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PIANO ANNUALE per l’INCLUSIVITÀ PROTOCOLLO PER L’INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Istituto comprensivo “G. Segantini” – Asso –
PROTOCOLLO PER L’INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI L’Istituto “G. Segantini” si propone di potenziare la cultura dell’inclusione per rispondere in modo
efficace alle necessità di ogni alunno che, con continuità o per determinati periodi, manifesti bisogni
educativi speciali.
A tal fine si intende:
•
creare un ambiente accogliente;
•
sostenere l’apprendimento attraverso una revisione del curricolo, sviluppando attenzione
educativa in tutta la scuola;
•
promuovere l’attiva partecipazione di tutti gli studenti al processo di apprendimento;
•
centrare l’intervento sulla classe in funzione dell’alunno;
•
favorire l’acquisizione di competenze collaborative;
•
promuovere culture politiche e pratiche inclusive attraverso una più stretta collaborazione
fra tutte le componenti della comunità educante.
Obiettivo principale è la riduzione delle barriere che limitano l’apprendimento e la partecipazione
sociale attraverso l’utilizzo di facilitatori e l’analisi dei fattori contestuali, sia ambientali che
personali.
Destinatari
Sono destinatari dell’intervento a favore dell’inclusione scolastica tutti gli alunni con Bisogni
Educativi Speciali comprendenti:
•
disabilità (ai sensi della Legge 104/92, Legge 517/77);
•
disturbi evolutivi specifici (Legge 170/2010, Legge 53/2003);
•
alunni con svantaggio socio-economico; svantaggio linguistico e/o culturale.
Sono destinatari dell’intervento a favore dell’inclusione scolastica tutti gli alunni con Bisogni
Educativi Speciali comprendenti:
•
disabilità (ai sensi della Legge 104/92, Legge 517/77);
•
disturbi evolutivi specifici (Legge 170/2010, Legge 53/2003);
•
alunni con svantaggio socio-economico; svantaggio linguistico e/o culturale.
Definizione di Bisogno Educativo Speciale
2 Un bisogno educativo speciale è una difficoltà che si evidenzia in età evolutiva negli ambiti di vita
dell’educazione e/o dell’apprendimento. Si manifesta in un funzionamento problematico per il
soggetto, in termini di danno, ostacolo o stigma sociale; necessita di un piano educativo
individualizzato o personalizzato.
La Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 ricorda che “ogni alunno, con continuità o per
determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici,
fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole
offrano adeguata e personalizzata risposta”.
1.0 RISORSE 1.1 Risorse umane a) Dirigente Scolastico
b) Funzione strumentale per le attività di sostegno
c) Funzione strumentale DSA e altre difficoltà di apprendimento
d) Funzione strumentale intercultura
e) Funzione strumentale per la valutazione
f) Docenti per le attività di sostegno
g) Coordinatori di classe
h) Team dei docenti
i) Personale ATA
j) Assistenti ad autonomia, comunicazione e socializzazione
1.2 Organi collegiali a) Gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI)
L’Istituto “G. Segantini” istituisce il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI) al fine di
realizzare appieno il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni in situazione di difficoltà,
come stabilito dalla D.M. 27 dicembre 2012 e dalla Legge 53/2003, attraverso la
programmazione di un “Piano Annuale per l’Inclusività”.
Composizione del gruppo
Il GLI è presieduto dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato; è costituto da almeno un
rappresentante della componente docente curriculare e di sostegno per ogni plesso, dalle
figure strumentali per l’integrazione e la disabilità, intercultura e DSA.
Compiti e funzioni del GLI
1) Rilevazione degli alunni con BES, monitoraggio e valutazione
3 2) Raccolta e documentazione di interventi e progetti educativo-didattici
3) Supporto ai colleghi su questioni relative all’inclusività
4) Raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai G.L.H. operativi (Consigli di
Classe e Team docenti)
5) Elaborazione di un “Piano Annuale per l’Inclusione”
6) Interfaccia con CTS/CTI e servizi sociali e sanitari territoriali per attività di formazione,
tutoraggio, ecc.
