Sussidio Famiglia` parrocchia s. cuore

SUSSIDIO FAMIGLIA’ PARROCCHIA S. CUORE
ARCIDIOCESI DI CAPUA
PARROCCHIA SACRO CUORE
PERCHÉ CERCATE TRA I MORTI
COLUI CHE È VIVO?
NON È QUI, È RISUSCITATO
SUSSIDIO
QUARESIMA – PASQUA 2015
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SUSSIDIO FAMIGLIA’ PARROCCHIA S. CUORE
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Presentazione
Durante questa quaresima vogliamo ripercorrere il cammino del Buon
Samaritano: in fondo anche lui camminava nel deserto ed ha incontrato
l’uomo ferito. Da Gerusalemme a Gerico. Forse ci si aspetterebbe che il
cristiano si metta in cammino verso Gerusalemme, verso la città santa. Ma
non si può andare a Gerusalemme senza portare con sé l’uomo. Per
andare verso Dio, Dio è venuto verso di noi. Non c’è opposizione tra
ricerca di Dio e ricerca dell’uomo, anzi cercando l’uomo ci muoviamo
verso Dio. La Chiesa italiana è in cammino verso il Convegno di Firenze
che invita tutti i battezzati a riscoprire in Cristo Gesù il Nuovo
umanesimo. “L’uomo è la prima via che la Chiesa percorre nel
compimento della sua missione”, ce lo ricordava anche Giovanni Paolo II
ed ancora Papa Francesco ci invita ad andare proprio in periferia, da
Gerusalemme verso Gerico. Abbiamo scelto di farci accompagnare in
questo cammino dal Buon Samaritano; capita bene sia per il Convegno
di Firenze sia per 50 anni dalla conclusione del Concilio Vaticano II:
Paolo VI nella sua chiusura ricordava che “l’antica storia del Samaritano
è stata il paradigma della spiritualità del Concilio”. Lo stile del Buon
Samaritano dovrebbe segnare il nostro agire quotidiano. Per questo
entriamo nel deserto quaresimale facendoci accompagnare da lui. Con
questa proposta invito tutte le famiglie della comunità a porre un segno
nelle proprie dimore, ben visibile, con l’intento di camminare verso la
vera periferia del cuore dove incontreremo Cristo povero, umile e
sofferente, che tende a noi le braccia per ricondurci al Padre.
O Dio, nostro Padre, concedi alla nostra comunità
di iniziare un cammino di vera conversione,
per affrontare vittoriosamente
il combattimento contro lo spirito del male.
Per Cristo Nostro Signore. Amen.
INTRODUZIONE
Il Signore ci concede anche quest’anno di vivere una nuova Quaresima, il
cammino di 40 giorni che sfocia nella Settimana Santa e poi nel Tempo di
Pasqua. Come Chiesa “particolare” ci inoltriamo con fede in questa nuova
avventura in cui tutto può accadere, come avviene quando la nostra vita
incrocia quella di Gesù. Incamminiamoci con Gesù lungo questo sentiero
di 40 giorni rafforzando sempre di più tra di noi la comunione per essere
testimoni autentici del Risorto. Il sogno di Dio è che il mondo sia un
grande giardino, dove alberi spogli fioriscono con i fiori della fraternità,
della giustizia, della generosità, della pace, della vita.
Gesù, attraverso le sue parole e le sue opere, ha mostrato la via per
realizzare questo sogno: amare Dio e il prossimo. La sua morte sulla croce
e la sua resurrezione, che rivivremo nel periodo quaresimale, sono il segno
di una vita spesa totalmente per amore. Ma Dio non vuole realizzare
questo sogno da solo: chiede anche il nostro aiuto, perché ancora oggi
molte persone faticano ad incontrarlo, ma chiede anche un personale
cambiamento di rotta soprattutto nell’impostazione del modo quotidiano di
vivere. Dio ci chiede di riscoprire le nostre responsabilità, vivere e fare
scelte secondo criteri e abitudini diversi da quelli indotti dal mercato,
alternativi al modello consumistico, per contribuire alla salvaguardia del
creato, ad un uso sapiente dei beni della terra, ad una più arricchente
relazione con le persone e per uno sviluppo di una fattiva solidarietà tra i
membri dell’intera famiglia umana. Partendo da cambiamenti personali è
possibile influenzare e migliorare la società. In questo sussidio troverete
l’animazione liturgica a partire dal mercoledì delle ceneri fino alla
Domenica di Pasqua. In questo tempo quaresimale, la Chiesa ci invita a
vivere con sobrietà la Liturgia: è sospeso il canto del Gloria e dell’Alleluja
fino alla veglia pasquale; il colore liturgico è il viola tranne la IV
Domenica di Quaresima (Laetare) che è rosaceo; si raccomandano canti
penitenziali, momenti di ascolto e di riflessione con la Parola, la liturgia
penitenziale comunitaria in preparazione alla Pasqua e il pio esercizio della
Via Crucis nei Venerdì, con l’ impegno di astenersi dal mangiare carne
offrendo il digiuno per il bene della chiesa e la propria e altrui
conversione. Inoltre siano intensificate le iniziative di carità a favore di
quanti si trovano nel bisogno fisico e spirituale. L’altare sia spoglio per
dare maggiore attenzione alla carità fraterna. Auguri di un fruttuoso
cammino quaresimale e di una gioiosa Pasqua del Signore.
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IL MISTERO LITURGICO DELLA QUARESIMA
La quaresima è l’itinerario attraverso il quale la Chiesa tutta si prepara a
vivere, sotto l’azione dello Spirito, il mistero della Pasqua di Cristo. Cuore
dell’anno liturgico è il TRIDUO PASQUALE.
Per primo Israele, chiamato da Dio, intraprese un cammino di liberazione
sotto la guida di Mosè andò nel deserto per ascoltare la voce di Dio (Ger
7,23) e imparare a vivere della parola: «Mosè digiunò quaranta giorni e
quaranta notti quando ricevette la legge ... gli bastava la parola di Dio e la
luce dello Spirito che in lui discendeva».
Cristo continua e porta a compimento il cammino di Mosè nel deserto e
diviene guida e liberatore di tutti. Col suo digiuno egli manifesta la sua
libertà e la sua signoria sulle cose, il suo saper vivere di un altro «pane», di
«ogni parola che esce dalla bocca di Dio» (Mt 4,14): suo cibo è fare la
volontà del Padre. A differenza del primo uomo, che non ha accettato il
progetto di Dio sull'uomo ed è divenuto schiavo, il nuovo Adamo, Cristo,
accoglie la volontà di Dio, che lo rende signore di tutto e di tutti: anche gli
angeli lo serviranno (Mt 4,11).
La Chiesa celebra questi misteri dell'esodo e del digiuno di Cristo nella
Quaresima, tempo del suo rinnovamento. Li vive con i cristiani che si
preparano al nuovo stile di vita secondo il vangelo.
La Chiesa vive il tempo del rinnovamento come purificazione dal peccato
con tutti i penitenti che dopo il battesimo sentono di dover essere
riconciliati con Dio e con gli uomini. A conclusione della Quaresima,
secondo l'antica tradizione, celebrerà la riconciliazione con la
partecipazione di tutti i «santi».
La Chiesa celebra con tutti la Quaresima, ricercando un rinnovamento
sempre più profondo, guardando a Cristo, al suo amore appassionato per il
Padre e per gli uomini, vivendo il suo mistero di «seme» che, deposto nella
terra, muore e porta molto frutto.
LE PRATICHE QUARESIMALI
Il digiuno ha certamente una dimensione fisica; oltre l'astinenza dal cibo,
può comprendere altre forme, come la privazione del fumo, di alcuni
divertimenti... Tutto questo però non è ancora la realtà del digiuno; è solo
il segno esterno di una realtà interiore; è un rito che deve rivelare un
contenuto salvifico; è il sacramento del santo digiuno.
Il digiuno rituale della Quaresima:
— è segno del nostro vivere della parola di Dio. Non digiuna veramente
chi non sa nutrirsi della parola di Dio. «Tu non ci nutri soltanto di cibo
terreno — canta la liturgia ambrosiana — ma di ogni tua santa parola »,
sull'esempio di Cristo il quale « più che il nutrimento, bramò la santità dei
cuori; suo cibo è la liberazione dei popoli, suo cibo è fare la volontà del
Padre»;
— è segno della nostra volontà di espiazione: «Non digiuniamo per la
Pasqua, né per la croce, ma per i nostri peccati, perché stiamo per accedere
ai misteri» (S. Giovanni Crisostomo);
— è segno della nostra astinenza dal peccato: «II digiuno veramente
grande, quello che impegna tutti gli uomini, è l'astinenza dalle iniquità e
dai piaceri illeciti del mondo; questo è il digiuno perfetto... È, dunque,
quando in questo mondo viviamo retta-mente, quando ci asteniamo dalle
iniquità e dai piaceri illeciti, che osserviamo in certo modo i quaranta
giorni del digiuno» (S. Agostino).
Anche la preghiera trae origine da quel digiuno che fa vivere l'uomo della
parola di Dio; essa infatti può nascere solo dall'assiduo ascolto della parola
di Dio, fatta soprattutto in comune. Nel tempo della Quaresima il singolo,
le famiglie, le comunità cristiane si raccolgono più frequentemente attorno
alla Scrittura, trovano nuovi spazi di ascolto (perché non far tacere anche
la televisione qualche sera?), rispondono al Dio dell'alleanza con il loro
«Amen» corale.
