03 14 - il giornale dei veronesi

w w w. i l g i o r n a l e d e i v e ro n e s i . i t
R e g i s t r a z i o n e a l Tr i b u n a l e d i Ve ro n a n . 2 9 8 4 / 1 2
MARZO 2014 - ANNO II
Che cosa sta accadendo a Verona?
Una tempesta ha travolto l’Amministrazione Comunale... Non solo segnali drammatici e
critici, ma anche buone notizie e tanti nuovi progetti provengono dal comprensorio veronese.
L’ E D I TO R I A L E
di Diego Cordioli
Non perdiamo
la speranza
Se a livello nazionale è cambiato Governo e Sanremo è il leitmotiv delle
conversazioni di tanti italiani, anche
a Verona e provincia di cose non ne
sono accadute poche: a partire dallo
scandalo politico che ha investito l’amministrazione, di cui raccontiamo nelle
prime pagine. Si passa poi alle attività
istituzionali della Provincia, tra incontri
importanti, progetti e nuove applicazioni. Tante attività sono in cantiere per le
scuole e non solo; e il Procuratore militare Enrico Buttitta ci invita, per ogni
cosa, a non perdere le speranze. Nel
mese di marzo, per la festa della donna, ci piace ricordare la nostra soprano Cecilia Gasdia e sempre in ambito
musicale, la musica colta che si esegue
nelle sale del teatro Filarmonico. Per i
più allegri, una frizzante intervista sulla
salsa cubana e per chi ha in progetto di
convolare a nozze, alcuni preziosi consigli sulle tempistiche da seguire. Qualche suggerimento viene dato anche
in merito alla cura del proprio corpo,
nella rubrica sulla bellezza. Se non sapete cosa fare questo mese, vengono
anticipati alcuni eventi in calendario a
Verona e provincia. Alcune indicazioni
sul settore agricolo e ambientale, poi
ci provengono da Veronafiere. Il futuro
dello sport sembra essere il Freestyle,
ma anche la fondazione Bentegodi a
proposito ha molto da dire. Un nuovo
depuratore potrebbe essere presto realizzato sul lago di Garda; mentre un’iniziativa molto importante, sul recupero del cibo delle mense è stata avviata
dal comune di San Giovanni Lupatoto.
Premiazioni, iniziative e concorsi hanno
caratterizzato l’agenda villafranchese;
purtroppo anche eventi criminali, di cui
si sono occupati i nostri Carabinieri.
Per concludere, in un mese che si vuole
tingere di rosa, la storia delle Belesine,
mondine, sarte e contadine.
PRIMO PIANO
Il mugnaio
di Potsdam
SUCCEDE A VERONA
GIUSTIZIA & LEGALITÀ
Miozzi riceve il
Console del Marocco
La speranza: una dea
dentro di noi
articolo a pag. 2-3
EVENTI A VERONA
Il Bacanal
del Gnoco
articolo a pag. 12
articolo a pag. 4
SPAZIO SPORT
articolo a pag. 9
CUCINA D’AUTORE
Bianchini e i
campioni di domani
articolo a pag. 19
Giorgio Gioco:
Cecilia Gasdia
articolo a pag. 20
2
Primo Piano
03 14
A cura di Diego Cordioli
Il mugnaio di Potsdam riscopre Verona
L a Ve r o n a c h e s i s c o p r e , d o p o l a d e nu n c i a d i u n c o r a g g i o s o a m m i n i s t r a t o r e s o l l e v a t o
d a l l ’ i n c a r i c o d a l s i n d a c o, è u n c a m p o d o p o l a b a t t a g l i a . E s p e r i a m o c h e i l d e nu n c i a n t e , i l n o s t r o
“ mu g n a i o d i Po t s d a m ” , n o n fi n i s c a s u l l a C r o c e , i n o m a g g i o a l d e t t o l a t i n o “ n o m e n o m e n ” .
dell’avv. Aventino Frau
Verona è una città affascinante, piena della sua storia e delle sue memorie, al lato estremo di un Veneto che la vede
confinare con l’industriosa e
forte Lombardia, risentendone, in un rapporto di amore e
odio, il confronto e talvolta lo
scontro.
Nella seconda parte del secolo scorso, con il resto del
Veneto ma ancor di più, Verona ha visto lo sviluppo tumultuoso del dopoguerra, ha
valorizzato la propria centralità geografica, ha spinto la sua
dimensione internazionale, ha
avviato un processo industriale, minore di quello bresciano
e lombardo ma assai significativo.
All’economia agricola si è
sostituito uno sviluppo artigianale e industriale di prima generazione e con una dirigenza
ben attenta alla politica, legata al forte potere della Dc e
ben coinvolta negli interventi
economici dello Stato. Non dimenticando dapprima la riconoscenza e successivamente i
finanziamenti interessati, quando non le corruzioni piccole e
grandi.
Per questo, con Tangentopoli,
a Verona le scosse di terremoto sono state notevoli ma non
toccarono la vecchia classe
dirigente, rimasta pressoché
immune. Quella dei: Delaini,
Gozzi, Zanotto, e altri di quella
generazione politica.
I più giovani successori, come
in altre parti d’Italia, sono stati
meno virtuosi: un’intera generazione è stata spazzata via
dallo scandalo, dalla magistra-
tura e dagli eccessi di un drammatico periodo. Il tutto nella
“sorpresa” di molti, della stampa, del mondo imprenditoriale
che scoprì improvvisamente la
corruzione che in discreta parte praticava, finanziando: partiti,
correnti, centri studi e uomini
politici.
Sembra ieri ma sono passati
vent’anni e la Verona di Rambo
Bissoli sembra dimenticata. Il
peggio fa dimenticare anche il
male e alcuni protagonisti di
esso sono pure risorti.
Cambiò, così sembrava, la politica: venne l’illusione della palingenesi di Forza Italia, dell’irruenza purificatrice della Lega
Nord.
Apparvero una classe dirigente, giovane e bella, una nuova
politica, nuove istituzioni e
grandi riforme per Forza Italia;
separazione dall’Italia corrotta,
da Roma ladrona, la corsa verso la Svizzera dei banchieri più
che delle autonomie, i varesotti al potere, il Veneto all’ubbi-
diente seguito.
Verona con le amministrazioni e la politica non fecero
scintille, ma nemmeno errori
scandalosi, eccessi di malgoverno. Molte pieghe per l’irruente presenza della Lega,
simile ai Grillini di oggi ma con
alcune idee degne di rispettosa
attenzione.
Poi la Lega divenne forte a
Verona e altrove, guidata da un
Tosi sempre più dotato di consenso e di potere, e in Comune tanto potente da svuotare
totalmente la lista e i voti di
Forza Italia e del PDL. Il potere
male esercitato logora anche
chi lo ha, ma sopratutto gli fa
correre grossi rischi.
I difetti della politica sono
molti e tra questi si fanno
notare in particolare: il partitismo esagerato, il familismo,
l’affarismo, i cedimenti al lobbismo.
Del resto la politica, come ci
insegna Machiavelli, non è fatta
per gli ingenui, gli idealisti, gli
L’avvocato Michele Croce, ex Presidente di AGEC
3
Primo Piano
A cura di Diego Cordioli
stolti, ma non può fare a meno,
se si vuole produrre qualcosa,
degli intelligenti, dei coraggiosi,
dei preparati, non può fare a
meno d’idee e ideali. Se prevalgono i primi il disastro, prima o
poi, è inevitabile e quando viene, produce una valanga.
Se si dà alla civis la sensazione
di una legalità superabile con il
potere, con la facilità di accesso
alle istituzioni, con la prevalenza
dei voti sulla legge stessa, con il
privilegio delle amicizie influenti, con la sedicente fedeltà cieca
al capo indipendentemente dalla qualità dei fedeli, la società
esprimerà sempre di più le sue
tendenze peggiori, le sue intime
corruzioni e debolezze.
Anche la troppo potente bu-
CONOSCERE
rocrazia si sente senza vincoli,
salvo una presunta legalità formale, senza controlli e dunque
senza possibili sanzioni.
Il clima politico della civis, della città, ne esce deteriorato, il
cambiamento fa dimenticare
le buone abitudini del passato,
viene meno il rispetto per la
politica e la sua classe dirigente
che purtroppo non appare più
meritevole.
Nel nostro caso la civis è l’amata Verona, che già subisce una
slavina di negative scoperte e
vede, quasi di colpo, il danno fatto dalla cattiva politica, familistica, clientelare, affaristica, faziosa.
Si scopre però anche, con Bertolt Brecht, che c’è pur sempre
un giudice a Berlino e prima o
INNOVARE
TESSERATI!
L'Associazione Cultura&Legalità
in collaborazione con Il Giornale
dei Veronesi dà diritto a degli spazi
promozionali su queste pagine.
Per maggiori informazioni:
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poi al cittadino semplice, al mugnaio di Potsdam, saranno riconosciuti i suoi diritti.
Gli altri giudici possibili, nell’ipotetica Potsdam, per noi Verona, sono tutti disattenti: i sindacati, le associazioni imprenditoriali, il potente giornale della
città di proprietà di banche e
industriali, gli stessi partiti politici e tutte le autorità che dovrebbero controllare. Prima del
giudice di Berlino (i pubblici
ministeri di Verona), erano tutti
affetti da cecità e soprattutto da
sordità.
La slavina vede la neve su tutta
la Verona comunale e fa sentire
il freddo anche oltre, in Enti e
Aziende comunali e pubbliche,
sul Comune. Parte da AGEC,
mense scolastiche, cimiteri,
immobili e giunge in Fiera, raggiunge AGSM, energia con ATV
e AMT, trasporti, sconvolge il
vertice del Comune (vicesindaco Giacino dimesso, assessore
Giorlo fra poco) senza contare
la gestione di Acque Veronesi
con i numerosi dirigenti nutriti
con vini preziosi e costosi (al-
tro che acque!) e il Presidente
della Provincia che smentisce sè
stesso, e i guai del Catullo, con
le piste metaforicamente piene
di buchi finanziari.
Siamo di fronte ad una Verona
la cui immagine, un tempo illustrata come esemplare, sulle tv
nazionali dove faceva il libero
docente il sindaco Tosi, è ora
devastata da scandaletti, scandali e scandalosi arresti e indagini,
fatti previsti dai pubblici ministeri come corruttivi, di cattiva
gestione, con comportamenti
che ipotizzano reati penali. Non
manca nemmeno il lato sexy del
cherchez la femme.
È questa la vera Verona politi-
ca, amministrativa? È questa la
sua cultura politica? Dove sono
finite: la moralità leghista, la critica alla Roma ladrona, la buona gestione vicina alla gente, lo
sviluppo delle mitiche partite
Iva conquistatrici del mondo?
Se è così, e tutto lo fa pensare,
bisogna che i migliori veronesi si
mettano al lavoro. Come scrive
l’avvocato Michele Croce bisogna pulire per ricostruire. A pulire forse ci penserà la magistratura, a ricostruire ci vorranno i
veronesi, i più bravi, i più attenti.
Sarà un’improbabile fatica e probabilmente nessuno dei potenti
dirà loro grazie, nello spirito dei
silenzi di oggi.
Il golpe bianco
di Edgardo Sogno
Lo scorso 3 febbraio presso la Feltrinelli Express, alla Stazione di Porta Nuova
a Verona, Pietro Di Muccio de Quattro ha presentato il libro: Il golpe bianco di
Edgardo Sogno (Liberilibri Editore). Sono intervenuti alla presentazione: il Dott.
Giancarlo Bagarotto, Presidente Onorario del Consiglio di Stato e il Prof. Avv.
Aventino Frau, Docente di Diritto Internazionale dell’Economia.
Nel cuore degli anni di piombo capitò pure che un partigiano liberale, eroe
e medaglia d’oro al valor militare della resistenza, antifascista e anticomunista,
fosse incriminato per cospirazione politica da un magistrato poi deputato del
PCI, Pds, Ds, Pd. È la vicenda politica, processuale, umana del leggendario “comandante Franchi”, Edgardo Sogno e del giudice che lo inquisì, Luciano Violante,
poi assurto a Presidente della Camera dei Deputati. Processo penale e processo
politico si intrecciano in un coacervo di fatti che fu molto più di un errore giudiziario. Sotto essenziali aspetti, il caso Sogno fu il nostro affaire Dreyfus.
4
Succede a Verona
03 14
A cura di Diego Cordioli
Miozzi riceve il nuovo Console del Marocco
Ahmed
L’ha
El
Khdar
ricevuto
il
Lo scorso 7 febbraio, al Palazzo Scaligero, il presidente
Giovanni Miozzi ha ricevuto in visita ufficiale il nuovo
Console Generale del Regno
del Marocco a Verona, Ahmed
El Khdar.
È il primo incontro dopo
l’insediamento del Console,
che si è insediato il 2 settembre 2013. La visita assume
un significato particolare, in
quanto è finalizzata a rafforzare il rapporto e il dialogo
tra le due culture. Obiettivo
che si prefigge è quello di
consolidare le relazioni tra i
due Paesi, per rinsaldare i valori in comune.
La sede del Consolato Generale del Regno del Marocco a Verona si trova in via
Torricelli 49.
è
il
nuovo
Presidente
Console
della
Generale
Provincia
del
Regno
Giovanni
del
Miozzi,
Marocco
al
Palazzo
a
Verona.
Scaligero.
In biblioteca
si legge
L’idea che sostiene “In biblioteca si
legge” consiste nell’individuare un
testo, in occasione di un anniver sario
o di una ricorrenza di rilevanza civile o
sociale, e proporne una lettura pubblica
contemporaneamente nelle biblioteche
del Sistema Bibliotecario Provinciale che
aderiscono, di volta in volta, all’iniziativa.
I singoli appuntamenti concorrono a creare un unico grande
evento che si viene a svolgere
nello stesso giorno, alla stessa
ora, proponendo la medesima
lettura, con l’intento di coinvolgere in maniera sempre più capillare le biblioteche e gli utenti
del territorio provinciale e rafforzare sentimenti di partecipazione collettiva alle ricorrenze
che scandiscono la vita della
nostre comunità.
Assessore Ambrosini: “È con
soddisfazione che presentiamo il nuovo appuntamento
del progetto di rete dedicato
alle attività di pubblica lettura
‘In biblioteca si legge’. Questo
secondo incontro dell’anno è
realizzato in occasione della ricorrenza civile del ‘Giorno del
Ricordo’, per commemorare e
dare il dovuto riconoscimento
ai caduti delle Foibe e alle vittime delle dolorose vicende legate all’esodo istriano. Il progetto
‘In biblioteca si legge’, attivato a
partire dallo scorso anno dalla
Provincia di Verona e coordinato dal Sistema Bibliotecario
Provinciale (SBPvr), ha raccolto
nel corso degli appuntamenti
promossi un crescente apprezzamento, non solo da parte
delle biblioteche del Sistema,
che aderiscono sempre con
entusiasmo alle singole iniziative, ma anche da parte della
cittadinanza, stimolata in questo modo a coltivare la pratica
della lettura e a partecipare attivamente alle ricorrenze civili
e sociali del proprio territorio.
Nel corso dell’anno proseguiranno quindi gli appuntamenti
con ‘In Biblioteca si legge’, alcuni dei quali sono già in fase
di programmazione”.
Lo scorso 10 febbraio, alle
ore 21:00, nelle sedi delle biblioteche aderenti, si è tenuto il secondo appuntamento
del 2014 del progetto di rete
dedicato alle attività di pubblica lettura: “In biblioteca si
legge”. Il progetto è promosso dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Verona e coordinato dal Sistema
Bibliotecario Provinciale di
Verona (SBPvr). L’incontro è
stato dedicato al “Giorno del
Ricordo”, in memoria dei caduti delle foibe e dell’esodo
giuliano-dalmata. Il testo selezionato in occasione di questa
ricorrenza è stato: “Foibe” di
Raoul Pupo e Roberto Spazzali.
Hanno aderito all’appuntamento 7 biblioteche comunali
appartenenti al Sistema Bibliotecario Provinciale (Garda,
Marano di Valpolicella, Minerbe, Negrar, Sona, Sorgà, Trevenzuolo).
Succede a Verona
5
A cura di Diego Cordioli
RifiUtility: la raccolta rifiuti diventa smart
Un’applicazione per Smar tphone , nuove soluzioni per le energie alternative ed una raccolta puntuale . Il
Consorzio Verona Due è il primo del suo settore a far lo nel Veneto, il primo a lanciare la raccolta rifiuti smar t.
Il futuro è l’interattività e il
Consorzio di Bacino Verona
Due del Quadrilatero, ente
che si occupa della raccolta e
dello smaltimento dei rifiuti
nella provincia di Verona, lo
sa bene e lancia la sua prima
applicazione per smartphone.
