Diapositiva 1 - Ipasvi Lecco

COLLEGIO IPASVI
DELLA PROVINCIA DI LECCO
“L’APPROCCIO EVINDENCE-BASED
NELLA GESTIONE DEGLI ACCESSI
VASCOLARI CENTRALI,
tra appropriatezza e innovazione”.
20 febbraio 2014
Bolis Denise
Coord. Infermieristico
Neurorianimazione/Stroke Unit
Ospedale A. Manzoni Lecco
ALTRI ACCESSI VASCOLARI…
Accessi per dialisi
Accessi pediatrici
Accessi per monitoraggio
Accesso intraosseo
ACCESSI VENOSI CENTRALI PER DIALISI
L’accesso venoso ottenuto con l’incannulamento di un vaso
venoso centrale costituisce un mezzo rapido atto a
garantire la possibilità di una circolazione extracorporea
necessaria per la pratica dell’emodialisi.
Il cateterismo venoso centrale (CVC) è indicato nelle
unità di cura intensiva per il trattamento
dell’insufficienza renale acuta richiedente terapia
sostitutiva ma gioca un ruolo primario anche
nell’insufficienza renale cronica.
Permette di iniziare la terapia dialitica nei pazienti con
fistola artero-venosa ancora assente o non matura.
CARATTERISTICHE
• Alto flusso
• Ampio calibro (French > 10)
1
ACCESSI VENOSI CENTRALI PER DIALISI
QUALI DISTRETTI
VASCOLARI ?
FEMORALE: è il distretto dell’urgenza con CVC
temporanei. Raramente utilizzata con i CVC long-term
per inadeguatezza dei flussi e frequenti complicanze di
tipo infiammatorio (flebiti, tromboflebiti, trombosi)
GIUGULARE INTERNA : è il distretto più utilizzato e consigliato
(specialmente la dx) soprattutto nel cateterismo long-term.
SUCCLAVIA: è il distretto meno utilizzato sia nel cateterismo temporaneo
sia nel long-term (sconsigliato da molte linee guida) per l’alta incidenza di
fenomeni stenotici post cateterismo. Usata in casi selezionati e del tutto
particolari.
ACCESSI PER DIALISI a breve termine
CVVH
Emofiltrazione veno-venosa Continua
bassi flussi sangue trattamenti protratti
per giorni sangue veicolato mediante
pompa
ACCESSI PER DIALISI a breve termine
2
ACCESSI PER DIALISI a lungo termine
CVC A DOPPIO LUME
COPPIA DI CVC A LUME SINGOLO
TIPO TESIO
ACCESSI PEDIATRICI
Accesso venoso centrale: la vena ombelicale è
vaso di facile accesso e di grande portata per
cui viene abitualmente incannulata in emergenza.
3
Accessi Vascolari
utilizzabili
in epoca neonatale
1. Vie Periferiche
Vena Ombelicale
CDC 2011
2. Vie Centrali
Arteria Ombelicale
Vene centrali
ACCESSI PEDIATRICI
Cateteri epicutanei
ACCESSI PEDIATRICI
CATETERE (PUR) O.R.X.
GUID
A
COD
ICE
LUME DISTALE
Lun
gh.
cm
Ø
Fr
Ø
Est.
mm
1202
.063
6
4.5
1202
.061
6
1203
.082
DIL
ATA
TOR
E
AGO
LUME PROSSIMALE
Ø
G
Flus
so
ml/m
in
Cap
acit
à
ml
Ø
G
Flus
so
ml/m
in
Cap
acit
à
ml
Tipo
Ø
G
Lun
gh.
mm
N°
1.5
20
22
0.20
20
24
0.20
metall
ica
retta
21
40
1
4.5
1.5
20
22
0.20
20
24
0.25
teflon
ata
retta
21
40
