Campiglio

ECONOMIA
l'Adige
FUNIVIE. La Provincia
spinge. Bosco è in Russia
TRENTO - Le sette manifestazioni di interesse arrivate a
Trentino Sviluppo da azionisti
di Funivie Folgarida Marilleva
e Valli di Sole Peio e Rabbi sono al vaglio della società provinciale. Sulla questione ha
presentato un’interrogazione
il consigliere provinciale della Civica Trentina Claudio Civettini. Ma per Piazza Dante
questo è soprattutto un test
sul valore delle società. Perché l’obiettivo vero è ricosti-
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G
giovedì 5 marzo 2015
7
Campiglio-Folgarida, giochi riaperti
tuire una cordata territoriale,
con la partecipazione in particolare di Funivie Madonna di
Campiglio, per acquisire il controllo di Folgarida nell’asta indetta dal Fallimento Aeroterminal. Che, peraltro, non appare vicina.
Tra le offerte non c’è quella
dello stesso Fallimento Atv,
che, appunto, può cedere azioni solo all’asta. Ci sono però,
come da chiarimento della
stessa Trentino Sviluppo, azio-
nisti che si sono associati per
arrivare a mettere insieme 100
mila azioni ordinarie e 100 mila privilegiate di Funivie nonché 100 mila azioni di Valli, come da bando. Trentino Sviluppo ha un budget per l’operazione di 850 mila euro.
Sarà stilata una graduatoria
delle offerte con relativi punteggi. Ma l’esito finale non è
scontato. L’importante è il sondaggio sui valori delle azioni.
Con le quote indicate nel ban-
do, la società pubblica, se acquistasse, avrebbe meno
dell’1% di Folgarida, il cui capitale sociale comprende 34
milioni 364 mila azioni da 1 euro nominale, e meno del 4% di
Valli, il cui capitale è di 5 milioni 250 mila azioni da 1 euro.
Superata la cordata guidata
dalla Cooperazione e comprendente gli operatori della
Val di Sole, la Provincia ora
punta a riaprire la prospettiva di «ragionamenti unitari»,
come li definisce il presidente Ugo Rossi, tra Folgarida,
Campiglio e magari anche Pinzolo. «Che Funivie Madonna di
Campiglio sia interessata a Folgarida lo hanno detto da tempo i nostri presidenti - afferma
il direttore di Campiglio Francesco Bosco, che è in missione
in Russia per rilanciare i flussi turistici verso le Dolomiti Il resto lo veniamo a sapere dai
giornali. Vorremmo capire anche noi».
F. Ter.
Le banche riaprono i rubinetti: +1%
A famiglie e imprese 162 milioni in più
Ma le rate non pagate crescono del 22%
POLIZZE
Accordo Itas-Confartigianato
TRENTO - Itas Mutua e Confartigianato Vicenza hanno sottoscritto un
protocollo d’intesa quinquennale per la fornitura di soluzioni assicurative alle persone e alle aziende iscritte all’associazione degli artigiani. «Itas Mutua - dice il presidente Giovanni Di Benedetto - offrirà servizi e pacchetti dedicati, con coperture legate all’attività delle aziende,
ai rischi della professione, ai beni di proprietà o in uso, coperture nell’ambito dei rischi personali e della famiglia, nonché soluzioni ad hoc
per la previdenza integrativa». Confartigianato Vicenza e Itas Mutua
hanno attivato la società Savitas srl, che fornirà servizi di consulenza
personalizzata sui prodotti Itas per l’analisi del fabbisogno assicurativo e previdenziale di ciascuna persona o impresa artigiana iscritta.
Ieri Itas ha anche devoluto 360.000 euro a sostegno dell’amministrazione dei beni di uso civico di Laces, in Alto Adige, in riferimento alla
tragedia ferroviaria in Val Venosta.
TRENTO - Primo timido allentamento
della stretta al credito in Trentino e in
altre province del Nord Est. A fine 2014
in provincia di Trento i crediti bancari a famiglie e imprese ammontano a
18 miliardi 251 milioni di euro, con un
aumento di 162 milioni rispetto al 31
dicembre 2013. La ripresa è più accentuata per le aziende, che finora erano
state maggiormente penalizzate: +1%.
Per i consumatori, che registrano un
+0,7%, prosegue il lento trend di crescita degli ultimi mesi soprattutto nei
mutui casa. La festa viene guastata però dalla cattiva qualità del credito: le
sofferenze infatti esplodono con una
crescita del 22% in un anno e sfiorano
ormai quota 1,7 miliardi, l’8,8% degli
impieghi totali.
In pratica, dicono gli ultimi dati della
Banca d’Italia, in dodici mesi i 162 milioni di prestiti in più sono stati «bruciati» da 291 milioni di rate non pagate in più. Il risultato è che, al netto delle sofferenze, i crediti non sono aumentati. E siamo ancora lontani dalla situazione pre-crisi. Secondo la Cgia di Mestre, sempre in base a dati Bankitalia,
i prestiti a famiglie e imprese in Trentino sono ancora del 4,5% inferiori al
2011. Rispetto a tre anni fa, i settori
produttivi sono sotto del 6,6%, mentre le famiglie tengono con un +0,8%.