“Si tratta di uno strumento
completamente innovativo per
il settore – spiega il presidente
Luigi Visconti – un’applicazione
scaricabile sul proprio telefono
in grado di fornire tutte le
informazioni necessarie, come
ad esempio il calendario
della raccolta differenziata
o la geolocalizzazione delle
isole ecologiche, ma non solo.
Attraverso questa interfaccia
l’utente può dialogare con noi
segnalandoci, attraverso delle
foto, eventuali rifiuti abbandonati
sul territorio e ricevendo
successivamente al nostro
intervento un’altra foto che
testimoni la raccolta. Insomma, il
nostro rapporto con i cittadini
diventa più diretto”. Più diretto
e più efficace perché, sempre
all’interno dell’applicazione, si
possono trovare anche sezioni
dedicate a spiegare in che gruppo
di raccolta vadano inseriti i vari
rifiuti e aree appositamente
pensate per lo scambio di
informazioni e commenti, come
una vera e propria community
interattiva. Con soluzioni così
all’avanguardia, non stupisce
che il Consorzio serva ben
42 Comuni sulla provincia
veronese, “Ma
potrebbero
essere molti di più – rivela il
direttore Thomas Pandian – in
molti ci hanno chiesto di entrare
a far parte del nostro bacino e
questo testimonia l’efficienza e
la puntualità dei nostri servizi.
Al momento, però, la situazione
al riguardo è in fase di stallo a
seguito del cambiamento della
normativa del settore. Noi
comunque rimaniamo fiduciosi e
attendiamo sviluppi a breve, forti
della nostra organizzazione”. I
numeri testimoniano la crescita
dell’ente veronese; 42 milioni
di Euro di fatturato nell’ultimo
anno sono il frutto di un vero
e proprio supporto fornito ai
Comuni, anche dal punto di vista
finanziario, con un’incidenza che
non supera gli 85 centesimi per
ciascuno degli oltre 350 mila
residenti nelle aree servite.
Inoltre, le percentuali che
riguardano i rifiuti riciclati sono
sempre più in crescita. “Grazie
alla nostra puntualità nella
raccolta – prosegue Pandian –
possiamo garantire che oltre
il 70% dei rifiuti viene riciclato.
Un dato elevatissimo, basti
pensare che nel 2001, con soli
11 Comuni serviti, portavamo in
discarica più rifiuto secco, quindi
non riciclabile, di quanto ne
conferiamo oggi che i Comuni
sono diventati 42”. E per
garantire una ancor maggiore
puntualità nella raccolta, il
Consorzio sta predisponendo
anche
dei
microchip
da
installare nei sacchetti così da
riconoscerne il contenuto e
rendere più efficiente l’attività
di riciclaggio. Non si ferma qui
però l’attività di innovazione e
ricerca del Consorzio. Poiché
l’ente veronese è stato nominato
come struttura di supporto per
l’attuazione del Patto dei Sindaci,
ovvero il coordinamento dei
governi regionali e locali voluto
e promosso dall’Unione Europea
al fine di ridurre le emissioni
di CO2 per poter aumentare
le percentuali di efficienza
energetica e di utilizzo delle fonti
di energia rinnovabile, l’obiettivo
del Consorzio è ora puntato
anche sulla razionalizzazione
del consumo energetico e
sullo sviluppo delle energie
alternative. È questa dunque la
nuova anima della raccolta rifiuti;
non un semplice porta a porta,
non un semplice servizio, ma una
mission da perseguire attraverso
nuove tecnologie e nuove
idee. Anche grazie a rifiUtility,
tutti
possono
contribuire
ad un futuro migliore. Per la
realizzazione dell’app rifiutility,
un particolare ringraziamento
va alla Regione del Veneto,
alla Provincia di Verona, e
all’azienda Ser.I.T. che hanno
sostenuto l’iniziativa anche
economicamente, dimostrando
ancora una volta l’importanza
della collaborazione tra Enti,
Istituzioni, e aziende, finalizzata
al raggiungimento degli obiettivi
di
salvaguardia
ambientale
e benessere del cittadino.
Presenti alla conferenza stampa:
il Presidente del Consorzio
di Bacino Verona Due Luigi
Mauro Visconti, il Direttore
Generale del Consorzio Verona
Due Thomas Pandian, il vice
presidente
della
provincia
e
assessore
all’Ambiente
Fabio Venturi, il presidente
dell’Azienda Ser.I.T. Roberto
Bissoli,
e
l’amministratore
delegato dell’Azienda Ser.I.T.
Maurizio Alfeo.
6
Succede a Verona
03 14
A cura di Diego Cordioli
La Società Nazionale di Salvamento
Lo scor so 6 febbraio nella Sala Rossa del Palazzo Scaligero, l’assessore alla Protezione Civile Giuliano
Zigiotto ha presentato le attività di Soccor so Acquatico, gestite dalla Società Nazionale Salvamento.
La Società Nazionale di
Salvamento organizza corsi per formare i volontari di
Protezione Civile, per reclutare bagnini di salvataggio e
istruttori di nuoto. L’attività di formazione serve per
specializzare i volontari che
spesso sono intervenuti sul
territorio e a livello nazionale in caso di emergenza e anche come supporto, durante
il periodo estivo, ai soggetti
preposti alla sicurezza del
Lago di Garda. Erano presenti
alla presentazione al Palazzo
Scaligero: Nicola Soliman e
Carlo Matteo Peruzzini, rispettivamente coordinatore
generale per Verona e direttore sanitario della Società
Nazionale di Salvamento. Ha
partecipato inoltre una rappresentanza della Protezione
nisti. L’importanza di questi
ragazzi, che dedicano il proprio tempo libero per fare
del bene alla nostra società, va ribadita con forza. Per
questo è giusto fornire loro
i giusti mezzi perché siano
preparati e pronti ad agire
nel miglior modo possibile. In
quest’ottica il corso della Società Nazionale di Salvamento è di estrema importanza.
Garantisce infatti un duplice
beneficio: da un lato giova
alla società, che ha in questo
modo la garanzia di soccorritori acquatici specializzati;
dall’altro il conseguimento
di un brevetto ufficialmente
riconosciuto può creare nuovi sbocchi professionali per i
nostri validi volontari. Inoltre,
parlare di certificazione a livello di soccorso in acqua si
Civile.
Il corso “bagnino di salvataggio” si terrà dal 15 febbraio
al 30 marzo presso il Centro
Polifunzionale Don Calabria.
Gli incontri avranno un ampio
programma caratterizzato da
lezioni teoriche e pratiche
finalizzate al conseguimento
del brevetto professionale.
Per ulteriori informazioni:
www.salvamentoverona.it
L’Assessore
Zigiotto:
“Quest’anno le parole chiave
per la Protezione Civile sono
sicurezza e formazione. Stiamo infatti investendo molto
in questi due sensi, per far
diventare i nostri volontari
dei veri e propri professio-
rivela di importanza basilare,
basti pensare che spesso un
primo soccorso inadatto crea
la necessità di salvare dall’annegamento anche l’avventato
soccorritore. Ho partecipato
anche, lo scorso 15 febbraio,
a ‘Sicurezza in acqua’, convegno di apertura delle lezioni”.
Soliman, della Società Nazionale di Salvamento: “La Società Nazionale di Salvamento è stata fondata nel 1871,
con l’obiettivo di garantire la
sicurezza della vita in mare.
La mission è la stessa anche
oggi, con l’inclusione di altri
anelli della catena di soccorso
nel nostro lavoro di addestramento e pronto intervento.
Ci occupiamo, infatti, anche
di soccorso stradale e prima
sanità, con numerosi interventi e attività di formazione.
Queste ultime sono di fondamentale importanza perché
a un soccorritore servono sì
coraggio e fortuna, ma essenziale è la preparazione. Nello
specifico il corso professionale per ‘Bagnino di Salvataggio’ garantisce un brevetto
che è riconosciuto in tutti i
Paesi dell’Unione Europea ed
è considerato equipollente
a quello rilasciato dai Vigili
del Fuoco. Tutti i nostri corsi hanno anche lo scopo di
far conoscere le attività della
Protezione Civile e reclutare
quindi nuovi volontari, rafforzando in questo modo la
composizione delle Squadre
Operative”.
7
Salute & Sanità
A cura di Diego Cordioli
Gelida manina: il Fenomeno di Raynaud
Cari
lettori, questo
popolazione
ar ticolo
generale(3-20%
tratta
un
argomento
femmine; 4-14%
maschi)
che
è
tutt’altro
e
che
spesso
che
si
raro
evidenzia
nella
nei
mesi freddi o a seguito di stress emozionali. Stiamo par lando del Fenomeno di Raynaud.
del dott. Paolo Garzotti
Ad alcuni sarà certamente capitato
di osservare, soprattutto nei mesi invernali, il comparire di un improvviso
pallore cutaneo alle dita delle mani
che viene vissuto per lo più come un
normale fatto conseguente all’esposizione al freddo. Non si vuole certo
creare alcun allarmismo, ma si ritiene
opportuno che questa manifestazione
venga riferita al medico curante per
valutare l’utilità di una visita specialistica. Il Fenomeno di Raynaud si sviluppa in tre momenti consecutivi.
La prima fase è caratterizzata dalla
comparsa di pallore cutaneo freddo,
simmetrico ad entrambe le dita delle
mani o dei piedi; dipendente dalla vasocostrizione (restringimento) delle
piccole arteriole periferiche delle dita.
Segue la seconda fase nella quale è
presente un rallentamento di flusso
ematico, secondario alla vasocostrizione, dove le dita diventano cianotiche (blu-viola). La causa del cambiamento di colore è dovuto all’estrazione, da parte dei tessuti, di tutto
l’ossigeno dal sangue, che ne provoca
l’impoverimento e modifica il colore
del sangue da rosso a blu-viola.
Si conclude con la terza fase di compenso, dove alla vasocostrizione segue una vasodilatazione, con ritorno
di flusso ematico ricco di ossigeno,
dove le dita assumono un colore rosso acceso che spesso si accompagna
a dolore, formicolii e alterazione della
sensibilità della cute.
È curioso osservare che più raramente questa sintomatologia può
interessare altre estremità del corpo esposte al freddo come: orecchie,
naso, capezzoli e lingua.
Queste manifestazioni cliniche hanno una durata variabile ma, in genere,
si risolvono spontaneamente dopo
alcuni minuti. È inoltre importante
sottolineare che talvolta, in alcuni pazienti, non tutte le fasi si presentano
in modo classico ed evidente.
Questo fenomeno è più frequente nelle
donne tra i 15 e 40 anni, ma è anche presente in età più avanzata e nei maschi.
È molto importante non confondere
questo fenomeno con situazioni cliniche
che possano essere simili ma che mancano della fase ischemica (pallore cutaneo).
Tra queste ricordo l’acrocianosi e l’eritema pernio (gelone).
Il Fenomeno di Raynaud è per lo più benigno, ma è importante differenziarlo in
due gruppi.
La forma primaria o “Malattia di
Raynaud” che non si associa ad altre patologie e di cui non si conosce la causa e la
forma secondaria:“Sindrome di Raynaud”,
più grave, che si associa ad altre malattie
quale le connettivopatie (esempio sclerodermia, artrite reumatoide), arteriopatie
ostruttive, patologie ematologiche e traumatiche (strumenti vibranti), farmaci ecc.
L’importanza di differenziare i due gruppi è fondamentale perché la prognosi (destino) è molto diversa. Nel primo caso
benigna, nel secondo molto meno.
Il problema sta nel fatto che spesso il fenomeno di Raynaud secondario compare
precocemente rispetto alle patologie che
vi si associano e che rendono la prognosi
del paziente più negativa.
Questo comporta degli effetti negativi
per il paziente che vive con ansia l’attesa
dell’evoluzione della malattia, ma anche
per il sistema sanitario che deve impegnarsi in un lungo monitoraggio clinico
del paziente ed in costose indagini ematochimiche e strumentali.
Ma quali sono i criteri di diagnosi della
forma primaria o Malattia di Raynaud?
Ricordiamo l’improvvisa comparsa di
pallore cutaneo bilaterale e simmetrico
delle mani, polsi periferici normali per
l’assenza di malattie ostruttive delle arterie e la mancanza di alterazioni ulcerative
delle dita. Assieme a questi criteri clinici
è necessario che il paziente presenti una
capillaroscopia (studio dei capillari a livello delle unghie) nella norma, abbia indici
di infiammazione negativi (VES) e particolari autoanticorpi (ANA) negativi (anticorpi che aggrediscono in modo anomalo
i tessuti del paziente).
Per fortuna questo tipo di malattia è
stabile, ha un andamento benigno e si risolve nel tempo.
Ci fermiamo qui! Nel prossimo articolo
tratteremo le forme secondarie e daremo alcuni utili consigli.
Il direttore generale chiede
15 milioni per i dirigenti ma
taglia il personale
Per il segretario nazionale dell’Ugl Sanità, Capone:
“La pessima gestione amministrativa della sanità
non ha confine. Bisogna accettare le responsabilità”.
“È a dir poco scandaloso che in un ente come Arpa-Veneto il direttore si preoccupi solo di far recuperare gli arretrati ai suoi dirigenti, mentre si procede alla riduzione della pianta organica in nome della spending review e del risanamento del
bilancio, dissestato da anni di scelte scellerate.” Lo dichiara in una nota il segretario
dell’Ugl Sanità Veneto Stefano Tabarelli, spiegando che “è un vero paradosso che il
direttore dell’Agenzia per la prevenzione e protezione ambientale abbia a cuore
gli arretrati dei dirigenti, per i quali ha chiesto alla Regione 15 milioni di euro,
mentre per i lavoratori non ha esitato a dichiarare esuberi e a firmare delibere per
attivare le procedure di prepensionamento, come la 365 del 23 dicembre 2013.”
“Situazione ancor più grave –aggiunge il sindacalista- se si tiene conto del fatto che
i lavoratori sono gli unici ad aver pagato a caro prezzo, con i tagli al personale, un
dissesto finanziario che la stessa Commissione d’inchiesta avviata dalla Regione su
Arpav ha attribuito ad una sciagurata gestione delle risorse”.
Per il segretario nazionale dell’Ugl Sanità, Paolo Capone, “è inaccettabile che tutto
ciò accada senza che nessuno si ponga il problema di accertare le vere responsabilità del debito dell’Arpav. La pessima gestione amministrativa delle strutture
sanitarie- conclude- non ha confine.”
SEGRETERIA PROVINCIALE DI VERONA
Polizza di assicurazione per responsabilità civile per tutte le professioni
sanitarie, OSS, OSS fc iscritti alla UGL Sanità di € 75. L’ assicurazione
comprende:
• L’ uso di macchinari ed apparecchiature in genere;
• L’ attività purchè saltuaria prestata all’ esterno dell’ ente di cui
l’assicurato risulta dipendente o/e presso associazioni di volontariato;
• L’attività svolta durante la partecipazione di corsi formativi;
• Per danni corporali e danni materiali cagionati a terzi con colpa sia lieve
che grave in relazione all’ esercizio dell’ attività di operatore sanitario
svolta in qualità di dipendente di strutture sanitarie pubbliche, private e
convenzionate con il SSN.
• Massimale 5 milioni di € per sinistro.
• Servizio di punto
di Raccolta CAF
presso le aziende.
Questi sono
alcuni dei servizi
che la nostra
Organizzazione
fornisce.
Per informazioni:
UGL Sanità Verona
8
Scuola & Istruzione
03 14
A cura della Dott.ssa Anna Lisa Tiberio
Lezioni spettacolo: Arteven per le scuole
Ar teven - Circuito teatrale delVeneto, promuove lezioni spettacolo, grazie alle azioni regionali per la valorizzazione
del patrimonio culturale sostenute dalla Vicepresidenza e Assessorato alla Cultura della Regione Veneto.
Scuola... di polizia
Incontri della polizia con gli studenti
degli istituti di scuola secondaria.
di Pierluca Donin
Una fortunata formula che
coniuga in modo equilibrato:
formazione, ricerca storica,
narrazione e teatro, quest’anno dedicata al tema della grande guerra.
In occasione delle Celebrazioni del Centenario dell’avvento della prima guerra
mondiale ci sarà una lezione
spettacolo concepita per ri-
percorrere le tappe di questo
tragico evento e per raccontare le grandi battaglie combattute nel nostro territorio.
La lezione, della durata di 50’,
è indirizzata ad un massimo
di 80 alunni ed è studiata per
essere realizzata direttamente all’interno degli spazi degli
istituti scolastici (aule magne,
palestre o piccoli auditorium).
Gli istituti superiori interessati ad essere coinvolti nell’at-
tività ospitando una lezione
spettacolo sostenuta integralmente dalla Vicepresidenza e
Assessorato alla Cultura della
Regione Veneto possono inviare una e-mail a: [email protected] con il nominativo dell’istituto da contattare.
