IL PROGRAMMA ADVOCACY ITALIA glossario Innovazione sociale | Processo creativo di utilità sociale che stabilisce un legame tra conoscenze e competenze, per ottenere benessere diffuso a partire dalla comunità intesa come facilitatore e disseminatore ADVOCACY | Modello promosso da parte di un gruppo di individui o cittadini con l’obiettivo di sviluppare politiche pubbliche e allocare risorse private per progetti d’impatto sulla comunità finanza d’impatto | Nuova tipologia di investimento finalizzata a generare un ritorno sia sull’investimento di natura economica che d’impatto sociale, ambientale e occupazionale Il primo incontro di ADVOCACY in Italia - organizzato a giugno 2014 a Reggio Emilia - ha fatto emergere specifiche soluzioni su aree tematiche prioritarie per l’Agenda di Governo 2. Activity Park Agorà del futuro per bimbi e anziani il contesto Nel 2011 in Italia la spesa pubblica impiegata per gli asili nido è stata di circa 1,5 miliardi di euro (0,09% del PIL). Un’offerta limitata rispetto al bacino di utenza potenziale: solo l’11,8% dei bambini di 0-2 anni ha potuto frequentare un nido pubblico. ItaliaCamp intende, così, presentare un percorso innovativo in grado di produrre nuovo Valore nel Paese con cui sostenere lo sviluppo di una nuova ECONOMIA DELLE SOLUZIONI Per cercare di risolvere i problemi attuali è, infatti, necessario individuare un modello in grado di stimolare nuovi investimenti e di fornire al decisore soluzioni per un percorso innovativo di RIFORME 1800€ Spesa media annua in servizi per l’infazia per le famiglie Italiane con almeno un bambino Si intende, così, investire sulla reputazione sociale, considerando il valore prodotto in termini di IMPATTI ECONOMICO-SOCIALI come incentivo alla creazione di nuove In Italia, inoltre, la speranza di vita è tra le più elevate del mondo: 79,6 anni per gli uomini e 84,4 anni per le donne nel 2012. economia delle soluzioni | Insieme di percorsi di innovazione che coinvolgono attivamente cittadini, imprese e istituzioni per ridurre le inefficienze nella propria comunità innovando l’allocazione delle risorse per risolvere problemi o individuare nuove aree di investimento ALLEANZE PUBBLICO-PRIVATE in grado di promuovere sistemi di incentivazione che innovino il vecchio modello basato esclusivamente sull’utilizzo di capitali economici 1. Ricerca Rete in corso 33% il contesto 40% Circa 150€ mensili Centro unico per il Paese 3.8% Produzione Di articoli e ricerche a livello mondiale Circa 19 miliardi è la spesa totale in Italia in ricerca e sviluppo pari a 1,25% PIL e di cui il 42% viene finanziata in Università e centri di ricerca pubblici. Soluzione proposta 1.1% Ricercatori Italiani Rispetto al totale dei ricercatori mondiali Fonte: International Comparative Performance of the UK Research Base 2013 Un centro di competenze unico con cui valorizzare strategicamente l’attività di ricerca nel nostro Paese per rendere trasferibili i migliori risultati emersi dall’attività svolta da migliaia di ricercatori come sostegno diretto allo sviluppo competitivo di imprese e istituzioni. La finalità è di individuare percorsi di trasferimento tecnologico con cui riconoscere allo Stato il ruolo di promotore dell’Innovazione in filiere sperimentali di pubblica utilità. Meno di 150€ mensili 37% Più di 150€ mensili 1,5 mln € 0,09% pil Fonte: ISTAT 2012_Spesa media per famiglia con almeno un bambino Soluzione proposta Luoghi di welfare integrato, realizzati in spazi pubblici rivalorizzati con l’intervento di operatori privati, anche con formule di sostegno economico come il crowdfunding. Spazi intergenerazionali, barriers-free, in cui il nonno accompagnando il bimbo potrà divenire parte integrante del percorso ricreativo, formativo e sportivo offerto dal centro. Si recuperano così le relazioni intergenerazionali, contribuendo a valorizzare il ruolo sociale degli anziani nella crescita dei bambini, rispondendo anche alla crescente domanda di servizi da parte delle famiglie che hanno la necessità di conciliare i tempi di lavoro con la crescita dei figli e la cura degli anziani, in unico centro in cui si erogano anche servizi di assistenza sanitaria. 