notiziario luglio 2014 - Confcooperative Lombardia

‘*supplemento di Italia Cooperativa” - luglio 2014
IN QUESTO NUMERO
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STATI GENERALI DEL PATTO PER LO SVILUPPO
PRESENTATO IL LIBRO BIANCO SULLA RIFORMA DEL
SISTEMA SOCIOSANITARIO IN LOMBARDIA
GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE COOPERATIVE
INTERVISTA A GIUSEPPE GUERINI - PRESIDENTE DI
FEDERSOLIDARIETÀ
PROTOCOLLO SBLOCCA PAGAMENTI TRA ECONOMIA,
IMPRESE E BANCHE
FEDERSOLIDARIETÀ CONFCOOPERATIVE – VALERIA NEGRINI
VICEPRESIDENTE
INTERVISTA A VALERIA NEGRINI
CONSIGLIO NAZIONALE HA COMPLETATO LE NOMINE
FEDERABITAZIONE LOMBARDIA: DAVIDE MOSCONI
VICEPRESIDENTE
CONSIGLIO NAZIONALE DI FEDERAZIONESANITÁ: LUTEROTTI
VICEPRESIDENTE VICARIO
CONSIGLIO NAZIONALE DI FEDERCULTURA TURISMO SPORT
ASSEMBLEA FEDERCONSUMO: ANGELI RICONFERMATO
PRESIDENTE
WORKERS BUY OUT: NEL 2013 DA CFI INTERVENTI PER
10MLN €, 1.400 POSTI DI LAVORO CREATI
WORKERS BUY OUT: TOIA, 500 MILA EURO PER
COOPERATIVE CHE RILEVANO AZIENDE IN CRISI
QUOTE LATTE - BALDRIGHI «BENE ATTEGGIAMENTO
MINISTRO, L’ITALIA CHIUDA QUESTA TRISTE VICENDA»
APPELLO DI EXPO MILANO 2015 E FONDAZIONE TRIULZA AI
GOVERNI E ISTITUZIONI UE PER PROMUOVERE
PARTECIPAZIONE SOCIETÀ CIVILE
GUERINI CONFERMATO ALLA GUIDA DI
IMPRESA&TERRITORIO
FARE BENE A SE’ AL PROSSIMO E ALL’AMBIENTE
COOPERATIVA “LA RETE”: INAUGURATO L’OSTELLO
“LOCANDA DEGLI ACROBATI”
QUARTA EDIZIONE DEL TROFEO BRUNO AMBROSETTI
REGIONE LOMBARDIA
STATI GENERALI DEL PATTO PER LO
SVILUPPO
Minelli: "Una grande responsabilità per accompagnare la
Lombardia fino al 2020"
Il 2 luglio Regione Lombardia ha riunito gli Stati Generali per
presentare alle parti sociali i piani regionali dei Programmi
Operativi della Regione 2014-2020 finanziati con risorse
europee, a conclusione di un percorso di confronto, e del
Piano per la Semplificazione.
Il POR sul Fondo Sociale Europeo presenta risorse
complessive per circa 970 milioni di Euro di cui circa il 50%
da risorse UE , circa il 35% da risorse statali ed il 15% da
risorse regionali.
Il POR sul FERS presenta 970 milioni di Euro, di cui circa il
50% da risorse UE, il 35% da risorse statali e il 15% da
risorse regionali.
Il Programma di Sviluppo Rurale - PRS - sul FEASR
presenta risorse per 1,157 milioni di Euro, di cui 499 a valere
sul Fondo Europeo regionale per lo sviluppo rurale.
"Il nostro metodo - ha sottolineato il Presidente Maroni prevede il coinvolgimento di tutte le parti sociali e dei soggetti
interessati, perché valutino le proposte operative che noi
mettiamo in campo. Quando ci sono risorse da destinare a
settori strategici, come il mondo delle imprese, vogliamo che
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supplemento di Italia Cooperativa
i nostri interlocutori ci dicano se stiamo facendo bene e come
eventualmente possiamo migliorare".
"Le linee di indirizzo sono dettate sostanzialmente
dall'Unione Europea ma alcune - ha sottolineato l'Assessore
al bilancio Garavaglia - sono proprio specifiche nostre,
ricordo che il Presidente Roberto Maroni vuole che si investa
molto sulla ricerca e così stiamo facendo, poi abbiamo la
peculiarità della formazione professionale in Regione
Lombardia che è unica in Italia e anche qui è giusto investire,
ed è lungo queste linee che si sviluppa tutto il piano."
Per Confcooperative Lombardia è intervenuto il
Vicepresidente Massimo Minelli che ha dichiarato: “Ci
stiamo assumendo una grande responsabilità comune per
cambiare questo Paese e per accompagnare la Lombardia
fino al 2020”. “La cooperazione lombarda raccoglie con
coraggio questa responsabilità che investe tematiche centrali
quali l’occupazione giovanile, quella delle persone
svantaggiate, l’inclusione sociale, le politiche dell’innovazione
con particolare riferimento all’innovazione sociale, l’housing
sociale e le filiere agroalimentari. E’ questo il tempo del
cambiamento, un cambiamento che riguarda tutti in un
grande gioco di squadra che deve essere giocato dalla
Regione, dalle Organizzazioni e dalle rispettive basi
associative. Ci auguriamo –ha concluso Minelli - che il buon
lavoro svolto sulle bozze dei POR e del PSR prosegua anche
nella fase di implementazione delle misure e di monitoraggio
dei risultati, secondo quest’efficace processo di condivisione
intrapreso”.
REGIONE LOMBARDIA
PRESENTATO IL LIBRO BIANCO SULLA
RIFORMA DEL SISTEMA SOCIOSANITARIO IN
LOMBARDIA
Lo scorso 4 luglio il
Presidente di Regione
Lombardia
Roberto
Maroni ha presentato agli
stakeholder il libro bianco sulla riforma del sistema
sociosanitario in Lombardia, avviando un percorso di
confronto con gli attori interessati per riformare un settore
fondamentale nell’economia regionale. La riforma si rende
necessaria per garantire da un lato la sostenibilità di un
sistema che, a causa del progressivo invecchiamento vede
crescere in modo esponenziale la spesa per malati cronici,
troppo spesso allocati all’interno di una rete ospedaliera che
va invece destinata alla cura dell’acuzie e dall’altro capace di
mantenere standard di cura tra i più elevati in europa..
luglio 2014
Maroni ha presentato i principi cardine dell’evoluzione del
sistema: conferma della libertà di scelta: conferma della
specificità culturale lombarda e pluralismo dell’offerta
pubblica e privata, separazione delle funzioni, passare da
curare al prendersi cura attraverso lo sviluppo di servizi di
qualità e di prossimità per il cittadino in una logica di
continuità ospedale/territorio e nuova articolazione del
servizio sanitario, con la creazione di agenzie sanitarie
locali (asl), aziende integrate per la salute (ais) e centrale
unica di committenza.
Pertanto, secondo quanto annunciato dal Presidente Maroni,
la proposta di revisione sarà orientata a conseguire, in
sintesi, i seguenti obiettivi:
• prendersi cura in modo integrato e globale dei bisogni della
persona,
anche
attraverso
una
valutazione
multidimensionale;
• sviluppo dell’assistenza sociosanitaria e sociale per
l’accompagnamento delle persone nelle fasi di fragilità del
ciclo di vita, con particolare riferimento all’invecchiamento;
• introduzione di un nuovo sistema di remunerazione per la
cronicità, detto “budget di cura”, orientato al prendersi cura
complessivo del paziente e non alla sommatoria dei valori
economici di singole prestazioni;
• piena attuazione alla separazione fra le funzioni di
programmazione, acquisto e controllo e quelle di erogazione
delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie;
• promozione di un’integrazione funzionale efficace degli
interventi sanitari e sociosanitari attraverso il raccordo tra i
soggetti che erogano cure territoriali, ospedaliere e di
assistenza sociosanitaria (superando la contrapposizione tra
ospedale e territorio);
• mantenere la sostenibilità del sistema sanitario e
sociosanitario lombardo, garantendo al contempo gli
adeguamenti tecnologici, il recepimento dell’innovazione e
l’aggiornamento continuo degli operatori;
• rafforzare gli aspetti di valutazione, appropriatezza,
trasparenza e qualità per la programmazione delle politiche e
della corretta allocazione delle risorse del Fondo Sanitario
Regionale.