Celebrare l'Eucaristia nel tempo quaresimale significa:
— ripercorrere con Israele e con Gesù (sotto la sua guida, la predicazione)
il cammino del deserto, l'itinerario della prova e della fede;
— imparare a vivere quotidianamente del pane del deserto, di quella parola
che è Cristo stesso;
— impegnarsi nella purificazione di se stessi, nell'accettazione del dono
del sangue di Cristo e nell'«ascesi» quaresimale;
— assumere più decisamente l'obbedienza filiale al Padre, e il dono di sé ai
fratelli, che costituiscono il sacrificio spirituale.
Così, rinnovando gli impegni del nostro Battesimo nella notte pasquale,
potremo «fare il passaggio» alla vita nuova di Gesù – Signore risuscitato,
per la gloria del Padre, nell'unità dello Spirito.
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ITINERARIO QUARESIMA 2015
L’anno “B” offre all’ascolto della comunità il Vangelo di Marco con i testi
della “Tentazione” (I domenica) e della “Trasfigurazione” (II domenica);
mentre nelle domeniche III, IV e V si segue il Vangelo di Giovanni.
Occorre prepararsi al viaggio: La quaresima è il viaggio verso la Pasqua, il
mistero più grande della fede cristiana e come in ogni viaggio anche in
questo ci si deve preparare (Le Ceneri); il viaggio che vogliamo fare non è
facile. Ci sono molte insidie, fatiche, tentazioni. Ma non siamo soli, ci
sono gli angeli con noi (Ia Domenica); quello che ci attende ci è anticipato
… non partiamo per un viaggio senza sapere dove e cosa incontreremo.
Con i nostri amici Gesù ci dice che alla fine saremo diversi, più vicini a
Dio (IIa Domenica); siccome il viaggio è lungo, Dio ha posto delle oasi,
dei luoghi per riprendere le forze, ristudiare il cammino, rinsaldare la
cordata: sono le Chiese. Ma attenzione perché ci sono delle aree di sosta
ingannevoli. Sono quelle che invece di aiutarci nel cammino, indicandoci
la strada giusta, ci fermano o ci fanno sbagliare percorso (IIIa Domenica);
nel cammino ci possono essere dei momenti di oscurità. Ecco allora una
lucerna per quando è necessario camminare al buio. Il buio può capitare in
tante occasioni: sentirci senza amici, non capiti, ecc. La luce è capire che
fare il bene significa essere sulla via giusta (IVa Domenica); nel cammino
quando la strada si fa faticosa è necessario capire cosa portare via e cosa
lasciare. Partiamo con tante cose, ma alcune sono necessarie altre vanno
lasciate. Cosa tenere e cosa lasciare? Tenere tutto significa appesantire il
viaggio e non camminare più. Lasciare qualcosa significa poter arrivare
alla meta (Va Domenica); come ci sono le false soste, così bisogna saper
vigilare sui falsi arrivi. Quando sarai arrivato alla meta non aspettarti gli
applausi della gente. Quando avrai troppi applausi della gente prova a
chiederti se non sei per caso giunto all’arrivo sbagliato (Domenica delle
Palme).
Giovanni afferma che la distanza tra Dio e gli uomini è stata colmata: la
Parola è divenuta carne, si è inserita nel mondo degli uomini assumendone
tutta la relatività.
PER RIFLETTERE LA PAROLA
Per riflettere accostiamo i testi dei Vangeli con l’ottica offerta dai due
Vangeli di Marco e di Giovanni: mentre con il Vangelo di Marco
l’ascoltatore è invitato a preoccuparsi del mistero cristiano e a scoprire le
proprie paure e resistenze, con il Vangelo di Giovanni non è l’uomo che
con la sua ricerca sale verso Dio, ma è Dio che discende nella carne, cioè
nell’esperienza storica, concreta e contraddittoria dell’uomo.
PER L’ANIMAZIONE DELLA COMUNITÀ
Per questo nell’animazione della comunità ci ispiriamo ad una visione di
uomo propria del Vangelo di Giovanni, secondo la quale non è l’uomo
“illuminato” che si salva, estraniandosi dal mondo e dai suoi problemi,
finalmente libero, impassibile, superiore. Per Giovanni l’uomo che si salva
è l’uomo che ama, dove amore significa coinvolgimento, passione,
prendersi a carico.
A PARTIRE DAI FATTI
La riflessione personale e comunitaria prende allora in considerazione la
vita, le esperienze e i sentimenti che nel quotidiano si realizzano sino a
comporre i “fatti” della nostra vita. La Parola riletta dentro questi fatti può
illuminarli sino a farli divenire occasione per un incontro più intenso e
vivo con Cristo ed è la proposta del Regno. Vedere, giudicare, agire è il
percorso, o meglio il modo pedagogico privilegiato, che Caritas ha per
sostenere questa riflessione che ora proponiamo per un itinerario personale
e comunitario di crescita nella fede e nella testimonianza.
I SEGNI
Il segno che proponiamo è la costruzione di un sentiero ai piedi
dell’Altare, della Parola o altro luogo adatto in Chiesa, che richiama il
cammino di Gesù in questi 40 giorni.
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Nelle domeniche di quaresima, saranno collocati, lungo il sentiero, dei
cartelli indicatori su cui verrà affissa la parola del luogo in cui Gesù si
ferma o si manifesta (ad es. I domenica: USCIRE; II domenica:
ANNUNCIARE; III domenica: ABITARE; IV domenica: EDUCARE; V
domenica: TRASFIGURARE; domenica delle Palme: GERICO).
Alla fine del percorso, nella domenica di Pasqua verrà collocata una
immagine di Gesù Risorto.
Il mercoledì delle ceneri, lungo il sentiero preparato si può collocare la
scritta: “IN CRISTO GESÙ IL NUOVO UMANESIMO”.
Ogni domenica, dopo la monizione introduttiva, durante il canto, verrà
portata all’altare un segno che richiama il tema del brano del Vangelo, da
collocare sotto il cartello indicatore della domenica propria.
LA PASSIONE DEL SIGNORE
Tra i pii esercizi con cui i fedeli venerano la Passione del Signore pochi
sono tanto amati quanto la Via Crucis. Attraverso il pio esercizio i fedeli
ripercorrono con partecipe affetto il tratto ultimo del cammino percorso
da Gesù durante la sua vita terrena: dal Monte degli Ulivi, dove nel
«podere chiamato Getsemani» (Mc 14, 32) il Signore fu «in preda
all’angoscia» (Lc 22, 44), fino al Monte Calvario dove fu crocifisso tra
due malfattori, al giardino dove fu deposto in un sepolcro nuovo, scavato
nella roccia.
Testimonianza dell’amore del popolo cristiano per il pio esercizio sono
le innumerevoli Via Crucis erette nelle chiese, nei santuari, nei chiostri e
anche all’aperto, in campagna o lungo la salita di una collina, alla quale
le varie stazioni conferiscono una fisionomia suggestiva.
La Via Crucis è sintesi di varie devozioni sorte fin dall’alto Medioevo: il
pellegrinaggio in Terra Santa, durante il quale i fedeli visitano
devotamente i luoghi della Passione del Signore; la devozione alle
“cadute di Cristo” sotto il peso della croce; la devozione ai “cammini
dolorosi di Cristo”, che consiste nell’incedere processionale da una
chiesa all’altra in memoria dei percorsi compiuti da Cristo durante la sua
Passione; la devozione alle “stazioni di Cristo”, cioè ai momenti in cui
Gesù si ferma lungo il cammino verso il Calvario perché costretto dai
carnefici, o perché stremato dalla fatica, o perché, mosso dall’amore,
cerca di stabilire un dialogo con gli uomini e le donne che assistono alla
sua Passione. Nella sua forma attuale, attestata già nella prima metà del
secolo XVII, la Via Crucis, diffusa soprattutto da san Leonardo da Porto
Maurizio († 1751), approvata dalla Sede Apostolica ed arricchita da
indulgenze, consta di quattordici stazioni.
La Via Crucis è una via tracciata dallo Spirito Santo, fuoco divino che
ardeva nel petto di Cristo e lo sospinse verso il Calvario; ed è una via
amata dalla Chiesa, che ha conservato memoria viva delle parole e degli
avvenimenti degli ultimi giorni del suo Sposo e Signore.
Nel pio esercizio della Via Crucis confluiscono pure varie espressioni
caratteristiche della spiritualità cristiana: la concezione della vita come
cammino o pellegrinaggio; come passaggio, attraverso il mistero della
Croce, dall’esilio terreno alla patria celeste; il desiderio di conformarsi
profondamente alla Passione di Cristo; le esigenze della sequela Christi,
per cui il discepolo deve camminare dietro il Maestro, portando
quotidianamente la propria croce.
Per tutto ciò la Via Crucis è un esercizio di pietà particolarmente adatto
al tempo di Quaresima.
Congregazione per il Culto Divino
e la disciplina dei Sacramenti,
Direttorio su pietà popolare e liturgia.
Principi e orientamenti, 131-133
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LE CENERI
“Convertitevi e credete al Vangelo”
Valorizzare l’imposizione delle ceneri
MONIZIONE INIZIALE
Guida: Oggi, Mercoledì delle Ceneri, iniziamo una tappa importante del cammino
della Chiesa italiana in preparazione al quinto Convegno Ecclesiale Nazionale che si
terrà nel prossimo Novembre a Firenze. Il tema: “In Cristo Gesù il nuovo
umanesimo” vuole invitare tutti a riflettere sull’uomo, che è la via centrale della
Chiesa e dell’annuncio del vangelo. Vogliamo dedicare questo tempo quaresimale a
riscoprire la nostra umanità così tanto amata da Dio da sacrificare il proprio figlio
sulla croce! L’impegno in questa quaresima sarà quello di andare verso le “periferie”,
fuori da noi stessi, riscoprendo in chi ci è accanto l’uomo, nostro fratello in Cristo
Gesù. Quindi viene portato il logo e posto in luogo adatto.
