Janus CLUBALPINOITALIANO Oltre… la montagna Sezione CAI Antrodoco Distribuzione gratuita - salvo SPED. IN ABB POSTALE - ANNUALE € 15 Mondo SULLE ANDE Spedizione nel vento CANADA A cavallo nel Banff Cultura, sport e condivisione - Erri De Luca e Mauro Corona ospiti di MONTAGNE NEL CUORE, CAI Rieti - “TIRRENO-ADRIATICO” a Selvarotonda di Cittareale - ESCURSIONISMO INTERSEZIONALE: il Monte Nuria unisce. Bimestrale │VIII MARZO - APRILE 2014 - N° 46 U NO CL BALPINOITALIA Janus Oltre… la montagna marzoaprile2014 2 SOMMARIO 3 EDITORIALE 4-5 ALPINISMO Sulle Ande: Una spedizione nel vento 6 ESCURSIONISMO Salaria: la guida è realtà 7 ESCURSIONISMO Monte Nuria che unisce 8 LA VOCE DEL TERRITORIO “Tirreno-Adriatico” Selvarotonda regina tra i Due Mari 9 AVVENTURE NEL MONDO A cavallo nel Banff 10 - 11 ATTIVITÀ SEZIONALI/L’invito di Janus Giornata Nazionale dei Sentieri 12 - 13 RACCONTI Qualcosa c’è che ama la montagna 14 MANGIA CHE TI PASSA I cibi del buon umore 15 CAI SALUTE Sapere, aiuta a superare le paure 16 MONTAGNACULTURA Alberi di nome Erri e Corona 17 VETTE DI LIBRI/PROFILO CAI 18 ATTIVITA’ SEZIONALI/Assemblea dei Soci 19 L’AGENDA DEL FINE SETTIMANA - 2014 Periodico bimestrale del Club Alpino Italiano Sezione di Antrodoco Direttore Responsabile Eligio Boccacci Direttore Editoriale: Ernestina Cianca Caporedattore: Annalisa Nicoletti Coordinamento: Eligio Boccacci, Maria Teresa Marinelli Assistenti di Direzione: Ruggero Fainelli, Dante Serani Hanno collaborato a questo numero: Arnaldo Millesimi, Eliano Pessa, Franco Laganà, Guelfo Alesini, Giuseppe Fedele, Roberto Roscetti, Lorenzo Cianca, John Fainella, Anna Boccacci, Giampietro Mattei, Ines Millesimi, Enrico Ferri, Marzia Petrelli, Eligio Boccacci. Stampatori: Seripoint srl Villaggio Cotilia - 02015 Cittaducale tel. 0746 60.50.42 - 0746 60.53.03 [email protected] Copiright © 2009. CAI Sezione di Antrodoco Fondata nel 1997 Sede sociale Via Savelli, 3 - 02013 Antrodoco (Ri) Aperto il venerdì dalle 17 alle 18 Per info: Vittorio Blasetti 338.4685369 Presidente : Eligio Boccacci SCRIVI a Janus: [email protected] Autorizzazione tribunale di Rieti, N°8 in data 10/05/2006 Tutti i diritti di proprietà sono riservati Janus è stampato per l’80% su carta riciclata. Janus l VIII MARZO - APRI LE 2014 2 Escursioni di foto Invia il tuo scatto, noi lo pubblichiamo Foto: Maria Luisa Cianca - Parco Kruger, Sudafrica. Luglio 2013 U NO CL BALPINOITALIA Editoriale│Traguardi Siamo al cambio di stagione, ma anche ai traguardi. Mentre pian piano alleggeriamo il nostro zaino e le nostre spalle per prepararci anche alle escursioni di primavera (c’è ancora tempo, a dire la verità e chi fa uscite in alta quota dove c’è sempre neve, le ghette nello zaino deve sempre averle), facciamo insieme il punto su alcune piccole e grandi conquiste, vette raggiunte e progetti realizzati, tappe importanti e mete future. IN COPERTINA Il campo alto Huayna Potosi m. 5.500. Bolivia. Foto di Arnaldo Millesimi In questo numero di Janus ce n’è davvero quasi per tutti. Agli amanti dei grandi obiettivi fuori dall’Italia segnalo il diario di viaggio sulle Ande, spedizione patrocinata dal CAI di Antrodoco e raccontata da Arnaldo Millesimi e Eliano Pessa (pag. 4-5). A chi l’attendeva da tempo e con gratitudine nei confronti di quanti hanno contribuito, annuncio la pubblicazione della guida “Salaria. Quattro Regioni Senza Confini” e la presentazione che ne fa Franco Laganà (pag. 6). Tra i traguardi importanti da ricordare l’escursione intersezionale sul Monte Nuria raccontata da Guelfo Alesini (pag. 7). Sebbene distante (è la nostra nota uscita del 6 gennaio) è testimonianza del valore che ha per il CAI, anche la condivisione delle escursioni e delle iniziative apparentemente più semplici e meno rilevanti. Così come non possiamo trascurare il peso che ha avuto e avrà per il nostro territorio un evento come la “Tirreno-Adriatico” la Corsa Ciclistica Internazionale che quest’anno ha scelto come IV tappa, Selvarotonda di Cittareale. Un arrivo considerevole per i ciclisti (non in gara c’erano i nostri del cicloescursionismo) ed un’occasione unica per la valorizzazione ed il rilancio del turistico di montagna nell’Alto Lazio. Ne scrive il Sindaco di Cittareale Giuseppe Fedele (pag. 8). La montagna è anche cultura e le nostre congratulazioni vanno a “Montagne nel cuore” (eventi CAI Rieti) per l’incontro organizzato con gli scrittori e alpinisti Erri De Luca e Mauro Corona. Lo racconta Annalisa Nicoletti (pag. 16). Il 29 marzo vi aspetto, infine, all’Assemblea dei Soci. E’ un appuntamento importante che racconteremo insieme nel prossimo numero. Janus l VIII MARZO - APRI LE 2014 3 CLUBALPINOITALIANO Alpinismo│Sulle Ande: Una spedizione nel vento di Arnaldo Millesimi* - Eliano Pessa* Lo scorso settembre, il CAI di Antrodoco ha patrocinato Veladero (4400 m). la spedizione sulle Ande di Arnaldo Millesimi ed Eliano 14/9/2013 - sosta al Rifugio Veladero. Abbiamo rilevato Pessa. venti eccezionali e persistenti con temperatura che hanno Con questo articolo, diario di viaggio, i due escursionisti raggiunto i -30°C (congelamento istantaneo dei liquidi ci raccontano la loro esperienza lunga tredici giorni verso mentre vengono versati in un contenitore). Sappiamo già da precedenti previsioni meteorologiche che questo stato il Vulcano Bonete Chico. Come sarà andata? di cose durerà almeno fino alla fine del mese. Questa spedizione, effettuata nel periodo invernale dell’emisfero australe, che aveva come obiettivi principali la scalata del Vulcano Bonete Chico, di 6872 m, e quella della vetta Citta´ di Rieti, di 6250 m, situate entrambe nella sezione Nord delle Ande Cileno-Argentine, non ha raggiunto lo scopo a causa di condizioni meteorologiche proibitive, costituite da venti di forza eccezionale, che hanno raggiunto velocita´ di 120 Km/h a quote di 4000 m e di oltre 150 Km/h a quote di 6000 m. Tali venti, persistenti per l’intera giornata durante tutto il periodo della spedizione, sono stati accompagnati