ESTRATTO RASSEGNA STAMPA 15 settembre 2014 Social Impact Investment Task Force istituita sotto la Presidenza Britannica del G8 PRESENTAZIONE Rapporto internazionale IMPACT INVESTMENT: THE INVISIBLE HEART OF MARKETS Harnessing the power of entrepreneurship, innovation and capital for public good Rapporto italiano LA FINANZA CHE INCLUDE Gli investimenti ad impatto sociale per una nuova economia Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri Con il contributo di Con il sostegno di Con la collaborazione di Fare banca per bene. QUOTIDIANI 14 SETTEMBRE – SOLE 24 ORE 14 SETTEMBRE – SOLE 24 ORE 15 SETTEMBRE – CORRIERE DELLA SERA – ECONOMIA 15 SETTEMBRE – EUROPA 16 SETTEMBRE – AVVENIRE 14 SETTEMBRE – HUFFINGTON POST ITALIA 22 SETTEMBRE – REPUBBLICA.IT TV & RADIO 15 SETTEMBRE – TG1 – ECONOMIA 15 SETTEMBRE – RAI PARLAMENTO 15 SETTEMBRE – GIORNALE RADIO SOCIALE 15 SETTEMBRE – RADIO RADICALE AGENZIE DI STAMPA APPENDICE USCITE INTERNAZIONALI 15 SETTEMBRE • ADNKRONOS • AGI • ANSA • ASCA • DIRE • ITALPRESS • LAPRESSE • NOVE COLONNE • PUBLIC POLICY • RADIOCOR • REDATTORE SOCIALE • VISTA Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri Con il contributo di 15 SETTEMBRE – HUFFINGTON POST UK 15 SETTEMBRE – THE ECONOMIST 16 SETTEMBRE – THE GUARDIAN Con il sostegno di Con la collaborazione di Fare banca per bene. QUOTIDIANI N° e data : 140914 - 14/09/2014 Diffusione : 315521 Periodicità : Quotidiano ILSOLE24ORE_140914_20_28.pdf 14 SETTEMBRE – SOLE 24 ORE Pagina 20 : Dimens.13.03 : % 317 cm2 Sito web: www.ilsole24ore.com 1/2 Copyright (Il sole 24 ore) Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri Con il contributo di Con la collaborazione di D P IL S 1/2 Copyright (Il sole 24 Riproduzione vietata Con il sostegno di N Riproduzione viet Fare banca per bene. 14 SETTEMBRE – SOLE 24 ORE N D P IL S 2/2 Copyright (Il sole 24 ore) Riproduzione vietata 1/2 Copyright (Il sole 24 Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri Con il contributo di Con il sostegno di Con la collaborazione di Riproduzione viet Fare banca per bene. 15 SETTEMBRE – CORRIERE DELLA SERA – ECONOMIA N° e data : 140915 - 15/09/2014 Diffusione : 464428 Periodicità : Settimanale Corriere_140915_25_33.pdf Pagina 25 : Dimens.30.53 : % 416 cm2 Sito web: http://www.corriere.it 1/2 Copyright (Corriere Economia) Riproduzione vietata Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri Con il contributo di Con il sostegno di Con la collaborazione di 1/ Copyright (Corrie Fare banca per bene. Riproduzion 15 SETTEMBRE – EUROPA Finanza sociale, Melandri: ecco le proposte al governo Renzi per un nuovo welfare L’ex ministro: «L’agenda impact entri nel programma dei mille giorni». E Bobba: «Concentrati sulla riforma del terzo settore e sul fondo strategico per le imprese sociali» È al cuore invisibile dei mercati che bisogna puntare, anche in Italia, per promuovere la finanza che include. Ossia «investimenti, scelte concrete per generare buona occupazione, inclusione sociale e lotta alla povertà», per dirla con Giovanna Melandri, che, stamane, illustrando il rapporto internazionale sugli investimenti a impatto sociale, ha indirizzato al governo quaranta proposte. L’obiettivo è orientare la cultura imprenditoriale verso la soluzione di problemi sociali e sviluppare un mercato globale degli investimenti e della finanza a impatto sociale. «Le nostre raccomandazioni all’esecutivo Renzi», ha scandito l’ex ministro, lanciando al premier e ai suoi ministri la sfida ad «accogliere nel programma dei mille giorni» quella che ha definito «l’Agenda impact Italia. Senza investimenti impact è difficile innovare e rafforzare il welfare italiano. L’Italia non ripartirà se non ripartono gli investimenti e quelli ad impatto sociale possono essere un traino importante per rafforzare interventi su fronti come disagio abitativo, cura dell’infanzia e degli anziani, dispersione scolastica». Da presidente di Human Foundation, con i docenti Mario Calderini e Mario La Torre in rappresentanza del governo, Melandri ha partecipato alla social impact investment task force, istituita dal premier David Cameron ai tempi della presidenza britannica del G8, per redigere il rapporto presentato stamane in contemporanea in tutti i paesi del G8 – senza la Russia, ma con l’aggiunta di Unione Europea e Australia. Schermata 2014-09-15 a 19.04.50 Presidente della Advisory board italiana della task force, l’ex ministro oggi presidente della fondazione Maxxi ha consegnato, in un’affollata sala dei gruppi parlamentari a Montecitorio – nelle prime file, tra gli altri, il commissario per la spendig review Carlo Cottarelli, il manager Cesare Romiti e l’ex ministro Letizia Moratti – il bilancio di un anno di lavoro, realizzato col contributo di più di cento esperti tra operatori economici e dell’imprenditorialità sociale e della finanza tradizionale (fondazioni bancarie, cooperative sociali, istituzioni pubbliche, organizzazioni non profit) e sintetizzato nel dossier “La finanza che include: gli investimenti ad impatto sociale per una nuova economia”. In tutto ottanta pagine, con la prefazione del sottosegretario alla presidenza del consiglio, Graziano Delrio – sostituito al tavolo dei lavori dal segretario generale Mauro Bonaretti – e l’ultimo capitolo dedicato proprio alle raccomandazioni al governo. Incoraggiare fondi pensione, assicurazioni, investitori istituzionali, banche, fondazioni filantropiche a investire in prodotti social impact, ad esempio, ma anche aggiornare la direttiva degli appalti pubblici introducendo il requisito di impatto sociale per l’eligibilità dei fornitori e affidare alla Cassa depositi e prestiti (al tavolo c’era il presidente della Cdp, Franco Bassanini) un ruolo esplicito a supporto degli investimenti impact e, ancora, introdurre una fiscalità di vantaggio per i prodotti finanziari a impatto sociale e creare un fondo specifico per l’impresa sociale anche utilizzando fondi strutturali e risorse comunitarie. «L’impatto sociale deve diventare un fattore di scelta per l’investimento – ha spiegato Melandri – Vogliamo rivolgerci alle forze del mercato per stringere una nuova alleanza tra pubblico e privato. Il che non vuol dire privatizzare il welfare pubblico. Ci sono, nel nostro paese, aree sottofinanziate di nuove fragilità e bisogni che avrebbero tutto da guadagnare da questa partnership». Nel rapporto, per gli investimenti ad impatto sociale, si stima al 2020 un flusso di risorse finanziarie di circa 30 milioni di euro. Di welfare aveva parlato, introducendo i lavori, la presidente della camera, Laura Boldrini. «Il nostro modello di welfare appare troppo rigido» e «c’è chi sostiene, di fronte a queste difficoltà, che occorre smantellare le garanzie pubbliche. Io non sono d’accordo. Non dobbiamo abbandonare le conquiste di civiltà sino ad oggi raggiunte – ha spiegato – Una finanza che avverta forte il senso della sua responsabilità sociale è benvenuta. Tanto più che i sistemi di protezione sociale, in Italia come negli altri paesi avanzati, affrontano una grave crisi di sostenibilità per diverse ragioni: per le crescenti restrizioni in materia di spesa pubblica, per l’invecchiamento della popolazione, per gli effetti della pesante congiuntura economica che stiamo attraversando». Alla presidente Boldrini ha fatto appello, in conclusione, il sottosegretario al lavoro, Luigi Bobba, «affinché nei lavori parlamentari da qui alla fine dell’anno si trovi lo spazio per l’approvazione della riforma» del terzo settore (su cui il governo ha presentato un