*supplemento di Italia Cooperativa” n. 3 del 24-30 gennaio 2014 IN QUESTO NUMERO » » » » » » » » » » » » » #VALORICOOPERATIVI EVANGELII GAUDIUM: UNA VIA RITROVATA 2° RAPPORTO EURICSE SULLA COOPERAZIONE IVA COOPERATIVE SOCIALI: L’IVA RIMANE AL 4% COOPERAZIONE SOCIALE ITALIANA PROTAGONISTA A STRASBURGO "HAVE YOUR SAY!" - A STRASBURGO, FEDERSOLIDARIETÀ CONFCOOPERATIVE A CONFRONTO CON IL VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA TAJANI, L'EUROPARLAMENTARE TOIA E IL MINISTRO DEL LAVORO GIOVANNINI IL MINISTRO KYENGE AL BISTRÒ POPOLARE DELLA COOPERATIVA “LA RETE” MIGRANTI: UNA RISORSA PER LA LOMBARDIA "NOTE & COMMENTI": LE GRANDI COOPERATIVE ITALIANE - ANDAMENTO 2008-2012 AVVIO STAGIONE ASSEMBLEARE FEDERAZIONI NAZIONALI E REGIONALI I GIOVANI COOPERATORI SI INCONTRANO NOW. UN'IDEA VINCENTE NON SI RIFIUTA, SI PREMIA! 20 ANNI PER SPAZIO APERTO SERVIZI, CONVEGNO SULLA “FELICITÀ PUBBLICA” COOPERATIVE IN VETRINA FRATERNITA' CAPITANIO (MB) ALLEANZA COOPERATIVE ITALIANE #VALORICOOPERATIVI 5 febbraio – A Milano l’Assemblea di Alleanza Cooperative Italiane Lombardia Milano, 28/01/2014 – #valoricooperativi: sarà questo l’hashtag, la parola chiave, che mercoledì 5 febbraio risuonerà in Regione Lombardia, in occasione dell’assemblea di Alleanza delle Cooperative Italiane Lombardia. #valoricooperativi perché la forza della cooperazione, in questi anni difficili, è stata proprio quella di governare le filiere di beni e servizi, restituendo agli stessi un valore sempre più vicino al bisogni espressi dalle comunità e dai territori, e non necessariamente allineato al prezzo definito dal meccanismo di domanda – offerta del mercato. Quel mercato globalizzato, “esecutore e vittima” della crisi del capitalismo che abbiamo conosciuto negli ultimi anni. “#valoricooperativi futuro delle comunità” è il titolo dell’Assemblea di Alleanza Cooperative Italiane Lombardia che si terrà quindi il prossimo mercoledì 5 Febbraio alle ore 9.30 a Milano, a Palazzo Lombardia (“nuova” sede di Regione Lombardia) presso l’Auditorium Giovanni Testori. Oltre al Presidente di Alleanza Cooperative Italiane Lombardia Maurizio Ottolini, interverranno il Presidente di Regione Lombardia On. Roberto Maroni, l’Assessore alle Attività Produttive, Ricerca e Innovazione Prof. Mario Melazzini, i Copresidenti di Alleanza Cooperative Italiane Lombardia Luca Bernareggi e Giuseppe Di Giugno (che coordinerà i lavori) ed il Presidente di Alleanza delle Cooperative Italiane Giuliano Poletti. L’assemblea di aprirà con un intervento del Prof. Giulio Sapelli, Ordinario di Storia Economica presso l’Università degli Studi di Milano. Anche per significare in maniera concreta il ruolo svolto dalla cooperazione nell’economia e nella società lombarda, il Presidente Ottolini ed il Presidente Maroni firmeranno il protocollo di intesa per lo sviluppo della cooperazione sociale, un protocollo di intesa che riserva, a determinate condizioni, l’affidamento di lavori e servizi alle cooperative sociali lombarde. 1 supplemento di Italia Cooperativa n. 3 del 24-30 gennaio 2014 All’appuntamento sono chiamati i rappresentanti delle 4.300 cooperative aderenti a Confcooperative Lombardia, Legacoop Lombardia e AGCI Lombardia, 2 milioni di soci, con oltre 124.000 persone occupate e un fatturato di 12 miliardi di Euro. PROGRAMMA RIFLESSIONI E APPROFONDIMENTI EVANGELII GAUDIUM: UNA VIA RITROVATA di Massimo Minelli (*) Ormai da tanto tempo tutti ci stiamo interrogando sulla crisi dei tempi attuali e dei suoi effetti negativi. Al di là di qualunque analisi dobbiamo prendere atto che anche nel mondo della cooperazione, che pur si continua a distinguere nel nostro Paese per la capacità di tenuta economica e sociale e per la volontà di procedere nell’innovazione, ha finito per diffondersi un clima che rischia di far prevalere, di fronte alle incertezze del futuro, che tendono a protrarsi, un atteggiamento di scoraggiamento e pessimismo. Vi è da rallegrarsi, pertanto, nel leggere una profonda parola di speranza nella Evangelii Gaudium, l’esortazione apostolica scritta a fine novembre da Papa Francesco ed indirizzata ai vescovi, ai presbiteri e ai diaconi, alle persone consacrate e ai fedeli laici sull’annuncio del Vangelo nel mondo attuale. Un documento completo, che spazia su tanti temi, dalla dimensione morale, alla politica, all’economia. Ma soprattutto un documento chiaro, forte e coraggioso, capace di dire cose semplici per interpretare e orientare gli uomini (credenti e non credenti) dentro la complessità dei tempi moderni, e guidato da una grande fiducia nel messaggio evangelico e da un’incommensurabile amore per l’umanità. Riportare oggi un commento sul nostro notiziario, diventa pertanto quanto mai doveroso. Con gioia abbiamo accolto questo invito che in tanti attendevamo e che oggi diventa magistero della Chiesa: il limite di una società guidata dal capitale e dagli interessi finanziari, il lavoro come forza di emancipazione delle persone, i poveri ridotti a semplici rifiuti, l’insostenibilità dell’autoreferenzialità delle società occidentali, sono questioni che da sempre costituiscono patrimonio genetico della cooperazione. Il documento papale merita un approfondimento rigoroso ed uno spazio di discussione e confronto adeguato. Ogni cooperativa, singolarmente o nei propri Consorzi, deve sentirsi chiamata a riprendere quanto scritto nell’esortazione apostolica, interpretando questo momento come forma di investimento e di formazione rivolta ai cooperatori. Qui ovviamente per ragioni di brevità dobbiamo necessariamente semplificare e sintetizzare il commento, cercando di offrire qualche spunto che stimoli il mondo della cooperazione a non disperdere questa fonte di ispirazione. E’ interessante notare quanto il Papa, soprattutto nella prima parte, presti grande attenzione ad osservare e riconosce i limiti umani più diffusi, che sono poi i nostri, ma anche a sostenere le ragioni della speranza e la forza per superare detti limiti. “Quando la vita interiore si chiude nei propri interessi non vi è più spazio per gli altri, non entrano più i poveri, non si ascolta più la voce di Dio, non palpita l’entusiasmo di fare il bene (…) e molti si trasformano in persone risentite, scontente, senza vita” (paragrafo 2). “Aumentano alcune patologie, il timore e la disperazione si impadroniscono del cuore di numerose persone, la gioia di vivere si spegne”(52) Per noi cooperatori, spesso il punto di partenza è stata una grande motivazione di fondo