da temperature tra i -20°C e i -40°C. Anche l’unica altra spedizione presente in queste zone delle Ande, costituita da fortissimi alpinisti del luogo, è stata respinta da queste condizioni proibitive. Tuttavia, nonostante le circostanze avverse, la nostra spedizione ha effettuato una notevole attività alpinistica e raggiunto vette di rilievo, tra cui una prima italiana ad una bella cima andina di 4800 m. Nel dettaglio l’attività svolta si può descrivere come segue. L’ITINERARIO 15/9/2013 - constatato che il veicolo 4x4 dell’amico argentino Pablo Lukach, che ci offre assistenza nel trasporto, ha problemi di accensione del motore dovuti al freddo estremo, viene lanciato un segnale di richiesta di soccorso, dato che ci troviamo in una regione desertica, inospitale e disabitata per molte miglia. Alle ore 22:00, due pattuglie, una della gendarmería e una del parco di Alto Jagué, raggiungono il nostro rifugio e, con il loro aiuto, riusciamo a far ripartire il mezzo, consentendoci di tornare al villaggio di Vinchina. 16/9/2013 - alle 21:00, il gruppo inizia un trasferimento di 600 Km verso un’altra zona delle Ande, situata nella provincia di Catamarca e precisamente vicino al Passo di S.Francisco, con la speranza di trovare condizioni meteorologiche migliori e scalare vette di oltre 6000 m, quali l’Incahuasi (6638 m) e il S.Francisco (6016 m). 17/9/2013 - in giornata siamo pervenuti al Rifugio La Gruta (4000 m), situato nei pressi del Passo di S.Francisco, al confine tra Argentina e Cile. 18/9/2013 - anche qui la violenza del vento sconsiglia scalate al di sopra dei 5000 m. Abbiamo comunque scalato il Falso Morocho (4500 m). 19/9/2013 – 20/9/2013 - sosta al Rifugio La Gruta. 9/9/2013 - arrivo a San Juan (Argentina) e trasferimento 21/9/2013 - nell’ultimo giorno disponibile per la al villaggio di Vinchina (1500 m). spedizione, unitamente ad altri tre argentini abbiamo 10/9/2013 - da Vinchina ci siamo portati al Rifugio Peñon scalato il Morocho Chico (4800 m). Si tratta della prima (3600 m), nel cuore della vasta zona ove si trova anche il scalata italiana a questa bella vetta poco conosciuta e pochissimo frequentata. Anche questa salita è stata Bonete Chico. ostacolata da venti fortissimi (circa 100 Km/h). Lo stesso 11/9/2013 – 12/9/2013 - acclimatazione con salite di giorno abbiamo iniziato il viaggio di rientro, giungendo a vette di 4200 m di altezza, dove si potevano osservare Fiambalá, dove abbiamo incontrato un forte andinista, guanachi e condor. La presenza del puma era rilevabile dai Johnson Reynoso, da noi conosciuto in precedenti numerosi resti di questi animali. Anche queste salite sono spedizioni. state ostacolate da venti fortissimi, con raffiche superiori La notte del 22/9/2013 siamo infine rientrati nella città di ai 100 Km/h. San Juan. 13/9/2013 - dal Peñon ci siamo portati al Rifugio Janus l VIII MARZO - APRI LE 2014 4 Nella foto, sopra: campo sullo Hyelo Continental in Patagonia. Sotto: in vetta al n/s primo seimila. Huayna Potosi m. 6134 Ande Boliviane. (foto di Arnoldo Millesimi) *Arnoldo Millesimi e Eliano Pessa sono alpinisti della Sezione CAI di Rieti di Marilena di Michele Corso Roma, 13 - Antrodoco (RI) Janus l VIII MARZO - APRILE 2014 5 Escursionismo│Salaria: la guida è realtà di Franco Laganà* Da diversi anni nell’area dell’Appennino centrale, ombelico d’Italia dove confinano le quattro regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, sono state promosse iniziative mirate alla conoscenza di aspetti comuni: la via consolare Salaria, l’antico confine preunitario, le grandi idrostrutture sotterranee, i Farfensi, Cola dell’Amatrice, sono alcuni degli argomenti oggetto di studio per i quali si sono attivati diversi enti istituzionali e culturali. Tra questi è da evidenziare quanto finora fatto dalle dieci sezioni del CAI presenti nell’area, che hanno organizzato annualmente diverse escursioni con l’intento di far apprezzare le bellezze di un territorio essenzialmente montano. I soci CAI che hanno partecipato alle escursioni, molte delle quali effettuate con formula congiunta di “intersezionali”, si sono resi conto che insieme alle peculiarità specifiche che distinguono i vari luoghi attraversati, si possono cogliere anche quegli elementi che invece ne evidenziano il carattere unitario, scoprendo che in effetti ci si trova davanti ad un territorio omogeneo per valori storici, artistici, ambientali e paesaggistici e con un patrimonio complessivo che, seppure di grande qualità, è in buona parte sconosciuto anche a chi ci abita. Sulla base di un humus così ricco, i tempi erano maturi per proporre qualcosa di importante in campo escursionistico e la scintilla è scoccata quando in ambito CAI si sono avviate le celebrazioni per i 150 anni della nascita del Sodalizio con la predisposizione di un programma che contenesse iniziative di rilevanza nazionale. In occasione della presentazione del programma CAI150 avvenuta nel corso dell’Assemblea Nazionale dei Delegati CAI tenutasi nel maggio 2011 a Spoleto, quindi proprio nell’area in questione, le sezioni interessate decisero di proporre un progetto congiunto basato sulla realizzazione di un lungo itinerario stabile attorno alla via Salaria, formato da tappe da percorrere a piedi ed in mountain bike. Fin dall’inizio si è pensato di predisporre una guida escursionistica, ritenendola uno strumento fondamentale per partecipare ai festeggiamenti per i 150 anni del Sodalizio con un progetto concreto che contribuisse a caratterizzare meglio ed in maniera unitaria un territorio di grandi potenzialità, molto adatto allo sviluppo dell’escursionismo, ma non conosciuto come merita. Così, seguendo il motto del CAI150 “La montagna unisce”, le dieci sezioni CAI hanno trovato insieme quella forza necessaria per realizzare in poco tempo la guida, esempio essa stessa di una elaborazione “sui generis” a molte mani e… molti piedi, che ha visto la partecipazione fattiva di decine di soci nelle varie fasi di