La proposta di riforma dà grande risalto alla necessità di
rinnovare il modello sociosanitario territoriale lombardo in
modo da garantire una presa in carico “globale” dell’individuo
e della famiglia, la presa in carico “attiva” della fragilità e
della cronicità, la prossimità e facilità di accesso ai servizi e
l’integrazione tra ospedale e territorio.
In questo contesto si aprono spazi nuovi per la cooperazione
che opera in campo sanitario e sociosanitario, da sempre
attenta ai bisogni dei cittadini e unico soggetto in grado di
garantire una presa in carico complessiva dei bisogni delle
persone. Per questo motivo, Maurizio Ottolini, presidente di
Confcooperative
Lombardia,
ha
dichiarato
che
2
supplemento di Italia Cooperativa
“Confcooperative e la cooperazione lombarda stanno
valutando con grande attenzione le linee guida della riforma
del settore sociosanitario regionale, al fine di presentare una
proposta cooperativa per lo sviluppo di una sanità di territorio
che tenga al centro il diritto alla salute dei cittadini”. Nei
prossimi giorni Confcooperative avvierà una riflessione ed
una serie di contatti istituzionali per trasmettere a Regione le
proprie proposte.
ALLEANZA COOPERATIVE ITALIANE
GIORNATA
INTERNAZIONALE
COOPERATIVE
DELLE
Alleanza Cooperative per il futuro chiediamo al governo
misure antidumping e all'Europa diciamo no a norme a
taglia unica
patrimoni e reti di protezione familiare. Così non c’è futuro.
La cooperazione per essere all’altezza del domani dovrà
interpretare e rispondere alle esigenze sempre più
complesse che arrivano dalla società».
«Le risposte più innovative che stiamo dando sono nel welfare
e nei servizi alla persona, oltre che nella capacità di
reinventare il lavoro come nel caso dei workers buy out. Non
è un caso che su questo fronte il Parlamento Europeo di
Strasburgo ha approvato il “Rapporto di Iniziativa sul ruolo
delle cooperative nel superamento della crisi” dove si
evidenzia il ruolo che le cooperative hanno svolto,
consentendo a molti lavoratori di assumere direttamente, in
forma cooperativa, la gestione di aziende in via di chiusura,
limitando così le conseguenze occupazionali della crisi».
«La nostra scommessa va sulle nuove frontiere: cooperative di
comunità; professionisti in cooperativa e cooperative di utenza.
Abbiamo bisogno di due supporti, uno in Italia, l’altro in Europa.
All’Italia chiediamo un rafforzamento nei controlli del dumping e
della falsa cooperazione perché casi singoli non possono e non
devono rovinare quanto fanno di buono le cooperative italiane
che sono una risorsa del e per il paese. In Europa e all’Europa
diciamo di no alle politiche di omogeneizzazione delle forme di
impresa. Non si possono fare leggi a taglia unica solo per le
società di capitali».
FEDERSOLIDARIETA’
«La Giornata Internazionale delle Cooperative è lo spunto
per riflettere sul ruolo che le cooperative stanno continuando
a esercitare in un momento di forte difficoltà economica». Lo
ha detto in una nota l'Alleanza delle Cooperative in
occasione della Giornata Internazionale delle Cooperative
del 5 luglio fissata dall’Onu, che aveva anche proclamato il
2012 Anno Internazionale delle Cooperative per la capacità
di rispondere alla crisi.
«Il modello cooperativo ha dimostrato la propria capacità di
resistenza ribadendo il proprio impegno nella valorizzazione
del territorio e nell'utilizzare le risorse disponibili per la
salvaguardia dell'occupazione di 1,4 milioni di lavoratori in
Italia, 5,4 milioni in Europa e 100 milioni di persone nel
mondo»
«Questo è quanto abbiamo fatto. Dobbiamo riflettere e agire
sui nuovi scenari. La prima risposta vai ai giovani del nostro
paese: oltre il 20% dei nostri giovani, quasi il doppio della
Germania, non lavora, non studia, ma fa affidamento su
luglio 2014
INTERVISTA A GIUSEPPE GUERINI
PRESIDENTE DI FEDERSOLIDARIETÀ
-
GIUSEPPE GUERINI: VOGLIAMO
UNA
LEGGE
DELEGA
PER
LA
RIFORMA DEL TERZO SETTORE CHE
CI CONSENTA DI DIVENTARE IL
PRIMO SETTORE DEL PAESE
Dopo un periodo di consultazione pubblica, lo scorso
10 luglio il Consiglio dei Ministri ha approvato un
disegno di legge delega per la riforma del Terzo
settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del
Servizio civile universale.
Il testo del disegno di legge attribuisce al Governo la
delega ad adottare, entro dodici mesi dalla data di
entrata in vigore della legge di delega, uno o più
decreti legislativi recanti il riordino e la revisione
organica della disciplina degli enti privati del Terzo
settore e delle attività che promuovono e realizzano
finalità solidaristiche e di interesse generale, anche
3
supplemento di Italia Cooperativa
attraverso la produzione e lo scambio di beni e servizi
di utilità sociale in attuazione del principio di
sussidiarietà, al fine di sostenere la libera iniziativa dei
cittadini associati per perseguire il bene comune,
elevare i livelli di cittadinanza attiva, coesione e
protezione
civile,
favorendo
la
partecipazione,
l’inclusione e il pieno sviluppo della persona e
valorizzando al contempo il potenziale di crescita ed
occupazione del settore.
Nello specifico, i decreti attuativi dovranno disciplinare
la costituzione, le forme organizzative e di
amministrazione e le funzioni degli enti privati che, con
finalità ideale e senza scopo di lucro, promuovono e
realizzano
attività
d’interesse
generale,
di
valorizzazione della partecipazione e di solidarietà
sociale, ovvero producono o scambiano beni o servizi
di utilità sociale, anche attraverso forme di mutualità
con fini di coesione sociale.
Abbiamo raccolto il parere di Giuseppe Guerini,
presidente
nazionale
di
Federsolidarietà
e
vicepresidente di Confcooperative Lombardia.
Presidente Guerini, il Governo, nell’annunciare la
riforma del Terzo Settore ha evidenziato come in
realtà si dovrebbe parlare di primo settore, per il
contributo dato dal non profit allo sviluppo del
Paese. Il disegno di legge delega risponde a
questo annuncio?
La riforma del terzo settore, dell’impresa sociale e del
servizio civile si pone all’interno di un ambizioso
programma di riforme programmate dal Governo. Il
percorso sarà completato dalla cosiddetta “delega
fiscale” che prevede di rivedere il sistema di detrazioni
e deduzioni dei “cittadini contribuenti”. Al momento
però purtroppo ad ormai una settimana dalla riunione
del Consiglio del Ministri che ha approvato la delega,
non si sono ancora visti i testi definitivi. Segno
evidente che non tutto è chiaro e che verosimilmente
vi sono delle distanze tra quanto annunciato a quanto
effettivamente
si è riusciti a trasformare in
provvedimenti di tipo normativo.
Certo il disegno è molto ambizioso e i risultati
richiederanno molto tempo perché alcuni aspetti sono
legati ad altri filoni di riforma. Sono convinto che ad
esempio un primo banco di prova sarà quello della
“delega fiscale”, da qui potremo comprendere cosa si
farà concretamente sul piano del sostegno alla spesa
sociale oggi a carico delle famiglie e dei cittadini, ad
esempio per la cura dei non autosufficienti. Chiediamo
che i provvedimenti normativi che scaturiranno da
queste riforme ci mettano in condizione di costruire
un’idea di società più equa, solidale, inclusiva, più
giusta. Solo in questo modo potremmo davvero
diventare il “primo settore”. Non vogliamo essere
definiti "primo settore" senza avere la possibilità di
diventarlo realmente. Faccio un esempio: da oltre 20
anni abbiamo una legge che ci consente di avere
strumenti per affidamenti riservati per le imprese
sociali di inserimento lavorativo. L’applicazione
corretta di questa norma da parte della Pubblica
amministrazione, ci consentirebbe di creare molti più
luglio 2014
posti di lavoro e molta più integrazione per soggetti
fragili. Ma la volontà politica si scontra con la macchina
burocratica che preferisce imporre acquisti collettivi
che risparmiano qualche euro oggi, magari per fare le
pulizie o l’inserimento dati o la manutenzione del
verde, e poi spenderne molte di più per curare persone
che al disagio sociale devono aggiungere anche la
perdita del lavoro (gli utenti dei SERT, della psichiatria,
le madri dei minori seguiti dai servizi di tutela). Molti
cooperatori sociali sui territori si stanno chiedendo
quale risparmio è così rilevante da giustificare questa
ingiustizia?
