‘*supplemento di Italia Cooperativa” - novembre 2014 IN QUESTO NUMERO » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » OLTRELACRISI – COOPERATIVE, COMUNITÀ, CAMBIAMENTO E’ NATA CONFCOOPERATIVE INSUBRIA, DALLA FUSIONE DELLE UNIONI DI COMO E VARESE CONFCOOPERATIVE PAVIA VERIFICA IL PERCORSO DELL’ULTIMO BIENNIO ASSEMBLEA INTERPROVINCIALE CELEBRATA IL 15 NOVEMBRE ASSEMBLEA DI CONFCOOPERATIVE BRESCIA ANCORA IN CRESCITA GLI OCCUPATI NELLE COOPERATIVE BERGAMASCHE OTTOLINI: POSITIVO IL METODO DI REGIONE LOMBARDIA, MA NO AI TAGLI LINEARI IPOTIZZATI DAL GOVERNO OTTOLINI: “DAL PARLAMENTO EUROPEO UNA NUOVA E CONCRETA INIZIATIVA PER LA COOPERAZIONE” #CAMPOLIBERO, AGRINSIEME: "L'ITALIA RIPARTA DALL'AGROALIMENTARE... EUROPA E IMPRESE SOCIALI RIFORMA DEL SISTEMA SOCIO SANITARIO PREOCCUPAZIONE DEL FORUM DEL TERZO SETTORE PER LE TASSAZIONI SULLE FONDAZIONI BANCARIE IL FORUM TERZO SETTORE AL PARLAMENTO: BENE IL DDL DI RIFORMA DEL TERZO SETTORE MA PIÙ EQUILIBRIO 5 PROPOSTE PER L’ABITARE DEL FUTURO COOPERATIVE PER LO STARTUP D COOPERATIVE TRA GIOVANI E DONNE PRESENTAZIONE AL PARLAMENTO EUROPEO DEL PADIGLIONE DELLA SOCIETÀ CIVILE A EXPO MILANO 2015 CASCINA TRIULZA, PADIGLIONE DELLA SOCIETÀ CIVILE DI EXPO MILANO 2015, PRESENTA IL PROGRAMMA CULTURALE: 254 GLI EVENTI GIÀ INSERITI NEL PALINSESTO GRANA PADANO, VIA AL TOUR GASTRONOMICO CON “GUSTA LA QUALITÀ” LOMBARDIA: BANCA ITALIA, NEL 2014 ECONOMIA ANCORA DEBOLE I CONTRIBUTI DELL’ESPERTO IN “L’ITALIA COOPERATIVA ON LINE” NOTE&COMMENTI ON LINE SCADENZIARIO DI CONFCOOPERATIVE LOMBARDIA: SERVIZIO BANDI E AGEVOLAZIONI OLTRE L’OSTACOLO 2014 DELEGHE E RESPONSABILITÀ INAUGURATO IL PALAZZO SOCIALE IN VIA PADOVA LOTTA CONTRO L’EMARGINAZIONE DI SESTO SAN GIOVANNI HA TRASFORMATO IL VECCHIO CIRCOLINO IN BISTROT SOCIALE AL VIA LA VII EDIZIONE BITAC - BORSA ITALIANA DEL TURISMO COOPERATIVO ED ASSOCIATIVO FESTIVAL DELLA COOPERAZIONE – IMPRESE PER I BENI COMUNI PRESENTATO A BRESCIA IL TERZO RAPPORTO SULLA COOPERAZIONE LOCALE DI ELISA CHIAF - DIRETTRICE DI SOCIALIS CONFCOOPERATIVE LOMBARDIA OLTRELACRISI – COOPERATIVE, COMUNITÀ, CAMBIAMENTO Assemblea di Confcooperative Lombardia il 9 dicembre Oltrelacrisi: – Cooperative, Comunità, Cambiamento. Questo il titolo della prossima Assemblea regionale di Confcooperative Lombardia in programma il 9 dicembre a Milano presso l’Hotel Michelangelo. Valutando i dati delle interessanti performance economico sociali delle cooperative nell’ultimo decennio in termini di occupazione e valore della produzione Confcooperative propone la valorizzazione dell’esperienza cooperativa che può offrire un contributo oltre la crisi generando cambiamento e coesione sociale nelle comunità. 1 supplemento di Italia Cooperativa L’Assemblea regionale vedrà la relazione di Maurizio Ottolini Presidente di Confcooperative Lombardia e di Mauro Magatti Docente di Sociologia all’Università Cattolica. Interverranno il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, l’Assessore regionale alle Attività Produttive Mario Melazzini e il Presidente di Confcooperative Maurizio Gardini. In apertura si terrà la parte straordinaria della Assemblea per le modifiche statutarie di Confcooperative Lombardia. Programma INSUBRIA E’ NATA CONFCOOPERATIVE INSUBRIA, DALLA FUSIONE DELLE UNIONI DI COMO E VARESE Mauro Frangi eletto Presidente La nuova Unione Interprovinciale è il risultato della fusione di Confcooperative Como e Varese. Oltre 400 imprese, 47mila soci, poco meno di 8 mila occupati con un fatturato aggregato di 230 milioni di Euro. Si è svolta a Varese a Ville Ponti lo scorso 25 ottobre, la prima assemblea di Confcooperative Insubria, l'Unione Interprovinciale nata dalla fusione di Confcooperative Como e Confcooperative Varese. L'assemblea presieduta dal Presidente di Confcooperative Varese Massimo Galli, a cui ha partecipato il Presidente di Confcooperative Maurizio Gardini, ha eletto il nuovo Consiglio Interprovinciale, i delegati per la partecipazione all'assemblea regionale del prossimo 9 dicembre, e Mauro Frangi alla presidenza di Confcooperative Insubria. "Senza fretta e senza indugio , insieme a Mauro Frangi e a Confcooperative Como, è così che abbiamo lavorato dopo la nascita del Centro servizi unico Eureka SerCoop - ha esordito Massimo Galli aprendo l'assemblea - le nostre sono due province contigue non solo geograficamente con un tessuto cooperativo molto simile". "Questa assemblea che sancisce la nascita di Confcooperative Insubria, garantisce alle cooperative di questo territorio, assistenza, tutela, servizi e rappresentanza più autorevole, forte ed efficiente già da adesso e soprattutto in futuro" ha chiosato Galli. novembre 2014 "Oggi celebriamo un grande sforzo e un grande impegno, nell'innovare il nostro modello di rappresentanza e di servizi che diventa più leggero, partecipato ed efficiente - ha affermato Frangi - in tempi di crisi le cooperative giustamente chiedono di più all'Associazione, ma l'Associazione non può chiedere di più alle cooperative". "Confcooperative Insubria nasce per fare di più e meglio in favore delle imprese aderenti e dello sviluppo dell'economia cooperativa sui nostri territori - ha proseguito Frangi dobbiamo essere soggetti protagonisti dell'innovazione e non resistenza al cambiamento, attraverso una strategia di sviluppo comune, le cui priorità sono il risultato della condivisione convinta tra gli attori e non il prodotto di una partita a braccio di ferro in cui contano solo i muscoli". "Dobbiamo generare una nuova idea di sviluppo - ha aggiunto Frangi pensando alla crescita senza più disgiungerla dalle persone, dai luoghi e dalle comunità". "Il primo asse di impegno per Confcooperative Insubria non può che essere rappresentato dalla capacità di accompagnare effettivamente le imprese aderenti lungo la strada dello sviluppo competitivo e della modernizzazione - ha sottolineato ancora Frangi - dobbiamo accrescere la capitalizzazione delle imprese, migliorare l'integrazione consortile e di rete tra le cooperative, accrescere l'integrazione tra la cooperazione di credito e la cooperazione degli altri settori, accrescere le capacità manageriali dei nostri dirigenti, puntare tutto sulla qualità cooperativa, respingendo con forza esempi e realtà che deviano dall'esperienza della cooperazione autentica". “Una rappresentanza rinnovata è una rappresentanza in grado governare i cambiamenti e non subirli. È in grado di fare prima e bene ciò che è più opportuno per la tutela degli interessi che legittimamente rappresenta. Abbiamo la possibilità di riscoprire in un nuovo equilibrio la nuova missione dell'Organizzazione, una Organizzazione dei cooperatori prima ancora delle cooperative. Spero, anzi sono convinto, che nessuno di voi esca dall'assemblea pensando di aver fatto un atto formale - ha rimarcato nel suo intervento il presidente nazionale di Confcooperative, Maurizio Gardini”. 2 supplemento di Italia Cooperativa novembre 2014 Gorla, Maurizio Martegani, Domenico Pietrantonio, Mario Sacco e Carmelo Portelli della circoscrizione di Varese. PAVIA CONFCOOPERATIVE PAVIA VERIFICA PERCORSO DELL’ULTIMO BIENNIO “Ho trovato nella relazione di Frangi - ha aggiunto Gardini l'essenza di ciò che significa per noi la Confcooperative. Il movimento cooperativo che oggi si candida con generosità a un protagonismo sano perché questa è la scelta che, se vogliamo dare una spinta al cambiamento di questo Paese, non possiamo pensare che spetti sempre agli altri, alla politica, alle istituzioni e finanche alla chiesa. Dobbiamo riscoprire il protagonismo dei cittadini attraverso due aspetti fondamentali: la solidarietà e la sussidiarietà”. L'assemblea ha eletto i 40 componenti del consiglio interprovinciale, che riunitosi subito dopo ha provveduto ad eleggere 4 vicepresidenti, Michele Borzatta (Vicepresidente delegato per il territorio di Como), Massimo Galli (Vicepresidente delegato per il territorio di Varese), Daniele Giani (Vicepresidente), Bruno Mazza (Vicepresidente) ed i componenti del Consiglio di Presidenza, Alberto Brusa Pasquè, Aldo Montalbetti, Francesca Paini, Stefano Panzetta, Gianluigi Pozzoli, Barbara Trebbi. Questi i componenti del Consiglio Interprovinciale di Confcooperative Insubria. Barni Luca, Bernasconi Marina, Borella Emilio, Borzatta Michele, Boschini Jacopo, Brunati Carlo, Brusa Pasque' Alberto, Consegni Luigi, Corbella Alfonso, Cova Paolo, De Marco Floriana, Di Ronco Giancarlo, Dolci Matteo, Frontini Teodoro, Galli Massimo, Ghisellini Mauro, Giani Daniele, Latini Renato, Luoni Francesco, Mazza Bruno, Minotti Mauro, Montalbetti Aldo, Monti Giancarlo, Nichele Rita, Novati Emilio, Paini Francesca, Panzetta Stefano, Pavoni Flavio, Pellegatta Fabio, Pigni Giovanni, Pontiggia Giovanni, Pozzoli Gianluigi, Rovaglia Alfredo, Savogni Luisa, Servettini Marco, Tagliabue Fausto, Tambini Patrizio, Trebbi Barbara, Trezzi Angelo, Villani Lucia. Sono infine stati costituiti i comitati provinciali di Como e di Varese (composti da 5 componenti ciascuno). Luigi Colzani, Pierantonio Ferrari, Luciano Larghi, Federica Sciaini, Martino Villani dalla circoscrizione di Como e Sergio IL Il 24 ottobre, presso l’Aula Magna del Centro Servizi Formazione di Pavia, l’Assemblea Provinciale di Confcooperative Pavia ha verificato il percorso compiuto negli ultimi due anni, nei quali l’associazione, con il sostegno di tutta l’organizzazione nazionale e regionale, è riuscita nell’azione di risanamento e rilancio delle attività. Il Presidente di Confcooperative Pavia Giancarlo Bravi ha svolto una ampia relazione sul lavoro svolto dall’Unione Provinciale dal marzo 2012 - inizio del mandato – sia per la rappresentanza politico-sindacale e la promozione del movimento cooperativo sul territorio. Nell’alveo dei dettami della conferenza organizzativa è stata presentata l’evoluzione dei rapporti di stretta collaborazione tra i centri servizi di Brescia e Pavia. Bravi ha rivolto un ringraziamento particolare ai consiglieri che “con lo spirito di una vera e propria mission si sono assunti il non semplice impegno di risollevare le sorti della nostra Unione Provinciale, patrimonio di tutte le cooperative che si riconoscono nei nostri valori e nelle difese degli elementi fondanti della cooperazione”. Alla presenza di numerosi delegati delle cooperative associate Bravi ha ringraziato per la presenza: il Vice Presidente di Confcooperative e Presidente di 3 supplemento di Italia Cooperativa novembre 2014 Confcooperative Lombardia Maurizio Ottolini, il Direttore di Confcooperative Lombardia