LA VERTIGINE VASCOLARE Giampiero Neri Clinica ORL - Servizio di AudioVestibologia Eziologia multifattoriale della vertigine cause genetiche, infettive,neoplastiche, metaboliche, tossiche vascolari, autoimmuni e traumatiche. Esame otoneurologico in grado di formulare una diagnosi “topografica” ma non eziologica Abuso del termine “VASCOLARE” Impossibilità di valutazione diretta Valutazione diretta RM solo dell’AICA Assimilazione e interdipendenza del circolo vestibolare con quello cerebrale Una Vertigine ricorrente e di breve durata (pochi minuti) può essere spia di una transitoria ischemia delle strutture labirintiche La Vertigine può precedere un imminente infarto cerebrale o cerebellare nelle 24h successive L’evoluzione della diagnostica vestibolare ha determinato un aumento della richiesta di prestazioni con possibili risvolti medico legali Il ruolo dell’otoiatra vestibologo deve essere anche quello di saper predire l’evoluzione centrale della patologia periferica LA PERFUSIONE CEREBRALE Il cervello (2% del peso corporeo) consuma il 20% dell’O2 consumato da tutto il corpo e riceve il 15% della gittata cardiaca Metabolismo esclusivamente aerobico dipendente da: Flusso (autoregolazione) Pressione (calibro - effetto Bayliss) Resistenza (viscosità) Le cellule più vulnerabili all’ischemia sono i neuroni Circolo posteriore 30% DEL CIRCOLO CAROTIDEO (200 ml/min) Walters, FJM. 1998. "Intracranial Pressure and Cerebral Blood Flow.“ Physiology. Issue 8, Article 4. January 4, 2007. OMEOSTASI METABOLICA DEL FLUSSO EMATICO CEREBRALE Mayer 1972 MECCANISMI FISIOPATOLOGICI DELL’AUTOREGOLAZIONE CEREBROVASCOLARE Effetto Bayliss: di natura miogenica, modula il tono arteriolare: Lo aumenta quando la pressione sistolica si abbassa, lo riduce quando la pressione sistolica si eleva) e garantisce un gradiente perfusivo stabile e costante anche in presenza d’ampie variazioni pressorie (da 60 a 220 mmHg). Meccanismo emogasanalitico che agisce sul tono arteriolare in funzione delle variazioni della concentrazione dell’ossigeno e dell’anidride carbonica: l’aumento della pO2 e la riduzione della pCO2 aumentano il tono arteriolare, mentre l’ipossiemia o l’ipercapnia lo riduce Meccanismo neurogenico il tono arteriolare è controllato direttamente dal neurone mediante recettori arteriolari specifici di peptidi vasoattivi (serotonina, dopamina, neuroptide Y, GABA, vasoptide VIP, vasogenine, etc) Meccanismo chemiorecettoriale, i cui recettori sono ubicati sulla faccia ventrale del ponte e del bulbo modula il tono arteriolare in funzione delle variazioni del pH tessutale , l’incremento dell’acidosi tessutale encefalica induce la riduzione del tono arteriolare EFFETTO BAYLISS 1 EFFETTO BAYLISS RIDUZIONE PRESSIONE ENDOVASALE 2 AUMENTO PRESSIONE ARTERIOSA VASODILATAZIONE RAPIDO AUMENTO pCO2 RIDUZIONE pO2 AUMENTO FLUSSO EMATICO RIDUZIONE FLUSSO EMATICO RIDUZIONE pCO2 AUMENTO pO2 RAPIDO CADUTA PRESSIONE ARTERIOSA VASOCOSTRIZIONE AUMENTO PRESSIONE ENDOVASALE EFFETTO BAYLISS Meyer 1972 PARTICOLARITÀ COCLEARI L’autoregolazione è molto più efficace nel cervello che nella coclea (Yamamoto 1991, Kawakami 1991) Nell’AICA più vicino al CUI è il sito di occlusione peggiore è la riduzione di flusso cocleare (Ito 1991, Makino 1994, Ren 1995, Nakashima 2001) La capsula ossea cocleare non è danneggiata dall’ischemia dell’AICA. Ciò indica la diversa origine vascolare PRINCIPALI MECCANISMI CHE INFLUENZANO IL DETERMINISMO E L’EVOLUZIONE