Materiale DIdattico Dr Martini

03/07/2014
Patologie muscolo scheletriche da alterazioni posturali in ambiente lavorativo
Biomeccanico
•Postura Fisiologica e Relazionale
•Disfunzioni Posturali in ambiente lavorativo
Rende 21 Giugno 2014
Giovanni Martini
Fisiatra
Responsabile U.O.S. Riabilitazione
Distretto di Cosenza/Savuto
Servizio di Posturologia
Afferenze‐Risposta
Diminuzione dell’area di sostegno-Locomozione bipede
( PIEDE COME ORGANO ANTIGRAVITARIO A FUNZIONE CIBERNETICA )
Morfologico
Intellettivo
Sviluppo
•Liberazione mani
Innalzamento del baricentro
•Aumento dello
spazio e della
profondità visiva
Rapporti fra struttura e funzione
In termini di afferenze
afferenze--risposta la mano
risponde con molteplicità di movimenti ad un
minor contenuto di afferenze (mano mirabile
strumento di lavoro),contrariamente
lavoro),contrariamente al piede
che risponde con univocità di movimento ad
un alto contenuto di afferenze (piede mirabile
strumento di sostegno, organo antigravitario
antigravitario).
).
Forma (struttura
(struttura))= Immagine plastica della Funzione
ANISOTROPIA
HOMUNCULUS
DI PENFIELD - RASMUSSEN
dell’ OSSO
 L’osso è un tessuto vivente estremamente
di sopportare e reagire alle sollecitazioni
dinamico capace
provenienti
dall’esterno e per la sua struttura può essere considerato a tutti
gli effetti un
MATERIALE COMPOSITO INTELLIGENTE
Risultato evolutivo
BIOMECCANICA FUNZIONALE 3D
ENARTROSI
1
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POSTURA FUNZIONALE RELAZIONALE
Funzione
statica
integrazione
potenziamento
Ciberneticamente Strutturato sempre ANTIGRAVITAZIONALE
Centri superiori
Funzione
dinamica
Orecchio interno
Occhio
Controllo
dello spazio
Collegamento
funzionale
Apparato
Fase stomatognatico
Sensoriale
Fase Motoria
Articolazioni
Muscoli
Scarico al suolo
delle
Sollecitazioni
gravitarie
Pelle
MUSCOLI ROSSI
Tonico e tonico-fasici
EFFETTORI
INSIEME STRUTTURATO AD ENTRATE MULTIPLE
Per il controllo della verticalità in
rapporto alla gravità
gravità,,
 ESTEROCETTORI ci  Opporsi alle forze esterne studi hanno visto l’importanza sia
degli
posizionano in rapporto al nostro ambiente
ambiente
 Lottare contro la gravità
esterocettori cutanei
 PROPIOCETTORI
(Bisdorf 1996 e Trosselard 2004),
posizionano le differenti parti del corpo in rapporto all’insieme, in una posizione prestabilita
 Situarci nello spazio strutturato che ci circonda
strutturato sia dei grav icettori v iscerali,
in particolare localizzati nei reni
reni, nel
sistema cardiocircolatorio ed in
organi cavi addominali :
meccanocettori del fundus gastrico
(Von Gierke 1994 e Trosselard 2004)
 Permetterci l’equilibrio
nel movimento, guidarlo e nel movimento
rinforzarlo
 CENTRI SUPERIORI integrano i processi cognitivi (Paillard) e rielaborano i dati ricevuti dai recettori precedenti INFORMAZIONI SOMATOSENSORIALI
I singoli dati rivenienti dalla struttura
corporea, rilevati attraverso il sistema
somatosensoriale, sono inviati somatosensoriale
, sono inviati al
sistema centrale
Tali dati, integrati e confrontati tra loro,
sono utilizzati per il riconoscimento
spaziale del nostro corpo, per gli
aggiustamenti strutturali, per
la regolazione del movimento,
per il mantenimento dell’equilibrio
Il software centrale Il software centrale rileva questi input in
“standard
standard”, dati dati noti noti (archiviati nei cips
nei cips))
informazioni inattese
“variabili
variabili”, informazioni INFORMAZIONI RECETTORIALI
 I singoli dati rivenienti dall’ambiente
 esterno, trasformati dai recettori in impulsi nervosi,  sono sono inviati al sistema centrale
inviati al sistema centrale
SISTEMA CENTRALE
Infor m azioni inter ne
Sistem a som atose ns or i ale
STRUTTURA CORPOREA
Appar ato Scheletr ico
Muscoli
Legam enti e Tendini
Or gani inter ni
Sistem a vascolar e





Tali dati, integrati e confrontati tra loro,
sono utilizzati per il riconoscimento spaziale
dell’ambiente esterno, per
la regolazione del movimento e per
il mantenimento dell’equilibrio
 Il software centrale suddivide questi input in
‐ “standard
standard”, dati noti (
dati noti (archiviati archiviati nei chip)
nei chip )
‐ “variabili
variabili”, informazioni inattese
informazioni inattese
SISTEMA CENTRALE
STRUTTURA RECETTORIALE
Occhio
Piede
Pelle
Vestibolo/Orecchio Interno
Am biente ester no
Accelerazioni
Distanze
Gravità
Luce
Pressioni
Temperature
Etc.
2
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NEURONI SPECCHIO
Tale sistem a è formato da un mosaico
di
are e
frontal i
e
p arie tali
strett amen te connesse con l e aree
visive, uditive e tattili.
tattili.
E’ un mec canismo presen te in più
circuiti neurali.
neurali.
L’area F5
(corteccia premotoria
ia))
una
sorta
di
vocabolario di atti motori, le
contiene
cui parole sono rappresentate da
popolazioni di neuroni
iSi neuroni
specchio
al
tratta quindi
di consentono
un meccanismo
c
he riconoscono
consente dilo scopo
comprendere
essi
dell'atto
nostro cervello
immediatamente
il significato delle azioni
degli ealtri
e persino delle
loro
motorio
codificano
DI CORRELARE I MOV IMENT I O SS ERVATI A
intenzioni
senza
ricorrere
ad alcun tipol'organizzazione
di ragionamento
logicologico
temporale
dei QUELLI
PROPRI
E DI
RICONOSCERNE
COSÌ IL SIGNIFICATO
movimenti
intuitivo.
intuitivo
.
