La CUCINA È ANCHE DONNA A colloquio con una nuova arrivata In un ambiente dove sembra essere dominato da soli uomini, fa piacere incontrare un volto femminile. Manuela Bannò, giovane Chef di cucina, originaria di Palermo, l’abbiamo incontrata durante la sua esperienza inglese, a Londra, prima tappa del suo percorso in terra britannica. “Questa decisione di raggiungere Londra – racconta Manuela – mi ha fatto realizzare che mi avrebbe portata a risultati molto positivi”. E così è stato. “Continuo ad avere offerte di lavoro per preparare i miei piatti in alcuni ristoranti ed anche all’occasione di ricevimenti privati organizzati da compagnie finanziarie della City. Ho constatato subito che la qualità dei menù di alcuni ristoranti italiani potevano essere discutibili, in particolare quando si cerca di mischiare la cucina italiana con quella francese o addirittura spagnola. Una fusione non veramente necessaria”. “Ho portato dalla Sicilia alcuni piatti caratteristici ed altre pietanze della cucina italiana contemporanea, cioè più leggera ed innovativa. Mi sono sentita spinta dalla voglia di fare – continua Manuela -, desiderosa di proporre cose nuove, una vera cucina mediterranea, composta di ottimi ingredienti, tra cui l’immancabile olio di oliva. Nuove concezioni, nuovi menù, forme moderne di ripresentare la cucina italiana, come la pasta con le melanzane, gli sformati, il timballo di maccheroni, la pasta con le polpette fatta in maniera diversa, adattata ai gusti moderni. La buona cucina deve essere semplice, come quella nostrana che utilizza ottimi prodotti freschi. Non deve mai esserci un sapore prevalente, ma un giusto equilibrio, con i sapori ben distinti. La mia cucina non ha segreti, anzi cerco di dividere con gli altri la preparazione delle mie ricette perché ritengo che la stessa ricetta preparata da altri dia un risultato sempre diverso”. Manuela Bannò è convinta che anche l’occhio voglia la sua parte e prosegue: “La preparazione di un piatto ha la sua importanza; ci vuole una componente cromatica, una disposizione particolare e non geometrica dei colori, un ordine che non sia precostituito ma lasciato alla fantasia. Si devono rispettare però alcuni assetti: per esempio mettere in alto o in rilievo l’ingrediente principale e disporre il resto del piatto con l’abilità di far sembrare la disposizione casuale e non preordinata. Ritengo che la ricerca storica sia molto importante per la conoscenza dei cibi e dei gusti del passato, per poi modificarli ed adattarli ai tempi nostri. La cucina, infatti, è sinonimo di grande cultura. I popoli antichi più progrediti hanno anche grandi tradizioni culinarie. La gastronomia italiana va molto di moda a Londra, ma rischia di cedere il primato a favore di altre cucine. La capitale britannica, essendo un vero ‘melting pot’ culturale ed etnico, favorisce naturalmente l’emergere di nuove tendenze, anche a livello del cibo”. Manuela Bannò ha fondato l’associazione culturale ‘Le Cheffine conKuró’, che nasce dal desiderio di trasmettere e condividere la passione per l’arte culinaria con coloro che vogliono mettersi ai fornelli e fare di una pratica quotidiana un’occasione speciale. “Le nostre iniziative – spiega Manuela sono rivolte a principianti e a chi vuole approfondire le proprie conoscenze e capacità personali, a bambini e ragazzi, ma non solo”. Graphic Designer: www.fotographic.eu 2 LONDRA SERA 3 LONDRA SERA A cura di Isabella Grimaldi de Monterval L’alternativa al sistema del dollaro I maldestri tentativi da parte americana di salvare a tutti i costi il ruolo egemone del dollaro stanno spingendo molti Paesi a lavorare più alacremente per costruire un’alternativa monetaria multipolare. Oggettivamente il dollaro, come unica valuta degli scambi e delle riserve internazionali, ha concluso il suo ciclo storico. Bisogna prenderne atto. Le destabilizzazioni finanziarie e le svalutazioni monetarie nei Paesi emergenti, provocate dalle politiche di liquidità ‘yo-yo’ della Federal Reserve, hanno indotto alcuni governi a denunciare una guerra monetaria in corso. Le cadute pilotate dei prezzi del petrolio e dell’oro mirano a mettere in difficoltà soprattutto i Brics, la Russia e l’Iran. Contemporaneamente i prezzi di alcune materie prime vengono manipolati al rialzo con l’effetto di gambizzare le politiche industriali e di sviluppo dei Paesi emergenti e anche dell’Unione Europea. Anche se non lo volessero, da tempo molti Paesi sono quindi stati costretti a immaginare e a proporre un nuovo sistema monetario. Alcune recenti decisioni lo confermano. Infatti la creazione a Fortaleza della Banca di Sviluppo dei BRICS ha in sé le potenzialità per diventare un organismo monetario internazionale alternativo al Fmi e alla Banca Mondiale del defunto sistema di Bretton Woods. La stessa Cina fa grandi accordi con il Brasile, con la Russia, con il Giappone, con la Corea del Sud regolati in yuan o in altre monete nazionali. Sono contratti nella forma di swap monetari che permettono di saldare gli scambi nelle valute stabilite. Recentemente li avrebbe proposti anche all’Ue. Una parte del grande accordo di forniture di gas tra la Russia e la Cina per l’equivalente di 400 miliardi di dollari del resto verrà regolata in rubli o in yuan. Si ricordi inoltre che lo scorso aprile il governo di Mosca ha annunciato che una parte dei contratti internazionali stipulati dalle grandi corporation russe dovrà avvenire in rubli. Al recente summit dell’Asia-Pacific Economic Cooperation (APEC) di Pechino, il Presidente Putin ha affermato che «faremo un uso sempre maggiore di accordi e compensazioni in monete nazionali nel nostro commercio con la Cina. Siamo pronti a fare i primi accordi in rubli e in yuan, anche nel settore dell’energia». Una Commissione intergovernativa russo-cinese è già al lavoro per studiare simili opzioni. La stessa Banca Centrale russa ha annunciato la volontà di creare con i partner dei BRICS un «sistema di scambi multilaterali». Naturalmente i riverberi politici non mancano. Infatti la conferenza per la sicurezza del Shanghai Cooperation Organization (SCO), che già coinvolge Cina, Russia, Kazakhstan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan, vedrà a breve la partecipazione anche di India, Pakistan, Iran, Afghanistan e Mongolia. Anche la Turchia, che è un membro della Nato, sembra volervi aderire. Formerebbero così un blocco che in campo energetico controllerebbe il 20% delle riserve mondiali di petrolio ed il 50% di quelle di gas. In tale contesto, come prevedibile, anche il ruolo dell’oro è ritornato al centro delle discussioni. Con la volatilità del suo prezzo registratasi nei mesi recenti si mira a renderlo instabile e quindi poco utilizzabile in eventuali accordi monetari internazionali. Però si ha notizia che a Mosca sarebbe in discussione proprio l’aggancio del rublo all’oro. È facilmente intuibile che l’attuale svalutazione del 30% della moneta russa sia frutto di speculazioni e manipolazioni internazionali. Di sicuro non riflette la reale capacità economica e l’immensa ricchezza della Russia. Agganciare il valore della valuta alle riserve