IASMA NOTIZIE FRUTTICOLTURA n. 2

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Stampato su carta certificata Ecolabel prodotta dalla cartiera Mondi
EU Ecolabel: AT/11/001
Notiziario tecnico del Centro Trasferimento Tecnologico della
Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario di S. Michele all’Adige
FRUTTICOLTURA
23 marzo 2015
n.
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IASMA Notizie n. 5 - Anno XIV - Taxe payée/Tassa riscossa - TN-CPO - Direttore responsabile: Michele Pontalti - San Michele all’Adige, Via E. Mach 1 - Autorizzazione Tribunale di Trento n. 1114 del 19.02.2002 - Stampa: Litotipografia Alcione, Lavis (TN)
INFORMAZIONI DI INIZIO PRIMAVERA
SCOPAZZI DEL MELO
La fitoplasmosi degli scopazzi del melo sta ancora
destando una forte preoccupazione negli areali frutticoli del Trentino. Per ridurre la diffusione della malattia è indispensabile estirpare tutte le piante sintomatiche in ogni frutteto e seguire le indicazioni per la
difesa dagli insetti vettori fornite nelle diverse zone
dal Centro Trasferimento Tecnologico (CTT) FEM.
Queste operazioni sono obbligatorie in base al D.M.
23/02/2006 e successiva delibera della G.P. n. 1545
del 28 luglio 2006.
Nel periodo primaverile, dalla ripresa vegetativa a inizio
fioritura, sono facilmente individuabili le piante colpite
da scopazzi che presentano dei sintomi caratteristici:
• anticipo della ripresa vegetativa di qualche giorno
• leggera colorazione arrossata delle foglie (foto 1)
• presenza di mazzetti fiorali con stipole ingrandite
(foto 2)
• vegetazione lussureggiante e affastellata.
Foto 1 – arrossamento della nuova vegetazione.
Foto 2 – stipole ingrossate su mazzetto fiorale.
In questa fase vegetativa vanno quindi controllati tutti i frutteti e in particolare tutte le piante che
nell’autunno scorso presentavano forti arrossamenti
e/o sintomi dubbi della malattia.
Una volta riscontrate le piante sintomatiche, provvedere subito alla loro estirpazione.
Osservazioni di campo evidenziano che il mancato o
parziale estirpo delle piante colpite determina un aumento significativo della malattia in campo.
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23 marzo 2015
PREPARAZIONE DEL TERRENO PER I NUOVI IMPIANTI –
APPORTO DI SOSTANZA ORGANICA
La fertilità del terreno va conservata e potenziata in
quanto rappresenta il patrimonio più importante per
la produttività dell’azienda agricola.
L’apporto periodico di sostanza organica è consigliato nella maggior parte degli appezzamenti. I migliori
benefici si ottengono interrandola al momento della
preparazione del terreno per i nuovi impianti.
La sostanza organica svolge importanti e complesse
funzioni nel terreno:
• è il substrato dove vive e si alimenta la microfauna
e la microflora, la cui azione è indispensabile per
mantenere alto il livello di vitalità del suolo;
• esercita un’azione nutritiva diretta sia per l’immediata messa a disposizione di elementi in forma
minerale sia per la successiva trasformazione di
quelli in forma organica;
• aumenta la capacità di scambio cationico (CSC),
incrementando la possibilità di trattenere e mettere a disposizione ioni quali potassio, calcio, ferro,
magnesio;
• migliora la permeabilità nei terreni pesanti e la
capacità di ritenzione idrica in quelli sabbiosi;
• migliora la struttura del suolo;
• permette di ridurre i problemi legati alla stanchezza del terreno.
Gli ammendanti più adeguati sono il letame maturo
(foto 3) o compost di buona qualità (foto 4), i quali
vanno distribuiti e interrati lungo la fila. Le quantità
consigliate sono 40 – 50 t/ettaro di letame oppure
20 – 30 t/ettaro di compost. Con questa operazione
in un ettaro di terreno si apportano circa 7 tonnellate
di sostanza organica che nell’arco di alcuni anni rendono disponibili circa 230 kg di azoto, 80 kg di fosforo
e 200 kg di potassio.
