Interazione radiazione materia Equazioni del LASER Simone Cialdi Outline Processi fondamentali Emissione ed assorbimento stimolati (teoria perturbativa al primo ordine) Emissione spontanea (modello di Einstein) Idea del LASER Amplificazione (inversione di popolazione) Saturazione del guadagno (guadagno = perdite) Livelli energetici Nd:YAG e Ti:Sa (stato solido) Rate equations Condizione di soglia Pout vs Pin Emissione ed assorbimento stimolati Assorbimento stimolato radiazione elettromagnetica (fotoni) dN 2 = B12 ρ ⋅ N1 dt N2 Emissione stimolata atomo N2 hω N1 dN 2 = − B21 ρ ⋅ N 2 dt numero di atomi eccitati per unità di volume ρ densità di energia del campo elettromagnetico Bij costante Il tempo caratteristico per avere un processo stimolato è inversamente proporzionale alla densità di energia del campo Interazione di dipolo (teoria perturbativa al primo ordine) Breve richiamo teorico sui processi stimolati dipolo H = Ho − µ E ψ (0) stato iniziale campo atomo imperturbato interazione atomo-radiazione nella rappresentazione di interazione ottengo: ∂ ih ψ (t ) = V (t ) ψ (t ) ∂t V (t ) = e i H ot h (− µE )e i − H ot h t 1 Ψ (t ) = Ψ (0) + ∫ V (t1 ) Ψ (t1 ) dt1 ih 0 soluzione generale implicita Stato iniziale Questa approssimazione ha senso se nel tempo t la probabilità di trovare l’atomo su stati diversi da quello di partenza è molto piccola t 1 Ψ (t ) = Ψ (0 ) + ∫ V (t1 ) Ψ (0) dt1 ih 0 soluzione approssimata al primo ordine quanto vale t ? Stato finale ψ 2 Ψ (t ) 2 = 1 h2 2 t ∫ ψ V (t )ψ (0) dt 2 1 1 ∝ It ∝ ρ t 0 probabilità di salto tra lo stato ground e lo stato eccitato nel tempo t V ∝E ρ∝ E intensità densità di energia del campo 2 Dunque la probabilità è proporzionale alla densità di energia del campo Ma nel caso del LASER l’interazione avviene per tempi lunghi e le probabilità di eccitazione e di assorbimento non sono trascurabili (perché allora si possono usare queste equazioni?) Dephasing dovuto agli urti (decoerenza) urti con i fononi del reticolo o tra la molecole. Gli urti avvengono in tempi piccoli rispetto a quelli relativi alla delle popolazioni atomiche. Ψ (t ) = α ψ 1 + β ψ 2 sovrapposizione coerente decoerenza ρ = P1 ψ 1 ψ 1 + P2 ψ 2 ψ 2 mistura statistica Indicando con ∆τ il tempo di decoerenza, si può dire che dopo ∆τ è come se l’atomo si scordasse del suo passato e si trova nello stato ground o nello stato eccitato. Ovvero, l’evoluzione procede per piccoli step temporali durante i quali l’approssimazione al primo ordine è valida. Decadimento spontaneo N2 B12 N1 B21 A dN 2 = B12 ρ ⋅ N1 dt dN 2 = − B21 ρ ⋅ N 2 dt (modello di Einstein) dN 2 = − A ⋅ N2 dt decadimento spontaneo Consideriamo il mezzo alla temperatura T (equilibrio termico) all’interno di una scatola con pareti riflettenti. All’equilibrio si avrà che N1 e N2 sono costanti, quindi dovrà risultare: A ⋅ N 2 + B21 ρ ⋅ N 2 = B12 ρ ⋅ N1 N2 E − E1 hν = exp − 2 = exp − N1 kT kT A ρ= hν B12 exp − B21 kT Poiché i fotoni sono Bosoni deve valere la distribuzione di Bose-Einstein, quindi ricavo (per ottenere il risultato devo porre a 0 il valore del potenziale chimico della distribuzione di B-E, infatti, il potenziale chimico è dato dalla derivata dell’energia libera rispetto al numero di fotoni e l’energia libera ha un minimo nella condizione di equilibrio) 3 3 B12 = B21 A 8π hν n = B c3 Poiché non abbiamo quantizzato il campo per introdurre l’emissione spontanea imponiamo la validità della distribuzione di Bose-Einstein Principio di funzionamento del laser accoppiatore di uscita (perdite) specchio