Quale giudizio date al complesso della proposta
di legge delega?
Condividiamo l’impianto generale proposto dal
Governo e soprattutto gli obiettivi. Come abbiamo
detto nella consultazione pubblica sulla riforma del
terzo settore, il disegno di riforma si completa e si
attuerà se riuscirà a sviluppare un piano industriale di
politiche dei beni comuni, che valorizzi la possibilità di
organizzare in modo sussidiario risposte alle esigenze
dei cittadini. Auspichiamo che emerga la volontà di
sviluppare un vero e proprio “piano industriale dei
beni comuni” che potrebbe avere tra le azioni da
realizzare l'affidamento di beni in disuso, pezzi di
patrimonio culturale e ambientale da gestire in modo
imprenditoriale, ma con una vocazione sociale e un
modello multistakeholder. Un modello di questo tipo
potrebbe creare occupazione, specie per i giovani e
mettere finalmente a reddito pezzi di patrimonio
culturale e ambientale troppo spesso abbandonati al
degrado. Potrei dire che non servono solo soldi ma
soprattutto progettualità per valorizzare quel che di
buono e di bello c’è nel Paese. E il non profit si
candida per dare risposte ai bisogni dei cittadini
attraverso queste risorse.
In particolare cosa vi aspettate dalla attuazione
della delega sull’impresa sociale?
Ci aspettiamo che la legge sull’impresa sociale possa
servire a superare i monopoli e gli oligopoli
del
sistema delle società in house degli enti locali,
soprattutto nel mercato dei servizi di interesse
generale, un sistema incapace di generare innovazione
e innovazione sociale . Ci aspettiamo un disegno
complessivo di valorizzazione dell’impresa sociale che
vada al di là della delega.
Ad esempio non è
accettabile che ci si definisca primo settore e poi nella
recente norma che sta imponendo ai Comuni
di
tagliare il 5% della spesa corrente, sono state fatte
salve le ASP e le aziende pubbliche, per la parte di
spesa necessaria a stabilizzare i loro lavoratori. In
questo modo il grosso dei tagli si abbatte sul terzo
settore e sui minori servizi per i cittadini.
Ci aspettiamo anche che vi sia un riconoscimento
dell’esperienza storica della cooperazione di abitazione
sul tema degli alloggi sociali, consentendo che, a
determinate condizioni, le cooperative di abitazione
possano essere riconosciute come imprese sociali.
4
supplemento di Italia Cooperativa
luglio 2014
Ci aspettiamo
che
il Governo faccia chiarezza
mettendo in primo piano, come elemento distintivo
l’identificazione del beneficiario reale del vantaggio che
le organizzazioni producono. Nel porre questo tema
penso, in via prioritaria, al variegato mondo delle onlus
e delle associazioni di promozione sociale in cui si sono
insinuate attività estremamente eterogenee e non
tutte chiaramente rivolte a beneficiari meritevoli.
Probabilmente per alcune di queste attività la forma
più adatta sarebbe l’impresa sociale, per altre ancora
potrebbe essere una finalizzazione non lucrativa ma
senza alcuna utilità sociale pubblica. In questa
direzione dovrebbe orientarsi il desiderio di fare
chiarezza.
Per le attività di impatto sociale a rilevanza economica
l'impresa sociale è la formula più chiara. Un soggetto
cioè che ha un contenitore orientato in senso
imprenditivo ma che si connota per scelte di
reinvestimento degli utili. Per soggetti di questo tipo si
può anche pensare ad una qualche forma di
facilitazione fiscale, che deve essere commisurata
all'impatto sociale, ai risvolti occupazionali e di
beneficio collettivo. Su questo aspetto confesso che
iniziano a farsi strada dubbi sulla possibilità di riuscire
a superare le molte resistenze, non sempre palesi, che
il percorso sembra incontrare.
DEBITI PA
Un’ultima domanda. Il Governo si è dato un anno
di tempo. A noi pare che ci siano dei contenuti
della legge delega che potrebbero avere avvio
immediato, senza la necessità di grandi
interventi normativi.
Si. Ci auguriamo si proceda rapidamente. Sul servizio
civile ad esempio si può fare prestissimo e mobilitare
100.000 giovani nel prossimo anno e mezzo sarebbe
importantissimo.
Allo stesso modo, per l’attuazione delle misure della
Garanzia Giovani: bisogna puntare sulle organizzazioni
che hanno dimostrato di saper creare buona e vera
occupazione e sui settori che oggi permettono ai
giovani di crearsi un lavoro. Bisognerebbe invece
rendere più semplici e diretti i collegamenti col mondo
reale, evitando che il meccanismo si inceppi nelle
filiere e competenze istituzionali. Quanto più stretto,
facile immediato sarà il collegamento tra cooperazione
sociale e persone da inserire, tanto più i risultati
saranno concreti. Serve aumentare anche il numero di
nuove imprese e soprattutto sostenere e sviluppare
una maggiore propensione delle persone a fare attività
d’impresa. Farlo con una vocazione sociale aggiunge
valore aggiunto agli obiettivi e alimenta un senso di
solidarietà e di cooperazione senza il quale il nostro
Paese non riuscirà a invertire la discesa verso la
decadenza su cui pare avviato.
Significativi sono anche gli impegni assunti da Regioni,
Province e Comuni, tra i quali si evidenziano
l’intensificazione del ricorso alle anticipazioni di liquidità
messe a disposizione dallo Stato per pagare i debiti e il
rafforzamento degli uffici preposti all’attività di certificazione e
pagamento, assicurando peraltro adeguati presidi durante il
periodo estivo.
PROTOCOLLO SBLOCCA PAGAMENTI TRA
ECONOMIA, IMPRESE E BANCHE
L'Alleanza delle Cooperative è tra i firmatari dell'intesa
che punta ad accelerare il pagamento delle somme
dovute dalle pubbliche amministrazioni alle imprese
Il ministro dell’Economia ha sottoscritto insieme ai
rappresentanti delle pubbliche amministrazioni e alle
principali associazioni datoriali, tra cui l'Alleanza delle
Cooperative, il protocollo "Pagamento debiti Pa.
Il Protocollo – a dimostrazione della diffusa consapevolezza
sulla necessità di uno sforzo comune per conseguire un
obiettivo unanimemente condiviso – indica puntualmente gli
impegni assunti da ciascuna parte.
Numerosi sono quelli del ministero dell’Economia, tra i quali
si segnalano il potenziamento delle attività di supervisione e
monitoraggio, il rafforzamento delle funzionalità della
Piattaforma elettronica e la promozione di nuove misure di
allentamento del patto di stabilità interno.
Per parte loro, i rappresentanti delle imprese si sono
impegnati, tra l’altro, a sollecitare i propri associati a
presentare istanza di certificazione dei crediti per poter
beneficiare della garanzia dello Stato utilizzando la
Piattaforma per velocizzare le relative procedure.
L’Abi, coinvolgendo i singoli istituti bancari, si è impegnata a
favorire il più agevole processo di cessione del credito
assistito da garanzia dello Stato e a sensibilizzare il sistema
bancario a mettere a disposizione delle imprese adeguate
risorse finalizzate a tale scopo. Cassa depositi e prestiti,
infine, ha dato la propria disponibilità ad adottare celermente
la convenzione quadro con l’ABI per la cessione dei crediti
vantati nei confronti delle pubbliche amministrazioni e
assistiti da garanzia dello Stato. Il Mef e l’ABI hanno già
sottoscritto il 17 luglio scorso la convenzione quadro per la
cessione pro-soluto dei crediti certificati e assistiti dalla
garanzia dello Stato.
E’ convinzione di tutti i firmatari che uno sforzo congiunto
costituisca il fondamentale e imprescindibile presupposto per
5
supplemento di Italia Cooperativa
un’azione efficace volta al conseguimento di un così
importante obiettivo, da tutti pienamente condiviso. Il
meccanismo di garanzia da parte dello Stato dei crediti
vantati, inoltre, permetterà all’intero processo di compiere un
notevole salto di qualità e di soddisfare al meglio, con il
coinvolgimento del sistema bancario e degli operatori
finanziari, le richieste delle imprese.
L’adozione di nuove misure volte ad assicurare il pagamento
dell’ammontare totale dei debiti che la Pubblica
Amministrazione, a livello sia centrale sia periferico, ha
accumulato negli anni nei confronti delle imprese fornitrici di
beni e servizi, è una circostanza assolutamente
apprezzabile.
