COMUNICATO

SEGRETERIA NAZIONALE
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UNIONE ITALIANA LAVORATORI E LAVORATRICI
DELLA COMUNICAZIONE
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COMUNICATO
CARING: LE STRUMENTALIZZAZIONI INUTILI
Venerdì 6 febbraio 2015 i vertici di Telecom Italia hanno comunicato alle Segreterie Nazionali di UILCOM
UIL – SLC CGIL – FISTEL CISL l’avvio della costituzione di una Newco nella quale far confluire la
divisione Caring a seguito del risultato del referendum tra i Lavoratori del 21/22 gennaio u.s. in merito
all’ipotesi di accordo sottoscritta il 18 dicembre u.s.
Come noto, dal referendum in questione è scaturita la contrarietà dei Lavoratori all’applicazione
dell’accordo con 4266 voti contrari..
La UILCOM ha preso atto del risultato rispettosa del suo significato, un risultato che giudica il lavoro
prodotto in 8 mesi di confronto con l’Azienda, un lavoro che ha coinvolto il Coordinamento Nazionale RSU
e le Segreterie Nazionali.
A distanza di qualche settimana, vorremmo fare però delle riflessioni su cosa è avvenuto prima, durante e
dopo il risultato referendario.
Prima
Il confronto fra le parti è iniziato così come stabilito dall’accordo relativo il Piano Industriale sottoscritto il
27 marzo 2013 che, drasticamente ha dovuto tenere presente le modifiche poste in essere dal Governo Monti
che, attraverso la Legge Fornero, ha protratto pesantemente l’età pensionabile dei Lavoratori causando una
vera e propria falla agli strumenti di Legge che negli anni avevano permesso alle Imprese ed alle Parti
Sociali di gestire gli esuberi fino a quel momento.
L’accordo del 27 marzo ha confermato il mantenimento del perimetro aziendale puntando su processi di
riqualificazione, internalizzazione di attività ed aumento della produttività, rivelandosi così, anche grazie
all’importante contributo dei Lavoratori, l’unico percorso possibile per la salvaguardia dei livelli
occupazionali e del perimetro aziendale.
Durante
Sono stati 8 mesi di confronto serrato ed importante, un periodo che aveva come punto di partenza i risultati
positivi raggiunti con quanto sottoscritto nel Piano Industriale e, soprattutto, con grande spirito di
abnegazione da parte dei Lavoratori.
Il confronto è partito con l’obiettivo da parte di UILCOM e di tutto il Sindacato Confederale di costruire una
proposta complessiva su un modello industriale che potesse superare la paventata societarizzazione, che
costituiva la spada di Damocle sulle teste dei Lavoratori oltre che sul senso di responsabilità delle OO.SS
Confederali sempre impegnate nel loro ruolo di difesa dei livelli occupazionali.
Sono stati mesi di confronto e di attese che all’inizio hanno visto grandi distanze tra l’Azienda ed i
rappresentanti dei Lavoratori ma che col tempo, grazie al lavoro svolto nei tavoli di confronto, si sono
accorciate.
Purtroppo, abbiamo dovuto assistere a situazioni che definiremmo imbarazzanti, scenari nei quali al centro si
cercava di gestire la trattativa mentre sui territori agiva chi voleva fare solo demagogia e populismo gratuito
nel tentativo di vanificare tutto il complesso lavoro che si stava cercando di costruire nelle difficoltà scaturite
nella articolata negoziazione tra le parti.
La UILCOM, in virtù delle sue responsabilità nei confronti di chi lavora, ha sempre portato avanti le proprie
tesi fornendo un importante contributo a quello che è stato l’esito finale della trattativa; la nostra linea è
sempre stata univoca e coesa con tutti i nostri Territori e le RSU perché noi crediamo nell’unità e
nell’importanza che riveste per noi il “tutti o nessuno”; abbiamo sempre avuto ben presente l’obiettivo finale
che era rappresentato dal superamento della societarizzazione e dal mantenimento delle Sedi oltre che alla
maggiore produttività a fronte di un miglioramento della qualità del servizio tramite “cloud delle
competenze” già ampiamente utilizzato da diverse Aziende a livello internazionale e specificatamente, nel
settore delle TLC in Italia, un processo che avrebbe dovuto vedere le OO.SS/RSU partecipare in maniera
diretta al monitoraggio delle “cloud” stesse.
Risulta importante altresì far presente che nella trattativa il Sindacato Confederale era riuscito ad ottenere
anche importanti risultati quali passaggi di livello, passaggi da PT a full time, nuovi parametri per i PdR, un
piano di riconversione dal caring verso altri settori e, non da ultimo, l’internalizzazione di molte attività fino
a quel momento gestite all’estero.
Contano solo i FATTI, il resto è solo strumentalizzazione da parte di chi pensava solo a “rese dei conti”
all’interno della propria Organizzazione o, come per i Sindacati Autonomi, sterili polemiche atte al mero
sfruttamento del malcontento generale, un atteggiamento che non porta a nulla di concreto, di buono, di
fattibile, soggetti pronti a dire solo dei NO a qualsiasi cosa ma che da proporre non hanno mai nulla.
Comodo fare sindacato in questo modo! facile dire che tutto è da buttare via quando non si ha il coraggio di
assumersi le responsabilità, di sedersi a gestire i problemi, a confrontarsi con le reali problematiche presenti
in Telecom come del resto nell’intero sistema produttivo italiano a causa sicuramente di errori manageriali
fatti fin dalla privatizzazione ma acuiti negli ultimi anni da una crisi economica che ha messo in ginocchio i
sistemi produttivi e le stesse aziende, ivi comprese quelle del settore TLC.
Dopo
Non nascondiamo il nostro stupore su ciò che abbiamo visto, sentito, provato dopo questo risultato, ma
quello che sentiamo veramente è la preoccupazione su cosa ci aspetta. La responsabilità di Sindacato
Confederale di ricercare, anche in questo nuovo contesto, soluzioni per dare certezze e sostenibilità sia ad
un’Azienda come Telecom ma, soprattutto, a TUTTI i Dipendenti che professionalmente ci lavorano, è un
elemento per noi fondamentale. I vari “festeggiamenti” per la vittoria dei NO all’accordo non sono solo fuori
luogo ma cadono nella retorica, nell’operetta da avanspettacolo, nella banalità.
Stavamo percorrendo un sentiero sicuramente in salita ma con dei riferimenti certi, ora queste certezze sono
scomparse. L’Azienda ha deciso di procedere, di andare oltre.
La UILCOM è sempre convinta che quanto fatto fino ad ora rappresenti il miglior punto di equilibrio tra le
rispettive posizioni, in particolar modo rispetto allo scenario esterno al complesso aziendale.
Il 18 febbraio p.v. l’Azienda ha convocato le Segreterie Nazionali al fine di informarle sul processo di
costituzione della Newco, un appuntamento nel quale nuovamente ribadiremo la nostra contrarietà al
processo di societarizzazione.
Triste constatare che da qualche parte c’è ancora qualcuno che va dicendo che si tratti di un bluff…
Triste constatare che da qualche parte c’è ancora qualcuno che insulta solo perché non ha il coraggio di
ammettere i propri errori…
Roma, 16 febbraio 2015
La Segreteria Nazionale