DELL’ICTUS CEREBRALE - Circoli collaterali - Possibilità di ridistribuzione del flusso - Perdita dell’autoregolazione del flusso (furto ematico) - Condizioni di viscosità del sangue - Stato d’ischemia del tessuto La mancata funzionalità di uno o più dei meccanismi sopra riportati è responsabile dell’instaurarsi e dell’evoluzione di un ictus ischemico. PATOGENESI DELL’INFARTO CEREBRALE Aterosclerosi Mayer, 1972 Stenosi Ipotensione Trombosi Occlusione Vasale Rallentamento flusso ematico Aumento viscosità Turbolenza Aggregazione eritrociti in segmenti e propagazione del trombo Aggregazione eritrociti Anossia locale Iperproteinemia emoconcentrazione Perdita di plasma Danno endoteliale Emorragie perivascolari Compressione di capillari e venule Edema cerebrale Infarto ischemico ed emorragico MICROCIRCOLO E GLICOCALICE GLICOCALICE Funzioni protettive Microvascolare • Barriera per la permeabilità vascolare • Inibizione della coagulazione e dell’adesione dei leucociti Arteriosa • Inibizione della coagulazione e dell’adesione dei leucociti • Modulazione dello stress di parete indotto rilascio di NO (anti ateromatosa) Effetti della disfunzione Microvascolare • Scompenso dell’equilibrio dei fluidi interni • Edema Arteriosa • Infiammazione e trombosi • Aterotrombosi MICROCIRCOLO E GLICOCALICE PATOLOGIE EMATOLOGICHE E VERTIGINI VERTIGINE PATOLOGIE METABOLICHE E VERTIGINE VERTIGINE La circolazione Post ha una portata di 200 ml/min (20% circolo Anteriore ) In rapporto alla quantità di tessuto il distretto V-B ha maggior necessità di metaboliti Particolare sensibilità alle riduzioni di Flusso ematico di questo distretto Comprende la maggior parte delle strutture implicate nell’ equilibrio LA VERTIGINE E’ IL SINTOMO + FREQUENTE E PRECOCE DELL’ I.V.B. Ogni riduzione del flusso ematico verso il compartimento posteriore dell’encefalo, che sia più o meno marcata o insorta più o meno acutamente, può determinare un episodio vertiginoso isolato o associato (IVB) Fischer C.M.: Vertigo in cerebrovascular disease. Arch. Otolaryngol Head and Neck Surg. 2001; 124:401-407 Son EJ, Bang JH, Kang JG. Anterior inferior cerebellar artery infarction presenting with sudden hearing loss and vertigo. Laryngoscope. 2008;118:378-379 INSUFFICENZA VERTEBRO BASILARE Ipoperfusione massiva con danni estesi (centrali e periferici) Cuore, grossi vasi Ipoperfusione parcellare con danni limitati o diffusi di aree circoscritte (labirinto) Occlusione prossimale all’area danneggiata Silver F.L.: Vertebrobasilar ischemia. In Sharpe JA &Barber HO (eds) The vestibulo-ocular reflex and vertigo, New York; Raven Press, 1993; 287-300 SINTOMI DA IVB Vertigine Acufeni Turbe dell’equilibrio Ipoacusia sordità improvvisa Abasia - astasia Marcia atassica LateroRetropulsione Nausea Iperidrosi Cefalea occipitale Disturbi della visione Perdita di conoscenza Drop attack Rash cutanei Disartria Disfagia Parestesie bilaterali orofacciali Ecc.. IPOTENSIONE ORTOSTATICA Espressione di un danno a carico del sistema nervoso autonomo cardiovascolare Scarso adattamento a differenti stimoli ambientali ed in particolare allo stimolo gravitazionale caratterizzata da: riduzione della pressione arteriosa sistolica di almeno 20 mmHg o della pressione arteriosa diastolica di almeno 10 mmHg dopo 3 minuti di ortostatismo attivo Consensus statement on the definition of orthostatic hypotension, pure autonomic failure, and multiple system atrophy. The Consensus Committee of