www.liberoreporter.it Settimanale d’informazione socio-sanitaria dell’A.N.I.O. anno 10 - n. 08 del 02 Marzo 2015 Salute e Benessere Forno a microonde e i pericoli nascosti. Vero o falso questo è il dilemma pag.3 Sanità L’eliminazione del tessuto necrotico, diventa una vera e propria arte pag.4 Salute e Benessere Lo ‘sballo’ alcolico tra i giovanissimi e i cinquantenni distrugge il loro cuore pag.5 Salute e Benessere La Programmazione dell’allenamento posturale, attenzione a come si pratica pag.6 Pillola dell’Anio Arriva la Social Card 2015 per disoccupati, sino a 404 euro al mese pag.6 www.nellattesa.it L a cucina moderna si è affidata sempre più a prodotti congelati o surgelati, per cui il sistema più veloce per usare questi cibi è il riscaldamento accelerato. Per affrettare i tempi di scongelamento e di cottura, è stato introdotto l’apparecchio a microonde, ingiustamente definito forno. Questo strumento presenta non poche limitazioni e pericoli che quest’articolo cercherà di svelarvi, dando alcune raccomandazioni per un suo coretto utilizzo. Tuttavia, sorge sempre più impellente la necessità di rivedere la nostra alimentazione anche attraverso l’uso di sistemi di cottura veloci che, però, non sono sempre edificanti per la nostra salute. Per il microonde, tra i consigli, è preferibile usarlo lontano dai bambini. In ogni caso, niente sostituirà mai con altrettanta efficacia, il vecchio fuoco a legna! pag. 2 www.nellattesa.it SALUTE E BENESSERE 2 Il microonde, guai a chiamarlo forno O ggi, parliamo del sempre discusso apparecchio a microonde, ormai, molto presente nelle nostre cucine e sveleremo le bugie ed i falsi miti che orbitano intorno a questo strumento di cottura figlio della mania del “cibo veloce” (fast food). Inizialmente, occorre precisare che, come spesso avviene per un’invenzione, la scoperta è stata casuale. Occorre sapere che il cuore del microonde è un’apparecchiatura chiamata magnetron che viene usata dai radar per generare microonde che vengono trasmesse tramite la parabola. Casualmente, nel 1940, un tecnico americano che lavorava con un radar, si accorse che la tavoletta di cioccolato che teneva in tasca si era squagliata! Così nacque l’idea di costruire un apparecchio che poteva riscaldare o addirittura cuocere alimenti in pochissimo tempo. Parlando, oggi, di radar e della loro pericolosità non si può non pensare al famigerato Muos che gli americani stanno montando in Sicilia (il vicino a Niscemi), un sofisticato e potentissimo sistema di radar per usi militari che, in fondo, è anche lui un grosso microonde. Indubbiamente un’elevata dose di microonde danneggia notevolmente la salute, e probabilmente gli apparecchi domestici che ci hanno venduto per oltre 50 anni, non erano proprio innocui. Lo dimostra la necessità scientifica e politica di regolamentare la potenza e le caratteristiche delle apparecchiature in vendita. La commissione internazionale per la protezione da radiazioni non ionizzanti (come le microonde) ha posto limiti e regole per la costruzione di questi piccoli elettrodomestici, ed ha aggiornato i certificati di conformità nel novembre 2012. Questi elettrodomestici, se costruiti a norma, e seguendo le regole, non dovrebbero causare danni all’esterno dell’apparecchio. Ma com’è costruito un microonde? È una gabbietta metallica, che scherma le radiazioni emesse da un generatore di microonde (il magnetron), munita di apposite guarnizioni e di un vetro a rete metallica che limitano l’uscita delle onde emesse. Quando è acceso, è prodotta una violenta alternanza di posizione delle molecole di acqua contenute nel cibo che genera molto calore. Quindi i cibi si riscaldano dall’interno verso l’esterno, al contrario della cottura classica che riscalda i cibi dall’esterno verso l’interno. Il limite della cottura classica è il tempo necessario a cuocere un cibo. Abbreviare questo tempo, aumentando il fuoco, produce solo bruciature esterne e insufficienti cotture interne. Tuttavia, da milioni di anni l’uomo ha avuto il tempo per cucinare. Oggi le multinazionali ci bombardano per convincerci che non abbiamo più tempo e quindi il apparecchio a microonde risolve il problema. In passato, alcuni scienziati hanno evidenziato i danni derivanti da un’esposizione alle microonde e da una cottura innaturale. Tuttavia, si può ritenere che, oggi, la ridotta potenza utilizzata associata ad una buona schermatura e ad un idoneo vetro e delle guarnizioni tenute pulite, consente un prudente utilizzo di tali macchine. I consigli per il suo uso sono di comprate solo apparecchi di qualità e di marca, e