Segno: Viene collocato, nei pressi del sentiero, lo slogan di questo tempo
quaresimale:
IN CRISTO GESÙ IL NUOVO UMANESIMO
IMPOSIZIONE DELLE CENERI
Terminata l'omelia, viene introdotto il rito dell’imposizione delle ceneri:
Guida: Siamo ora chiamati a riconoscere la fragilità della nostra vita, la precarietà
delle nostre scelte, il limite dei nostri progetti. Le ceneri che ora vengono imposte sul
nostro capo invitano tutti noi ad essere umili, perché consapevoli del nostro nulla, ma
fiduciosi nell’azione ricreatrice del Signore. Egli renda fecondi i nostri propositi di
rinnovamento.
Il Celebrante benedice le ceneri:
Sac. Raccogliamoci, fratelli carissimi, in umile preghiera, davanti a Dio nostro Padre,
perché faccia scendere su di noi la sua benedizione e accolga l'atto penitenziale che
stiamo per compiere.
Tutti si raccolgono, per alcuni istanti, in preghiera silenziosa; poi il Celebrante prosegue:
Sac. O Dio, che non vuoi la morte ma la conversione dei peccatori, ascolta benigno la
nostra preghiera: benedici + queste ceneri, che stiamo per imporre sul nostro capo,
riconoscendo che il nostro corpo tornerà in polvere; l'esercizio della penitenza
quaresimale ci ottenga il perdono dei peccati e una vita rinnovata a immagine del
Signore risorto. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Tutti. Amen.
Il Celebrante asperge con l’acqua benedetta le ceneri, si impone le ceneri; poi i fedeli
processionalmente, si presentano al Celebrante, il quale impone a ciascuno le ceneri, dicendo:
Sac. Convertitevi, e credete al Vangelo.
Durante l’imposizione delle ceneri, si canta il Salmo 50 o un altro canto penitenziale.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Quaranta giorni davanti a noi, Gesù:
ecco un dono prezioso per la nostra vita di fede, un’occasione per sperimentare una
nuova primavera dello Spirito.
Quaranta giorni per ritrovare un rapporto autentico con te:
per togliere le maschere che abbiamo posto sul nostro volto, per ascoltare la tua
parola e fermarci ai tuoi piedi lasciando che essa raggiunga il profondo del cuore.
Quaranta giorni per abbattere ogni muro che ci separa dai nostri fratelli e spezzare
via sospetti e dubbi che ci bloccano quando tentiamo un gesto di amore e di
solidarietà, una parola di consolazione e di tenerezza.
Quaranta giorni per riscoprire un equilibrio nuovo nella vita e sbarazzarci di tanta
zavorra che ingombra e impedisce di camminare, per avvertire la fame di un cibo
capace di cambiare il cuore e dissetarsi alla sorgente della vita.
Quaranta giorni per condividere una preghiera costante, una fraternità rinnovata,
una Parola viva ed efficace. Quaranta giorni per cambiare e celebrare la tua
Pasqua. Amen.
IMPEGNO QUARESIMALE
 Mi impegno ad offrire il mio digiuno quaresimale per un fratello in necessità;
 Mi impegno a compiere gesti di carità per sostenere una famiglia in difficoltà.
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Ia DOMENICA DI QUARESIMA
“Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto”
MONIZIONE INIZIALE
Guida: Abbiamo iniziato la Quaresima col sacro rito delle Ceneri che culminerà
nella Pasqua ed avrà il suo compimento nella Pentecoste. In questa prima domenica
di Quaresima siamo invitati a lasciarci rinnovare la mente ed il cuore dall’amore di
Dio con fedeltà rinnovata. Oggi la Parola di Dio ci chiama a meditare sulla
tentazione. Anche Gesù ha subito la tentazione divenendo simile a noi in tutto, tranne
il peccato ma è riuscito a vincerla per l’amore che lo lega al Padre, per la conoscenza
che ha di Lui e perché lo preferisce ad ogni bene terreno. Anche noi, come Lui,
scegliamo Dio sopra ogni cosa per avere il resto come dono della sua misericordia.
Segno: Gesù vince le tentazioni ed esce verso la Galilea per proclamare a tutti gli
uomini la buona notizia. Chiediamo in questa eucaristia di far nostra la prima via che
ci propone il Convegno di Firenze: USCIRE. Usciamo anche noi dalle chiese, vinte
le tentazioni e arricchiti dall’incontro che abbiamo avuto con Gesù, per portare ad
ogni uomo l’annuncio di liberazione.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Fa o Signore, che il tuo Spirito conduca ciascuno di noi a fare “un po’ di deserto”, a
privarci del superfluo, di quella tecnologia che spesso ci allontana dall’altro. Aiutaci
ad eliminare l’egoismo, la violenza e l’indifferenza e ad assaporare la bellezza della
semplicità, la gioia della pace, il calore della carità e del perdono, la voce del
silenzio per vivere bene questo tempo di quaresima. Amen
IMPEGNO DELLA SETTIMANA
 Mi impegno a rinunciare per qualche ora al giorno all’idolo di Fb o uso dei giochi con il
computer o al cellulare;
 Mi impegno a rinunciare alle “chiacchiere dannose”, al pettegolezzo per vivere con
semplicità, la comunione con il fratello.
IIa DOMENICA DI QUARESIMA
“Signore è bello per noi essere qui”
MONIZIONE INIZIALE
Guida. La Quaresima è il tempo per rinnovarci nella mente e nel cuore. In questo
pellegrinaggio alla ricerca del volto di Dio ci accompagna il Cristo: Egli oggi ci porta
con i discepoli su di un alto monte e dona a noi la contemplazione della sua realtà di
Figlio, attraverso la visione della sua gloria. Se obbediremo all’invito del Padre ad
ascoltarlo, giungeremo anche noi alla terra promessa della comunione divina.
Segno: La seconda via che ci propone il Convegno di Firenze è: ANNUNCIARE.
L’annuncio nella nostra vita comincia già nel sentirci inviati giù verso gli uomini e
non verso la nostra bella e tranquilla tenda. Chiediamo in questa eucaristia di
contemplare Gesù sul monte per riconoscere che la nostra esistenza è preziosa ai suoi
occhi e donata ai nostri fratelli: siamo invitati a riapprezzare il dono della vita.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
“Signore, è bello per noi essere qui”, ti disse Pietro sul monte Tabor.
Aiutaci ad avere lo stesso entusiasmo, la stessa gioia e desiderio di stare con te, o
Signore. Fa che ci nutriamo di Te partecipando all’Eucarestia Domenicale. Fa che
questi sentimenti possano essere il profumo delle nostre celebrazioni e delle attività
in Parrocchia come linfa nuova di questa Chiesa, in cammino e alla ricerca di un
rinnovamento spirituale. La bellezza di stare con Te sia testimoniata in tutti gli
ambienti che viviamo, senza paure e timori. Amen
IMPEGNO DELLA SETTIMANA
 Trascorro un’ora, in questa settimana, in adorazione di Gesù Eucaristico.
 Diventa strumento della presenza di Cristo facendo visita ad una persona malata o sola.
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IIIa DOMENICA DI QUARESIMA
“Non trasformate la casa di mio Padre in un mercato”
MONIZIONE INIZIALE
Guida. Gesù distrugge tutta quella montatura. Non può permettere che, ciò che
avrebbe dovuto essere un luogo di incontro con il Dio liberatore, si sia convertito in
un negozio per sfruttare i poveri. Il suo gesto è un´accusa contro i dirigenti religiosi
di Israele, che manipolano la fede del popolo per arricchirsi; ma, allo stesso tempo,
cacciando gli animali, sta indicando che ormai non serviranno per dare culto a Dio.
Dio, lo avevano detto i profeti molti secoli prima, non aveva bisogno del sangue degli
animali; ciò che egli voleva, era che gli uomini praticassero la giustizia e il diritto.
Segno: Facciamo nostra la 3ª via propostaci dal Convegno di Firenze: ABITARE. La
Chiesa dovrebbe essere la locanda a cui il samaritano affida l’uomo stramazzato
perché ne abbia cura: è Gesù stesso che le ha dato i mezzi per curare le ferite
dell’uomo. Chiediamo allora al Signore in questa eucaristia di saper abitare come
comunità cristiana i nostri quartieri, con una cura particolare nel far sentire la nostra
presenza accanto a chi si sente escluso e non amato.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Entra ancora, Gesù, nel nostro cuore come nel santuario del Padre tuo e Padre
nostro.
Posa ancora il tuo sguardo nei suoi angoli più segreti, dove nascondiamo le nostre
più gravi preoccupazioni e gli affanni più sofferti, quelli che tante volte ci tolgono
serenità e pace; quelli che tante volte ci fanno vacillare nella fede e rivolgere il
nostro sguardo lontano da te. Fa' luce e discerni, purifica, libera da ciò che non
vorremmo lasciare, ma pure ci opprime! Sia casa di lode, di canto e di supplica
questo povero cuore. Sia pieno di luce, aperto all'ascolto, ricco solo di te, a lode del
Padre.
IMPEGNO DELLA SETTIMANA
 Vivi in questa settimana la Parola del Vangelo: Mi impegno di rileggere e meditare il
Vangelo di questa domenica (Gv 2,13-25).
IVa DOMENICA DI QUARESIMA
“La luce è venuta nel mondo,
ma gli uomini hanno amato più le tenebre”
MONIZIONE INIZIALE
Guida. Troppe volte anche noi, nel corso della nostra vita, cediamo alla tentazione di
scegliere le tenebre; ma l'amore di Dio per noi è più grande. Per liberarci ha
sacrificato il suo unico Figlio: egli ci illumina e con bontà ci insegna la via
dell'umiltà, dell'amore e della condivisione.
Ci impegniamo con tutte le nostre forze a lasciarci avvolgere da questa luce ed a
farne il faro del nostro cammino verso la gioia della Pasqua.