che ci ha spinto ad intraprendere una via faticosa ma densa di relazioni e per questo molto ricca. Quando il tempo passa, la cura della propria storia si allenta, cresce il peso delle responsabilità ed il ricordo della mission iniziale diventa fioco, ecco allora il monito del Papa che ci scuote e ci invita a ritornare alle fonti originarie: “il problema sono le attività vissute male, senza le motivazioni adeguate, senza una spiritualità che permei l’azione e la renda desiderabile. (…) Non si tratta di una fatica serena ma tesa, pesante, insoddisfatta e in definitiva non accettata” Trattasi di “accidia” in alcuni casi conseguente ad “aver perso il contatto con la gente che porta a prestare maggiore attenzione all’organizzazione che alle persone così che entusiasmi di più la tabella di marcia che la marcia stessa” (85). Quasi a ricordarci che anche la cooperativa, espressione per noi più nobile per interpretare l’economia, resta comunque uno strumento al servizio del bene comune. Ma Papa Francesco, come dicevamo, vuole principalmente dare un segno di incoraggiamento. Colpisce molto come ricorra abbondantemente alle esortazioni. Spesso rinforzate dal punto esclamativo, una forma non certo usuale nei documenti magisteriali. “Osiamo un po’ di più prendere l’iniziativa!” tuona rivolto alle comunità cristiane troppo spesso ripiegate su se stesse (par. 24) che “non possono lasciare le cose come stanno” perché “non ci serve una semplice amministrazione” (25). “Chi comincia senza fiducia ha perso in anticipo metà della battaglia e sotterra i propri talenti” grida anche a noi, che fatichiamo alcune volte a riconoscere e comunicare le tante cose buone che costruiamo per il bene delle nostre comunità. “Ci saranno molte cose brutte, tuttavia il bene 2 supplemento di Italia Cooperativa n. 3 del 24-30 gennaio 2014 tende sempre a ritornare a sbocciare e a diffondersi” (276). “Andiamo avanti, mettiamocela tutta” (279) Per arrivare ad essere anche profondamente vicino, comprensibile ed indulgente anche nell’incitamento: “non ci viene chiesto di essere immacolati, ma piuttosto che siamo sempre in crescita, che viviamo il desiderio profondo di progredire nella via del Vangelo e non ci lasciamo cadere le braccia” (151) Nella seconda parte del documento Papa Francesco ha voluto inserire la riflessione sui rapporti sociali dove “dobbiamo convincerci che la carità è il principio non solo delle micro-relazioni (…) ma anche delle macro-relazioni: rapporti sociali, economici e politici”(205) Il punto di partenza di questa riflessione è la centralità dell’uomo e la salvaguardia della sua dignità. Di tutti gli uomini a partire dai più poveri ed indifesi: “Stiamo attenti ad ascoltare il grido del povero e a soccorrerlo” (187). Una scelta preferenziale che però diventa un monito che anche a noi cooperatori, spesso affannati a prestare molteplici interventi, deve far pensare profondamente circa le modalità del nostro operato, troppo spesso in rincorsa alle varie forme di esternalizzazioni del pubblico: “i piani assistenziali, che fanno fronte ad alcune urgenze, si dovrebbero considerare solo come risposte provvisorie. Finchè non si risolveranno radicalmente i problemi dei poveri, rinunciando all’autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria e aggredendo le cause strumentali delle iniquità, non si risolveranno i problemi del mondo. L’iniquità è la radice dei mali” (202). Per noi queste parole dovrebbero avere il sapore di una riscoperta dei valori di fondo della cooperazione, nata per aggregare le persone per dare risposte concrete a bisogni collettivi. Dal basso, dalla comunione dei soci e dei lavoratori o di semplici cittadini, che, cristianamente ispirati, investono risorse per la costruzione del bene a vantaggio della comunità. In questo resta centrale per Papa Francesco evidenziare, nella dinamica del rapporto uomo/capitale, che “La solidarietà è una reazione spontanea di chi riconosce la funzione sociale della proprietà e la destinazione universale dei beni come realtà anteriore alla proprietà privata. Il possesso dei beni si giustifica per custodirli ed accrescerli in modo che servano meglio al bene comune, per cui la solidarietà si deve vivere come la decisione di restituire al povero quello che gli corrisponde” (189). Con grande chiarezza dice che “non possiamo più confidare nelle forze cieche e nella mano invisibile del mercato. La crescita in equità esige qualcosa di più della crescita economica (…) per favorire processi orientati ad una migliore distribuzione delle entrate, alla creazione di opportunità di lavoro, ad una promozione integrale dei poveri che superi il mero assistenzialismo” (204). Perché “dobbiamo dire no ad un’economia dell’esclusione e dell’inequità. Questa economia uccide.” (53) Da qui allora il richiamo ai valori su cui ricostruire una nuova comunità: “la solidarietà richiede di creare una nuova mentalità che pensi in termini di comunità, di priorità della vita di tutti rispetto all’appropriazione dei beni da parte di alcuni” (188) In conclusione possiamo dirlo che in questi anni, in assenza di una parola decisa su questi temi anche da parte della Chiesa, come mondo della cooperazione, ci siamo sentiti qualche volta soli. Possiamo aggiungere senza vergogna che questa solitudine ci ha portato, in alcuni casi, a vacillare nei nostri convincimenti di fondo, finanche qualche volta a cedere, in rincorsa ad una presunta modernità, alle sirene del mondo contemporaneo e ai suoi modelli imperanti. Con l’Evangelii Gaudium il messaggio della dottrina sociale della Chiesa annulla i nostri dubbi e torna potentemente ad essere fondamenta dei nostri valori, faro delle nostre attività e orizzonte dei nostri ideali. Non più solo un richiamo da conservare in un angolo dei nostri Statuti ma principio ispiratore delle motivazioni di fondo per continuare un processo di cambiamento sociale, culturale ed economico che oggi, ancor più che in passato, appare necessario ed urgente. “Quante parole sono diventate scomode per questo sistema! Dà fastidio che si parli di etica, dà fastidio che si parli di solidarietà mondiale, dà fastidio che si parli di distribuzione dei beni, dà fastidio che si parli di difendere i posti di lavoro, dà fastidio che si parli della dignità dei deboli, dà fastidio che si parli di un Dio che esige un impegno per la giustizia” (203). Forse da oggi dobbiamo inserire nel nostro bagaglio culturale anche questa dimensione di imparare ad essere