‘*supplemento di Italia Cooperativa” - luglio 2014 IN QUESTO NUMERO » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » STATI GENERALI DEL PATTO PER LO SVILUPPO PRESENTATO IL LIBRO BIANCO SULLA RIFORMA DEL SISTEMA SOCIOSANITARIO IN LOMBARDIA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE COOPERATIVE INTERVISTA A GIUSEPPE GUERINI - PRESIDENTE DI FEDERSOLIDARIETÀ PROTOCOLLO SBLOCCA PAGAMENTI TRA ECONOMIA, IMPRESE E BANCHE FEDERSOLIDARIETÀ CONFCOOPERATIVE – VALERIA NEGRINI VICEPRESIDENTE INTERVISTA A VALERIA NEGRINI CONSIGLIO NAZIONALE HA COMPLETATO LE NOMINE FEDERABITAZIONE LOMBARDIA: DAVIDE MOSCONI VICEPRESIDENTE CONSIGLIO NAZIONALE DI FEDERAZIONESANITÁ: LUTEROTTI VICEPRESIDENTE VICARIO CONSIGLIO NAZIONALE DI FEDERCULTURA TURISMO SPORT ASSEMBLEA FEDERCONSUMO: ANGELI RICONFERMATO PRESIDENTE WORKERS BUY OUT: NEL 2013 DA CFI INTERVENTI PER 10MLN €, 1.400 POSTI DI LAVORO CREATI WORKERS BUY OUT: TOIA, 500 MILA EURO PER COOPERATIVE CHE RILEVANO AZIENDE IN CRISI QUOTE LATTE - BALDRIGHI «BENE ATTEGGIAMENTO MINISTRO, L’ITALIA CHIUDA QUESTA TRISTE VICENDA» APPELLO DI EXPO MILANO 2015 E FONDAZIONE TRIULZA AI GOVERNI E ISTITUZIONI UE PER PROMUOVERE PARTECIPAZIONE SOCIETÀ CIVILE GUERINI CONFERMATO ALLA GUIDA DI IMPRESA&TERRITORIO FARE BENE A SE’ AL PROSSIMO E ALL’AMBIENTE COOPERATIVA “LA RETE”: INAUGURATO L’OSTELLO “LOCANDA DEGLI ACROBATI” QUARTA EDIZIONE DEL TROFEO BRUNO AMBROSETTI REGIONE LOMBARDIA STATI GENERALI DEL PATTO PER LO SVILUPPO Minelli: "Una grande responsabilità per accompagnare la Lombardia fino al 2020" Il 2 luglio Regione Lombardia ha riunito gli Stati Generali per presentare alle parti sociali i piani regionali dei Programmi Operativi della Regione 2014-2020 finanziati con risorse europee, a conclusione di un percorso di confronto, e del Piano per la Semplificazione. Il POR sul Fondo Sociale Europeo presenta risorse complessive per circa 970 milioni di Euro di cui circa il 50% da risorse UE , circa il 35% da risorse statali ed il 15% da risorse regionali. Il POR sul FERS presenta 970 milioni di Euro, di cui circa il 50% da risorse UE, il 35% da risorse statali e il 15% da risorse regionali. Il Programma di Sviluppo Rurale - PRS - sul FEASR presenta risorse per 1,157 milioni di Euro, di cui 499 a valere sul Fondo Europeo regionale per lo sviluppo rurale. "Il nostro metodo - ha sottolineato il Presidente Maroni prevede il coinvolgimento di tutte le parti sociali e dei soggetti interessati, perché valutino le proposte operative che noi mettiamo in campo. Quando ci sono risorse da destinare a settori strategici, come il mondo delle imprese, vogliamo che 1 supplemento di Italia Cooperativa i nostri interlocutori ci dicano se stiamo facendo bene e come eventualmente possiamo migliorare". "Le linee di indirizzo sono dettate sostanzialmente dall'Unione Europea ma alcune - ha sottolineato l'Assessore al bilancio Garavaglia - sono proprio specifiche nostre, ricordo che il Presidente Roberto Maroni vuole che si investa molto sulla ricerca e così stiamo facendo, poi abbiamo la peculiarità della formazione professionale in Regione Lombardia che è unica in Italia e anche qui è giusto investire, ed è lungo queste linee che si sviluppa tutto il piano." Per Confcooperative Lombardia è intervenuto il Vicepresidente Massimo Minelli che ha dichiarato: “Ci stiamo assumendo una grande responsabilità comune per cambiare questo Paese e per accompagnare la Lombardia fino al 2020”. “La cooperazione lombarda raccoglie con coraggio questa responsabilità che investe tematiche centrali quali l’occupazione giovanile, quella delle persone svantaggiate, l’inclusione sociale, le politiche dell’innovazione con particolare riferimento all’innovazione sociale, l’housing sociale e le filiere agroalimentari. E’ questo il tempo del cambiamento, un cambiamento che riguarda tutti in un grande gioco di squadra che deve essere giocato dalla Regione, dalle Organizzazioni e dalle rispettive basi associative. Ci auguriamo –ha concluso Minelli - che il buon lavoro svolto sulle bozze dei POR e del PSR prosegua anche nella fase di implementazione delle misure e di monitoraggio dei risultati, secondo quest’efficace processo di condivisione intrapreso”. REGIONE LOMBARDIA PRESENTATO IL LIBRO BIANCO SULLA RIFORMA DEL SISTEMA SOCIOSANITARIO IN LOMBARDIA Lo scorso 4 luglio il Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni ha presentato agli stakeholder il libro bianco sulla riforma del sistema sociosanitario in Lombardia, avviando un percorso di confronto con gli attori interessati per riformare un settore fondamentale nell’economia regionale. La riforma si rende necessaria per garantire da un lato la sostenibilità di un sistema che, a causa del progressivo invecchiamento vede crescere in modo esponenziale la spesa per malati cronici, troppo spesso allocati all’interno di una rete ospedaliera che va invece destinata alla cura dell’acuzie e dall’altro capace di mantenere standard di cura tra i più elevati in europa.. luglio 2014 Maroni ha presentato i principi cardine dell’evoluzione del sistema: conferma della libertà di scelta: conferma della specificità culturale lombarda e pluralismo dell’offerta pubblica e privata, separazione delle funzioni, passare da curare al prendersi cura attraverso lo sviluppo di servizi di qualità e di prossimità per il cittadino in una logica di continuità ospedale/territorio e nuova articolazione del servizio sanitario, con la creazione di agenzie sanitarie locali (asl), aziende integrate per la salute (ais) e centrale unica di committenza. Pertanto, secondo quanto annunciato dal Presidente Maroni, la proposta di revisione sarà orientata a conseguire, in sintesi, i seguenti obiettivi: • prendersi cura in modo integrato e globale dei bisogni della persona, anche attraverso una valutazione multidimensionale; • sviluppo dell’assistenza sociosanitaria e sociale per l’accompagnamento delle persone nelle fasi di fragilità del ciclo di vita, con particolare riferimento all’invecchiamento; • introduzione di un nuovo sistema di remunerazione per la cronicità, detto “budget di cura”, orientato al prendersi cura complessivo del paziente e non alla sommatoria dei valori economici di singole prestazioni; • piena attuazione alla separazione fra le funzioni di programmazione, acquisto e controllo e quelle di erogazione delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie; • promozione di un’integrazione funzionale efficace degli interventi sanitari e sociosanitari attraverso il raccordo tra i soggetti che erogano cure territoriali, ospedaliere e di assistenza sociosanitaria (superando la contrapposizione tra ospedale e territorio); • mantenere la sostenibilità del sistema sanitario e sociosanitario lombardo, garantendo al contempo gli adeguamenti tecnologici, il recepimento dell’innovazione e l’aggiornamento continuo degli operatori; • rafforzare gli aspetti di valutazione, appropriatezza, trasparenza e qualità per la programmazione delle politiche e della corretta allocazione delle risorse del Fondo Sanitario Regionale. La proposta di riforma dà grande risalto alla necessità di rinnovare il modello sociosanitario territoriale lombardo in modo da garantire una presa in carico “globale” dell’individuo e della famiglia, la presa in carico “attiva” della fragilità e della cronicità, la prossimità e facilità di accesso ai servizi e l’integrazione tra ospedale e territorio. In questo contesto si aprono spazi nuovi per la cooperazione che opera in campo sanitario e sociosanitario, da sempre attenta ai bisogni dei cittadini e unico soggetto in grado di garantire una presa in carico complessiva dei bisogni delle persone. Per questo motivo, Maurizio Ottolini, presidente di Confcooperative Lombardia, ha dichiarato che 2 supplemento di Italia Cooperativa “Confcooperative e la cooperazione lombarda stanno valutando con grande attenzione le