«Alcatel»: sui 43 esuberi l`azienda non arretra

PROFILOSALUTE
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Anno VII - numero 6 - 2014
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del 24.10.2008
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PROFILOSALUTE
In questo numero
EDITORIALE
7 Le stagioni ci ricordano
l'evoluzione della vita
di Luigi Cavalieri
IL
FATTO
9 Tutelare la salute attraverso i farmaci
di Lisa Cesco
68
IL
PUNTO
13 Automedicazione: curare da sé
disturbi e sintomi passeggeri
di Francesco Rastrelli
PERSONAGGI
GIORNATA MONDIALE
68
DEL DIABETE 2014
34
Dal 10 al 15 novembre le Farmacie
aderenti a FarmaciaInsieme
celebrano l’evento con una
Settimana di iniziative per la
popolazione a cura della Redazione
INFLUENZA:
34
UN MALANNO DI STAGIONE?
In Italia rappresenta la terza
causa di morte di Roberto Bellucci
FARMACIA RIFERIMENTO
25
IMPORTANTE NEL CONSIGLIO
25
89
SUI FARMACI
Il valore del farmaco tra continuità
terapeutica e sostenibilità economica
a cura della Redazione
UOMINI ALLO SPECCHIO
89
L’aiuto del farmacista nella scelta
dei cosmetici di Roberta Rossi
PIANTE DELL'AMORE
66 LE
Un aiuto ci viene dalla natura
di Claudio Paganotti
43 Piccole pesti
a cura della Redazione
PARLA
LO SPECIALISTA
46 Il Diabete malattia "dolce"
49 Glaucoma: il ladro silenzioso della vista
di Roberto Bellucci
53 Intestino e prevenzione delle infezioni
54 Diete su internet
di Franco Pesciatini
56 L'incontinenza urinaria
di Claudio Paganotti
MAMMA E BAMBINO
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Profilo-Salute
BENESSERE
61 Aromaterapia e oli essenziali
solo emozionali o anche terapeutici?
di Antonella Boldini
71 Rimedi naturali contro la depressione
39 L'igiene intima dei bambini
77 L'importanza della fitoterapia
40 Il trattamento della scoliosi
79 Non fatemi venire i vermi
di Chiara Kron Morelli
idiopatica adolescienziale
di Simona Caffi
di Serena Schiavo
di Davide Colosini
di Monica Chirico
MEDICINA NATURALE
82 Il Diabete e la nutura
di Antonio Schiavo
BELLEZZA
85 Il ringiovanimento delle mani
di Giovanni Brunelli
66
4
CONTENUTI
LIBRI
100 Verona prima al mondo per gli studi
36 Il raffreddore nel bambino
di Guido Vertua
di Erica Denti
ovvero il lifting non chirurgico
di Enrico Filippini
di Brian Kristian Vacchini Giampaoli
di Giulia Ferrari Toninelli
95 Cibi e farmaci le associazioni da evitare
99 Needle shaping
22 Come evitare i fastidi dei vicini di casa
32 La cannabis: da droga a farmaco
di Claudio Macca
NOVITà
di Romana Caruso
di Emanuela Zanardini
92 Metabolicamente tra scienza e gastronomia
di Emanuela Zanardini
19 Quei piccoli martiri di genitori mostri
31 I farmaci entrano in caserma
ALIMENTAZIONE
97 Il cancro è buio, ma può anche essere luce!
PSICOLOGIA
Stickerpedia, alla scoperta del corpo umano
dopo la nascita di un figlio
di Sara Ziliani
di Enrico Biffi
di Tommaso Revera
28 In farmacia, imparare giocando
91 Rapporti sessuali in crisi
di Umberto Valentini
16 Rosso Mille Miglia
FARMACIA
PSICOLOGIA
E SESSUOLOGIA
86 Il peeling migliora l'assetto della pelle
di Rita Martinelli
sul rene a spugna midollare
a cura della Redazione
ANDAR PER MOSTRE
101 Rezzato, Brescia, Milano, Vicenza
di Fiorella Memo
LA
RICETTA
103 Peperoni "impastati"
di Laura e Silvia Squizzato
CURIOSITà
104 Alla scoperta del torrone di lago
e del buon vino
di Luigi Cavalieri
L'ODONTOIATRA RISPONDE
107 Russamento e apnee notturne
a cura di Belsorriso
DIBATTITO
112 Processo alla sigaretta elettronica
di Simonetta Elseri
AMICI ANIMALI
114 Le vaccinazioni nel cane
di Nicola Bertoni
CONTENUTI
5
EDITORIALE
LE STAGIONI CI RICORDANO
L'EVOLUZIONE DELLA VITA
di Luigi Cavalieri
Direttore Responsabile
C
Tante le tipicità del periodo
i siamo lasciati alle spalle, dopo
un'estate da dimenticare, almeno al
nord, ricca solo di piogge copiose,
anche il sole di settembre ed ottobre,
fra i mesi che più mi piacciono per i
colori che la natura, in fase di mutazione, ci regala. È, appunto, in questa
stagione che più avvertiamo l'evolversi della vita,
attraverso le stagioni, che ci ricordano anche come
Luigi Cavalieri
NON SOLO vino buono, castagne
e spiedo profumato, ma anche,
purtroppo, malanni DI STAGIONE
doverci preparare ad affrontare quest'ultimo bimestre d'anno. Due mesi che
certamente saranno contrassegnati dalle tipicità stagionali e non
mi riferisco solo al vino buono,
alle castagne ed allo spiedo così
profumato, ma anche, purtroppo,
ai malanni tipici del periodo.
Raffreddore, tosse, mal di gola, dolori
alle articolazioni e, dulcis in fundo (si
fa per dire!), l'immancabile epidemia
influenzale.
Non fa certo piacere a nessuno, e tanto
meno a me, dover spesso nell'editoriale affrontare temi, che inducono ad essere preoccupati, ma d'altra parte come potremmo, se
così non fosse, sapere di gioia e di piacere?
Infatti cerchiamo sempre, e puntualmente
lo facciamo anche in questo numero della
rivista, di affrontare tematiche meno da paura, come
l'articolo affidato all'amico Paganotti sulle erbe che
danno piacere. Vuole essere anche questo il modo
per poterci dimenticare dei crucci, che i nostri figli,
ritornati a scuola, regolarmente ci danno, così come
dei risultati della nostra squadra del cuore, che, alla
ripresa del campionato, nonostante il rafforzamento
durante la campagna acquisti, non sta tenendo fede
alle aspettative.
Riguardo alle malattie stagionali sullo scorso numero avevamo raccomandato di agire preventivamente preparando l'organismo a vivere con minori apprensioni la stagione invernale.
L'avete fatto? O non ve ne siete minimamente
preoccupati? Siete, però, ancora in tempo per
non dovervene amaramente pentire. Il vostro farmacista di fiducia, quel professionista in camice bianco,
che il prof. Trabucchi ama
definire "l'amico colto",
saprà darvi tutta una
serie di consigli utili,
che potranno aiutarvi ad affrontare nel
migliore dei modi la
stagione, in cui siamo
entrati e che non vorremmo mai dovesse
cancellare tutti quei benefici, che non senza una
certa fatica eravamo riusciti ad "immagazzinare"
durante l'estate.
Alla prossima!
[email protected]
EDITORIALE
7
Tutelare la salute
attraverso i farmaci
a cura di LISA CESCO
Giornalista
La “missione” dell’Aifa nella nostra intervista al presidente prof. Sergio Pecorelli
Tutelare la salute attraverso i farmaci, garantendo l’accesso tempestivo a medicinali innovativi, sicuri ed efficaci per
tutti i pazienti: questa la “mission” dell’Agenzia italiana
del farmaco (Aifa), nata più di 10 anni fa sul modello delle
grandi Agenzie regolatorie: ne parliamo con il presidente
Aifa, prof. Sergio Pecorelli.
Prof. Pecorelli, può farci un quadro delle competenze e
dei poteri dell’Aifa?
La nostra è una delle poche Agenzie regolatorie al mondo a riunire al suo interno i due aspetti fondamentali della
valutazione dei farmaci, quello del rapporto tra beneficio
e rischio e quello del rapporto tra beneficio terapeutico ed
aspetti legati alla determinazione del prezzo e del rimborso
da parte del Servizio sanitario.
Non dobbiamo dimenticare, inoltre, che l’Aifa è l’autorità
nazionale unica, che governa le sperimentazioni cliniche
ed è il punto di riferimento europeo delle attività di farma-
covigilanza, ovvero l’attività che si esplica nella segnalazione delle reazioni avverse ai farmaci, che oggi, grazie
alla nuova legislazione europea, prende in considerazione
anche gli errori terapeutici e persino la mancata efficacia.
L’Aifa, infine, promuove la ricerca indipendente, sostenendo quei progetti, che non incontrano l’interesse delle
aziende farmaceutiche come nel caso delle malattie rare.
Nel corso di cinque differenti bandi ha sostenuto oltre 200
progetti con un impegno economico, che sfiora i 100 milioni di euro.
Il Ministro della
Salute ha in cantiere la riforma
dell’Aifa, per rendere le attività
dell’Agenzia più
veloci e specialisti-
L'AIFA Tutela la
salute attraverso i
farmaci, garantendo
l’accesso tempestivo
a medicinali innovativi
IL FATTO
9
I nuovi farmaci promettono di
sradicare determinate patologie,
ma non sappiamo se il sistema sia
in grado di farsi carico dei costi
che, trasformandola in una sorta di
“Food and Drug Administration”
italiana. Concorda con questa scelta?
Credo che il ministro Lorenzin abbia
compreso l’importanza di avere al servizio del Paese un’Agenzia regolatoria moderna, autorevole ed altamente
specializzata. Per affrontare le sfide
in arrivo, ad esempio, i nuovi farmaci, studiati su popolazioni sempre più
caratterizzate e dai costi elevatissimi,
dobbiamo essere più forti. Abbiamo
bisogno di un rafforzamento in termini di organico, competenze e poteri di
intervento. Naturalmente ci rimetteremo alle decisioni del Governo e del
Parlamento, con cui abbiamo dialogato più volte di questi aspetti.
Quest’anno è stato segnato dalla vicenda Stamina, in cui anche l’Aifa
è stata coinvolta. Cosa ci deve insegnare quanto accaduto?
Il caso Stamina è stato senz’altro un
indicatore di alcune anomalie all’interno del sistema Italia ed ha messo in
luce i corto-circuiti esistenti tra medicina e potere giudiziario e tra il mondo
della ricerca rigorosa basata sul metodo scientifico ed i venditori di speranza. Aifa ha compiuto fino in fondo il
suo dovere, emettendo un’ordinanza
esemplare ed avvertendo l’opinione
pubblica del pericolo che la deregolamentazione delle terapie avanzate
avrebbe comportato per il nostro sistema sanitario, ponendoci addirittura al
di fuori delle regole vigenti in Europa.
Credo sia opportuna una riflessione
molto seria su questo caso, dal quale
possiamo trarre elementi utili per cor-
10 IL FATTO
reggere le storture venute alla luce,
finché siamo in tempo.
Oggi si parla molto di farmaci innovativi e terapie personalizzate,
ma tutto questo mette alla prova
la sostenibilità del sistema sanitario. Come contemperare questi due
aspetti?
Non possiamo negare di trovarci ad
un crocevia epocale tra etica ed economia. L’arrivo di molecole ad alto
potenziale terapeutico dall’impatto
economico notevolissimo su patologie
ampiamente diffuse costringe tutti gli
attori del sistema sanitario ad una riflessione. I nuovi farmaci promettono
di sradicare determinate patologie, ma
non sappiamo, se il sistema sia in grado di farsi carico dei costi.
Ho di recente ricordato l’importanza
della cultura come elemento determinante per rispondere al cambiamento
di scenario. La predisposizione all’innovazione, la capacità di essere flessibili ed identificare nuovi approcci
metodologici per i medicinali in arrivo sul mercato, l’alfabetizzazione
scientifica, che dovrebbe iniziare dalle scuole materne e durare per tutta la
vita, sono esempi chiarissimi di fattori
culturali, che giocano un ruolo cruciale in questa partita.
Quali sono i progetti futuri su cui è
proiettata l’Aifa?
Il dossier più delicato ed urgente riguarda il ripensamento del processo
regolatorio e delle modalità attraverso cui l’innovazione viene valutata e
remunerata. Oggi in Europa il focus
principale è costituito dall’autorizza-
Il prof. Sergio Pecorelli
zione all’immissione in commercio di
un medicinale studiato su popolazioni
molto ampie. È un sistema che assicura il minimo livello di incertezza
possibile, ma ritarda i tempi di accesso al farmaco per i pazienti, perché, a
seguito dell’autorizzazione, è necessario attendere la negoziazione degli
aspetti di prezzo e rimborso effettuata
da 28 sistemi diversi. Inoltre la ricerca
farmaceutica e le conoscenze scientifiche più avanzate permettono di personalizzare sempre più i farmaci e di
mirarli alle esigenze di popolazioni
molto ristrette, è la cosiddetta “medicina di precisione”. Per tutte queste
ragioni è opportuno un ripensamento del modello europeo: sono già in
sperimentazione modelli di autorizzazione progressiva, che prevedono
un accesso anticipato al farmaco e un
monitoraggio continuo, con la possibilità di adattare progressivamente la
licenza in base agli elementi che emergono dall’uso nella real life. Sono certo che questa sarà
la strada che seguirà l’Europa e
che l’Aifa potrà
essere protagonista di questo cambiamento epocale
a tutto vantaggio
Lisa Cesco
dei pazienti.
.
Automedicazione: curare da sé
disturbi e sintomi passeggeri
a cura di Francesco Rastrelli - [email protected]
Presidente Ordine dei Farmacisti della Provincia di Brescia
L’
Servono, però, conoscenza, esperienza e buon senso
automedicazione è la
capacità di curare da
sé disturbi e sintomi
passeggeri - dal bruciore di stomaco al
comune raffreddore,
dal mal di testa alle
irritazioni della pelle - che, pur essendo lievi, e risolvendosi solitamente nell’arco di pochi giorni, spesso
compromettono temporaneamente lo
stato di benessere, le capacità lavorative e la qualità di vita.
Nella gran parte dei casi questi malesseri sono ben conosciuti e molto frequenti: è facile autodiagnosticarli senza rivolgersi al medico ed è possibile
curarli con l’aiuto di farmaci cosiddetti “di automedicazione” (OTC= Over
The Counter), acquistabili liberamente
senza ricetta.
In Italia c’è ancora molto da fare per
sostenere la cultura dell’automedicazione: il comparto dei farmaci vendibili
senza obbligo di ricetta medica, infatti,
è stretto tra farmaco etico da un lato ed
i prodotti salutistici dall’altro. Questo
perché da una parte si evidenzia una
propensione di alcuni segmenti della popolazione a ricorrere alla prescrizione del medico anche per il trattamento di
piccoli disturbi; per quanto concerne, invece, i prodotti salutistici, essi rispondono spesso ad una domanda di salute
crescente e sono in diretta concorrenza, se non a volte confusi, con i farmaci di automedicazione. Senza contestare la
legittimità dei prodotti salutistici, bisogna, tuttavia, ribadire
che le regole, a cui sottostanno giustamente i farmaci da banco, proprio perché farmaci, devono rappresentare elemento
di valorizzazione piuttosto che
diventare freni al loro sviluppo
rispetto a prodotti, che, invece,
hanno minori vincoli relativamente sia alla pubblicità sia
all’immissione in commercio e
non sono soggetti al monitoraggio costante dei farmaci.
Il valore dei farmaci da automedicazione sta nel fatto che sono
strumenti terapeutici dal prezzo
contenuto, che risolvono tempestivamente piccoli disturbi,
sostenendo la salute quotidiana con la sicurezza e l’efficacia
garantite dall’essere farmaci.
La salute deve essere intesa come bene comune, di cui prendersi cura attraverso una partecipazione responsabile e la
convinzione di favorire la capacità individuale di affrontare i
temi legati al benessere ed alla malattia: è in quest’ottica che
va letto il ruolo dei farmaci di automedicazione. Sostenere
l’utilizzo di questi strumenti terapeutici significa indirizzare
il comparto dei farmaci
vendibili senza obbligo di
ricetta medica è stretto
tra farmaco etico da
un lato ed i prodotti
salutistici dall’altro
IL PUNTO 13
il crescente protagonismo in materia di
salute e farmaci proprio verso quegli
ambiti di cura – i piccoli disturbi – in
cui il cittadino è chiamato ad esercitare
la propria autonomia. Questa è la soluzione anche in relazione ai dati di evo-
matiche legate alle competenze dei pazienti stessi (health literacy).
È necessaria una sensibilizzazione a
più livelli del ruolo culturale e sociale
dell’automedicazione e, in quest’ottica, non è certo di secondaria importan-
IL farmacista ha assunto, ormai da
anni, una connotazione sempre più
legata all’azione di informazione
e consulenza al paziente
luzione demografica e culturale: nel
mondo ed in Italia saremo sempre di
più, all’anagrafe sempre più vecchi ma
anziani sempre più tardi e sempre più
protagonisti consapevoli delle scelte di
cura e benessere.
Lavorare insieme su tutti gli ambiti
relativi all’autocura per permettere a
tutti gli attori coinvolti di svolgere al
meglio la professione, rispondendo
adeguatamente ai bisogni di cura e di
salute delle persone, significa anche
far capire meglio al cittadino-paziente
cosa sono i nostri farmaci e a che cosa
servono. Per farlo, bisogna investire
sulla comunicazione come elemento
che ci dà valore aggiunto come azienda. Una buona comunicazione, per essere tale, deve comprendere la relazione tra professionista e persona assistita,
valutarne il contesto socio-familiare e
considerare
le proble-
14 IL PUNTO
za il fatto che quelli di automedicazione sono gli unici farmaci, che possono
parlare direttamente al cittadino. La
comunicazione al grande pubblico può
essere strategica nel supportare un corretto approccio nelle scelte, che riguardano la salute e l’uso dei farmaci. Tale
approccio implica anche la volontà di
investire in attività, che supportino il
valore dell’educazione alla cura della
propria salute.
Affinché le persone imparino consapevolmente il valore del bene salute, bisogna parlarne in modo semplice, insegnando loro a distinguere tra disturbo
e malattia e ad orientarsi nell’offerta di
salute oggi disponibile.
Sempre più spesso il paziente si reca
in Farmacia per consultarsi e ricevere
consigli, cosicché la figura del farmacista ha assunto, ormai da anni, una connotazione sempre più legata all’azione di informazione e consulenza
al paziente per meglio gestire
le problematiche relative alla
salute.
Nelle società ad elevato indice di sviluppo culturale e
tecnologico il ricorso all'automedicazione è un fenomeno in
continua espansione, perché rivolta a patologie minori, che incidono
per brevi periodi di tempo sullo stato
di salute e non sono caratterizzate da
una prognosi sfavorevole, e perché si
ritiene che i farmaci da banco siano relativamente "innocui".
La necessità di svolgere un'attenta attività di vigilanza sui farmaci da banco
deriva da considerazioni sia di ordine
socio-economico che clinico-farmacologico.
Dal punto di vista socio-economico c'è
una crescente tendenza da parte delle
autorità sanitarie di vari Paesi ad incoraggiare il ricorso all'automedicazione
al fine di ridurre la spesa sanitaria che si
traduce in una crescente disponibilità a
concedere autorizzazioni per la vendita
dei farmaci come prodotti da banco.
Il farmacista svolge un ruolo importante
nel processo di informazione e di vigilanza sui farmaci da banco, in quanto
fornisce un corretto orientamento alla
scelta terapeutica del paziente, partecipa
attivamente al sistema di Farmacovigilanza e monitora il consumo di OTC.
Il maggiore coinvolgimento dei pazienti sui trattamenti e sui percorsi assistenziali li rende più informati, più
consapevoli nel valutare i rischi ed i benefici ed aumenta il loro grado di soddisfazione nelle consultazioni cliniche.
Può essere interessante ricordare che,
mentre in Europa (escluse Francia,
Portogallo e Spagna) la spesa pro capite annua relativa ai Farmaci OTC è di
circa 45.7 euro, in Italia è di soli 29.0
euro, ben al di sotto, quindi, della media europea.
Occorre ribadire che la gestione e l’organizzazione dei servizi sanitari, pubblici e non devono avere tra i principi fondamentali la promozione e la garanzia
della qualità così come la sicurezza dei
servizi e delle cure
erogate, garantendo appropriatezza,
primo obiettivo del
nostro SSN e dei
farmacisti, impegnati quotidianamente nell’attività
di dispensazione
Francesco Rastrelli
del farmaco.
.
Rosso Mille Miglia
a cura di Tommaso Revera
Concluse le riprese del film ispirato alla mitica corsa automobilistica
“R
accontare una
leggenda
dell’automobilismo, mescolando
amore, concretezza, spirito di sana
competizione sportiva e un pizzico
di goliardia": questa, in estrema sintesi, la mission perseguita dal regista
Claudio Uberti, che ci racconta come
16 PERSONAGGI
ha preso forma la sua opera prima
ispirata alla celebre corsa. ”Ho pensato e scritto la storia, poi sceneggiata,
basandomi sulla maggior parte degli
attori che con caparbietà ho voluto
partecipassero al progetto. La solarità di Martina Stella darà vita ad una
giovanissima giornalista, Maria Esse,
alla ricerca di un segreto legato alla
storica corsa. Ad affiancarla ci sarà
il bravissimo Fabio Troiano, che, insieme al resto del cast composto da
Remo Girone, Victoria Zinny, Francesca Rettondini e da numerosi altri attori, valorizzerà la pellicola, muovendosi all'interno di ambienti e paesaggi
di grande fascino”.
La storia inizia in una luminosa giornata di maggio: una nuvola di polvere prende forma dal selciato, segue,
per un tratto, la divina quattro ruote,
che le ha dato forma. Auto e polvere
lasciano aleggiare un inconsapevole
fascino, che porta a sognare. Non si
tratta di apparizione fugace: è l’inizio di una misteriosa avventura quasi
incantata, che, ambientata durante la
Mille Miglia 2014 e da lì a ritroso nel
tempo, porterà a recuperare il segreto
spezzato di due amici ed a ricostruire
una verità rimasta scomoda per troppo tempo.
Il film, prodotto da Lucere Film, società di produzione cinematografica,
patrocinata da Automobile Club di
Brescia e 1000 Miglia S.r.l. e supportata dal Centro Sperimentale di Cinematografia Production, in qualità di
Produttore Esecutivo, è stato girato
per circa cinque settimane tra Brescia, Padova e Portogruaro ed è stato
presentato in un primo evento “teaser” lo scorso 5 settembre al Festival
del Cinema di Venezia, quando sono
stati proiettati alcuni frame.
La protagonista femminile Martina
Stella, a proposito di questa sua nuova
avventura cinematografica, ha dichiarato: ”Per me è un onore poter prendere parte alle riprese di un film sulla
Mille Miglia. La considero una singolare coincidenza, visto che nel 2012
mi ero già avvicinata a questa manifestazione, partecipandovi nelle vesti
di madrina. E oggi sono ben felice di
rappresentare una delle eccellenze del
Made in Italy nel mondo, non più da
madrina, ma nella veste a me più con-
Foto ricordo per la troupe del film
Il film è stato girato per circa
cinque settimane tra Brescia
Padova e Portogruaro
geniale di attrice, attraverso un film di
grande qualità”.
Fabio Troiano, protagonista maschile, a proposito di Rosso Mille Miglia,
ha affermato: ”Sono entusiasta della
storia e della sinergia che si è instaurata con Claudio Uberti, regista del
film. Nella pellicola sarò un mecca-
nico appassionato della Mille Miglia,
un professionista anomalo, una sorta
di dottor House dei motori, visto il
grande prestigio e valore delle auto.
Personalmente ho un ricordo nitido di
questa corsa, legato a mio padre che
in ogni edizione mi indicava, di volta in volta, quelle auto, che, secondo
lui, avevano tutti i requisiti per poter
vincere. Insomma l'idea di recitare in
questo film mi fa anche un certo effetto, visto che un personaggio simile
a quello che interpreterò, chissà, più
volte potrebbe essermi passato a pochi metri, quando assistevo da spettatore alla Mille Miglia...”.
Il sapiente lavoro di post produzione,
che è già entrato nel vivo proprio in
questi mesi, porterà alla presentazione del film, ultimato e pronto per il
grande pubblico, a maggio 2015, in
contemporanea con la prossima edizione della Mille Miglia.
PERSONAGGI 17
Quei piccoli martiri
di genitori mostri
a cura di Romana CARUSO
Psichiatra, Psicoterapeuta - Socio fondatore de ilsorrisodeibimbi
U
Una ferita mortale all’intera società
na tragica estate
di bimbi morti per
mano dei loro genitori. La stampa
offre la notizia, lo
sgomento, qualche
spiegazione semplicistica. Poi il silenzio. Chi legge riesce a fermare per poco il pensiero
sui piccoli martiri e su quei genitori
divenuti in un attimo atroci mostri.
E si ritorna alla quotidianità come se
quell’orrore appartenesse ad un mondo a parte, forse l’ennesimo prodotto
della dilagante virtualità.
Quei piccoli, invece, sono parte di
noi. Una ferita mortale all’intera società. Sono i nostri piccoli, garantiscono la continuità fisica ed interiore,
arricchiscono la creatività. Danno la
gioia ed il senso di vivere. Quei piccoli siamo noi. La nostra parte più
umana e più fragile, da proteggere
dagli insulti dei mali oscuri che la
vita propone. Sono la Vita. Siamo
quei bambini e siamo insieme quei
PSICOLOGIA 19
SERENITÀ
Da anni ilsorrisodeibimbi
promuove iniziative no profit
al servizio della famiglia
genitori. Chiamati, come loro, a custodire gelosamente il tesoro più prezioso. Anche noi responsabili della
loro vita fisica e psicologica e di tutto
quanto la può compromettere. In
questo caso responsabili del doloroso
mistero che trasforma in mostri. I
piccoli ci chiedono consapevolezza
del mondo che ci circonda e della
vita emotiva dentro di noi. Per imparare a viverla meglio e per trasmetterla. La responsabilità dei
bambini deve ritornare ad
essere di
tutti,
so-
20 PSICOLOGIA
ciale, unica vera
PER INFORMAZIONI
arma per snidare
il dolore che cova
www.ilsorrisodeibimbi.com
la follia. Da anni
ilsorrisodeibimbi
promuove iniziative no profit al servizio della famiglia
(www.ilsorrisodeibimbi.com). Si im-
I piccoli ci chiedono
consapevolezza del
mondo che ci circonda
e della vita emotiva
dentro di noi
para con la mente, ma, soprattutto, si apprende ad
ascoltare quel cuore che può
infliggere ai piccini la morte
(fisica o emotiva che sia). Un
approccio unico al mondo, presentato, ed apprezzato, in Convegni internazionali. Aiutare i genitori nel delicato ed immenso
compito della crescita emotiva
dei piccoli lavorando tutti insieme: psichiatri, psicologi,
pediatri, ostetriche, educatori,
ginecologi, zii, nonni, amici.
Per aiutare
ed
essere
aiutati, con
il sorriso, a
m an t en ere
la gioia, la
creatività, la vita
nel cuore dei
piccoli e della
Romana Caruso
società.