ddl delega). «Il ridisegno del welfare ha bisogno di una rivoluzione perché le vecchie risposte non funzionano più e l’assenza di risposte alle nuove esigenze fa sì che i nuovi bisogni non abbiano voce – ha aggiunto – E dunque dobbiamo intraprendere la strada di una vera partnership tra le organizzazioni e i soggetti che operano con una finalità sociale e l’attore pubblico». Infine, Bobba ha fatto riferimento al fondo strategico per lo sviluppo delle imprese sociali. «Abbiamo iniziato il lavoro e abbiamo coinvolto coloro che presidiano i fondi strutturali che sono un elemento dirimente per costituire questo fondo – ha precisato Bobba – Speriamo che il parlamento svolga la sua delega, in cui il governo ha messo una parte del fondo per 50 milioni. Ma occorre un complesso di risorse più ampio fino a raggiungere l’entità che aveva indicato il presidente Renzi, cioè 500 milioni. Ci stiamo lavorando, siamo convinti di poter arrivare, contestualmente all’approvazione della delega, a costituire il fondo e che esso possa diventare operativo l’anno prossimo». Nell’attesa, di finanza che include si parlerà a breve in altri due eventi: la task force del G8 si riunirà a Roma il 28 e il 29 ottobre, mentre il 17 e il 18 novembre il governo ha in programma un convegno incontro dal titolo “Liberare il potenziale dell’economia sociale per la crescita in Europa”. Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri Con il contributo di Con il sostegno di Con la collaborazione di Fare banca per bene. N° e data : 140916 - 16/09/2014 Diffusione : 105563 Periodicità : Quotidiano Avvenire_140916_9_3.pdf 16 SETTEMBRE – AVVENIRE Pagina 9 : Dimens.9.12 : % 177 cm2 Sito web: http://www.avvenire.it 1/1 Copyright (Avvenire) Riproduzione vietata Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri Con il contributo di Con il sostegno di Con la collaborazione di C Fare banca per bene. R 14 SETTEMBRE – HUFFINGTON POST ITALIA Un movimento globale per gli investimenti ad impatto Giovanna Melandri - Presidente di Human Foundation e della Fondazione MAXXI Lunedì 15 settembre verrà presentato nei paesi del G8 (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti, con l’aggiunta di Unione Europea e Australia e con l’esclusione della Russia) il Rapporto della Social Impact investment task force coordinata da Sir Ronald Cohen (il regista con Tony Blair della finanza sociale) e istituita nel giugno scorso dalla presidenza Britannica del G8. Il rapporto internazionale dal titolo eloquente “gli investimenti ad impatto: il cuore invisibile dei mercati” (scaricabili sui siti: www.socialimpactinvestment.org e http://humanfoundation.it/ita/) sarà consegnato ai capi di governo assieme a singoli rapporti nazionali che descriveranno le azioni necessarie per realizzare ecosistemi funzionali alla finanza d’impatto in ogni paese Il rapporto italiano “La finanza che include. Gli investimenti ad impatto sociale per una nuova economia” é stato elaborato da una vera e propria “intelligenza collettiva”: l’ Advisory Board Italiano alla Task Force a cui hanno contribuito più di 100 esperti (in rappresentanza di cooperative sociali, fondazioni bancarie, operatori finanziari, istituzioni pubbliche e di vigilanza, organizzazioni non profit e imprese sociali, investitori istituzionali e fondi pensione, università e centri di ricerca) che ho avuto l’onore di presiedere e che desidero ringraziare di cuore. Dunque la giornata di domani corona un percorso impegnativo e bellissimo iniziato nel luglio 2013, quando fu affidato ad una task force indipendente il compito di esplorare il ruolo e le potenzialità degli investimenti “Impact” in questa difficile fase dell’economia mondiale. In questo percorso di dialogo e riflessione, che ha visto la partecipazione di prominenti attori internazionali impegnati nella finanza sociale e nella Venture Philantropy (Big Society Capital e Omidyar Network, le fondazioni Rockefeller e Gates, Bertelsmann Foundation e la Nippon Foundation, Credit Coopératif a Triodos Bank - solo per citarne alcune - e per l’Italia Human Foundation) si è cercato di capire come promuovere dopo la grande crisi del 2008 una nuova stagione di finanza inclusiva e di investimenti ad impatto in grado di “incorporare” strutturalmente, accanto alle valutazioni rischio/rendimento, una nuova “terza dimensione”, quella dell’impatto sociale e ambientale positivo e misurabile dell’attività imprenditoriale. Certo, l’Agenda Impact offre un nuovo paradigma economico che ri- Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri Con il contributo di Con il sostegno di Con la collaborazione di chiede per la sua realizzazione scelte politiche, istituzionali, finanziarie assai coraggiose. D’altronde, per far si che l’economia torni a crescere, senza lasciare nessuno indietro, occorre urgentemente associare alla rivoluzione tecnologica in atto una massiccia dose di innovazione sociale. Se il panorama desolante nel quale ci muoviamo è la conseguenza di “una mano invisibile” spesso scollegata,nel capitalismo finanziario,dall’economia reale e dalle sue implicazioni sociali, allora abbiamo bisogno, al contrario, parafrasando il titolo del rapporto, di “Un cuore invisibile” che la guidi e indirizzi verso un’altra direzione. La grande forza dell’Impact Investment sta nella sua capacità di sostenere contemporaneamente processi di sviluppo,di innovazione e di inclusione sociale. E al centro di questa rivoluzione c’è l’imprenditoria sociale. Quegli imprenditori “lucidamente irragionevoli” che lavorano con passione per generare impatto sociale positivo, spesso connessi alle piattaforme digitali della sharing economy e della gestione dei beni comuni. Imprenditori che incontrano la nuova generazione di millenials che esprime il desiderio, rilevato da tante ricerche, di associare alla produzione di reddito, valore sociale. Un indicatore interessante di questo “movimento” sono i 1200 Asset managers che hanno sottoscritto i principi delle Nazioni Unite per gli investimenti responsabili. L’ ambizione dell’Agenda Impact è certo ancora più alta: spostare nei prossimi anni 1 trilione di dollari dai mercati tradizionali agli investimenti ad impatto sociale. Investendo e sostenendo imprese, fondi e organizzazioni che operano con l’obiettivo di generare contemporaneamente un impatto sociale misurabile (da nuove metriche e strumenti di misurazione) e un rendimento economico non speculativo. I motivi per sostenere questo vero e proprio movimento globale sono sotto gli occhi di tutti. A partire dagli effetti della crisi finanziaria che sembra non aver fine, passando dalla deflazione che attanaglia i Paesi traino dell’economia mondiale, già provati dalla durezza delle politiche dell’austerità e da una disoccupazione che non accenna a diminuire e infine dall’esigenza di riaprire una grande stagione di investimenti sia pubblici che privati. Dunque da domani la social Impact investment Taskforce sfida governi, decisori pubblici e grandi attori economici a compiere un impor- Fare banca per bene. tante salto qualitativo. domani non si conclude un percorso, bensì si apre la stagione di un movimento globale attorno all’Agenda Impact, per affermare l’importanza dell’impresa sociale, degli investimenti ad impatto come nuova forza per lo sviluppo. Questo movimento non esclude nessuno e anzi vuole attivare le istituzioni internazionali, i governi, i grandi investitori istituzionali, le fondazioni filantropiche, gli imprenditori sociali ed i cittadini. Anche in Italia vogliamo includere in questo