ECONOMIA l'Adige FUNIVIE. La Provincia spinge. Bosco è in Russia TRENTO - Le sette manifestazioni di interesse arrivate a Trentino Sviluppo da azionisti di Funivie Folgarida Marilleva e Valli di Sole Peio e Rabbi sono al vaglio della società provinciale. Sulla questione ha presentato un’interrogazione il consigliere provinciale della Civica Trentina Claudio Civettini. Ma per Piazza Dante questo è soprattutto un test sul valore delle società. Perché l’obiettivo vero è ricosti- Redazione: 0461 886111 fax 0461 886263 email: [email protected] G giovedì 5 marzo 2015 7 Campiglio-Folgarida, giochi riaperti tuire una cordata territoriale, con la partecipazione in particolare di Funivie Madonna di Campiglio, per acquisire il controllo di Folgarida nell’asta indetta dal Fallimento Aeroterminal. Che, peraltro, non appare vicina. Tra le offerte non c’è quella dello stesso Fallimento Atv, che, appunto, può cedere azioni solo all’asta. Ci sono però, come da chiarimento della stessa Trentino Sviluppo, azio- nisti che si sono associati per arrivare a mettere insieme 100 mila azioni ordinarie e 100 mila privilegiate di Funivie nonché 100 mila azioni di Valli, come da bando. Trentino Sviluppo ha un budget per l’operazione di 850 mila euro. Sarà stilata una graduatoria delle offerte con relativi punteggi. Ma l’esito finale non è scontato. L’importante è il sondaggio sui valori delle azioni. Con le quote indicate nel ban- do, la società pubblica, se acquistasse, avrebbe meno dell’1% di Folgarida, il cui capitale sociale comprende 34 milioni 364 mila azioni da 1 euro nominale, e meno del 4% di Valli, il cui capitale è di 5 milioni 250 mila azioni da 1 euro. Superata la cordata guidata dalla Cooperazione e comprendente gli operatori della Val di Sole, la Provincia ora punta a riaprire la prospettiva di «ragionamenti unitari», come li definisce il presidente Ugo Rossi, tra Folgarida, Campiglio e magari anche Pinzolo. «Che Funivie Madonna di Campiglio sia interessata a Folgarida lo hanno detto da tempo i nostri presidenti - afferma il direttore di Campiglio Francesco Bosco, che è in missione in Russia per rilanciare i flussi turistici verso le Dolomiti Il resto lo veniamo a sapere dai giornali. Vorremmo capire anche noi». F. Ter. Le banche riaprono i rubinetti: +1% A famiglie e imprese 162 milioni in più Ma le rate non pagate crescono del 22% POLIZZE Accordo Itas-Confartigianato TRENTO - Itas Mutua e Confartigianato Vicenza hanno sottoscritto un protocollo d’intesa quinquennale per la fornitura di soluzioni assicurative alle persone e alle aziende iscritte all’associazione degli artigiani. «Itas Mutua - dice il presidente Giovanni Di Benedetto - offrirà servizi e pacchetti dedicati, con coperture legate all’attività delle aziende, ai rischi della professione, ai beni di proprietà o in uso, coperture nell’ambito dei rischi personali e della famiglia, nonché soluzioni ad hoc per la previdenza integrativa». Confartigianato Vicenza e Itas Mutua hanno attivato la società Savitas srl, che fornirà servizi di consulenza personalizzata sui prodotti Itas per l’analisi del fabbisogno assicurativo e previdenziale di ciascuna persona o impresa artigiana iscritta. Ieri Itas ha anche devoluto 360.000 euro a sostegno dell’amministrazione dei beni di uso civico di Laces, in Alto Adige, in riferimento alla tragedia ferroviaria in Val Venosta. TRENTO - Primo timido allentamento della stretta al credito in Trentino e in altre province del Nord Est. A fine 2014 in provincia di Trento i crediti bancari a famiglie e imprese ammontano a 18 miliardi 251 milioni di euro, con un aumento di 162 milioni rispetto al 31 dicembre 2013. La ripresa è più accentuata per le aziende, che finora erano state maggiormente penalizzate: +1%. Per i consumatori, che registrano un +0,7%, prosegue il lento trend di crescita degli ultimi mesi soprattutto nei mutui casa. La festa viene guastata però dalla cattiva qualità del credito: le sofferenze infatti esplodono con una crescita del 22% in un anno e sfiorano ormai quota 1,7 miliardi, l’8,8% degli impieghi totali. In pratica, dicono gli ultimi dati della Banca d’Italia, in dodici mesi i 162 milioni di prestiti in più sono stati «bruciati» da 291 milioni di rate non pagate in più. Il risultato è che, al netto delle sofferenze, i crediti non sono aumentati. E siamo ancora lontani dalla situazione pre-crisi. Secondo la Cgia di Mestre, sempre in base a dati Bankitalia, i prestiti a famiglie e imprese in Trentino sono ancora del 4,5% inferiori al 2011. Rispetto a tre anni fa, i settori produttivi sono sotto del 6,6%, mentre le famiglie tengono con un +0,8%. A fine 2014 