2
8
4.5
1.5
20
19
0.22
20
22
0.22
nitinol
aJ
21
40
2
1203
.123
12.5
4.5
1.5
20
15
0.25
20
18
0.25
metall
ica
retta
21
40
1
1203
.121
12.5
4.5
1.5
20
15
0.25
20
18
0.25
teflon
ata
retta
21
40
2
1203
.202
20
4.5
1.5
20
12
0.34
20
15
0.34
nitinol
aJ
21
40
2
1203
.302
30
4.5
1.5
20
9
0.37
20
11
0.37
nitinol
aJ
21
40
2
4
ACCESSI PEDIATRICI
ACCESSI VASCOLARI PER MONITORAGGIO
Pressione arteriosa
Pressione venosa centrale
Monitoraggio emodinamico
avanzato
Monitoraggio cerebrale
CATETERE ARTERIOSO
CDC 2011
FUNZIONE:
• monitoraggio pressione
arteriosa
• prelievi ematici
•
•
•
•
VASI INCANNULATI:
arteria radiale
arteria pedidia
arteria femorale
arteria brachiale
5
CATETERE ARTERIOSO
CATETERE ARTERIOSO
NURSING DEL CATETERE ARTERIOSO:
• controllare il livello del trasduttore/azzeramento
• controllare frequentemente le connessioni, per evitare
perdite ematiche: un catetere arterioso 20G può
determinare una perdita di sangue fino a 200ml in 4-5
minuti
• regolare gli allarmi di bassa pressione, per segnalare
perdite
• effettuare un’adeguata compressione alla rimozione
del catetere (dai 5 ai 10 min)
PRESSIONE VENOSA CENTRALE (PVC)
Rilevata tramite la via
distale del CVC,
(marrone), tramite il
circuito di monitoraggio
VASI INCANNULATI:
• vena giugulare
• vena succlavia
• vena basilicabrachiale-cefalica
• se incannulata vena
femorale non è
possibile misurare PVC
6
Monitoraggio emodinamico avanzato
L’utilizzo del Pulsion Picco prevede il posizionamento
di un catetere per termodiluizione con un lume
per il monitoraggio della pressione arteriosa,
preferibilmente in arteria femorale, ma è possibile
anche l’accesso radiale o brachiale.
Monitoraggio emodinamico avanzato
Monitoraggio emodinamico avanzato
CVC 3 vie con sonda per
monitoraggio continuo della
saturazione venosa mista
7
Monitoraggio emodinamico avanzato
Monitoraggio emodinamico avanzato
8
ACCESSI VASCOLARI PER
MONITORAGGIO CEREBRALE
ACCESSO INTRAOSSEO
…..dalle Linee guida ACLS
dell’American Heart Association
accesso raccomandato come prima alternativa alla
somministrazione per via endovena nei pazienti adulti
affetti da attacco cardiaco
- metodo sicuro ed efficace per accedere al sistema
vascolare centrale
- l’accesso intraosseo è equiparato all’accesso venoso
ed è preferito all’accesso a una vena centrale e alla
somministrazione di farmaci mediante intubazione
endotracheale nei casi di arresto cardiaco
- posizionamento efficace e sicuro in più siti per
pazienti di ogni peso, soprattutto in ambito pediatrico
-
9
CURA DELL’ACCESSO INTRAVASCOLARE
CURA DELL’ACCESSO
lavaggio mani!!!
10
Raccomandazioni CDC Atlanta
2011
Raccomandazioni CDC Atlanta
2011
Dalle indicazioni GAVeCelt……
Atteggiamento tradizionale