ricognizione, tracciatura, ripulitura e segnatura dei percorsi, nella reda- zione delle schede tecniche, nell’esecuzione delle fotografie a corredo. I ringraziamenti vanno: al CAI Nazionale nelle persone di Goffredo Sottile, vicepresidente Generale, Carlo Diodati, presidente della Commissione Centrale Escursionismo, Carlo Bonisoli, responsabile del progetto Cammina CAI 150, Enzo Cori, già componente del Comitato Centrale di Indirizzo e Controllo; agli studiosi del territorio, quasi tutti soci CAI – Fabio Brunamonte, Catia Clementi, Romano Cordella, Tersilio Leggio, Roberto Marinelli, Gianfranco Paci, Marco Petitta, Paolo Plini, Antonio Porto – che hanno offerto il loro contributo scientifico per la redazione dei saggi e degli approfondimenti e ai tanti soci CAI delle varie sezioni. Un ringraziamento va ai rappresentanti degli enti pubblici istituzionali che hanno patrocinato l’iniziativa – comuni attraversati, province, regioni, camere di commercio, il Corpo Forestale dello Stato – e degli enti privati e sponsor che ci hanno aiutato. *Franco Laganà è Presidente della Sez. CAI di Ascoli Piceno e referente del Gruppo di lavoro “Salaria 150”. Piazza del Popolo 02013 Antrodoco (RI) - Tel. 0746-580023 Janus l VIII MARZO - APRILE 2014 6 Escursionismo│Monte Nuria che unisce di Guelfo Alesini* L’escursione sul Monte Nuria, conosciuta nel calendario CAI Antrodoco, come l’immancabile appuntamento del 6 gennaio, per la “Festa della Befana”, è stata nel 2014 attività intersezionale coinvolgendo anche il CAI di Rieti e di Monterotondo. Alle ore 7:00 partiamo dal piazzale della sede C.A.I. di Monterotondo in ventisette soci, mentre altri cinque ci aspettano all’appuntamento davanti alla stazione F.S. di Antrodoco, diventando così trentadue, per poi raggiungere il numero di novantadue escursionisti con le altre due sezioni e una rappresentanza della sezione Nella foto sopra: la partenza dal parcheggio di Rocca di Fondi, fraziodell’Aquila. ne di Antrodoco. Qui sotto: Attraversamento di Pian della Rocca. Partiamo per il trekking da Rocca di Fondi quota 970 m., il percorso non è difficile e il tempo ci accoglie con un bel sole. Saliamo lentamente e molto ben condotti, dai coordinatori, alla Selletta dei Trochitti quota 1232 m. troviamo delle pozzanghere d’acqua ghiacciate, da qui in poi saliamo in mezzo al bosco innevato fino al rifugio. Giunti al rifugio Antrodoco quota 1450m., una parte di escursionisti si ferma per accendere il fuoco e cuocere salsicce, braciole, pancetta e pane unto che da il nome alla festa “La panondella della Befana”. Altri a gruppi con piccozza e ramponi raggiungono la vetta del Monte Nuria quota 1.888 m. bene innevata e con un vento molto freddo che la fa da padrone, così facciamo toccata e fuga, anche perché il resto del gruppo ci sta aspettando per mangiare. Nel frattempo che anche gli ultimi arrivati si rifocillano e si scaldano davanti al gradevole fuoco del camino del rifugio e intorno a qualche braciere improvvisato all’esterno per dare la possibilità un po’ a tutti di scaldarsi, qualcuno inizia a riscendere. Quando anche gli ultimi sono pronti e si è riordinato e chiuso il rifugio, ci si avvia al rientro. Alle ore 16:00 al parcheggio di Rocca di Fondi, l’escursione termina essendo arrivato l’ultimo coordinatore che chiude il gruppo. Congratulandoci per la bella e numerosa escursione ci salutiamo. Nella foto sotto: l’arrivo al rifugio di Antrodoco. *Guelfo Alesini è accompagnatore della Sotto Sezione di Monterotondo (Sez. Tivoli) Janus l VIII MARZO - APRILE 2014 7 La Voce del Territorio│“Tirreno - Adriatico” Selvarotonda regina tra i Due Mari di Giuseppe Fedele* La Quarta tappa della Tirreno – Adriatico, Indicatore (Arezzo) – Cittareale (Selvarotonda) è stata la tappa di montagna e con i suoi 244 Km anche la frazione più lunga della Corsa dei Due Mari. (Prima parte, fino a Spoleto, attraversamento di Castiglion Fiorentino, Castiglion del Lago, Bevagna. Dopo Spoleto in sequenza la Forca di Cerro (GPM) e Forca Capistrello. Dopo Leonessa breve salita fino a Albaneto per raggiungere Posta e immettersi nella vecchia Salaria da cui in Località Pallottini si è staccata la salita finale di 14 km. A circa 9 km dall’arrivo l’ attraversamento dell’abitato di Cittareale per raggiungere la località sciistica Selvarotonda, linea di arrivo). Vincitore di tappa e lo sarà anche della corsa, lo spagnolo Alberto Contador Sabato 15 Marzo 2014 Selvarotonda di Cittareale ha ospitato l'arrivo della IV tappa della Corsa Ciclistica internazionale "Tirreno-Adriatico". Nella splendida cornice dei monti dell'Alta Valle del Velino i grandi campioni del ciclismo internazionale si sono dati battaglia regalandoci una grande giornata di sport, impreziosita dalla spettacolare azione del campionissimo Alberto ContaNella foto sopra: un tratto della “Tirreno-Adriatico” in salita verso dor che si è aggiudicato la vittoria. Selvarotonda di Cittareale. Nella foto sotto: S.E. il Prefetto di Rieti Tanti i tifosi e gli appassionati che, a piedi e in bicicletta, si sono Chiara Marolla, premia Alberto Contador, vincitore della IV tappa. arrampicati sui tornanti e sul piazzale di Selvarotonda per assistere in prima fila a questo evento che si può certamente definire "storico". Evento fortemente voluto dall'Amministrazione Comunale, fermamente convinta delle grandi potenzialità turistiche del nostro territorio, ad oggi, purtroppo, non pienamente espresse. A tal fine, si è voluto regalare una vetrina internazionale alle nostre montagne ed alla Stazione sciistica di Selvarotonda, in procinto di essere potenziata con i finanziamenti della Regione Lazio per lo sviluppo del Monte Terminillo e dei Monti Reatini. Grande, infine, il ritorno economico sulle strutture ricettive delle nostre vallate, che hanno ospitato l'intero seguito della corsa stimato in circa 1000 persone, in un periodo dell'anno dove i flussi turistici sono ridotti al minimo. Un grazie alle numerose autorità presenti, il Prefetto di Rieti Chiara Marolla, il