RASSEGNA STAMPA EUROPEA

RASSEGNA STAMPA EUROPEA
n. 6/2014
Nuova Commissione: presentato organigramma Juncker
Nove donne, sette vicepresidenti, un "braccio destro olandese", 5 ex primi ministri, 4 ex
vicepremier, 19 ex ministri nazionali, 7 membri di precedenti Commissioni (compreso
Katainen che ha preso il posto di Rehn), 13 Commissari del Ppe, sette del Pse, quattro dei
liberali dell'Alde, uno dei 'Tories' dell'Ecr, quattro 'project teams' guidati da altrettanti
vicepresidenti: questi i principali 'numeri' della nuova squadra della Commissione europea
presentata dal presidente Jean Claude Juncker. Nel dettaglio, ecco i portafogli.
= Vicepresidenti: Frans Timmermans (Ola/Ppe) Vicario / Miglioramento della normativa
europea, rapporti interistituzionali, stato di diritto e Carta dei diritti fondamentali Kristalina
Georgieva (Bul/Ppe) Bilancio e risorse umane Alenka Bratusek (Slo/Alde) Unione energetica
Jyrki Katainen (Fin/Ppe) Lavoro, crescita, investimenti e competitività Valdis Dombrovskis
(Let/Ppe) Euro e dialogo sociale Andrus Ansip (Est/Alde) Mercato unico digitale Federica
Mogherini (Ita/Pse) Esteri e politica sicurezza e difesa = Commissari europei: Vera Jourova
(Cec/Alde) Giustizia, consumatori e uguaglianza di genere Guenther Ottinger (Ger/Ppe)
Economia digitale e società Pierre Moscovici (Fra/Pse) Affari economici e finanziari,
tassazione e dogane Marianne Thyssen (Bel/Ppe) Lavoro, affari sociali, mobilità lavoro
Corina Cretu (Rom/Pse) Politiche regionali Johannes Hahn (Aut/Ppe) Politiche vicinato e
negoziati allargamento Dimitris Avramopoulos (Gre/Ppe) Immigrazione e affari interni
Vytenis Andriukaitis (Lit/Pse) Salute e sicurezza alimenti Jonathan Hill (Gbr/Ecr) Stabilità
finanziaria, servizi finanziari e unione mercato capitali Elzbieta Bienkowska (Pol/Ppe)
Mercato interno, industria, imprenditoria e Pmi Miguel Arias Canete (Spa/Ppe) Clima e
energia Neven Mimica (Cro/Pse) Cooperazione internazioanle e sviluppo Margrethe Vetager
(Dan/Alde) Concorrenza Maros Sefcovic (Slk/Pse) Trasporti e spazio Cecilia Malmstrom
(Sve/Alde) Commercio Karmenu Vella (Mal/Pse) Ambiente, affari marini e pesca Tibor
Navracsics (Ung/Ppe) Educazione, cultura, gioventù e cittadinanza Carlos Moedas (Por/Ppe)
Ricerca, scienza e innovazione Phil Hogan (Irl/Ppe) Agricoltura e sviluppo rurale Christos
Stylianides (Cip/Ppe) Aiuti umanitari, gestione crisi = Project team: - Lavoro, crescita e
investimenti: guidato da Katainen, con Oettinger, Moscovici, Cretu, Hill, Bienkowska, Canete
e Sefcovic.
- Mercato unico digitale: guidato da Ansip, con Jourova, Oettinger, Moscovici, Thyssen,
Cretu, Bienkowska e Hogan.
- Unione economica e monetaria più profonda ed equa: guidato da Dombrovskis, con Jourova,
Moscovici, Thyssen, Cretu, Hill, Bienkowska e Navracsics.
- Unione energetica e politica per il cambio climatico: guidato da Bratusek, con Cretu,
Bienkowska, Canete, Sefcovic, Moedas, Hogan e la consulenza di Jourova, Oettinger,
Moscovici, Thyssen, Vetager e Malmstrom.
Fonte: AnsaEuropa, 10 settembre 2014
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Entrano in vigore le sanzioni economiche più rigorose dell'UE contro la Russia
Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, entrano in vigore oggi sanzioni economiche più
rigorose dell'UE contro la Russia.
Tra le misure previste figura un inasprimento delle restrizioni all’accesso della Russia ai
mercati dei capitali dell’UE. I cittadini e le imprese dell’Unione europea non potranno più
concedere prestiti alle cinque maggiori banche di proprietà dello Stato russo. Allo stesso
tempo sono state vietate le operazioni in nuove obbligazioni, equity o strumenti finanziari
analoghi rilasciati da tali banche con scadenza superiore a 30 giorni. Le stesse restrizioni sono
state estese a tre grandi imprese russe e a tre società leader del settore energetico. Anche la
prestazione di servizi attinenti al rilascio dei suddetti strumenti finanziari, come ad esempio il
brokeraggio, è inclusa nel divieto.