persone e organizzazioni “fastidiose”, disponibili a mettersi ancor più in gioco come umili protagonisti di un cambiamento che non può più attendere. (*) Vicepresidente di Confcooperative Lombardia e Presidente di Federsolidarietà Lombardia ALLEANZA COOPERATIVE ITALIANE 2° RAPPORTO COOPERAZIONE EURICSE SULLA Gardini «L’Italia nel corso del semestre di presidenza suggerisca politiche che valorizzino il ruolo della cooperazione» "Le imprese cooperative italiane negli anni della crisi sono cresciute a tassi superiori a quelli sia delle imprese di altro tipo che delle istituzioni pubbliche". Questo il primo dato che emerge dal rapporto di ricerca "La cooperazione italiana negli anni della crisi", presentato il 23 gennaio scorso a Roma dal centro di ricerca Euricse e dall'Alleanza delle Cooperative Italiane. Giunto quest'anno alla Seconda edizione, il documento restituisce un'approfondita fotografia 3 supplemento di Italia Cooperativa n. 3 del 24-30 gennaio 2014 del contributo diretto delle cooperative italiane al PIL e all’occupazione, oltre che del loro impatto complessivo sull’economia nazionale tra il 2008 e il 2011. “L'importanza delle cooperative per l'intera economia italiana potrebbe andare oltre le cifre. Come ha spiegato Carlo Borzaga, docente dell’Università di Trento e presidente di Euricse, "con il perdurare della crisi diventa sempre più evidente che una conoscenza approfondita dei meccanismi che hanno permesso alle cooperative di crescere e mantenere posti di lavoro non può più essere considerata di esclusivo interesse degli studiosi e delle organizzazioni di rappresentanza del movimento cooperativo, ma assume una valenza più generale e giustifica un rinnovato impegno di ricerca. Per individuare le strategie in grado di rimettere l’Italia su un sentiero di crescita della produzione e dell’occupazione, è necessario valutare attentamente il contributo che può venire da ogni settore". "L’impresa cooperativa anche negli anni di crisi ha dato prova di tenuta sociale ed economica sui territori dai quali non ha delocalizzato, ma ha continuato, seppur tra enormi difficoltà, a sviluppare occupazione - ha detto Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative e copresidente dell’Alleanza. "Questo ruolo mette in risalto l’importanza del pluralismo imprenditoriale che le cooperative esercitano con eccellenze nell’agroalimentare, nel welfare, nel credito e nelle nuove forme d’impresa quali le cooperative di professionisti. In paesi come Usa, Australia, Canada e Giappone c’è un’intensa attività governativa finalizzata allo sviluppo della cooperazione. L’UE punta, invece, all’omologazione delle forme d’impresa. L’Italia nel corso del semestre di presidenza dovrà farsi carico di suggerire politiche che valorizzino il ruolo della cooperazione". "Dal Rapporto Euricse emerge con chiarezza che le cooperative rappresentano una parte importante dell’economia del Paese - ha sottolineato il presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, Giuliano Poletti. "La loro capacità di sviluppare la produzione, realizzare investimenti e tutelare il lavoro anche negli anni della crisi, con dinamiche migliori rispetto al resto delle imprese, dimostra la validità di un modello nato per dare risposte ai bisogni delle persone; di un’impresa che non cerca il profitto immediato, ma che valorizza la partecipazione responsabile dei soci per contribuire alla crescita di tutta la comunità”. “Per questo -ha aggiunto Poletti- crediamo che la cooperativa sia uno strumento utile per favorire un nuovo protagonismo sociale, una partecipazione attiva dei cittadini che contribuisca alla costruzione di un nuovo modello di sviluppo, più equo ed inclusivo”. Dal Rapporto Euricse sulla Cooperazione si evince una maggiore capacità di tenuta delle imprese cooperative nei momenti di difficoltà per l’intero sistema produttivo. - ha precisato il presidente dell'Agci (Associazione generale cooperative italiane) e copresidente dell'Alleanza, Rosario Altieri. "Infatti, i dati che ci vengono presentati raccontano una crescita, seppur contenuta, del valore della produzione assicurato dal sistema cooperativo e da tutte le attività ad esso connesse, almeno fino al 2011. Dal 2012, il protrarsi della crisi ha provocato, anche nelle realtà cooperative, una leggera flessione che, comunque, risulta essere molto meno marcata rispetto a quella fatta registrare dalle altre forme d’impresa. Si può affermare, quindi, che ancora una volta la cooperazione ha dimostrato quella sua funzione anticiclica che ha contribuito a reggere le sorti della nostra economia nelle fasi più critiche". sintesi del rapporto Testo rapporto WELFARE IVA COOPERATIVE SOCIALI: L’IVA RIMANE AL 4% E’ stata definitivamente approvata al Senato la Legge di Stabilità 2014. All’art. 1, comma 117 è prevista l’abrogazione dell’aumento dell’IVA dal 4 al 10% sulle prestazioni socio sanitarie ed educative rese dalle cooperative sociali. La norma sancisce l’abrogazione delle previsioni della Legge di Stabilità 2013 e, conseguentemente, prevede che le cooperative sociali e i loro consorzi continuino ad applicare l’aliquota IVA al 4% così come disposto dal 41 bis, Tabella A – Parte II, allegata al D.P.R. 633/1972.Le cooperative sociali ed i loro consorzi mantengono, inoltre, la facoltà di opzione tra il regime IVA esente e l’IVA al 4%. Mantenere l’IVA al 4% tutela un interesse comune di utenti ovvero le persone svantaggiate che ricevono i servizi di welfare delle cooperative sociali e dei committenti, gli enti locali che avrebbero visto aumentare i costi e avrebbero conseguentemente dato meno servizi ai cittadini. “Si tratta di un grande risultato – ha detto il Presidente di Federsolidarietà Lombardia Massimo Minelli - che abbiamo ottenuto riuscendo a dimostrare come le nostre ragioni fossero autenticamente orientate alla tutela di un interesse comune che va oltre il vantaggio fiscale per le cooperative sociali, ma riguarda, in prima istanza, utenti e committenti dei servizi di welfare.” “Ringraziamo tutti – ha aggiunto Minelli - per l’impegno, a tutti i livelli dell’organizzazione. Ringraziamo anche in modo 4 supplemento di Italia Cooperativa n. 3 del 24-30 gennaio 2014 particolare il Consiglio Regionale della Lombardia e ANCI Lombardia che hanno sostenuto, con l’approvazione di un apposito ordine del giorno le ragioni e la battaglia del movimento cooperativo.” FEDERSOLIDARIETA’ COOPERAZIONE SOCIALE PROTAGONISTA A STRASBURGO ITALIANA