auree avrebbe un effetto stabilizzante sui cambi della moneta. Come è noto, a parte il debito sovrano al 15% del Pil, la Russia vanta riserve auree pari al 27% della quantità di rubli in circolazione. Gli USA invece hanno un debito pubblico al 105% del Pil, mentre le loro riserve auree coprono appena il 2,3% dell’offerta monetaria. Non si comprende il perché esperti occidentali tentano a minimizzare un possibile ruolo futuro dell’oro nel sistema monetario. Si ignora che da tempo tutti i governi europei importanti, a cominciare dalla Germania, dall’Olanda, dalla Gran Bretagna, dalla Svizzera stanno effettuando forti campagne pubbliche per riportare a casa il loro oro, attualmente detenuto nei caveaux di Fort Knox negli Stati Uniti. Su questo terreno assai movimentato e complesso riteniamo che il ruolo dell’Unione Europea possa diventare più centrale e più incisivo. Una politica dell’Europa, veramente indipendente, potrebbe agevolare una soluzione non conflittuale verso un nuovo sistema politico e monetario internazionale. Una nuova architettura monetaria, come anche noi da tempo sosteniamo, dovrebbe portare alla costituzione di un paniere di monete dove ovviamente dovrebbe esserci anche il dollaro insieme all’euro e ad altre importanti monete. Occorre prendere atto che con la caduta del Muro di Berlino il mondo necessita di un assetto multipolare, anche monetario. (Mario Lettieri, sottosegretario all’Economia del governo Prodi & Paolo Raimondi, economista) Debito dell’Italia sostenibile L’economia italiana è in difficoltà, ma il debito pubblico resta sostenibile e il sistema bancario solido, anche se continua la stretta del credito alle imprese. Il tutto in una zona Euro in cui crescono i rischi legati alla stagnazione della crescita e alla bassa inflazione. È il quadro che emerge dal rapporto della Banca d’Italia sulla stabilità finanziaria. “Il protrarsi delle difficoltà dell’economia, eccezionali per durata e profondità, e l’esigenza di evitare una spirale recessiva della domanda hanno indotto il governo a rivedere il profilo temporale del riequilibrio delle finanze pubbliche”, rinviando il pareggio al 2017, ricorda Palazzo Koch. “In prospettiva - aggiunge alla sostenibilità del debito contribuisce la dinamica delle principali voci di spesa, che rimane contenuta; la velocità di aggiustamento del rapporto tra debito pubblico e pil dipenderà soprattutto dal ritmo di crescita del prodotto nominale”. Intanto sul fronte delle banche reduci dagli esami della Banca Centrale Europea, Via Nazionale rassicura: i risultati dei controlli ‘’mostrano una tenuta complessiva dei bilanci delle banche oggetto dell’esercizio, nonostante le forti tensioni cui sono stati sottoposti negli ultimi anni’’. Il credito però continua a contrarsi, e a risentirne sono le imprese. ‘’Le piccole imprese, in media meno patrimonializzate, restano più esposte ai rischi derivanti dalla congiuntura e dalle difficoltà di accesso al credito’’. Ma a pesare sull’Italia è anche l’andamento generale di Eurolandia, tra crescita al lumicino e spettro deflazione. Nella zona euro “il protrarsi della fase di stagnazione avrebbe ripercussioni Saldo record per la Bilancia Commerciale La bilancia commerciale italiana ha registrato un surplus che fiora, nei dati destagionalizzati, i quattro miliardi di euro, i migliori risultati – secondo Assocamerestero - degli ultimi anni. “Basti pensare che nel solo mese di ottobre superiamo il saldo trimestrale positivo rilevato nel terzo trimestre 2012 - sottolinea Gaetano Fausto Esposito, segretario generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero -. A questo dato contribuisce senza dubbio la contrazione delle importazioni che sta caratterizzando in maniera consistente soprattutto gli ultimi due anni. Inoltre, i prezzi del petrolio in flessione lasciano prevedere un ulteriore miglioramento del saldo sul fronte importativo”. Guardando ai mercati, le esportazioni nei Paesi dell’Unione Europea a 28 segnano un rinnovato dinamismo (+4,7% le vendite a ottobre rispetto al 2013), con incrementi consistenti nei Paesi dell’Est Europa (+21,2% in Polonia e +10,9% in Repubblica Ceca), nonché verso alcuni partner tradizionali (+13,7% in Regno Unito e +7,1% in Spagna). “La ripresa dell’export in ambito europeo è in parte attribuibile alla strategia adottata dalle nostre imprese su mercati considerati maturi per continuità e radicamento della presenza italiana, che necessitano quindi di investimenti sulla qualità del prodotto, per inserirsi in nuove nicchie di mercato – continua Esposito -. Il successo di questa strategia è testimoniato dal costante incremento dei valori medi unitari, pari al 2,8% nel mese di ottobre, che testimonia come i consumatori stranieri siano disposti a spendere di più per avere prodotti di eccellenza”. Se sul fronte europeo l’export appare in ripresa, nell’area extraUE si avvertono segnali di rallentamento, dovuti, da un lato, alla crisi russa (le vendite in Russia segnano nel solo mese di ottobre una contrazione del 15,8% su base annua); dall’altro, all’andamento altalenante di alcuni mercati di prossimità, come quello turco (in crescita nell’ultimo mese, ma nei primi dieci mesi dell’anno caratterizzato da un calo del 5,1%). negative sul sistema finanziario e sui conti pubblici”. Nell’area dell’euro, “aumentano i rischi per la stabilità finanziaria derivanti dalla perdita di vigore della crescita e dai persistenti bassi livelli di inflazione. In questo quadro, valori eccessivamente ridotti dell’inflazione - conclude la Banca d’Italia - rendono più difficoltoso il processo di riassorbimento del debito, pubblico e privato, e implicano un inasprimento delle condizioni monetarie, con effetti negativi su consumi e investimenti”. Rischi per l’eurozona «I rischi per le prospettive economiche dell’area dell’euro rimangono orientati al ribasso» per questo, viste anche le dinamiche di bassa inflazione il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea è pronto (ed «unanime») a ricorrere a ulteriori strumenti non convenzionali. Il bollettino mensile della Banca Centrale Europea riprende e conferma le indicazioni già emerse dopo la riunione mensile del Consiglio che ricorda come sia stato conferito agli esperti della BCE e ai comitati competenti dell’Eurosistema «l’incarico di assicurare la tempestiva predisposizione di ulteriori misure da attuare se necessario». Sulle prospettive dell›Eurozona, sottolinea la BCE, pesa «l’indebolimento della dinamica di crescita nell’area dell’euro, unitamente all’acuirsi dei rischi geopolitici», elementi che potrebbero ripercuotersi sul clima di fiducia e soprattutto sugli investimenti privati. Ma da Francoforte arriva anche un messaggio ai governi, cui si ricorda come la minaccia alla crescita rappresentata da «progressi insufficienti sul fronte delle riforme strutturali». Intanto, sempre nel bollettino, si legge la previsione di un gruppo di analisti che ha tagliato le aspettative di inflazione nel breve e lungo termine e di crescita del Pil. Per i prezzi, ora le stime sono di un +0,5% per il 2014, +1,0% per il 2015 e +1,4% per il 2016 mentre le aspettative di crescita del PIL reale sono state corrette al ribasso di 0,2-0,3 punti percentuali, scendendo allo 0,8% per il 2014, all’1,2% per il 2015 e all’1,5% per il 2016. Stabili invece le attese sulla disoccupazione per il breve periodo, mentre sono state corrette al rialzo su un orizzonte di più lungo periodo. 