Farsi la doccia tutte le sere Per limitare il contatto con i pollini è importante prestare attenzione all’igiene personale. Per eliminare i pollini che * si sono depositati su vestiti, pelle e capelli, è utile fare una doccia tutti i giorni: l’ideale è lavare anche i capelli quotidianamente o, in alternativa, spazzolarli bene la sera prima di andare a letto. Serve anche cambiare gli abiti frequentemente e non stendere il bucato sul balcone, dove i pollini si possono depositare sui panni stesi. * Per limitare la quantità di pollini che penetrano nell’apparato respiratorio sono utili i lavaggi nasali con soluzione f siologica o acque termali. «Le cavità nasali, infatti, fungono da f ltro in cui si accumulano i pollini» dice Gaini. * Per ridurre ulteriormente gli allergeni e gli inquinanti, può servire lavare più volte al giorno, anche solo con acqua, le palpebre, le ciglia e le sopracciglia. Pulire bene la casa I pollini sono temibili all’aperto, ma possono entrare anche nelle case. Per questo è bene cambiare spesso le lenzuola (almeno una volta alla settimana) dove il corpo e i capelli li possono depositare. * Per evitare che i pollini volino tra le mura domestiche è consigliabile lavare spesso i pavimenti, usare aspirapolvere dotati di f ltri antipolline, evitare il contatto con tappeti, moquette e peluche su cui si depositano facilmente. * «È molto importante anche cercare di tenere le f nestre chiuse per non far entrare i pollini: l’ideale è usare i condizionatori che sono dotati di f ltri. Le zanzariere, invece, hanno fori grandi da permetterne il passaggio» dice il professor Gaini. Per cambiare aria è meglio aprire le f nestre il mattino presto o la sera tardi, quando la concentrazione dei pollini è più bassa. SI PUÒ TENERE UN CANE? Chi è allergico ai pollini può avere un animale in casa? Se non si è sensibili alla forfora del cane o del gatto, in genere non si hanno reazioni al contatto con questi animali. «Personalmente, però, sconsiglio alle persone allergiche ai pollini (in particolare se si tratta di bambini) di prendere un cane o un gatto. Se si è predisposti, infatti, si può diventare improvvisamente sensibili a nuove sostanze, come appunto la forfora degli animali. Separarsi dal proprio beniamino, una volta che vive con noi da tempo, non è semplice» dice il professor Gaini. In auto tenere i finestrini chiusi Se si passa diverso tempo in auto per andare al lavoro, è consigliabile tenere i f nestrini chiusi. «Molto meglio usare il condizionatore dotato di f ltri antipolline, da far sostituire periodicamente secondo le necessità» consiglia il professor Gaini. In auto non bisogna nemmeno fumare, * perché si rischia di raggiungere concentrazioni di polveri sottili (irritanti) addirittura maggiori delle zone cittadine più inquinate. E sulle due ruote? In scooter e in bici è utile indossare delle mascherine protettive per limitare il contatto con i pollini trasportati dal vento. Per proteggere gli occhi si possono indossare occhiali da sole, meglio se avvolgenti. Guarda il calendario! Online si può consultare la concentrazione di pollini: www.infoallergie.it WWW.ILPOLLINE.IT Servizio di Stefania Rattazzi. Con la consulenza del professor Renato Gaini, direttore della clinica di Otorinolaringoiatria dell’università degli Studi di Milano Bicocca. CE L’ARIA DALLE PARTICELLE CHE SCATENANO LA REAZIONE ALLERGICA viversaniebelli 51 salute orecchio I NEMICI dell’udito Il 20% dei ragazzi che usano abitualmente gli Mp3 ha dei problemi. Questi i dati diffusi da una nota marca di apparecchi acustici: non per allarmare, ma per invitare a prevenire. Ecco alcune situazioni a rischio La musica ad alto volume «DOPO LA DISCOTECA NON RIUSCIVO PIÙ A SENTIRE…» Francesco, 22 anni, commesso a Latina «Con i miei amici era normale ascoltare la musica, in cufia o in macchina, a tutto volume. Il sabato sera, poi, non ci facevamo mancare una nottata in discoteca, sempre con la musica altissima. Una notte, però, dopo avere passato la serata in un locale, mi sono accorto di sentirci meno. All’uscita dalla discoteca facevo fatica a capire che cosa mi dicevano i miei amici e mi sono spaventato, anche se il mio udito è tornato normale in poche ore. ne ho parlato con il medico, che mi ha consigliato di abbassare il volume, concedendomi almeno delle pause». Che cosa dice L’ E S P E R T O La musica ascoltata ad alto volume è una delle prime cause di danni diretti. Di solito, si tratta di problemi temporanei, che possono però diventare permanenti con il tempo se non si riduce l’intensità del rumore. Consigli pratici? Tenere il volume dei dispositivi sonori, come gli Mp3, a un livello che consenta di sentire i rumori esterni; abbassare la musica in macchina o in casa prima che dia fastidio; stare lontani dalle casse acustiche in discoteca; concedersi delle pause (come uscire ogni tanto dai locali rumorosi). Il rumore molesto «ABITO VICINO ALL’AEROPORTO E NON NE POTEVO PIÙ…» Claudio, 35 anni, impiegato di Varese «quando abbiamo acquistato la casa, non abbiamo pensato troppo al fatto che si trovasse vicino all’aeroporto. Poi, però, abbiamo capito bene quanto fastidio potesse dare il rumore degli aerei in partenza e in arrivo a ogni ora del giorno e della notte. non era solo questione di non riuscire a dormire, ma di un vero e proprio fastidio alle orecchie. Così abbiamo chiesto consiglio a chi abitava lì già da tempo e abbiamo deciso di mettere a casa degli inissi a prova di rumore, che ci hanno cambiato la vita riducendo drasticamente il frastuono». 50% I MUSICISTI ADULTI CON DISTURBI, PIÙ O MENO SERI IL VOLUME DEL L 52 viversaniebelli Che cosa dice L’ E S P E R T O I danni di un aeroporto vicino a casa sono paragonabili a quelli della musica troppo alta, ma in questo caso non si può abbassare il volume. Ben vengano, quindi, tutte le proposte per ridurre il rumore. Gli infissi e i vetri ad hoc, per esempio, permettono di diminuire il frastuono percepito anche di 30-35 decibel, aiutando a restare sotto la soglia di rischio per l’udito fissata attorno agli 80-90 decibel. Chi abita vicino a un aeroporto dovrebbe pensare a un impianto di condizionamento per l’estate, in modo da tenere le finestre chiuse. I farmaci ototossici «UNA CURA CON ANTIBIOTICI MI HA LASCIATO DANNI» Marina, 55 anni, grafica di Roma «Avevo 5 anni e per curare una brutta infezione mi è stata somministrata una cura con antibiotici, che mi hanno lasciato danni permanenti all’udito. Il medico mi ha detto che purtroppo negli Anni 60 ci sono stati diversi casi di questo tipo. Oggi i rischi sono decisamente ridotti, ma consiglio comunque a tutti di prendere i farmaci solo dietro prescrizione del medico, senza fare di testa propria». Che cosa dice L’ E S P E R T O I numeri Per le statistiche, il 20% degli adulti ino ai 65 anni ha problemi di udito. A non sentire bene (ipoacusia) sarebbe il 30% di chi ha tra i 61 e gli 80 anni e il 50% degli over 80. Negli Anni 60 terapie con alcuni tipi di antibiotici, come la streptomicina, hanno provocato diversi danni all’udito, non tanto per il dosaggio quanto per gli effetti tossici che questo tipo di farmaco ha sull’orecchio. Oggi questi rischi sono conosciuti, quindi i pericoli sono limitati: una cura per una banale infezione (come una bronchite o un’otite) non mette a rischio l’udito. Tuttavia, è bene non esagerare con dosaggi e durata della cura, e soprattutto non bisogna mai ricorrere al fai da te. Il discorso vale per alcuni antibiotici, ma anche per alcuni diuretici e per l’acido acetilsalicilico assunto ad alte dosi. L LA MUSICA, ASCOLTATA IN CASA PROPRIA O IN MACCHINA, VA ABBASSATO PRIMA CHE POSSA DIVENTARE FASTIDIOSO viversaniebelli 53 salute orecchio vita Lo stile di scorretto «CIBI SALATI E 7-8 CAFFÈ AL GIORNO ERANO LA NORMA» Che cosa dice L’ E S P E R T O Chiara, 45 anni, pubblicitaria a Milano «Da anni avevo una vita frenetica e per riuscire a seguire il ritmo consumavo 7-8 caffè al giorno. A pranzo, poi, spesso mi concedevo un panino con gli insaccati. Fino a quando, a un controllo della pressione, mi è stato detto di rallentare anche per il bene del mio udito. All’inizio non ci credevo, ma poi ho scelto la via salutista. Oggi bevo 3 caffè al giorno e mangio panini solo 2 volte la settimana». Che cosa dice L’ E S P E R T O Il lavoro “pericoloso” «SONO MURATORE IN CANTIERE E IL RUMORE MI PERSEGUITA» Nino, 40 anni, muratore a Napoli «Lavoro da molti anni nei cantieri e il rumore è ormai un’abitudine. Negli ultimi tempi, però, ho notato di sentire un po’ meno, soprattutto i suoni più acuti. Allora ho deciso di usare le cufie protettive, che avevo sempre cercato di evitare perché le consideravo poco comode. Devo dire che da quando mi proteggo con le cufie, non mi sono più accorto di una diminuzione dell’udito e non avverto più ischi nelle orecchie». Le cuffie protettive o altri tipi di otoprotettori, obbligatori per legge per i lavoratori esposti a forti fonti di rumore, possono ridurre di circa 25 decibel il frastuono, permettendo di restare sotto la soglia di rischio di 80-90 decibel. Dovrebbero essere indossate ogni volta che si fa un lavoro rumoroso, senza vergogna, perché sono fondamentali per proteggere la salute dell’apparato uditivo. Chi lavora nei cantieri o in ambienti molto rumorosi ha anche diritto ad alcune ore di riposo acustico, per limitare i danni da rumore. È inoltre essenziale che al primo accenno di calo uditivo e/o di ronzii nelle orecchie ci si rivolga al medico per eseguire un semplice esame dell’udito. Il caffè rende nervosi e, se consumato in eccesso, può causare danni all’udito agendo sulle cellule dell’apparato uditivo. Lo stesso discorso vale se si abusa di bevande gassate che contengono caffeina. Questo non significa eliminare caffè e bibite, ma cercare di consumarle con moderazione (per esempio, non superando i 3 caffè al giorno). Anche i cibi molto salati (insaccati, formaggi stagionati, alimenti in scatola) possono causare danni all’udito se assunti in abbondanza e frequentemente. La ricetta è semplice: mangiare tutto ma con moderazione, con indubbi vantaggi anche per la salute del cuore e per la linea. Servizio di Stefania Rattazzi. Con la consulenza del dottor Antonio De Caria, specialista in Audiologia a Mantova. COME FUNZIONA l’orecchio ! 30% È costituito da tre parti. L’orecchio esterno comprende il padiglione auricolare e il condotto acustico esterno. L’orecchio medio è formato dalla membrana timpanica, dalla catena degli ossicini (staffa, incudine e martello) e dalla tuba uditiva (di Eustachio). Le vibrazioni sonore, raccolte dalla membrana timpanica, attraverso la catena degli ossicini, vengono trasferite all’orecchio interno. Qui vi sono strutture nervose che trasformano le vibrazioni sonore in impulsi bioelettrici che arrivano al sistema nervoso e ci fanno sentire. GLI ADULTI CON DEFICIT UDITIVI TRA I 61 E GLI 80 ANNI a confronto pareripro&contro FOTO SHOCK a cura di Roberta Raviolo aiutano a fumare meno? Il Parlamento Ue ha da poco approvato la nuova direttiva sul tabacco. L’aspetto più innovativo sarà l’obbligo di utilizzare immagini “forti” sul 65% dei pacchetti, con l’obiettivo di dissuadere dall’acquisto. Quest’ultima misura fa discutere: sarà davvero utile per arrivare a smettere? Le immagini “forti” serviranno per non far comprare le sigarette? sì professoressa Susanna Esposito, presidente della Società italiana di infettivologia pediatrica (Sitip). «IN AUSTRALIA HANNO PORTATO A UN CALO DELLE VENDITE» «NON BASTANO CON LE FASCE PIÙ A RISCHIO, CIOÈ I GIOVANISSIMI» « « « « Sì, ritengo che sarà un escamotage utile. In Australia è servito: è stato il primo Paese al mondo a utilizzare fotograie di ex fumatori malati e a lasciare i pacchetti anonimi, eliminando la marca. Le vendite di sigarette sono crollate. Una strategia simile sarà eficace anche in Italia. Perché le illustrazioni dovrebbero disincentivare? L’obiettivo è rendere meno attraente tutto il mondo del fumo, eliminando i messaggi subliminali che invitano all’acquisto. Da quando sono state vietate le pubblicità delle sigarette, i produttori associano il fumo a packaging attraenti. Ciò ha fatto aumentare le vendite tra le donne. Quali sono le strategie più efficaci contro il fumo? Smettere di associare l’idea del fumo a qualcosa di “positivo” e di vincente. questo vale soprattutto per i giovani e per chi non ha ancora iniziato. Se la sigaretta non viene considerata un prodotto attraente non verrà cercato, perché almeno all’inizio si prova per curiosità. Quali altre iniziative aiutano a combattere la dipendenza dalla nicotina? no dottoressa Roberta Pacifici, direttore dell’Osservatorio fumo, alcol e droga (Ossfad) dell’Istituto superiore di sanità. « « Iniziative come queste vanno supportate da un concreto aiuto a chi non riesce a smettere perché è dipendente. È giusto fare informazione, soprattutto tra i giovani, spiegando perché fumare è così dannoso. Molti ragazzi vogliono saperne di più: segno che qualcosa sta cambiando. non ne sono convinta e parlo soprattutto per la fascia più a rischio: i ragazzini tra gli 11 e i 16 anni. Una ricerca inglese, condotta nel 2008 su 2.500 adolescenti, ha dimostrato che a quell’età non si è turbati dal vedere le immagini di persone malate, di denti rovinati o altro. Le immagini scioccanti e aggressive si basano soprattutto sulla paura di quello che potrà succedere, ma è un mondo troppo distante dalla realtà dei ragazzini che proprio in virtù dell’età si sentono immuni da malattie e morte. Anzi, paradossalmente ne potrebbero essere attratti. « Occorre fare prevenzione, per evitare che i ragazzi desiderino iniziare a fumare. Una volta che hanno cominciato è più dificile farli smettere, perché subentra la dipendenza. Inoltre, se iniziano, signiica che non hanno una reale consapevolezza della pericolosità del fumo. « È necessario passare attraverso incontri a scuola, siti e forum per adolescenti, in un dialogo orizzontale e alla pari, non imposto dall’alto. vale per il fumo ma anche per altri aspetti della salute. Tempo fa abbiamo ottenuto un grande successo nella prevenzione dell’Aids. viversaniebelli 55 salute il sintomo e r o l o d ALLA SPALLA Se si svolgono certe attività, può essere un’articolazione a rischio: i segnali da riconoscere per correre ai ripari sì Potrebbe essere una lesione a un tendine Chi per lavoro è costretto a tenere le mani in alto, per esempio l’imbianchino, ma anche chi svolge con frequenza sport come nuoto o tennis, esegue movimenti sfavorevoli alla spalla. Infatti, le braccia dovrebbero rimanere per la maggior parte del tempo all’altezza della scrivania, perché più stanno alzate e più soffrono. Quindi, una posizione di questo tipo, unita alla ripetizione continua degli stessi gesti, porta con il tempo alla comparsa del dolore. La cura immediata è la fisioterapia, ma se non si interviene in tempo spesso serve l’intervento chirurgico in artroscopia. Hai 35 anni, fai sport o stai spesso con le mani in alto? Hai 50 anni e, oltre al dolore, hai la spalla bloccata? no no Hai 50 anni e sei donna? sì Forse la causa è una tendinopatia calcifica Sono più predisposte le donne e consiste in un accumulo di calcio nelle cellule dei tendini. Si avverte all’inizio un dolore intenso, seguito da una fase di miglioramento. Si cura con onde d’urto focali, un trattamento che però è doloroso (le onde colpiscono i sassolini fino a sbriciolarli), oppure con i lavaggi ecoguidati. Questi sono meno invasivi e si eseguono in anestesia locale. Se non si risolve il problema è necessario intervenire in artroscopia. IN CASO DI INFIAMMAZIONE DEI TENDINI, È BENE INTERVENIRE SUBITO 56 viversaniebelli C sì no L’origine è una lesione alla cuffia dei rotatori Si tratta dei quattro tendini che abbracciano la testa dell’omero e che sono soggetti per tutta la vita a grandi movimenti. La spalla è l’unica articolazione che può fare movimenti a 360 gradi e questa sua facoltà si traduce con il tempo in usura dei tendini, che a volte porta alla rottura. Il vero problema però non sono i buchi ai tendini che con l’età si formano nella maggior parte delle persone e con i quali si può convivere senza particolari limitazioni nei movimenti, ma se oltre a questi c’è uno sbilanciamento della spalla. In questi casi la cura d’elezione dipende dal tipo di lesione e può essere sia riabilitativa sia chirurgica in artroscopia. Hai un’età compresa tra i 55 e i 70 anni? no Meglio consultare uno specialista R AGGI X dopo u n trau ma sì Si tratta di una capsulite adesiva È un problema le cui cause non sono ancora del tutto chiare, ma che potrebbe essere dovuto a disfunzioni del metabolismo: è per questo che, oltre alle donne intorno alla menopausa, colpisce soprattutto i diabetici e chi ha problemi di tiroide. Si tratta di un’infiammazione locale, che nasce con un forte dolore che può essere trattato con O cortisone (da prendere per bocca o tramite infiltrazioni). Una volta superata la fase acuta si passa alla riabilitazione, che serve per sbloccare la spalla. Nel 95% dei casi con questa cura il problema si risolve completamente, ma bisogna considerare che può dilungarsi e durare addirittura fino a un anno. Quando il dolore alla spalla deriva da un trauma la persona è chiaramente in grado di riconoscerlo e quindi di comportarsi in modo