Il saldo degli arretrati – ha dichiarato il copresidente
dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, Rosario Altieri, che
ha firmato il 21 luglio scorso al ministero dell’Economia,
anche a nome del presidente Mauro Lusetti e del
Copresidente Maurizio Gardini, il Protocollo “Pagamento
debiti P.A.” – non è più rinviabile, deve essere garantito in
tempi quanto più possibile brevi e percorrendo ogni strada
praticabile con il concorso di tutti i soggetti interessati.
L’indirizzo per accedere alla Piattaforma per la certificazione
del crediti è: http://certificazionecrediti.mef.gov.it
Le informazioni sullo stato di avanzamento dell’operazione di
smaltimento dei debiti sono pubblicate all’indirizzo:
http://debitipa.mef.gov.it
luglio 2014
Sanna. A questi si aggiungono i due presidenti dei Consorzi
nazionali: Stefano Granata (Gruppo cooperativo CGM) e
Gianfranco Marocchi (Consorzio Idee in Rete).
Il primo Consiglio Nazionale è stato, in particolare,
l’occasione per fare il punto su alcune delle riforme e delle
azioni che il Governo sta portando avanti come la riforma del
Terzo Settore, la disciplina sull’impresa sociale e il piano
Garanzia Giovani.
«La grande partecipazione e i contenuti emersi in questi mesi
ci dicono – ha affermato Guerini – che la cooperazione
sociale ha molto da dare al Paese in termini di proposte, ma
soprattutto di risposte: per il welfare e per il rilancio
dell’occupazione soprattutto dei giovani. Ci attendono grandi
sfide a partire dall’attuazione del Piano Garanzia Giovani:
900.000 giovani attendono, infatti, di avere un’opportunità.
Per raggiungere gli obiettivi previsti dal Piano bisogna
puntare su chi, in questi anni, ha dato prova di sapere creare
vera e buona occupazione: le cooperative e la cooperazione
sociale lo hanno fatto».
Documenti:
Innovatori di territorio
Il Comune senso del Bene
FEDERSOLIDARIETA’
INTERVISTA A VALERIA NEGRINI
FEDERSOLIDARIETA’
FEDERSOLIDARIETÀ CONFCOOPERATIVE –
VALERIA NEGRINI VICEPRESIDENTE
Il primo Consiglio nazionale ha eletto il consiglio di
presidenza
Il Consiglio Nazionale
di Federsolidarietà –
Confcooperative, eletto
dall’assemblea
nazionale che il mese
scorso ha confermato
Giuseppe Guerini alla
presidenza, ha eletto
vicepresidente
la
lombarda Valeria Negrini. Le nomine sono state completate
con l’elezione del Consiglio di presidenza guidato da
Giuseppe Guerini e composto dai quattro vicepresidenti
Pino Bruno, Luca Dal Pozzo, Andrea Fora, Valeria
Negrini e da Roberto Baldo, Giampaolo Gaudino, Guido
Geninatti, Michele Odorizzi, Giusi Palermo, Francesco
VALERIA
NEGRINI:
SIAMO
IMPRESE
NATE
PER
DARE
SPERANZA E REALIZZARE UNA
SOCIETÀ
PIÙ
COESA,
PIÙ
RISPETTOSA DELLE DIVERSITÀ E
DIFFERENZE
Valeria, oggi hai assunto un ruolo importante
nella nostra organizzazione a livello nazionale e
non solo
locale. Ci puoi raccontare come è
partita e si è sviluppata la tua esperienza nella
cooperazione sociale?
Prima di rispondere a questa domanda vorrei
ringraziare i colleghi che mi hanno dato fiducia e
permesso di assumere questo incarico di cui sento
tutta
la
responsabilità
e
l'impegno
che
lo
accompagnano; in primis i cooperatori e le cooperatrici
che mi hanno votato nell'assemblea dello scorso
giugno e poi il presidente Guerini, il presidente Minelli
e tutti i colleghi della Federazione
nazionale e
regionale.
6
supplemento di Italia Cooperativa
La mia storia da cooperatrice inizia nel 1991 quando
venni assunta dalla cooperativa sociale «La Rete» (che
è ancora oggi la cooperativa di cui faccio parte) per
occuparmi del coordinamento del Centro Diurno per
emarginati gravi e senza dimora. Allora di
cooperazione sapevo poco o nulla, ma ben presto oltre
al mio lavoro, ho cominciato ad appassionarmi e a
interessarmi a questa forma di impresa che chiedeva ai
soci di partecipare attivamente alle scelte (allora
eravamo poco più di una decina) e di assumersi
responsabilità come singoli e come collettivo, tant'è
che quando mi chiesero dopo poco tempo di diventare
socia, aderii alla proposta con convinzione e nel 1993
venni eletta per la prima volta nel CdA della
cooperativa, assumendo via via ruoli e compiti più di
carattere organizzativo e gestionale che di operatività
diretta nei servizi. Attualmente sono al mio terzo
mandato come presidente della cooperativa «La Rete».
Come hai scelto di occuparti non solo della tua
cooperativa ma di tutte le cooperative sociali?
Come consigliera prima e presidente poi ho cominciato
a frequentare i luoghi del confronto con le altre
cooperative all'interno dell'Unione Provinciale di
Brescia, entrando a far parte prima del consiglio di
settore sociale e del Consiglio Provinciale per essere
poi eletta a presidente del settore sociale di Brescia
per la prima volta nel novembre 2007, entrando così
anche
nella
presidenza
di
Confcooperative.
Attualmente
sono
vicepresidente
dell'Unione
Provinciale guidata da Marco Menni. Nel 2010 venni
eletta per la prima volta a livello Regionale e Nazionale
sia nel Consiglio che nella
Presidenza di
Federsolidarietà.
Credo che accettare di svolgere ruoli di rappresentanza
necessiti per prima cosa anche di una certa generosità,
personale ma anche della cooperativa di cui si fa parte
alla quale sottrai sempre più tempo e risorse che
vengono ricompensate solo in minima parte; non
potrei svolgere questi ruoli se non avessi alle spalle
una cooperativa e un consiglio che mi sostiene e che
comprende
l'importanza
della
rappresentanza
associativa. Accanto a questo ci vuole l'impegno e la
volontà di studiare, apprendere cose nuove, conoscere
e confrontarsi con altre realtà private e pubbliche
finalizzando tutto questo a favore del movimento
cooperativo, utilizzando e trasferendo ciò che si è
appreso e conosciuto ad altri cooperatori e cooperatrici
per far sì che il movimento cooperativo possa avere
strumenti e elementi utili a delineare strategie e
programmi.
Quali sono a tuo parere le principali sfide e
criticità per le cooperative sociali nei prossimi
anni?
Le troviamo indicate con chiarezza nei documenti
assembleari regionale e nazionale, frutto entrambi di
un lavoro e di un confronto collegiale e non
improvvisato sui territori; i titoli dati a questi
luglio 2014
documenti indicano già la strada: “Il Comune senso del
bene” e “Innovatori di territorio”.
Alcune criticità, seppure diminuite sono ancora
presenti, penso alla sottocapitalizzazione di alcune
cooperative o alla loro poca o scarsa imprenditorialità e
innovatività causata anche da una eccessiva
dipendenza dal rapporto contrattuale con gli Enti
Pubblici e da una classe dirigente poco preparata;
oppure al contrario penso ad alcune cooperative che
per dimensione ma soprattutto per modalità di
rapporto con i soci e i lavoratori assomigliano più a
delle aziende che a delle cooperative. Oggi poi anche a
causa di questa crisi che ha visto diminuire proprio le
risorse delle P.A. il rischio è di una accresciuta
competitività invece che collaborazione tra di noi,
segno però che non sappiamo guardare oltre
l'interesse singolo e a breve termine delle nostre
imprese, dimenticando che la nostra nascita e storia ci
dice che dobbiamo operare insieme per garantire
giustizia sociale, per ridurre le disuguaglianze e
accrescere le opportunità per tutti, soprattutto i più
fragili, che siamo imprese nate per dare speranza e
realizzare una società più coesa, più rispettosa delle
diversità e differenze, più attenta a comportamenti
imprenditoriali e personali improntati alla sobrietà e
alla solidarietà. Insomma che siamo un modello
economico votato a portare sviluppo e benessere a
tanti e non ricchezza e privilegi a pochi.