Guerini, Federsolidarietà Confcooperative «La cooperazione è forma d’impresa finalizzata al bene comune. All’Europa chiediamo politiche di sviluppo» «La cooperazione sociale italiana è uno dei modelli più importanti di impresa sociale. In Italia ci sono 12.000 cooperative sociali e consorzi. Gli occupati sono oltre 365.000 e sono cresciuti del 115% in 10 anni e negli anni della crisi lo sviluppo non si è fermato. Anche negli ultimi anni sono nate nuove cooperative sociali in particolare nei settori più innovativi: il sostegno alla non autosufficienza, la riqualificazione urbana, il turismo e l’agricoltura sociale». Lo ha detto Giuseppe Guerini, presidente di Federsolidarietà – Confcooperative a "Social Entrepreneurs: Have Your Say!" (Imprenditori sociali: prendete la parola) che si è svolta a Strasburgo il 16/17 gennaio scorsi. È stato l’evento europeo che ha riunito gli attori principali delle imprese sociali per indicare le future priorità d'azione e scrivere l'agenda europea dell’economia sociale per i prossimi anni. Ai lavori sono intervenuti il vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani, oltre ai commissari Michel Barnier e Laszo Andor. La due giorni si è chiusa con una “Dichiarazione di Strasburgo” che mette in evidenza le proposte per l’Unione Europea che nel 2014 rinnoverà i propri rappresentanti. Oltre 2.000 partecipanti di cui 150 i rappresentanti di cooperative sociali italiani presenti alla conferenza di Strasburgo. «Le cooperative sociali italiane in particolare – ha aggiunto Guerini - negli ultimi anni hanno dato risposte innovative ai bisogni emergenti, e “scoperte” del welfare tradizionale, che la crisi economica ha fatto crescere: le nuove povertà di chi ha perso il lavoro, la richiesta dei giovani di crearsi un lavoro in cooperativa, l’invecchiamento di una quota crescente della popolazione complessiva che da un lato fa emergere l’importanza di progetti di invecchiamento attivo e dall’altra il fenomeno della non autosufficienza». «La crescita e il progresso dell’Europa non si possono realizzare senza equità e giustizia. La coesione sociale – ha continuato Guerini – è un fattore di sviluppo che le imprese (sociali) perseguono con un’intensa e una maggiore “diffusione pubblica dei benefici” rispetto alle imprese ordinarie». «Occorre una vera e autentica politica industriale europea per lo sviluppo dell’impresa sociale. La politica europea sui beni comuni rappresenta l’ambito principale per la crescita delle imprese sociali. Serve, inoltre, realizzare una politica fiscale specifica che consenta alle imprese sociali di vedere valorizzata la loro funzione benefica per la collettività, riconoscendo condizioni che consentano di valorizzare la loro funzione sociale con una forma adeguata di tassazione». E’ circa il 10% il peso dell’economia sociale nel PIL dell’UE e sono circa 11 milioni i cittadini europei (il 4,5%) che lavorano in aziende non profit. Testo dichiarazione di Strasburgo FEDERSOLIDARIETA’ "HAVE YOUR SAY!" - A STRASBURGO, FEDERSOLIDARIETÀ CONFCOOPERATIVE A CONFRONTO CON IL VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA TAJANI, L'EUROPARLAMENTARE TOIA E IL MINISTRO DEL LAVORO GIOVANNINI Nell’ambito della due giorni sulla imprenditoria sociale di Strasburgo del 16 e17 gennaio scorsi "HAVE YOUR SAY!", la delegazione di Federsolidarietà ha svolto una serie di incontri istituzionali con i rappresentanti delle istituzioni comunitarie. Il primo incontro con il Commissario europeo Antonio Tajani e con l’europarlamentare Patrizia Toia, finalizzato a identificare le priorità per le future azioni dell’Unione Europea a supporto delle imprese sociali. L’Unione Europea, infatti, ha identificato nella promozione delle imprese sociale una delle azioni chiavi da mettere in campo per uscire dalla crisi, grazie, in particolare, all’impatto occupazionale che hanno nel settore dei servizi di welfare e dell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. A seguire la delegazione ha incontrato il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Enrico Giovannini. A l centro di questi incontri: la qualificazione giuridica di 5 supplemento di Italia Cooperativa n. 3 del 24-30 gennaio 2014 imprese sociali, la nuova direttiva europea sugli appalti pubblici, i fondi strutturali 2014-2020 e gli strumenti finanziari per le imprese sociali creati dall’Unione Europea. L’Italia è il Paese dove il settore dell’impresa sociale è più sviluppato grazie all’esperienza di 12.000 cooperative sociali e loro consorzi che hanno oltre 365.000 occupati. Intervista all’On. Patrizia Toia A conclusione dei lavori dell'evento del 16/17 gennaio scorsi a Strasburgo sull'imprenditoria sociale, organizzato dalla Commissione Europea, abbiamo rivolto alcune domande alla Europarlamentare On. Patrizia Toia, che in questi ultimi anni e' stata tra i protagonisti della crescita della attenzione in Europa per le imprese sociali e le cooperative in particolare. On. Toia, quale il risultato di questa due giorni europea dell'economia sociale? Innanzitutto il tema è entrato in via definitiva nell’agenda europea e non è poco perché questo significa che da qui in avanti si può solo accrescere gli impegni, soprattutto puntando su sostegni concreti, magari con linee di bilancio apposite e comunque avendo stabilito una volte per tutte, e per il futuro, che le imprese sociali, le cooperative e gli altri soggetti di impresa dell’economia sociale sono un “pezzo” importante dell’intera economia europea per occupazione, per fatturato, per contributo che danno al welfare e alla coesione sociale e allo sviluppo dei territori. Questo significa che d’ora in avanti, oltre agli interventi e ai programmi ad hoc, tutte le politiche europee dovranno ricomprendere e tener conto di questi soggetti. E, come credo saprete, abbiamo cominciato a farlo in Parlamento europeo e in Commissione europea con le due recentissime direttive sugli appalti e le concessioni. Con la conferenza si sono anche stabiliti degli impegni concreti che l’Europa si è assunta, il primo dei quali è sicuramente il completamento del quadro regolatorio, ultimando la definizione degli statuti di tutti i soggetti dell’economia sociale. Qual è stato il lavoro di questi ultimi anni a livello di UE per l'imprenditoria sociale e le cooperative? Dopo anni di silenzio sul tema dell’economia sociale, nel 2009 il Parlamento Europeo ha approvato, a larghissima maggioranza, il mio Rapporto sull’economia sociale di mercato, che