diverso. Infatti, i colpi all’arto superiore possono manifestarsi con delle lesioni dei segmenti ossei e interessare diverse parti come la clavicola, la testa dell’omero e a volte anche la scapola. In questi casi è necessario andare al Pronto soccorso ed effettuare un esame radiografico, grazie al quale lo specialista sarà in grado di scegliere la cura più indicata. Di solito se la frattura è semplice si immobilizza la parte con l’aiuto di un tutore o con delle fasciature per circa un mese, dopo il quale si ricorre a un trattamento riabilitativo. Se invece la frattura è scomposta, può diventare necessario l’intervento chirurgico. Quando il dolore è molto intenso, dura da diversi giorni e la spalla perde di funzionalità è meglio farsi visitare da un ortopedico. È importante considerare i fattori di rischio che sono principalmente il tipo di attività che si svolge e l’età. Infatti, più quest’ultima avanza più probabilità si hanno di sviluppare problemi, che nella maggior parte dei casi se vengono trattati tempestivamente possono scomparire senza interventi invasivi, ma semplicemente correggendo gesti quotidiani e postura. Servizio di Elena Cassin. Con la consulenza del dottor Paolo Arrigoni, specialista in Ortopedia e traumatologia, unità di Ortopedia e traumatologia II, Irccs policlinico San Donato (Mi). CON SEDUTE DI FISIOTERAPIA, PRIMA CHE SIA NECESSARIA L’OPERAZIONE viversaniebelli 57 salu te domande&risposte dottor Federico Dulio medico chirurgo specialista in odontostomatologia a Genova. a cura di Chiara Masciocchi Ho sentito parlare di una tecnica americana che rende i denti bianchi e senza macchie (le faccette). Ho 45 anni e dopo le gravidanze mi sono ritrovata i denti macchiati e con la superficie irregolare, anche se sani. Ho sentito in merito pareri contrastanti. Lei che cosa ne pensa? Sofia, Milano I nnanzitutto, bisognerebbe capire di che natura sono queste sue “macchie antiestetiche” e quanto siano realmente invalidanti per il suo sorriso. Quindi, sulla base di queste informazioni, è bene prendere in considerazione tutte le varie opportunità terapeutiche per “nascondere” le macchie: oltre alle faccette (indicate per importanti ed estesi inestetismi) esistono diverse soluzioni efficaci e più conservative. Le faccette in ceramica comunque danno un risultato estetico ottimo e duraturo nel tempo: se il lavoro è fatto bene, da uno specialista esperto, la faccetta non si stacca e certamente non causa problemi. Ovviamente, però, sarà necessario asportare parte dello smalto sulla parete frontale del dente, quindi, si faccia consigliare con attenzione dal suo dentista e valuti tutte le possibilità. fertilità LO STRESS È NEmICO DELLE ASPIRANTI mAmmE Lo stress aumenta il rischio di infertilità nelle donne: lo assicurano gli scienziati della Ohio state university (Usa). Il team ha monitorato 373 donne americane, di età compresa tra i 18 e i 40 anni, senza problemi di fertilità noti e che avevano appena iniziato la ricerca di un bambino. Sono state seguite per un periodo di 12 mesi. I risultati hanno mostrato che le ragazze con alti livelli di biomarcatori dello stress, come l’ormone alfamilasi, avevano il 29% in meno di probabilità di rimanere incinta rispetto a quelle con livelli bassi. PER RISOLVERE L’ALOPECIA È BENE FARE UN TRICOGRAMMA professoressa Gabriella Fabbrocini, docente di dermatologia e venereologia all’università “Federico II” di Napoli e vicepresidente nazionale dell’Associazione donne dermatologhe italiane. 58 viversaniebelli In ospedale mi hanno diagnosticato l’alopecia androgenetica. Dopo aver fatto molti trattamenti senza nessun risultato, vorrei sapere se ho qualche speranza e se posso fare altri tentativi per la ricrescita dei miei capelli. Antonietta, via email L’alopecia androgenetica non sempre risponde ai trattamenti tradizionali, pertanto capisco la tua delusione. Bisognerebbe però valutare se è stato fatto un corretto inquadramento diagnostico. Ha praticato il tricogramma (un esame del capello), un’ecografia ovarica, un’ecografia tiroidea? In base alla causa si possono fare cure personalizzate tra cui anche il trattamento con Prp, il plasma arricchito di piastrine, che consente di nutrire la papilla dermica in maniera diretta e dare risultati inaspettati anche nei casi difficili. Insomma non disperi. dottor Maurizio Carrara, consigliere nazionale dell’Associazione Italiana gastroenterologi ed endoscopisti ospedalieri (Aigo) e direttore dell’unità di Malattie del fegato e del metabolismo dell’ospedale di Bussolengo (Verona). Sono una donna di 40 anni e ho trovato nelle feci alcuni filamenti bianchi (il più lungo di 5 centimetri): ho il timore che siano dovuti alla presenza di parassiti intestinali. È possibile? Susanna, Castellanza (Va) Sarebbe utile sapere se i filamenti che ha visto si muovevano oppure no, perché già questo potrebbe orientare la risposta. In ogni caso, probabilmente si tratta di ossiuri, parassiti intestinali, che spesso hanno come sintomo il prurito anale nelle prime ore del sonno e, a volte, dolori addominali. Il contagio è per bocca. La diagnosi è semplice, basta mettere uno scotch sullo sfintere anale alla sera e al mattino, controllare se ci sono “vermetti” bianchi adesi oppure far fare una ricerca di uova o parassiti nelle feci in un laboratorio analisi. La cura è a base di farmaci antiparassitari, vanno trattati anche gli altri membri della famiglia e sterilizzate lenzuola e biancheria intima. Gli ossiuri non vanno confusi con il muco (sempre filamento bianco) che spesso si associa a colon irritabile o a stipsi cronica. ? Scrivete a Viversani e belli domande&risposte salute corso di Porta Nuova 3/A, 20121 Milano, oppure email posta@ viversaniebelli.com salute ricerca LA “vITAMInA E” SERvE contro l’Alzheimer? Una speranza per i malati: questa semplice sostanza sembrerebbe rallentare il declino mentale se associata ai farmaci convenzionali già utilizzati. Lo dice uno studio uscito sulla rivista scientiica Jama (Journal of American medical association) ❱ Gli esami per la diagnosi Oggi si può riconoscere quando nel cervello iniziano i processi che porteranno alla perdita del tessuto nervoso attraverso la Tac e la Risonanza magnetica. È preziosa anche la Pet (Tomograia a emissione di positroni) che rileva l’attività metabolica delle cellule presenti nella corteccia cerebrale. Con questo esame è possibile visualizzare i depositi di sostanza beta-amiloide. Le cure tradizionali Degenerazione progressiva L’Alzheimer ha un inizio subdolo: comincia facendo dimenticare date, chiavi, appuntamenti. A questi primi sintomi, se ne associano altri, come dificoltà nel compiere le attività quotidiane, con conseguente perdita dell’autonomia, disturbi del linguaggio e impoverimento del vocabolario. Altre volte compare anche un certo disorientamento nello spazio. La malattia è dovuta a una diffusa perdita di neuroni nella corteccia cerebrale (l’area più esterna del cervello) e nell’ippocampo, strutture dove si formano e consolidano i ricordi. questa degenerazione è causata da una riduzione del neurotrasmettitore acetilcolina e dalla deposizione in grande quantità della proteina betaamiloide nello spazio fra le cellule nervose. Inoltre, all’interno dei neuroni si depositano sostanze dannose come gli aggregati di tau: non è ancora chiaro scientiicamente quale di questi due fattori rivesta il ruolo più importante nel causare la malattia. * * Con il passare degli anni le membrane delle cellule nervose tendono ad alterarsi: si compromette così la loro funzione protettiva e la trasmissione degli impulsi nervosi. Inoltre, si attivano interferenze con le funzioni degli enzimi e delle altre strutture che compongono il tessuto nervoso. Le cure si basano sulla somministrazione di sostanze che favoriscono la formazione di acetilcolina; altre terapie mirano a contrastare l’acido glutammico il cui eccesso ha un’azione tossica sulle cellule nervose. * Così protegge le cellule La vitamina E è d’aiuto alle cure perché protegge le cellule endoteliali, ossia il rivestimento interno della membrana dei vasi sanguigni, e rallenta la formazione di placche. Grazie a queste due azioni, il tocoferolo contrasta la degenerazione delle cellule, migliorando le performance cognitive. Le principali fonti di vitamina E sono gli oli vegetali (soia, mais, palma, girasole, germe di grano, oliva), ma si trova anche nella frutta secca, nelle verdure verdi (crescione, lattuga, asparagi, spinaci) e nei cereali (semola, riso). Quando occorre un’integrazione Sono consigliate, su suggerimento medico, dosi supplementari di vitamina E, anche per mesi, nella cura di alcuni disturbi fra cui l’atassia, la progressiva perdita di coordinazione nervosa e muscolare. Serve, invece, particolare attenzione nell’utilizzo della vitamina E se si è già in cura con alcuni tipi di farmaci: antiacoagulanti o antiaggreganti indicati per favorire la fluidità del sangue (trombosi); inibitori del colesterolo; antidepressivi. PREVENZIONE con la dieta mediterranea Normalmente la dieta mediterranea fornisce livelli adeguati di vitamina E. Alimenti chiave sono: frutta, verdura, cereali, olio extravergine d’oliva, ricco anche di fenoli. Questi antiossidanti contribuiscono sensibilmente a contrastare l’azione dei radicali liberi, che è responsabile della progressiva degenerazione delle cellule cerebrali. * VIA LIBERA (MA SENZA ESAGERARE) A NOCI, MANDORLE E ARACHIDI viversaniebelli 59 salute medicina dolce n . . . e t n e m l a r u t na SEI STANCA? È una sensazione che prima o poi provano tutti, in maniera più o meno intensa. Soprattutto in primavera, quando il cambiamento dei ritmi e della stagione mettono a dura prova l’organismo. Per non lasciarsi abbattere e ritrovare le energie al più presto, ci si può rivolgere alle soluzioni “verdi” 60 viversaniebelli Tante cause all’origine del problema La stanchezza può avere tante cause diverse. ❱ Cambio di stagione: quando si passa dal freddo al caldo, la pressione sanguigna scende e si possono accusare segni di debolezza. Si tratta di una normale reazione del corpo che fatica ad adattarsi ai nuovi ritmi stagionali e alle mutate condizioni climatiche. ❱ Anemia da carenza di ferro: si tratta della riduzione della quantità totale di emoglobina, la proteina del sangue che è fondamentale per il trasporto dell’ossigeno nell’organismo. Questo provoca un ridotto apporto di nutrimento ed energia agli organi e ai tessuti del corpo. ❱ Errori alimentari: mangiare in modo sregolato e smodato a˜ atica l’apparato digestivo e l’organismo. Sono così costretti a entrare in azione i meccanismi depurativi, che “rubano” energie all’organismo. spezie INSAPORIRE I PIATTI CON CANNELLA, CURCUMA E ZENZERO ❱ Stress: comporta una tensione muscolare che sf anca i muscoli quasi quanto lo sforzo f sico vero e proprio. Inoltre, se lo stress si prolunga, l’organismo produce ormoni che tendono ad a˜ aticare la mente. ❱ Depressione: provoca un calo delle endorf ne, i neurotrasmettitori che donano energia e buonumore. ❱ Sedentarietà: meno si fa e meno si farebbe. Se non ci si “allena”, infatti, i muscoli perdono progressivamente forza e volume, diventando poco tonici e poveri di energia. Anche lo stato mentale ne risente: lo stress e le tensioni si accumulano più facilmente, causando spossatezza. ❱ Insonnia: riposare è necessario per recuperare energia. Se si dorme troppo poco, è normale essere stanchi. te...no! Con la f itoterap ia La itoterapia cura vari disturbi utilizzando rimedi estratti delle erbe o dalle piante. Per vincere la stanchezza sono indicate tutte le erbe adattogene, che migliorano la risposta dell’organismo allo stress e ai cambiamenti. Le migliori sono ginseng coreano, eleuterococco, iperico, guaranà, muira puama e cola. non vanno prese la sera perché potrebbero disturbare il sonno. Se si è anche irritabili e insonni, preferire scutellaria e ashwagandha, fra le pochissime piante capaci di dare tono e, al tempo stesso, di rilassare. Rhodiola rosa e gingko biloba sono utili per chi ha dificoltà di concentrazione. In questi casi sono ottimi anche fieno greco e avena sativa, in grado di aumentare il livello energetico. quando la stanchezza è soprattutto psicologica e mentale, si possono usare i semi di Betula verrucosa: 50 gocce di macerato glicerico tutte le mattine per due mesi. Per aumentare la vitalità, specialmente in chi soffre di allergie, è ottimo Ribes nigrum: 50 gocce di gemmoderivato al risveglio e a metà pomeriggio, per un paio di mesi. * * * * * Come usare i rimedi In tutti i casi, la cura dovrebbe durare almeno un mese. Se non indicato diversamente, i rimedi consigliati possono essere presi sotto forma di: tintura madre, dalle 20-35 gocce (in base alla concentrazione del rimedio, da verificare con medico, erborista o farmacista) due-tre volte al giorno, dopo i pasti; compresse, prenderne una, due-tre volte al giorno, dopo i pasti; tisana, preparata mettendo un cucchiaino di derivato secco di una o più erbe in una tazza di acqua bollente per qualche minuto. Filtrare e bere due volte al giorno. CONSIGLI UTILI ✔ Quando si è f acchi e apatici si possono prendere due-tre gocce di olio essenziale (purif cato e adatto all’uso interno) di salvia o di rosmarino, in un cucchiaino di miele. ✔ Anche la pappa reale, potente ricostituente, rigenera il corpo e il sistema nervoso: prendere 30 g di prodotto fresco oppure una compressa o un f aconcino al giorno per un mese. ✔ In cucina impiegare spezie come la cannella, la curcuma e lo zenzero, che stimolano la mente e alleviano la fatica. ✔ Sì agli integratori a base di vitamine e sali minerali, in particolare magnesio, la cui carenza determina stanchezza e crampi: prenderli cinque giorni alla settimana, a stomaco pieno, anche per lunghi periodi. ✔ Al mattino dedicare qualche minuto a yoga, stretching o esercizi energetici, come il saluto al sole o i cinque tibetani. viversaniebelli 61 salute medicina dolce UN AIUTO DALL A MEDITA Z IONE Dedicare almeno 15 minuti al giorno alla meditazione. ✔ Scegliere un luogo tranquillo, mettersi in una posizione comoda e respirare con l’addome in modo lento e profondo, immaginando un’onda che, dai piedi, risale lungo il corpo, raccogliendo tutte le tensioni ed espellendole con l’espirazione. Prestare attenzione al rilassamento di spalle, collo e viso, f no ad avere la sensazione che il corpo sia più pesante. ✔ Concentrarsi su pensieri ed emozioni, espellendo gli stati d’animo negativi con l’espirazione. ✔ Seguire il f usso naturale del respiro: l’aria che entra nelle narici, più fresca, e che poi esce un po’ più calda, riscaldata dal corpo. ✔ Ripetere nella mente il suono “So” quando si inspira e “Ham” quando si espira. Questi mantra aiutano a liberare la mente dai pensieri e dalle emozioni negative. ANCHE L’ATTIVITÀ FISICA È STIMOLANTE Con l’om eopatia Si tratta di una parte della medicina naturale che si occupa della diagnosi e della cura di diversi disturbi utilizzando rimedi del mondo vegetale, minerale o animale. Acidum phosphoricum è indicato per tutti i tipi di esaurimenti, sia isico sia mentale, mentre Ignatia è più utile in presenza di stanchezza associata a irritabilità e tendenza alla depressione. Se, oltre a soffrire di astenia, si ha la tendenza ad avere sonni agitati, tremolii muscolari e crampi, si può usare Zincum metallicum. Sepia è il rimedio delle donne in menopausa, che si sentono sempre stanche e un po’ depresse, mentre Kalium phosphoricum è indicato per chi è eccitabile e molto nervoso: aumenta la vitalità e diminuisce la stanchezza senza agitare. In generale, va bene China, che è un ottimo rinvigorente. Invece, tutte le volte che la persona si sente svenire, senza forze o soffre di capogiri, può prendere cinque granuli di Carbo vegetabilis 9 CH. * mantra RIPETERE I SUONI “SO” E “HAM” AIUTA A LIBERARE LA MENTE * * * Con l’aromaterap ia L’aromaterapia si basa sull’impiego degli oli essenziali naturali, sostanze di origine vegetale che si trovano in tutte le parti della pianta. Il limone toniica ed è antianemico, mentre la genziana combatte la stanchezza e riporta in armonia i centri nervosi. Molto indicata anche la cannella, che è uno stimolante. quando la stanchezza è soprattutto mentale si può usare il pino, che contrasta la “malavoglia”, aiutando a ritrovare la gioia di vivere e i propri ritmi. Il muschio quercino ha un effetto antidepressivo e toniicante. * * * * Come usare i rimedi L’omeopatia dà molta importanza al rapporto fra il carattere e la costituzione della persona: ecco perché è difficile standardizzare i trattamenti. In linea generale, i rimedi citati sopra vanno presi sotto forma di globuli o granuli alla 5, 7 o 9 CH (in farmacia si trovano già pronti): tre granuli tre volte al giorno, a stomaco vuoto, fino al miglioramento della situazione. 