7) Proposte di sensibilizzazione e formazione
b) Consiglio di Classe e Team docenti
Il Consiglio di classe o il team dei docenti ha il compito di indicare in quali casi sia
opportuna e necessaria l’adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente
di strumenti compensativi e misure dispensative sulla base di considerazioni pedagogiche e
didattiche e dell’eventuale documentazione clinica e/o certificazione fornita dalla famiglia.
Composizione del gruppo
Dirigente scolastico, Docente coordinatore, Docenti curricolari, Docenti di sostegno
dell’alunno disabile, Genitori (alunno disabile), Operatori sanitari e sociali, Educatore (se
richiesto), altro personale che opera con l’alunno.
Compiti e funzioni
•
Individuazione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali
•
Programmazione di un’attività didattica inclusiva in base ai bisogni dell’alunno e della
classe
•
Coordinamento con il GLI
•
Comunicazione con la famiglia ed altre figure coinvolte
•
Predisposizione dei PDP come stabilito dalla legge 170/10 e direttiva del 27/12/2013.
•
Elaborazione del PEI in presenza della certificazione di disabilità, come stabilito dalla
legge 104/92
c) Gruppo di lavoro docenti di sostegno
Composizione del gruppo
Dirigente scolastico, Funzione strumentale integrazione e disabilità, docenti di sostegno
Compiti e funzioni
•
Gestire l’attività relativa agli alunni in situazione di handicap
•
Predisporre, in condivisione con gli altri docenti, la modulistica
•
Condividere esperienze
4 d) Collegio dei Docenti
Compiti e funzioni
•
Discute e delibera il “Piano Annuale dell’Inclusività”.
•
All’inizio di ogni anno scolastico discute e delibera gli obiettivi proposti dal GLI da
perseguire e le attività da porre in essere che confluiranno nel PAI.
•
Al termine dell’anno scolastico verifica i risultati ottenuti.
1.3 Risorse strumentali •
Biblioteca intercultura
•
Biblioteca sostegno
•
Penna ottica
•
LIM
2.0 MODALITÀ D’INTERVENTO L’istituto cerca di migliorare il proprio livello di inclusione coordinando tutti i progetti per alunni
con Bisogni Educativi Speciali in una strategia che accresca la capacità della scuola di rispondere ai
bisogni delle diversità. A tal fine il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione, oltre a riunirsi
collegialmente almeno due volte l’anno, si è suddiviso in gruppi di lavoro per raggiungere la
massima efficacia d’intervento, secondo la seguente articolazione:
•
gruppo disabilità/sostegno;
•
gruppo DSA e altre difficoltà di apprendimento;
•
gruppo intercultura e alunni con svantaggio linguistico e/o culturale
2.1 A livello di istituto Organizzazione scolastica generale
•
Compresenze e risorse aggiuntive;
•
uso specifico della flessibilità didattica;
•
classi aperte.
Sensibilizzazione generale
•
Proposte di sensibilizzazione degli alunni attraverso lettura di testi, visione di film e
documentari, altro;
•
partecipazione a iniziative formative, d’istituto o esterne, sui temi: disabilità, intercultura e
bisogno educativi speciali.
5 Articolazione degli spazi e delle posizioni
•
Accessibilità interna ed esterna;
•
ubicazione delle classi;
•
posizione dei banchi.
Alleanze extrascolastiche
•
ASL;
•
famiglie;
•
associazioni coinvolte nel sociale.
2.2 A livello di gruppo-­classe •
Utilizzo di una didattica flessibile che preveda gli opportuni adeguamenti metodologici in
base ai bisogni degli alunni;
•
attivazione di percorsi inclusivi;
•
elaborazione chiara dei livelli minimi attesi per ogni disciplina (da riportare su tutte le
programmazioni).
2.3 Specifico per l’alunno con Bisogni Educativi Speciali Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato redatto in un piano che ha lo
scopo di definire, monitorare e documentare, attraverso un’elaborazione collegiale, le scelte
educativo-didattiche.