di verificare che ci sia sempre lo spegnimento automatico ad apertura del vetro poiché è’ pericolosissimo aprire un microonde acceso. Occorre controllare sempre che le guarnizioni siano ben pulite e lo sportello di vetro si chiuda ermeticamente. È necessario gettare l’apparecchiatura se vi cade e se si storce e non provate FARMACIA FATTA DOTT.SSA CLEMENTINA APERTA ANCHE IL SABATO AFFILIATO SANIT CARD Autoanalisi - Fitoterapia - Omeopatia - Veterinaria Ossigeno - Dermocosmesi - Preparazioni Magistrali Integratori sportivi - Puericultura SERVIZIO NOTTURNO CONTINUATO Via dell’Orsa Minore 102, Palermo tel. 091447268 - [email protected] a raddrizzarla, ci riuscireste solo apparentemente. Non provate a smontarlo mai poiché il condensatore mantiene a lungo una corrente elettrica pericolosissima. Nell’uso, è indispensabile tenere lontano il viso dallo schermo, in particolare quello dei bambini, che potrebbero essere attratti nel seguire le fasi di cottura per curiosità. Infine, si completa sempre la cottura in maniera classica. Attualmente, i forni a microonde sono spesso associati ad una graticola classica. Se lo si utilizza per riscaldare o scongelare, è meglio impiegare potenze basse e per tempi brevi. Un cibo troppo caldo perde gran parte delle caratteristiche, e riscaldando dall’interno, non ve ne rendete conto. Occorre attenzione a non cucinare cibi con guscio (l’uovo può scoppiare spesso ad apertura dello sportello). Per lo stesso motivo, è neces- sario bucare con la forchetta patate, pomodori, salsicce, evitando, così, pericolose bolle caldissime e l’alterazione dei cibi da eccesso di temperatura. Non si metta mai il coperchio ad un contenitore dentro il microonde, l’involucro può letteralmente esplodere. Non si usino mai contenitori che non portino la sigla di idoneità all’uso specifico. In alcuni di essi troverete un numero che corrisponde alla potenza massima cui possono essere sottoposti. Non si usino mai oggetti non specifici, perché, durante la cottura, possono trasmettere molecole dannose al cibo. Non accendetelo mai quando è vuoto, per un principio fisico si altera o si rompe e, infine, se riuscite a ritagliarvi un po’ di tempo, cucinate in maniera classica! Dr. Gabriele Viani Medico Radiologo Dona il tuo 5 per mille ad ANIO Onlus C.F. 97165330826 SALUTE E BENESSERE 3 Forno a microonde e i pericoli nascosti Vero o falso...? questo è il dilemma E siste da dieci anni una prova, che il tribunale svizzero ha soppresso, che dimostra come il cibo trattato con le microonde possa danneggiare il sangue in modo rilevante. Studi più recenti hanno aggiunto prove evidenti che il forno a microonde è un rischio per la salute. Nel 1989, un nutrizionista svizzero, il Dottor Hans-Urich Hertel fece delle scoperte allarmanti sull’uso del forno a microonde. Ma nonostante ciò per più di dieci anni ha dovuto lottare per avere il diritto di far sapere al mondo che cosa aveva scoperto. Il punto che ha cercato in tutti i modi di rendere noto al pubblico è di interesse vitale per i consumatori : tutti i cibi che vengono cucinati o scongelati nel microonde possono causare dei cambiamenti del sangue che indicano lo sviluppo di un processo patologico presente anche nel cancro. Nonostante ciò, Hertel per tutto questo tempo, è stato preso in giro dai fabbricanti di forni a microonde che hanno usato le leggi svizzere sul commercio per tappargli la bocca al punto di minacciare di rovinarlo. Nel Marzo 1993, il Tribunale per il Commercio di Berna, a segui-to di una denunzia della Associazione Svizzera dei Produttori di Apparecchi Elettrici Domestici ed Industriali, ha fatto divieto al Dottor Hertel di dichiarare pubblicamente o per scritto, che i forni a micro-onde sono dannosi alla salute. Non ubbidire a questo ordine avrebbe potuto significare una multa di 5000 Franchi Svizzeri o addirittura un anno di prigione. La Corte Federale di Losanna ha confermato questo verdetto nel 1994 giustificandolo sulla base della Legge Svizzera contro la Concorrenza Sleale che proibisce “dichiarazioni discriminanti, false, ingannevoli e dannose contro un produttore e i suoi prodotti” (Giornale delle Scienze Na- turali, 1998;1: 2-7) una legge che prende esclusiva- mente in considerazione la facoltà di impedire il commercio in sé e non l’intento di nuocere. Tale legge imbavaglia anche la stampa svizzera poiché qualsia-si osservazione che possa essere considerata una critica del forno a microonde può con facilità portare ad un processo. Le opinioni svizzere sulle scoperte del dottor Hertel non sono condivise dal resto dei paesi europei. Nell’Agosto