SIGNIFICATO
D’ATTO utili all’atto stesso
CERVELLETTO
Sorveglia ed assicura gli
opportuni accertamenti
correttivi per l'esecuzione
delle attività motorie evocate da
altri distretti del S.N.C.,
operando una comparazione tra
lo stato attuale dei vari segmenti
corporei, desunto dalle afferenze
sensitivo-sensoriali, e l'intenzione
motoria..
motoria
Valuta automaticamente la velocità del movimento in corso,
corso,
calcola il tempo per il raggiungimento del target e limita
eventuali movimenti muscolari in eccesso
( G. Megna )
Vocabolario di atti ( Rizzolatti 2006 )
Definizione Postura
Per postura possiamo intendere la posizione
del Corpo nello spazio e la relazione
spaziale tra i segmenti corporei, il cui
fine è il mantenimento dell’equilibrio staticodinamico (Sistema Tonico Posturale
sempre f unzi one a ntigravitaria), cui
concorrono fattori neurofisiologici,
biomeccanici, psicoemotivi e relazionali, legati
anche all’evoluzione della specie
(F.Scoppa
F.Scoppa – 2000)
2000
PSICHE E POSTURA
 Il corpo si muove in uno spazio che non è solo quello fisico,ma quello fisico,
ma risente risente dell’abito mentale ed emotivo che ci siamo costruiti
 Il corpo si piega agli stati emotivi costruendosi un’armatura esterna
(Reich
Reich) che non è altro che l’aspetto
aspetto superficiale del nostro “profondo””
del nostro “profondo
Se Postura riferita
a Relazionalità
Relazionalità:
Non solo corpo (struttura)
MA
Corpo--Mente
Corpo
Definizione Postura
Per postura possiamo intendere la posizione
della “PERSONA” nello spazio e la
relazione spaziale tra i segmenti
corporei, il cui fine è il mantenimento
dell’equilibrio statico-dinamico (Sistema
Tonico Posturale : sempre f unzi one
a nti gravitaria), cui concorrono fattori
neurofisiologici, biomeccanici, psicoemotivi e
relazionali, legati anche all’evoluzione della
specie
(F.Scoppa – 2000)
POSTURA FUNZIONALE
 Capacità di un individuo e non solo di un corpo, di acquisire nello spazio‐
ambiente le posizioni statico
posizioni statico‐‐
dinamiche necessarie alla propria vita di relazione…. (La postura non si riferisce ad una condizione statica, rigida , prevalentemente strutturale)
 …mantenendo il controllo di un equilibrio inteso come “ottimizzazione“ del rapporto “ottimizzazione“ tra soggetto e ambiente
circostante
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Costante Posturale…
SGUARDO ORI ZZONTALE
“CONO” POSTURALE ORTOSTATICO
con 4° variazione fisiologica
La Postura non è quindi una somma di riflessi,
riflessi,
ma un’interazione polisensorialepolisensoriale - polimotoria
polimotoria,,
dove un insieme di strutture (SOTTOSISTEMI
(SOTTOSISTEMI),
),
anche differenti tra di loro, interagiscon o per ottenere
un…..RISULTATO
un…
..RISULTATO..
COSTANTE POSTURALE
COMPUTER CENTRALE: IL CERVELLO
ASSIOMA DI
ASSIOMA DI BEVOR

B ILANCIA POSTURALE
Il cervello non conosce l’azione dei singoli muscoli, ma conosce solo il movimento.
 PIANO SCAPOLARE
SISTEMI
TAMP ONE
3D
La zona di controllo più alta del più alta del S.N.C.
S.N.C. :
Gestisce tutti i mecc
tutti i mecc. . Neuromuscolari
Il movimento movimento globale
globale
mecc. . che è una caratteristica Controlla i i mecc
naturale e spontanea psichici dell’attività motoria.
E’ influenzata dagli E’ influenzata
stessi (STRESS)
ENARTROSI
ENARTROSI
 PIANO PELVICO
ALLINEATI
Piede : terminale sistema barocettivo e cinetico
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RACHIDE NEL SUO INSIEME
FUNZIONE RACHIDE
 CINEMATICA
ATTENTA ANALISI DELLE CURVE
STATICA
ANGOLO LOMBO‐SACRAL E
I movimenti vertebrali hanno una movimenti vertebrali incidenza respiratoria importante che si incidenza respiratoria riflette naturalmente anche sulla funzione fonatoria.
funzione fonatoria
Nel movimento di estensione
movimento di estensione, , le coste si trovano separate a ventaglio, ne consegue un considerevole incremento considerevole incremento dell’inspirazione al contrario la dell’inspirazione flessione anteriore provoca un restringimento costale e quindi produce una espirazione forzata
espirazione forzata.
EFFETTI VARIAZIONI ANGOLO L.S
MUSCOLI RACHIDE VERTEBRALE RESPIRAZIONE
Muscoli motori
del rachide
DIAFRAMMA
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Catene Muscolari…
I gruppi muscolari che partecipano ad una comune azione vengono definiti “CATENE MUSCOLARI” ( solo elementi PLASTICI solo elementi PLASTICI : sistema muscolare ).
Non è il singolo muscolo, p ur svilup patissimo, a garantire un
processo cinetico corretto, economico e contemporaneamente
estetico, soltanto l’intimo rapporto e la buona coordinazione
dei muscoli che comp iono il lavoro essenziale,
essenziale , può pro durre un
buon risultato.
risultato.
VICEVERSA gli estensori del ginocchio
VICEVERSA gli estensori del ginocchio
sono collegati
agli estensori della caviglia e dell’anca
e la loro azione sinergica
provoca l’estensione dell’arto inferiore
provoca l’estensione dell’arto inferiore..
“circuiti in continuità di direzione e
di piano attraverso i quali si
propagano le forze organizzatrici del
corpo e si distribuisce il TONO
MUSCOLARE”.
MUSCOLARE
”.
Sistema Crociato (Catene Crociate)
 Sistema Dinamico che determina la torsione del tronco su se stesso
 A.L. : se ipertonia (retrazione) > Chiusura con Flessione accentuata
 P.L. : se ipertonia (retrazione) > lordosi totale con proiezione posteriore del tronco
Catene Muscolar i Podaliche
Tutte le catene muscolari del corpo arrivano al corpo arrivano al DIAFRAMMA
DIAFRAMMA,,
muscolo respiratorio per eccellenza, e il centro frenico è il luogo d’incontro dove esse sono interconnesse..
interconnesse
Sistema Sagittale (Catene Rette
Catene Rette))
 A.P.