Enrico De Corso, l’ex Direttore di Confcooperative Lombardia ed ex Delegato confederale per Pavia Aldo Pezzoni, il Presidente ed il Vice Presidente di Confcooperative Brescia Marco Menni e Valerio Luterotti. Le relazioni di Mattia Affini, Mauro Quatela, Marco Bollani e Giuliana Baldin, delegati di Confcooperative Pavia ai vari tavoli istituzionali territoriali, hanno evidenziato il positivo lavoro di rappresentanza a favore delle cooperative e dei cooperatori. Nella sua ampia relazione il Presidente di Confcooperative Lombardia Maurizio Ottolini ha ricordato le sfide che la cooperazione deve oggi affrontare nel difficile momento economico, politico e sociale. Ottolini ha sottolineato “l’importanza dei valori espressi dalla cooperazione che sono i medesimi che si identificano dei dettami della nostra Costituzione, da cui bisogna ripartire per trasmettere etica e spirito d’iniziativa alle giovani generazioni.” Il Presidente di Confcooperative Brescia Marco Menni ha richiamato il valore della vicinanza territoriale di Confcooperative verso le imprese cooperative associate. Nella parte assembleare straordinaria è stato approvato all’unanimità il nuovo statuto dell’Unione provinciale pavese. Sono stati inoltre eletti i delegati alla assemblea regionale. Confcooperative Pavia attualmente associa circa 90 cooperative, facendo registrare complessivamente un volume di fatturato di 120 milioni di Euro, circa 4.000 soci complessivi e 2.300 lavoratori. LECCO- SONDRIO ASSEMBLEA INTERPROVINCIALE CELEBRATA IL 15 NOVEMBRE Si è tenuta sabato 15 novembre l’assemblea interprovinciale di Confcooperative Lecco e Sondrio, prima seduta congiunta delle associate delle due unioni territoriali che ormai da alcuni anni hanno intrapreso un percorso di collaborazione che le porterà a breve alla costituzione di un’unica unione interprovinciale. L’assemblea, convocata ufficialmente per l’elezione dei delegati per l’assemblea regionale del prossimo 9 dicembre chiamata alla modifica dello statuto del livello regionale, è stata l’occasione per riflettere sul percorso comune fin qui intrapreso dalle due unioni provinciali, sulla specificità della formula cooperativa in un contesto socioeconomico che ha privilegiato fino ad ora altri modelli di fare impresa e sulle sfide che la cooperazione è chiamata a raccogliere e che sta già raccogliendo in questa fase di crisi più strutturale che congiunturale. L’intervento di Gabriele Marinoni, presidente di Confcooperative Lecco si è focalizzato su una fotografia della consistenza delle due organizzazioni provinciali e della loro rappresentatività sui corrispondenti territori di riferimento. I numeri hanno evidenziato come le due unioni provinciali, pur se piccole rispetto ad altre analoghe realtà, siano comunque significativamente presenti in alcuni settori delle rispettive economie provinciali. Se Confcooperative Lecco è particolarmente presente nel settore della cooperazione sociale ed in quella edilizia, Confcooperative Sondrio associa la maggioranza delle cooperative operanti nella settore della cooperazione sociale ed agricola con particolare riferimento ai settori lattiero-caseario e ortofrutticolo. I numeri lasciano comunque intravedere, soprattutto nel territorio di Lecco, ampi margini di crescita. Marinoni si è inoltre soffermato sui processi di aggregazione e di fusione di molte associate di Lecco e Sondrio in atto o portati a termine in questi ultimi anni, a partire dai centri servizi delle due unioni provinciali.. Il prof. Francesco Varanini, scrittore e studioso di management, si è soffermato sulla figura del manager di impresa, spesso chiamato non tanto ad essere al servizio e a sovraintendere alla produzione di beni o di servizi e quindi alla valorizzazione del lavoratore, ma piuttosto all’estrazione del valore aggiunto da corrispondere agli investitori. Il modello cooperativo è diverso in quanto presuppone la 4 supplemento di Italia Cooperativa convergenza degli interessi dei vari stakeholder in modo equilibrato fra le varie istanze. Maurizio Ottolini, presidente di Confcooperative Lombardia, ha ripreso il tema del management dell’intervento del prof. Varanini, sottolineando come il manager cooperativo debba distinguersi rispetto all’analoga figura delle ordinarie imprese di capitale per la sua sensibilità, qualità assolutamente necessaria rispetto agli altri contesti imprenditoriali. Il ruolo della cooperazione, ha concluso Ottolini, nell’attuale contesto di crisi è quello di mantenere l’occupazione e di reagire proattivamente attivando forme di collaborazione fra le singole cooperative (reti di impresa, etc.) e a livello della Confederazione promuovendo la riorganizzazione della stessa soprattutto nei territori ove è più debole la sua presenza (meridione d’Italia) o laddove i numeri siano limitati (piccole unioni quali sono quelle di Lecco e Sondrio). Attilio Tartarini, presidente di Confcooperative Sondrio, ha concluso l’assemblea con la sua parte formale di nomina dei delegati per l’assemblea regionale, sottolineando comunque gli sforzi che le Unioni di Lecco e Sondrio stanno compiendo per poter offrire la migliore risposta possibile ai bisogni manifestati dalle associate e, nuova sfida per il settore agricolo, anche ai soci conferenti delle cooperative agricole. BRESCIA ASSEMBLEA DI CONFCOOPERATIVE BRESCIA Quattro temi di grande portata e impatto, analizzati dal punto di vista tecnico e commentati dal punto di vista politico, sono stati al centro dell’Assemblea di Confcooperative Brescia di venerdì 21 novembre, che ha visto una platea numerosa e attenta. Dopo l’elezione dei delegati all’Assemblea Regionale del prossimo mese di dicembre e un’introduzione di don Angelo Chiappa si è parlato di legge di stabilità con Manuele Zanardi e Valerio Luterotti, di riforma del terzo settore con Massimo Olivari e Valeria Negrini, di jobs act con Gianluca Geromel e Valeria Negrini e di riforma degli appalti pubblici con Pietro Moro e Paolo Foglietti. Grande attenzione da parte di Confcooperative Brescia a questi argomenti, alcuni ancora in fase di definizione, che sicuramente avranno un impatto notevole sulle cooperative che non devono essere soffocate dalla situazione. Il Presidente Marco Menni ha ricordato che oltre alle difficoltà di natura economico - finanziaria, le cooperative sono chiamate a ristabilire patti di natura fiduciaria tra clienti e fornitori e a ripensare al problema delle reti di aggregazione con le imprese. novembre 2014 “ L’assemblea è stata occasione - ha concluso il Presidente per dire alle cooperative aderenti che di fronte all’evoluzione normativa in atto Confcooperative Brescia è attrezzata per elaborare approfondimenti e affiancarle nel recepimento e nella gestione di tutte le novità e degli adempimenti conseguenti” . BERGAMO ANCORA IN CRESCITA GLI OCCUPATI NELLE COOPERATIVE BERGAMASCHE Relazione di Guerini all’Assemblea di Confcooperative Torna a essere positivo il saldo tra cooperative cessate e nuove aderenti a Confcooperative Bergamo: il dato relativo è emerso all’assemblea annuale tenutasi lunedì 24 novembre alla sede in via Serassi. Al 31 dicembre 2013 le cooperative aderenti sono 327 e «per la prima volta da alcuni anni – ha commentato il presidente Giuseppe Guerini - nel 2014 il saldo tra cooperative cessate e nuove aderenti è tornato a essere positivo». Anche sul fronte dell’occupazione ci sono buone notizie: «Siamo passati da poco meno di 8 mila occupati del 2010, agli attuali 8.400 - ha detto Guerini -. A fronte di uno scenario così difficile ci sono infatti cooperative che continuano a crescere e ad assumere personale, investono in innovazione e qualità, qualificano il proprio lavoro, investendo in servizi propri nei settori della cura e diventando partner affidabili dei loro committenti pubblici e privati, intraprendendo anche la strada dell’internazionalizzazione». 5 supplemento di Italia Cooperativa novembre 2014 previsti nella bozza della nuova Legge di Stabilità, affermando però anche che “Questo tipo di misure non possono incidere in modo strutturale sul cambiamento di cui ha bisogno il paese è sarebbe invece necessario ed auspicabile invece abbandonare la logica dei tagli di lineari per cominciare finalmente una riforma strategica della Pubblica Amministrazione basata su criteri di efficienza e valorizzazione delle potenzialità locali”. Riguardo, infine, al posizionamento della rappresentanza nello scenario di aggregazioni tra le unioni cooperative regionali, Confcooperative Bergamo conferma «la sua struttura e una solidità per rimanere in piedi da soli – ha detto Guerini – anche se allo stesso tempo dobbiamo capire che tipo di scenario si sta realizzando in relazione anche al cambiamento strutturale di Province e Camere di commercio. E un domani potremmo anche pensare di diventare un polo aggregatore di una piattaforma orobico-pedemontana. Intanto, ritengo che vadano valorizzate le sinergie tra Confcooperative e le eccellenze provinciali, come le realtà di Solco e delle Acli». Al termine dell’assemblea si è tenuto il seminario dal titolo «Mercato unico dei servizi: il recepimento della nuova direttiva Europea sugli appalti pubblici. Un’occasione per qualificare il mercato pubblico e per la crescita delle imprese cooperative». Sono stati inoltre eletti i delegati all’Assemblea regionale ed è stato approvato il nuovo statuto provinciale. LOMBARDIA OTTOLINI: POSITIVO IL METODO DI REGIONE LOMBARDIA, MA NO AI TAGLI LINEARI IPOTIZZATI DAL GOVERNO Il Presidente di Confcooperative Lombardia all’incontro del Tavolo di segreteria del Patto per lo sviluppo del 27 ottobre sulla manovra di bilancio 2015/2017 Il Presidente di Confcooperative Lombardia Maurizio Ottolini è intervenuto all’interno dell’incontro del Tavolo di Segreteria del Patto per lo Sviluppo di Regione Lombardia esprimendo insieme alle altre parti sociali coinvolte apprezzamento per le misure per le imprese in tema di riduzione di imposte e sostegno tramite incentivi Nel corso dell’incontro il Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni ha presentato la Manovra di Bilancio 20152017 di Regione Lombardia condiviso con il tavolo di segreteria del patto per lo sviluppo “una serie di richieste al Governo: introdurre fin da subito i costi standard, rivedere la distribuzione dei tagli all'interno dei singoli comparti della Pubblica amministrazione, non applicare una logica di tagli lineari basati su Pil e popolazione, ma su parametri di efficienza”. Il confronto sulla manovra al