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Come evitare i fastidi
dei vicini di casa
a cura di Brian Kristian Vacchini GiampaolI - [email protected]
Consigliere dell’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza Psicologi
D
La risposta non è semplice, valida per tutti i casi
urante gli anni di studio mi sono trovato a vivere
in diverse case e, sebbene sia sempre stato fortunato nella scelta dei coinquilini, non potrei dire
altrettanto per quanto riguarda i vicini. Ne ho
avuti di tutti i tipi: i dispettosi che trascorrevano
il loro tempo tagliando le gomme delle biciclette
agli studenti, i cleptomani che rubavano gli stracci da cucina mentre erano ad asciugare sul davanzale e persino
quelli così sportivi da giocare una partita di calcio in casa gridando ad ogni gol fatto in soggiorno. Se da un lato sono sempre
stato convinto dei benefici. che possono portare un buon rapporto
e la conoscenza dei propri confinanti, sono, però, consapevole che
spesso questi ultimi non siano propriamente un sostegno al nostro
benessere, ma, anzi, una fonte di stress.
Le ricerche di psicologia sociale ci fanno sapere che esistono diversi modi in cui i vicini possono darci fastidio. Ecco i tre più
comuni.
Rumori molesti
è uno dei motivi principali che spinge a chiamare le Forze dell’Ordine. Si tratti di musica alta, conversazioni chiassose, grida di
bambini o cani che abbaiano, le nostre orecchie reclamano quiete
e le nostre menti se la prendono con chi non la concede. Evans,
un famoso studioso, ha scoperto che i rumori molesti generano
stress, ansia ed irritabilità all’interno degli abitanti di un quartiere,
aumentando il livello di aggressività e litigi tra di loro. Un dato
importante, quindi, quello dei vicini rumorosi e che potrebbe di-
i rumori molesti generano
stress, ansia ed irritabilità
all’interno degli abitanti
di un quartiere
22 PSICOLOGIA
ventare un problema ancora più serio
dal momento che la popolazione mondiale è in costante crescita.
Sovrappopolazione
Spesso sullo stesso pianerottolo o in
un condominio tendono a vivere più
famiglie. Chu, Thorne ed i loro collaboratori, attraverso numerose ricerche,
hanno evidenziato come un’elevata
densità di popolazione in uno stabile
sia un fattore potenzialmente problematico e correlato ad una sensazione
di perdita di controllo sul proprio territorio. Sentimenti, quelli del possesso
e del controllo, importanti per gli esseri umani e fortemente predittivi di una
buona salute mentale.
Può, infatti, essere complicato convivere con condòmini antipatici laddove
li si ritrovi spesso sulle scale, all’ingresso o perfino nell’ascensore! Il
rischio, in questi casi, è quello di un
incremento dello stress. Conosco persone talmente sature che, pur di evitarli, attendono ben 10 minuti prima
di uscire di casa, dopo aver sentito la
porta dei vicini aprirsi.
Curiosità indesiderata
Questo punto si commenta da sé.
Estranei, che ci scrutano dallo spioncino, di nascosto dalle finestre o che
origliano dietro l’uscio di casa, sono
indesiderati per la maggior parte di
noi. Atteggiamenti del genere, infatti, possono essere percepiti come una
violazione della privacy ed il disagio,
che ne può conseguire, non è indifferente. Le ricerche ci suggeriscono
che, in questi casi, ciò che si desidera
tenere per sé sono soprattutto le piccole cose, come, ad esempio, l’orario
del nostro rientro a casa, l’identità
degli amici che ci vengono a trovare
o persino chi stiamo frequentando. A
chi, infatti, non ha mai dato fastidio la
famigerata domanda della vicina “Chi
era quella bella ragazza che ti è venuta
a trovare?".
Estranei, che ci
scrutano dallo
spioncino, di nascosto
dalle finestre o che
origliano dietro
l’uscio di casa, sono
indesiderati per la
maggior parte di noi
Diversità di valori
Si tratta di una condizione sempre più
diffusa e legata all’interculturalità, che
ci troviamo a vivere nell’epoca moderna. Già nel 1996 Brodsky scoprì che
valori culturali dissimili creavano un
innalzamento della tensione all’interno
di uno stesso quartiere, tanto da spingere alcune madri ad impedire il contatto dei figli con bambini di altre etnie.
Questo fenomeno è diffuso soprattutto
nelle aree urbane più povere, ma, tuttavia, non è da sottovalutare, in quanto
può aumentare il livello di conflittualità
tra le persone e creare preoccupazioni
inerenti la sicurezza civica.
Quindi che fare?
Non esiste una risposta semplice e
valida per tutti i casi. Gli elementi
in gioco sono spesso molteplici e assai differenti tra loro. Alcuni conflitti
possono essere risolti semplicemente
prendendo coraggio e bussando ad
una porta al fine di chiarire la propria
posizione e cercare un compromesso,
per altri potrebbe bastare un post-it
sulla buca delle lettere, mentre per
altri ancora sarà necessario rivolgersi
all’avvocato. è, tuttavia, sempre preferibile un incontro di persona, prima
di ricorrere alle autorità!
Forse, per coloro che non possono sempre scegliersi i propri vicini, un buon
consiglio potrebbe
essere quello di
Carl
Sandburg:
“Ama i vicini tuoi
come te stesso, ma
non lasciarli enBrian Giampaoli
trare in casa”.
PSICOLOGIA 23
Farmacia riferimento importante
nel consiglio sui farmaci
a cura della Redazione
LADISBIOSIINTESTINALE,
UNPROBLEMAMOLTO
COMUNEMAPOCO
CONSIDERATO
DYSBIOCHECK
L’intestino è un organo caratterizzato da
complesse funzionalità: digestione ed
assorbimento di nutrienti, produzione di
anticorpi per difendere l’organismo, produzione di ormoni e neurotrasmettitori
che regolano il senso di fame e sazietà e
il ritmo della peristalsi. Il benessere dell’intestino si traduce in benessere generale.
La buona funzionalità intestinale dipende da numerosi fattori tra cui l’equilibrio
della flora batterica. Quando la flora
batterica non è in equilibrio si parla di
DISBIOSI, ovvero una diminuzione dei
“batteri amici” che vivono in simbiosi
con l’uomo, secernendo vitamine, collaborando alla digestione, regolando la
permeabilità della barriera intestinale,
aiutando a difenderci dalle infezioni.
Il DYSBIOCHECK è il test utile per la valutazione della DISBIOSI INTESTINALE e
prevede la quantificazione nelle urine di
due metaboliti del triptofano: INDICANO
e SCATOLO.
Valori elevati di INDICANO urinario sono
indice di disbiosi a livello dell’intestino tenue.
Valori elevati di SCATOLO urinario sono
indice di una disbiosi a livello del colon.
CAUSE DI DISBIOSI: ritmi di vita frenetici
e stile di vita stressante, alimentazione
poco varia, ricca di cibi raffinati e povera di fibre, Intolleranze alimentari, terapia
antibiotica, utilizzo di inibitori di pompa
protonica, abuso di lassativi. Infiammazione intestinale e malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD). Colon irritabile (IBS). Infezioni intestinali batteriche e
virali. Intossicazione da metalli pesanti in
primis il mercurio. Il test è utile a chi soffre
di:
• Intolleranze alimentari;
• Irregolarità intestinale; diarrea e stispi;
gonfiori addominali, tensioni e crampi
addominali; flatulenza e aerofagia;
malassorbimento; difficoltà digestive;
alitosi; Colon irritabile (IBS), malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD);
malattie del fegato e delle vie biliari;
• Infezioni genitali ricorrenti (candidosi e
cistite);
• Acne; dermatiti.
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(UNI-ENI-ISO 9001 : 2000) di riferimento
per le tue analisi personalizzate:
• CELIACTEST: Valutazione immunitaria
della positività al morbo celiaco.
• GLUTEN SENSITIVITY TEST: Valutazione
della Sensibilità al Glutine non Celiaca.
• CELLULAR AGING FACTORS: valutazione dell’invecchiamento cellulare
(ossidazione, metilazione, glicazione, infiammazione).
• LIPIDOMIC PROFILE: valutazione del
profilo lipidomico plas-matico e di
membrana (acidi grassi).
• CARDIO WELLNESS TEST: analisi globale del benessere cardiovascolare,
integrato con l’indice di rischio di
contrarre patologie a carico del
sistema cardiovascolare.
• IN FLORA SCAN: il pannello più approfondito di valutazione del benessere intestinale.
• HORMONALPROFILES: dimagrimento,
stress, sport, buona notte, donna
fertile, donna menopausa, uomo.
• MINERAL EVO: valutazione approfondita di minerali nutrizionali e metalli pesanti su capello.
• FOOD INTOLERANCE TEST: valutazione delle intolleranze alimentari IgGmediate, metodo ELISA.
Tutte queste analisi sono eseguibili
anche tramite un semplicissimo prelievo
capillare o salivare.
Il valore del farmaco tra continuità terapeutica e sostenibilità economica
S
i è tenuto nella prestigiosa
cornice di Villa
Fenaroli a Rezzato il Convegno “II valore
del farmaco tra
continuità terapeutica e sostenibilità economica”. L’evento
è stato promosso dall’Ordine
dei Farmacisti della provincia
di Brescia, presieduto dal dott.
Francesco Rastrelli, e sono intervenuti quali relatori il Generale di Divisione Cosimo Piccinno, Comandante dei Nas, il
Presidente di Farmindustria,
dott. Massimo Scaccabarozzi,
il Rettore dell’Università degli
Studi di Brescia, prof. Sergio Pecorelli e il Prorettore alla
Ricerca, prof. Maurizio Memo.
"L’obiettivo del Convegno – ha sottolineato il Presidente
Rastrelli – era di porre l’attenzione sull’attività dei Carabinieri nel contrastare la vendita online dei farmaci contraffatti. Uno sforzo che, a livello dei professionisti delle molecole, si inserisce in quello dei farmaci innovativi e della
continuità terapeutica per rendere i medicinali sostenibili
economicamente".
"Agire sullo stile di vita – è sempre Rastrelli a parlare – per
L'OBIETTIVO
è contrastare
la vendita online
dei farmaci Contraffatti
ridurre il consumo di farmaci e migliorare l’uso corretto
del farmaco sono due punti irrinunciabili per il Governo
della spesa sanitaria e per salvaguardare il Servizio Sanitario Nazionale.
La riduzione dei tagli lineari nel controllo della spesa sanitaria non ha fatto venire meno la necessità di razionalizzare
l’impiego delle risorse.
La rete delle farmacie di comunità può contribuire
all’obiettivo, ambizioso, ma irrinunciabile, di coniugare l’efficacia delle cure con il governo della spesa, anche
attraverso lo sviluppo dei programmi di aderenza terapeutica".
Riguardo ai farmaci innovativi è essenziale capire dove va
l’innovazione ed offrire supporto per rilevare il rispetto degli endpoint, legati a determinate terapie. Sono queste le
prospettive dell’evoluzione del ruolo del farmacista.
La farmacia moderna vista come presidio sanitario è cruciale per il tessuto sanitario, grazie alla sua capillarità, per
il rapporto di fiducia, che si instaura con i pazienti, ma anche come punto importante nel consiglio sui farmaci.
FARMACIA 25
I relatori del convegno: da sinistra Pecorelli (Aifa), Scaccabarozzi (Farmindustria),
Piccinno (Nas), Rastrelli (Ordine Farmacisti), Memo (Università)
Nella Legge di Stabilità 2014 è stato
inserito un emendamento, che prevede la revisione annuale del Prontuario
dei farmaci della continuità ospedaleterritorio (PHT) da parte dell’Agenzia
Italiana del Farmaco, che dovrà stilare
un elenco di medicinali ospedalieri o
innovativi, che, per le loro caratteristiche farmacologiche, possono essere
dispensati attraverso la distribuzione
per conto nelle farmacie sul territorio.
Cosa significa tutto ciò?
Significa che i farmaci innovativi potranno di nuovo essere dispensati dalle farmacie “tradizionali” attraverso
un graduale processo di trasferimento
ospedale-territorio.
L’innovazione è anche tecnologica e
coinvolge così internet e la possibilità
di acquistare farmaci on line con tutti i
pro e contro conseguenti.
Un punto sul quale si è recentemente
pronunciata anche la Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, impegnandosi a far sì che venga esclusa
la possibilità di vendita on-line di farmaci soggetti a prescrizione medica,
evitando in questo modo una pericolosa deriva.
La vendita dei farmaci su Internet e la
contraffazione sono temi scottanti.
La contraffazione dei farmaci rende alle
organizzazioni criminali più del traffico
26 FARMACIA
L’ evoluzione dei farmaci innovativi
I prodotti terapeutici “biotech” rappresentano oggi, a livello mondiale,
il 20% dei farmaci in commercio, il
40% dei nuovi farmaci registrati e il
50% di quelli in sviluppo e si prevede
che nel 2017 un prodotto in commercio su due sarà biotecnologico.
L’innovazione non dorme mai, certamente non quella della ricerca e dello
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IN FARM
www.ideare.eu
farmacologicamente attive provenienti illegalmente da Giappone, Cina, India, Messico e Taiwan, per un valore
di 2 milioni di euro.
I farmaci innovativi potranno
di nuovo essere dispensati
dalle farmacie “tradizionali”
attraverso un graduale processo di
trasferimento ospedale-territorio
di cocaina, per un giro d’affari di 75 miliardi di dollari a livello mondiale.
Il 7% dei medicinali è contraffatto ed
il 95% dei farmaci illegali viene venduto on line.
Le farmacie on line censite sono 187
milioni. Gli italiani, che si approvvigionano on line con prodotti di dubbia
provenienza, sono 300 mila.
Nel nostro Paese esiste un fenomeno
di tracciatura del farmaco che permette di controllarne il percorso dal momento dell’immissione in commercio
fino all’assunzione finale del suddetto medicinale. Infatti la contraffazione dei farmaci in Italia rappresenta
per ora una percentuale ancora molto
bassa dello 0,1%, destinata, però, ad
aumentare. Per questo motivo e per
la sicurezza il problema maggiore è
rappresentato dalle molecole contraffatte.
Dal 2012 ad oggi i Nas hanno sequestrato 7,5 tonnellate di materie prime
sviluppo farmaceutico, che anzi sembra
avere gli occhi ben aperti sul futuro con
i suoi nuovi farmaci biotecnologici.
A conferma del fatto che i risultati di
questa rivoluzione sono reali va ricordato che nel solo 2013 in Europa sono stati autorizzati 80 farmaci per uso umano
e quasi la metà di queste registrazioni
contiene nuovi principi attivi.
Questi FARMACI INNOVATIVI
sono derivati da terapie geniche o cellulari e dall’ingegneria tissutale e possono offrire rilevanti opportunità per
il trattamento di numerose malattie.
Per la prima volta nella storia i farmaci, che arriveranno da qui al 2015,
saranno per ordine di numerosità: oncologici, anti-infettivi e neuropsicologici, scalzando, dopo decenni, il sistema cardiovascolare.
Dei nuovi farmaci oncologici ben 3 su
4 contengono un nuovo principio attivo progettato per bloccare la crescita e
la diffusione dei tumori.
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In farmacia
imparare giocando
Bugs Bunny insegna come funziona il
cuore, Titti guida alla scoperta del cervello e Gatto Silvestro si sofferma sulle
ossa e sullo scheletro, e così via, con
tutta l’allegra banda dei Looney Tunes.
Ecco, allora, che album e figurine non
sono più semplici strumenti ludici, ma
offrono anche l’occasione preziosa per
far pervenire informazioni igienico-sanitarie ai bambini, in modo che riescano a imparare divertendosi.
Come fare per ottenere questo simpatico, allegro e colorato strumento di
educazione alla salute? Basta chiedere
al farmacista, nelle farmacie che hanno
sulla porta la vetrofania di Stickerpedia,
la consegna dell’album, illustrato con i
personaggi della Warner Bros, che già
costituisce un bel regalo per il bambino
e offre le nozioni base su come funziona
la magnifica macchina del corpo umano. Poi, a ogni acquisto di prodotti nel
reparto commerciale della farmacia, il papà, ai nonni o agli zii uno o più pacADV ISTITUZIONALE
EG20X13_TR.pdf
di figurine (ogni pacchetto contiefarmacista
consegnerà
alla mamma1 e 16/10/14
al chetti16:14
Stickerpedia, l’enciclopedia-sticker che, attraverso album e figurine dei Looney Tunes,
guida i bambini alla scoperta del corpo umano
L
o sappiamo bene: la
mente dei bambini è
come una spugna, assorbe e rielabora e così
tutto quello che si impara da piccoli si sedimenta e diventa fondamenta
su cui costruire le future conoscenze e
poi i comportamenti. Questo anche in
campo sanitario, tant’è vero che anche
le nozioni instillate fin da piccoli poi
si consolidano con il tempo e diventano abitudinarie. E allora, perché non
28 FARMACIA
C
M
pensare a una attività ludica, che sappia attirare l’attenzione del bambino e
divertirlo, ma nello stesso tempo sappia diffondere quelle informazioni per
guidare i più giovani alla scoperta del
corpo umano che poi li aiuteranno da
adulti?
E’ un’idea che ora si può trovare in farmacia, luogo della salute e del benessere, non soltanto quindi della cura, ma
anche della prevenzione. Qui, infatti,
c’è Stickerpedia, l’enciclopedia-sticker
che guida i bambini in un divertente
viaggio alla scoperta del corpo umano,
attraverso un gioco molto diffuso tra i
più giovani, quello dell’album con raccolta di figurine. E lo fa grazie ai personaggi molto amati dai bambini, come i
Looney Tunes della Warner Bros, che
insieme con Sticky, il farmacista in
fieri, insegnano come è fatto il corpo
umano.
Per esempio Willy il Coyote spiega,
con i modi e il linguaggio giusti per il
bambino, a che cosa servono i globuli
rossi e come circola il sangue, mentre
Y
CM
MY
CY
CMY
K
ne 5 figurine), in conformità all’entità
della spesa effettuata, che poi saranno
donate al figlio o nipote che le sistemerà
negli appositi spazi, fino a completare
questa simpatica e istruttiva raccolta (in
totale le figurine sono 104).
Proprio per garantire di poter sempre
completare l’album è prevista, poi, la
possibilità di ordinare le figurine mancanti, inviando il modulo pubblicato alla
fine dell’album stesso. Quindi la mamma avrà la garanzia che il bambino potrà
sempre completare la sua enciclopedia
sticker di educazione sanitaria.
Se poi Stickerpedia susciterà nel bambino qualche curiosità e, di conseguenza, qualche domanda, avrà sempre a
disposizione il suo farmacista, che non
mancherà di dargli la giusta risposta.
Poter essere utile non solo rientra nei
suoi compiti istituzionali di educatore
sanitario, ma lo gratifica anche sul piano professionale e, soprattutto, sarà ben
felice di farlo in cambio di un sorriso.
Dalla natura una forza nuova!
wellcare.it
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alle tue difese
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Da oggi in Farmacia
un nuovo alleato
per sostenere l’organismo
quando serve di più.
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ome ogni anno, già a
partire dall’autunno, il
nostro organismo può
andare in difficoltà.
Il fisiologico adattamento alle
temperature, che si abbassano, e alla riduzione delle ore
di luce può, infatti, toglierci
preziose energie. Ci sentiamo
spossati e fiacchi e facciamo
fatica a concentrarci.
Questa condizione, unita a
stress e ad un’alimentazione
spesso scorretta, può indebolire le nostre difese. Rischiamo
così di essere più vulnerabili
ed esposti alle conseguenze
del freddo e dei frequenti
sbalzi di temperatura cui ci
sottoponiamo nel corso della
giornata.
protetti, sicuri e sorridenti
anche d’inverno!
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stanchezza e affaticamento,
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L’e.s. di Echinacea contribuisce a stimolare le naturali
difese dell’organismo, l’e.s. di
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di tensione localizzati.
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I farmaci entrano in caserma
a cura di Emanuela Zanardini
Giornalista
Federfarma Servizi fornirà i medicinali per il Comando Generale dell’Arma
dei Carabinieri attraverso le Cooperative del territorio
L
a farmacia andrà dai
Carabinieri: è questo, in estrema sintesi,
quanto può accadere
sul territorio nazionale
dall’ 11 giugno 2014.
In seguito all’accordo
tra il Comando Generale dell’Arma
dei Carabinieri – Direzione Sanità e
Federfarma Servizi, quest’ultima si è
resa disponibile a mettere a disposizione del Comando (a titolo gratuito)
la propria piattaforma logistica per il
supporto nella gestione degli approvvigionamenti di medicinali da parte di
quest’ultimo, per l’acquisto sulle necessità delle proprie strutture sanitarie.
Federfarma Servizi è l’Associazione Nazionale delle Società di Servizi per le Farmacie: rappresenta le Aziende e
le Cooperative della distribuzione intermedia del farmaco,
fra cui Cef, nei confronti degli organismi politici, tecnici
ed amministrativi, del Servizio Sanitario Nazionale, di istituzioni, enti, aziende produttrici e distributori intermedi.
Ma non solo, assolve numerosi incarichi come l’organizzazione di campagne di informazione socio-sanitarie per i
cittadini, o la gestione, con il patrocinio del Ministero della
Sanità, di una Banca Dati sul farmaco e parafarmaco, che
contiene informazioni tecniche, farmacologiche e amministrative su tutti i prodotti in commercio e/o presenti in
farmacia. E proprio uno strumento simile verrà attuato anche per tracciare, in rispetto del principio della trasparenza,
anche all’interno
delle strutture militari
c’è continuo bisogno
di farmaci
tutti i movimenti in entrata/uscita dei farmaci, che verranno
forniti all’Arma.
Forse non tutti sanno che anche all’interno delle strutture
militari c’è continuo bisogno di farmaci: ne sono un esempio le infermerie presidiarie presso le Scuole Allievi (ma
non solo). Il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri
- Direzione Sanità è autorizzato ad approvvigionarsi di medicinali presso le aziende produttrici ai sensi dell’ art.181,
D.Lgs 15 marzo 2010, n.66.
“Questa iniziativa rappresenta un motivo di grande orgoglio professionale per le nostre aziende nonché una nuova espressione del servizio pubblico territoriale, cui siamo
chiamati a rispondere quotidianamente”, ha dichiarato il
dott. Vittorino Losio, Vice Presidente
di Federfarma Servizi oltre che Presidente di Cef, Cooperativa che fornirà
direttamente i Comandi CC dei territori in cui opera. Con questo nuovo protocollo d’intesa un ulteriore tassello è
stato aggiunto nell’ambito delle iniziative intraprese per assicurare migliori
condizioni di assistenza e benessere a Emanuela Zanardini
favore dei nostri militari”.
.
FARMACIA 31
La Cannabis:
da droga a farmaco
a cura di Giulia Ferrari Toninelli
Medico chirurgo - Dottore di ricerca in Neuroscienze - Scuola di specializzazione in Farmacologia medica Università di Brescia
Le proprietà terapeutiche sono conosciute e studiate fin dai tempi remoti
L
e proprietà terapeutiche della “Cannabis
sativa” o marijuana,
sono conosciute e studiate fin dai tempi remoti: il più antico documento riguardante
il suo utilizzo a scopo medico, “L’erbario dell’imperatore Shen Nung”,
è stato scritto in Cina nel 2700 a.C.
La cultura cinese, infatti, si interessò
principalmente alle attività terapeutiche della Cannabis, mentre le azioni
stupefacenti rimasero in secondo piano. Dalla Cina, nel corso dei secoli,
la coltivazione e l’uso della Cannabis si sono diffuse in tutto il resto
del mondo fino ad arrivare ai giorni
nostri, ma i suoi effetti sul sistema
nervoso ed il suo utilizzo come “droga” sono per lungo tempo prevalsi.
La Cannabis, nelle sue varie forme
(marijuana, hashish, bhang, ganja) è
stata ed è tuttora utilizzata per indurre uno stato di euforia e disinibizione, per calmare l’ansia e rilassarsi e
per ottenere uno stato di oblio, che
permette di dimenticarsi temporaneamente delle proprie preoccupazioni.
Questi effetti gratificanti non sono,
però, privi di conseguenze: la perdita
di memoria non sembra essere così
transitoria e la difficoltà di concentrazione e di attenzione possono mettere anche a rischio la vita di coloro,
che si mettono alla guida, dopo aver
32 FARMACIA
LA Cannabis sativa contiene
più di 80 costituenti chimici
CHE DEVONO ESSERE somministrati
a dosaggi ben controllati
assunto marijuana, ancor di più se in
associazione con alcool. L’uso prolungato di Cannabis sembra aumentare l’incidenza di psicosi e, come
per tutte le droghe, esiste un serio
rischio di sviluppare dipendenza.
l’utilizzo della
Cannabis in medicina
non DEVE confondersi
con il fumo
di marijuana
Di tutt’altro genere è l’utilizzo della
Cannabis in medicina, da non confondersi, quindi, con il fumo di marijuana ed al di fuori della polemica
per la cosiddetta “legalizzazione
delle droghe leggere”. L’utilizzo dei
cannabinoidi come farmaci è stato di
nuovo preso in considerazione negli
ultimi decenni soprattutto grazie alla
scoperta, negli anni ’90, di specifici
recettori per queste sostanze all’interno dell’organismo umano. Denominati CB1 e CB2, questi recettori
sono stati riscontrati in varie aree
del sistema nervoso centrale, nel si-
stema immunitario, nei bronchi e nel
microcircolo e la loro stimolazione a
livello di questi organi e tessuti può
controllare diverse funzioni dell’organismo come la percezione del dolore, l’appetito, il senso di nausea ed
il vomito, la dilatazione dei bronchi,
fino ad arrivare a funzioni cognitive
quali la memoria o al controllo nervoso del movimento. Grazie a queste
nuove conoscenze sono stati sintetizzati farmaci a base di cannabinoidi
per la cura di specifiche malattie nelle quali il dolore, la spasticità e l’anoressia divengono sintomi altamente invalidanti o per limitare gli effetti
collaterali di terapie invasive quali la
chemioterapia.
Che cosa hanno, quindi, in comune
la “Cannabis sostanza stupefacente”
e la “Cannabis farmaco”? Rimangono gli stessi i principi attivi (ne sono
stati selezionati alcuni specifici, perché la Cannabis sativa contiene più
di 80 costituenti chimici), i quali
però, vengono somministrati a dosaggi ben controllati e nella giusta
combinazione, in modo da ottenere
l’effetto terapeutico desiderato e limitare al minimo gli eventi avversi, soprattutto quello psicotropo e il
rischio di abuso di sostanza. Il Sativex® è il primo farmaco a base di
cannabinoidi approvato in Italia per
il trattamento della spasticità muscolare causata dalla sclerosi multipla,
che non abbia trovato miglioramento
con altri farmaci antispastici. Si tratta
di uno spray orale formulato con due
estratti naturali derivati dalla pianta
della Cannabis: il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD). Quest’ultimo è un cannabinoide non psicoattivo, cioè privo
di effetti sul cervello. Il CBD può,
quindi, limitare gli effetti collaterali
del THC, quando somministrato contemporaneamente. Il dronabinol ed il
nabilone sono, invece, due derivati
sintetici del delta-9-TCH e sono stati approvati come antiemetici per il
trattamento della nausea e del vomito
nelle chemioterapie o nella radioterapia antitumorali e per contrastare
l’anoressia nei malati di AIDS. Molti altri ancora sono i potenziali usi di
questi farmaci, al momento in via
di sperimentazione: nelle malattie
infiammatorie croniche, nelle malattie autoimmuni, per contrastare la
rigidità nella malattia di Parkinson
ed il deterioramento cognitivo nella
malattia di Alzheimer. Questa terapia innovativa porta sicuramente a
porsi alcune domande, alle quali gli
scienziati ed i clinici rispondono attraverso il continuo studio e l’attento
monitoraggio dei pazienti in terapia.