linee guida della riforma del settore sociosanitario regionale, al fine di presentare una proposta cooperativa per lo sviluppo di una sanità di territorio che tenga al centro il diritto alla salute dei cittadini”. Nei prossimi giorni Confcooperative avvierà una riflessione ed una serie di contatti istituzionali per trasmettere a Regione le proprie proposte. ALLEANZA COOPERATIVE ITALIANE GIORNATA INTERNAZIONALE COOPERATIVE DELLE Alleanza Cooperative per il futuro chiediamo al governo misure antidumping e all'Europa diciamo no a norme a taglia unica patrimoni e reti di protezione familiare. Così non c’è futuro. La cooperazione per essere all’altezza del domani dovrà interpretare e rispondere alle esigenze sempre più complesse che arrivano dalla società». «Le risposte più innovative che stiamo dando sono nel welfare e nei servizi alla persona, oltre che nella capacità di reinventare il lavoro come nel caso dei workers buy out. Non è un caso che su questo fronte il Parlamento Europeo di Strasburgo ha approvato il “Rapporto di Iniziativa sul ruolo delle cooperative nel superamento della crisi” dove si evidenzia il ruolo che le cooperative hanno svolto, consentendo a molti lavoratori di assumere direttamente, in forma cooperativa, la gestione di aziende in via di chiusura, limitando così le conseguenze occupazionali della crisi». «La nostra scommessa va sulle nuove frontiere: cooperative di comunità; professionisti in cooperativa e cooperative di utenza. Abbiamo bisogno di due supporti, uno in Italia, l’altro in Europa. All’Italia chiediamo un rafforzamento nei controlli del dumping e della falsa cooperazione perché casi singoli non possono e non devono rovinare quanto fanno di buono le cooperative italiane che sono una risorsa del e per il paese. In Europa e all’Europa diciamo di no alle politiche di omogeneizzazione delle forme di impresa. Non si possono fare leggi a taglia unica solo per le società di capitali». FEDERSOLIDARIETA’ «La Giornata Internazionale delle Cooperative è lo spunto per riflettere sul ruolo che le cooperative stanno continuando a esercitare in un momento di forte difficoltà economica». Lo ha detto in una nota l'Alleanza delle Cooperative in occasione della Giornata Internazionale delle Cooperative del 5 luglio fissata dall’Onu, che aveva anche proclamato il 2012 Anno Internazionale delle Cooperative per la capacità di rispondere alla crisi. «Il modello cooperativo ha dimostrato la propria capacità di resistenza ribadendo il proprio impegno nella valorizzazione del territorio e nell'utilizzare le risorse disponibili per la salvaguardia dell'occupazione di 1,4 milioni di lavoratori in Italia, 5,4 milioni in Europa e 100 milioni di persone nel mondo» «Questo è quanto abbiamo fatto. Dobbiamo riflettere e agire sui nuovi scenari. La prima risposta vai ai giovani del nostro paese: oltre il 20% dei nostri giovani, quasi il doppio della Germania, non lavora, non studia, ma fa affidamento su luglio 2014 INTERVISTA A GIUSEPPE GUERINI PRESIDENTE DI FEDERSOLIDARIETÀ - GIUSEPPE GUERINI: VOGLIAMO UNA LEGGE DELEGA PER LA RIFORMA DEL TERZO SETTORE CHE CI CONSENTA DI DIVENTARE IL PRIMO SETTORE DEL PAESE Dopo un periodo di consultazione pubblica, lo scorso 10 luglio il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge delega per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale. Il testo del disegno di legge attribuisce al Governo la delega ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge di delega, uno o più decreti legislativi recanti il riordino e la revisione organica della disciplina degli enti privati del Terzo settore e delle attività che promuovono e realizzano finalità solidaristiche e di interesse generale, anche 3 supplemento di Italia Cooperativa attraverso la produzione e lo scambio di beni e servizi di utilità sociale in attuazione del principio di sussidiarietà, al fine di sostenere la libera iniziativa dei cittadini associati per perseguire il bene comune, elevare i livelli di cittadinanza attiva, coesione e protezione civile, favorendo la partecipazione, l’inclusione e il pieno sviluppo della persona e valorizzando al contempo il potenziale di crescita ed occupazione del settore. Nello specifico, i decreti attuativi dovranno disciplinare la costituzione, le forme organizzative e di amministrazione e le funzioni degli enti privati che, con finalità ideale e senza scopo di lucro, promuovono e realizzano attività d’interesse generale, di valorizzazione della partecipazione e di solidarietà sociale, ovvero producono o scambiano beni o servizi di utilità sociale, anche attraverso forme di mutualità con fini di coesione sociale. Abbiamo raccolto il parere di Giuseppe Guerini, presidente nazionale di Federsolidarietà e vicepresidente di Confcooperative Lombardia. Presidente Guerini, il Governo, nell’annunciare la riforma del Terzo Settore ha evidenziato come in realtà si dovrebbe parlare di primo settore, per il contributo dato dal non profit allo sviluppo del Paese. Il disegno di legge delega risponde a questo annuncio? La riforma del terzo settore, dell’impresa sociale e del servizio civile si pone all’interno di un ambizioso programma di riforme programmate dal Governo. Il percorso sarà completato dalla cosiddetta “delega fiscale” che prevede di rivedere il sistema di detrazioni e deduzioni dei “cittadini contribuenti”. Al momento però purtroppo ad ormai una settimana dalla riunione del Consiglio del Ministri che ha approvato la delega, non si sono ancora visti i testi definitivi. Segno evidente che non tutto è chiaro e che verosimilmente vi sono delle distanze tra quanto annunciato a quanto effettivamente si è riusciti a trasformare in provvedimenti di tipo normativo. Certo il disegno è molto ambizioso e i risultati richiederanno molto tempo perché alcuni aspetti sono legati ad altri filoni di riforma. Sono convinto che ad esempio un primo banco di prova sarà quello della “delega fiscale”, da qui potremo comprendere cosa si farà concretamente sul piano del sostegno alla spesa sociale oggi a carico delle famiglie e dei cittadini, ad esempio per la cura dei non autosufficienti. Chiediamo che i provvedimenti normativi che scaturiranno da queste riforme ci mettano in condizione di costruire un’idea di società più equa, solidale, inclusiva, più giusta. Solo in questo modo potremmo davvero diventare il “primo settore”. Non vogliamo essere definiti "primo settore" senza avere la possibilità di diventarlo realmente. Faccio un esempio: da oltre 20 anni abbiamo una legge che ci consente di avere strumenti per affidamenti riservati per le imprese sociali di inserimento lavorativo. L’applicazione corretta di questa norma da parte della Pubblica amministrazione, ci consentirebbe di creare molti più luglio 2014 posti di lavoro e molta più integrazione per soggetti fragili. Ma la volontà politica si scontra con la macchina burocratica che preferisce imporre acquisti collettivi che risparmiano qualche euro oggi, magari per fare le pulizie o l’inserimento dati o la manutenzione del verde, e poi spenderne molte di più per curare persone che al disagio sociale devono aggiungere anche la perdita del lavoro (gli utenti dei SERT, della psichiatria, le madri dei minori seguiti dai servizi di tutela). Molti cooperatori sociali sui territori si stanno chiedendo quale risparmio è così rilevante da giustificare questa ingiustizia? Quale giudizio date al complesso della proposta di legge delega? Condividiamo l’impianto generale proposto dal Governo e soprattutto gli obiettivi. Come abbiamo detto nella consultazione pubblica sulla riforma del terzo settore, il disegno di riforma si completa e si attuerà se riuscirà a sviluppare un piano industriale di politiche dei beni comuni, che valorizzi la possibilità di organizzare in modo sussidiario risposte alle esigenze dei cittadini. Auspichiamo che emerga la volontà di sviluppare