bilancio è in corso anche nella I^ Commissione del Consiglio Regionale (Programmazione e Bilancio) a cui Alleanza Cooperative Italiane Lombardia ha ugualmente trasmesso le proprie osservazioni e proposte. EUROPA OTTOLINI: “DAL PARLAMENTO EUROPEO UNA NUOVA E CONCRETA INIZIATIVA PER LA COOPERAZIONE” Approvato un progetto pilota in tema di workers buyout / rilevazione di imprese in crisi da parte dei lavoratori La plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo il 22 ottobre scorso ha approvato in via definitiva, nell’ambito della votazione sul bilancio 2015, l'emendamento presentato dall’Onorevole Patrizia Toia per avviare un progetto pilota che ha l’obiettivo di facilitare e sostenere la creazione di cooperative di lavoratori per rilevare aziende in fallimento o senza successore nella proprietà con uno stanziamento complessivo di 500.000 Euro. Il Presidente di Confcooperative Lombardia Maurizio Ottolini ha affermato “siamo soddisfatti per il lancio di questa iniziativa sperimentale e fiduciosi che dopo le dovute fasi di monitoraggio e valutazione una linea di finanziamento di questo tipo possa diventare 6 supplemento di Italia Cooperativa strutturale al pari di altre iniziative come Erasmus ed Erasmus +” Questo progetto pilota vuole anche contribuire a sensibilizzare imprenditori, lavoratori, così come sindacati, associazioni imprenditoriali, organizzazioni del lavoro e autorità pubbliche circa il valore aggiunto di questa opzione per il trasferimento della proprietà delle imprese e la partecipazione dei lavoratori. AGROALIMENTARE #CAMPOLIBERO, AGRINSIEME: "L'ITALIA RIPARTA DALL'AGROALIMENTARE... ...ecco il cambio di rotta per ridare competitività al comparto ed al sistema Paese” Liberarsi in primo luogo dai "falsi miti" che connotano una immagine del comparto agricolo, oscurando altri pezzi di verità che si preferisce non mettere in luce. E poi superare oneri e costi della burocrazia, eliminare le strutture intermedie, aumentare la dimensione economica delle imprese, creare una agenzia per l'internazionalizzazione dell'agroalimentare. Misure che hanno tutte un unico comune denominatore: liberare risorse utili per dare linfa alle imprese attraverso investimenti finalizzati alla crescita e allo sviluppo del comparto. novembre 2014 "Siamo fermamente convinti - ha dichiarato il coordinatore di Agrinsieme Mario Guidi - che è proprio facendo leva sui suoi veri punti di forza che l'agroalimentare, in questa fase delicata, può essere determinante per l'economia italiana. C'è un enorme potenziale di crescita sui mercati internazionali, ma la forza del brand del made in Italy non è oggi supportata da una produzione e distribuzione altrettanto solide". Come è stato messo in luce nel Rapporto Agrinsieme-Nomisma "Operazione verità" presentato, nonostante le esportazioni agroalimentari italiane abbiano registrato una crescita negli ultimi 10 anni, la quota di mercato detenuta dall'Italia a livello mondiale è diminuita dal 3,3% al 2,6%. E se gli scambi commerciali a livello internazionale dei prodotti agroalimentari sono triplicati, paesi come Cina e Brasile sono cresciuti a ritmi molto più veloci del nostro. Per fortuna la domanda alimentare all'estero è in continua crescita. Se da un lato ci sono buone potenzialità di sviluppo tutte da cogliere, dall'altro le inefficienza di sistema sono altrettanto numerose e radicate. Ecco perché se davvero si vuole posizionare l'agroalimentare al centro del sistema economico e sociale, non è sufficiente secondo Agrinsieme dare attuazione soltanto ad interventi specifici del settore. "È quanto mai imprescindibile - spiega Guidi - un vero e proprio cambio di rotta per la sostenibilità e la continuità dell'agroalimentare italiano. Un cambio di rotta che faccia leva su un mix di scelte di contesto, macroeconomiche, logistiche, infrastrutturali ed ambientali". Alcuni esempi: in Italia il costo dell’autotrasporto è in media di 1,59 € a chilometro, in Germania 1,35 € e in Francia 1,32. Il costo dell’energia elettrica per uso industriale in Italia è superiore del 30% rispetto alla media europea. Notevoli anche i costi e i ritardi dovuti alla burocrazia: emblematico il numero dei giorni necessari per esportare via nave, che vanno dagli 8 del Regno Unito ai 9 della Germania, ai 10 di Francia e Spagna, per finire con i 19 giorni necessari per l'Italia. È questa la strada che le organizzazioni riunite in Agrinsieme (Confagricoltura, Cia e Alleanza delle cooperative Agroalimentari) hanno illustrato il 18 novembre all'Auditorium della Conciliazione di Roma nel corso di un confronto con cinque esponenti del governo: il Ministro delle Politiche del Lavoro Giuliano Poletti, delle Politiche Agricole Maurizio Martina, della Salute Beatrice Lorenzin, dell'Ambiente Gianluca Galletti e con il vice Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. Necessario inoltre che vengano realizzati interventi, radicali e coraggiosi, nell'ambito del settore pubblico. C'è una complessità di soggetti che a vario titolo sono impegnati nel supporto al sistema agricolo e agroalimentare: il Ministero delle politiche agricole, le Regioni, gli altri Ministeri, insieme ad una serie di strutture intermedie, ossia di soggetti che un tempo svolgevano una funzione pubblicistica, ma che oggi appaiono superate e rappresentano spesso solo un onere in termini di costi sulle aziende e di appesantimento burocratico, facendo perdere ancora una volta competitività ed opportunità di mercato alle imprese agroalimentari. 7 supplemento di Italia Cooperativa Altrettanto necessari appaiono poi gli interventi sul mercato del lavoro, cominciando dallo snellimento degli adempimenti amministrativi per la gestione dei rapporti di lavoro stagionali e di breve durata. Infine, c'è la strada maestra delle aggregazioni, che è uno dei pilastri su cui fonda il cambio di rotta tracciato da Agrinsieme. Le imprese che operano nel comparto alimentare sono troppo piccole. La superficie media delle imprese agricole italiane non supera gli 8 ettari ed è tre volte inferiore a quella della Spagna (24 ettari) e molto di sotto a quella di Francia (54) e Germania (56). Anche questo costituisce un forte limite nel momento in cui proprio alla dimensione aziendale sono correlate una serie di elementi centrali per la competitività delle imprese, in primis le capacità finanziarie e di investimento e la possibilità di rispondere ai volumi richieste da grandi piattaforme logistiche e distributive. Il tessuto produttivo dell'agroalimentare italiano è troppo frammentato ed è per questo che Agrinsieme punta su un'agricoltura che opera in logiche di aggregazione e di filiera, sia consolidate sia nuove. Alcuni recenti dati elaborati dalla Commissione europea hanno dimostrato che nei Paesi in cui è maggiore la quota di mercato detenuta dalle cooperative agroalimentari, maggiore è anche il livello dei redditi degli agricoltori. In questo contesto, in Italia la cooperazione agroalimentare italiana svolge un ruolo di primissimo piano con quasi 6.000 realtà, 35 miliardi di euro di fatturato e quasi 100.000 occupati, veicolando circa il 38% della produzione agricola nazionale. "E da qui, da questo nuovo modello di agroalimentare proposto da Agrinsieme - conclude Guidi - che possono arrivare un forte impulso ed un contributo determinante per la ripresa economica e per il rilancio dell'intero sistema Paese" Documentazione: Rapporto Agrinsieme - Infografica Rapporto Agrinsieme – Sintesi Verità al confine con il mito - Le leve competitive WELFARE EUROPA E IMPRESE SOCIALI Guerini «Europa punti su welfare come leva per la crescita. Le imprese sociali danno lavoro a 14 milioni di persone. In Italia dalle cooperative welfare a 7 milioni di famiglie» novembre 2014 «Potenziare le politiche di welfare e delle politiche attive per l’occupazione, solo così l’economia sociale potrà liberare il proprio potenziale. È necessario un cambio di paradigma per l’Unione Europea, le risorse destinate ai beni comuni e alle politiche sociali siano considerati investimenti, non spesa. In Europa consumiamo il 50% del welfare mondiale. Le imprese sociali contribuiscono a realizzarne il 50% e danno lavoro a 14 milioni di persone. In Italia diamo servizi di welfare a 7 milioni di famiglie e creiamo occupazione per 400mila persone». Lo dice Giuseppe Guerini, portavoce dell’Alleanza Cooperative Sociali italiane e presidente di FedersolidarietàConfcooperative (9.650 cooperative sociali, 385mila soci, 375mila occupati di cui 35mila tra svantaggiati e disabili) intervenendo alla seconda giornata della Conferenza di Roma sull'economia sociale promossa dalla Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea. «Proponiamo di realizzare una “politica industriale europea” per lo sviluppo dell’economia sociale sui beni pubblici e i beni comuni che sono l’ambito principale per la crescita delle imprese sociali. Va livellato il campo di gioco, per permettere a tutti di giocare a parità condizioni». «La questione non può essere affrontata solo in base alle regole comunitarie sul diritto della concorrenza. Anche perché non crediamo che la fiscalità del non - profit sia distorsiva della concorrenza più di quanto non lo sia la normativa fiscale che ha incentivato molte grandi imprese ad insediarsi in Lussemburgo. La coesione sociale – conclude Guerini – è un fattore di sviluppo. Le organizzazioni dell'economia sociale, che perseguono una migliore “diffusione pubblica dei benefici”, sono indispensabili per costruire la dimensione sociale dell’Europa che vogliamo». Relazione Guerini conferenza di Roma 8 supplemento di Italia Cooperativa REGIONE LOMBARDIA RIFORMA DEL SISTEMA SOCIO SANITARIO Incontro con il Direttore Generale Daverio I Consigli Regionali di Federsolidarietà e FederazioneSanità Lombardia hanno incontrato lo scorso 29 ottobre il direttore generale della DG Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato della Regione Lombardia Giovanni Daverio per un confronto sul Libro Bianco sullo sviluppo del sistema sociosanitario in Lombardia e sulle prospettive che attendono le cooperative nel quadro della riforma. Il Presidente di FederazioneSanità Lombardia Luterotti ha evidenziato le potenzialità che il modello organizzativo cooperativo nel settore può offrire in termini di miglioramento della qualità dei servizi a fronte di una riduzione della spesa, chiedendo una maggiore concentrazione dei controlli sugli esiti anziché sui requisiti iniziali. Luterotti ha infine evidenziato il ruolo della