Segno: Accogliamo il 4° verbo che il Convegno di Firenze ci propone: EDUCARE.
La comunità cristiana nasce attratta dalla croce di Gesù che trasforma la sofferenza in
amore. Educhiamoci ad un amore capace anche di soffrire per l’altro. Chiediamo in
questa eucaristia di saper accettare ed amare il diverso (dall’immigrato a chi non la
pensa come noi), di saper amare anche chi resta indurito dalla sofferenza e spesso
reagisce con violenza. Lo stile delle nostre comunità cristiane diventi stile di
accoglienza dei nostri ragazzi, nel contesto scolastico, di famiglia e di svago. Nella
locanda che accoglie l’uomo ferito portato dal buon samaritano siamo tutti invitati a
lavorare per educare alla vita ed all’amore.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
L’avventura di ogni giorno Signore, il sole è sorto e mi metti in mano un’esperienza
nuova. Sarà bella? Sarà noiosa? Sarà utile? Non lo so ancora. Però son certo che
molto dipenda da me. Questo fammelo capire… perché spesso rischio di aspettarmi
tutto dagli altri; tutto da te. Fammi sentire responsabile di quello che faccio. Tu che
hai creato l’uomo senza chiedergli il permesso ti sei però subito legato le mani e non
gli puoi fare niente se non lo vuole. Signore, aiutami a spalancare gli occhi per
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vedere dove mi trovo e chi avrò vicino. Signore, aiutami a drizzare bene le orecchie
per raccogliere tutte le voci che la vita mi invia e rispondere con coraggio.
IMPEGNO DELLA SETTIMANA
 Mi sforzo, nei momenti di rabbia o di tristezza, di vedere che in tutto c’è sempre qualcosa
che mi può portare ad esclamare: “che bello”.
Va DOMENICA DI QUARESIMA
“Gesù è il chicco di frumento”
MONIZIONE INIZIALE
Guida. Anche io voglio vedere Gesù!
Ho bisogno di comprendere quanto è grande il suo amore.
Il chicco ha senso solo se si perde per moltiplicarsi, per dare molto frutto. Il frutto del
Vangelo è l'amore.
Voglio impegnarmi quotidianamente in una semina d'amore, voglio portare il mio
frutto di solidarietà, comprensione e servizio a chi ho vicino perché possa
comprendere lo spirito vero del sacrificio.
Segno: Accogliamo la 5ª via del Convegno di Firenze: TRASFIGURARE. Il
cristiano è uno trasfigurato dall’amore che unisce l’umano e il divino, la fede e le
opere, la vita sacramentale e la testimonianza nel mondo. Il buon samaritano resta
l’icona ed il modello delle comunità cristiane, ed il suo cammino segna la via che la
Chiesa deve percorrere. Chiediamo in questa eucaristia di donare la vita come Gesù
nel segno del chicco di grano. Che tutti coloro che sono stati sfigurati dalla vita,
possano essere trasfigurati dall’amore di Gesù.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Gesù, Ti voglio adorare in questo tempo in cui, come seme, affondi nella terra per
poi germogliare e portare a tutti frutti di speranza e di salvezza. Aiutami a capire il
mistero del grano che muore, che dà valore alla tua croce ed a tutte le croci che
s’innalzano accanto alla Tua. Aiutami a far morire ciò che c’è di spiacevole in me,
per far rinascere il bene e l’amore.
IMPEGNO DELLA SETTIMANA
 Chiediamo ai nostri genitori un breve incontro in cui mostriamo tutto quello che abbiamo
fatto e i nostri propositi per la Settimana Santa.
SUSSIDIO FAMIGLIA’ PARROCCHIA S. CUORE
PAG. 19
DOMENICA DELLE PALME
“Osanna al Figlio di Davide”
MONIZIONE INIZIALE
Guida. Con la Domenica delle Palme inizia la Settimana Santa. Gesù entra in
Gerusalemme acclamato e salutato, come in trionfo, ma stava andando incontro alla
morte. Chiediamo oggi la grazia di seguire in questa settimana di Passione il
cammino di Gesù anche quando le grida festante della folla saranno cessate.
Seguiamolo nel Cenacolo, nell’ orto degli ulivi, nel pretorio e sul Calvario, per poter
giungere con Lui all’ alba del terzo giorno, al trionfo vero, quello della sua
risurrezione per noi. Viviamo con maggiore sobrietà e intensità spirituale questi
giorni santi per poter partecipare al mistero della sua Pasqua, con occhi e cuori nuovi.
Segno: Viene collocato l’indicatore stradale con la parola GERICO e ai suoi piedi
viene posto una palma.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Lasciamo davanti a te o Signore, il nostro peccato. E’ la pietra del nostro egoismo
che ci porta a fare solo ciò che è comodo per noi e a pensare ai nostri interessi prima
che ai bisogni degli altri. In questa domenica Tu entri a Gerusalemme e sei
acclamato come un Re, anche se il tuo trono sarà la croce, ed il tuo potere sarà farti
povero per noi. Gesù Tu sei un Re che non ti imponi con la forza, ma ti doni
totalmente senza fuggire neppure davanti alla morte. Il tuo unico interesse è la
nostra salvezza e la nostra gioia. Amen.
IMPEGNO DELLA SETTIMANA
 In questa settimana Santa, chiedi al Signore di liberarti dell’egoismo, dedicando più tempo
alla preghiera, e alle persone care e alla riconciliazione con qualcuno che non è in
comunione con te.
 In questa settima sorta, meditato il Vangelo della Passione del Signore (Mc 14, 1-15,47)
partecipando con fede alle celebrazioni e attività della tua comunità.
PASSIONE DEL SIGNORE – VIA CRUCIS
… in ginocchio
Sac. Ti adoriamo o Cristo, e Ti benediciamo
Fed.: PERCHÉ' PER LA TUA SANTA CROCE HAI REDENTO IL MONDO
Tutti. SANTA MADRE DEH VOI FATE CHE LE PIAGHE DEL SIGNORE
SIANO IMPRESSE NEL MIO CUORE.
PRIMA STAZIONE: Gesù è condannato a morte
Ti adoriamo …
Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca, era come agnello condotto al
macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca.
Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo: chi si affligge della sua sorte?
(Is 53,7-8)
Gesù non è vittima della forza del destino; è salito sulla croce perché l'ha voluto. La
sua accettazione non è rassegnazione passiva, ma è accoglimento della croce, è
accettazione della volontà del Padre. E' una visione bellissima, che ci schioda dalla
situazione di condannati a vita
+ Tonino Bello
Pater, Ave, Gloria
Tutti. SANTA MADRE DEH VOI FATE CHE LE PIAGHE DEL SIGNORE
SIANO IMPRESSE NEL MIO CUORE.
PAG. 21
SUSSIDIO FAMIGLIA’ PARROCCHIA S. CUORE
SECONDA STAZIONE: Gesù è caricato della croce
Ti adoriamo …
Ogni azione di Cristo è gloria per la Chiesa cattolica, ma la gloria delle glorie è la
croce … La croce è potenza che dà sicurezza; è grazia in favore dei poveri, non è
pesante per chi è debole …
(San Cirillo di Ger., Catechesi, 13,1;36)
L'accoglienza porta diritto al cuore del crocifisso. Dobbiamo accogliere il fratello
come un dono, non come un rivale o un possibile concorrente. Accogliere il fratello
con tutti i suoi bagagli, perché non ci vuole molto ad accettare il prossimo senza
nome, contorni, o fisionomia. Ma occorre una gran fatica per accettare chi abita di
fronte a casa mia.
+ Tonino Bello
Pater, Ave, Gloria
Tutti. SANTA MADRE DEH VOI FATE CHE LE PIAGHE DEL SIGNORE
SIANO IMPRESSE NEL MIO CUORE.
TERZA STAZIONE: Gesù cade la prima volta
Ti adoriamo …
Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo
giudicavamo castigato, percosso da Dio, umiliato (Is 53,4).
Se è vero che la croce è l'unità di misura di ogni impegno cristiano, dobbiamo fare
attenzione al pericolo che stiamo correndo: quello che san Paolo chiama
"l'evacuazione della croce" la croce rimane sempre al centro delle nostre
prospettive, ma noi vi giriamo al largo, come quando, si sfiora una città passando
dalla tangenziale. L'automobile corre sulla strada, si dà un'occhiata ai campanili,
ma tutto finisce lì.
+ Tonino Bello
Pater, Ave, Gloria
Tutti. SANTA MADRE DEH VOI FATE CHE LE PIAGHE DEL SIGNORE
SIANO IMPRESSE NEL MIO CUORE.
QUARTA STAZIONE: Gesù incontra la madre
Ti adoriamo …
Allora Maria disse: “Avvenga di me secondo la tua Parola” (Lc 1,38).
Simeone parlò a Maria: “... anche a te una spada trafiggerà l’anima” (Lc 2, 34-35).
Santa Maria, donna dell'ultima ora, quando giungerà per noi la grande sera e il sole
si spegnerà nei barlumi del crepuscolo, mettiti accanto a noi perché possiamo
affrontare la notte. E' una esperienza che hai già fatto con Gesù, quando alla sua
morte il sole si eclissò e si fece gran buio su tutta la terra. Questa esperienza, ripetila
con noi. Piantati sotto la nostra croce e sorvegliaci nell'ora delle tenebre.
+ Tonino Bello
Pater, Ave, Gloria
Tutti. SANTA MADRE DEH VOI FATE CHE LE PIAGHE DEL SIGNORE
SIANO IMPRESSE NEL MIO CUORE.
QUINTA STAZIONE: Gesù è aiutato dal Cireneo
Ti adoriamo …
Allora costrinsero un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna … a portare
la croce (Lc 15,21). Per mezzo della sua croce, nella sua Passione, il Cristo vi
chiama, voi che siete le sue membra.
