COLLEGIO IPASVI DELLA PROVINCIA DI LECCO “L’APPROCCIO EVINDENCE-BASED NELLA GESTIONE DEGLI ACCESSI VASCOLARI CENTRALI, tra appropriatezza e innovazione”. 20 febbraio 2014 Bolis Denise Coord. Infermieristico Neurorianimazione/Stroke Unit Ospedale A. Manzoni Lecco ALTRI ACCESSI VASCOLARI… Accessi per dialisi Accessi pediatrici Accessi per monitoraggio Accesso intraosseo ACCESSI VENOSI CENTRALI PER DIALISI L’accesso venoso ottenuto con l’incannulamento di un vaso venoso centrale costituisce un mezzo rapido atto a garantire la possibilità di una circolazione extracorporea necessaria per la pratica dell’emodialisi. Il cateterismo venoso centrale (CVC) è indicato nelle unità di cura intensiva per il trattamento dell’insufficienza renale acuta richiedente terapia sostitutiva ma gioca un ruolo primario anche nell’insufficienza renale cronica. Permette di iniziare la terapia dialitica nei pazienti con fistola artero-venosa ancora assente o non matura. CARATTERISTICHE • Alto flusso • Ampio calibro (French > 10) 1 ACCESSI VENOSI CENTRALI PER DIALISI QUALI DISTRETTI VASCOLARI ? FEMORALE: è il distretto dell’urgenza con CVC temporanei. Raramente utilizzata con i CVC long-term per inadeguatezza dei flussi e frequenti complicanze di tipo infiammatorio (flebiti, tromboflebiti, trombosi) GIUGULARE INTERNA : è il distretto più utilizzato e consigliato (specialmente la dx) soprattutto nel cateterismo long-term. SUCCLAVIA: è il distretto meno utilizzato sia nel cateterismo temporaneo sia nel long-term (sconsigliato da molte linee guida) per l’alta incidenza di fenomeni stenotici post cateterismo. Usata in casi selezionati e del tutto particolari. ACCESSI PER DIALISI a breve termine CVVH Emofiltrazione veno-venosa Continua bassi flussi sangue trattamenti protratti per giorni sangue veicolato mediante pompa ACCESSI PER DIALISI a breve termine 2 ACCESSI PER DIALISI a lungo termine CVC A DOPPIO LUME COPPIA DI CVC A LUME SINGOLO TIPO TESIO ACCESSI PEDIATRICI Accesso venoso centrale: la vena ombelicale è vaso di facile accesso e di grande portata per cui viene abitualmente incannulata in emergenza. 3 Accessi Vascolari utilizzabili in epoca neonatale 1. Vie Periferiche Vena Ombelicale CDC 2011 2. Vie Centrali Arteria Ombelicale Vene centrali ACCESSI PEDIATRICI Cateteri epicutanei ACCESSI PEDIATRICI CATETERE (PUR) O.R.X. GUID A COD ICE LUME DISTALE Lun gh. cm Ø Fr Ø Est. mm 1202 .063 6 4.5 1202 .061 6 1203 .082 DIL ATA TOR E AGO LUME PROSSIMALE Ø G Flus so ml/m in Cap acit à ml Ø G Flus so ml/m in Cap acit à ml Tipo Ø G Lun gh. mm N° 1.5 20 22 0.20 20 24 0.20 metall ica retta 21 40 1 4.5 1.5 20 22 0.20 20 24 0.25 teflon ata retta 21 40 2 8 4.5 1.5 20 19 0.22 20 22 0.22 nitinol aJ 21 40 2 1203 .123 12.5 4.5 1.5 20 15 0.25 20 18 0.25 metall ica retta 21 40 1 1203 .121 12.5 4.5 1.5 20 15 0.25 20 18 0.25 teflon ata retta 21 40 2 1203 .202 20 4.5 1.5 20 12 0.34 20 15 0.34 nitinol aJ 21 40 2 1203 .302 30 4.5 1.5 20 9 0.37 20 11 0.37 nitinol aJ 21 40 2 4 ACCESSI PEDIATRICI ACCESSI VASCOLARI PER MONITORAGGIO Pressione arteriosa Pressione venosa centrale Monitoraggio emodinamico avanzato Monitoraggio cerebrale CATETERE ARTERIOSO CDC 2011 FUNZIONE: • monitoraggio pressione arteriosa • prelievi ematici • • • • VASI INCANNULATI: arteria radiale arteria pedidia arteria femorale arteria brachiale 5 CATETERE ARTERIOSO CATETERE ARTERIOSO NURSING DEL CATETERE ARTERIOSO: • controllare il livello del trasduttore/azzeramento • controllare frequentemente le connessioni, per evitare perdite ematiche: un catetere arterioso 20G può determinare una perdita di sangue fino a 200ml in 4-5 