Le lezioni tematiche saranno
disponibili in numero limitato
e gli istituti che le ospiteranno
non dovranno sostenere alcun
costo.
Nell’ottica di una Scuola di
polizia “aperta” e di una polizia sempre più di “prossimità”,
la Scuola allievi agenti della
polizia di stato di Peschiera
del Garda organizza alcuni
incontri con gli studenti della
provincia di Verona incentrati
sulla legalità e il rispetto delle regole o proponendo altri
argomenti attinenti la loro età
e i loro interessi, come, per
esempio: la sicurezza stradale, i pericoli degli stupefacenti,
del fumo, dell’alcool, del web,
quelli derivanti dall’utilizzo superficiale dei social network,
riscontrando tra i giovani e i
loro insegnanti molto interesse ed attenzione.
Gli incontri si potrebbero
articolare, a seconda delle necessità, in un’unica mattinata,
dalle ore 9.00 alle 12.00 con
date da concordare, affrontando anche diversi argomenti.
Avranno luogo nell’aula magna della Scuola, che ha una
capienza massima di 290 posti e che è dotata dei necessari supporti audio-video. Le
scuole interessate a questa
iniziativa, qualora il progetto
partisse, potranno inoltrare
richiesta al Direttore V. Questore Aggiunto Dr. G. Trevisi,
[email protected],
e per conoscenza alla Dott.
ssa Annalisa Tiberio, annalisa.
[email protected],
specificando gli argomenti di
loro interesse, il numero dei
partecipanti ed orientativamente il periodo della visita.
Le richieste dovranno essere corredate dal nominativo
e recapito dell’insegnante di
riferimento.
Per la sicurezza
del tuo amico treno
Un
progetto
comunicativo
con
gli
istituti
scolastici
relativo ai compor tamenti da tenere in ambito ferroviario.
Nell’ambito del più ampio
progetto nazionale di “educazione alla legalità” rivolto alle scuole, il Ministero
dell’Interno, Dipartimento
della Pubblica Sicurezza, av-
via il progetto “Per la sicurezza
del tuo amico treno”.
Con l’obiettivo di creare un
canale diretto tra la polizia
ferroviaria ed i ragazzi delle scuole, il Compartimento
Polfer per Verona ed il Trentino Alto Adige, propone una
ricognizione sul territorio di
competenza per individuare gli
istituti che potrebbero essere
interessati a dare uno spazio
al progetto nel proprio piano
di offerta formativa. Per manifestare interesse è possibile
contattare direttamente l’Ufficio attraverso l’email: [email protected],
e per conoscenza alla Dottoressa Annalisa Tiberio: annalisa.
[email protected],
avendo cura di fornire i nomi
e le modalità di contatto dei
referenti.
Giustizia & Legalità
9
A cura del dott. Enrico Buttitta
La speranza: una dea dentro di noi
È ormai da qualche migliaio di anni che quasi nessuno crede più agli Dei “falsi e bugiardi” che
abitavano il Monte Olimpo nella fantasia inesauribile ed affascinante della mitologia greca…
artisti e chi lavorava nel mondo
dello spettacolo godevano della
protezione di Dioniso, dio del
vino, delle feste e dell’ “estasi”.
Le donne sposate si rivolgevano
ad Era (Giunone), moglie ufficia-
di Enrico Buttitta
Gli antichi greci e poi i romani –
conquistatori della Grecia e dalla
stessa conquistati – avevano creato con la fede e l’immaginazione
un mondo sovrannaturale, ponendo un dio in corrispondenza
di ogni loro desiderio, paura, attività, sentimento. Si trattava di divinità decisamente antropomorfe, molto simili ai comuni mortali
non soltanto nell’aspetto fisico,
ma anche nei vizi e nelle debolezze morali. È mia convinzione che
in realtà gli antichi pagani (greci e
romani) tributassero ai loro dei
un grande rispetto, ritenendolo
un obbligo sociale, morale, religioso e giuridico. Non nutrivano,
invece, per i loro Dei, grande e
generalizzata stima. La stima infatti, a differenza del rispetto, è
un sentimento facoltativo, che
anche ai giorni nostri andrebbe
elargito con giudizio.
Ecco allora che nel mondo antico i commercianti, ma anche i
ladri e gli oratori, potevano rivolgersi al dio Hermes (Mercurio)
per ottenere aiuto. I cacciatori,
le vergini e le partorienti si rivolgevano ad Artemide, “Casta
Diva” identificata con la Luna. Gli
le di Zeus e dea del matrimonio
e della famiglia, mentre musicisti
e poeti erano i prediletti del dio
Apollo. Ad Atena (Minerva) ci si
rivolgeva per ottenere saggezza, sapienza e valide strategie di
guerra, mentre Ares (Marte) era
il dio della guerra violenta e dello
spargimento di sangue, disprezzato da tutti gli altri dei ma non
da Afrodite, sua amante. Afrodite (Venere), moglie infedele di
Efesto (Vulcano), era la dea cui si
rivolgevano innamorati ed amanti, Dea dell’amore, del desiderio
e della bellezza.
L’elenco degli dei continua ed
è lungo, e gli antichi greci e latini
cercavano sempre da loro aiuto
e protezione in ogni importante
circostanza. Spesso i desideri degli uomini venivano esauditi, e le
loro pene e fatiche erano coronate da successo. Ma anche allora, come oggi, poteva accadere di
non riuscire a raggiungere i risultati agognati, nonostante i sacrifici, le preghiere ed i doni a questo
o quel dio. Credo che ognuno di
noi, nella sua vita, ha conosciuto
o attraverserà prima o poi momenti di sconforto, momenti in
cui tutto sembra perduto.
Cosa restava allora e cosa resta ancora a noi, uomini e donne
mortali, in momenti e situazioni
simili, nei momenti in cui sembra
che tutti (dei e non) ci abbiano
abbandonato?
Prima, molto prima di dichiararsi sconfitti, molto prima di
arrendersi definitivamente, esisteva ed esiste ancora una “Ultima Dea” alla quale rivolgersi,
una dea che oggi si identifica con
una Virtù Teologale: la speranza.
La speranza è l’unica dea (forse
proprio perché ultima) che merita incondizionatamente la nostra stima oltre al rispetto. Ma è
una dea che richiede particolari
tributi. La speranza infatti non si
nutre di apatia, di sconforto o di
immobilismo e per questo nessuno deve mai fermarsi e lasciarsi travolgere passivamente dagli
eventi negativi e dalle difficoltà.
Dobbiamo sempre continuare a
sperare.
La storia insegna che prima
di noi il nostro pianeta ha attraversato e vissuto guerre ed
epidemie, invasioni barbariche e
pestilenze, genocidi e catastrofi
inimmaginabili. Eppure noi siamo
qui, perché prima di noi ci sono
stati uomini e donne che hanno
sperato e lottato, trovando dentro di sé forze ed energie che
non immaginavano di possedere.
Per questo, prima di arrenderci,
dobbiamo sperare e, sperando,
dobbiamo moltiplicare gli sforzi.
Possiamo chiedere aiuto a persone amiche di cui ci fidiamo;
possiamo e dobbiamo chiedere
consiglio alle persone più capaci di noi di risolvere il nostro
problema. Anche nel caso di una
malattia che può apparirci come
un verdetto di morte, non dobbiamo arrenderci. La speranza
può aiutarci a trovare le cure
più adatte per riuscire a convivere con il nostro male. Ed anche quanto tutto sembra irrimediabilmente perduto, ci resterà
sempre il tempo e la possibilità
di dare ancora valore e significato alla nostra vita, rivolgendo
il nostro pensiero agli altri, alle
persone care, a chiunque possa
ricevere da noi anche soltanto
un piccolo aiuto o semplicemente un sorriso.
È la speranza a rendere sopportabile ogni problema e superabile
ogni ostacolo, perché è confidando in essa che tutte le prove che
la vita inevitabilmente ci propone possono essere affrontate.
Ecco allora che sempre, quando
ci troviamo davanti alle difficoltà,
dobbiamo cercare e trovare l’aiuto della dea che vive dentro di
noi… l’ultima dea.
10
Verona Fiere
03 14
Uff. Stampa Verona Fiere
Il Rapporto 2013 sulla filiera del latte
A Fieragricola, presentato in anteprima da Aia e Smea il «Rappor to 2013» sulla filiera del latte .
Allarme Aia per la zootecnia a dieta forzata. Nel 2020 scenderemo a 23-24 mila stalle da latte .
«Le proiezioni sul settore lattiero dicono che nel 2020 la produzione di latte dovrebbe aumentare del 5% rispetto ad oggi,
arrivando a 115mila tonnellate,
mentre il numero di stalle dovrebbe scendere ulteriormente,
fino a 23-24mila aziende». Lo dichiara il professor Daniele Rama,
direttore dell’Osservatorio sul
mercato dei prodotti zootecnici, a margine della presentazione
degli annuari sul mercato del latte e della carne, curati dall’Associazione italiana allevatori (Aia)
e l’Alta scuola di management
ed economia agroalimentare
dell’Università Cattolica (Smea).
«Solo 20 anni fa le stalle italiane da latte – ricorda il direttore
generale di Aia, Paolo Scrocchi – erano 200mila, oggi sono 38mila
e, come riportano le proiezioni
degli analisti, caleranno ulteriormente di un altro 30 per cento».
La filiera del latte vale, in Italia,
27,8 miliardi di euro e, secondo
il «Rapporto 2013» illustrato in
anteprima nazionale alla 111ª
edizione di Fieragricola seppure
alle prese con un trend discendente dei produttori, sta vivendo
un momento positivo sul fronte
del mercato, con riflessi positivi
in particolare nelle regioni del
Nord Italia, dove si concentra
l’83,6% della produzione commercializzata nazionale. «Desta
preoccupazione il dato della redditività per i produttori (-6,2%),
anche per effetto dell’aumento
dei costi espliciti», scrive il professor Renato Pieri, direttore di
Smea.
Pesa sempre meno il comparto
dei bovini da carne, che nell’arco
di un decennio ha perso il 5,4%
rispetto al totale della produzione. In termini di valore il settore
ha sfiorato nel 2012 i 3,6 miliardi
di euro (+3,8% sul 2011). «Il problema riguarda la redditività nelle stalle – sostiene il presidente
dell’Aia, Pietro Salcuni – e la difficoltà degli allevatori italiani di
importare broutard dalla Francia,
tanto che l’Aia presenterà entro
l’anno un progetto interamente
Made in Italy per rilanciare la linea vacca-vitello e incrementare
gli animali da carne in purezza,
sfruttando le vacche da latte».
Un’opportunità che potrebbe
trovare sostegno anche all’interno della nuova Politica comunitaria, che alla tutela della biodiversità dedica risorse specifiche.
Anche la suinicoltura soffre la
crisi. «Il sistema nazionale di quotazione dei prezzi sconta ancora
difficoltà – afferma il presidente
dell’Associazione nazionale degli
allevatori di suini, Andrea Cristini. Il blocco nei giorni scorsi
alle importazioni di carne suina
imposto dalla Federazione Russa all’Unione europea, in seguito
alla scoperta di un caso di peste
africana in Lituania si sta riverberando negativamente sui listini
delle carni suine in molti Paesi
europei».
Preoccupa anche il calo del numero delle scrofe allevate in
Italia. «Oggi ci sono meno di
500.000 scrofe, il 30% in meno
rispetto a cinque anni fa – prosegue Cristini –. Il timore degli
allevatori è che questo possa
provocare un contraccolpo alle
produzioni di qualità».
A margine della presentazione degli annuari l’Associazione
italiana allevatori ha siglato un
protocollo d’intesa con Ismea,
che collaborerà con Aia e l’Alta scuola di management ed
economia agroalimentare, nella
redazione dei prossimi rapporti
annuali sul latte e la carne bovina. «Dobbiamo fornire ai nostri allevatori gli strumenti utili
per conoscere l’andamento del
mercato – precisa Scrocchi – e
la sede di Fieragricola, vetrina
internazionale dell’agricoltura
è il luogo più idoneo per presentare una partnership di alto
profilo».
11
Verona Fiere
Uff. Stampa Verona Fiere
Il convegno nell’ambito di Progetto Fuoco
L’inviato del ministro dell’Ambiente: “Dobbiamo rottamare i vecchi impianti. Anche se riusciremo nei prossimi decenni a evitare la catastrofe , il clima sulla Terra è destinato a peggiorare e in questo contesto siamo chiamati a migliorare , tra l’altro, la qualità dell’aria.”
A Progetto Fuoco in Fiera a
Verona, Gianni Silvestrini, consigliere del ministro dell’Ambiente, ha chiuso così il convegno
“Emissioni del riscaldamento
domestico a biomasse. Stato
dell’arte, misure di riduzione
e azioni programmatiche delle
regioni del Bacino Padano”, organizzato in collaborazione con
Regione Veneto, Arpav e Aiel.
“In attesa del previsto accordo
mondiale sul clima nel 2015, che
vede l’Unione Europea compatta nel chiedere la riduzione del
40% di emissioni entro il 2030,
bisogna andare nella direzione
delle fonti rinnovabili – ha precisato l’inviato del ministero – e
in questo contesto ci sono anche le rinnovabili termiche di
cui si parla ancora poco e per
le quali l’Italia ha bisogno di una
seria politica che includa anche
l’approvvigionamento delle risorse (un miliardo di euro all’anno è il costo delle importazioni
di legna da ardere)”. Silvestrini
ha poi ricordato che il 4 aprile sarà portato in commissione
il decreto sulla riqualificazione
energetica dell’edilizia italiana e
che l’obiettivo è di progettare
nuovi edifici per i quali i costi
energetici iniziali dovranno essere abbattuti. “Altra cosa da
fare – ha concluso – è arrivare
alla rottamazione dei vecchi impianti di riscaldamento: il Conto
Termico è troppo complicato e
per questo non viene seguito.
Cambiare il parco comporterà
raddoppiare il rendimento termico medio e ridurre da 2 a 3
volte le emissioni in atmosfera.
E in quest’ottica gli impianti a
biomassa legnosa sono una preziosa risorsa”. Al convegno il
responsabile austriaco del centro di ricerca New Stoves 2020,
Christoph Schmidl, ha portato
la ricerca condotta su un campione di utilizzatori di stufe e
caminetti d’oltr’Alpe. Ne risulta
che la maggioranza inquina per
il solo fatto di non conoscere
le corrette regole di accensione e ricarica degli impianti e
per non usare la legna giusta.
Marco Palazzetti, imprenditore
aderente al Gruppo Apparecchi
Domestici dell’Aiel, ha invoca-
to il confronto diretto tra tutti i produttori e tra questi e le
istituzioni pubbliche; e ha ricordato che gli eccellenti impianti
italiani, così moderni da essere
costruiti anticipando le più restrittive norme tedesche, non
vengono acquistati dal nostro
mercato, ma finiscono solo all’estero. Che non sia più un mito
il 90% di efficienza negli impianti
di nuova generazione lo ha riba-
dito Marino Berton, presidente
Aiel, il quale ha però ricordato
che i due terzi del parco italiano
di impianti termici è obsoleto
e che andrebbero rinnovati 5
milioni di impianti nei prossimi
10 anni: sarebbe una risposta al
rischio ambientale e anche uno
straordinario incentivo occupazionale. A proposito degli inquinanti da riscaldamento a biomasse, le esperienze di Veneto e
Lombardia hanno messo in luce
quanto resta da fare. L’assessore regionale veneto Maurizio
Conte ha parlato dell’allarme in
montagna, rilevato dalla presenza di polveri sottili: situazione
che due anni fa ha portato la
Provincia di Belluno ad avviare
il piano di rottamazione delle vecchie stufe. In proposito
è stato ricordato l’accordo di
programma che tra poche settimane Aiel e Regione Veneto firmeranno per far partire un piano che prevede la formazione
degli installatori, una campagna
di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e la promozione
di caldaie performanti. “Negli
ultimi due anni nell’aria che si
respira in Veneto ci sono meno
polveri sottili- ha detto Alessandro Benassi responsabile
Dipartimento Ambiente della
Regione, che tuttavia ha precisato – Il cancerogeno benzoapirene è però aumentato
in conseguenza della crisi: più
cittadini sono infatti ricorsi a
vecchi impianti a legna che tenevano spenti e che non sono
più in linea con i valori attuali”. Dall’Arpa veneto Salvatore
Patti ha esposto i dati dell’indagine sull’uso delle biomasse
legnose in regione. Risulta che
i maggiori fruitori di impianti a
legna si trovano in montagna
(19%), dove il 30% dei residenti li adopera abitualmente. In
testa nell’utilizzo di impianti a
biomassa legnosa, le province
di Belluno, Padova, Rovigo. Il
39% di questo parco è costituito da stufe tradizionali, il 14%
da caminetti aperti e il 10% da
caminetti chiusi. Le stufe a pellet sono presenti in montagna
solo nel 7% dei casi, mentre in
pianura arrivano al 17%. Guido
Lanzani della Direzione Generale Ambiente Energia e Sviluppo Sostenibile della Regione
Lombardia, ha parlato dei limiti
di sicurezza per l’aria lombarda, superati rispetto a ossido
di azoto, ozono, benzoapirene (componente cancerogena
delle polveri sottili). I piani di
intervento regionali prevedono, dal 2015 al 2027 misure per
ridurre il PM10 del 41% entro
il 2020 e l’NO2 del 28%. Tra
l’altro in quello che è uno dei
primi piani del settore adottati
in Italia, è vietato usare vecchi
impianti a legna sopra i 300
metri di altitudine (dove vive
il 15% della popolazione), sono
stati resi obbligatori manutenzione e controlli degli impianti,
si è istituito un catasto del parco macchine e sono stati fissati
i rendimenti minimi per i nuovi
apparecchi. All’accordo di progetto ambientale sottoscritto il
19 dicembre scorso a Milano,
hanno aderito: Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trento e Bolzano, Emilia Romagna,
Valle d’Aosta e Piemonte, più
cinque ministeri. I soggetti si
sono impegnati per far nascere
il decreto che certifichi i piccoli impianti a biomassa, riveda i limiti delle emissioni degli
impianti industriali a biomassa,
riveda gli incentivi e sostenga il
settore.