del 1998, La Corte Europea dei Diritti Umani stabilì che l’ordine del silenzio emesso dalla corte svizzera contro il Dottor Hertel era contrario al diritto di libertà di espressione: La Corte Europea ordinò anche alla Corte Svizzera di pagare un com-penso di 40.000 franchi svizzeri come risarcimento. I vari studi scientifici, svizzeri, tedeschi e russi, ecc. hanno portato tutti alle stesse conclusioni. Alimentarsi continuamente con cibi cotti o comunque trattati nel forno a microonde provoca o può provocare: 1. danni cerebrali derivati dagli impulsi elettrici nel cervello in “corto circuito”, 2. la produzione degli ormoni maschili e femminili è interrotta e/o alterata, 3. i minerali, le vitamine e i nutrienti dei cibi sono ridotti o alterati, in questo modo l’organismo riceve poco o nessun beneficio, 4. i minerali nei vegetali sono trasformati in radicali liberi cancerogeni, 5. crescita di tumori intestinali e dello stomaco, 6. aumento di cellule cancerogene nel sangue, 7. deficienze immunitarie dovute ad alterazioni delle ghiandole linfatiche e del siero ematico, 8. perdita di memoria e di capacità di concentrazione, instabilità emotiva e diminuzione dell’intelligenza. Redazione SANITA’ www.nellattesa.it 4 L’eliminazione del tessuto necrotico, diventa una vera e propria arte Dott. Gaetano Giardina Medico Chirurgo C on il termine di necrosectomia o debridement si intende l’eliminazione chirurgica di tessuto necrotico da una lesione quasi sempre dermoepidermica (della pelle). Per necrosi s’intende la morte cellulare in una parte del corpo per mancanza di irrorazione sanguigna con conseguente indurimento e successiva liquefazione del tessuto morto. Si distinguono quattro tipi di necrosi che brevemente sono descritte di seguito. Le prime due sono la necrosi secca di colorito grigio scuro, ben demarcata dai tessuti circostanti, e la necrosi in cui può esservi disfacimento tissutale e in cui manca la demarcazione con il tessuto sano perilesionale che appare infiammato. Le altre due necrosi sono la settica dall’odore fetido, con fuoriuscita di pus ed con tes- suti circostanti molto flogistici e la gialla ove permangono, dopo parziale disfacimento della necrosi, attaccati al fondo della ferita, frammenti flaccidi di fibrina. Nei trattamenti locali di tale patologia bisogna sempre rimuovere chirurgicamente la necrosi, con unica eccezione per il calcagno causa la particolarità della sua vascolarizzazione e del tessuto molto aderente all’osso. Il debridement chirurgico o necrosectomia chirurgica ha nella sua esecuzione alcune regole inderogabili, stabilite nei protocolli internazionali condivisi. Innanzitutto essa deve esser fatta da un chirurgo che abbia una buona conoscenza dei piani anatomici e dei decorsi vasculo-nervosi e che pratichi una demolizione essenziale, pur essendo cosciente dello stato generale di sofferenza del paziente e dei lunghi tempi di ricostruzione. L’intervento, che solitamente viene praticato nel malato a letto, deve prevedere, inoltre, una responsabile preparazione preoperatoria. I preliminari fondamentali in ogni intervento, specie domiciliare, sono il paziente digiuno, sterilità dell’ambiente e la ricognizione degli strumenti chirurgici. Inoltre, occorre individuare una vena, somministrando una soluzione salina a goccia lenta da riservare per eventuale ino- culazione di farmaci in emergenza. Infine, è necessaria una collaborazione infermieristica ed, ove necessaria, una sorveglianza anestesiologico-rianimatoria. La valutazione dell’emoglobina, dell’ossigenazione respiratoria e dello stato nutrizionale e proteico del malato sono essenziali per la sicurezza dell’atto chirurgico e fattori necessari per una buona fase ricostruttiva. Per il controllo del dolore è consigliabile somministrare un medicinale antalgico un po’ prima dell’intervento, evitando inoculazioni di anestetici locali che, spesso, sono inutili su un tessuto patologico. Questi ultimi infiammano maggiormente i tessuti circostanti sani che sono gli unici responsabili, in verità, del dolore, perché le zone necrotiche non sono più dolenti. Concludendo pazienza, precisione, competenza, sicura e delicata manualità devono essere doti, in generale, del chirurgo e, in particolare, di chi opera le necrosectomie chirurgiche in pazienti immobilizzati a letto con ulcere necrotiche da decubito Dott. Gaetano Giardina Medico chirurgo Dona il tuo 5 per mille ad ANIO Onlus C.F. 97165330826 SALUTE E BENESSERE 5 Lo ‘sballo’ alcolico tra i giovanissimi e i cinquantenni distrugge il loro cuore L o ‘sballo’ alcolico è molto diffuso