un vero e proprio “piano industriale dei beni comuni” che potrebbe avere tra le azioni da realizzare l'affidamento di beni in disuso, pezzi di patrimonio culturale e ambientale da gestire in modo imprenditoriale, ma con una vocazione sociale e un modello multistakeholder. Un modello di questo tipo potrebbe creare occupazione, specie per i giovani e mettere finalmente a reddito pezzi di patrimonio culturale e ambientale troppo spesso abbandonati al degrado. Potrei dire che non servono solo soldi ma soprattutto progettualità per valorizzare quel che di buono e di bello c’è nel Paese. E il non profit si candida per dare risposte ai bisogni dei cittadini attraverso queste risorse. In particolare cosa vi aspettate dalla attuazione della delega sull’impresa sociale? Ci aspettiamo che la legge sull’impresa sociale possa servire a superare i monopoli e gli oligopoli del sistema delle società in house degli enti locali, soprattutto nel mercato dei servizi di interesse generale, un sistema incapace di generare innovazione e innovazione sociale . Ci aspettiamo un disegno complessivo di valorizzazione dell’impresa sociale che vada al di là della delega. Ad esempio non è accettabile che ci si definisca primo settore e poi nella recente norma che sta imponendo ai Comuni di tagliare il 5% della spesa corrente, sono state fatte salve le ASP e le aziende pubbliche, per la parte di spesa necessaria a stabilizzare i loro lavoratori. In questo modo il grosso dei tagli si abbatte sul terzo settore e sui minori servizi per i cittadini. Ci aspettiamo anche che vi sia un riconoscimento dell’esperienza storica della cooperazione di abitazione sul tema degli alloggi sociali, consentendo che, a determinate condizioni, le cooperative di abitazione possano essere riconosciute come imprese sociali. 4 supplemento di Italia Cooperativa luglio 2014 Ci aspettiamo che il Governo faccia chiarezza mettendo in primo piano, come elemento distintivo l’identificazione del beneficiario reale del vantaggio che le organizzazioni producono. Nel porre questo tema penso, in via prioritaria, al variegato mondo delle onlus e delle associazioni di promozione sociale in cui si sono insinuate attività estremamente eterogenee e non tutte chiaramente rivolte a beneficiari meritevoli. Probabilmente per alcune di queste attività la forma più adatta sarebbe l’impresa sociale, per altre ancora potrebbe essere una finalizzazione non lucrativa ma senza alcuna utilità sociale pubblica. In questa direzione dovrebbe orientarsi il desiderio di fare chiarezza. Per le attività di impatto sociale a rilevanza economica l'impresa sociale è la formula più chiara. Un soggetto cioè che ha un contenitore orientato in senso imprenditivo ma che si connota per scelte di reinvestimento degli utili. Per soggetti di questo tipo si può anche pensare ad una qualche forma di facilitazione fiscale, che deve essere commisurata all'impatto sociale, ai risvolti occupazionali e di beneficio collettivo. Su questo aspetto confesso che iniziano a farsi strada dubbi sulla possibilità di riuscire a superare le molte resistenze, non sempre palesi, che il percorso sembra incontrare. DEBITI PA Un’ultima domanda. Il Governo si è dato un anno di tempo. A noi pare che ci siano dei contenuti della legge delega che potrebbero avere avvio immediato, senza la necessità di grandi interventi normativi. Si. Ci auguriamo si proceda rapidamente. Sul servizio civile ad esempio si può fare prestissimo e mobilitare 100.000 giovani nel prossimo anno e mezzo sarebbe importantissimo. Allo stesso modo, per l’attuazione delle misure della Garanzia Giovani: bisogna puntare sulle organizzazioni che hanno dimostrato di saper creare buona e vera occupazione e sui settori che oggi permettono ai giovani di crearsi un lavoro. Bisognerebbe invece rendere più semplici e diretti i collegamenti col mondo reale, evitando che il meccanismo si inceppi nelle filiere e competenze istituzionali. Quanto più stretto, facile immediato sarà il collegamento tra cooperazione sociale e persone da inserire, tanto più i risultati saranno concreti. Serve aumentare anche il numero di nuove imprese e soprattutto sostenere e sviluppare una maggiore propensione delle persone a fare attività d’impresa. Farlo con una vocazione sociale aggiunge valore aggiunto agli obiettivi e alimenta un senso di solidarietà e di cooperazione senza il quale il nostro Paese non riuscirà a invertire la discesa verso la decadenza su cui pare avviato. Significativi sono anche gli impegni assunti da Regioni, Province e Comuni, tra i quali si evidenziano l’intensificazione del ricorso alle anticipazioni di liquidità messe a disposizione dallo Stato per pagare i debiti e il rafforzamento degli uffici preposti all’attività di certificazione e pagamento, assicurando peraltro adeguati presidi durante il periodo estivo. PROTOCOLLO SBLOCCA PAGAMENTI TRA ECONOMIA, IMPRESE E BANCHE L'Alleanza delle Cooperative è tra i firmatari dell'intesa che punta ad accelerare il pagamento delle somme dovute dalle pubbliche amministrazioni alle imprese Il ministro dell’Economia ha sottoscritto insieme ai rappresentanti delle pubbliche amministrazioni e alle principali associazioni datoriali, tra cui l'Alleanza delle Cooperative, il protocollo "Pagamento debiti Pa. Il Protocollo – a dimostrazione della diffusa consapevolezza sulla necessità di uno sforzo comune per conseguire un obiettivo unanimemente condiviso – indica puntualmente gli impegni assunti da ciascuna parte. Numerosi sono quelli del ministero dell’Economia, tra i quali si segnalano il potenziamento delle attività di supervisione e monitoraggio, il rafforzamento delle funzionalità della Piattaforma elettronica e la promozione di nuove misure di allentamento del patto di stabilità interno. Per parte loro, i rappresentanti delle imprese si sono impegnati, tra l’altro, a sollecitare i propri associati a presentare istanza di certificazione dei crediti per poter beneficiare della garanzia dello Stato utilizzando la Piattaforma per velocizzare le relative procedure. L’Abi, coinvolgendo i singoli istituti bancari, si è impegnata a favorire il più agevole processo di cessione del credito assistito da garanzia dello Stato e a sensibilizzare il sistema bancario a mettere a disposizione delle imprese adeguate risorse finalizzate a tale scopo. Cassa depositi e prestiti, infine, ha dato la propria disponibilità ad adottare celermente la convenzione quadro con l’ABI per la cessione dei crediti vantati nei confronti delle pubbliche amministrazioni e assistiti da garanzia dello Stato. Il Mef e l’ABI hanno già sottoscritto il 17 luglio scorso la convenzione quadro per la cessione pro-soluto dei crediti certificati e assistiti dalla garanzia dello Stato. E’ convinzione di tutti i firmatari che uno sforzo congiunto costituisca il fondamentale e imprescindibile presupposto per 5 supplemento di Italia Cooperativa un’azione efficace volta al conseguimento di un così importante obiettivo, da tutti pienamente condiviso. Il meccanismo di garanzia da parte dello Stato dei crediti vantati, inoltre, permetterà all’intero processo di compiere un notevole salto di qualità e di soddisfare al meglio, con il coinvolgimento del sistema bancario e degli operatori finanziari, le richieste delle imprese. L’adozione di nuove misure volte ad assicurare il pagamento dell’ammontare totale dei debiti che la Pubblica Amministrazione, a livello sia centrale sia periferico, ha accumulato negli anni nei confronti delle imprese fornitrici di beni e servizi, è una circostanza assolutamente apprezzabile. Il saldo degli arretrati – ha dichiarato il copresidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, Rosario Altieri, che ha firmato il 21 luglio scorso al ministero dell’Economia, anche a nome del presidente Mauro Lusetti e del Copresidente Maurizio Gardini, il Protocollo “Pagamento