the American Autonomic Society and the American Academy of Neurology. Neurology 1996; 46:1470. IPOTENSIONE ORTOSTATICA Sequestro di circa 800 ml di liquidi nel distretto venoso istantanea caduta della pressione venosa centrale riduzione della gittata cardiaca Ipotensione sistemica Robertson DBI 1995 riduzione dell'attività di scarica dei barocettori arteriosi Sistema renina- Muscolatura degli angiotensinaarti inferiori. aldosterone ACUTO CRONICO attività vagale attività simpatica cardiovascolare vasocostrizione arteriosa e venosa frequenza cardiaca dell'inotropismo liberazione di catecolamine Ripristino pressione sistemica e cerebrale IPOTENSIONE ORTOSTATICA Largamente sottostimata nella comune pratica clinica Responsabile dell'8% circa di tutte le sincopi Kapoor WN, 2000; Principale causa di sincope (dal 6% al 33% dei casi) nella popolazione anziana Brignole M 2004; Spesso presente durante il trattamento con farmaci antiipertensivi Parfenov VA 2005 Frequentemente responsabile di cadute a terra e fratture che richiedono un ricovero ospedaliero. Ensrud KE, Arch Intern Med 1992 Responsabile di grave disabilità e di elevati costi sociali Determina un netto peggioramento della qualità di vita IPOTENSIONE ORTOSTATICA Invecchiamento : 6% -33% (Brignole Diabete: M 2004.) 20% disturbi a carico del SNA (Vinik A, Diabetes Care 2003) Ipersensibilità all'insulina (Page MM, Diabetes, 1976 Winocour PH, Diabet Med 1986;) Deplezione idrica Neuropatia Trattamento farmacologico Diuretici specie se per trattamento antiipertensivo Nitrati, e calcioantagonisti (vasodilatatori periferici) Beta-bloccanti e diuretici (deplezione di volume) Alfalitici (ipertrofia prostatica) Antidepressivi triciclici, Levodopa e la bromocriptina (Parkinson) Alcool, Cannabis (Bannister R 1992.) Indice prognostico sfavorevole in IRC terminale (paziente dializzato), alcoolismo acuto e cronico, cirrosi epatica, S.paraneoplastiche, HIV, amiloidosi Pure Autonomic Failure (PAF) (Bannister R, 1992 Furlan R 1995) Atrofia multisistemica o Shy-Drager syndrome, (Mathias CJ.1992 Robertson D,1995) INSTABILITÀ ORTOSTATICA Attribuita comunemente alla ipotensione ortostatica 23–40% delle visite per instabilità o vertigine non specificata Hannaford P, Scot. Fam Pract 2005 6% su 1700 visite consecutive Vicini C. Neurol Sci (2004) Il 12% dei malati di vertigini riferiscono di aver preso giorni di ferie o cambiato la loro occupazione a causa della perdita di giornate lavorative associata ai loro sintomi Yardley L, Br J Gen Pract 1998 INSTABILITÀ ORTOSTATICA Su 825 pazienti intervistati Thomas Lempert Clin Auton Res (2011) Andrea Radtke • 182 vestibolopatia 627 instabilità non vestibolare 16 non classificabili La prevalenza annuale 10,9% (13,1% donne, gli uomini 8,2%), Rappresenta il 42% di tutti i pazienti con capogiri o vertigini ed il 55% di dizziness La prevalenza di OD è stata più alta nei giovani, in costante aumento con l'età. Sincope 19%, cadute 17% , lesioni traumatiche 5% 45% avevano già consultato un medico 4% erano già stati trattati in ospedale. A.Pirodda C.Brandolini G.C.Modugno, 2004 La stimolazione autonomica e la modulazione del flusso ematico (tilt) o l’ablazione del simpatico cervicale associata allo stimolazione ipotalamica inducono una preponderanza direzionale del VOR diretta verso il lato leso (T. Matsunaga Acta Oto-laryngologica 1985) Associazione tra vertigine transitoria e ipoacusia progressiva Oto-laryngologica 1988 S. Hansen Acta Valori pressori anormali nel 18,67% : Ipotensione > ipertensione ORL 1990; N. Ohashi, Alcuni pazienti con vertigine, ipoacusia e segni di disregolazione autonomica, peggiorano con diuretici e migliorano con l’aumento della pressione. Pappas DG Jr, Laryngoscope. 