i crediti alle famiglie ammontano a 5,6 miliardi, compresi gli oltre 200 milioni di sofferenze. I finanziamenti alle imprese sono a 12,6 miliardi che, tolti 1,4 miliardi di sofferenze, scendono a 11,2 miliardi di impieghi «vivi». Tra i settori produttivi, la riapertura dei rubinetti del credito non è uguale per tutti. Le aziende sopra i 20 addetti hanno a fine 2014 crediti in corso per 7,6 miliardi, in aumento dello 0,5% su A fine 2014 crediti alle aziende a 12,6 miliardi Crollo in edilizia e nelle piccole. Alle famiglie 5,6 miliardi. Le sofferenze balzano a 1,7 miliardi base annuale. Le imprese sotto i 20 addetti invece hanno in corso finanziamenti per 3,6 miliardi con un pesante calo del 4,6% rispetto a fine 2013. In pratica le piccole e micro imprese ricevono 175 milioni in meno di un anno fa. L’industria, a quota 2,8 miliardi di crediti, è il settore che più beneficia del- l’allentamento della stretta con l’8,2% in più in un anno. Il terziario, che riceve finanziamenti per 5,4 miliardi, perde in dodici mesi il 2,4%. Chi registra un vero tracollo è l’edilizia, scesa per la prima volta sotto i 2 miliardi di crediti, con una perdita annua del 10,6%. Secondo la Cgia, l’inversione di tendenza nel credito, oltre che a Trento, si registra in altre tre province del Nord Est: Bolzano (+1,1%), Verona (+0,1%), Udine (+0,4%). Il centro studi degli Artigiani ricorda che le banche locali, Casse rurali e Bcc, sono state pressoché le uniche ad aver continuato a erogare credito in questi ultimi anni di dura crisi economica. La loro quota di mercato sui prestiti al settore produttivo è massima nelle regioni del Nord Est (27,4%), con punte di oltre il 60% a Trento e Bolzano. «Ovviamente – afferma Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia – siamo ancora molto lontani dai tempi in cui la liquidità veniva erogata dagli istituti di credito con grande facilità. Tuttavia in quest’ultimo anno abbiamo riscontrato qualche segnale positivo». Dopo aver ricordato che la stretta al credito prosegue in molte zone, Bortolussi auspica che il Quantitative easing, vale a dire l’acquisto di titoli da parte della Bce, possa ridare liquidità al sistema bancario e, di conseguenza, all’ecoF. Ter. nomia reale. VINITALY. Ricerca Iri: vendite regionali vicine a 40 milioni, Traminer +11%, Müller Thurgau +6% I vini bianchi trentini fanno boom nei supermercati a Vinitaly. Secondo lo studio, nel 2014 vi sono segnali di miglioramento, che invertono la tendenza negativa del 2013 e degli ultimi anni. Complessivamente il vino venduto in bottiglie da 75 centilitri vale oltre 1 miliardo, con un aumento dell’1,5%, corrispondenti a 240 milioni di litri (+0,2%). I vini a denominazione d’origine spuntano un +1,3% in valore anche se scendono dello 0,7% in volume. I vini biologici, benché ancora di nicchia, sono cresciuti dell’11,3%. La ricerca indica quali sono i vini più amati dagli italiani nel 2014, almeno nei supermercati. In vetta troviamo Chianti e Lambrusco, che da anni conquistano le prime posizioni, ma che mostrano una flessione delle vendite a volu- me. Al terzo posto il Vermentino, un bianco che continua a crescere di anno in anno. I maggiori tassi di crescita si registrano nei vini marchigiani-abruzzesi Pecorino e Passerina, seguiti dal siciliano Inzolia. Tra i primi cinque per incremento, il trentino-altoatesino Traminer, che in volume vende 1 milione 892 mila litri, corrispondenti a circa 2,5 milioni di bottiglie da tre quarti, con una crescita dell’11,4%. Il prezzo medio a bottiglia è intorno a 6,91 euro. L’altra buona performance regionale è quella del Müller Thurgau, di cui sono stati venduti 4 milioni di litri, corrispondenti a 5,3 milioni di bottiglie, in aumento del 5,2%, per un prezzo medio a bottiglia di 4,15 euro. F. Ter. L5022102 TRENTO - L’anno scorso nella grande distribuzione organizzata italiana sono state vendute circa 5 milioni 300 mila bottiglie di Müller Thurgau del Trentino e dell’Alto Adige per un valore di 22,2 milioni di euro, in crescita del 5,8% sull’anno precedente. Ancora meglio ha fatto il Traminer regionale: con 2 milioni e mezzo di bottiglie e 17,6 milioni di fatturato ha registrato un incremento dell’11,4%, il più elevato tra le quindici tipologie di vino più vendute nei supermercati. Le vendite totali sfiorano quindi i 40 milioni. Sono alcune delle anticipazioni della ricerca Iri sulle vendite di vino nella grande distribuzione, che verrà presentata tra due settimane AUDITA S.r.l. | Via della Malvasia, 30 | 38122 Trento | Tel. 0461 262234 | Fax 0461 1862859 [email protected] |www.audita.it
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