La Cannabis, assunta come farmaco,
è sicura? L’osservazione dei pazienti
finora trattati ci porta a pensare che i
farmaci a base di cannabinoidi siano,
generalmente, ben tollerati. Gli effetti collaterali più comuni sono sonnolenza e capogiri. Questi tendono a
verificarsi nelle prime settimane di
trattamento e ad esaurirsi nel tempo;
di conseguenza, quando si iniziano
ad assumere farmaci a base di cannabinoidi, si deve evitare di mettersi
alla guida, fin quando questo effetto
non svanirà progressivamente. Non
sembra che vi sia un aumento dell’incidenza di psicopatologie; a scopo
prudenziale, comunque, i cannabinoidi non vengono somministrati a
coloro, che hanno predisposizione
alla schizofrenia o ad altre malattie
psicotiche. I farmaci cannabinoidi
possono dare dipendenza? Non sono
state segnalate finora crisi d’astinenza nei pazienti, che hanno sospeso la
terapia, nemmeno dopo un lungo periodo, né si è osservato un aumento
progressivo del dosaggio o alti livelli
di “intossicazione”; per questi motivi
la dipendenza sembra improbabile.
Sarà necessario ancora del tempo per
metter bene a punto l’utilizzo della
Cannabis come farmaco e molto altro ancora per esplorarne nuovi campi di applicazione, ma è certo che i
farmaci cannabinoidi sono ormai una
realtà. Non droga, quindi, ma terapia
usata consapevolmente.
.
FARMACIA 33
Influenza: un malanno di
stagione da non sottovalutare
a cura di Angelo Bianchetti
Gruppo di Ricerca Geriatrica - Brescia
T
In Italia rappresenta la terza causa di morte
ra le patologie infettive
in Italia l’influenza rappresenta la terza causa
di morte dopo l’Aids e
la tubercolosi. Negli anni
passati l’epidemia influenzale ha interessato
prevalentemente le regioni degli emisferi settentrionali, in particolare l’Europa, il Nord America e l’Asia. In Italia il picco di maggiore concentrazione
dell’infezione si registra abitualmente
fra i mesi di dicembre e marzo, in corrispondenza della stagione invernale.
I virus responsabili della malattia sono
di due tipi: A (presente in tutta Europa)
e B, quest’ultimo presente anche nelle
nostre regioni. I ceppi virali, tuttavia,
si modificano nel tempo, per cui i virus
dei due gruppi sviluppano delle varianti, definite antigeniche. Infatti i nuovi
virus presentano in superficie differenti
sistemi di riconoscimento (gli antigeni)
rispetto ai virus degli anni precedenti. Il
nostro organismo, che dopo un episodio influenzale ha sviluppato i sistemi
di difesa nei confronti dell’infezione
(anticorpi), non si trova, pertanto, preparato ad affrontare nuovi tipi di virus:
In Italia il picco
dell’infezione
si registra abitualmente
fra dicembre e marzo
34 ANZIANI
ecco perché ogni anno siamo esposti al
rischio di una nuova infezione.
La malattia presenta una fase acuta ed un
decorso benigno con guarigione spontanea. I virus vengono a contatto con le
mucose delle vie respiratorie per contagio tra le persone, in particolare con le
goccioline di saliva emesse durante la
respirazione oppure con i colpi di tosse.
Anche il contatto con le mani delle
persone malate permette la trasmissione dei virus.
Giunti nelle vie aeree, questi ultimi si riproducono
rapidamente entrando nel
nostro organismo, manifestando i sintomi caratteristici della malattia: sensazione
di malessere generale, dolori
muscolari o articolari diffusi,
febbre e, talvolta, sintomi gastrointestinali (nausea e vomito, diarrea). Il decorso
della malattia è rapido: abitualmente
dopo cinque-sette
giorni i sintomi
tendono a ridursi fino a
scomparire, coincidendo con la fase di
guarigione dovuta alla reazione di difesa
dell’organismo.
Negli anziani l’influenza può causare
un grave stato di malessere fisico solo
se complica una patologia respiratoria
preesistente, come, ad esempio, la bronchite cronica. Infatti tale malattia può
scatenare in un vecchio
fumatore una riacutizzazione della
bronchite, che
richiede sempre un inter-
Alcune persone possono presentare
complicazioni, in particolare gli
anziani CON bronchite cronica
O MALATTIE CARDIACHE
vento medico per le temibili complicanze
respiratorie e cardiache. Fattori predisponenti sono il freddo umido ed i climi nebbiosi ad alto tasso di inquinamento atmosferico, perché irritano le mucose delle
prime vie aree. Un'altra possibile causa è
rappresentata dal ridotto potere difensivo
dell'organismo, dovuto all'affaticamento
fisico, allo stato di convalescenza ed alla
malnutrizione. I virus, giunti sulle mucose attraverso il contagio interumano,
trovano, pertanto, condizioni favorevoli,
che ne facilitano l'attecchimento e la rapida replicazione.
L'organismo umano si difende contro i
virus attraverso i globuli bianchi circolanti nel sangue e nei tessuti: tuttavia la
risposta diventa meno efficace con l'aumentare dell'età e rappresenta, quindi,
un ulteriore fattore predisponente alle
malattie virali. L'importanza di
tale meccanismo di difesa è amplificata
dall'assenza di
farmaci, che
combattono le
infezioni virali in genere.
Infatti non vi
è alcun farmaco
specifico per curare
l’influenza e comunemente la terapia si basa sull'uso di
antiinfiammatori e di farmaci locali
per migliorare la respirazione.
Per curare la malattia, è sufficiente ridurre
la temperatura corporea con i comuni antipiretici, bere molto, ridurre le proprie attività o riposare durante il giorno per non
affaticare l’organismo. L’alimentazione
deve essere normale, preferibilmente a
base di alimenti facilmente digeribili per
non affaticare il sistema digestivo, soprattutto quando esistono sintomi gastrointestinali associati (nausea).
La malattia, pertanto, non sembra pregiudicare la salute in maniera determinante
se le condizioni generali dell’organismo
sono buone. Alcune persone, tuttavia,
possono presentare complicazioni in conseguenza dell’influenza: in particolare
gli anziani affetti da bronchite cronica o
malattie cardiache, i fumatori, le persone
affette da patologie con compromissione
del sistema immunitario. Queste persone,
a causa della loro fragilità biologica, sono
esposte alle complicanze dell’influenza, in particolare la sovraimposizione di
un’infezione batterica, che può determinare un episodio bronchitico acuto oppure una polmonite. Quest’ultima patologia
richiede una maggiore attenzione clinica
ed un alto livello di cure: è frequente il
ricovero ospedaliero, dato il rischio di
maggiore mortalità nelle persone malate.
Anche nelle persone anziane non affette
da malattie organiche, tuttavia, l’influenza rappresenta un fattore di rischio per
ulteriori episodi infettivi: durante e dopo
un episodio influenzale le difese dell’organismo sono più deboli, per cui esiste
sempre il rischio di contrarre un’infezione batterica.
Inoltre nella persona anziana le sole conseguenze dell’influenza sono da temere:
la febbre può determinare una perdita eccessiva di liquidi dell’organismo per aumento della sudorazione, con conseguente stato di disidratazione, se la persona
non si preoccupa di bere a sufficienza. In
tale situazione possono verificarsi severe
conseguenze sulla funzione degli organi
principali (cuore, rene), oppure può comparire uno stato di confusione acuta.
Viste le possibili conseguenze della malattia nelle persone anziane e data la sua
rapida ed obiquitaria diffusione, è necessario predisporre per tempo una serie di
procedure preventive, che riducano il rischio di contrarre l’infezione.
Le prevenzione inizia con semplici precauzioni, quali mantenere un buon stato
di salute tramite una corretta alimentazione ed una regolare attività fisica: fattori che mantengono efficace il nostro
sistema immunitario. Durante le epidemie influenzali, inoltre, sarà opportuno
lavarsi le mani dopo ogni contatto con
persone affette ed evitare di frequentare
luoghi affollati e scarsamente aerati.
Il fumo, attraverso l'irritazione della
mucosa bronchiale, l'aumento della produzione di muco e la diminuzione delle
difese immunitarie, facilita lo sviluppo di
infezioni. Per un anziano con enfisema
e bronchite cronica le complicanze più
frequenti e temibili sono proprio le infezioni virali e batteriche, che aggravano i
disturbi respiratori e peggiorano ad ogni
attacco le lesioni broncopolmonari. La
prevenzione delle riacutizzazioni è importante nella cura di questi pazienti: si
ottiene con abitudini di vita più salubri,
come, ad esempio, evitare l'esposizione
all'aria inquinata, ma soprattutto abolire
il fumo di sigaretta.
La prevenzione si completa con l’esecuzione annuale della vaccinazione antiinfluenzale, consigliata per le persone di
età superiore ai 65 anni, indipendentemente dallo stato di salute. Il vaccino antiinfluenzale è composto da virus dell’influenza resi inattivi o solo da parte di essi:
una volta iniettati, stimolano l’organismo
che produce anticorpi nei loro confronti.
In caso di successivo contagio con i virus
vivi, pertanto, le difese dell’organismo
sono già pronte e possono inattivare i virus, evitando così che si sviluppi la malattia. La vaccinazione viene effettuata
nei mesi di ottobre e novembre, prima
della comparsa della lunga stagione fredda: rimane il metodo migliore per prevenire l’influenza.
.
ANZIANI 35
IL RAFFREDDORE NEL BAMBINO
a cura di Guido Vertua
Pediatra. Responsabile dei contenuti medici di www.mammaepapa.it
Il naso fondamentale filtro naturale
I
l naso rappresenta un organo
molto importante, poiché costituisce un fondamentale filtro naturale, che depura l’aria
che respiriamo dai virus e dai
batteri presenti nell’ambiente; inoltre permette all’ossigeno, che respiriamo, di raggiungere
i polmoni con un’umidità ottimale e
con una temperatura ideale, soprattutto d’inverno, quando il clima esterno è
spesso freddo e secco.
Le cause del raffreddore
Il comune raffreddore, detto anche ri-
36 MAMMA E BAMBINO
Nel lattante
il raffreddore
costituisce un fastidio
non indifferente,
poiché, a questa età,
il bambino respira
esclusivamente
con il naso
Nel lattante il raffreddore costituisce
un fastidio non indifferente, poiché, a
questa età, il bambino respira esclusivamente con il naso e, se quest’ultimo
è otturato, il respiro diventa difficoltoso: il piccolo interrompe spesso la
suzione, perché va in apnea, è nervoso
ed irritato, piange spesso per il fastidio,
si sveglia ripetutamente di notte e, non
infrequentemente, può avere un modesto innalzamento della temperatura
cutanea.
Nel bambino più grandicello il naso
chiuso, che spesso gocciola o presenta una secrezione abbondante di muco,
è altrettanto disturbante: il piccolo respira con la bocca aperta, ha un sonno
disturbato, spesso ha gli occhi che lacrimano e mal di testa.
nite, è causato da virus che colpiscono
le vie respiratorie superiori e determinano un'infiammazione della mucosa
nasale, spesso con interessamento della
faringe (si parla, in questi casi, di rinofaringite).
Si conoscono almeno qualche centinaio di virus responsabili del problema
e questo spiega perché tutti noi, nella
nostra vita, ci ammaliamo frequente-
mente di rinite: infatti tutte le volte che
abbiamo un raffreddore, diventiamo
immuni per quel particolare tipo di virus, ma non per tutti gli altri. è normale
allora che soprattutto un bambino, che
frequenti l'asilo nido o la scuola materna, stando a stretto contatto con i coetanei, abbia il naso che cola o il naso
chiuso anche ogni 10-15 giorni, soprattutto in autunno ed in inverno.
I sintomi della rinite
Anche un banale raffreddore può, in
particolare nei bimbi più piccoli, creare
problemi più o meno seri.
rulente favorisca l'insorgenza di complicanze come sinusiti, otiti, faringiti e
faringo-tonsilliti.
Come fare ad alleviare i fastidi
causati dal raffreddore
La prima cosa è umidificare l’ambiente dove soggiorna il piccolo: in questo
modo si evita una eccessiva secchezza
nelle narici, che porta all’indurimento
del muco ed alla formazione di un vero
e proprio "tappo" nelle narici. Ecco
perché è opportuno mettere in funzione un umidificatore, soprattutto nella
stanza in cui dorme il bambino, quando
è difficile trovare, prima dei
3-4 anni di vita, un bambino
che sappia soffiarsi il naso
in modo corretto
Il motivo è presto detto: è difficile
trovare, prima dei 3-4 anni di vita, un
bambino che sappia soffiarsi il naso in
modo corretto e sia in grado, da solo, di
allontanare dalle fosse nasali il muco e
tutto ciò che nel muco rimane intrappolato (batteri, virus, impurità, pulviscolo
atmosferico). è possibile allora che la
presenza di abbondanti secrezioni pu-
iniziamo ad accendere i caloriferi con i
primi freddi e l’aria, dove vive il piccolo, diventa più secca.
Per alleviare i problemi respiratori nelle ore notturne, si può rivelare utile sistemare un cuscino sotto il materasso,
dalla parte della testa. Nel lattante, durante le poppate, è consigliabile tenere
la testa del bebè ben sollevata.
Come detergere il naso
Per la detersione delle cavità nasali il
liquido più indicato è sicuramente la
soluzione fisiologica, composta da cloruro di sodio (sale) e acqua sterile, in
una concentrazione identica alle lacrime, capace, perciò, di rispettare il pH
della mucosa nasale
La soluzione fisiologica si trova in
commercio in farmacia sia in flaconcini monouso che in spray. In alternativa è possibile nebulizzare la soluzione
nelle narici con una doccia nasale, ottenendo un lavaggio più in profondità
delle cavità del naso.
Un discorso a parte meritano i decongestionati nasali contenenti vasocostrittori: sono rappresentati da una vasta gamma di principi attivi disponibili
singolarmente o in associazione, sia
sotto forma di preparazioni per uso locale (per via nasale) che per via sistemica (per via orale
o in supposta). In
Italia ne è proibito
l’uso sotto i 12
anni di vita, perché sono state segnalate reazioni,
anche gravi, alla
loro somministraGuido Vertua
zione.
MAMMA E BAMBINO 37
a
nactiv Gol
Be
TEA M
L’igiene intima
dei bambini
a cura di Chiara KRON Morelli
Farmacista
Importante per evitare piccoli disturbi e fastidi
AZIONE MIRATA
PRONTO INTERVENTO
PER Il MAl dI gOlA
Il suo principio attivo calma il dolore
perché agisce in modo mirato sull’infiammazione,
per un rapido sollievo proprio dove serve.
Sono medicinali a base di flurbiprofene che possono avere effetti indesiderati anche gravi. Leggere attentamente il foglio illustrativo.
Autorizzazione del 26/04/2013
è bene che i bambini imparino a prendersi cura della propria intimità nel
modo giusto, per evitare piccoli disturbi e fastidi. La pulizia della zona genitale deve essere costante
ed accurata.
Per tutto il
periodo, in
cui il bimbo
indossa
il
pannolino,
la principale accortezza della mamma è quella di evitare la “dermatite da
pannolino”. Le salviettine detergenti,
seppur delicate, dovrebbero essere
utilizzate solo in caso di necessità.
È sicuramente più opportuno lavare la
zona con acqua tiepida ed usare detergenti delicati solo se il bimbo si scarica.
Dai tre anni il bambino inizia ad andare in bagno da solo e verso i sei anni
iniziano i primi tentativi di provvedere da soli all’igiene intima. A scuola
per pulirsi viene usata la carta igienica e le irritazioni, soprattutto nel caso
delle bambine, sono frequenti. A casa
è consigliato l’uso di un detergente
intimo ultradelicato specifico per l’età prepubere, che potrebbe contenere estratti naturali ad azione lenitiva,
emolliente, idratante e rinfrescante. Il
detergente intimo in questa fase deve
avere un pH neutro (circa 7), in quanto
un prodotto più acido provocherebbe
bruciore ed irritazione; è, quindi, sbagliato usare per i bambini lo stesso
prodotto per l’igiene intima utilizzato dalla mamma.
è sbagliato usare
per i bambini lo stesso
prodotto per l’igiene intima
utilizzato dalla mamma
Alle soglie dell’adolescenza, verso gli
11-12 anni, capita che le bambine abbiano già il ciclo mestruale. In tal caso
l’igiene deve essere maggiormente accurata con detergenti a pH leggermente acido, ma vanno bene anche prodotti lenitivi e rinfrescanti. Per i maschi,
invece, il detergente deve continuare
ad essere neutro e ipoallergenico.
La scelta del detergente intimo deve
essere, perciò, accurata e deve tener
conto, oltre che delle caratteristiche
cosmetiche, anche dell’età e delle
specifiche esigenze del consumatore. Sono, perciò, da
guardare con sospetto quei prodotti indicati “per tutta la famiglia”, mentre sono
da preferire prodotti
detergenti specifici
destinati, in particolare per la donna, ad Chiara Kron Morelli
età differenti.
MAMMA E BAMBINO 39
Il trattamento della scoliosi
idiopatica adolescenziale
a cura di Simona Caffi
Chinesiologo, Osteopata
Strategie di approccio al problema da sottoporre a genitori preoccupati
Mi interesso di scoliosi idiopatiche adolescenziali ormai da diversi anni ed il
problema principale consiste nel saper
trasferire in maniera corretta e sensibile
il messaggio informativo, tenuto conto
delle legittime ansie, preoccupazioni dei
genitori. L'obiettivo di questo articolo è,
quindi, offrire risposte adeguate a genitori preoccupati.
La scoliosi idiopatica
La scoliosi è una complessa deformità
strutturale della colonna vertebrale, che
si torce nei tre piani dello spazio, non riconosce una causa nota e, probabilmen-
40 MAMMA E BAMBINO
te, nemmeno una causa unica, pur in un
contesto eziologico prevalentemente di
tipo neurologico riguardante, in particolare, i sistemi deputati al mantenimento
dell’equilibrio e della coordinazione.
Ben dimostrata, inoltre, è la predispo-
La diagnosi certa
necessita di un esame
clinico-specialistico
e di un esame
radiografico
sizione familiare per cui la presenza di
scoliosi in uno o in entrambi i genitori
pone l’indicazione ad attente e frequenti
valutazioni del bambino e dell’adolescente.
Valutazione della scoliosi
La prima valutazione della scoliosi è effettuata dal pediatra, che periodicamente visita il bambino o l’adolescente.
La diagnosi certa necessita di un esame
clinico-specialistico e di un esame radiografico.
L’esame clinico si basa sulla rilevazione dei segni patognomonici indicanti la
La pratica sportiva, eseguita
fin dall’ età prescolare, svolge
certamente un ruolo preventivo
sullo sviluppo della Scoliosi
presenza di un dismorfismo vertebrale,
sull’individuazione di tutti i fattori capaci di mantenere ed aggravare la deformità vertebrale (es. dismorfismi e/o
paramorfismi degli arti e del capo, deficitarie afferenze sensoriali, alterata percezione spaziale, difficoltà nel mantenimento dell’equilibrio, scarsa autostima),
sull’identificazione di tutte le potenzialità in grado di favorire il miglioramento
della scoliosi.
Il principale test di valutazione clinica
del paziente scoliotico è il test di Adams
individuante con chiarezza la presenza
di uno o più gibbi in sede dorsale e/o
lombare misurabili con l'inclinometro
(scoliometer). L’esame radiografico rimane in ogni caso il riferimento diagnostico strumentale più affidabile.
Attraverso questo esame è possibile
misurare l’angolo di inclinazione laterale della curva scoliotica, il grado
di rotazione della sua vertebra apice,
l’alterazione delle curve fisiologiche
vertebrali, la rotazione del bacino e
l’entità della maturazione ossea, Segno di Risser.
Il problema
della prevenzione
Lo smarrimento e la scarsa preparazione
dei genitori nel momento in cui si trovano obbligati ad affrontare una diagnosi
medica di scoliosi scaturisce soprattutto dalla loro difficoltà ad individuarne i
primi sintomi nonostante la stretta vicinanza con i figli.
Alcune mamme, per esempio, lamentano di poter vedere i loro figli soltanto vestiti (per esempio con felpe enormi o calzoni abbondanti come vuole la
moda attuale) nei mesi scolastici, tro-
vandosi, poi, impreparate nel periodo
estivo, quando, osservando il proprio
figlio in costume, scoprono un corpo
reso asimmetrico da "quella inestetica
scapola alata" o da una "spalla troppo
alta" o a causa di "un fianco molto sviluppato".
Può accadere che si faccia diagnosi
di scoliosi in ragazzi che praticano
sport, anche a livello agonistico, ma
più spesso accade che la scoliosi venga diagnosticata in ragazzi o bambini
particolarmente esili e sedentari.
La pratica sportiva, regolarmente eseguita fin dall’ età prescolare, svolge
certamente un ruolo preventivo sullo
sviluppo della deformità scoliotica,
mentre non può considerarsi una cura
esclusiva della scoliosi, ma soltanto
un complemento del programma riabilitativo.
La chinesiterapia rallenta e migliora l'evoluzione delle curve patologiche nei
ragazzi o nei bambini affetti da scoliosi
idiopatica.
Anche il trattamento ortesico con busto
prescritto nelle scoliosi evolutive, indicativamente con curve superiori ai 20°
Cobb, necessita sempre di essere integrato con esercizi riabilitativi specifici.
La dott.ssa Lancini, fisiatra con cui
collaboro, utilizza prevalentemente un
corsetto "esoscheletro", che, a differenza dei busti tradizionali, offre una compliance migliore.
Il Protocollo utilizzato ha i seguenti
obiettivi:
-recupero ed ottimizzazione sensoriale;
-recupero e adeguamento percettivo;
-recupero muscolare selettivo e delle
catene cinetiche;
- recupero e riequilibrio respiratorio;
- recupero e potenziamento
dell’equilibrio e della coordinazione;
- correzione specifica e mirata della
deformità scoliotica;
- recupero della fisiologia vertebrale e
del bacino.
Le sedute di correttiva sono così organizzate:
- 6/7 bambini;
- durata di 1h 15 minuti;
- 2 volte la settimana, curando per
ciascun
bambino il completo
svolgimento del
programma personalizzato
ed
il
monitoraggio
dell’evoluzione
della scoliosi in relazione con gli eserSimona Caffi
cizi effettuati.
.
MAMMA E BAMBINO 41
PICCOLE PESTI
a cura della Redazione
Un servizo di sollievo a famiglie con figli in situazione di disagio psichico
N
egli ultimi anni si
sta ponendo sempre
maggiore attenzione
a problematiche che
emergono in età scolare quali, ad esempio, i disturbi definiti “esternalizzanti”, cioè quelli in
cui i bambini dirigono verso l’esterno
l’oppositività, la rabbia, l’iperattività
e l’impulsività.
Questo crea spesso difficoltà enormi
alle famiglie che si trovano a vivere
queste problematiche, che investono
la vita interna del nucleo familiare,
la scuola, i luoghi di aggregazione
FRATERNITà GIOVANI FORNISCE risposte
professionali al bisogno di servizi
alla persona in ambito educativo,
socio-assistenziale e sanitario
sociale provocando affaticamento,
conflitti e stanchezza all’interno della
famiglia.
Fraternità Giovani, Impresa Sociale Società Cooperativa Sociale ONLUS, nata nel 2000, ha maturato una
significativa esperienza nel fornire
risposte professionali e specializzate
al bisogno di servizi alla persona in
ambito educativo, socio-assistenziale
e sanitario.
Dall’esperienza maturata all’interno
di questi servizi, Fraternità Giovani
attiva il progetto Piccole Pesti, finalizzato ad offrire un sostegno alle
famiglie, i cui figli, portatori di gra-
MAMMA E BAMBINO 43
I disturbi del
comportamento
rappresentano una
sfida particolarmente
difficile e complessa
vi disturbi esternalizzanti, mettono
a dura prova la capacità educativa e
l’equilibrio interno al nucleo.
Gli obiettivi che il servizio Piccole
Pesti intende raggiungere si sviluppano attraverso tre azioni principali:
1) Offrire progetti abilitativi individualizzati a minori con patologie
ad elevato impatto sociale, disturbi
di apprendimento e/o del comportamento al fine di promuovere un armonico
sviluppo psicofisico,
sviluppare le potenzialità cognitive,
emotive e rela-
Lo sviluppo di questo progetto a carattere sperimentale necessita del supporto
economico di tutti quelli che credono in queste forme innovative e peculiari di
progettualità e per questo tutti possono contribuire attraverso una donazione su
uno dei seguenti conti correnti:
FRATERNITà GIOVANI - UBI BANCO DI BS, FILIALE DI OSPITALETTO
IBAN IT66U0350054870000000015555
FRATERNITà GIOVANI - BCC DI BS, FILIALE DI CASTEGNATO
IBAN IT86V0869254240007000701863
I problemi dei bambini di oggi saranno i problemi della società di
domani, abbiamo bisogno dell’aiuto e del sostegno di tutti coloro
che vogliono vincere questa sfida... sostienici anche tu!
L'obiettivo è Mantenere contatti
regolari con la scuola per
condividere strategie che possono
facilitare gli apprendimenti
44 MAMMA E BAMBINO
zionali, potenziare le autonomie e gli
apprendimenti, migliorare la qualità
della vita.
2) Fornire sostegno, informazioni e
strumenti alle famiglie, in modo che
i genitori possano comprendere la situazione del figlio ed essere parte attiva del percorso abilitativo, aiutando
il figlio a generalizzare ed a mantenere le competenze apprese durante le
sedute abilitative.
3) Mantenere contatti regolari con
la scuola e gli insegnanti, al fine di
condividere strategie e strumenti che
possono facilitare gli apprendimenti.
I bambini interessati vengono inviati alla struttura di Fraternità Giovani dal servizio di Neuropsichiatria
dell’infanzia e dell’adolescenza degli
Spedali Civili di Brescia, con il quale si concorda l’intervento educativo
più opportuno e la caratteristica e la
frequenza dei rapporti con famiglia e
scuola.
I disturbi del comportamento rappresentano una sfida particolarmente
difficile e complessa, non tanto in termini di inquadramento diagnostico,
quanto piuttosto in termini di “aggancio”, di costruzione di un’adeguata
alleanza di lavoro con il bambino e la
famiglia e, quindi, di trattamento.