Consigliere Regionale Daniele Mitolo, il Presidente della CCIAA di Rieti Vincenzo Regnini ed il Comandante della Compagnia CC di Cittaducale Cap. Alessio Amici, che hanno voluto essere partecipi di questa memorabile giornata. Giuseppe Fedele *Sindaco di Cittareale Janus l VIII MARZO - APRI LE 2014 8 Avventure nel Mondo│ A cavallo nel Banff di Roberto Roscetti Nella parte sud-ovest della provincia Canadese dell’Alberta si scorge il Parco Nazionale del Banff. Immerso all’interno della Montagne Rocciose Canadesi e istituito nel 1885 è una regione facente parte delle Cordigliere Nordamericane. Si estende verso Nord nelle catene dell'Alaska mentre verso Sud si ricollega, attraverso la Sierra Madre e i rilievi dell'America Centrale, al sistema andino. È ricca di ghiacciai, foreste di conifere e aghifoglie, paesaggi alpini. La natura intatta, le acque gelide e cristalline, ne fanno uno scenario naturalistico tra i più belli al mondo. Il clima rigido, l’ambiente selvaggio, vaste praterie gremite da mandrie e cowboy, suggestive montagne all'orizzonte, strade larghe e poco trafficate, un tempo sentiero di Indiani e Giubbe Rosse, oggi ancora in perfette condizioni, rendono il Banff una meta classica per giramondo in cerca di emozioni. Gli imponenti lavori ferroviari del XIX e XX secolo hanno facilitato la comunicazione tra le varie città, hanno dato impulso allo sviluppo turistico sia nazionale che internazionale. Le ottime condizioni di innevamento e le numerose piste che includono tre comprensori: Lake Louise, Mount Norquay e Sunshine, hanno ospitato più volte i campionati mondiali di sci alpino. Soluzione Sudoku n° 32 7 6 5 9 3 4 2 8 1 2 4 1 8 7 6 3 5 9 8 9 3 2 1 5 7 4 6 3 1 4 5 9 7 8 6 2 6 7 2 4 8 3 1 9 5 5 8 9 1 6 2 4 3 7 1 2 6 3 4 9 5 7 8 4 5 7 6 2 8 9 1 3 9 3 8 7 5 1 6 2 4 Per noi amanti dell’avventura il Banff, può decisamente rappresentare la quinta essenza. Percorrerlo a cavallo, il modo più suggestivo per goderne, in modo unico ed indimenticabile. Provvisti di sacco a pelo, tenda e cielo stellato, l’itinerario, ideale in un viaggio di un paio di settimane, attraverserà: Banff Park - Johnston Creek - Flints Park North Cascade - Panther Pass - Upper Panther - Elk Horn Lake - Sulphur Springs e Panther River. Ad aspettarci ci sarà una fauna allo stato selvaggio, abitata da orsi, alci, cervi, castori, lupi, bisonti, linci, coyote, puma e numerose specie di rettili. Un’avventura per soli esploratori western. ASSOCIAZIONISMO VUOI RACCONTARE LA TUA ESPERIENZA SCRIVI A [email protected] Janus l VIII MARZO - APRI LE 2014 9 Attività Sezionali│ domenica, 25 maggio 2014 ES Giornata Nazionale dei Sentieri - Valle Scura CAI C UR S IO N IS MO l’invito di Janus Raccogliendo l’annuale invito della CCE alla promozione della Giornata Nazionale dei Sentieri, la nostra Sezione ha organizzato l’escursione al Rifugio Porcini di Valle Scura, con partenza da Sigillo di Posta. Per l’occasione parteciperanno tutte le sezioni del progetto “Salaria 150” del 2013 e sarà la prima Intersezionale del gruppo. La Valle Scura è selvaggia, ricca di acque, vegetazione e fauna. Durante tutta l’escursione si cammina nei suoi boschi freschissimi. Di notevole interesse è la cascata di Malopasso. Descrizione itinerario. Da Sigilli si segue la carrareccia alla destra del torrente (sentiero 405). Dopo circa 3 Km nella località Casette si attraversa il torrente e dopo l’incrocio con il sentiero 433 del Monte Ritornello si prende il sentiero che costeggia sempre il torrente, ma sulla sinistra. Il programma ORE 8:15 Ritrovo in Piazza Marconi Antrodoco, Stazione FS. ORE: 8:45 Partenza escursione da Sigillo (625 m) ORE: 12:00 Arrivo Rifugio Porcini (1.562 m) Ritorno a Sigillo per lo stesso itinerario. Dislivello: 837 m Tempo effettivo di percorrenza: 5 h Difficoltà: E Successivamente il sentiero torna sulla destra e da quota 999 slm si abbandona per prenderne un altro (non segnalato) sulla destra che prima sale in maniera lieve, poi diventa sempre più impegnativo, attraversa un bosco di faggi secolari, raggiunge un pianoro verde alla cui estremità si trova il rifugio Porcini. Da qui si può ammirare tutta la valle ed i monti Ritornello e Brecciaro. EQUIPAGGIAMENTO, Scarponi, giacca a vento, guanti, occhiali, cappello, invernale, ghette, piccozza e ramponi oltre ad una buona preparazione atletica. RESPONSABILI ESCURSIONE L. CIANCA mobile 329. 41.13.515 - L. INGRISANO mobile 339. 69.10.780 Janus l VIII MARZO - APRILE 2014 1 0 Nella foto sopra: scorci della cascata di Malopasso. Sotto: la carta con i sentieri. Foto, da sinistra: Crocus, Crocus; Primula, Primula vulgaris; Fegatella, Hepatica nobilis. Janus l VIII MARZO - APRILE 2014 1 1 Racconti│Qualcosa c’è che ama la montagna di John Fainella* rimuginando memorie sfuggenti tra un passo e l’altro, cercando sotto un sasso e dietro un albero, un reperto archeologico, un teschio, una bomba inesplosa, un archibugio, da cui trarre idee ed ispirazioni per rifocillare la mia sete di conoscenza di cose Antrodocanizzanti. Nella foto: Rifugio Cardellini sul Monte Giano, Antrodoco (Ri) Mi trovavo in escursione - agilissima per pimpanti, giovani scalatori - con una comitiva di una decina di persone mature, di età dai trentacinque ai quarantacinque, su per la costa in tradizionale arrampicata partendo dal santuario M. delle Grotte in direzione chiesetta di M. Giano. Eravamo un gruppo di Antrodocani di nascita, ma anche di convinzione, e persuasione causa matrimonio. Di quelli nativi, c’era Luigi Galgani, professore di Fisica dell’Università di Milano, conosciutissimo educatore e destinato per un Premio Nobel. C’era Gigi, permaloso montanaro con il presentimento che la compagna dei suoi sogni gli sfuggiva, perché donna di cattivi costumi e versione abbronzata della risaputa Maria Nicola della Rocca, con tanti quattrini e gusti difficili negli uomini. Ci accompagnava anche una loquace professoressa di lettere di rettitudine grammaticale, un silenzioso ingegnere civile e affarista, una