tra i giovanissimi soprattutto nel weekend, ma questa pratica non è esente da rischi per il loro cuore. L’abuso di vino, superalcolici e cocktail, infatti, moltiplica il pericolo di aritmie fino ad otto volte, in particolare quando si ingurgitano grosse quantità di alcool in una volta sola. Sono sufficienti tre bicchieri di whiskey, cinque drink o una bottiglia di vino per mandare in tilt il cuore, provocando svenimenti o cardiopalmo. Secondo i cardiologi, riunitisi di recente a Bologna per il meeting internazionale su fibrillazione atriale e infarto, “molti incidenti del sabato sera sarebbero causati proprio dagli effetti cardiaci del troppo alcol, perché le aritmie possono provocare svenimenti pericolosissimi se ci si trova alla guida. La probabilità di danni seri cresce esponenzialmente se, come spesso accade, all’alcol si aggiungono sostanze stupefacenti come cocaina, ecstasy o le nuove droghe sintetiche che vanno per la maggiore fra i giovani. In questi casi il pericolo di effetti cardiaci anche letali aumenta di tre volte”. Il presidente del congresso e ordinario di Malattie dell’apparato cardiovascolare all’U- ALCOOL & TABACCO niversità Politecnica delle Marche in Ancona, Alessandro Capucci, ha dichiarato a tal proposito: “L’abitudine a bere molto tutto insieme, il cosiddetto ‘binge drinking’ amato dai giovanissimi durante il weekend, è molto rischiosa per il cuore. L’ingestione acuta di alcol infatti aumenta la quantità di catecolamine in circolo. Queste sostanze fanno da ‘innesco’ alla comparsa di aritmie, la più frequente delle quali è la fibrillazione atriale acuta. In un cuore debilitato gli ‘sbalzi’ del ritmo possono perfino portare a morte improvvisa, ma anche in un giovane sano hanno effetti pericolosi: oltre al cardiopalmo, infatti, le aritmie possono provocare una sincope, ovvero uno svenimento”. Non è necessario faticare molto per arrivare a dosi di alcol dannose per il cuore, poiché il corrispettivo di una bottiglia di alcol da 750 millilitri o di 300 millilitri di superalcolici, si raggiunge con tre bicchieri di whiskey o qualche aperitivo. Tale quantità è più che sufficiente per sviluppare il pericolo di aritmie fino a otto volte, anche se il giovane possiede un cuore sano e robusto. Tali effetti possono essere potenziati notevolmente dall’uso di droghe che stimolano il cuore fino a provocare eventi gravi o fatali. “Molte morti improvvise di giovanissimi, a prima vista inspiegabili, possono essere indotte proprio dal mix alcol-sostanze stupefacenti” osserva Capucci “I ragazzi fanno uso di droghe stimolanti sul sistema nervoso centrale, dalla cocaina all’ecstasy, fino alle tantissime sostanze ignote utilizzate per confezionare le ‘pillole dello sballo’. Tutti questi composti però sono altrettanto stimolanti per il sistema cardiovascolare, possono incrementare ad esempio la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca”. Se lo ‘sballo’ alcolico crea notevoli danni nei giovani, per un uomo a cinquant’anni i rischi sono più che accresciuti, rischiando grosso. A tal proposito, i cardiologi ritengono che il cuore, usurato dal passare del tempo come tutti gli organi, non sia più quello di un giovane, per cui la probabilità di andare incontro a una fibrillazione atriale dopo una grossa bevuta è molto più elevata che da giovani, grazie anche alla presenza di possibili fattori di rischio quali ipertensione o ipercolesterolemia. “Senza contare - conclude Capucci - che il ‘binge drinking’ può portare negli anni allo sviluppo di un vero e proprio alco- lismo cronico: in questo caso le conseguenze negative per il cuore sono ancora più gravi, perché si altera la funzionalità cardiaca e cresce a dismisura la probabilità di morte improvvisa”. Secondo i dati dell’Istat, il 75% degli italiani consuma alcool (l’87% degli uomini e il 63% delle donne) e il primo bicchiere è consumato a 11-12 anni che è l’età più bassa dell’intera Unione Europea (media UE 14,5 anni). Inoltre, ci sono oltre 3 milioni di bevitori a rischio ed un milione di alcolisti. A questi dati vanno aggiunti 817.000 giovani di età inferiore ai 17 anni che hanno consumato bevande alcoliche e altri 400.000 bevono in modo problematico fimo all’alcolismo. Il 7% dei giovani dichiara di ubriacarsi almeno tre volte alla settimana ed è in costante crescita il numero di adolescenti che consuma alcool fuori dai pasti. Gli astemi, come una razza in estinzione, rappresentano il 25% della popolazione. A questo contesto non certo edificante, va aggiunto che il consumo delle bevande alcoliche aumenta gli effetti nocivi provocati