Il Diabete
malattia “dolce”
a cura di Umberto Valentini
Direttore U.O.Diabetologia, Dipartimento di Medicina, A. O. Spedali Civili di Brescia
è dovuto ad un aumento dello zucchero nel sangue,
tra 15 anni anni sarà diabetico quasi 1 italiano su 10
La malattia diabetica
Il diabete è considerato una malattia
sociale per la sua alta prevalenza nella
popolazione (6%). Inoltre da più di un
decennio si è registrata una progressiva e continua espansione, che ha
coinvolto non solo il mondo occidentale, ma anche i Paesi in via di sviluppo. Le stime, fornite dagli esperti per
i prossimi venti anni, indicano un ul-
46 PARLA LO SPECIALISTA
teriore incremento, superiore al 50%.
Il diabete è la malattia “dolce”, dovuta
IL DIABETE è una
malattia sociale che
COLPISCE IL 6% DELLA
POPOLAZIONE
ad un aumento della zucchero (glicemia) nel sangue. Vi sono due tipi di
malattia: il Tipo 1 (il 9% dei malati di
diabete) che compare prevalentemente in età giovanile e si cura da subito
con insulina ed il Tipo 2 (91% dei malati con diabete) che per molti anni è
ben controllato con le pastiglie.
I numeri del diabete in Italia
Il 4,9% della popolazione, assisti-
IL DIABETE DI Tipo 2
(91% dei malati) è
controllaBILE con le
pastiglie
ta dal Sistema Sanitario Nazionale
(SSN), ha il diabete, ciò corrisponde
in termini assoluti a circa 3 milioni di
Italiani; in aggiunta almeno 1 milione
di Italiani è diabetico senza sapere di
esserlo
In soli 10 anni la percentuale di persone affette da diabete è passata dal
3,7% al 4,9%. In pratica, rispetto a 10
anni fa ci sono oggi nel nostro Paese
1 milione di persone in più con diabete Per il 2025 la crescita dei casi
di diabete in Italia sarà di circa +50%
rispetto ad oggi: si prevede, cioè, che
tra 15 anni sarà diabetico quasi 1 italiano su 10.
Il 91,9% delle persone con diabete è
colpito da diabete di tipo 2, forma che
appare, di solito, nell'adulto, ma - poiché legata soprattutto al sovrappeso
ed all’obesità - la malattia, una volta
definita “diabete senile”, è sempre più
giovane.
Il 56,6% ha più di 65 anni, ma quasi 1
persona con diabete su 5 ha oggi meno
di 55 anni.
Il diabete è una delle patologie più costose: una persona con diabete costa
annualmente al SSN in media 2.589
euro: 827 (31,9%) per farmaci, 1.274
(49,2%) per ricoveri dovuti alle complicanze, 488 (18,9%) per prestazioni
specialistiche e diagnostiche ; le risorse, complessivamente assorbite da
questa malattia, ammontano a circa il
15% dei costi sanitari totali.
Le complicanze croniche dovute alla
malattia non ben controllata sono la
causa dei costi e consistono in : la
malattia coronarica (angina, infarto)
è da 2 a 4 volte più frequente rispetto
Il diabete è una delle patologie
più costose: una persona con
diabete costa annualmente al SSN
in media 2.589 euro
ai non diabetici; le persone con diabete contribuiscono per circa un terzo
ai nuovi casi di dialisi; la metà di tutte
le amputazioni non legate a traumi è
causata dal diabete; il diabete rappresenta la prima causa di cecità fra
gli adulti.
Oggi la malattia, ben controllata negli
anni, non dà complicanze e permette
una vita normale: il raggiungimento di
questo risultato è in gran parte determinato dalla autogestione della terapia;
l’educazione “terapeutica”(trasferire
conoscenze e competenze alle perso-
ne con diabete) diventa così il pilastro
della cura.
Oggi abbiamo farmaci innovativi
e tecnologie in grado di controllare
bene la malattia e nel prossimo futuro avremo un'ulteriore disponibilità
di farmaci e tecnologie sempre più
sofisticate.
Possiamo, quindi, dire che questa
malattia, in drammatico aumento a
livello mondiale, può essere molto
ben curata e non dare complicanze
negli anni permettendo una vita “normale”.
.
PARLA LO SPECIALISTA 47
Glaucoma: il ladro
silenzioso della vista
a cura di Roberto Bellucci - [email protected]
Direttore di Oculistica Azienda Ospedaliera di Verona
è il nervo ottico a soffrire con progressiva riduzione delle fibre
L’
occhio ha una sua
pressione
interna,
compresa, di solito,
fra 10 e 20 millimetri di mercurio (mm
Hg). Questa pressione è mantenuta dalla
circolazione dell’umore acqueo, un
liquido acquoso prodotto da una strut-
Circolazione dell’umore acqueo
all’interno dell’occhio umano
tura anatomica situata dietro l’iride.
Da lì l’umore acqueo passa al davanti
dell’iride attraverso la pupilla ed esce
dall’occhio attraverso un filtro circolare collocato al davanti dell’iride, là
dove inizia la parte bianca dell’occhio. Quando questo filtro funziona
male o si intasa, la pressione interna
dell’occhio aumenta fino a livelli che
possono danneggiare il nervo ottico e
che possono provocare anche dolore.
Si parla, allora, di ipertensione oculare
e di glaucoma.
Glaucoma è il nome di un gruppo di
malattie, che non hanno nulla a che
vedere con i tumori: il nome è stato
dato nell’Ottocento, quando pareva
Glaucoma è il nome di
un gruppo di malattie
che non hanno nulla
a che vedere con i
tumori
che gli occhi colpiti presentassero un
riflesso azzurro (glauco). è il nervo
ottico a soffrire, con progressiva riduzione del numero delle sue fibre. Dapprima viene danneggiata la “coda”
dell’occhio, cioè la visione laterale.
In pratica si restringe il “campo visivo”, cioè diminuisce l’ampiezza dello
spazio, che l’occhio immobile può ab-
PARLA LO SPECIALISTA 49
spesso i glaucomi peggiorano
col tempo, per cui molte volte
un intervento è necessario dopo
anni di terapie
Nervo ottico glaucomatoso: bianco
ed escavato per perdita delle fibre
nervose
bracciare con lo sguardo. Dopo anni,
ma anche dopo mesi o giorni nei casi
più severi, viene intaccata anche la visione centrale, cioè la capacità di leggere o guardare il televisore. Nei casi
più gravi si arriva alla cecità.
Il glaucoma è chiamato il “ladro silenzioso della vista”, perché per un lungo periodo non provoca alcun disturbo
o allarme nel soggetto colpito. è solo
l’oculista che se ne accorge con una visita eseguita anche per altri motivi, ad
esempio per la prescrizione di occhiali. Sempre viene misurata la pressione
intraoculare, sempre viene eseguito il
controllo del rischio di glaucoma, anche quando nulla viene comunicato al
soggetto visitato in quanto tutto risulta
normale. Da notare che alcuni tipi di
50 PARLA LO SPECIALISTA
glaucoma possono coesistere con una
pressione intraoculare normale.
In base a quanto emerge dalla visita,
ed in seguito per i controlli periodici
della malattia, l’oculista prescrive ulteriori accertamenti e soprattutto l’esame del “campo visivo”, che va a misurare proprio la visione periferica, la
“coda dell’occhio”. è anche possibile
analizzare direttamente il nervo ottico,
con macchine fotografiche ormai sempre più diffuse ed impiegate.
Il glaucoma si cura in molti modi. Gli
antichi romani facevano fissare il sole
per restringere la pupilla e ridurre così
la pressione intraoculare, mentre da
circa 150 anni impieghiamo dei colliri, che risultano molto efficaci, ma
che devono essere applicati per tutta
la vita. Le operazioni per glaucoma
sono disponibili da circa un secolo,
ma sempre aggiornate. Oggi sono
molto impiegati micro dispositivi, che
si impiantano all’interno dell’occhio,
con lo scopo di saltare il famoso filtro
Visione normale e visione con campo
visivo ridotto nel glaucoma
intasato. Anche i laser sono impiegati, e con successo, da oltre 30 anni. è,
però, vero che spesso i glaucomi peggiorano col tempo, per cui molte volte
un intervento è necessario dopo anni
di terapie.
Ma chi si ammala di glaucoma? è un disturbo dell’età matura, che interessa fino
al 5% delle persone oltre gli 80 anni.
Vi sono, poi, forme giovanili, e persino
neonati con glaucoma congenito. Si
tratta, quindi, di
una malattia sociale, anche riconosciuta dal Governo
con l’esenzione dei
ticket e la gratuità
di tutti i farmaci neRoberto Bellucci
cessari.
Intestino
e prevenzione
delle infezioni
a cura di Enrico Biffi
Medico Chirurgo, Specialista in Chirurgia Generale,
Esperto in Omeopatia, Omotossicologia, Posturologia
I linfociti si organizzano in roccaforti difensive
L
a penetrazione dei microrganismi
patogeni (virus, batteri, etc.)
all’interno del corpo, con
conseguente comparsa
di malattie infettive, avviene soprattutto a livello delle mucose che ricoprono l’apparato gastroenterico, respiratorio e urinario.
Per questo motivo a questi livelli si concentrano le cellule (linfociti) del nostro
sistema difensivo: s. immunitario.
Nello spessore delle pareti delle diverse mucose i linfociti si organizzano in
roccaforti difensive dando origine ad
una rete protettiva, che viene definita
“Tessuto Linfatico Associato alle Mucose (MALT)". Le diverse stazioni di
questo tessuto, presente negli apparati
respiratorio, digestivo e urinario, comunicano tra loro trasmettendosi importanti informazioni per mantenere
in corretto equilibrio e sempre attivo il
sistema immunitario.
La stazione difensiva più importante è rappresentata dal tessuto linfatico
dell’intestino (GALT). Infatti nel contesto della parete intestinale si concentra
l’80% dei linfociti del nostro sistema
immunitario. Ciò è comprensibile, se si
pensa che nel lume intestinale ci sono
circa 100 trilioni di microrganismi (microbiota), che svolgono funzioni fonda-
mentali e necessarie
per il mantenimento
dell’efficienza
del
nostro sistema immunitario. Affinché
ciò avvenga correttamente è necessario
che il microbiota sia
sempre in perfetto stato di equilibrio.
Poiché il GALT è collegato alle altre
stazioni linfatiche, esso rappresenta la
“palestra di addestramento” dell’intero
sistema immunitario. Ne consegue che
qualunque alterazione della flora batterica intestinale, alterando il GALT, avrà
facilmente ripercussioni sulle capacità
difensive tanto delle vie respiratorie,
quanto di quelle urinarie, aprendo la
strada alle infezioni in queste sedi.
Tra le cause più frequenti di alterazione
del microbiota e del MALT c’è la cattiva alimentazione e l’uso scorretto di
antibiotici. La migliore prevenzione delle infezioni respiratorie, pertanto,
non può prescindere dalla corretta
alimentazione e dalla protezione
della flora batterica intestinale con
uso di opportuni pre e probiotici
ad azione immunostimolante. Prodotti utili in tal senso possono essere il Colostro con succo di noni
e probiotici contenenti ceppi di biEnrico Biffi
fidobatteri e lattobacilli.
il GALT rappresenta
la “palestra di
addestramento” del
sistema immunitario
.
PARLA LO SPECIALISTA 53
la dieta deve essere
vista come una
qualunque altra
terapia farmacologica
per patologie
croniche
Diete su internet
a cura di Franco Pesciatini
Specialista in Cardiologia, Dietologia, Fisiatria
Attenzione: devono essere un vestito su misura
“M
i potreste suggerire un
sito totalmente gratis
dove poter trovare e creare la propria dieta gratis
online?” è una richiesta
che ho letto recentemente in internet e mi ha sollecitato questo articolo in risposta a tutti coloro che
pongono una simile domanda. Mi sono chiesto prima
di tutto: la stessa richiesta sarebbe stata posta in caso
di ipertensione arteriosa o diabete o di qualche altra
patologia? Perché la dieta gode di così scarsa conside-
54 PARLA LO SPECIALISTA
razione presso la popolazione in generale mentre dovrebbe essere vista come la prima misura da adottare
per il raggiungimento o il mantenimento di uno stato
di benessere? Personalmente ritengo che noi medici
abbiamo una certa responsabilità in proposito a causa
di generiche risposte tipo: “ Stia un po’ a dieta”. Così
come spesso diciamo:“ Faccia un po’ di moto” e con
questo pensiamo di cavarcela e di adempiere al nostro
dovere di educatori alla salute. Una generica risposta
non avrà nessun riscontro nel paziente perché non si
può restare sul vago, se si vogliono ottenere dei risultati! La dieta dovrebbe, invece, essere presentata dal
medico come un insieme
di norme di vita, finalizzate al raggiungimento o al
mantenimento dello stato
di salute, che non coinvolgono solo l’alimentazione,
ma anche l’attività fisica,
il lavoro ed anche lo stato
di riposo. Una concezione
nota agli antichi, ed ancora oggi molto
valida, ma che, purtroppo, è stata sostituita, con la responsabilità anche di
noi medici, dal concetto di “Mettersi
a dieta”, che, quando non accompagnato da precise indicazioni, è stato
sempre più inteso solo “per un periodo
limitato di tempo”.
Chi scrive ha più volte sostenuto su questa rivista che la
dieta deve essere vista come
una qualunque altra terapia
farmacologica per patologie
croniche (es. il diabete o l’ipertensione), che non deve
essere interrotta una volta
raggiunto l’obiettivo; un
corretto regime alimentare deve essere
mantenuto nel tempo, anche dopo il
raggiungimento del peso desiderato.
Certo, se una dieta viene fatta per perdere solo qualche chilo di peso e non
vi sono patologie in atto, possono essere anche tollerate delle “violenze”
all’organismo, se, invece, una dieta
deve essere fatta per veri motivi di salute, allora è indispensabile il ricorso a
medici ed in particolare a specialisti in
scienza dell’alimentazione. Solo lo
specialista è, infatti, in grado di defini-
re per ciascuno il peso ideale da raggiungere, come raggiungerlo, con
quali strategie alimentari, con quali
dosaggi calorici, in quanto tempo,
quando passare alla dieta di mantenimento e come. Le periodiche visite di
controllo nella fase iniziale sono utili
da fare stare bene; una dieta a base solo
di pane e acqua, fortemente ipocalorica, fa perdere peso a chiunque, ma
nessun organismo può tollerare a lungo una tale condizione di “violenza” .
La dieta, per concludere, deve essere
fatta come un abito su misura; per ren-
le strategie di un calo ponderale
devono essere diverse da soggetto a
soggetto e devono essere definite in
base alla persona
per capire come la dieta viene tollerata, come avviene il calo di peso (che
non deve essere troppo rapido), se vi
sono momenti di fame, come viene accettata anche psicologicamente e tante
altre cose. Tutto questo perché le strategie di un calo ponderale devono essere
diverse da soggetto a soggetto e devono essere definite in base alla persona,
ai suoi gusti, ai precedenti alimentari,
alle condizioni di salute ed alle finalità
che ci prefiggiamo. Ma soprattutto un
calo di peso deve essere graduale e tale
dere l’idea, si può paragonare una dieta in internet ad una coperta; questa
potrebbe servire allo scopo di ripararci dal freddo, ma,
per coprirci dal
freddo e farci stare bene anche
esteticamente, occorre un vestito su
misura: questa è la
dieta
corretta,
equilibrata e perFranco Pesciatini
sonalizzata.
PARLA LO SPECIALISTA 55
Diabete?
L’incontinenza urinaria
a cura di CLAUDIO PAGANOTTI - www.paganotti.it
Sì No Forse
Specialista in Ostetricia e Ginecologia. Consulente in Sessuologia Clinica. Istituto Clinico “Città di Brescia”
La goccia che scoccia. Come curarla
esercizi di Kegel (serie di esercizi di
contrazione e distensione dei muscoli
del pavimento pelvico) e l’uso dei coni
di Plevnik (serie di pesi vaginali per rinforzare i muscoli del pavimento pelvico). È
efficace e non invasiva, ma ci vuole tempo e
costanza per ottenere buoni risultati (50-60% di
guarigione).
Che cos’è l’incontinenza urinaria
Per un numero modesto di donne affette da inconL’incontinenza urinaria è definita come qualsiasi perdita invotinenza urinaria da sforzo, invece, si ricorrerà alla
lontaria di urina (International Continence Society, ICS 2006).
terapia chirurgica. L'intervento non è più così
La forma più frequente nella donna è l'incontinenza urinaria
invasivo come in passato. Esistono operazioni
da sforzo, cioè la perdita involontaria d'urina in occasione di
di chirurgia mini-invasiva (TVT e TOT) ormai
un esercizio fisico, un colpo di tosse, uno starnuto o una risata.
consolidate nel tempo. L’intervento, eseguito in
Un’altra forma è l’incontinenza urinaria da urgenza, la peranestesia locale o epidurale, prevede, tramite
dita involontaria di urina, preceduta o simultanea a un desiderio
piccole incisioni cutanee e vaginali, l’inserimendi urinare improvviso e difficile da posporre. È importante dito di una benderella di materiale sintetico sotto
stinguere le due forme, perché per la prima la terapia è essenl’uretra, a modo di amaca, al fine di sospenderla,
zialmente chirurgica e per la seconda farmacologica.
nei momenti di bisogno (tosse, starnuto, risata),
evitando le perdite di urina. L'intervento non laCome curare l’incontinenza urinaria
Le donne, che soffrono di incontinenza urinaria, chiedono una scia cicatrici evidenti, richiede, in genere, 20-30 minuti e persoluzione, ma solo tardivamente, quando si rendono conto di mette il rientro a casa dopo 24-36 ore dall'intervento. La conavere una vera e propria malattia: oggi esistono soluzioni va- valescenza è alquanto limitata (2-3 settimane). La guarigione
raggiunge l'85-90% e le complicanze sono scarse.
lide oltre all'uso del pannolino.
Per la maggioranza delle donne la risposta all'incontinenza Per le donne affette da incontinenza da urgenza, infine, è indiurinaria è un’adeguata riabilitazione perineale, tramite gli cata la terapia farmacologica: ossibutinina, solifenacina, tolterodina, trospio cloruro e mirabegron sono
farmaci che inibiscono il desiderio impelTest per definire il tipo di incontinenza urinaria
lente di urinare. L’impiego di questi farmaci
è spesso limitato da alcuni effetti collaterali
Tipo di incontinenza urinaria:
IU da sforzo
IU da urgenza
IU mista
e dalla modesta e breLe capita di provare un improvviso
No
Sì
Sì
ve efficacia. Quando
desiderio di urinare?
l’incontinenza è favoVa al bagno 8 o più volte al giorno?
No
Sì
Sì
rita da una mancanza
Perde urina quando ride, tossisce o
di ormoni, tipica della
Si
No
Sì
solleva un peso?
menopausa, è possibiQuanta urina perde ogni volta?
Poca
Abbondante
Poca
le impiegare estrogeni
Riesce a raggiungere la toilette in
per via vaginale, anSì
Non sempre
Non sempre
tempo?
che se l’efficacia è an- Claudio Paganotti
Si alza di notte per andare in bagno?
Raramente
Frequentemente
a volte
cora controversa.
L'inaspettata perdita d'urina risveglia, di solito, una sensazione di imbarazzo e, quando diventa abituale, troppo
spesso è tenuta nascosta e vissuta in silenzio. Una donna
su quattro, tra i 30 e 60 anni, può manifestarla, ma solo la
metà delle donne ritiene necessario prendere contatto col
proprio medico.
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freddo
Ma che
freddo
FREDDO
fa...
freddo
freddo
Aromaterapia e oli essenziali
solo emozionali
o anche terapeutici?
a cura di Antonella Boldini
Farmacista
Facilità d’impiego per tali essenze
È da tempo ormai che sento parlare di
oli essenziali e delle loro proprietà terapeutiche, ma mi rendo conto che diventa molto difficile consigliarli in farmacia, un po’ sicuramente per gli alti
costi rispetto alle piccole quantità contenute nelle confezioni e un po’ perché
effettivamente hanno delle potenzialità
terapeutiche tali da indurmi a scegliere
un rimedio omeopatico o fitoterapico
più “sicuro” da dare alla persona che mi
chiede un consiglio.
È da un po' di tempo che l'uomo ha riconosciuto agli oli essenziali, intesi
come prodotti aromatici naturali estratti
da piante, una certa azione terapeutica;
dobbiamo, infatti, risalire al loro impiego 4500 anni a. C. e in particolare, dopo
la scoperta dell’alambicco da parte degli
arabi. Fu il chimico lionese R. M. Gattefossé ad approfondire in maniera definitiva nei tempi moderni lo studio degli
oli essenziali, pubblicando nel 1937 un
suo libro dal titolo “Aromathérapie”;
tale appellativo rimase in seguito per
designare l’impiego medicinale degli oli
essenziali per uso interno, per assorbimento o per uso esterno.
Definizione di oli
essenziali e loro utilizzo
Gli oli essenziali sono complessi di sostanze chimiche costituiti da sostanze
terpeniche, idrocarburi, aldeidi, alco-
li, eteri grassi, aromatici e ciclici; essi
sono elaborati nelle cellule delle piante
e raccolti sotto forma di piccole gocce
e la loro funzione nelle piante non é stata ancora chiarita definitivamente. Gli
oli essenziali sono, dunque, le sostanze
aromatiche delle piante e si possono
estrarre con diversi mezzi e raccogliere soprattutto in forma di liquidi, che
sono la materializzazione palpabile della sostanza aromatica, volatile che, per
evaporazione, può ritornare allo stato
odoroso senza lasciare traccia. Per l’uso
terapeutico è necessario che le essenze
siano prodotte esclusivamente attraverso vapore o estratte a freddo come avviene per gli agrumi, devono essere di
produzione annuale poiché non possiedono una lunga conservazione e devono essere pure, cioè non mescolate con
altre essenze. Gli oli essenziali, assunti
per via orale, non agiscono secondo un
principio antisettico o antibiotico, bensì
hanno un’azione fito-ormonale fisiologica, poiché le concentrazioni utilizzate
sono equivalenti alle dosi di ormoni circolanti: essi agiscono potenziando, regolando o bloccando i messaggi ormo-
BENESSERE 61
nali. Nonostante le moltissime ricerche,
non si conosce, ad oggi, il meccanismo
esatto dell’azione degli oli essenziali,
ma l’esperienza prova che tale terapia è
priva di effetti collaterali ed agisce molto profondamente.
Attenzione!
Le persone, che utilizzano gli oli essenziali, spesso sono attirate dalla facilità
di impiego di tali essenze sia per uso interno che per applicazioni esterne: è più
semplice e rapido assumere una goccia
di olio essenziale che preparare una tisana, ma ciò non significa che tale somministrazione sia più efficace! Bisogna
rivolgersi al medico o al farmacista, perché un cattivo uso rischia non solo di deludere le aspettative di una terapia tanto
complessa, ma anche di presentare rischi gravissimi. Le essenze, infatti, non
vanno intese come integratori alimentari
e non contengono gli stessi componenti
delle piante da cui derivano.
Aromaterapia
L’aromaterapia è un terapia complementare nelle affezioni sia acute che croniche: aiuta l’organismo a lottare contro
l’agente patogeno; gli effetti degli oli
essenziali sono spesso molto intensi, ma
lo spettro delle loro attività è abbastanza
limitato e conviene attenersi, senza fare
sperimentazioni, alle indicazioni note.
L’aromaterapia, dunque, può avere un
duplice impiego, interno ed esterno;
nel primo caso avremo l’assorbimento
orale degli oli essenziali che avviene soprattutto a livello dell’intestino tenue, e
quello attraverso le vie respiratorie, tramite inalazioni e aerosol. Nel secondo
L’aromaterapia
è unA terapia
complementare nelle
affezioni sia acute
che croniche
62 BENESSERE
Esempi precisi di applicazione degli oli essenziali
Acne
canfora, geranio, lavanda, rosmarino
Allattamento
verbena
Asma
lavanda
Cefalee
melissa, menta piperita
Digestioni difficili
maggiorana, melissa
Foruncoli
lavanda, limone, menta, origano
Herpes zoster
lavanda, mirra, cipresso
Infezioni
cannella, limone, eucalipto
Influenza
eucalipto, menta, origano
Insonnia
melissa, arancio
Nervosismo
arancio, lavanda
Punture velenose
lavanda
Purificazione dell’ambiente
basilico, pino, cipresso, eucalipto
Singhiozzo
aneto, melissa
Sinusite
eucalipto
Spasmi
aneto, melissa
caso, invece, avremo l’utilizzo di bagni,
frizioni e massaggi in modo da far penetrare gli oli essenziali attraverso la pelle.
Alcuni esempi
di oli essenziali
Arancio dolce: il citrus sinesis è una
pianta sempreverde originaria dell’estremo oriente, principalmente tonico
e stimolante, particolarmente utile nelle dispepsie e nella flatulenza; stimola,
inoltre, la funzione cardiaca diminuendo
la frequenza cardiaca, per cui è un ottimo sedativo, utile nell’insonnia e nell’ipereccitabilità nervosa.
Camomilla: l’anthemis nobilis è principalmente un antispasmodico, antalgico e
sedativo leggero che stimola la reattività
immunologica e le secrezioni digestive.
Eucalipto: l’eucalyptus globus, sicuramente uno degli oli essenziali più conosciuti, è antisettico, antipiretico, tonico
ed è utile nelle bronco pneumopatie
acute e croniche e nell’asma.
Finocchio: il foeniculum vulgare è un’altra essenza abbastanza nota per il suo
effetto di stimolante della muscolatura
gastroenterica oltre che delle secrezioni.
Menta: la mentha piperita è principalmente uno spasmolitico nonché potente
antalgico; svolge anche un'azione stimolante del sistema nervoso ed è utile
nelle cefalee e nelle emicranie.
Zenzero: ormai lo zingiber officinalis ha
raggiunto con la sua fama tutte le case
per i suoi effetti come stimolante della
funzione gastrica e sul tono della muscolatura digerente.
Questi sono solo alcuni dei numerosi oli
essenziali in commercio e l’aromaterapia
rappresenta davvero un’ulteriore forma
terapeutica da tenere in considerazione, perché, come
abbiamo visto, può
essere davvero efficace non solo a livello piacevole di
olfatto, ma più nel
profondo del nostro
Antonella Boldini
organismo.
NOTIZIE DALLE AZIENDE
OLI ESSENZIALI
41 OLI ESSENZIALI
PER RESPIRARE UN’ARIA PIÙ PURA!
ri
Utilizzato ,8%*
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soddisfat
a cura di BARBARA BORDIGA - Responsabile formazione Italia Puressentiel
Sono l’estratto vegetale più concentrato che esista in natura
È importante sottolineare che nella scelta dell’olio essenziale da utilizzare bisogna sempre essere seguiti da un medico
o da un farmacista esperto in aromaterapia che indicherà non solo l’olio essenziale più appropriato ma anche il mezzo
di diluizione e l’esatta concentrazione
da utilizzare. Con sostante così concentrate e attive come gli oli essenziali il fai
da te non è assolutamente pensabile!