debiti P.A.” – non è più rinviabile, deve essere garantito in tempi quanto più possibile brevi e percorrendo ogni strada praticabile con il concorso di tutti i soggetti interessati. L’indirizzo per accedere alla Piattaforma per la certificazione del crediti è: http://certificazionecrediti.mef.gov.it Le informazioni sullo stato di avanzamento dell’operazione di smaltimento dei debiti sono pubblicate all’indirizzo: http://debitipa.mef.gov.it luglio 2014 Sanna. A questi si aggiungono i due presidenti dei Consorzi nazionali: Stefano Granata (Gruppo cooperativo CGM) e Gianfranco Marocchi (Consorzio Idee in Rete). Il primo Consiglio Nazionale è stato, in particolare, l’occasione per fare il punto su alcune delle riforme e delle azioni che il Governo sta portando avanti come la riforma del Terzo Settore, la disciplina sull’impresa sociale e il piano Garanzia Giovani. «La grande partecipazione e i contenuti emersi in questi mesi ci dicono – ha affermato Guerini – che la cooperazione sociale ha molto da dare al Paese in termini di proposte, ma soprattutto di risposte: per il welfare e per il rilancio dell’occupazione soprattutto dei giovani. Ci attendono grandi sfide a partire dall’attuazione del Piano Garanzia Giovani: 900.000 giovani attendono, infatti, di avere un’opportunità. Per raggiungere gli obiettivi previsti dal Piano bisogna puntare su chi, in questi anni, ha dato prova di sapere creare vera e buona occupazione: le cooperative e la cooperazione sociale lo hanno fatto». Documenti: Innovatori di territorio Il Comune senso del Bene FEDERSOLIDARIETA’ INTERVISTA A VALERIA NEGRINI FEDERSOLIDARIETA’ FEDERSOLIDARIETÀ CONFCOOPERATIVE – VALERIA NEGRINI VICEPRESIDENTE Il primo Consiglio nazionale ha eletto il consiglio di presidenza Il Consiglio Nazionale di Federsolidarietà – Confcooperative, eletto dall’assemblea nazionale che il mese scorso ha confermato Giuseppe Guerini alla presidenza, ha eletto vicepresidente la lombarda Valeria Negrini. Le nomine sono state completate con l’elezione del Consiglio di presidenza guidato da Giuseppe Guerini e composto dai quattro vicepresidenti Pino Bruno, Luca Dal Pozzo, Andrea Fora, Valeria Negrini e da Roberto Baldo, Giampaolo Gaudino, Guido Geninatti, Michele Odorizzi, Giusi Palermo, Francesco VALERIA NEGRINI: SIAMO IMPRESE NATE PER DARE SPERANZA E REALIZZARE UNA SOCIETÀ PIÙ COESA, PIÙ RISPETTOSA DELLE DIVERSITÀ E DIFFERENZE Valeria, oggi hai assunto un ruolo importante nella nostra organizzazione a livello nazionale e non solo locale. Ci puoi raccontare come è partita e si è sviluppata la tua esperienza nella cooperazione sociale? Prima di rispondere a questa domanda vorrei ringraziare i colleghi che mi hanno dato fiducia e permesso di assumere questo incarico di cui sento tutta la responsabilità e l'impegno che lo accompagnano; in primis i cooperatori e le cooperatrici che mi hanno votato nell'assemblea dello scorso giugno e poi il presidente Guerini, il presidente Minelli e tutti i colleghi della Federazione nazionale e regionale. 6 supplemento di Italia Cooperativa La mia storia da cooperatrice inizia nel 1991 quando venni assunta dalla cooperativa sociale «La Rete» (che è ancora oggi la cooperativa di cui faccio parte) per occuparmi del coordinamento del Centro Diurno per emarginati gravi e senza dimora. Allora di cooperazione sapevo poco o nulla, ma ben presto oltre al mio lavoro, ho cominciato ad appassionarmi e a interessarmi a questa forma di impresa che chiedeva ai soci di partecipare attivamente alle scelte (allora eravamo poco più di una decina) e di assumersi responsabilità come singoli e come collettivo, tant'è che quando mi chiesero dopo poco tempo di diventare socia, aderii alla proposta con convinzione e nel 1993 venni eletta per la prima volta nel CdA della cooperativa, assumendo via via ruoli e compiti più di carattere organizzativo e gestionale che di operatività diretta nei servizi. Attualmente sono al mio terzo mandato come presidente della cooperativa «La Rete». Come hai scelto di occuparti non solo della tua cooperativa ma di tutte le cooperative sociali? Come consigliera prima e presidente poi ho cominciato a frequentare i luoghi del confronto con le altre cooperative all'interno dell'Unione Provinciale di Brescia, entrando a far parte prima del consiglio di settore sociale e del Consiglio Provinciale per essere poi eletta a presidente del settore sociale di Brescia per la prima volta nel novembre 2007, entrando così anche nella presidenza di Confcooperative. Attualmente sono vicepresidente dell'Unione Provinciale guidata da Marco Menni. Nel 2010 venni eletta per la prima volta a livello Regionale e Nazionale sia nel Consiglio che nella Presidenza di Federsolidarietà. Credo che accettare di svolgere ruoli di rappresentanza necessiti per prima cosa anche di una certa generosità, personale ma anche della cooperativa di cui si fa parte alla quale sottrai sempre più tempo e risorse che vengono ricompensate solo in minima parte; non potrei svolgere questi ruoli se non avessi alle spalle una cooperativa e un consiglio che mi sostiene e che comprende l'importanza della rappresentanza associativa. Accanto a questo ci vuole l'impegno e la volontà di studiare, apprendere cose nuove, conoscere e confrontarsi con altre realtà private e pubbliche finalizzando tutto questo a favore del movimento cooperativo, utilizzando e trasferendo ciò che si è appreso e conosciuto ad altri cooperatori e cooperatrici per far sì che il movimento cooperativo possa avere strumenti e elementi utili a delineare strategie e programmi. Quali sono a tuo parere le principali sfide e criticità per le cooperative sociali nei prossimi anni? Le troviamo indicate con chiarezza nei documenti assembleari regionale e nazionale, frutto entrambi di un lavoro e di un confronto collegiale e non improvvisato sui territori; i titoli dati a questi luglio 2014 documenti indicano già la strada: “Il Comune senso del bene” e “Innovatori di territorio”. Alcune criticità, seppure diminuite sono ancora presenti, penso alla sottocapitalizzazione di alcune cooperative o alla loro poca o scarsa imprenditorialità e innovatività causata anche da una eccessiva dipendenza dal rapporto contrattuale con gli Enti Pubblici e da una classe dirigente poco preparata; oppure al contrario penso ad alcune cooperative che per dimensione ma soprattutto per modalità di rapporto con i soci e i lavoratori assomigliano più a delle aziende che a delle cooperative. Oggi poi anche a causa di questa crisi che ha visto diminuire proprio le risorse delle P.A. il rischio è di una accresciuta competitività invece che collaborazione tra di noi, segno però che non sappiamo guardare oltre l'interesse singolo e a breve termine delle nostre imprese, dimenticando che la nostra nascita e storia ci dice che dobbiamo operare insieme per garantire giustizia sociale, per ridurre le disuguaglianze e accrescere le opportunità per tutti, soprattutto i più fragili, che siamo imprese nate per dare speranza e realizzare una società più coesa, più rispettosa delle diversità e differenze, più attenta a comportamenti imprenditoriali e personali improntati alla sobrietà e alla solidarietà. Insomma che siamo un modello economico votato a portare sviluppo e benessere a tanti e non ricchezza e privilegi a pochi. Le sfide e le responsabilità sono quindi quelle di un lavoro dignitoso per tutti, soprattutto per chi oggi (i giovani e gli over 45) non ce l'ha ancora o non ce l'ha più; quelle di una salute e di una abitazione accessibile per tutti; quella di un'alimentazione sana per tutti; quella di riorganizzare ed innovare i servizi per un welfare sostenibile – pensiamo anche solo al tema della non autosufficienza - e orientato ai bisogni collettivi. Per fare questo dobbiamo essere appunto innovatori e agenti di sviluppo e lo saremo se intrecceremo le nostre storie e azioni con altre cooperative (di abitazione, agricole, di consumo, di turismo, di cultura, quelle che si occupano di sanità e di ambiente) e con altri mondi imprenditoriali e associativi, guardando al territorio come luogo fonte di risorse, energie, opportunità . La programmazione dei Fondi comunitari 2014-2020 rappresenta certamente un quadro di riferimento entro il quale si potranno costruire sperimentazioni su questi ed altri temi (quali ad esempio il recupero di mestieri, la rigenerazione di beni pubblici artistici, paesaggistici e culturali, rappresentando quindi anche nuove opportunità di lavoro); sono progettazioni complesse che richiedono capacità e connessioni trasversali e noi dobbiamo essere preparati a questo cambiamento, capaci e responsabili di tradurlo in uno sviluppo per le nostre comunità oltre che per le nostre cooperative. 