minuti • regolare gli allarmi di bassa pressione, per segnalare perdite • effettuare un’adeguata compressione alla rimozione del catetere (dai 5 ai 10 min) PRESSIONE VENOSA CENTRALE (PVC) Rilevata tramite la via distale del CVC, (marrone), tramite il circuito di monitoraggio VASI INCANNULATI: • vena giugulare • vena succlavia • vena basilicabrachiale-cefalica • se incannulata vena femorale non è possibile misurare PVC 6 Monitoraggio emodinamico avanzato L’utilizzo del Pulsion Picco prevede il posizionamento di un catetere per termodiluizione con un lume per il monitoraggio della pressione arteriosa, preferibilmente in arteria femorale, ma è possibile anche l’accesso radiale o brachiale. Monitoraggio emodinamico avanzato Monitoraggio emodinamico avanzato CVC 3 vie con sonda per monitoraggio continuo della saturazione venosa mista 7 Monitoraggio emodinamico avanzato Monitoraggio emodinamico avanzato 8 ACCESSI VASCOLARI PER MONITORAGGIO CEREBRALE ACCESSO INTRAOSSEO …..dalle Linee guida ACLS dell’American Heart Association accesso raccomandato come prima alternativa alla somministrazione per via endovena nei pazienti adulti affetti da attacco cardiaco - metodo sicuro ed efficace per accedere al sistema vascolare centrale - l’accesso intraosseo è equiparato all’accesso venoso ed è preferito all’accesso a una vena centrale e alla somministrazione di farmaci mediante intubazione endotracheale nei casi di arresto cardiaco - posizionamento efficace e sicuro in più siti per pazienti di ogni peso, soprattutto in ambito pediatrico - 9 CURA DELL’ACCESSO INTRAVASCOLARE CURA DELL’ACCESSO lavaggio mani!!! 10 Raccomandazioni CDC Atlanta 2011 Raccomandazioni CDC Atlanta 2011 Dalle indicazioni GAVeCelt…… Atteggiamento tradizionale Linee guida (società scientifiche nazionali e internazionali) Procedure aziendali (azienda ospedaliera) Protocolli operativi (singola unità operativa) Il BUNDLE Atteggiamento attuale ha il vantaggio di sintetizzare, in forma facilmente attuabile, le indicazioni di linee guida spesso di dimensioni BUNDLE’ bibliche!!! 11 PREPARAZIONE DELL’OPERATORE E DEL PIANO DI LAVORO Prima di eseguire qualsiasi manovra sul C.V.C. è necessario: raccogliere i capelli indossare cappellino e mascherina togliere bracciali, anelli, orologio e smalto dalle unghie utilizzare un piano di lavoro pulito 12 Medicazione catetere venoso centrale INS 2011 RCN 2010 QUANDO ? • 24 ore dopo l’inserzione ogni due giorni per le medicazioni con garza Categoria IB (CDC Atlanta) ogni sette giorni per le medicazioni trasparenti Categoria IB (CDC Atlanta) ogni volta che la medicazione si presenta bagnata, sporca, staccata Categoria IB (CDC Atlanta) tutte le volte che necessita l’ispezione del sito Medicazione catetere venoso centrale rimuovere il cerotto documentare l’emergenza cutanea frizione alcolica delle mani indossare guanti sterili (se deve essere riposizionato il suturless) oppure guanti puliti Medicazione catetere venoso centrale ieri…… 13 Quando impiegare l'applicatore 1 Premere Premere sulle alette per rilasciare la soluzione. Si sentirà uno ‘schiocco’, come se la fiala si spezzasse. 40 Quando impiegare l'applicatore 2 Applicare Non aspettare che la spugnetta si colori, ma premere delicatamente l'applicatore contro la cute e applicare con un movimento in su e in giù, e avanti e indietro per almeno 30 secondi. Prima di procedere all’applicazione del cerotto, lasciar asciugare completamente l'area. Non soffiare né detergere. Dopo l'uso, gettare l’applicatore. 