LE MISCELE DI OLI ESSENZIALI:
QUALI SONO I VANTAGGI
Per ottenere il più alto e completo effetto
terapeutico la scelta migliore è quello di
utilizzare delle miscele di oli essenziali;
ad esempio se una persona è affetta da
un dolore all’apparato locomotore avrà
bisogno contemporaneamente di un’azione antinfiammatoria, antidolorifica e
decontratturante e questo è possibile utilizzando con una miscela di oli essenziali composta ad es. da OE di Gaultheria
procumbens, OE di Menta piperita, OE
di Lavandino; inoltre l’uso di miscele di
miscele di oli essenziali offre un altro
vantaggio: gli oli essenziali lavorano in
sinergia tra di loro, quando uniti in miscele l’effetto si potenzia e questo permette di utilizzare basse concentrazione
dei singoli oli essenziali evitando così il
rischio di effetti indesiderati
la “creazione” di una miscela
di oli essenziali richiede una
conoscenza approfondita
dell’aromaterapia
64 NOTIZIE DALLE AZIENDE
Ovviamente la “creazione” di una miscela di oli essenziali richiede una conoscenza approfondita dell’aromaterapia
sia per la selezione sia per l’esatta concentrazione degli oli essenziali oltre che
essere dispendiosa a livello economico
ma di contro i vantaggi sono sicuramente molto alti; è per questo che in commercio esistono aziende che producono
miscele di oli essenziali pronte all’uso,
miscele create da esperti di aromaterapia e in alcuni casi (vedi Puressentiel)
testate sotto controllo medico in ospedali per garantire da una parte l’efficacia
terapeutica e dall’altra la sicurezza per
il consumatore
Chiedete sempre un consiglio al vostro
farmacista che saprà indicarvi il prodotto aromaterapico migliore per il vostro
problema di salute.
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AROMATERAPIA
Gli oli essenziali sono l’estratto vegetale più concentrato che esista in natura e
come tali hanno il vantaggio che con poche gocce è possibile ottenere un elevato
effetto terapeutico (un esempio palese: 1
goccia di olio essenziale di Verbena fornisce lo stesso effetto di 200 L di tisana
alla Verbena)
Sono numerosi gli studi che dimostrano
che gli oli essenziale hanno un effetto
terapeutico: su Pubmed sono indicizzati
più di 13000 studi condotti da ricercatori
di tutto il mondo a dimostrazione del fatto che gli oli essenziali possono trovare
uso nel trattamento di diverse patologie
(come antidolorifici per uso topico es.
Gaultheria procumbens, come rilassanti e calmanti le tensioni quotidiane es.
Lavandula angustifolia, come anestetici locali es. Menta piperita, come antiparassitari es. Tea tree); molti di questi
studi sono stati condotti in doppio cieco
randomizzato verso placebo.
Per l’uso gli oli essenziali devono sempre essere diluiti in un mezzo appropriato che a seconda dell’applicazione può
essere: alcool vegetale per l’applicazione nell’ambiente, olio vegetale o glicerina vegetale per l’applicazione cutanea,
estratto idroalcolico di propoli o capsule
neutre per l’applicazione orale.
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e migliorare la circolazione cerebrale e
degli arti inferiori. È utilizzato per il
trattamento della cellulite. Recenti studi suggeriscono che l’estratto di ginkgo
possa migliorare le disfunzioni sessuali
indotte dagli antidepressivi (basso desiderio e difficoltà orgasmica) mediante
l’azione di incremento del flusso ematico nelle aree genitali.
Il ginkgo, quindi, aiuta a ringiovanire
e proprio a questa proprietà è legata
un'antica leggenda cinese: una fanciulla promessa in sposa ad un uomo molto
Le piante dell’amore
a cura di CLAUDIO PAGANOTTI - www.paganotti.it
Specialista in Ostetricia e Ginecologia. Consulente in Sessuologia Clinica. Istituto Clinico “Città di Brescia”
L’
Un aiuto ci viene dalla natura
uso di piante medicinali è sempre diffuso, in particolare perché sono facili
da trovare, non richiedono la ricetta
medica (fai da te) e sono considerate
meno tossiche (naturomania).
L’efficacia delle piante afrodisiache,
però, rimane incerta. La percezione
degli effetti benefici sembra riflettere credenze popolari o culturali, riscontri aneddotici o testimonianze
di singoli consumatori, mentre studi clinici adeguati
sono carenti.
66 BENESSERE
La damiana è un arbusto messicano, impiegato dagli
Aztechi come stimolante sessuale, per le sue proprietà
afrodisiache.
È efficace come facilitatore della libido e come contromisura per donne con inibizione dell’orgasmo. Uno
studio mostra un miglioramento dei diversi parametri
della risposta sessuale: desiderio, sensazione clitoridea,
frequenza dei rapporti e dell’orgasmo. Tali azioni sulla
libido sarebbero spiegate dalla capacità legante con i recettori degli ormoni steroidei.
Effetti collaterali: mal di testa e disturbi digestivi.
anziano, ascoltati i suggerimenti di un
monaco buddista, preparò un infuso di
foglie di ginkgo all'anziano fidanzato,
che subito ringiovanì.
Effetti collaterali: a dosaggi elevati può
provocare dolori addominali, diarrea e
reazioni allergiche cutanee. Potenzia
l'effetto degli anticoagulanti ed antiaggreganti.
Il ginseng è originario dall’Asia, infatti il nome deriva dal cinese Jenshen e
significa “La pianta-uomo”. Esistono
diverse varietà: coreano (il migliore),
siberiano e americano.
Presenta un elevato contenuto di principi attivi tonificanti sia dello stato fisico sia di quello mentale, infatti era
masticata dai nomadi, durante i loro
spostamenti, per combattere la fatica
psico-fisica. Sarebbe un efficace afrodisiaco, qualità correlata all’azione di
Recenti studi suggeriscono CHE
l’estratto di ginkgo può migliorare
le disfunzioni sessuali indotte
dagli antidepressivi
incremento del testosterone e
diminuzione della prolattina.
è stato, infatti, usato per
molto tempo per aumentare la potenza sessuale, in particolare per
controbilanciare le
disfunzioni sessuali
indotte dagli antidepressivi (riduzione
del desiderio e mancanza di orgasmo).
Effetti collaterali: a
dosaggi elevati può
provocare ipertensione,
mal di testa, irritabilità,
fini tremori agli arti e mastalgia. Interferisce con l’azione de-
gli anticoagulanti.
La maca è una pianta erbacea coltivata
sulle Ande del Perù, dove è stata usata
per diverse centinaia di anni, in particolare come ingrediente di prodotti
commestibili.
La medicina popolare definisce la
maca come la controparte del ginseng
della medicina tradizionale cinese. Storicamente è stata impiegata per incrementare la fertilità, ma è stato rilevato
un giovamento anche per le disfunzioni
sessuali. I dati mostrano un miglioramento della libido e delle prestazioni
sessuali, poiché gli alcaloidi della maca
comportano una maggiore produzione
di testosterone. A questo consegue nella donna un aumento della libido, un
migliore impulso sessuale e maggiore
resistenza fisica. Le ricerche evidenziano un incremento del numero dei rapporti sia per l’aumento del desiderio sia
per la migliorata energia fisica.
Effetti collaterali e interazioni particolari non ne sono segnalati.
La muira puama è un cespuglio delle
foreste del Brasile, talvolta definito albero della potenza.
Le testimonianze dei brasiliani suggeriscono che abbia generiche proprietà afrodisiache, in particolare effetti
facilitatori sulla funzione orgasmica,
infatti, pare efficace nel compensare
l’assenza di desiderio e di orgasmo
nelle donne. Uno studio riporta un aumento della frequenza dell’intensità
della libido, dell’abilità a raggiungere l’orgasmo e delle fantasie sessuali.
Il meccanismo di
azione non è noto,
ma sarebbe dovuto
all’incremento del
testosterone.
Effetti collaterali:
mal di testa, acidità gastrica, talvolta
nervosismo e agi- Claudio Paganotti
tazione.
BENESSERE 67
Giornata Mondiale
del Diabete 2014
a cura della Redazione
Dal 10 al 15 novembre le Farmacie aderenti a FarmaciaInsieme
celebrano l’evento con una Settimana di iniziative per la popolazione
regolari.
In farmacia è possibile farlo tutto
l’anno ma durante la Settimana del
Diabete i farmacisti, che aderiscono
all'iniziativa, metteranno a disposizione macchine e strutture per l’autoanalisi della glicemia in modo
totalmente gratuito.
L’analisi è molto semplice ed indolore: basta una goccia di sangue,
prelevata dal polpastrello (niente siringhe!), e in meno di 30 secondi si
ottiene la risposta.
Le uniche accortezze necessarie
sono:
1. Effettuare la prenotazione gratuita (per evitare code);
2. Presentarsi a digiuno da almeno
due ore;
3. Non mettere creme, anche cosmetiche, sulle mani.
Informazioni alimentari
La corretta alimentazione è la prima cura per il
diabete.
Ben un diabetico (di
tipo 2) su tre può compensare la malattia
esclusivamente con
una terapia di tipo
alimentare.
Tutti gli altri possono, comunque, trarre
beneficio da una buona alimentazione, che permette una riduzione
delle terapie antidiabetiche (orali ed
insulina) ed un miglioramento della
qualità della vita.
I farmacisti sono a vostra disposizione tutto l’anno per fornire informazioni sulla corretta alimentazione del diabetico e sugli integratori
utili a questa malattia.
Durante la Settimana del Diabete
verranno anche distribuiti alimenti senza zucchero, caratterizzati da
un’altissima qualità ed un basso
contenuto in calorie e zucchero.
Consulenze e consigli personalizzati
La conoscenza e la consapevolezza
sono la prima forma di prevenzione
e di cura.
La formazione continua dei farmacisti è a disposizione del pubblico,
malati e non, per aiutare a prevenire
la malattie o le sue complicanze.
.
FATICHI A LEGGERE QUANTO VALE LA TUA GLICEMIA?
Q
uando si parla di diabete, si affronta un
argomento di grande
interesse, che riguarda centinaia di milioni di persone in tutto
il mondo, tanto da co
stituire una vera epidemia in costante evoluzione. All'inizio del terzo millennio l'incidenza del
diabete nel mondo è in progressivo ed
allarmante aumento, con una uguale
incidenza tra uomini e donne ed un
forte incremento in tutte le fasce di
età. Le cause di questa tendenza sono
correlate, in gran parte, a stili di vita
non corretti ed all’ aumento dei livelli
68 BENESSERE
SENSOLITE NOVA PLUS TE LA DICE!
di stress.
Secondo stime attendibili quasi 4 milioni di persone in Italia sanno di avere
il diabete e, probabilmente, almeno un
altro milione non è stato diagnosticato.
Solo un milione di persone è seguita
da Centri Diabetologici. La maggioranza delle persone con diabete non
La maggioranza delle
persone con diabete
non ha ricevuto una
terapia appropriata
o fatica a seguirla
ha ricevuto una terapia appropriata
o fatica a seguirla o ignora il problema, rischiando di andare incontro alle
complicanze del diabete.
Dal 10 al 15 novembre le Farmacie
aderenti a FarmaciaInsieme si attiveranno per stimolare una maggiore
conoscenza della malattia diabetica in
tutta la popolazione.
Le iniziative saranno molteplici:
Misurazione gratuita della glicemia
Una diagnosi precoce è essenziale per
un intervento appropriato. Il diabete
non dà sintomi, ma può essere diagnosticato con una semplice misurazione
della glicemia da ripetere ad intervalli
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Rimedi naturali
contro la depressione
a cura di SERENA SCHIAVO
Farmacista
S
Anche a Natale la natura ti può aiutare
i avvicina il periodo
natalizio e, come ogni
anno, si presenta la stessa fotografia in famiglia: la mamma isterica
che scalpita da giorni in
cucina tra tacchino arrosto e lasagne. L'odiata cena natalizia
coi colleghi, che incombe minacciosa.
E quell'interminabile lista di regali che,
già sapete, finirete a comprare la mattina della vigilia. Voi il 25 dicembre lo
cancellereste dal calendario.
Stizzosi misantropi, come vi tacciano di essere in famiglia? No, vittime
di quella che gli specialisti chiamano
depressione di Natale. Un disturbo
dell'umore, che fa capolino a dicembre,
quando si comincia a venire assorbiti
dai preparativi per le feste e che diventa
insidioso tra Natale e Capodanno.
Spesso questo malessere è legato a ricordi o alla sensazione di solitudine,
che si accompagna ad un periodo così
speciale per molti.
Succede a tanti, senza preferenze di
sesso e di età, anche a chi di natura ha
un carattere allegro e poco incline a far-
si prendere da malumori.
Dai sintomi non si scappa: mal di testa,
mancanza di appetito, sensi di colpa (perché non vi ritenete all'altezza di preparare
un pranzo regale o di fare il regalo adatto), diminuzione della capacità di divertirsi, difficoltà di godere dell'affetto di chi
si ha vicino, stanchezza perenne, ma difficoltà a riposare, depressione.
Spesso questo
malessere è legato
a ricordi o alla
sensazione di
solitudine
Il carico di obblighi provoca stress
Ma perché, proprio quando il mondo
grida alla felicità universale, voi vi
sentite come sotto uno schiacciasassi?
Spesso è colpa del carico di obblighi,
doveri ed impegni cui si è tenuti: essere sempre presenti e sorridenti comporta un notevole stress.
Anche il cambiamento della routine, tra
corse nei negozi in pausa pranzo e cene
senza fine, può essere determinante, così
come il pensiero che si sta spendendo
troppo rispetto ai calcoli fatti ad inizio del
mese. Ed in questi tempi di crisi...
In questa situazione ci possono essere
d'aiuto diversi rimedi naturali:
I fiori di Bach con preparati come:
GENTIAN: per la depressione attiva. Un
lutto, una malattia, una separazione, un
insuccesso fanno perdere la serenità e
piombare nella depressione, perdendo la
fiducia e la speranza.
MUSTARD: per la depressione di tipo
endogeno. Serve a chi soffre di crisi periodica ed altalenante di tristezza, disperazione e malinconia, per causa ignota,
BENESSERE 71
Se ci si sente tristi,
depressi, preoccupati, è bene
parlarne con qualcuno
immotivata, senza una chiara origine,
che arriva all’improvviso, permane per
giorni, settimane, o addirittura mesi, finché, altrettanto improvvisamente, scompare, senza causa apparente.
WILD ROSE: per la depressione maggiore. L’apatia è adottata come stato
emotivo per non provare più dolore. Ne
soffre chi ha perso la motivazione, l'interesse, soffre per le aspettative deluse e
rinuncia alla lotta per la vita.
SWEET CHESTNUT: per la depressione acuta. Chi ne soffre sperimenta uno
stato di disperazione estrema. Si avverte
un senso di sconfitta imminente, pessimismo nero, angoscia insopportabile,
desolazione acuta, estrema, ai limiti della sopravvivenza.
GORSE: per la depressione cronica.
Causata da malattie fisiche di lunga
durata e rese più dure da dolori continui, grave malattia invalidante propria
o altrui, situazione personale gravemente compromessa da situazioni, che
inducono l’individuo in uno stato
di profonda prostrazione fisica e
morale.
In commercio esistono anche i
fiori australiani, che, secondo le regole della floriterapia
come i fiori di Bach, possono
esserci utili in queste situazioni. Nello specifico consiglierei un fiore che si chiama
Christmas Bell. Questo fiore
aiuta a manifestare i propri
desideri e porta benefici a
chiunque stia sperimentando
un senso di mancanza sia a livello emozionale che a livello materiale. Christmas Bell
tradotto significa Campane
72 BENESSERE
di Natale, che corrispondono ad un periodo dell’anno, che, tradizionalmente, è
associato alla gioia nel dare e nel ricevere
amore. è un’erba perenne che si trova
facilmente nel New South Wales e fiorisce da fine dicembre a febbraio. Questo
rimedio assiste nella gestione materiale
delle cose e nella responsabilità dei propri averi. è di beneficio a coloro che fanno esperienza di una perdita qualsiasi.
In fitoterapia dobbiamo ricordare piante
come IPERICO, noto per le sue proprietà nella lieve e moderata depressione.
La RHODIOLA ROSEA, pianta adattogena, che ci permette di “sopportare”
meglio situazioni di forte stress.
La GRIFFONIA SIMPLICIFOLIA è
una pianta africana della famiglia delle
leguminose, utilizzata principalmente
come fonte di 5-HTP (5-idrossitriptofano). Il 5-HTP è il precursore del
neurotrasmettitore serotonina (5-HT),
coinvolto nella regolazione dell’umore
a livello di sistema nervoso centrale.
In particolare bassi livelli di 5-HT
sono associati a diverse forme di
depressione. La carenza di 5-HT
a livello di sistema nervoso
centrale sembra, inoltre, essere associata ad ansia, panico e
cefalea cronica.
Ricordo che alcuni atteggiamenti possono, in questa situazione, essere molto utili:
- non è obbligatorio esibire
o manifestare felicità e "spirito natalizio", se non ci sentiamo psicologicamente in
linea con il contesto: evitare
di dover fingere risulta un
elemento stressante in meno
e ci consente di prenderci
più momenti in cui mettere noi stessi al
centro, non le aspettative di felicità degli
altri. In questi momenti è possibile dedicarci a quel che più ci fa rilassare o che
maggiormente ci dà piacere, anche se
non si tratta di "attività natalizie";
- condividere con qualcuno i propri sentimenti ed emozioni. Se ci si sente tristi,
depressi, preoccupati, è bene parlarne
con qualcuno. Non ci stiamo riferendo
specificatamente ad uno psicologo o ad
uno psicoterapeuta: parlare con una persona cara o più amici, permette di sentirci innanzitutto meno soli e poi è più facile che dal confronto con altri emergano
nuove prospettive e/o soluzioni;
- evitare l'inattività e "il vuoto": come
spesso accade nelle vacanze estive, il
problema delle feste natalizie è che più
facilmente si rimane scoperti, senza
qualcosa da fare o, per chi è in una situazione di solitudine, senza nessuno con
cui passare il tempo. Diventa importante
cercare di impegnare il tempo, pensando
già a cosa poter fare durante i giorni in
cui si sarà più soli;
- evitare di sconvolgere troppo ritmi e
abitudini: i cambi di orari e di alimentazione, molto comuni nelle feste, possono non aiutare la stabilità dell'umore
e/o appesantire con mal di testa la fatica
emotiva.
- rendere la crisi un'opportunità: vivere
dei giorni molto tristi fa andare in crisi,
ma la crisi può rappresentare anche
l'occasione di una svolta, può essere
un'opportunità. Forse si può riflettere
su quali siano le cause del proprio dolore, come fare per affrontarlo e, se proprio se ne sente la necessità, è possibile
ricorrere all'aiuto
di uno psicologo o
di uno psicoterapeuta per affrontarne le cause e
poter vivere meglio non solo il
prossimo Natale,
ma la vita da qui in
Serena Schiavo
avanti.
C
M
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CMY
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CHIRURGIA DELL'ANCA
CON ACCESSO ANTERIORE
intervista a cura di TOMMASO REVERA
Giornalista
Intervista al dott. Giulio Lasagna, Responsabile dell'U.O. di Ortopedia e Traumatologia
Sez. I presso l'Istituto Clinico San Rocco di Ome
"Proprio così. Prima di cominciare
ad eseguire questo tipo di accesso abbiamo sempre eseguito gli interventi
all’anca attraverso un accesso posteriore, sicuramente uno dei più agevoli
accessi per svolgere qualsiasi tipologia di intervento di chirurgia protesica. L'accesso anteriore rappresenta, da
qualche anno a questa parte, una novità: si tratta di una chirurgia di nicchia,
riservata a determinate tipologie di pazienti; non è una chirurgia adattabile a
tutti i pazienti".
Come ha avuto modo di affinare
questa tecnica?
"Come per tutti gli interventi c'è una
curva di apprendimento necessaria.
Bisogna documentarsi e sperimentare
la teoria acquisita tramite i cosiddetti
"cadaver lab", Centri all'avanguardia
per lo studio dell'anatomia umana. Io
ho avuto modo di sperimentare questa
tecnica a Barcellona, dove ho avuto il
privilegio di assistere al lavoro di colleghi illustri, da cui ho carpito più di
qualche suggerimento utile. Personalmente, infine, provengo dalla scuola
F
iore
all'occhiello
dell'attività condotta
dall'Unità Operativa di
Ortopedia e Traumatologia Sez. I dell'Istituto Clinico S. Rocco di
Ome è senza dubbio
la chirurgia protesica dell'anca con
accesso anteriore. Una metodica d'intervento innovativa che l'équipe diretta dal dott. Giulio Lasagna rivendica
con un certo orgoglio. "Se pur già esistente, si tratta di una pratica non molto diffusa che rappresenta l'opzione
meno invasiva per eseguire la chirur-
74 BENESSERE
gia protesica dell'anca". Normalmente,
per accedere all'anca di un paziente, si
è soliti farlo per via posteriore, laterale
o anteriore. L'unico modo per non tagliare nulla, però, è passare attraverso
i muscoli e questo lo si può fare solo
grazie all'accesso anteriore: ciò garantisce una degenza limitata nel tempo
ed un recupero molto più rapido per il
paziente. "Siamo tra i pochi - ha proseguito il dott. Lasagna - ad eseguire
questo tipo di operazione con incisione
inguinale, la cosiddetta incisione “bikini” e senza l'ausilio del letto di trazione: nella stragrande maggioranza
dei casi, infatti, viene fatta con accesso
longitudinale lungo la coscia e con il
ricorso all'apparecchio utile ad inglobare l'arto da operare per facilitare le
operazioni e l'inserimento della protesi". Peculiarità, queste, che non solo
caratterizzano l'operato dell'équipe del
S. Rocco, ma, nel caso dell'incisione,
è molto apprezzata dalle pazienti che
non devono poi convivere con una cicatrice esteticamente "ingombrante".
Dott. Lasagna questa nuova metodica rappresenta una bella novità
per la chirurgia protesica.
Si risparmiano giorni di degenza,
perché il recupero del paziente
è decisamente più rapido,
se non, in alcuni casi,
addirittura immediatO
del prof. Lorenzo Spotorno, autorevole ortopedico ligure a cui hanno dedicato un testo internazionale di tecnica
chirurgica intitolato "Vie chirurgiche
di accesso in Ortopedia e Traumatologia" e ideatore di un sistema protesico
tra i più impiantati al mondo. Anche
per questo io e la mia équipe siamo
specializzati nella chirurgia dell'anca".
La chirurgia protesica dell'anca con
accesso anteriore è adatta per quali
patologie in particolare?
"Sicuramente gli artrosici, persone di
una certa età che lamentano forti dolori e rilevanti limitazioni funzionali.
Il nostro paziente ha un'età media di
70 anni".
Quali sono i vantaggi prodotti da questo
tipo di chirurgia?
"Innanzitutto non si taglia niente e si conserva
tutto. Di conseguenza
i vantaggi sono molteplici: si risparmiano giorni di degenza,
perché il recupero del
paziente è decisamente più rapido, se non,
in alcuni casi, addirittura immediato. Alcune persone, infatti,
tornano in piedi sulle
proprie gambe già il
giorno dell'intervento.
Il ricovero, negli altri
Il dott. Giulio Lasagna
casi, non si protrae mai oltre i sette
giorni. Inoltre, trattandosi di un accesso intramuscolare, vi è un notevole risparmio di sangue. E ancora. Il dolore
post operatorio è molto più contenuto
e l'abbandono delle stampelle avviene
al massimo dopo 30 giorni. L'ultimo
vantaggio, ma non per importanza, è
rappresentato dal fatto che con questa tipologia d'intervento il pericolo
lussazioni è molto ridotto. Ad oggi,
infatti, non ne registriamo alcuna nei
pazienti operati".
I numeri, del resto, parlano chiaro.
"In media qui al S. Rocco effettuiamo
550 protesi all'anno, di cui circa 400
primi impianti. Di queste almeno 150
eseguite con accesso anteriore. Ora i numeri crescono, ma è bene non allargare
troppo le indicazioni. L'altro accesso,
quello posteriore, resta, comunque, una
metodica estremamente valida".
Lei non è nuovo ad interventi "rivoluzionari". è del febbraio scorso,
infatti, la notizia della ricostruzione
di un'anca tramite un trapianto autologo di costola.
"Si è trattato di un intervento di ricostruzione di un acetabolo, l’incavo osseo, dove, per capirci, la testa del femore si inserisce e si muove. Per
ovviare alla perdita di sostanza ossea,
siamo ricorsi all’impianto di un frammento di costa precedentemente
espiantato dalla stessa paziente. Questo grazie ad una tecnica, ideata dal
prof. Reinhold Ganz e mutuata dalla
chirurgia maxillo-facciale".
BENESSERE 75
molluscobalena.it
Liberiamo l’energia
L’importanza
della fitoterapia
a cura di Davide Colosini
Farmacista
Prevenzione delle patologie invernali
powerenergia.eu
seguici su facebook
I mesi dell’autunno sono i migliori per
rinforzare le difese immunitarie e preparare il nostro organismo a contrastare i
disturbi tipici delle stagioni più fredde.
La fitoterapia svolge un ruolo molto importante nella prevenzione.
Vediamo quali sono i rimedi più indicati e
come associarli tra loro:
ECHINACEA Rimedio principe nella
prevenzione delle patologie invernali grazie alle sue proprietà immunostimolanti e
antinfiammatorie. L’Echinacea è in grado
di proteggere l’organismo contro tutti gli
agenti esterni responsabili di malattie influenzali e da raffreddamento. Si trova sia
in estratto secco che in tintura madre. Per
la prevenzione consiglio 1 o 2 compresse
oppure 30-40 gocce di tintura madre al
giorno. è importante assumere l’Echinacea al mattino e mai la sera poiché potrebbe avere un effetto leggermente eccitante
e quindi disturbare il sonno.
Sinergie:
• Echinacea + Propoli per rinforzare le difese immunitarie e proteggere i bronchi;
• Echinacea + Astragalo per rinforzare le
difese immunitarie, proteggere i polmoni
e aumentare la resistenza allo stress.
UNCARIA
TOMENTOSA
Questa pianta trova il
suo miglior utilizzo nella prevenzione delle
malattie
febbrili e
influenzali. In caso di influenza già manifesta risulta particolarmente utile ad alleviare i dolori articolari tipici dell’influenza. Si trova in estratto secco.
ERISIMO Per la prevenzione e la cura
delle malattie da raffreddamento che interessano soprattutto la gola e l’uso della
voce. Si trova in tintura madre.
ASTRAGALO Questa pianta, che solitamente si trova in estratto secco, è adatta soprattutto a chi è soggetto a frequenti
bronchiti, poiché la sua azione è di protezione delle vie aeree e soprattutto dei
polmoni. Essendo anche una pianta adattogena, aiuta l’organismo a combattere lo
stress, che è spesso causa dell’abbassamento delle difese immunitarie.
ONTANO NERO e BETULLA Questi
due gemmoderivati agiscono benissimo,
se presi insieme, nella prevenzione delle
influenze stagionali.
OLI ESSENZIALI 5 gocce di Eucalipto, 3 di Pino e 3 di Timo nel diffusore
delle essenze.
Questa miscela aiuta a purificare e disinfettare l’aria degli ambienti in
cui si vive e lavora. Se
ci sono bambini piccoli, meglio
evitare l’Eucalipto, troppo forte, e utilizzare il Mirto. L’olio essenziale di Mirto
per la sua potente, ma non irritante, azione sul sistema respiratorio è utilissimo
sotto forma di suffumigi per combattere
i primi raffreddori autunnali. In questo
caso mettere 2-3 gocce di quest’olio in
una bacinella di acqua bollente, coprire la
testa con un asciugamano e respirare per
alcuni minuti.