dall’esposizione professionale ad agenti chimici (solventi in particolare) e neurotossici (piombo, ecc.). Francesco Sanfilippo Ministero della Salute, Indicazioni per la promozione della salute orale nelle scuole secondarie Effetti del tabacco e dell’alcool sulla salute orale L’ uso di tabacco, a causa dello sviluppo localizzato di alte temperature ed all’azione diretta della nicotina, determina ispessimento dello strato più superficiale della mucosa, alterazioni cellulari e della vascolarizzazione, riduzione delle difese immunitarie, con conseguente maggior rischio di lesioni potenzialmente maligne (precancerose). - I tumori della cavità orale hanno 6 volte più probabilità di insorgere nei fumatori. - Il fumo di tabacco è, dopo l’accumulo di placca batterica, il fattore più importante nell’eziopatogenesi della malattia parodontale. Il fumo riduce la probabilità di guarire dalla parodontite (anche se trattata correttamente) ed è un fattore di rischio importante nella perdita degli impianti endoossei (viti di titanio inserite nell’osso ed usate per sostituire i denti mancanti). - Una buona rimozione di placca domiciliare e il controllo degli stili di vita ed in particolare la cessazione del fumo sono in grado di ridurre drasticamente il rischio di malattia parodontale nella grande maggioranza delle persone. Una persona con una buona igiene orale e non fumatrice molto difficilmente si ammala di malattia parodontale. A livello del cavo orale, l’assunzione di alcol, determina un’atrofia delle papille gustative della lingua, provocando alterazioni del gusto. - L’alcol viene degradato dagli enzimi naturalmente presenti nella bocca e si trasforma in una sostanza chiamata acetaldeide che danneggia i tessuti parodontali. - I prodotti alcolici, anche per il loro elevato contenuto di zuccheri, provocano un’acidosi orale e predispongono allo sviluppo di erosioni e carie dentali. - L’associazione di alcol e fumo determina un aumento esponenziale del rischio di cancro orale. SALUTE E BENESSERE www.nellattesa.it 6 La Programmazione dell’allenamento posturale, attenzione a come si pratica D omenica 14 e 15 Febbraio si è svolta a Roma una giornata d’insegnamento (teaching days) organizzato da EdiAccademy. Ciò che ha destato il maggiore interesse è stato il workshop “Programmazione dell’allenamento posturale” Del Dr. Luca Russo Chinesiologo e Docente al Master di Posturologia Clinica presso La Sapienza Università di Roma. Durante il dibattimento, si è concordato, a lungo e pubblicamente, il nuovo ed ormai consolidato approccio dell’applicazione delle metodiche posturali rieducative. La domanda che ci siamo posti è stata se la postura è un processo neurofisiologico sottoposto alle leggi dell’allenamento. La risposta è decisamente positiva, poiché è un processo “allenabile” che va gestito seguendo i rigorosi “parametri” delle scienze motorie. Le modalità di somministrazione delle Tecniche Applicate, che spaziano dal Pilates, al Mezieres, alla Rpg e al Souchard, altro non sono che Processi “Educati- vi “ e “Rieducativi “ nei casi “Cronicizzati” che dovrebbero essere applicati maggiormente in chiave preventiva. Essendo esse essenzialmente delle tecniche a base Psiconeuromotoria ed avendo questo comune denominatore, presuppongono un processo di apprendimento perfettibile e dunque allenabile. La giusta applicazione delle tecniche specifiche e l’applicazione dei parametri di somministrazione dell’esercizio educativo sono alla base di un buon lavoro. Invece, frequenza, durata, intensità e densità dell’esercizio somministrato e sua pianificazione ne pregiudicano la buona riuscita se non applicati nel modo corretto. Si parte da una diagnosi clinica di “deficit da Sindrome Posturale”, sempre in ambito Specialistico meglio se clinico, per arrivare all’applicazione di protocolli individuali che vanno gestiti, nel rapporto 1 terapeuta \1 paziente, da professionisti del settore. In pratica, deve essere un chinesiologo nell’ambito del trattamento delle sindro- mi “cronicizzate” e “Stabili “. La corretta diagnosi da deficit posturale presuppone Anamnesi del paziente, Test obiettivi in visita, indagini strumentali tra le quali citiamo per sintesi le più significative ossia la stabilometria, la baropodometria e l’analisi del passo o Gait analisys. Naturalmente, a richiesta degli specialisti, possono essere integrate consulenze neurologiche, psicologiche o fisiatriche per meglio risalire all’origine del problema. Quanto sopra va inquadrato in un percorso lungo con delle verifiche intermedie, poiché, come già detto, la rieducazione posturale