cooperazione come soggetto privato con finalità pubblica. Il Presidente di Federsolidarietà Lombardia Minelli e il Consigliere Gollini hanno presentato quali possibili spazi concreti potrebbe avere la cooperazione sociale per contribuire al potenziamento della rete territoriale nel quadro della riforma sociosanitaria. Minelli in particolare ha avanzato la proposta che la cooperazione sia messa alla prova nella sperimentazione dei contenuti del libro bianco, relativamente alla attivazione del polo territoriale, in alcuni territori che potrebbero testare la riforma stessa. Daverio ha riaffermato l’importanza del sistema cooperativo tra mercato e socialità e rappresentativo sia dell’utenza che degli erogatori di servizi. Daverio si è soffermato sulla necessità, prevista dal libro bianco, che il territorio torni ad acquisire un ruolo centrale nel contesto sanitario, soprattutto sul tema della cronicità, troppo spesso oggi trattato con gli strumenti tipici della cura dell’acuzie con la conseguenza di generare costi impropri. Secondo il direttore generale Daverio è necessario che il territorio costruisca uno strumento paradigmatico che abbia la capacità e le caratteristiche della prossimità, della presa in carico multidimensionale del bisogno e della continuità di cura. Daverio si è inoltre soffermato sulla necessità di ripensare le RSA all’interno del sistema complessivo delle nuove aziende integrate per i servizi, per concentrare l’azione sulle fasce di popolazione anziana per le quali non è possibile intervenire con soluzioni domiciliari. novembre 2014 LEGGE STABILITA’ PREOCCUPAZIONE DEL FORUM DEL TERZO SETTORE PER LE TASSAZIONI SULLE FONDAZIONI BANCARIE Condivisione di Minelli Forum del Terzo Settore ha espresso preoccupazione sul passaggio della Legge di Stabilità che incrementa ulteriormente la tassazione a carico delle Fondazioni di origine bancaria con l’effetto di colpire le erogazioni delle Fondazioni in favore dei territori, della società civile e del terzo settore ed ha attivato una campagna in merito: #menotassepiùerogazioni. “In questo difficile momento, nel quale riscontriamo una contrazione del welfare nel settore pubblico – ha detto Massimo Minelli, presidente di Federsolidarietà Lombardia, la preoccupazione del Forum del Terzo Settore è da condividere. Le erogazioni delle Fondazioni di origine bancaria in questo momento di crisi hanno sostenuto anche le cooperative nei territori consentendo la sperimentazione di alcuni interventi sociali interessanti”. “Certamente come sostiene la campagna del Forum – ha concluso Minelli – esiste il rischio che, dopo la contrazione delle risorse pubbliche, vi sia anche quella delle risorse private restringendo di fatto le risposte ai bisogni sociali, agli interventi per la tutela dell’ambiente e del patrimonio artistico, alla promozione dell’attività artistica e culturale e all’innovazione scientifica”. IMPRESA SOCIALE IL FORUM TERZO SETTORE AL PARLAMENTO: BENE IL DDL DI RIFORMA DEL TERZO SETTORE MA PIÙ EQUILIBRIO Il Forum Nazionale del Terzo Settore, in audizione alla Commissione Affari Sociali della Camera, ha presentato le sue osservazioni ed emendamenti al testo del DDL di Riforma del Terzo Settore. 9 supplemento di Italia Cooperativa Il Forum Nazionale del Terzo Settore ha aperto le audizioni informali della XII Commissione "Affari Sociali" della Camera dei Deputati sul Disegno di Legge 2617 "Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del Servizio Civile universale". Con una panoramica ampia ed esaustiva di tutti gli articoli e temi della Riforma, la delegazione del Forum, guidata dal Portavoce Pietro Barbieri ha illustrato la posizione del Forum, nella sua qualità di parte sociale riconosciuta e di organismo di rappresentanza di oltre 75 organizzazioni nazionali di secondo e terzo livello, per un totale di circa 95.000 sedi territoriali. Confcooperative – Federsolidarietà ha offerto un contributo alla elaborazione delle osservazioni e proposte. “Stiamo seguendo – ha detto Massimo Minelli – presidente di Federsolidarietà Lombardia – con attenzione in particolare Il tema della evoluzione della impresa sociale. Nei primi mesi del nuovo anno, unitamente a Federsolidarietà nazionale, promuoveremo un momento di riflessione che possa offrire un contributo alla stesura della Legge di attuazione”. FEDERABITAZIONE 5 PROPOSTE PER L’ABITARE DEL FUTURO La federazione interviene nel confronto sul ddl del governo “Principi in materia di politiche pubbliche territoriali e trasformazione urbana” Un nuovo modello di produzione edilizia che non si limiti alla costruzione fisica dell’immobile ma contribuisca in modo determinante a realizzare un ecosistema dell’abitare ispirato a cinque principi 1. costruire comunità e non solo edifici, 2. favorire un abitare successivo alla costruzione, 3. considerare ogni luogo centrale, 4. accrescere il capitale sociale delle comunità, 5. consentire ai sistemi locali di adattarsi ai cambiamento. Federabitazione interviene nel confronto sul ddl del governo “Principi in materia di politiche pubbliche territoriali e trasformazione urbana” La federazione delle cooperative di abitazione aderente a Confcooperative valuta positivamente l’azione del Governo, che interviene dopo oltre 70 anni sulla materia urbanistica e del governo del territorio, riconquistando spazi di iniziativa allo Stato centrale, in un quadro nel quale la frammentazione e la disomogeneità delle legislazioni regionali, nonché delle regolamentazioni urbanistiche ed edilizie comunali, ha disarticolato sia il lessico che i principi delle politiche urbane e territoriali, con evidenti effetti negativi sulla sicurezza del territorio, sulla novembre 2014 tutela dell’ambiente e del paesaggio, sul grado di coesione sociale, sull’effettività degli strumenti di governo e, contestualmente, sulla qualità e sulla libertà dell’iniziativa privata. Federabitazione - Confcooperative ha costituito un gruppo di esperti, tra cui Paolo Galuzzi (Politecnico di Milano), Stefano Pareglio (Università Cattolica del Sacro Cuore), Piergiorgio Vitillo (Politecnico di Milano) con l’obiettivo di formulare riflessioni sul futuro della città contemporanea e di elaborare idee e proposte, da offrire al dibattito pubblico, sulla trasformazione urbana, sulle politiche pubbliche territoriali e sulle politiche dell’abitare, in particolare sociale. Sul contenuto del provvedimento del governo si evidenziano due lacune principali sulle quali sarà opportuno introdurre correttivi e integrazioni sulla base del dibattito che ora si sta avviando. Una prima lacuna riguarda il modello di sviluppo che il DdL assume a riferimento, e che – a nostro giudizio – non tiene conto del carattere strutturale della crisi che stiamo attraversando ormai da molti anni. Una seconda lacuna riguarda la natura degli strumenti che il DdL mette in campo, alcuni, peraltro, opportunamente ripresi dalle norme e dalla prassi. Si tratta però di strumenti che non affrontano - o non sono sufficienti per farlo – i radicali cambiamenti e mutazioni di prospettive che già interessano l’ambiente urbano, la tipologia di domanda abitativa e, in generale, l’evoluzione del tessuto socio - economico delle nostre città. In sintesi, le cooperative di abitazione, interpretando una sensibilità e una diffusa conoscenza delle aspettative delle comunità nelle quali operano, propongono di introdurre un principio innovativo: costruire le politiche urbane – per le quali il DdL si orienta correttamente sul rinnovo urbano e sulla residenza sociale – ponendo radicalmente al centro i bisogni e le aspettative dei cittadini. Ciò significa che le iniziative di trasformazione devono generare esternalità positive, ossia contribuire in modo effettivo e misurabile alla costruzione della città pubblica, rafforzando la concorrenzialità tra operatori, premiando la qualità complessiva degli interventi, sperimentando forme operative di partecipazione dei cittadini nella definizione e, talora, nella gestione degli interventi. Il tema della riforma urbanistica è stato oggetto anche del Convegno “l’abitare futuro” che si è svolto lo scorso 14 novembre alla Triennale di Milano in occasione della manifestazione UrbanPromo 2014. I lavori del convegno sono stati aperti dalla relazione di Alessandro Maggioni, presidente FederabitazioneConfcooperative dal titolo "Costruire comunità". 10 supplemento di Italia Cooperativa Successivamente hanno preso parola i componenti del gruppo di esperti della federazione Paolo Galuzzi, Stefano Pareglio, Piergiorgio Vitillo che hanno illustrato i principi e gli strumenti per l’abitare del futuro. A seguire sono intervenuti Ada Lucia De Cesaris Vicesindaco, assessore all’Urbanistica del Comune di Milano ed Enrico Seta responsabile della Segreteria Tecnica del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. NUOVE COOPERATIVE COOPERATIVE PER LO STARTUP COOPERATIVE TRA GIOVANI E DONNE D Confcooperative ha avviato un progetto che ha l’obiettivo di promuovere lo start up di giovani under 35enni e prevede fino a 50.000 € di finanziamento e coperture fino all’80% delle garanzie. Confcooperative, Federcasse BCC, Fondosviluppo e Cooperfidi Italia (con le controgaranzie rilasciate dal Fondo Centrale di Garanzia), hanno messo a punto una linea finanziaria per le start – up cooperative giovanili e femminili. Le neo cooperative che richiederanno il finanziamento saranno assistite dalla rete dei servizi territoriali di Confcooperative e da Cooperfidi Italia. Possono beneficiare dei finanziamenti tutte le cooperative nate da non più di 12 mesi (alla data di presentazione della richiesta), in cui la maggioranza dei soci è costituita da giovani (under 35) o donne (indipendentemente dall’età). Le strutture territoriali di Confcooperative sono a disposizione per tutti i necessari approfondimenti. EXPO 2015 PRESENTAZIONE AL PARLAMENTO EUROPEO DEL PADIGLIONE DELLA SOCIETÀ CIVILE A EXPO MILANO 2015 Nell’ambito del semestre di presidenza italiana della UE, Fondazione Triulza presenterà il Padiglione della Società Civile a Expo Milano 2015 al Parlamento Europeo a Bruxelles martedì 2 dicembre. Interverranno esponenti di Fondazione Triulza, della società Expo 2015 SpA e rappresentanti istituzionali del Parlamento Europeo e della Commissione Europea. novembre 2014 Expo Milano 2015 sarà la prima Esposizione Universale con un padiglione dedicato alle organizzazioni nazionali e internazionali della Società Civile: Cascina Triulza. L’evento è organizzato in collaborazione