sforzo tutte le forze possibili comprese quelle del mercato e delle imprese. Per l’Italia le implicazioni sono strategiche e serie. Intanto perché anche noi dobbiamo urgentemente creare il nostro ecosistema “Impact friendly” partendo dai nostri punti di forza (la grande rete della cooperazione sociale, il ruolo delle fondazioni bancarie, il credito mutualistico e il social lending) ma anche colmando rapidamente quelle Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri Con il contributo di Con il sostegno di Con la collaborazione di lacune istituzionali e legislative che non hanno consentito finora di far decollare strumenti innovativi come i Social Impact bonds, i fondi di Equity sociale e aggiornando l’ormai superatissimo statuto giuridico dell’impresa sociale. Il prossimo incontro della Taskforce si terrà proprio a Roma il 28 e 29 di ottobre, e sarà l’occasione per definire la rotta che questo movimento a vocazione globale vorrà intraprendere. Domani, grazie alla ospitalità del presidente della Camera, presenteremo al governo Renzi le 40 mosse necessarie a liberare le energie dell’impresa sociale e della finanza Impact in Italia. È una piattaforma riformista che ha bisogno di tempo, risorse e soprattutto di una visione del futuro. Non c’è tempo da perdere. Fare banca per bene. 22 SETTEMBRE – REPUBBLICA.IT Cooperazione ed economia, le scelte etiche degli investimenti del futuro La finanza etica non è solo una scelta ideologica, ma una concreta possibilità di riscatto. Lo dice il Rapporto della task force del G8 sugli Investimenti ad Impatto Sociale (SII) dove si denuncia come in Italia le uscite dello Stato per il walfare, istruzione e cultura siano troppo basse e che il divario tra spesa pubblica necessaria e spesa pubblica sostenibile tenderà ad acuirsi di MARTA RIZZO ROMA - In agosto, sono cambiati il nome del Ministero degli Esteri (che ora è anche “della Cooperazione”) e la legge sulla Cooperazione. Si è discusso e si continua a discutere sull’utilità e sulla necessità dell’introduzione del settore privato nel mondo della Cooperazione. Intanto, dal 6 luglio 2013, una task force istituita in ambito G8, si occupa di studiare e di far crescere una forma di finanza innovativa, rappresentata dagli Investimenti a Impatto Sociale (Sll). Dal lavoro di Italia, UK, USA, Germania, Francia, Giappone e Canada emergono importanti indicazioni e specifiche raccomandazioni ai governi. Analizzando il rapporto, ne emerge un quadro importante per la crescente nouvelle vague della finanza sociale. Mario La Torre (Ordinario di Economia presso La Sapienza e membro governativo della SII task force, insieme con Mario Calderini) e Giovanna Melandri (presidente dell’Advisory Board italiano della task force) spiegano origine, percorso e risultati della compagine. Cosa sono i SII e i loro vantaggi . Per Investimenti a Impatto Sociale (SII) si intende una gamma di investimenti basati sull’assunto che i capitali privati possano intenzionalmente contribuire a creare, in alcuni casi assieme a fondi pubblici, impatti sociali positivi e, al tempo stesso, rendimenti economici. La capacità dell’economia di gestire i propri stessi mutamenti, con una progressiva pianificazione del lavoro, con la qualei l’investitore persegue lo scopo sociale, assieme al ritorno economico, caratterizza questa nuova generazione di investimenti. “Il meccanismo dei Social Impact Investments (SII) - spiega Mario La Torre, membro governativo della task force - si fonda su una forma di cooperazione tra pubblico e privato. Rispetto alla finanza tradizionale, questa collaborazione porta con sé due vantaggi: quello di mirare non ad una semplice crescita, ma piuttosto a una crescita sostenibile e a chiamare lo Stato a remunerare gli investitori privati, solo in caso di raggiungimento dell’obiettivo sociale”. Gli strumenti concreti dei SII. I principali strumenti finanziari che traducono in atti empirici la filosofia dei SII sono il Microcredito e i Social Impact Bond (o SIB), grazie ai quali enti privati forniscono il capitale iniziale per progetti sociali in settori quali l’educazione, la sanità, la giustizia (come nel caso di progetti volti al reinserimento Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri Con il contributo di Con il sostegno di Con la collaborazione di dei carcerati nel tessuto sociale); la remunerazione dell’investitore, da parte dello Stato o degli enti pubblici promotori, avviene solo se i programmi raggiungono gli obiettivi sociali prefissati. Nella Cooperazione internazionale lo schema dei SIB ha dato vita ai cosiddetti Social development bond (SDB). Le spese sociali in Italia: poche e in calo. In Italia, l’esistenza di un gap tra spesa pubblica necessaria e spesa pubblica sostenibile per l’intero settore, secondo gli studi fatti nel Rapporto sui SSI, sembra essere una condizione che, in prospettiva, tende ad acuirsi e, secondo una possibile stima, per il periodo 2014-2020 potrà essere di circa 150 miliardi di euro. Sanità, famiglia, istruzione e cultura, dove lo Stato non investe. Per citare solo alcuni ambiti di welfare bisognosi di risorse, sanità, invalidità, sostegno alle famiglie, gestioni abitative ed esclusione sociale costituiscono, oggi, appena il 20,85% del totale delle uscite correnti, per un ammontare di 165 miliardi. Le uscite correnti per l’istruzione sono, poi, solo l’8,5% del totale, per un valore di 65 miliardi di euro, e la spesa pubblica per la cultura rappresenta appena lo 0,7% delle uscite, pari a circa 6 miliardi di euro. Necessario un solido sistema dei SII. L’Ocse denuncia che l’Italia sarà uno dei pochi paesi in Europa a non vedere la luce di una crescita economica. Al di là dello scarso sconcerto della nostra politica rispetto a questa notizia, esiste, e dovrebbe parlarsene di più, un modo alternativo, tramite i SII, di pensare e guardare a una sia pur minima possibilità di riscatto del nostro paese: “In Italia esiste uno spazio economico per il mercato dei SII - continua La Torre - e, una iniezione di risorse tramite l’impact investing, non solo consentirebbe di minimizzare gli effetti dei vincoli alla spesa pubblica, ma consentirebbe inoltre, ad alcuni settori, di trovare nuova linfa”. Dunque, se UK (sin dal 2000), USA, Australia e Canada sono, per esperienze e per diffusione del fenomeno, i paesi all’avanguardia nella finanza ad impatto sociale, l’Italia non è e non deve essere da meno. Il lavoro dei Governi. Alla luce degli studi e del rapporto sulla task Fare banca per bene. force, appare evidente quanto sia necessario l’impegno dei singoli governi per far crescere non solo l’educazione, ma la vera circolazione di una nuova e progressiva forma di economia capace di far fronte a una crisi tanto violenta come quella attuale. “Dal nostro lavoro emerge come, al fine di stimolare il mercato dei SII, i governi debbano svolgere un triplice ruolo: 1) - Quello di Market Steward, volto a facilitare l’attrazione di capitali creando un ambiente regolamentare e fiscale favorevole ai SII; 2) - Quello di Market Participant, definendo i settori di intervento, le risorse pubbliche come leva per i capitali privati, le società pubbliche da utilizzare come bracci operativi; 3) - Quello di Market Builder, volto a creare una governance che definisca le competenze della finanza etica, sia per aree di intervento che per competenze territoriali. Ad esempio, negli USA - dove ancora non sappiamo quanto la loro esperienza possa essere da esempio - è stato identificato un Office of Social Innovation and