3. AVRò cura di te 4. ECONOMIA SEQUESTRATA il contesto il contesto Performance sanitaria e spesa pubblica 11% La quota di cittadini che nel 2012 ha rinunciato alle cure. Vale a dire ad accertamenti specialistici o a visite specialistiche non odontoiatriche o interventi chirurgici o all’acquisto di farmaci Fonte: ISTAT Indagine condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari (Dati provvisori) - Rapporto 2014 11% La disomogeneità nell’efficacia e nelle cure La quota di cittadini che nelle diverse regioni italiane, insieme alla nel 2012 ha rinunciato alletra cure. Vale a dire ad carenza di dati sul rapporto risorse accertamenti specialistici impiegate ed esiti dei percorsi terapeutici, fa o a visite specialistiche emergere la necessità di creare un modello non odontoiatriche o standard di valutazione delle performance interventi chirurgici o di farmaci sanitarie, in particolare nelall’acquisto settore oncologico, che incide sul bilancio del sistema sanitario nazionale con tassi annuali crescenti. Fonte: ISTAT Indagine condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari (Dati provvisori) - Rapporto 2014 Capacità di visione per i beni confiscati In Italia sono 13.000 gli immobili confiscati alle mafie (dati 2013) per un valore stimato pari a 30 miliardi di euro. La spesa sanitaria oncologica ammonta a 7.5 39,3% miliardi di euro ( 6.7% della spesa sanitaria totale: dati Economist Intelligence Unit) e sono circa 3 milioni le persone che in Italia al 2013 hanno avuto una diagnosi di tumore nel corso della propria vita. Uomini 27,2% Il mancato utilizzo del 70% di tali beni e il fallimento del 90% (dato Camera dei deputati ) delle aziende Nord oggetto di un provvedimento di sequestro prima e di confisca poi si ripercuote su tutti quei lavoratori che hanno pagato con il licenziamento l’impossibilità di valorizzare il considerevole patrimonio 24,5% economico costituito dalle aziende confiscate. Centro In Italia sono 13.000 i beni confiscati alle mafie (dati 2013) 60,7% 48,3% Donne Sud e Isole La motivazione della rinuncia è, più frequentemente, quella economica (50,4%), mentre quella legata all’accessibilità delle strutture (liste di attesa o orari scomodi per l’appuntamento o difficoltà a raggiungere la struttura) si attesta al 32,4% 27,2% 39,3% Uomini Nord 24,5% Centro per un valore stimato pari a 30 miliardi di euro Nell’anno 2013, nella la sola città di Roma sono stati confiscati beni per un valore complessivo di 500 Mln€ Fallimento del 90% delle aziende oggetto di un provvedimento di sequestro prima e di confisca poi Il mancato utilizzo del 70% di tali beni Fonte: Camera dei Deputati; Tribunale di Roma 60,7% 48,3% Donne Sud e Isole La motivazione della rinuncia è, più frequentemente, quella economica (50,4%), mentre quella legata all’accessibilità delle strutture (liste di attesa o orari scomodi per l’appuntamento o difficoltà a raggiungere la struttura) si attesta al 32,4% Soluzione proposta Avviare un sistema unico di valutazione delle performance basato sul modello di analisi dell’effettività dei costi, elaborato dall’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori, integrato con la disciplina del “coinvolgimento del paziente” e della “narrativa medica” (proposta dall’Istituto Superiore della Sanità e ASL dell’Emilia Romagna) con cui misurare l’impatto e il valore effettivo creato per la cura e la salute del cittadino. Il modello consente di individuare le buone pratiche e le debolezze del sistema sanitario nazionale con una logica di open data che permetterà, nella gestione integrata delle performance, di ridurre la spesa pubblica nel settore sanitario per una stima variabile a seconda della disponibilità dei dati stessi. Soluzione proposta Nasce così il primo consorzio di comunità composto da professionisti qualificati e cittadini, che, in coordinamento con l’Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati, sviluppa un nuovo modello di gestione collettiva attraverso l’impiego di attori complementari e soggetti innovatori. Il consorzio sostiene i processi di gestione e conversione dei beni e imprese confiscate anche con percorsi di supporto manageriale