Linee guida (società
scientifiche nazionali e
internazionali)

Procedure aziendali
(azienda ospedaliera)

Protocolli operativi
(singola unità operativa)
Il BUNDLE
Atteggiamento attuale
ha il vantaggio di
sintetizzare, in forma
facilmente attuabile, le
indicazioni di linee guida
spesso di dimensioni
BUNDLE’
bibliche!!!
11
PREPARAZIONE DELL’OPERATORE
E DEL PIANO DI LAVORO

Prima di eseguire qualsiasi manovra sul C.V.C. è necessario:
raccogliere i capelli
indossare cappellino e mascherina

togliere bracciali, anelli, orologio e smalto dalle unghie

utilizzare un piano di lavoro pulito

12
Medicazione catetere venoso centrale
INS 2011
RCN 2010
QUANDO ?
• 24 ore dopo l’inserzione

ogni due giorni per le medicazioni con garza
Categoria IB (CDC Atlanta)

ogni sette giorni per le medicazioni trasparenti
Categoria IB (CDC Atlanta)
ogni volta che la medicazione si presenta bagnata,
sporca, staccata
Categoria IB (CDC Atlanta)


tutte le volte che necessita l’ispezione del sito
Medicazione catetere venoso centrale
 rimuovere il cerotto
 documentare l’emergenza cutanea
 frizione alcolica delle mani
 indossare guanti sterili (se deve essere riposizionato il
suturless) oppure guanti puliti
Medicazione catetere venoso centrale ieri……
13
Quando impiegare l'applicatore
1 Premere
Premere sulle alette per
rilasciare la soluzione. Si
sentirà uno ‘schiocco’, come se
la fiala si spezzasse.
40
Quando impiegare l'applicatore
2 Applicare
Non aspettare che la
spugnetta si colori, ma
premere delicatamente
l'applicatore contro la cute e
applicare con un movimento in
su e in giù, e avanti e indietro
per almeno 30 secondi.
Prima di procedere
all’applicazione del cerotto,
lasciar asciugare
completamente l'area.
Non soffiare né detergere.
Dopo l'uso, gettare
l’applicatore.
41
Medicazione catetere venoso centrale oggi……
14
Evidenze secondo metodo di applicazione
Benché per garantirne l'uniforme
distribuzione l'antisettico andrebbe applicato
in quantità sufficiente,1 il suo impiego in
forma spray non produce effetti maggiori di
quelli sortiti bagnando la zona – non si
verifica alcuna significativa azione
detergente2
Strofinare velocemente con una
soluzione antisettica prima di pungere la
cute è di per sé insufficiente a ridurre in
modo significativo la carica batterica3,4
La preparazione della cute con movimento
concentrico, non è confortata da alcuna
evidenza5,6
– Distribuire l'antisettico secondo uno schema
di movimento circolare a direzione costante
potrebbe non consentire la penetrazione del
preparato
attraverso discontinuità e fessure della cute7
1. Murkin CE. Br J Nurs 2009;
18: 665-9.
2. Inwood S. Br J Nurs 2007;
16: 1390-4.
3. Royal Marsden Hospital,
Clinical Nursing Procedures.
Seventh Edition.
4. Weinstein S. Plummer's
Principles and Practices of
Intravenous Therapy, 2007,
Eighth Edition. Lippincott,
Philadelphia.
5. Richardson D. J Assoc
Vasc Access 2006; 11:
215-21.
6. American Association of
Critical-Care Nurses. Practice
Alert 9/2005.
7. Crosby CT, Mares AK. J
Vasc Access Devices 2001;
Spring: 26-31.
43
Come applicare sutureless
(sostituire ogni 7gg)
Svantaggi fissaggio con punti di sutura
 rischio di puntura accidentale per
l’operatore
 rischio elevato di infezione
(effetto ‘va e vieni’ del catetere)
 dislocazione da basculamento se il
catetere è morbido
 lesione dei tessuti: micro-decubito
 lesione del catetere
 discomfort per il paziente
Il 65% delle infezioni degli accessi venosi centrali non
tunnellizzati provengono da contaminazione del sito di emergenza
15
Medicazione catetere venoso centrale

Cute integra
Frequenza medicazione:
 rispetta i tempi già
programmati
Medicazione da applicare:
 in poliuretano trasparente
Medicazione catetere venoso centrale

Cute arrossata e flogosi

eseguire un tampone colturale
sull’emergenza cutanea
Frequenza medicazione:
 giornaliera
Medicazione da applicare:
 garza e cerotto traspirante
Medicazione catetere venoso centrale

Cute arrossata
Frequenza medicazione:
 giorni alterni, (48ore)
Medicazione da applicare:
 in poliuretano trasparente
16
Medicazione catetere venoso centrale