Civic Participation e sono stati chiamati in staff al Presidente Obama due esperti di settore; in UK - dove anche qui vale la stessa annotazione riferita agli Usa - è lo stesso Cabinet Office di Cameron ad avere il compito di regia dell’Impact Investing”. Il ruolo chiave degli intermediari finanziari. C’è, poi, l’aspetto concreto di chi lavora per far circolare e crescere i SII: “Il ruolo degli intermediari finanziari - dice ancora il professor La Torre - è di estrema rilevanza per canalizzare le risorse private verso progetti di finanza d’impatto e a favore di imprese sociali, che rappresentano un anello importante di sviluppo e promozione dell’impact investing; è necessario, a tal fine, che vengano messe a punto regole volte a facilitare la crescita del settore. In primo luogo, devono essere approvati i regolamenti attuativi del microcredito, questo si tradurrebbe non solo nella nascita di intermediari specializzati, ma darebbe il via libera alla norma che prevede l’estensione del Fondo Centrale di Garanzia per le operazioni di microcredito: tale strumento ridurrebbe gli assorbimenti patrimoniali richiesti alle banche a fronte di specifici investimenti targabili come social impact; inoltre - conclude il docente - occorrerebbe rendere meno restrittivi i vincoli di investimento previsti per gli investitori istituzionali, come i fondi pensione e le imprese di assicurazione, che dimostrano interessate al settore, come testimoniano le iniziative di Prudential in USA, Axa in Francia e Zurich in Svizzera”. Le istituzioni intergovernative e Italia. “Il rapporto rappresenta un movimento globale per affermare l’importanza di imprese e investimenti a impatto come nuova forza per lo sviluppo - dichiara Giovanna Melandri, presidente dell’Advisory Board italiano della task force - Un movimento che mobilita governi e istituzioni economiche e che si rivolge a investitori, fondazioni, fondi pensioni, fondi sovrani e manager. Si rivolge poi all’Onu, affinché nel processo di revisione degli obiettivi del Millennio, sostenga gli investimenti sociali come strumento innovativo e alle istituzioni intergovernative, come la Banca Mondiale e le banche di sviluppo regionale, affinché svolgano un ruolo di rilievo nel nuovo mercato dei Social e dei Development impact bond”. http://www.repubblica.it/solidarieta/cooperazione/2014/09/22/news/rizzo-96391251/ Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri Con il contributo di Con il sostegno di Con la collaborazione di Fare banca per bene. TV & RADIO 15 SETTEMBRE – TG1 – ECONOMIA Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri Con il contributo di Con il sostegno di Con la collaborazione di Fare banca per bene. 15 SETTEMBRE – RAI PARLAMENTO Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri Con il contributo di Con il sostegno di Con la collaborazione di Fare banca per bene. 15 SETTEMBRE – GIORNALE RADIO SOCIALE 15 SETTEMBRE – RADIO RADICALE Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri Con il contributo di Con il sostegno di Con la collaborazione di Fare banca per bene. AGENZIE DI STAMPA 15 SETTEMBRE • ADNKRONOS • AGI • ANSA • ASCA • DIRE • ITALPRESS • LAPRESSE • NOVE COLONNE • PUBLIC POLICY • RADIOCOR • REDATTORE SOCIALE • VISTA ECONOMIA SOCIALE. MELANDRI: PER "AGENDA IMPACT" 30 MLD ALL'ITALIA SFIDA AL GOVERNO: “ENTRI NEL PROGRAMMA DEI 1.000 GIORNI” (DIRE) Roma, 15 set. - Un flusso di risorse finanziarie di circa 30 miliardi di euro potrebbe essere mobilitato in Italia entro il 2020 per gli investimenti ad impatto sociale. “Un cambio di paradigma” necessario per provare a superare la crisi e orientare il mercato verso processi economici basati su impatti misurabili e socialmente positivi. È lo scenario previsto dal rapporto dell’Advisory board italiano (Adb) della Social Impact Investment Task Force (SIIT) su ‘La finanza che include. Il programma degli investimenti ad impatto sociale per una nuova economia’, illustrato oggi a Montecitorio da Giovanna Melandri, in qualita’ di presidente dell’Adb italiano, di Human Foundation e in rappresentanza degli operatori del settore, e dai professori Mario Calderini e Mario La Torre in rappresentanza del governo. I lavori della Task Force sono incardinati presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Melandri LANCIA SFIDA AL GOVERNO - “Bisogna lanciare una sfida all’Esecutivo: accogliere nel programma dei 1.000 giorni l’Agenda Impact Italia. Senza investimenti impact e’ difficile innovare e rafforzare il welfare italiano”, afferma il presidente dell’Adb italiano. “L’Italia non ripartira’ se non ripartono gli investimenti e gli investimenti ad impatto sociale- prosegue Melandri- possono essere un traino davvero importante per rafforzare interventi preventivi in aree come per esempio il disagio abitativo, il reinserimento dei detenuti, la cura dell’infanzia e degli anziani, la dispersione scolastica. Un governo autenticamente riformista non puo’ che misurarsi con questo tema, come, del resto, sta accadendo in molti Paesi. Il Rapporto internazionale si intitola ‘Il cuore invisibile dei mercati’. Anche in Italia bisogna rapidamente far ‘pulsare’ questo cuore sociale della finanza e degli investimenti con scelte concrete per generare buona occupazione, inclusione sociale e lotta alla poverta’. La piattaforma ‘Impact’ ha bisogno di tutti: governo e investitori istituzionali, operatori economici ed imprese sociali, fondazioni bancarie e cooperative sociali, istituzioni finanziarie e fondazioni filantropiche. È il nuovo paradigma di cui - a fronte della crisi odierna- c’e’ molta urgenza anche in Italia”.(SEGUE) (Rac/ Dire) 10:56 15-09-14 NNNN (DIRE) Roma, 15 set. - DA DOVE VENGONO I 30 MILIARDI DI EURO - Questi 30 miliardi di euro potrebbero appunto essere mobilitati sia dal risparmio ‘retail’ (delle famiglie o piccoli investitori) che dai grandi investitori istituzionali (le fondazioni banca- Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri Con il contributo di Con il sostegno di Con la collaborazione di Fare banca per bene. rie, le fondazioni d’impresa, i fondi pensione e le assicurazioni), soggetti potenzialmente interessati ad investimenti non piu’ centrati solo su valutazioni di rischio e rendimento ma anche dall’impatto sociale che producono. Per quanto riguarda, inoltre, alcuni grandi patrimoni istituzionali emerge un allineamento tra la loro missione sociale e gli investimenti ad impatto. LA TASK FORCE INTERNAZIONALE - La Task Force e’ stata istituita sotto la Presidenza britannica del G8 su mandato del primo ministro David Cameron, in occasione del Social Impact Investment Forum tenutosi a Londra il 6 luglio 2013. La Task Force e’ coordinata da sir Ronald Cohen, il regista dell’ecosistema della finanza sociale inglese e il padre di Big Society, e annovera tra i propri membri attori chiave del settore della finanza ad impatto su scala mondiale come Big Society Capital, Omidyar Network e le fondazioni Rockefeller e Bertelsmann. La SIIT ha l’obiettivo di promuovere lo sviluppo degli investimenti ad impatto sociale e di armonizzarne la crescita nei Paesi G8 (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti, ad esclusione della Russia e con l’aggiunta di Australia e Unione Europea).