12
Eventi a Verona
03 14
A cura di Gianfranco
Diego Cordioli
Iovino
Modelexpo: modellismo che passione!
Negli oltre 40.000mq dei padiglioni della fiera di Verona, torna
l’8 e il 9 marzo prossimi
Modelexpo Italy, l’appuntamento imperdibile per chi si diletta con
modellini di ogni tipologia.
scambio di quei pezzi che molti
non usano più, ma che per tanti altri possono rappresentare la
parte mancante della collezione.
La fiera è senza dubbio un interessante appuntamento per tutti
gli appassionati di modellismo ma
anche per chi intende avvicinarsi
a questo mondo per la prima volta scoprendo così tante curiosità
Giunta alla sua decima edizio- e novità legate al divertimento in
ne Model Expo Italy si confer- miniatura.
ma la Fiera del Modellismo più
L’ingresso alla fiera del modelliimportante d’Italia. Il palinsesto smo garantisce anche la possibidi questi due giorni è ricco di ap- lità di visitare Elettroexpo, espopuntamenti consolidati e di tante sizione-mercato dell’elettronica,
novità. Gli amanti del modellismo dell’informatica e del radioamastatico potranno soddisfare la tore in programma nei medesimi
loro curiosità ammirando i pezzi giorni.
Orario di apertura della fiera:
rari mentre il pubblico del modellismo dinamico può partecipare a sabato 9.00 - 18.30; domenica
momenti spettacolari: gare ufficia- 9.00-18.00.
li con giudici e categorie ai raduni,
Informazioni: Veronafiere - Tel.
battaglie o semplici esibizioni ed +39 045 8298111 - www.modeeventi interattivi per ragazzi. Ri- lexpoitaly.it
torna il mercatino dei privati, uno
Il Bacanal del Gnoco: è ancora Carnevale!
Il palinsesto del Carnevale veronese è ricco di appuntamenti anche nel mese di marzo.
Suggestiva, colorata, musicale e coinvolgente è la sfilata in notturna di sabato 29 marzo.
Aperto ufficialmente lo scorso
6 gennaio con l’incontro delle
maschere in piazza Bra, il carnevale veronese è uno dei carnevali più antichi d’Europa nato nel
tardo medioevo con il nome di
Bacanal del Gnoco (nome ancora
oggi conservato) e ripetuto per
tradizione nel corso dei secoli
con grande interesse e partecipazione da parte della popolazione
veronese.
I carri allegorici e le maschere
della tradizione sfileranno nelle vie e nelle piazze del centro
storico di Verona il prossimo 29
marzo, dando vita ad un travolgente e festoso corteo.
Da non perdere anche gli altri
appuntamenti più significativi del
carnevale veronese: il Sabato Filippinato (sabato 1 marzo alle
14.00), la festa del Conte del
Liston (domenica 2 marzo 2014
ore 10.30), il lùni pignatar a Santo Stefano (lunedì 3 marzo ore
15.30), l’ultimo di Carnevale a
Porto San Pancrazio (martedì 4
marzo ore 14.30) e la festa della Renga a Parona (mercoledì 5
marzo ore 14.30).
Informazioni: Comitato Bacanal del Gnocco - Tel. +39 045
592829 www.carnevalediverona.
it - [email protected]
13
Spettacolo
A cura di Diego Cordioli
Roberta Pagano: vamos a bailar la salsa!
La
che
ballerina
trasmette
ed
il
insegnante
ballo
di Diego Cordioli
Perché ami così tanto la salsa
cubana ?
Quello che mi ha fatto innamorare del
ballo è la libertà mentale che riesce a trasmettermi.
I ritmi cubani sono armoniosi e pieni di
vita, al tempo stesso sensuali e romantici.
Tutti i pensieri, le preoccupazioni, i problemi, scompaiono nel momento in cui
accendo la musica e inizio a ballare... farsi
trasportare dalle note della musica è la
parte più bella, dove musica, corpo e mente diventano la stessa cosa. Addirittura,
spesso, trovo soluzioni ai problemi subito
dopo aver ballato. C’è un vecchio proverbio che dice: “La notte porta consiglio”,
per me è: “Il ballo porta consiglio”!
Ma il ballo oltre ad essere un beneficio psicologico, immagino che
possa far bene anche al fisico…
Si, certo. Il ballo aiuta a conoscere meglio
il proprio corpo. Impari a muovere qualsiasi parte del corpo ed ad isolare il movimento di ogni singola parte del corpo,
mantenendo immobili le altre. Mi dicono
che ho “un fisico da palestra”, purtroppo
io non ho il tempo di andare in palestra
perché dedico tutto il mio tempo al ballo.
Indubbiamente i benefici che ti dà la palestra, il ballo non può darli, ma sicuramente
ti aiuta a mantenerti in forma e a farti sentire sempre pieno di energia.
Parlami dell’energia, cosa intendi?
Dopo una giornata di lavoro ci sentiamo
distrutti: è sempre più facile abituarsi al
divano che al movimento. Invece chi balla
di
latino,
salsa
in
una
cubana,
speciale
Rober ta
inter vista
Pagano,
su
racconta
questo
l’energia
allegro
ballo.
e chi inizia a ballare, non vede l’ora che
arrivi il momento di ballare per sentirsi
vivo, per vivere quei momenti in armonia
e soprattutto per divertirsi in compagnia.
La salsa cubana quindi aiuta a
sentirsi parte integrante di un
gruppo di amici ?
La soddisfazione più grande per me, oltre ad insegnare a ballare, è anche quella
di vedere i miei allievi che entrano in palestra per la prima volta timidi e dopo poco
tempo vederli cambiare e diventare le
persone più estroverse del mondo, dopo
che hanno creato un gruppo che tutte le
settimane si organizza per trascorrere serate in compagnia tra pizza, discoteche e
tante risate ballando tra le piste di ballo.
Viviamo in un mondo dove purtroppo
sempre più spesso riusciamo a parlare
solo tramite i social network ed è sempre più difficile relazionarsi con gli altri.
Il ballo latino, in questo senso, ti aiuta ad
uscire fuori da questi schemi tecnologici
e ti aiuta ad apprezzare le persone vivendole come una volta: senza cellulari, Ipod,
Iphone ecc…
La salsa si può imparare da che
età?
La salsa è per tutti, dai più piccini ai più
grandi! Ho allievi di tutte le età, non ha
importanza quanti anni hai, l’importante
è avere tanta voglia di divertirsi, di conoscere persone, di sentirsi vivi, di amare la
musica, e di farsi trasportare totalmente
da queste note musicali fantasticamente
magiche!
Tre parole per riassumere il
ballo latino…
Sensualità , energia ed allegria.
14
03 14
Musica
A cura di Gianfranco Iovino
Sanremo e la musica che gira intorno a noi
In questo nuovo appuntamento della “Musica che gira intorno a noi” non possiamo esimerci dal parlare della manifestazione festivaliera
appena conclusasi, che come ogni anno rispetta appieno le credenziali del debutto: “Sanremo, alla fine… è sempre Sanremo”.
di Gianfranco Iovino
Anche la 64^ edizione di Sanremo non è stata da meno, proponendo una musica per certi versi
diversa dalle aspettative, forse anche un po’ meno impegnativa del
solito, ma assolutamente intrigante e piacevole, se alla fine ha visto
sul podio tre “giovani promesse”,
che hanno confermato tutto il
buono che si è detto fino ad oggi
sulla loro crescita formativa e la
preparazione musicale che le ha
contraddistinte.
Vince Arisa, volto conosciuto
e voce musicale completamente
diversa da quella che si lasciava
ascoltare nelle interviste o durante le sue apparizioni giù da un
palco, sempre troppo emozionata
e insicura, e più appropriata a quel
motivetto tanto suonato nel 2009,
dal titolo “Semplicità”, che le permise di vincere la sezione giovani 5 anni fa. Arisa oggi si è artisticamente evoluta attraverso un percorso formativo ragionato, fino a
i suoi pezzi: dettaglio di non poco
conto.
Ma gli artisti in gara erano 13 e
per non tutti questa edizione del
Sanremo sarà ricordata come un
successo annunciato, come è accaduto per Francesco Renga, da
molti segnalato come il più accreditato tra i vincitori, che risulta
primo solo nella classifica provvisoria e poi viene sbattuto fuori e
non arriva neppure in finale, così
come è accaduto anche per altre
“voci prestigiose”, dal curriculum
autorevole. Come quella di Ron,
che presentandosi in gara con un
pezzo Folk segna già da subito il
suo risultato, oltre che svilire la
sua spettacolare carriera di grande compositore, per la pochezza
di entusiasmi che ha lasciato la
volta inespresso.
Una nota di rilievo, però, è giusto riservarla a chi ha ben impressionato, come è successo
per i Perturbazione, vincitori del
“Premio Sala Stampa tv-radioweb Lucio Dalla”, per la qualità
diventare una cantante intensa ed
intrisa di vocalità melodiche ricercate. Un successo meritato grazie
al suo “Controvento”, brano forte,
di quelli d’amore che fanno sempre rima buona con cuore, passione e dolore.
Secondo si è classificato Raphael
Gualazzi in coppia con The Bloody Beetroots con un esperimento
musicale coinvolgente, premiato
dal pubblico da casa, e chiude il
podio dei vincitori, Renzo Rubino,
vera rivelazione di quest’anno, ottimo pianista e giovane che scrive
sua Sing in the rain. Così come non
lasciano traccia del loro passaggio
sul palco dell’Ariston altre voci
conosciute, come quella di Giusy
Ferreri, troppo lontana dalla gloria dei suoi fortunati e interessanti
debutti, o Noemi, con una canzone
ben strutturata che però non riesce a scaldare il cuore neanche agli
ascolti successivi o Antonella Ruggero, che torna sul palco più accreditato d’Italia con una canzone
senza gloria e infamia che le permette poco di esaltare il suo grande talento vocale, rimasto questa
della loro esibizione, che consegna a questi ragazzi un successo
decretato dalla critica per meriti,
permettendogli finalmente, di far
conoscere al grande pubblico la
loro buona musica, così come
accaduto anche per l’ intenso
“Invisibili” di Cristiano De Andrè,
vincitore del “Premio della critica Mia Martini” della sala stampa con una canzone che si porta,
però, lo strascico di un possibile
plagio.
Chiudiamo questo numero riportando anche i risultati acquisiti dalla Sezione Giovani, ancora
una volta poco considerata ed
esaltata con la dovuta attenzione,
quando si parla della musica di
domani, attraverso interpreti di
assoluta caratura come è accaduto per il vincitore assoluto Rocco
Hunt con il rap napoletano “Nu
jornu buon”, oltre che i vincitori
della Critica, “Premio Mia Martini” Zibba con il brano Senza di
te, che si è aggiudicato anche il
“Premio Lucio Dalla” e farà, sicuramente, presto parlare di sé e in
maniera entusiasta per la bravura
lampante che gli appartiene.
Allargando l’analisi a quanto
ha offerto di riempitivo Sanremo 2014, a parte la presenza
di qualche ospite riesumato da
vecchi ricordi gloriosi, un grande
applauso va riservato alla vulcanica Luciana Littizzetto, mentre
a Fabio Fazio va riconosciuto il
merito di aver saputo svolgere in
maniera impeccabile il mestiere
affidatogli di presentatore.
Alla fine, un’altra edizione di
Sanremo si consegna agli archivi
storici e, che piaccia o no, che
entusiasmi o lasci indifferenti, che
possa lasciare qualcosa di importante in chi si è lasciato emozionare da tanti brani inediti o
determini ancora l’assoluto disinteresse, come è stato evidenziato
dai troppi cali di ascolto rispetto
agli anni precedenti, alla fine Sanremo resta, e sarà sempre, il Sanremo degli italiani!
Musica a Verona
15
A cura di Gianfranco
Diego Cordioli
Iovino
La grande musica al Teatro Filarmonico
Dopo il raffinato concer to di Angelo Branduardi che , complici anche la sua voce soave e il trio
con Ellade Bandini e Maurizio Fabrizio, ha affascinato gli ascoltatori presenti con la sua musica, anche il mese di marzo al teatro Filarmonico è ricco di appuntamenti di altissimo livello musicale ...
di Elisa Zanola
Il Teatro Filarmonico si afferma
sempre più come uno dei luoghi
d’eccellenza per la musica colta
a Verona. Non solo grandi artisti italiani, ma nomi di richiamo
internazionale: è il caso di Jordi
Savall, direttore d’orchestra e mirabile interprete dei testi musicali
del passato. Savall ha riportato in
vita musiche tratte da manoscritti
medioevali e da altre fonti del patrimonio melodico mediterraneo,
anche del periodo rinascimentale
e del Barocco. La viola da gamba,
di cui è uno dei massimi esperti e
il violoncello sono i suoi strumenti prediletti e il recupero sapiente
e rigoroso della musica antica, con
precisione filologica, da esperto
studioso e interprete dell’antichità è stata una delle ragioni a cui si
deve il suo prestigio e la sua meritata fama. Sarà a Verona al Teatro
Filarmonico il 17 marzo.
Marzo è anche mese di addii:
“Meticci: (io mi fermo qui)”è l’ultimo album di inediti di Ornella
Vanoni, con il quale dà il suo addio
ufficiale al mondo della musica.
Questo sarà infatti il suo ultimo
album e quello in corso, il suo ultimo tour. A Verona sarà al Teatro
Filarmonico il 24 marzo,
Il mese di marzo si conclude al
Filarmonico con un figlio d’arte,
musicista di talento a sua volta: il
31 marzo infatti ci sarà Cristiano
De Andrè, che riproporrà, oltre
al suo repertorio, le canzoni più
belle del padre. Cristiano è un
esperto conoscitore della tecnica musicale e la sua musica passa
attraverso i più svariati strumenti,
di cui egli è abile interprete: dalle
tastiere al violino, dalla chitarra al
greco bouzouki. Con lui, sul palco
del Filarmonico, ci saranno: Osvaldo Di Dio alle chitarre, al basso e
contrabasso Davide Pezzin e alla
batteria e alle percussioni, Davide
Devito.
Tutti i concerti iniziano alle 21.
Per informazioni: http://www.
eventiverona.it.
Come prestigioso teatro che
ospita la grande cultura musicale,
il Filarmonico ogni mese propone
anche concerti di musica classica
interpretati dai più affermati musicisti del panorama internazionale.
Il 7 marzo alle ore 20, con replica sabato 8 marzo alle 17, ci sarà
il quinto concerto della stagione
sinfonica del Filarmonico, che ve-
drà eseguiti il Concerto per violino e orchestra di Cajkovskij e
la Sinfonia n.4 di Mahler. Roman
Brogli-Sacher sarà il direttore
d’orchestra; la voce sarà quella del
soprano Houben Lisa Karen e il
violino quello di Sergej Krylov, che
ha suonato con orchestre come:
la Staatskapelle di Dresda, la Filarmonica di San Pietroburgo, la
Royal Philharmonic, la Filarmonica
della Scala, la DSO Berlin, la Russian National Symphony, l’Accademia di Santa Cecilia, la London
Philharmonic, l’English Chamber
Orchestra, la NHK Symphony
Tokyo, l’Atlanta Symphony Orchestra.
Per quanto riguarda la musica
lirica, in marzo andrà in scena al
Teatro Filarmonico “La vedova allegra”, Operetta in 3 atti di Franz
Lehár. Il direttore d’orchestra sarà
Roberto Gianola.