4 LONDRA SERA TEMPO DI CINEMA ITALIANO La sala del Genesis di Whitechapel ha aperto le sue porte per l’evento mensile della nuova stagione cinematografica italiana 2015. In programma, il film del regista Roberto Andò “Viva la Libertà” tratto dal libro “Il Trono Vuoto” che lo stesso regista ha scritto alcuni anni orsono ed in seguito adattato per la versione cinematografica interpretrata da Toni Sordillo. La parte principale del film si apre in primis con un personaggio a capo del primo partito della sinistra italiana, Enrico Olivieri, che fa cilecca, che non riesce a far passare il suo messaggio. Una crisi che lo costringe ad abbandonare tutto e tutti, e far sparire le sue tracce. A far risollevare la situazione entra in scena il fratello gemello Giovanni, appena uscito da un centro di igiene mentale, che spacciandosi per Enrico riesce a ribaltare il tutto. Andò, che è stato assistente del grande regista della “Battaglia di Algeri”, Francesco Rosi, ha diretto questo film con maestria, raccontando in un modo buffo di quello che resta della politica italiana. Alla fine della proiezione ci sono state delle domande per il regista che era presente al Genesis in compagnia della moglie Lia Pasquali. Roberto Andò ha annunziato che il 7 febbraio debutterà al Teatro Massimo di Palermo con la “Vucciria”, una messa in scena del quadro di Renato Guttuso al quale lo scrittore Andrea Camilleri ha dato vita con azioni e parole. “Sarà una video-opera che non ha niente a che fare con il melodrama – ha spiegato il regista - ma mette in vita la storia che viene raccontata dal quadro”. FOTO PRINCIPALE: Si notano: Massimiliano Mazzanti, Console Generale d’Italia nel Regno Unito con Roberto Andò e la moglie di origine danese del regista, Pia Pasquali; la realizzatrice cinematografica Adele Tulli; il professore di Politica Estera presso la Open University, Geoff Andrews. FOTO IN ALTO DA SINISTRA A DESTRA: Il Console presenta il film “Viva la Libertà”. Francesca Marchese, Clara Caleo Green, Roberto Andò. L’affollatissima sala del Genesis, nella zona di Whitechapel. THE LITTLE ITALIAN MARKET Tutto per l’Italiano “Legalise Marinara” T-shirts “Don’t make me call Nonna” Bibs & Onesies Gifts – soaps – ingredients – novelties & more www.thelittleitalianmarket.com 0208 427 5020 Chef: Leonardo Mastrofilippo LONDRA SERA During “Artrooms 2015” the rooms of the first floor of Melia White House London were completely dedicated to the exbition of independent artists, thus offering them the opportunity to show their artwork in the intimate dimension of luxury hotel rooms. According to its organizers, Le Dame Art Gallery and Triumph UK, the new art fair was conceived around the importance of the visitor’s experience: the unique setting of a room becomes a pioneering way to access art, shortening the distance between artists, curators and visitors. The fair also included other projects, such as a special section dedicated to South East Asian Art, and an exceptional programme of events designed to enrich the overall experience. In order to assure an impeccable first edition of the fair, the artworks on show were carefully selected by a Committee and an Arts Advisor Board (among its members are Roberta Cremoncini, Director of the Estorick Collection of Modern Italian Art; Greta Scacchi, actress and art dealer; Ian Rosenfeld, Curator and Director at Rosenfeld Porcini Gallery; Arturo Galansino, Exhibition Curator at the Royal Academy of Art). Amongst the functional art section were the amazing jewels designed by David Houston, designer for Assor Gioielli; beautiful ceramic creation by Bridget Macklin; lamps by Liliana Mascio; textile printing by Karina Castorani Gosteva; and porcelains and painting by Joy Trpkovic, who has been elected a Fellow of the Society of designer Craftsmen. The independent artists section proposed the widest variety of artists and work by Anna Ravliuc, Mine Zabci, Kos Cos, Deepa Khanna Sobti, Margherita Bertuss, Carolina Khouri, Alice White, Kriss Guezati Dubini, Sonya Radan, Jean-Luc Almond, Abgail Burt, Deborah Pearce, Charlotte Esposito, Enzo Fabbiano, Pato Bosich, Luca Indraccolo, Otogonbayar Tsogt, Leandro Lottici, Gino Donvito, Sarka Darton, Renata Fdernandez, Mauro Molle, Maite Montet, Ricardo Pedrotti, Massimo Chioccia and Olga Tsarkova. Painters who have been recognized with awards also appeared at the gallery, such as Wendy Yeo who has worked in various public collections held at the American Petroleum Institute, Washington DC, Ashmolean Museum Oxford, The British Library London, Elsevier oboken NJ and Hong Kong City Hall; Nataniel Moine, winner of the National Museum for Modern Art painting prize, the National Fund for Art and 5 Culture, and who also won the Emerging Artists Competition; Gaspare Manos who created a sculpture presented to John Woo as a prize for his work at the Open 13 Awards in Venice, represented Italy at Open 13 International Exbition of Sculptures and Installations 2010 and also featured at the Urban Rhapsody Exhibition at the Boulakia Gallery in Paris; Rafal Zawistow, who in 2012 exhibited his work as a solo artist (Charles Saatchi brought the entire collection before the private viewing); Maarten Van Der Bos, who won Bloomberg New Contemporaries 2012 and 2013 and achieved Ron Mandos Young blood Award in 2011. “Artrooms 2015” has already gathered an impressive group of partners, such as the Estorick Collection of Modern Art, the Wall Street International, Lazagne Magazine, Frattura Scimposta, Art Style Magazine and BCA Media. Alessandro Belluzzo from Belluzzo & Partners LLP, the Italian Chamber of Commerce in Vietnam and Brazil together with the British Chamber of Commerce in the Czech Republic and Macedonia are amongst the Official Partners. (Photocollage: some artists present at “Artrooms 2015” held at Melia White House Hotel Regent’s Park) 6 Bando della IX Edizione Premio Pietro Conti Il premio biennale, ideato dalla Filef e promosso dalla Regione Umbria in collaborazione con l’ISUC, è giunto alla nona edizione. Nei circa 20 anni di vita è diventato una sorta di “osservatorio in diretta” dell’evoluzione dell’emigrazione e dell’immigrazione. In questi anni ha raccolto centinaia di testimonianze, nelle sezioni Narrativa e Memorialistica e altrettanti contributi di riflessione e approfondimento in quella Studi e Ricerche. Sono circa un migliaio i lavori arrivati dagli oltre 800 partecipanti al premio in circa 20 anni di attività; le 8 pubblicazioni realizzate sulla base dei lavori selezionati dalle giurie nazionali che si sono succedute in questi anni sono state distribuite in oltre 20.000 esemplari in Italia e nel mondo. Oltre centomila i downloads dai diversi siti web che hanno rilanciato i racconti e i saggi vincitori delle diverse edizioni