41 Medicazione catetere venoso centrale oggi…… 14 Evidenze secondo metodo di applicazione Benché per garantirne l'uniforme distribuzione l'antisettico andrebbe applicato in quantità sufficiente,1 il suo impiego in forma spray non produce effetti maggiori di quelli sortiti bagnando la zona – non si verifica alcuna significativa azione detergente2 Strofinare velocemente con una soluzione antisettica prima di pungere la cute è di per sé insufficiente a ridurre in modo significativo la carica batterica3,4 La preparazione della cute con movimento concentrico, non è confortata da alcuna evidenza5,6 – Distribuire l'antisettico secondo uno schema di movimento circolare a direzione costante potrebbe non consentire la penetrazione del preparato attraverso discontinuità e fessure della cute7 1. Murkin CE. Br J Nurs 2009; 18: 665-9. 2. Inwood S. Br J Nurs 2007; 16: 1390-4. 3. Royal Marsden Hospital, Clinical Nursing Procedures. Seventh Edition. 4. Weinstein S. Plummer's Principles and Practices of Intravenous Therapy, 2007, Eighth Edition. Lippincott, Philadelphia. 5. Richardson D. J Assoc Vasc Access 2006; 11: 215-21. 6. American Association of Critical-Care Nurses. Practice Alert 9/2005. 7. Crosby CT, Mares AK. J Vasc Access Devices 2001; Spring: 26-31. 43 Come applicare sutureless (sostituire ogni 7gg) Svantaggi fissaggio con punti di sutura rischio di puntura accidentale per l’operatore rischio elevato di infezione (effetto ‘va e vieni’ del catetere) dislocazione da basculamento se il catetere è morbido lesione dei tessuti: micro-decubito lesione del catetere discomfort per il paziente Il 65% delle infezioni degli accessi venosi centrali non tunnellizzati provengono da contaminazione del sito di emergenza 15 Medicazione catetere venoso centrale Cute integra Frequenza medicazione: rispetta i tempi già programmati Medicazione da applicare: in poliuretano trasparente Medicazione catetere venoso centrale Cute arrossata e flogosi eseguire un tampone colturale sull’emergenza cutanea Frequenza medicazione: giornaliera Medicazione da applicare: garza e cerotto traspirante Medicazione catetere venoso centrale Cute arrossata Frequenza medicazione: giorni alterni, (48ore) Medicazione da applicare: in poliuretano trasparente 16 Medicazione catetere venoso centrale Cute sanguinante Frequenza medicazione: giornaliera Medicazione da applicare: garza e cerotto traspirante Medicazione catetere arterioso Medicazione catetere venoso centrale Durante la disinfezione dell’ingresso cutaneo, le croste che non si staccano subito dalla pelle non vanno tolte; queste verranno via da sole appena la guarigione della ferita lo permetterà. Le croste tolte prima del tempo danneggiano ulteriormente l’integrità cutanea e si riformano. Non sgrassare la cute intorno al C.V.C. con benzina, etere e acetone: i cateteri in elastomero di silicone si potrebbero danneggiare; ed inoltre i solventi rimuovono il film lipidico con conseguente fissurazione della cute sottostante. 17 e io??? INS 2011 CDC 2011 CDC 2011 18 Sulla linea infusionale non devono essere montati rubinetti con prolunghe I NEEDLELESS DEVONO ESSERE SEMPRE DISINFETTATI Clorexidina 2% in alcool isopropilico Caratteristiche tappi valvolati • “circuito chiuso” negli accessi vascolari • eliminano l’utilizzo degli aghi per l’accesso alle linee infusionali • riduzione rischio embolia gassosa • connessione universale • flusso elevato • ridotto spazio morto • compatibilità con i lipidi • compatibilità con emoderivati • compatibilità con citostatici • durata: fino a sette giorni (garantiti per n°…….attivazioni a secondo del tipo) IMPORTANTE: per ridurre il rischio di contaminazione disinfettare la porta di accesso con un antisettico appropriato e utilizzare solo dispositivi sterili Raccomandazioni CATEGORIA IB; CDC Atlanta 19 ...SI POSSONO USARE AGHI CON I NEEDLELESS SYSTEMS? NO! L’UTILIZZO DELL’ AGO PUO’ DETERMINARE IL DANNEGGIAMENTO DEL SISTEMA ACCESSO AL CATETERE VENOSO TOTALMENTE IMPIANTATO L’accesso al catetere avviene tramite puntura della cute sovrastante la camera e spingendo l'ago fino a perforare la membrana in silicone. 