La prima sarà domenica 2 marzo alle 15.30; successivamente, il
4 marzo e il 6 marzo alle 20.00 e
domenica 9 marzo alle 15.30.
Anche gli amanti del ballo non
rimarranno delusi, con “Barocco
Remix: Casanova”, un balletto su
musiche barocche. Direttore, Stefano Montanari.
Al Teatro Filarmonico sabato 15
marzo alle 15.30, domenica 16
marzo alle 15.30, martedì 18 e
mercoledì 19 marzo alle 20. Per
informazioni: http://www.arena.it/
16
Rubrica di Bellezza
03 14
Pubbliredazionale a cura di Profumerie Douglas
Per lei: Primavera, nuova vita alla pelle
Nell’aria si sente il desiderio di cambiamento, stessa sensazione che si avverte sulla pelle: l’epidermide, dopo il letargo
invernale nascosta sotto sciarpe e cappotti, ha bisogno di rinnovarsi, di uscire allo scoperto. Ci vuole una sferzata di energia.
Nel cambio di stagione il
corpo appare infatti disidratato e ruvido al tatto: il
primo passo si chiama rivitalizzazione. Uno scrub è
quello che ci vuole, perché
l’eliminazione delle lamelle
cornee e delle cellule morte,
consente di ridonare luminosità alla pelle. I prodotti di
bellezza devono innanzitutto
essere efficaci, ma oggi influiscono anche altri fattori
in grado di aumentarne la
piacevolezza, come texture,
profumazione…
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mente
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gesto quotidiano, semplice e
abituale come il bagno o la
doccia. Chi desidera rigene-
mamente delicato anche sulla pelle più sensibile, rilassa,
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Dopo la detersione, concedetevi qualche istante per
ottenere una profonda idratazione.
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Mentre chi desidera una
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formula vellutata e piacevolmente profumata. Dona
una prolungata sensazione di
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La linea Seathalasso è disponibile in esclusiva presso
le Profumerie Douglas e su
douglas.it.
Per lui: la rasatura secondo Douglas
I bisogni igienico-cosmetici dell’uomo sono diversi rispetto a quelli della donna: la pelle maschile, oltre ad essere
soggetta a frequenti problemi di rasatura, si presenta infatti più spessa e meno morbida rispetto a quella femminile.
Nell'uomo in genere la secrezione sebacea è più abbondante,
e la pelle risulta più facilmente
untuosa con tendenza a diventare lucida durante la giornata. Di
tutto ciò sono responsabili gli
ormoni. Ma quali sono i principali
problemi cosmetici dell'uomo e
quali le soluzioni?
Per la maggior parte degli uomini, fare la barba è una perdita di
tempo e una sorta di "tortura",
soprattutto per chi ha la pelle delicata o la barba difficile. Come è
possibile rendere piacevole questo momento e come orientarsi
fra i vari prodotti in commercio?
Gli strumenti indispensabili per
una rasatura "perfetta" sono
la schiuma (o sapone o gel da
barba), la lametta, naturalmente, e una buona emulsione, gel
o lozione dopobarba. Il vecchio
sapone da barba è stato ormai
soppiantato dalle schiume e dai
gel: formulazioni a base di acqua,
dalle proprietà detergenti e idra-
tanti, che contengono sostanze in
grado non solo di ammorbidire il
pelo, ma anche di formare un film
protettivo per facilitare il passaggio del rasoio. Per le pelli più
sensibili sono disponibili particolari texture ricche di ingredienti
dall'azione decongestionante e
lenitiva come l'acqua termale, l'allantoina, il bisabololo, ecc..
Ma quali sono le tappe fondamentali per una rasatura senza
problemi? Prima di tutto il viso
va sciacquato con acqua tiepida
per dilatare i pori e ammorbidire
la barba. Successivamente si procede insaponandolo con schiuma,
sapone o gel da barba.
Per una rasatura rapida e precisa
Douglas propone Men's System Refreshing Shaving
Gel, un gel che si trasforma rapidamente in una schiuma ricca
e cremosa. Prepara la pelle e la
protegge da fastidiosi bruciori.
Dopo aver applicato il prodotto
è meglio attendere qualche mi-
nuto per permettere alla pelle e
al pelo di ammorbidirsi ulteriormente. Si prosegue bagnando il
rasoio sotto l’acqua calda e iniziando la rasatura dalle basette,
procedendo quindi nel senso del
pelo. L'operazione va ripetuta
facendo passare la lama contro
pelo. Al termine è preferibile lavare il viso con acqua corrente
fredda per eliminare i residui di
schiuma e nel contempo restringere i pori. Infine è utile applicare un dopobarba effettuando un
leggero massaggio per facilitarne
la penetrazione.
Se la cute è molto delicata è
consigliabile radere il grosso della barba con il rasoio elettrico e,
se proprio non se ne può fare a
meno, dare un'ultima passata con
la lametta, limitando al massimo
di trattare la medesima zona. Se
possibile, ad esempio durante i
fine settimana, è bene evitare di
radersi e lasciare "riposare" la
pelle per qualche giorno.
Per un’intensa idratazione dopo
la rasatura è utile applicare una
crema idratante e lenitiva (da
sola o dopo il dopobarba tradizionale). Se la pelle è secca e
sensibile è bene utilizzare creme
specifiche a base di acqua termale, formulate con sostanze emollienti e decongestionanti.
Douglas consiglia Men's System Moisturising Face
Gel, un gel idratante e lenitivo che si assorbe rapidamente,
mantenendo la pelle idratata e
protetta per tutto il giorno. Grazie alla preziosa texture conferisce una piacevole sensazione
di morbidezza, freschezza e benessere. La linea Douglas Men’s
System è disponibile in esclusiva
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Oggi Sposi
17
A cura di Adami Eventi
La magia di un sì: guida per il matrimonio
Inizieremo da qui un percor so insieme per affiancare ogni coppia che si affaccia alle scelte
elettrizzanti, ma talvolta impegnative , che i preparativi per il giorno delle nozze richiedono:
par tecipazioni, cerimonia, location, abiti, fiori, bomboniere , foto, liste nozze , luna di miele…
Perché il sogno non si trasformi in incubo, per non arrivare al giorno del matrimonio sfiniti dall’ansia e dai dubbi è consigliabile stilare un chiaro vademecum per
accompagnarvi nei preparativi per quello
che resterà per voi un giorno indimenticabile.
Partiamo dunque con il conto alla rovescia: mancano solo sei mesi al fatidico sì
e ormai fervono i preparativi. Per avere
tutta la situazione sotto controllo creiamo un breve promemoria da tenere a
portata di mano.
3 settimane prima
• Fare la prova generale dell’abito con
tutti gli accessori;
• Riservare le camere in albergo per gli
ospiti.
2 settimane prima
Contattare per gli ultimi dettagli:
• Fotografo;
• Fiorista;
• Parrucchiere;
• Truccatore.
6 mesi prima
• Iniziare a fare i documenti per il matrimonio;
• Partecipare al corso prematrimoniale;
• Scegliere il luogo per la cerimonia
(chiesa, comune, altro) e per il ricevimento.
4 mesi prima
• Scegliere gli abiti degli sposi;
• Prenotare il catering o il ristorante per
il ricevimento;
• Stabilire il menù (ricordare eventuali
intolleranze alimentari degli invitati);
• Prenotare foto e video.
1 settimana prima
• Ritirare le fedi;
• Confermare il numero degli invitati al
catering/ristorante;
• Controllare la valigia per il viaggio di
nozze.
3 mesi prima
• Decidere i testimoni;
• Scegliere le partecipazioni;
• Depositare la lista nozze;
• Scegliere l’allestimento floreale per
cerimonia e ricevimento e il bouquet
(portare la foto dell'abito al fiorista).
2 giorni prima
• Ritirare abiti e accessori;
• Andare dall’ estetista.
1 giorno prima
• Concedersi un giorno di relax.
Nel prossimo
numero:
2 mesi prima
• Acquistare bomboniere;
• Spedire partecipazioni;
• Noleggiare auto;
• Prenotare viaggio di nozze (controllare validità dei documenti, richiedere
eventuali visti e fare vaccini).
1 mese prima
• Fare prova trucco e acconciatura;
• Acquistare fedi.
La cerimonia secondo il rito religioso e
il rito civile; Il decalogo di eleganza e bon
ton, tradizioni di sempre.
18
03 14
Spazio Sport
A cura di Adami Eventi
Un nuovo modo di fare sport: il Freestyle
Il
Freestyle
non
trova
convenzionali.
È
squadra
basket,
quali:
un
applicabile
calcio,
collocamento
alla
maggior
bike ,
roller
netto
par te
all’interno
degli
(pattini),
spor t
sci,
del
di
mondo
movimento
skateboard,
degli
spor t
singoli
o
par kour,
di
frisbee…
di Nadia Cieno
È lo sport spinto fino al gesto
atletico estremo, che racchiude
in sé ritmi e movimenti di differenti discipline. Consiste nell’elaborazione acrobatica di una
disciplina sportiva con l’introduzione di figure coreografiche
di difficoltà crescente chiamate
trick.
Dalla definizione stessa di Freestyle, cioè stile libero, si deduce
una situazione in cui l’atleta può
dilatare le regole e i canoni dello
sport di partenza a cui si ispira,
per creare una serie di movimenti e flussi di esercizi in modo
totalmente libero e creativo.
Gli sport Freestyle, di chiara derivazione d’oltreoceano,
conquistano in fretta l’Europa
fondendosi spesso con i gruppi
urban style di break dance che si
esibiscono nelle capitali europee
che più respirano aria di apertura e innovazione.
Inevitabile quindi che attiri un
numero sempre crescente di giovani che trovano nel Freestyle un
nuovo motivo di aggregazione e
incontro e altrettanto inevitabile
che si trasformino ben presto in
show vero e proprio, con coreografie studiate su basi musicali.
Dalle esibizioni in strada ai
palazzetti dello sport il passo
è breve. Le società sportive si
rendono conto ben presto che
queste nuove discipline attirano
un enorme numero di giovani
spettatori. Nascono così i primi contest di Freestyle a livello
internazionale, in cui le diverse
crew, le quadre di freestylers, si
mettono a confronto presentando coreografie sempre più
acrobatiche e spettacolari.
Negli anni ‘90 lo sport Fre-
estyle fa il suo ingresso alle
Olimpiadi invernali con gare di
sci acrobatico e da quest’anno oltre a Gobbe, Salti e Ski
Cross, si sono aggiunte anche
l’ Halfpipe e lo Slope Style.
Nel prossimo numero parleremo di Basket Freestyle
in un’ intervista con Davide
Campigotto atleta della crew
italiana Dunk Italy.
19
Spazio Sport
A
Barcotto
A cura
cura di
di Susanna
Diego Cordioli
Bianchini: alleniamo i campioni di domani
In questo nuovo appuntamento con la Fondazione Bentegodi, inter vistiamo il direttore generale Stefano
Bianchini che si racconta a cuore aper to per farci apprezzare l’impegno elargito nei confronti di una istituzione cittadina che allena i campioni di domani e offre a tutti la possibilità di sentir si in forma con sè stessi.
di Susanna Barcotto
Ci racconti del suo impegno fin qui profuso per
la Fondazione Bentegodi.
Da quando sono direttore generale ho cercato di trasmettere all’interno della Fondazione
una nuova mentalità, più orientata verso il principio dell’avvicinamento ai giovani e alle famiglie, puntando sui servizi da rendere ed aumentando le risorse
da mettere a disposizione degli
iscritti, visto che la Bentegodi
non è più un’istituzione del Comune, ma Fondazione di diritto privato senza scopi di lucro,
pur se sostenuta moralmente
ed economicamente dal Comune di Verona, ma con una propria
identità. Quindi ho cercato di
attivarmi con i miei più stretti
collaboratori affinché la Fondazione Bentegodi diventasse una
struttura con molteplici possibilità di applicazione e scelta per
chi decide di iscriversi.
E questa sua mentalità
ha portato ai frutti sperati?
Sì, perché i risultati non sono
tardati ad arrivare e dagli iniziali
800 iscritti del 2008 siamo passati ai 1700 del 2013, che per me
è un risultato davvero incredibile
se consideriamo che svolgiamo
attività sportive in discipline di
nicchia e ciò significa dover profondere maggiore sforzo e grande abnegazione per incuriosire,
interessare e, alla fine, scegliere
di iscriversi ai corsi formativi o
agonistici.
Lei è attivamente impegnato solo con la Fondazione?
No. Molti mi chiedono spesso come riesca a dirigere e supervisionare la gestione di tanti
sport nonostante sia impegnato
fortemente con il Volley, dove
sono Presidente del Comitato
provinciale della Fipav, e sa qual
è la risposta che fornisco sempre? Quella di non smettere mai
di dare importanza al fatto di
far fare sport ai ragazzi, a prescindere dalla disciplina scelta,
purché sia onesta e leale. E in
tal senso “Sport Expò’”, nato da
una mia idea , che si terrà anche
quest’anno all’Ente Fiera di Verona dal 14 al 16 marzo, è la più
grande vetrina di cui disponiamo con orgoglio, grazie alla quale si mettono a disposizione dei
ragazzi, dai 7 ai 14 anni, spazi di
oltre 30.000 mq nei quali provare a sviluppare le discipline che
più li affascinano. Consideri che
siamo l’unica città in Italia che
ha questa possibilità, quindi per
me è facile essere presidente
del Volley provinciale e direttore
della Fondazione perché in entrambi i casi parliamo di Sport
e di vetrine d’interesse notevole
che coinvolgono i ragazzi che
amano lo sport a 360 gradi.
Ci parlerebbe un po’ di
più di questo Sport Expò?
Per Sport Expò devo ringraziare il Comune di Verona che ha
intravisto una grande kermesse di aggregazione sociale, nel
senso dello Sport, e da qualche
anno organizza questa imponente manifestazione, dove la
Fondazione partecipa con quasi tutte le discipline attraverso
saggi, dimostrazioni ed attrazioni in cui sono protagonisti i nostri iscritti. Quest’anno, credo
che siano oltre 700 i ragazzi
tesserati della Fondazione che
parteciperanno all’evento cittadino.
Percepisco nelle sue parole grande entusiasmo,
oltre che orgoglio e passione per la carica rivestita, vero?
Sono onesto, mi rende davvero
tanto fiero sapermi così coinvolto e partecipe di questo incarico
istituzionale a favore dei giovani.
E ne approfitto per ringraziare
l’ex-Assessore Sboarina, che mi
ha voluto qui a ricoprire questa carica e l’Assessore Marco
Giorlo che mi ha confermato,
attraverso i quali mi è stata data
l’opportunità di vivere lo sport
ancora da protagonista, ma dalla
parte di chi lo mette a disposizione di quanti amano le attività
agonistiche e di benessere fisico
e mentale.
Mi permetta di rivolgere un
ringraziamento particolare anche al dirigente dello sport del
Comune di Verona, il Dott. Vazzoler con il quale si è instaurata
una collaborazione incredibile,
grazie soprattutto all’affidabilità e alla competenza di tutto
il personale degli uffici dello
sport comunale. Quali sono gli obiettivi
imminenti che si prefigge la Fondazione Bentegodi?
Consolidare l’interesse verso
la nostra società, risultando un
punto di riferimento preciso
per lo sport a Verona, oltre che
accrescere sempre più i numeri
delle adesioni, che sono un elemento fondamentale di sostentamento per la nostra struttura,
anche in relazione al fatto che i
contributi comunali negli anni si
sono sensibilmente ridotti, anche oltre il 50%.
Come ultima domanda,
ci racconta un po’ di lei e
delle sue esperienze personali?
Nel campo dello sport praticato, devo dire, sono poche, ma mi
ritengo un grande appassionato
di calcio e volley. Come dirigente, invece, nel 1986 ho fondato il
Benacus Volley a Bardolino arrivando fino alla serie B2 maschile. Dal 2001 sono Presidente
Provinciale della Fipav Verona,
e mi ritengo orgoglioso di aver
contribuito a portare nella città
di Verona più di 20 eventi nazionali ed internazionali tra cui il
mondiale Maschile del 2010 e a
settembre, come novità da anticipare, posso dire che ci sarà
il Mondiale femminile, grazie ad
un gruppo di collaboratori eccezionali. Non posso non citare
ancora Sport Expò, per il quale
siamo giunti all’ottava edizione.
Tutto qui: se può risultare
poco o tanto, lo lascio decidere
agli altri.
