nicola Bertoni Medico Veterinario - www.veterinariobertoni.it U Permettono al sistema immunitario il formarsi di anticorpi n vaccino è una piccola dose di un virus o di un batterio, morto o indebolito, che permette al sistema immunitario di formare gli anticorpi necessari a contrastarlo; in questo modo, se in futuro il cane dovesse venire di nuovo a contatto con lo stesso agente patogeno, sarà preparato a difendersi e non contrarrà la malattia. Cimurro: è un morbillivirus responsabile di una patologia febbrile contagiosa acuta o subacuta, spesso fatale. I cani contraggono l'infezione, se entrano a contatto con 114 AMICI ANIMALI un altro cane malato, tramite l'aria e l'aerosol proveniente dalla cavità nasale, dalla faringe e dai polmoni. I sintomi principali sono: febbre associata spesso a scolo nasale e oculare, depressione e anoressia, sintomi gastrointestinali (vomito e/o diarrea), respiratori, nervosi (convulsioni, incoordinazione, paresi, paralisi). Epatite infettiva: è una patologia virale causata da un adenovirus, il CAV-1: provoca infezione degli organi (soprattutto del fegato) e degli occhi (tipica lesione che conduce al classico "occhio blu da epatite"). La malattia si trasmette con le feci e la saliva. I cani sotto l'anno di età sono i più sensibili; la forma acuta causa feb- L'Epatite infettiva è una patologia virale CHE si trasmette con le feci e la saliva bre, anoressia, letargia, epatomegalia e dolore addominale. Gastroenterite infettiva: malattia sostenuta da un parvovirus, che causa una patologia sistemica con effetti gastrointestinali e immunologici. I cani si ammalano, se entrano a contatto con le feci di animali malati, manifestando vomito e/o diarrea emorragica, spesso neutropenia (grave) e linfopenia, a volte colpisce cuore e sistema nervoso. Leptospirosi: causata da batteri del genere Leptospira, i vaccini presenti in Italia contengono i sierotipi L. Canicola e L. Icterohaemorrhagiae (i nuovi vaccini coprono anche per Australis e Grippotyphosa). Viene contratta tramite le urine o pozzanghere infette (in cui il patogeno può vivere per più di 180 giorni), liquido seminale. I segni clinici sono febbre, vomito, depressione, rigidità, ittero/ subittero, Nicola Bertoni ematuria.
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