gu ad mezzo attivo (guadagno) Nel LASER, all’equilibrio, abbiamo che: guadagno = perdite: ag no perdite equilibrio t 1) Se il guadagno è uguale alle perdite perché il laser si accende? (evidentemente nella fase di accensione il laser non è all’equilibrio e il guadagno è superiore alle perdite) 2) E’ dunque necessario un processo di saturazione del guadagno che porta il laser all’equilibrio (guadagno=perdite) Premessa cavità Campo elettromagnetico “classico” (nel senso che non introdurremo gli operatori a e a+) ρ I F φ Livelli energetici quantizzati densità di energia c intensità I = ρ n flusso di “fotoni” Mezzo attivo “quantistico” indice di rifrazione I F= hν numero di “fotoni” in cavità N2 N1 N1, 2 hν E2 E1 numero di atomi per unità di volume Amplificazione (condizione per ottenere un guadagno) spessore infinitesimo di materiale ρ (z ) ρ (z + dz ) campo entrante campo uscente dz = c dt n numero di fotoni per unità di volume che vengono aggiunti (o sottratti) alla radiazione entrante nell’unità di tempo a causa del passaggio nel mezzo numero di fotoni per unità di volume dΧ = Bρ ( N 2 − N1 ) dt emissione stimolata dρ = hν B ρ ( N 2 − N 1 ) dt assorbimento stimolato per ottenere amplificazione deve essere: N >N 2 ρ = hν Χ 1 dρ n = hν Bρ (N 2 − N1 ) dz c Amplificazione (necessità di più di 2 livelli atomici) E’ possibile ottenere la condizione N 2 > N1 con due soli livelli atomici? riprendiamo l’equazione relativa all’equilibrio termodinamico (pg. 7): A ⋅ N 2 + Bρ ⋅ N 2 = Bρ ⋅ N1 Ovvero un mezzo in cui le popolazioni N2 e N1 dipendono dalla densità di energia ρ. Da questa equazione ricaviamo il rapporto tra N2 e N1 in funzione di ρ: N2 B = ≤1 N1 A + B ρ quindi otteniamo sempre: N 2 ≤ N1 Quindi con due soli livelli atomici coinvolti e una sola radiazione non possiamo ottenere amplificazione Inversione di popolazione Introduciamo una radiazione di pompa e più livelli atomici laser a 3 livelli: laser a 4 livelli: E3 Pompa hν p E2 hν N 2 > N1 Yb : YAG E1 hν p Pompa decadimento non radiativo molto veloce E4 E3 hν N3 > N 2 E2 Nd : YAG E1 I decadimenti indicati con le frecce tratteggiate sono decadimenti molto veloci (più veloci dei decadimenti tra i livelli laser). Possiamo sempre considerare il livello 3 (laser a 3 livelli) e il livello 4 (laser a 4 livelli) vuoti. Nel caso del laser a 4 livelli possiamo considerare vuoto anche il livello 2. Nel caso di un laser a 4 livelli si ottiene inversione di popolazione per qualsiasi potenza di pompa, invece nel caso di in laser a 3 livelli è necessaria una certa potenza di soglia (esercizio). Richiamo sulla sezione d’urto Caso relativo all’Emissione stimolata velocità v=c/n Nel seguito il concetto di sezione d’urto ci sarà utile fotoni ρ Χ= hν Numero di fotoni per unità di volume Ricavo il tempo caratteristico dell’interazione: σvτs = V σ sezione d’urto: area messa a disposizione dal bersaglio per l’interazione considerata dove V deve contenere una sola particella, ovvero: V=1/X volume tempo caratteristico 1/τs = Xvσ Il tempo caratteristico è inversamente proporzionale alla sezione d’urto Saturazione del guadagno Cosa fa diminuire il guadagno mentre il laser tende all’equilibrio? Considero un laser a 4 livelli. assorbimento stimolato N 3 (N 3 = 0) N2 σ Rp τ emissione spontanea emissione stimolata N 1 ( N1 = 0 ) N0 * c ρ Bρ = = σ n hν τs 1 Scrivo l’equazione per N2: dN 2 1 = − Bρ N 2 − N 2 + B p ρ p N 0 dt τ Poiché N3=0 considero solo l’assorbimento stimolato della pompa e dico che tutta l’energia mandata su N3 decade