7 supplemento di Italia Cooperativa FEDERABITAZIONE CONSIGLIO NAZIONALE HA COMPLETATO LE NOMINE Mosconi e Volpe nel Consiglio di Presidenza per la Lombardia “L’Assemblea nazionale dello scorso 11 giugno ha rappresentato un momento importante, una discontinuità che segna un nuovo inizio per le nostre cooperative di abitazione, chiamate a fronteggiare le sfide dell’abitare futuro in un contesto politico, sociale ed economico profondamente mutato”. Così Alessandro Maggioni, presidente di Federabitazione, ha aperto i lavori del primo Consiglio Nazionale che si è tenuto a Roma il 9/7 u.s.. E’ stato eletto un unico vicepresidente vicario: Luca Bracci, presidente di Federabitazione Emilia Romagna, che fa parte del Consiglio di presidenza composto da Davide Mosconi, Franco Volpe per la Lombardia e da Luciano Nervo, Marco Galante, Stefano Baglioni, Claudio Lovera, Giovanni Gulino, Masi Bellisario, Elisa Sarri e Claudio Pianegonda. Alla Presidenza partecipano anche Rocco Fiorino, Antonio Gesummaria, Eddy Bellezza, Federico Bettarini e Michele Laforgia. Il Consiglio ha altresì deciso di conferire alcune deleghe operative: a) al vicepresidente vicario Luca Bracci relativamente agli aspetti tributari, fiscali e del credito connessi alle cooperative di abitazione, con particolare riferimento alla riforma fiscale e del catasto, all’imposizione sulla casa e ai riflessi sui soci e le stesse cooperative in relazione alle diverse tipologie contrattuali; b) al consigliere Elisa Sarri per l’elaborazione e l’attuazione di progetti intersettoriali connessi alla qualità della vita dei soci, delle persone e delle famiglie in ambito urbano. Tali progetti saranno messi a punto insieme alle altre Federazioni di Confcooperative, in particolare Federsolidarietà, FederazioneSanità, Federlavoro e servizi e FederCultura Turismo Sport. c) al consigliere Claudio Pianegonda per gli aspetti legislativi, con particolare riferimento all’iter parlamentare dei provvedimenti di interesse delle Cooperative di abitazione; riforma urbanistica e del governo del territorio; d) al consigliere Eddy Bellezza per la promozione e lo sviluppo delle Cooperative di abitazione nelle Regioni del Centro e del Sud d’Italia, ri-costituendo le condizioni per una capillare presenza e diffusione su tutto il territorio. luglio 2014 Al consigliere Franco Volpe è stato attribuito l’incarico di assistente alla presidenza. Per l’attuazione del programma operativo sono stati anche costituiti tre Gruppi di Lavoro denominati “L’Abitare Sociale”, “Abitare il Sud” e “Norme per l’Abitare”. FEDERABITAZIONE FEDERABITAZIONE LOMBARDIA: MOSCONI VICEPRESIDENTE DAVIDE Il Consiglio Regionale ha eletto anche il Consiglio di Presidenza Il Consiglio Regionale di Federabitazione Lombardia, nella prima seduta del 30/6, dopo l’appuntamento assembleare, ha eletto Vicepresidente Davide Mosconi (Bergamo) chiamato ad affiancare il Presidente Alessandro Maggioni. Il Consiglio ha eletto anche il Consiglio di Presidenza, composto dal Presidente, dal Vicepresidente e dai consiglieri Francesco Maltempi, Pierluigi Monterosso, Alessandro Galbusera, Franco Volpe, Franco Oggioni e Giorgio Gualzetti. Il Consiglio Regionale, ha inoltre evidenziato gli indirizzi programmatici del prossimo quadriennio indicando i temi dell’affitto e del credito come strategici per il futuro delle cooperative. È stato anche trattato il tema dell’innovazione come punto di forza ed in particolare la questione della Gestione Sociale Immobiliare. “Sono molto soddisfatto di come si è svolto il primo consiglio regionale – ha detto Maggioni - C’è stata una ampia partecipazione e questo è segno che nonostante la crisi la cooperazione di abitanti ha ancora molto da esprimere e da dimostrare. Il bisogno di casa è ancora forte, è necessario però un approccio innovativo e aperto alle muove esigenze del mercato”. FEDERAZIONESANITA’ CONSIGLIO NAZIONALE DI FEDERAZIONESANITÁ: LUTEROTTI VICEPRESIDENTE VICARIO Sergio Bonetti nel Consiglio di Presidenza Valerio Luterotti è stato eletto vicepresidente vicario di FederazioneSanità dal Consiglio nazionale dell’1/7. 8 supplemento di Italia Cooperativa Quattro i vicepresidenti eletti, in rappresentanza delle diverse "anime" della Federazione, Valerio Luterotti, per il settore cooperative a specializzazione sanitaria, che assume anche il ruolo di vicepresidente vicario della Federazione; Paolo Gaoni per il settore farmaceutico; Pio Serritelli per il settore mutue e Giovanni Cirilli per il settore cooperative di medici, nominato anche coordinatore del Comitato Nazionale Assistenza Primaria (CNAP). I vicepresidenti faranno parte del nuovo Consiglio di Presidenza assieme ai consiglieri: Sergio Bonetti per la Lombardia, Anna Batini, Federico Bendinelli, Rosanna Giordano, Floriano Iezzi, Tommaso Mola, Mario Sacco, Alessandro Trerè, Barbara Truffelli, Alessandro Tumino, Santo Vazzano. Il Consiglio ha inoltre deliberato di nominare Santo Vazzano delegato al Programma Nazionale 'Servizi di cura all'infanzia e agli anziani non autosufficienti' e di rinnovare la sua nomina a Coordinatore della Cabina di regia PAC SUD di FederazioneSanitá. Sergio Bonetti, sempre su nomina del Consiglio, è delegato per i rapporti con i sindacati di categoria delle professioni dell’assistenza primaria e con le Federazioni di interesse delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. Deliberata inoltre la prosecuzione dei lavori del Comitato Nazionale Assistenza Primaria della Federazione composta dal professor Gianfranco Damiani, dal dottor Francesco Giuffrida e dall'avvocato Manuela Cirilli. Il Consiglio ha infine avviato il dibattito sul position paper elaborato dalla Federazione sulle Linee Guida di riforma del Terzo Settore, sullo sviluppo dei rapporti con i sindacati delle Professioni e sull'avvio del percorso per la realizzazione di un settore della Sanità nell'ambito dell'Alleanza delle Cooperative. Milanese ha prospettato un impegno intenso da parte della Federazione in ordine allo sviluppo del Piano Mutualistico Nazionale di Confcooperative, tanto sul lato della domanda che sul lato dell'offerta dei servizi ove la rete delle associate alla Federazione sta costruendo da tempo percorsi e strumenti nell'ambito dell'assistenza primaria. luglio 2014 A settembre prevista una nuova seduta del Consiglio sui diversi progetti di sviluppo della Federazione in ambito di integrazione imprenditoriale, fondi strutturali e formazione. FEDERCULTURA TURISMO SPORT CONSIGLIO NAZIONALE DI FEDERCULTURA TURISMO SPORT Fabrizio Pozzoli eletto vicepresidente Gli organi nazionali di FederCultura Turismo Sport sono stati completati nella prima riunione del Consiglio Nazionale del 9 luglio u.s. dopo l’Assemblea di rinnovo del giugno scorso, nella quale era stato eletto Presidente Andrea Ferraris. Il lombardo Fabrizio Pozzoli è stato eletto vicepresidente con delega ai rapporti internazionali. È stato eletto anche vicepresidente Domenico Bracciodieta, con delega al Mezzogiorno. Per i settori, la scelta è ricaduta su un responsabile giovane, affiancato da un tutor e da un delegato per il Mezzogiorno: Beatrice Andalò (Sport), Irene Bongiovanni (Comunicazione ed Informazione), Chiara Laghi (Servizi Culturali), Giuseppe Negro (Scuola e Formazione), Riccardo Solmi (Turismo), Michelangelo Rubino (Spettacolo). I sei responsabili, insieme ai cinque componenti eletti (Maria Pia Cattolico, Casto Di Bonaventura, Claudio Esposito, Illuminata Profeta e Francesco Rossi) andranno a completare il Consiglio di Presidenza. I lombardi Marco D’Alò e Maurizio Forchini sono stati rispettivamente nominati come tutor per i settori spettacolo e turismo Creato, infine, un gruppo di lavoro trasversale sulla progettazione europea con a capo la lombarda Elisa Rota. I lavori del Consiglio sono utilmente iniziati con la condivisione dei punti programmatici: rappresentanza; comunicazione; intersettorialità; progettazione; internazionalizzazione e cooperazione allo sviluppo. 