2003 Relazione IO/VPPB > popolazione normale (34% vs 40%) Albera R. Clin Auton Res. 2010 “Cerebellar infarction simulating vestibular neuritis is more common than previously thought. Early recognition of the pseudovestibular neuritis of vascular cause may allow specific management.” Lee H, Sohn SI, Cho YW, Lee SR, Ahn BH, Park BR, Baloh RW. Cerebellar infarction presenting isolated vertigo: frequency and vascular topographical patterns. Neurology. 2006 Oct 10;67(7):1178-83. ANATOMIA DEL CIRCOLO LABIRINTICO Variabilità anatomica dell’AUI AICA Basilare Calibro estremamente ridotto (0,7 mm) MICROCIRCOLO LABIRINTICO A. Basilare Microcircolo labirintico Vestibolare ant. (0,06 mm) ACAI (80%) ACPI o basilare (20%) A. Uditiva interna (0,1mm) A. Cocleare comune A. A.Cocleare coclearepropria comune0,06 mm A. Cocleovestibolare 0,07 mm Steinke W. “Carotid and vertebral arteries “ in Hennerici M, Meairs S: cerebrovascular ultrasound: Theory, practice and future development. Cambridge, MA: Cambridge University press, 2001 apporto ematico al labirinto dalla A.I.C.A. (+ raro dalla basilare) Maggiore suscettibilità all’insulto ischemico, sono arterie terminali e la loro occlusione determina sintomi specifici A.Vest ANT •Ramo di piccolo calibro •Non collaterali A. UDITIVA INT. A. Cocleare Comune A. Cocleare a. Vest. Post. CSP e pars Inf sacculo Ramo Vest Ant. A. Vest.-Cocleare (utricolo, parte sup sacculo, CSA e CSL) Ramo Cocleare Pars basale coclea Le cavie con sindrome di Alport, caratterizzate da alterazioni dell’omeostasi labirintica, mostrano un innalzamento dei livelli di MMP 2-9 (proteasi di degradazione della matrice endoteliale) tipici del rimodellamento vasale osservabile nella aterosclerosi che segue la flogosi endoteliale. Il flusso ematico dell’OI si riduce in esposizione al rumore. Nelle cavie esposte al rumore si è riscontrato un del VEGF, espressione del processo flogistico endoteliale . Possibile una correlazione tra livelli serici di FIBRINOGENO e SI Non significative per Lipidi ematici tra SI e pz con infarto miocardio Iperlipemia ed Ipertensione sono correlabili all’insorgenza di vertigini di origine vestibolare mentre l’associazione con il diabete appare meno significativa I fattori di rischio Cardiovascolari favoriscono l’attivazione della flogosi endoteliale nel Microcircolo e nei Vasi di Maggiore calibro cerebrali La CPR è un buon marker di rischio cardiovascolare. La sua azione sembra riconducibile all’attivazione del complemento La Proteina C-Reattiva, Marker dei processi arteriopatici, potrebbe rappresentare un buon indicatore nelle SVD anche a livello cocleo-vestibolare RUOLO delle INDAGINI EMATO-CHIMICHE Ruolo del D-dimero nella patologia vertiginosa acuta Espressione di un’alterazione del sistema Emostatico Livelli di fibrinogeno, D-dimero, lipoproteine,leucociti sia nella Vertigine Periferica Acuta (APV) che nel periodo di follow-up, rispetto a pz con M. Meniere (controlli) Il livello ematico delle lipoproteine (a) si abbassa durante la fase acuta di una forma vertiginosa Periferica (NV) mentre si innalzano gli indiciGenerici di Flogosi (CRP, Fibrinogeno, Citochine ecc.) Otolaryngol Head Neck Surg. 2001 Apr;124(4):401-7 FATTORI DI RISCHIO CARDIOVASCOLARI The endothelial glycocalyx: a potential barrier between health and vascular disease. Curr Opin Lipidol. 