62 viversaniebelli Come usare i rimedi In questi casi, gli oli essenziali possono essere utilizzati in tre modi. Nella vasca da bagno: aggiungere quattro-cinque gocce di olio nell’acqua calda e immergersi una volta al giorno, fino a quando ci si sente meglio. Nell’ambiente: mettere quattro-cinque gocce di olio in un diffusore, ogni giorno per tutto il periodo “nero”. Su un fazzoletto: versare tre-quattro gocce di olio su un fazzoletto e annusare, respirando con il naso, più volte al giorno, soprattutto nei momenti di crisi. Servizio di Silvia Finazzi. Con la consulenza del dottor Luigi Torchio, medico chirurgo, esperto in medicina naturale a Torino e docente alla St. John International University. i f ior idell’anima Deve essere ben incanalata per poter beneiciare del suo lato positivo. Ecco come farsi dare una mano SOS T rabbia utti siamo abituati a considerarla un’emozione negativa e sconveniente. In realtà, non è detto che lo sia. La rabbia, come tutte le emozioni, serve: è catartica e aiuta a esprimere un disagio, che altrimenti viene relegato in un angolo e, con il tempo, tende a ingigantirsi. Non solo, e se fosse un’energia creativa? Quasi nessuno ci pensa, ma la rabbia è una forza, non necessariamente distruttiva. Potrebbe essere anche il motore di una trasformazione a lungo rimandata e diventata ormai necessaria. Per imparare ad affrontare e “sfruttare” al meglio l’ira si possono utilizzare i fiori di Bach. Le essenze più utili Alcuni rimedi di Bach aiutano a canalizzare la rabbia e, quando serve, a trasformarla in una spinta propulsiva. Vediamo quelli più indicati in questi casi. Se se ne sente il bisogno, si possono associare anche più fiori (fino a 7-8). ◗ Holly È indicata per le persone che hanno appena subito un’ingiustizia, un’offesa, una disavventura e stanno affrontando la fase di “reazione a caldo”. Le aiuta ad armonizzare la rabbia trasformandola in energia positiva. ◗ Willow Lo stato Willow è più nascosto di Holly: non è rabbia viva, ma amarezza e risentimento che covano in profondità. Alla base può esserci anche un motivo reale e concreto, ma la rabbia è sorda, talvolta coltivata per lungo tempo. La persona non si rende nemmeno conto di avere “l’amaro in bocca”, è come una musica di sottofondo. Questo fiore aiuta a uscire da tale situazione. ◗ Cherry Plum MEGLIO PREVENIRE CHE CURARE Si è da sempre abituati a “ingoiare il rospo”? Allora si può usare Centaury. Questo è il fiore di chi subisce passivamente, del classico “zerbino” di amici, parenti, colleghi. Apparentemente, la persona Centaury è placida e tranquilla, ma le continue angherie subite possono accumularsi e, nel tempo, sfociare improvvisamente in rabbia, anche violenta. Il fiore previene il peggio. Dà alla persona il coraggio di dire qualche no. Chi sente di essere arrivato al limite e teme di perdere il controllo può usare Cherry Plum. È il fiore che permette di fluire attraverso la situazione e di osservare ciò che si sente senza paura di esplodere. È utile anche agli individui che in apparenza sembrano avere tutto sotto controllo, ma in realtà dentro sentono una grande pressione. ◗ Impatiens È il fiore delle persone che, più che rabbia, detestano dover aspettare prima che si arrivi al dunque. Per esempio, non sopportano che il collega si perda in mille spiegazioni o che il commesso del negozio spieghi ogni dettaglio del prodotto: infatti, loro ragionano in maniera molto più veloce e capiscono al volo dove si vuole andare a parare. ◗ Beech Se si prova una fortissima insofferenza e rigidità verso gli altri, che si trasformano in grosse critiche, il fiore ideale è Beech. Infatti, rende più morbidi e meno allergici alle persone e all’ambiente in tutti i sensi. IN CASO DI EMERGENZA Se ci si sente sotto pressione è bene portare con sé il Rescue remedy emedy il rimedio dell’emergenza. È costituito da cinque fiori (Clematis, Cherry Plum, Star of Bethlehem, Rock Rose e Impatiens) e aiuta ad affrontare i momenti più difficili, quando si è in preda a vere e proprie crisi di rabbia, di agitazione o di semplice ansia. * Come prenderli Mettere 4 gocce di ciascun rimedio in una boccettina da 30 ml di acqua mescolata con un 1/3 di brandy e prendere 4 gocce 4 volte al giorno. Se si sente la necessità di prendere un rimedio “al volo” versare 4 gocce in acqua e sorseggiare spesso. Essendo vibrazioni, comunque, non si corrono rischi di sovra o sotto dosaggio: se si percepisce l’esigenza di variare le dosi, farlo senza problemi. A cura di Silvia Finazzi. Con la consulenza di Nicoletta Seeber, esperta in f oriterapia e percorsi di consapevolezza aa Milano. Milano. consapevolezza salute tecniche alternative d e i p i a d e n vie IL SORRISO È questo il motto della riflessologia plantare, una pratica millenaria capace di regalare una profonda sensazione di benessere, fisico e psicologico I piedi sono considerati il punto d’arrivo di moltissime terminazioni nervose che dalla radice, cioè dal midollo spinale, sono in collegamento con tutti gli organi del corpo umano. Ne erano convinti già gli antichi orientali, che praticavano il massaggio dei piedi per trattare malattie e disturbi. Un metodo che, nel corso degli anni, studiato e perfezionato, è diventato una vera e propria disciplina, nota come rif essologia plantare. IN EQUILIBRIO tra O rie nte e Occid e nte * * * Tutto parte dalla colonna vertebrale «Dove c’è un’alterazione nel f sico, lì vi è un problema emozionale non risolto» a˛ erma Mariella Pocek, che ha sviluppato un suo personale metodo, la rif essologia plantare emozionale, che si rifà alla psicosomatica (la branca della psicologia secondo cui un disturbo f sico ha una causa psicologica) e alla medicina cinese. Secondo questo metodo, nei piedi è rappresentato tutto l’individuo, come unità inscindibile f sica, psichica e energetica. La malattia non è altro che un messaggio che il corpo invia per avvertirci che c’è qualcosa che non va. * «Attraverso l’individuazione dei punti alterati e dolenti, si può comprendere di quali conf itti emozionali si tratta e stimolare il processo inverso» dice l’esperta. «Il sintomo, e˛ etto della disarmonia, scomparirà grazie all’elaborazione dell’emozione bloccata che l’aveva causato». * Il massaggio plantare stimola la produzione di neurotrasmettitori (sostanze che veicolano le informazioni fra i neuroni) e ristabilisce l’equilibrio perduto. Così, la persona sperimenta una nuova sensazione; l’energia vitale, matrice di autoguarigione. I rif essi della colonna vertebrale sui piedi si presentano divisi in quattro curve naturali. * Gli organi corrispondenti alle vertebre (dal cervello al retto) risentiranno della estensione non equilibrata della colonna. * Il primo e˛ etto dell’equilibrio dinamico ricreato dalla rif essologia plantare sarà la riacquisizione della postura corretta della colonna vertebrale, che si trova intera lungo la linea interna di tutti e due i piedi. È una tecnica non invasiva, adatta a tutte le età, in grado di prevenire e curare i più comuni disturbi e di mantenere una buona condizione di salute. Non vi sono controindicazioni alla sua applicazione, salvo in caso di flebite (infiammazione delle vene, in particolare delle gambe) e di seri problemi di cuore. Si può fare anche durante la gravidanza, ma solo negli ultimi tre mesi per prepararsi al parto, rilassarsi e superare la paura. GLI ORGANI IN COPPIA ❱❱ La riflessologia plantare è un massaggio che si fa sui piedi in certi punti, che corrispondono agli organi e alle parti del corpo. Nata nel 5000 a.C. in Cina e in India, si è sviluppata in Occidente nel XX secolo, quando un otorinolaringoiatra statunitense, William H. Fitzgerald, elaborò un metodo, definito terapia zonale, attraverso il quale il corpo viene idealmente diviso in dieci “fette”, o zone, proiettate su mani e piedi. Con la manipolazione dei punti riflessi si interviene sugli organi corrispondenti. La rappresentazione degli organi sui piedi segue lo stesso schema del corpo: il cuore è a sinistra, per cui il suo riflesso è nel piede sinistro; il fegato è a destra nel corpo e, quindi, anche nel piede... Il legame tra emozioni e malattia La medicina cinese individua cinque coppie di organi del corpo umano che rappresentano sia funzioni organiche, sia funzioni psichiche. 1 Fegato - Cistifellea Per quanto riguarda la funzione psichica, il fegato è l’inizio di tutte le cose. Le sue qualità sono: spinta, iniziativa, coraggio, la forza legata ai muscoli e ai tendini, che ci permettono il movimento verso qualcosa. Quando il fegato è alterato, perdiamo il controllo emotivo, con ripercussioni sulla funzione digestiva (regolata dalla cistifellea) e sulla circolazione dell’energia nell’organismo, creando così problemi al sistema vascolare periferico. Il fegato e la cistifellea si trovano nel piede destro, in alto, verso l’esterno. * MASSAGGIARSI OGNI SERA AIUTA A SCARICARE LE TENSIONI 64 viversaniebelli p i ed i 2 Stomaco Milza Pancreas Lo stomaco, insieme alla milza-pancreas, è l’organo produttore dell’energia quotidiana attraverso l’alimentazione. L’armonia di questi organi è responsabile della nostra disponibilità e apertura. I sintomi psichici in caso di alterazione sono: dipendenza, attaccamento, preoccupazione. La milza collabora al sistema di difesa; dall’allergia alle malattie serie, come la leucemia, il percorso è sempre un disconoscimento dei propri tessuti da parte del corpo che li tratta come nemici da aggredire. Lo stomaco e il pancreas si trovano in entrambi i piedi; la milza nella parte esterna del piede sinistro, in corrispondenza del quinto dito. * 3 Cuore Intestino tenue Dal cuore dipendono consapevolezza, pensiero e buona qualità del sonno. Si può dire che il cuore porti a termine quanto iniziato dal fegato, senza volerne il potere. E infatti, gli individui “di buon cuore” fanno le cose senza aspettarsi un ritorno. La sua emozione, in caso di buon equilibrio, è l’amore. La coppia Cuore - Intestino tenue vive il principio dell’armonia e del ritmo e la danza può giovare al loro equilibrio. Il cuore si trova sul piede sinistro; l’intestino tenue in ambedue i piedi, sopra al tallone. 4 Reni - Vescica Questa coppia di organi rappresenta le radici dell’individuo: è la sede dell’energia ancestrale, quella che ereditiamo dai genitori. Il cervello, sede dell’intelligenza, così come il cuore, sede dell’anima, fanno capo a questa coppia di organi che è responsabile dello stato psichico e delle informazioni sensoriali. La sfera sessuale di un individuo è rappresentata in questa zona che governa anche l’utero, la prostata, la tiroide e le ghiandole di riproduzione (ovaie e testicoli). La vescica rappresenta la casa. Una lettura dal punto di vista emozionale ci permetterà di comprendere come molte cistiti abbiano la loro origine in una situazione di rabbia o violenza (fegato) a casa propria o sul lavoro. I reni si trovano sui piedi, sopra i talloni, in mezzo. La vescica, più in basso, nella parte laterale interna dei piedi. * COME SI SVOLGE u na sed uta La persona è seduta su un divano o su un lettino sorretta da morbidi cuscini, che favoriscono il suo rilassamento. Le gambe sono poggiate su uno sgabello, anch’esso morbido, verso l’operatore, seduto di fronte. Per prima cosa il riflessologo prende confidenza con il piede, esaminandone conformazione, temperatura, secchezza, umidità, rigidità, gonfiore. Dopo un breve massaggio di rilassamento, si inizia il trattamento. Per gli organi principali occorre seguire l’ordine naturale di essi. Per esempio, per l’apparato digerente la sequenza sarà: bocca, esofago, stomaco, duodeno, piccolo intestino, colon, retto, ano; per le vie urinarie è: rene, uretere, vescica. Nel momento in cui si incontra un punto dolente, sintomo di una disarmonia o disfunzione dell’organo corrispondente, si continua a massaggiare fino alla scomparsa del dolore. La seduta dura circa un’ora. Polmoni - 5 Intestino crasso I polmoni controllano l’energia dell’intero organismo. Insieme all’intestino, sono collegati al naso, ai peli e alla pelle, organo di contatto con l’esterno. Il movimento del diaframma resta contratto e alterato quando vi sono problemi di polmoni e intestino. Legata all’emozione psichica della scelta, questa coppia di organi è influenzata spesso dal timore del vuoto e della solitudine. I polmoni si trovano su tutti e due i piedi, sotto le dita. Anche l’intestino crasso è riflesso nei due piedi, intorno alla zona dell’intestino tenue. * * Servizio di Marina Piccone. Con la consulenza di Mariella Pocek, docente di Rif essologia plantare emozionale, membro dell’Associazione internazionale di clinica e terapia olistica (www.aicto.it) e dell’Associazione l’albero di giada, un centro di terapie naturali integrate a Trevignano (Roma). viversaniebelli 65 benessere forma R R O C A A I C N I M O C I R rova costume” più “p la e ite m ù pi a im cl Complice il non passa di moda g in nn ru Il a. st pi in a rn vicina, si to C ❱❱ on l’aumento delle ore di luce e con il clima che a poco a poco diventa sempre più gradevole, in tanti ritrovano l’entusiasmo necessario per svolgere un’attività sportiva all’aria aperta. Tra le molte che si possono praticare, senza dubbio quella più gettonata è il running. I motivi? È semplice, vi si possono cimentare praticamente tutti, si può personalizzare l’allenamento e fa bruciare molte calorie. Per quanto non siano proprio dietro l’angolo, infatti, le vacanze estive, e la conseguente prova costume, non sono poi così lontane e, per arrivarci in splendida forma, bisogna cominciare a darsi da fare subito. Si bruciano i grassi Con l’arrivo di temperature più miti sono in molti a prendersi cura del proprio isico, ma anche a rilassarsi, con il running. In particolare, sono tante le donne che si cimentano in questa attività per perdere i chili di troppo e deinire la silhouette. Per rassodare il isico, però, servono innanzitutto impegno e costanza negli allenamenti. Ritrovando gradualmente la forma perduta in inverno, infatti, il corpo diventa più eficiente. Sotto l’aspetto della linea, ciò comporta l’accelerazione del metabolismo, che fa consumare più rapidamente le calorie contenute nei cibi. In pratica, chi svolge con regolarità una attività isica, anche quando non la pratica brucia i grassi più rapidamente di chi è sedentario. Ovviamente, allo sport va associata un’alimentazione equilibrata. * IL FASCINO DELLA SEMPLICITÀ Le ragioni per cui la corsa piace a molte persone è che si tratta di una attività facile da praticare e naturale. Inoltre, non comporta alcuna spesa. Nonostante sia semplice, è molto importante tenere la postura corretta: quando si corre, il busto va inclinato leggermente in avanti (con la schiena dritta) e i movimenti delle braccia e delle gambe devono essere coordinati. Fondamentale è il movimento dei piedi per riuscire a dare una buona spinta con la punta e a fare meno fatica. NIENTE AZZARDI SE NON SI È ALLENATI Il running non ha alcuna controindicazione e può essere praticato f n dai 6 anni. Quando si hanno diÿ coltà a sostenere anche basse andature, ci si può cimentare nella camminata veloce. A prescindere dall’età, le persone con fastidi a caviglie e ginocchia dovrebbero confrontarsi con il medico prima di iniziare a praticare 66 viversaniebelli questa attività. Chi è fuori allenamento dovrebbe cominciare con 15 minuti ad andatura moderata. Quando il f sico risponde bene agli stimoli, allora a poco a poco si può passare a 30 minuti di allenamento, quindi a 45 e, inf ne, a un’ora. Per una buona forma f sica basta allenarsi per mezz’ora almeno tre volte alla settimana. Gambe e glutei si rassodano In termini di deinizione muscolare, le parti del corpo che maggiormente beneiciano del running sono le gambe (sia le cosce sia i polpacci) e i glutei. Se svolta almeno tre volte alla settimana, poi, questa attività toniica i muscoli, senza però determinarne l’ingrossamento, donando un isico snello e slanciato. Inoltre, correndo si aumenta la mobilità delle ginocchia e delle caviglie, che diventano più sciolte. Con il running, però, non lavorano soltanto le gambe. Anche gli addominali, che si contraggono leggermente per mantenere la giusta posizione durante l’andatura, si deiniscono. questo vale anche per i muscoli delle spalle e delle braccia, che si muovono allo stesso ritmo delle gambe. Il running, quindi, può essere considerata una attività completa. ! E R E R R O AC Un aiuto per rilassarsi I beneici del running riguardano anche la mente. La corsa, infatti, è tra gli sport più rilassanti in assoluto, perché allenandosi ci si immerge in uno stato di profonda tranquillità, in cui ci si dimentica dei problemi e delle tensioni da cui si è afflitti. Così, si riesce a staccare completamente la spina, e ciò ha come conseguenza una notevole riduzione dei livelli di stress. Grazie a questa attività, si recupera anche la propria serenità interiore. Sotto quest’aspetto giocano un ruolo fondamentale le endorfine, gli ormoni del benessere. Quando si fa running il corpo ne produce in quantità superiore alla norma, e questo regala una sensazione di leggera euforia. Tali effetti sono poi più evidenti se l’allenamento è improntato al puro divertimento e non finalizzato a un risultato. ❱❱ MEGLIO FARLO NEL VERDE Quando si corre è importante prendere alcune precauzioni: ✔ sebbene non sia necessario bere durante la corsa, è fondamentale arrivare ben idratati all’allenamento; ✔ correre, almeno inizialmente, su percorsi in terra battuta, passando poi all’asfalto quando si è più esperti; ✔ svolgere esercizi di stretching al termine dell’allenamento, in modo da rilassare e rendere più elastici i muscoli; ✔ scegliere un abbigliamento adeguato al clima e scarpe adatte al running e che calzino perfettamente; ✔ correre nei parchi o comunque in aree