A.P.‐‐P.A
P.A. : Sostegno Sostegno del corpo –
Mantenimento dell’equilibrio
 A.M. : se ipertonia (retrazione) > postura in f lessione
 P.M. : se ipertonia (retrazione) > postura in estensione  Le Catene A.L. e PL incrociano a livello di D12 Sistemi miofasciali
 S. RETTO : Ritiene la struttura (movimenti su movimenti su un solo piano)): abd.‐add. un solo piano
sul p. frontale / flex.‐est. Sul p. sagittale)
 S. CROCIATO : spostamenti corporei vettoriali su tutti i piani spazio‐‐temporali: spazio
deambulazione
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Stazione eretta e muscoli dell’equilibrio
 Spinali
 Pelvi‐trocanterici
 Ischio‐Crurali
 Surali
Cat.Retta.
A.M.
Cat.Retta.
P.M.
Cat.Crociata.
Cat.Rette.
P.A.–
P.A.
– A.P.
A.L.
Cat.Crociata.
P.L.
Scheletro Connettivo del corpo
SISTEMA FASCIALE
MUSCOLI RACHIDE VERTEBRALE ‐
MUSCOLI RACHIDE VERTEBRALE ‐ RESPIRAZIONE
DIAFRAMMA
Muscoli motori del rachide
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Teoria dei pendoli: DOPPIO PENDOLO Teoria dei pendoli: DOPPIO ROVESCIATO
EQUILIBRIO POSTURALE
 L’INDIVIDUO è sospeso è sospeso ad un braccio di sostegno attraverso le sue fasce fasce che si inseriscono
sull’occipite
PUNTO DI
PUNTO DI SOSPENSIONE
‐OCCIPITE ‐ATLANTE
‐EPISTROFEO
SQUILIBRIO TONICO
DOPPIO PENDOLO ROVESCIATO
EQUILIBRIO POSTURALE
L’oscillazione
vicendevole dei due triangoli inversi ci permette di comprendere che l’uomo è capace di equilibrarsi nel suo stesso squilibrio
 L’INDIVIDUO è “sospeso” suolo per “sospeso” al
mezzo dei suoi piedi
piedi
PUNTO DI SOSTEGNO
PUNTO DI
(costituisce il secondo pendolo rovesciato) Risposte di bacino o di cav iglia alle spinte
Il soggetto è capace di passare da una
postura “pendolo inv erso” a una “postura
multisegmentale””
multisegmentale
se SQUILIBRIO SQUILIBRIO TONICO due parti TONICO sono sempre coinvolte  Piedi
 Zona occipito‐
atlante‐epistrofeo
Essi sono i punti di sospensione dei due pendoli rovesciati
In un insieme di pezzi in equilibrio gli uni sugli altri, qualsiasi
squilibrio deve essere compensato da uno squilibrio inverso,
dello stesso valore e nello stesso piano
STRATEGIE POSTURALI
S.Bacino
S.Cav iglia
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Pivot
PIVOT
Struttura solida su cui gira (movimenti tridimensionali
movimenti tridimensionali) qualcosa “
“
Pivot LEGAMENTOSI
Pivot ARTICOLARI
Leg. Astragalo
Leg
. Astragalo‐‐ Calcaneare
Pivot Legamentosi ( N
N° 4 4 )
1. Leg
Leg. . Interosseo Astragalo‐
Interosseo Astragalo‐Calcaneare
2. Leg
Leg. . Crociati del ginocchio
 Mezzo di unione indispensabile per la deambulazione  Collocato all’interno del seno del tarso
 Solidarizza l’art. A.C.
posteriore (esterna
posteriore (esterna) ) e l’art. A.C. anteriore (interna)
 2 strati fibrosi (ant.
2 strati fibrosi (ant.‐‐ post.)
3. Sistema Sistema Leg
Leg.. Ileo
Ileo‐‐Lombosacrale
4. Leg
Leg. . Sterno
Sterno‐‐Clavicolari
 Sottoposto a doppia torsione invertita
in funzione dell’appoggio
Agisce contemporaneamente da
 Pivot e da freno fisiologico del
movimento
Leg. Crociati ( Leg
. Crociati ( LCA LCA –– LCP LCP ))
SOTTOASTRAGALICA
 Si intersecano sia nel senso antero‐‐posteriore
senso antero
che trasversale
a) Pacini
b) Golgi
Golgi--Mazzoni
c) Ruffini
d) Terminazioni
libere
determina il “pivot centrale” , , situato esattamente dove si intersecano gli assi di f lessione e rotazione
DEAMBULAZIONE
PP) Nervo Peroneo
PP)
Profondo
T) Nervo Tibiale
S ) Nervo Surale
 Il punto di incrocio • F. appoggio calcaneare: incrocio
• F. appoggio plantare: incrocio
mantenuto >
• F. spinta/slancio: incrocio mantenuto
>
• F. oscillante : non incrocio
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Sist. Ileo‐Lombo‐Sacrale (ILS
ILS) 
1.
2.

1.
2.
3.

1.
2.
Leg.Ileo‐Lombari :
Leg.Ileo‐
Superiore( L4 L4 )
Inferiore( L5 Inferiore
( L5 )
Leg.Sacro‐‐Iliaci
Leg.Sacro
(coniugati trasversi):
(coniugati trasversi
Anteriori
Posteriori: Posteriori
piano superficiale ‐piano piano superficiale piano medio ((leg.di Farabeuf)
medio Farabeuf) –
piano profondo (leg.interosseo o assile)
o assile)
Il Sist
Sist. Ileo
. Ileo‐‐Lombo
Lombo‐‐Sacrale
Sacrale, , reale pivot di Leg.Sacro‐‐Ischiatico
Leg.Sacro
Ischiatico: Il movimento durante la deambulazione, movimento durante la deambulazione, ha, Grande
tuttavia, come suo ruolo principale
ruolo principale: : la STABILITA’
Piccolo Pivot articolari ( N
N°5 5 )
Sist. Sterno
Sist
. Sterno‐‐Clavicolare (S.C.)