9 supplemento di Italia Cooperativa luglio 2014 l’imprenditorialità cooperativa investendo nel capitale delle imprese. FEDERCONSUMO ASSEMBLEA FEDERCONSUMO: ANGELI RICONFERMATO PRESIDENTE Gli organi nazionali di Federconsumo sono stati completati nella prima riunione del Consiglio Nazionale del 7 luglio u.s. dopo l’Assemblea di rinnovo del giugno scorso, nella quale era stato confermato Presidente Pierluigi Angeli. Il lombardo Giorgio Colleoni è stato eletto vicepreside nte vicario. È stato inoltre eletto il consiglio di Presidenza composto da Clara Mazzucchi come referente del settore Consumo, Aldo Puccini per il settore dettaglio, Raffaele Gordini per i servizi e Fernando Di Centa per il settore elettrico. Il consiglio ha inoltre impostato il programma della attività della federazione per il prossimo quadriennio. ASSEMBLEA CFI WORKERS BUY OUT: NEL 2013 DA CFI INTERVENTI PER 10MLN €, 1.400 POSTI DI LAVORO CREATI Dalla metà degli ’80 a oggi CFI ha investito 165 milioni creando e garantendo oltre 12mila posti di lavoro «Spendere sempre meno per i sussidi, investire sempre di più per promuovere lavoro. Una banalità? Sarà. Ma è quello che finora abbiamo fatto nel nostro Paese. Questo governo intende invertire la rotta puntando sulla partecipazione, sulla responsabilizzazione delle persone. E la cooperazione è uno, non certo l’unico, ma è uno degli strumenti che può aiutare a creare sviluppo, occupazione e coesione sociale». Lo ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti intervenendo il 26/6 a Roma all’assemblea di CFI, società finanziaria promossa dalle centrali cooperative Agci, Confcooperative e Legacoop che sostiene «Dobbiamo uscire – ha aggiunto il ministro - dalla trappola che ha visto per troppo tempo contrapposti capitale e lavoro e utilizzare tutte le forme e le modalità organizzative per garantire opportunità di crescita e di sviluppo. Servono più strumenti in grado di valorizzare l’impegno e la partecipazione attiva e responsabile delle persone». «Siamo consapevoli che le risorse sono sempre meno. E non possiamo che essere d’accordo sul fatto che vanno utilizzate meglio – ha sostenuto nel suo intervento Maurizio Gardini presidente di Confcooperative e copresidente dell’Alleanza delle Cooperative. «Il governo intende ridurre gli incentivi alle imprese? Bene, siamo d’accordo, gran parte degli incentivi così come li conosciamo non funzionano, o funzionano male e hanno prodotto modesti risultati. Le cooperative sono consapevoli che per accrescere la competitività bisogna essere in grado di fare cose diverse con meno risorse. É necessario, però, lo ribadisco, che queste poche risorse siano valorizzate al meglio. Dalla metà degli ’80 a oggi CFI ha investito 165 milioni creando e garantendo oltre 12mila posti di lavoro, poco più di 13mila euro a occupato, sfido chiunque a dimostrare di saper fare meglio. «Questo – ha aggiunto Gardini - è un esempio di impiego intelligente oltre che efficace di risorse» Nel corso del 2013 CFI ha deliberato interventi per 10,2 milioni nel capitale sociale di 29 cooperative che occupano 1.400 persone. «Nei primi sei mesi del 2014 – h sottolineato l’amministratore delegato di CFI, Camillo De Berardinis – abbiamo dato il via libera ad altri 24 interventi. Nel biennio 2014-2015 contiamo di sostenere 80 progetti imprenditoriali cooperative in grado di garantire e/o creare 5mila posti di lavoro con un investimento complessivo di 30 milioni di euro». Tra le priorità di CFI vi è il sostegno alle cooperative che gestiscono i beni sequestrati alla criminalità. «Su questo fronte – ha aggiunto De Berardinis – scontiamo purtroppo degli ostacoli normativi che limitano la nostra azione». Ostacoli che il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico, intervenendo alla tavola rotonda nel corso dell’assemblea «si è impegnato a far rimuovere». 10 supplemento di Italia Cooperativa UE WORKERS BUY OUT: TOIA, 500 MILA EURO PER COOPERATIVE CHE RILEVANO AZIENDE IN CRISI E' la proposta al budget Ue per il 2015 presentata dalla europarlametare italiana. Ora la parola passa alla Commissione Lo aveva promesso in campagna elettorale e ha mantenuto fede all'impegno. L'europarlamentare del Pd Patrizia Toia ha presentato un progetto pilota al budget 2015 per finanziare le cooperative che rilevano le aziende in crisi. «Tra gli impegni che avevo preso in campagna elettorale – ha comunicato Toia - c'era anche portare avanti il lavoro iniziato con il mio Rapporto di Iniziativa sul "Ruolo delle cooperative nel superamento della crisi", c'era anche quello di provare a istituire un fondo per i lavoratori che volessero rilevare un'azienda, in crisi o senza successore, trasformandola in cooperativa. Ho quindi presentato un progetto pilota per creare una nuova linea di bilancio, per ora sul budget 2015, del valore di 500.000 euro». Il progetto intende sviluppare e finanziare nuovi metodi che contribuiscano a trasferimenti di imprese di successo attraverso la partecipazione dei lavoratori. L'obiettivo generale del progetto è quello di facilitare il trasferimento, sotto forma di trasformazione in una cooperativa, sia delle imprese "sane" ai dipendenti (soprattutto nei casi in cui l'imprenditore non trova alcun successore) sia di workers buy-outs in caso di fallimento o bancarotta aziendale. «Questa iniziativa pilota – aggiunge Toia - vuole anche contribuire a sensibilizzare imprenditori, lavoratori, così come sindacati, associazioni imprenditoriali, organizzazioni del lavoro e autorità pubbliche circa il valore aggiunto di questa opzione per il trasferimento delle imprese». Ora la parola passa alla Commissione che dovrà fare una valutazione, comunicandola poi al relatore del Bilancio 2015. luglio 2014 una volta per sempre, a questa triste vicenda, nel rispetto dei produttori che hanno sempre rispettato le regole». Lo ha dichiarato nei giorni scorsi, a nome dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, il presidente del Settore lattieroCaseario di Fedagri-Confcooperative Cesare Baldrighi commentando la decisione della Commissione Ue che l’11/7 ha intimato il nostro Paese a regolarizzare la pendenza di circa 1,4 miliardi di euro, risultato dello splafonamento delle quote latte da parte dei produttori italiani negli anni dal 1995 al 2009. «Il sistema trentennale delle quote latte – ha commentato Baldrighi – che è stato istituito per consentire ai produttori di latte un prezzo di remunerazione adeguato, gestendo l’offerta, ha creato in Italia non pochi danni per l’intera struttura produttiva. A pagarne le conseguenze sono stati sia i produttori che nel tempo hanno investito ingenti somme di denaro nell’acquisto di quote al fine di non incorrere in sanzione amministrative, sia i produttori che comunque hanno provveduto a regolarizzare le proprie posizioni moratorie ricorrendo alla rateizzazione delle “multe” disciplinata dalla legge n. 119 del 2013». Secondo Baldrighi è anche «doveroso ricordare