(SEGUE) (Rac/ Dire) 10:56 15-09-14 NNNN (DIRE) Roma, 15 set. - IL RAPPORTO DELLA TASK FORCE - Oggi in tutti i Paesi membri del G8 (esclusa la Russia), oltre ai singoli rapporti nazionali, viene presentato in contemporanea il Rapporto internazionale sugli investimenti ad impatto sociale della Task Force, ‘Impact Investment: The Invisible Heart of Markets - Harnessing the power of entrepreneurship, innovation and capital for public good’. Il Rapporto presenta il nuovo paradigma degli investimenti ‘Impact’ per orientare la cultura imprenditoriale e l’innovazione verso la soluzione dei problemi sociali e presenta un insieme di raccomandazioni tese allo sviluppo di un mercato globale degli investimenti e della finanza ad impatto sociale. La prossima riunione della Task Force si svolgera’ a Roma il prossimo 28 e29 ottobre e in ogni paese si articola in un Advisory board nazionale (Adb) composta da tutti i protagonisti della finanza ad impatto e dell’ imprenditorialita’ sociale. 100 ESPERTI PER IL RAPPORTO DELL’ADB ITALIANO - Hanno contribuito alla sua stesura piu’ di 100 esperti tra operatori economici e della finanza ad impatto, dell’imprenditorialita’ sociale e della finanza tradizionale (associazioni di categoria, organizzazioni di secondo livello, fondazioni bancarie, cooperative sociali, banche, intermediari finanziari, istituzioni pubbliche, autorita’ di vigilanza, organizzazioni non profit, imprese sociali ed universita’). (Rac/ Dire) 10:56 15-09-14 NNNN ECONOMIA SOCIALE. BOBBA: FONDO PER IMPRESE VICINO AI 500 MLN (DIRE) Roma, 15 set. - Il Fondo per le imprese sociali sara’ “molto vicino ai 500 milioni di euro che aveva annunciato il presidente Renzi. Stiamo lavorando con la Cassa depositi e prestiti e le fondazioni bancarie per arrivare a un importo simile”. Lo dice il sottosegretario al Lavoro, Luigi Bobba, a margine del convegno a Montecitorio sulla finanza sociale. Il rapporto presentato da Giovanna Melandri, spiega Bobba nel suo intervento conclusivo davanti alla platea dell’Auletta dei gruppi, e’ “una spinta, una sollecitazione a definire bene quale sia l’orizzonte politico per una modifica alla normativa del Terzo settore. Il ddl delega, che inizia in queste settimane l’iter in commissione Affari sociali, e’ la riforma proprio del Terzo settore, dell’impresa sociale e del servizio civile”. Con il ddl delega, aggiunge, “vogliamo vedere se siamo in grado di dar vita a un nuovo caso di successo come lo e’ stato il mondo della cooperazione sociale che ha prodotto piu’ di 11 mila imprese”. (Lum/ Dire) 13:45 15-09-14 NNNN Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri Con il contributo di Con il sostegno di Con la collaborazione di Fare banca per bene. video BOLDRINI INVESTIMENTI A IMPATTO SOCIALE SIAMO INDIETRO CI VUOLE CORAGGIO 02_11 https://www.youtube.com/watch?v=fwQ8--urvqU (Agenzia VISTA) - ROMA, 15 Settembre - L’intervento della Presidente della Camera Laura Boldrini alla Presentazione del rapporto sugli investimenti ad impatto sociale presso l’Auletta dei Grupi parlamentari a Montecitorio. Fonte: VISTA Agenzia Televisiva Parlamentare / Alexander Jakhnagiev www.agenziavista.it twitter: @AgenziaVista Youtube.com/AgenziaVista CRISI: BOLDRINI, FINANZA NON SIA ENTITÀ ASTRATTA MA INCLUSIVA = Avverta forte il senso della sua responsabilita’ sociale Roma, 15 set. (Adnkronos) - “E’ fortissima l’esigenza di una ‘finanza che includa’, dopo anni nei quali la finanza ha dato di sé l’immagine di un’entità astratta, impersonale, che con pochi click di un mouse può spostare quantità enormi di capitali, mandare in crisi le economie più deboli, chiedere sacrifici che ai comuni cittadini risultano incomprensibili e insostenibili”. Lo ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini, intervenendo alla presentazione del rapporto ‘La finanza che include’ a Montecitorio. “Ne abbiamo bisogno, di questa ‘finanza che includa’, perché avvertiamo tutti l’insufficienza dei misuratori classici della nostra condizione economica. Senza arrivare alla radicalità utopica della famosa frase di Robert Kennedy, ‘il Pil misura tutto, eccetto ciò per cui la vita è veramente degna di essere vissuta’, abbiamo imparato a familiarizzare di recente in Italia con una sigla come il Bes, il Benessere Equo e Sostenibile, che affina i criteri di calcolo in base ai quali definire la reale ricchezza di un Paese”, ha aggiunto Boldrini. “E’ benvenuta, dunque, una finanza che avverta forte il senso della sua responsabilità sociale. Tanto più che i sistemi di protezione sociale, in Italia come negli altri Paesi avanzati, affrontano una grave crisi di sostenibilità per diverse ragioni: per le crescenti restrizioni in materia di spesa pubblica, per l’invecchiamento della popolazione, per gli effetti della pesante congiuntura economica che stiamo attraversando”, ha concluso la presidente della Camera. (Pol/Adnkronos) 15-SET-14 13:01 NNNN Crisi: Boldrini, nessuno smantelli garanzie welfare (ANSA) - ROMA, 15 SET - “Il nostro modello di welfare appare troppo rigido, perche’ non in grado di interviene con efficacia sui nuovi rischi di esclusione sociale legati alla condizione dei giovani, alla precarizzazione dei rapporti di lavoro e alla presenza di migranti”. Lo ha detto Laura Boldrini intervenendo ad un convegno sulla “finanza che include”. “C’e’ chi sostiene, di fronte a queste difficolta’, che occorre di fatto - ha aggiunto il presidente della Camera - smantellare le garanzie pubbliche. Io non sono d’accordo. Non dobbiamo abbandonare le conquiste di civilta’ sino ad oggi raggiunte. Non dobbiamo smettere di desiderare una societa’ piu’ giusta e progredita. Abbiamo pero’ bisogno di nuove strategie e di una nuova alleanza fra l’intervento pubblico e l’imprenditoria. Una imprenditoria che cerca una remunerazione per il proprio capitale ed e’ al tempo stesso disponibile ad impegnarsi in progetti che abbiano una finalita’ sociale. Ecco perche’ - ha concluso Boldriniconsidero molto importante l’idea dell’investimento ad impatto sociale. Il fine sociale dell’intervento rimane prioritario, ma e’ configurato in termini che possono essere attraenti per gli investitori privati”. (ANSA). CSS 15-SET-14 11:55 NNNN Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri Con il contributo di Con il sostegno di Con la collaborazione di Fare banca per bene. Crisi: Boldrini, parametri Ue sono rigidi e senza cuore (ANSA) - ROMA, 15 SET - “Il cuore dei mercati sembra essere rimasto invisibile ultimamente, se pensiamo alle conseguenze che la crisi sta producendo ormai da sette anni sulle condizioni di vita di tutti noi”. Lo ha detto Laura Boldrini, partecipando ad un convegno a Montecitorio sulla “finanza che include”. “Pensiamo - ha aggiunto il presidente della Camera - agli effetti che ha provocato un’applicazione rigida dei parametri dell’austerita’, all’immagine dura, senza cuore, appunto, verrebbe da dire, che di se’ hanno dato le istituzioni dell’Unione europea. Cio’ ha concorso a quella crisi di fiducia che alle recenti elezioni si e’ manifestata pesantemente e che anche nel voto svedese di ieri ha lasciato traccia nella vistosa crescita di una forza estremista. Colgo l’occasione per annunciarvi che proprio sui temi delle politiche di bilancio e delle strategie per promuovere la crescita, qui alla Camera torneremo a discutere il 29 e 30 settembre, in un incontro con i Parlamenti degli altri 27 Paesi Ue, nell’ambito delle iniziative del semestre di Presidenza italiana”. (ANSA). CSS 15-SET-14 11:44 NNNN (ALT) Economia e finanza: gli avvenimenti di LUNEDì 15 settembre -4-ECONOMIA - Roma: presentazione del Rapporto internazionale ‘The invisible heart of markets - ‘How impact investing is harnessing innovation and capital for public good’’ e del Rapporto italiano ‘La finanza che include. Gli investimenti ad impatto sociale per una