(Ignazio d’Antiochia, lettera ai Trallesi, 11,2)
Se è vero che ogni cristiano deve accogliere la sua croce, ma deve anche schiodare
tutti coloro che vi sono appesi, noi oggi siamo chiamati a un compito dalla portata
storica senza precedenti: "Sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo,
rimandare liberi gli oppressi" (Is 58,6). Pertanto, non solo dobbiamo lasciare il
"belvedere" delle nostre contemplazioni panoramiche e correre in aiuto del fratello
che geme sotto la sua croce personale, ma dobbiamo anche individuare, con
coraggio e intelligenza, le botteghe dove si fabbricano le croci collettive.
+ Tonino Bello
Pater, Ave, Gloria
Tutti. SANTA MADRE DEH VOI FATE CHE LE PIAGHE DEL SIGNORE
SIANO IMPRESSE NEL MIO CUORE.
PAG. 23
SUSSIDIO FAMIGLIA’ PARROCCHIA S. CUORE
SESTA STAZIONE: Gesù è asciugato dalla Veronica
Ti adoriamo …
Ecco il mio servo … come molti si stupirono di lui, tanto era sfigurato il suo aspetto
per essere d’uomo! … Uomo dei dolori, che conosce bene il patire, come uno davanti
al quale ci si ricopre la faccia ... (Is 53,3-4).
La riconciliazione verso i nostri nemici: noi dobbiamo assolutamente dare un aiuto
al fratello che abbiamo ostracizzato dai nostri affetti, stringere la mano alla gente
con cui abbiamo rotto il dialogo, porgere aiuto al prossimo col quale abbiamo
categoricamente deciso di archiviare ogni tipo di rapporto. E' su questa scarpata che
siamo chiamati a vincere la pendenza del nostro egoismo e a misurare la nostra
fedeltà al mistero della croce.
+ Tonino Bello
Pater, Ave, Gloria
Tutti. SANTA MADRE DEH VOI FATE CHE LE PIAGHE DEL SIGNORE
SIANO IMPRESSE NEL MIO CUORE.
SETTIMA STAZIONE: Gesù cade la seconda volta
Ti adoriamo …
Dobbiamo essere imitatori della sua pazienza e, se noi soffriamo a causa del suo
nome, glorifichiamolo. Perché questo è l’esempio che egli ci ha dato in se stesso, e
questo è ciò che abbiamo amato.
(San Policarpo)
Purtroppo la nostra vita cristiana non incrocia il Calvario. Non s'inerpica sui
tornanti del Golgota. Come i Corinzi anche noi, la croce, l'abbiamo "inquadrata"
nella cornice della sapienza umana, e nel telaio della sublimità di parola. L'abbiamo
attaccata con riverenza alle pareti di casa nostra, ma non ce la siamo piantata nel
cuore. Pende dal nostro collo, ma non pende sulle nostre scelte. Le rivolgiamo
inchini in chiesa, ma ci manteniamo agli antipodi della sua logica.
+ Tonino Bello
Pater, Ave, Gloria
Tutti. SANTA MADRE DEH VOI FATE CHE LE PIAGHE DEL SIGNORE
SIANO IMPRESSE NEL MIO CUORE.
OTTAVA STAZIONE: Gesù consola le donne di Gerusalemme
Ti adoriamo…
Guarderanno a Colui che hanno trafitto: ne faranno il lutto come si fa il lutto per un
figlio unico, lo piangeranno come si piange il primogenito (Zc 12,10).
Al Golgota si va in corteo, pregando, lottando, soffrendo con gli altri. Non con
arrampicate solitarie, ma solidarizzando con gli altri che, proprio per avanzare
insieme, si danno delle norme, dei progetti, delle regole precise, a cui bisogna
sottostare da parte di tutti. Se no, si rompe il tessuto di una comunione che, una volta
lacerata, richiederà tempi lunghi per pazienti ricuciture.
+ Tonino Bello
Pater, Ave, Gloria
Tutti. SANTA MADRE DEH VOI FATE CHE LE PIAGHE DEL SIGNORE
SIANO IMPRESSE NEL MIO CUORE.
NONA STAZIONE: Gesù cade la terza volta
Ti adoriamo…
Si è aggravato il giogo delle mie colpe sul mio collo ed ha fiaccato la mia forza.
Dentro c’è la morte; senti come sospiro; nessuno mi consola (Lam 1,14-21-22).
La Croce, l'abbiamo isolata: è un albero nobile che cresce su zolle recintate, nel
centro storico delle nostre memorie religiose, all'interno della zona archeologica dei
nostri sentimenti. Ma troppo lontano dalle strade a scorrimento veloce che battiamo
ogni giorno. Abbiamo bisogno di riconciliarci con la croce e di ritrovare, sulla carta
stradale della nostra esistenza paganeggiante, lo svincolo giusto che porta ai piedi
del condannato!
+ Tonino Bello
Pater, Ave, Gloria
Tutti. SANTA MADRE DEH VOI FATE CHE LE PIAGHE DEL SIGNORE
SIANO IMPRESSE NEL MIO CUORE.
PAG. 25
SUSSIDIO FAMIGLIA’ PARROCCHIA S. CUORE
DECIMA STAZIONE: Gesù è spogliato delle vesti
Ti adoriamo …
Non solo non dobbiamo arrossire alla morte del Signore, ma ne dobbiamo trarre la
più grande confidenza ed esaltazione… Riconosciamo senza timore e proclamiamo
che il Cristo è stato crocifisso per noi.
(San Agostino, Trattato sulla Passione)
Collocazione provvisoria. Penso che non ci sia formula migliore per definire la
croce. La mia, la tua croce, non solo quella di Gesù. Coraggio, allora: la tua croce,
anche se durasse tutta la vita, è sempre "collocazione provvisoria". Il Calvario, dove
essa è piantata, non è zona residenziale. E il terreno di questa collina, dove si
consumala tua sofferenza, non si vedrà mai come suolo edificatorio.
+ Tonino Bello
Pater, Ave, Gloria
Tutti. SANTA MADRE DEH VOI FATE CHE LE PIAGHE DEL SIGNORE
SIANO IMPRESSE NEL MIO CUORE.
UNDICESIMA STAZIONE: Gesù è inchiodato sulla croce
Ti adoriamo …
C'è una frase immensa, che riassume la tragedia del creato alla morte di cristo: "Da
mezzogiorno alle tre del pomeriggio, si fece buio su tutta la terra". Forse è la frase
più scura di tutta la Bibbia. Per me è una delle più luminose. Proprio per quelle
riduzioni di orario che stringono, come due paletti invalicabili, il tempo in cui è
concesso al buio di infierire sulla terra. Ecco le sponde che delimitano il fiume delle
lacrime umane. Ecco le saracinesche che comprimono in spazi circoscritti tutti i
rantoli della terra. Ecco le barriere entro cui si consumano tutte le agonie dei figli
dell'uomo.
+ Tonino Bello
Dalla pianta dei piedi alla testa non c‘è in lui una parte illesa, ma ferite e lividure e
piaghe aperte… che non sono state ripulite, né fasciate, né medicate con olio (Is 1,6).
Pater, Ave, Gloria
Tutti. SANTA MADRE DEH VOI FATE CHE LE PIAGHE DEL SIGNORE
SIANO IMPRESSE NEL MIO CUORE.
DODICESIMA STAZIONE: Gesù muore in croce
Ti adoriamo …
Per noi credenti Cristo è bello, dovunque si faccia vedere… bello quando fa i
miracoli e quando si offre ai flagelli… bello sul legno della croce, bello nel sepolcro,
bello in cielo.
(San Agostino)
Un giorno, quando avrete finito di percorrere la mulattiera del Calvario e avrete
sperimentato come Cristo l'agonia del patibolo, si squarceranno da cima a fondo i
veli che avvolgono il tempio della storia e finalmente saprete che la vostra vita non è
stata inutile. Che il vostro dolore ha alimentato l'economia sommersa della grazia.
Che il vostro martirio non è stato un assurdo, ma a ingrossato il fiume della
redenzione raggiungendo i più remoti angoli della terra.
+ Tonino Bello
Pater, Ave, Gloria
Tutti. SANTA MADRE DEH VOI FATE CHE LE PIAGHE DEL SIGNORE
SIANO IMPRESSE NEL MIO CUORE.
TREDICESIMA STAZIONE: Gesù è deposto dalla croce
Ti adoriamo …
Venuti i soldati da Gesù e vedendo che era già morto, uno di essi gli aprì il fianco con
la lancia e subito ne uscì sangue ed acqua (Gv 19, 33-34).
Coraggio, fratello che soffri. C'è anche per te una deposizione dalla croce. Ecco già
una mano forata che schioda dal legno la tua. Ecco un volto amico, intriso di sangue
e coronato di spine, che sfiora con un bacio la tua fronte. Ecco un grembo di donna
che ti avvolge di tenerezza. Coraggio! Mancano pochi istanti alle tre del tuo
pomeriggio. Tra poco, il buio cederà il posto alla luce, la terra riacquisterà i suoi
colori e il sole della Pasqua irromperà tra le nuvole in fuga.
+ Tonino Bello
Pater, Ave, Gloria
Tutti. SANTA MADRE DEH VOI FATE CHE LE PIAGHE DEL SIGNORE
SIANO IMPRESSE NEL MIO CUORE.
PAG. 27
SUSSIDIO FAMIGLIA’ PARROCCHIA S. CUORE
QUATTORDICESIMA STAZIONE: Gesù è deposto nel sepolcro
Ti adoriamo …
È venuta l’ora in cui dev’essere glorificato il Figlio dell’uomo. In verità vi dico: se il
granello di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, porta
molto frutto (Gv 12,23).