Le sfide e le responsabilità sono quindi quelle di un
lavoro dignitoso per tutti, soprattutto per chi oggi (i
giovani e gli over 45) non ce l'ha ancora o non ce l'ha
più; quelle di una salute e di una abitazione accessibile
per tutti; quella di un'alimentazione sana per tutti;
quella di riorganizzare ed innovare i servizi per un
welfare sostenibile – pensiamo anche solo al tema
della non autosufficienza - e orientato ai bisogni
collettivi. Per fare questo dobbiamo essere appunto
innovatori e agenti di sviluppo e lo saremo se
intrecceremo le nostre storie e azioni
con altre
cooperative (di abitazione, agricole, di consumo, di
turismo, di cultura, quelle che si occupano di sanità e
di ambiente) e con altri mondi imprenditoriali e
associativi, guardando al territorio come luogo fonte di
risorse, energie, opportunità . La programmazione dei
Fondi comunitari 2014-2020 rappresenta certamente
un quadro di riferimento entro il quale si potranno
costruire sperimentazioni su questi ed altri temi (quali
ad esempio il recupero di mestieri, la rigenerazione di
beni pubblici artistici, paesaggistici e culturali,
rappresentando quindi anche nuove opportunità di
lavoro); sono progettazioni complesse che richiedono
capacità e connessioni trasversali e noi dobbiamo
essere preparati a questo cambiamento, capaci e
responsabili di tradurlo in uno sviluppo per le nostre
comunità oltre che per le nostre cooperative.
7
supplemento di Italia Cooperativa
FEDERABITAZIONE
CONSIGLIO NAZIONALE HA COMPLETATO LE
NOMINE
Mosconi e Volpe nel Consiglio di Presidenza per la
Lombardia
“L’Assemblea nazionale dello scorso 11 giugno ha
rappresentato un momento importante, una discontinuità che
segna un nuovo inizio per le nostre cooperative di
abitazione, chiamate a fronteggiare le sfide dell’abitare futuro
in un contesto politico, sociale ed economico profondamente
mutato”. Così Alessandro Maggioni, presidente di
Federabitazione, ha aperto i lavori del primo Consiglio
Nazionale che si è tenuto a Roma il 9/7 u.s..
E’ stato eletto un unico vicepresidente vicario: Luca Bracci,
presidente di Federabitazione Emilia Romagna, che fa parte
del Consiglio di presidenza composto da Davide Mosconi,
Franco Volpe per la Lombardia e da Luciano Nervo, Marco
Galante, Stefano Baglioni, Claudio Lovera, Giovanni
Gulino, Masi
Bellisario, Elisa
Sarri
e
Claudio
Pianegonda. Alla Presidenza partecipano anche Rocco
Fiorino, Antonio Gesummaria, Eddy Bellezza, Federico
Bettarini e Michele Laforgia.
Il Consiglio ha altresì deciso di conferire alcune deleghe
operative:
a) al vicepresidente vicario Luca Bracci relativamente agli
aspetti tributari, fiscali e del credito connessi alle cooperative di abitazione, con particolare riferimento alla riforma
fiscale e del catasto, all’imposizione sulla casa e ai riflessi sui
soci e le stesse cooperative in relazione alle diverse tipologie
contrattuali;
b) al consigliere Elisa Sarri per l’elaborazione e l’attuazione
di progetti intersettoriali connessi alla qualità della vita dei
soci, delle persone e delle famiglie in ambito urbano. Tali
progetti saranno messi a punto insieme alle altre Federazioni
di Confcooperative, in particolare Federsolidarietà,
FederazioneSanità, Federlavoro e servizi e FederCultura
Turismo Sport.
c) al consigliere Claudio Pianegonda per gli aspetti
legislativi, con particolare riferimento all’iter parlamentare dei
provvedimenti di interesse delle Cooperative di abitazione;
riforma urbanistica e del governo del territorio;
d) al consigliere Eddy Bellezza per la promozione e lo
sviluppo delle Cooperative di abitazione nelle Regioni del
Centro e del Sud d’Italia, ri-costituendo le condizioni per una
capillare presenza e diffusione su tutto il territorio.
luglio 2014
Al consigliere Franco Volpe è stato attribuito l’incarico di
assistente alla presidenza.
Per l’attuazione del programma operativo sono stati anche
costituiti tre Gruppi di Lavoro denominati “L’Abitare
Sociale”, “Abitare il Sud” e “Norme per l’Abitare”.
FEDERABITAZIONE
FEDERABITAZIONE LOMBARDIA:
MOSCONI VICEPRESIDENTE
DAVIDE
Il Consiglio Regionale ha eletto anche il Consiglio di
Presidenza
Il Consiglio Regionale di Federabitazione Lombardia, nella
prima seduta del 30/6, dopo l’appuntamento assembleare, ha
eletto Vicepresidente Davide Mosconi (Bergamo) chiamato
ad affiancare il Presidente Alessandro Maggioni.
Il Consiglio ha eletto anche il Consiglio di Presidenza,
composto dal Presidente, dal Vicepresidente e dai consiglieri
Francesco Maltempi, Pierluigi Monterosso, Alessandro
Galbusera, Franco Volpe, Franco Oggioni e Giorgio
Gualzetti.
Il Consiglio Regionale, ha inoltre evidenziato gli indirizzi
programmatici del prossimo quadriennio indicando i temi
dell’affitto e del credito come strategici per il futuro delle
cooperative.
È stato anche trattato il tema dell’innovazione come punto di
forza ed in particolare la questione della Gestione Sociale
Immobiliare.
“Sono molto soddisfatto di come si è svolto il primo consiglio
regionale – ha detto Maggioni - C’è stata una ampia
partecipazione e questo è segno che nonostante la crisi la
cooperazione di abitanti ha ancora molto da esprimere e da
dimostrare. Il bisogno di casa è ancora forte, è necessario
però un approccio innovativo e aperto alle muove esigenze
del mercato”.
FEDERAZIONESANITA’
CONSIGLIO NAZIONALE DI
FEDERAZIONESANITÁ: LUTEROTTI
VICEPRESIDENTE VICARIO
Sergio Bonetti nel Consiglio di Presidenza
Valerio Luterotti è stato eletto vicepresidente vicario di
FederazioneSanità dal Consiglio nazionale dell’1/7.
8
supplemento di Italia Cooperativa
Quattro i vicepresidenti
eletti, in rappresentanza
delle diverse "anime" della
Federazione,
Valerio
Luterotti, per il settore
cooperative
a
specializzazione sanitaria,
che assume anche il ruolo
di vicepresidente vicario
della Federazione; Paolo
Gaoni per il settore farmaceutico; Pio Serritelli per il settore
mutue e Giovanni Cirilli per il settore cooperative di medici,
nominato anche coordinatore del Comitato Nazionale
Assistenza Primaria (CNAP).
I vicepresidenti faranno parte del nuovo Consiglio di
Presidenza assieme ai consiglieri: Sergio Bonetti per la
Lombardia, Anna Batini, Federico Bendinelli, Rosanna
Giordano, Floriano Iezzi, Tommaso Mola, Mario Sacco,
Alessandro Trerè, Barbara Truffelli, Alessandro Tumino,
Santo Vazzano.
Il Consiglio ha inoltre deliberato di nominare Santo Vazzano
delegato al Programma Nazionale 'Servizi di cura all'infanzia
e agli anziani non autosufficienti' e di rinnovare la sua
nomina a Coordinatore della Cabina di regia PAC SUD di
FederazioneSanitá. Sergio Bonetti, sempre su nomina del
Consiglio, è delegato per i rapporti con i sindacati di
categoria delle professioni dell’assistenza primaria e con le
Federazioni di interesse delle organizzazioni sindacali
maggiormente rappresentative.
Deliberata inoltre la prosecuzione dei lavori del Comitato
Nazionale Assistenza Primaria della Federazione composta
dal professor Gianfranco Damiani, dal dottor Francesco
Giuffrida e dall'avvocato Manuela Cirilli.
Il Consiglio ha infine avviato il dibattito sul position paper
elaborato dalla Federazione sulle Linee Guida di riforma del
Terzo Settore, sullo sviluppo dei rapporti con i sindacati delle
Professioni e sull'avvio del percorso per la realizzazione di
un settore della Sanità nell'ambito dell'Alleanza delle
Cooperative.
Milanese ha prospettato un impegno intenso da parte della
Federazione in ordine allo sviluppo del Piano Mutualistico
Nazionale di Confcooperative, tanto sul lato della domanda
che sul lato dell'offerta dei servizi ove la rete delle associate
alla Federazione sta costruendo da tempo percorsi e
strumenti nell'ambito dell'assistenza primaria.
luglio 2014
A settembre prevista una nuova seduta del Consiglio sui
diversi progetti di sviluppo della Federazione in ambito di
integrazione imprenditoriale, fondi strutturali e formazione.