Leg. Sterno
Leg
. Sterno‐‐Clavicolare:
1.
2.
Anteriore
Posteriore

Leg. Interclavicolare
Leg
. Interclavicolare

Leg. Costo
Leg
. Costo‐‐Clavicolare
3‐
Legamento costo
clavicolar e
3
Il Sist
Il Sist. S.C.
. S.C. va considerato come dx
dx e sn. Subisce azioni di sn
azioni di avvitamento durante il avvitamento movimento degli arti nella movimento degli arti deambulazione; azioni di deambulazione
azioni di trazione/stiramento durante i trazione/stiramento movimenti degli arti (unilaterali
unilaterali‐‐bilaterali
bilaterali)
Terza vertebra Lombare (L3)
Terza vertebra Lombare  Corpo massiccio a grande asse trasversale
1. L3 2. D9
 Apofisi costiformi molto 3. D3
D3‐‐ D4 / 4Costa
4. C5
 Orientamento orizzontale
 Apofisi articolari a 5. C2
Nona vertebra dorsale (D9)
Nona vertebra dorsale  Diametro traverso circa uguale al diametro ant.
al diametro ant.‐‐post
post..
 Apofisi Apofisi trasverse
trasverse oblique verso fuori ‐dietro
fuori‐
 Apofisi spinosa Apofisi spinosa voluminosa
voluminosa‐‐
lunga‐‐lanceolata
lunga
 Inserzione muscolare posteriore della musc
posteriore della musc. . profonda ( i più profondi sono i profonda ( i più profondi sono i monosegmentari con azione antigravitaria e propiocettiva
e propiocettiva sotto il controllo dell’attività tonico‐
il controllo dell’attività tonico‐
posturale)
 Punto di tensione
Punto di tensione‐‐Chiave di volta dell’arco dell’arco dorsale
dorsale‐‐pivot
interarco
lunghe
 Spinosa massiccia e rettangolare
segmento di cilindro segmento di cilindro per una funzione di “guida “
 Posta al centro
centro della lordosi lombare
 Relais muscolare (Kapandji) per le inserzioni
inserzioni dei potenti gruppi muscolari posteriori (erettori)
Complesso articolare terza‐
terza‐quarta vertebra dorsale/quarta costa (D3
(D3‐‐D4/K4)
 D4 rappresenta la vertebra dorsale tipo , mentre K4 una costa tipo.
 Zona di scarsa mobilità scarsa mobilità alla quale spetta il ruolo di pivot
 D4
D4‐‐K4 è l’estremità inferiore del triangolo superiore del corpo umano, quindi zona di umano
stress massimale per l’arco costale.
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Quinta vertebra cervicale (C5)
 Presenza dell’apofisi odontoide
 Corpo allungato trasversalmente, con spessore > sul davanti
 Apofisi spinosa Apofisi spinosa bitubercolata
bitubercolata
 Apofisi Apofisi trasverse
trasverse corte
Completamnte
circondata da muscoli
 Pivot dell’arco Pivot dell’arco cervico
cervico‐‐
dorsale
Linea di Gravità ( FORZA PESO
Linea di Gravità FORZA PESO) Poligoni di Forze (
Forze (A.P.
A.P.‐‐P.A.
P.A.))
 Dipendente Dipendente dalle linee di forza
dalle linee di forza
A.P‐‐P.A
A.P
P.A..
 Passa per D4
 E’ verticale e cade al centro del poligono di sostegno(> equilibrio
> equilibrio)
 “Rischio meccanico
Rischio meccanico” ” > nel punto di incrocio (D4)
D4)
 Pivot D4
Pivot D4: punto di massima : punto di massima aggressione
 Pivot L3
Pivot L3: tensioni massimali sulle : tensioni massimali sulle linee di forza P.A.
FORZA PESO
Tutte le variazioni di posizione del Pivot D4,
anche minime, modificheranno la
giusta ripartizione delle “ differenti
masse corporee nello spazio ”
Seconda vertebra cervicale (C2
C2 – Epistrofeo
Epistrofeo)
 Apofisi spinosa lunga, voluminosa, bifida
 Forame vertebrale >
delle vertebre sottostanti,<
< all’atlante
 Le Apofisi trasverse
presentano 2 radici
 Fa parte del “cardano cardano meccanico”: meccanico
complesso OAE
OAE
(occipite
occipite‐‐atlante
atlante‐‐
epistrofeo) epistrofeo
) TRIANGOLI di FORZE
D4 rappresenta la  sommità dei “ triangoli di forza”
triangoli di forza”
superiore e inferiore, inferiore
 ma anche la sommità sommità delle piramidi di forza , “ poligoni di forza
poligoni di forza” ” della colonna vertebrale
P ostura e P osturologia
La postura, nella sua essenza neurofisiologica,non è altro che una
MODULAZIONE DEL TONO MUSCOLARE POSTURALE
(S.T.P.)
Tutte le alterazioni e le asimmetrie indotte da uno squilibrio posturale
possono essere riconducibili ad una modificazione del tono posturale, cui
corrisponde un cambiamento degli equilibri biomeccanici .
Le “ATTITUDINI CORPOREE ATTITUDINI CORPOREE ” sono strettamente sono strettamente dipendenti dal “ valore della linea di gravità”
Classificheremo, pertanto, l’individuo Classificheremo
, pertanto, l’individuo in :
Tipo ANTERIORE : Linea di gravità più avanti rispetto al centro del suo poligono
Tipo POSTERIORE: Linea di gravità più indietro
Linea di gravità più indietro
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Postura e baricentro
Equilibrio StaticoStatico-Dinamico
Bilancia posturale
Strategie Posturali
Processo di aggiustamento
attorno al
baricentro
Spostamento
assiale
baricentro
Input
dinamico
Meccanismi
adattivi
di risposta
Risposta cinetica:
tensione e
movimento
muscolare
Propulsione
E potenziale
Equidistribuzione
assiale pesi
E cinetica
Sollecitazioni di carico in
Sollecitazioni di carico in catene muscolari asimmetriche
ETIOPATOGENESI
Le cause possono essere :
determiineranno
determ
neranno::
della forza,,
ALTERAZIONI della lunghezza, della forza
ALTERAZIONI della lunghezza, della flessibilità dei muscoli e
della flessibilità dei muscoli e del loro schema ((attivazione
schema attivazione‐‐reclutamento
reclutamento‐‐
coordinazione) di controllo del movimento coordinazione
) di controllo del movimento articolare; provocate da provocate da movimenti movimenti asincroni‐‐ripetuti e asincroni
e posture scorrette
posture scorrette
mantenute a lungo..