E per i bambini? Ecco i rimedi.
I rimedi fitoterapici più indicati (ma
utilissimi anche agli adulti) sono:
ACEROLA Pianta ricchissima di vitamina C. In compresse
RIBES NIGRUM gemmoderivato antinfiammatorio e immunostimolante.
ROSA CANINA gemmoderivato
dall’effetto dolce, ma efficace, fornisce
un ottimo sostegno alle difese immunitarie dei bambini.
Il Ribes Nigrum e la Rosa Canina vengono spesso utilizzati in sinergia per potenziarne l’effetto. Normalmente il dosaggio
per i bambini è di una goccia per Kg di
peso, preso una volta al giorno come prevenzione e 3 volte al giorno in fase acuta.
Sebbene i gemmoderivati abbiano un’azione più dolce e
delicata
rispetto
alle tinture madri,
solitamente
ne
sconsiglio
comunque l’utilizzo nei bambini
sotto i 2 anni di
età per la preDavide Colosini
senza di alcol.
BENESSERE 77
*Non contiene glutine o i suoi derivati. L’indicazione consente una decisione informata ai soggetti con “Sensibilità al glutine non-celiaca (Gluten Sensitivity)”. **Anche contenuti residuali
di nickel possono creare, in particolare nei soggetti predisposti, reazioni allergiche o sensibilizzazioni. Quindi ogni lotto è analizzato per garantire un contenuto di nickel inferiore a 0,00001%.
Non fatemi venire i vermi!
Nickel Tested**
SENZA
Conservanti
Profumo
Glutine*
Dalla scienza BioNike,
l’innovativo Rejuvenate SGF™
che stimolando i siologici
fattori di crescita cutanei:
• migliora le proprietà
meccaniche ed elastiche della pelle
• riduce la profondità delle rughe
• rende la pelle più levigata
e luminosa
a cura di Monica Chirico
Farmacista
F
Sono frequenti nell’intestino dei bimbi
a impressione a pensarlo... ma non è così
improbabile come si pensa... tutt'altro.
Specie nei bimbi le infestazioni di vermi
nell'intestino sono assai frequenti. Inoltre
sono esposti al contagio anche chi viaggia
spesso, specie in Paesi tropicali, chi proviene da Paesi non industrializzati o chi soffre
di malattie che deprimono il sistema
immunitario.
I vermi (chiamati in termine tecnico
elminti) si introducono nel nostro organismo tramite le nostre mani, che
immettono nella bocca ciò che toccano all'esterno o tramite il cibo crudo o
poco cotto.
In Italia era diffusissimo in passato. Ciò
era dovuto alla scarse condizioni igieniche, al fatto che spesso si mangiava
direttamente frutta e verdura appena colte, senza lavarle
accuratamente, ed allo stretto contatto con gli animali.
Attualmente si assiste ad un aumento delle verminosi (si
calcola che possa riguardare almeno il 20% dei bimbi).
La famiglia dei vermi è davvero varia... non si limita certo
ad un solo elemento!
Visti al microscopio, questi minuscoli esserini sono davvero aberranti... sembrano quasi mostri
nati dalla fantasia dei maghi dell'horror!
Il più' diffuso in Italia è un vermetto
cilindrico, l'Enterobius Vermicularis.
Si contrae direttamente attraverso
il contatto con le uova espulse nelle
feci. Quindi, per evitare infestazioni
di massa (vedi le comunità infantili),
si raccomanda di lavarsi bene le mani
prima di mangiare.
Attualmente si assiste
ad un aumento delle
verminosi (si calcola
che possa riguardare
almeno il 20%
dei bimbi)
DEFENCE XAGE
SPIETATA CON I SEGNI DEL TEMPO,
SENSIBILE CON LA PELLE.
BIONIKE
PER IL BENE DELLA
PELLE SENSIBILE
BENESSERE 79
Tenia Solium
Altri vermi famosi e gettonatissimi
tra i bimbi sono gli ascaridi (Ascarisi
Lumbricoides). Sono vermetti sottilissimi, assomigliano ai lombrichi.
Le loro uova maturano nel terreno e
possono contaminare le verdure a diretto contatto con il terreno.
Le larve, introdotte per via alimentare,
si stabiliscono e colonizzano l'intestino, nutrendosi di ciò che il malcapitato essere umano mangia. Il poveretto
si sentirà, via via, più stanco, nervoso
senza capire perché... Per forza c'è un
intruso in lui, che mangia e si nutre in
vece sua!!!
I parassiti adulti vivono e si riproducono nell'intestino, aderenti alla mucosa
intestinale. Il numero di vermi adulti,
presenti in un unico ospite, può variare da 500 a 3000... e la loro vita media
è di circa 5 anni! Fin troppo longevi i
verdetti...
Altre elmintiasi si contraggono dalle
carni crude o poco cotte. Sono tra le
specie più temibili.
I più conoscono la Tenia Saginata... il
cosiddetto verme solitario.
È un verme gigante... può essere lungo da 4 a 6 metri fino ad un massimo
di 12 metri!!Il suo ciclo vitale dura 8
anni.Vive e si riproduce nell'intestino
sia dell'uomo (ospite definitivo) sia
della mucca (ospite intermedio). L'uo-
80 BENESSERE
mo si infesta mangiando carne bovina (in cui sono
presenti o le uova
o le larve della
tenia) non cotta a
sufficienza.
Il brutto è che un
ospite inopportuno, ma assolutamente opportunista… non dà
sintomi... ma sa
benissimo ciò che
vuole: nutrirsi alle
nostre spalle! I
campanelli d'allarme, che possono far sospettare una
verminosi in atto, sono un inspiegabile prurito anale, stanchezza, dolore
addominale, irrequietezza.
La Tenia Solium, invece, la si contrae
mangiando carne cruda (e contamina-
giorni di seguito. Lo si assume in concomitanza ai pasti. poiché il farmaco,
mescolandosi con il cibo, ha più possibilità di uccidere i vermi.
I rimedi popolari vanno dai semi di
zucca alla mirra, dall'aglio (che è uno
dei più comuni disinfettanti intestinali) alla curcuma.
I semi di zucca favoriscono la funzionalità dell'apparato digerente. Contengono una sostanza, la cucurbitina,
che impedisce ai vermi di riprodursi
nell'intestino e ne favoriscono l'espulsione dall'intestino.
La curcuma, grazie alla presenza di
curcuminoidi, favorisce l'eliminazione
dei vermi ed, inoltre, protegge il fegato
dall'eventuale migrazione dei parassiti.
Importante è impedire le recidive, che
sono frequentissime, poiché i vermi
non sono così facili da eliminare...
Una curiosità... c'è un verme buono,
molto utilizzato in passato nella tera-
l numero di vermi adulti,
presenti in un unico ospite, può
variare da 500 a 3000 e la loro
vita media è di circa 5 anni
ta) di maiale. è una forma più pericolosa, in quanto il verme può formare
cisti nel sistema nervoso centrale.
Ancora più temibili sono le elmintiasi
date da vermi come l'Echinococco e lo
Schitosoma. Oltre a colonizzare l' intestino, questi vermi migrano nel fegato,
formando cisti, che, a lungo termine,
danno problemi seri, a volte letali. Da
noi questi tipi di vermi non sono molto
comuni. Si registrano casi dai migranti
o da chi viene da Paesi equatoriali.
La farmacologia ha sviluppato farmaci molto efficaci per eliminare i vermi.
In genere si usa il Mebendazolo.
La terapia prevede la somministrazione del farmaco 2 volte al dì per tre
pia dei cosiddetti salassi: la famosissima Sanguisuga.
Sottrae sangue e può essere utilizzata
contro la stasi venosa da flebite. Per
poter succhiare il sangue, il verme
inietta in sede una sostanza (l'irudina), che agisce come anticoagulante.
Al verme serve
per
mantenere
fluido il sangue, a
noi come farmaco...
Si può dire che la
Sanguisuga è un
verme brutto, ma
buono... persino
Monica Chirico
altruista!
.
GLUCOSTOP
UNA COMBINAZIONE DI
NUTRIENTI PER IL METABOLISMO
DEI CARBOIDRATI
LA GIMNEMA
Blocca l’assorbimento intestinale del glucosio.
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Favorisce l’assorbimento del glucosio nei vari
tessuti stimolando la secrezione di insulina.
LO ZINCO
In associazione con il Cromo aiuta a migliorare
l’utilizzo del glucosio abbassando la glicemia;
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Il diabete e la natura
a cura di Antonio Schiavo - [email protected]
Farmacista
I
l diabete è ormai considerato una malattia sociale molto diffusa, specie quello di
TIPO 2, causata da una disfunzione del metabolismo
che fa aumentare il livello degli zuccheri nel sangue.
In genere si manifesta dopo i 40 anni e
nelle persone in forte sovrappeso.
Per controllarlo, i medici consigliano
farmaci ipoglicemizzanti, diete e molto esercizio fisico.
Nei confronti di questo tipo di diabete
(tipo 2) ai farmaci tradizionali si possono
associare, sotto controllo medico, molti
rimedi naturali, davvero efficaci.
La prima pianta che voglio presentare è la
Banaba ( lagerstoemia speciosa).
Albero originario del sud est asiatico,
82 MEDICINA NATURALE
Piante ipoglicemizzanti
spontaneo nelle Filippine, Malesia, Thailandia dove la medicina tradizionale ne
utilizza le foglie per estrarre il principio
attivo (droga) che esplica ottime proprietà ipo-glicemizzanti. Il principio attivo,
a cui vengono attribuite tali proprietà, è
Acido Corosolico, che rileva un meccanismo d'azione insulino-simile, attivo anche per somministrazione orale.
Questa droga favorisce l'utilizzo del glucosio da parte delle cellule, in maniera
così efficace che gli è stato attribuito il
nome di "Fito-Insulina".
L'acido corosolico, parallelamente alla
riduzione della glicemia, diminuisce anche i livelli dei lipidi epatici (grassi nel
fegato), perché, probabilmente, abbassa
l'accumulo dei trigliceridi.
Per questa seconda azione viene anche
utilizzato come riequilibrante dell'assetto
lipidico totale.
Possiamo, quindi, considerare l'utilizzo
L'acido corosolico,
parallelamente alla riduzione
della glicemia, diminuisce anche
i livelli dei lipidi epatici
dell'estratto di banaba un valido aiuto per
il controllo del tasso glicemico, ma anche un ottimo supporto per combattere
l'obesità, il sovrappeso e la fame nervosa
dovuta alla fluttuazione della glicemia,
nonché un discreto modulatore dell'assetto lipidico generale.
Una seconda pianta, che voglio presentarvi, è la Momordica Charantia, conosciuta come Ampalaia o Bitter Melon.
Questa pianta è conosciuta in Asia come
una verdura salutare.
Da molto tempo si conoscono i suoi effetti benefici nei confronti del nostro metabolismo e della funzionalità glicemica.
Questo frutto tropicale, che somiglia ad
un cetriolo da insalata, quando è acerbo, è
verde, maturo diventa giallo e si apre per
liberare i semi.
I frutti immaturi ed i semi contengono
sostanze che contribuiscono ad abbassare il livello di zuccheri nel sangue e
un Polipeptide che è simile all'insulina.
L'uso quotidiano di un infuso di "Charantia" può ottimizzare il metabolismo
degli zuccheri, influire positivamente
sulla glicemia, prevenire il diabete, stimolare la digestione, agire consapevolmente sul colesterolo e favorire una normale pressione sanguigna.
La terza pianta, che possiamo utilizzare
per migliorare l'equilibrio degli zuccheri
nel sangue, è la Cannella (cinnamomum
zeylanicum), meravigliosa spezia dalla
storia millenaria. Era utilizzata dagli antichi Egizi per imbalsamare le mummie,
è stata importata in occidente durante il
Medioevo per venire utilizzata come aroma nelle lavorazioni dolciarie. La sua larga diffusione e consumo hanno poi messo in evidenza molte altre sue proprietà.
In primo luogo la sua azione antisettica e
antibatterica, infatti veniva impiegata per
la conservazione delle carni.
La cannella è anche un ottimo digestivo e
carminativo, per tutte queste proprietà è
considerata un "vero medicinale". Recenti
lavori clinici hanno dimostrato che consumare cannella ogni giorno da parte di
persone affette di diabete di tipo 2 aiuta
a ridurre i livelli di glucosio nel sangue.
Gli estratti di cannella, infatti, mimano
l'azione dell'insulina, favorendo l'ingresso e l'utilizzo del glucosio nelle cellule.
Per cui ormai gli estratti di questa pianta sono stati inclusi in molti integratori naturali utilizzati per modulare i
disturbi glicemici.
L’ultima pianta, che voglio suggerirvi, è
la Gymnema Silvestris presente in molti
protocolli terapeutici per abbassare l’indice glicemico.
La sua caratteristica nota è quella di inibire i ricettori del gusto dolce, rendendoci
insensibili a questo gusto e rivelandosi
per questo un valido aiuto nelle cure dietetiche e dimagranti.
I composti presenti nelle foglie di questa pianta svolgono, inoltre, una buona azione ipoglicemizzante attraverso
due meccanismi:
a) inibiscono l’assorbimento degli zuccheri;
b) aumentano la trasformazione metabolica del glucosio a livello cellulare.
La Gymnema è, quindi, una pianta
molto indicata in caso di iperglicemia
o diabete di tipo 2.
Poiché il diabete è una malattia genetica con tendenza all'ereditarietà, ritengo molto utile conoscere l'esistenza
di una pianta che può essere utilizzata
come preventivo da tutti coloro che
hanno questa predisposizione genetica
familiare. La pianta è l'Acai (si pronuncia Assai) che cresce prevalente-
mente nelle foreste pluviali del Centro
America. Si utilizza il frutto ricco di
antocianine e polifenoli.
Le prime esplicano un'azione antiossidante e antiiatrogena per la loro azione
vasoprotettiva e la capacità nel ridurre
le quantità di LDL (colesterolo insolubile cattivo), mentre i polifenoli, oltre
alla loro azione vasoprotettiva e antiinfiammatoria, hanno dimostrato di
essere in grado di tenere bassi i livelli
di glucosio e migliorare la sensibilità
all'insulina.
Anche le antocianidine hanno mostrato la capacità di inibire fenomeni
iperglicemici e di iperinsulina, sopprimendo l'aumento dei lipidi epatici
(grassi nel fegato) e delle concentrazioni dei trigliceridi.
Pertanto l'acai può essere utile in caso
di: protezione antiossidante, protezione cardiovascolare, predisposizione al
diabete di tipo 2, controllo del peso
corporeo, dismetabolismi dei grassi.
La natura, come sempre, è in grado non
solo di aiutare a risolvere problematiche
patolog iche, ma
spesso, se ben conosciuta, è in grado
di prevenirle.
Per ulteriori consigli e per i migliori integratori
potete rivolgervi
al vostro farmaciAntonio Schiavo
sta di fiducia.
.
MEDICINA NATURALE 83
Il ringiovanimento
delle mani
a cura di Giovanni Brunelli- www.giovannibrunelli.it
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Il dorso tradisce spesso l’età della persona
L
Resisti e sostieni il metabolismo dei carboidrati
LIPOIC CANNELLA
Resistere al desiderio di dolci talvolta può essere
veramente difficile!
Stanchezza, cambiamenti ormonali, emozioni…
numerosi possono essere i motivi che inducono a
cercare conforto nei carboidrati che se eccessivi
possono determinare un aumento di peso.
È importante quindi limitare il consumo di zuccheri,
favorirne il corretto metabolismo e seguire una
dieta equilibrata oltre a svolgere un'adeguata
attività fisica.
LIPOIC CANNELLA è un integratore alimentare a
base di acido alfa-lipoico e Cannella (Cinnamomum
zeylanicum Blume). La cannella sostiene il
metabolismo dei carboidrati, favorisce la digestione
e l’eliminazione dei gas intestinali oltre a svolgere
funzione antiossidante.
Gli integratori non vanno intesi come sostituto di una dieta variata, equilibrata e di un sano stile di vita
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e mani sono una
parte del corpo
quasi sempre scoperta ed in bella
vista.
In particolare il
dorso,
chiamato anche la “faccia sociale della
mano”, tradisce spesso l’età della
persona, anche quando questa ricorra a qualche piccolo “ritocchino” per il viso.
Con l’età le mani tendono a smagrirsi, le
vene diventano più evidenti, la pelle meno tonica e macchiata.
La medicina estetica
può fornire un valido aiuto per ovviare a
questo inestetismo; il
ringiovanimento delle mani si effettua con varie metodiche.
Le macchie possono essere trattate con dei peelings cutanei o con
laserterapia.
Ma il ruolo più importante lo gioca il riempimento del dorso, sia
con acido ialuronico o idrossiapatite di calcio, sia con il trapianto di
grasso autologo, la lipostruttura.
L’utilizzo di acido ialuronico può
avvenire senza alcun problema in
ambulatorio e, di solito, non richiede anestesia. Grazie all’uso
di microcannule, il prodotto viene
iniettato nel tessuto sottocutaneo
e fornisce un immediato aumento
del volume, con marcato effetto
di ringiovanimento. Il trattamento
può essere ripetuto, una volta che
il prodotto si sia riassorbito.
La lipostruttura richiede, invece,
un piccolo prelievo di grasso, che
deve, poi, essere trattato e reiniettato nel dorso della mano. Si tratta
di un piccolo intervento, da effettuarsi in anestesia locale ed in sala
Con l’età le mani
tendono a smagrirsi
E le vene diventano
più evidenti
operatoria. Questa tecnica è certamente meno immediata della precedente, ma consente di ottenere
risultati più naturali e duraturi nel
tempo, dato che il tessuto adiposo,
una volta attecchito, rimane permanentemente in sede.
A volte è possibile
che sia necessario un
piccolo ritocco, dato
che una percentuale
non prevedibile del
grasso
trapiantato
va, inevitabilmente,
incontro ad un riasGiovanni Brunelli
sorbimento.
BELLEZZA 85
Il peeling migliora
l’assetto della pelle
a cura di Rita Martinelli - [email protected]
Dermatologa
Un valido supporto per la cura di alcune patologie dermatologiche
I
l termine “peeling” (spellatura) deriva dall’inglese “to peel”, che significa “spellare, sbucciare”.
È un trattamento cosmetico mediante il quale si asporta lo strato più superficiale della pelle del volto e serve per eliminare impurità e favorire la
respirazione cutanea.
I benefici derivanti dall’utilizzo dei peeling erano conosciuti
fin dai tempi antichi. Gli Egizi usavano
fare il bagno nel latte acido, che contiene un alfa idrossiacido (l’acido lattico),
che svolge un’azione levigante e rende
la pelle liscia e luminosa.
Nel 1800 i dermatologi furono pionieri nel formulare e diffondere il peeling
86 BELLEZZA
Nel 1800 i dermatologi
furono pionieri
nel formulare e
diffondere il peeling
chimico-medico
chimico-medico. Negli anni successivi
furono pubblicati studi scientifici, che
ne documentavano le proprietà terapeutiche.
Dal 1990 il peeling è diventata una metodica molto popolare grazie anche ai
mass-media, che ne hanno messo in risalto le potenzialità. Attualmente costituisce un valido supporto per la cura di
alcune patologie dermatologiche, quali
l’acne e la seborrea, ed inestetismi quali
il crono e foto invecchiamento del viso,
collo, décolleté e dorso mani. I risultati
estetici sono significativi:
migliora la texture della pelle che appare più liscia e luminosa, riduce le rughe
e le macchie scure, migliora il tono della cute e l’elasticità.
Le sostanze per un peeling:
come agiscono
Le sostanze, con cui si esegue tale trattamento, sono acidi: glicolico, salicilico,
mandelico, tricloroacetico,
piruvico, ecc. a diverse concentrazioni, specifici per ogni problematica. La
scelta del tipo di acido si fa in base alle
condizioni cutanee ed alle caratteristiche del paziente.
Questi acidi, applicati sulla cute, vengono assorbiti ed, interagendo con le
strutture cutanee, provocano un danno
controllato, a cui segue una rigenerazione dell’epidermide e del derma ed
un ringiovanimento dei tessuti.
Questo meccanismo è definito chemoesfoliazione.
La chemoesfoliazione è effettuata a
diversi livelli di profondità nell’epidermide e nel derma: la profondità è determinata dalla natura dell’acido e dalla
quantità di acido applicata. Si classificano così: peeling superficiali, medi,
profondi.
I peeling superficiali sono i più richiesti, perché inducono effetti meno irritanti sia durante il peeling sia post
peeling.
Come si effettua un peeling
È una procedura ambulatoriale che si
compone di:
1)Accurata toilette dell’area da trattare;
2)Applicazione dell’acido chemoesfoliante, che resta in posa qualche minuto
in funzione della reazione della cute;
3) Applicazione di una soluzione tampone;
4) Applicazione di una crema post peeling.
È indicata un’adeguata preparazione
della cute al peeling, mediante l’applicazione, a domicilio, di creme specifi-
La chemoesfoliazione è effettuata
a diversi livelli di profondità
nell’epidermide e nel derma
che per 7-10 giorni.
Nei giorni successivi al trattamento è
necessario evitare l’esposizione al sole.
Il numero delle sedute è variabile in relazione alla problematica da trattare: è
sufficiente 1 seduta per un refreshing;
sono indicate 3-4 sedute, ad intervalli
di 15-20 giorni l’una dall’altra (cicli ripetibili 2-3 volte all’anno) per problematiche più impegnative.
Le reazioni durante l’esecuzione del
peeling sono: pizzicore, sensazione di
bruciore, eritema transitori; dopo il peeling: eritema (rossore), desquamazione, talvolta croste.
L’intensità dell’irritazione costituiva
un limite ai peeling di ieri. Moderne
preparazioni, formulate con nuove
tecnologie, consentono di ridurre gli
effetti irritativi senza perdita di efficacia, e questo risponde alle esigenze
della società moderna.
Un numero sempre crescente di persone chiede di migliorare l’aspetto della pelle con metodiche non invasive,
che consentano un tempo di recupero
breve, non creino disagio e non limitino l’attività lavorativa e le relazioni
sociali: il peeling
vuol essere una
risposta a queste
aspettative.
.
Bibliografia
1) General Topics
2)History of chemical
peeling. Dermatol Surg
3) Enciclopedia Treccani
Rita Martinelli
BELLEZZA 87
UOMINI ALLO SPECCHIO
a cura di Roberta Rossi
Farmacista
I
0373
L’aiuto del farmacista nella scelta dei cosmetici
n passato gli uomini erano
riluttanti ad utilizzare i prodotti cosmetici e, se lo facevano, cercavano in tutti i
modi di nasconderlo. Oggi la
situazione è cambiata, anche
gli uomini sono più attenti
all'aspetto esteriore. Frequentano regolarmente palestre, Centri benessere
e farmacie.
Se un tempo il reparto cosmetico della
farmacia era il regno incontrastato delle
donne, oggi incontrare un uomo che fa
acquisti per sé non è poi così impossibile.
I cosmetici dedicati al pubblico femminile non sempre soddisfano gli uomini, che
preferiscono prodotti di facile applicazione, con texture fresche, leggere, poco
profumate e che non lasciano residui
grassi sulla pelle. L'universo dei cosmetici maschili nel tempo è aumentato
ed oggi offre una gamma di prodotti
ampia e diversificata, adatta ad ogni
tipo di pelle e di età. Anche in farmacia
ci sono prodotti dedicati esclusivamente
agli uomini e le grandi marche del settore hanno creato linee per soddisfare ogni
esigenza di bellezza: l'uomo si cura, si
ama e vuole essere più bello.
Non solo detergenti, dentifrici, profumi
e prodotti per la rasatura, ma anche idratanti, rivitalizzanti, antirughe, snellenti
ed anticaduta dedicati ai consumatori di
ogni età, attenti al loro benessere fisico.
Ma oltre la moda cosa si nasconde dietro
questo successo?
Sicuramente una serie di evidenze
scientifiche, che hanno dimostrato che
la bioarchitettura cutanea maschile
presenta importanti differenze rispetto
a quella femminile. A partire dalla pubertà le caratteristiche cutanee maschili
cominciano a delinearsi in modo netto
per l'effetto della secrezione costante di
androgeni (testosterone). La cute maschile risulta così più spessa e robusta e,
di conseguenza, più resistente rispetto a
quella femminile, ma meno permeabile
al passaggio di sostanze (anche cosmetiche) a livello transdermico. Nella pelle
maschile le ghiandole sebacee sono più
numerose e più grosse con una maggiore
produzione di sebo e, quindi, un aumento del film idrolipidico. Questo spiega
come i tipi di pelle maschile più diffusa
sono grassa o mista. Ulteriore caratteristica della pelle maschile è la presenza
di un sistema pilifero molto diffuso. La
presenza di un numero maggiore di follicoli piliferi a livello del viso determina
una maggiore comedogenesi. Anche la
quantità di collagene risulta maggiore a
livello della cute maschile, con un aumento dell'idratazione a livello corneo.
Ne consegue che l'invecchiamento cutaneo maschile avviene più tardi rispetto
a quello della donna. Quando, però, il
processo si innesca, la pelle maschile
BELLEZZA 89
fra i 30 e i 50 anni la pelle maschile
perde spessore rapidamente E
si segna in profondità con la
comparsa di rughe
perde spessore rapidamente, si segna in
profondità con la comparsa di rughe fra
i 30 e i 50 anni.
La rasatura del viso rappresenta sicuramente il trattamento cosmetico maschile
per eccellenza . Il ventaglio di cosmetici
dedicati alla rasatura è quanto mai ampio
e differenziato e contempla prodotti specifici pre e post rasatura. I prodotti sono
formulati sotto forma di saponi, creme,
schiume, gel e lozioni da applicare prima e dopo la rasatura, per ammorbidire
la cute, facilitare lo scorrimento della
lama e proteggere la pelle dalla sua azione aggressiva, contrastando le irritazioni
e favorendo l'idratazione. I prodotti per
la rasatura devono essere arricchiti con
sostanze lenitive, che migliorano lo stato della cute in caso di irritazione, desquamazione, arrossamento ed apportano sollievo alleviando pruriti, pizzicori
ed altre sensazioni fastidiose.
Anche se non esiste una ricetta che
vada bene per tutti i tipi di pelle, ci
sono alcuni prodotti che non devono
mancare nel bagno di un uomo. Oltre
al classico dopo barba non bisogna mai
dimenticare una buona crema idratante
arricchita di filtri UVA per prevenire gli
effetti del fotoinvecchiamento e sostanze protettive adatte alle diverse esigenze cutanee (nutrienti, tonificanti e sebo-
regolatrici) sotto forma di gelcrema o
fluido. Indispensabili sono i cosmetici
utili per contrastare l'invecchiamento.
Gli antiage sono arricchiti con antiossidanti, peptidi biomimetici e antimacchia. Troviamo poi gli scrub, molto importanti per contrastare gli inestetismi
del viso derivati dalla rasatura. Infine
non dobbiamo dimenticarci di borse,
occhiaie e rughe intorno agli occhi.
Prodotti delicati in gel a base di equiseto, edera, arnica, rusco e camomilla
rendono lo sguardo fresco e riposato.