La ringraziamo della disponibilità e ricordiamo il sito della
Fondazione Bentegodi, che ha
la sua sede in Via Trainotti, 5 a
Verona. Per approfondimenti:
info www.fondazionebentegodi.it
20
Cucina d’Autore
03 14
A cura di Giorgio Gioco
Il personaggio in… Gioco: Cecilia Gasdia
Nel mese in cui ricorre la festa della donna, ricordiamo una grande donna vivente , la soprano
veronese Cecilia Gasdia, a cui il cuoco Giorgio Gioco ha dedicato le sue melanzane al forno…
Cecilia Gasdia
Cantante lirica, soprano
(Verona, 1960)
Ama volare e non solo quando canta la musica di Rossini, Bellini e Donizetti. È pilota
d’aereo e ne è orgogliosa. Un giorno ha voluto provare l’ebbrezza del paracadute, si è
lanciata da un apparecchio e per un attimo ha sentito l’angoscia invaderla e stordirla,
un’esperienza che non vuole ripetere per niente al mondo. Più bella e più eccitante è
l’emozione che le chiude la gola un attimo prima di entrare in scena, quando da dietro
le quinte sente il respiro di ventimila persone che la stanno aspettando.
di Giorgio Gioco
Melanzane al forno
1,2 kg di melanzane , mezzo litro di salsa di pomodoro, basilico, origano, olio
per friggere , farina, 4 cucchiai di olio extravergine
di
oliva, 300
g
di
formag-
gio fresco tagliato a fettine , sale e pepe .
Lava bene le melanzane, tagliale a fette, disponile su un setaccio cosparse di sale e lasciale per 20 minuti a perdere l’acqua di vegetazione. Poi lavale, asciugale e infarinale, quindi friggile nell’olio e condiscile
alla fine col sale. In una pirofila metti a strati le melanzane, la salsa di
pomodoro, il basilico, l’origano e le fettine di formaggio. Per ultimo
aggiungi l’olio extravergine di oliva e inforna per 30 minuti.
Tratto da: Luisa Pachera, Una vita in Gioco.Territorio, cucina e cultura nella
storia del “Dodici Apostoli” di Verona.
21
Notizie dalla Provincia
A cura di Diego Cordioli
San Giovanni Lupatoto
Il progetto: “Qui non si butta via niente”
Con
il
progetto
nelle
mense.
“Qui
Infatti
Il cibo non consumato nelle
mense scolastiche non viene
gettato via, ma si recupera. È
questo l’obiettivo del progetto
“Qui non si butta via niente”,
voluto dal Comune di San Giovanni Lupatoto per ridurre gli
sprechi alimentari nelle scuole.
«Il nome di questa iniziativa
ricalca ciò che ci hanno sempre
detto le nostre nonne, che praticavano la cultura del risparmio:
il cibo non si butta via – sottolinea il sindaco Federico Vantini.
La lotta agli sprechi alimentari
e la promozione di un circolo
virtuoso nella gestione del cibo,
fin dall’infanzia, rappresenta anche un messaggio di solidarietà
non
il
cibo
si
butta
delle
verso le persone in stato di bisogno: un segnale di attenzione
che va oltre l’urgenza della crisi
economica».
«Siamo orgogliosi di questo
progetto, di cui si parla da anni
e che ora concretizziamo – aggiunge il vicesindaco e assessore all’istruzione Daniele Turella.
Da un lato perché con il cibo
recuperato si aiutano le famiglie
e le persone che hanno difficoltà ad avere qualcosa da mangiare; dall’altro perché si lancia
un messaggio morale ai nostri
ragazzi: il cibo non va sprecato.
Inoltre, il tutto viene realizzato
a costo zero per le casse comunali. Per sensibilizzare ancora
di più gli alunni apporremo una
copia del logo in tutte le mense
scolastiche lupatotine».
Grazie alla convenzione siglata
oggi tra Euroristorazione srl (a
cui il Comune ha affidato il servizio di ristorazione scolastica)
e associazione Betania onlus, il
cibo non utilizzato nelle mense
verrà destinato a persone e famiglie in stato di bisogno. Il pro-
via
niente”
mense
il
scolastiche
getto partirà in via sperimentale
da marzo, in tre scuole primarie
dell’Istituto comprensivo 1 (Ceroni e Cangrande) e dell’Istituto
comprensivo 2 (Cesari), per poi
essere esteso progressivamente
a tutte le altre scuole.
«È il primo accordo di questo
tipo che facciamo nella provincia di Verona, grazie alla sinergia
fra amministrazione comunale e
le onlus che mettono a disposizione mezzi e forze per eseguire
il servizio – sottolinea Giorgio
Gardin, capo area di Euroristorazione –. Sono circa 1.200 i
pasti giornalieri somministrati nelle scuole di San Giovanni
Lupatoto, tutti biologici e di alta
qualità; le stime delle rimanenze
variano molto, a seconda delle
pietanze inserite nei menù (la
stima oscilla da 20 a 100 porzioni al giorno), ma i dati precisi li
avremo con il monitoraggio del
progetto in questi primi mesi di
funzionamento».
I responsabili dell’associazione Betania preleveranno dai
tre plessi scolastici coinvolti il
Comune
può
dichiara
aiutare
le
guerra
famiglie
cibo, trasportandolo con cassette termiche, e lo utilizzeranno
per fornire piatti caldi il giorno
stesso, dopo poche ore dalla
preparazione. La onlus Betania
ha sede a Bosco di Zevio e ha
anche una struttura in via Ca’
Nova Zampieri, a San Giovanni
Lupatoto, dove aiuta 8 famiglie.
«Ogni giorno forniamo pasti
caldi a decine di famiglie che
vengono a chiederci aiuto – riferisce la vicepresidente Luisa
Baldo –; da noi i pasti pomeridiani vengono distribuiti dalle
15 alle 18 e c’è sempre una fila
di persone che aspetta di poter
accedere agli alimenti».
Un ulteriore aspetto del progetto, invece, è già stato attivato
da alcune settimane in tutte le
8 strutture scolastiche lupatotine e prevede il recupero degli
avanzi lasciati dai bambini nei
piatti. Grazie a una convenzione
stipulata fra Euroristorazione
e l’associazione di volontariato
San Francesco, le rimanenze della refezione scolastica vengono
suddivise fra carne, pesce e ver-
agli
in
sprechi
difficoltà.
dura (ciascuna scuola è dotata
di sei appositi contenitori) e destinate agli animali abbandonati,
ospiti del rifugio che si trova a
Villafontana di Oppeano. «Per
noi questo rifornimento rappresenta un grande aiuto: abbiamo oltre 160 cani e 26 Comuni
sono convenzionati con la nostra struttura – sottolinea Silva
Soave, responsabile dell’associazione di volontariato San Francesco –; utilizzando gli avanzi
delle mense scolastiche, risparmiamo quasi 40 chilogrammi di
crocchette ogni giorno».
Le dirigenti degli istituti comprensivi lupatotini hanno sposato subito l’iniziativa. «Si tratta di
un progetto altamente educativo per i ragazzi e per le loro
famiglie – dicono Rosanna Negrini, dirigente dell’IC1 (da cui
è partita l’idea, grazie alla vicepreside Cristina Turella) ed Erica
Baldelli, dirigente dell’IC2. Non
si può accettare lo spreco del
cibo e questa iniziativa ha una
valenza formativa molto importante per la scuola».
Soave
I lavori per evitare l’alluvione del Tramigna
Il presidente Miozzi era a Soave per verificare lo stato di sicurezza del paese dopo gli interventi del Genio Civile.
Lo scorso 4 febbraio, a Soave, il presidente Giovanni Miozzi ha effettuato un
sopralluogo al cantiere del Genio Civile e
verificato lo stato di sicurezza del centro
abitato.
Erano presenti: Giuliano Zigiotto, assessore provinciale alla Protezione Civile; Lino Gambaretto, sindaco di Soave;
Gaetano Tebaldi, vicesindaco di Soave;
ingegner Umberto Anti, direttore Genio
Civile. Le opere realizzate dal Genio Civile dopo l’alluvione del 2010 hanno salvato il paese di Soave da questa ondata di
piogge. Il sopralluogo è stato fatto in due
luoghi: in via Mere (vicino all’ex ospedale)
dove si sta ultimando l’innalzamento degli
argini del Tramigna (già completati lungo
il resto del corso d’acqua) e l’allargamento del ponte; sull’argine di San Lorenzo
dove è stata montata una idrovora che
è servita a far defluire l’acqua del fosso
verso la campagna salvando le case. Qui, il
Genio civile sta finendo di allargare l’argine per il passaggio dei mezzi di servizio e
per la postazione fissa di scarico dell’acqua (che sostituirà l’idrovora).
Il sindaco Gambaretto ha inoltre ricordato che, per la definitiva messa in sicurezza del paese, resta da fare il lavoro
nell’area ad ovest, dove c’è il Palazzetto
dello Sport. Con il Consorzio di Bonifica
Alta Pianura Veneta verrà allargato il tubo
di scarico dell’acqua del fosso, che altrimenti si riversa in strada.
Notizie dal Garda
22
03 14
A cura di Diego Cordioli
Il nuovo collettore: il futuro del Garda
L’acqua è l’elemento por tante del possibile ingresso del Garda nel Patrimonio dell’umanità
dell’Unesco e la sua qualità passa dal nuovo sistema di collettamento e depurazione…
di Carlo Gambino
“I 220 milioni previsti per il nuovo progetto sono impegnativi, ma
a fronte dei miliardi di Pil prodotti
ogni anno dal bacino gardesano,
non possiamo far finta di niente”.
Il presidente della Comunità del
Garda, Giorgio Passionelli, intervenuto al convegno: “Il nuovo collettore per il lago di Garda e il futuro del suo territorio”, svoltosi lo
scorso 17 febbraio nella sala Congressi del comune di Garda, è stato
chiaro: non possiamo aspettare, la
qualità dell’acqua è fondamentale
per preservare la salute del lago
di Garda. EuLakes, il progetto che
per tre anni ha monitorato e studiato la qualità dell’acqua “gardesana”, conclusosi a settembre 2013,
ha gettato le basi e le linee guida
per preservare il bacino lacustre
più grande d’Italia; ora è arrivato il
momento del passo successivo: la
realizzazione di un nuovo sistema
di collettamento. Al convegno, organizzato da Ags (Azienda gardesana servizi), Depurazioni Benacensi,
Garda Uno e dal comune di Garda,
hanno partecipato numerosi rappresentanti istituzionali delle Regioni, delle Province, dei Comuni
del lago e numerosi esponenti delle associazioni di categoria. Il nuo-
vo progetto prevede la costruzione
di un nuovo depuratore sulla sponda bresciana, l’eliminazione delle
condotte sub-lacquali, la separazione delle acque bianche da quelle
nere e un sistema di collettamento interrato sulla gardesana, che
sostituirà i vecchi tubi posti lungo
le spiagge. “È importante - sostiene l’assessore regionale Massimo
Giorgetti, durante il suo intervento - che le parole diventino realtà:
il nuovo sistema di collettamento
deve rientrare nelle programmazioni infrastrutturali del Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica)”. Il presidente di Depurazioni Benacensi,
Angelo Cresco, ha rammentato le
criticità delle tubazioni attuali: “Il sistema odierno ha più di trent’anni,
non prevede la separazione delle
acque bianche da quelle nere, e le
tubazioni, posizionate sulle spiagge
o sui fondali, oltre ad essere obsolete, non sono più in grado di
sostenere gli scarichi dei comuni
gardesani. Non ci sono più alibi: il
progetto va attuato al più presto”.
L’intervento di Paolo Artelio, presidente del Consorzio Garda Uno, ha
ricordato, inoltre, l’importanza del
turismo gardesano come volano
economico: “Le presenze toccano
circa i 21 milioni, di cui 11 milioni
solo nella sponda veronese, con un
indotto di 2 miliardi di euro. L’acqua
del lago di Garda è il nostro oro,
dobbiamo fare in modo che resti
pulita per assicurare il turismo: fonte di lavoro e di reddito per molte
famiglie che vivono e lavorano sul
Garda”. Le istituzioni, dunque, sono
state chiare: la rilevanza economica che ha lago di Garda sul sistema
produttivo italiano (il Pil é di circa
4 miliardi di euro), non può che essere di impulso alla realizzazione di
questo progetto, che scaccerebbe
definitivamente lo spettro del danno ambientale sul lago di Garda.
A conclusione del convegno,Aventino Frau, presidente onorario della
Comunità del Garda, ha sottolineato come la Comunità del Garda,
anche alla luce delle delibere delle
Giunte Regionali della Lombardia e
del Veneto, sia diventata il referente
principale della gestione politica sul
lago di Garda. “La Comunità sarà
l’ente di collegamento politico per
le regioni che gravitano sul lago di
Garda. Una delega che chiarisce la
centralità politica che questa istituzione avrà, negli anni avvenire, sulle
politiche di governance del lago di
Garda”.
Notizie dal Garda
23
A cura di Diego Cordioli
Peschiera del Garda: gli eventi di marzo
Tutti gli appuntamenti e le conferenze del mese di Marzo della città arilicense , gioiello d’Italia.
Sabato 1 marzo ore 17.00: APERITIVO CON L’AUTORE - Angelo
Polizzotto presenta il suo libro “Il
piacere della scoperta” spazioscart
- Sottotetto caserma d’Artiglieria di
Porta Verona.
Martedì 4 marzo ore 15.00 17.30 “CARNEVALISSIMO 2014”
Cortile della Caserma di Artiglieria di
Porta Verona.
Mercoledì 5 marzo
3^ BORSA DI STUDIO in memoria di
Renato Signorelli per attività di ricerca sul morbo di Parkinson dell’Istituto
Negri di Milano ore 20.00 ristorante
“Al Fiore”, info: 045.6444716.
Sabato 8 marzo FESTA DELLA
DONNA 2014, sottotetto della Caserma d’Artiglieria di Porta Verona,
ore 16.30. La Voce Femminile nell’Arte Poetica, ore 17.00 Concerto flauto-arpa eseguito dal duo Barusolo-Da
Parè, ore 17.30 II edizione - Premiazione Donna dell’Anno.
Sabato 8 marzo ore 21.00 Rassegna Spaziooffscart - II edizione:
ESTATE DI PIOGGIA E DI VENTO Compagnia Teatrale Gattorosso sottotetto della Caserma d’Artiglieria di
Porta Verona.
Giovedì 13 marzo RAPPRESENTAZIONI & SUPERAMENTI percorsi
letterari nei labirinti del male a cura
del Gruppo Spazio Aperto “troppa
felicità’” (ed altri racconti) di Alice
Munro, ore 16.30 - Spazioscart - Caserma d’Artiglieria di Porta Verona.
Giovedì 20 marzo RAPPRESENTAZIONI & SUPERAMENTI percorsi
letterari nei labirinti del male a cura
del Gruppo Spazio Aperto “Giobbe”
di anonimo autore biblico, ore 16.30 Spazioscart - Caserma d’Artiglieria di
Porta Verona.
Venerdì 21 marzo APPROCCIO
CLINICO –PRATICO al paziente con
malattia di Parkison. Alimentazione,
riabilitazione e qualità di vita. Parc
Hotel, sala congressi, Marco Polo, dalle 8 alle 15.30, costo d’iscrizione 30
euro. [email protected].
Domenica 23 marzo Festa del
GRUPPO ALPINI, ore 9.00 - Palleria
sede del Gruppo Domenica 30 marzo GIORNATA
MONDIALE DEL TEATRO, ore 17.00
– “L’eSTRANEe sorelle” di GattoRosso - nuovo allestimento. Celebrazioni per la Giornata Mondiale
del Teatro, ingresso libero e gratuito
- Fuori rassegna Spazio off SCArt II edizione sottotetto della Caserma
d’Artiglieria di Porta Verona.
CALENDARIO
MENSILE DELLE
CONFERENZE
A.C.C.A.
LUNEDI’ 03 MARZO
ore 15,30 Nutrizione Salute e benessere. Prevenire è meglio che
curare! Gestiamo la nostra alimentazione senza “perdere la testa”. Relatore: Dott.ssa Elena Bisi.
MERCOLEDI’ 05 MARZO
ore 15,30 Letteratura, Giovannino Guareschi: Fede e Libertà, Relatore : Sig. Fabio Trevisan.
MERCOLEDI’ 12 MARZO
ore 15,30: Religione/Storia, L’eremo dei Padri Camaldolesi, Relatore : Prof. Fabio Gaggia.
MERCOLEDI’ 19 MARZO
ore 15,30: Letteratura, Italo Svevo e “ La coscienza di Zeno”. Relatore: Prof.ssa Michela Baratella.
MERCOLEDI’ 26 MARZO
ore 15,30: Medicina, Il rinvio della
vecchiaia: un affare di Stato, Relatore: Dott. Luigi G. Grezzana –
Geriatra.
Sala civica piazza San Marco.
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03 14
Notizie dalla Provincia
A cura di Diego Cordioli
Valeggio sul Mincio
Inaugurata la nuova ludoteca: Melaspasso
Lo scorso 8 febbraio è stata inaugurata la Ludoteca del Comune di Valeggio sul Mincio presso il Centro Famiglia & Giovani.