con l’On.Patrizia Toia. EXPO 2015 CASCINA TRIULZA, PADIGLIONE DELLA SOCIETÀ CIVILE DI EXPO MILANO 2015, PRESENTA IL PROGRAMMA CULTURALE: 254 GLI EVENTI GIÀ INSERITI NEL PALINSESTO Cascina Triulza, il Padiglione della Società Civile di Expo Milano 2015, ha presentato negli spazi di Expo-Gate a Milano l’anteprima del suo programma culturale. Al 20 di novembre sono già 60 le organizzazioni che hanno sottoscritto l’accordo con il Padiglione per presentare i loro progetti e 254 sono gli eventi inseriti nel palinsesto, circa un terzo delle iniziative che Cascina Triulza prevede di ospitare nei suoi spazi durante i 6 mesi di Expo Milano 2015. In particolare sono già previsti 56 incontri nell’auditorium, 145 workshop e laboratori e 53 spettacoli ed animazioni all’aperto. Cascina Triulza, uno dei padiglioni più ampi di Expo Milano 2015, mette a disposizione delle organizzazioni partecipanti 720 metri quadri dedicati ad area espositiva, circa 1300 metri quadri per eventi esterni nella corte della Cascina e 700 metri quadri nell’area del Mercato, oltre ad un auditorium di 200 posti e due sale workshop con circa 150 posti. “Il programma culturale di Cascina Triulza si sviluppa intorno a sette assi tematici che abbiamo individuato per declinare il tema generale del Padiglione della Società Civile, “Energies to change the world” – afferma Sergio Silvotti, Presidente di Fondazione Triulza - Intorno a questi ruotano le iniziative di Cascina Triulza, in un palinsesto costruito dal basso, raccogliendo e valorizzando le idee e le proposte della società civile e del Terzo Settore. Fin dall’inizio abbiamo 11 supplemento di Italia Cooperativa scelto di seguire un percorso partecipato e inclusivo, con l’obiettivo di dare spazio e voce a realtà grandi e piccole, ad una pluralità di temi e racconti e ad esperienze concrete”. In linea con questo obiettivo è stata lanciata il 20 novembre scorso la terza Call Internazionale di Idee per permettere ancora ad altre realtà della Società Civile di proporre iniziative per arricchire il Programma Culturale di Cascina Triulza. Gli assi tematici del palinsesto del Padiglione della Società Civile sono: Produzione e stili di vita per uno sviluppo di qualità; Dar voce a chi non ha voce; La responsabilità sociale dell’arte; Giovani creativi e proattivi; Cittadini custodi dei beni comuni; Vivere e convivere nelle comunità locali e globali; Profit, no profit, istituzioni: nuove alleanze per il futuro. Durante l’incontro sono stati illustrati sette progetti, uno per ciascun asse tematico, da parte di altrettante organizzazioni che già hanno confermato la loro presenza a Cascina Triulza. Altroconsumo con il progetto Sapore del Sapere: laboratori didattici di educazione e sicurezza alimentare e sulle filiere del riso e del caffè, che guidino a un consumo alimentare più consapevole; la Fondazione We World Onlus con EXPONI le tue idee!: una competizione educativa nazionale rivolta a studenti delle scuole superiori italiane, insegnanti, genitori e volontari sui temi al centro di EXPO Milano 2015 “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”; Arte In Fiera con Heart, Earth, Art: installazione artistico artigianale interattiva in legno, ferro, tessuto, vetro e ceramica, per raccontare le esperienze di un territorio attraverso i sensi; AVIS Lombardia con AVIS per EXPO. Nutriamo la vita!: tutti i visitatori di Cascina Triulza potranno fare un test per conoscere il proprio stile alimentare e ricevere consigli mirati da Nutrition Foundation of Italy, insieme alla quale AVIS ha realizzato uno studio sulle abitudini alimentari; Legambiente per con La sfida dei cambiamenti climatici: un convegno internazionale per riflettere e discutere sulle politiche, le strategie e le azioni per contrastare il cambiamento climatico, con lo sguardo alla XXI edizione della COP, Conference of Parties on climate change, di Parigi; ma anche una mostra e un gioco virtuale per accrescere nei visitatori la consapevolezza sul tema; ARCS - Arci Cultura e Sviluppo, con Networking Energies, sinergie innovative in azione: partendo dal racconto degli interventi di ARCS a Cuba e in Camerun, il pubblico di Cascina Triulza sarà coinvolto in dimostrazioni pratiche sulle principali tecnologie eco-sostenibili e sui prodotti innovativi utilizzati per novembre 2014 garantire accesso al cibo sano e all’acqua in questi paesi; Consorzio CGM con La settimana dell’impresa sociale: workshop, presentazioni e spettacoli per stimolare la partecipazione attiva dei cittadini nella risposta ai problemi sociali, sottolineando la relazione tra cooperazione sociale, bene comune e crescita socio-economica sostenibile. “E’ con soddisfazione – ha detto Massimo Minelli – Vicepresidente di Confcooperative Lombardia – che registriamo la presenza nel palinsesto del programma culturale di significative iniziative del mondo cooperativo. Confcooperative si impegna a favorire un ampliamento della partecipazione delle nostre imprese alle quali viene data una opportunità straordinaria di visibilità all’interno di un circuito mondiale”. Alla presentazione del Palinsesto di Cascina Triulza, Padiglione della Società Civile di Expo Milano 2015, sono intervenuti Giacomo Biraghi, Digital and Media PR Expo 2015 S.p.A. e Fosca Nomis, Participants Division - Non Official Participants Coordinator Expo 2015 S.p.A. AGROALIMENTARE GRANA PADANO, VIA AL TOUR GASTRONOMICO CON “GUSTA LA QUALITÀ” Nelle piazze e nei punti vendita delle province lombarde fino al 22 dicembre, poi di nuovo da febbraio a marzo Un vero e proprio tour per far scoprire ai consumatori le qualità di un prodotto di eccellenza dell’agroalimentare italiano come il Grana Padano. È quello che il consorzio ha avviato nel mese di novembre e che proseguirà fino al 22 dicembre nelle piazze e nei punti vendita selezionati delle province lombarde. L’iniziativa, in collaborazione con Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia, prevede la partecipazione anche dei consorzi partner del Miele Varesino e dei Vini dell’Oltrepò Pavese e di San Colombano. Milano, Pavia, Lodi, Varese, Cremona, Mantova e Brescia sono le province dove verranno allestiti gli spazi dedicati al Grana Padano: nelle piazze sarà posizionato un truck il cui allestimento illustrerà la storia, la tradizione, ma anche l’innovazione e la qualità che contraddistinguono il Grana Padano Dop, mentre nei punti vendita saranno allestiti dei corner dove tutti gli appassionati potranno chiedere informazioni e approfondire la conoscenza, anche attraverso attività interattive, di Grana Padano e degli altri prodotti lombardi presenti. 12 supplemento di Italia Cooperativa «Anche quest’anno abbiamo voluto scendere in campo con il sostegno di Regione Lombardia e delle Camere di Commercio lombarde per andare ad incontrare e conoscere i nostri amici consumatori, che ci danno fiducia e che meritano attenzione – ha spiegato il direttore generale del consorzio Grana Padano, Stefano Berni –. Saremo presenti in numerose località proprio per ascoltarli, condividere la loro passione per il buon gusto e per informarli su tematiche di cui non si parla mai abbastanza. Coglieremo l’occasione di Expo 2015 per trattare, in vari modi, del cibo in relazione a cultura, energia, nutrizione, rispetto delle tradizioni, ricerca, innovazione tecnologica della filiera, importanza dell’origine delle materie prime etc. Saranno momenti divertenti, dove mettersi in gioco attraverso concorsi o educational mirati e dove degustare Grana Padano abbinato ad altri prodotti del territorio come i vini dell’Oltrepò Pavese e di San Colombano o il miele varesino Dop. Un tour tutto da gustare». «Sarà un appuntamento utile e importante – conclude Berni per ribadire come la qualità sia il valore prioritario per i produttori di Grana Padano e quanto il Consorzio lavori per affermare in ogni momento l'eccellenza di questo formaggio che nulla ha a che fare con le imitazioni o le scimmiottature di cui troppo spesso si sente parlare». «L’iniziativa che Regione Lombardia insieme a Unioncamere sostiene anche quest’anno è un veicolo che riteniamo interessante per promuovere il Grana Padano Dop, insieme ad altri grandi prodotti lombardi, dai vini al miele, in un accompagnamento enogastronomico largamente apprezzato – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianni Fava -. Anche la modalità del tour nelle più rappresentative piazze della Lombardia è un veicolo per avvicinare produzioni di antica tradizione con la recente Dop del miele varesino, ed è una strada per avvicinare il territorio ai cittadini». «Se durante Expo 2015 la missione della Lombardia, sostenuta peraltro dall’Unione europea che organizzerà con la Regione un importante congresso con i rappresentanti di tutte le Dop e Igp dell’Europa, vuole essere la tutela maggiore dei prodotti a marchio, è fondamentale partire da una sensibilizzazione dei consumatori di casa nostra» ha proseguito Fava. «Mentre nel mondo si susseguono scandali alimentari, le nostre produzioni tipiche sono un tesoro di qualità e serietà – ha commentato Francesco Bettoni, presidente di Unioncamere Lombardia –. È quindi opportuno recuperare il legame tra prodotti e persone che vivono sul territorio lombardo perché tutti possano meglio conoscerle, assieme alla loro storia e valore, per tutelarle e promuoverle, riportandole al loro giusto posto: non è un caso che il Grana Padano è prodotto principe tra le Dop italiane ed europee. novembre 2014 Con questo progetto le Camere di commercio lombarde e Regione fanno anche da traino alle altre produzioni tipiche, per recuperare quel rapporto con il territorio che i cittadini e le imprese ci chiedono, valorizzando in vista di Expo 2015, quel “Made in Italy” agroalimentare che tutti ci invidiano». Il progetto Gusta la Qualità si svolgerà tutti i week end fino al 22 dicembre, nelle piazze e nei punti vendita, e dal 7 febbraio all’8 marzo solo nei punti vendita. Durante gli eventi sarà possibile degustare, oltre al Grana Padano, anche il miele varesino Dop e i vini dell’Oltrepò Pavese e di San Colombano, con la possibilità inoltre di partecipare alle diverse attività d’intrattenimento in programma, compreso il concorso Instant Win “Gusta la qualità in tavola”, legato al consumo del Grana Padano, che metterà in palio oltre 300 premi per tutti coloro che lo acquisteranno. ECONOMIA LOMBARDA LOMBARDIA: BANCA ITALIA, ECONOMIA ANCORA DEBOLE NEL 2014 Pubblicato l’aggiornamento congiunturale dell’economia lombarda Nella prima parte del 2014 i segnali di recupero nell'andamento ciclico emersi nel corso del 2013 sono andati via via scemando. La domanda estera, che aveva costituito il principale sostegno all'attività delle imprese, si è ridimensionata nel corso dell'anno, mentre quella interna è rimasta ferma. La produzione nel settore industriale è aumentata, seppure a ritmi moderati. Le esportazioni di beni in valore sono risultate pressoché invariate, diminuendo sui mercati esterni alla UE. E' la sintesi dell'aggiornamento congiunturale dell'economia lombarda pubblicato dalla Banca d'ìItalia secondo cui le imprese prefigurano un recupero di ordinativi e produzione nei prossimi mesi, seppure con un'elevata dispersione delle risposte. Il processo di accumulazione - che nei piani delle imprese formulati a inizio anno era previsto in modesto recupero - è stato solo in parte confermato, soprattutto a causa delle acuite condizioni d'incertezza sull'andamento ciclico nei prossimi mesi. L'attività nel comparto delle costruzioni e nei servizi è rimasta debole. L'occupazione si è stabilizzata, ma la maggiore partecipazione al mercato del lavoro ha causato un ulteriore aumento nel tasso di disoccupazione, che ha raggiunto l'8,4 per cento nel primo semestre. Le ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni sono scese di poco, per il calo della componente ordinaria. 