laureanda Canadese in matematica, Antrodocana per conversione, altri pentiti di non essere mai saliti sull’obelisco caratteristico del paese, ed altri amici di amici che salivano lentamente con grande agio, piccole soste, e parlando faccia-a-faccia, pensando al raggiungimento della chiesetta come cosa scontata e di poca conseguenza come facevano nella metà dell’ultimo secolo, i famosi nottambuli delle vie di Antrodoco, raccontati dallo storico Ezio Carloni. Ed io appresso, Antrodocano rinato di fede capitalista, Non mi ricordavo il tormentone delle cantilene di paese Domine ‘ncitti ‘ncitti ‘ncitti, i soprannomi, e i versi giusti per fare le boccacce a chi mi diceva che non sono Antrodocano abbastanza. Questa montagna piatta e spezzata ad angolo dalla natura, come una pizza di Pasqua già spalmata in parte di glassa verde scuro che un ingordo malizioso girerebbe dall’altra faccia, per farla apparire ancora intera, era per me il passaporto, la mia carta di identità irrevocabile della mia appartenenza all’Antrodocanicheria. Con noi non c’era nemmeno l’ombra di un cafone ignorante, a cui mi sentivo di appartenere per la lunga assenza. Nemmeno uno in veste carnevalesca per aderire giustamente alla storia della miseria del paese di una volta. La conversazione tra menti attente ossigenate dall’aria di montagna, dal fiatone, e dallo stimolo della Fisica nucleare, mi fece pensare all’avventura in corso nata spontaneamente, di origine mista, più ardua di una passeggiata urbana, meno impegnativa di una arrampicamento su massi, senza obbligo di raggiungere la vetta e nemmeno quello di dover spiegare alla gente costretta a stare in valle, la ragione della nostra gita che non riportava niente giù di mangereccio, manco un po’ di cicoria. Le montagne erano sempre state le risorse portatrici di benessere alla valle. Era una preoccupazione atavistica per la sopravvivenza attraverso la caccia, la pastorizia e la raccolta di frutti di montagna. Qualcosa di dimenticato che ricordava la vita dei secoli fa. Dissi al professor Galgani: - Mi fa un effetto strano passeggiare spensieratamente su questi pendici dove tanti hanno vissuto, sofferto e lasciato il mondo senza mai vedere ed apprezzare la bellezza di questa terra e di questa montagna-bandiera storica della quale nella propria sofferenza, ne avevano sempre parlato altrimenti, con angustia. - È vero, John. La preponderanza dell’effetto esogeno di tale consapevolezza sulla dinamica dell’istante è seriamente compromettente verso le montagne Janus l VIII MARZO - APRILE 2014 1 2 d’Abruzzo. Ti da un incertezza Heisenberg. Solo gli Americani riescono a superare le loro vergogne e a capovolgerle in eroismi perché se ne fregano della storia che ci dona saggezza. E nella saggezza, qualcosa c’è che ama la montagna. “Roberticola” Tabaccheria - Edicola Lotto -Cartoleria - Luigi, non solo di fisica, ma ti intendi anche di letteratura! Il “qualcosa” viene da “Mending Walls” di Robert Frost, giusto? - Sì John, il poeta americano influenzato dal retaggio dell’Ottocento e del Novecento e dal suo amor per la terra a nord di Boston. Morì nel ’63 durante i miei studi. Scrisse “Something there is that doesn’t love a fence” l’inglese per dire che qualcosa c’è che non ama un recinto. Sarebbe una lezione ugualmente utile per i divieti di passaggio in montagna che per il pensiero ristretto. Frost era amante della vita agraria della New England e delle passeggiate. Scrisse la sua poesia quando gli capitò di dover riparare un muretto di confine con il proprietario che camminava con lui nel suo canto, e continuava a dire che i recinti creano buoni rapporti tra confinanti, pur se non più giustificabili dato che né vacche, capre, cavalli, pecore o coltivazioni esistevano più. Marinelli Roberto Via Marmorale, 73 (Salaria) Antrodoco TORCE COLTELLI SPORTIVI Tel.Fax: 0746.578079 E-mail: [email protected] ARTICOLIO PER LA PESCA Mentre raggiungevamo la chiesetta, la conversazione si aprì senza i recinti di formazione, o di natività, o di convenzioni delle genti della valle. La montagna era l’università libera, il campus all’aria aperta. Ci sedemmo in cerchio attorno al professore di Fisica, ascoltando le sue benvenute spiegazioni per laici della meccanica quantum, sotto un albero grande e solitario accanto alla dimora ricostruita del pastore Cardellini, sul versante pianeggiante di Monte Giano. Eravamo più in basso della vetta ma sempre sulla cima del pinnacolo della fratellanza e della tolleranza tra le genti di colore e di conoscenza diverse. Solo in quel, tutto appare chiaro e tutto è infinitamente possibile. *John G. Fainella è nato ad Antrodoco, ma vive a Toronto. Sopravvissuto a numerose bufere di neve ed un mancato sprofondamento attraverso il ghiaccio del fiume Bow, in Alberta, si trasferisce a Montreal per studiare sociologia all'Università di McGill. Ricercatore della qualità della vita tra i Molisani in Italia e in Canada, insegna in Alberta, nel Quebec e nell'Ontario. Ha vinto un premio scozzese per "The Thrill of the Race", racconto di ragazzi in Italia. Ha completato, in due lingue, "La Lettera di Pina", ambientato in Canada e in Italia. In chiusura "1974 -- The Diary of Domenic Fonzani" . Janus l VIII MARZO - APRILE 2014 1 3 Mangia che ti passa│I cibi del buon umore di Anna Boccacci di memoria e la depressione,.cosi come la vitamina B6, “Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il contenuta nel tonno nel salmone, nel petto di pollo. E tuo cibo” (Ippocrate 470 - 377 A.C.) Cosa mangi per essere calmo e felice? Secondo una massima zen «Se vuoi vivere nutriti di vita»: scegli cibi il più possibile freschi, poco manipolati, cucinati con amore e cotture leggere. Non vedere la tua giornata come l'ago della bilancia di un'eterna dieta: il cibo è nutrimento, passione, capacità di amare e essere amati. Decora i tuoi piatti con allegria e colore, tratta te stesso e i tuoi bisogni con rispetto, il buon umore accenderà la tua vita di passione. I 10 elementi che