ha fatto riprendere una vera attenzione al tema ed è stato la base delle iniziative assunte in questa legislatura anche dalla Commissione Europea. Sia il Parlamento Europeo che la Commissione Europea, su impulso dell’Intergruppo Economia Sociale di cui sono vicepresidente, hanno portato avanti studi e approfondimenti sul tema dell’economia sociale. I provvedimenti principali che sono arrivati a completamento sono certamene l’avvio, nel 2011, della Social Business Initiative, l’inserimento della priorità orizzontale sull’economia sociale nel quadro del nuovo Regolamento per il Fondo sociale 2014-2020, il varo dell’European Social Entrepreneurship Fund, il Fondo Europeo per l’impresa sociale. Non vanno poi dimenticati il nuovo programma Occupazione e Innovazione Sociale (EaSi – con una dotazione finanziaria per il periodo 2014 – 2020 di 919,47 milioni di euro) che nei suoi tre assi vede anche la microfinanza per l’imprenditoria sociale e il capitolo “Sfide della società” (con una dotazione, nei 7 anni, di 29.6 miliardi di €) all’interno di Horizon 2020. L’innovazione sociale è diventato un tema importantissimo per l’Europa e va vista sotto vari profili: innovazione nei modelli di gestione aziendale, innovazione nell’organizzazione del welfare e così via. Voglio poi citare la risoluzione che il Parlamento Europeo ha approvato a luglio 2013, sulla base del mio Rapporto di Iniziativa “il ruolo delle cooperative nel superamento della crisi”, pensato sull’esempio della vecchia legge Marcora per offrire la possibilità ai lavoratori di rilevare l’azienda in crisi trasformandola in cooperativa. Il rapporto avrebbe dovuto esser completato da un finanziamento sperimentale, obiettivo mancato per il voto negativo, in Commissione Bilancio, di alcuni gruppi politici. Tra gli obiettivi raggiunti in questa legislatura possiamo certamente inserire anche la sopracitata direttiva appalti. E il cammino futuro? Per il futuro credo che una delle sfide principali stia nel rivedere la disciplina degli aiuti di Stato e di ogni altra regola che in nome della concorrenza e del mercato non tiene conto della peculiarità delle diverse forme di impresa e, in particolare, di questo specifico settore che rappresenta un importante aspetto del pluralismo economico. La ricchezza del lavoro di questa legislatura fa sperare che gli impegni assunti nella conferenza saranno da tutti realizzati. 6 supplemento di Italia Cooperativa n. 3 del 24-30 gennaio 2014 BRESCIA FEDERSOLIDARIETA’ L’11 gennaio 2014, al termine della sua visita a Brescia, il ministro Cecile Kyenge è stata a pranzo al «Bistrò popolare» della cooperativa sociale «La Rete», con il sindaco Emilio Del Bono e la delegazione del Pd bresciano, insieme ai rappresentanti del Forum immigrazione. Una scelta hanno spiegato gli organizzatori - non casuale, che ha voluto sottolineare il valore di una impresa come quella del Bistrò, nella quale si realizza concretamente il contrasto alla crisi e al disagio attraverso una attività che vuole far crescere opportunità di occupazione e di inclusione, nel segno della solidarietà, del consumo responsabile, del lavoro come occasione di promozione e di riconoscimento per ogni persona. Gli occupati stranieri nelle cooperative in Italia sono quasi 300mila, pari al 22% circa del totale degli occupati nel movimento cooperativo in Italia. Il 43% sono donne. La maggioranza assoluta degli occupati stranieri, il 73%, sono lavoratori provenienti da Paesi extra Ue. Si stima che la maggioranza assoluta degli occupati stranieri siano anche soci delle cooperative in cui prestano lavoro (tra le donne straniere occupate, quasi il 60% sono socie lavoratrici). Infine, oltre il 5,6% delle cooperative attive in Italia è guidata da stranieri. In Lombardia gli occupati extracomunitari delle cooperative di Confcooperative sono circa 10.000, il 12% degli occupati delle cooperative. “Le cooperative da sempre sono impegnate in una azione di accoglienza, di inclusione e integrazione dei lavoratori stranieri. Legalità e regole certe”. Ha detto Massimo Minelli presidente di Federsolidarietà Lombardia. “Sono certamente da respingere – ha aggiunto Minelli - le manifestazioni contro il Ministro Kyenge tenutesi a Brescia l’11 gennaio scorso. Noi siamo per la valorizzazione e il rispetto dei ruoli istituzionali e sosteniamo che da parte di tutti serve un impegno a costruire cultura e politica dei valori. Il rispetto degli altri, di qualunque colore, razza e religione siano, è un indicatore per misurare la civiltà di un paese.” IL MINISTRO KYENGE AL BISTRÒ POPOLARE DELLA COOPERATIVA “LA RETE” Nel dare il benvenuto al ministro, la presidente della cooperativa «La Rete» Valeria Negrini, ha manifestato il pieno sostegno alla scelta dell' amministrazione comunale che con l'invito a Cecile Kyenge sottolinea l'impegno di Brescia a mantenersi fedele alla sua tradizione di accoglienza e solidarietà. MIGRANTI: UNA LOMBARDIA RISORSA PER LA ALLEANZA COOPERATIVE ITALIANE "NOTE & COMMENTI": LE GRANDI COOPERATIVE ITALIANE - ANDAMENTO 20082012 La cooperativa La Rete ha augurato buon lavoro al Ministro Cecile Kyenge a Brescia, unendosi a tutti i cittadini e le cittadine che sostengono con convinzione le politiche di solidarietà e di integrazione urgenti e necessarie per superare la crisi in direzione di una società più equa e di un mondo più giusto e più libero. È on line il numero VIII di “Note e commenti” il working paper statistico - economico realizzato dagli uffici studi di Confcooperative, Legacoop e Agci per l’Alleanza delle Cooperative Italiane. La nota prende in considerazione l’andamento 2008– 2012 dell’insieme delle cooperative e consorzi cooperativi italiani, nonché delle società non mutualistiche di proprietà delle cooperative e non consolidate nei loro bilanci, con valore della produzione superiore, nel 2012, a 50 milioni di €. Nel 2012 i 250 enti considerati hanno un valore della produzione pari a 75,8 miliardi di €. Hanno un patrimonio netto di 16,5 miliardi e occupano 252.301 lavoratori. Dell’insieme considerato quelli aderenti alle associazioni di rappresentanza facenti parte dell’Alleanza delle Cooperative Italiane sono 221 (l’88,4% del totale) ma rappresentano il 7 supplemento di Italia Cooperativa n. 3 del 24-30 gennaio 2014 95,8% del valore della produzione, il 96,2% del patrimonio netto complessivo e il 94,9% dell’occupazione. Nel corso del quinquennio considerato l’insieme delle cooperative ha un valore della produzione in