SEGRETERIA NAZIONALE 00199 ROMA VIA DI TOR FIORENZA 35 Tel. 06.8622421 - Fax 06.86326875 Cod. Fisc. 97267680581 UNIONE ITALIANA LAVORATORI E LAVORATRICI DELLA COMUNICAZIONE www.uilcom.it e-mail: [email protected] COMUNICATO CARING: LE STRUMENTALIZZAZIONI INUTILI Venerdì 6 febbraio 2015 i vertici di Telecom Italia hanno comunicato alle Segreterie Nazionali di UILCOM UIL – SLC CGIL – FISTEL CISL l’avvio della costituzione di una Newco nella quale far confluire la divisione Caring a seguito del risultato del referendum tra i Lavoratori del 21/22 gennaio u.s. in merito all’ipotesi di accordo sottoscritta il 18 dicembre u.s. Come noto, dal referendum in questione è scaturita la contrarietà dei Lavoratori all’applicazione dell’accordo con 4266 voti contrari.. La UILCOM ha preso atto del risultato rispettosa del suo significato, un risultato che giudica il lavoro prodotto in 8 mesi di confronto con l’Azienda, un lavoro che ha coinvolto il Coordinamento Nazionale RSU e le Segreterie Nazionali. A distanza di qualche settimana, vorremmo fare però delle riflessioni su cosa è avvenuto prima, durante e dopo il risultato referendario. Prima Il confronto fra le parti è iniziato così come stabilito dall’accordo relativo il Piano Industriale sottoscritto il 27 marzo 2013 che, drasticamente ha dovuto tenere presente le modifiche poste in essere dal Governo Monti che, attraverso la Legge Fornero, ha protratto pesantemente l’età pensionabile dei Lavoratori causando una vera e propria falla agli strumenti di Legge che negli anni avevano permesso alle Imprese ed alle Parti Sociali di gestire gli esuberi fino a quel momento. L’accordo del 27 marzo ha confermato il mantenimento del perimetro aziendale puntando su processi di riqualificazione, internalizzazione di attività ed aumento della produttività, rivelandosi così, anche grazie all’importante contributo dei Lavoratori, l’unico percorso possibile per la salvaguardia dei livelli occupazionali e del perimetro aziendale. Durante Sono stati 8 mesi di confronto serrato ed importante, un periodo che aveva come punto di partenza i risultati positivi raggiunti con quanto sottoscritto nel Piano Industriale e, soprattutto, con grande spirito di abnegazione da parte dei Lavoratori. Il confronto è partito con l’obiettivo da parte di UILCOM e di tutto il Sindacato Confederale di costruire una proposta complessiva su un modello industriale che potesse superare la paventata societarizzazione, che costituiva la spada di Damocle sulle teste dei Lavoratori oltre che sul senso di responsabilità delle OO.SS Confederali sempre impegnate nel loro ruolo di difesa dei livelli occupazionali. Sono stati mesi di confronto e di attese che all’inizio hanno visto grandi distanze tra l’Azienda ed i rappresentanti dei Lavoratori ma che col tempo, grazie al lavoro svolto nei tavoli di confronto, si sono accorciate. Purtroppo, abbiamo dovuto assistere a situazioni che definiremmo imbarazzanti, scenari nei quali al centro si cercava di gestire la trattativa mentre sui territori agiva chi voleva fare solo demagogia e populismo gratuito nel tentativo di vanificare tutto il complesso lavoro che si stava cercando di costruire nelle difficoltà scaturite nella articolata negoziazione tra le parti. La UILCOM, in virtù delle sue responsabilità nei confronti di chi lavora, ha sempre portato avanti le proprie tesi fornendo un importante contributo a quello che è stato l’esito finale della trattativa; la nostra linea è sempre stata univoca e coesa con tutti i nostri Territori e le RSU perché noi crediamo nell’unità e nell’importanza che riveste per noi il “tutti o nessuno”; abbiamo sempre avuto ben presente l’obiettivo finale che era rappresentato dal superamento della societarizzazione e dal mantenimento delle Sedi oltre che alla maggiore produttività a fronte di un miglioramento della qualità del servizio tramite “cloud delle competenze” già ampiamente utilizzato da diverse Aziende a livello internazionale e specificatamente, nel settore delle TLC in Italia, un processo che avrebbe dovuto vedere le OO.SS/RSU partecipare in maniera diretta al monitoraggio delle “cloud” stesse. Risulta importante altresì far presente che nella trattativa il Sindacato Confederale era riuscito ad ottenere anche importanti risultati quali passaggi di livello, passaggi da PT a full time, nuovi parametri per i PdR, un piano di riconversione dal caring verso altri settori e, non da ultimo, l’internalizzazione di molte attività fino a quel momento gestite all’estero. Contano solo i FATTI, il resto è solo strumentalizzazione da parte di chi pensava solo a “rese dei conti” all’interno della propria Organizzazione o, come per i Sindacati Autonomi, sterili polemiche atte al mero sfruttamento del malcontento generale, un atteggiamento che non porta a nulla di concreto, di buono, di fattibile, soggetti pronti a dire solo dei NO a qualsiasi cosa ma che da proporre non hanno mai nulla. Comodo fare sindacato in questo modo! facile dire che tutto è da buttare via quando non si ha il coraggio di assumersi le responsabilità, di sedersi a gestire i problemi, a confrontarsi con le reali problematiche presenti in Telecom come del resto nell’intero sistema produttivo italiano a causa sicuramente di errori manageriali fatti fin dalla privatizzazione ma acuiti negli ultimi anni da una crisi economica che ha messo in ginocchio i sistemi produttivi e le stesse aziende, ivi comprese quelle del settore TLC. Dopo Non nascondiamo il nostro stupore su ciò che abbiamo visto, sentito, provato dopo questo risultato, ma quello che sentiamo veramente è la preoccupazione su cosa ci aspetta. La responsabilità di Sindacato Confederale di ricercare, anche in questo nuovo contesto, soluzioni per dare certezze e sostenibilità sia ad un’Azienda come Telecom ma, soprattutto, a TUTTI i Dipendenti che professionalmente ci lavorano, è un elemento per noi fondamentale. I vari “festeggiamenti” per la vittoria dei NO all’accordo non sono solo fuori luogo ma cadono nella retorica, nell’operetta da avanspettacolo, nella banalità. Stavamo percorrendo un sentiero sicuramente in salita ma con dei riferimenti certi, ora queste certezze sono scomparse. L’Azienda ha deciso di procedere, di andare oltre. La UILCOM è sempre convinta che quanto fatto fino ad ora rappresenti il miglior punto di equilibrio tra le rispettive posizioni, in particolar modo rispetto allo scenario esterno al complesso aziendale. Il 18 febbraio p.v. l’Azienda ha convocato le Segreterie Nazionali al fine di informarle sul processo di costituzione della Newco, un appuntamento nel quale nuovamente ribadiremo la nostra contrarietà al processo di societarizzazione. Triste constatare che da qualche parte c’è ancora qualcuno che va dicendo che si tratti di un bluff… Triste constatare che da qualche parte c’è ancora qualcuno che insulta solo perché non ha il coraggio di ammettere i propri errori… Roma, 16 febbraio 2015 La Segreteria Nazionale
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