combattono la depressione e il cattivo umore: Calcio, cromo, acido folico, ferro, magnesio, omega 3, vitamine B6, B12, D e zinco. Dove andare a trovare queste "dosi" di buonumore? Il cromo lo si può trovare nei broccoli, nell'uva, nei muffin di grano, nelle patate e nel petto tacchino, aumenta i livelli di serotonina e melatonina che aiutano a regolare le emozioni e l'umore ed è efficace nel trattamento antidepressivo. II calcio, che troviamo in alimenti come latte, yogurt, ricotta, ha un ruolo importante nella sindrome premestruale. Spinaci, asparagi, cavolini di Bruxelles e avocado sono ricchi di acido folico, vitamina B9,che aiuta il corpo a creare nuove cellule e contribuisce a regolare la serotonina. Il ferro, nella soia, lenticchie, manzo e tacchino, trasporta ossigeno per combattere la depressione e l’affaticamento. Il magnesio, in mandorle, spinaci e noccioline per migliorare le funzioni cerebrali e la qualità del sonno perchè sviluppa la serotonina che contribuisce al senso di felicità . Gli omega 3 sono acidi grassi, contenuti in trote e salmoni per combattere la stanchezza,, la perdita poi ancora la vitamina B12 nelle uova, nella carne, in pesci come il salmone e la trota, nella mozzarella. La vitamina D in salmone, pescespada, latte. Lo zinco, infine, decisivo per l'umore, nelle ostriche e nei crostacei, contiene serotonina che contribuisce al senso di felicità. Muffin, banana e cioccolato Ingredienti (per 12 muffin) 250 gr di farina,125 gr.di burro,125 gr.di burro, 2 uova, 3 banane mature, succo di limone,12 gr. di lievito,1/2 cucchiaino di bicarbonato,1 bustina di vaniglia,100 ml.di latte, un pizzico di sale, 150 gr.di cioccolato fondente. Preparazione: Ammorbidire il burro a temperatura ambiente, sbatterlo insieme allo zucchero finché il composto risulti chiaro e cremoso, aggiungere le uova una ad una. Schiacciare bene la polpa delle banane con succo di limone e poi aggiungere al composto. Aggiungere il latte a filo. Incorporare farina, lievito, vanillina, bicarbonato ed un pizzico di sale, prima setacciati e mescolare con un cucchiaio. In ultimo aggiungere le gocce di cioccolato, amalgamando bene il tutto con un mestolo e tenere da parte un paio di cucchiai. Riempire uno stampo da muffin da dodici con dei pirottini di carta e distribuire il composto che non deve superare il bordo dei pirottini. Distribuire sulla superficie dei muffin le gocce di cioccolato avanzato in precedenza, di modo che rimangano sulla superficie anche dopo la cottura. Infornare a 180°C, forno statico per 25/30 minuti circa. I muffin banana e cioccolato sono ottimi ancora tiepidi o freddi! Janus l VIII MARZO - APRILE 2014 1 4 CAI Salute │Sapere, aiuta a superare le paure Tutto scorre, panta réi, diceva il filosofo greco Eraclito. Questo principio, secondo cui l'essenza delle cose è il movimento, potrebbe avere nel sangue il suo simbolo per eccellenza. di Giampietro Mattei La paura del procedimento di prelievo. Si tratta di un normale prelievo nella manualità pratica. La paura dell’ago e della puntura venosa. Nei Centri Trasfusionali l’abilità del personale sanitario è solitamente molto elevata, come di qualità sono gli strumenti utilizzati. Detto questo, il donatore deve sentirsi a suo agio e libero di far domande ed il personale deve essere disponibile a spiegare e riferire esattamente quello che accade, soprattutto se si è alla prima donazione. L’ago, per esempio, risulterà subito di calibro superiore, sebbene lievemente, rispetto ai classici prelievi, eppure da questo, non differisce e va spiegato. A cura di Ci sono timori, a volte vere e proprie angosce che riducono le adesioni degli aspiranti donatori. La paura può essere superata quando si è disponibile alla possibilità di conoscenza e comprendere ciò che è ignoto e spesso spaventa. Prendendo spunto da un documento delle Blood Bank, cogliamo l’occasione per esaminare insieme le più diffuse fra gli aspiranti donatori. Che sia un modo per affrontare insieme alcuni dei timori anche più comuni, nel rispetto degli stessi, senza superficialità, ma credendo nel potere della verità e nel valore dell’informazione. re in nessun caso dannoso per il donatore. La visita di ammissione, scrupolosa nella raccolta di informazione da parte del donatore sulla sua salute, rigorosa nell’esame clinico e nelle indagini strumentali, costituisce una valida garanzia. Val la pena, inoltre, ricordare che il materiale utilizzato per il prelievo è rigorosamente sterile, monouso, a perdere. La paura di doversi sottoporre, dopo l’adesione all’organizzazione, a prelievi coercitivi. L’organizzazione ha il compito oltre che il dovere di “sollecitare” ma non impone nulla. Tutto è demandato alla personale sensibilità e all’etica della responsabilità. Un altro timore è quello dell’ambiente ospedaliero in quanto evocatore di “stato malattia”. Si provi a pensare all’ospedale come ad un luogo fisico, deputato al rimedio della malattia. Proporre un’inversione del paradigma: diventare artefici come donatori, della cura delle malattie, restituendo il significato profondo che appartiene al dono del sangue. La vista del sangue. In un prelievo, tranquillo, non c’è “spargimento di sangue”, si può voltare lo sguardo e, in ogni caso, il tubicino di collegamento del sangue alla sacca in cui scorre, è opaco e non evoca alcuna immagine cruenta. La mancanza di fiducia nell’equipe sanitaria. Il personale di assistenza ha generalmente grande esperienza e preparazione adatta ad intervenire secondo necessità e all’occorrenza. La paura poi di andare soggetto a lipotimie o a “svenimento”. Molto spesso questo timore è legato alla considerazione di fare una “figuraccia”. In ogni caso si ha modo di riposare, qualche decina di secondi, sul lettino almeno in posizione assisa. Ciò favorirà il normale adattamento pressorio, mentre un sorso d’acqua contribuirà a ristabilire la perdita di liquidi. La paura per la propria integrità fisica. È regola generale, etica ed umana che il prelievo del sangue