1) Piano Educativo Individualizzato (PEI)
Per gli alunni con disabilità certificata è prevista la formulazione del Piano educativo
Individualizzato (PEI) ad opera del Consiglio di Classe/Team docenti.
2) Piano Didattico Personalizzato (PDP)
Per gli alunni con DSA le misure indicate riguarderanno le metodologie didattiche attraverso
un’azione formativa personalizzata e attraverso l’introduzione di strumenti compensativi e
misure dispensative.
Negli altri casi si potranno esplicitare progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli
minimi attesi per le competenze in uscita e gli strumenti e strategie didattiche in base al
modello definito dal gruppo di lavoro.
L’attivazione del PDP è deliberata in Consiglio di classe, firmato dal Dirigente Scolastico,
dai docenti e dalla famiglia. La famiglia autorizza in forma scritta il trattamento dei dati
sensibili.
6 2.3.1 Alunni certificati (legge 104/92) L’istituto accoglie gli alunni certificati (legge 104/92) organizzando le attività didattiche ed
educative attraverso il supporto dei docenti specializzati, degli educatori, assistenti per l’autonomia,
la socializzazione e comunicazione, di tutto il personale docente ed Ata.
Attori coinvolti
•
Il docente specializzato nelle attività di sostegno svolge una funzione di mediazione fra tutti le
componenti coinvolte nel processo di integrazione dell’alunno disabile: la famiglia, gli
insegnanti curricolari, le figure specialistiche e sanitarie, gli educatori. All’inizio dell’anno
scolastico, in base alle esigenze emerse dopo un congruo periodo di osservazione, si redige un
orario didattico temporaneo. A tal fine, si individuano insieme al C.d.C., le discipline in cui
intervenire. Il docente specializzato cura i rapporti con i genitori e con la Asl di riferimento;
redige congiuntamente con i referenti del Servizio sanitario nazionale, con i genitori e il
Consiglio di classe il PEI e il PDF; partecipa ai GLHO (Consiglio di Classe con specialisti e
altre figure di riferimento) e ai agli incontri del gruppo di sostegno; tiene un registro per le
attività di sostegno; alla fine dell’anno scolastico riferisce il suo operato in una relazione finale.
•
Gruppo di lavoro docenti di sostegno si riunisce quattro volte all’anno e/o ogni volta venga
ritenuto necessario. Formula proposte di tipo organizzativo e progettuale per il miglioramento
dell’integrazione degli alunni disabili nell’istituto. Propone le spese per l’acquisto di materiali
ed attrezzature per le varie attività didattiche previste per ciascun P.E.I.
•
Consiglio di Classe/Team docenti si riuniscono periodicamente in base a un calendario
stabilito ad inizio d’anno, ma si prevede la possibilità di incontri straordinari, concordando la
presenza degli operatori sanitari.
Hanno il compito di progettare e verificare il PEI e il PDF; individuare e programmare
modalità operative, strategie, interventi e strumenti necessari all’integrazione dell’alunno
disabile.
•
La funzione strumentale integrazione e disabilità ha competenze di tipo organizzativo
(gestione delle risorse personali, collabora con il Dirigente Scolastico per l’organizzazione
delle attività di sostegno, coordina insieme alle altre figure strumentali coinvolte il GLI nello
svolgimento delle varie attività); competenze di tipo consultivo (creazione di un archivio e di
una banca dati di proposte didattiche integrate fruibili dai docenti, propone materiali inerenti le
metodologie e le strategie didattiche); competenze di tipo progettuale e valutativo
(predisposizione di modulistica, formulazione di progetti di sensibilizzazione e formazione in
base ai bisogni educativi emersi nell’Istituto e in base alle proposte del gruppo di lavoro per le
attività di sostegno).
7 Per definire tempistica, adempimenti e compiti di tutti gli attori coinvolti nel processo di inclusione
degli alunni certificati sono state predisposte le Buone Prassi visibili sul sito dell’istituto nella
sezione blogsostegno.