può essere considerata un processo di allenamento, che presuppone tempi di “adattamento” ben cadenzati. Prima dell’inizio di qualsiasi programma posturale, è buona norma escludere patologie su base reumatologica o di pertinenza neurochirurgica. Un serio posturologo saprà indirizzare i pazienti presso gli Specialisti competenti onde evitare inutili perdite di tempo. Nessun programma ginnico di gruppo può sostituire consulenza e il trattamento posturale individuale che è l’unica strada percorribile per l’applicazione di un serio programma allenante e risolutivo. Tutte le tecniche rieducative posturali andrebbero eseguite con un allenatore personale (personal trainer) individuale, e ciò, dal Pilates al Mezieres, è un presupposto imprescindibile. Questo va a garanzia di serietà e rigore scientifico. Massimiliano Squillace Arriva la Social Card 2015 per disoccupati N on tutti sono ancora ben informati su quella che è la Social Card Disoccupati, ovvero il nuovo valido aiuto che il Governo tenterà di offrire ai tanti disoccupati italiani a partire dal 2015. Ma vediamo di capire di cosa si tratta e chi potrà richiederla. Nello specifico si tratta di una sorta di sussidio economico, ovvero un bonus economico che verrà elargito nei confronti di tutti coloro i quali abbiano perso il lavoro e dunque si trovino in una situazione di inoccupazione. Tale bonus, verrà erogato ogni due mesi a tutte quelle famiglie, al cui interno vi è un componente disoccupato e che ha perso il proprio posto di lavoro. Su tale carta, mensilmente verrà accreditato un importo, che va da un minimo di 231 euro fino ad un massimo di 400 euro, che verrà definito proprio sulla base del numero di persone presenti in famiglia. Ecco nello specifico, come verranno suddivisi gli importi, a seconda dei nuclei familiari: – famiglie composte da 2 membri. L’importo sarà di 231 euro – famiglie composte da 3 membri. L’importo sarà di 281 euro. – famiglie composte da 4 membri. L’importo sarà di 331 euro. – famiglie composte da 5 o più membri. L’importo sarà di 404 euro mensili. Il bonus, accreditato potrà essere utilizzato dal disoccupato, per effettuare diverse operazioni di routine della vita familiare, come fare la spesa, o pagare le bollette. Sarà, dunque, proprio come avere un bancomat, ed infatti verrà rilasciata proprio una Dona il tuo 5 per mille ad ANIO Onlus C.F. 97165330826 scheda a banda magnetica sul retro dove è presente un micro chip, con un codice segreto, ovvero un PIN, indispensabile per poter effettuare gli acquisti. Come già anticipato, l’importo verrà erogato ogni due mesi, ed avrà una validità di 12 mesi. Chi può richiedere la Social Card Disoccupati? Ecco i requisiti indispensabili per poter richiedere la Social Card: – essere un cittadino italiano o di uno degli stati membri dell’Unione Europea – essere cittadino extracomunitario con regolare permesso di soggiorno CE residente nel comune in cui si presenta la domanda da almeno 1 anno – essere residente in una delle seguenti regioni: Sardegna, Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Abruzzo, Molise e Campania – essere residente in uno di questi comuni:Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia e Verona – avere un modello Isee pari o inferiori a 3.000 euro – possedere un patrimonio mobiliare inferiore a 8.000 euro – non avere autoveicoli immatricolati nell’ultimo anno – non possedere autoveicoli superiori a 1300 cc di cilindrata immatricolato negli ultimi 3 anni – non possedere alcun motoveicolo superiore a 250 cc immatricolato negli ultimi 3 anni – nel caso in cui si possegga una casa di proprietà come prima abitazione il suo valore ici/imu deve essere inferiore a 30.000 euro. – all’interno del nucleo familiare devono esserci componenti in età attiva, ovvero 1566 anni, senza lavoro – uno dei componenti del nucleo familiare deve aver perso l’occupazione negli ultimi 3 anni. Come richiedere la Social Card 2015? Se si risulti essere in possesso dei requisiti sopra citati, si potrà richiedere la Social Card, presentando un Modulo, che dovrà essere precedentemente compilato, presso gli Uffici di Posta Italiane Abilitati. Il modulo dovrà essere correlato da tutta la documentazione richiesta; l’Ufficio Postale una volta ricevuta la domanda, inoltrerà il tutto all’INPS, che dopo un’attenta analisi della documentazione presentata provvederà ad avvisare direttamente la persona interessata per comunicare che e se la sua domanda è stata accolta. La Social Card potrà essere ritirata presso l’Ufficio Postale di riferimento. Il modulo potrà essere scaricato visitando il