Si tratta di un nuovo servizio, promosso
dall’Assessorato al Sociale, Istruzione e Famiglia, destinato e dedicato al gioco. La ludoteca rappresenta un centro di incontro e di
aggregazione per i bambini di età compresa
fra i 3 e i 14 anni, anche se può prevedere al
suo interno appositi spazi anche per adolescenti ed adulti. Le attività si strutturano in
attività di gioco libero, individuale e a gruppi
utilizzando i giochi in scatola. Sono presenti
spazi e materiali che permettono la pratica
del gioco simbolico e di imitazione, del gioco di movimento, dei giochi di costruzione
e dei giochi di società. Sono previsti spazi e
attrezzature per videogiochi e per la lettura,
così come possono essere organizzati laboratori creativi e/o espressivi e di costruzione di giocattoli. In Ludoteca in futuro potrà
essere attivato il prestito di giochi e giocattoli. Inoltre si possono stimolare i bambini a
creare oggetti utilizzando materiali reperibili
in natura o materiali di recupero. È possibile iscrivere i bambini al servizio compilando
l’apposito modulo reperibile presso l’ufficio
Socio-Educativo, l’ufficio Scuola o al Centro
Famiglia&Giovani. La quota di iscrizione annuale alla Ludoteca è di 10 euro. La ludoteca
è aperta tutti i sabato dalle 15.30 alle 18.30.
Nati per la musica
Lo scorso 18 febbraio è partito il progetto “Nati per la
Musica
(NpM)”,
promosso
dall’Associazione
Culturale
Pediatri in collaborazione con il Centro per la Salute del
Bambino e la Società Italiana per l’Educazione Musicale e
patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Il progetto nasce sulla scia dell’esperienza di Nati per Leggere, promosso
dall’Associazione Culturale Pediatri in
collaborazione con il Centro per la Salute del Bambino e l’Associazione Italiana
Biblioteche.
Scopo del progetto è quello di informare e sensibilizzare genitori, pediatri ed
educatori sull’importanza dell’espressione sonora e della pratica musicale
nella crescita della persona intesa nella
sua globalità, fornire indicazioni e stimoli su come proporre musica in maniera
non occasionale fin dai primi mesi di vita
del bambino e nel periodo prenatale,
diffondere conoscenze in campo neuroscientifico in riferimento al rapporto tra
musica e sviluppo cognitivo del bambino
e rilevare, conoscere e incentivare esperienze musicali significative in atto con
bambini nelle prime fasce d’età e promuovere nuove opportunità di divulga-
zione della musica in età infantile.
A Valeggio sul Mincio l’iniziativa è frutto della collaborazione tra l’Assessore al
Sociale, Istruzione e Famiglia Marco dal
Forno e l’Assessore alla Cultura Leonardo Oliosi, che affermano: “Abbiamo aderito al progetto per sensibilizzare i cittadini di Valeggio sul tema della musica per
i bambini. Siamo convinti, e molti studi lo
confermano, che la musica ha un ruolo
fondamentale per lo sviluppo delle capacità di apprendimento dei bambini.”.
Per promuovere il progetto è stato allestito nella sala bimbi della Biblioteca
comunale uno scaffale “Nati per la Musica” con libri specifici rivolti ai più piccoli e ai genitori. Durante l’anno alcune
iniziative si svolgeranno sia in Biblioteca,
sia al Centro Famiglia & Giovani per i
genitori, le mamme in attesa e i bambini
dai 0 ai 6 anni e vedranno la presenza
di due grandi musiciste, Ester Wegher e
Eszter Balint.
Comune di Valeggio sul Mincio
Assessorato Sociale, Istruzione, Famiglia
Ludoteca
un posto dove:
trovare una montagna di giochi in scatola e non...
essere accompagnato dai ludotecai per imparare un gioco nuovo
darti appuntamento con i tuoi amici per una sfida entusiasmante
lasciarti stuzzicare da nuovi stimoli e mettere in campo la tua creatività
conoscere nuovi compagni di gioco
. .ma ricordati che vincere o perdere non è così importante se ci si diverte!!!
in
sabataugurazi
o 8 Fe one
dalle 1 bbrai
alle 18 5.30 o
.30
La Ludoteca
è rivoLta ai bambini e ragazzi dai 4 anni ai 99 anni.
ma se hai meno di 10 anni ricordati di portare con te un genitore!
tutti i sabato daLLe 15.30 aLLe 18.30
presso il centro Famiglia & giovani
via ragazzi del ‘99, 24/26 - valeggio sul mincio
in arrivo Laboratori,
giochi aLL’aria aperta,
uscite suL territorio,
giornate a tema
e tanto tanto aLtro!!!
sperimentare voglia di stare insieme giochi creativi
divertimento carte per giocare dadi e pedine
coloriimpararecostruzionifantasia
La parola d’ordine è gioco...
e qualcuno lo chiama perditempo!!!
Contatti:
T Tel. 348 4146048 M [email protected] F Seguici su Facebook LudotecaMelaspasso
.it
di Federico Zenari
N OT I Z I A R I O D I I N F O R M A Z I O N E D E L C O M P R E N S O R I O V I L L A F R A N C H E S E
R e g i s t ra z i o n e a l Tr i b u n a l e d i Ve ro n a n . 1 8 3 8
MARZO 2014 - ANNO II
Cultura: luoghi, usanze, multi etnicità
L o s c o r s o 2 1 fe bb r a i o l ’ i s t i t u t o E t t o r e B o l i s a n i h a p r e s e n t a t o i l v i d e o : “ C u l t u r a : l u o g h i , u s a n ze ,
mu l t i e t n i c i t à . L a c u l t u r a è l a n o s t r a s t o r i a : c i ò c h e e r av a m o, c i ò c h e s i a m o, c i ò c h e s a r e m o ” .
provinciali,
rappresentata
dalla dott.ssa Annalisa Tiberio, è avvenuta lo scorso 21
febbraio 2014 presso l’aula magna del Bolisani sede
di Villafranca. Gli interventi
che si sono succeduti sono
stati: “l’insegnamento di Costituzione e cittadinanza”
da parte della dott.ssa Tibedi Diego Cordioli
Il video è stato elaborato
dagli studenti della classe
3A di Villafranca e ha partecipato al Progetto e Concorso nazionale: “Articolo 9
della Costituzione. Cittadinanza attiva per la cultura,
la ricerca, il paesaggio e il
patrimonio storico e artistico”, bandito nell’ambito
delle attività del Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca-Direzione
Ordinamenti a supporto
delle scuole per l’insegnamento di “Cittadinanza e
Costituzione”. La premiazione della classe da parte le autorità scolastiche
La festa del
volontario
Gli scorsi 1 e 2 febbraio si
è svolta la “Festa del volontario” presso il Centro Servizi
alla Persona Morelli Bugna
Morelli di Villafranca di Verona.
E’ stata un’occasione per invitare tutta la comunità di Villafranca a conoscere il grande
lavoro che fanno all’interno
della struttura i numerosissimi volontari. Sono stati anche
premiati i ragazzi dell’Istituto
Tecnico “Ettore Bolisani” che
con la loro presenza hanno
animato gli anziani, in un importante percorso formativo.
Davide Tumicelli
stato elaborato un prodotto multimediale che è stato
apprezzato dalla Direzione
generale per gli ordinamenti
rio; “Costituzione, cultura scolastici e per l’autonomia,
e giovani in una società che ricevendo riconoscimento
cambia”, del dott. Enrico e attestazioni da parte delButtitta, procuratore capo la Direzione Generale del
intervenuta
del tribunale militare di Ve- Ministero”. È
rona. A seguire, c’è stata la l’ assessore Maria Cordioli,
presentazione dell’elaborato parlando di: “Il patrimonio
e la premiazione del concor- artistico e cultura locale”.
so “Art.9 della Costituzio- La dott.ssa Simonetta Trene”, con queste motivazioni: gnago ha poi parlato della:
“scoperta del territorio lo- “Condizione della donna nel
cale, ricerca sulla storia e Veneto ieri e oggi”.
riflessione sulle potenzialità
Ha preso la parola anche il
della cultura. È stata indivi- Ten. Col. Fulvio Franzinelli,
duata una nuova dimensione dell’Aeronautica Militare di
dinamica della cultura ed è Villafranca.
8 Marzo:
Semplicemente
donna…
L’associazione “Donne insieme...” di Villafranca di
Verona, in occasione della giornata internazionale
dedicata alle donne, organizza una serata pubblica
con la collaborazione del
Circolo Firmino, Salice Giallo, Auditorium Ballet e col
patrocinio del Comune di
Villafranca di Verona Assessorato alle Pari Opportunità dal titolo: 8 Marzo: Semplicemente donna…
L’incontro si terrà sabato 8
marzo 2014 alle ore 20.30
presso l’Auditorium di Villafranca (Piazzale S. Francesco). L’intento della serata è
offrire diverse immagini di
donna attraverso la recitazione di testi e di poesie,
l’ascolto di musiche e la
visione di pezzi di danza.
I testi scelti riguardano la
frattura tra ciò che la donna dovrebbe essere in una
realtà paritaria e il ruolo
impostole dalla cultura tradizionale.
Angiolina Cavagna
26
Amministrazione Comunale
03 14
A cura di Diego Cordioli
Il contributo per le famiglie numerose
Dall’Unità Minori e Politiche Giovanili è giunto l’avviso che dallo scorso 11 febbraio si possono presentare
le domande per accedere al programma di inter venti economici straordinari varato dalla Regione Veneto.
Così non va!
Abbiamo raccolto le segnalazioni
da par te dei cittadini su quello
che a Villafranca non funziona.
Sperando che l’amministrazione e
gli interessati accolgano le richieste
e prendano provvedimenti...
I beneficiari sono le famiglie
con parti trigemellari e le famiglie con un numero di figli
pari o superiore a quattro,
con Isee fino a 25 mila euro.
Il contributo economico è di
900 euro, una tantum, per le
famiglie con parti trigemellari
e di 125 euro a figlio per le
famiglie con numero di figli
pari o superiore a quattro.
Il contributo verrà concesso
sulla base delle graduatorie
definitive che stilerà la Regione, fino ad esaurimento
dei fondi disponibili. Per accedere al Bonus Famiglia è
necessario che il richiedente
sia cittadino italiano o di uno
Stato appartenente all’Unione Europea, rifugiato politico
o cittadino extracomunitario
in regola con le norme che
disciplinano il soggiorno in
Italia, residente nella Regione
del Veneto e con un indicato-
re della situazione economica equivalente (Isee), riferito
ai redditi dell’anno 2012, non
superiore a 25 mila euro. La
domanda va compilata online
seguendo le istruzioni presenti sul sito della Regione
all’indirizzo: https://salute.
regione.veneto.it/web/sociale, nella parte riservata al richiedente. Successivamente è
necessario recarsi al Comune
di residenza, entro il termine
perentorio delle ore 12.00
dell’11 aprile 2014, esibendo
il numero identificativo della
domanda ricevuto dalla procedura web, copia del documento d’identità in corso di
validità, attestazione Isee in
corso di validità riferita ai
redditi dell’anno 2012 e, in
caso di cittadini stranieri, copia della carta di soggiorno
per ciascun membro del nucleo familiare.
LE BICICLETTE… INVISIBILI
La bicicletta è un mezzo di trasporto straordinario, ma quanti pericoli dietro a un uso non
corretto della bici...
I bambini, ma soprattutto quegli adulti che circolano la sera a fari spenti o senza l’apposito giubbotto
catarifrangente, rappresentano un enorme pericolo, sia per gli automobilisti che rischiano
di investirli senza vederli, ma in primo luogo per se stessi. Se quando le luci calano siete in bicicletta,
assicuratevi di essere ben visibili! E speriamo che anche la Polizia Municipale ponga attenzione al
problema.
SOSTE PER DISABILI
Ricordiamo a tutti i cittadini che i parcheggi riservati ai disabili sono riservati ai disabili.
Quante volte li troviamo occupati da persone senza alcuna disabilità (ma con scarso senso civico)
oppure da parenti di disabili che usano inopportunamente il loro pass? Se un disabile con difficoltà
motorie dovesse avere bisogno del parcheggio, le difficoltà che gli si procurano, occupandolo, sono
tante. Evitiamo di occupare questi parcheggi e invitiamo la Polizia ad un più accurato controllo.
DOSSI IN VIA MATTEOTTI
L’ultima nota invece è rivolta all’amministrazione villafranchese: da quando hanno fatto la nuova
rotonda (Siena), via Matteotti si sta trasformando in una strada ad alta velocità… alcuni residenti
hanno segnalato al comune questo fatto, domandando di provvedere a rendere la strada meno
pericolosa attraverso l’inserimento di appositi dossi. L’amministrazione ha replicato che mancano i
fondi, quando invece in via Nino Bixio si stanno facendo lavori stradali senza badare a spese...Perché
non investire dei soldi anche in via Matteotti, prima che qualcuno possa essere investito?
Se anche voi avete delle segnalazioni da fare, scrivete a:
[email protected]
Attualità
27
A cura di Diego Cordioli
Dal Lions, il concorso “Un poster per la pace”
Lo scor so 30 gennaio presso il DB Hotel di Caselle di Sommacampagna si è svolto il Ser vice del Lions:
"Poster per la pace", con la premiazione dei migliori lavori realizzati dagli alunni delle scuole par tecipanti.
premio.
La commissione locale per
Hanno partecipato: l’Istitu- la selezione dei Poster per
to Cavalchini- Moro e Don la Pace si è riunita domenica
Allegri di Villafranca, l’Istituto 24 novembre. Il poster vinciIacopo Foroni di Valeggio e la tore è stato eseguito da Sescuola Dante Alighieri di Som- rena Albertini che frequenta
macampgna e Caselle. Erano I’I.C. “Dante Alighieri”. Il Club
presenti alla manifestazione: Lions sprcnsor è il Club VillaMonsignor Grandis vicario ve- franca.
scovile, Mario Faccioli Sindaco
di Villafranca e autorità civili e
del Lions. La sala del DB Hotel
era gremita di ragazzi e genitori. Nell’occasione alle scuole
partecipanti è stato consegnato un buono acquisto per materiali di cartoleria.
Il concorso “Un poster per
la pace” è nato in maniera
abbastanza semplice: cosa sarebbe accaduto se bambini di
tutto il mondo avessero utilizzato il linguaggio universale
dell’arte per esprimere il loro
concetto di pace? Da questa
Un piacevole brindisi di Gala, offer to dalla Pasticceria Molinari e da
domanda ha preso il via una
manifestazione annuale, in cui Villa
Rinaldi, alla vigilia di Santa Lucia. Uno sfizioso appuntamento.
i bambini prendono in mano
penne, pennarelli, carboncini e di Antonio Giuseppe Peru Rosso) e le mitiche sfogliatine celebrate persino dal grande Berto
pennelli e mettono sulla carta il loro formidabile talento. È sicuramente stato uno degli Barbarani, sono solo alcune delle
Ogni anno, tramite il concorso avvenimenti più importanti che numerose offerte dolciarie che
i Lions club di tutto il mondo, hanno caratterizzato lo scorso hanno reso questa azienda villainvitano i bambini di 11,12 e natale villafranchese, un momento franchese molto stimata anche
13 anni ad esprimere artistica- conviviale elegante che ha visto fuori dal confine veneto. Il tutto è
mente il loro concetto di pace l’incontro tra alcune delle crea- stato accompagnato da un brindie a ríflettere sull’ importanza zioni della nota Pasticceria Moli- si pre-natalizio servito dallo staff
della pace mondiale e sui loro nari con l’ Azienda Villa Rinaldi di della pasticceria, brindisi di altissentimenti a questo riguardo. Soave, una delle eccellenze pre- sima classe che ha visto assoluto
A livello locale, i bambini com- stigiose nel mondo vitivinicolo protagonista il “Dolce di Cremè”
petono con i loro coetanei italiano. La serata di degustazione, by Villa Rinaldi, eccellente spucreando lavori in base ad un sapientemente organizzata in col- mante pluri premiato che ha reso
tema annuale sulla pace. Il tito- laborazione con il dinamico som- questo marchio aziendale uno delo di quest’anno era: “Visione melier Giuseppe Melis si è svolta gli alfieri più importanti del nostro
di Pace”. I partecipanti utiliz- a Villafranca nei locali elegante- paese nel mondo, insieme ad altri zione. Da questa rigorosa filoso- successo legato a tanti sacrifici
zano tecniche diverse, tra cui mente ristrutturati della pasticce- celebri e decorati vini. Questa fia, pertanto, sono nati incredibili e ad un indomito entusiasmo.
jl carboncino, il pennarello, la ria, ed ha visto la partecipazione classica Maison de Negoce italia- perle come: “Gran Cuvèe Bianca Ed è grazie ai racconti appassiomatita e la pittura per espri- di un folto pubblico insieme alla na, difatti, è sapientemente gestita brut”, “Imperiale”, “Barricaia”, nati di Rinaldo Rinaldi e nel rimere il tema. I lavori creati stampa specializzata nel settore, fin dal 1800 in prima persona dal- “Corpus Amarone”, “Rinaldi Su- cordo del mai dimenticato Gian
sono opere uniche ed espri- nonché la presenza gradita delle la famiglia Rinaldi, maestri vignaioli preme extrabrut” ed il già citato Carlo Molinari, fondatore con
mono le esperienze di vita e massime autorità cittadine. Nono- che hanno sempre caratterizzato “Dolce di Cremè”, giusto per no- Graziana della omonima pasticla cultura dei giovani artisti. I stante il freddo pungente tipico di il proprio stile attraverso la ricer- minarne alcuni. Per tutto questo, ceria, si è potuto comprendere
club e i multi distretti selezio- una tranquilla serata di Dicembre, ca di elegantissimi vitigni Char- e per la magia che il Natale riesce come nonostante le difficoltà
nano quindi i lavori vincenti a dunque, numerose persone hanno donnay e Pinot nero del Trentino sempre ad imprimere nel nostro odierne legate ad una durissima
livello regionale e nazionale e potuto apprezzare la bontà artigia- Alto Adige e reintroducendo animo, la serata si è svolta in una crisi economica, un indiscusso
li inviano al Lions Club Inter- nale delle offerte natalizie targate antiche e rigorose pratiche eno- bellissima atmosfera accompagna- talento accompagnato da una
national, dove verranno mo- Molinari, prodotti classici come logiche come il lungo affinamento ta da un delicato sfondo musicale, rigorosa serietà produttiva posstrati ad una giuria composta il soffice ”Nadalin” (antesignano delle basi spumante in barriques dove i partecipanti hanno potuto sano ancora oggi regalare tanda esperti nel campo dell’in- del pandoro veronese), variegati francesi ed il “degorgement a la conversare amabilmente con le fa- te soddisfazioni professionali e
formazione e dell’arte. Tra panettoni (recentemente premia- voleè” per regalare eccellenza e miglie Molinari e Rinaldi, cercando piacevoli momenti come quelli
questi poster verranno scelti i ti a Roma dalla rivista Gambero longevità a tutta l’esclusiva produ- di carpire i segreti di un faticoso vissuti alla vigilia di Santa Lucia.