mantenute a lungo
•
•
•
DOLORI ARTICOLARI
DOLORI M US COLARI
DOLORI LEGAM ENTOS I
IL COMPENSO è una…. DIFESA che il corpo
utilizza per fuggire dal DOLORE , dalle TENSIONI
e dalle RETRAZIONI MUSCOLARI
DEAMBULAZIONE
 Esercizio funzionale Deambulazione
ROTAZIONE INVERSA
CINTURA SCAPOLARE
PASSO PELVICO
PASSO PELVICO
(allungamento del passo)
del passo)
ROTAZIONE CEFALICA
primario dell’essere umano
 Espressione motoria di un movimento della movimento della totalità del corpo
AVVITAMENTO ILIACO
AVVITAMENTO ILIACO
(ampiezza max
ampiezza max
 alla alla fine fine di ogni di ogni  doppio doppio appoggio)
appoggio)

AVVITAMENTO
CINTURA SCAPOLARE
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Deambulazione


MOVIMENTI DEL TRONCO :
adattamento attitudinale scoliotico transitorio del rachide,alternato alternato equilibrato e compensato, dovuto
compensato
dovuto:
1.
all’inclinazione laterale all’inizio all’inizio e alla e alla fine dell’appoggio unilaterale 2.
al passaggio dell’arto al passaggio
oscillante alla verticale
oscillante alla verticale
dell’arto portante
Al sinergismo vincolare
intervengono
meccanismi
nei tre piani
dello spazio.
“ la capacità di spostare il
CENTRO DI PRESSIONE
CPS: proiezione al suolo del centro di
CPS
gravità
Alternativamente da un piede all’altro
(Fase Oscillante – Fase di Appoggio)
L’arto in f ase oscillante invece, per prepararsi alla fase
portante con approccio anteriore rispetto all’arto controcontro-laterale,
deve compiere una serie di movimenti di flessoflesso-estensione a
livello di tutte le sue componenti articolari.
Durante la deambulazione l’arto in f ase portante, per espletare
la sua funzione biomeccanica, deve essere previamente
stabilizzato a livello delle sue componenti articolari altrimenti
obbligate a flettersi sotto il peso del corpo.
Trattasi di
stabilizzazioni articolari con “artrodesi funzionali” in
posizione idonea.
CORPO: ELICA
DNA
Trattasi di movimenti fisiologici in quanto l’arto non è vincolato al
suolo in opposizione alla gravità.
gravità.
Ogni singolo arto inferiore pertanto durante la deambulazione è
alternativamente in momento biomeccanico ed in momento
fisiologico,, in rapporto rispettivamente, alla sua fase portante ed
fisiologico
alla sua fase oscillante.
Paparella Treccia ‘77
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Momenti stabilizzanti
essenziali per l’arto
inferiore (portante)
sono le rotazioni
articolari che
avvengono nel piano
orizzontale, con
cronologia distodistoprossimale.
La stabilizzazione
dell’arto portante
avviene in senso
disto--prossimale,
disto
in quanto la tibiotibiotarsica e con essa la
gamba non può
essere stabilizzata
senza previa
stabilizzazione al
suolo del piede
Le rotazioni articolari devono
necessariamente essere
contrastate da forze esterne,
esterne,
prima fra tutte la reazione del
suolo (G), che contribuiscono
a realizzare le artrodesi
funzionali..
funzionali
Tali momenti sono
rappresentati da
movimenti rotatori a
livello segmentario
QUINDI leforze prodotte durante la deambulazione non
sono unicamente dirette in avanti, ma anche sulla base di
appoggio rispetto al quale il corpo si muove.
Compressione dall’alto: gravità
Dalla base di appoggio provengono sollecitazioni “che
consentono alle forze muscolari di produrre i propri
effetti”
Compressione dal basso: Compressione dal basso: reazione reazione del suolo
(Knoll
Knoll))
Legge della interazione : ad ogni azione
corrisponde una reazione uguale e
contraria ; ovvero, le azioni reciproche fra
due corpi sono uguali e dirette in senso
contrario..
contrario
Trasferita nella dottrina della meccanica delle
rotazioni, questa terza legge di Newton va
enunciata come segue :
Ad ogni momento rotatorio indotto da un
corpo su un altro corrisponde un uguale ed
opposto momento esercitato dal secondo
sul primo.
primo.
AGGIUSTAMENT I POSTURALI
“Per l’esecuzione di ogni atto
motorio occorre compiere
degli aggiustamenti
posturali che debbono
essere integrati con il
movimento volontario
i meccanismi anticipatori
anticipatori, o a
feed-forward
feed--forward
feed
le risposte compensatorie
compensatorie, o
a feed-back.
(Claude Ghetz In Principi di neuroscienze)
neuroscienze )
feed--back
feed
14
03/07/2014
AGGIUSTAM ENT I POSTURALI
Quando si scendono le
scale i flessori plantari
della
cav iglia
si
contraggono prima che
il piede raggiunga lo
scalino.
In
secondo
luogo, se sono presenti
dei
disturbi,
disturbi,
i
meccanismi a feed
feed-back
(compensatori)
generano
risposte
correttive rapide
Equilibrio Recettoriale e Posturale
•
•
•
•
Equilibrio staticostatico- dinamico
Oscillazioni ridotte
Assenza di dolore
Ottimizzazione psicopsico- fisica
ed energetico - funzionale
• Risparmio energetico
Claude Ghetz In
Principi di neuroscienze
Eric R. Kandel
Kandel,, James H. Schwartz.
Schwartz .
2. ed. italiana
INTEGRAZIONE RECETTORI POSTURALI
RECETTORI POSTURALI
 ORECCHIO INTERNO
 OCCHIO
 PIEDE
 APP. STOMATOGNATICO
 PELLE
 ARTICOLAZIONI  MUSCOLI
 PSICHE
GLI ASPETTI RECETTORIALI INTEGRI
Disordini
osteomuscolari
La postura e la locomozione
si giovano prioritariamente di
propriocezioni e di funzioni
Disordini
neuro-neuro
muscolari
Disordini
nuclei vestibolari
Squilibrio posturale
Disordini
visuo-visuo
spaziali
labirintiche e visive integre
(G. Megna)
Megna)
Difetti ATM
Difetti
appoggio podalico
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“ DIFETTO” POSTURALE
POSTURALE::
la postura che devia dal normale allineamento,
senza d olor e o alterazione strutturale.
strutturale.