Principi educativo-didattici a cui ispirasi
•
Individualizzazione dei percorsi d’apprendimento
All’interno delle varie classi con alunni con disabilità si promuove l’uso di una didattica
flessibile. Nella programmazione educativa individualizzata (obiettivi della classe) si
promuovono itinerari che sollecitino l’autonomia personale, sociale e didattica, limitando
quanto possibile la dipendenza dell’alunno dal docente per le attività di sostegno.
Nel caso di adozione di programmazione differenziata (obiettivi differenziati) si sviluppano
tutti i raccordi possibili con la programmazione di classe.
Le attività di sostegno si svolgono prevalentemente in classe o nel piccolo gruppo, solo in casi
rari ed eccezionali si possono prevedere attività in rapporto uno a uno.
•
Verifica e valutazione
Gli studenti certificati sono valutati in base agli obiettivi fissati nel PEI. Le verifiche, orali e
scritte, sono concordate tra i docenti curriculari e il docente di sostegno con congruo anticipo e
possono prevedere tempi più lunghi di attuazione o l’uso di strumenti compensativi e misure
dispensative.
•
Continuità educativo-didattica
L’istituto considera la continuità educativo-didattica come fattore facilitante il processo di
apprendimento dell’alunno con disabilità e per questo si creano le condizioni, affinché
l’insegnante per le attività di sostegno assegnato ad una classe permanga, per quanto possibile,
anche negli anni successivi.
2.3.2
Alunni con disturbi evolutivi specifici e altre difficoltà di apprendimento (DSA e BES) 1. Alunni con DSA (Legge 170 dell’ 8 ottobre 2010 e D.M. 12 luglio 2011)
I disturbi specifici di apprendimento (DSA) si distinguono in dislessia, disgrafia, disortografia e
discalculia; riguardano alcune specifiche abilità dell’apprendimento di alunni con capacità
intellettive adeguate all’età anagrafica.
La Legge 170/2010 dispone che le istituzioni scolastiche garantiscano “l’uso di una didattica
individualizzata e personalizzata” come strumento di garanzia del diritto allo studio, introducendo
strumenti compensativi e misure dispensative.
Il processo di gestione e produzione della documentazione relativa agli alunni con DSA prevede
due articolazioni corrispondenti rispettivamente alla redazione del PdP per gli alunni DSA accertati
e all’individuazione di alunni a rischio DSA (monitoraggio DSA).
Entrambe le procedure sono gestite dal coordinatore di classe.
8 Redazione del PdP
Viene adottato il modello predisposto dal GLI.
Famiglia
Inoltra la documentazione alla segreteria didattica dell’istituto: all’atto dell’iscrizione o alla
formulazione della diagnosi, con o senza richiesta del PdP.
Assume la corresponsabilità del progetto educativo-didattico sottoscrivendolo.
Si impegna ad avere colloqui con i docenti del Consiglio di classe e il coordinatore di classe.
La certificazione
La diagnosi presentata dalla famiglia può essere rilasciata da una struttura privata in via provvisoria,
in attesa del rilascio della certificazione da parte di strutture sanitarie pubbliche o accreditate.
Negli anni terminali le certificazioni dovranno essere presentate entro il 31 marzo (art.1 R.A. n.140
del 25 luglio 2012).
Segreteria didattica
Informa le famiglie della possibilità di richiedere il PDP alla consegna della documentazione.
Informa i docenti dell’arrivo di una diagnosi e/o di una segnalazione dei servizi e dei certificati
degli alunni.
Funzione Strumentale DSA
Provvede all’eventuale convocazione degli specialisti e dei genitori al Consiglio di Classe, su
esplicita richiesta della famiglia. E redige l’elenco degli alunni con DSA aggiornandolo
periodicamente.
Consiglio di classe e coordinatore
Compila il PdP per l’alunno, anche in assenza di esplicita richiesta, predisponendolo su apposito
modello previsto dall’istituto e disponibile sul sito nell’area modulistica.
Consegna il PdP al Dirigente.
Il CdC monitora il piano di studi personalizzato nel corso dell’anno, il coordinatore comunica alla
famiglia l’esito del monitoraggio.
Dirigente Scolastico
Prende visione del PdP e lo firma.