nuova economia’, organizzata da Bcc Credito cooperative. Ore 10,00. Partecipano, tra gli altri, il presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini; il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Graziano Delrio; il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti; il sottosegretario del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Luigi Bobba; il presidente della Cassa depositi e prestiti, Franco Bassanini. Presso la Nuova Aula del Palazzo dei Gruppi parlamentari, via di Campo Marzio, 78. - Roma. --In collaborazione con Borsa Italiana www.borsaitaliana.it Red- (RADIOCOR) 15-09-14 07:38:02 (0024)PA 5 NNNN (FIN) Banche: task force G8, meno impegno capitale per prestiti a imprese sociali (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 15 set - Ridurre gli assorbimenti di capitale imposti alle banche per i prestiti alle imprese sociali introducendo una sorta di social supporting factor, sulla falsariga del ‘supporting factor per le pmi’ introdotto nelle regole di Basilea3. E’ una delle proposte contenute nel rapporto italiano della Social impact investment task force istituita dal G8. Il rapporto definisce la ‘finanza ad impatto sociale’, termine con il quale si intendono tutti quei prodotti e servizi di carattere finanziario che, destinati in via diretta a persone o fasce sociali tradizionalmente escluse dai consueti ambiti di investimento, sono in grado di garantire un ritorno di carattere economico e di innescare un circuito virtuoso. Il mercato della ‘finanza d’impatto’ potrebbe arrivare in Italia a 250 miliardi di euro nel 2020. Ggz (RADIOCOR) 15-09-14 14:52:28 (0409) 5 NNNN Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri Con il contributo di Con il sostegno di Con la collaborazione di Fare banca per bene. ECONOMIA SOCIALE. COS'È L'IMPACT INVESTING (DIRE) Roma, 15 set. - L’impact investing e’ un’attivita’ di investimento in imprese, organizzazioni e fondi che operano con l’obiettivo di generare un impatto sociale misurabile e compatibile con un rendimento economico. L’impact investing si distingue per l’intenzionalita’ dell’investitore di generare un impatto sociale; l’aspettativa di un rendimento economico che motiva l’ investitore; la flessibilita’ del tasso di rendimento atteso che puo’ posizionarsi al di sotto del livello medio di mercato o allinearsi ai rendimenti di mercato; la varieta’ degli strumenti finanziari utilizzati e delle forme di intervento che spaziano dal debito all’equity puro;la misurabilita’ dell’impatto, fondamentale per assicurare trasparenza e accountability. A COSA SERVE - Gli investimenti ad impatto sociale possono servire a sviluppare l’imprenditorialita’ sociale “grazie a un nuovo flusso di capitali investiti secondo la logica impact, opportunita’ utile per spingere le imprese sociali a crescere e offrire piu’ servizi- spiegano gli esponenti dell’Adb italiano- perfezionare gli standard di trasparenza, sia finanziaria che sociale, e a sviluppare nuove competenze”. Possono “migliorare l’efficienza e l’ efficacia della spesa pubblica per i servizi di welfare, in particolare rispetto agli interventi di natura preventiva, oggi scarsamente finanziati”. L’approccio impact e’ in grado di diffondere negli interventi pubblici “un approccio centrato sulla misurazione dell’impatto sociale generato (in questo senso ad esempio vanno citati gli strumenti pay-for-success). Infine, lo sviluppo degli investimenti ad impatto sociale puo’ certamente svolgere un ruolo importante- concludono- nel rilancio degli investimenti in Italia contribuendo a stimolare il sistema produttivo e, di conseguenza, la crescita dell’ occupazione”. (Rac/ Dire) 11:02 15-09-14 NNNN ECONOMIA SOCIALE. AGENDA IMPACT, DA TASK FORCE 1 TRILIONE DOLLARI COHEN: BENEFICIO DA INNOVAZIONE E CAPITALE PRIVATO PER GOVERNI (DIRE) Roma, 15 set. - Liberare 1 trilione di dollari (1.000 miliardi di dollari) di investimenti ad impatto sociale per affrontare le emergenze sociali. È l’invito rivolto ai governi e al settore finanziario dei Paesi G8 dalla Social Impact Investment Task Force sugli investimenti ad impatto sociale, instituita su mandato della presidenza britannica e coordinata da sir Ronald Cohen, che ha spiegato: “Non si tratta di aumentare o ridurre la spesa pubblica, ma di aiutare i governi a trarre beneficio dall’innovazione e dal capitale privato, cosi’ da ottenere un maggior impatto con le risorse disponibili. In questo percorso, gli investimenti ad impatto sociale incanalano le forze dell’impresa, del capitale e del potere dei mercati affinche’ agiscano per il bene comune. Far si che il cuore invisibile dei mercati guidi la mano invisibile”. Il Rapporto, intitolato “Impact Investment: The Invisible Heart of Markets - Harnessing the power of entrepreneurship, innovation and capital for public good”, e’ stato presentato oggi alla presenza del cancelliere dello Scacchiere, George Osborne. RAPPORTO INCENTRATO SUI PROBLEMI SOCIALI - Il Rapporto sottolinea il potenziale che gli investimenti ad impatto hanno nell’aiutare a risolvere alcuni tra i piu’ pressanti problemi sociali, come la cura dell’infanzia e degli anziani, il sostegno alle comunita’ locali, l’inclusione finanziaria, il disagio abitativo e la recidiva dei detenuti. Gli investimenti ad impatto sociale sono investimenti, diretti o attraverso fondi, verso organizzazioni o imprese sociali, con l’intenzione di generare un impatto sociale ed ambientale misurabile, insieme ad un ritorno finanziario.(SEGUE) (Rac/ Dire) 11:19 15-09-14 NNNN(DIRE) Roma, 15 set. - RACCOMANDAZIONI DEGLI ESPERTI- Il Rapporto indica alcune chiare raccomandazioni, pensate da esperti governativi e del settore privato, tra i Paesi membri del G7, l’Unione Europea e l’Australia, tra cui: - Incoraggiare i fondi pensioni e gli investitori istituzionali ad includere gli investimenti ad impatto nella loro offerta; - Estendere gli incentivi fiscali e normativi a favore degli investimenti in imprese sociali ed organizzazioni non-profit, permettendo agli investitori di detrarre il rendimento proveniente da un investimento ad impatto; - Introdurre una certificazione di qualita’ per i prodotti ad impatto sociale, in modo da renderli accreditati, riconoscibili e diversificati in un mercato complesso: - Sviluppare Social impact bond e Development impact bond; - Pubblicare repertori di dati, migliori e piu’ accurati, sui costi che il governo sostiene nell’affrontare emergenze sociali, cosi’ da incoraggiare la partecipazione al mercato degli Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri Con il contributo di Con il sostegno di Con la collaborazione di Fare banca per bene. investimenti ad impatto.