non debba esse- AVIS Comunale Antrodoco Referente: Giampietro Mattei Mobile: 3384363877 e.mail: [email protected]. Janus l VIII MARZO - APRILE 2014 1 5 MontagnaCultura│Alberi di nome Erri e Corona di Annalisa Nicoletti Li chiamano “Alberi” a Montagne nel cuore*, percorsi di cultura in montagna, proposti dal CAI di Rieti. Loro, gli alberi, sono Erri De Luca e Mauro Corona, gli scrittori - legati in modo emblematico ed unico alla montagna - protagonisti, lo scorso primo marzo, all’Auditorium Varrone di Rieti, di “Conversazioni Alpinistiche” tra gli appuntamenti di Solo Summit! - Il vertice di un’idea di montagna. Rieti | Monte Terminillo febbraio | ottobre 2014. De Luca e Corona sono Alberi. Ciascuno a suo modo, De Luca, intimo, austero, elegante, dalle parole e degli sguardi decisi e profondi come solchi di corteccia. Corona, vigoroso, vibrante, dal temperamento che è un’ esplosione di colori, fioriture e battute, ramificazioni e citazioni. Alberi che camminano, De Luca e Corona si sono conosciuti al Festival della Letteratura di Matera e da lì, come due rami che si sostengono a vicenda stanno facendo un tratto di strada insieme. Hanno in comune il mestiere della scrittura, la passione per l’alpinismo e la natura che passa anche per l’arrampicata, nel caso di De Luca e per la scultura lignea di Corona. Ma non è tutto. Erri ironizza: “Mio padre napoletano era alpino. Suo padre del Trentino era marinaio”. Nella foto, da sinistra: Giuseppe Quadruccio, Presidente CAI Rieti; lo scrittore Erri De Luca; Ines Millesimi, Resp. Comunicazione e Cultura del CAI Rieti e lo scrittore Mauro Corona. (foto di Enrico Ferri) "Gli eventi culturali di Montagne nel cuore, nati ben 5 anni fa, hanno lo scopo di favorire una diversa idea di montagna, più moderna, più spirituale e meno legata alla performance sportiva. Montagne nel cuore potrebbe essere un modo di vedere la montagna in tutti i suoi inesauribili aspetti, anche estetici e filosofici ". Ines Millesimi |Comunicazione e Cultura| CAI Rieti Nella foto sotto: l’Auditorium Varrone di Rieti gremito di pubblico per l’incontro del primo marzo con Erri De Luca e Maura Corona. (foto di Enrico Ferri). Noti per essere personaggi scomodi, diretti nell’esprimere la loro contrarietà ad uno sfruttamento egoista della natura, Erri De Luca e Mauro Corona sono un patrimonio di storia, cultura e saggezza antica e lontana che fa riflettere sugli anelli dei tronchi, sulla storia passata tra i monti, come sulle Dolomiti, sul disastro del Vajont, che Corona, cittadino di Erto, sente presente e sulla realizzazione della TAV in Val di Susa che oggi vede De Luca, tra i suoi più forti oppositori, incriminato per istigazione al sabotaggio. De Luca e Corona hanno riempito l’Auditorium Varrone di Rieti oltre ogni auspicio, eppure confermato la potenza carismatica che emanano in modo autentico. Che genere di Alberi fossero lo hanno chiarito subito a Rieti. “Se le persone arrivate qui (da tutto il centro Italia, ndr) per ascoltare, non vengono messe nella condizione di poterlo fare, noi non iniziamo”. Per molti è stata trovata la soluzione. Qualcuno non è riuscito comunque ad entrare, ma c’è da scommettere che il gesto dei due alpinisti, lo abbia comunque e ampiamente, ripagato. *Montagne nel cuore - Appuntamenti culturali curati dal CAI di Rieti con il patrocinio del Comune e della Fondazione Varrone. Per info: cairieti.it anus l VIII MARZO - APRI LE 2014 16 Vette di LIBRI Profilo CAI Herman Buhl E’ buio sul ghiaccio Corbaccio, Exploits - 2007 Hermann Buhl è nel mondo alpinistico un personaggio mitico. Austriaco di nascita e con un carattere di ferro, l'alpinista ha compiuto negli anni '50 imprese straordinarie. A soli 29 anni, Buhl viene invitato a unirsi a una spedizione tedesca che tenterà la vetta del Nanga Parbat, nona montagna delle Terra e allora ancora inviolata. Dopo settimane di tentativi andati a mele la spedizione dichiarò ufficialmente il fallimento. Ma Buhl non si arrese e ripartì da solo e raggiunse la vetta. Nel 1957 l'alpinista scalò il suo secondo 8000, l'inviolato Broad Peak e divenne l'unico uomo al mondo ad aver compiuto la prima ascensione di ben due 8000. Buhl morì qualche giorno dopo l'ascesa al Broad Peak all'apice della sua fama, scendendo dal Chogolisa. Erri De Luca Il Peso della Farfalla I Narratori, Feltrinelli - 2009 Il re dei camosci è un animale ormai stanco. Solitario e orgoglioso, da anni ha imposto al branco la sua supremazia. Forse è giunto il tempo che le sue corna si arrendano a quelle di un figlio più deciso. E novembre, tempo di duelli: è il tempo delle femmine. Dalla valle sale l'odore dell'uomo, dell'assassino di sua madre. Anche l'uomo, quell'uomo, era in là negli anni, e gran parte della sua vita era passata a cacciare di frodo le bestie in montagna. E anche quell'uomo porta, impropriamente, il nome di "re dei camosci" - per quanti ne aveva uccisi. Erri De Luca spia l'imminenza dello scontro, di un duello che sembra contenere tutti i duelli. Mauro Corona La Voce degli uomini freddi Mondadori - 2013 C'è un popolo che vive di stenti in una terra ostile. Una terra in cui nevica sempre, anche d'estate, le valanghe incombono dalle giogaie dei monti e le api sono bianche. E gli uomini hanno la carnagione pallida, il carattere chiuso, le parole congelate in bocca. Però è gente capace di riconoscenza, di solidarietà silenziosa, uomini e donne con un istinto operoso che li fa resistere senza lamentarsi. Corona ci ha abituato alle narrazioni corali, alle epopee umili di gente che avanza compatta con le proprie storie senza storia solo perché nessuno ha voluto abbassare l'orecchio al livello del suolo per ascoltarne la voce flebile eppure emozionante. CLUBALPINOITALIANO Marzia Petrelli Iscritto al CAI dal 1997 Escursioni Circa una decina l’anno La prima vetta della tua vita Corno Piccolo (Gran Sasso d’Italia) 1985 e primo temporale in montagna. Esperienza che segna: o la ami o la abbandoni per sempre. L’ultima escursione Alta Via del Marrone 2013 Il percorso più duro Nell’agosto 1997: la salita, lungo la cresta, sulla vetta del Monte Nuria. Aspettavo il mio terzo bambino ed ero veramente a corto di fiato. Il panorama indimenticabile Ogni panorama è meraviglioso, ma è indimenticabile ritrovarsi con tutta la famiglia riunita. Tre cose indispensabili nello zaino Una volta dovevano esserci i pannolini, ora borraccia, giacca a vento e qualcosa di dolce. Energia per camminare Un buon gruppo di com- pagni d’escursione. Un motto per il successo Non chiedere MAI (ad uno del CAI) “Quanto manca?”