del premio. Gli elaborati dovranno pervenire entro e non oltre il 31 luglio 2015. Per informazioni: FILEF — Segreteria Premio Pietro Conti, Viale di Porta Tiburtina, 36 - 00185 Roma, Italia. Tel +39 06 484994 +39 06 484994 - Email: [email protected] . Borse di studio dall’AmericanItalian Cancer Foundation L’American-Italian Cancer Foundation (AICF) di New York è una onlus fondata dal medico e ricercatore italiano Umberto Veronesi per sostenere la ricerca e la prevenzione sul cancro. Ogni anno, attraverso un programma di borse di studio e di ricerca internazionali post-laurea la Fondazione sostiene progetti di ricerca a favore di 20 giovani ricercatori italianiche hanno la possibilità di lavorare al fianco di mentori di spicco nei più importanti centri di ricerca sul cancro di tutti gli Stati Uniti. La borsa di studio dura due anni: i candidati devono aver completato gli studi di laurea negli ultimi tre anni e devono essere di origine italiana. Sin dall’avvio del programma nel 1983, AICF ha premiato 288 studiosi: in 419 hanno ricevuto premi che ne hanno lanciato le carriere professioni come ricercatori e scienziati. La borsa di studio permette infatti a giovani ricercatori promettenti di ricevere una formazione avanzata e di poter portare avanti ricerche innovative in alcune delle società americane più competitive. LONDRA SERA Termine ultimo per la presentazione delle domande di questo anno accademico è il 31 marzo prossimo. Le domande devono essere inviate al direttore esecutivo Cristina Aibino all’indirizzo email: [email protected] . Pensioni sociali degli emigrati “Secondo l’ONU il 48% degli anziani non ha pensione. Per molti, tra quelli che la ricevono, non è sufficiente a sopravvivere. Il rapporto analizza i sistemi pensionistici di 178 Paesi. Più di 45 Paesi hanno una copertura del 90% e oltre 20 nazioni in via di sviluppo hanno raggiunto o quasi una copertura universale”, come riferisce Pierluigi Spiezia in un articolo pubblica nell’ultimo numero del periodico PescaraPescara. it, in cui focalizza l’attenzione sul legame tra pensioni sociali ed emigrazione. “Alcuni giorni fa un giornale locale ha dato notizia che il Pm di Lanciano ha chiesto il rinvio a giudizio per truffa di cinque anziani emigrati in Argentina che, secondo l’accusa, avrebbero fittiziamente ottenuto la residenza nei loro Paesi d’origine (non all’Aire, come si legge sul giornale, sennò sarebbero residenti all’estero e, quindi, non pensionabili) per ottenere dall’Inps la pensione sociale di 447,61 euro al mese. Di notizie come questa l’Italia è piena e noi ce ne siamo già occupati nel 2012; gli emigrati nei Paesi sudamericani che non hanno fatto fortuna, oggi tutti in età avanza, forti della doppia cittadinanza, rientrano in Italia, prendono residenza, magari nelle proprie case lasciate nel dopoguerra, e fanno domanda all’Inps per la pensione sociale, che non è quella da lavoro, ma quella che tocca a tutti i residenti nel Paese – anche extracomunitari se con carta di soggiorno – che non hanno reddito o quasi. Questo perché in Sud America le pensioni (per chi ce l’ha) variano da 100 a 200 dollari Usa, una miseria in Paesi dove il costo della vita è, sì, inferiore a quello europeo ma pur sempre proibitivo per redditi così bassi. Con la pensione sociale italiana, invece, dall’altra parte dell’oceano si vive bene: ecco perché tanti emigrati (quelli che si possono permettere un biglietto aereo) tornano, fanno la pratica all’Inps o patronato e poi vivono un po’ qua (meno) e un po’ là (molto di più). Per il regolamento INPS (non la legge) non va bene: se hai le pensione sociale sei costretto ad avere la “dimora abituale” (testuale di legge) in Italia almeno 11 mesi l’anno e dal 2009 devi averci “soggiornato” (testuale di legge) da almeno 10 anni. Secondo il dizionario Treccani, il verbo “dimorare” significa “abitare, più o meno stabilmente, in un luogo” mentre “soggiornare”, indicato anche come sinonimo di “dimorare”, è “fare soggiorno, trattenersi per un tempo più o meno lungo in uno stesso luogo”. Nel caso dell’inchiesta lancianese, pare che i cinque emigrati siano “irrintracciabili all’estero”. Capìta l’aria che tira e il rischio di dover restituire soldi incassati per sopravvivere (una media di oltre 20mila euro a testa), gli anziani italo-argentini se ne son tornati in Sud America. Se rinviati a giudizio, si spera che i loro avvocati d’ufficio sappiano far valere i loro diritti d’italiani emigrati (che tanto hanno dato all’Italia dal dopoguerra in poi, molto più di quello che hanno ricevuto), di residenti fino a prova contraria, magari proprietari di quella casa dove pagano anche Irpef, Imu e Tasi, oltre che l’Iva sulle bollette delle utenze”. Tra i numerosi ospiti e delegati accolti e salutati dal segretario generale della UIL Pensionati, Romano Bellissima, al 10esimo Congresso Nazionale della UIL Pensionati, tenutosi ad Abano Terme, una particolare attenzione ha ricevuto la delegazione estera proveniente da Australia, Argentina, Belgio, Brasile, Canada, Francia, Germania e Stati Uniti, in rappresentanza di migliaia di pensionati emigrati italiani iscritti alla UILP. Una presenza che - unitamente alla responsabile dell’Area Internazionale ITAL, Anna Ginanneschi, al presidente della UIM, Mario Castellengo, allo stesso presidente nazionale dell’ITAL UIL, Gilberto De Santis, ed al responsabile per l’estero della UILP, Agostino Siciliano - ha animato una tavola rotonda in cui si sono confrontati i rappresentanti dei sindacati dei pensionati di altre nazioni sulle politiche sociali esistenti nei loro Paesi. Ripresentazione liste Comites in 24 circoscrizioni Sono stati emanati i decreti consolari che indicono nuovamente le elezioni dei Comites nelle 24 circoscrizioni in cui non erano state presentate o ammesse liste candidate al voto. Si tratta delle circoscrizioni consolari di: Vienna, Liegi, Lione, Nizza, Atene, Dublino, Oslo, Lisbona, Edimburgo, Praga, Bucarest, San Marino, Madrid, Barcellona, Stoccolma, Bangkok, Pretoria, Città del Capo, Perth, Chicago, San Francisco, Detroit, San José e Bogotá. Il decreto stabilisce al 17 aprile 2015 la data del rinnovo, indica il numero dei membri dei Comites in base alla consistenza numerica delle collettività, istituisce l’ufficio elettorale nelle sedi consolari e stabilisce la data della prima seduta del nuovo Comitato. Il termine ultimo per la presentazione delle liste candidate nelle 24 circoscrizioni consolari sopra richiamate è il 16 febbraio. Riceveranno il plico per il voto solo i connazionali che entro il 18 marzo si saranno iscritti negli elenchi elettorali istituiti presso l’ufficio consolare di riferimento. Sempre più partenze Aumentano gli italiani che emigrano all’estero. Dato confermato dall’Istat che ha pubblicato il rapporto sulle “Migrazioni internazionali e interne della popolazione residente”. Rapporto che certifica anche come nel 2013 le immigrazioni dall’estero siano state 307 mila, cioè 43 mila in meno rispetto all’anno precedente (-12,3%). Il calo delle iscrizioni dall’estero, spiega l’Istituto nazionale di statistica, è imputabile ai flussi che riguardano