subito in N2. Dalla definizione di sezione d’urto ricavo subito*: dN 2 σc 1 ρ N 2 − N2 + Rp =− dt hν n τ Numero di atomi per unità di volume mandati sul livello N2 nell’unità di tempo Per un dato valore della densità di energia ρ ricavo: Rp N2 = σc 1 ρ+ hν n τ L’emissione stimolata fa diminuire l’inversione di popolazione e ciò fa diminuire il guadagno. Ovvero, mentre ρ aumenta il guadagno diminuisce. Vediamo l’equazione per il guadagno (da pg. 10): coeff. di guadagno dρ n = hν Bρ ( N 2 − N1 ) = σ N 2 ⋅ ρ = g ⋅ ρ dz c Quindi per un dato valore di N2 abbiamo un guadagno esponenziale: ρ (z ) = eσ N z ρ (0) 2 Dunque il coeff. di guadagno diminuisce all’aumentare della densità di energia: g= σ Rp σc 1 ρ+ hν n τ Nel caso di un laser per una data potenza di pompa la ρ aumenterà fino a rendere g uguale alle perdite (guadagno=perdite) L’equazione trovata per g risultà più leggibile se si sostituisce la densità di energia con la fluenza (pg. 9) ρc F= hν n σ Rp Numero di fotoni che attraversano l’unità di superficie nell’unità di tempo σ Rp g0 = σ τ Rp g0 g= = = σc 1 1 F ρ+ σF + +1 hν n τ τ Fsat Fsat = 1 στ Guadagno per piccole densità di energia Fluenza di saturazione La fluenza di saturazione è quella fluenza oltre la quale il guadagno diminuisce. Fsat è tanto più piccola quanto più è grande la sezione d’urto per emissione stimolata e tanto più grande (inefficiente) è l’emissione spontanea. Da un altro punto di vista un mezzo attivo con Fs piccola necessità di una piccola potenza di pompa per arrivare alla condizione in cui il guadagno è uguale alle perdite e questo è un punto fondamentale per un LASER. A questo punto abbiamo tutto il necesario per scrivere le equazioni del LASER, ma prima è utile vedere più da vicino i livelli di due mezzi attivi molto importanti (Nd:YAG e Ti:Sa) e i valori di σ e τ. Nd:YAG 1 YAG → Y3 Al5O12 = (3Y2O3 + 5 Al2O3 ) 2 circa l’1% degli ioni Y3+ vengono sostituiti con gli ioni Nd3+ ( Xe) 4 f 4 5d 0 6s 2 Nd : Struttura elettronica dell’atomo e dello ione Nd 3+ : ( Xe ) 4 f 3 i tre elettroni rimanenti nel 4f sono schermati dagli elettroni delle shell complete del 5s e del 5p che sono più esterne I livelli elettronici dello ione Nd3+ all’interno dello YAG sono molto simili a quelli dello ione libero grazie all’effetto schermo. Inoltre, la piccola interazione tra gli elettroni del 4f e i fononi del reticolo cristallino implica un tempo caratteristico di urto tra gli elettorni e i fononi grande e dunque un piccolo allargamento di riga (si approfondirà nella lezione 3). La larghezza di riga del Nd:YAG è di circa 150GHz a T ambiente. Livelli energetici del Nd3+ nello YAG Cm -1 notazione spettrale 4 1064 nm F5 2 , 2 H 9 2 800 nm 4 S 3 2 , 4 F7 2 730 nm 4 σ I9 2 4 F3 2 4 I11 2 τ Il picco di assorbimento è a 808nm. Può essere pompato sia da diodi laser che da lampade 2 S +1 σ = 2.8 ⋅10 −19 cm 2 τ = 230 µ s L’interzazione SL non rimuove la degenerazione su Jz. L’interzazione con il reticolo la rimuove parzialmente (data la struttura ottaedrica subiscono lo stesso shift energetico i livelli con lo stesso J z ) LJ Stato fondamentale 4f 3 2 Nd 3+ 1 0 -1 -2 -3 L = 3 + 2 +1 = 6 S= 1 1 1 3 + + = 2 2 2 2 S P D F G H I 0 1 2 3 4 5 6 9 J = L−S = 2 (Titanio Zaffiro) Ti:Al2O3 anche chiamato Ti:Sa Circa l’0.1% degli ioni Al3+ vengono sostituiti con gli ioni Ti3+ Ti : ( Ar )3d 4s 2 2 Ti : ( Ar )3d 3+ 1 In questo caso l’elettrone del livello 3d è esterno ed interagisce fortemente con il reticolo di Zaffiro La forte interazione tra l’elettrone e i fononi del reticolo