Le a lterazioni nella precisione del
movi mento (es. IN STABILITA’)
STABILITA’)
favoriscono lo svi l u ppo di
movi menti compensatori in direzioni
aspecifiche, classificabili come
“DISFUNZIONE” POSTURALE:
Difetto posturale che se, mantenuto a lungo
lungo,,
causa stress meccanico con accorciamenti
adattativi dei muscoli, ipostenia , squilibri
catene cinetiche, DOLORE
(Ferrari 2008)
disfunzioni di movimento
91
ETIOPATOGENESI
La etiopatogenesi delle lesioni può
derivare n on soltanto da
i n fiammazioni/alterazioni osteo mus colo - teno - capsulari , ma anche
da alte razioni/disfunzioni della
catena cinetica.
cinetica
La catena cinetica è un meccanismo
assai complesso nel quale vengono
generate e trasmesse forze in
di r ezione prossimo -distale
SVILUPPANDO ENERGIA
(G
G . Di Giacomo)
Giacomo
Baeyer (1924)
1924) è stato il primo a parlare, invece che di arti
singoli, anatomicamente delimitati, di un “sistema
sistema
articolare cinematico”.
cinematico
(Egli constatò come a secondo del movimento eseguito,
diverse parti del corpo entrino in contatto mediante
rapporti a catena).
Payr, dopo che già Reuleaux aveva parlato di “catena
coniò il
termine di
“CATENA
(ELEMENTI PLASTICI E RIGIDI
RIGIDI: ossa‐
muscoli‐legamenti‐capsule‐fasce),
), con cui descriveva
l’insieme di tutti i sistemi chedeterminano
che determinano movimenti di
parti del corpo.
cinematica”,
CINETICA”
Payr accertò che una lesione ad un componente della
catena determina inevitabilmente l’insorgenza di turbe a
livello dell’intera catena.
catena.
”
RAPPORTI TRA FORMA, STRUTTURA E FUNZIONE
Le estremità di tali catene sono sempre “chiuse”
da
resistenze; il loro superamento mediante l’attività
resistenze;
motoria si attua a livello delle rispettive catene
ESAME PO STURALE
VERTICALE DI
VERTICALE DI
BARRE’
 Piega intraglutea
Per “chiuse” intendono il collegamento con un
elemento fisso,
fisso ad esempio il suolo (punto d’appoggio),
grazie al quale è possibile dare un preciso indirizzo al
movimento..
movimento
 Spinosa di L3
 Spinosa di C7
 Vertex
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TORSIONI
TRONCO-BACINO
ESAME POSTURALE
ANT. SN
ANT
. SN
POST. DX
•Compensazione lombare a:
• concavità concavità sx
sx e rotazione posteriore posteriore dx
dx
ORECCHIO INTERNO ‐ App. VESTIBOLARE
Test simmetria altezza iliaci
Test simmetria altezza iliaci
ALLINEAMENTO ILIACO
VALUTAZIONE VESTIBOLARE
A C CELEROMETRO
ACC. LINEARE + GRAVITA’ per sacculo ed utricolo
(macule)
ACC. ANGOLARE per l’ampolla (estremità canali semicircolari)
Sistema propr iocettivo che risponde al le stim olazioni
statocinetiche del capo , contr ibuendo a determinare
l'orientamento spaziale, un adeguato tono posturale e
la corretta posizione degl i occhi durante i movi menti
della testa.
testa .
(CHINOCIGLIA)
Funzione fondamentale è quella di stabilizzare l'immagine visiva
nella retina durante i movimenti del capo.
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ENDORECETTORE OCCHIO (Baron 1951)
( F‐ Propriocettiva ): propiocezione legata all’attività muscolare extra‐oculare e alle vie oculo‐cefalogire
Disturbi della visione binoculare
FORIE:
Strabismi Latenti
Beneficiano di
RIEDUCA ZIONE
ORTOTTICA E POSTURA LE
ESTEROCETTORE (F.Sensoriale
F.Sensoriale):
):
Esterocezione essenzialmente sotto la dipendenza dei :
bastoncelli della visione periferica
Movimenti legati a 6 Muscoli
Funzione Motoria
Strabismi Latenti
Strabismi Latenti: Eso
Eso‐‐Exoforie
L’esoforia
L’
esoforia è la tendenza a deviare gli assi visivi in convergenza
convergenza;
l’exoforia in divergenza . E’ dovuta nella maggior parte dei casi
ad una difetto visivo non corretto
corretto,, ad un alterato funzionamento
del meccanismo di accomodazione o ad un deficit muscolare.
muscolare
TROPIE:
Strabismi manifesti
OCULISTA
Strabismi Latenti‐ Iperforie
L’iperforia è la tendenza a deviare gli assi visivi in direzione
verticale . In questi casi la causa è da ricercarsi in un
deficit muscolare.
I
Il paziente tenderà ad acquisire una posizione anomala al fine
La dev iazione si rende ev idente durante i momenti di scarsa
di facilitare l’azione dei muscoli extraoculari per mantenere
concentrazione o eccessiv a stanchezza (day dreaming
l’allineamento degli assi v isiv i : mento abbassato > Esoforia
phenomenon).
phenomenon
). Il paziente inclina il capo in direzione
mento elev ato > Exoforia
opposta a quella dell’occhio coinvolto ( laterocolia )
ESAME OCULARE
Cover Test
Punto Prossimo di Convergenza
Convergenza Riflessa
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Il piede
(Paparella Treccia
“L’uomo e il suo moto”)
….capolavoro
di architettura e biomeccanica….
• 26 ossa
• 33 articolazioni
• 20 muscoli
….struttura ad elica superspecializzata
a contatto con il suolo
l’appoggio plantare condiziona l’assetto della colonna vertebrale e quello corporeo
ORGANO DI SOSTEGNO
poggia al suolo e sopporta il
nostro peso.