i cittadini stranieri, il cui numero scende da 321 mila nel 2012 a 279 mila nel 2013. Nello stesso anno, c’è stata anche una contrazione delle iscrizioni dall’estero di cittadini italiani (da 29 mila a 28 mila unità). Con 58 mila ingressi la comunità più rappresentata tra gli immigrati è quella rumena, seguono: marocchina (20 mila), cinese (17 mila) e ucraina (13 mila). Rispetto al 2012, risultano in calo di 23 mila unità le iscrizioni di cittadini rumeni (-29%). In termini relativi, calano significativamente anche le iscrizioni di cittadini ecuadoriani (-37%), ivoriani (-34%), macedoni (-26%) e polacchi (-24%). Nel 2013 si contano 126 mila cancellazioni dalle anagrafi per l’estero, 20 mila in più dell’anno precedente. Il saldo migratorio netto con l’estero è pari a 182 mila unità nel 2013. In forte diminuzione rispetto all’anno precedente (-25,7%), è anche il valore più basso registrato dal 2007. L’aumento delle emigrazioni, spiega l’Istat, è dovuto principalmente ai cittadini italiani, le cui cancellazioni passano da 68 mila nel 2012 a 82 mila unità nel 2013 (+21%). In aumento anche le cancellazioni di cittadini stranieri residenti, da 38 mila a 44 mila unità (+14%). Le principali mete di destinazione per gli italiani sono il Regno Unito, la Germania, la Svizzera e la Francia. Nel loro insieme questi paesi accolgono oltre la metà dei flussi in uscita. Le migrazioni da e per l’estero di cittadini italiani con più di 24 anni di età (pari a 20 mila iscrizioni e 62 mila cancellazioni) riguardano per oltre il 30% del totale individui in possesso di laurea. La meta preferita dei laureati è il Regno Unito. Quanto ai trasferimenti di residenza interni al territorio nazionale, nel 2013 hanno coinvolto 1 milione 362 mila individui, interessando il 2,3% della popolazione. La composizione dei flussi in base al raggio di migrazione rimane sostanzialmente invariata rispetto a quella osservata negli ultimi anni: sono circa un quarto del totale i trasferimenti di residenza interni di lungo raggio (335 mila tra Comuni di regioni diverse) e 1 milione 28 mila quelli di breve raggio (tra Comuni della stessa regione). 7 LONDRA SERA I tassi migratori netti sono positivi in tutte le regioni del Nord e in quasi tutte quelle del Centro. Sono negativi in tutte le regioni del Sud e delle Isole. Confermata, dunque, l’attrattività delle regioni centrosettentrionali nei confronti di quelle meridionali. I trasferimenti di residenza interni coinvolgono 1 milione 113 mila cittadini italiani e 249 mila stranieri. La quota relativa di questi ultimi risulta in aumento e pari al 18,3% del totale dei trasferimenti. Siamo una grande risorsa! “A dire che gli italiani all’estero sono una risorsa sono buoni tutti. Si tratta del classico riconoscimento dovuto che consola e non costa niente. Quando però dalle parole si passa ai fatti il quadro cambia: tagli alla rete consolare, tagli ad istituzioni come gli IIC, tagli ai patronati all’estero che fanno un lavoro utile, ritardi, rinvii e poi l’imposizione di tempi impossibili per il rinnovo dei Comites (salvo poi estendere le date all’ultimo minuto). Ogni tanto viene messo in discussione perfino il diritto di voto di cittadini che risiedono fuori dall’Italia. Si dice “siete una risorsa” e s’intende “siete una fonte di costi”. E perché? Perché “pagate le tasse in un altro paese, fate crescere il PIL di un altro paese, se create posti di lavoro li create in un altro paese. All’Italia che gliene viene?” Gliene viene, eccome se gliene viene. E tanto anche!”. A spiegare ‘quanto’ è Carla Ciarlantini-Krick su “Pd – cittadini del mondo”, il notiziario del Dipartimento coordinato da Eugenio Marino. Sul notiziario, curato da Adriana Leo, Ciarlantini-Krick tiene la rubrica ‘Oltre il bordo del piatto’. “Un esempio è stato l›iniziativa lanciata nel 2009 con il nome ‘Usa l›Italia’, che giocava sul doppio significato di USA nel senso di Stati Uniti e di invito ad utilizzare. Utilizzare cosa? I prodotti italiani di alto livello nei settori alimentare, moda e tecnologie. L›iniziativa intendeva aprire il mercato nordamericano ad un gruppo di aziende italiane disposte ad investire in innovazione ed espansione internazionale. Consisteva in eventi, missioni, organizzazione di incontri tra le imprese italiane e possibili partner commerciali negli USA. Fu finanziata con 1.5 milioni di Euro e alle aziende partecipanti ne fruttò 15 milioni. Un elemento chiave del suo successo fu un italiano che, dopo aver fatto carriera presso multinazionali come la Fiat della quale è stato anche CEO North America, ha fondato una sua azienda nei dintorni di New York e fornisce consulenza strategica a clienti sia americani che italiani. Dando suggerimenti su come fare i primi passi, dove cercare i primi clienti e indicando, grazie alla sua esperienza e alla sua rete di contatti, a chi rivolgersi per creare una base commerciale sul posto, questo italiano ha contribuito a generare un giro d›affari che continua ad avere successo anche oggi. E si dà il caso che quelle aziende italiane che presero parte all›iniziativa „Usa l›Italia“ paghino le tasse in Italia, facciano crescere il PIL italiano e creino posti di lavoro in Italia. Grazie anche ad un italiano all›estero. Un altro esempio me lo ha fornito Cesare Saccani, anche lui un dirigente di lunga esperienza, anche lui italiano all›estero, attualmente in India. Cesare lavora nel settore delle costruzioni e anche lui ha fondato una sua impresa che si occupa di controlli di sicurezza nei cantieri. Durante una recente conversazione Cesare mi ha fatto notare che nel 2013 l›industria italiana delle costruzioni ha fatturato qualcosa come 60 miliardi di Euro – ripeto: 60 miliardi – in commesse estere. Di queste commesse quasi il 30% è venuto dal Sudamerica, primo fra tutti dal Venezuela, mentre l›Asia, che pure è un mercato enorme e in crescita, è arrivata appena al 3%. Come mai? Probabilmente per varie ragioni, delle quali una però salta agli occhi: il Sudamerica, Venezuela in testa, vanta una forte presenza di italiani ben inseriti, che hanno avuto un notevole successo professionale e che non solo conoscono benissimo il mercato locale, ma possiedono anche una solida rete di contatti sia con le imprese locali, sia con il settore pubblico, quest›ultimo fondamentale per qualunque progetto di costruzioni di dimensioni significative. Grazie al loro supporto le imprese di costruzioni italiane sono riuscite a farsi conoscere e ad essere prese in considerazione nelle gare per appalti importanti. In Asia invece gli italiani sono pochini e infatti lì ancora non siamo riusciti a schiodare. Ora, anche le imprese di costruzioni che con il contributo degli italiani all›estero hanno portato a casa 60 miliardi di Euro si da il caso che paghino le tasse in Italia, facciano crescere il PIL in Italia e creino posti di lavoro in Italia. E allora perché tanti considerano gli italiani all›estero come un peso, una palla al piede, una fonte di costi e basta? Semplice: perché nessuno si da la pena di informarsi, valutare, fare i conti con uno sguardo che vada un po› al di là delle Alpi e del