per gli amministratori giudiziari, attraverso il coinvolgimento di manager, imprenditori e esperti. Si promuove in questo modo una filiera virtuosa e innovativa che cerca di ridurre il divario tra processi burocratici e necessità manageriali, generando impatto sociale nelle comunità sulle quali i beni fisicamente esistono, al fine di ripristinare condizioni di legalità nel tessuto economico e imprenditoriale e sviluppare una coscienza civica sul valore inestimabile, sociale ed economico, che il riutilizzo dei beni mette in circolo. FINANZA DI IMPATTO Total AuM Italy B€ 841 Il business indotto dall’economia sociale ha un peso rilevante nell’economia Italiana stimato pari al circa 15% del PIL e a circa il 10% sul totale degli occupati in Italia 840 Il mercato della Finanza di Impatto (c.d. Impact Investing) in Italia si stima peserà tra 1.0 - 4.8 miliardi di Euro di asset gestiti nel 2017. 837 L’opportunità è di finanziare una nuova infrastruttura economica e sociale che generi un ecosistema e un mercato favorevole allo sviluppo di un nuovo rapporto fra pubblico e privato. 835 Nasce così la proposta per la nascita di nuovi CONTRATTI DI COMUNITÀ con cui indirizzare investimenti finanziari (su target qualificati di destinatari) valorizzandone il rispettivo impatto. ItaliaCamp si propone di lavorare alla creazione del primo FONDO DI IMPACT INVESTING nel nostro Paese per sostenere, annualmente, lo sviluppo delle soluzioni proposte con il Piano Advocacy Italia in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e le imprese partner di progetto. 6. Identità digitale 0.1 1.1 1.0 839 Modelli urbani al servizio dei cittadini 4.2 838 3.8 il contesto 836 837 4.2 834 840.9 833 832 836.2 831 830 832.6 829 (base scenario) Asset Impact Investing (best scenario) Altri Asset Un’opportunità da poter valorizzare nel coordinamento degli attori coinvolti (stato, enti locali, comuni, imprese) attraverso le smart specialisation strategies con cui favorire una partnership pubblico privato per investire in interventi urbani e rendere le città più attraenti per cittadini e attori economici. 34, 7% 828 del PIL nazionale 827 826 825 1 Asset Impact Investing In Italia circa 5 miliardi di euro della Programmazione 2014-2020 sono dedicati al miglioramento e alla rigenerazione degli ambienti urbani e delle città metropolitane dove si concentrano il 30% della popolazione e il 34,7% del PIL nazionale. 0 2014 2017 2020 città metropolitane 30% della popolazione Italiana Fonte: Investing for Social & Environmental Impact, 2009; Italian «Asset Allocation» G8 Impact Investing task force Working Group, 2014. Fonte: Fondazione ANCI Ricerche 5. Good news Storie di “folle” successo il contesto ITALIANI NEL 2013 2su10 Hanno letto o scaricato libri online o e-book 4su10 Hanno letto regolarmente blog 6su10 - 500.000 Non hanno letto libri e giornali ogni anno In Italia ogni anno diminuisce il numero delle tirature delle opere librarie a aumenta il numero dei blog online Soluzione proposta Soluzione proposta La nuova forma dell’editoria digitale è rappresentata dal modo in cui si avvicinano più persone alla lettura, disegnando l’offerta di contenuti per gli interessi dei lettori, evolvendo il modo di rappresentare e distribuire i contenuti, fino a coinvolgere i lettori stessi nella produzione dei contenuti. I “Living Lab” sono laboratori urbani e luoghi di economia civica in cui sperimentare prodotti e servizi innovativi con cui formare le “identità digitali” del cittadino grazie al confronto e lavoro partecipato tra ideatori, ricercatori, makers e operatori economici. La proposta è rappresentata da una piattaforma (content provider già operativa in US) in cui i lettori (cittadini) sono anche parte attiva di un processo di scrittura collettiva (crowdsourcing) e partecipativa, che evolve le logiche del blogging. In 20 righe (il limite massimo dei testi) nasce una comunità in grado di connettere scrittori di talento che incrementano il numero di nuovi lettori, aggregando anche innovatori e decisori nel momento in cui si parla di policy sul bene comune. E’ possibile così scegliere tra migliaia di storie, genere e tematiche, così come lanciare temi di interesse collettivo su cui voler raccontare e ricevere storie nuove, da poter vivere e raccontare in soli 5 minuti. I laboratori rappresentano un innovativo modello di governo urbano e delle comunità territoriali basati sui più innovativi modelli di design del servizio sociale con cui formare gli “artigiani del futuro” per la realizzazione di prodotti e beni di pubblica utilità. La prima sperimentazione partirà da Torino Smart City nell’ambito degli spazi ex Incet. 