Organo sensoriale
(propriocettivo
propriocettivo)): comunica
al cervello la posizione del
corpo al suolo
E’ grazie a queste informazioni che noi possiamo assumere la stazione eretta, muoverci e camminare senza cadere.
Organo di moto
Piede organo di senso
•Fase di rilasciamento
•Orizzontalizzazione del retropiede
•Svolgimento astragalo
Svolgimento astragalo‐‐
calcaneare
Piede organo di moto
•Fase di irrigidimento
•Verticalizzazione del retropiede
•Avvolgimento reciproco astragalo‐‐calcaneare
astragalo
SOTTOASTRAGALICA
Sottoposto a doppia torsione invertita in Sottoposto a doppia torsione invertita funzione dell’appoggio
Agisce contemporaneamente da pivot e da da freno
freno
fisiologico del movimento
a) Pacini
b) Golgi-Mazzoni
c) Ruffini
d) Terminazioni
libere
PP) nervo Peroneo
Profondo
T) nervo Tibiale
S) Nervo Surale
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PIEDE ELICA
L’avvolgimento retroretroavampodalico si attenua e si
accentua alternativimente,
alternativimente,
similmente alla torsione
dell’elica a passo variabile
Le articolazioni tibio
tibio‐‐
peroneo‐‐astragalica e peroneo
sottoastragalica
intervengono unitamente ad un movimento globale di tipo cardanico per traslare il carico dal piano frontale al piano orizzontale e viceversa.
Meccanismo
dell’argano
L’aponeurosi plantare
interviene (fase digitigrada)
digitigrada) a
completare l’irrigidimento :
la sua estensione varia con il
modificarsi
dell’atteggiamento della
metatarso--falangee
metatarso
falangee,, nel senso
che quanto più sono estese
dorsalmente tanto più è tesa
l’aponeurosi plantare e tanto
è più valido il suo intervento
nella definizione
dell’irrigidimento.
PIEDI VALGHI
Stabilizzazione
posturale:
stiffness
PIEDI DISARMONICI
PIEDI VARI
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PIEDE
 Fra i tanti fattori indicati Valghi
Piatti
Piatto-Valghi
come concausa della come concausa della patologia venosa il disordine posturale rappresenta oggi quello principale perchè
principale perchè è in grado di racchiudere in sè
grado di racchiudere in sè
tutti gli altri, tra i quali problematiche relative agli arti inferiori quali, dolore, arti inferiori quali, dolore, pesantezza, edema pesantezza, edema (gonfiore), formicolii, (gonfiore), formicolii, microemorragie, crampi microemorragie, crampi notturni, senso di freddo o notturni, senso di freddo o "irrequietezza", dolore "irrequietezza", dolore all'inguine, etc
all'inguine, etc..
..etc
etc..
..
Vari
ESAME PODOLOGICO
PODOSCOPIA
STATICO-STATICO
DINAMICA
APP. STOMATOGNATICO
La posizione mandibolare condiziona la posizione La posizione mandibolare condiziona la posizione cervico‐‐scapolare e cervico
e posturale corporea
posturale corporea
 Indiscussa l’importanza dell’app. stomatognatico come parte integrante del S.T.P
integrante del S.T.P..
Perturbatore della struttura biomeccanica in particolar modo del tratto cervicale
tratto cervicale.
Funzioni anche recettoriali (esterocezione legata alle esterocezione legata alle 2 arcate dentarie)
2 arcate dentarie
MUSCOLATURA
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App. STOMATOGNATICO
Problematiche discendenti
discendenti::
• Ogni modificazione sagittale della
postura mandibolare sposta l’asse
di gravità centrale del corpo in
modo inversamente proporzionale
proporzionale,,
ossia ogni spostamento in avanti
della mandibola si accompagna ad
uno spostamento in dietro dell’asse
di gravità centrale
centrale,, proiettando il
corpo su un baricentro posteriore e
un appoggio plantare in PIATTO
• Al contrario uno spostamento più
in dietro della mandibola,
mandibola, legato
sempre ad una maggiore fame
d’aria,, come nella respirazione
d’aria
orale,, sposterà il peso del corpo in
orale
avanti su un baricentro anteriore
creando un appoggio plantare in
RAPPORTI DISFUNZIONA LI
CAVO
 PUNTO PUNTO DI
DI UNIONE tra le catene muscolari anteriori e posteriori.
e posteriori
 Lingua e mandibola
Lingua e mandibolasono sono direttamente inserite sulle catene muscolari anteriori Osso Ioidefunziona da Osso Ioide
funziona da pivot centrale
– MANDIBOLA
- ASSE SCHELETRICO
- PIEDE
L’asse
normale
di
gravità
del
nostro
corpo attraversa C3 e
non a caso l’osso joide
è situato proprio a
livello di C3.
Lo joide è da
considerarsi
L’ INCROCIO dove
convergono le forze
muscolari in gioco nei
movimenti del capo;
capo ;
inoltre, tramite il m.
inoltre,
omojoideo,, è collegato
omojoideo
alla scapola e,
attraverso il m.
digastrico,, è collegato
digastrico
al cranio (osso
temporale e
mandibola).
mandibola
).
Tipica catena
discendente di
contrazione
muscolare
a partenza dalla
masticazione
(Cignetti
Cignetti))
RAPPORTI FISIOPATOLOGICI TRA APP.
APP. STOMATOGNATICO – OSSO
IOIDE - RACHIDE
Il
comples so
r apporto
t ra
mandibola,, cr anio,
mandibola
anio , e osso joide
che a ttr av er so i m m.
m. Sottojoidei
connett endo
l’apparato
ma stic atorio con lo st erno ed il
cingolo scapola re f a sì che
qualsia si
ca mbia mento
di
posizione di ognuno di questi
produce
un a
modific azione
postural e
delle
struttu re
collegate..
collegate
ESAME GNATOLOGICO
DEGLUTIZIONE
FONAZIONE
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Recettori cutanei
 Terminazioni libere
Terminazioni libere: nocicettori dolore
nocicettori dolore
PELLE
 Ciò che è più profondo nell’uomo è la pelle (Paul Eluard‐poeta)
 Cellule di Merkel: tatto e pressione fine
tatto e pressione fine
 C. C. Ruffini
Ruffini: deformazione meccanica
deformazione meccanica
 C. C. Meissner
Meissner: stiramento
stiramento
 C. C. Krause
Krause: freddo
 C. C. Golgi
Golgi‐‐Pacini
Pacini: pressione
 Niente è più profondo del superficiale (Hegel‐
filosofo) • I cor puscoli di Meissner : r ispondono al cam biam ento di
for za m eccanica applicata al der m a e alla sua dir ezione
(estensione di m ovim ento di un m inim o di 10 μm ).