come il contenzioso mai recuperato dal nostro Paese, pari a 1,39 miliardi di euro, è da attribuire ad una minoranza di produttori ben riconoscibile». FONDAZIONE TRIULZA APPELLO DI EXPO MILANO 2015 E FONDAZIONE TRIULZA AI GOVERNI E ISTITUZIONI UE PER PROMUOVERE PARTECIPAZIONE SOCIETÀ CIVILE Cascina Triulza si candida a ospitare attori e iniziative che contribuiscano a rafforzare il settore della economia civile e i progetti europei di cooperazione per lo sviluppo FEDAGRI QUOTE LATTE - BALDRIGHI «BENE ATTEGGIAMENTO MINISTRO, L’ITALIA CHIUDA QUESTA TRISTE VICENDA» «Condividiamo l’atteggiamento del Ministro Martina che ha prontamente auspicato un cambio di passo nella gestione del recupero delle multe sulle quote latte: è ora che si metta fine, Nell’ambito del semestre di presidenza italiana della UE, Expo Milano 2015 e Fondazione Triulza lanciano un invito ai governi e alle istituzioni europee perché 11 supplemento di Italia Cooperativa promuovano la partecipazione delle imprese sociali e delle organizzazioni non profit nel Padiglione Società Civile per sviluppare progetti e politiche per una Europa sociale ed economica sostenibile. Expo Milano 2015 sarà la prima Esposizione Universale con un padiglione dedicato alle organizzazioni nazionali e internazionali della Società Civile: Cascina Triulza. Con questa scelta Milano ha voluto riconoscere l’importante ruolo e il contributo essenziale della Società Civile nell’affrontare i grandi problemi del pianeta e dell’umanità. Un ruolo e un contributo riconosciuto formalmente da decenni dai principali governi europei e dalle istituzioni UE, anche attraverso il coinvolgendo della società civile nella definizione delle politiche sociali ed economiche nazionali ed europee. Il Padiglione della Società Civile si candida ad ospitare durante i sei mesi di Expo Milano 2015 le organizzazioni del terzo settore di tutta Europa per condividere best practices, consolidare reti, avviare iniziative che servano a rafforzare il settore della economia civile e promuovere nuovi progetti di cooperazione per lo sviluppo. Con questo obiettivo e nell’ambito del semestre di presidenza italiana dell’UE, Expo 2015 e Fondazione Triulza lanciano un invito esplicito ai governi e alle istituzioni UE perché promuovano la partecipazione delle imprese sociali e delle organizzazioni non profit nel Padiglione Società Civile per sviluppare progetti e politiche per una Europa sociale ed economica sostenibile. Il “settore della economia sociale” in Europa – che include il mondo delle cooperative, degli enti mutualistici e dell’associazionismo – da lavoro ad oltre 14,128 milioni di persone (il 6.53% degli occupati totali della UE -27) e ha continuato a crescere nonostante la crisi: dal 2002 al 2010 il numero di occupati nelle imprese cooperative europee è cresciuto del 31.51% e nelle associazioni il 24.06%, secondo l’ultimo report commissionato dal CESE-Comitato Economico e Sociale Europeo (*). In Italia, nelle oltre 300.000 organizzazioni non profit censite dall’ultimo rapporto Istat (28% in più rispetto al 2001) operano 4,7 milioni di volontari, 681 mila dipendenti, 270 mila lavoratori esterni e 5 mila lavori temporanei. Cascina Triulza sarà il luogo dove le realtà della Società Civile potranno confrontarsi con le istituzioni pubbliche, le aziende e gli enti filantropici per sperimentare nuovi modelli di lavoro e di responsabilità sociale e riuscire a dare una risposta efficace e partecipata alle problematiche sociali. Ospiterà le grandi reti internazionali della Società Civile e, attraverso la partnership con Fondazione Cariplo, i delegati dell'AGA Meeting 2015 - l'Assemblea Annuale dell'European luglio 2014 Foundation Centre (EFC). Il Ministero degli Affari Esteri ha inoltre individuato Cascina Triulza come uno dei luoghi del sito espositivo dove il sistema della cooperazione italiana organizzerà eventi a carattere divulgativo e tecnicoscientifico. Il 24 giugno è stata pubblicata la 2° Call Internazionale di Idee “Exploding your Idea! Destination Expo Milano 2015” – promossa da Fondazione Triulza ed Expo 2015 S.p.A – rivolta a tutte le realtà della Società Civile, nazionali ed internazionali, e agli enti pubblici interessati ad essere ospitati ed a partecipare al Programma Culturale del Padiglione della Società Civile. Le proposte potranno essere presentate fino al 15 settembre 2014. Tutta la documentazione sulla 2° Call, con la descrizione degli spazi del Padiglione, è disponibile al link: http://www.fondazionetriulza.org/2-call-internazionale/ (*) “The Social Economy in the European Union”, report commissionato dal CESE-Comitato Economico e Sociale Europeo al CIRIEC - Centre international de recherches et d'information sur l'économie publique, sociale et coopérative. (Brussels,2012). BERGAMO GUERINI CONFERMATO ALLA GUIDA DI IMPRESA&TERRITORIO Guiderà il comitato dall’assemblea dei presidenti delle dieci associazioni di categorie Terzo mandato alla guida di Imprese & Territorio per Giuseppe Guerini, presidente di Confcooperative Bergamo e Federsolidarietà nazionale. Guerini è stato confermato per acclamazione alla presidenza del Comitato dall’Assemblea dei presidenti delle dieci associazioni di categoria aderenti della provincia di Bergamo (Ascom, Cia, Coldiretti, Confartigianato Bergamo, Confcooperative, Confesercenti, Confimi Apindustria, Cna, Fai e Lia). 12 supplemento di Italia Cooperativa «Oggi - ha detto Guerini - Imprese & Territorio è una realtà che viene riconosciuta da tutte le istituzioni e le parti sociali e che riesce a fare questo lavoro lasciando il proprio spazio di rappresentanza alle singole Organizzazioni aderenti. Per il futuro l’obiettivo è di aumentare la capacità di elaborare risposte concrete e condivise alle esigenze delle aziende e del territorio, particolarmente in tema di lavoro e relazioni sindacali, ampliando la collegialità e la suddivisione dei compiti tra tutte le organizzazioni, dato che l’anno che ci attende sarà molto impegnativo sia in vista di Expo 2015 che del rinnovo camerale». BRESCIA FARE BENE A ALL’AMBIENTE SE’ AL PROSSIMO E Il momento del trasloco è spesso un momento faticoso. E’ difficile separarsi dalle proprie cose, anche da quelle che per vari motivi non ci servono più. Così come è difficile orientarsi in una giungla di proposte e di prezzi e riuscire a valutare serietà e professionalità delle agenzie a cui affidarsi per il trasloco dei propri mobili, suppellettili e vestiti o anche semplicemente per far sgomberare un appartamento, un locale, un ufficio o una cantina. Il gruppo AGA, formato da tre cooperative sociali – Approdo, Gelso e Andromeda – è in grado di rendere questo momento non solo meno faticoso ma anche di trasformarlo in un’opportunità per fare del bene. In primo luogo perché sono cooperative sociali, che nascono con uno scopo ben preciso: l’integrazione lavorativa e l’occupazione di persone svantaggiate attraverso lo svolgimento di servizi. Nello specifico del progetto AGA essi sono: sgombero, traslochi, conferimento in discarica quando è indispensabile, gestione di mercatini dell’usato. Ciò che bisogna sapere è che se un cittadino utilizza questi servizi, non solo ha la garanzia di un’offerta concorrenziale nei prezzi e professionale ma, nello stesso tempo, rende possibile l’accesso al lavoro di persone in difficoltà. Rendendo più giusta e più equa la propria comunità. Il tutto funziona in questo modo: quando una persona deve sgomberare o traslocare contatta un numero unico (337.1057636) per un sopraluogo che avviene sempre con tempi brevi, con puntualità e gentilezza. In caso di trasloco il gruppo AGA è in grado di offrire ottimi prezzi e professionalità specifiche, anche nel caso di rifiuti speciali, garantendo il corretto smaltimento. luglio 2014 In caso di sgombero questo può avvenire gratuitamente in cambio di donazione della merce. Merce che poi