verdi, dove la qualità dell’aria è sicuramente migliore; ✔ se ci si allena al mattino, prima di correre bisogna mangiare mezza banana oppure bere un ca˛ è e fare colazione una volta tornati a casa. Si prevengono i malanni Il running ha tanti altri effetti positivi. In particolare, contribuisce a prevenire alcune malattie molto comuni. ✔ La corsa è d’aiuto contro l’osteoporosi (che rende fragili le ossa e interessa soprattutto le donne di una certa età): i ripetuti impatti con il terreno stimolano il metabolismo dello scheletro, favorendo un miglior assorbimento del calcio. ✔ Nel caso del diabete (causato dall’eccessiva presenza degli zuccheri nel sangue, dovuta alla carenza di un ormone, l’insulina), il running rende il corpo più efficiente nell’uso del glucosio (gli zuccheri). ✔ Infine, correre migliora l’ipertensione, cioè la pressione alta. Infatti agisce positivamente sulla salute del cuore e l’ossigenazione del sangue e, aspetto fondamentale, ne previene alcune possibili cause, come il sovrappeso e, appunto, il diabete. da leggere Uno sport che si impara Correre al femminile Julia Jones, Correre, 20 euro L’autrice spiega alle donne, anche a quelle che lavorano e hanno famiglia, come sia possibile avvicinarsi al running. Grazie a tabelle d’allenamento, consigli nutrizionali e altri semplici suggerimenti contenuti nel volume, sarà più facile cimentarsi in questa attività naturale che, coinvolgendo corpo e mente, regala benessere. Servizio di Roberto De Filippis. Con la consulenza di Julia Jones, personal trainer, allenatrice del programma “My f rst marathon” della Venice Marathon. viversaniebelli 67 psicologia conoscersi 8 ? o r e v v a d a m ic i SOLO DOPO 8 ANNI U no studio sociologico promosso dall’università del Texas (Usa) ha indagato i rapporti tra 7.600 individui dai 16 e i 58 anni e ha concluso che, nel 93% dei casi, le incomprensioni si fanno più rare dopo circa 8 anni di conoscenza e, a quel punto, l’amicizia diventa indissolubile. L’esperienza approfondita dell’altro, infatti, aiuterebbe ciascuno ad accettare meglio pregi e difetti reciproci. È una forma d’amore L’amicizia è un sentimento sereno, limpido, fatto di fi ducia e confi denza. Ciò che la contraddistingue è la volontà di anteporre il bene dell’altro al proprio. Assecondare i desideri dell’amico, aiutarlo a risolvere i suoi problemi, o˜ rirgli una spalla su cui piangere sono gesti naturali, che non costano sforzo, ma danno gioia a chi li riceve e a chi li dona. La tesi di un noto autore americano che ha * scritto un libro sull’argomento, è che l’amicizia sia prima di tutto altruismo. E se amare, come sosteneva San Tommaso d’Aquino, è voler rendere felice l’altro, l’amicizia è a tutti gli e˜ etti una forma di amore. L’AMICIZIA NON È UNA 68 viversaniebelli INTERNET Oggi gli spazi virtuali, in cui l’altro è intuibile solo attraverso un monitor, hanno sostituito luoghi di ritrovo come il bar o il parco. In più, la scrittura “tecnologica” ha annullato il linguaggio del corpo. o? Se il vero amore sopravvive al settimo anno, l’amicizia autentica ha bisogno di più tempo. Per mettere alla prova la sincerità e la forza di un legame che poi dura per sempre L’IMPORTANZA DI ESSERCI Lo “spazio fisico” è fondamentale. «Più le persone interagiscono, stabiliscono consuetudini comuni, sperimentano esperienze di vita che le avvicinano, maggiore è la possibilità che acquisiscano una stessa visione del mondo e un analogo approccio alle problematiche. È il concetto di empatia: una sintonia a tutti i livelli, fisico, psicologico, emotivo». Diceva la volpe al piccolo principe, nella favola di Antoine de Saint-Exupéry: «Se so che tu arriverai ogni pomeriggio alle 4, io dalle 3 in poi comincerò a essere felice». Una buona relazione si consolida nella costanza della presenza. Se inizia Gli amici da giovani, sono sempre dura di più meno Quello texano non è il primo studio a interrogarsi sul tema. Ricerche condotte f n dagli anni Novanta su studenti universitari hanno dimostrato che l’età più sensibile per la costruzione di amicizie durature, al di là della frequentazione successiva, è quella dell’ultimo biennio di scuola superiore (dai 16 ai 18 anni). * In base al modo con cui a˜ rontano il periodo della maturità scolastica, i ragazzi si dividono in piccoli gruppi, all’interno dei quali coltivano relazioni più intime, destinate a sopravvivere nel tempo: si è notato infatti che, dopo 5 anni, nonostante la distanza e i cambiamenti di ciascuno, i rapporti sono ancora vivi. Oggi le amicizie sembrano destinate a “scadere” presto. Un rapporto pubblicato 20 anni fa rivelò che ogni persona aveva in media 4 amici. Oggi, secondo il sondaggio di un’università americana, il numero si è dimezzato. * Un quarto degli intervistati confessa di non avere più rapporti di f ducia con nessuno. La fascia d’età più a rischio è quella dai 25 ai 35 anni, in cui ci si concentra su carriera e famiglia. * Nonostante il numero delle conoscenze si mantenga alto (ognuno di noi ne conterebbe circa 750), quasi sempre si tratta di relazioni superf ciali (tra colleghi di lavoro), di circostanza (tra genitori) oppure virtuali. È UN VERO AMICO? SÌ, SE… 1 Ti ricambia. L’amicizia è fondata sulla reciprocità, di impegno, affetto, interesse. Si può essere innamorati di qualcuno senza essere corrisposti, mentre un’amicizia unilaterale non può esistere. 2 3 Fa “manutenzione” del rapporto di amicizia. Ascoltando, condividendo, prestando attenzione ai bisogni dell’altro. 4 5 Ti capisce al volo. Un amico non fraintende mai. È in grado di leggere oltre le parole. Capisce ciò che l’altro pensa e prova dalle sue espressioni, dalla mimica, dai gesti. Ti vede in modo obiettivo. Il sociologo Alberoni afferma che «un amico condivide l’immagine che ho di me stesso». Né troppo adulatrice, né troppo critica. Non vuole quello che hai tu. Invece di ambire alle posizioni e alle idee dell’altro, l’amico condivide i suoi progetti e lo aiuta a realizzarli. Due amici perseguono obiettivi comuni, senza mettersi i bastoni tra le ruote. Cambia nel tempo «L’amicizia è un modo di vivere le relazioni a˜ ettive che evolve parallelamente alla crescita della persona» commenta la professoressa Antonietta Albanese, psicologa e docente di psicologia sociale all’università degli studi di Milano. «Nell’età evolutiva è un sentimento idealizzato e totalizzante, come l’amore. La scelta degli amici avviene in base al gruppo sociale di appartenenza (è il concetto di “identità sociale”)». «Nell’età matura, invece» continua Albanese «sancisce rapporti a lungo termine, consolidati da prove di f ducia reciproca reiterate nel tempo. La preferenza ricade sulle persone con cui si hanno “aÿ nità elettive”, cioè interessi comuni e stessi modi di agire e pensare». PERCHÉ FINISCE? «Il problema della lontananza e della mancanza di tempo è reale» sostiene Albanese. «Tuttavia, studi condotti nelle grandi città hanno mostrato che lunghe telefonate possano sopperire alle difficoltà logistiche degli incontri, contribuendo a mantenere accesa la fiamma dell’amicizia». ✔ Ci sono anche altri motivi. «La società contemporanea impone di essere individualisti e competitivi: atteggiamenti in contraddizione con i fondamenti dell’amicizia» prosegue l’esperta. «L’invidia in amore, la rivalità professionale o anche nel tessere rapporti sociali esclusivi allontanano in modo irreparabile». LEGAME Si basa sull’interazione, la complicità, il vivere insieme. Non c’è spazio per valutazioni e giudizi: gli amici non si danno i voti, ma si scambiano affetto e comprensione. FOLGORAZIONE, MA UNA RIVELAZIONE, FATTA DI INCONTRI E SCOPERTE Servizio di Roberta Camisasca. Con la consulenza della professoressa Antonietta Albanese, psicologa e docente di psicologia sociale all’università degli studi di Milano. viversaniebelli 69 genítorí e fíglí domande&risposte dottoressa Francesca Santarelli, psicologa clinica a Milano. a cura di Esmeralda Wezel Ho 41 anni e da nove mesi ho una bella storia con un uomo. Lui ha due figli che hanno sofferto per la separazione e non vogliono conoscermi. Non voglio imporre la mia presenza, ma non ci vorrebbe un po’ di polso? il libro ; Il mare di Amì Storia di una famiglia che cambia nel mare della vita Separazioni e divorzi sono in costante aumento: a farne le spese, anche bambini e ragazzi travolti da emozioni intense come paura, sensi di colpa, rabbia e tristezza che, spesso, non sanno come esprimere. Fresco di stampa, il libro è la prima favola pensata per i figli delle coppie che si separano. Adatto ai bambini dai 7 anni in su, racconta, con delicatezza e poesia, la storia di un giovane delfino e della sua famiglia. È un libro da leggere insieme ai propri figli, per guidarli a comprendere quello che sta accadendo senza perdere la fiducia e per farli sentire riconosciuti nei loro bisogni. Marina, via email C apisco che si senta esclusa e che soffra a sentirsi rifiutata, ma purtroppo è facile che ciò accada, almeno in una fase iniziale, quando la rabbia e i pregiudizi accecano i figli e non permettono loro di vederla per quella che è. Ai loro occhi lei è come una rivale che “ruba” il tempo e l’affetto del padre. Ci vuole pazienza e tempo per entrare a piccoli passi nella loro vita. Accetti che il suo uomo ha un passato alle spalle e i figli faranno sempre parte della sua vita, altrimenti rischiate di alimentare un conflitto che toglie serenità ed entusiasmo al vostro rapporto. La inviterei a stare un po’ nelle retrovie e a farsi conoscere senza imporsi. Nove mesi sono un periodo relativamente breve e le consiglio di aspettare un po’, in modo che si possa creare un equilibrio solido su cui costruire una vita insieme. È vero, però, che il suo compagno non può essere sempre tollerante e dare ragione ai figli per evitare scontri, perché questo non li aiuta a crescere e a scontrarsi con i limiti. Autori: Ilaria Marchetti e Costanza Duina Editore: Morellini Collana: Capire con il cuore Pagine: 128 euro 12,90 MAI NASCONDERE AI BIMBI LE REALTÀ DELLA VITA dottoressa Alessandra Varotto, psicologa dell’età evolutiva ad Abano Terme (Pd). Mio figlio di 4 anni odia mettere le cinture e si agita tutte le volte che sale in macchina. Non vuole stare seduto sul seggiolino e ogni mio tentativo per dissuaderlo dal protestare è puntualmente fallimentare… Paola, via email L’atteggiamento di suo figlio potrebbe sottendere tante cose: un espediente per attirare l’attenzione, una provocazione o più semplicemente la protesta per i compiti che potrebbe comportare mettersi in viaggio. È bene cercare di fare in modo che il bimbo stia bene fisicamente e quindi mantenere una buona aerazione a bordo, accertarsi che vi sia lo spazio adeguato per muovere braccia e gambe, e garantire fermate utili per ristorarsi. Se è caldo, è probabile che aumenti lo stato di frustrazione del bimbo che non riuscirà a prendere sonno. Provi a cantare con lui delle canzoncine e, visto che è grandicello, anche a cimentarsi in semplici scioglilingua. Infine, condividere la descrizione del paesaggio che si vede dal finestrino potrebbe essere un espediente per sopravvivere a un tragitto in macchina. 70 viversaniebelli dottoressa Federica Mormando, psichiatra e psicoterapeuta a Milano. Purtroppo a una compagna di classe di mia figlia, 6 anni, è morta la sorellina più piccola, per un incidente in auto. Come posso spiegarle questa cosa? Marcella, via email Non possiamo e non va neppure bene nascondere le realtà della vita ai bambini. Le dica che succede di rado, ma anche i bambini piccoli possono morire, e che è stato un incidente. Per questo bisogna essere prudenti, e guardare bene prima di attraversare una strada e non farlo se si vedono arrivare macchine o moto, aspettare che le strade siano libere, e imparare a guidare bene. Comunque le domande sulla morte vengono poste lo stesso, anche senza che ci sia stato un incidente. La più frequente è: ma anche tu puoi morire? Risposta: no, sto bene, ma tu te la sapresti cavare di sicuro. E poi chi ti vuole bene resta sempre dentro di te, nella tua memoria. Insomma, inutile edulcorare troppo. Si potrebbe anche dire che la piccola è andata in cielo. Se si crede, si può parlare dell’anima: è un’idea consolatoria e dà speranza contro l’inconcepibile fine di tutto. Ai bambini, come per millenni alle persone adulte. ? Scrivete a Viversani e Belli Domande&risposte genitori e figli, corso di Porta Nuova 3/A, 20121 Milano, oppure email posta@ viversanibelli.com vivere con gusto all’interno ❱ 73 Panatura che passione 76 Legumi: cheap & chic 78 Dolcezze alla moda... 80 Il menu della buona notte sale Se è troppo, accelera l’invecchiamento nei giovani “paffuti” Per la prima volta, uno studio è andato a indagare su un possibile legame tra il sovrappeso, l’eccessivo consumo di sale e l’invecchiamento. Così, gli scienziati della Georgia Regents university di Augusta (Usa) hanno scoperto che i cibi molto salati fanno rapidamente invecchiare le cellule degli adolescenti oversize. La presenza di quantità elevate di sale nell’organismo, associate ad alti livelli di grasso, porta a un accorciamento dei telomeri (le strutture dei cromosomi responsabili dell’invecchiamento). Fondamentale, allora, ridurre il consumo di sale in famiglia. F R U T TA Continuerà a essere solo il 12% dei succhi industriali La Commissione Politiche dell’Unione europea della Camera ha bocciato un emendamento alla legge europea del 2013 che avrebbe portato a una maggiore percentuale di frutta nei succhi e nelle bevande analcoliche: dal 12% al 20%. Un’occasione persa per la salute dei nostri figli e per l’economia dell’Italia, da sempre produttrice di frutta. viversanieebelli 71 Ravioli con taccole e pancetta Filetti di sogliola nei pomodori 70 ricette facili ed economiche Primi vegetariani: ✓ cannelloni con ricotta ✓ minestra di primavera ✓ gnocchi al verde ✓ scarcedda pugliese ✓ fiore di pan di Spagna X70xricefacitteli ed economiche in cucina Dolci per festeggiare: al mascarpone ✓ semifreddo al cocco e Amaretto 1,20 D.L.D.L. Post. Post. in Abb. in Abb. - Sped. - Sped. SpaSpa Italiane Italiane - Poste - Poste - Mensile - Mensile o 2014 Febbrai2014 1, LO/MI Anno 13 - N. 42 Aprile 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 353/2003 (conv. In Legge € 0 9 771721 25500 40004 Uova "mimosa" con puntarelle Fiori di lonza con asparagi PASQUA I SAPORI DELLA TRADIZIONE ... ... I COLORI DELLA PRIMAVERA 13/03/14 17:12 cucina proposte sfiziose panatura che passione Una crosticina croccante che fa impazzire tutti. Si presenta in varie declinazioni, dalla classica alle più fantasiose con spezie e aromi INGREDIENTI per 4 persone CALORIE 287 • CARBOIDRATI 29 g • PROTEINE 16 g • GRASSI 12 g • FIBRE 2 g 2 melanzane 20 g di spezie in polvere (curcuma, cardamomo, curry) 5 g di bacche di cardamomo 2 uova 100 g di pangrattato 300 ml di olio di semi di arachide sale Melanzane ALL’INDIANA PR E PA R A Z I O N E media ◗ Lavare e asciugare le melanzane; privarle del picciolo e tagliarle a fette nel senso della lunghezza. Disporle in uno scolapasta, spolverizzarle con il sale e lasciarle riposare circa 20 minuti, in modo che perdano l’acqua di vegetazione. Pestare i semi di cardamomo in un mortaio, per sbriciolarli. Mescolarli in un piatto con le spezie e il pangrattato. ◗ Sciacquare le fette di melanzane, asciugarle, tamponandole con carta da cucina. Passarle, una alla volta, prima nelle uova, poi nella panatura speziata, rivestendole bene. Friggerle 5 minuti per lato nell’olio caldo. Sgocciolarle e servirle, a piacere, con yogurt bianco a parte. 20 minuti RIPOSO 2 ORE * Il fritto perfetto Usare l’olio di semi di arachide o l’extravergine d’oliva, più resistenti al calore. La temperatura deve essere di circa 170°C. Per verificarla, immergervi un pezzetto di pane: è giusta se questo sfrigola. Per un fritto dorato e croccante, cuocere pochi cibi alla volta. viversanie&belli 73 73 viversaniebelli cucina proposte sfiziose Lonza CON LE NOCI INGREDIENTI per 4 persone CALORIE 382 • CARBOIDRATI 20 g • PROTEINE 26 g • GRASSI 22 g • FIBRE 1 g 4 fettine di lonza, 100 g di pangrattato, 40 g di gherigli di noce (o di nocciole sgusciate), 20 g di cornflakes, 1 uovo, 100 ml di olio extravergine d’oliva, sale, pepe 20 minuti PR E PA R A Z I O N E facile ◗ Tritare i gherigli di noce (o le nocciole), sbriciolare i cornflakes e riunirli in un piatto con il pangrattato, mescolando. Sbattere l’uovo in un altro piatto; per una preparazione più saporita, aggiungere scorza di limone grattugiata e prezzemolo tritato. ◗ Passare le fettine di carne, una alla volta, prima nell’uovo, poi nel pangrattato, rivestendole uniformemente. Scaldare l’olio in una padella, cuocervi le fettine di carne 3 minuti per lato. Sgocciolarle su carta da cucina; salarle e peparle. Asparagi A BASTONCINI INGREDIENTI per 4 persone CALORIE 234 • CARBOIDRATI 16 g • PROTEINE 7 g • GRASSI 16 g • FIBRE 3 g 500 g di asparagi, 30 g di gherigli di noce, 1 uovo, 100 g di pangrattato, 200 ml di olio di semi di arachide, sale, pepe PR E PA R A Z I O N E facile ◗ Lavare e pulire gli asparagi. Lessarli 10 minuti in una pentola di acqua bollente salata, scolarli e allargarli su un telo da cucina ad asciugare. Tritare i gherigli di noce. Mescolarli con il pangrattato in un piatto; in un altro, sgusciare e sbattere l’uovo. ◗ Passare gli asparagi prima nell’uovo sbattuto e, poi, nel pangrattato. Friggerli 3 minuti in una padella con l’olio di semi di arachide caldo, finché saranno ben dorati. Sgocciolarli sulla carta da cucina, salarli e peparli. Servirli, a piacere, con uova alla coque. 