2005 Oct;16(5):507-11. L’integrazione dei GAGs di parete ripristina il tono vascolare attraverso la correzione della bilancia NOx/ROS che risulta invertita a favore dei ROS nei processi di danno endoteliale Il glicocalice di GAGs sulla parete vasale è oggi considerato come barriera fra la condizione vascolare fisiologica e quella patologica OCCLUSIONE DELL’ARTERIA LABIRINTICA L'insulto ischemico è a carico di tutto il labirinto anteriore e posteriore con sintomi cocleari e vestibolari deficitari OCCLUSIONE DELL'ARTERIA COCLEARE COMUNE •Il danno interessa contemporaneamente sia la coclea nella sua totalità che le macule utriculo-sacculari. la sintomatologia è caratterizzata sia dall'anacusia che dal danno maculare con la ocular tilt reaction. OCCLUSIONE DELL'ARTERIA COCLEARE PROPRIA L'insulto ischemico è a carico del giro medio ed apicale della chiocciola, quindi si avranno unicamente sintomi uditivi con deficit audiometrico a carico dei toni medi e gravi. OCCLUSIONE DELL'ARTERIA COCLEOVESTIBOLARE Il deficit ematico interessa la porzione basale della coclea ed le macule dell'utricolo e del sacculo. Vi è quindi una sintomatologia uditiva con deficit per i toni acuti, ed una sintomatologia vestibolare legata alla patologia maculare quale l'ocular tilt reaction. OCCLUSIONE DELL'ARTERIA VESTIBOLARE ANTERIORE Vi è l'interessamento dei canali laterale e anteriore e dell'utricolo. I sintomi uditivi sono completamente assenti ma vi è un importante quadro riferito caratterizzato della sindrome di LindsayHemeway: VPPB del CSP con intensi SNV che insorge a distanza dall’evento vertiginoso A.Uditiva interna VESTIBULAR SYSTEM INTERDEPENDENCE WITH IPSILATERAL VERTEBRAL FLOW Localizzazione di un “dead point” lungo l’A. basilare che mantiene separati i flussi sanguigni in arrivo dalle A.A. vertebrali. McDONALD D.A. & POTTER J.M. J.Physiol (1951) CARNEY A. L.: Vertebral artery surgery: Historical development, basic concepts of brain hemodynamic, and clinical experience of 102 cases. Advances in neurology, vol 30, Diagnosis and Treatment of Brain Ischemia, edited by A.L. Carney and E. M. Anderson Raven press, New York 1981 Modello sperimentale computerizzato di dinamica dei fluidi nel Poligono di Willis ACA Arteria Cerebrale Anteriore ACoA Arteria Comunicante Anteriore ICA Arteria Carotide Interna MCA Arteria Cerebrale Media PCA Arteria Cerebrale Posteriore BA Arteria Basilare AICbA Arteria Cerebellare Inferiore VA Arteria Vertebrale PCoA Arteria Comunicante Posteriore T. DAVID: Computational Models of Blood Flow in the Circle of Willis. Computer Methods in Biomechanics and Biomedical Engineering, 2000. 4: p. 1-26.) FLUID DYNAMICS MODEL OF WILLIS’ CIRCLE: Directions of blood circulation in the Willis’ Circle Posterior Cerebral Artery Anterior Cerebellar Artery Posterior Cerebellar Artery Basilar Artery Vertebral Artery The almost totality of blood is directed towards major vessels (T. David :Computational Models of Blood Flow in the Circle of Willis. Computer Methods in Biomechanics and Biomedical Engineering, 2000. 