Potrebbe inoltre essere interrotta la prestazione di alcuni servizi necessari alle attività di
prospezione e produzione petrolifera in acque profonde e nell'Artico e per progetti relativi
all'olio di scisto, ad esempio attività di trivellazione, collaudo dei pozzi o disboscamento.
Al contempo, il divieto di esportare beni e tecnologie a duplice uso destinati ad uso militare in
Russia è stato esteso e include ora un elenco di nove imprese miste del settore della difesa che
non possono più ricevere beni a duplice uso dall’UE.
Ventiquattro persone saranno aggiunte all’elenco degli individui soggetti al divieto di viaggio
e al congelamento dei beni. Il nuovo elenco comprende persone coinvolte nelle azioni contro
l’integrità territoriale dell’Ucraina, inclusa la nuova leadership di Donbass, il governo della
Crimea, nonché responsabili politici e oligarchi russi. Il numero delle persone soggette a
sanzioni sale così a 119, mentre 23 entità restano soggette al congelamento dei beni nell’UE.
Inoltre, la base giuridica è stata ampliata in modo da consentire l’imposizione del divieto di
viaggio e del congelamento dei beni a persone o entità che effettuano transazioni con gruppi
separatisti nella regione di Donbas.
Fonte:Rappresentanza Italiaa Commissione europea, 12 settembre 2014
Comitato delle Regioni: escludere cofinanziamenti da Patto stabilità
Escludere dal patto di stabilità cofinanziamenti nazionali legati agli investimenti finanziati
dall'Ue. E' l'appello al Parlamento Europeo lanciato dal Comitato delle Regioni, riunitosi a
Torino il 12 settembre, attraverso un emendamento, votato all'unanimità, contenuto nella
"Dichiarazione di Torino", documento composto di 29 punti centrati sulle future politiche per
l'occupazione in Europa. Per il presidente del Comitato, Michel Lebrun, l'azione lanciata va
vista "nel quadro della strategia 'Europa 2020' mirata a garantire una transizione verso
un'economia verde, a basse emissioni di carbonio ed efficiente sotto il profilo delle risorse.
Questo - ha aggiunto - è infatti il primo dei 29 punti. Ed é anche molto importante, alla luce
della programmazione dei fondi strutturali 2014-2010 che porteranno in 7 anni a
finanziamenti per 350 miliardi". L'emendamento votato oggi riguarda la richiesta di
esclusione dal Patto di stabilità dei cofinanziamenti nazionali legati ai fondi strutturali. "Gli
enti locali - ha concluso Lebrun - svolgono un ruolo molto attivo nelle politiche di sviluppo e
tutti sanno come in questi anni siano stati strozzati dalle regole del patto di stabilità".
Se l'Unione Europea recepirà la Dichiarazione di Torino, il Piemonte, ha spiegato il sindaco
Piero Fassino a titolo esemplificativo, potrà escludere dal calcolo del deficit previsto dal Patto
di stabilità finanziamenti per 500 milioni di euro legati appunto all'utilizzo dei fondi strutturali
(Fes e Fesr) messi a disposizione dall'Ue. Fassino ha anche sottolineato che la riunione di oggi
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del Comitato delle Regioni, "mirato in particolare ad analizzare come le comunità locali
possano promuovere politiche di sviluppo sostenibile", é "il primo importante meeting
internazionale ospitato a Torino nell'ambito del semestre europeo".
Fonte: AnsaEuropa, 12 settembre 2014
Fondi Ue 2014-2020: Delibera Cipe 18-2014, la ripartizione delle risorse nell'Accordo di
partenariato
E’ stata pubblicata in Gazzetta ufficiale la Delibera Cipe 18-2014, che approva la proposta di
Accordo di partenariato per la programmazione dei Fondi strutturali e di investimento europei
2014-2020, per un totale di oltre 41 miliardi di euro. Nel dettaglio:
le risorse FESR ammontano a 20.741.052.708 euro;
le risorse FSE ammontano a 10.377.687.290 euro;
le risorse FEARS ammontano a 10.429.675.057 euro.