Coordinatore
Condivisione del PdP con le famiglie, poiché deve essere firmato dai genitori e dagli specialisti se
presenti. Il PdP deve essere sottoscritto sia in caso di accettazione sia in caso di rifiuto.
2. Alunni con altri disturbi evolutivi specifici
Gli alunni con disturbi specifici che non rientrano nella categorie stabilite dalla Legge 104/92
possono usufruire di un piano di studi personalizzato e delle misure previste dalla Legge 170/2010.
Rientrano in questa categoria ad esempio gli alunni con:
9 •
deficit del linguaggio;
•
deficit delle abilità non verbali;
•
deficit nella coordinazione motoria;
•
deficit dell’attenzione e iperattività (in forma grave tale da compromettere il percorso
scolastico);
•
funzionamento cognitivo limite;
•
disturbo dello spettro autistico lieve( qualora non previsto dalla legge 104)
•
ecc.
Individuazione
•
Il Consiglio di classe prende in esame la documentazione clinica e/o la certificazione
presentata dalla famiglia.
•
Il Consiglio di classe informa la famiglia. qualora ravvisi difficoltà nel percorso scolastico
dell’alunno
Predisposizione del Piano di didattico personalizzato
•
Il Consiglio di classe predispone gli interventi di inclusione assumendosi la responsabilità
pedagogico-didattica. Possono essere previste strumenti compensative e misure dispensative,
nonché progettazioni e strategie didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le
competenze in uscita. Qualora la certificazione clinica o la diagnosi non sia stata presentata, il
CdC dovrà motivare opportunatamente le decisioni assunte sulla base di considerazioni
pedagogiche e didattiche.
•
Il coordinatore di classe può chiedere la consulenza del GLI.
•
La famiglia prende visione del PdP assumendosi la corresponsabilità del progetto educativo.
•
Il CdC delibera l’attivazione di un percorso individualizzato e personalizzato.
Attivazione del piano didattico personalizzato
Il piano didattico personalizzato può essere attivato solo se la famiglia lo sottoscrive.
In caso di rifiuto la famiglia sottoscrive la non accettazione del piano.
In relazione al PDP per gli alunni con DSA e con BES:
In caso di Accettazione
Il PDP diviene operativo. L’originale viene depositato in segreteria didattica e conservato nel
fascicolo dell’alunno.
In casso di Rifiuto
Il PDP non diviene operativo. L’originale viene depositato in segreteria didattica e conservato nel
fascicolo dell’alunno. Nel primo consiglio di classe utile si verbalizza che nonostante la mancata
10 accettazione da parte della famiglia il Consiglio di Classe si riserva di riformularlo e di riproporne
l’uso in caso di necessità.
2.2.3 Alunni con svantaggio socio-­economico; svantaggio linguistico e/o culturale 1. Area dello svantaggio socioeconomico e culturale
Tali tipologie di BES, fermo restando le procedure descritte precedentemente, dovranno essere
individuate sulla base di elementi oggettivi come, ad esempio, la segnalazione degli operatori dei
servizi sociali oppure di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche.
Gli interventi predisposti dovranno essere di carattere transitorio.
2. Area dello svantaggio linguistico e culturale
Per quanto riguarda questa tipologia di alunni si fa riferimento al “Protocollo accoglienza degli
studenti stranieri”. Sono considerati alunni con BES gli studenti ultraundicenni arrivati in Italia al
massimo da 2 anni.
Inserimento alunni stranieri ed inclusione nella classe
Negli ultimi anni l'Istituto Comprensivo di Asso è stato interessato da un notevole incremento di
presenze di alunni stranieri
E’ un gruppo eterogeneo sia per nazionalità sia per livello di conoscenza della lingua italiana, e
presenta problematiche differenti:
•
totale non conoscenza della lingua italiana
•
conoscenza della L2 frammentaria e legata alle necessità della vita quotidiana
•
limitate competenze lessicali, grammaticali e sintattiche
•
difficoltà nello studio delle varie discipline
•
difficoltà nell’inserimento e nell'integrazione
L'Istituto Comprensivo di Asso si è posto delle finalità ,consapevole che si tratta di interventi a
lungo termine.