Mediterraneo. Nessuno – tanto per tenere fede al nome di questa rubrica – guarda oltre il bordo del piatto. Abbiamo mandato all›estero, intenzionalmente o meno, fior di competenze, ma non ci passa per la mente di farne buon uso in modo sistematico e organizzato. Per dirla con Cesare Saccani: «lavoratori di recente emigrazione costituiscono una risorsa preziosissima da sostenere e coinvolgere sempre più nella competizione tra reti organizzative per tre ragioni perché sono i primi e migliori promotori del ‘Made In Italy’ e della nostra cultura nei paesi emergenti; i veri conoscitori di mercati lontani e complessi; abituati a competere su competenza, innovazione, merito ed etica. Il PD deve mostrare coraggio e deve fare del coinvolgimento degli italiani ‘oltre l›Europa’ un punto cardinale per favorire il processo di crescita dell›economia e sprovincializzare il paese». Per finire, un esempio più vicino a casa nostra: negli ultimi giorni ho concluso un lavoro di ricerca di clienti e partner commerciali per un›azienda italiana che sviluppa e produce sistemi per la regolazione del voltaggio in impianti commerciali e industriali. Un›azienda di consulenza sull›efficienza energetica e due rivenditori hanno preso questi sistemi nel loro portafglio, e tutto questo in Germania, paese dove di sicuro le tecnologie avanzate non mancano. Come mai il progetto è riuscito? Anzitutto perché quei sistemi sono molto buoni e hanno alcune caratteristiche che li differenziano dalla concorrenza, il che sta a dire che gli italiani sono bravi, e in secondo luogo perché – guarda caso – a dare una mano è stata un›italiana all›estero. A questo punto i casi sono due: o la politica italiana riconosce il valore della rete degli italiani all›estero, le dà l›attenzione e l›importanza che questa merita e crea una strategia per usarla al meglio, oppure continua con l›indifferenza, il provincialismo e i tagli ai servizi per questa comunità. Però in questo secondo caso che faccia bene i conti delle perdite: saranno alte e tanto”. (Carla Ciarlantini-Krick) Un viaggio d’altri tempi Pubblichiamo questo interessante racconto tratto dal libro “Gli emigranti si raccontano” di Elide Filippetto. Rina Girolami era una ragazza come tante altre cresciuta nel suo paese, Fanna, in mezzo a gente semplice, senza tante pretese. Alla fine degli Anni ’40, a poco meno di 24 anni, decise di emigrare a Cardiff, nel Galles, per andare a servizio presso una famiglia di fannesi. Assieme ad un’amica, che si era offerta di accompagnarla fino a Venezia dove avrebbe preso il treno per Londra, Rina si accomiatò dalla madre la quale, dopo avergli fatto tutte le raccomandazioni di rito, le lasciò anche un po’ di soldi per i primi bisogni. «A Venezia, mentre mi apprestavo a salutare l’amica e a salire sul treno, sentii all’autoparlante un avviso: “E’ in partenza dal binario .....il treno diretto per ....”, al che ho subito pensato che il treno andasse proprio diretto, senza soste, fino a Londra. A raccontarla adesso sembra una favola. Allora decisi di consegnare all’amica i pochi soldi che avevo perchè li riportasse indietro a mia madre convinta che non ne avrei avuto bisogno in quanto al mio arrivo in Inghilterra la famiglia dei fannesi dove dovevo prestare servizio avrebbero fin da subito provveduto alle mie necessità». Arrivati a Padova... il treno si fermò, mettendomi già in agitazione, per via di quel “diretto”. Durante la sosta c’erano quelli che andavano avanti ed indietro, vendendo bibite ed altro. Per fortuna da Fanna era partito con me anche Carlo Zanetti, che tornava a Londra dopo aver trascorso in paese un periodo di vacanza. Gentilmente mi offrì qualcosa da bere che accettai per la sete che avevo. Naturalmente, prima della fine del viaggio, ci sono state tante altre fermate ed io sempre: “No, grazie...”, non volevo approfittare). Il viaggio è stato terribile: due giorni ed una notte e, da Milano a Parigi, in piedi nel corridoio stretti come sardelle. Nella sosta a Losanna ho visto nella stazione una fontana, sono scesa a bere e quella bevuta mi è bastata fino a Londra». «Anche dopo l’arrivo a destinazione - continua il suo racconto Rina - la vita è stata dura ma l’ho affrontata con grande determinazione e dopo tre anni ho potuto trascorrere la mia prima vacanza di un mese a Fanna. In seguito sono rimasta in Inghilterra per altri tre anni poi, nel 1955, sempre da sola, ho deciso di emigrare in Svizzera. Lassù, poi, ho conosciuto mio marito e ci siamo sposati. A Berna e dintorni conoscevamo diverse famiglie di fannesi e ci siamo trovati sempre bene. In tutto sono rimasta là trentun’anni». (Pordenonesi nel Mondo, www.efasce.it ) LA RICETTA DELLA SETTIMANA Uova alla Romana Ingredienti: 6 uova sode; béchamel molto densa; 300-350 dl di olio da friggere. Per la panatura: farina; 1 uovo; pangrattato. Per la béchamel: 300 dl latte; 1 noce di burro; 2 cucchiai farina; sale; pepe; noce moscata grattata; Parmigiano. Esecuzione: Sbucciare le uova sode e tagliarle a metà per la lunghezza. Togliere i tuorli e metterli in una ciotola, schiacciarli con una forchetta ed aggiungere la béchamel, l’impasto deve risultare abbastanza sodo. Con un cucchiaio riempire il buco del tuorlo e ricrearne la forma. Passare le uova così riempite nella farina poi nell’uovo battuto ed infine nel pangrattato. Scaldare l’olio in un pentolino di 15 cm di diametro a bordo alto. Friggere le uova a due a due e quando sono dorate metterle a scolare. Da mangiare tiepide o fredde, cospargendo di Parmigiano. 8 LONDRA SERA Il cibo nell’arte I capolavori dei Grandi Maestri dal Seicento a Warhol FOTO PRINCIPALE: “Tavolo con angurie” di Emilio Longoni FOTO IN ALTO A SINISTRA: “Mangiatori di ricotta” di Vincenzo Campi (1580 circa) FOTO IN BASSO A SINISTRA: “Piatto di pesche” di Ambrogio Figino FOTO IN ALTO A DESTRA: “Tavolo con pesche, formaggio e pani” di Giacomo Ceruti FOTO IN BASSO A DESTRA: “Composizione di frutta con statua classica” di Giorgio de Chirico Da Campi a Baschenis, Ceruti, Figino, da Magritte a De Chirico, passando per Manzoni e Fontana fino a Warhol. Sono solo alcuni dei maestri dell’arte che si possono ammirare nell’esposizione “Il cibo nell’arte. Capolavori dei grandi maestri dal Seicento a Warhol” che si tiene a Brescia, in Palazzo Martinengo, fino al 14 giugno 2015. In linea con il Tema di Expo Milano 2015 «Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita», la mostra rivela attraverso un criterio iconografico e cronologico quanto i pittori, attivi tra il XVII secolo e il XIX, amassero dipingere i cibi e i piatti tipici delle loro terre di origine e sarà anche un’occasione per scoprire alimenti oggi scomparsi. La mostra è promossa dall’Associazione Amici di Palazzo Martinengo, con il patrocinio della Provincia di Brescia, Regione Lombardia e di EXPO 2015. L’esposizione presenta oltre 100 opere di maestri dell’arte antica quali Campi, Baschenis, Ceruti, Recco e Stanchi, che dialogheranno con autori moderni e contemporanei, da Magritte a de Chirico, da Manzoni a Fontana e Lichtenstein, fino a Andy Warhol. Sarà un grande evento che segnerà il forte legame che unisce il