determina una forte dipendeza delle distanze di equilibrio tra ioni Ti e ioni O dal livello elettronico. Ovvero, la distanza di equilibrio aumenta all’aumentare del livello elettronico. Si tratta di un laser a 4 livelli: il livello eccitato decade velocemente (fononicamente) sul fondo della parabola (potenziale armonico). Poi abbiamo un decadimento radiativo su un livello fononico eccitato ed infine un decadimento fononico sul fondo della parabola ground. Poiché le due parabole risultano shiftate orizzontalmente abbiamo un forte allargamento dello spettro di assorbimento e dello spettro di emissione. Ti:sa Si ricava ciò dalla fig. precedente considerando l’indeterminazione spaziale dello stato sul fondo delle parabole (oscillatore armonico quantistico nello stato fondamentale) Lo spettro di fluorescenza del Ti:Sa è molto largo e ciò vuol dire che questo mezzo attivo può essere usato sia per realizzare un laser tunabile tra 700 e 900nm sia un laser impulsato al fs (tecnologia Mode-Locker). Solitamente il Ti:sa viene pompato dalla seconda armonica di un Nd:YAG (1064nm/2=532nm), o da un laser ad Argon (laser a Gas) a 488nm. Rispetto al Nd:YAG il σ = 2.8 ⋅10 −19 cm 2 tempo di emissione τ = 3.2µ s spontanea è più piccolo e dunque la fluenza di saturazione è più alta Rate equations (equazioni del LASER) Ci serve un’equazione per l’inversione di popolazione e una per la densità di energia o equivalentemente per il numero di fotoni in cavità. Da notare che il dephasing ci ha permesso di scrivere delle equazioni con grandezze scalari, ovvero, non usiamo il vettore campo elettrico (con la sua fase) ma solo la densità di energia. Laser a 4 livelli N 3 (N 3 = 0) N 2 (N = N 2 ) Rp σ τ N 1 ( N1 = 0 ) N0 σ Nd :YAG = 2.8 ⋅10 −19 cm 2 τ Nd :YAG = 230µ s ρ e φ sono proporzionali quindi lo saranno anche B e B0 numero di fotoni in cavità 1 dN dt = R p − Boφ N − τ N dφ 1 = Va Boφ N − φ dt τc guadagno deve comparire un volume perche φ non è una densità perdite Va è il volume del mezzo attivo in cui vengono generati i fotoni (ovvero il volume coperto dalla radiazione) Abbiamo bisogno di un modo per trovare il tempo caratteristico delle perdite della cavità τc: trasmittività dell’accoppiatore di uscita perdite interne per singolo passaggio ∆ T σ,N la L Scrivo l’Intensità dopo un round-trip in cavità tempo di round-trip lunghezza del mezzo attivo I (Trt ) = (1 − T )(1 − ∆) 2 e 2σ N la I (0 ) Le perdite interne e il guadagno vanno considerati 2 volte perché in un round-trip ho un doppio passaggio (cavità lineare) Definisco due coeff. di perdita df γ 1 = − ln (1 − T ) df γ 2 = − ln (1 − ∆ ) E sostituisco nella precedente equazione: I (Trt ) = e −γ 1 − 2γ 2 + 2σ N la I (0 ) ≈ (1 − γ 1 − 2γ 2 + 2σ N la )I (0 ) Ovvero, sto dicendo che la dinamica dell’intensità avviene su tempi più lunghi rispetto a Trt (il quale tipicamente è dell’ordine dei ns) I (Trt ) − I (0 ) = 2(− γ + σ N la )I (0 ) dI I (Trt ) − I (0 ) = Trt = 2(− γ + σ N la )I (0 ) dt df γ= γ1 2 +γ2 Per calcolare il tempo di RT dobbiamo considerare che il mezzo attivo ha un indice di rifrazione n Trt = Leff = L + (n − 1)la 2 Leff c φ∝I dφ cσ N la cγ = φ− φ dt Leff Leff dI cσ N la cγ = I− I dt Leff Leff perdite guadagno dφ 1 = Va Boφ N − φ τc dt Pg. 21 Da cui si ricava: Bo = σcla Va Leff = σc Veff τc = Leff γc c γ1 1 1 = +γ2 = + τ c Leff 2 τ1 τ 2 1 esercizio Verificare che nel caso di una cavità a ring abbiamo: 1 dN dt = R p − Boφ N − τ N dφ = Va Boφ N − 1 φ dt τc c (γ 1 + γ 2 ) = τ c Leff 1 Trt = Bo = Cavità a ring manca il 2 Leff