74 viversanie&belli 30 minuti im e il sugger più leggeri se cotti in forno, senza condimenti nto INGREDIENTI per 6 persone CALORIE 346 • CARBOIDRATI 26 g • PROTEINE 31 g • GRASSI 13 g • FIBRE 2 g 6 fettine di petto di pollo, 6 fettine di prosciutto cotto, 6 fettine di formaggio, tipo scamorza o sottilette, 100 g di farina, 100 g di pangrattato, 1 uovo, 10 g di funghi secchi misti, 100 ml di olio di semi di arachide, sale, pepe 30 minuti PR E PA R A Z I O N E media ◗ Mettere le fettine di carne tra due fogli di carta inumiditi e appiattirle con un batticarne. Suddividere prosciutto e formaggio sulle fettine di carne, lasciando i bordi liberi. Ripiegarle a metà. Sbattere l’uovo in un piatto fondo. Versare il pangrattato e la farina in due piatti diversi. Tritare i funghi secchi e mescolarli al pangrattato. ◗ Passare i cordon bleu nella farina, poi nell’uovo, infine nel miscuglio di pangrattato. Cuocerli nell’olio caldo 5 minuti per lato, sgocciolarli, salarli e peparli. Servire. Cordon bleu AI FUNGHI Camembert CON PEPITE DI RIBES INGREDIENTI per 4-6 persone CALORIE 344 • CARBOIDRATI 30 g • PROTEINE 14 g • GRASSI 19 g • FIBRE 1 g 250 g di formaggio tipo camembert, 1 uovo, 100 g di farina, 100 g di pangrattato, 10 g di ribes essiccati, 40 g di confettura di ribes, 150 ml di olio di semi di arachide, pepe in grani 20 minuti PR E PA R A Z I O N E facile ◗ In una ciotola, mescolare il pangrattato con i ribes essiccati e una macinata di pepe. Sbattere l’uovo in un piatto fondo e versare la farina in un altro piatto. ◗ Tagliare il formaggio a spicchietti. Passare ciascuno di questi prima nella farina, poi nell’uovo e, infine, nel miscuglio di pangrattato, rivestendoli bene. Ripetere l’operazione un’altra volta, in modo che la panatura regga durante la cottura. Friggere 2 minuti gli spicchietti nell’olio ben caldo. Accompagnarli con la confettura e, a piacere, songino e gherigli di noce. Servizio di Susanna Sforza. viversanie&belli 75 saperne di più i m u g e l & alimentazione CHEAP U na veste insolita, molto lontana da quell’immagine di cibo povero e poco allettante che ceci, lenticchie & Co. si sono portati dietro per decenni. Ora rivelano il loro lato glamour: gli chef li adorano, i gourmet ne vanno pazzi, i nutrizionisti li promuovono e gli esperti di Slow Food li celebrano in una guida. Ognuno ha le sue buone ragioni, vediamo quali. Per lo chef g u s tosi e ve r s a tili Se dici legumi pensi ai classici piatti italiani, come pasta e fagioli, zuppa di fave e cicoria o spezzatino con piselli. Eppure, questi alimenti hanno un posto privilegiato anche nelle cucine etniche: dalle tortillas di mais con i fagioli del Centro America al riso e soia della cucina orientale, per f nire con miglio e piselli, o ceci e verdure del Nord Africa. * Gli chef più creativi li propongono sempre più spesso, in abbinamenti raÿ nati, con i crostacei o con il pesce. La cucina vegetariana, poi, ha ideato tante ricette invitanti, che sposano i legumi alle verdure, come la crema di fave proposta con le erbe aromatiche. * I legumi hanno un potenziale pressoché illimitato in cucina: sono perfetti per zuppe, vellutate e minestroni, ma anche per arricchire insalate miste o piatti di verdure crude o cotte, come pomodori o spinaci. Il trucco da copiare I legumi secchi sono lunghi da preparare? Per fare in fretta, basta usare la pentola a pressione: così il tempo di cottura si dimezza, senza che il sapore e il valore nutritivo dei legumi ne risentano. 76 viversaniebelli CHIC Ne hanno fatta di strada: da simbolo di povertà sono diventati un cibo irrinunciabile, modaiolo ma anche sano. Un successo del tutto meritato Per il nutrizionista Per il foodie Più magri, con un girovita più sottile, valori minimi della pressione più bassa: gli studi condotti sui cittadini americani che consumano regolarmente legumi li disegnano come persone più in forma rispetto ai loro coetanei che snobbano fagioli & company. Una scoperta che non ha stupito i nutrizionisti, i quali da decenni illustrano i loro benef ci: tante proteine, molte f bre, pochi grassi e un buon corredo di minerali, vitamine e carboidrati. * Di recente è stato sottolineato un altro importante plus: il basso indice glicemico. Rilasciando il glucosio in modo lento, aumentano il senso di sazietà. Un altro modo, indiretto, per aiutarci a stare in linea. In Italia c’è una straordinaria varietà di legumi, coltivati in piccole realtà territoriali; spesso non si trovano al supermercato, ma sono presenti nelle tradizioni gastronomiche locali. * Come le cicerchie, un legume tipico dell’Italia centrale, che sta tornando in auge nelle cucine d’élite, sempre a caccia di piatti dimenticati. Molto apprezzate sono le minestre e le zuppe, dove le cicerchie si accompagnano a carote, cipolle, sedano e altre verdure di stagione, condite con olio extravergine d’oliva e piante aromatiche. * Anche i lupini sono tornati di moda, proteici e ottimi per ricavare una farina priva di glutine, sono un alimento pregiato, anche per i celiaci, e uno stuzzicante street food. Il trucco da copiare Il trucco da copiare s a lu ta ri e i n li n ea Per evitare la fermentazione intestinale che spesso si accompagna al loro consumo, basta frullarli o passarli. Vanno consumati da soli e non abbinati ai cereali se si è sensibili a questo fastidio. s tuz zic a n ti e so rp re n d e n ti Si possono cuocere con erbe e spezie, come timo, cipolla, cumino, finocchio, zenzero o scalogno. Arricchiscono di sapore i legumi, rendendoli più aromatici, e ne facilitano anche la digestione. PER RIDURRE I LORO FASTIDIOSI EFFETTI BASTA FRULLARLI O PASSARLI AL MIXER * Per gustarli in ogni stagione è giocoforza acquistare anche quelli conservati: ossia secchi, surgelati o in scatola. I legumi “basic” sono quelli secchi: si conservano a lungo e vanno lasciati in ammollo almeno 6-8 ore prima di cuocerli. Ma se non c’è tempo, si può sempre optare per quelli surgelati o in scatola, già cotti e pronti da usare. Per una cucina sana, gustosa ma soprattutto veloce si possono scegliere i legumi di “nuova generazione”: non richiedono ammollo, cuociono in 10 minuti e possono essere usati in tanti modi, per primi piatti, zuppe, insalate fredde e contorni. Per il vegetariano nutrienti e versatili Da “carne dei poveri” a “carne dei vegetariani e vegani”: è questa la trasformazione che ha accompagnato i legumi negli ultimi anni. * Fagioli, ceci, lenticchie e piselli sono una buona fonte di proteine e, abbinate a quelle dei cereali (come pasta e fagioli, orzo e lenticchie, o riso e piselli), raggiungono la stessa dignità di quelle contenute nelle carni, ma non hanno colesterolo e sono quasi senza grassi. In più, forniscono f bre e minerali. Il trucco da copiare Per ottenere il giusto mix di proteine, occorre fare attenzione alle dosi: quelle dei legumi devono essere il doppio di quelle fornite dai cereali. Per facilitare l’assorbimento dei minerali (a partire dal ferro) è bene aggiungere al pasto un alimento ricco di vitamina C, come un kiwi, o anche spremendo del succo di limone nell’acqua di ammollo dei legumi. Per l’ecologista naturali e amici dell’ambiente In chiave ambientale, nel match tra alimenti di origine animale e vegetale non c’è storia: i secondi vincono su tutti i fronti. Confrontando la carne con i legumi, questi ultimi hanno la meglio, perché richiedono meno acqua ed energia. Per produrre 1 kg di carne bovina occorrono 15.500 litri di acqua; per lo stesso quantitativo di legumi ne bastano da 200 a 400 litri, sottolinea Slow Food. I legumi sono coltivazioni sostenibili e sono * campioni di biodiversità. Prendiamo le lenticchie: in Italia ci sono tantissime varietà, spesso tipiche e caratteristiche. Tra le più famose, quelle piccole di Castelluccio di Norcia e quelle abruzzesi del Fucino. Slow Food ha “caricato” sulla sua Arca del Gusto, tra i prodotti da tutelare, le lenticchie di Altamura, di Ventotene, di Racino, di Oriano, di Mormanno. Il trucco da copiare Per una spesa sostenibile vanno scelti i legumi “made in Italy”. Sono di alta qualità, non devono affrontare lunghi viaggi (come quelli importati da Cina, Canada o Turchia) e offrono tutta una gamma di sapori, colori, forme, calibri che rappresentano e tutelano la biodiversità del nostro Paese. per l’acquisto Importante è alternare le varietà; tra quelli al naturale è meglio optare per quelli già decorticati o sulle lenticchie piccole, che hanno la buccia sottile, così si riduce al minimo il rischio di meteorismo o di cattiva digestione. Servizio di Manuela Soressi. Con la consulenza di Slow Food. alimentazione tendenze Come i grandi stilisti, anche i pasticceri più raffinati creano collezioni che vanno a ruba .. AL . LA MODA 78 viversaniebelli IL DOLCE HA UN V M ai pensato di raccontare la storia recente attraverso l’avvicendarsi delle mode nel mondo della pasticceria? Si può iniziare con gli Anni 70, quando un pranzo non poteva non terminare con un sontuoso prof teroles. Pochi anni dopo compaiono le bavaresi e i frutti esotici, dal kiwi al cocco. Gli Anni 90 si riconoscono per le crêpe dolci, mentre il nuovo millennio ha portato la febbre del cioccolato e, poi, l’invasione di macarons e cupcakes. Ecco, allora, le anticipazioni della stagione. L’hanno definita «Franken-pastry»: è la “pasticceria ibrida” la tendenza del momento, quella che crea dolci per soddisfare il desiderio di novità dei golosi di tutto il mondo. Da New York a Parigi, da Londra a Dubai è un fiorire di dessert che promettono nuove esperienze gustative. Il capostipite è il cronut, il must del momento a Manhattan, protagonista di una febbre collettiva da accaparramento. Inventato dallo chef Dominique Ansel lo scorso maggio e inserito dal Time tra le 25 invenzioni più importanti del 2013, il cronut ha la caratteristica pasta del croissant e la forma a ciambella del donut. Da qui il nome, che è un marchio registrato, come la ricetta. Realizzare un cronut richiede fino a tre giorni, tra preparazione della pasta, frittura e farcitura con zucchero, crema o glassa. La scelta è molto ampia e ogni mese Ansel propone un gusto esclusivo a tiratura limitata. * * ❱ Sempre a Parigi, sono richiestissimi gli éclairs, una sorta di bigné allungati, farciti alla crema e ricoperti di glassa. Un classico che, nelle mani di pasticcieri e stilisti, è diventato una dolce materia prima tutta da reinventare giocando con le consistenze, i colori e i sapori. Fauchon, uno dei templi parigini della gourmandise, produce anche serie legate ad avvenimenti speciali, come quelle per gli 80 anni di Lacoste decorate con il celebre coccodrillo, o l’éclair con il volto del presidente Kennedy “sfornato” per l’anniversario della sua morte. Nel giro di pochi anni, sotto la Tour Eiffel sono sorte decine di laboratori di pasticceria specializzati nel preparare infinite varianti di questo dolcetto. * * MONTEBIANCO Si trasforma in finger food * I giapponesi ne vanno pazzi, tanto da considerarlo un dolce nazionale, arrivato da loro nel secondo dopoguerra. In una sessantina di anni è diventato un grande classico che attira frotte di golosi nelle pasticcerie monoprodotto dedicate solo a questa ricetta. Di recente, è tornato così di moda che la Pepsi ha lanciato una bibita che ne richiama il sapore, chiamata “Montblanc”. Il revival ha contagiato pure la Francia, la patria di questa meraviglia della pasticceria che coniuga meringa, crema chantilly e una “montagna” di purea di marroni. Alcuni grand chef patissier parigini l’hanno riproposto in versione mignon, o finger food, mentre la scicchissima Maison Angelina (la sala da tè centenaria, famosa per il montblanc più buono di Parigi) lo propone da poco anche nella lussuriosa versione al cioccolato. * A UN VALORE SIMBOLICO MOLTO POTENTE ❱ Se adesso le colorate e dolcissime ciambelle americane sono famose in tutto il mondo è merito soprattutto dei cartoon in cui Homer Simpson, da bravo yankee, ne consuma quantitativi smodati. Dalla tv, i donuts sono arrivati nei bar di stazioni e autostrade e, infine, nei fast-food che hanno voluto proporre una colazione italo-americana, con cappuccino e bagel. Ora sono i cake e i food designer che stanno reinterpretando queste ciambelle proprio sfruttando le potenzialità del loro lato pop, fumettistico, esagerato. Giocano con consistenze, abbinamenti di colori e ingredienti insoliti per offrire un’esperienza di gusto nuova e sviluppata all’insegna della contaminazione tra dolce e salato. ❱ ❱ ❱ CRONUT Il croissant con il buco DONUTS Classici, anzi pop ECLAIRS Il gadget più cool BIANCOMANGIARE Il dessert più profumato Chiamato così per il colore candido dei suoi ingredienti (latte, mandorle, riso, zucchero, acqua di rose), il biancomangiare è una ricetta di probabile origine araba, che arriva in Europa tramite la Spagna. Molto apprezzata nei banchetti nobiliari del Medioevo e del Rinascimento, figura nel sontuoso e raffinatissimo menu delle nozze tra Maria de’ Medici ed Enrico IV di Francia. La ricetta attuale nasce in Francia tra Settecento e Ottocento, creata da Antonin Carême. L’inventore della cucina moderna trasforma questa preparazione (che in origine poteva anche essere salata) in un delizioso dolce profumato al maraschino, al rum, alla vaniglia o al cedro. Ora è stato riportato in auge da alcuni chef stellati, affascinati dalla sua potenza olfattiva. * da leggere Un dolce viaggio nella storia Il dolce. Il piacere del gusto nella storia Ettore Franca, Alfredo Taracchini Antonaros Aboca Edizioni - Euro 19,50 Da sapore sconosciuto a simbolo universale Il dolce unisce culture e religioni; così, conoscere la sua storia nei millenni significa andare alla scoperta del gusto, ma anche del nostro modo di vivere. Ricco di aneddoti e informazioni, il libro conduce il lettore nei campi della nutrizione, dell’economia e del costume. Servizio di Manuela Soressi. Con la consulenza di Alfredo Taracchini Antonaros, scrittore e studioso del cibo. viversaniebelli 79 alimentazione curarsi a tavola buona no IL MENU DELLA E siste uno stretto legame tra alimentazione e qualità del riposo notturno. Secondo recenti studi, infatti, chi predilige una dieta sana e uno stile di vita ordinato, raramente soffre di insonnia, se non per cause specifiche. A trarre beneficio da una dieta ricca di cibi che favoriscono una notte serena, potrebbero essere soprattutto le donne, le più soggette a disturbi del sonno e a squilibri dovuti alla carenza di nutrienti che favoriscono il buon riposo. s Una cena extralarge pesa sul sonno: lo dicono tutti e nessuno ci pensa, così molti dormono male. I consigli light L’importanza di una dieta adeguata Per dormire bene, svegliarsi riposati e affrontare al meglio una giornata densa di impegni, allontanando stress e stanchezza, è fondamentale saper scegliere i cibi giusti al momento giusto. * Sì perché, nonostante tutti sappiano che una cena ricca e abbondante disturbi il riposo notturno, in caso di insonnia la questione LE ERBE c he d iste ndono della dieta è spesso sottovalutata. * Gli esperti, però, sono d’accordo: alimentazione, sonno e attività fisica hanno un impatto sull’organismo e giocano un ruolo fondamentale per il benessere psicofisico, influiscono su pensieri, azioni e qualità della vita. Per contrastare l’insonnia e placare nervosismo e agitazione, la dieta prevede alcuni infusi da sorseggiare 2-3 volte al giorno e alla sera prima di dormire. Biancospino e tiglio hanno proprietà calmanti; mentre la melissa rilassa, contrasta le somatizzazioni ed è ottima associata alla passiflora. In alternativa, sì all’escolzia: è molto efficace contro l’insonnia e si può sostituire o alternare con un infuso a base di valeriana e camomilla. IL 20% DELLE CALORIE AL MATTINO, IL 40 A PRANZO, IL 5 A M I ritmi d el riposo LA SCIENZA CONFERMA Recenti studi sulle abitudini alimentari e sul riposo, condotti da un gruppo di ricercatori della Pennsylvania university (Usa) su oltre 4.500 persone, hanno permesso di scoprire che raddoppiare l’introito di selenio riduce del 20% il rischio di addormentarsi con fatica. Aumentare l’introduzione di calcio, invece, riduce la comparsa di disturbi del sonno e di sonnolenza diurna, rispettivamente, del 17 e del 19%. Raddoppiare l’assunzione di potassio, poi, limita la sonnolenza del 30%. Infine, carboidrati a lento rilascio di zuccheri e alcune sostanze (acido butanoico, dodecanoico e vitamina D) limitano il rischio di risvegli notturni. * * 80 viversaniebelli Durante il riposo notturno, il corpo produce ormoni importanti per lo sviluppo, il funzionamento e il benessere di tutto l’organismo, come la melatonina, il Gh (l’ormone della crescita), la grelina (responsabile dello stimolo della fame) e la leptina (che induce il senso di sazietà). Allo stesso tempo, si abbassano i livelli degli ormoni dello stress. Il sonno è favorito da melatonina e serotonina, mentre è molto penalizzato dagli ormoni dello stress (cortisolo, adrenalina, noradrenalina e dopamina). Tutti questi mediatori sono prodotti dall’organismo in