L’apporto di sostanza organica è consigliato al momento del rinnovo del frutteto, in particolare nei terreni che sono stati oggetto di bonifiche, livellamenti,
riporti di terreno, ecc.
Foto 3 – cumulo di letame maturo.
Foto 4 – compost di qualità.
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23 marzo 2015
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PREVENZIONE DEGLI INQUINAMENTI
DA PRODOTTI FITOSANITARI
La Direttiva europea n. 128 del 2009, che stabilisce gli
indirizzi per “un utilizzo sostenibile dei prodotti fitosanitari (PF) in agricoltura” è stata recepita in Italia nel
2012 (D. Lgs n. 150) e nel 2014 è entrato in vigore il
Piano di Azione Nazionale (PAN) che definisce, anche
se in misura incompleta, le modalità di attuazione.
L’obiettivo è quello di ridurre i rischi per la salute umana, per l’ambiente e per la biodiversità attraverso forme
di agricoltura più sostenibili, una maggior formazione
di agricoltori, distributori e tecnici, e la regolamentazione dell’uso dei PF in prossimità di corpi idrici e aree
sensibili, quali ad esempio parchi e giardini pubblici,
asili e scuole, ospedali.
PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE
La crescente attenzione per le problematiche ambientali, in particolare la qualità delle acque, ha portato
negli ultimi anni il legislatore a emanare specifiche
norme.
A livello locale, la Provincia autonoma di Trento ha approvato il nuovo Piano Tutela Acque (PTA) (Delibera GP
n. 233 del 16/02/2015), che in base all’analisi dei corpi
idrici, prevede delle azioni di mitigazione delle fonti inquinanti nelle situazioni problematiche.
Nei prossimi anni saranno verificati i risultati delle
azioni intraprese per migliorare la qualità delle acque
e raggiungere gli obiettivi fissati dalla legislazione.
PREVENZIONE DEGLI INQUINAMENTI
I rischi di inquinamento da fitofarmaci possono derivare da:
• inquinamento puntiforme
• inquinamento diffuso.
Inquinamento puntiforme
È quello maggiormente responsabile della contamina­
zione delle acque. Si può verificare nelle fasi prima e
dopo il trattamento in campo: trasporto e stoccaggio
in azienda dei PF, carico del serbatoio, preparazione
della miscela, pulizia interna ed esterna delle irroratrici.
Eventuali contaminanti concentrati in aree limitate di
terreno possono arrivare nella rete delle acque bianche, e quindi nei corsi d’acqua, attraverso le piogge.
Con alcuni comportamenti corretti è possibile ridurre
i rischi da inquinamento puntiforme:
• porre attenzione a evitare sversamenti in tutte le
fasi sopra indicate
• eseguire il lavaggio interno al termine del trattamento solo in campo, distribuendo la miscela reflua
sulle piante operando a bassa pressione della pompa e velocità d’avanzamento sostenuta
• eseguire il lavaggio esterno in campo, al termine del
trattamento, evitando di insistere nello stesso punto
e stando lontano da corpi idrici e dai drenaggi
• presso i caricabotte è possibile solo rifornirsi di acqua, evitando quindi la tracimazione della miscela.
In queste aree è infatti vietato preparare le miscele,
scaricare miscele reflue e lavare l’atomizzatore
• è vietato lavare le attrezzature sul piazzale di casa
o aziendale.
Inquinamento diffuso
È l’inquinamento maggiormente responsabile della
possibile contaminazione di aree adiacenti ai campi
trattati.
Può avvenire per:
• fuoriuscita dalla zona trattata per “deriva” della frazione di gocce più fini
• ruscellamento e confluenza delle acque nel drenaggio a seguito di piogge abbondanti dopo i trattamenti.
L’agricoltore dovrà sempre seguire le indicazioni riportate sulle etichette dei PF, rispettare i regolamenti comunali in vigore e saper gestire le attrezzature per la
distribuzione in maniera razionale (conoscere manutenzione e corretto utilizzo).