• I r ecettor i di Mer kel
kel : r ispondono solam ente all’aum ento
per pendicolar e della pr essione : sono sufficienti 50 μm
per attivar li. (scar ica fasica ad hf 0,5 sec. ; scar ica tonica
lf che r im ane costante anche dopo la r im ozione dello
stim olo 88-10 m in.)
• I cor puscoli di Pacin
Pacinii : sono sensibili a m ovim enti m olto
piccoli (fino ad un m inim o di 10 μm ) ed a cam biam enti di
m oto r apidissim i, fino a 400 Hz.
• I cor puscoli di Ruffini : r ispondono a defor m azioni
m eccaniche tangenti alla cute (indentazioni conseguenti
ad un m ovim ento ar ticolar e o ad una contr azione
m uscolar e) con una r isposta lenta ad instaur ar si m a
dur atur a e r egolar e nel tem po.
Elemento fondamentale della:
ESTEROCEZIONE
CICATRICI
CICATRICI ORIZZONTALI
(SQUILIBRI ROTATORITORSIONALI)
 PELLE

1.
2.
3.
Rec. in squilibrio
Cicatrici ipertrofiche
Cicatrici retratte
retratte
Cicatrici cheloidee
cheloidee
Stiramento r. cutanei
CICATRICI VERTICALI
( SQUILIBRI
FLESSO-ESTENSORI )
informazioni errate a livello informazioni errate delle entrate polisinaptiche
del circuito gamma circuito gamma con blocco dello stesso ed aggiustamento scorretto del muscolo relativo
ARTICOLAZIONI
PROPIOCEZIONE data da :
1.
2.
3.
4.
Terminazioni libere
C.Ruffini (ampiezza)
C.Pacini (accelerazione)
C.Golgi (protezione e corretta posizione legamenti)
Determinano rif
rif lessi segmentari che possono condurre, attraverso le entrate polisinaptiche, ad un vero scompenso del circuito gamma scompenso del circuito gamma MUSCOLI

RECETTORI ‐ MOTORI
Due tipi di propiocezione
Due tipi di propiocezione :
Ter mi nazi oni nervose
Fi bre ni t r afusal i
m ci r otendi ne
1.
2.
Fusi Neuromuscolari (muscolari)
R. Golgi (tendinei ‐ aponeurotici)
Fi br aef f reent e
Fi br ener voseaf fer ent

SENSO MUSCOLARE (Sherrington 1902)

CIRCUITO GAMMA (Sherrington 1932)
23
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Alcuni studi tedeschi si sono rivolti alla misurazione della
soglia di percezione dei differenti recettori posturali, in
particolare di quelli labirintici e di quelli a livello della
caviglia ((sottoastragalica
sottoastragalica).
). Questi lavori hanno dimostrato
che le soglie di percezione a livello della caviglia sono circa
due volte più fini che le soglie per quanto raffinate e
notevolmente basse del rilevamento del movimento dei
canali semicircolari.
semicircolari .
Rachide Cervicale
 Il T.cervicale oltre ad essere ricco di propiocettori tanto da essere considerato il 2°
organo dell’equilibrio, , organo dell’equilibrio
è, tramite i muscoli del collo, molto ricchi di fusi neuromuscolari,
inserito nelle vie oculo‐vestibolo‐
cefalogire, con le relative influenze sul S.T.P.
La caviglia è dunque in grado di rilevare delle variazioni
di orientamento del corpo con una precisione notevole.
notevole. Il
soggetto è in grado di ricalibrare l’informazione
propriocettiva ricevuta dalla caviglia per adattarla ad un
contesto che era diventato conflittuale.
Per quanto concerne la funzione posturale in senso
stretto, si ritiene che le informazioni vestibolari, visive,
propriocettive ed esterocettive a partenza dagli arti
inferiori e dai piedi siano di importanza maggiore
rispetto a quelle propriocettive relative al rachide ed ai
muscoli estrinseci dell’occhio.
CONE BEAM
(Ortopanoramica Fascio-Conico 3D)
VALUTAZIONI STRUMENTALI
(Association Française de Posturologie )
VALUTAZIONI STRUMENTALI COMPUTERIZZATE
ANALISI POSTURALEPOSTURALE -PODOS COPI CACASTABILOMETRICA
INTERPUPILLOMETRO
NTERPUPILLOMETRO
Massima qualità nella
centratura
ottica delle lenti tenendo
conto
della naturale postura della
testa
e del corpo
• Disfunzioni Posturali in ambiente
lavorativo
BAROPODOMETRIA STATICOSTATICO- DINAMICA
Cervical Test
“E’ ciò che la gente fa durante la giornata che li
distrugge”
(Prof.ssa Sharmann Londra Giugno 2000)
MEDICO/I COMPETENTE/I
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MODIFICHE AGLI AUSILI DEL LAVORO
FINALMENTE
E NON DITE CHE NON LO AVETE PENSATO
Iconografia
tratta da
“Equilibrio Corporeo” - Ridi / Saggini – Ed. Martina Bologna
“Le catene muscolari” – Leopold Busquet – Ed. Marrapese
“Podologia non Lineare” - Fabio Moro – Ed. Marrapese
“I Pivot Osteopatici”Osteopatici”- A. Ceccaldi – J.F. Favre - Ed. Marrapese
“Sistema Stomatognatico nel contesto Posturale” - G. Stefanelli – Edi Ermes
• “La Riprogrammazione posturale globale” - B. Bricot
Bricot-- Ed
Ed.. Statipro
• “ Posturologia “ – P.M. Gagey – B. Weber - Ed. Marrapese
“Piede, equilibrio e postura”postura”- Villneuve – Ed. Marrapese
“Ortoposturodonzia” Clauzade / Marty – GLM Edizioni
“Terapia Osteopatico Posturale” P. Caiazzo – Ed. Marrapese
“ Fisiologia Articolare” Kapandjj – Ed. Marrapese
“ IMMAGINI WEB ”
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