base ai ritmi circadiani, ovvero in differenti ore del giorno e secondo i tempi scanditi dalla cosiddetta cronobiologia. * * s na notte MENO GRASSI più ve rd u ra La dieta contro l’insonnia prevede tanti liquidi, iniziando dall’acqua, vitamine, minerali, fibre e proteine magre. A cena va ridotto drasticamente l’apporto di grassi saturi e di zuccheri. Occorre puntare innanzitutto su frutta e verdura, al naturale o in forma di spremute, centrifugati e succhi biologici. Via libera, poi, alle proteine magre del pesce e delle carni bianche. No, invece, ad alcuni alimenti che appesantiscono la digestione come i formaggi, gli insaccati e, ancora, le fritture e le pietanze molto elaborate o troppo cotte. Tra gli alimenti da evitare, soprattutto alla sera, ci sono anche gli alcolici e le sostanze eccitanti contenenti caffeina e teina. * * , IL 5 A MERENDA E IL 35 A CENA s Che cosa non può mancare La dieta punta sui cibi ricchi di sostanze che favoriscono il riposo. * In particolare, gli ormoni del sonno (serotonina e melatonina) necessitano di un apporto adeguato di triptofano, un aminoacido essenziale che funge da precursore ormonale ed è contenuto nella maggior parte degli alimenti di origine animale come carne, pesce e uova. * Servono anche le vitamine B1 e B6, che intervengono nella produzione degli ormoni, e i minerali, come selenio e potassio, ma anche calcio e magnesio, la cui carenza si manifesta con disturbi del sonno. * Infine, sì ai carboidrati complessi come cereali integrali e legumi perché stimolano l’insulina, favorendo la disponibilità del triptofano. * Le noci brasiliane, ricche di selenio e potassio, potrebbero essere un valido aiuto, così come il latte, che fornisce calcio e vitamina D. viversaniebelli 81 curarsi a tavola La cena: leggera, ma nutriente È soprattutto il pasto serale a incidere sulla qualità del sonno. La cena, infatti, rappresenta uno dei due pasti principali della giornata, ma la sua importanza nutrizionale non dovrebbe mai superare quella del pranzo. * Inoltre, è fondamentale sedersi a tavola circa tre ore prima di andare a letto, puntando su un menu digeribile, ma anche nutriente e U N A G I O R N ATA TIPO s alimentazione ben bilanciato. Insomma, sì a un pasto leggero, ma attenzione a non commettere l’errore opposto: la fame provocata dall’abbassamento dei livelli di zuccheri nel sangue rappresenta una potenziale causa per l’insonnia. * Infine, andrebbero evitati i carboidrati ad alto indice glicemico, come pasta, pizza, dolci lievitati e pane bianco. Niente caffè dopo le 14 Chi ha un rapporto difficile con il sonno dovrebbe ridurre alcol, caffeina e teina o, ancora, gli integratori neurostimolanti come gli omega 3. Queste sostanze andrebbero ridotte e comunque evitate dopo le 17 circa, per lasciare trascorrere almeno sei ore prima di dormire. Stop al caffè, invece, fin dalle 14. LE ERBE RILASSANTI POSSONO ESSERE USATE ANCHE PER INSAPORIRE I PIATTI Le indicazioni da seguire s Bere almeno due litri e mezzo di liquidi al giorno tra acqua, tè verde deteinato e tisane rilassanti. * Al risveglio, sì al tè allo zenzero dalle proprietà depurative, rivitalizzanti e antifatica. * Evitare, dopo le ore 14, sostanze stimolanti come caffè, alcolici e cioccolato, ma anche integratori energizzanti come i grassi omega 3. Tutti prodotti che, stimolando le funzioni cerebrali, potrebbero disturbare il sonno. 82 viversaniebelli * Preferire un menu digeribile e nutriente evitando, soprattutto a cena, prodotti a base di farine raffinate come pasta, pane, pizza e dolci. * Via libera ai metodi di cottura adeguati (al forno, al vapore, al cartoccio) e agli alimenti freschi, nutrienti e digeribili come pesce, carne magra e verdure (tranne quelle meno tollerate come i peperoni). * Sì alla frutta, ma lontano dai pasti, per non affaticare la digestione. Al risveglio: acqua tiepida con zenzero e limone. Colazione: cappuccino; brioche oppure torta da forno. Spuntino: succo di frutta al naturale oppure un frutto o una macedonia. Pranzo: pasta ai broccoli; scaloppina di petto di pollo; carciofi. Merenda: frullato con latte e banana; qualche noce brasiliana. Cena: pesce al cartoccio; insalata con farro lessato, noci brasiliane, olive, pomodorini e valeriana con olio, sale, prezzemolo tritato e aceto a piacere; finocchi lessati e gratinati al forno con spezie, aromi, una presa di semi di sesamo e un filo di olio extravergine. Prima di dormire: una tisana rilassante o un bicchiere di latte parzialmente scremato con miele d’api a piacere. La prima colazione Caffè, tè o tisana; 2 fette biscottate * integrali con burro e miele di api. Tè verde oppure tisana o caffè d’orzo; * toast con prosciutto e formaggio. Tè verde oppure tisana o caffè; * omelette; pane integrale, un frutto. Tè verde oppure tisana o caffè d’orzo; * macedonia di stagione con succo di limone o arancia e noci brasiliane. Tè verde o tisana o caffè; yogurt bianco * servito con frutta e cereali. Gli spu ntini Tè verde o tisana; frullato con latte * di mandorle e frutta fresca. Tè verde o tisana; yogurt bianco * con 1 kiwi e qualche noce a pezzetti. verde o tisana; un frutto di stagione. * Tè Tè al limone; centrifugato di mela * e carota; qualche noce brasiliana. Tè verde o tisana; frullato con latte * e banana. I me nu d ei pa sti Risotto con asparagi o zucchine; tagliata * di manzo con aglio e rosmarino; insalata mista di stagione. con patate al forno; insalata mista. * Pollo Couscous con verdure di stagione; * insalata di rucola; radicchio alla griglia. Manzo oppure pollo o tacchino al * rosmarino; insalata verde; bietola o cicoria o scarola stufata. Trancio di salmone selvatico al forno con patate ed erbe aromatiche; finocchi cotti o crudi; verdure grigliate con zucchine, melanzane e radicchio. * Servizio di Roberta Leggiero. Con la consulenza della dottoressa Ada Ciavardini, medico nutrizionista a Fiuggi (Fr). SENO ANTIAGE UNA TAGLIA IN PIÙ SENZA PROTESI LIFTING DINAMICO, ELETTROPEEL, FILLER PER GLI OCCHI MODA CELLULITE VOGLIA DI VACANZA PROGRAMMA FORZA 4 A SOLI € 2,20 - 4 kg se in u n meLA DIETA DEL PIATTO UNICO CON LE RICETTE DI BENEDETTA PARODI ANCHE IN VERSIONE POCKET € 1,50 SILHOUETTE ILHOUETTE TE IN EDICOLA IL NUOVO NUMERO DONNA te loconsigliamo a cura di Letizia Sof a Comolo , o s r e v i d e r p m e s sempre goloso s Lo yogurt è un alimento salutare, sfizioso e molto versatile in cucina. Apprezzato da secoli, oggi si trova in tante varianti, per soddisfare ogni preferenza B I O L O G I CO B I A N CO La Latteria Vipiteno è stata tra le prime aziende a riconoscere l’importanza dell’alimentazione biologica. Fedele alla filosofia della naturalità e dell’ecosviluppo, ora propone il nuovo yogurt biologico Vipiteno in vasetto di vetro, il materiale amico dell’ambiente. Fresco e cremoso, è disponibile in quattro gusti: bianco intero, limone, fragola e mirtillo nero. % 100 ico log bio 84 viversaniebelli CO N L A F R U T TA E SENZ A GR ASSI Fruyo è la linea di yogurt greco alla frutta di Fage. L’inconfondibile consistenza vellutata è merito dell’antico processo di colatura del latte: ne servono ben 4 litri per ottenere un chilo di yogurt. Per questo è anche più ricco di proteine, mentre è privo di grassi (0%) e di conservanti. Disponibile in tanti gusti (barattolino da 170 g, € 1,70). D I G E R I B I LE E LEG G E R O Finalmente uno yogurt adatto anche a chi ha problemi di intolleranze. Bella Vita Free di Latteria Merano è la nuova linea di prodotti leggeri, senza glutine e senza lattosio. Goloso e ricco di gusto, è preparato solo con il latte dell’Alto Adige. Disponibile anche bianco (confezione 2 x 125 g, € 1,15). VEGETALE SENZA COLESTEROLO Yofu Mirtillo di Alpro è lo yogurt di origine vegetale che unisce la fresca bontà della frutta al benefico effetto della soia, priva di colesterolo e ricca di proteine di alta qualità. La frutta fresca a pezzettini si unisce alla morbida e cremosa consistenza dello yogurt. Privo di latte vaccino, assicura comunque una quota di calcio e fornisce solo 125 calorie (in confezione da 2 x 125 g, € 2,14). N UTR IENTE CO N I PI S TACCH I Lo Yogurt Biologico Magro al Pistacchio è la novità di Fattorie Scaldasole. Dal gusto goloso e intenso, ha una deliziosa cremosità naturale. Le materie prime sono tutte rigorosamente biologiche e prive di glutine. Il tappo salvafreschezza ne permette il consumo in diversi momenti (vasetto da 250 g, € 1,99). ideale dal primo al dolce Conosciuto e consumato da tempo dai popoli dell’area mediterranea, ma anche dalle tribù nomadi del centro Europa e dell’Asia, lo yogurt è un vero trasformista in cucina. Allungato con acqua e insaporito con un pizzico di sale diventa una bevanda fresca, tipica turca. Con aglio e cetrioli diventa la golosa salsa greca, perfetta per l’antipasto o con la carne. Tanti anche gli usi dolci: con i cereali e il miele; con la frutta, in macedonia o frullato; come ingrediente di gelati e torte. vivere insieme all’interno 86 Perché non mi chiede di sposarlo? 88 Asilo nido: sì o no? 90 Un gruzzoletto per quando sarà grande 92 Mi serve un “lavoretto” 94 La garanzia deve essere rispettata! PA R T O Gli Usa bocciano quello in acqua ❱ C’è chi lo definisce il modo più dolce e naturale per venire al mondo, ma il parto in acqua può nascondere molti pericoli. Secondo l’American academy of paediatrics e l’American college of obstetricians and gynaecologists, autori di nuove linee guida che parlano chiaro: non c’è nessuna prova che ci siano benefici per la madre e per il bimbo e può essere dannoso (emorragie o annegamenti). Fb & Co. C ambiare foto del prof ilo cela un disagio Chi ha un profilo su Facebook lo sa: di fianco al proprio nome si può mettere una foto di se stessi o di qualcosa che ci identifica come biglietto da visita per chi chiede l’amicizia. Proprio la pratica di cambiare questa immagine finisce sotto accusa: se si sostituisce 50 volte in un mese può essere segnale di un disagio. In particolare, spiegano gli esperti dell’Esc team, un gruppo di studio milanese che si occupa di web dipendenza, dietro questa abitudine si può celare l’espressione di una ricerca non sempre positiva di identità. E la lista dei pericoli che corrono in rete si allunga. viversani&belli 85 psicologia società coppia coppia È l’uomo giusto per noi, fedele, innamorato, generoso. Peccato che di matrimonio non voglia neppure sentir parlare D ice che è presto. Che non si sente pronto. Che non vede la necessità di diventare un marito, dato che nel ruolo di fidanzato si sente perfettamente a suo agio. Vediamo che cosa può essere utile sapere per indurre a cambiare idea i refrattari al matrimonio. PERCHÉ non di spo LA PAURA DELLE RESPONSABILITÀ * Può dargli una spintarella verso l’altare descrivere quanto di positivo assicura il matrimonio: la casa in cui si andrà a vivere, le cene che si faranno insieme, i progetti che si potranno realizzare, dormire insieme tutte le notti... I “suoi” motivi sono tanti Le ragioni per le quali un uomo, pur essendo innamorato, può rifiutare di prendere in considerazione il matrimonio sono varie. A volte, alcune coesistono e, in questo caso, vincere la sua resistenza è difficile, ma non impossibile. Ha paura del cambiamento L’essere umano è abitudinario e questa tendenza naturale può essere particolarmente marcata in alcuni tipi di uomini. Se il nodo è questo, la strategia più risolutiva potrebbe essere quella di proporgli la convivenza, come tappa intermedia. Rifiuta le responsabilità Matrimonio spesso vuol dire “figlio” e anche “acquisto della casa”. Entrambe le eventualità, sia pure diverse, possono essere 86 viversaniebelli ❱ ED Ecco come convincerlo… Capire da che cosa nasce la sua reticenza è opportuno, anche se per raggiungere l’obiettivo nozze occorre altro: ecco cosa. Non insistere Ascoltarlo L’ascolto, inteso nel significato più alto del termine (partecipazione, condivisione, comprensione), trasmette all’altro la preziosa sensazione di essere apprezzato, amato, accolto. Da qui può nascere il desiderio di ufficializzare il legame di coppia per avere una garanzia in più di indissolubilità. Ridere con lui, cercare ogni occasione per divertirsi insieme, mostrarsi aperte alla ❱ Accaparrarsi l’affetto e la simpatia dei suoi amici Esercitare un’eccessiva pressione per farsi sposare può rivelarsi controproducente. Quello che, invece, si deve fare è rendersi irrinunciabili, con alcune strategie. Rendergli la vita piacevole possibilità di trascorre ore spensierate, evitando con cura musi e rimproveri è un modo per catturare definitivamente il suo cuore. Offrirgli momenti di allegria può essere il mezzo più veloce per sentirsi chiedere in moglie. ❱ È bene essere disponibile nei confronti dei suoi amici, sia parlando di loro con toni entusiastici sia proponendo spesso di uscire tutti insieme. È, inoltre, una buona idea fare progetti per viaggi o vacanze in gruppo. Così si può superare la sua eventuale paura di dover rinunciare agli amici di sempre perché non graditi alla neomoglie. Ovvio che quel che si promette va poi mantenuto (ma questo dovrebbe valere per ogni singolo punto). Diventare amica di sua madre Se è possibile una frequentazione è un’ottima idea diventare amica di sua madre, per trovare in lei un’alleata determinante per quanto riguarda il matrimonio. Non bisogna però essere ipocrite, perché le future suocere sono dotate di un’antenna speciale con cui colgono forzature e falsità. È cioè opportuno individuare i lati migliori della mamma di lui e, allo stesso tempo, ignorare eventuali ruvidezze del suo carattere. Accettarlo per quello che è Non mostrare mai, in nessuna occasione, l’intenzione di cambiarlo perché farlo significherebbe rafforzare la sua diffidenza nei confronti del matrimonio. Per contro, fargli sentire che lo si ama così come è, per quello che è, costituisce una delle strategie più efficaci per convincerlo a pronunciare il sospirato “sì”. di sposarlo? MI CHIEDE À ❱ E DEI SACRIFICI LEGATI AL MATRIMONIO POSSONO FARE DA DETERRENTE considerate dall’uomo come passi irreversibili verso un’esistenza costellata di rinunce, obblighi, preoccupazioni. In questa eventualità è opportuno evitare eccessive pressioni psicologiche, garantendogli che sarà lui a stabilire quando affrontare le tappe più impegnative della vita coniugale. Ha timore di non farcela economicamente Se l’uomo vive ancora con la sua famiglia di origine è probabilmente abituato a disporre a proprio piacimento di tutto lo stipendio. Ecco allora che può guardare con timore alla necessità di mettere a disposizione del nuovo nucleo famigliare tutto quello che guadagna. Se il punto è questo si può provare ad armarsi di carta e penna per dimostrargli che i conti potranno (agevolmente) tornare. I suoi genitori non sono d’accordo ❱ Può accadere (anche se è sempre più raro) che lui tergiversi o si sottragga al matrimonio perché i suoi genitori sono contrari alla scelta e lui non vuole deluderli o, comunque, scontentarli. In una simile eventualità si può provare a fare amicizia con i suoi (anche se costa fatica) affinché arrivino a comprendere che il bene del figlio è quello di affrancarsi da loro, cominciando a camminare con le proprie gambe a fianco della donna che ama. Teme che il rapporto di coppia perda attrattiva È un timore frequente che quasi sempre nasce dalla constatazione che sono molti i matrimoni che falliscono perché l’amore e il desiderio si esauriscono. Una remora che si supera affrontando la questione in modo diretto. Gli si può dire che se da un lato è vero che la convivenza e il passare del tempo trasformano il legame di coppia, dall’altro è certo che questo cambiamento può avvenire in meglio: ci sono partner che dopo anni di matrimonio non solo si amano più che all’inizio, ma addirittura hanno un’intimità più appagante, per via della maggiore confidenza e conoscenza dell’altro. EH SÌ, L’ALTARE FA BENE ALLA SALUTE! Se lui proprio non capitola si può giocare la carta della salute, ricordandogli che da vari studi è emerso che gli uomini sposati vivono più a lungo. ✔ Le mogli vigilano sull’alimentazione ostacolando gli eccessi che attentano al suo benessere. ✔ In più, la vita di coppia, se c’è armonia, aiuta a tenere alto l’umore, favorisce il mantenimento dei valori della pressione sanguigna, diminuisce il rischio di malattie del cuore. Servizio di Laura de Laurentiis. Con la consulenza della dottoressa Angela Raimo, neuropsichiatra e psicoterapeuta a Bergamo. viversaniebelli 87 famiglia bambini ? ASILO NIDO sì o no Ci sono aspetti positivi e risvolti negativi. Eccoli nei dettagli S econdo l’Istat, il 18,7% dei bambini tra zero e due anni frequenta l’asilo nido. Per far sì che diventi un’esperienza il più possibile positiva, i pediatri della Sitip (Società italiana di infettivologia pediatrica), hanno divulgato alcuni consigli diretti ai genitori. COME SCEGLIERE LA STRUTTURA ADATTA Come scegliere l’asilo nido? Pubblico o privato? Molto spesso la scelta tra le due possibilità è forzata, perché spesso le richieste sono superiori ai posti disponibili. ✔ L’asilo ideale deve essere pulito, offrire un ambiente accogliente per i bambini, con giochi sicuri e adatti alla loro età. ✔ Le operatrici devono poi prestare molta attenzione all’igiene, lavandosi spesso le mani e usando guanti quando cambiano i