In particolare deve:
• distribuire quantitativi di miscela adeguati al volume delle piante da trattare
• utilizzare pressioni d’esercizio adeguate in relazione al tipo di ugello (evitare sempre gli eccessi)
• regolare la velocità alla presa di potenza per sviluppare il volume d’aria necessario (in condizioni
normali operare a 350-400 giri/min della presa di
potenza).
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23 marzo 2015
Per favorire la buona convivenza fra l’agricoltore che
tratta i propri appezzamenti e i confinanti in zone sensibili è consigliabile informarli correttamente della
propria attività.
Per ridurre i rischi di inquinamento diffuso
• misure dirette
-- utilizzo di irroratrici con dispositivi antideriva:
ugelli ad inclusione d’aria, convogliatori dell’aria
a “torretta” o “tubi flessibili”, schermi di esclusione dell’aria su un lato della macchina
-- prove sperimentali realizzate da FEM dimostrano che questi dispositivi, se ben utilizzati, riducono la deriva in misura maggiore rispetto alla
lancia.
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• misure indirette:
-- trattare in assenza di vento e temperature inferiori ai 25°C
-- mettere a dimora siepi o dislocare frangivento
artificiali come reti a maglia fine a confine con
aree sensibili
-- utilizzare i dosaggi minimi
-- posizionare i nuovi frutteti ad una distanza tale
da poter trattare l’ultima fila dall’esterno verso
l’interno
-- utilizzare forme d’allevamento più basse e/o varietà resistenti o meno sensibili alle malattie.
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito
www.TOPPS-life.org
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23 marzo 2015
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TICCHIOLATURA: STRATEGIA DI DIFESA DALLE
INFEZIONI PRIMARIE
La ticchiolatura del melo (Venturia inequalis, Spilocea
pomi) è il fungo che più di ogni altro impegna i frutticoltori nella difesa durante l’intera stagione ed in particolare nel periodo primaverile. La strategia di difesa
ha come obiettivo il completo contenimento delle infezioni primarie; arrivare ad inizio giugno con piante
sane permette di limitare i trattamenti estivi per il controllo di questo patogeno. Il risultato finale dipende
dalla presenza di inoculo, dalla gestione agronomica
del frutteto e dalla difesa fitosanitaria.
Riduzione del potenziale d’inoculo: una precoce e
accurata trinciatura (sminuzzamento) delle foglie ne
accelera la decomposizione. È importante eseguire
questa operazione negli appezzamenti e/o aree soprattutto dove a fine stagione 2014 è stata riscontrata
un’elevata presenza di ticchiolatura.
Stadio fenologico e accrescimento vegetativo: le
infezioni primarie possono avvenire a partire dalla ripresa vegetativa e terminare indicativamente alla fine
di maggio. Tuttavia il momento di maggior sensibilità
alla ticchiolatura va dalla ripresa vegetativa fino alla
fioritura. Un attacco in quest’epoca può interessare in
particolare i sepali ed il peduncolo del fiore che costituiscono già parte del frutto. Le infezioni primarie tardive provocano minori attacchi sui frutti.
Lo sviluppo della ticchiolatura sulle foglie è favorito dalla presenza di vegetazione in crescita. Le foglie
più giovani appena distese sono quelle più sensibili
all’attacco. Allo stadio di “mazzetti affioranti ben distesi” – “bottoni rosa” si verifica un veloce sviluppo dei
germogli e la comparsa di nuove foglie è molto rapida
(1 foglia nuova ogni 2-3 giorni).
In questo periodo gli interventi di difesa preventivi devono essere eseguiti poche ore prima dell’inizio pioggia per ottenere un risultato ottimale. La copertura dei
prodotti preventivi è quindi limitata (2-3 giorni) a causa dell’accrescimento fogliare.
Sensibilità varietale
Tutte le varietà attualmente coltivate sono soggette
ad attacchi di ticchiolatura primaria anche se Golden
Delicious, Gala, Cripps Pink, Morgenduft sono le varietà più sensibili.