20 Il contatto dell'ago con la base del serbatoio è generalmente indicativo di un corretto posizionamento. Pareri discordanti sul fatto di aspirare o meno il sangue per vedere se il posizionamento è corretto (provoca la formazione di fibrina che a lungo andare potrebbe occludere il C.V.C. o la camera), eccezione fatta qualora vengano infusi farmaci chemioterapici. Gestione della miscela per Nutrizione Parenterale Nutrizione Parenterale intraospedaliera Gestione della miscela Gestione dell’infusione Gestione delle complicanze 21 Miscele per nutrizione parenterale Preparazione personalizzata = preparato galenico magistrale !! La preparazione dei medicinali su prescrizione del medico viene definita “PREPARATO MAGISTRALE” e come tale deve rispondere alle “NORME DI BUONA PREPARAZIONE DEI MEDICINALI IN FARMACIA” secondo la FARMACOPEA UFFICIALE XI ed. (Luglio 2003) (in vigore dal 1.1.2004) Miscele per nutrizione parenterale Requisiti essenziali per ottenere una miscela galenica magistrale per NP: • • • • • • qualificazione del personale asepsi (controllo ambiente operativo) corretta pratica di miscelazione stabilità e conservazione controllo di qualita’ documentazione Raccomandazioni CATEGORIA IB; CDC Atlanta All’interno di cappe a flusso laminare La preparazione può essere eseguita manualmente In ambienti a controllo particellare dell’aria o per mezzo di “macchine” 22 Preparazione delle miscele qualunque manovra debba essere fatta sulla miscela nutrizionale, dall'aggiunta degli elettroliti, delle vitamine, oligoelementi al semplice collegamento della linea di infusione, deve essere eseguita in ambiente idoneo: locale dedicato evitare situazioni che favoriscano lo spostamento di polvere piano di lavoro con superficie liscia che possa essere lavata e disinfettata prima dell’utilizzo Preparazione delle miscele Per aggiungere elettroliti, oligoelementi, vitamine, lipidi in sacca: disinfettare tutti i tappi di gomma e gli eventuali colli delle fiale Preparazione delle miscele Attenzione: come per tutti i prodotti per uso parenterale, le aggiunte di elettroliti, oligoelementi, vitamine ed emulsioni lipidiche potrebbero essere incompatibili e le compatibilità devono essere controllate al momento dell’integrazione Leggere attentamente le schede tecniche fornite dalle ditte produttrici! le aggiunte di elettroliti alle sacche standard devono rientrare nei limiti quali-quantitativi indicati dalla ditta in base a studi di stabilità chimico-fisica 23 Preparazione delle miscele disinfettare il punto di iniezione della sacca aspirare la quantità prescritte in modo asettico utilizzare siringhe diverse per ogni medicamento iniettare nella sacca secondo l’ordine stabilito Preparazione delle miscele Per evitare che si verifichino precipitazioni nelle miscele, le aggiunte devono essere effettuate con il seguente ordine: Sodio cloruro Potassio aspartato/cloruro Fosfato (Fruttosio 1.6 difosfato) = Esafosfina Magnesio Solfato Calcio gluconato Oligoelementi e/o Vitamine Insulina Preparazione delle miscele • inserire il deflussore adeguato La sacca deve essere etichettata con nome e cognome del paziente, data di preparazione, nome del medico prescrivente e del personale addetto alla sua preparazione, composizione, volume, ore di infusione programmate, velocità. 