. Ti risponderà sempre: “dieci minuti e arriviamo”. Il CAI Antrodoco con parole tue Amici che non ti lasciano mai sola. La montagna per te è gioia nella fatica. Janus l VIII MARZO - APRILE 2014 1 7 CLUBALPINOITALIANO Attività Sezionali│Assemblea dei Soci di Eligio Boccacci Caro Socio, come di consueto siamo giunti al nostro annuale appuntamento con l’Assemblea dei Soci, l’organo più rilevante del nostro sodalizio, responsabile di decisioni di vitale importanza per l’attività di Sezione. A tal proposito, l’imminente Assemblea del 2014, ci chiama all’impegno del rinnovo, per via elettiva, sia del Consiglio Direttivo, nella formazione che ci guiderà nei prossimi tre anni, sia del Collegio dei Revisore dei Conti. L’elezione dei due organi sarà anche occasione per il Consiglio Direttivo uscente di rappresentare ai presenti, come da programma Assemblea, il resoconto delle attività 2013 e quanto già previsto per il 2014. Oltre che un appuntamento istituzionale, l’Assemblea si propone come un’occasione ulteriore per incontrare molti amici, proporre nuove iniziative ed escursioni, partecipare alle attività della Sezione stessa. PROGRAMMA E CONVOCAZIONE Prima convocazione: venerdì, 28 marzo 2014, ore 7:00 Seconda convocazione: sabato 29 marzo 2014, ore 17:00. Ordine del giorno: Relazione attività sociali; Approvazione bilancio 2013; Elezioni Consiglio Direttivo e Collegio revisore dei Conti; elezione cariche gruppo seniores; varie ed eventuali. Possono partecipare all’Assemblea tutti i Soci e hanno diritto di voto tutti i Soci ordinari e familiari maggiorenni in regola con l’iscrizione dell’anno in corso al Club Alpino Italiano, Sezione di Antrodoco. Ogni Socio può farsi rappresentare in Assemblea da altro Socio e farlo votare in sua vece mediante rilascio di delega. Ogni Socio delegato può portare una delega, è escluso il voto per corrispondenza. Per la validità delle sedute è necessaria la presenza, di persona o per delega, di almeno la metà degli aventi Nonostante la crisi ed il calo di associati, siamo riusciti con soddisfazione, a svolgere con successo le consuete attività: dalle numerose iniziative per l’Escursionismo all’intensa attività dei nostri Senores, dall’Alpinismo Giovanile alle novità del Cicloescursionismo, dal lavoro sul progetto dedicato ai sentieri per la pubblicazione, a breve, di una carta topografica del nostro territorio alla promozione culturale dello stesso che passa per varie iniziative a sua tutela e valorizzazione, nonché per l’altro progetto, quello editoriale, rappresentato dalla nostra rivista bimestrale “Janus” oggi rinnovata e in pieno rilancio. Vi invitiamo quindi, a partecipare numerosi sia per dovere che per il piacere di vivere insieme, un ennesimo momento di importante condivisione attraverso l’Assemblea Annuale dei Soci che si svolgerà nei locali della sede sociale della Sezione in Via Savelli, 3 ad Antrodoco. Il Presidente Eligio Boccacci diritto al voto in seconda convocazione l’Assemblea è validamente costituita qualunque sia il numero dei presenti. Dal nostro sito sono scaricabili: la delega per la votazione; la scheda per la candidatura al Consiglio Direttivo. Si richiede inoltre cortesemente che chi è interessato a candidarsi al “Consiglio Direttivo ” e/o “Collegio dei Revisore dei Conti “ della Sezione di Antrodoco deve presentare la propria candidatura (anche verbalmente al presidente o segretaria) almeno entro il 22 marzo 2014, ([email protected]; [email protected];). A prescindere dalla candidatura o meno sono eleggibili tutti i soci maggiorenni in iscritti da almeno due anni al Club Alpino Italiano. Per l’elezione al capogruppo e segretario senores, si ricorda che hanno diritto di voto i soli soci che hanno compiuto 60 anni. Per ogni eventuale chiarimento consultare lo Statuto Sezionale approvato dalla Sede Centrale il 22.11.08, che troverete sul sito della Sezione (caiantrodoco.it.) e della sede Centrale (cai.it). Janus l VIII MARZO - APRILE 2014 1 8 CLUB ALPINOITALIANO │L’agenda del fine settimana - marzogiugno2014 Programma Escursionismo e Senores 2014 29 marzo ASSEMBLEA ANNUALE SOCI SEZ. ANTRODOCO (Ri) 5 e 6 aprile E P.N.D'ABRUZZO/MAINARDE - Monte Amaro di OPI. Passo dei Monaci 13 aprile E Natura & storia: Gli Etruschi nella Maremma Laziale 13 aprile EE Gruppo Alto Aterno - Monte Giano - Antrodoco (Ri). A.G. 24 aprile E I Confini Papalini-Pontifici - Terminillo (Ri). Senores 26 aprile TC Eremi di Monte Giano - Antrodoco (Ri) 24-28 aprile E/EE Val Grande da Domodossola/Verbania (Vb) 4 maggio TC “Alla scoperta delle api” - Ass.ne Apicoltori Alto Lazio con A.G. 11 maggio AE Intersezionale - Around Salaria: da Arquata del Tronto Arquata (Ap). 25 maggio E Intersezionale Escursionismo e Ciclo - Giornata Nazionale dei Sentieri Terminillo, Valle Scura, Rifugio Porcini - Sigillo (Ri) 1-2 giugno E Montagna del Morrone e Majella - Popoli (Pe) CAI ES C URS IO NIS MO In via del tutto promozionale per le prime 2 escursioni sono ammessi (solo con difficoltà T ed E) alla partecipazione anche NON SOCI: con versamento Quota Assicurativa obbligatoria di 6euro. Iscrizioni 36h prima dell’inizio escursione. Visita il nostro sito! Trovi il programma, completo, PAUSA SUDOKU N° 33 escursionismo, senores e cicloescursionismo 2014! 7 5 2 8 9 4 8 6 9 3 4 4 5 7 4 3 8 8 6 2 5 4 2 6 5 7 3 1 9 1 6 9 2 4 8 9 7 1 6 1 4 Janus l VIII MARZO - APRILE 2014 1 9
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