Se sei un uomo e manifesti alcune
difficoltà nell'individuare i prodotti adatti a te,
chiedi consiglio
al farmacista, che
è in grado di aiutarti a scegliere i
cosmetici in linea
con le tue esigenRoberta Rossi
ze cutanee.
.
PSICOLOGIA E SESSUOLOGIA
a cura di SARA ZILIANI - [email protected]
Psicologa e Consulente Sessuale
Questa rubrica si occupa di fornire una risposta ai Vostri dubbi
o a semplici curiosità in tema di Sessualità e di Psicologia.
Potete inviare le vostre domande a: [email protected]
Sara Ziliani
RapportisessuALiincrisi
dopolanascitadiunfiglio
Gentile Dottoressa,
io e mia moglie siamo sposati da due anni ed ora stiamo attraversando una
crisi, che dura ormai da un anno ed è iniziata con la nascita di nostro figlio.
Mia moglie è sempre nervosa, si dimostra molto distante da me, i rapporti
sessuali sono pressoché inesistenti e non mi sembra più la ragazza dolce
che avevo sposato. Sembra che tra noi si sia spezzato qualcosa…Vorrei
recuperare il rapporto, ma sembra che ogni mio tentativo sia vano. Vorrei
capire il perché di quello che ci sta accadendo e se c’è qualcosa che posso
fare. Grazie.
Enrico
Caro Enrico,
purtroppo quello che tu stai descrivendo capita spesso. La nascita di un figlio
ha un forte impatto sulla vita di coppia
e le madri sono chiamate ad investire
innumerevoli risorse di energia e di
tempo verso il neonato, mettendo un
po’ da parte il loro ruolo di donne.
Con la gravidanza la donna subisce
cambiamenti fisici e psicologici.
Innanzitutto l’allattamento porta ad
una riduzione della dopamina nel sangue e ad un aumento dei livelli di prolattina, che hanno come conseguenza
una riduzione del desiderio sessuale,
dopodiché anche il cambiamento fisico, conseguente alla gravidanza, porta
la donna a non sentirsi sensuale come
prima.
Il neonato catalizza tutte le attenzioni,
i ritmi sonno-veglia cambiano ed anche l’umore può risentirne.
Affrontare la nascita di un figlio significa attraversare un periodo molto delicato, in cui viene richiesta ai genitori
tanta dedizione e pazienza.
Cosa puoi fare per ritrovare la complicità con la ragazza di cui ti eri innamorato?
- La cosa principale, per non perdere
l’intimità, è la comunicazione: parla
con tua moglie serenamente di quello
che provi in questo momento;
- Cercate un momento solo vostro, con
frequenza almeno settimanale, affidando il bambino, ad esempio, ai nonni;
- Corteggia tua moglie, come facevi
quando eravate solo fidanzati;
- Cerca di comprenderla, accettando
che può sentirsi stanca o sopraffatta
dalla responsabilità di una nuova vita
che dipende da lei.
E soprattutto… condividete sempre
tutto, perché è grazie alla condivisione
che si forma una squadra!
.
PSICOLOGIA 91
Metabolicamente
Tra scienza e gastronomia
a cura di Claudio Macca
Direttore Unità Dipartimentale di Dietetica e Nutrizione Clinica Azienda Spedali Civili di Brescia
Presidente ADI Lombardia
Tecniche e ricette per la dialisi peritoneale
La dialisi peritoneale presenta importanti problematiche nutrizionali, sia a
breve che a lungo termine, ed il paziente approda al trattamento dialitico
dopo un percorso più o meno accidentato, ma, generalmente, caratterizzato
Carissime lettrici e carissimi lettori,
a grande richiesta del pubblico, in via
del tutto eccezionale per la rivista, la
prefazione del libro, l’unico a livello
internazionale, realizzato dal sottoscritto e dal Dott. Claudio Macca,
relativo alle ricette e tecniche per la
trasformazione dei cibi indicati per
coloro che devono sottoporsi a dialisi
peritoneale.
Con immenso piacere e ringraziandovi per il costante e caloroso seguito,
vi lascio alle parole del Dott. Macca, che con me ha creato e divulga la
“Cucina lineare metabolica”.
Luca Barbieri, Chef
La prima cosa che un medico desidera
per il suo paziente è che stia bene, ben
consapevole di quanto sia necessario
e impegnativo aggiornare sempre i
propri schemi terapeutici, e, sfruttando memoria, esperienza, prudenza e
ricerca, ottenere quel qualcosa in più
che lo contraddistingua dagli altri.
Vi è tuttavia un punto oltre il quale è
difficile progredire nei risultati.
Se i farmaci non bastano, ci si sofferma allora più sul quotidiano del
paziente e della sua malattia, per
esempio sulla dieta: perché nessuna
malattia può prescindere da una dieta
e perché vi è una dieta per ogni malattia.
E’ difficile prescrivere una dieta senza
incorrere nella ripetitività di moduli
92 ALIMENTAZIONE
è difficile prescrivere
una dieta senza
incorrere nella
ripetitività di moduli
alimentari impersonali
e demotivanti al cibo
alimentari impersonali e demotivanti
al cibo.
Chi avrà in mano questo libro, che sia
paziente, medico o dietista, o un lettore interessato, questo potrebbe saperlo bene per precedenti esperienze
negative (con conseguente inevitabile
pregiudizio) specie di malattie impegnative dal punto di vista metabolico
e alimentare, come le malattie renali,
quasi sempre gravate dal rischio di
malnutrizione.
da malnutrizione.
La malnutrizione è forse la più importante sfida terapeutica: condurre
il soggetto anoressico o iporessico
a cibarsi, ed a cibarsi correttamente,
cimenta la tenacia, l’acume e l’esperienza clinica.
Inoltre il paziente dializzato è esposto ad un cumulo di complicanze di
ordine metabolico e vascolare, spesso
conseguenti alla durata della malattia,
alla sua anzianità ed a problemi di ordine nutrizionale.
Oltre a ciò, il trattamento dietetico delle malattie croniche si scontra
spesso con tutta una serie di problemi
di ordine gustativo e sensoriale.
CucinaLineareMetabolica prosegue
con questo libro il suo programma di
elaborazione, attuazione pratica e diffusione della sua filosofia dietetica:
“Nella CucinaLineareMetabolica le
prescrizioni e le ricette dietetiche prescindono da rigorosi e monotoni programmi standardizzati, sono prescrizioni con una propria identità,
bilanciate dal punto di vista nutrizionale, ricche di colore e di gusto,
appaganti dal punto di vista visivo e
sensoriale, per far sì che, anche nei
malati e nei soggetti affetti da patologie gravi e penalizzanti dal punto
di vista alimentare, l’atto del nutrirsi
non sia più causa di sconforto, ma di
piacere”.
Una maggiore attenzione ai bisogni
sensoriali dei pazienti nella preparazione delle diete è una premessa metodologica assai importante sia per
soddisfare le necessità adattative alla
malattia che per migliorare la qualità
di vita.
La Cultura Sensoriale è una scelta
strategica per innovare il mondo della dietetica e della nutrizione, espande
la platea di utilizzatori e favorisce la
compliance dietetica, modulando la
dieta alle diverse individualità sensoriali e gustative, senza prescindere
da una cultura oggettiva degli stimoli
sensoriali forniti dalla materia prima
utilizzata.
il ruolo di Luca Barbieri nella
creazione, elaborazione ed
affinamento dei cibi risulta
fondamentale
Ci stiamo dunque aprendo ad un
aspetto cognitivo ed affettivo della
prescrizione dietetica, pur senza trascurarne l’aspetto analitico e compositivo?
Si può dire di sì.
Una nuova dimensione culturale in cui
affluiscono anche conoscenze ed esperienze irrinunciabili: il ruolo di Luca
Barbieri, Chef Internazionale, nella
creazione, elaborazione ed affinamento dei cibi risulta fondamentale.
Nella sua esperienza professionale e
nella sua cultura del cibo si realizza il
migliore ed impareggiabile strumento
applicativo della nostra filosofia dietetica.
Le due nostre Dietiste, Sonia Lazzaro e Romina Bertoli, hanno donato
la loro esperienza e maturità professionale nella cura
dei pazienti dializzati,
supportandoci e collaborando utilmente
alla redazione del
libro;
dei loro
consigli e della
loro disponibiliClaudio Macca
tà siamo grati.
.
ALIMENTAZIONE 93
Cibi e farmaci
le associazioni da evitare
a cura di Erica Denti
Farmacista
Medico e farmacista possono chiarire i vostri dubbi
raccolta,
stoccaggio,
classificazione
e smaltimento
di farmaci
e prodotti
farmaceutici
non più vendibili.
Strada Comunale della Fonticella – 65016 Montesilvano (PE)
tel: 085 4681525 - web site: farmecoservice.it - e-mail: [email protected]
è risaputo quanto l'alcool possa essere
una cattiva compagnia per i farmaci,
ma esistono altre bevande e alimenti,
che possono compromettere la riuscita delle terapie farmacologiche.
Le possibili interazioni tra i medicinali ed i cibi più comuni devono essere conosciute non solo dai pazienti
anziani e malati cronici, che utilizzano ogni giorno più farmaci, ma anche
dalle persone che li assumono occasionalmente.
Cibi e bevande possono influire
sull'assorbimento, il metabolismo, la biodisponibilità e l'escrezione del farmaco e renderlo inefficace, potenziarne la tossicità o generare un particolare effetto collaterale o effetti collaterali anche gravi, questa è l'allerta dell'Agenzia
Italiana del Farmaco (AIFA).
Di seguito descriveremo alcuni effetti dovuti ai più comuni mix di cibi, bevande
Il cocktail tra alcool
e farmaci sedativi,
tranquillanti o psicofarmaci
è uno tra i più pericolosi
ALIMENTAZIONE 95
con farmaci.
Il cocktail tra alcool e farmaci sedativi, tranquillanti o psicofarmaci è
uno tra i più pericolosi, in quanto le
bevande alcoliche ne amplificano
l'effetto diminuendo i riflessi dell'uomo talvolta fino ad indurre lo stato
di coma e perdita di coscienza. Anche gli antistaminici, utilizzati per le
allergie, possono divenire molto soporiferi. Gli asmatici, che utilizzano
broncodilatatori contestualmente alle
bevande alcoliche, andranno incontro ad alcuni problemi come nausea,
mal di testa, vomito e rialzi pressori
improvvisi. Il mix con farmaci abbastanza comuni come antinfiammatori
e analgesici concorre al rischio di gravi danni epatici e frequenti sanguinamenti gastrici.
Il caffè, ma anche tutte le bevande
energizzanti, che contengono una
considerevole quantità di caffeina,
andrebbero diminuiti o addirittura
evitati durante le terapie con i farmaci prescritti per curare l'insonnia, perché entrerebbero in contrasto, mentre
broncodilatatori o farmaci attivi sul si-
96 ALIMENTAZIONE
il latte
ed i suoi derivati
interferiscono con
alcune classi di
antibiotici tra le quali
le tetracicline fino ad
annullarne l'effetto
stema nervoso subirebbero un effetto
amplificato con conseguente tachicardia, eccitabilità e nervosismo.
Negli ultimi anni sono stati numerosi
gli studi incentrati su pazienti, che, bevendo succo di pompelmo e contemporaneamente assumevano farmaci
quali antibiotici, antipertensivi, statine, immunosoppressori, antinfiammatori e cortisone, farmaci attivi sul sistema nervoso, manifestavano una
serie di effetti anomali modificando
la riuscita della terapia. È così emerso
che le furocumarine, contenute sia nel
succo che nel frutto del pompelmo,
sono in grado di amplificare in maniera evidente il metabolismo dei farmaci aumentando la loro concentrazione
nel sangue circolante ed impedendo
all'organismo di inattivarli al momento giusto.
è, pertanto, caldamente sconsigliato l'utilizzo di
queste bevande
e, comunque,
andrebbe sempre informato
il medico, se
così non fosse.
Anche il latte
ed i suoi derivati
hanno
una controindicazione: interferiscono con
alcune classi
di antibiotici tra le quali le tetracicline fino ad annullarne l'effetto, mentre
indeboliscono quello dei chinoloni, in
quanto il calcio, contenuto in questi
alimenti, si lega alle molecole del farmaco disattivandolo.
Formaggi stagionati, acciughe, cioccolato, vino rosso, insaccati sono cibi
molto ricchi di tiramina e il suo accumulo, dato dall'associazione con farmaci antidepressivi (anti MAO), antibiotici e antimicotici, potrebbe indurre
a crisi ipertensive importanti.
Vanno limitati gli alimenti ricchi di
potassio come la banana ed alcune
verdure a foglia larga o sostituti del
sale da cucina a base di potassio nei
pazienti ipertesi in terapia con ACE
inibitori e diuretici per evitare un ulteriore accumulo del potassio circolante,
che altrimenti causerebbe palpitazioni
ed alterazioni del battito cardiaco. Per
chi utilizza la digossina, un farmaco
prescritto nell'insufficienza cardiaca,
è da evitare l'uso della liquirizia per
scongiurare aritmie o, nel peggiore dei
casi, infarti.
Broccoli, spinaci, cime di rapa, cavoletti di Bruxelles sono alimenti
banditi a tutti i pazienti in terapia anticoagulante orale (TAO): questi alimenti sono ricchi in vitamina K (detta antiemorragica), che si opporrebbe
all'azione dei farmaci anticoagulanti
diminuendo la capacità di mantenere
il sangue fluido.
Queste sono alcune delle interazioni
più comuni tra farmaci ed alimenti:
medico e farmacista sapranno sempre chiarire ogni vostro dubbio per
aiutarvi a trovare
un regime alimentare adeguato
e permettere di
ridurre gli effetti
collaterali dell'associazione farmaco-alimento ed ottenere una terapia
Erica Denti
efficace.
.
Il cancro è buio,ma
può anche essere luce!
a cura di Emanuela Zanardini
Giornalista
Intervista a Barbara Baldassari, autrice di "Andrà tutto bene… ho il cancro"
I
dati parlano chiaro: nell’ultimo decennio sempre più
donne sono state colpite da
tumore al seno. Grazie ai
progressi della medicina e
ad una diagnosi precoce,
però, la probabilità di guarire sfiora il 95%. È su queste basi che,
nel 2007, Nini Ferrari – ex paziente
oncologica a sua volta – ha fondato la
Onlus Esa–Educazione alla salute attiva (www.esa-salutedonna.org) con
l’autrice – ma solo la volontà di condividere la mia esperienza e metterla
a disposizione di tutti”.
La parola "tumore" fa paura ed è
spesso associata a "morte", ma Barbara insegna che non è sempre così:
“Si impara a vivere ogni attimo e
sento la responsabilità per chi non ce
l’ha fatta, i miei figli e le cure fatte
finora. Anche se ho il cancro, sono
ancora una persona normale: superato lo shock iniziale, scatta una
La parola "tumore" fa paura
ed è spesso associata a
"morte", ma Barbara insegna
che non è sempre così
l’obiettivo di promuovere la salute
femminile.
Dopo i tanti progetti avviati, nel
2013 è stato pubblicato Andrà tutto bene… ho il cancro (in vendita
su Amazon e tramite l’editore Serra
Tarantola di Brescia) di Barbara Baldassari: un’autobiografia sul suo difficile percorso di malattia iniziato nel
2010, ma anche del modo in
cui tutt’oggi vive la vita con
grinta e coraggio. “Nel mio
libro non c’è presunzione
d’insegnamento – chiarisce
sorta di istinto di sopravvivenza. Ci
sono giorni “sì” e giorni “no”: la
missione è godersi appieno i giorni
“sì”! Il tumore si nutre dei momenti
di sconforto, ma non bisogna permetterglielo”.
Un dolore che non appartiene solo
alle pazienti, ma anche a coloro che
le circondano come familiari e amici:
Per saperne di più
www.esa-salutedonna.org
come allora far coincidere i bisogni
e le emozioni di tutti? “Col tempo
ho iniziato a concedere a chi voleva
starmi vicino di farlo, pur rispettando le mie esigenze – confida la protagonista della storia - In questi anni ho
conosciuto anche tante pazienti: io le
sostengo, perché, a mia volta
ho vissuto le loro stesse storie… è come passarsi il testimone! L’idea che si ha del
cancro è di ‘buio’, ma può
LIBRI 97
“Controllatevi e
anticipate il tumore
prima che arrivi".
anche essere ‘luce’: io l’ho dovuto
scoprire sulla mia pelle, in passato
non lo sapevo”. Prima di ammalarsi
Barbara non immaginava nemmeno la portata del cambiamento fisico
che un cancro al seno può comporta-
re: “Tutto cambia, bisogna far pace
con lo specchio: un seno sfregiato,
i capelli caduti, le mestruazioni che
scompaiono… non ti senti femminile,
ma sei sempre tu che puoi fare la differenza, anche con piccoli e semplici
accorgimenti estetici”.
Barbara si è sentita chiedere le informazioni più disparate, ma c’è un
messaggio che vuole lanciare, specialmente alle donne: “Controllatevi
e anticipate il tumore prima che arrivi: è un atto di responsabilità verso
voi stesse. Con la frase del titolo Andrà tutto bene e
del mio tatuaggio
Vivere vuol dire
lottare, vorrei in
maniera affettuosa
abbracciare
idealmente il pubblico che leggerà
queste mie paro- Emanuela Zanardini
le”.
.
Needle Shaping ovvero
il lifting non chirurgico
a cura del Dott. ENRICO FILIPPINI, endocrinologo (Brescia)
Professore a contratto in “Nutrizione Clinica” - Roma
I
Inverno, tempo per curarsi il viso
nverno, tempo per curarsi il
viso; le terapie estetiche del
viso possono essere affrontate con minori patemi in
autunno-inverno, per diverse
ragioni: prima di tutto perché
la pelle è meno irritata dal
sole e tende a macchiarsi di meno. Il
lavoro del medico estetico esperto in
terapie estetiche del viso viene, quindi,
facilitato. La seconda ragione è rappresentata dalla minore vasodilatazione dei
capillari superficiali del viso e questo
permette di effettuare terapie senza pericolo di lasciare piccoli fastidiosi segnetti
blu, totalmente innocui e reversibili, ma
mal tollerati dai pazienti.
In verità posso dire che la medicina
estetica, la cura medica degli inestetismi del viso è profondamente cambiata proprio negli ultimi anni. Il calo dei
lifting chirurgici è stato inesorabile,
mentre vertiginoso è stato l’aumento
dell’uso di filler all’acido ialuronico e
della tossina botulinica.
Ma manca ancora qualcosa... ”Acido
ialuronico, botulino, cara signora, è la
soluzione al suo problema. Sa, cara signora, che lo ialuronico ha sostituito il
collagene che iniettavo vent’anni fa,
perché è più sicuro”: è la frase che regolarmente ho ragionevolmente accompagnato alla spiegazione della terapia alle
mie signore; oltre alle carte del consenso,
alla lunga ormai trentennale esperienza maturata, ai bollini dei più rinomati
prodotti adottati, ma... quel brivido, gli
occhi un po’ incerti, la voce mix di quasi
mezza vergogna e pudore, che in fondo
a tutto prende coraggio e dice: “Dottore,
ma siamo sicuri di questo ialuronico, del
botulino? Ho visto filmati terribili, visi
rovinati, alterati; e poi Bruno Vespa, la
sua trasmissione con personaggi grotteschi e mostruosi!”
A tutte voi, a tutti voi amiche, amici,
che state ora leggendo, è venuto questo brivido, quando vi siete trovati davanti al medico con la fiala di ialuronico in mano. E sicuramente molti di
voi hanno ringraziato il dottore per le
informazioni, ma vi hanno rinunciato.
Le rughe, il rilassamento della pelle
non sono così disastrosi da giustificare
l’ansia di una sostanza estranea, di un
farmaco nel nostro corpo.
Quello che vi ho appena scritto non è un
racconto di fantasia, ma sono i pensieri,
le parole di Giulia (non è il vero nome,
per la privacy). Giulia è la bella signora
della fotografia; il viso veramente molto bello, un po’ segnato dopo le gravidanze, qualche sbalzo di peso e gli ormoni in fase calante. Un viso come il
suo merita solo di essere ben tenuto, tonificato e sostenuto, ma Giulia non vuole ialuronico. Le ho proposto, quindi, la
nuova tecnica del needle shaping, spiegandole e mostrandole l’apparecchiatura e l’aghettino simile a quello usato per
l’agopuntura. Non viene iniettato nulla.
Non anestetico (non c’è dolore, bensì
solo una leggera tensione nel punto di
pelle da trattare), lettino e lampada accesa, ho inserito delicatamente l’aghetto, ho imprigionato progressivamente le
A sinistra il viso dopo la seduta
fibre elastiche (microscopiche) di Giulia, e le ho riposizionate (un movimento
quasi impercettibile al paziente) lungo
le linee naturali di trazione. Tanti microscopici elastici dove vogliamo l’effetto
lifting. Mezz’oretta di chiacchierata
con Giulia. Fatto il primo mezzo viso,
abbiamo fotografato la differenza, che
ho mostrato a Giulia, per tranquillizzarla; alla fine della seduta mi sembrava
contenta, del risultato naturale, la
mancanza di ematomi, tumefazioni, dolore. Ora, se
vuole, può ripetere l’esperienza sul
collo e le labbra, i
glutei, le braccia e Dott. Enrico Filippini
l’addome!
NOVITà 99
Andarpermostre.
Verona prima al mondo per gli
studi sul rene a spugna midollare
a cura della Redazione
I
Fiorella Memo
I risultati nella classifica della Johns Hopkins University di Baltimora
l team della Nefrologia
dell’Università di Verona primo nella classifica mondiale
sulla ricerca nel campo del
rene a spugna midollare. Ad
affermarlo la Johns Hopkins
University di Baltimora, che,
dopo un’attenta analisi dei lavori clinici nei diversi settori della medicina
degli ultimi anni, compresa la nefrologia ed i suoi settori specifici, ha stilato
una classifica dei “migliori al mondo”
nei vari ambiti. Il team scaligero coordinato da Antonio Lupo, Direttore
della Nefrologia dell’Ateneo e composto dalla dott.ssa Antonia Fabris e
dal prof. Giovanni Gambaro nel periodo della sua attività presso la Nefrologia di Verona, non solo ha guadagnato
il primo posto nell’ambito degli studi
sul rene a spugna midollare, ma vede
Gambaro, Fabris e Lupo posizionarsi
rispettivamente ai primi tre posti nella
classifica dei migliori nefrologi del pianeta, che trattino di tale patologia rara.
“Il gruppo della Nefrologia di Verona - spiega Antonio Lupo - s’interessa di questa patologia sin dagli anni
80 e, nel corso di questo periodo, ha
raccolto una delle casistiche più numerose al mondo, che ha permesso,
Il prof. Antonio Lupo
partendo dall’osservazione clinica e
passando successivamente ad indagini
più approfondite, di portare importanti
contributi alle conoscenze patogenetiche, fisiopatologiche e terapeutiche di
questa malattia renale”.
Il rene a spugna midollare, che deve
il suo nome alla presenza nella parte
midollare del rene di piccole "cavità"
come quelle che si osservano nelle
spugne, fa parte delle malattie malformative cistiche del rene. L’incidenza di questa patologia è di circa l’1%
nella popolazione generale, ma diven-
Il rene a spugna midollare
fa parte delle malattie
malformative cistiche del rene
100 NOVITà
a cura di FIORELLA MEMO - [email protected]
REZZATO (BS)
ta del 15-20% nei pazienti, che hanno calcolosi renale recidivante, che è
il modo più frequente con cui questa
malattia si presenta.
“Partendo da un’ attenta osservazione
clinica e dalla paziente raccolta di dati
- aggiunge Lupo - si sono progressivamente potuti documentare il carattere familiare della malattia, indagare
i geni coinvolti nella sua patogenesi
e le correlazioni genotipo/fenotipo,
perché ciascun caso si manifesta in un
modo differente.
Abbiamo, inoltre, potuto indagare le
complesse alterazioni di alcune funzioni dei tubuli renali di questi pazienti, la frequenza e il nesso fisiopatologico con altre patologie associate
quali l’alterato metabolismo minerale
dell’osso, sviluppare dei principi di terapia per neutralizzare le conseguenze
delle alterazioni tubulari, ridurre gli
episodi di calcolosi e migliorare la
mineralizzazione ossea”.
Una ricerca di tipo traslazionale, dunque, in cui, partendo dall’osservazione
di dati clinici e di laboratorio, si è passati
all’indagine delle complesse alterazioni
genetiche e biomolecolari alla loro base.
“La soddisfazione personale per il riconoscimento di questi anni di lavoro è,
naturalmente, molto grande sia per la
Nefrologia di Verona, sia per l’Università, perché si dimostra che ricerca clinica
e ricerca di base non sono campi separati, ma, nel giusto contesto, si sviluppano insieme nell’ottica di un migliore
approccio alle diverse patologie”.
.
Villa Fenaroli ospita una ricchissima rassegna d’arte contemporanea grazie al
progetto Arte in Villa, dodici mesi di esposizioni di artisti nazionali e internazionali
che indagano l’arte nelle forme più varie, dalla pittura all’incisione, alla fotografia
fino al body painting. La manifestazione è curata dall’Associazione Arte e Cultura
Ars Vivendi che con l’occasione vuole ricordare il vignettista bresciano Roberto
Francesconi che è stato apprezzato vignettista di Profilo Salute. Per informazioni
su questo e gli altri eventi dell’Associazione www.rosaeventi.blogspot.com
BRESCIA
La città celebra la “sua” epoca artistica con la mostra Rinascimento sino
alla primavera 2015. Tre grandi esposizioni dentro e fuori il Museo di Santa
Giulia, con opere di Giorgione e Savoldo, Fra Bartolomeo e Raffaello, oltre
al percorso di approfondimento “Svelare l’arte”. L’evento preannuncia la
straordinaria riapertura della Pinacoteca Tosio Martinengo.
Per informazioni www.bresciamusei.com
MILANO
Praticamente impossibile non passare dal capoluogo in questo periodo. Dal 19 ottobre
all’8 marzo Palazzo Reale ospita la mostra dell’anno, Van Gogh. L’uomo e la terra.
Oltre 50 opere raccontano il desiderio dell’artista di scavare nella bellezza e nell’umiltà
della natura, il paesaggio rurale e il mondo contadino con cui Van Gogh sente affinità e
immedesimazione. La terra, i suoi frutti e il rapporto con l’uomo sono i temi che hanno
ispirato l’imminente Expo 2015. Tutte le informazioni sul sito
www.vangoghmilano.it
A pochi metri al Museo del Novecento l’appuntamento è con Klein-Fontana. Milano
Parigi 1957-1962. Due protagonisti assoluti del movimento artistico del XX secolo,
due esperienze parallele e profondamente legate anche sul piano personale, Lucio
Fontana e Yves Klein si svelano attraverso opere, immagini, filmati e carte d’archivio.
Informazioni all’indirizzo www.museodelnovecento.org
La Mostra di Marc Chagall al Palazzo Reale di Milano, con oltre 220 opere, si presenta come la più grande retrospettiva mai
dedicata in Italia al pittore russo. Dipinti ancora nelle collezioni degli eredi, e talvolta inediti, si affiancano a capolavori provenienti
dai principali Musei del mondo, all’interno di un percorso che intende illustrare l’intera produzione dell’artista, la cui vicenda
biografica, quasi centenaria, gli ha permesso di venire a contatto con le più importanti avanguardie europee del Novecento.