Esse sono:
•
l'eterogeneità come principio educativo
•
la parità di accesso e di trattamento
•
il successo formativo per tutti gli alunni indistintamente
•
la socializzazione e l’integrazione accettate e condivise
La Commissione Intercultura ha predisposto un PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA per gli alunni
stranieri al fine di definire pratiche condivise all'interno delle scuole in tema di accoglienza nel
rispetto della normativa vigente in materia e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
11 Come attuare l'accoglienza
I fase: SEGRETERIA
•
presenza di un applicato incaricato ad occuparsi dell'iscrizione dei bambini stranieri e ad
assistere il genitore nella relativa compilazione dei moduli
•
iscrizione dei minori
•
raccolta della documentazione relativa alla precedente scolarità
•
comunicazione al Dirigente Scolastico e alla Funzione Strumentale Intercultura
dell’avvenuta iscrizione
•
consegna alle famiglie di materiale informativo sul sistema scolastico italiano in più lingue e
comunicazione del sito dell’Istituto
•
Raccolta dei dati indispensabili e comunicazione al Responsabile di Plesso e all'insegnante
di classe.
II fase: INSERIMENTO NELLA SCUOLA
•
Incontro tra famiglia Dirigente e/o Funzione Strumentale presso la Sede centrale per
raccogliere informazioni biografiche, sul percorso scolastico e sulla conoscenza della lingua,
sulla religione, su eventuali problemi di salute o alimentari; compilazione del fascicolo
personale; scelta del Plesso di frequenza e accordo relativo alla data di inserimento
•
Inserimento nella classe anagrafica evitando dove è possibile concentrazioni di bambini
stranieri. Per l'inserimento in classi inferiori occorre la delibera del Collegio docenti con le
motivazioni rilasciate da personale specializzato (Assistente Sociale, Psicologo, ...)
III fase: INSERIMENTO NELLA CLASSE
•
Incontro tra famiglia, alunno e coordinatore di plesso/ rappresentante Commissione
Intercultura
•
Accoglienza: presentazione dell’edificio scolastico, orario, mensa, trasporto, materiale
scolastico e libri di testo
•
Consegna modulistica (diario, assicurazione, autorizzazioni, cedole libri in adozione...)
•
Presentazione della classe e momento di “accoglienza”
•
Somministrazione di prove per valutare le competenze linguistiche e trasversali
•
Raccolta di osservazioni, risultati prove per la stesura di una programmazione didattica (di
classe o individualizzata)
•
Possibile realizzazione di progetti L2 con insegnanti del plesso (pagamento F.I.S.)
•
Utilizzo di materiale didattico disponibile in tutti i Plessi predisposto dalla Commissione
Intercultura (cartaceo/CD)
•
Possibilità di visionare e prendere in prestito testi della biblioteca Intercultura presso la sala
professori della SSI° di Asso
12 •
In seguito a valutazione costante e mirata realizzazione di intervento in caso di disagio o
problematiche di apprendimento con l’invio a strutture come Nostra Famiglia –
U.O.M.P.I.A. per indagine specifica e/o intervento assistente sociale. In caso di
certificazione di disabilità, di DSA o di bisogno educativo speciale si segue la procedura
specifica.