Anche sulle varietà resistenti si consiglia di effettuare
alcuni interventi contro la ticchiolatura al fine di preservare la resistenza a questo patogeno.
Difesa
A partire dallo stadio di “punte verdi” è importante eseguire un’accurata difesa. La strategia prevede
interventi preventivi prima degli eventi piovosi ed
eventuali interventi tempestivi durante la pioggia
per bloccare l’infezione. Come ultima possibilità per
curare l’infezione rimangono gli interventi con prodotti retroattivi.
Trattamenti preventivi: sono il fondamento della strategia di difesa. È importante che vengano effettuati
subito prima di tutte le piogge in presenza di vegetazione scoperta. Per posizionare correttamente questi
interventi è fondamentale che il frutticoltore segua le
previsioni meteorologiche. La massima attenzione va
riservata nei momenti di forte accrescimento vegetativo (da bottoni rosa alla fioritura) e in corrispondenza
di un andamento climatico caratterizzato da temperature elevate (maturazione di spore e vegetazione “sensibile”).
Trattamenti tempestivi: sono interventi che vengono
eseguiti nella finestra di germinazione del fungo su
piante bagnate o durante la pioggia. Sono fondamentali in mancanza del trattamento preventivo o qualora
questo fosse dilavato e in caso di infezioni particolarmente pericolose.
Trattamenti retroattivi: si eseguono al termine della
bagnatura, su piante asciutte o in via di rapida asciugatura. Negli ultimi anni questi prodotti hanno dimostrato un’efficacia piuttosto limitata. Vanno impiegati
qualora non sia stato effettuato il trattamento preventivo o tempestivo e comunque come intervento di
chiusura nel caso di infezioni particolarmente pericolose. Impiegare questi prodotti sempre in miscela ad
un fungicida di contatto.
Nelle schede allegate sono riassunte le modalità di utilizzo dei diversi prodotti.
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INFORMAZIONI AI FRUTTICOLTORI
I tecnici del Centro Trasferimento Tecnologico FEM
forniranno tramite avvisi tecnici (spediti via e-mail) le
seguenti indicazioni in merito alla difesa dalla ticchiolatura:
Trattamenti preventivi: verranno segnalati solo in
previsione di importanti perturbazioni nei momenti di
elevato rischio.
Trattamenti tempestivi: la necessità e la tempistica di
questi trattamenti deve essere scelta in modo autonomo e in tempi rapidi dal singolo frutticoltore. Essendo
molto ridotti i tempi di comunicazione (generalmente
alcune ore) non sarà possibile segnalare i trattamenti
da eseguire da inizio pioggia fino ai 130° ora. L’eventuale segnalazione dei trattamenti da eseguire entro i
200-300° ora sarà valutata in funzione delle condizioni
climatiche.
Trattamenti retroattivi: al verificarsi delle condizioni
per lo sviluppo di una infezione verrà segnalata la necessità di utilizzo dei prodotti curativi e la loro tempistica d’impiego.
Prima di effettuare un trattamento è importante che
il frutticoltore valuti bene la possibilità di accedere in
sicurezza nei singoli appezzamenti.
Dose dei prodotti
Molti prodotti fitosanitari riportano in etichetta la
quantità massima impiegabile a ettaro per singolo
trattamento; a breve anche altri formulati avranno
questa limitazione. Pertanto, nelle indicazioni tecniche si farà riferimento alla quantità per ettaro e non
alla dose per ettolitro. La dose per ettolitro si ricava facilmente dividendo la quantità indicata di prodotto a
ettaro per gli ettolitri di acqua impiegati in un ettaro
di frutteto.
Esempio per un ettaro di frutteto:
Delan 70 WG alla dose di 750 g/ettaro,
miscela impiegata: 15 ettolitri = Dose ad ettolitro: 50 g
(750/15 = 50).