Per quanto riguarda la ripartizione delle risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale e del
Fondo sociale europeo, pari a complessivi 31 miliardi e 118,7 milioni di euro:
alle regioni più sviluppate vanno 7 miliardi e 568 milioni di euro, di cui 3 miliardi e 510,4
milioni a valere sul FESR e 4 miliardi e 57,6 milioni di euro a valere sul FSE;
alle regioni in transizione va un miliardo e 350,4 milioni di euro, di cui 841,3 milioni a valere
sul FESR e 509,1 milioni a valere sul FSE;
alle regioni meno sviluppate vanno 22 miliardi e 200,5 milioni di euro, di cui 16 miliardi e
389,5 milioni a valere sul FESR e 5 miliardi e 811 milioni a valere sul FSE.
I Programmi operativi
L'entità del cofinanziamento nazionale viene stabilita in occasione della definizione dei
Programmi operativi nazionali, multiregionali e regionali.
In particolare sono previsti:
Programmi nazionali che coprono tutte le categorie di Regioni negli ambiti:
Istruzione, in attuazione di risultati dell’OT10 e OT11 (FSE e FESR, plurifondo),
Occupazione, in attuazione di risultati dell’OT8 e OT11 (FSE e FESR, plurifondo),
Inclusione, in attuazione di risultati dell’OT9 e OT11 (FSE, monofondo),
Città metropolitane, programma sperimentale in attuazione dell’agenda urbana per quanto
riguarda le 14 città metropolitane (FESR e FSE, plurifondo),
Governance, reti, progetti speciali e assistenza tecnica in attuazione di risultati dell’OT11 e a
supporto di altri risultati di diversi OT (FESR e FSE, plurifondo),
Programma YEI, cioè Iniziativa Occupazione Giovani (FSE, monofondo)
Programmi nazionali/multiregionali che operano nelle Regioni in transizione e meno
sviluppate negli ambiti:
Ricerca e Innovazione,
Imprese e Competitività.
Programmi nazionali/multiregionali per le sole Regioni meno sviluppate negli ambiti:
Infrastrutture e reti,
Beni culturali,
Legalità.
In tutte le Regioni e Province autonome sono poi previsti Programmi regionali a valere sul
Fondo europeo di sviluppo regionale e sul Fondo sociale europeo (POR FESR e POR FSE) e
Programmi di sviluppo rurale (PSR).
L'Accordo prevede inoltre la realizzazione di due Programmi nazionali da finanziare a carico
del FEASR concernenti la 'Rete rurale nazionale' e la 'Gestione del rischio, le infrastrutture
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irrigue e la biodiversita' animale', e di un Programma nazionale a valere sulle risorse del
FEAMP.
Fonte: Fasi.biz, 10 settembre 2014
Imprese: Ue, burocrazia e pochi finanziamenti bloccano competitivita'
Il rapporto 2014 sulla competitività industriale nell'Unione fa il punto sui maggiori ostacoli
alla crescita delle imprese europee. Tra questi, le difficoltà nell'accesso al credito e il peso
eccessivo della burocrazia.La relazione della Commissione individua quattro gruppi di Paesi
in base allo stato di salute del loro tessuto imprenditoriale: gli Stati membri con competitività
elevata e in miglioramento: Paesi Bassi, Germania, Danimarca e Irlanda; gli Stati membri con
competitività elevata, ma in ristagno o in calo: Belgio, Regno Unito, Austria, Francia, Italia,
Lussemburgo, Svezia e Finlandia; gli Stati membri con competitività modesta, ma in
miglioramento: Estonia, Lettonia, Lituania, Spagna, Repubblica ceca, Ungheria, Polonia,
Portogallo, Romania, Slovacchia e Grecia; gli Stati membri con competitività modesta e in
ristagno o in calo: Slovenia, Bulgaria, Croazia, Malta e Cipro.
Tra i fattori che rallentano maggiormente lo sviluppo delle imprese, secondo la Commissione
europea, ci sono soprattutto le difficoltà nell'accesso al credito e gli oneri burocratici, anche se
esistono notevoli differenze tra i 28. Dal confronto tra gli Stati membri, emerge, ad esempio
che la quota di imprese che faticano a ottenere finanziamenti dalle banche è pari al 5% in
Finlandia, al 10% in Germania e al 25% in Italia. Se, invece, si guarda al tempo necessario ad
espletare le procedure burocratiche per il pagamento delle tasse, in Italia le imprese vi
dedicano 269 ore in un anno, mentre in Gran Bretagna per molte imposte sono previsti
procedimenti online. Il giudizio della Commissione sull'Italia non è, tuttavia, completamente
negativo. Presentando il rapporto a Bruxelles, il commissario all'Industria Ferdinando Nelli
Feroci ha parlato piuttosto di una “valutazione in chiaroscuro”. Accanto ai problemi
evidenziati, il commissario ha sottolineato infatti alcuni aspetti positivi: l'esistenza di una
bilancia commerciale attiva per le esportazioni, la resistenza di nicchie di eccellenza in campo
scientifico che possono tradursi in innovazioni e un calo del peso del settore manifatturiero
meno marcato rispetto a quello riscontrato negli altri Stati membri.