4: p. 1-26.) NOSTRA ESPERIENZA VPPB RECIDIVE FREQUENTI IDIOPATICA NEL 70% DEI CASI TRATTAMENTO EMOREOLOGICO VPPB RECIDIVANTE IDIOPATICA Recidivante = >3 episodi/anno Incide profondamente sulla qualità di vita del paziente Causa sconosciuta spesso attribuita in via presuntiva a deficit vascolare Eccessivo ricorso all’ecocolordoppler (ECD) dei vasi epiaortici (>90%= neg.) Fattore micro o macrovascolare nel determinismo delle recidive di VPPB Equilibrio emodinamico vestibolare molto labile (circolo arterioso di tipo terminale) Anche lievi variazioni di flusso ematico possono essere critiche per la macula dell’utricolo Efficacia della terapia con farmaci vasoattivi sul microcircolo (*) Assenza in letteratura di dati certi SCOPO DEL LAVORO Individuare un parametro obiettivo strumentale per la valutazione della origine vascolare nelle VPPB recidivanti idiopatiche PAZIENTI E METODI 43 Pazienti età 45-70 (media 57,5 anni) 27 con VPPB ricorrente idiopatica 17 senza fattori di rischio per patologie CV 10 con fattori di rischio per patologie CV (*) 16 sani (gruppo di controllo) Valutazione otoneurologica: Valutazione audiologica Bilancio calorico bitermico Test spontanei e posizionali Valutazione emodinamica ECD - FAG (*) Guidetti G.: La terapia della vertigine vascolare nella pratica ambulatoriale: esperienza multicentrica (VascVert Study)Otorinolaringologia 2005. 55, 4: 237 VALUTAZIONE EMODINAMICA ECD delle vertebrali con indicazione del flusso in ml/min Fluorangiografia (FAG) • Raffronto con i retinica valori del • gruppo di controllo Valutazione del D di flusso tra le due vertebrali Gruppo di controllo A. Vert. dx A. Vert. sin (ml/min) (ml/min) D 56 143 132 11 C.V. 24 108 125 17 D.A. 47 165 176 11 D.R.M. 34 104 115 11 D.F.T 43 115 110 5 D.R. 49 172 170 2 G.A. 63 151 129 22 G.L. 26 104 109 5 L.E. 65 168 157 11 M.O. 67 165 158 7 P.R. 45 149 165 16 R.M. 50 115 131 16 S.F. 61 157 186 29 S.L. 46 170 154 16 T.A. 60 163 145 18 V.M. 52 218 195 23 Media Media Media D 57,5 147,94 147,31 29 Pz. Età C.G. Deviazione Standard 28,88 P.F.= < mean – 2 DS = 90 ml/min PAZIENTI CON VPPB SENZA FATTORI DI RISCHIO CV Pz. Età A.Vert. Dx (ml/min) A.Vert. Sin (ml/min) VPPB D C.F. 56 64 119 CSP Dx 55 D.L. 45 160 189 CSP Dx 29 D.A. 45 89 154 CSL DX 65 D.AR. 51 195 129 CSP Dx 66 M.F. 70 128 66 CSP Sn 62 T.M. 64 164 179 CSP Sn 15 T.R. 52 128 129 CSL Dx 1 T.A. 70 66 33 CSL Sn 33 T.A. 58 140 149 CSL Sn 9 V.L. 53 188 16 CSP Dx 28 C.R. 57 72 128 CSP Dx 56 F.G. 58 34 135 CSP Dx 101 DA.P. 49 170 113 CSP Sn 57 M.M 51 198 228 CSP Dx 30 D.P.E. 35 133 143 CSP Dx 10 C.S. 57 49 136 CSL Sn 87 D’A.P. 36 93 82 CSP Sn 11 PAZIENTI CON VPPB CON FATTORI DI RISCHIO CV Pz. età Fattori di rischio A.Vert. Dx (ml/min) A.Vert. Sin (ml/min) VPPB D F.P. 50 Ipertensione dislipidemia 140 164 R PSC 24 D.P.M. 68 Diabete 81 45 L LSC 36 D.L.G. 64 Ipertensione Dislipidemia 63 198 R PSC 135 C.F. 65 Ipertensione Dislipidemia 86 24 L PSC 62 C.S. 57 Ipertensione Diabete 49 137 R LSC 88 S.Z. 50 Ipertensione Diabete 96 25 L PSC 70 L.D.C. 63 Ipertensione Dislipidemia 59 182 R PSC 123 M.V. 58 Ipertensione Dislipidemia 76 44 L LSC 32 F.C. 68 Diabete 52 140 R LSC 88 G.S. 66 Ipertensione Diabete 145 155 R PSC 10 RISULTATI BPPV CONTROLLI OTOSCOPIA Nella norma Nella norma VALUTAZ. AUDIOLOGICA Nella norma per età e sesso Nella norma per età e sesso TEST BITERMICI 40% lieve ipovalenza del lato affetto 60% labirinti in equilibrio 100% labirinti in equilibrio 53% Flusso normale ECD vertebrale VPPB omolaterale all’ipoafflusso - 47% basso flusso(<90 ml/min) - 70% D 100%. Flusso normale eccessiva (>29 ml\min) - 80% Fattori di rischio positivi ECD Carotideo 100% Flusso normale 100% Flusso normale FAG 