23 premi segnalati ed il primo
di Giancarlo Benedetti
Degustazione di Gala
Cartuccia finita?
ti risolve la vita!
RISPARMIA!!!!
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Notizie dall’Arma
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Attività della Compagnia Carabinieri di Villafranca
Criminalità: i Carabinieri rispondono
Gli interventi della Compagnia Carabinieri di Villafranca
Multe per il laboratorio cinese di Mozzecane
Mozzecane: al laboratorio cinese, titolare denunciata e sanzioni per 188.000 euro.
Nell’ambito dei controlli alle attività produttive tessili, continuano le verifiche disposte dalla Compagnia
Carabinieri di Villafranca di Verona nel territorio sud-ovest della provincia. Dopo il controllo effettuato presso
un laboratorio tessile gestito da cinesi a Isolalta di Vigasio, ad esser sottoposto ai controlli dei Carabinieri
del Comando stazione di Villafranca e del nucleo Ispettorato lavoro di Verona è stato un laboratorio tessile
ubicato in via Montanari nel comune di Mozzecane. A differenza del laboratorio di Isolalta, caratterizzato per
l’insolita disposizione dell’area lavoro in uno stabile distinto rispetto a quello adibito a dormitorio, per l’opificio
di Mozzecane è stata riscontrata la consueta sistemazione, presso lo stesso stabile, di tutti i locali: al primo piano
infatti gli spazi erano destinati all’area produttiva, con le postazioni per i dipendenti ed i macchinari; al primo
piano (con all’interno una scala di servizio per accedere ad un ulteriore secondo piano rialzato) erano state
individuate le aree adibite a dormitorio, comprensive dei servizi igienici, per tutti i lavoratori. Riscontrate dai
militari della stazione di Villafranca e del nucleo ispettorato del lavoro le prevedibili precarie condizioni igieniche
sanitarie sia nei locali destinati alla produzione che in quelli adibiti a dormitorio, sono stati identificati in totale
nove dipendenti di nazionalità cinese: tra questi, due totalmente irregolari. Si sono riscontrate inoltre varie
violazioni penali rispetto alla normativa sul lavoro tra cui: omessa sorveglianza sanitaria, omessa formazione dei
lavoratori in materia di sicurezza, omessa redazione del documento di valutazione dei rischi. Sono state elevate
pertanto sanzioni penali per 173.000 euro ed è stata denunciata alla Procura della Repubblica la titolare J.H.,
classe 1976, cittadina cinese. Sono state rilevate e sanzionate infine irregolarità amministrative “minori” per euro
15.000.
Sequestro penale per
l’opificio cinese di Salizzole
Salizzole: laboratorio tessile controllato e sottoposto a sequestro; denunciato alla procura il titolare cinese.
È stato eseguito a fine gennaio il terzo controllo in meno di due settimane,
organizzato dalla Compagnia Carabinieri di Villafranca nell’ambito delle
verifiche agli opifici tessili della provincia. L’oggetto del controllo, era il
laboratorio ubicato nella zona industriale di Salizzole, in via degli Artigiani,
gestito da un cittadino cinese,Y.J. classe 1955.
Le verifiche sono state condotte dai Carabinieri del comando stazione
di Bovolone che sono intervenuti con gli agenti dello Spisal di Legnago e
dell’ispettorato provinciale del lavoro diVerona. Compreso il titolare, sono
stati identificati in tutto dieci cittadini cinesi. Il laboratorio era costituito
da un unico stabile, comprensivo di capannone al piano terra per i locali
produttivi e, al primo piano rialzato, di un’area adibita a dormitorio.
Gravi le carenze strutturali ed igienico sanitarie: totalmente assente
l’impianto anti-incendio e tutti scarichi o scaduti gli estintori presenti.
Alcune scale erano fuori norma mentre lo spogliatoio e le docce erano
adibite a ripostiglio.Alcuni servizi igienici erano addirittura destinati a locali
per l’essicazione dei polli (rinvenuti una decina di volatili in essicazione,
con tanto di cattivo odore già percepibile a diversi metri di distanza). Nel
corso dell’attività sono stati trovati ed identificati anche due minori di 6
e 3 anni, figli di un’operaia.
Sono state tutte penali le irregolarità riscontrate, per le quali scattava
la denuncia alla Procura della Repubblica nei confronti del titolare ed
è tuttora in corso il calcolo delle sanzioni pecuniarie che verranno
notificate allo stesso (che comunque ammonteranno ad alcune decine di
migliaia di euro). Per la gravità della situazione complessiva, soprattutto
dal punto di vista igienico-sanitario, i militari di Bovolone e gli ispettori
non si sono limitati alla sospensione dell’attività produttiva ma hanno
proceduto all’immediato sequestro penale dell’intero laboratorio con
tanto di apposizione dei sigilli e tassativo divieto di ingresso al suo interno.
Truffa e raggiro a Mozzecane
Mozzecane: per mesi ha truffato e raggirato una donna, riuscendo a farsi consegnare 110.000 euro. L’uomo è stato arrestato.
Per mesi aveva raggirato la sua vicina di casa, facendole credere che contro di lei c’era una denuncia relativa ad una sua relazione sentimentale clandestina (inventata dal truffatore) ma che
tutto si poteva “sistemare” pagando un avvocato e altre non meglio specificate “spese legali”.
Abusando dunque della buona fede della vittima (e della sua debolezza sul piano psicologico), dopo pochi mesi l’uomo era riuscito ad accumulare l’enorme somma di 110.000 euro.
Alla fine, al termine di una serie di accertamenti patrimoniali e di verifiche dei movimenti bancari sul conto corrente della donna, l’arresto dell’uomo è stato eseguito dai Carabinieri della
stazione di Villafranca di Verona.
Le Belesine: mondine, sarte e contadine
Care amiche, cari amici, è davvero parecchio che non parlo delle donne nella “Villafranca de na’ ‘olta” e così questa
volta, per farmi perdonare dal “Gentil Sesso”, vi racconterò la storia di undici sorelle, le “Belesine de Rosegafer”.
Non mi stanco di ripetere che proporre in poche righe
fatti e vicende che appartengono ad un mondo e ad una
società così profondamente cambiata non ha la pretesa
di raccontare l’intera storia delle persone (per ognuna
forse un libro non basterebbe) ma è solo lo stimolo per
continuare a parlarne e per mantener così vivo il ricordo
degli usi e dei costumi di quei tempi. Undici femmine ed
un maschio sono i figli dei contadini Giuseppe Bellesini
e “Marieta” Cordioli. Nella foto della seconda metà degli anni ‘30 dopo i genitori, in ordine di altezza ci sono:
Valeria (1915), Mercedes (1912), Francesca (1910), Natalia (1917), Angiolina (1919), Guido (1920), Celina (1923),
Armida (1925), Giuseppina (Pina)(1927), Bianca(1929) ed
Elisabetta (Lisetta)(1932). Non c’è già più la più grande delle figlie che pure si chiamava Angiolina(1909) (nome rimesso poi ad un’altra figlia)
e che fu il tributo della famiglia alla Spagnola, la grande pandemia del secolo scorso. Era l’estate del 1918 quando una semplice influenza
dilagò in Europa mietendo, si è stimato, almeno cinquanta milioni di vittime Allora non erano ancora stati scoperti gli antibiotici che seppur
nulla avrebbero potuto contro il diffondersi del virus, molto avrebbero fatto invece contro le cause di morte dovute in massima parte alle
conseguenti infezioni. Mentre il fante Giuseppe era al fronte, in famiglia uno dopo l’altro tutti caddero ammalati, amorevolmente assistiti
da Angiolina. Il fato volle che lei fosse l’ultima ad ammalarsi e l’unica a non sopravvivere alla malattia. Giuseppe, come poi raccontarono
i presenti al fatto, di ritorno dalla guerra e da molto tempo senza notizie della famiglia, passando davanti al cimitero ebbe un malore ed
esclamò: “Vuto veda che ghe laso la pel adeso dopo che l’ho portà fora da la trincea?”. Solo giunto a casa apprese la tragica notizia della
morte della figlia. Ma la vita doveva continuare così come il duro lavoro nei campi, che allora dava appena di che sopravvivere. L’arrivo di
quasi tutte femmine dovette all’inizio sembrare a Giuseppe una vera sfortuna. Allora in campagna si faceva tutto “con le braccia”, e se era
pur vero che cavalli o buoi trainavano il carro o l’aratro, “el versor” si manovrava a mano, così come pure si faceva la semina, lo sfalcio,
“col fero da segar o la misora”, e la raccolta. Occorre precisare che in generale però le donne erano già da tempo abituate a supplire in
tutti i lavori ai maschi andati in guerra. Le Bellesine erano una vera forza lavoro e facevano di tutto, dalle contadine alle sarte, dall’assistenza
ai malati al lavoro a giornata. Tutte contribuivano “a tirar avanti”. Capitò anche che la Natalia e l’Angiolina, poco più che bambine, fossero
mandate a far le mondine a Grezzano e siccome erano troppo giovani (anche per allora) dovevano dare i nomi delle sorelle più grandi. E
talvolta succedeva che ad inizio giornata tardavano a rispondere all’appello oppure che tra loro si chiamassero col vero nome creando
qualche imbarazzo. Ma tant’è, quello che alla fine contava era il lavoro che instancabilmente svolgevano. E poi quante volte sino a notte
fonda “tute le sorele sul selese a scartosar taele” e finite le proprie, anche quelle di altri che avevano bisogno di una mano e sempre “gratis
caritatis”. E fu così che al mattino, grazie alle scodelle di latte e la sera, una volta grazie a mezzo uovo e l’altra a mezza fetta di salame e
sempre a tanta polenta, “le Belesine” vennero in età da marito. Nella loro famiglia contadina non toccò mai il piatto tipico dei poveri “polenta e sopioni” (soffioni); sempre polenta però era duro da mandar giù ed allora la Marietta aveva escogitato un suo sistema. Una volta
rovesciato il paiolo sulla tavola ne radunava attorno le figlie, ognuna col suo cucchiaio in mano, e dopo aver tracciato sulla polenta stessa
ad ognuna la sua parte, infilava al centro un pezzetto di salciccia, il premio per quella che, più svelta a mangiare, arrivava per prima alla
fine. Come sono cambiati i tempi e ancor di più gli usi ed i costumi! Allora le uova erano “denaro sonante”: quante volte la Lisetta è stata
mandata a far spesa con “du ovi” a comprare anche il “prezioso” sale e le femmine poi non uscivano mai di casa da sole. L’unico contatto
coi “morosi” (naturalmente solo dopo che, a seguito di formale “dichiarazione”, fossero stati “accolti” dal capofamiglia) era la sera, quando
tutti si sedevano attorno alla grande tavola “a pelar fasoi” sotto l’occhio attento della Marietta e tutti “mane su la taola”. La prima a sposarsi
fu la Francesca che prese Rico Bastian. Aveva appena dato alla luce la Blandi quando la grande epidemia di tifo, che colpì la nostra zona, se
la portò via come pure si portò via la moglie di Marcello Bresaola (el Pistor) che lavorava nella corte accanto, anche lui con una bambina
appena nata. La Marietta prese generosamente con sé le piccole e soleva dire: “Con tante boche da sfamar una o do de pì o de manco
cosa vuto che sia”. E fu cosi che entrambi gli uomini frequentando casa Bellesini per le piccole, poi sposarono: Rico Bastian, la Mercedes
(sorella della prima moglie) e Marcelo, la Natalia (“me mama”). L’Armida sposò “Rico Pignol” (il soprannome, nato con lui, gli fu affibbiato
per sottolineare la sua pignoleria nel fare le cose) la quale, per essere stata presente, ricorda ancora bene che quando Rico Bastian chiese
in moglie anche Mercedes, Giuseppe tra il serio ed il faceto gli disse “no seto mia stufo de ‘na Belesina?”, e lui di rimando “se el Papa me
dà la dispensa ne sposo do”. E poi la Valeria sposò “Mario dei Diesi”, l’Angiolina e la Bianca “le ha tolto du fradei Giusepe (Bepi) e Etore
dei Pici”, la Giuseppina (Pina) sposò “Geremia dei Strusi” e parlando di Rosegaferro tutti ovviamente Cordioli di cognome. Guido, il maschio, sposò la Imelda “dei Moschini” e per ultima si sposò la Lisetta con Nereo Turrina, l’unico che, tolto mio padre, non era contadino: “el
fasea el casar”. All’appello ne mancherebbe una, la Celina che invece già da tempo era entrata in convento e con il nome di Gaetanina si
era fatta monaca nelle Piccole Suore della Sacra Famiglia (quelle che negli ospedali assistono gli ammalati). L’era la Villafranca “de ‘na ‘olta”
quando i figli, maschi o femmine, erano considerati un dono del Signore e semmai il problema era cosa dar loro da magiare. L’inesorabile
trascorrere degli anni ha fatto sì che, il mese scorso, tornata anche Bianca alla “Casa del Padre”, oggi delle “Belesine”, per raccontare la
loro storia, non rimangono che Armida e Lisetta. I nomi dei loro figli ve li risparmio, anche perché di primi cugini siamo (eravamo, ahimè)
in trentaquattro. Alla prossima.
Rico Bresaola
N OT I Z I A R I O D I I N F O R M A Z I O N E D E L C O M P R E N S O R I O V I L L A F R A N C H E S E
Registrazione al Tribunale di Verona n. 1838
Registrazione al Tribunale di Verona n. 2984/12
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Stampa: Centro Stampa Editoriale S.r.l. Grisignano di Zocco (VI)
Si ringraziano per il contributo gratuito:
Avv. Aventino Frau, dott.ssa Anna Lisa Tiberio, dott. Paolo Garzotti,
dott. Enrico Buttitta, Giorgio Gioco, La Compagnia Carabinieri di Villafranca,
Rico Bresaola, Susanna Barcotto, Uff. Stampa Provincia di Verona, Uff. Stampa Verona Fiere,
Uff. Stampa Teatro Filarmonico, Stefano Tabarelli, Elisabetta Arici, Giancarlo Benedetti,
Uff. Stampa Comune di San Giovanni Lupatoto, Federico Zenari, Antonio Giuseppe Peru,
Pierluca Donin, Giulia Adami, Roberta Pagano, Luisa Pachera, Carlo Gambino, Nadia Cieno.
Numero chiuso in redazione il 27/02/2014
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