crescita del 14,7%, un patrimonio netto del 9,7% e l’occupazione dell’8,6%. contenuti che potranno portare alla costituzione della commissione regionale giovani cooperatori in Lombardia. Per informazioni è possibile contattare la segreteria organizzativa scrivendo a [email protected] o chiamando il n. tel. 02 89054500 rapporto CONFCOOPERATIVE AVVIO STAGIONE ASSEMBLEARE FEDERAZIONI NAZIONALI E REGIONALI Con delibera del Consiglio nazionale del 12/12/2013 Confcooperative ha dato avvio alla stagione assembleare di rinnovo cariche delle Federazioni nazionali e regionali. BRESCIA NOW. UN'IDEA VINCENTE NON SI RIFIUTA, SI PREMIA! CAUTO Coop. Soc. Onlus vince il premio nazionale per la prevenzione dei rifiuti a cura di Federambiente e Legambiente con il progetto "NOW. No more Organic Waste." il modello di gestione e prevenzione dei rifiuti organici prodotti dalla Grande Distribuzione Organizzata Le assemblee nazionali delle Federazioni si terranno dal 1° marzo 2014 al 30 giugno 2014 e saranno precedute nei mesi di marzo aprile e maggio dalle assemblee delle federazioni regionali. Potranno partecipare alle Assemblee delle Federazioni Regionali con diritto di voto le cooperative aderenti alla Confcooperative alla data del 31 dicembre 2013 in regola con i contributi associativi relativi agli anni 2010, 2011, 2012, 2013 almeno 30 giorni prima della celebrazione dell’assemblea regionale. GIOVANI I GIOVANI COOPERATORI SI INCONTRANO Milano 31 gennaio – un incontro per favorire la conoscenza reciproca e lo scambio di esperienze I giovani cooperatori lombardi delle cooperative aderenti a Confcooperative si ritrovano dopo l’esperienza “Quando i cooperatori fanno OOP” di Roma del dicembre scorso. L’incontro, al quale sarà presente anche Mattia Affini, portavoce nazionale della consulta dei giovani cooperatori di Confcooperative e Presidente cooperativa Aldia di Pavia, si terrà il 31 gennaio alle ore 16.00 presso la sede di Confcooperative Lombardia in via Fabio Filzi 17: sarà una prima occasione di confronto libero ed aperto che vedrà protagonisti i giovani cooperatori lombardi. Questo incontro rappresenta inoltre un’opportunità di conoscenza reciproca per condividere un primo percorso partecipato anche con l’obiettivo di costruire insieme i "Un'idea vincente non si rifiuta" è lo slogan della campagna di comunicazione del progetto tutto italiano "NOW" promosso dalla Cauto Cooperativa Sociale Onlus di Brescia e finanziato dalla Commissione Europea attraverso la linea di finanziamento LIFE+ 2010. NOW è infatti sia l'acronimo di "No More Organic Waste", sia l'avverbio che esprime l'urgenza della riduzione della produzione di rifiuti, tanto più se si tratta di beni organici e recuperabili con la triplice valenza: ambientale, sociale ed economica. Per queste ragioni, convalidate da dati e performance di risultato, CAUTO ha ottenuto un riconoscimento importante vincendo la prima edizione del Premio Nazionale sulla Prevenzione dei Rifiuti organizzata da Federambiente e Legambiente, per la categoria Terzo Settore, svoltasi nella mattina del 16 gennaio a Roma alla presenza dei rappresentanti della Camera dei Deputati, del Ministero dell’Ambiente, di ISPRA, dell’ANCI e del mondo dell’Università e della Ricerca. L'evento ha consentito di fare il punto e mappare una crescente diffusione sul territorio nazionale, di tutte le esperienze e le buone prassi sulla prevenzione dei rifiuti in essere. L'iniziativa rappresenta un momento di riflessione che accompagnerà pragmaticamente il percorso recentemente intrapreso a livello nazionale, con l'adozione da parte del Ministero dell'Ambiente del D.D. 7 ottobre 2013(G.U. n. 245 del 18 ottobre 2013) per l'implementazione del Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti. 8 supplemento di Italia Cooperativa n. 3 del 24-30 gennaio 2014 degli sprechi e dei rifiuti, previste dal progetto nei suoi tre anni di svolgimento; - migliaia di cittadini informati e sensibilizzati grazie ad azioni di diffusione e informazione inserite annualmente all'interno della cornice della Settimana Europea Per La Riduzione dei Rifiuti. In ultimo, non certo per importanza, creazione di occupazione con inserimenti lavorativi di persone socialmente svantaggiate, realizzando quanto contenuto nella mission della cooperativa sociale Cauto che dal 1995 "trasforma le opportunità offerte dall'Ambiente in percorsi di inserimento lavorativo per persone socialmente svantaggiate". Il Programma pone in evidenza l'importanza dell'informazione, della sensibilizzazione e dell'educazione per generare cambiamenti nei comportamenti e nei modelli di consumo atti a ridurre gli sprechi e la produzione dei rifiuti. Sottolinea inoltre quanto possano essere incisivi i programmi di studio e ricerca mirati allo sviluppo di strumenti preventivi nella produzione dei rifiuti, in grado di incidere profondamente sulle politiche comunitarie. Un particolare paragrafo nell'ambito della riduzione dei rifiuti biodegradabili è dedicata alla distribuzione delle eccedenze alimentari della Grande Distribuzione Organizzata. NOW è il modello di gestione dei rifiuti organici della Grande Distribuzione Organizzata che condensa in sé queste importanti direttrici contenute all'interno del Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti: la stessa approvazione da parte della Commissione Europea nei progetti ammessi al finanziamento LIFE+ 2010 ne ribadisce la trasferibilità del modello, pur in assenza di partnership trasnazionali. Il Progetto è infatti tra i pochi ammessi e finanziati in assenza di partnership europee: Cauto è l'ente promotore di un modello di gestione dei rifiuti organici per la prevenzione dei rifiuti che si fonda sulla costruzione di una rete virtuosa per il recupero di beni alimentari prelevati dai punti vendita della GDO, selezionati e distribuiti settimanalmente a scopo sociale a oltre 70 enti benefici del territorio di Brescia e Provincia, per un totale di: - circa 900 tonnellate di beni recuperati per un valore economico di beni stimato a circa 2.250.000 € alla fine del 2013 ; - 13 punti vendita coinvolti a fine 2013; - 3000 persone beneficiarie a settimana; - oltre 60 soggetti nazionali e internazionali (amministratori, cooperatori, grande distribuzione organizzata, enti e municipalizzate) contattati e interessati a conoscere e replicare il modello presso il proprio territorio; - migliaia di studenti coinvolti grazie alle attività di sensibilizzazione ed educazione in tema