Riconciliamoci con la gioia. La Pasqua sconfigga il nostro peccato, frantumi le
nostre paure e ci faccia vedere le tristezze, le malattie, i soprusi e perfino la morte,
dal versante giusto: quello del "terzo giorno " Da lì le sofferenze del mondo non
saranno più i rantoli dell'agonia, ma i travagli del parto. E le stigmate lasciate dai
chiodi nelle nostre mani saranno le feritoie attraverso le quali scorgeremo fin d'ora
le luci di un mondo nuovo.
+ Tonino Bello
Pater, Ave, Gloria
Tutti. SANTA MADRE DEH VOI FATE CHE LE PIAGHE DEL SIGNORE
SIANO IMPRESSE NEL MIO CUORE.
PREGHIAMO
Signore, ti abbiamo accompagnato in silenzio pregando, lungo la strada, dove si è
manifestato il tuo dolore e il tuo amore per tutti noi. Apri, Signore, le porte del nostro
cuore, perché investiti dall’onda del tuo amore, possiamo mangiare coi fratelli
ritrovati la Pasqua della nostra speranza. Per Cristo Nostro Signore. Amen.
BENEDIZIONE FINALE
TRIDUO PASQUALE
Cos'è il Triduo Pasquale?
Il Triduo Pasquale, ricco di riti e celebrazioni, costituisce per i cristiani il cuore
della liturgia in quanto memoriale dell'essenza della fede in Gesù Cristo morto e
risorto.
Con il termine “triduo pasquale” si fa riferimento ai tre giorni precedenti la Domenica
di Pasqua, nei quali si fa memoriale della passione e morte di Cristo, prima della
Risurrezione nel giorno di Pasqua.
Secondo il Rito Cattolico Romano il Triduo ha inizio con i Vespri del Giovedì Santo
e la celebrazione della “Cena del Signore” e si conclude con i Vespri del giorno di
Pasqua.
Le celebrazioni principali sono:
* La Messa vespertina (Cena del Signore) il Giovedì Santo;
* L’Azione liturgica il Venerdì Santo;
* La Veglia Pasquale nella notte del Sabato Santo;
* La Celebrazione della Pasqua nella giornata della Domenica.
Il Giovedì Santo inizia con la Messa del Crisma, celebrazione che si svolge al mattino
e che, soprattutto per i sacerdoti, riveste una importanza notevole. Infatti, durante
questa celebrazione non vengono solo benedetti gli oli santi, ma vengono
anche rinnovate le promesse sacerdotali. Ogni Vescovo presiede questa celebrazione
nella propria cattedrale, cui sono invitati a partecipare tutti i presbiteri.
Nel pomeriggio del Giovedì Santo, con la Messa vespertina “nella Cena del Signore”,
iniziano ufficialmente i riti del Triduo Pasquale. Durante questa liturgia si compie il
tradizionale rito della “lavanda dei piedi”, ricordando appunto l’ultima cena di Gesù
e, soprattutto, l’istituzione dell’Eucaristia.
Il Venerdì Santo, giorno in cui si ricorda la crocifissione, morte e deposizione di
Gesù, si svolge una “azione liturgica” e l’adorazione della Croce.
In questo giorno e nel giorno seguente (Sabato Santo), la Chiesa, per antichissima
tradizione, non celebra l’Eucaristia.
Nelle ore pomeridiane ha luogo la celebrazione della Passione del Signore. Si
commemorano insieme i due aspetti del mistero della croce: la sofferenza che prepara
la gioia di Pasqua, l’umiliazione e la vergogna di Gesù da cui sorge la sua
glorificazione.
Alla sera del Venerdì Santo si celebra tradizionalmente la Via Crucis. Per i Cattolici
il Venerdì Santo è giorno di penitenza, digiuno e astinenza.
SUSSIDIO FAMIGLIA’ PARROCCHIA S. CUORE
PAG. 29
Il Sabato Santo è un giorno “a-liturgico”, cioè privo di liturgie. Non si compie
nessuna celebrazione, se non alla sera la grande veglia pasquale, che San Agostino
definiva “la madre di tutte le Veglie”.
La Chiesa cattolica invita tutti i fedeli a partecipare, se possono, alle celebrazioni
principali del Triduo Pasquale, cioè la Messa vespertina “in Cena Domini” il Giovedì
Santo, l’Azione liturgica in chiesa il Venerdì Santo, la Veglia Pasquale il Sabato
Santo, la Messa della Domenica di Risurrezione, poiché queste celebrazioni sono il
nucleo più profondo della liturgia della Chiesa, e perciò sono più importanti delle
altre devozioni che pure si accompagnano alla liturgia in questi giorni, come le
processioni e le Via Crucis.
E’ nei giorni del Triduo che è racchiuso il cuore e l’essenza di tutta la fede Cristiana.
E’ nelle celebrazioni di questi misteri la radice della fede in Gesù Cristo, che è morto
e risorto per la salvezza dell’umanità.
Caratteristica delle celebrazioni del Triduo è che sono organizzate come un’unica
liturgia; infatti la Messa in “Coena Domini” non termina con l’ite missa est (“la
Messa è finita”), bensì in silenzio; l’azione liturgica del venerdì non comincia con
l’usuale saluto e con il Segno della Croce e termina anch’essa senza saluto, in
silenzio; infine la solenne veglia comincia in silenzio e termina finalmente con il
saluto finale. Il Triduo Pasquale costituisce pertanto un’unica solennità, la più
importante di tutto l’Anno liturgico cattolico; dal Gloria della messa del Giovedì a
quello della Veglia le campane devono stare in liturgico silenzio; anticamente anche
gli strumenti musicali dovevano tacere il Venerdì e il Sabato Santo, fino alla Veglia
Pasquale, per meglio esprimere il senso penitenziale proprio di questi giorni; per
questo molte composizioni di autori antichi per il Venerdì Santo furono scritte per
solo coro. Oggi tuttavia è permesso l’uso degli strumenti musicali durante le
celebrazioni di queste giornate, anche se solo per sostenere il canto.
GIOVEDI SANTO
“In Coena Domini”
MONIZIONE INIZIALE
Guida. Con la celebrazione del Giovedì Santo diamo inizio al Triduo pasquale della
passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo. Questa liturgia ci riunisce per celebrare
l’ultima cena, durante la quale Gesù istituì l’Eucarestia, segno della sua presenza in
mezzo a noi; il sacerdozio ministeriale, esercitato attraverso il sacramento dell’ordine
e il comandamento sull’amore fraterno, ad indicare la via del servizio come dono di
sé. Iniziamo la celebrazione accogliendo gli oli che il nostro Arcivescovo Salvatore
Visco ha benedetto questa mattina in cattedrale durante la messa crismale e
consegnato a tutte le parrocchie come segno di unità e comunione.
INTRODUZIONE ALLA LAVANDA DEI PIEDI (Dopo l’omelia)
Guida. La Chiesa vede nella lavanda dei piedi il simbolo dell’amore di Dio per gli
uomini. Il gesto riassume tutta la vita di Gesù, il quale non è venuto per essere
servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti. Lavarsi i piedi gli
uni gli altri significa, per noi cristiani, fare memoria dell’amore che Gesù ha avuto
per i suoi discepoli e continua ad avere per ognuno di noi.
REPOSIZIONE DI GESU’ E SPOGLIAZIONE DELL’ALTARE
(dopo la comunione):
Guida. L’Eucaristia viene ora portata nel luogo preparato per la reposizione, dove
siamo invitati a vivere un tempo di preghiera adorante e di contemplazione di un Dio
che per noi si dona e si fa cibo di vita eterna. L’altare verrà spogliato, verranno
rimosse le croci, le luci e il tabernacolo resterà aperto per iniziare a vivere con Gesù
la sua passione.
SUSSIDIO FAMIGLIA’ PARROCCHIA S. CUORE
PAG. 31
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
È quando donate voi stessi che donate veramente.
Ci sono quelli cha danno poco del molto che hanno
e lo danno per essere ricambiati;
e questo desiderio nascosto guasta i loro doni.
E ci sono quelli che hanno poco e lo danno tutto;
essi credono alla vita e alla generosità della vita,
e il loro scrigno non è mai vuoto.
Ci sono quelli che danno con gioia
e questa gioia è la loro ricompensa.
Attraverso le mani di ognuno di essi Dio parla
e dietro i loro occhi sorride alla terra.
È bene dare quanto ci viene chiesto,
ma è meglio dare senza che nulla ci venga chiesto,
comprendendo i bisogni degli altri. Amen.
IMPEGNO
 Vivi un momento di preghiera personale davanti a Gesù nel luogo in cui è allestito l’altare
della reposizione.
VENERDI SANTO
“Passione Domini”
MONIZIONE INIZIALE
Guida. La Passione di Cristo è il punto di convergenza di tutta la sua vita, Gesù l’ha
chiamata: la sua “ora”, il suo “battesimo”. L’ha scelta liberamente in obbedienza al
Padre e per amore degli uomini. Oggi, Venerdì Santo, noi tutti che apparteniamo al
popolo sacerdotale della nuova ed eterna Alleanza, con raccoglimento pieno di
venerazione, fissiamo gli occhi sulla Croce. Davanti a Gesù che muore in croce per
noi non resta che il silenzio. Un silenzio che ci aiuti a riconoscere il nostro peccato,
ma anche il dono della salvezza che Dio ha operato in Cristo Gesù.
I tre momenti della Liturgia che ci apprestiamo a celebrare, la proclamazione della
Passione, l’ostensione della Croce e la distribuzione dell’Eucaristia che stanotte
abbiamo adorato, ci aiuteranno a contemplare in pienezza l’essenziale dono di amore
di Cristo sulla croce per la salvezza di tutti gli uomini.