FEDERCULTURA TURISMO SPORT
CONSIGLIO NAZIONALE DI FEDERCULTURA
TURISMO SPORT
Fabrizio Pozzoli eletto vicepresidente
Gli organi nazionali di
FederCultura Turismo Sport
sono stati completati nella
prima riunione del Consiglio
Nazionale del 9 luglio u.s.
dopo l’Assemblea di rinnovo
del giugno scorso, nella
quale era stato eletto
Presidente
Andrea
Ferraris.
Il
lombardo
Fabrizio
Pozzoli è stato eletto
vicepresidente con delega
ai rapporti internazionali.
È stato eletto anche
vicepresidente Domenico Bracciodieta, con delega al
Mezzogiorno.
Per i settori, la scelta è ricaduta su un responsabile giovane,
affiancato da un tutor e da un delegato per il Mezzogiorno:
Beatrice Andalò (Sport), Irene Bongiovanni (Comunicazione
ed Informazione), Chiara Laghi (Servizi Culturali), Giuseppe
Negro (Scuola e Formazione), Riccardo Solmi (Turismo),
Michelangelo Rubino (Spettacolo).
I sei responsabili, insieme ai cinque componenti eletti (Maria
Pia Cattolico, Casto Di Bonaventura, Claudio Esposito,
Illuminata Profeta e Francesco Rossi) andranno a
completare il Consiglio di Presidenza.
I lombardi Marco D’Alò e Maurizio Forchini sono stati
rispettivamente nominati come tutor per i settori spettacolo e
turismo
Creato, infine, un gruppo di lavoro trasversale sulla
progettazione europea con a capo la lombarda Elisa Rota.
I lavori del Consiglio sono utilmente iniziati con la
condivisione dei punti programmatici: rappresentanza;
comunicazione;
intersettorialità;
progettazione;
internazionalizzazione e cooperazione allo sviluppo.
9
supplemento di Italia Cooperativa
luglio 2014
l’imprenditorialità cooperativa investendo nel capitale delle
imprese.
FEDERCONSUMO
ASSEMBLEA FEDERCONSUMO: ANGELI
RICONFERMATO PRESIDENTE
Gli organi nazionali di Federconsumo sono stati completati
nella prima riunione del Consiglio Nazionale del 7 luglio u.s.
dopo l’Assemblea di rinnovo del giugno scorso, nella quale
era stato confermato Presidente Pierluigi Angeli.
Il lombardo
Giorgio
Colleoni è
stato eletto
vicepreside
nte vicario.
È
stato
inoltre
eletto
il
consiglio di
Presidenza
composto da Clara Mazzucchi come referente del settore
Consumo, Aldo Puccini per il settore dettaglio, Raffaele
Gordini per i servizi e Fernando Di Centa per il settore
elettrico.
Il consiglio ha inoltre impostato il programma della attività
della federazione per il prossimo quadriennio.
ASSEMBLEA CFI
WORKERS BUY OUT: NEL 2013 DA CFI
INTERVENTI PER 10MLN €, 1.400 POSTI DI
LAVORO CREATI
Dalla metà degli ’80 a oggi CFI ha investito 165 milioni
creando e garantendo oltre 12mila posti di lavoro
«Spendere sempre meno per i sussidi, investire sempre di
più per promuovere lavoro. Una banalità? Sarà. Ma è quello
che finora abbiamo fatto nel nostro Paese. Questo governo
intende invertire la rotta puntando sulla partecipazione, sulla
responsabilizzazione delle persone. E la cooperazione è uno,
non certo l’unico, ma è uno degli strumenti che può aiutare a
creare sviluppo, occupazione e coesione sociale». Lo ha
detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti intervenendo
il 26/6 a Roma all’assemblea di CFI, società finanziaria
promossa
dalle
centrali
cooperative
Agci, Confcooperative e Legacoop che sostiene
«Dobbiamo uscire – ha aggiunto il ministro - dalla trappola
che ha visto per troppo tempo contrapposti capitale e lavoro
e utilizzare tutte le forme e le modalità organizzative per
garantire opportunità di crescita e di sviluppo. Servono più
strumenti in grado di valorizzare l’impegno e la
partecipazione attiva e responsabile delle persone».
«Siamo consapevoli che le risorse sono sempre meno. E non
possiamo che essere d’accordo sul fatto che vanno utilizzate
meglio – ha sostenuto nel suo intervento Maurizio Gardini
presidente di Confcooperative e copresidente
dell’Alleanza delle Cooperative. «Il governo intende ridurre
gli incentivi alle imprese? Bene, siamo d’accordo, gran parte
degli incentivi così come li conosciamo non funzionano, o
funzionano male e hanno prodotto modesti risultati. Le
cooperative sono consapevoli che per accrescere la
competitività bisogna essere in grado di fare cose diverse
con meno risorse. É necessario, però, lo ribadisco, che
queste poche risorse siano valorizzate al meglio. Dalla metà
degli ’80 a oggi CFI ha investito 165 milioni creando e
garantendo oltre 12mila posti di lavoro, poco più di 13mila
euro a occupato, sfido chiunque a dimostrare di saper fare
meglio. «Questo – ha aggiunto Gardini - è un esempio di
impiego intelligente oltre che efficace di risorse»
Nel corso del 2013 CFI ha deliberato interventi per 10,2
milioni nel capitale sociale di 29 cooperative che
occupano 1.400 persone. «Nei primi sei mesi del 2014 –
h sottolineato l’amministratore delegato di CFI, Camillo De
Berardinis – abbiamo dato il via libera ad altri 24 interventi.
Nel biennio 2014-2015 contiamo di sostenere 80 progetti
imprenditoriali cooperative in grado di garantire e/o creare
5mila posti di lavoro con un investimento complessivo di 30
milioni di euro». Tra le priorità di CFI vi è il sostegno alle
cooperative che gestiscono i beni sequestrati alla criminalità.
«Su questo fronte – ha aggiunto De Berardinis – scontiamo
purtroppo degli ostacoli normativi che limitano la nostra
azione». Ostacoli che il viceministro dell’Interno Filippo
Bubbico, intervenendo alla tavola rotonda nel corso
dell’assemblea «si è impegnato a far rimuovere».
10
supplemento di Italia Cooperativa
UE
WORKERS BUY OUT: TOIA, 500 MILA EURO
PER COOPERATIVE CHE RILEVANO AZIENDE
IN CRISI
E' la proposta al budget Ue per il 2015 presentata dalla
europarlametare italiana. Ora la parola passa alla
Commissione
Lo aveva promesso in campagna elettorale e ha mantenuto
fede all'impegno. L'europarlamentare del Pd Patrizia Toia ha
presentato un progetto pilota al budget 2015 per finanziare le
cooperative che rilevano le aziende in crisi.
«Tra gli impegni che avevo preso in campagna elettorale –
ha comunicato Toia - c'era anche portare avanti il lavoro
iniziato con il mio Rapporto di Iniziativa sul "Ruolo delle
cooperative nel superamento della crisi", c'era anche quello
di provare a istituire un fondo per i lavoratori che volessero
rilevare un'azienda, in crisi o senza successore,
trasformandola in cooperativa. Ho quindi presentato un
progetto pilota per creare una nuova linea di bilancio, per ora
sul budget 2015, del valore di 500.000 euro».
Il progetto intende sviluppare e finanziare nuovi metodi che
contribuiscano a trasferimenti di imprese di successo
attraverso la partecipazione dei lavoratori. L'obiettivo
generale del progetto è quello di facilitare il trasferimento,
sotto forma di trasformazione in una cooperativa, sia delle
imprese "sane" ai dipendenti (soprattutto nei casi in cui
l'imprenditore non trova alcun successore) sia di workers
buy-outs in caso di fallimento o bancarotta aziendale.
«Questa iniziativa pilota – aggiunge Toia - vuole anche
contribuire a sensibilizzare imprenditori, lavoratori, così come
sindacati, associazioni imprenditoriali, organizzazioni del
lavoro e autorità pubbliche circa il valore aggiunto di questa
opzione per il trasferimento delle imprese». Ora la parola
passa alla Commissione che dovrà fare una valutazione,
comunicandola poi al relatore del Bilancio 2015.
luglio 2014
una volta per sempre, a questa triste vicenda, nel rispetto dei
produttori che hanno sempre rispettato le regole».