di riduzione CAUTO - CANTIERE AUTOLIMITAZIONE ONLUS è una Cooperativa Sociale di tipo B nata nel 1995 (l.381/1991) per promuovere attraverso il lavoro, l’integrazione di persone socialmente svantaggiate, con particolare attenzione verso coloro che vivono condizioni di emarginazione grave. La cooperativa sociale è il luogo privilegiato dove si persegue il rispetto e l’accoglienza. Con creatività, ricerca e innovazione CAUTO promuove la dignità dell’uomo e l’integrazione sociale dei cittadini nell’interesse della collettività attraverso la riduzione degli sprechi e del consumismo. Cauto svolge servizi ecologici a 360° grazie ad una esperienza pluriennale in ambito ambientale ed ecologico, proponendo servizi diversificati per aziende, enti pubblici e privati cittadini, che vanno dalla raccolta e gestione di rifiuti, alle consulenze ambientali; dall'educazione ambientale alla manutenzione del verde; dagli sgomberi e traslochi all'ecoedilizia e il fotovoltaico; dal recupero e distribuzione a scopo sociale di beni alimentari alla raccolta degli indumenti usati su tutta la provincia di Brescia. www.cauto.it 9 supplemento di Italia Cooperativa n. 3 del 24-30 gennaio 2014 PROGETTO NOW. No more Organic Waste. A new integrated system to eliminate organic waste in the organized large scale distribution. NOW è l’iniziativa di CAUTO, che affronta la tematica della riduzione dei rifiuti prodotti dalla Grande Distribuzione Organizzata (GDO) con particolare attenzione alla frazione organica, contribuendo a ridurre le emissioni di CO2 dovute agli scarti alimentari. NOW è un progetto triennale realizzato col contributo finanziario LIFE della Commissione Europea. Il Programma LIFE+ è la misura di finanziamento prevista dalla Comunità Europea per l’integrazione delle politiche e del diritto in materia ambientale. NOW è stato selezionato in quanto: - riveste un interesse comunitario contribuendo allo sviluppo, all'attuazione e all'aggiornamento della politica e della legislazione comunitarie nel settore dell'ambiente; - presenta coerenza e fattibilità sotto il profilo tecnico e finanziario con un rapporto costibenefici soddisfacente; - è considerato innovativo e al tempo stesso dimostrativo a livello comunitario per ciò che concerne gli obiettivi della politica in materia di ambiente. La diffusione a livello nazionale ed europeo del progetto avverrà attraverso l’elaborazione e pubblicazione di un documento tecnico scientifico ad opera di esperti; mediante l'organizzazione di attività di comunicazione a tutti i livelli (locale, nazionale, transnazionale) e l’utilizzo di piattaforme mediatiche virtuali e sociali. www.nowlife.eu MILANO 20 ANNI PER SPAZIO APERTO SERVIZI, CONVEGNO SULLA “FELICITÀ PUBBLICA” Mercoledì 22 gennaio, presso la sala Alessi di palazzo Marino, si è tenuto il convegno L’impresa sociale tra economia civile e felicità pubblica, a conclusione delle celebrazioni per i 20 anni di attività della Cooperativa Spazio Aperto Servizi che hanno avuto inizio ad aprile 2013 ed hanno compreso concerti, spettacoli teatrali e momenti di incontro e confronto con il territorio. Il convegno, patrocinato del comune di Milano, ha visto la partecipazione di oltre 300 persone ed è stato un momento di riflessione circa un nuovo modo di fare impresa e sviluppo economico attraverso un modello culturale fondato sulla cooperazione tra cittadini, istituzioni, imprese profit e non profit. «Abbiamo fortemente voluto questo convegno – ha affermato Maria Grazia Campese, presidente di Spazio Aperto Servizi – non limitandoci esclusivamente all’atto celebrativo proprio di un compleanno così importante, ma col desiderio di attivare insieme a ciascuno dei presenti un momento di riflessione, che insieme alle fondamenta da noi poste fino ad oggi, ci aiuti a pensare al nostro ruolo, al ruolo dell’impresa sociale in un generale e profondo processo di cambiamento. Certamente immaginiamo per Spazio Aperto Servizi un futuro degno della sua storia, ma per farlo vogliamo pensarci insieme ad altri compagni di viaggio, molti dei quali sono rappresentati in questo tavolo e in questa sala» . Uno sguardo, quindi, ed una prospettiva aperta a 360 gradi a tutti i soggetti della comunità e rivolto al futuro, nella convinzione che dalla cooperazione possano nascere nuove risposte per la realizzazione di un welfare efficace e sostenibile. Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha inviato un caloroso messaggio ai partecipanti in cui ha riconosciuto il ruolo di «alternativa vera e possibile» svolto da SAS sul territorio milanese («voi avete parlato di un’alternativa in economia, ma l’avete anche realizzata»), e della cooperazione sociale in generale quale partner per «indicare una direzione diversa e piena di speranza allo sviluppo del mondo». Il sindaco ha inoltre conferito alla cooperativa Spazio Aperto Servizi, dopo l’attribuzione dell’Ambrogino d’oro il 7 dicembre scorso, una targa con un «vivo ringraziamento» per i 20 anni di «impegno e lavoro a servizio della comunità, 10 supplemento di Italia Cooperativa n. 3 del 24-30 gennaio 2014 per l’inclusione e la coesione sociale» consegnata dall’assessore alle Politiche Sociali Piefrancesco Majorino che è intervenuto come relatore. Hanno inoltre preso parte come relatori, moderati dalla giornalista del «Corriere della Sera» Elisabetta Soglio, Mariella Enoc, vicepresidente Fondazione Cariplo; Stefano Granata, presidente consorzio CGM; Stefano Zamagni; Università di Bologna e Scuola di Economia Civile; Alejandro Pinillos, General Manager Itali di Mellin Spa; Riccardo Bonacina, direttore editoriale di «Vita». LE SEDI DI CONFCOOPERATIVE IN LOMBARDIA CONFCOOPERATIVE LOMBARDIA Via Fabio Filzi 17 20124 MILANO Tel. 02 89054500 Fax 02 89054540 www.lombardia.confcooperative.it : Il sito per le cooperative e per i cooperatori CONFCOOPERATIVE BERGAMO Via Carlo Serassi, 7 24125 Bergamo Tel: 035/285511 Telefax: 035/231689 E-mail: [email protected] CONFCOOPERATIVE BRESCIA Via XX Settembre, 72 25121 Brescia Tel: 030/37421 Telefax: 030/47013 E-mail: [email protected] CONFCOOPERATIVE COMO Via Martino Anzi, 8 22100 Como Tel: 031 3370179 Telefax: 031 268387 E-mail: [email protected] CONFCOOPERATIVE CREMONA Via del Sale, 40/E 26100 Cremona Tel: 0372/458920 Telefax: 0372/457060 E-mail: [email protected] CONFCOOPERATIVE LECCO Via Belvedere, 15 23900 Lecco Tel: 0341 350053 Telefax: 0341 373559 E-mail: [email protected] CONFCOOPERATIVE MANTOVA Via Cappello, 5 46100 Mantova Tel: 