Fonte:Fasi.biz, 12 settembre 2014
Trasporti: finanziamenti per 12 miliardi dal bando Connecting Europe Facility-CEF
Dodici miliardi di euro per le reti di trasporto europee. E’ partito l’11 settembre il percorso
che porterà all’assegnazione di parte del denaro di Connecting Europe Facility (CEF) entro
l’estate 2015. Arriva il primo bando della parte trasporti relativa al Connecting Europe
Facility (Cef). E’ stata pubblicata la chiamata rivolta agli Stati membri per finanziare le grandi
reti di trasporto europee,che mette a disposizione 12 dei 26 miliardi totali relativi al periodo
2014-2020. Gli Stati membri dovranno, a questo punto, presentare le loro proposte entro il 26
febbraio 2015, prevedendo una quota di cofinanziamento nazionale. I risultati delle gare
d’appalto e l’assegnazione dei progetti saranno annunciati nell’estate del 2015.
Si tratta di un intervento, a suo modo, storico: l’importo appena stanziato è il maggiore
finanziamento mai destinato dall’Ue alle infrastrutture di trasporto. I finanziamenti si
concentreranno su nove corridoi che, insieme, formeranno la rete centrale dei trasporti e
rappresenteranno la linfa economica del mercato unico, eliminando le strozzature,
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rivoluzionando i collegamenti est-ovest e snellendo le operazioni transfrontaliere di trasporto
per le imprese e i cittadini in tutta l’Ue. I finanziamenti dell’Ue, destinati ai trasporti, con la
nuova programmazione sono triplicati, passando dagli 8 miliardi di euro del periodo 20072013 ai 26 miliardi di euro per il periodo 2014-2020, nell’ambito del nuovo Meccanismo per
collegare l’Europa (Connecting Europe facility). La nuova rete centrale, che sarà istituita
entro il 2030, comprenderà:
94 porti europei principali mediante collegamenti ferroviari e stradali,
38 aeroporti principali mediante collegamenti ferroviari verso grandi città,
15mila km di linee ferroviarie convertite ad alta velocità,
35 progetti transfrontalieri destinati a ridurre le strozzature.
Fonte: Fasi.biz, 11 settembre 2014
EVENTI
Notte Europea dei Ricercatori
26 settembre 2014
La Notte Europea dei Ricercatori è un’iniziativa che si svolge simultaneamente ogni anno in
tutta Europa l’ultimo venerdì di Settembre. Nel 2014 tali manifestazioni per la divulgazione
scientifica avranno luogo venerdì 26 Settembre in circa 300 città situate nelle 24 nazioni
d’Europa e nei Paesi limitrofi.
Le manifestazioni sono sostenute dalla Commissione Europea nell'ambito del Marie
Skłodowska-Curie Actions, un programma della UE che mira ad accrescere l’attività
scientifica dei ricercatori in Europa.
Si tratta, infatti, di eventi e spettacoli dedicati alla divulgazione scientifica e all'apprendere
divertendosi. Si avrà l’opportunità di incontrare dei ricercatori, parlare con loro e riscoprire
cosa fanno realmente per la società in modo interattivo e appassionante. Il tutto avviene
tramite esperimenti pratici, spettacoli scientifici, attività di apprendimento per bambini, visite
guidate dei laboratori di ricerca, quiz su argomenti scientifici e altro ancora.