13 supplemento di Italia Cooperativa La perdurante debolezza dell'attività produttiva si è riflessa in un ulteriore calo del credito all'economia nella prima parte del 2014, seppure meno intenso che nel 2013. Sulla dinamica complessiva ha inciso la riduzione dei prestiti al settore produttivo, mentre quelli alle famiglie hanno ristagnato. SCADENZIARIO LOMBARDIA: AGEVOLAZIONI novembre 2014 DI CONFCOOPERATIVE SERVIZIO BANDI E Secondo le informazioni tratte dall'indagine presso le banche, la domanda di finanziamenti delle aziende si è mantenuta debole, specie nella componente da destinare agli investimenti produttivi, mentre si è pressoché arrestato il processo di inasprimento delle condizioni di offerta. Le indicazioni riferite al secondo semestre prefigurano un miglioramento dei criteri di accesso ai finanziamenti. La debolezza del quadro congiunturale ha continuato a riflettersi sulla qualità del credito, il cui deterioramento è proseguito a ritmi sostanzialmente invariati rispetto al 2013. Il risparmio finanziario ha continuato a espandersi. Sono cresciuti i depositi, soprattutto nella componente a breve termine; tra i titoli a custodia le scelte dei risparmiatori hanno privilegiato i fondi comuni di investimento e i titoli azionari. APPROFONDIMENTI CONFCOOPERATIVE I CONTRIBUTI DELL’ESPERTO IN “L’ITALIA COOPERATIVA ON LINE” Nell’inserto L’ESPERTO, inserto tecnico de L’Italia Cooperativa on line, sono disponibili per le cooperative aderenti due approfondimenti sui seguenti argomenti: Coop sociali: soci anche senza rapporto mutualistico? Servizi sociali: quali regole per contributi "de minimis"? link Da alcuni mesi il Servizio Bandi e Agevolazioni di Confcooperative Lombardia è stato ampliato con un nuovo strumento: una nuova versione dello SCADENZIARIO, utile al fine di condividere in maniera sempre più integrata, aggiornata e semplice da utilizzare le informazioni di sintesi sui principali bandi e sulle principali opportunità finanziarie per le cooperative. Questa nuova versione presenta ora la possibilità di accedere alle schede sintetiche dei bandi con un semplice click in corrispondenza del titolo di riferimento, contiene inoltre informazioni in merito alla scadenza, rilevanza, area tematica. Al fine di permettere di condividere le informazioni in una visuale complessiva delle numerose opportunità esistenti, l’indicazione delle scadenze sarà nella nuova versione in formato grafico come di seguito illustrato. Provvedimenti sempre aperti: caselle di colore grigio Provvedimenti a sportello/finestra/scadenza: caselle di colore blu Data di apertura sportello / Ultima data utile presentazione: caselle di colore rossa Lo scadenzario è inviato ogni 2 settimane con una mail ad hoc a tutte le cooperative aderenti a Confcooperative Lombardia con oggetto: "Scadenziario - Servizio Bandi e Agevolazioni". ALLEANZA COOPERATIVE ITALIANE NOTE&COMMENTI ON LINE E’ on line il nuovo numero del working paper statistico economico dei centri studi dell'Alleanza delle cooperative (Confcooperative, Legacoop Agci). E’ dedicato a “I Le grandi cooperative nel 2013 e nel periodo 2008/2013”. Accedere allo studio e ai precedenti BERGAMO OLTRE L’OSTACOLO 2014 La cooperativa 9coop e l’Istituto Suore Sacra Famiglia insieme per l’Africa Cooperazione sociale e solidarietà sono stati i temi al centro della serata conclusiva di «Oltre l’Ostacolo 2014», l’evento annuale di beneficenza giunto alla quarta edizione e organizzato sabato 8 novembre all’auditorium dell’Istituto suore Sacra Famiglia a Seriate dalla cooperativa sociale 9coop. 14 supplemento di Italia Cooperativa La serata è stata un susseguirsi d’emozioni: la presentazione del progetto umanitario in Africa da parte del presidente della cooperativa, Gianluca Solitro; il ricordo di Adriano Regonesi, scomparso qualche anno fa ma sempre nel cuore e nella memoria di 9coop; la consegna delle targhe; la presentazione della missione in Africa, con la proiezione di un filmato montato dallo staff di 9coop, dove la cooperativa sta portando avanti due progetti in collaborazione con le suore della Sacra Famiglia. A seguire lo spettacolo di Federico Soldati «The Mentalist», finalista all’edizione 2012 di Italian’s Got Talent, che ha ipnotizzato l’attenzione del pubblico regalando momenti di magia e illusione. Infine la consegna della somma di € 2.200 raccolta nella serata a favore delle suore della Sacra Famiglia per la realizzazione dei progetti «Uno Sguardo verso il futuro» e «Una goccia di vita» in Congo. Il primo finalizzato a donare visite oculistiche e occhiali ai bambini, il secondo a realizzare un pozzo d'acqua. «Per la realizzazione di questi progetti a ottobre lo staff della cooperativa si è recato in Congo per rendersi conto della logistica e delle condizioni attuali per programmare e pianificare i due ambiziosi progetti – ha concluso il presidente Solitro -. Con questa serata abbiamo dato quindi il via alla campagna di sensibilizzazione e raccolta di fondi per poter dare ai bambini africani un futuro migliore». MILANO LODI MONZA E BRIANZA DELEGHE E RESPONSABILITÀ Seminario di Confservice di Milano Giornata di studio lo scorso 18 novembre dal titolo “Il sistema di deleghe e procure” organizzata da Confservice, la società voluta da Confcooperative Unione Interprovinciale di Milano, Lodi, Monza e Brianza e realizzata insieme ad alcuni consorzi – Sis, Sir e Farsi Prossimo - per fornire alle associate servizi di consulenza e formazione, di orientamento e supporto organizzativo, aziendale e imprenditoriale. “Nostro dovere è fornire alle associate tutti gli strumenti necessari a una corretta gestione” ha introdotto i lavori il presidente dell’unione milanese Alberto Cazzulani. “Il sistema di deleghe e procure viene vissuto spesso dalle cooperative con leggerezza e un po’ di inesperienza e tale ci viene rappresentato dalle revisioni e, finché le cose vanno bene, tutto fila liscio, ma quando scoppiano i problemi, una non corretta ripartizione dei poteri e la loro non corretta formalizzazione possono aggravare la situazione.” novembre 2014 Da parte sua Antonio Cicero, direttore dell’unione e presidente di Confservice, ha ricordato alle numerose cooperative partecipanti che l’organizzazione è pronta anche a fornire consulenze personalizzate e percorsi di analisi aziendale anche su tale materia. L’incontro si è sviluppato quindi con la relazione dell’avvocato Pietro Moro, da sempre consulente di Confcooperative: “La ripartizione di poteri e responsabilità all’interno dell’impresa rispettano una dinamica biunivoca che va formalizzata. In cooperativa c’è l’errata convinzione che nominato il presidente si sia risolto il problema e che in capo al presidente ricadano automaticamente anche tutte le deleghe. In cooperativa c’è sempre la preoccupazione, assolutamente condivisibile, che l’importante sia trovare sempre la massima condivisione e il massimo accordo sui nomi e sulle strategia, ma il codice civile non la pensa così”. La rappresentanza dell’impresa e le deleghe operative vanno esplicitate e formalizzate nel dettaglio, ha proseguito l’avvocato Moro, attraverso atti che devono trovare riscontro anche nel deposito in camera di commercio, perché il nostro diritto tutela in primo luogo la buona fede dei contraenti. “Presidente e amministratore delegato o amministratori delegati su specifiche materie possono non coincidere – ha proseguito Moro - Tutti noi conosciamo bene ad esempio il nome dell’attuale amministratore delegato della Fiat, ma dubito che tutti sappiamo chi ne sia oggi il presidente”. Una preoccupazione, precisa Moro, che i dirigenti delle cooperative devono saper cogliere per tempo: “Diciamoci la verità: fino a oggi abbiamo vissuto in una sorta di area protetta in cui nessuno veniva chiamato a rispondere del proprio operato, ma oggi, con i chiari di luna che tutti ahimè conosciamo le cose sono cambiate e i rischi non sono più solo ipotetici”. Il concetto fondamentale da cui partire è la differenza tra potere di rappresentanza in capo al presidente e potere di gestione, detto anche potere di amministrazione che resta appannaggio dell’intero consiglio di amministrazione, secondo quanto recita il codice civile e che li considera da esercitarsi in maniera disgiunta. Un corretto modo di affrontare la governance aziendale consiste nel formalizzare deleghe, poteri e responsabilità e agire di conseguenza, nel pieno rispetto della normativa e dello statuto sociale. Molto seguito anche l’intervento di Patrizia Ronchi, responsabile dell’ufficio legale di Confcooperative Lombardia, che ha dettagliato il sistema di responsabilità e di deleghe da conferire ai dirigenti della cooperativa in riferimento alla complessa normativa sulla sicurezza nei posti di lavoro e più i generale nella rapporti giuslavoristici. Infine, Luca Ghisletti, consulente aziendale, ha ricordato i ruoli di responsabilità che le specifiche normative sulla privacy, sulla sicurezza e sulle certificazioni di qualità 15 supplemento di Italia Cooperativa richiedono e che devono trovare il corretto inquadramento nel più ampio sistema di deleghe e poteri necessari alla conduzione dell’impresa. Confservice, dopo la giornata di studio, proseguirà nella propria attività assicurando alle cooperative interessate interventi di verifica e definizione del sistema delle deleghe e, nei prossimi mesi, fornire alle associate riflessioni su altri ambiti imprenditoriali. www.confservicesrl.it MILANO INAUGURATO IL PALAZZO SOCIALE IN VIA PADOVA Quarantuno appartamenti a canone sociale, un residence sociale da 22 posti letto in camere singole e doppie, negozi etici, un centro d’ascolto e spazi destinati alla cultura e alla socializzazione e, non da ultimo il cortile per feste, esposizioni, giochi… E’ ViaPadova36, un’esperienza unica inaugurata venerdì 21 novembre a Milano e realizzata da una partnership complessa – da Fondazione Cariplo a Regione Lombardia, da Fondazione Housing Sociale a Fondo Immobiliare di Lombardia – in cui la cooperazione sociale milanese ha svolto il ruolo di catalizzatore delle risorse e dei progetti e di gestore dell’iniziativa. Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti, tra gli altri, Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo, Stefano Granata, presidente di Abitare Sociale Metropolitano, Carlo Cerami di Polaris Real Estate, Gianni Zappa della Veneranda Biblioteca Ambrosiana e Marco Gerevini della Fondazione Housing Sociale. Il mondo della cooperazione sociale ha preso parte al progetto attraverso Abitare Sociale Metropolitano, impresa sociale nata nel 2013 per iniziativa di Consorzio Sistema Imprese Sociali – SIS, Consorzio Farsi Prossimo, novembre 2014 Cooperativa sociale Chico Mendes onlus e Cooperativa sociale La strada onlus. Queste realtà, insieme alle cooperative sociali La Cordata, Filo d’Arianna, Vesti Solidale e Farsi Prossimo – tutte aderenti a Confcooperative – rappresentano inoltre i partner operativi del progetto. L’edificio di via Padova 36, originariamente di proprietà della Veneranda Biblioteca Ambrosiana, è un tipico palazzo d’epoca dei primi anni del Novecento di cinque piani, con negozi al piano terra, quattro scale e due cortili interni. Completamente ristrutturato nel corso di due anni è stato trasformato in una struttura accessibile, attrezzata e integrata, tenendo conto delle caratteristiche storiche del fabbricato e preservandone gli elementi decorativi assicurandogli, tra l’altro, prestazioni energetiche di tutto rispetto (classe B Cened). Per l’esecuzione delle opere si è tenuto conto dello stato di occupazione dell’immobile all’avvio del progetto, in quanto diverse famiglie risiedevano negli appartamenti da oltre 40 anni. ViaPadova36 rappresenta lo sviluppo del progetto Maisondumonde36 ideato e avviato nel 2011 da Fondazione Cariplo in collaborazione con Fondazione Housing Sociale e realizzato dal Fondo Immobiliare di Lombardia – Comparto Uno, gestito da Polaris Real Estate Sgr Spa. Il progetto è stato inoltre finanziato da Regione Lombardia per la realizzazione di 8 alloggi destinati a famiglie di immigrati (Progetto AbitAzioni), e di altri 7 alloggi destinati a famiglie e persone in difficoltà e vulnerabilità sociale (Progetto per l’integrazione abitativa e sociale). Dalla fine del 2013 è diventato partner del progetto Abitare Sociale Metropolitano impresa sociale Srl in qualità di gestore sociale dell’iniziativa. Trovano ospitalità nelle scale A e B 22 alloggi in locazione a canone calmierato 4+4, di cui 15 alloggi sono stati realizzati anche grazie al contributo di Regione Lombardia e sono destinati famiglie italiane e straniere che non riescono ad accedere agli alloggi a prezzi di mercato. Nelle scale C e D 6 alloggi in locazione a cooperative sociali aderenti ad Abitare Sociale Metropolitano o a suoi soci fondatori, finalizzati alla promozione di percorsi di autonomia abitativa dedicati a singoli e a famiglie in difficoltà; 3 alloggi destinati a famiglie consapevoli, appositamente selezionate e formate, che saranno un punto di riferimento, relazione e incontro per gli abitanti di viaPadova36; 10 alloggi in locazione a canone calmierato per giovani coppie o nuclei familiari (anche monoparentali) con difficoltà ad accedere agli alloggi a prezzi di mercato. Sempre la scala D ospita un residence sociale di 22 posti (camere singole e doppie già arredate, con spazi e servizi comuni quali cucina e lavanderia) per permanenze medio- brevi (da un mese a un anno), destinati in via preferenziale a persone con limitata disponibilità di reddito gestito dalla cooperativa sociale La Cordata. Infine, nella 16 supplemento di Italia Cooperativa scala C, si trova uno spazio di ascolto, di incontro e di promozione dell’abitare sociale tra i diversi residenti dell’edificio e aperto al resto del quartiere. Da non dimenticare che via Padova a Milano è stata teatro pochi anni fa di tensioni sociali tra immigrati e fantomatici gruppi di residenti. I negozi ospitano invece la caffetteria di caffè equo solidale del Consorzio Laboratorio del Caffè - costituito dalle cooperative sociali Vesti Solidale, BEE4 Altre menti e Chico Mendes – e Share (Second HAnd REuse), il primo negozio di abbigliamento di qualità di seconda mano con finalità sociali, promosso da Vesti Solidale. MILANO LOTTA CONTRO L’EMARGINAZIONE DI SESTO SAN GIOVANNI HA TRASFORMATO IL VECCHIO CIRCOLINO IN BISTROT SOCIALE Ristorante, bar, spazio per i bambini e feste, più un altro spazio dedicato al relax e alla lettura. E per finire il giardino con tra l’altro un’altra area giochi. E’ il bistrot sociale “Il filo di Aurora”, aperto dalla cooperativa Lotta contro l’emarginazione a Bresso, in via Bologna. L’idea è nata dalla proposta avanzata dalla cooperativa edificatrice L’Aurora: prendere in gestione un bar ristorante, il vecchio circolo della cooperativa, allo scopo di rilanciarlo e di rivitalizzare il quartiere. Detto e fatto. L’anima sociale della Cooperativa da sempre ha spaziato dalla prevenzione e cura del disagio, alla promozione e sviluppo delle comunità locali e delle reti sociali. Il desiderio di promuovere benessere tra le persone svantaggiate e, in senso più ampio, tra i cittadini dei territori in cui operiamo, ha portato quindi ad accettare la sfida. Lotta contro l’emarginazione – cooperativa fondata 34 anni fa a Sesto San Giovanni, oltre 100 soci, un fatturato di 5,6 novembre 2014 milioni di euro con attività che spaziano dalla gestione di comunità alloggio per disabili fisici e psichici, per vittime della tratta, servizi per tossicodipendenti, ospitalità per rifugiati, ippoterapia, servizi di educativi e di riduzione del danno – è diventata anche cooperativa sociale di tipo B per gestire Il Filo di Aurora e, oltre a luogo di aggregazione sociale, ricreativa e culturale, trasformandolo anche in occasione di inserimento lavorativo per persone svantaggiate. Il progetto è infatti un intreccio sperimentale tra commerciale e sociale che si pone gli obiettivi di rinnovare il senso di comunità e di socialità che nelle nostre città si è spesso perduto. Inaugurato a luglio, Il filo di Aurora vuole essere un punto di riferimento per le famiglie e un punto di ritrovo capace di aiutare chi è solo a sentirsi meno tale. Offre pasti al costo di 6 euro dedicati agli anziani ( over 65) e ai giovani preadolescenti ( 10- 14 anni) che possono essere consumati sul posto o portati a casa e, al pomeriggio, merende dedicate ai bambini e alle bambine, ma anche ai loro genitori, nonni e baby sitter, all’insegna della compagnia e della salute, per ritrovarsi dopo tante ore di scuola con una fetta di torta fatta in casa e una bella spremuta o con una pizzetta e una focaccina di produzione propria. Il Filo di Aurora ha rilanciato inoltre l’antica pratica napoletana del caffè sospeso: bevo un caffè e ne pago un altro per chi viene dopo, estendendolo però al pranzo chiedendo ai clienti più fortunati di contribuire alla realizzazione di “Piatti sospesi” che potranno essere consumati dalle famiglie in difficoltà. Questo progetto è realizzato in collaborazione con i servizi sociali. La proposta di ristorazione fonda le sue caratteristiche sul rispetto della stagionalità dei prodotti, sulla cucina espressa e sull’utilizzo di materie semplici e genuine, in grado di coniugare economicità e qualità. Infine il locale offre un pianoforte e una chitarra per rendere le serate sempre uniche e divertenti, nonché organizza feste di compleanno e cene di lavoro per convention aziendali e di associazioni. info su www.ilfilodiaurora.it 17 supplemento di Italia Cooperativa TURISMO AL VIA LA VII EDIZIONE BITAC - BORSA ITALIANA DEL TURISMO COOPERATIVO ED ASSOCIATIVO Il 27 e 28 novembre prossimi a Bari si terrà il consueto appuntamento con la Borsa Italiana del Turismo Cooperativo ed Associativo. BITAC è promossa ed organizzata dalla Alleanza delle Cooperative Italiane Turismo, il coordinamento stabile tra Culturalia AGCI, FederCultura Turismo Sport Confcooperative e Legacoopturismo. BITAC è un appuntamento ormai consueto per l’offerta turistica cooperativa che incontra i principali operatori italiani della domanda. Dallo scorso anno è aperta anche agli operatori non cooperativi e da quest’anno prevede la partecipazione di settori limitrofi e connessi al turismo. La manifestazione è organizzata su due giornate: la prima è dedicata ad iniziative di carattere convegnistico e seminariale e si svolgerà nella sede del Circolo Unione; la seconda è destinata interamente agli incontri B2B ed avrà luogo presso il Terminal Crociere, all’interno del Porto di Bari. La BITAC è organizzata in collaborazione con Puglia Promozione, l’azienda di promozione turistica della Regione Puglia. Programma della manifestazione MANTOVA FESTIVAL DELLA COOPERAZIONE – IMPRESE PER I BENI COMUNI La settima edizione del Festival della cooperazione, promosso insieme con Fondazione Università di Mantova, Unioncamere Lombardia, Provincia di Mantova, Comune di Mantova e in collaborazione con PromoImpresa-Borsa Merci, Politecnico, Confcooperative, Legacoop si terrà il 26 e 27 novembre e costituirà l’occasione per proporre una riflessione sulla realtà e sulle potenzialità del settore cooperativo. L’iniziativa sarà incentrata, per volontà del Tavolo della Cooperazione camerale mantovana, sul tema IMPRESE PER I BENI COMUNI. novembre 2014 Il modello collaborativo basato sui beni comuni offre, infatti, diversi vantaggi rispetto a quello tradizionale: è in grado di far emergere sinergie ed economie di scopo, idee e capacità, centrate sullo scambio e sul dialogo tra gli attori e le progettualità con un certo impatto sul territorio. Tale modello ha trovato concretezza