0376/228511 Telefax: 0376/322398 E-mail: [email protected] CONFCOOPERATIVE MILANO, LODI, MONZA E BRIANZA Via Decorati al Valor Civile, 15 20138 Milano Tel: 02/752912251 Telefax: 02/744096 E-mail: [email protected] CONFCOOPERATIVE PAVIA Via Mascheroni ,68 27100 Pavia Tel: 0382/28850 Telefax: 0382/536204 E-mail: [email protected] CONFCOOPERATIVE SONDRIO Viale Milano, 16 23100 Sondrio Tel: 0342/215214 Telefax: 0342/216519 E-mail: [email protected] CONFCOOPERATIVE VARESE Viale Aguggiari, 10 21100 Varese Tel: 0332/283094 Telefax: 0332/285637 E-mail: [email protected] 11 supplemento di Italia Cooperativa n. 3 del 24-30 gennaio 2014 COOPERATIVE IN VETRINA Proseguiamo in questo numero la presentazione di alcune cooperative aderenti a Confcooperative Invitiamo le cooperative interessate a porsi in vetrina a contattare le strutture territoriali di Confcooperative per inviarci il materiale La Fraterntà Capitanio - voluta dalle Suore di Carità, dette di Maria Bambina, e basata sull’intuizione della fondatrice Bartolomea Capitanio, giovane maestra vissuta a Lovere nei primi decenni dell’Ottocento - è nata nel 1977 come piccola realtà di pronto intervento rivolto a giovani donne, poi comunità terapeutica e psicoergoterapica ed oggi offre servizi di Comunità Educativa Minori, Centro Psicopedagogico, Sostegno alla Genitorialità e Centro Diurno per Minori. La Fraternità Capitanio, divenuta cooperativa sociale nel 1988, si muove oggi nell’articolazione e nella sperimentazione di progetti innovativi dedicati a famiglie in difficoltà e a nuclei monogenitoriali nella convinzione esistenziale circa la centralità della persona e della relazione educativa. Dalla nascita ad oggi la Fraternità ha accolto più di 300 ragazze con esperienza di tossicodipendenza. L'87% di coloro che hanno terminato il percorso personalizzato hanno potuto ricostruire la propria vita e ritornare a vivere socialmente inserite e ritrovare un senso alla loro esistenza. Nel 2000, alla luce dei cambiamenti socio culturali che hanno visto l'abbassarsi della soglia di criticità sempre più in tenera età e adolescenti sempre più fragili ed esposti all'uso di sostanze o coinvolti in problemi più grandi di loro come ad esempio la frammentazione familiare, problemi giudiziari, abbandono scolastico, la cooperativa ha dato vita ad una comunità educativa e di accoglienza, la Comunità Effatà. Parallelamente a questa struttura la Fraternità ha sempre lavorato per accompagnare le famiglie delle ragazze accolte, nonché per il sostegno e la promozione delle famiglie del territorio. La cooperativa si ispira ai principi generali del movimento cooperativo mondiale: la condivisione, il rispetto, l'accoglienza dell'uomo in stato di bisogno, la solidarietà. Dal 1989 ha lavorato, in collaborazione con il Comune di Monza, a favore della famiglia, con il Centro Sostegno Genitori e il Centro Formazione Educatori. Dal 1998 ha elaborato e attivato nuovi progetti ampliando le unità di offerta per rispondere con più efficacia ai nuovi bisogni delle persone e delle famiglie del territorio. Sono nati così il Progetto famiglia (1998) e il Progetto Semola (2001) il servizio M.A.G.A. (2002), che costituisce una vera e propria risorsa innovativa per il territorio perché aggiunge al progetto famiglia un luogo neutro e le competenze atte a realizzare la Mediazione Familiare. Tali progetti sono confluiti infine (2003) nel Centro Psicopedagogico. Un altro versante significativo della cooperativa è la cura e la valorizzazione del volontariato. Diversi gruppi di volontari (adulti, giovani e giovanissimi) si succedono settimanalmente a supporto delle attività della comunità e a sostegno relazionale delle ragazze presenti. Per loro la cooperativa prevede, formazione individuale e di gruppo, momenti di confronto e condivisione nonché partecipazione alle iniziative del territorio soprattutto se in campo socio culturale- ecclesiale. 12 supplemento di Italia Cooperativa n. 3 del 24-30 gennaio 2014 Numerosissime, da sempre, le collaborazioni con le realtà presenti sul territorio, dagli oratori all’Associazione Internazionale Pro Adozioni (A.I.P.A.) e al coordinamento delle Comunità Educative Minori di Monza, dall’organizzazione di corsi di formazione per operatori ed educatori, ai progetti a sostegno della genitorialità promossi con la Fondazione della Comunità di Monza e Brianza. Fraternità Capitanio partecipa inoltre ai tavoli famiglia, infanzia e adolescenza del Piano di Zona. Nel 2010, nell’ambito degli Special Olympics dedicati a disabili, ha assicurato attività di volontariato e animazione. Presenza sul territorio premiata, tra l’altro, dalla concessione in comodato gratuito da parte di un privato di un appartamento a Lissone subito trasformato in spazio d’accoglienza. Oggi la cooperativa conta una cinquantina di soci, una dozzina di dipendenti e un fatturato che supera i 600mila euro annui. LA FRATERNITÀ CAPITANIO DI MONZA RILANCIA GLI APERITIVI EDUCATIVI Io speriamo che me la cavo, questa casa non è un albergo! E: ma i tuoi lo sanno? Sono i titoli degli incontri rivolti a genitori ed educatori proposti dalla cooperativa sociale Fraternità Capitanio di Monza nell’ambito del programma “Se mi ami mi educhi” a partire dal prossimo 9 febbraio con cadenza mensile. Il ciclo di appuntamenti vengono proposti gratuitamente a tutti gli interessati nella formula degli “aperitivi educativi” – hanno inizio infatti alle ore 18.00 – e seguono il successo del ciclo proposto all’inizio dell’anno scorso. Il primo appuntamento – come detto il prossimo 9 febbraio – dal titolo “Io speriamo che me la cavo! Il coraggio di educare nella scuola” offre la testimonianza di Enrico Danili, dirigente scolastico dell’istituto Mapelli di Monza e Floriani di Vimercate, mentre il secondo in programma – il 9 marzo – è dedicato alla cura delle relazioni in famiglia dal titolo “Questa casa non è un albergo!” e vede la partecipazione della professoressa Maria Rossi Castaldi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Chiude il ciclo – il 6 aprile 2014 – l’appuntamento con Agnese Quadrio e gli operatori dell’equipe educativa di Sellere che affronta la responsabilità educativa del territorio con l’incontro intitolato “Ma i tuoi lo sanno?”. FRATERNITA' CAPITANIO Cooperativa Sociale Società Via Torneamento 9 20900 MONZA Tel. 039 321930 Fax 039 362231 Email: [email protected] http://www.fraternita-capitanio.org programma 13
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