24 Gestione della Miscela Miscele standard del commercio: temperatura ambiente inferiore ai 25°C Miscele personalizzate: validita’ a + 2° / + 4°C per: 25 giorni senza lipidi 72 ore con lipidi 24 ore con vitamine Gestione della Miscela Non infondere la miscela fredda. Le sacche personalizzate, che hanno richiesto la refrigerazione vanno lasciate un’ora a temperatura ambiente prima di essere infuse Non infondere se la soluzione presenta una colorazione giallo scuro – bruno Non infondere se la soluzione non è limpida (binarie) o presenta globuli o striature giallastre (ternarie) Raccomandazioni CATEGORIA IB; CDC Atlanta Gestione della Miscela I farmaci non devono essere mai somministrati insieme alla sacca per il pericolo di interazioni tra farmaco e nutrienti In presenza di catetere multilume, destinare una via per infusione NP Se la sacca viene disconnessa non può essere riutilizzata Razionalizzare l’infusione della miscela in funzione di eventuali interruzioni Importante utilizzare una pompa infusionale La brusca interruzione della NP può causare ipoglicemia 25 COME INFONDERE I FARMACI PER VIA CENTRALE??? Come infondere i farmaci Garantire sempre la pervietà dei lumi Distribuire le infusioni su tutti i lumi Rispettare le “gerarchie infusionali” ed evitare di miscelare farmaci incompatibili fra loro 26 Prelievo di campioni ematici dal CVC e PICC La decisione di usare il CVC per l’esecuzione dei prelievi ematici deve essere presa dopo aver considerato i rischi, che ogni passaggio di sangue può determinare nel lume del catetere. I residui di sangue, che a volte non si riescono a rimuovere bene dal presidio, possono favorire la formazione di microcoaguli e successivamente formazioni trombotiche che rimangono adese alla parete interna del catetere, con conseguente occlusione. Questi aggregati di fibrina possono inoltre favorire una base per un incremento di microrganismi, fino a sviluppare una sepsi del CVC. In linea generale quindi può essere suggerito una limitazione dell’Accesso Venoso Centrale per il prelievo di sangue. FUNZIONI DELL’EPARINA IN LOCK Impedire formazione di coaguli Pervietà No malfunzionamento CVC Infezioni?? EPARINA SI EPARINA NO non abbiamo una risposta • Rischio di interazione con farmaci (precipitati) • Rischio di anticoagulazione sistemica (specialmente in neonati/bambini) • Eparina = non proprietà antibatteriche (+ possibili contaminazioni dosi multiple) • Rischio di HIT (hepar ininduced thrombocytopenia) • Costo aggiuntivo • L’eparina inserita nei device scompare entro 6-12 ore • La pervietà del catetere si decide nelle prime ore dopo la chiusura e dipende soprattutto da: ○ accuratezza del lavaggio con SF ○ entità del “backflow‟alla deconnessione 27 Strategie future Sostituire l’eparina con altre sostanze, che associano all’effetto anticoagulante un effetto antisettico • Sostituire il concetto di eparinizzazione con il concetto di lavaggio con pressione positiva • Soluzione di sodio citrato al 4% in siringhe pre-riempite per il lock degli accessi vascolari. Diverse pubblicazioni hanno dimostrato i benefici del sodio citrato rispetto ad altre soluzioni di lock quali eparina e soluzione salina Lavaggio dei cateteri venosi centrali Lavaggio dei cateteri venosi centrali Quando: dopo prelievo ematico, se il catetere non verrà utilizzato tutte le volte che si cambia il cappuccio al catetere qualora venisse utilizzato più volte nell'arco delle 24 ore è sufficiente lavare il catetere con soluzione fisiologica con