Cute sanguinante
Frequenza medicazione:
 giornaliera
Medicazione da applicare:
 garza e cerotto traspirante
Medicazione catetere arterioso
Medicazione catetere venoso centrale
Durante la disinfezione dell’ingresso cutaneo, le croste
che non si staccano subito dalla pelle non vanno tolte;
queste verranno via da sole appena la guarigione della
ferita lo permetterà. Le croste tolte prima del tempo
danneggiano ulteriormente l’integrità cutanea e si
riformano.
Non sgrassare la cute intorno al C.V.C. con benzina,
etere e acetone: i cateteri in elastomero di silicone si
potrebbero danneggiare; ed inoltre i solventi rimuovono
il film lipidico con conseguente fissurazione della cute
sottostante.
17
e io???
INS 2011
CDC 2011
CDC 2011
18
Sulla linea infusionale non devono essere
montati rubinetti con prolunghe
I NEEDLELESS DEVONO ESSERE
SEMPRE DISINFETTATI
Clorexidina 2% in
alcool isopropilico
Caratteristiche tappi valvolati
• “circuito chiuso” negli accessi vascolari
• eliminano l’utilizzo degli aghi per l’accesso alle linee
infusionali
• riduzione rischio embolia gassosa
• connessione universale
• flusso elevato
• ridotto spazio morto
• compatibilità con i lipidi
• compatibilità con emoderivati
• compatibilità con citostatici
• durata: fino a sette giorni
(garantiti per n°…….attivazioni a secondo del tipo)
IMPORTANTE: per ridurre il rischio di contaminazione
disinfettare la porta di accesso con un antisettico
appropriato e utilizzare solo dispositivi sterili
Raccomandazioni CATEGORIA IB; CDC Atlanta
19
...SI POSSONO USARE AGHI CON I
NEEDLELESS SYSTEMS?
NO!
L’UTILIZZO DELL’ AGO PUO’ DETERMINARE
IL DANNEGGIAMENTO DEL SISTEMA
ACCESSO AL CATETERE VENOSO
TOTALMENTE IMPIANTATO
L’accesso al catetere avviene tramite puntura della cute
sovrastante la camera e spingendo l'ago fino a perforare la
membrana in silicone.
20
Il contatto dell'ago con la base del serbatoio è
generalmente indicativo di un corretto posizionamento.
Pareri discordanti sul fatto di aspirare o meno il sangue
per vedere se il posizionamento è corretto (provoca la
formazione di fibrina che a lungo andare potrebbe
occludere il C.V.C. o la camera), eccezione fatta
qualora vengano infusi farmaci chemioterapici.
Gestione della miscela per
Nutrizione Parenterale
Nutrizione Parenterale
intraospedaliera

Gestione della miscela

Gestione dell’infusione

Gestione delle complicanze
21
Miscele per nutrizione parenterale
Preparazione personalizzata
=
preparato galenico magistrale !!
La preparazione dei medicinali su prescrizione del
medico viene definita
“PREPARATO MAGISTRALE”
e come tale deve rispondere alle
“NORME DI BUONA PREPARAZIONE DEI
MEDICINALI IN FARMACIA”
secondo la FARMACOPEA UFFICIALE XI
ed. (Luglio 2003) (in vigore dal 1.1.2004)
Miscele per nutrizione parenterale
Requisiti essenziali per ottenere una miscela
galenica magistrale per NP:
•
•
•
•
•
•
qualificazione del personale
asepsi (controllo ambiente operativo)
corretta pratica di miscelazione
stabilità e conservazione
controllo di qualita’
documentazione
Raccomandazioni CATEGORIA IB; CDC Atlanta
All’interno di cappe
a flusso laminare
La preparazione
può essere
eseguita
manualmente
In ambienti a
controllo
particellare
dell’aria
o per mezzo di
“macchine”
22
Preparazione delle miscele
qualunque manovra debba essere fatta sulla miscela
nutrizionale, dall'aggiunta degli elettroliti, delle
vitamine, oligoelementi al semplice collegamento della
linea di infusione, deve essere eseguita in ambiente
idoneo:



locale dedicato
evitare situazioni che favoriscano lo spostamento di
polvere
piano di lavoro con superficie liscia che possa essere
lavata e disinfettata prima dell’utilizzo
Preparazione delle miscele
Per aggiungere elettroliti, oligoelementi,
vitamine, lipidi in sacca:
disinfettare tutti i tappi di gomma e gli
eventuali colli delle fiale
Preparazione delle miscele
Attenzione: come per tutti i prodotti per
uso parenterale, le aggiunte di elettroliti,
oligoelementi, vitamine ed emulsioni
lipidiche potrebbero essere incompatibili
e le compatibilità devono essere
controllate al momento dell’integrazione
Leggere attentamente le schede
tecniche fornite dalle ditte produttrici!
le aggiunte di elettroliti alle sacche
standard devono rientrare nei limiti
quali-quantitativi indicati dalla ditta in
base a studi di stabilità chimico-fisica
23
Preparazione delle miscele
disinfettare il punto di iniezione della sacca
aspirare la quantità prescritte in modo asettico
utilizzare siringhe diverse per ogni medicamento
iniettare nella sacca secondo l’ordine stabilito
Preparazione delle miscele
Per evitare che si verifichino precipitazioni
nelle miscele, le aggiunte devono essere
effettuate con il seguente ordine:
 Sodio cloruro
 Potassio aspartato/cloruro
 Fosfato (Fruttosio 1.6 difosfato) =
Esafosfina
 Magnesio Solfato
 Calcio gluconato
 Oligoelementi e/o Vitamine
 Insulina
Preparazione delle miscele
• inserire il
deflussore
adeguato
La sacca deve essere etichettata con nome e cognome
del paziente, data di preparazione, nome del medico
prescrivente e del personale addetto alla sua
preparazione, composizione, volume, ore di infusione
programmate, velocità.
24
Gestione della Miscela
Miscele standard del commercio:
temperatura ambiente inferiore ai 25°C