Lo ha dichiarato nei giorni scorsi, a nome dell’Alleanza delle
Cooperative Agroalimentari, il presidente del Settore lattieroCaseario di Fedagri-Confcooperative Cesare Baldrighi
commentando la decisione della Commissione Ue che l’11/7
ha intimato il nostro Paese a regolarizzare la pendenza di
circa 1,4 miliardi di euro, risultato dello splafonamento delle
quote latte da parte dei produttori italiani negli anni dal 1995
al 2009.
«Il sistema trentennale delle quote latte – ha commentato
Baldrighi – che è stato istituito per consentire ai produttori di
latte un prezzo di remunerazione adeguato, gestendo
l’offerta, ha creato in Italia non pochi danni per l’intera
struttura produttiva. A pagarne le conseguenze sono stati sia
i produttori che nel tempo hanno investito ingenti somme di
denaro nell’acquisto di quote al fine di non incorrere in
sanzione amministrative, sia i produttori che comunque
hanno provveduto a regolarizzare le proprie posizioni
moratorie ricorrendo alla rateizzazione delle “multe”
disciplinata dalla legge n. 119 del 2013».
Secondo Baldrighi è anche «doveroso ricordare come il
contenzioso mai recuperato dal nostro Paese, pari a 1,39
miliardi di euro, è da attribuire ad una minoranza di produttori
ben riconoscibile».
FONDAZIONE TRIULZA
APPELLO DI EXPO MILANO 2015 E
FONDAZIONE TRIULZA AI GOVERNI E
ISTITUZIONI
UE
PER
PROMUOVERE
PARTECIPAZIONE SOCIETÀ CIVILE
Cascina Triulza si candida a ospitare attori e iniziative
che contribuiscano a rafforzare il settore della economia
civile e i progetti europei di cooperazione per lo sviluppo
FEDAGRI
QUOTE LATTE - BALDRIGHI «BENE
ATTEGGIAMENTO MINISTRO, L’ITALIA
CHIUDA QUESTA TRISTE VICENDA»
«Condividiamo l’atteggiamento del Ministro Martina che ha
prontamente auspicato un cambio di passo nella gestione del
recupero delle multe sulle quote latte: è ora che si metta fine,
Nell’ambito del semestre di presidenza italiana della UE,
Expo Milano 2015 e Fondazione Triulza lanciano
un invito ai governi e alle istituzioni europee perché
11
supplemento di Italia Cooperativa
promuovano la partecipazione delle imprese sociali e
delle organizzazioni non profit nel Padiglione Società
Civile per sviluppare progetti e politiche per una Europa
sociale ed economica sostenibile.
Expo Milano 2015 sarà la prima Esposizione Universale con
un padiglione dedicato alle organizzazioni nazionali e
internazionali della Società Civile: Cascina Triulza. Con
questa scelta Milano ha voluto riconoscere l’importante ruolo
e il contributo essenziale della Società Civile nell’affrontare i
grandi problemi del pianeta e dell’umanità. Un ruolo e un
contributo riconosciuto formalmente da decenni dai principali
governi europei e dalle istituzioni UE, anche attraverso il
coinvolgendo della società civile nella definizione delle
politiche sociali ed economiche nazionali ed europee.
Il Padiglione della Società Civile si candida ad ospitare
durante i sei mesi di Expo Milano 2015 le organizzazioni del
terzo settore di tutta Europa per condividere best practices,
consolidare reti, avviare iniziative che servano a rafforzare il
settore della economia civile e promuovere nuovi progetti di
cooperazione per lo sviluppo. Con questo obiettivo e
nell’ambito del semestre di presidenza italiana dell’UE, Expo
2015 e Fondazione Triulza lanciano un invito esplicito ai
governi e alle istituzioni UE perché promuovano la
partecipazione delle imprese sociali e delle organizzazioni
non profit nel Padiglione Società Civile per sviluppare
progetti e politiche per una Europa sociale ed economica
sostenibile.
Il “settore della economia sociale” in Europa – che include il
mondo delle cooperative, degli enti mutualistici e
dell’associazionismo – da lavoro ad oltre 14,128 milioni di
persone (il 6.53% degli occupati totali della UE -27) e ha
continuato a crescere nonostante la crisi: dal 2002 al 2010 il
numero di occupati nelle imprese cooperative europee è
cresciuto del 31.51% e nelle associazioni il 24.06%, secondo
l’ultimo report commissionato dal CESE-Comitato Economico
e Sociale Europeo (*). In Italia, nelle oltre 300.000
organizzazioni non profit censite dall’ultimo rapporto Istat
(28% in più rispetto al 2001) operano 4,7 milioni di volontari,
681 mila dipendenti, 270 mila lavoratori esterni e 5 mila lavori
temporanei.
Cascina Triulza sarà il luogo dove le realtà della Società
Civile potranno confrontarsi con le istituzioni pubbliche, le
aziende e gli enti filantropici per sperimentare nuovi modelli
di lavoro e di responsabilità sociale e riuscire a dare una
risposta efficace e partecipata alle problematiche sociali.
Ospiterà le grandi reti internazionali della Società Civile e,
attraverso la partnership con Fondazione Cariplo, i delegati
dell'AGA Meeting 2015 - l'Assemblea Annuale dell'European
luglio 2014
Foundation Centre (EFC). Il Ministero degli Affari Esteri ha
inoltre individuato Cascina Triulza come uno dei luoghi del
sito espositivo dove il sistema della cooperazione italiana
organizzerà eventi a carattere divulgativo e tecnicoscientifico.
Il 24 giugno è stata pubblicata la 2° Call Internazionale di
Idee “Exploding your Idea! Destination Expo Milano 2015” –
promossa da Fondazione Triulza ed Expo 2015 S.p.A –
rivolta a tutte le realtà della Società Civile, nazionali ed
internazionali, e agli enti pubblici interessati ad essere
ospitati ed a partecipare al Programma Culturale del
Padiglione della Società Civile. Le proposte potranno essere
presentate fino al 15 settembre 2014. Tutta la
documentazione sulla 2° Call, con la descrizione degli spazi
del
Padiglione,
è
disponibile
al
link:
http://www.fondazionetriulza.org/2-call-internazionale/
(*) “The Social Economy in the European Union”, report
commissionato dal CESE-Comitato Economico e Sociale
Europeo al CIRIEC - Centre international de recherches et
d'information sur l'économie publique, sociale et coopérative.
(Brussels,2012).
BERGAMO
GUERINI CONFERMATO ALLA GUIDA DI
IMPRESA&TERRITORIO
Guiderà il comitato dall’assemblea dei presidenti delle
dieci associazioni di categorie
Terzo mandato
alla guida di
Imprese
&
Territorio
per
Giuseppe
Guerini,
presidente
di
Confcooperative
Bergamo
e
Federsolidarietà
nazionale.
Guerini è stato confermato per acclamazione alla presidenza
del Comitato dall’Assemblea dei presidenti delle dieci
associazioni di categoria aderenti della provincia di Bergamo
(Ascom, Cia, Coldiretti, Confartigianato Bergamo,
Confcooperative, Confesercenti, Confimi Apindustria, Cna,
Fai e Lia).
12
supplemento di Italia Cooperativa
«Oggi - ha detto Guerini - Imprese & Territorio è una realtà
che viene riconosciuta da tutte le istituzioni e le parti sociali e
che riesce a fare questo lavoro lasciando il proprio spazio di
rappresentanza alle singole Organizzazioni aderenti. Per il
futuro l’obiettivo è di aumentare la capacità di elaborare
risposte concrete e condivise alle esigenze delle aziende e
del territorio, particolarmente in tema di lavoro e relazioni
sindacali, ampliando la collegialità e la suddivisione dei
compiti tra tutte le organizzazioni, dato che l’anno che ci
attende sarà molto impegnativo sia in vista di Expo 2015 che
del rinnovo camerale».
BRESCIA
FARE BENE A
ALL’AMBIENTE
SE’
AL
PROSSIMO
E
Il momento del trasloco è spesso un momento faticoso. E’
difficile separarsi dalle proprie cose, anche da quelle che per
vari motivi non ci servono più. Così come è difficile orientarsi
in una giungla di proposte e di prezzi e riuscire a valutare
serietà e professionalità delle agenzie a cui affidarsi per il
trasloco dei propri mobili, suppellettili e vestiti o anche
semplicemente per far sgomberare un appartamento, un
locale, un ufficio o una cantina.