andrà, debitamente sistemata, nei mercatini dell’usato di Bedizzole e di Ghedi. In questo modo ognuno di noi può contribuire a ridurre i rifiuti e salvaguardare il proprio ambiente di vita. Inoltre contribuisce ad aumentare i prodotti presenti nei mercatini acquistabili a prezzi molto contenuti. Ma non è tutto. Quando un bene non ha più un valore commerciale ma ha ancora un valore d’uso, in collaborazione con il volontariato, questi oggetti vengono regalati a chi ne ha bisogno. Utilizzando i servizi del progetto AGA, finanziato da Fondazione Cariplo, ognuno di noi può far del bene a sé, al prossimo e all’ambiente. Tutte le informazioni di dettaglio si trovano sul sito www.mipiaceaga.it AGA Cosa è stato fatto finora: AGA 1 Il progetto nasce con due obiettivi intrecciati tra loro: implementare e avviare attività commerciali tese a ridurre gli sprechi e di dare valore a ciò che potrebbe essere considerato un rifiuto; aumentare le possibilità di inserimento lavorativo di persone svantaggiate. E’ un progetto complesso che vede tre cooperative – Andromeda, gelso, Approdo lavorare insieme e presentarsi sul mercato con un marchio comune: “gruppo AGA” Il progetto ha permesso ad ogni cooperativa di allargare la gamma dei servizi offerti, è anche una preziosa officina per la elaborazione di processi di lavoro condivisi dalle tre cooperative e sull’adozione di buone pratiche in gruppi di lavoro misti. Complessivamente i servizi offerti sono: sgombero e traslochi, smaltimento, shop on line, mercatini dell’usato. Il progetto amplia e innova avendo investito sul sito (www.mipiaceaga.it), sul piano di comunicazione e sulla promozione in maniera professionale. Le tre cooperative coordinano le proprie azioni attraverso il tavolo di coordinamento. Ad oggi sono state definite le procedure e le prassi operative, i profili professionali, le azioni di marketing, la struttura del sito internet, il piano della 13 supplemento di Italia Cooperativa comunicazione, la modulistica comune. Inoltre utilizzando il metodo degli “incidenti critici” si sono via via costruite buone prassi per la gestione dei processi di lavoro, anche complessi, come quando intervengono due o tre organizzazioni. A Novembre 2013 è stato aperto il mercatino dell’usato Ecomercato della Solidarietà a Ghedi gestito da Gelso. La diversa specializzazione di questo mercatino rispetto a quello gestito da Approdo a Bedizzole, ha portato a un ampliamento dell’offerta ai clienti. L’ e-commerce ha dato un contributo significativo al dialogo tra i due mercatini che vedono contemporaneamente i beni caricati in fotografia sul sito. Tutte e tre le cooperative hanno avuto incrementi occupazionali per far fronte agli impegni derivanti dalle attività. Gelso e Andromeda hanno acquistato anche mezzi e strumenti. BRESCIA COOPERATIVA “LA RETE”: INAUGURATO L’OSTELLO “LOCANDA DEGLI ACROBATI” luglio 2014 auto, autobus e metropolitana. Ma è anche un nuovo spazio per la cultura della cittadinanza, per la crescita della comunità e della sua vocazione alla socialità e, al tempo stesso, un’attività che amplia le opportunità di inserimento lavorativo garantite dalle cooperative sociali, potenziando il circuito dell'economia sociale. Un ostello, un luogo dell'ospitalità, che la cooperativa «La Rete» ha realizzato investendo in un'impresa di valore sociale e ottenendo, nel 2013, il sostegno della «Fondazione Cariplo». L’Ostello infatti nasce dalla ristrutturazione della storica sede della cooperativa «La Rete» in rua Confettora, realizzata in collaborazione con la cooperativa sociale «Cauto», nel rispetto della sostenibilità ambientale dei consumi energetici, del ciclo idrico e dello smaltimento dei rifiuti, oltre che nella pianificazione della riduzione dello spreco in ogni aspetto della gestione. Pensato per la flessibilità nell'uso degli spazi, si presta ad ospitare una piccola comitiva o una famiglia numerosa, singole persone disposte alla condivisione, ma anche chi avesse l'esigenza di disporre di uno spazio esclusivo. Per tutti coloro che ci entreranno, l'accoglienza sarà improntata alla semplicità e alla praticità, ma anche al piacere di abitare la città, oltre che all'accessibilità economica. L’Ostello «Locanda degli Acrobati» è un luogo dell’ospitalità, aperto anche a diverse esigenze di soggiorno temporaneo, per familiari di ricoverati, giovani in tirocinio, stage, scambi culturali; lavoratori in trasferta; genitori separati in visita ai figli; persone e famiglie in attesa di ingresso in un nuovo alloggio; professori, ricercatori, artisti, convegnisti in visita a Brescia; ospiti di chi vive a Brescia e ha bisogno di una soluzione per accogliere parenti e amici in visita. BRESCIA QUARTA EDIZIONE DEL TROFEO BRUNO AMBROSETTI Organizzato dalla Cooperativa Sociale Palazzolese La «Locanda degli Acrobati», recentemente inaugurata, è il nuovo Ostello nel centro storico di Brescia, nei pressi di Piazza della Loggia, lungo la via San Faustino, arteria principale dello storico quartiere del Carmine, dove oggi si trovano anche diverse sedi dell'Università, botteghe e atelier, locali e punti di ritrovo che animano la zona. Una locanda, un luogo che accoglie chi è di passaggio o è in viaggio, anche nella vita, verso una nuova meta. Piccolo e accogliente, offre il letto pronto completo di biancheria e la prima colazione, in camere da max. 6 persone, per un totale di 20 posti, in un edificio storico completamente ristrutturato, a pochi minuti dalla stazione ferroviaria e delle autolinee, raggiungibile in Per il quarto anno consecutivo motori protagonisti, a fine giugno, a Palazzolo sull’Oglio. Si è infatti svolta la quarta edizione del Trofeo Bruno Ambrosetti, organizzato dal Movimento Cooperativo Palazzolese, in memoria dell'ex-presidente della Cooperativa Sociale Palazzolese. Una piacevole consuetudine e occasione per 14 supplemento di Italia Cooperativa trascorrere una giornata gioiosa con amici, una sfida appassionante nelle bellezze della media valle dell'Oglio. Partito da piazza Roma, il Gran Prix del Fiume Oglio, aperto a tutte le auto e motociclette storiche fino all'anno 1982, ha interessato una parte di Franciacorta e del Basso Sebino, concludendosi ancora nella capitale dell’Ovest bresciano. L’equipaggio vincitore è stato per il terzo anno consecutivo quello composto dai Bellini (padre e figlio) a bordo di una Triumph TR3A del 1960. luglio 2014 LE SEDI DI CONFCOOPERATIVE IN LOMBARDIA CONFCOOPERATIVE LOMBARDIA Via Fabio Filzi 17 20124 MILANO Tel. 02 89054500 Fax 02 89054540 www.lombardia.confcooperative.it : Il sito per le cooperative e per i cooperatori CONFCOOPERATIVE BERGAMO Via Carlo Serassi, 7 24125 Bergamo Tel: 035/285511 Telefax: 035/231689 E-mail: [email protected] CONFCOOPERATIVE BRESCIA Via XX Settembre, 72 25121 Brescia Tel: 030/37421 Telefax: 030/47013 E-mail: [email protected] CONFCOOPERATIVE COMO Via Martino Anzi, 8 22100 Como Tel: 031 3370179 Telefax: 031 268387 E-mail: [email protected] CONFCOOPERATIVE CREMONA Via del Sale, 40/E 26100 Cremona Tel: 0372/458920 Telefax: 0372/457060 E-mail: [email protected] CONFCOOPERATIVE LECCO Via Belvedere, 15 23900 Lecco Tel: 0341 350053 Telefax: 0341 373559 E-mail: [email protected] CONFCOOPERATIVE MANTOVA Via Cappello, 5 46100 Mantova Tel: 0376/228511 Telefax: 0376/322398 E-mail: [email protected] CONFCOOPERATIVE MILANO, LODI, MONZA E BRIANZA Via Decorati al Valor Civile, 15 20138 Milano Tel: 02/752912251 Telefax: 02/744096 E-mail: [email protected] CONFCOOPERATIVE PAVIA Via Mascheroni ,68 27100 Pavia Tel: 0382/28850 Telefax: 0382/536204 E-mail: [email protected] CONFCOOPERATIVE SONDRIO Viale Milano, 16 23100 Sondrio Tel: 0342/215214 Telefax: 0342/216519 E-mail: [email protected] CONFCOOPERATIVE VARESE Viale Aguggiari, 10 21100 Varese Tel: 0332/283094 Telefax: 0332/285637 E-mail: [email protected] 15
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