sito ufficiale del vostro comune di riferimento. Ecco un esempio, per quanto riguarda il comune di Catania, il modulo potrà essere scaricato cliccando sul seguente sito. P_S – Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali chiarisce, al riguardo, che allo stato attuale l’estensione della misura nelle Regioni del mezzogiorno è tuttora in via di definizione, pertanto non è possibile presentare domande. Girolamo Calsabianca ALLERGOLOGIA DOTT. CLAUDIO RAGNO Specialista in Allergologia e immunologia clinica. diagnosi delle malattie respiratorie, delle allergie alimentari, per allergie a farmaci. Ticket visita Euro 34,50. Riceve a Palermo in via XII Gennaio 16 091.584114 cell. 337 895499 ANDROLOGIA - UROLOGIA DOTT. EMILIO ITALIANO Specialista in Urologia e Andrologia. Consulente Sessuologo. Riceve a Palermo in via F.Paolo di Blasi 35. Sito Web: www.emilioitaliano.it [email protected]. Per prenotazioni, telefonare ai numeri 091 346563 cell. 338 8546604 FISIATRIA DOTT.SSA BARBARA SCHEMBRI Medico Fisiatra, Osteopata, Omeotossicologia. Riceve per appuntamento Cell. 3405269019 Email: [email protected] Studio medico zona Via Libertà SALUTE E BENESSERE 7 NEUROLOGIA DOTT. MARCELLO ROMANO Neurofisiopatologo. Az. Osp.Riuniti Villa Sofia Cervello, Studio di neurologia ed elettromiografico. Riceve per appuntamento in via E. Notarbartolo, 38 Palermo Tel. 0916259811 - Cell. 3491467337 Email: [email protected] PSICOLOGIA DOTT.SSA CATERINA D’ANNA Psicologa - Psicoterapeuta. Psicologia - Psicoterapia del bambino, dell’adolescente e della famiglia. Via Tripoli 18 Palermo. Recapiti telefonici: 329 4321204 DOTT.SSA VIVIANA CUTAIA Psicologa e Psicoterapeuta, Musicoterapeuta, consulenze psicologiche: individuali, di coppia, familiari, di gruppo. Via Belgio n.33, Palermo. Promozione: il I colloquio è gratuito per tutti i lettori del settimanale Nell’Attesa Riceve per appuntamento: 340.0552032 Mail: [email protected] GASTROENTEROLOGIA DOTT. SERGIO PERALTA Dirigente Medico U.O. di Gastro-enterologia ed Epatologia. Responsabile U.O.S. di Endoscopia Digestiva Policlinico, Piazza delle Cliniche, 2 Palermo. Mob. 338 6963040 e-mail: [email protected] www.gastroenterologiaperalta.it settimanale d’informazione socio-sanitaria dell’A.N.I.O. Reg. al Tribunale di Palermo n° 11 del 29/05/2006 Comitato Scientifico: Dir. Scientifico: Girolamo Calsabianca Segretario Nazionale ANIO Onlus - [email protected] Dr. Dario Bellomo Medico Specialista ASP di Asti Prof. Giorgio Maria Calori Prof. Univ. Milano Dir. COR Gaetano Pini (Mi) Prof.ssa Carla Giordano Resp. UOC di Endocrinologia Policlinico (Pa) Dr. Emilio Italiano Andrologo Osp. riuniti Villa Sofia Cervello Dr. Tommaso Mannone Risk Manager A. O. Villa Sofia-Cervello (Pa) Dr. Sergio Salomone Pres. Associazione A.S.S.O. Dr. Angelica Provenzano Resp. Centro Officine di Ippocrate A. O. Villa Sofia-Cervello (Pa) Dr. Alessandro Scorsone, Diabetologo, Asp 6 Ospedale Civico di Partinico Dr. Gabriele Viani, Medico Specialista in Radiologia Dr. Benedetto Alabastro, Consulente ANIO per il diabete A.N.I.O. Numero Verde: 800 688 400 (chiamata gratuita) Siti web: www.anio.it Pagina Ufficiale ANIO Facebook: www.facebook.com/anioinforma nell’attesa... Edito da: Phoenix di Simona Lo Biondo Direttore Responsabile: Francesco Sanfilippo - [email protected] Divisione Commerciale: Vincenzo Alaimo - [email protected] Impaginazione Grafica: Andrea Ganci - [email protected] Stampa: Pitti Grafica via Pelligra, 6 (Pa) Redazione: Andrea Ganci - e-mail: [email protected] Sito web: www.nellattesa.it Pagina Ufficiale Nell’attesa...: https://www.facebook.com/nellattesa Per abbonarsi al giornale: Inviare una email a: [email protected] Per la vostra pubblicità: Cell. 3389432410 | [email protected] Le informazioni pubblicate da “nell’Attesa…” non sostituiscono in alcun modo i consigli, il parere, la visita, la prescrizione del medico. A.N.I.O. Onlus, Associazione Nazionale per le Infezioni Osteo-Articolari L’ ANIO (Associazione Nazionale per le Infezioni Osteo-articolari) volge tutto il suo impegno al fine di dare una spalla forte e consapevole a quella fascia di cittadini disagiati da una complicanza ortopedica garantendo la presa in carico globale del pazientee della sua famiglia, fortificando lo spazio di ascolto, la promozione di un servizio d’informazione, supporto e orientamento ai servizi, assistenza socio-sanitaria (invalidità, legge 104, ricorsi e aggravamenti, contrassegni di circolazione auto ecc...). E’ possibile sostenere le attività di ANIO versando il proprio contributo su c/c 21641931 o iban sul c/c