Per maggiori informazioni consultare la seguente pagina:
http://ec.europa.eu/research/researchersnight/about_it.htm
EuropCom: 5° Edizione 2014
Bruxelless, 15 e 16 ottobre 2014
La quinta edizione di EuroPCom si terrà a Bruxelles il 15 e 16 ottobre 2014. L'evento,
organizzato dal Comitato delle Regioni, in collaborazione con le altre istituzioni europee,
riunirà responsabili della comunicazione ed esperti di alto livello delle autorità locali,
regionali, nazionali ed europee. Obiettivo della Conferenza annuale è quello di migliorare la
comunicazione del settore pubblico attraverso la condivisione di buone pratiche, favorendo la
partecipazione attiva degli esperti della comunicazione decentrata nelle strategie comunicative
delle istituzioni europee, rafforzando il trasferimento di know how della comunicazione
professionale a tutti i livelli politici e facilitando il networking tra coloro che lavorano nella
comunicazione pubblica in tutta l'UE. Il focus di questa edizione della conferenza sarà sulle
prossime elezioni europee e più in generale sull’importanza del ruolo dei professionisti della
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comunicazione pubblica in occasione delle elezioni. Il termine ultimo per le iscrizioni è il 4
ottobre prossimo. Per i posti limitati la priorità sarà assegnata a coloro che rappresentano il
principale target di riferimento della conferenza (comunicatori pubblici). Per maggiori
informazioni:
http://cor.europa.eu/it/events/europcom/Pages/europcom-2014-conference.aspx
Settimana europea delle PMI
La Commissione Europea organizza, dal 29 settembre al 5 ottobre 2014, la Settimana
europea delle PMI. Questo progetto, che ha lo scopo di promuovere le imprese in
Europa secondo le linee guida contenute nello Small Business Act for Europe, si terrà in 37
Paesi dell'Unione europea, al fine di assicurare una vasta partecipazione degli imprenditori
attivi e potenziali agli eventi e alle attività a livello nazionale, regionale o locale. In
particolare, tre saranno gli obiettivi principali dell’iniziativa: fornire informazioni sulle
opportunità a tutti i livelli a favore delle imprese, promuovere l'imprenditorialità e incentivare
i giovani ad avviare una propria attività, e dare un riconoscimento a quegli imprenditori il cui
impegno favorisce costantemente l'occupazione, l'innovazione e la competitività europea. La
settimana europea delle PMI consentirà inoltre alle imprese di condividere la loro esperienza e
di porre le basi per future attraverso attività di networking. Nell’ambito dell’evento verranno
realizzati: conferenze, seminari, percorsi formativi, fiere, concorsi, giornate porte aperte in
azienda ed eventi on-line.
Per maggiori informazioni sull’evento e per effettuare la registrazione, consultare il seguente
link: http://ec.europa.eu/enterprise/initiatives/sme-week/index_it.htm
IN BREVE DAI TERRITORI UE
Open Days 2014: candidature italiane e eventi locali
192 regioni e città di 31 paesi collaborano con il Comitato delle regioni e la Commissione
europea all'allestimento della 12a edizione della Settimana europea delle regioni e delle città OPEN DAYS 2014.
Quest'anno l’Italia sarà rappresentata da 18 regioni: Abruzzo, Valle d’Aosta, Basilicata,
Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia,
Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto; dalla città di Genova e
dalle province di Matera e Rimini.
L'edizione 2014 della più importante manifestazione dedicata alla politica regionale e urbana
offrirà l'occasione di scoprire metodi e preparativi messi in campo dagli enti locali e regionali
europei per dare il via ai piani d'investimento per il periodo di programmazione 2014-2020.
All'insegna dello slogan "Uno sviluppo comune: investimenti intelligenti al servizio dei
cittadini", dal 6 al 9 ottobre si svolgeranno a Bruxelles oltre un centinaio tra seminari e
dibattiti, mentre nell'autunno di quest'anno sono in programma altri 200-300 eventi locali in
tutta Europa. All'incirca 6 000 decisori locali, regionali, nazionali ed europei, esperti,
esponenti del mondo accademico e dell'imprenditoria si incontreranno come in una vera e
propria agorà per scambiare punti di vista e dibattere di sviluppo regionale e urbano.
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Il programma di seminari e dibattiti degli OPEN DAYS 2014 sarà articolato intorno a tre
priorità tematiche: collegamento tra le strategie regionali; costruzione di capacità;
cooperazione territoriale.
L'evento promuoverà gli scambi su queste tre priorità, obbligatorie per l'elaborazione delle
strategie regionali di crescita cofinanziate dall'Unione europea per il periodo 2014-2020, e
consentirà inoltre di valutare nuovi strumenti come gli investimenti territoriali integrati e lo
sviluppo locale di tipo partecipativo, gli strumenti finanziari, i nuovi programmi di
cooperazione territoriale europea e la strategia per la macroregione adriatico-ionica, che
dovrebbero essere adottati durante il semestre di presidenza italiana del Consiglio dell'UE.
Infine, anche quest'anno la Master Class organizzata nell'ambito della "OPEN DAYS
University" sarà un'occasione di incontro per studenti e giovani ricercatori di tutta Europa
specializzati nel settore della politica regionale.
L'elenco dei partner e dei partenariati selezionati è consultabile sul sito web degli OPEN
DAYS: http://ec.europa.eu/regional_policy/conferences/od2014/index.cfm
Fonte: Comitato delle Regioni ,
Redazione:
Annachiara Stefanucci
39, Rue des Deux Eglises
1000 Bruxelles
e-mail: [email protected]
Tel. +32.2.5035128
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