Miscele personalizzate:
validita’ a + 2° / + 4°C per:

25 giorni senza lipidi

72 ore con lipidi

24 ore con vitamine

Gestione della Miscela



Non infondere la miscela fredda.
Le sacche personalizzate, che hanno richiesto la
refrigerazione vanno lasciate un’ora a
temperatura ambiente prima di essere infuse
Non infondere se la soluzione presenta una
colorazione giallo scuro – bruno
Non infondere se la soluzione non è limpida
(binarie) o presenta globuli o striature giallastre
(ternarie)
Raccomandazioni CATEGORIA IB; CDC Atlanta
Gestione della Miscela






I farmaci non devono essere mai somministrati
insieme alla sacca per il pericolo di interazioni tra
farmaco e nutrienti
In presenza di catetere multilume, destinare una via
per infusione NP
Se la sacca viene disconnessa non può essere
riutilizzata
Razionalizzare l’infusione della miscela in funzione di
eventuali interruzioni
Importante utilizzare una pompa infusionale
La brusca interruzione della NP può causare
ipoglicemia
25
COME INFONDERE I
FARMACI PER VIA
CENTRALE???
Come infondere i farmaci



Garantire sempre la pervietà dei lumi
Distribuire le infusioni su tutti i lumi
Rispettare le “gerarchie infusionali” ed
evitare di miscelare farmaci incompatibili
fra loro
26
Prelievo di campioni ematici dal CVC e PICC
La decisione di usare il CVC per l’esecuzione dei prelievi
ematici deve essere presa dopo aver considerato i rischi,
che ogni passaggio di sangue può determinare nel lume del
catetere.
I residui di sangue, che a volte non si riescono a rimuovere
bene dal presidio, possono favorire la formazione di
microcoaguli e successivamente formazioni trombotiche che
rimangono adese alla parete interna del catetere, con
conseguente occlusione.
Questi aggregati di fibrina possono inoltre favorire una
base per un incremento di microrganismi, fino a sviluppare
una sepsi del CVC.
In linea generale quindi può essere suggerito una limitazione
dell’Accesso Venoso Centrale per il prelievo di sangue.
FUNZIONI DELL’EPARINA IN LOCK
Impedire
formazione di
coaguli
Pervietà
No
malfunzionamento
CVC
Infezioni??
EPARINA SI
EPARINA NO
non abbiamo
una risposta
• Rischio di interazione con farmaci (precipitati)
• Rischio di anticoagulazione sistemica
(specialmente in neonati/bambini)
• Eparina = non proprietà antibatteriche
(+ possibili contaminazioni dosi multiple)
• Rischio di HIT (hepar ininduced thrombocytopenia)
• Costo aggiuntivo
• L’eparina inserita nei device scompare entro 6-12 ore
• La pervietà del catetere si decide nelle prime ore dopo
la chiusura e dipende soprattutto da:
○ accuratezza del lavaggio con SF
○ entità del “backflow‟alla deconnessione
27
Strategie future
Sostituire l’eparina con altre sostanze, che
associano all’effetto anticoagulante un effetto
antisettico
• Sostituire il concetto di eparinizzazione con il
concetto di lavaggio con pressione positiva
•