IT57F0760104600000021641931. Oppure destinando il proprio 5 per mille nella dichiarazione SEDE NAZIONALE: Via Altofonte Malpasso, 453/R 90126 Palermo SEDE OPERATIVA: Via Ninni Cassarà, 2 90146 Palermo presso: Cto Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello - Piano Terra Numero Verde: 800.688.400 Sito web: www.anio.it email: [email protected] Codice Fiscale: 97165330826 dei redditi (730, Unico, Cud) inserendo il codice fiscale 97165330826 nel riquadro “Sostegno del volontariato” e organizzazioni non lucrative di utilità sociale”. Servizio Ambulanza diurno Dimissioni Ospedaliere - Spostamenti in città o fuori comune, Visite Mediche, Esami Per info chiamare: Numero verde gratuito: 800.688.400 Emergenze: 3289485124 e-mail: [email protected] PRESIDIO OSPEDALIERO: Cto Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello A.N.I.O. – O.N.L.U.S. Tel. 091.7804219 email: [email protected] Diabetici cronici; Donne over 50; Soggetti Disabili e da tutti coloro che hanno un’indicazione prescrittiva di uno specialista. PREMESSA. Il Centro Pilota Plurispecialistico Sperimentale per la Prevenzione delle Disabilità e delle Alterazioni Posturali è una tessera del grande mosaico che compone il progetto core di ANIO per l’anno 2013/2015 denominato OFFICINE D’IPPOCRATE. Il progetto mira a garantire percorsi di prevenzione, diagnosi e cura, al fine di ridurre e/o limitare l’insorgere di complicanze, ortopediche e posturali, mettendo in campo tutte quelle azioni di prevenzione concreta delle patologie dell’apparato muscolo-scheletrico. ESAMI STRUMENTALI Gli esami strumentali sono effettuati presso l’ambulatorio “Officine d’Ippocrate” sito al 2° piano dell’Azienda Ospedaliere Villa Sofia Cervello Presidio Ospedaliero C.T.O. di Palermo. L’attività degli esami strumentali comprende: DA CHI E A CHI E’ EROGATO IL SERVIZIO Il servizio è erogato dalla Azienda ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello con medici e tecnici strutturati in cooperazione con un Team di medici e specialisti messi a disposizione dall’associazione A.N.I.O. Soggetti in Età Evolutiva (soggetti con patologie degenerative dell’apparato muscolo scheletrico – osteoporosi – malati cronici); Podoscanner (Podoscopia digitale) Permette di rilevare le informazioni del piede sotto carico, analizzare la lunghezza dei due piedi e rilevare le eventuali asimmetrie podaliche. Baropodometro Elettronico Piattaforma di rilevazione per lo studio delle pressioni plantari da fermo (esame statico), l’analisi del gesto motorio durante la deambulazione (esame dinamico) e la valutazione delle oscillazioni del corpo (esame stabilometrico), con e senza svincolo. Di seguito le indicazioni ministeriali per prenotare: PRESTAZIONE: Test Posturografico CODICE MINISTERIALE: 93054 QUANTITA’: 2 PRESTAZIONE: Test Stabilometrico Statico e Dinamico CODICE MINISTERIALE: 93055 Quantità: 2 Formetric Consente di effettuare una rapida ed estesa scansione ottica non invasiva del rachide, con possibilità di rappresentare graficamente numerose problematiche di natura clinica inerenti l’analisi obiettiva e quantitativa della statica corporea e della postura. Di seguito le indicazioni ministeriali per prenotare: PRESTAZIONE: Test Posturografico CODICE MINISTERIALE: 93054 QUANTITA’: 4 Densitometria DEXA Il sistema consente di calcolare la densità ossea mediante i seguenti esami: • Lombare • Femorale • Protesica • Dual protesica • Avambraccio • Morfometria • Total body Di seguito le indicazioni ministeriali per prenotare: PRESTAZIONE: Densitometria Ossea con Tecnica di assorbimento a raggi X CODICE MINISTERIALE: 88992 QUANTITA’: 2 Si ringrazia la PRESTAZIONE: Densitometria Ossea con Tecnica di assorbimento a raggi X TotalBody CODICE MINISTERIALE: 88993 QUANTITA’: 1 VISITE Odontoiatrica - Gnatologica Fisiologia, patologia e disfunzioni dell’articolazione temporomandibolare-ATM. (Dott.ssa A. Provenzano) Fisiatrica Posturale Diagnosi e cura dei paramorfismi e dismorfismi del piede, arti inferiori, colonna vertebrale, patologie congenite neonatali. (Dott.ssa B. Schembri) Ortopedica Diagnosi e cura dell’osteoporosi. (Dott. V. Badagliacca) Diabetologia Prevenzione diagnosi e cura del diabete. (Dott. V. Schirò) PRENOTAZIONI VISITE Gli utenti potranno accedere al servizio, muniti di richiesta del medico curante, chiamando il CUP Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello al numero: 800.178.060 o AL numero diretto dell’ANIO: 091 7804219, o tramite mail inviandoci la richiesta al seguente indirizzo: [email protected];
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