Accesso ai dati metereologici
Tutti i dati meteo utili alla gestione della difesa dalla
ticchiolatura sono consultabili sul sito “meteo.fmach.it”
e sull’applicazione Android per smartphone “FEM dati
meteo Trentino”. In particolare è possibile visionare per
le diverse capannine: bagnature fogliari, mm di pioggia caduta, temperature orarie, gradi ora (sommatoria delle temperature orarie rilevate dall’inizio della bagnatura), modello previsionale RIM pro. Quest’ultimo
strumento informatico simula le infezioni di ticchiolatura in funzione delle condizioni metereologiche registrate e previste. Effettua inoltre una previsione del
volo delle ascospore e fornisce indicazioni sul momento di intervento. Questo strumento può supportare il
frutticoltore nelle decisioni in merito alla difesa.
Fig. 1 – epoche di intervento con prodotti antiticchiolatura in condizione di pioggia infettante.
allegato
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NOTA TECNICA INTERVENTI
PREVENTIVI E RETROATTIVI
INTERVENTI PREVENTIVI
Gli interventi preventivi sono fondamentali per la difesa dalla ticchiolatura, vanno eseguiti in maniera puntuale
possibilmente poche ore prima dell’inizio della pioggia. La loro efficacia cala in funzione dell’accrescimento fogliare che si verifica dal momento del trattamento a quello dell’inizio dell’infezione. Pertanto prestare particolare
attenzione al periodo di massimo accrescimento fogliare compreso tra bottoni rosa e la fine della fioritura.
La seguente tabella raggruppa tutti i prodotti che possono essere utilizzati in maniera preventiva, con le relative
dosi d’impiego e note d’utilizzo.
Attenersi sempre alle indicazioni riportate in etichetta dei singoli prodotti commerciali, in particolare riguardo alle dosi massime ammesse per ettaro e per ettolitro e alle indicazioni del Disciplinare di Produzione Integrata della Provincia autonoma di Trento.
Prodotto
Rame**
Prodotti al 37 %
Dithianon
Fluazinam
Prodotti al 80%
Captano
Prodotti al 80%
Dodina
Prodotti al 65%
Metiram
Propineb
Prodotti al 70%
Thiopron**
Dosaggio
Dilavamento*
Note d’impiego
• Utilizzabile su tutte le varietà fino allo stadio vegetativo di mazzetti
3-4 kg/ha
30 mm
affioranti
• buona capacità di ridistribuzione sulla vegetazione
0,75 - 0,9
40 mm
• preferire il suo utilizzo nel periodo di massimo accrescimento fogliare
kg/ha
• numero trattamenti massimo: vedi nota fine tabella
0,9–1,1
• massimo 3 trattamenti/anno
40 mm
litri/ha
• preferire l’impiego in post fioritura
• distanziare di almeno 10 giorni dall’olio bianco
• distanziare di almeno 3-4 giorni dall’utilizzo di Fontelis
2–2,4
• si consiglia l’utilizzo solo in post fioritura
40 mm
kg/ha
• non utilizzare su Renetta Canada, Red Delicious Stayman
e Braeburn
• numero trattamenti massimo: vedi nota fine tabella
1,38
• massimo 3 trattamenti anno
40 mm
kg/ha
• su Golden D., Gala e Modì utilizzare solo fino ad inizio fioritura
• massimo 3 trattamenti/anno
2,2-2,6
30 mm
• il protocollo di produzione integrata permette di effettuare
kg/ha
al massimo 5 trattamenti/anno con ditiocarbammati
• utilizzabile fino alla fioritura
2,25 kg/ha
30 mm
• il protocollo di produzione integrata permette di effettuare
al massimo 5 trattamenti/anno con ditiocarbammati
In miscela ad uno dei fungicidi sopra riportati
4-5 litri/ha rispetto ai tradizionali formulati a base di zolfo il prodotto commerciale Thiopron presenta
una migliore efficacia contro la ticchiolatura e una maggiore resistenza al dilavamento.
* il dilavamento può variare in funzione dell’intensità della pioggia
** consentito in agricoltura biologica
Captano e Dithianon
Il protocollo di produzione integrata prevede un numero massimo di trattamenti dato dalla somma di queste
due molecole:
MASSIMO 14 TRATTAMENTI /ANNO: Golden, Morgenduft, Granny, Braeburn, Fuji, Cripps Pink.