A fine 2014 i crediti alle famiglie ammontano a 5,6 miliardi, compresi gli
oltre 200 milioni di sofferenze. I finanziamenti alle imprese sono a 12,6 miliardi che, tolti 1,4 miliardi di sofferenze, scendono a 11,2 miliardi di impieghi «vivi».
Tra i settori produttivi, la riapertura
dei rubinetti del credito non è uguale
per tutti. Le aziende sopra i 20 addetti
hanno a fine 2014 crediti in corso per
7,6 miliardi, in aumento dello 0,5% su
A fine 2014 crediti alle
aziende a 12,6 miliardi
Crollo in edilizia e nelle
piccole. Alle famiglie 5,6
miliardi. Le sofferenze
balzano a 1,7 miliardi
base annuale. Le imprese sotto i 20 addetti invece hanno in corso finanziamenti per 3,6 miliardi con un pesante
calo del 4,6% rispetto a fine 2013. In
pratica le piccole e micro imprese ricevono 175 milioni in meno di un anno fa.
L’industria, a quota 2,8 miliardi di crediti, è il settore che più beneficia del-
l’allentamento della stretta con l’8,2%
in più in un anno. Il terziario, che riceve finanziamenti per 5,4 miliardi, perde in dodici mesi il 2,4%. Chi registra
un vero tracollo è l’edilizia, scesa per
la prima volta sotto i 2 miliardi di crediti, con una perdita annua del 10,6%.
Secondo la Cgia, l’inversione di tendenza nel credito, oltre che a Trento,
si registra in altre tre province del Nord
Est: Bolzano (+1,1%), Verona (+0,1%),
Udine (+0,4%). Il centro studi degli Artigiani ricorda che le banche locali, Casse rurali e Bcc, sono state pressoché
le uniche ad aver continuato a erogare credito in questi ultimi anni di dura crisi economica. La loro quota di
mercato sui prestiti al settore produttivo è massima nelle regioni del Nord
Est (27,4%), con punte di oltre il 60%
a Trento e Bolzano.
«Ovviamente – afferma Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia – siamo ancora molto lontani dai tempi in cui la
liquidità veniva erogata dagli istituti
di credito con grande facilità. Tuttavia
in quest’ultimo anno abbiamo riscontrato qualche segnale positivo». Dopo
aver ricordato che la stretta al credito prosegue in molte zone, Bortolussi
auspica che il Quantitative easing, vale a dire l’acquisto di titoli da parte della Bce, possa ridare liquidità al sistema bancario e, di conseguenza, all’ecoF. Ter.
nomia reale.
VINITALY. Ricerca Iri: vendite regionali vicine a 40 milioni, Traminer +11%, Müller Thurgau +6%
I vini bianchi trentini fanno boom nei supermercati
a Vinitaly. Secondo lo studio, nel 2014 vi sono
segnali di miglioramento, che invertono la tendenza negativa del 2013 e degli ultimi anni.
Complessivamente il vino venduto in bottiglie
da 75 centilitri vale oltre 1 miliardo, con un aumento dell’1,5%, corrispondenti a 240 milioni
di litri (+0,2%). I vini a denominazione d’origine spuntano un +1,3% in valore anche se scendono dello 0,7% in volume. I vini biologici, benché ancora di nicchia, sono cresciuti dell’11,3%.
La ricerca indica quali sono i vini più amati dagli italiani nel 2014, almeno nei supermercati.
In vetta troviamo Chianti e Lambrusco, che da
anni conquistano le prime posizioni, ma che
mostrano una flessione delle vendite a volu-
me. Al terzo posto il Vermentino, un bianco
che continua a crescere di anno in anno.
I maggiori tassi di crescita si registrano nei vini marchigiani-abruzzesi Pecorino e Passerina, seguiti dal siciliano Inzolia. Tra i primi cinque per incremento, il trentino-altoatesino Traminer, che in volume vende 1 milione 892 mila litri, corrispondenti a circa 2,5 milioni di bottiglie da tre quarti, con una crescita dell’11,4%.
Il prezzo medio a bottiglia è intorno a 6,91 euro. L’altra buona performance regionale è quella del Müller Thurgau, di cui sono stati venduti 4 milioni di litri, corrispondenti a 5,3 milioni di bottiglie, in aumento del 5,2%, per un prezzo medio a bottiglia di 4,15 euro.
F. Ter.
L5022102
TRENTO - L’anno scorso nella grande distribuzione organizzata italiana sono state vendute
circa 5 milioni 300 mila bottiglie di Müller Thurgau del Trentino e dell’Alto Adige per un valore di 22,2 milioni di euro, in crescita del 5,8%
sull’anno precedente. Ancora meglio ha fatto
il Traminer regionale: con 2 milioni e mezzo di
bottiglie e 17,6 milioni di fatturato ha registrato un incremento dell’11,4%, il più elevato tra
le quindici tipologie di vino più vendute nei supermercati. Le vendite totali sfiorano quindi i
40 milioni.
Sono alcune delle anticipazioni della ricerca
Iri sulle vendite di vino nella grande distribuzione, che verrà presentata tra due settimane
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