Soluzione di sodio citrato al 4%
in siringhe pre-riempite per il
lock degli accessi vascolari.
Diverse pubblicazioni hanno dimostrato i
benefici del sodio citrato rispetto ad altre
soluzioni di lock quali eparina e soluzione
salina
Lavaggio dei cateteri venosi centrali
Lavaggio dei cateteri venosi centrali
Quando:
dopo prelievo ematico, se il catetere non verrà
utilizzato


tutte le volte che si cambia il cappuccio al catetere
qualora venisse utilizzato più volte nell'arco delle 24
ore è sufficiente lavare il catetere con soluzione
fisiologica con tecnica pulsante

ad intervalli stabiliti in caso di catetere a lungo
termine non in uso

28
Lavaggio dei cateteri venosi centrali
Qualunque sia il protocollo utilizzato è necessario sapere che:
- il lavaggio dei cateteri centrali e periferici va eseguito con un
volume di soluzione pari al doppio del volume interno del
catetere stesso
- soluzioni di eparina a concentrazioni al di sopra delle 1000
UI/ml possono provocare un aumento dei tempi di attivazione
della tromboplastina parziale
- il lavaggio deve essere eseguito con una tecnica di pressione
positiva per ridurre il rischio di reflusso, anche minimo,
all'interno del lume distale del catetere
Eparinizzazione cateteri venosi centrali
TRA UN TAPPO DI EPARINA E
L’ALTRO NON BISOGNA
ASPIRARE LA VECCHIA
SOLUZIONE EPARINATA
INIETTATA
29
Linee guida RNAO
Quando sostituire le linee
infusionali???
Scheda tecnica
Linee guida
 Ridurre manipolazioni sul catetere


Quando sostituire le linee
infusionali???
Decreto Legislativo 24 febbraio
1997, n. 46
(Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 6 marzo
1997, n. 54, Supplemento Ordinario)
“Attuazione della direttiva
93/42/CEE, concernente i
dispositivi medici.”
30
INS 2011
Quando sostituire le linee
infusionali???
CDC 2011
Primary and secondary continuous
administration sets used to administer
fluids other than lipid, blood, or blood
products should be changed no more
frequently than every 96 hours. There is
RCNstrong
2010 evidence that changing the
administration sets more frequently does
not decrease the risk of infection.2-3 (I)
Quando sostituire le linee
infusionali???
SOSTITUZIONE LINEE DI
MONITORAGGIO PRESSIONI INVASIVE
CDC 2011
31
SOSTITUZIONE LINEE DI MONITORAGGIO PRESSIONI INVASIVE
 Preparare su un piano di lavoro pulito il materiale avendo cura non contaminarlo
 aprire una confezione di garze sterili e
porle sotto il raccordo CVC e set PVC
 spruzzare clorexidina 2% sul punto di raccordo
 chiudere il morsetto del CVC
SOSTITUZIONE LINEE DI MONITORAGGIO PRESSIONI INVASIVE
 frizione alcolica delle mani
 indossare i guanti sterili
 inserire il deflussore nella sacca di SF da 1000ml,
lasciando la parte terminale all’interno
della confezione
 sraccordare il circuito da sostituire
prendendo le due parti con garze
sterili
 collegare il circuito nuovo
 chiudere il punto di raccordo con
garza sterile asciutta e cerotto
gommato
 aprire il morsetto
 posizionare la sacca nello
spremisacca e gonfiare a 300 mmHg
Coprire i punti di raccordo
tra CVC e prolunga e/o
deflussore con garza sterile
asciutta e cerotto gommato
punto di raccordo tra CVC e
prolunghe ???
punto di raccordo tra CVC
linea monitoraggio PVC
via CVC chiusa perché
inutilizzata
32
Riassumendo…………………………

sostituire i deflussori o prolunghe ogni 3 giorni in pazienti che non ricevono
sangue, plasma o infusioni lipidiche
Categoria IA (CDC Atlanta)

sostituire i deflussori o prolunghe ogni 24 ore se infusi sangue, plasma,
emulsioni lipidiche (nutrizione parenterale)
Categoria IB (CDC Atlanta)

sostituire i set utilizzati per somministrazione di Propofol ogni 6 o 12 ore,
quando la siringa viene cambiata
Categoria IA (CDC Atlanta)

ridurre al minimo il rischio di contaminazione strofinando con
soluzione alcolica spray (clorexidina 2%), le connessioni a valvola
prima dell’utilizzo.
NB. utilizzare garza o tampone sterile
Categoria IA (CDC Atlanta)

prima di accedere al sistema per prelevare un campione ematico
disinfettare il diaframma di connessione
Categoria IA (CDC Atlanta)

NB. È fondamentale apporre sui deflussori e prolunghe l’etichetta
con la data
33