MASSIMO 12 TRATTAMENTI/ANNO: Gala, Renetta Canada, Red Delicious, Evelina.
allegato
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23 marzo 2015
Di seguito sono riportate le modalità di utilizzo di un nuovo prodotto commerciale recentemente introdotto
contro la ticchiolatura su melo.
P. attivo
•
•
•
•
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•
•
•
Prodotto
Dosaggio
Dilavamento
fino a fine fioritura: 750 – 900 ml/ha
Penthiopyrad
Fontelis
50-60 mm
da fine fioritura: 750 – 1125 ml/ha
Note d’impiego
Massimo 2 trattamenti anno (7 giorni di intervallo minimo tra i due trattamenti)
tempo di carenza 21 gg
utilizzare questo prodotto come preventivo, prima di un evento piovoso
preferire il suo impiego a partire dalla sfioritura eseguendo due interventi consecutivi a distanza minima di 7 giorni
si consiglia di miscelarlo con un fungicida di contatto (es. Metiram) per ostacolare l’insorgere della resistenza
impiegarlo su piante asciutte
non impiegare con presenza di macchie di ticchiolatura in pianta
il formulato contiene sostanze oleose, pertanto va impiegato a distanza di 3-4 giorni dall’eventuale utilizzo di polisolfuro, zolfo
(compreso Thiopron) e Captano.
INTERVENTI RETROATTIVI
Gli interventi retroattivi hanno un’azione limitata. Possono essere effettuati a conclusione di una infezione particolarmente grave per la quale il solo trattamento preventivo non garantisce un’azione completa. Nelle situazioni
dove è possibile accedere ai frutteti in sicurezza, è sempre preferibile intervenire tempestivamente durante la
finestra di germinazione, piuttosto che affidarsi ai prodotti retroattivi.
La seguente tabella raggruppa tutti i prodotti che possono essere utilizzati in maniera retroattiva, con le relative
dosi d’impiego e note d’utilizzo.
Principio attivo
Cyprodinil
Pyrimetanil
Prodotti
Dosaggio
Chorus
0,75 kg/ha
Scala, ecc.
Es. Score
10WG
0,9-1,25 litri/ha
Ore di retroattività
•
72 ore
(720° ora)
•
•
•
0,55–0,65 kg/ha
96 ore
(960° ora)
Difenconazolo
Es. Score
25 EC
225-270 cc/ha
•
•
•
•
•
•
Note d’impiego
Massimo 4 trattamenti /anno con prodotti della famiglia delle anilinopirimidine (Cyprodinil e Pyrimetanil)
utilizzabili fino alla piena fioritura
impiegare in miscela con un prodotto di
contatto
impiegare con temperature superiori ai
5°C su piante asciutte o in via di asciugatura
massimo 4 trattamenti/anno
massimo 6 trattamenti/anno con prodotti della famiglia degli IBE
impiegare con temperature superiori ai
10 – 12°C
non devono subire piogge dilavanti per
almeno 3 - 4 ore dopo il trattamento
utilizzare da inizio fioritura
impiegare in miscela con un prodotto di
contatto.
FOSFITI
Sono concimi fogliari che aumentano l’efficacia dei fungicidi stimolando la resistenza delle piante nei confronti
della ticchiolatura. Possono essere impiegati in aggiunta agli altri prodotti fungicidi eseguendo 3 interventi a distanza di circa 7 – 10 giorni a partire dallo stadio di “ bottoni rosa”. È opportuno distanziare il loro utilizzo di alcuni
giorni dall’olio minerale e dai prodotti rameici.
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allegato
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NOTA TECNICA
INTERVENTI TEMPESTIVI
Interventi ad inizio pioggia o in corso di bagnatura per interrompere un’infezione di ticchiolatura in atto.