La Mostra rimarrà aperta sino al 1 febbraio 2015. Orari: Lunedì: 14.30–19.30, Martedì, mercoledì, venerdì e domenica: 9.30-19.30,
Giovedì e sabato: 9.30-22.30 www.mostrachagall.it
VICENZA
Dal 24 dicembre al 2 giugno 2015 nella Basilica Palladiana di Vicenza si terrà la Mostra curata da Marco Goldin Tutankhamon
Caravaggio Van Gogh. La sera e i notturni dagli Egizi al Novecento. Un vortice di capolavori, sensazioni, emozioni e simboli.
MOSTRE 101
PEPERONI “IMPASTATI”
Ingredienti per 4 persone
• 200 grammi di mezze penne rigate integrali
• 2 peperoni gialli grandi e carnosi
• 400 grammi di pomodori San Marzano ben maturi
• 1 spicchio d’aglio
• 50 grammi di olive dolci nere
RICETTA
PEPERONI “IMPASTATI”
a cura di Laura e Silvia Squizzato
www.gemellesquizzato.it
C
Lavate i peperoni, asciugateli e metteteli
in forno all’interno di una teglia per
circa dieci-quindici minuti fino a quando
vedete che la pelle si raggrinzisce un po’.
Metteteli, a questo punto, in un sacchetto
di carta del pane e fateli raffreddare.
Una volta intiepiditi, potete spelarli con
un coltellino. Poi divideteli in due per
lungo, eliminando il gambo, i semi e tutti
i filamenti bianchi. Mentre i peperoni
raffreddavano nel sacchetto del pane,
avrete messo a bollire l’acqua, tuffato i
pomodori e subito scolati e raffreddati
con acqua fredda, per poi spelarli
facilmente e tagliarli a pezzettini.
Scaldate, a questo punto, l’olio in una
pentola antiaderente e fate imbiondire
uno spicchio d’aglio, che poi potete
eliminare, unire i pomodori, salare e fare
cuocere il sugo per dieci minuti a fuoco
vivace.
Intanto avrete portato a bollore dell’altra
acqua, salatela e buttate la pasta, che
dovrà essere scolata decisamente al
dente (circa poco più della metà della sua
• 2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
biologico
• 2 cucchiai colmi di pecorino grattugiato
• Qualche foglia di basilico
• Sale e pepe
cottura), versatela nella pentola del sugo
aggiungendo le olive nere snocciolate
e tagliuzzate, il pecorino, il basilico
spezzettato ed una macinata di pepe.
Quindi salate leggermente l’interno
dei peperoni tagliati, riempiteli con la
pasta e metteteli nel forno preriscaldato
a 180 gradi in una teglia antiaderente
leggermente oliata e lasciateli cuocere
per circa 40 minuti.
Servite a tavola ed il risultato sarà
assicurato!
Un accostamento insolito per un piatto dedicato alla bella stagione
oncedeteci il gioco di
parole, perché, invece della classica pasta ai peperoni, in
questo numero vi
proponiamo dei peperoni ripieni di pasta. Così otterremo una pasta gustosa, che sa di peperone senza
contenerlo, in modo che, se ad un
vostro ospite proprio “non va giù” il
peperone perché è indigesto, può
mangiare solo la pasta e lasciare nel
piatto il “contenitore”!
102 RICETTA
103
Alla scoperta del torrone
di lago e del buon vino
Cà dei Frati è azienda alla quarta
generazione ed i Dal Cero possono
giustamente sentirsi orgogliosi di
quel che sono riusciti a produrre
a cura di LUIGI CAVALIERI
Giornalista
Dopo la presentazione a Sirmione appuntamento a Cremona
U
na triangolazione che
meglio di così non poteva esserci: il lago di
Garda con Sirmione,
la sua perla più preziosa; il vino, quello di
Cà dei Frati, pregiato
abbinamento; ed infine lui, sua maestà
il torrone, quello di Cremona, ma, in
particolare, quello di Massimo Rivoltini,
l'ultimo artigiano rimasto sulla piazza,
arrivato alla quinta generazione. Un torrone innovativo per questa presentazione sirmionese ad alto livello, in quanto
protagonista un insolito torrone del lago,
ricetta che ha voluto abbinare alle mandorle tradizionali, che arrivano da Valen-
104 CURIOSITà
cia, in proporzione maggiore, il gusto
del miele millefiori, scoperto all'Eremo
di San Giorgio a Bardolino. Un'occasione per dimostrare che, quando capacità
quando capacità
imprenditoriale,
ricerca creativa
ed uno scenario
suggestivo si
Sposano, il successo
è garantito
imprenditoriale, ricerca creativa (la Rivoltini è attiva dal 1928) ed uno scenario
suggestivo si sposano, il successo è garantito. Il tutto con la regia dei dinamici
giovani di ITown.
Una presentazione, che ha fatto da apripista al nutrito programma della Festa
del Torrone in calendario a Cremona dal
15 al 23 novembre, e che ci auguriamo
possa essere ripetuta negli anni a venire
in altre località lacustri, magari partendo
da Desenzano.
Un vino davvero speciale:
Cà dei Frati
Il torrone ed un vino dolce, il Tre Filer di
Cà dei Frati, un abbinamento di presti-
gio, che mi ha fatto scoprire la storia di
una Cantina attraverso uomini protagonisti di una crescita, che ha pochi eguali.
Spesso quel che si ha a due passi da casa
lo si trascura, ignorando che a Lugana di
Sirmione ci sono tre fratelli, Igino, Gian
Franco e Anna Maria, che hanno seguito
le orme del padre Pietro, che nel 1969
aveva partecipato alla nascita della Doc
iniziando ad imbottigliare la sua prima
etichetta di Lugana Casa dei Frati.
Ad imprimere la svolta all'azienda ci
hanno pensato i figli, ognuno con compiti specifici e, proprio per questo, interattivi. Cà dei Frati è azienda alla quarta
generazione ed i Dal Cero possono giustamente sentirsi orgogliosi di quel che
sono riusciti a produrre. A parlarmene é
Igino, che segue direttamente la produzione. Lo di trova sempre in Cantina, dedito alla ricerca della perfezione con cui
"coccola" il biondo nettare come un padre coi propri figli. "I nostri vini - ci tiene a sottolineare - nascono da un'attenta
osservazione del territorio e del comportamento delle viti alle quali sovrintende
mio fratello Gian Franco. Le lavorazioni
avvengono nel rispetto massimo della
materia prima attraverso una tecnica innovativa affinata negli anni, che ci consente di ottenere vini integri e longevi".
Ma vediamo di capire quali sono le novità introdotte nella lavorazione. "Abbiamo scelto – precisa Igino - vigneti
con bassa produzione per pianta ed uva
matura sulla pianta, pigiature tradizionali dirette inertizzate con gas inerte. L'uva
così dalla pianta passa alla fermentazione, come se fosse contenuta in una palla
di cristallo, senza cioè che agenti esterni possano influenzarla negativamente.
Così facendo, si riesce a proteggere il
glutadone, un antiossidante molto importante".
"Contiamo su tre elementi - precisa il nostro - il luogo, il clima mite ed il suolo
argilloso che apporta mineralità".
I produttori del Lugana in questa fascia
di terra, al confine fra il bresciano ed il
veronese, son oltre 100 su terreni vitati
per 1200 ettari e di questi Cà dei Frati ne
lavora 150, soprattutto nel Comune di
Desenzano del Garda.
Uno sviluppo, quello di questa Cantina,
che si quantifica in 2 milioni di bottiglie,
di cui un milione e mezzo di solo Lugana (nel 2007 erano 400mila).
Un Lugana, per come abbiamo potuto capire dal nostro affabile anfitrione,
nobilitato al punto che oggi lo si trova
nelle carte dei vini dei più prestigiosi ristoranti. E questo non solo in Italia che
si assicura il 60% della produzione, ma
anche in Europa (40%), con la prospettiva di entrare a breve anche sul mercato
americano.
Ma, se a Sirmione il "Re" é il Lugana (I
Frati e il Brolettino), senza trascurare il
Chiaretto, il Cuvée (un brut spumante
di qualità col metodo classico) e il Ronchedone rosso, i Dal Cero hanno voluto
anche tornare tra le terre orientali veronesi per riassaporare il vento dei Monti
Lessini dopo tanto Peler, che soffia da
Riva del Garda e genera escursioni termiche, che consentono di ottenere uve di
grande espressione varietale. E così con
l'Amarone si sono inseriti nella grande
produzione enologica veronese.
Ha voluto essere questo un riconoscimento forte al coraggio del padre Pietro
e del nonno Felice, che nel 1939 decise
di lasciare le terre vulcaniche di Roncá
per approdare alle argille del Garda.
Hanno voluto i Dal Cero riscoprire il
senso della famiglia ed i sacrifici fatti per
darle un futuro. Un futuro che certamente segnerà altre tappe significative, perché qui davvero il vino vive la sua storia
e, se tutto ciò é stato possibile, lo si deve
anche ad un grande amico come Veronelli, che ha scoperto questa famiglia riconoscendo che nei
Dal Cero c'era davvero qualcosa di
speciale: tanta passione, tanta ricerca
e tanta voglia di offrire agli amanti del
vino l'occasione di
sentirsi in pace con
Luigi Cavalieri
se stessi.
.
CURIOSITà 105
Sintomi Influenzali
“Ai primi sintomi,
agisci subito!
Aiuta tutti ad essere più forti dell’inverno”
Russamento
e apnee notturne
a cura di
Un rimedio è l’avanzatore mandibolare
Mio marito ha problemi di russamento.
Che posso fare? Ho sentito parlare di
apparecchi appositi.
(Laura da Venezia)
Non è solo un problema per chi vi dorme accanto, ma può diventare anche
una vera e propria malattia con importanti conseguenze (sindrome delle
apnee ostruttive nel sonno o OSAS).
La roncopatia (russamento) interessa
il 60% della popolazione maschile ed
il 40% di quella femminile dopo i 40
anni. Russare è, quindi, indice di una
parziale ostruzione delle vie aeree superiori (naso e gola) durante il sonno;
quando l’ostruzione diviene completa,
la respirazione si interrompe e si genera
un'apnea e si configura il quadro dell'OSAS. La sindrome delle apnee notturne
(presente nel 2-4% della popolazione)
può determinare complicanze a carico
dell'apparato cardio-circolatorio (rischio
ipertensione, ictus cerebrale o infarto)
ed una riduzione della qualità e durata
della vita. Un ulteriore rischio è rappre-
Quest’anno hai già pensato a proteggerti dai sintomi delle malattie da raffreddamento?
Ci sono medicinali omeopatici che possono aiutare a proteggere l’organismo dall’influenza e dalle
sindromi influenzali. Sono medicinali utilizzati con soddisfazione in tutto il mondo, da milioni di persone.
Grazie alla loro specificità omeopatica, sono indicati per adulti, bambini e anziani.
Sono semplici da usare, pratici e generalmente privi di effetti collaterali.
Parlane con il tuo Medico e il tuo Farmacista, sapranno prescriverti
e consigliarti i medicinali omeopatici adatti.
Laboratoires Boiron, leader mondiale dell’omeopatia. www.boiron.it
sentato dalla sonnolenza
Potete inviare le vostre domande a:
diurna.
Il primo gradino di una
terapia è il dimagrimento,
infatti una riduzione di
anche solo il 10% del peso
costanti.
corporeo sarebbe in grado
di migliorare in maniera clinicamente Per il russamento notturno speciali
significativa l’indice di apnea-ipopnea. apparecchi avanzatori mandibolari,
Anche la posizione del corpo influenza che devono essere realizzati presso una
l’insorgere del problema: alcuni soggetti struttura odontoiatrica specializzata,
trovano beneficio modificando il possono avere benefici per molti pazienti
decubito dalla posizione supina a quella con forme leggere e moderatamente
laterale. Tra le misure atte a migliorare severe di apnee ostruttive del sonno.
la sindrome respiratoria riveste Sono apparecchi molto ben tollerati
importanza anche l’igiene del sonno, dai pazienti, che spesso permettono
intendendo con questo la messa in atto di evitare la chirurgia e le terapie
di determinati comportamenti in grado più complesse. Naturalmente tali
di favorire un riposo notturno. Tra i apparecchi possono essere impiegati
più importanti: evitare l’assunzione nelle forme lievi o medie, oppure
di alcool e sedativi prima di coricarsi, durante una valutazione preliminare al
che riducono il tono muscolare delle fine di valutare la gravità del disturbo.
prime vie aeree e prolungano l’apnea Anche l'Associazione Americana per i
ritardando il risveglio, limitare il fumo Disturbi del Sonno raccomanda l'uso
o meglio ancora non fumare, coricarsi degli apparecchi orali in pazienti con
ed alzarsi in orari quanto più possibile russamento primitivo o forme medie e
anche in quelli con forme da moderate a
severe, che sono intolleranti o rifiutano
altri trattamenti. In molti studi clinici
gli apparecchi “antirussamento” hanno
dimostrato una larghissima percentuale
di successo: in oltre il 95% il russamento
viene ridotto in maniera significativa e
nel 50% dei casi viene eliminato (American Sleep Disorders Association). Gli
apparecchi utilizzati sono dei dispositivi
mobili di avanzamento della mandibola,
da mettersi prima di dormire, che creano uno spazio maggiore tra la lingua e la
faringe, facilitando il decorso dell’aria.
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L’ODONTOIATRA RISPONDE 107
È possibile prevenire
3 ICTUS SU 4 causati da
Fibrillazione Atriale
Sapere o meno se si ha la Fibrillazione Atriale
è il primo passo verso la prevenzione dell’Ictus
Q
uesta è la raccomandazione di tutte
le associazioni impegnate per la lotta
all’Ictus come la National Stroke
Association o ALICe (Associazione
per la Lotta all’ICTUS Cerebrale).
Ma cosa sono l’Ictus e la Fibrillazione Atriale?
Cos’è un ictus, come
prevenirlo e cos’è
la Fibrillazione Atriale
Un Ictus per il cervello equivale
ad un infarto per il cuore: anche
per il cervello, infatti, una fitta
rete di “tubature” (arterie) fornisce continuamente ad ogni
parte, il sangue necessario per il
corretto funzionamento. Se questo flusso viene interrotto, quella
parte del cervello perde l’apporto
di ossigeno e subisce un danno,
anche molto grave.
L’Ictus rappresenta la prima causa
di invalidità e la terza causa di
morte; si crede che colpisca pre-
valentemente gli anziani, ma solo
in Italia esistono più di 30.000
persone giovani che ne sono
state colpite, anche in modo invalidante.
Come prevenire l’ictus?
Con una vita sana (non fumando,
facendo attività fisica, alimentandosi correttamente, non abusando di alcool e droghe) e
controllando Pressione Arteriosa,
Fibrillazione Atriale, Colesterolo e
Glicemia.
2 Ictus su 3 potrebbero essere evitati con stili di vita
adeguati ed individuando i
fattori di rischio.
Cos’è la Fibrillazione Atriale?
La Fibrillazione Atriale è un disturbo del battito cardiaco: il
cuore batte in modo irregolare e
perde la capacità di contrarsi in
modo coordinato, causando un
“ristagno” di sangue e il rischio di
formazione di coaguli (grumi solidificati di sangue).
I coaguli possono immettersi nella
circolazione sanguigna e arrivare
al cervello causando un Ictus
Ischemico.
La Fibrillazione Atriale è l’anomalia del ritmo cardiaco più comune
nella popolazione adulta. In Italia
colpisce circa 1.000.000 di persone, con 120.000 nuovi casi ogni
anno.
I dati si riferiscono solo ai casi accertati, ma quelli totali sono in realtà ben più numerosi perché
molte persone che ne soffrono
non presentano disturbi e ignorano di avere questo problema.
La Fibrillazione Atriale è
causa di 1 Ictus su 5 ed è
quindi un importante fattore
di rischio.
Chi é a rischio,
quali sono i sintomi
e come scoprire la
Fibrillazione Atriale
La Fibrillazione Atriale colpisce
mediamente il 2% degli adulti. Il
rischio di FA cresce con l’età: 1
persona su 4, oltre i 40 anni, presenta elementi di rischio per la
comparsa di FA.
Le caratteristiche associate ad
elevato rischio di Fibrillazione
Atriale sono:
● età oltre 65 anni
● ipertensione
● obesità
● diabete
● problemi cardiaci
● disfunzione tiroidea
● apnee notturne
● broncopatie croniche ostruttive
● insufficienza renale
● abuso di bevande alcooliche e
cocaina.
I sintomi più comuni della
Fibrillazione Atriale sono:
●
senso di battito cardiaco
“strano”, irregolare e/o veloce
● difficoltà nel respirare sotto
sforzo (dispnea)
● facile affaticamento (astenia).
Molte persone affette da Fibrillazione Atriale non presentano sintomi (Asintomatica), specialmente
quando la frequenza cardiaca non
è eccessiva.
La Fibrillazione Atriale Asintomatica è particolarmente
pericolosa perché la persona che ne soffre non viene
avvertita dal proprio corpo e
averla senza sentirla vuol
dire non curarla aumentando notevolmente il rischio Ictus.
Cosa fare per scoprire la fibrillazione atriale?
In circa un terzo dei casi la Fibrillazione Atriale rimane asintomatica e non è diagnosticata.
Spesso inoltre la Fibrillazione
Atriale si presenta in forma Parossistica (va e viene).
È quindi indispensabile un approccio proattivo di medici, farmacisti e pazienti che permetta
di generare il sospetto di Fibrillazione Atriale controllando il proprio battito cardiaco attraverso la
palpazione del polso o misuran-
dosi la pressione arteriosa con
apparecchi automatici dotati
di algoritmi (validati) in grado
di indicare la possibile presenza di Fibrillazione Atriale.
Gli apparecchi validati per lo
screening della Fibrillazione
Atriale devono riportare chiaramente nel manuale d’uso o nella
confezione questa indicazione
d’uso. Le funzioni per la rilevazione del “battito irregolare” (IHB
- Irregular Heart Beat) previste
in molti apparecchi per la misurazione della pressione arteriosa
non sono in grado, se non specificatamente documentato e
previsto, di effettuare un accurato screening della Fibrillazione
Atriale.
L’importanza dello
screening e la cura
della Fibrillazione
Atriale
La cura della Fibrillazione Atriale
La Fibrillazione Atriale e le conseguenze ad essa correlate possono
essere curate o tenute sotto controllo soprattutto se diagnosticate
in tempo. Per maggiori informa-
(*) Stime pubblicate nelle linee guida NICE-NHS (Sistema Sanitario
Nazionale Inglese) e applicate ai dati di prevalenza sulla FA in Italia.
zioni chiedi al tuo medico curante.
La prevenzione dell’Ictus in
Farmacia
Le farmacie sostengono la campagna per la prevenzione dell’Ictus e lo screening della
Fibrillazione Atriale della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG).
Per maggiori informazioni chiedi
al tuo farmacista o rivolgiti al tuo
medico di fiducia. Grazie all’introduzione progressiva di nuovi servizi
professionali e tecnologie anche
per uso domiciliare, le farmacie
sono in grado di rispondere alle
crescenti esigenze di salute ed essere sempre più vicini al cittadino.
Al tuo farmacista puoi sempre rivolgerti con fiducia! ■
Dati recenti dimostrano
come lo screening della
Fibrillazione Atriale, unitamente alla misurazione
della Pressione Arteriosa
può contribuire a: evitare
2.500 Ictus fatali e far risparmiare 250.000.000
euro alla collettività*.
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
NOTIZIE DALLE AZIENDE
LABQUARANTADUE LEADER
NELL' ESTETICA MEDICALE
a cura del Dr. Luca Mazelli
Un approccio medico-scientifico per diagnosi e trattamento specifico
Dall’esperienza ventennale di professionisti del settore nasce Lab quarantadue con un metodo brevettato e
riconosciuto a livello europeo (certificato ISO 9001); un’azienda leader nel
campo dell’estetica avanzata.
A tale esperienza, Lab quarantadue
unisce oggi anche le competenze e la
professionalità di esperti di estetica
medicale, ampliando e completando
la propria offerta con Lab quarantadue
MEDICINA ESTETICA.
Labquarantadue applica all’estetica
avanzata, un approccio medico/scientifico completo di valutazione iniziale
e attua diagnosi e trattamento specifici
secondo le più recenti linee guida, nel
campo della medicina estetica.
Negli ambulatori LABQURANTADUE si effettua il peeling chimico (o
peeling medico), una tecnica dermoestetica che consiste nell’applicazione
di uno o più agenti chimici sulla cute
per un periodo sufficiente e stabilito
dallo specialista, al fine di ottenere il
risultato cheratolitico, esfoliante, depigmentante e/o biostimolante prefissato, in base alle esigenze specifiche
della tipologia di pelle da trattare.
Le indicazioni sono tra le
più varie: pelle seborroica ed acneica, pori dilatati,
macchie cutanee tipo melasma, altre iperpigmentazioni epidermiche e discromie
post-infiammatorie,
oltre
che ringiovanimento anche
su cute fotodanneggiata.
I peeling chimici più utilizzati presso i Centri Labquarantadue
sono
l’acido
salicilico, la resorcina, l’acidotricloracetico, la soluzione di Jessner, e altre sostanze, che, di volta in volta,
il medico estetico andrà a
scegliere in base al tipo di
inestetismo da trattare, alla
zona di cute interessata e al
tipo di pelle del paziente.
Inoltre nei Centri LABQURANTADUE, in aggiunta ai
Centro Lab 42 di Padenghe sul Garda (Bs)
peeling tradizionali, vengono utilizzati quelli di ultima
trazione all’interno della cute trattata,
generazione, sintetizzati con
nanoparticelle di silice a cui sono le- agendo in modo più profondo ed omogate le molecole del principio attivo, geneo.
rendendone così più facile la pene- In conclusione il peeling chimico, pur
concettualmente datato, grazie anche
allo sviluppo di nuove tecnologie, rimane una valida e sicura procedura
medico estetica, indicata in tutti quei
casi in cui si intende normalizzare la
secrezione sebacea, depigmentare oppure anche solamente esfoliare significativamente un’area cutanea definita.
110 NOTIZIE DALLE AZIENDE
caffelatte.cc
pelle seborroica ed acneica, pori
dilatati, macchie cutanee tipo melasma,
altre iperpigmentazioni epidermiche
E discromie post-infiammatorie
Processo alla
sigaretta elettronica
a cura di SIMONETTA ELSERI
Farmacista
All’iniziale entusiasmo seguono i primi dubbi sulla sicurezza
Dopo l'iniziale entusiasmo (sfociato in una vera e propria
moda) sorgono i primi dubbi sulla sicurezza di questi dispositivi. Facciamo il punto della situazione.
L'accusa
L' Organizzazione Mondiale della Sanità chiede di rendere minimo il contenuto e l'emissione di sostanze tossiche
e vietare le miscele con aromi alla frutta, ai dolci ed alle
bevande alcoliche. In altre parole si dubita che quello che
fuoriesce dalla sigaretta elettronica non sia semplicemente
vapore acqueo.
Come diretta conseguenza si mettono in guardia soggetti
"sensibili" come bambini, adolescenti, donne in gravidanza sulle conseguenze dell'esposizione al "fumo elettronico". L ' Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda
di bandire l'uso di questi dispositivi nei luoghi pubblici,
almeno finché non sia provata la non pericolosità dei vapori emessi.
Un altro allarme viene dalla capacità di traino verso le
sigarette tradizionali. I giovani non fumatori sono attratti
inizialmente dalle sigarette elettroniche (considerate innocue e trendy) e poi passano più facilmente alle bionde col
tabacco.
L' Italia aveva recentemente permesso l'utilizzo della sigaretta elettronica nei locali pubblici (esclusi ospedali e scuole) in deroga al precedente divieto.
La difesa
La sigaretta elettronica era stata accolta con entusiasmo da
chi sosteneva che la gestualità e le nuvolette fossero ciò
che maggiormente teneva legati al vizio del fumo. L'illusione di tenere ancora tra le dita un rotolino pieno di tabacco manteneva alta la soddisfazione del consumatore anche senza la nicotina. Il fatto che vip e personaggi famosi
venissero immortalati con la e-cigarette ne ha fatto subito
uno status symbol. Importanti scienziati come l'oncologo
Veronesi sostengono che questo dispositivo può essere un importante
strumento di disassuefazione dal
fumo e, quindi, di prevenzione del
tumore al polmone. La teoria si basa
sulla pericolosità dimostrata della
nicotina e dei prodotti di combustione del tabacco contrapposta ai dubbi
sulla tossicità del fumo elettronico.
Sigaretta tradizionale uguale
cancro.
Ogni
fumatore che la
abbandona per
passare a quella virtuale fa
un passo avanti
nella prevenzioSimonetta Elseri
ne.
.
112 DIBATTITO
Le vaccinazioni nel cane
a cura di Nicola Bertoni Medico Veterinario - www.veterinariobertoni.it
U
Permettono al sistema immunitario il formarsi di anticorpi
n vaccino è una piccola dose di un virus o di un batterio,
morto o indebolito,
che permette al sistema immunitario di
formare gli anticorpi necessari a contrastarlo; in questo
modo, se in futuro il cane dovesse venire di nuovo a contatto con lo stesso agente patogeno, sarà preparato a
difendersi e non contrarrà la malattia.
Cimurro: è un morbillivirus responsabile di una patologia febbrile contagiosa acuta o subacuta, spesso fatale. I cani
contraggono l'infezione,
se entrano a contatto
con
114 AMICI ANIMALI
un altro cane malato, tramite l'aria e l'aerosol proveniente dalla cavità nasale,
dalla faringe
e dai polmoni. I sintomi
principali
sono: febbre associata spesso a
scolo nasale
e oculare,
depressione
e anoressia,
sintomi gastrointestinali (vomito e/o
diarrea), respiratori, nervosi (convulsioni, incoordinazione, paresi, paralisi).
Epatite infettiva: è una
patologia virale causata da un adenovirus,
il CAV-1: provoca
infezione degli organi (soprattutto
del fegato) e degli
occhi (tipica lesione che conduce al
classico "occhio
blu da epatite").
La malattia si
trasmette con
le feci
e la
saliva. I cani sotto l'anno di età sono i
più sensibili; la forma acuta causa feb-
L'Epatite infettiva è
una patologia virale
CHE si trasmette con le
feci e la saliva
bre, anoressia, letargia, epatomegalia e
dolore addominale.
Gastroenterite infettiva: malattia sostenuta da un parvovirus, che causa
una patologia sistemica con effetti gastrointestinali e immunologici. I cani si
ammalano, se entrano a contatto con
le feci di animali malati, manifestando
vomito e/o diarrea emorragica, spesso
neutropenia (grave) e linfopenia, a volte colpisce cuore e sistema nervoso.
Leptospirosi: causata da batteri del
genere Leptospira, i vaccini presenti
in Italia contengono i sierotipi L. Canicola e L. Icterohaemorrhagiae (i nuovi
vaccini coprono anche per Australis e
Grippotyphosa). Viene contratta tramite le urine o pozzanghere infette (in
cui il patogeno può vivere per più di
180 giorni), liquido seminale. I segni clinici sono
febbre, vomito, depressione,
rigidità,
ittero/
subittero,
Nicola Bertoni
ematuria.