nel laboratorio di coprogettazione “Imprese per i beni comuni” (direzione scientifica di Labsus – Laboratorio per la Sussidiarietà): qui sono state “coltivate” le idee selezionate tramite la call for ideas “La cultura come bene comune” lanciata da Provincia di Mantova, Fondazione Cariplo e Camera di commercio di Mantova. Da questo percorso progettuale è nato CO-Mantova, un “prototipo istituzionale” che, partendo dalla cura e rigenerazione condivisa dei beni comuni culturali, vuol fare governance locale collaborativa sul territorio. CO-Mantova, che verrà ufficialmente presentato durante l'evento del tardo pomeriggio del 27, si propone quindi come valvola o dispositivo istituzionale che mette in circuito le energie di istituzioni, social innovators, imprese, società civile organizzata e istituzioni cognitive. Dal 26 novembre al 27 dicembre, inoltre, nel centro storico di Mantova e presso la Loggia del Grano della Camera di Commercio verranno realizzate azioni di animazione organizzate dai giovani collaborativi del territorio a cura di CO-Mantova. Programma BRESCIA PRESENTATO A BRESCIA IL TERZO RAPPORTO SULLA COOPERAZIONE LOCALE DI ELISA CHIAF - DIRETTRICE DI SOCIALIS Dal 2011 a Brescia esiste e opera l’Osservatorio sull’Economia Sociale Bresciana, frutto della collaborazione tra Camera di Commercio locale e Socialis, Centro studi in imprese cooperative, sociali ed enti non profit (www.centrostudisocialis.it). L’Osservatorio ha, tra i suoi obiettivi, lo studio e il monitoraggio dei soggetti che rappresentano l’Economia sociale locale, quindi l’insieme delle realtà cooperative e delle realtà del terzo settore. Si ritiene infatti che l’Economia Sociale rappresenti una parte significativa dell’economia locale, con un importante ruolo in termini di produzione di valore, occupazione, resilienza nei momenti di crisi e supporto alle politiche di welfare locali. Lo scorso 29 ottobre, l’Osservatorio ha presentato al pubblico la Terza edizione del Rapporto sulla cooperazione bresciana, momento ormai consolidato di 18 supplemento di Italia Cooperativa discussione dei dati che testimoniano l’andamento e lo stato di salute del mondo cooperativistico di Brescia e provincia. Tale rapporto, attualmente unico nel panorama lombardo, è realizzato con il prezioso e fondamentale contributo del prof. Maurizio Carpita, membro di Socialis e Coordinatore DMS StatLab – Laboratorio di Statistica «Dati Metodi e Sistemi» Dipartimento di Economia e Management, Università degli Studi di Brescia. Inoltre, un importante supporto per il reperimento dei dati si ha grazie alla collaborazione con EURICSE, l’European Research Institute on Cooperative and Social Enterprises di Trento. Le due precedenti edizioni del Rapporto avevano rendicontato la situazione della cooperazione dal 2008 al 2011, con questo Terzo Rapporto si aggiunge la dinamica del 2012, andando a descrivere a pieno il quinquennio di “crisi” del sistema economico e la reazione delle imprese cooperative ad esso. Alcuni dei principali dati emergenti dal Rapporto sono di seguito descritti. Nel quinquennio la cooperazione bresciana ha registrato una diminuzione delle proprie imprese attive sul mercato, segnando un -12% che va di pari passo con il -12,3% registrato a livello regionale. La tipologia delle cooperative bresciane è però cambiata, se nel 2008 vi era un 19% di imprese attive nel sistema delle costruzioni e un 66% nel settore dei servizi, nel 2012 si è passati ad un 13% nelle costruzioni e ad un 70% nei servizi. Restano pressoché invariati i livelli di cooperative agricole e del settore industriale. La situazione è simile a livello regionale. Le differenze tra Brescia e regione Lombardia si notano invece passando all’analisi dei bilanci delle cooperative. Il Valore della produzione delle cooperative bresciane è cresciuto nel quinquennio del +15,3%, mentre quello delle altre province lombarde è diminuito del -14,8%. Anche analizzando il valore della produzione medio (per cooperativa) si nota che, mentre quello delle cooperative bresciane è cresciuto del +31,2%, quello delle cooperative delle altre province lombarde è diminuito del -2,4%. Diversa è la composizione del Valore della Produzione. Per le cooperative bresciane il quinquennio vede una significativa riduzione del contributo delle cooperative delle costruzioni (dal 11% al 3%) e un aumento di quelle dei servizi. Nella altre province lombarde sembra che il settore delle costruzioni abbia sofferto meno, ma sia significativamente aumentato il contributo del settore agricolo, non tanto quello delle cooperative di servizi. Si veda la Fig. 1 per un dettaglio. Se si fa riferimento al capitale investito (totale Attivo dello Stato Patrimoniale) medio per cooperativa, anche in questo caso la Provincia di Brescia segna un +21,6%, contro un +3,4% delle altre province lombarde. novembre 2014 Sembra dunque che le cooperative bresciane producano più valore e abbiano investito di più delle “colleghe” lombarde, nonostante il periodo di crisi. A questi dati bisognerà aggiungere il tema degli addetti e dipendenti, aspetto di particolare rilevanza che si potrà descrivere nel dettaglio entro breve, si è infatti in attesa dei dati specifici che dovrebbero arrivare entro fine anno. Figura 1: Composizione del Valore della Produzione delle cooperative per Settore Il rapporto pone inoltre a confronto le cooperative bresciane e lombarde con le altre società di capitali della provincia di Brescia, andando a valutare quali di esse godono di una “situazione patrimoniale ed economica adeguata”, in base a specifici indicatori di bilancio. Dalla figura 2 emerge che la cooperazione bresciana, in termini di situazione patrimoniale, si pone a livelli migliori delle altre tipologie di impresa. Figura 2: Percentuale di cooperative e altre imprese con situazione patrimoniale adeguata Dalla figura 3 emerge che la cooperazione bresciana, in termini di situazione economica, si pone a livelli migliori di quella delle altre province lombarde, e inferiori (seppure nel settore dei servizi tenda a sovrapporsi) a quella delle società di capitali bresciane. 19 supplemento di Italia Cooperativa Figura 3: Percentuale di cooperative e altre imprese con situazione economica adeguata Questo denota un settore cooperativistico “in salute”, nonostante il periodo di congiuntura economica negativa che caratterizza anche la provincia di Brescia, storicamente luogo avulso da problemi di disoccupazione o di crisi del lavoro. Infine, un breve dettaglio sulle cooperative sociali, alle quali è stato dedicato uno spazio specifico nella presentazione. La numerosità delle cooperative sociali bresciane segna un +3,3%, in linea con l’aumento registrato a livello lombardo, +3,4%. Anche in questo caso, le differenze si hanno analizzando i dati economici, laddove il valore medio della produzione della cooperazione sociale bresciana è cresciuto, nel quinquennio, del +17,7%, contro un +11,2% delle altre province lombarde. Anche il capitale investito medio segue i trend suddetti, con un +31,2% per le cooperative sociali bresciane, contro un +17,7% delle cooperative sociali delle altre province lombarde. Interessante è riportare, anche in questo caso, il confronto tra cooperative sociali bresciane, lombarde e società di capitali bresciane, nell’ottica di capire quante di esse registrano una situazione patrimoniale ed economica adeguata (Figura 4 e Figura 5). L’andamento è meno lineare, in questo caso, ma vede un posizionamento tutto sommato positivo della cooperazione sociale bresciana, sia in termini di situazione patrimoniale, novembre 2014 sia economica nei confronti delle altre due classi di soggetti analizzati. Quali conclusioni trarre dunque, dal rapporto? Innanzi tutto si denota l’importanza di avere dei dati a supporto di analisi e riflessioni, che diano evidenza del settore cooperativistico. Il centro studi Socialis e l’Osservatorio più in generale promuovono diversi tipi di analisi di questo tipo (attualmente è in corso l’analisi quantitativa ed economica delle realtà del terzo settore attive nel welfare, nella sanità e nell’istruzione bresciana, di cui sarà presentato il risultato a dicembre prossimo). Si ritiene che tali studi possano essere utili, oltre che per conoscenza generale del territorio, anche per il sistema imprenditivo locale, per prendere decisioni strategiche e di medio-lungo periodo basate sull’evidenza empirica. Inoltre, per quanto riguarda il dettaglio sulla realtà locale bresciana, oggetto dello studio, si denota come il sistema cooperativistico sia un sistema “in salute” che ha saputo reggere il peso della crisi e che può far valere il proprio passato, i valori su cui è basato e i dati economici che lo caratterizzano per uno sviluppo futuro coerente con le richieste del mercato e le esigenze dei propri soci. Figura 4: Percentuale di cooperative sociali e altre imprese con situazione patrimoniale adeguata 20 supplemento di Italia Cooperativa novembre 2014 LE SEDI DI CONFCOOPERATIVE IN LOMBARDIA CONFCOOPERATIVE LOMBARDIA Via Fabio Filzi 17 20124 MILANO Tel. 02 89054500 Fax 0289054540 www.lombardia.confcooperative.it: il sito per le cooperative e i cooperatori Figura 5: Percentuale di cooperative sociali e altre imprese con situazione economica adeguata CONFCOOPERATIVE BERGAMO Via Carlo Serassi, 7 24125 Bergamo Tel: 035/285511 Telefax: 035/231689 E-mail: [email protected] CONFCOOPERATIVE BRESCIA Via XX Settembre, 72 25121 Brescia Tel: 030/37421 Telefax: 030/47013 E-mail: [email protected] CONFCOOPERATIVE MANTOVA Via Cappello, 5 46100 Mantova Tel: 0376/228511 Telefax: 0376/322398 E-mail: [email protected] CONFCOOPERATIVE CREMONA Via del Sale, 40/E 26100 Cremona Tel: 0372/458920 Telefax: 0372/457060 E-mail: [email protected] CONFCOOPERATIVE LECCO Via Belvedere, 15 23900 Lecco Tel: 0341 350053 Telefax: 0341 373559 E-mail: [email protected] CONFCOOPERATIVE INSUBRIA CONFCOOPERATIVE MILANO, LODI, MONZA E BRIANZA Via Decorati al Valor Civile, 15 20138 Milano Tel: 02/752912251 Telefax: 02/744096 E-mail: [email protected] Sede di Varese Viale Aguggiari, 10 21100 Varese Tel: 0332/283094 Telefax: 0332/285637 CONFCOOPERATIVE PAVIA Via Mascheroni ,68 27100 Pavia Tel: 0382/28850 Telefax: 0382/536204 E-mail: [email protected] Sede di Como Via Martino Anzi, 8 22100 Como Tel: 031 3370179 Telefax: 031 268387 Email: [email protected] CONFCOOPERATIVE SONDRIO Viale Milano, 16 23100 Sondrio Tel: 0342/215214 Telefax: 0342/216519 E-mail: [email protected] 21
© Copyright 2024 Paperzz