Quando intervenire tempestivamente
1. Quando il trattamento preventivo è stato eseguito distante dall’inizio della pioggia (vedi tabella sottostante)
2. Quando il trattamento preventivo è stato dilavato dalla pioggia (circa 40-50 mm) o in caso di infezioni particolarmente pericolose, in relazione alla durata della bagnatura (superiore alle 36 - 48 ore), all’accrescimento
dei germogli, al volo di spore rilevato e alle indicazioni fornite dal modello previsionale RIM pro.
Dove trovare i dati climatici
Collegarsi al sito www.meteo.fmach.it e cliccare su mappa stazioni. Selezionare sulla mappa la capannina interessata. Si aprirà una schermata con i dati rilevati ed il contatore dei gradi ora dall’ultima pioggia.
allegato
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Gradi ora
Prodotto
Dithianon
Entro
130 ° ora
Fluazinam
Thiopron**
(in miscela con
prodotto di
contatto)
Thiopron**
Entro
200-250 ° ora
Dodina
(65% p.a.)
Entro
250-300 ° ora
Polisolfuro di
Calcio**
Dosaggio
0,9- 1,2
kg/ha
1-1,25
kg/ha
Dilavamento (*)
Note d’impiego
• Numero trattamenti massimo: vedi nota fine
20 mm
tabella
• massimo 3 trattamenti /anno
20 mm
• preferire l’uso in post fioritura
• impiegare durante la pioggia o su foglia bagnata
4-5
• non impiegare con temperature inferiori ai 5° C
20 mm
litri/ha
e superiori si 25° C
• evitare bagnature eccessive
• distanziare il trattamento almeno 10 giorni
Agisce come
dall’utilizzo di Olio minerale e Captano e 3-4
stoppante
giorni da Fontelis
9 litri/ha
dell’infezione ed ha
• Il trattamento eseguito su pianta bagnata segui(dose max)
una limitata azione
to da rapida asciugatura e forte irradiazione sopreventiva.
lare può provocare fitotossicità su foglie e frutti
• è stata utilizzata come tempestivo con buoni
1,38 kg/ha
risultati sperimentali, ma esistono limitate espe20 mm
(dose max)
rienze di campo
• impiegabile fino alla fioritura
• agisce come stoppante dell’infezione ed ha una
limitata azione preventiva
Agisce come
• trattare durante la pioggia o su foglia bagnata
22- 28
stoppante
• il trattamento eseguito su pianta bagnata seguikg/ha
dell’infezione ed ha
to da rapida asciugatura e forte irradiazione so(18-22 l/ha) una limitata azione
lare può provocare fitotossicità su foglie e frutti
preventiva
• non miscelare con altri prodotti
• non impiegare con temperature inferiori ai 5° C e
superiori ai 25° C.
• evitare bagnature eccessive (attenzione a file doppie ed aiuole)
• distanziare il trattamento almeno 10 giorni dall’utilizzo di Olio minerale e Captano, 3-4
giorni da Fontelis
• trattamenti ripetuti in fioritura hanno effetto diradante.
• possibile fitotossicità su Fuji
• si possono verificare fenomeni di fitotossicità in caso di: trattamenti effettuati con altri
prodotti fitosanitari poche ore dopo l’applicazione di Polisolfuro di calcio e in caso di abbassamenti repentini delle temperature nelle ore successive al trattamento
• è possibile aggiungere lecitina di soia alla dose di 200-300 cc/ettaro
• rispettare la dose massima/ha riportata in etichetta: 30 kg in prefioritura e 22 kg in
postfioritura
(*) il dilavamento può variare in funzione dell’intensità della pioggia al momento dell’intervento
(**) consentiti in agricoltura biologica
Captano e Dithianon
Il protocollo di produzione integrata prevede un numero massimo di trattamenti dato dalla somma di queste
due molecole:
MASSIMO 14 TRATTAMENTI/ANNO: Golden, Morgenduft, Granny, Braeburn, Fuji, Cripps Pink.
MASSIMO 12 TRATTAMENTI/ANNO: Gala, Renetta Canada, Red Delicious, Evelina.
Fondazione Edmund Mach – Centro Trasferimento Tecnologico