700.000 WWWORKERS (lavoratori digitali) in Italia = 2% del PIL Italiano I lavoratori digitali italiani sono 700.000 e creano oltre il 2% del PIL. (wwworkers). Nonostante gli attuali livelli di disoccupazione, i posti di lavoro nel digitale aumentano ogni anno di circa 100 000 unità, ma il numero di nuovi laureati e di lavoratori qualificati nel campo delle TIC non riesce a coprire questo fabbisogno (Fonte: Commissione europea) 7. valore paese 8. noi millennials il contesto il contesto Beni pubblici inutilizzati, nuovi percorsi di valorizzazione e di riuso dei beni pubblici che consentano di immaginare nuovi cicli di vita degli immobili e delle aree di riferimento. In Europa ci sono attualmente circa 13.000 vetture condivise su strada (Frost & Sullivan), per il 2016 si prevede che saranno 5,5 milioni gli europei al volante di una car sharing, dieci volte tanto rispetto a oggi. Con il cambio del tradizionale modello di business delle auto arrivano nuovi motori a tecnologia Valorizzazione e riuso dei beni pubblici Generazioni in mobilità Un bene pubblico non sfruttato è un “costo” che ricade su stato, enti locali e soprattutto, in termini sociali e ambientali, sulle comunità di riferimento considerando che ammontano a 350 miliardi di euro la stima del valore degli Immobili Pubblici. Per il 2016 si prevede che saranno 5,5 milioni gli europei al volante di una car sharing Soluzione proposta 40,32% Italia Centrale 27.26% Italia Meridionale Italia Settentrionale In Europa ci sono attualmente circa 13.000 vetture condivise su strada Nel 2013 in Italia sono state vendute soltanto 864 auto elettriche distribuzione su scala nazionale Dimore di altri enti Dimore di altri enti Soluzione proposta Dall’innovazione procedurale nascono così nuove economie di scala e scopo per il Paese attuabili a partire dall’Accordo di Partenariato 2014-2020 per il miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio immobiliare come supporto allo sviluppo di prodotti e servizi complementari alla valorizzazione di identificati attrattori culturali e naturali del territorio, anche attraverso l’integrazione tra imprese delle filiere culturali, turistiche, sportive, creative e dello spettacolo, e delle filiere sia dei prodotti tradizionali che dei new makers. tax i Servizio taxi flessibilità Con ANCI, Agenzia del Demanio, Invitalia e Comuni pilota, nasce un percorso innovativo teso a: identificare beni in disuso che non richiedono ingenti interventi di ristrutturazione, valorizzando i beni con programmi di sviluppo territoriali volti a promuovere innovazione culturale e promuovere strategie di “riuso temporaneo” per promuovere processi di innovazione sociale. 32,42% pulita con un conseguente abbattimento dell’inquinamento (una maggiore diffusione delle opportunità di ricarica) e conseguente abbattimento del traffico e dei costi sostenuti dai cittadini. Nel 2013 in Italia sono state vendute soltanto 864 auto elettriche. Noleggio Car Sharing Trasporto pubblico Bicicletta DISTANZA Le nuove generazioni preferiscono condividere più che possedere. Una virtù stimolata dal desiderio di vivere le ultime innovazioni tecnologiche, che cambiano troppo velocemente e a costi troppo alti, inducendo i giovani a rinunciare al possesso pur di poter beneficiare del loro utilizzo. L’electric free float, ovvero l’utilizzo di auto elettriche in modalità car sharing senza stazioni di sosta predefinite, rappresenta la più recente prospettiva di scenario nei nuovi modelli urbani, in cui tutti gli attori coinvolti nel processo collaborano per definire un modello replicabile dal centro urbano in tutto il Paese.
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