Insieme ai ministri, che silenziosamente si porteranno davanti all’altare, oggi messo a
nudo, prostriamoci in silenzio e con profonda umiltà, e riconosciamoci impotenti
davanti al peccato, causa di morte. Lasciamo che il nostro cuore si apra a Colui che ci
ha amato fino in fondo, “spezzando” la sua vita per noi!
LITURGIA DELLA PAROLA
Guida. La Parola che sta per essere proclamata ci consegna il Mistero dell’Amore di
Dio: Cristo è presentato come il Testimone, l’Agnello innocente, colui che è disposto
ad amare fino in fondo. In lui riconosciamo il Servo che prende su di sé il peccato del
mondo, il Sommo Sacerdote che offre in sacrificio la sua vita, il Figlio obbediente al
Padre fino alla morte.
SUSSIDIO FAMIGLIA’ PARROCCHIA S. CUORE
PAG. 33
ADORAZIONE DELLA CROCE
Guida. Accogliamo e adoriamo con fede la Croce al quale è stato appeso il Salvatore
del mondo. Viene “svelata”, presentata ai nostri sguardi perché appaia quello che era
e quello che è diventata, strumento di redenzione per tutti, attraverso il quale
possiamo adorare Dio, che con i suoi misteri insondabili cambia il dolore in ricchezza
salvifica.
SANTA COMUNIONE
Guida. Inizia, ora l’ultima parte della celebrazione in cui il sacerdote preleva
dall’altare della Reposizione la Santissima Eucaristia e parteciperemo alla
comunione. Alla fine della celebrazione l’altare verrà nuovamente spogliato e così
rimarrà tutto il Sabato Santo per continuare a vivere il tempo dell’assenza e del
silenzio. In attesa della Pasqua.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Sì, ora veramente tutto “è compiuto”!
Il Padre ti ha affidato una missione, Gesù, e tu l’hai realizzata tutta, fino in fondo.
Hai amato sempre e in modo smisurato quest’umanità dolorante e smarrita che vuoi
strappare al potere del male.
L’hai amata annunciandole una buona notizia che cambia la vita.
L’hai amata mostrando compassione e tenerezza, misericordia e solidarietà.
L’hai amata anche quando sperimentavi un dolore ingiusto, una condanna
immeritata, anche nella tristezza dell’abbandono, negli spasimi dell’agonia.
Sì, ora veramente «tutto è compiuto»:
hai donato tutto quello che avevi, ogni energia, ogni risorsa e, al di là delle
apparenze, non sei affatto uno sconfitto, bensì il vincitore.
Sei tu colui che consegna lo Spirito pronunciando sulla nostra storia l’ultima e
definitiva parola.
Ed è ancora una volta una parola d’Amore. Amen.
IMPEGNO
 Medita nel silenzio del tuo cuore la Passione e morte del Signore, rinunciando al peccato e
rinnovando la tua professione di fede
 Partecipa con fede, evitando distrazioni e chiacchiere, al pio esercizio della Via Crucis o
alla processione di Gesù Morto, ringraziando il Signore per il dono della Redenzione.
VEGLIA PASQUALE
“In cammino verso il Cristo Risorto”
MONIZIONE INIZIALE
Guida. Fratelli e sorelle, siamo radunati per celebrare la notte più luminosa
dell’anno. In essa celebriamo e riviviamo nei segni liturgici la risurrezione di Gesù.
Uscito dal potere della morte, il Signore conduce anche noi alla vita nuova del
Battesimo e della solidarietà fraterna. Quattro grandi momenti ci guideranno a
rivivere pienamente questo mistero: il lucernario che fa brillare Cristo come
splendore della vita; la liturgia della parola, la liturgia battesimale e la liturgia
eucaristica.
Io MOMENTO: ACCENSIONE DEL CERO
Guida. Acceso il cero dal fuoco nuovo di questa notte, occorre che esso illumini e
diffonda la luce. Come l’antico popolo ebraico era guidato nel deserto durante la
notte da una colonna di luce, così anche noi possiamo avanzare, illuminati non solo
esternamente, ma spiritualmente, da Cristo. Accenderemo a questa fiamma le nostre
candele, moltiplicando così l’unica luce del Signore e comunicandoci fraternamente
questo nuovo splendore. Risponderemo “Rendiamo grazie a Dio” all’acclamazione
del sacerdote: “Cristo, luce del mondo”.
SUSSIDIO FAMIGLIA’ PARROCCHIA S. CUORE
PRECONIO PASQUALE
ESULTI IL CORO DEGLI ANGELI,
ESULTI L'ASSEMBLEA CELESTE
E UN INNO DI GLORIA
SALUTI IL TRIONFO DEL SIGNORE RISORTO.
GIOISCA, LA TERRA, INONDATA DI NUOVA LUCE!
LO SPLENDORE DEL RE HA VINTO LE TENEBRE,
LE TENEBRE DEL MONDO!
Ass.
LO SPLENDORE DEL RE HA VINTO LE TENEBRE,
LE TENEBRE DEL MONDO.
SI RALLEGRI LA MADRE CHIESA,
TUTTA SPLENDENTE, DELLA GLORIA DEL SUO SIGNORE
E IN QUESTA SALA RISUONI UNANIME,
L'ACCLAMAZIONE DI UN POPOLO IN FESTA.
IL SIGNORE SIA CON VOI.
E CON IL TUO SPIRITO.
IN ALTO I NOSTRI CUORI.
SONO RIVOLTI AL SIGNORE
RENDIAMO GRAZIE AL SIGNORE NOSTRO DIO.
È COSA BUONA E GIUSTA. (2)
È VERAMENTE COSA BUONA E GIUSTA,
ESPRIMERE CON IL CANTO
L'ESULTANZA DELLO SPIRITO
E INNEGGIARE AL PADRE ONNIPOTENTE
E AL FIGLIO, GESÙ CRISTO SIGNORE.
EGLI HA PAGATO PER NOI ALL'ETERNO PADRE
IL DEBITO DI ADAMO
E CON IL SANGUE SPARSO PER AMORE
HA CANCELLATO LA CONDANNA DELLA COLPA ANTICA.
PAG. 35
QUESTA È LA PASQUA
IN CUI È IMMOLATO L'AGNELLO;
QUESTA È LA NOTTE
IN CUI HAI LIBERATO I NOSTRI PADRI
DALLA SCHIAVITÙ DELL'EGITTO.
QUESTA È LA NOTTE
CHE CI SALVA DALL'OSCURITÀ DEL MALE;
QUESTA È LA NOTTE
IN CUI HAI VINTO LE TENEBRE DEL PECCATO!
Ass.
QUESTA È LA NOTTE
IN CUI CRISTO HA DISTRUTTO LA MORTE
E DAGLI INFERI RISORGE VITTORIOSO |2 V.
O MIRABILE, CONDISCENDENZA, DELLA TUA GRAZIA,
O INESTIMABILE, TENEREZZA DEL TUO AMORE!
PER RISCATTARE LO SCHIAVO, HAI SACRIFICATO IL FIGLIO!
SENZA IL PECCATO DI ADAMO, CRISTO, NON CI AVREBBE REDENTI!
Ass. FELICE COLPA, CHE MERITÒ UN COSÌ GRANDE SALVATORE
FELICE COLPA!
O NOTTE, VERAMENTE BEATA
CHE HAI CONOSCIUTO L'ORA, IN CUI CRISTO È RISORTO!
O NOTTE VERAMENTE BEATA,
CHE SPOGLIÒ GLI EGIZIANI PER ARRICCHIRE ISRAELE!
O NOTTE VERAMENTE GLORIOSA,
CHE RICONGIUNGE L'UOMO AL SUO DIO!
A. QUESTA È LA NOTTE
IN CUI CRISTO HA DISTRUTTO LA MORTE | 2V.
E DAGLI INFERI RISORGE VITTORIOSO |
SUSSIDIO FAMIGLIA’ PARROCCHIA S. CUORE
IN QUESTA NOTTE, ACCOGLI PADRE SANTO
IL SACRIFICIO DI LODE
CHE LA CHIESA TI OFFRE, PER MANO DEI SUI MINISTRI,
NELLA LITURGIA SOLENNE DEL CERO,
SEGNO DELLA NUOVA LUCE.
TI PREGHIAMO, O SIGNORE,
CHE QUESTO CERO, OFFERTO IN ONORE DEL TUO NOME
RISPLENDA DI LUCE.
SALGA A TE, COME PROFUMO SOAVE,
SI CONFONDA, CON LE STELLE DEL CIELO.
LO TROVI ACCESO LA STELLA DEL MATTINO,
QUELLA STELLA, CHE NON CONOSCE TRAMONTO.
CRISTO TUO FIGLIO, RISUSCITATO DAI MORTI
FA RISPLENDERE LA SUA LUCE SERENA!
Ass. AMEN! AMEN! AMEN! (2 V.)
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IIo MOMENTO: LITURGIA DELLA PAROLA
Guida. Entriamo ora nella seconda parte della veglia. Rivivremo le tappe della storia
della salvezza che segna la direzione della nostra vita dal progetto creativo iniziale
alla Pasqua di Cristo.
Nella Veglia pasquale vengono proposte nove letture, sette dall’Antico Testamento e due dal
Nuovo.
-Dal libro della Gènesi 1, 1 – 2, 2
(La creazione del mondo)
SALMO RESPONSORIALE - Dal Salmo 103 (104)
R/. Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra
-Dal libro della Gènesi 22, 1-18
(Il sacrificio di Abramo)
SALMO RESPONSORIALE - Dal Salmo 15 (16)
R/. Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
-Dal libro dell’Èsodo 14, 15 –15, 1
(Il passaggio del mar Rosso)
SALMO RESPONSORIALE - Da Es 15, 1-18
R/. Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria.