(SEGUE) (Rac/ Dire) 11:19 15-09-14 NNNN(DIRE) Roma, 15 set. - A CHI SI RIVOLGE IL RAPPORTO - Il Rapporto, inoltre: - Si rivolge alle Fondazione filantropiche affinche’ allochino sia parte del patrimonio, orientato alle donazioni, sia quello orientato agli investimenti ad alto rendimento verso gli investimenti ad impatto; - Incoraggia gli investitori istituzionali ed il risparmio diffuso a partecipare agli investimenti a impatto offrendo maggior tutela agli investimenti . - Si rivolge agli investitori, includendo le fondazioni, i fondi pensioni, i fondi sovrani e i manager d’investimento indipendenti, affinche’, nel scegliere gli investimenti, tengano in considerazione l’impatto, il rischio e il rendimento. Nel caso gli investitori vogliano investire in attivita’ imprenditorialiimpact-driven, possono incoraggiarli nel perseguire un impatto sociale specifico e misurabile. - Si rivolge al G20, ASEAN, OAS e all’Unione Africana per inserire nelle loro agende lo sviluppo dell’investimento a impatto sociale. - Si rivolge alle istituzioni intergovernative, come Banca Mondiale, IFC e le banche di sviluppo regionale affinche’ svolgano un ruolo di rilievo nel nuovo mercato dei Social impact bond e dei Development impact bond; - Si rivolge alle Nazioni Uniti affinche’, nel processo di revisione degli Obiettivi del Millennio per il 2015, sostengano gli investimenti ad impatto come strumento innovativo per affrontare questioni sociali the limitano lo sviluppo del settore privato e la crescita economica. (Rac/ Dire) 11:25 15-09-14 NNNN Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri Con il contributo di Con il sostegno di Con la collaborazione di Fare banca per bene. APPENDICE Uscite Internazionali 15 SETTEMBRE – HUFFINGTON POST UK Turning Money Into Real Change Sir Ronald Cohen - Big Society Capital The crash of 2008 undoubtedly cast financiers and bankers as the villains of society. Trust and confidence in financial institutions plummeted to an all time low. But amidst the aftermath of the crash, we shouldn’t forget that financial markets can be a force for good. There is a way in which we can harness the positive power of enterprise to benefit society. That idea is Social Impact Investment. And you needn’t take my word for it - the Pope, politicians and academics have come out to support Social Impact Investment as a means of leveraging new funds into projects which help the most vulnerable in our society. I believe there is, at the very least, an untapped $1 trillion of private sector impact investment, which can today start to be unleashed to tackle our social problems. So this morning, UK Chancellor of the Exchequer, George Osborne, hosted the launch of the report in Downing Street. He supported its clear recommendations to enhance the ability of financial markets to act as a force for good and announced his desire to implement recommendations from the report. It lays out clear recommendations that will enhance the capacity of the financial markets to act as a force for good. It demonstrates how governments, foundations, financial institutions and the public can work together to employ the positive power of enterprise and entrepreneurship to benefit society. Impact investing is a simple concept with the power to solve some of society’s most pressing issues. Individuals or institutions can invest their money into organisations, be they charities or businesses, which then generate a measureable social outcome. The benefits to society result in better lives and lower spending, and some of that can be passed back to the investors. This model can help us care for children and the elderly, reduce ill-health, finance community regeneration and reduce reoffending and homelessness. across the world came together. The result is a compelling document which shows that this is an idea whose time has come. It is already happening across the world in developing as well as developed markets. Here in the UK, ThinkForward in Tower Hamlets provides coaching and support to almost 1000 vulnerable teenagers. With the help of Social Impact Investment, 60% of the group achieved five A*-C GCSES. By improving their employment prospects, social impact investment reduces the likelihood they will end up on unemployment benefits, which costs the State over £10,000 per claimant each year. In Peterborough, the first ever Social Impact Bond, launched in 2010 with £5m of private money, has helped reduce offending amongst prisoners by 8.4% compared to national averages and will return its capital with interest. When youth offending costs £21,000 per prisoner each year, quite apart from the financial and emotional cost associated with crime, the savings add up quickly. When I founded Apax Partners - one of the UK’s first Venture Capital firms - I firmly believed in the power of innovation to change the world for the better. At the time, technological innovators were starting a revolution in communications and biotechnology that has since transformed the world we live in. Today, an explosion in social entrepreneurship and innovation will provide the impetus for the next revolution in our society, using the power of finance to make a real difference to our society - turning money into real change. Find out more at www.socialimpactinvestment.org Sir Ronald Cohen is the Chairman of the G8 Taskforce on Social Impact Investment David Cameron, as President of the G8, made Social Impact Investment a top priority, and asked me to lead a Taskforce to find ways to create a global impact investment market. Over 200 experts from http://www.huffingtonpost.co.uk/sir-ronald-cohen/turning-money-into-real-c_b_5823154.html?utm_hp_ref=uk-business Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri Con il contributo di Con il sostegno di Con la collaborazione di Fare banca per bene. 15 SETTEMBRE – THE ECONOMIST The long haul The launch of a G8 report sheds light on the process of building new financial markets SIR RONALD COHEN is not a man to bet against lightly. He was a pioneer of the European venture-capital and private-equity industries before turning his attention to “impact investment”, a way of investing that targets both financial returns and measurable social benefits. He was involved in the birth of the world’s first social impact bond (SIB), a financial instrument that is using private capital to fund a prisoner-rehabilitation scheme in the English city of Peterborough, and which will repay investors through the government savings it enables. Sir Ronald was also the first chairman of Big Society Capital, a British financial intermediary designed to catalyse the market for impact investment. His latest move is to present the concept of impact investment to the wider world, by chairing a G8 task force on the issue set up last year. In a report published on September 15th, it delivered its recommendations on how to push forward a market that is currently fairly small but is now starting to attract lots of interest. That attention stems from a confluence of factors: governments keen to be more efficient in their spending, rising investor interest in solving social problems while making money, and concrete examples—like SIBs, which have attracted $100m in investment to date—that people can latch on to. The report (which was edited by Matthew Bishop, a writer at The Economist) contains some tub-thumping about the market’s potential. But anyone can throw around large numbers. The task of bringing new markets to life relies heavily on practicalities, and this is the report’s real focus. As large-scale commissioners and funders of social programmes, governments are natural catalysts for impact investing—the report argues that there should be more “payment-for-outcomes” programmes like SIBs. It stresses the need for measurable outcomes from impact investments, which means putting a value on the costs saved by successful social interventions. The British government now releases figures on the unit costs of addressing various issues, from taking a child into social care to educating teenagers who have been excluded from mainstream schools. That enables investors to calculate an “internal rate of social return”. Other governments should follow suit, the report says. It also argues for changes to rules that block money from flowing to social-sector organisations as easily as commercial