tecnica pulsante ad intervalli stabiliti in caso di catetere a lungo termine non in uso 28 Lavaggio dei cateteri venosi centrali Qualunque sia il protocollo utilizzato è necessario sapere che: - il lavaggio dei cateteri centrali e periferici va eseguito con un volume di soluzione pari al doppio del volume interno del catetere stesso - soluzioni di eparina a concentrazioni al di sopra delle 1000 UI/ml possono provocare un aumento dei tempi di attivazione della tromboplastina parziale - il lavaggio deve essere eseguito con una tecnica di pressione positiva per ridurre il rischio di reflusso, anche minimo, all'interno del lume distale del catetere Eparinizzazione cateteri venosi centrali TRA UN TAPPO DI EPARINA E L’ALTRO NON BISOGNA ASPIRARE LA VECCHIA SOLUZIONE EPARINATA INIETTATA 29 Linee guida RNAO Quando sostituire le linee infusionali??? Scheda tecnica Linee guida Ridurre manipolazioni sul catetere Quando sostituire le linee infusionali??? Decreto Legislativo 24 febbraio 1997, n. 46 (Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 6 marzo 1997, n. 54, Supplemento Ordinario) “Attuazione della direttiva 93/42/CEE, concernente i dispositivi medici.” 30 INS 2011 Quando sostituire le linee infusionali??? CDC 2011 Primary and secondary continuous administration sets used to administer fluids other than lipid, blood, or blood products should be changed no more frequently than every 96 hours. There is RCNstrong 2010 evidence that changing the administration sets more frequently does not decrease the risk of infection.2-3 (I) Quando sostituire le linee infusionali??? SOSTITUZIONE LINEE DI MONITORAGGIO PRESSIONI INVASIVE CDC 2011 31 SOSTITUZIONE LINEE DI MONITORAGGIO PRESSIONI INVASIVE Preparare su un piano di lavoro pulito il materiale avendo cura non contaminarlo aprire una confezione di garze sterili e porle sotto il raccordo CVC e set PVC spruzzare clorexidina 2% sul punto di raccordo chiudere il morsetto del CVC SOSTITUZIONE LINEE DI MONITORAGGIO PRESSIONI INVASIVE frizione alcolica delle mani indossare i guanti sterili inserire il deflussore nella sacca di SF da 1000ml, lasciando la parte terminale all’interno della confezione sraccordare il circuito da sostituire prendendo le due parti con garze sterili collegare il circuito nuovo chiudere il punto di raccordo con garza sterile asciutta e cerotto gommato aprire il morsetto posizionare la sacca nello spremisacca e gonfiare a 300 mmHg Coprire i punti di raccordo tra CVC e prolunga e/o deflussore con garza sterile asciutta e cerotto gommato punto di raccordo tra CVC e prolunghe ??? punto di raccordo tra CVC linea monitoraggio PVC via CVC chiusa perché inutilizzata 32 Riassumendo………………………… sostituire i deflussori o prolunghe ogni 3 giorni in pazienti che non ricevono sangue, plasma o infusioni lipidiche Categoria IA (CDC Atlanta) sostituire i deflussori o prolunghe ogni 24 ore se infusi sangue, plasma, emulsioni lipidiche (nutrizione parenterale) Categoria IB (CDC Atlanta) sostituire i set utilizzati per somministrazione di Propofol ogni 6 o 12 ore, quando la siringa viene cambiata Categoria IA (CDC Atlanta) ridurre al minimo il rischio di contaminazione strofinando con soluzione alcolica spray (clorexidina 2%), le connessioni a valvola prima dell’utilizzo. NB. utilizzare garza o tampone sterile Categoria IA (CDC Atlanta) prima di accedere al sistema per prelevare un campione ematico disinfettare il diaframma di connessione Categoria IA (CDC Atlanta) NB. È fondamentale apporre sui deflussori e prolunghe l’etichetta con la data 33
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