cibo alle arti figurative e coniuga la tradizione 9 LONDRA SERA enogastronomica con la cultura artistica italiana, in un arco temporale di oltre quattro secoli. «Esponendo cento opere focalizzate sul tema cibo, per lo più appartenenti alla storia dell’arte italiana, dalla fine del Cinquecento a oggi, stringiamo un forte legame con il tema di Expo Milano 2015 - sottolinea il curatore della mostra, Davide Dotti -. Si compie un viaggio nell’arte, nel cibo e nei luoghi: gli artisti erano molto sensibili alla tradizioni delle loro terre d’origine, così ad esempio, nei quadri dei napoletani ricorrono il casatiello e le sfogliatelle, nei quadri dei toscani e degli emiliani i salumi, nei quadri dei lombardi la cacciagione». Tra i capolavori in mostra i «Mangiatori di ricotta» di Vincenzo Campi; il «Piatto di pesche» di Ambrogio Figino (la prima natura morta della Storia dell’Arte italiana, dipinta circa cinque anni prima della Canestra di Caravaggio); quello che la critica specialistica ritiene essere il più importante ‘pendant’ di nature morte di Giacomo Ceruti detto Pitocchetto, il «Tavolo con angurie» del pittore divisionista Emilio Longoni e «L’Ultima Cena» di Andy Warhol, un acrilico su tela che reinterpreta in chiave Pop il Cenacolo di Leonardo. «La mostra è suddivisa in dieci sezioni, che mi piace pensare come dieci portate: l’allegoria dei cinque sensi, mercati dispense e cucine, la frutta, la verdura, pesci e crostacei, selvaggina da pelo e da penna, carne salumi e formaggi, dolci vino e liquori, tavole imbandite, il cibo dell’arte del XX secolo - spiega il curatore -. Ai nostri visitatori offriamo un menù artistico». A chiudere idealmente il percorso espositivo ci pensa l’installazione dell’artista Paola Nizzoli con la ‘Piramide alimentare’. «Mi auguro che questa mostra lasci un appetito non solo artistico - sottolinea Dotti -. Scoprire la nostra tradizione gastronomica attraverso gli occhi degli artisti può sicuramente stimolare l’appetito intellettuale. Su cento opere 26 sono inedite, scovate tra collezioni private. Sono molto felice di presentare quelle di Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto, con i suoi quadri di tavole imbandite, mai esposte in pubblico prima d’ora». FOTO IN ALTO: “L’Ultima Cena” di Andy Warhol SOTTO IN SENSO ORARIO PARTENDO DA SINISTRA: “Massaia con rami” di Evaristo Baschenis “Gli spillatori di vino” di Giacomo Ceruti detto Pitocchetto “Interno di dispensa con cibarie” di Jacopo Chimenti “Alzata con fichi, susine, pesche e meloni” di Giovanni Stanchi (particolare) 10 LONDRA SERA 10 LONDRA SERA LONDRA SERA 11 12 LONDRA SERA FOTOGIORNALE FOTOGIORNALE Dacia Maraini ricorderà Pasolini Ricordare Pasolini è un “dovere” e per farlo il Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, ha firmato il decreto per la costituzione della commissione tecnico-scientifica con il compito di coordinare e promuovere le iniziative culturali per le celebrazioni del quarantennale della scomparsa (2 novembre 1975) di Pier Paolo Pasolini, affidandone la presidenza a Dacia Maraini. «L›Italia ha il dovere di ricordare Pasolini e di trasmettere alle nuove generazioni l›attualità del suo messaggio di ricerca e denuncia. Il collegamento con il tema che sta finalmente diventando centrale delle Periferie Urbane, rende la rilettura dei lavori di Pasolini ancora più importante e significativo», ha detto Franceschini. La commissione è composta, oltre che da Dacia Maraini, da Carla Benedetti, Antonio Calbi, Graziella Chiarcossi, Roberto Chiesi, Ninetto Davoli, Mario De Simoni, Gianluca Farinelli, Angela Felice, Fabrizio Gifuni, Gloria Manghetti, Marta Ragozzino, Lidia Ravera, Emanuele Trevi, Gianni Torrenti e Walter Veltroni. ‹›Pier Paolo Pasolini è stato a mio avviso un intellettuale provocatorio, spericolato, controcorrente. Ma attenzione a non imbalsamarlo, a non mummificarlo. Non trasformiamolo in una icona. Domandiamoci, piuttosto, che fine ha fatto oggi il coraggio di Pasolini? - ha dichiarato l›assessore alla Cultura della Regione Lazio, Lidia Ravera -. Ho sempre avuto una grande ammirazione per Pasolini. Un intellettuale che sapeva rischiare, che sentiva la necessità di capire, comprendere, che sapeva soprattutto saper guardare avanti con preveggenza, quasi profetica. Quello che lui scriveva negli Anni Settanta è diventato realtà, trent’anni dopo››. ‹›Pier Paolo Pasolini non piaceva a tutti - ha sottolineato ancora la scrittrice e assessore alla cultura della Regione Lazio -. Diversamente da oggi dove nessuno ama rischiare, soprattutto in ambiti politici, dove bisogna piacere assolutamente a tutti. Lo ripeto è giusto mantenere in vita una figura straordinaria come quella di Pasolini, di cui si parla a distanza di 40 anni dalla sua scomparsa. Come si parla di Freud, come si parla di Leopardi’’. Si torna oggi a parlare di ‹periferie urbane›, temi cari a Pasolini. ‹›Nelle periferie, in quei luoghi ai margini delle città secondo Pasolini ‹vi abitavano gli angeli› - ha commentato Ravera -. Non erano contaminati dal consumismo e dalla società. Pier Paolo si illudeva, magnificamente, che l’innocenza e la purezza erano di casa tra le persone più semplici. Li frequentava incurante di quello che sarebbe poi accaduto. Pasolini - ha aggiunto - non temeva l’altro, la diversità. E per questo ha pagato duramente e a caro prezzo››. Un palco, la galleria digitale e l’auditorium saranno gli spazi che Cascina Triulza, Padiglione della Società Civile di Expo Milano 2015, metterà a disposizione di giovani artisti emergenti italiani e internazionali che vogliono proporre i loro progetti e le loro performance. Il progetto StartArtist si rivolge a giovani da tutto il mondo che desiderano fare della propria espressione artistica un mestiere, una professione, e che intendono trasformare il loro talento e la loro determinazione in un impegno per la loro vita futura. Circa due volte al mese, per tutta la durata di Expo, gli spazi del Padiglione della Società Civile saranno animati da giovani artisti e dalle loro community: amici, fan, istituzioni pubbliche e private che sostengono il loro lavoro. Il progetto è sostenuto da Etica Sgr che insieme a Fondazione Triulza vuole dare agli artisti emergenti un’opportunità unica all’interno di Expo Milano 2015. Possono partecipare giovani artisti che operano nell’ambito della fotografia, della pittura, del design, della musica, del teatro, di altri tipi di performance, della produzione video o di altre discipline creative. “Il sostegno alla Fondazione Triulza, che vede tra i soci fondatori anche la nostra capogruppo Banca Etica, rappresenta per noi un’opportunità importante per dare voce al primo e unico Padiglione della Società Civile nella storia delle Esposizioni Universali - dichiara Alessandra Viscovi, Direttore Generale di Etica Sgr -. I valori che contraddistinguono Etica Sgr – correttezza, trasparenza, equità e pari opportunità, valore della persona, responsabilità e sobrietà – rappresentano quello che è il fondamento della Fondazione Triulza e del suo operato, come testimonia in particolare il progetto StartArtist che abbiamo deciso di