100% Normale 100% Normale RISULTATI I dati audiologici e vestibolari sono conformi a quelli presenti in letteratura ECD dei vasi epiaortici ECD Carotideo : Inadeguato ECD Vertebrale : Possibile indicatore di ipoafflusso labirintico se F < 90 ml/ min e/o D > 29 ml/min FAG : Inadeguato per una valutazione indiretta del microcircolo labirintico (100%) Irrilevanza della circolazione carotidea nelle recidive CONSIDERAZIONI I dati dello studio confermano la dipendenza diretta del sistema vestibolare di un lato con il flusso vertebrale omolaterale Valori di flusso inferiori a 90 ml/min o una differenza di valori superiore a 29 ml\min sono indicativi di un ipoafflusso omolaterale (*) l’ E.C.D. delle AA.vertebrali con l’indicazione del flusso arterioso in ml\min è un valido aiuto diagnostico nei casi di VPPB di origine vascolare Sarebbe utile sensibilizzare i laboratori di diagnostica ultrasonografica a fornire i dati relativi al flusso delle AA vertebrali in ml\min (LABIRINTO SENTINELLA) Jiann – Eshing Jeng, Ping-Keung Yip: Evaluation of vertebral artery hypoplasia and asymmetry by color- coded duplex ultrasonography. Ultrasound in Med. & Biol.2004. 30; 605-609. Rao T and Libman R. When is isolated vertigo a harbinger of stroke? Ear Nose Throat J. 1995 Jan;74(1):33-6. Son EJ, Bang JH, Kang JG. Anterior inferior cerebellar artery infarction presenting with sudden hearing loss and vertigo. Laryngoscope. 2008 Feb;118(2):378-9. Murakami T, Nakayasu H, Doi M, Fukada Y, Hayashi M, Suzuki T, Takeuchi Y, Nakashima K. Anterior and posterior inferior cerebellar artery infarction with sudden deafness and vertigo. J Clin Neurosci. 2006 Dec;13(10):1051-4. Epub 2006 Oct 30. Schwartz NE, Venkat C, Albers GW. Transient isolated vertigo secondary to an acute stroke of the cerebellar nodulus. Arch Neurol. 2007 Jun;64(6):897-898 Murray S, Bashir K, Lees KR, Muir K, MacAlpine C, Roberts M, Langhorne P. Epidemiological aspects of referral to TIA clinics in Glasgow. Scott Med J. 2007 Feb;52(1):4-8. Lee H, Sohn SI, Cho YW, Lee SR, Ahn BH, Park BR, Baloh RW. Cerebellar infarction presenting isolated vertigo: frequency and vascular topographical patterns. Neurology. 2006 Oct 10;67(7):1178-83. Links ESISTE UN’ASSOCIAZIONE TRA DISORDINI UDITIVI ED IPERTENSIONE? Nessuna associazione 2005) (Parving 1993, Fasce 2002, Torre Su 3858 pazienti ipertesi l’età il sesso femminile e l’ipertensione sono fattori associati alla dizziness ma non la sola ipertensione (Di Tullio1988) L’anamnesi positiva per ipertensione e dislipidemia è correlata alla vertigine vestibolare (Neuhauser 2005) Su 1291 pazienti vertiginosi giapponesi il 18.6% era iperteso ma la prevalenza dell’ipertensione in Giappone supera il 40% (Ohashi 1990) ESISTE UN’ASSOCIAZIONE TRA DISORDINI UDITIVI ED IPERTENSIONE? Tra 530 pazienti messicani con ipoacusia (46%) o vertigine (54%), il 26% erano ipertesi e/o dislipidemici (29% degli ipoacusici e 23% dei vertiginosi) ma la prevalenza dell’ipertensione in Messico è del 30% (Velazquez-Monroy 2000) Su 285 pazienti con ipertensione, il 20% (prevalenza normale - Neuhauser 2005) aveva vertigine (Parfenov 2005) IN DEFINITIVA Non esiste una correlazione pura tra ipertensione e vertigine, ma nella pratica clinica dobbiamo considerare che nei pazienti ipertesi i sintomi uditivi e vestibolari possono essere un segno di disfunzioni circolatorie dell’orecchio interno www.cenavest.org
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