Il gruppo AGA, formato da tre cooperative sociali – Approdo,
Gelso e Andromeda – è in grado di rendere questo
momento non solo meno faticoso ma anche di trasformarlo
in un’opportunità per fare del bene.
In primo luogo perché sono cooperative sociali, che nascono
con uno scopo ben preciso: l’integrazione lavorativa e
l’occupazione di persone svantaggiate attraverso lo
svolgimento di servizi. Nello specifico del progetto AGA essi
sono: sgombero, traslochi, conferimento in discarica quando
è indispensabile, gestione di mercatini dell’usato.
Ciò che bisogna sapere è che se un cittadino utilizza questi
servizi, non solo ha la garanzia di un’offerta concorrenziale
nei prezzi e professionale ma, nello stesso tempo, rende
possibile l’accesso al lavoro di persone in difficoltà.
Rendendo più giusta e più equa la propria comunità.
Il tutto funziona in questo modo: quando una persona deve
sgomberare o traslocare contatta un numero unico
(337.1057636) per un sopraluogo che avviene sempre con
tempi brevi, con puntualità e gentilezza.
In caso di trasloco il gruppo AGA è in grado di offrire ottimi
prezzi e professionalità specifiche, anche nel caso di rifiuti
speciali, garantendo il corretto smaltimento.
luglio 2014
In caso di sgombero questo può avvenire gratuitamente in
cambio di donazione della merce. Merce che poi andrà,
debitamente sistemata, nei mercatini dell’usato di Bedizzole
e di Ghedi. In questo modo ognuno di noi può contribuire a
ridurre i rifiuti e salvaguardare il proprio ambiente di vita.
Inoltre contribuisce ad aumentare i prodotti presenti nei
mercatini acquistabili a prezzi molto contenuti.
Ma non è tutto. Quando un bene non ha più un valore
commerciale ma ha ancora un valore d’uso, in collaborazione
con il volontariato, questi oggetti vengono regalati a chi ne ha
bisogno.
Utilizzando i servizi del progetto AGA, finanziato da
Fondazione Cariplo, ognuno di noi può far del bene a sé, al
prossimo e all’ambiente.
Tutte le informazioni di dettaglio si trovano sul sito
www.mipiaceaga.it
AGA
Cosa è stato fatto finora: AGA 1
Il progetto nasce con due obiettivi intrecciati tra loro:
implementare e avviare attività commerciali tese a
ridurre gli sprechi e di dare valore a ciò che potrebbe
essere considerato un rifiuto; aumentare le possibilità
di inserimento lavorativo di persone svantaggiate.
E’ un progetto complesso che vede tre cooperative –
Andromeda, gelso, Approdo lavorare insieme e
presentarsi sul mercato con un marchio comune:
“gruppo AGA”
Il
progetto ha permesso ad ogni cooperativa di
allargare la gamma dei servizi offerti, è anche una
preziosa officina per la elaborazione di processi di
lavoro condivisi dalle tre cooperative e sull’adozione di
buone pratiche in gruppi di lavoro misti.
Complessivamente i servizi offerti sono: sgombero e
traslochi, smaltimento, shop on line, mercatini
dell’usato.
Il progetto amplia e innova avendo investito sul sito
(www.mipiaceaga.it), sul piano di comunicazione e
sulla promozione in maniera professionale.
Le tre cooperative coordinano le proprie azioni
attraverso il tavolo di coordinamento.
Ad oggi sono state definite le procedure e le prassi
operative, i profili professionali, le azioni di marketing,
la struttura del sito internet, il piano della
13
supplemento di Italia Cooperativa
comunicazione, la modulistica comune. Inoltre
utilizzando il metodo degli “incidenti critici” si sono via
via costruite buone prassi per la gestione dei processi
di lavoro, anche complessi, come quando intervengono
due o tre organizzazioni.
A Novembre 2013 è stato aperto il mercatino
dell’usato Ecomercato della Solidarietà a Ghedi gestito
da Gelso.
La diversa specializzazione di questo mercatino
rispetto a quello gestito da Approdo a Bedizzole, ha
portato a un ampliamento dell’offerta ai clienti.
L’ e-commerce ha dato un contributo significativo al
dialogo
tra
i
due
mercatini
che
vedono
contemporaneamente i beni caricati in fotografia sul
sito.
Tutte e tre le cooperative hanno avuto incrementi
occupazionali per far fronte agli impegni derivanti dalle
attività. Gelso e Andromeda hanno acquistato anche
mezzi e strumenti.
BRESCIA
COOPERATIVA “LA RETE”: INAUGURATO
L’OSTELLO “LOCANDA DEGLI ACROBATI”
luglio 2014
auto, autobus e metropolitana. Ma è anche un nuovo spazio
per la cultura della cittadinanza, per la crescita della
comunità e della sua vocazione alla socialità e, al tempo
stesso, un’attività che amplia le opportunità di inserimento
lavorativo garantite dalle cooperative sociali, potenziando il
circuito dell'economia sociale. Un ostello, un luogo
dell'ospitalità, che la cooperativa «La Rete» ha realizzato
investendo in un'impresa di valore sociale e ottenendo, nel
2013, il sostegno della «Fondazione Cariplo». L’Ostello infatti
nasce dalla ristrutturazione della storica sede della
cooperativa «La Rete» in rua Confettora, realizzata in
collaborazione con la cooperativa sociale «Cauto», nel
rispetto della sostenibilità ambientale dei consumi energetici,
del ciclo idrico e dello smaltimento dei rifiuti, oltre che nella
pianificazione della riduzione dello spreco in ogni aspetto
della gestione. Pensato per la flessibilità nell'uso degli spazi,
si presta ad ospitare una piccola comitiva o una famiglia
numerosa, singole persone disposte alla condivisione, ma
anche chi avesse l'esigenza di disporre di uno spazio
esclusivo. Per tutti coloro che ci entreranno, l'accoglienza
sarà improntata alla semplicità e alla praticità, ma anche al
piacere di abitare la città, oltre che all'accessibilità
economica. L’Ostello «Locanda degli Acrobati» è un luogo
dell’ospitalità, aperto anche a diverse esigenze di soggiorno
temporaneo, per familiari di ricoverati, giovani in tirocinio,
stage, scambi culturali; lavoratori in trasferta; genitori
separati in visita ai figli; persone e famiglie in attesa di
ingresso in un nuovo alloggio; professori, ricercatori, artisti,
convegnisti in visita a Brescia; ospiti di chi vive a Brescia e
ha bisogno di una soluzione per accogliere parenti e amici in
visita.
BRESCIA
QUARTA EDIZIONE DEL TROFEO BRUNO
AMBROSETTI
Organizzato dalla Cooperativa Sociale Palazzolese
La «Locanda degli Acrobati», recentemente inaugurata, è il
nuovo Ostello nel centro storico di Brescia, nei pressi di
Piazza della Loggia, lungo la via San Faustino, arteria
principale dello storico quartiere del Carmine, dove oggi si
trovano anche diverse sedi dell'Università, botteghe e atelier,
locali e punti di ritrovo che animano la zona. Una locanda, un
luogo che accoglie chi è di passaggio o è in viaggio, anche
nella vita, verso una nuova meta. Piccolo e accogliente, offre
il letto pronto completo di biancheria e la prima colazione, in
camere da max. 6 persone, per un totale di 20 posti, in un
edificio storico completamente ristrutturato, a pochi minuti
dalla stazione ferroviaria e delle autolinee, raggiungibile in
Per il quarto anno
consecutivo motori
protagonisti, a fine
giugno, a Palazzolo
sull’Oglio.
Si è infatti svolta la
quarta edizione del
Trofeo
Bruno
Ambrosetti,
organizzato dal Movimento Cooperativo Palazzolese, in
memoria
dell'ex-presidente della Cooperativa Sociale
Palazzolese. Una piacevole consuetudine e occasione per
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supplemento di Italia Cooperativa
trascorrere una giornata gioiosa con amici, una sfida
appassionante nelle bellezze della media valle dell'Oglio.
Partito da piazza Roma, il Gran Prix del Fiume Oglio, aperto
a tutte le auto e motociclette storiche fino all'anno 1982, ha
interessato una parte di Franciacorta e del Basso Sebino,
concludendosi ancora nella capitale dell’Ovest bresciano.
L’equipaggio vincitore è stato per il terzo anno consecutivo
quello composto dai Bellini (padre e figlio) a bordo di una
Triumph TR3A del 1960.
luglio 2014
LE SEDI DI CONFCOOPERATIVE IN LOMBARDIA
CONFCOOPERATIVE LOMBARDIA
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20124 MILANO
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