supportare. Un’iniziativa che si inserisce nell’ambito di una serie di nuovi progetti che Etica Sgr lancerà nel corso dell’anno per rafforzare ulteriormente il proprio impegno a sostegno dei giovani e di uno sviluppo sostenibile dell’economia del nostro Paese”. Tutti gli artisti interessati a partecipare possono presentare, a partire dal 15 febbraio, la loro proposta a Fondazione Triulza, all’indirizzo email [email protected], insieme a un curriculum delle attività, dei progetti Expo Milano offre spazio a giovani artisti e delle opere che hanno realizzato nella disciplina prescelta. “L’importanza e il ruolo sociale dell’arte è uno dei temi portanti del programma culturale di Cascina Triulza – afferma Chiara Pennasi, direttore del Padiglione della Società Civile –. Vogliamo dare l’opportunità ai visitatori di Expo di entrare in contatto con realtà emergenti dell’arte in tutte le sue espressioni, attraverso giovani che esprimano creatività, multiculturalità, inclusione, desiderio di costruirsi un futuro attraverso attività artistiche che hanno valore per loro ma anche per la società in cui si esprimono. Questo è lo spirito di StartArtist e delle altre iniziative che metteremo in campo sul tema dell’arte”. 13 LONDRA SERA FOTOGIORNALE Microsoft inaugura Windows 10 Microsoft ha presentato la nuova generazione del suo sistema operativo,Windows 10, nato - dice la casa di Redmond - con l’obiettivo di accompagnare gli utenti verso una nuova era informatica più ‘personale’. L’aggiornamento gratuito al nuovo sistema sarà disponibile per tutti coloro che già utilizzano Windows 7, Windows 8.1 e Windows Phone 8.1 e che decidono di effettuare l’upgrade durante il primo anno. “Windows 10 segna l’inizio di un’era informatica più personale nel mondo dei dispositivi mobili e dei servizi cloud - ha dichiarato Satya Nadella, Amministratore Delegato di Microsoft -. La nostra ambizione è che gli 1.5 miliardi di utenti Windows attuali si innamorino di Windows 10, e far sì che miliardi di altri utenti decidano di fare di Windows la propria casa”. Tra le novità introdotte, arriva l’assistente vocale Cortana su computer e tablet. Già presente su Windows Phone (in versione alpha da dicembre in Italia), è in grado di apprendere le preferenze È una mutazione la causa di certi disturbi cardiaci Dopo 25 anni di ‘caccia’, individuato un importantissimo difetto cardiaco responsabile di gravi malattie. È una scoperta cardine quella fatta dagli scienziati della Cardiff University e dell’Accademia Slovacca delle Scienze, che hanno individuato un piccolo difetto in una proteina del cuore, che porterà finalmente a un nuovo bersaglio terapeutico futuro, alla base di farmaci che possano prevenire disturbi cardiovascolari. Se ne parla sulla rivista ‘International Union of Crystallography Journal’. “La nostra ricerca ha rivelato che un’alterazione genetica nella membrana più grande della proteina dalla quale dipende ogni battito del cuore, produce un piccolo difetto strutturale che altera il ritmo cardiaco”, spiega Tony Lai del Sir Geraint Evans Wales Heart Research Institute (WHRI) dell’ateneo di Cardiff. La proteina, nota come recettore rianodina (RyR), fornisce l’impulso di rilascio del calcio necessario a ogni cellula del muscolo cardiaco per contrarsi. Gli scienziati hanno scoperto che le mutazioni ereditarie di questa proteina producono un sottile cambiamento nel modello di rilascio del calcio, che si traduce in un battito cardiaco instabile, che porta alla drammatica perdita di ritmo e, di conseguenza, alla morte improvvisa. “Per la prima volta siamo riusciti a ottenere un quadro molecolare preciso di questo piccolo difetto - aggiunge l’esperto -. Questa nuova visione dell’intricata struttura della proteina RyR e della sua funzione contribuirà allo sviluppo di nuovi farmaci che correggano questo difetto molecolare. Ora dobbiamo iniziare lo screening di pazienti per individuare questo difetto genetico, in modo che si possano adottare misure per compensare le loro probabilità di sviluppare malattie cardiache”. individuali per offrire suggerimenti ad hoc. Windows 10 includerà anche il nuovo browser di Microsoft, ‘Project Spartan’, progettato con grande attenzione al tema dell’interoperabilità. Alcune delle funzioni più avanzate del browser includono la possibilità di inserire commenti mediante tastiera o penna direttamente sulla pagina web e condividerli facilmente con gli amici. Non manca, ovviamente, Office per il nuovo sistema operativo, ottimizzato per la tecnologia touch. Le nuove versioni di Word, Excel, PowerPoint, OneNote e Outlook sono state completamente riprogettate: tra le nuove funzioni, quella dell›inchiostro digitale per PowerPoint, che consente agli utenti di aggiungere note alle diapositive in tempo reale; i nuovi comandi di Excel, incentrati sul touch, facilitano la creazione e l’aggiornamento di un foglio di calcolo senza tastiera o mouse. Sbarcano poi su Windows 10 Xbox Live e la nuova app Xbox, così da consentire a giocatori e sviluppatori l›accesso alla rete di gaming. Il Santo patrono d’Italia online Un anno di successi per il sito dei frati del Sacro Convento di Assisi, www.sanfrancesco.org, dedicato alla figura del Santo patrono d’Italia. Nel 2014 sono 149 i Paesi che si sono collegati al portale, 110 milioni gli accessi e ben 11,5 milioni le pagine lette. Dallo smartphone o dal proprio computer tutti connessi con san Francesco. Il santo più ‘amato’ della rete richiama l’attenzione da tutto il mondo: dagli USA al Brasile, dal Messico alla Siria, dallo Yemen all’Afghanistan, dal Giappone alla Cina. Sono arrivate a 13 milioni le persone che al mese accedono al portale per approfondire, con contenuti francescani, quanto accade nel mondo. Sempre più ‘social’ i frati del Sacro Convento di Assisi che con i circa 550.000 ‘mi piace’ della pagina Facebook “San Francesco d’Assisi” lancia la sfida a tutti gli internauti e punta a raggiungere un milione di fans nel 2015. Il 63% degli amici della pagina Facebook sono donne e provengono da ben 45 paesi: Italia, Brasile, Pakistan e Costa d’Avorio per citarne alcuni. I frati del Sacro Convento di Assisi sono anche su twitter con l’account @francescoassisi; i followers sono 9.390 e i tweet inviati 10.850. Il sitosanfrancesco.org è anche e soprattutto riflessioni francescane e preghiera. Sono più di 300 al giorno le richieste di affidamento che la redazione riceve tramite la webcam collegata 24h si 24 sulla tomba di san Francesco (9 milioni di accessi al mese). “Un grazie a tutti coloro che ci seguono e ci incoraggiano. I risultati raggiunti premiano non solo il lavoro dei giovani della redazione che quotidianamente donano le loro energie preziose per san Francesco e la comunità francescana, ma è anche segnale di attenzione verso i valori di pace, fraternità e serenità ineludibili dal cuore dell’uomo. Questi valori rappresentano anche la risposta al terrorismo e ad ogni forma di fondamentalismo”, ha dichiarato Padre Enzo Fortunato, direttore del sitosanfrancesco.org . 14 LONDRA SERA LONDRA SERA 15 16 LONDRA SERA
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