c σc Veff uguale Soglia di funzionamento del LASER Considero il LASER all’equilibrio ovvero: 1 dN dt = R p − Boφ N − τ N dφ = Va Boφ N − 1 φ dt τc dφ dN =0 =0 dt dt Se Rp è molto bassa il laser è spento e dunque φ è zero. Dalla prima equazione ricaviamo: dN 1 = Rp − N = 0 dt τ N = τ Rp Ovvero N cresce linearmente con Rp (ovvero con la potenza di pompa). Questo finchè il laser è spento… N Rp Se consideriamo la seconda equazione vediamo che ad un certo punto (facendo crescere N) il guadagno diventa uguale alle perdite: dφ 1 = Va Boφ N − φ = 0 dt τc guadagno 1 N= τ c Va Bo perdite Dunque esiste un N soglia che corrisponde ad un Rp di soglia al quale il laser si accende (ovvero quando il guadagno diventa uguale alle perdite). Una volta che il laser è acceso N non cresce più all’aumentare di Rp ed il suo valore dipende solo dalle perdite. Più le perdite sono alte e più abbiamo bisogno di un N elevato per controbilanciarle. N Rp Soglia guadagno = perdite (Attenzione) all’esame non dire cose del tipo: “il laser si accende quando l’emissione stimolata diventa uguale all’emissione spontanea” perchè vorrebbe dire dover rifare l’esame Dalla prima equazione, quando siamo sopra soglia (N costante) all’equilibrio ricaviamo: dN 1 = R p − Boφ N − N = 0 dt τ 1 1 φ= Rp − N B0 N τ Ovvero, dopo la soglia il numero di fotoni in cavità sale linearmente: φ Rp N Rp Soglia guadagno = perdite Potenza di pompa Nel seguito sarà importante sostituire a Rp una potenza e delle efficienze di pompaggio Rp σ (N 3 = 0) Rp è la densità di atomi eccitati dalla pompa nell’unità di tempo: N Rp = τ 1 dN 3 dE3 P3 = = dt hν pVma dt hν pVma Volume del mezzo attivo dove è presente la radiazione di pompa ( N1 = 0 ) Dove P3 è l’energia pompata sul livello 3 nell’unità di tempo. Questa potenza é legata alla potenza di pompa dall’efficienza di pompaggio: P3 = η p Pp Quindi è chiaro che Rp è proporzionale a Pp. Quando la pompa è un diodo laser invece di una lampada si deve considerare il fatto che la potenza di pompa é a sua volta proporzionale alla corrente I che scorre nel diodo. L’efficienza (lo vedremo meglio nella terza lezione) dipende da vari fattori, ad esempio la sovrapposizione spettrale tra la pompa e la riga di assorbimento del mezzo attivo. Considerazioni sulla soglia di funzionamento R pth = N τ = Ppth = Veff τ cτ Vaσc hν p γ 1 Va στ η p Vma S S è l’area occupata dalla radiazione LASER nel mezzo attivo Per ottenere una bassa soglia di funzionamento (basso pompaggio, piccolo riscaldamento del mezzo attivo) il mezzo attivo deve avere un tempo di decadimento spontaneo e una sezione d’urto di emissione stimolata alti (bassa fluenza di saturazione) Nel caso del Nd:YAG si ottiene: W Pp ( soglia ) ≈ 38 2 mm γ Va η p Vma ( S mm 2 ) Quando si progetta un laser si deve partire dalla stima della potenza necessaria per accenderlo. Ciò implica una stima di S e con S si progetta la cavità. Potenza di uscita del laser 1 1 1 Pp N τ Rp − 1 = − 1 φ= Rp − N = B0 N τ τB0 N N τ B0 Pp th df Leff S Leff S Pp ( − 1 = x − 1) φ= τ σc Pp th τ σc La potenza di uscita si rivaca considerando il numero di fotoni che nell’unità di tempo escono dall’accoppiatore di uscita e moltiplicando per l’energia di ognuno di questi: hν hνγ 1c Pout = φ= φ τ1 2 Leff Tempo caratteristico delle perdite dell’accoppiatore di uscita (pg. 24) hν γ 1 Pout = S (x − 1) τσ 2 La potenza di uscita aumenta con l’area ma non con la lunghezza del mezzo attivo. Esercizio: ragionare sulla fisica di ciò
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