IV fase: Percorsi individualizzati L2
•
Il Collegio Docenti approva Percorsi Individualizzati per l’acquisizione della lingua italiana
L2
•
Il Consiglio di Classe o il Team Docenti definisce un curriculum personalizzato a obiettivi
minimi
•
Il documento viene presentato ai genitori, protocollato ed inserito nel fascicolo personale
dell’alunno
V fase: COLLEGAMENTI CON L'ENTE LOCALE
•
Richiesta di mediatori culturali e di personale per la realizzazione di progetti di prima
alfabetizzazione per neo-arrivati (quando possibile)
•
Richiesta di collaborazione ed intervento dell’Assistente sociale del Comune di residenza
(educatore, trasporto, scuolabus, mensa…)
•
Collaborazione con Caritas Decanale o Associazioni di Volontariato presenti sul territorio
(aspetto economico, doposcuola e attività ricreative)
Compiti della funzione strumentale
•
Informare e collaborare con il DS e la segreteria
•
Mediare le comunicazioni tra segreteria e corpo docenti del plesso
•
Incontri con i genitori degli allievi neo-arrivati
•
Raccogliere e monitorare progetti esistenti
•
Diffondere proposte di convegni, corsi di formazione
•
Acquisti di libri e materiali
•
Stendere progetti in rete
Compiti della commissione intercultura
•
È formata dalla Funzione Strumentale che opera per l´accoglienza di alunni stranieri e da un
referente per ogni plesso, ove possibile, altrimenti riferimento è il docente capogruppo di
plesso
•
Si incontra periodicamente per attività di coordinamento, progettazione e verifica
•
Fa applicare la normativa e il Protocollo d´accoglienza nel proprio plesso
•
Modifica e aggiorna il POF e il Protocollo d´accoglienza
•
Collabora nel GLI con le Commissioni BES-DSA-Sostegno
13 Compiti degli insegnanti referenti
•
Sono uno in ogni plesso ove possibile
•
Partecipano alla Commissione Intercultura, formandosi e auto formandosi
•
Nel plesso di appartenenza, accolgono il nuovo alunno straniero, ne curano l´inserimento in
classe e, se necessario, affiancano gli insegnanti di classe, offrendo il proprio supporto e la
propria competenza
•
Informano i colleghi di plesso delle iniziative promosse dalla Commissione
•
Coordinano le attività interculturali all´interno del proprio plesso
•
Sono il punto di riferimento per la Funzione Strumentale, per la Dirigenza e la Segreteria
•
Sono i responsabili nel proprio plesso del materiale cartaceo e multimediale inerente
modulistica plurilingue, progetti e attività didattiche
3.0 RIFERIMENTI LEGISLATIVI
3.1 Alunni certificati (sostegno) Legge 517/77
Legge 104/92
D.Lgs. 297/94, T.U. (art. 314-318)
4 agosto 2009 - Linee guida sull’integrazione scolastica degli alunni con disabilità
3.2 Alunni con DSA e altri Bisogni Educativi Speciali Legge 53/2003
Legge 170/2010
D.M. 27 dicembre 2012
C.M. n.8 del 6 marzo 2013
Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA
C.M. n.2 dell’8 gennaio 2010
C.M. n.24 del 1/3/2006
DLgs286/98 Dpr394/99 CMn.24 febbraio2006(interventi individualizzati/apprendimento lingua
italiana)
Autonomia scolastica L.59/97 Dpr275/99(Sperimentazione e Progettazione)
Costituzione della Repubblica Italiana art.10/30/31/34
C.M.205/90(la scuola dell’obbligo e gli alunni stranieri/educazione interculturale)
C.C.NL Comparto scuola1998/2001 art.9 Aree a rischio e a forte processo immigratorio
MPI 23/10/2007 la via italiana per a scuola interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri
Dpr n.122 del 22/06/2009 art.31 comma9 Regolamento delle norme vigenti per la valutazione
14 4.0 INDICE PROTOCOLLO PER L’INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI
SPECIALI
2
1.0 RISORSE
3
1.1 Risorse umane
3
1.2 Organi collegiali
3
1.3 Risorse strumentali
5
2.0 MODALITÀ D’INTERVENTO
5
2.1 A livello di istituto
5
2.2 A livello di gruppo-classe
6
2.3 Specifico per l’alunno con Bisogni Educativi Speciali
6
2.3.1 Alunni certificati (legge 104/92)
7
2.3.2 Alunni con disturbi evolutivi specifici e altre difficoltà di apprendimento (DSA e BES) 8
2.2.3 Alunni con svantaggio socio-economico; svantaggio linguistico e/o culturale
11
3.0 RIFERIMENTI LEGISLATIVI
14
3.1 Alunni certificati (sostegno)
14
3.2 Alunni con DSA e altri Bisogni Educativi Speciali
14
15