ones. The report recommends, for example, that such outfits in America should be able to apply for small-business loans from their government. Fiduciary rules should be changed to enable pension-fund trustees to take the social outcomes of their investments into account, as well as purely financial returns. Tax breaks can also play their part in stimulating investment. This might all seem like special pleading for a market that cannot stand on its own two feet. Impact investing is indeed a slippery concept, neither purely financial nor purely social. But in arguing for rule changes and government support, the report is treading a path that most red-blooded financial innovations have been down. Every financial product is affected by regulation, sometimes intentionally, sometimes not. Most successful markets have had a lawyer and a tax break acting as midwives. The securitisation markets depend on laws that ensure the assets— mortgages and other loans that produce cash flows for investors—are “bankruptcy remote” so that a default by a mortgage originator, say, does not trap them in the bankruptcy process. The flow of bank credit to small businesses is subdued by capital charges that make it less lucrative for banks to lend to firms than against housing. Sir Ronald’s old stamping-ground of private equity was given a vital shot in the arm back in the 1970s, when the American government relaxed its “prudent man” rules that had prevented corporate pension funds from putting their money into riskier assets. If impact investing is to follow in the footsteps of other successful asset classes, reports like Sir Ronald’s have a part to play. http://www.economist.com/news/business-and-finance/21617855-launch-g8-report-sheds-light-process-building-new-financial-markets-long-haul Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri Con il contributo di Con il sostegno di Con la collaborazione di Fare banca per bene. 16 SETTEMBRE – THE GUARDIAN New UK study looks to turbo-charge social impact investment New study points a finger at government and calls for a clarification of fiduciary duties to push social impact investing into the mainstream The Social Impact Investment Taskforce, led by Apax Partners founder and “father of British venture capital” Sir Ronald Cohen, yesterday released a report which marks the most ambitious attempt to date to set out a pathway for catapulting social impact investing into the mainstream. Acceptance of the notion that doing good and doing well need not necessarily be incompatible has been growing slowly over recent years. Add to that a desire among many to reconnect work with purpose and money to meaning, and the seeds of social impact investing are sown. Yet the impact investment sector, valued at less than $40bn globally, remains a fledgling alongside the momentous juggernaut that is mainstream finance. That could be about to change. According to the report, “Impact investment is a response to the growing awareness in both the public and private sectors that the challenges facing society in the 21st-century are too large and too complex to be solved by government and the social sector alone. While some problems such as diabetes and recidivism are taking on a new urgency and may well prove cheaper to prevent than the costs of dealing with their consequences.” A list of detailed recommendations follows which testify to the breadth of the taskforce’s work (hundreds of global experts contributed over a 15 month process) as well as the significance of its mandate (the taskforce was set up by UK prime minister David Cameron at last year’s G8 summit). So what are the conclusions? Cohen points the finger at governments. As with any market-building exercise, supply and demand flows need to be sufficiently large and suitably in sync. The state is uniquely positioned to engineer that fit. On the supply side, there’s a call for the fiduciary duties governing charitable foundations and pension funds to be clarified so that trustees can consider social impacts alongside the financial returns of investments. “There should be no room for doubt that trustees responsible for other people’s money can be prudent and responsible when they incorporate impact alongside risk and return in their decision making”, the taskforce concludes. Other moves to increase capital flows to the social impact sector include: “pay-for-success” mechanisms such as social bonds (the UK successfully closed its first social impact bond last week), an Impact Finance Facility within government development agencies to attract early-stage capital, and the relaxation of rules preventing social organisations from generating revenues. On the demand side, the light touch of government is more influential still. State agencies can boost the market by contracting more social sector organisations to carry out public services. Making impact products accessible to retail investors and establishing a social impact investment “wholesaler” (potentially financed through unclaimed assets, as with Big Society Capital in the UK) also make the list. “Luckily, many of the policy changes recommended [by the taskforce] require little in the way of new spending or new legislation. Some small tweaks to modernise regulation could make a world of difference”, says Paula Goldman, senior director at the Omidyar Network, a US foundation specialising in “positive returns”. Building the capacity of impact investors themselves, and the intermediary organisations that support them, represents another key piece in taking impact investment to scale. One essential step towards that goal is protecting the social mission of impact-minded businesses – a measure the US state of Delaware recently took in establishing a benefit corporation law. The social impact investment sector also needs charitable foundations, philanthropists, pension funds and other mainstream investors, as well as private corporations, to lend their support. Progress to date shouldn’t be overlooked. The G8 taskforce report may be new, but social impact investment is not. Examples such as community development finance in the US, the cooperative movement in Europe and credit unions in Canada reveal the concept’s lengthy history – albeit in a less sharp-suited, market-minded guise than today. Meanwhile, the emergence of professional intermediary groups, such as Imprint Capital in the USA and La Société d’Investissement France Active in France, demonstrate the sector’s gradual institutionalisation. As for social impact funds themselves, the overall market may remain small but some of the industry’s big players are beginning to pack a punch. Bridges Ventures, for instance, which counts Ronald Cohen as its founding chairman, manages eight funds with total assets close to £500m. Governments are not all starting from a standing position either. Italy recently announced the creation of a Social Fund to finance impact-driven businesses, for example, while in France the state-owned Public Investment Bank is preparing to launch a social innovation investment fund. Like all good ideas, social impact investment boasts a natural, immediate appeal. Cohen’s recommendations show how to take that appeal and turbocharge it. http://www.theguardian.com/sustainable-business/2014/sep/16/social-impact-investment-uk-report-ronald-cohen Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri Con il contributo di Con il sostegno di Con la collaborazione di Fare banca per bene.
© Copyright 2024 Paperzz