pannolini. Le gastroenteriti e le malattie respiratorie si diffondono anche grazie al contatto con le mani sporche per avere cambiato i pannolini o avere accudito bambini malati. ✔ «Per quanto possibile è meglio optare per asili che abbiano un discreto numero di locali, di sufficiente metratura, destinati ai bambini, con la possibilità di usufruire di spazi esterni durante la bella stagione. Le classi non dovrebbero avere un numero eccessivo di bambini» dice Esposito. I BIMBI CHE CI VANNO PRESENTANO UNO Socializzano prima… … ma si ammalano Spesso i genitori si sentono un po’ in colpa per più facilmente dover mandare i bambini all’asilo sin da piccoli. realtà, frequentare il nido comporta aspetti positivi e * «In negativi. Questi ultimi possono essere limitati seguendo alcuni comportamenti» suggerisce la professoressa Susanna Esposito, direttore dell’unità di Pediatria ad alta intensità di cura della Fondazione Irccs Ca’ Granda ospedale Maggiore Policlinico, università degli Studi di Milano e presidente della Società italiana di infettivologia pediatrica (Sitip). Di positivo nell’andare presto all’asilo c’è sicuramente il *fatto che i bambini cominciano ad apprendere prima e presentano uno sviluppo psicomotorio più precoce. L’aspetto negativo più temuto dalle famiglie è quello delle malattie. «È vero che andando al nido da piccoli i bambini si ammalano spesso perché nei locali chiusi, a volte eccessivamente riscaldati e frequentati da tanti coetanei, la trasmissione dei virus responsabili delle principali malattie avviene molto facilmente» spiega Esposito. * I bambini così piccoli, poi, non sono certo in grado di rispettare le norme igieniche e uno starnuto o un colpo di tosse verso il compagno, oppure su un gioco che poi passa a un altro bimbo, rappresentano il veicolo tipico della trasmissione delle malattie. Dopo un anno si fortificano È altrettanto vero, però, che il sistema di difesa dei piccoli esce ra˜ orzato dai primi mesi di “incontri” con virus e batteri. «Di solito, infatti, i bambini si ammalano soprattutto durante il primo anno di nido, poi diventano progressivamente meno sensibili alle infezioni» dice la professoressa Esposito. * Per limitare ulteriormente i rischi, i pediatri consigliano di ricorrere alle vaccinazioni che proteggono dalle principali malattie che si di˜ ondono tra i piccoli di questa età. 88 viversaniebelli I VACCINI INDISPENSABILI «Le malattie che colpiscono il maggior numero di bambini all’asilo nido sono quelle respiratorie e le gastroenteriti, in particolare dovute al Rotavirus. Per questo motivo consigliamo a tutti i genitori di vaccinare i bambini» dice la professoressa Esposito. ✔ Il vaccino contro lo pneumococco (oggi esiste quello che protegge da 13 ceppi di questo batterio) difende da otiti, polmoniti, meningiti e sepsi. Quello contro il Rotavirus evita le gastroenteriti dovute a questo virus (400mila casi ogni anno). ✔ «Il vaccino contro lo pneumococco viene offerto gratuitamente ai nuovi nati in associazione al vaccino esavalente nel corso del primo anno di vita. Contro il Rotavirus esistono invece due vaccini, entrambi validi e sicuri» dice l’esperta. SV L’ideale è lasciarli solo mezza giornata Se gli impegni lavorativi lo consentono, o se si hanno nonni disponibili, l’ideale sarebbe mandare il bambino al nido solo per mezza giornata. In questo modo si hanno tutti i vantaggi dell’asilo limitando gli svantaggi delle malattie. «Dormire in stanze piccole e a˜ ollate * favorisce la di˜ usione di virus e batteri. Se possibile, perciò, è meglio evitare di lasciare al nido i bambini (almeno i più piccoli) per il riposino pomeridiano» spiega Esposito. OCCHIO AL CIUCCIO ANO UNO Togliere il ciuccio ai bambini piccoli, soprattutto quando iniziano la nuova esperienza del nido, non è semplice e non è nemmeno sempre consigliato. Tuttavia, i pediatri suggeriscono di limitare più possibile l’uso di questo strumento “consolatorio”. «Il ciuccio, infatti, nei bambini predisposti, può aumentare il rischio di otite media» dice la professoressa Esposito. SVILUPPO PSICOMOTORIO PIÙ PRECOCE E, COSA IMPORTANTE, COMINCIANO AD APPRENDERE PRIMA A casa fino a quando sono guariti Spesso i genitori, per la fretta dovuta agli impegni lavorativi, tendono a far tornare il piccolo all’asilo quando non è ancora del tutto guarito. Per diversi motivi, invece, è necessario aspettare che il bambino stia bene (se ha avuto la febbre dovrebbe stare a casa ancora due giorni dopo che la temperatura si è normalizzata). * «Innanzitutto, così, si evita di di˜ ondere la malattia ad altri bambini e il circolo vizioso delle ricadute. Se un bambino torna all’asilo quando non è ancora guarito bene, rischia di ammalarsi di nuovo perché le sue difese sono ancora basse a causa della malattia precedente» dice Esposito. 18,7% I PICCOLI CHE LO FREQUENTANO ❱ DARE UNA MERENDA SANA Per mantenere in perfetta salute il sistema di difesa dell’organismo è importante insegnare ai bambini a mangiare sano fin da piccoli. ✔ In particolare, bisogna prestare attenzione alla merenda, evitando di dare “pasticci” che possono favorire l’obesità infantile e le malattie correlate (disturbi cardiovascolari, diabete). ✔ «Spesso si tende a dare come merenda di metà mattina o metà pomeriggio ai bambini, anche piccoli, merendine preconfezionate, ricche di zuccheri e grassi. Questi alimenti non fanno certo bene e dovrebbero essere sostituiti con alimenti più sani, come frutta, yogurt, prodotti a base di farine integrali eccetera» dice la professoressa Esposito. Servizio di Stefania Rattazzi. Con la consulenza della professoressa Susanna Esposito, direttore dell’unità di Pediatria ad alta intensità di cura della fondazione Irccs, Ca’ Granda ospedale Maggiore policlinico, università degli Studi di Milano e presidente della Società italiana di infettivologia pediatrica (Sitip). viversaniebelli 89 famiglia soldi Un gruzzoletto grande À R A S O D N A U PER Q Risparmiare per il futuro dei propri figli è una esigenza comune a molti genitori. Come riuscirci? Ecco qualche consiglio È un “progetto” molto sentito nelle famiglie, visto il particolare momento che stiamo attraversando. Consiste nel mettere da parte un gruzzoletto oggi, quando i figli sono ancora piccoli, perché possa crescere e assicurare loro, una volta adulti, la possibilità di intraprendere il percorso di studi desiderato, oppure gettare la base sulla quale costruire un’attività. Quella di destinare piccole somme di denaro a una forma di investimento (soprattutto se a lunga scadenza) perché i ragazzi possano contare, al momento del bisogno, su un gruzzoletto consistente non è certo una cattiva idea. Anzi. Scegliendo il prodotto giusto nell’ampia panoramica dei prodotti a disposizione, può rivelarsi un buon aff are. Che cosa scegliere ? Le soluzioni di risparmio per il futuro dei propri figli sono tantissime. Si può scegliere il prodotto che meglio risponde alle esigenze della famiglia considerando le possibilità di ognuno. Naturalmente, come sempre accade in queste situazioni, ogni soluzione ha i suoi pregi, ma anche i suoi difetti da valutare attentamente. 90 viversaniebelli IL CONTO CORRENTE L’indagine per chi vuole sentirsi già grande Un’indagine di PattiChiari - il consorzio che rappresenta il 70% degli sportelli bancari in Italia - dal titolo “I giovani e il denaro” ha rivelato che i ragazzi tra gli 11 e i 25 anni non parlano in famiglia di argomenti legati al denaro. In realtà, è molto importante saper gestire i propri risparmi, a partire dalle mancette, sin da giovani anche se ciò non risulta dalla maggior parte degli intervistati. Il 42% ha risposto che se avesse più soldi a disposizione li spenderebbe tutti. Tutte le banche hanno proposte su misura per gli under 18. Un modo per educare i ragazzi alla gestione delle mancette, per spiegare loro come funziona una banca oltre che incentivare il risparmio. Questi speciali conti corrente * consentono di fare varie operazioni, come ricaricare il cellulare allo sportello bancomat o disporre di una carta di credito prepagata per * LE POLIZZE IL BUONO FRUTTIFERO per riscattarle alla maturità per aumentare il capitale È una delle soluzioni più richieste. Il buono fruttifero postale è un modo semplice per far fruttare i risparmi. Non sono previste spese per commissioni o sottoscrizioni ma il rendimento (garantito) alla fine risulta essere piuttosto contenuto. Ha una durata massima variabile in base * all’età del minore al momento della sottoscrizione (da 0 a 16 anni) e offre un rendimento legato al numero di anni che mancano al raggiungimento della maggiore età. Alla scadenza, che coincide con i 18 anni, il buono rimborsa un ammontare pari al valore nominale investito moltiplicato per un coefficiente che viene determinato all’emissione sulla base del numero di bimestri interi trascorsi tra la data di sottoscrizione e quelle di scadenza. Sono sottoscrivibili per importi di 50 euro e multipli. È possibile il riscatto anticipato. Non c’è compagnia di assicurazione che non abbia una soluzione da proporre all’adulto che vuole garantire al ragazzo un capitale o una rendita per l’università. La polizza si può sottoscrivere * quando il bambino è piccolo e versare i premi fino al compimento dei 18 anni o all’esame di maturità. A fronte del pagamento di una rata * piuttosto alta (il premio annuo oscilla tra i 250 e i 1.200 euro), anno dopo anno, si arriva a costruire un piccolo capitale utile per pagarsi i costi dell’università, un master di specializzazione o per avviare un’attività. Attenzione, però, molte polizze * non si possono riscattare se non trascorsi un certo numero di anni (almeno 5) e prevedono dei bonus legati alla votazione scolastica. POSSONO BASTARE 50 EURO AL MESE DA INVESTIRE I PAC per i piccoli più risparmiosi Sono i piani di accumulo del capitale. Con una scadenza periodica (meglio ogni mese) si possono versare anche solo 50 euro (le rate si concordano in base alle proprie possibilità). Comunque, in qualunque momento, l’investitore può aumentare la quota o rivederla. * Esistono Pac con diverse classi di rischio. Maggiore è il rischio a cui ci si espone e più alti sono i rendimenti. Si sottoscrivono per un minimo di tre anni, ma possono durare 20. * La somma versata può essere intestata al figlio minorenne il quale, però, non può disinvestire il fondo se non dopo aver raggiunto la maggior età (a meno che non vi sia il consenso dei genitori). ❱❱ Come un salvadanaio I Pac funzionano da salvadanai nei quali vanno a confluire i risparmi che si vogliono mettere via per i figli. Si accantona una piccola somma oggi, un’altra il prossimo mese e così via fino ad accumulare una cifra che viene gestita dalle banche. Si arriva così, nel medio-lungo termine, ad avere un capitale che viene ripartito e investito attraverso diversificazioni del portafoglio (titoli di Stato, obbligazioni, azioni o fondi comuni). gli acquisti in Rete. Spesso a questi conti sono legate anche agevolazioni, come sconti sull’acquisto di libri o al cinema. * Di solito, non hanno spese di apertura né di gestione e le imposte di bollo sono a carico della banca, ma anche i rendimenti non sono alti. ❱❱ I RAGAZZI NON PARLANO DI DENARO Il conto corrente per gli under 18 deve avere il consenso dei genitori. Prevede anche la possibilità di tenere sotto controllo le spese del ragazzo e che sul conto non ci possa essere denaro oltre una cifra massima, di solito intorno ai 10mila euro. I TITOLI D I S TAT O per un investimento “importante” Per quanto sia la meno usata, esiste anche la possibilità di regalare al proprio figlio un titolo di Stato, magari con una scadenza medio-lunga. * I rendimenti sono soddisfacenti e scegliendo un prodotto che paga singole cedole si può contare su una rendita periodica. Per contro, però, l’investimento iniziale è abbastanza alto: minimo mille euro e multipli. * Inoltre, c’è da sostenere la spesa per le commissioni bancarie in fase di acquisto (se questo non avviene in asta) e di vendita oltre al costo per la tenuta di un deposito titoli. * I titoli di Stato si possono vendere in qualsiasi momento prima della loro scadenza, ma con il forte rischio di incorrere in perdite legate alle condizioni di mercato. Servizio di Lorena Bassis. Con la consulenza di Adiconsum, Associazione difesa consumatori e ambiente. viversaniebelli 91 società occupazione Un tempo si trovava con il passaparola: serviva ai giovani o ai pensionati per guadagnare qualcosa. Oggi molte cose sono cambiate... MI SERVE BISO G un lavoretto L a versione 2.0 di oggi si chiama microlavoro, sfrutta la rete del web come piazza virtuale per proporsi e scovare chi è disposto a dare una mano nelle piccole incombenze quotidiane e per qualcuno è anche una chance per combattere la crisi. Il fenomeno del microlavoro, importato dagli Stati Uniti, oggi cresce anche in Italia, Paese dove, proverbialmente, l’iniziativa non manca e i tempi incerti inducono molti a rimboccarsi le maniche come possono. 92 viversaniebelli In Rete le proposte più disparate Se improvvisarsi tra i conoscenti è spesso il primo passo per cimentarsi in piccole commissioni, dal dogsitting al taglio del prato, se si vuole farne una “pseudoprofessione” è utile iscriversi a una rete. E le competenze richieste oggi si fanno più social, prevedendo anche di raccogliere i “like” sui social network. I portali italiani su internet che catalizzano le offerte e la domanda di microlavoro sono diversi e le proposte sono le più disparate. L’utente varia dall’età alla specializzazione, dal talento alla preparazione pregressa. Spulciando tra gli annunci si può trovare un aiuto per tutte le necessità, o scoprire che le proprie passioni si possono anche mettere a frutto. PR IMA CI SI “REGIS TR A”… Uno dei portali che ha attivato con successo questa rete è www.thejobjob. com. Per registrarsi occorre avere 14 anni, un prof lo Facebook e inserire il proprio numero di telefono. * Quindi, in automatico si accettano le condizioni del servizio. Il sistema crea una pagina personale che servirà anche ad aggregare tutti i feedback (riscontri) man mano che si svolgono le attività lavorative o° erte. * Poi, il sito richiede la conferma della propria geolocalizzazione, per individuare i lavori disponibili vicino a noi. … POI SI S TAB ILISCONO I CONTAT TI Se il visitatore - anch’esso registrato - trova ciò che gli serve, può candidarsi e, se accettato dal committente, entrambi potranno mettersi in contatto. Sarà loro cura accordarsi per il prezzo, le modalità di pagamento e lo svolgimento dell’incarico. * Il sito non fa intermediazione ma chiederà, una volta completato il lavoro, un feedback, ossia un giudizio sulla prestazione eseguita. Il web può nascondere delle insidie? C’ è chi potrebbe voler approf ttare dell’ immensa quantità di dati che circolano in Rete o della buona fede di chi si mette a disposizione. Per ovviare a questo, si pretende una registrazione al portale web che assegna un account coperto da password, si vieta di lasciare numeri telefonici sui social network ma solo sulla propria scheda o di dare dati personali e bancari. Poi, bancari. Poi, si si conta conta molto molto sul sul feedback. feedback. Un Un primo primo controllo delle controllo delle fi f gure gure che che si si collegano collegano alla alla pagina pagina tramite social tramite social consente consente comunque comunque una una tracciabilità tracciabilità del soggetto, del soggetto, ed ed eventuali eventuali prestazioni prestazioni non non convincenti convincenti non vengono non vengono accettate accettate dal dal network. network. Per conoscere il mondo dei microlavori si possono consultare altri siti italiani come www.cinqueuro.com, o WWW.CINQUEE.IT BISO GNA AVERE ALMENO 14 ANNI, UN PROFILO SU FACEBOOK E UN TELEFONO PERSONALE ❱❱ ❱ Qualsiasi tipo di prestazione Lavori manuali o servizi intellettuali, di pochi minuti o qualche ora, da fare di persona o da remoto, con un pc o anche con lo smartphone: il microlavoro è ovunque, serve solo un minimo di inventiva per cercarlo. Dall’aiuto per un trasloco a un’analisi di mercato, dal corso per capire le scommesse online, all’essere accompagnati per qualche impegno o lavare l’auto. In bacheca c’è di tutto: una veloce traduzione, le classiche ripetizioni, controllare l’esattezza di mappe gps, trascrivere biglietti da visita, etichettare oggetti, fare delle bomboniere, sistemare un archivio di documenti... * Due categorie di utenti Il jobseeker è colui che cerca lavoro e che ha dai 14 ai 65 anni. C’è lo studente ma anche il cassintegrato o il pensionato che hanno sia tempo sia capacità. Il joboffer è colui che propone un lavoro, che solitamente ha un profilo professionale medio-alto, un discreto potere economico, ma ha poco tempo e ha bisogno di piccole commissioni, domestiche o lavorative. Sono prestazioni occasionali, che possono far racimolare qualche soldo. ❱ Flessibilità anche nei pagamenti Per alcuni portali cinque euro è il prezzo base per una prestazione, anche se si può salire per incarichi di particolare impegno. Altri siti non pongono limiti, nemmeno nella forma di pagamento poiché si resta estranei alla trattativa. C’è chi si incontra e liquida il dovuto direttamente, chi preferisce il pagamento via internet, tipo con PayPal o carta di credito, specie se il lavoro è svolto a distanza, o chi converte il dovuto in una ricarica telefonica della propria tessera sim del cellulare. La serietà della trattativa sarà poi documentata dall’opinione del committente su quell’utente, che ha tutto l’interesse a operare con la massima correttezza. Un commento negativo, infatti, lascia subito il segno. * * Servizio di Paola Piovesana. Con la consulenza di Giorgio Serantoni di Venezia, fondatore del sito di microlavoro www.thejobjob.com. viversaniebelli 93 famiglia diritti la gara nz DEVE ESSERE RISPET DUE “COPERTURE” IN PIÙ N ❱ Quella offerta dal produttore on on importa importa dove è stato fatto l’acquisto l’acquisto - può essere nel negozio sotto casa, nel grande centro commerciale oppure online - quello che conta è che se il prodotto è difettoso il venditore se ne deve sempre fare carico. Almeno f no ai due anni successivi all’acquisto. Stiamo parlando della garanzia legale prevista dagli articoli 128 e seguenti del Codice del consumo. In altre parole, la tutela prevista per il consumatore in caso di acquisto di prodotti difettosi che funzionano male o non rispondono all’uso dichiarato dal venditore o al quale quel bene è generalmente destinato. Vediamo, allora, che cosa c’è da sapere per far valere i propri diritti. In pratica Il lettore di dvd non legge il disco e il cellulare non tiene in memoria i numeri registrati? In generale, quando l’oggetto non è in grado di svolgere una delle funzioni descritte fra le sue caratteristiche, il consumatore può fare valere la garanzia su quel prodotto. È bene ricordare che questo tipo di copertura è valido anche nel caso in cui i prodotti devono essere installati o montati (anche se è previsto che possa essere il consumatore stesso a provvedere all’installazione). 