-Dal libro del profeta Isaìa 54, 5-14
(Affetto perenne di sposo)
SALMO RESPONSORIALE - Dal Salmo 29 (30)
R/. Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.
-Dal libro del profeta Isaìa 55, 1-11
(Alleanza eterna con i popoli)
SALMO RESPONSORIALE - Da Is 12, 2-6
R/. Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.
-Dal libro del profeta Baruc 3, 9-15.32 – 4, 4
(Torna e accogli la sapienza)
SALMO RESPONSORIALE - Dal Salmo 18 (19)
R/. Signore, tu hai parole di vita eterna.
-Dal libro del profeta Ezechièle 36, 16-17a.18-28 (Vi darò un cuore nuovo)
SALMO RESPONSORIALE - Dai Salmi 41 – 42 (42 – 43)
R/. Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio.
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EPISTOLA Rm 6, 3-11
Cristo risorto dai morti non muore più.
DALLA LETTERA DI SAN PAOLO APOSTOLO AI ROMANI
Fratelli, non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati
battezzati nella sua morte?
Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte
affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così
anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati intimamente
uniti a lui a somiglianza della sua morte, lo saremo anche a somiglianza della sua
risurrezione.
Lo sappiamo: l’uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con lui, affinché fosse
reso inefficace questo corpo di peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato.
Infatti chi è morto, è liberato dal peccato.
Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che
Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Infatti
egli morì, e morì per il peccato una volta per tutte; ora invece vive, e vive per Dio.
Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.
Parola di Dio.
IIIo MOMENTO: LITURGIA BATTESIMALE
Guida. Ha inizio ora la Liturgia Battesimale, durante la quale il sacerdote si reca al
fonte battesimale e benedice l’acqua che, fecondata dallo Spirito Santo, genera il
popolo dei figli di Dio. Rinnoveremo le promesse battesimali, proclamando la nostra
fedeltà al dono ricevuto il giorno del nostro Battesimo.
RINNOVO DELLE PROMESSE BATTESIMALI
Sac. Fratelli carissimi, per mezzo del Battesimo siamo divenuti partecipi del mistero
pasquale del Cristo, siamo stati sepolti insieme con lui nella morte, per risorgere con
lui a vita nuova. Ora, all’inizio del cammino penitenziale della Quaresima,
rinnoviamo le promesse del nostro battesimo, con le quali un giorno abbiamo
rinunciato a satana e alle sue opere e ci siamo impegnati a servire fedelmente Dio
nella santa Chiesa cattolica.
Sac. Rinunciate al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio?
Tutti. Rinuncio.
Sac. Rinunciate alle seduzione del male, per non lasciarvi dominare dal peccato?
Tutti. Rinuncio.
Sac. Rinunziate a satana, origine e causa di ogni peccato?
Tutti. Rinuncio.
Sac. Credete in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra?
Tutti. Credo.
Sac. Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria
Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre?
Tutti. Credo
Sac. Credete nello Spirito Santo, la Santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la
remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna?
Tutti. Credo
Sac. Dio onnipotente, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci hai liberati dal
peccato e ci ha fatto rinascere dall'acqua e dallo Spirito Santo, ci custodisca con la
sua grazia in Cristo Gesù nostro Signore, per la vita eterna.
Tutti. Amen
IVo MOMENTO: LITURGIA EUCARISTICA
Guida. Siamo arrivati al vertice della veglia pasquale. Il Risorto sarà di nuovo in
mezzo a noi nei segni del Pane spezzato e del Vino versato, memoriale della Pasqua.
Disponiamoci a fare comunione con lui e tra di noi. Entriamo nella condivisione della
sua morte per risorgere alla vita nuova.
PADRE NOSTRO
Padre nostro che sei nei cieli
sia santificato il Tuo nome
venga il Tuo regno
sia fatta la Tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano
rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori
e non ci indurre in tentazione
ma liberaci dal male.
Amen.
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DOMENICA DI PASQUA
“Cristo è risorto veramente, Alleluja!”
MONIZIONE INIZIALE
Guida. L’annuncio di Pasqua “Cristo è Risorto”, oggi attraversa il mondo intero.
Esso fonda la nostra fede, la comunità cristiana ed è motivo di speranza e di felicità.
E’ anche esperienza di un passaggio, di una trasformazione liberante: un popolo
nuovo di “persone liberate” cammina verso la vita nuova che Dio dona attraverso il
risorto Gesù di Nazareth: dove regnava la morte e la disperazione tornano a fiorire
vita e speranza, dove domina il peccato prevale ora la grazia.
Alla luce di questo nuovo giorno, cambiano la nostra vita e poniamoci alla sequela di
Gesù Risorto e vivo, presente e operante in mezzo a noi.
SEQUENZA
Alla vittima pasquale,
s'innalzi oggi il sacrificio di lode.
L'Agnello ha redento il suo gregge,
l'Innocente ha riconciliato
noi peccatori col Padre.
Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.
«Raccontaci, Maria:
che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente,
la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni,
il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto:
precede i suoi in Galilea».
Sì, ne siamo certi:
Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso,
abbi pietà di noi.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Signore Risorto,
tu che hai vinto la morte e ora vivi sempre con il Padre, donaci l’esperienza delle
donne il mattino di Pasqua.
Esse hanno visto la tua gloria e la vita vincere la morte. Toglici dal volto, o Risorto,
il sudario della disperazione e arrotola per sempre
le bende del nostro peccato.
Donaci un po’ di pace. Preservaci dall’egoismo.
Accresci le riserve di coraggio.
Raddoppia le scorte di amore.
Spogliaci da ogni arroganza, rivestici di misericordia.
Donaci grazia, luce e amore per la vita.
Aiutaci a spendere per te ciò che abbiamo e che siamo per stabilire sulla terra la
civiltà della verità e dell’amore. Amen
IMPEGNO
 Sii testimone gioioso della Risurrezione di Gesù. Auguri di una Santa Pasqua.
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BENEDIZIONE
DELLA MENSA A PASQUA
Capofamiglia: Nel nome del Padre, del Figlio
e dello Spirito Santo.
Tutti: Amen.
Capofamiglia: Lodiamo e ringraziamo Dio nostro Padre che nel
Battesimo ci ha fatti figli suoi.
Tutti: Ti lodiamo e Ti ringraziamo.
Capofamiglia: Lodiamo e ringraziamo Dio nostro Padre che conserva
unita questa famiglia.
Tutti: Ti lodiamo e Ti ringraziamo.
Capofamiglia: Lodiamo e ringraziamo Dio nostro Padre per i doni che
sono sulla nostra mensa.
Tutti: Ti lodiamo e Ti ringraziamo.
Preghiamo insieme: Padre Nostro….
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
Benedetto sei tu, Signore, Dio del cielo e della terra, che nella grande luce
della Pasqua, manifesti la tua gloria e doni al mondo la speranza di una
vita nuova; guarda a noi tuoi figli, radunati intorno alla mensa di famiglia:
fa che possiamo attingere alla sorgente del Cristo risorto la vera pace, la
salute del corpo e dello spirito e la sapienza del cuore, per amarci sempre
tra di noi ed essere testimoni di speranza. Amen!
Il capofamiglia, asperge se stesso i commensali e la mensa con l’acqua benedetta e
ciascuno si fa il segno della Croce.
CONCLUSIONI
È stato un viaggio lungo, duro, impegnativo ma profondamente bello: arrivare alla
meta mette davvero in stand-by ogni fatica, ogni incomprensione coi diversi
compagni di viaggio; poter ammirare il panorama e tentare invano di immortalare
ciò che gli occhi vedono è una sensazione bellissima. So bene che il bello deve
ancora arrivare, che il viaggio della fede in realtà comincia qui, dall’alto, da quel
luogo più vicino a Dio ... Avevo bisogno di farlo tutto il percorso per capire che solo
contemplando Gesù Risorto posso davvero credere che lui non mi molla, non mi
lascia solo, ascolta i miei dubbi, accoglie anche i miei “speravo ... e invece”, sì
perché grazie a questo percorso ho capito che Gesù non è una fatina con la
bacchetta magica, pronto a togliermi tutte le sofferenze che vivo, no! Lui non cambia
le situazioni che vivo, ma cambia me ...
Finalmente i nostri occhi ti vedono
e ti riconoscono, Signore:
Tu che hai vinto la morte per sempre
e ci doni ogni giorno di camminare nel tuo Amore,
rinnovaci con la luce del tuo Spirito
e infondi il noi il coraggio per dire a tutti
“Gesù è Risorto e ci vuol bene”.
Amen!
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INDICE
> Presentazione …………………………………………….. Pag. 03
> Introduzione ……………………………………………… Pag. 04
> Le Ceneri …….………………………………...................
Pag. 11
> Ia Domenica di Quaresima …………….............................. Pag. 13
> IIa Domenica di Quaresima ………….……….................... Pag. 14
> IIIa Domenica di Quaresima ………….………................... Pag. 15
> IVa Domenica di Quaresima …………............................... Pag. 16
> Va Domenica di Quaresima ………………………………. Pag. 18
> Domenica delle Palme …………………………………… Pag. 19
> Via Crucis …………………………….………………….
Pag. 20
> Triduo Pasquale …………………….…………………….. Pag. 28
> Giovedì Santo …………………………………………….. Pag. 30
> Venerdì Santo ..…………………….……………………..
Pag. 32
> Veglia pasquale …………………….…………………….. Pag. 34
> Domenica di Pasqua ..…………………………………….
Pag. 41
> Preghiera di benedizione della mensa a Pasqua ………….
Pag. 43
> Conclusioni ………………………………………………. Pag. 44
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A CURA DELL’AREA SACERDOTALE
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Cell. 3248383745 – e_mail: [email protected]
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