1 Accanto alla garanzia legale ne esiste anche un’altra chiamata “commerciale” o “del produttore”, che non sostituisce né limita quella prevista dal Codice del consumo. Si tratta di una copertura aggiuntiva che può avere un’ampiezza diversa e una durata variabile (anche inferiore ai due anni). Con questa garanzia, in caso di malfunzionamento di quanto acquistato, interverrà direttamente l’azienda produttrice e non il venditore. * 3 2 Quali caratteristiche Che cosa deve deve avere un prodotto garantire il venditore Che cosa deve fare il consumatore Quello che si compra deve rispondere a tre precisi requisiti: essere idoneo all’uso al quale servono di solito i beni dello stesso tipo, deve rispondere alle caratteristiche promesse dal venditore e avere le qualità mostrate in etichetta o dallo spot pubblicitario. Altrimenti “non è conforme”. Il consumatore ha il diritto di ricevere dal venditore un bene conforme al contratto. Ciò significa che deve rispondere, per quel che riguarda la qualità e i requisiti, a quanto promesso dal venditore. Se il bene entro 24 mesi dalla data dell’acquisto rivela un difetto di conformità, il consumatore deve comunicarlo al venditore entro due mesi dalla data della sua scoperta. In questo contesto diventa di fondamentale importanza richiedere e conservare lo scontrino fiscale che attesta luogo e data di acquisto. Per evitare problemi si consiglia di fare una fotocopia dello scontrino stesso, poiché la carta sulla quale vengono emessi tende con il tempo a scolorire. saldi HANNO I DIRITTI DEGLI ALTRI ACQUISTI Per due anni, che decorrono dal momento della consegna nelle mani del consumatore, sarà il venditore a doversi fare carico dei problemi che possono eventualmente sorgere se il prodotto presenta dei difetti di conformità. L’acquirente deve, quindi, potersi rivolgere tranquillamente al negozio dove ha effettuato il suo acquisto e trovare una soluzione al problema. In pratica, il consumatore ha diritto al ripristino della conformità del bene scegliendo tra la riparazione o la sostituzione con un bene analogo. Tutto ciò senza sostenere alcuna spesa (i costi per la spedizione e la mano d’opera sono a carico del venditore). ra nzia SSERE RISPETTATA! ❱ L’estensione di garanzia Negli ultimi anni ha avuto un particolare successo anche la cosiddetta “estensione della garanzia” offerta non solo da produttori o venditori (in particolare dalle grandi catene di elettrodomestici), ma anche da società di assicurazioni o finanziarie. In pratica, in cambio del pagamento di un importo, allo scadere della garanzia legale viene offerta un’ulteriore copertura. Spesso interviene non solo nel caso di cattivo funzionamento ma anche a copertura di danni accidentali, incendio e furto. La sua durata può variare a seconda di quanto previsto nel contratto. * 128 È L’ARTICOLO DEL CODICE CHE LA PREVEDE FARE UNA FOTOCOPIA DELLO SCONTRINO: LA CARTA CON IL TEMPO PUÒ SCOLORIRE Tutelati anche gli acquisti di seconda mano È importante che il consumatore sappia che il suo acquisto è garantito anche quando si tratta di un prodotto di seconda mano, “rigenerato” (cioè quelli che il venditore mette in vendita dopo averli riparati) o scontato. Ciò vale a patto però che il venditore sia un professionista e non un privato. È il caso, per esempio, di un’autovettura usata, acquistata in un autosalone o di una macchina fotografica di seconda mano comprata in un negozio. Il termine della * garanzia legale è sempre di due anni. Il venditore può tuttavia ridurre il termine che però non può essere inferiore a un anno. La stessa garanzia legale di due anni si applica ai beni venduti a un prezzo scontato a causa di qualche difetto noto al momento dell’acquisto. Sono sempre ugualmente garantiti anche quei beni che, a causa di una prolungata esposizione in vetrina o sugli scaffali, presentano qualche difetto puramente estetico. * Servizio di Lorena Bassis. Con la consulenza di Pietro Giordano, presidente nazionale Adiconsum. viversaniebelli 95 la della la parosettimana cuneo fiscale DIZIONARIO IL SIGNIFICATO LETTERALE È la differenza tra il lordo e il netto in busta paga. Riducendolo si darebbe una spinta nuova all’economia Il cuneo fiscale è un indicatore, espresso in percentuale, che rappresenta il rapporto esistente tra tutte le imposte che pagano i lavoratori (contributi previdenziali, imposte dirette e indirette) e il costo complessivo del lavoro stesso. Vari Governi hanno promesso di ridurre il cuneo fiscale per fare avere più soldi ai lavoratori. D i cuneo fiscale si è tornati a parlare lo scorso autunno, quando l’allora Presidente del Consiglio Enrico Letta ha presentato al Parlamento la cosiddetta “legge di stabilità” ossia la manovra finanziaria che avrebbe dovuto regolare per tre anni l’economia italiana. Oggi la situazione politica è diversa, ma il problema del cuneo fiscale è tra gli argomenti di più grande attualità anche per l’attuale governo capeggiato da Matteo Renzi, che si pone tra i primi obiettivi la sua riduzione. Irpef Di che cosa si tratta Il cuneo fiscale è la differenza tra quello che un lavoratore costa all’azienda e quello che il lavoratore stesso percepisce come netto in busta paga. ✔ Detto in termini più complessi, è il totale delle imposte dirette, indirette, in forma di contributi previdenziali che gravano sul costo del lavoro sia a carico del datore di lavoro sia a carico del lavoratore. ✔ In Italia il cuneo fiscale è piuttosto elevato: ridurlo significherebbe incidere su questa differenza, per farla diminuire e quindi avere una È L’IMPOSTA CHE DEVONO PAGARE TUTTI COLORO CHE PERCEPISCONO UN REDDITO 96 viversaniebelli maggiore somma netta a fine mese. Per fare un esempio classico, si può immaginare che un lavoratore costi 100 all’azienda che lo ha assunto. Di questo 100, solo il 54% finisce in stipendio netto: il restante 46% resta fuori ed è suddiviso in contributi che sono pagati dal lavoratore (pari circa al 20%) e dall’azienda (che sono circa il 26%). ✔ In questo esempio, il 46% è il cuneo fiscale: se tale percentuale fosse ridotta, il lavoratore avrebbe quindi uno stipendio più alto o, a parità di stipendio, l’azienda sosterrebbe un costo del lavoro inferiore, a beneficio della competitività e della possibilità di creare più posti di lavoro. Come si compone Il cuneo fiscale è costituito dai contributi previdenziali e dall’Irpef per i lavoratori dipendenti e a queste imposte si aggiunge anche l’Iva per i lavoratori autonomi e i liberi professionisti. ✔ L’Irpef, ossia l’Imposta sul reddito delle persone fisiche, è l’imposta diretta che devono pagare tutti coloro che percepiscono un reddito da lavoro o da beni che possiedono. I contributi previdenziali sono le somme di denaro versate per finanziare la spesa pubblica per le pensioni e le prestazioni previdenziali. L’Iva, ossia l’Imposta sul valore aggiunto, è una tassa che si applica su qualsiasi bene che venga prodotto. ✔ Secondo l’Ocse, Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, nei calcoli per la definizione del cuneo fiscale entrano in gioco anche l’Irap, imposta regionale sulle attività produttive, che deve essere pagata solo da chi ha un’impresa, il Tfr (liquidazione o trattamento di fine rapporto, ossia la somma che il lavoratore percepisce quando lascia l’azienda) e l’Inail (l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro). Come si può ridurre? Tagliando l’Irap, ossia permettendo alle aziende di spendere meno per ogni lavoratore assunto oppure agendo sull’Irpef. Secondo gli economisti si dovrebbe cercare di ridurre sia l’Irap sia l’Irpef. A cura di Roberta Raviolo. PER ALTRE INFORMAZIONI http://www.portaldiritto.com/il-cuneo-fiscale.htm DIRETTORE RESPONSABILE Monica Sori e belli Redazione Nicoletta Lucia Bagliano (caporedattore), Maura Prianti (caposervizio), Letizia Sofia Comolo, Valeria Fernbach, Elisabetta Gabelli, Chiara Masciocchi, Mariacristina Panella, Lorenza Resuli, Esmeralda Wezel Coordinamento grafico Claudia Rega Progetto grafico Stefania Megazzini più specialisti Con Viversani e belli tanti medici per aiutarvi a risolvere i vostri piccoli e grandi disturbi ? Un problema urgente di salute pront D O T T O R E DAL 7 ALL’11 APRILE Grafica Elisabetta Capra, Rossana Colnago, Marica Gaiati, Debora Piccolo, Valentina Salmaso, Irma Spini, Marina Strignano, Sara Turconi, Alessandra Valli Fotografie e illustrazioni Contrasto, Corbis-Zefa, Fotolia, Getty Images, Granata, ICP, Jump, Kikapress, Masterfile, Marka, Masi, Photo Rossomagenta, Shutterstock, Sintesi, Olympia-Speranza, Sunrayphoto, Tips, Van Kasteel, Veer, Viero. PE D I AT R I A Edgardo Marziani, pediatra e adolescentologo a Milano. l u ned ì O C U L I S T I C A PE D I AT R I C A Antonio Vischi, oculista pediatrico a Milano. l u ned ì Foto di copertina: Masi Segreteria di redazione Katia Caronni, Raffaella Fagnani, Cecilia Gazzi, Cristian Tavano Editore D.E. DIDIEFFE EDITORIALE S.r.l. Corso di Porta Nuova 3/a - 20121 Milano tel. 02/63675403/302/307/300 - fax 02/63675519 7 10 -12 7 13 -15 ● "Viversani e belli" cita i nomi commerciali dei farmaci per la completezza dell'informazione e per libera scelta della redazione ● Redazione Corso di Porta Nuova 3/A - 20121 Milano Tel. 02/63675300/403/302/307 - Fax 02/63675519 Diffusione Corso di Porta Nuova 3/A - 20121 Milano Tel. 02/636751 - Fax 02/63675518 Numeri arretrati per l’Italia il triplo del prezzo di copertina. Per spedizioni all’estero, maggiorare l’importo con un contributo fisso di € 3,00. 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C H I R U R G I A PL A S T I C A Riccardo Lucchesi, chirurgo plastico a Milano. l u ned ì 7 15 -17. 3 0 UROLOGIA Oreste Risi, urologo a Milano. m a r ted ì 8 15 -17. 3 0 C H I R U R G I A PE D I AT R I C A Alessia Ber tocchini, chirurgo pediatra ed ecografista a Pisa e Lucca. me rco led ì P S I CO S O M AT I C A N i c o l e t t a Tr a v a i n i , psicologa e psicoterapeuta, specialista in Psicosomatica a Busto Arsizio e Milano. me rco led ì O CU L I S T I C A Romolo Protti, medico oculista, aiuto all’ospedale Oftalmico di Torino. 9 13 -15 9 15 -17. 3 0 gioved ì 10 15 -17. 3 0 G I N E CO L O G I A G a e t a n o Pe r r i n i , ginecologo a Torino. ve ne rd ì 11 13 . 3 0 -15 ACCERTAMENTI DIFFUSIONE STAMPA Certificato N. 7676 del 18.12.2013 PUBBLICAZIONE RILEVATA AUDIPRESS: INDAGINE SULLA LETTURA DEI PERIODICI E DEI QUOTIDIANI ITALIANI PUBBLICAZIONE ISCRITTA ALLA FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI SERVIZIO ABBONAMENTI telefonare al numero: 02/89.70.82.82 www.miabbono.com SERVIZIO ARRETRATI telefonare al numero: 02/66.50.59.64 GASTROENTEROLOGIA N i c o P a g a n o, dirigente medico di Gastroenterologia al policlinico S. Orsola di Bologna. ve ne rd ì 11 15 -17. 3 0 NUMERO VERDE 800-580073 DAL 4 AL 10 APRILE a cura di Hydra Un pieno di energia e di creatività 21/3 *2 0/4 In assenza di problemi affettivi e professionali potete dedicarvi con calma a voi stesse. Sarete in molti a mettere a punto un piano per “ripulirvi” completamente dalle tossine accumulate. Nel giro di un paio di giorni vi sentirete leggeri e pronti per passare a un rinnovo del look. Single all’erta! TORO 21/4 *2 0/5 Il divertimento è garantito da molti pianeti. Venere e Mercurio invitano a fare progetti nel lavoro e negli affetti. In coppia siete felici grazie a una serie di nuove opportunità comuni, mentre da single puntate in alto. Calde emozioni e sesso a gonfie vele allieteranno le serate trasgressive. GEMELLI Bianca Balti (Lodi, 19 marzo 1984) è una supermodella, protagonista di tante campagne pubblicitarie. Ha una figlia di 7 anni. 21/5 *21/6 LEONE 23/7 *23/8 L’amore riserva belle sorprese a tutti e anche la salute è ottima. Soddisfatti, desiderosi di rinnovamento e divertiti dall’andamento del quotidiano, vi accosterete con entusiasmo anche al lavoro. Nel weekend un colpo di fortuna vi farà fare qualcosa di non programmato e davvero piacevole. VERGINE 24/8 *22 /9 Una Venere un po’ insidiosa potrebbe essere causa di pesantezza alle gambe. Per vincere i suoi influssi, fate vita tranquilla e cercate di dormire bene e a lungo di notte. La Luna incoraggia a occuparvi del vostro look con un acquisto personale, martedì e mercoledì. Favorite anche le compere per la casa. 98 viversaniebelli 23/9 *22 /10 SCORPIONE 23/10 *22 /11 Grazie a una Venere amica sarete incredibilmente affascinanti e potrete farvi viziare dal partner, dagli amici e dai familiari. Durante il fine settimana potreste ricevere una proposta sentimentale che non vi aspettavate, o la visita di un vecchio amico con cui c’era stato del tenero in passato. 22 /6 *22 /7 Se doloretti a braccia e gambe vi cogliessero all’improvviso, non sarà un colpo d’aria, ma solo un po’ di “ruggine articolare” pronta a sciogliersi con alcuni movimenti corretti. In amore vi aspettano momenti d’intensa felicità. Amplessi appassionati domineranno le notti. Vita mondana per i single. BILANCIA Urano minaccia la serenità domestica, provocando qualche malumore ingiustificato. Non siate troppo critici con il partner o altre persone care quando faranno o diranno qualcosa che non vi piacerà. Distraetevi invece, coltivando hobby e concentrandovi nella lettura di un bel romanzo. Anche se Venere dovesse rendervi un po’ fragili di nervi e lamentosi con la persona amata, passerete nel complesso una settimana serena e, soprattutto, godrete di buona salute. Per raggiungere la piena efficienza fisica e mentale, le Stelle consigliano pasti leggeri, con tanta frutta e verdura. CANCRO PESCI 20/2 20 /3 s ARIETE Siete carichi di energia grazie al passaggio di Mercurio accanto al vostro Sole. Il lavoro naviga con il vento in poppa ed è tutto merito vostro: siete creativi e non correte dietro a fantasie. Qualità che vi faranno guadagnare fiducia e stima. IL SEGNO FORTUNATO Bianca Balti ASTRI E AMORE Cari pesci, l’amore vi vede raggianti. Venere è nel vostro segno e garantisce un’intesa piacevole con la persona amata e piccole novità per i single che potrebbero ricevere una sorpresa da chi meno se l’aspettano. Un colpo di fulmine nell’aria? Forse sì, ma per una persona che conoscete già... SAGITTARIO 23/11 *21/12 La situazione sentimentale potrebbe andare incontro a qualche turbamento e dipenderà da voi riuscire a evitarlo. È possibile che ogni volta che intavolate una discussione poi vi venga la nausea? Venere consiglia di rilassarvi accettando con più disponibilità le esigenze della vostra dolce metà. CAPRICORNO 22 /12 *2 0/1 I pianeti vi donano benessere interiore, e garantiscono una completa armonia con chi vi circonda. Il cuore è felicemente appagato. L’unico neo è la dieta: smettetela di ingozzarvi di pane e pasta, trascurando alimenti più nutrienti. Controllatevi, se non volete diventare grassi! ACQUARIO 21/1 *19/2 Nel fine settimana avrete l’occasione di soddisfare un vitale bisogno di distrarvi dalla routine e di fare vita sana. Tornati al lavoro, potreste però attaccare con i caffè e, forse, con le sigarette e finire con l’innervosirvi. Reprimete i vostri stati d’animo e siate accondiscendenti con gli altri. Gorgonzola DOP Selezione Biraghi. Eletto da voi: Sapore dell’anno 2014. Il Gorgonzola DOP Selezione Biraghi ha ricevuto l’importante certiicazione di: Sapore dell’anno 2014. E siete stati proprio voi a premiarlo, a garanzia della qualità e della bontà di un prodotto nato per soddisfare i palati più esigenti, come quelli dei nostri consumatori. www.biraghi.it Formaggi Biraghi
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